Il prezzo, bassissimo, è quello della clausola rescissoria, a calare anno dopo anno, inserita nel contratto da Sabatini. E' chiaro che se lasci arrivare il giocatore in scadenza e non vuoi/puoi rinnovare, quello si guarda intorno. Da quel che ho sentito tutta la vicenda Pjanic s'è svolta fin dall'inizio (cioè dai primi contatti Juve col giocatore mesi fa) con la Roma puntualmente informata e, tutto sommato, non contraria (motivazioni gernerali di bilancio e riassetto rosa, magari un po' al ribasso). Lo stesso, più o meno, sta facendo in questi giorni la Roma con Diawara del Bologna. Certo se per continuare a strapagare De Rossi devi vendere Pjanic, qualcosa che non va nella programmazione e gestione finanziaria della rosa c'è. La Juve, coi crescenti introiti dello e legati allo Stadium, oltre a quelli dei risultati sportivi, ha progressivamente alzato il monte stipendi e migliorato la rosa (si partì con Giaccherini, Vucinic, Quagliarella, Matri, Borriello, Padoin, Pepe, Estigarribia etc.), senza mai fare il passo più lungo della gamba. E cinque anni fa il suo fatturato era inferiore a quello delle milanesi, ora invece...
Milano vive una crisi calcistica da cui secondo me non si ripiglierà tanto presto, questo è il momento di farsi avanti per società ambiziose e innovative, con un progetto tenico adeguato e gli uomini adeguati al progetto. Sotto il profilo societario emergono gli attuali limiti di Napoli e Roma: ADL è troppo accentratore (e la clausola sui diritti d'immagine crea problemi particolari, anzi unici al mondo), mentre Pallotta è troppo distante, Sabatini troppo indipendente, Baldissoni ogni volta che parla sembra aver appena interrotto la pennichella

Gli stadi è molto meglio costruirli ex-novo e in periferia. Alle società serve spazio per le attività ricreative e commerciali connesse (museo, negozi dedicati e non, ristoranti etc.), lontano dal centro è tutto più facile e costa meno. Più facile anche ottenere una buona viabilità per afflussi e deflussi se urbanizzi direttamente il terreno. C'è poi l'aspetto ordine pubblico, anche qui meglio in periferia: si possono gestire meglio i flussi di tifosi.
A Roma l'Olimpico è un incubo da entrambi i punti di vista: mille vincoli (giustissimi, dato l'alto valore dell'area, ma pur sempre vincoli), poco spazio per attività connesse, e insieme a quello di Genova credo lo stadio più ostico e quasi impossibile da controllare, incidenti a gogò e necessità d'impiegare una quantità esorbitante di personale FFOO in ogni partita.