Eppure basterebbe leggere...
Un ragazzo di 19 anni che muore è una tragedia quale che ne sia il luogo o la causa. Questo vuol dire che "non fa differenza". Poi, se ti vuoi infuriare, novello Orlando, accomodati pure
Le circostanze e le cause di quel decesso non sono state accertate da un'indagine e da un processo. Anzi gli atti lasciano margini di dubbio per morte accidentale. Non si parla di malore né di crepacuore, si discute di nonnismo. Della cui esistenza - da circostanziare in tempo e luogo - non si dubita affatto (l'ipocrisia la vedi solo tu), ma di cui appare scorretto ritenere l'assoluta responsabilità in merito a fatto, per l'appunto, non accertati.
Poi rimangono lo sdegno (per una morte che non doveva accadere, in un luogo che non dovrebbe accoglierne), il dolore, per la perdita, l'amarezza, per l'infruttuosità delle indagini. E la rabbia, per un fenomeno che ha tormentato generazioni di militari, antesignano del culliamo e dell'indifferenza cinica e violenta che sperimentiamo oggi anche nella società civile.
Libere le opinioni di ciascuno, beninteso.
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