Originariamente Scritto da
Zanzo
Buongiorno,
faccio parte della statistica: sono figlio di un carabinere separato
, tuttavia non confermo quanto detto da Bacioch in quanto i miei genitori si sono separati per "normali" divergenze" tra coniugi e non a causa del lavoro di mio padre.
Chiusa questa parentesi personale, posso dire che a mio parere solidità e stabilità di una famiglia dipendono dal legame che esiste tra marito e moglie e da quanto entrambi i coniugi sono disposti ad accettare e comprendere le situazioni senza iniziare le "guerre dei Roses".
Ho dei conoscenti Carabinieri che fanno vita da ufficio con pomeriggi liberi e sabati e domeniche trascorsi tranquillamente in famiglia e degli altri non carabinieri che fanno i tecnici per aziende metalmeccaniche multinazionali che passano mesi lontano da casa. Eppure i loro matrimoni resistono.
Ho rivisto di recente un mio compagno di corso da allievo CC che a suo tempo si era raffermato e attualmente lavora alla squadra di PG presso un tribunale. Mi ha detto che ha sempre la valigia pronta, anzi, due perché gli capita anche di rientrare a notte fonda e di dover ripartire la mattina seguente.
E sua moglie, santa donna, accetta la situazione.
Le mogli dei Carabinieri sulle questioni di servizio sono "use a obbedir tacendo" anche più dei mariti, sempre che i patti siano chiari da subito: stai per sposare un Carabiniere e non un geometra del comune con orario fisso 8/17
Faccio il rappresentante di commercio e viaggio abbastanza e nonostante tutto mia moglie non mi ha mai detto: "tu vai a fare la bella vita; adesso sei a cena in un bel albergo chissà con chi ed io sono qui a stirare le mutande tue e di nostro figlio", invece la moglie di un mio collega glielo diceva spesso.... fino a quando si sono separati. Ovviamente e giustamente.
E' un parere personale e mi ripeto: a mio avviso dipende tutto dalle persone più che dal mestiere che fanno.
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