E' semplice
I clichés sono quelli che un legionario é un duro, cattivo, che parla male, che usa termini forti, che non ha tatto, cortesia, che parla con "ascoltatemi bene", "ficcatevi bene in testa che " ... ecc ecc, che la Legione fà la guerra costantemente, che che é dura, brutale ecc ecc
Una certa visione della Legione era la possibilità di far vedere che la Legione é cambiata, ma tanto, che é orientata verso il "sociale", che permette di pensare alla famiglia, di allentare la disciplina, che non ci sono i veri duri cattivi macchine da uccidere ma che siamo uomini, che il mondo é cambiato, che c'é il problema dell'islamizzazione ecc ecc

Il co-scrittore é il classico giornalista da scandalo, che cerca la notizia, che distorce la realtà, che fà vedere quello che vuole lui, che é al limite della verità, che la manipola.
Evidentemente nel libro tutto é vero, anzi, é verissimo e si tratta di vita vissuta, ma con un linguaggio che a volte non é il mio, con concetti che non sono i miei, e molte molte cose sono appena sorvolate, accennate, suggerite, perché non sono azioni di guerra, eroiche, violente, ma perché sono vita vissuta, vera, diversa da quanto la gente crede che la Legione sia