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@GuerrieroVerde,
la possibilità di opporre obiezione di coscienza al servizio militare è regolata in Italia dalla legge 772 del 12 dicembre 1972 (relatore Marcora, DC), seguita dal regolamento attuativo di cui al D.P.R. 28 novembre 1977 n. 1139. Queste misure hanno introdotto nel nostro ordinamento a) lo status giuridico di obiettore b) la possibilità per chi richiede tale status di svolgere un servizio non armato sostitutivo della leva, senza incorrere nei reati di renitenza alla leva e diserzione. Lo status di obiettore (cui fino al 2007 non si poteva rinunciare) si otteneva attraverso una pubblica dichiarazione di rifiuto dell'uso delle armi in ragione di personali convincimenti d'ordine religioso, morale o filosofico
"Gli obbligati alla leva che dichiarino di essere contrari in ogni circostanza all'uso personale delle armi per imprescindibili motivi di coscienza, possono essere ammessi a soddisfare l'obbligo del servizio militare. I motivi di coscienza addotti debbono essere attinenti ad una concezione generale della vita basata su profondi convincimenti religiosi o filosofici o morali professati dal soggetto." (art. 1).
Dunque tu, che come affermi nei tuoi post simili convincimenti non condividi, chiedendo lo status di obiettore hai dichiarato il falso in un atto pubblico. Hai commesso ciò che costituisce sia un reato (tranquillo, sei prescritto) sia un atto spregevole e ripugnante all'etica civica, dato il contesto pubblico. Hai mentito per non dover fare come gli altri il militare, scomodo, duro, lontano da casa. Lo hai fatto per trarne un indebito vantaggio, perché sei uno degli infiniti furbetti che affliggono l'Italia.
La tua tardiva infatuazione per il mondo militare, e le conseguenti elucubrazioni con cui tenti di giustificarti ex-post, sono abbastanza ridicole.
Per usare la tua logica spicciola, quando dovevi fare il soldato e magari combattere (è successo in Libano 1982-1984, Kurdistan iracheno 1991, Somalia 1992-1993) o anche solo fare Vespri Siciliani, hai preferito i lavori domestici.
Pace e amore, fratello.
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Leggere queste cose mi fa male, perché non è così.
Non ho fatto nessuna falsa dichiarazione, ho obiettato realmente per motivi filosofici, perché amo le armi ma non c'erano i presupposti, a mio dire, per servire la Patria in armi.
Se ci fossero stati, mi sarei fatto pure 24 mesi di leva, ma passare tutta la leva a lavare pentole o dormire in tensione poche ore a causa del nonnismo, giusto per scriverele prime due motivazioni che mi ricordo, non lo trovai giusto all'epoca, e lo riconfermo oggi, senza per questo sentirmi uno dei tanti furbetti
Motivazioni fallaci e ridicole, scusa la franchezza.
"A tuo dire" dici troppe cose: tante idee e ben confuse! Io non so chi ti ha traumatizzato il cervello con l'idea del nonnismo, probabilmente un altro "peace&love" che ha esagerato con la cannabis. Di sicuro da parecchi anni nelle caserme stanno tutti molto bene attenti a evitare comportamenti (esistiti in passato, questo è innegabile) che esporrebbero gli autori a ripercussioni penali e disciplinari molto pesanti.
Se poi vogliamo parlare di vita da caserma "dura", converrai con me che l'ambiente militare (o parificato) non è certo un hotel a 5 stelle né una SPA: non troverai nessuno che ti chiede le cose per favore...anzi, non troverai nessuno che le cose TE LE CHIEDE. Ma è un ambiente che si regge su solidissimi pilastri di disciplina e ordine da qualche centinaio di anni: e ha sempre funzionato bene.
Non vuoi fare il najone? Non vuoi fare turni di guardia, corvée, pulizie, "dormire in tensione" (...)? Bene, la tua scelta l'hai fatta e nessuno ti critica.
Ma ti prego: non venire qui a menarcela col tuo improvviso "amo le armi" "voglio servire la Patria" perché risulti patetico.
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L'amore per le armi l'ho sempre avuto e c'è tutt'ora, ma poi sul piatto della bilancia hanno pesato di più altre cose. Amen, ho espresso il mio parere.
No, nessuna influenza da parte di "hippy" ma un cugino più grande mi ha fatto vedere tramite lui cos'era il militare, e da lì ho iniziato a trarre le mie conclusioni. Magari descrivo meglio il tutto nel thread della Leva.
...fonte autorevole......ma un cugino più grande mi ha fatto vedere tramite lui cos'era il militare...
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Sono sicuro che riesci anche da solo a capire qual'è il problema e il perché tu sia stato accusato di falso.
La verità è molto semplice, anche se non vuoi ammetterlo a te stesso, ovvero che non hai avuto il coraggio di fare ciò che non solo dovevi, ma volevi pure. Dopo la sospensione della leva moltissimi ragazzi sono partiti VFA o VFP1 senza sapere ciò a cui andavano incontro, internet non era grande come ora e nei forum non scriveva nessuno, ma hanno comunque fatto una scelta, esattamente opposta alla tua.
Ultima modifica di gagliardi; 17-02-17 alle 17: 01
Dovresti capire da solo che se ci sono ditte civili per le pulizie ma tuttora i vfp1 e non solo fanno le pulizie di competenza, il motivo vero non è tenere pulito ma formare la persona. E se posso dire la mia, ho lasciato l'esercito per la polizia di stato, ma lo stile militare un po' mi manca.
███ 186° Corso AA | 90° Corso C.A.P.S. ███
GuerrieroVerde,
scusa, ma non potevi dirlo prima? Guarda, da come avevi scritto prima non si riusciva proprio a capire quale drammatico motivo potesse prevalere su:regole che sembrano non sense (il cubo, ma perché?)
un'esperienza potenzialmente fantastica quale servire la patria in armi
tutta questa smania di andare all'estero! Vorrei sapere: supponiamo che non ci fosse stata questa cosa veramente abietta del cubo, perché avresti così tanto voluto andare in Afghanistan, o in Iraq? O in Libia? Dimmi. Per servire la Patria, certo. Ma guarda che la Patria la servi pure come VFP1 a pulire i cessi della tua Compagnia... e lo scopo sarebbe anche più chiaro. Cosa c'era in Afghanistan di così avvincente da farti desiderare di andarci? Mannaggia per quella storia del cubo!l'incertezza di uno sbocco operativo per una missione all'estero
la domanda è: la vedi la contraddizione, oppure pensi veramente che a un non-pacifista possa non piacere ciò che gravita attorno al mestiere delle armi?Non è stata una scelta dettata da superficialità o pacifismo... ma era tutto ciò che gravitava attorno il mestiere delle armi a non garbarmi.
Infatti là non c'è niente che gravita attorno al mestiere delle armi.Probabilmente mi sarei trovato a mio agio se il contesto era uguale a quello dell'Esercito Israeliano,
non si vede, scrivo minuscolo, vorrei usare parolacce alzando la voce, ma mi limito a far notare in modo sommesso il mio disappunto. purtuttavia mi complimento sinceramente con te, per aver scelto l'obiezione di coscienza. Pur essendo io una persona notoriamente tranquilla e disponibile, chiunque, dal grado di soldato a quello di PCM mi facesse un discorso analogo, avrebbe la certezza di pulire così tanti cessi per così tanto tempo, da diventarne un elemento d'arredo. Non vuoi pulire cessi? Contestazione degli addebiti e così via e così, fino a che: niente rafferma. fuori!Ho paura di essere stato frainteso. Non intendevo che durante il militare doveva essere ogni giorno una sorta di soft air, il corpo di guardia alla carraia o il piantone li accetto pure, quello che non mi andava era stare chiusi tutto il tempo in caserma a fare attività inutili, come le pulizie che, infatti, adesso sono svolte da ditte civili
Le pulizie NON sono inutili: servono a vivere in un luogo PULITO. E ti posso assicurare che la cosiddetta "competenza" viene tuttora fatta. Ogni grado ha i suoi oneri e onori. Il VFP1/VFP4 non è né un nobile, né un aristocratico, né un Sottufficiale, né un Ufficiale e non è nemmeno un anziano: è l'ultimissima ruota del carro in fondo a destra di un ingranaggio così grosso da essere quasi inconcepibile. E se c'è un posto appropriato per una ramazza, o uno straccio, sono proprio le sante manine del VFP1. Quello è il suo compito: pulire. Ed è un compito IMPORTANTE. Personaggi con una mentalità come la tua, ma che, al contrario di te, non hanno fatto la scelta giusta (e te ne rendo merito), andrebbero cacciati alla velocità della luce, prima che diventino "anziani paraculi italiani" che conoscono le regole del gioco e ne approfittano.
Noto con piacere che ho scritto cose simili a Kojak ancora prima di leggerlo!
Boh... mi domando perché ti ostini a parlare di cose che non ti garbano, in un luogo dove invece garbano, riferendoti ad ambienti che non t'interessano e da cui ti sei chiamato fuori. Parli di cose che non conosci e che non sai, basate sul nulla. Le camerate sono pulite dai militari che ci vivono e guarda che non si parla di soldati semplici: pure un Colonnello si pulisce l'ambiente in cui vive. Le camerate, sono pulite da chi vive nella camerata. E vengono puniti se non lo fanno: niente permessi, niente pernotti, niente licenze. Oltre che le solite strigliate alle adunate. Gli ambienti comuni, sono puliti, di giorno in giorno, in base all'ordine di servizio redatto il giorno precedente da un quadro della Compagnia. Il fortunato o i fortunati, il giorno dopo, puliscono, bagni compresi.Per l'Afghanistan posso essere d'accordo con te, perché stiamo parlando di una reale esigenza operativa. Ma che oggigiorno la pulizia delle caserme compete a ditte civili dà ragione a chi, parlandomi della sua naja, me ne parlò come un abuso.
Va bene, non ho fatto il militare, ma mi sembra logica spicciola = un soldato deve combattere, non fare lavori domestici
La tua logica è molto spicciola e non significa niente. un soldato deve combattere, non fare lavori domestici. e perché allora non: tassista deve guidare, non fare lavori domestici? Un soldato che deve combattere, perché non può pulire? guarda che la tua logica non ha proprio senso. Se poi consideriamo che attualmente i militari hanno veramente scarsissime probabilità di trovarsi a dover combattere (vuoi perché non siamo in guerra, vuoi perché non facciamo operazioni di guerra, vuoi perché abbiamo regole d'ingaggio che praticamente consistono nel non ingaggiarsi), allora secondo te un militare, nella sua vita lavorativa, in pratica non dovrebbe fare un bel niente.
il nonnismo c'era, ma sul totale pochi erano vittima del nonnismo. Per cui la tua era una paura pusillanime. Bada bene: è normale avere paura. Era giusto che tu avessi paura del nonnismo. Era giusto e comprensibile essere intimoriti dall'idea di abbandonare il proprio mondo, i propri amici, per un anno, per essere buttati nella mischia insieme a tutto il resto dell'animalanza. E' un fatto sconvolgente, perché sconvolge la vita e le proprie abitudini. Bene: se uno si rifiuta veramente per particolari motivazioni "filosofiche o religiose" come diceva Gagliardi, è un discorso, a suo modo anche coraggioso. Ma se uno si rifiuta di agire perché ha paura di qualcosa da cui in fondo sono passati tutti e quasi tutti incolumi e con un bel ricordo, allora è un pusillanime. E ci sta, per carità. Quello che non ci sta, invece, è non vergognarsene e anzi, addurre ciò come una giustificazione: "avevo paura del nonnismo e di dormire poco". Pensa te!!Leggere queste cose mi fa male, perché non è così.
Non ho fatto nessuna falsa dichiarazione, ho obiettato realmente per motivi filosofici, perché amo le armi ma non c'erano i presupposti, a mio dire, per servire la Patria in armi.
Se ci fossero stati, mi sarei fatto pure 24 mesi di leva, ma passare tutta la leva a lavare pentole o dormire in tensione poche ore a causa del nonnismo, giusto per scriverele prime due motivazioni che mi ricordo, non lo trovai giusto all'epoca, e lo riconfermo oggi, senza per questo sentirmi uno dei tanti furbetti
Molti di coloro che a suo tempo hanno pulito i cessi e lavato pentole, adesso sono operatori qualificatissimi che danno lustro al nostro Esercito, per esempio ad Amatrice.
Fisico,
per me, invece, era tenere pulito. il fatto che sia formativo, è un corollario. Oggi il VFP1 è pagato. E non è pagato per fargli il favore di formarlo: è pagato per lavorare. E lavorare è formativo. E' diverso.il motivo vero non è tenere pulito ma formare la persona.
Ultima modifica di bartok; 17-02-17 alle 23: 57
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