sbirrina
25-03-09, 12: 34
Copia/Incolla di un articolo trovato sul web... io non ho parole. Ecco a chi è in mano il nostro Paese, belle cose!!! :retard:
"Ciao Amici...
Nooo... tranquilli! Non voglio mazzolare la nostra cara amica Soldato-Jane, ho solo preso spunto dal suo nick name, che poi è anche titolo di un famoso film che vede come protagonista la bella Demi Moore, per dibattere con voi su una questione piuttosto spinosa: la donna soldato.
Scrivo subito che le riflessioni che sto per esporre sono sono naturalmente scaturite dalla mia esperienza professionale pluriennale in una delle nostre Forze Armate. Non è necessario che vi dica a quale di queste Forze io appartenga e vi dico pure che dalla divisa è difficilissimo evincerlo, perchè la foto che ho messo nella home mi ritrae in missione all'estero in uniforme che non è la mia usuale. Qualcuno dotato di spropositata fantasia ha addirittura pensato alla Polizia penitenziaria, altri alle Giovani Marmotte, altri ancora agli Scout della Parrocchia di appartenenza. Divertitevi pure, se vi rallegra.
Ricordo ancora quando la TV ci parlava del famoso esperimento che vedeva impegnate alcune donne temporaneamente arruolate nell'esercito per vedere un po' "come se la cavavano". Quell'esperimento ebbe successo, tanto che alla fine del 2000 i concorsi per le FF.AA. si aprirono finalmente anche per il gentil sesso, grazie alla famosa legge n. 380 del 20 ottobre 1999. Nel 2001 quindi, abbiamo cominciato a dipingere le nostre caserme di rosa.
Ora nonostante siano trascorsi sette anni dai primi arruolamenti femminili, la situazione sembra ancora non voler andare a regime. Per ora solo il 3% dei militari in Italia è donna, quindi una presenza molto limitata, al contrario di altri paesi Europei dove i numeri crescono ampiamente, addirittura la Turchia sembra batterci.
Per analizzare la questione "donne in divisa" guardandola sotto l'aspetto umano bisogna secondo me valutare l'opinione de:
a) la gente comune;
b) le stesse donne in divisa;
c) i colleghi uomini. I primi sono quelli che ne sanno di meno ovviamente. Il loro parere è soltanto frutto dell'influenza mediatica che mostra la prima donna brevettata pilota di jet, la prima donna in missione in Afghanistan, la prima donna Comandante di Stazione dei Carabinieri, allieve di una qualche accademia che marciano fiere ecc...
Non hanno ovviamente le idee chiare su come si svolge l'operato femminile nell'ambito militare, sulla loro operatività, integrazione coi colleghi uomini, l'attinenza a poter eseguire lavori fino a pochi anni fa considerati "mansioni maschili" e, (questa mi piace assai) l'attitudine militare.
Mi capita spesso la mattina quando mi reco al lavoro (sono momentaneamente destinato in ufficio tranquillo con tanto di scrivania, computer e bonsai di ulivo) di vedere orgogliosi papà che accompagnano le loro figlie al cancello della Base. Le osservano soddisfatti finchè non scompaiono dalla loro vista perdendosi
Fotografie per Esercito Italiano
Esercito Italiano Soldatessa
Soldatessa
nel comprensorio. Quei papà però spesso non hanno idea di come si svolge la giornata lavorativa della loro figliola. A loro basta sapere che la ragazza indossa una divisa che "le fa onore" (come se bastasse un uniforme per questo) che il suo futuro è assicurato (da uno stipendio medio di 1600€).Le donne soldato invece come la pensano?
Molto spesso goffe ed impacciate nelle loro divise che nella maggior parte dei casi addirittura le imbruttisce, entrano in ufficio con aria da prima donna, o forse da unica, donna. Consapevoli che trascorreranno una giornata di coccole come neppure la mamma saprebbe fare. Il collega uomo sta aspettando lei per poter andare a prendere il caffè alla macchinetta distributrice dove ovviamente farà il diavolo a quattro per poter offrire lui. Seguiranno chiacchiere a non finire, pettegolezzi su colleghi antipatici e stronzi (F.M.J.), lui che racconta della moglie che alle otto di sera è gia col pigiamone di felpa bianco tempestato di verdi ranocchi ecc...
Il rapporto lavorativo coi colleghi uomini può assumere varie forme, ma al centro dell'universo ci sarà sempre un unico fattore determinante: la possibile attrazione sessuale tra loro.
E' inutile. Siamo italiani. Io ho lavorato con FF.AA. di altre nazionalità e vi posso assicurare che questo fattore entra sempre in gioco, ma mai come per gli italiani. D'altronde si sa, siamo più sanguigni di americani o norvegesi, non potrebbe essere altrimenti.
Alcune, anzi direi poche donne, a prescindere da quanto detto, mostrano un serio atteggiamento professionale e non si fanno mai coinvolgere in situazioni emotive. Queste spesso costituiscono gruppo isolato, a se stante, comunque godono del rispetto di tutti perchè "sono serie".
Le donne soldato naturalmente non vivono di sole coccole, ma si trovano pure a dover fare i conti con altri problemi.
Lo Stato infatti ha ben pensato di mettersi in linea con gli altri per "non sembrare da meno" (sappiate, ma lo dico solo a voi, che le FF.AA. vivono di apparenze), ma non ha pensato di adeguare le strutture logistiche per poter ospitare le donne.
Quindi spesso non ci sono dormitori e locali igienici adeguati, infermerie attrezzate, per non parlare delle enormi difficoltà per la realizzazione delle divise, poi altre mille difficoltà. Questi attuali problemi peraltro non trovano via di soluzione, non dimentichiamoci infatti che il nostro Stato è in deficit economico e se ha difficoltà a rifornire le nostre Jeep di carburante, immaginate se si può parlare di costruzioni di nuove strutture.
Altro problema: gli eventuali figli.
La legge italiana non prevede per il momento situazioni di "accomodamento" per le mamme soldato. Le neomamme infatti dopo il regolare periodo di maternità ed allattamento dovranno tornare regolarmente in servizio anche fuori sede! Questo è un grave problema. Se l'allontanamento dei papà dai figli è gia mal sopportato diventa improponibile per una mamma. Tale situazione ha in passato condotto a conseguenze poco piacevoli. Io stesso ho visto una collega "Tenente",peraltro molto valida professionalmente, congedarsi dopo soli 5 anni di servizio in vista di uno scomodo trasferimento a 600 km. dalla sua residenza. Lei ha scelto suo figlio.
Altra questione: le molestie sessuali.
E' vergognoso, ma vero. Una media del 18% delle militari ha sporto denuncia gia dal 2001 per molestie sessuali subite da colleghi uomini. In realtà c'è da pensare che la percentuale sia ben più alta se si tiene conto di quante, per vergogna, hanno tralasciato la formale denuncia. Non solo: le denunce sporte sulla base di questo reato vengono tutt'ora trattate dalla giustizia ordinaria e non nei tribunali militari. E gli uomini, che dicono?
Mi risulta difficile la compilazione di questo paragrafo.
Non so come spiegarvi.
Be'.... ve lo dirò così come è realmente.
La stragrande maggioranza di noi militari uomini pensano che le donne non abbiamo portato nulla di buono nelle Forze Armate, ma solo disagi, scompigli, problemi, liti, competizioni... me ne vengono in mente altre 100....
E' altrettanto anche vero che noi uomini mentre critichiamo, lasciamo chilometriche scie di saliva dietro alle nostre colleghe. Non so perchè, ma una donna che in borghese per strada passerebbe inosservata, portata in una caserma piena di uomini e vestita di mimetica attirerà certamente l'attenzione dei colleghi. Insomma, pare che il fascino della divisa funzioni bene pure tra colleghi.
Mettendo un attimo da parte il discorso molestie, vorrei dirvi che spesso ho assistito a vere e proprie competizioni tra loro (escludendo le pochissime "serie" di cui parlavo prima) per accaparrarsi la simpatia di quel Capitano o di quell'altro Maresciallo. Chiaramente quando parlo di simpatia, intendo volutamente racchiudere in un solo generico termine molti altri concetti e significati.
Le tresche sono spesso inevitabili.
Per rispetto verso le istituzioni nelle quali ho trovato impiego, non racconterò dell'altro... Purtroppo molte volte, alcune di loro mettono avanti la loro naturale fisica inferiorità per evitare lavori fastidiosi, altre (pochissime) invece dotate di ferreo orgoglio, fanno di tutto per non essere da meno dei coleghi maschi mettendosi a tutti i costi alla pari dei colleghi uomini. Insomma, le "Soldato Jane" si contano sulle dita di una mano.
Io come la penso?
Sinceramente e premettendo che non sono un maschilista, credo anche io, in linea di massima, che la presenza femminile ci crei non pochi problemi, ed è pure vero, a mio discutibile parere, che ha notevolmente abbassato il livello di efficienza operativa di praticamente tutti i Reparti. Tanto di cappello verso le poche che svolgono il loro lavoro seriamente. Io personalmente trovo molto più affascinante e femminile colei che non lascia spazio a discorsi personali, che non si abbandona commenti di varia natura extraprofessionali riguardanti colleghi, che mostra disponibilità e competenza in qualsiasi incarico.
Detesto invece quante amano far mostra di se, rendono poco e cedono con poco ortodossi stratagemmi i loro incarichi poco piacevoli a colleghi (polli) dell'altro sesso.
E' antipatico doverlo dire, ma alcune sembrano delle pornostar travestite da soldato.
Inutile dire che questa specie, ahimè, riscuote non poco successo, soprattutto tra i colleghi stanchi dei pigiamoni felpati delle mogli.
Io non sempre riesco ad entrare in sintonia con le colleghe. Mi dicono che il mio volto è parecchio espressivo ed a volte lascia ben leggere il disprezzo che provo in determinate situazioni. Devo d'altro canto confessare che quando mi trovo a lavorare gomito a gomito con una collega piuttosto avvenente, mi riesce difficile pensare a lei prima collega e poi come donna, ma credo sia inutile aggiungere che riesco a conservare il dovuto contegno, nonchè rispetto.
Certo che dopo anni, devo ancora abituarmi alla presenza nella vetrinetta del bar della caserma di assorbenti, creme depilatorie e fermagli per capelli.
L'argomento è vastissimo e nonostante io abbia esercitato tutta la mia capacità di sintesi l'opinione è uscita ugualmente lunghissima. Ringrazio quindi quanti saranno riusciti a leggerla.
Una curiosità.
Vorrei dirvi che io ho genericamente scritto ciò che ho visto negli ultimi anni, con i miei occhi. Se voleti altri pareri (talvolta anche molto esplicativi) basta fare un giro tra i tanti forum e blogs presenti in rete, in PVT potrò fornirvi indirizzi.
Giusto un assaggio per voi: "Le donne nell'esercito non servono a niente non c'è nessuna mansione che una donna può fare nelle forze armate che un uomo non possa svolgere allo stesso modo, al contrario sono troppe le attività in cui le donne non possono, non vogliono partecipare, specialmente nei reparti operativi, dove sono un peso ed abbassano il livello di tutto il reparto. Basta con questo esercito di rappresentanza fatto da ipocriti, le donne con incarichi operativi non funzionano in un'esercito serio. stesso discorso vale per le forze dell'ordine ma quello è un problema loro. Attenzione esistone caserme in Italia comandate da caporali donne entrate nelle grazie di qualche pezzo grosso senza dignità ed etica militare. Per sistemare questo esercito di pulcinella basterebbero 5 minuti di combattimento vero!!un'ultimo pensiero ai generali che ingrassano a Roma: Continuate a pensare ai vostri affari personali mentre il giocattolino cade a pezzi.....esercito senza soldi,senza onore....l'esercito delle apparenze!!"
Perdonate l'inserimento nella categoria "Esercito Italiano" di un'opinione che riguardi tutti i Corpi, purtroppo Ciao non prevede "Forze Armate" come sottocategoria. Alla prossima amici. "
"Ciao Amici...
Nooo... tranquilli! Non voglio mazzolare la nostra cara amica Soldato-Jane, ho solo preso spunto dal suo nick name, che poi è anche titolo di un famoso film che vede come protagonista la bella Demi Moore, per dibattere con voi su una questione piuttosto spinosa: la donna soldato.
Scrivo subito che le riflessioni che sto per esporre sono sono naturalmente scaturite dalla mia esperienza professionale pluriennale in una delle nostre Forze Armate. Non è necessario che vi dica a quale di queste Forze io appartenga e vi dico pure che dalla divisa è difficilissimo evincerlo, perchè la foto che ho messo nella home mi ritrae in missione all'estero in uniforme che non è la mia usuale. Qualcuno dotato di spropositata fantasia ha addirittura pensato alla Polizia penitenziaria, altri alle Giovani Marmotte, altri ancora agli Scout della Parrocchia di appartenenza. Divertitevi pure, se vi rallegra.
Ricordo ancora quando la TV ci parlava del famoso esperimento che vedeva impegnate alcune donne temporaneamente arruolate nell'esercito per vedere un po' "come se la cavavano". Quell'esperimento ebbe successo, tanto che alla fine del 2000 i concorsi per le FF.AA. si aprirono finalmente anche per il gentil sesso, grazie alla famosa legge n. 380 del 20 ottobre 1999. Nel 2001 quindi, abbiamo cominciato a dipingere le nostre caserme di rosa.
Ora nonostante siano trascorsi sette anni dai primi arruolamenti femminili, la situazione sembra ancora non voler andare a regime. Per ora solo il 3% dei militari in Italia è donna, quindi una presenza molto limitata, al contrario di altri paesi Europei dove i numeri crescono ampiamente, addirittura la Turchia sembra batterci.
Per analizzare la questione "donne in divisa" guardandola sotto l'aspetto umano bisogna secondo me valutare l'opinione de:
a) la gente comune;
b) le stesse donne in divisa;
c) i colleghi uomini. I primi sono quelli che ne sanno di meno ovviamente. Il loro parere è soltanto frutto dell'influenza mediatica che mostra la prima donna brevettata pilota di jet, la prima donna in missione in Afghanistan, la prima donna Comandante di Stazione dei Carabinieri, allieve di una qualche accademia che marciano fiere ecc...
Non hanno ovviamente le idee chiare su come si svolge l'operato femminile nell'ambito militare, sulla loro operatività, integrazione coi colleghi uomini, l'attinenza a poter eseguire lavori fino a pochi anni fa considerati "mansioni maschili" e, (questa mi piace assai) l'attitudine militare.
Mi capita spesso la mattina quando mi reco al lavoro (sono momentaneamente destinato in ufficio tranquillo con tanto di scrivania, computer e bonsai di ulivo) di vedere orgogliosi papà che accompagnano le loro figlie al cancello della Base. Le osservano soddisfatti finchè non scompaiono dalla loro vista perdendosi
Fotografie per Esercito Italiano
Esercito Italiano Soldatessa
Soldatessa
nel comprensorio. Quei papà però spesso non hanno idea di come si svolge la giornata lavorativa della loro figliola. A loro basta sapere che la ragazza indossa una divisa che "le fa onore" (come se bastasse un uniforme per questo) che il suo futuro è assicurato (da uno stipendio medio di 1600€).Le donne soldato invece come la pensano?
Molto spesso goffe ed impacciate nelle loro divise che nella maggior parte dei casi addirittura le imbruttisce, entrano in ufficio con aria da prima donna, o forse da unica, donna. Consapevoli che trascorreranno una giornata di coccole come neppure la mamma saprebbe fare. Il collega uomo sta aspettando lei per poter andare a prendere il caffè alla macchinetta distributrice dove ovviamente farà il diavolo a quattro per poter offrire lui. Seguiranno chiacchiere a non finire, pettegolezzi su colleghi antipatici e stronzi (F.M.J.), lui che racconta della moglie che alle otto di sera è gia col pigiamone di felpa bianco tempestato di verdi ranocchi ecc...
Il rapporto lavorativo coi colleghi uomini può assumere varie forme, ma al centro dell'universo ci sarà sempre un unico fattore determinante: la possibile attrazione sessuale tra loro.
E' inutile. Siamo italiani. Io ho lavorato con FF.AA. di altre nazionalità e vi posso assicurare che questo fattore entra sempre in gioco, ma mai come per gli italiani. D'altronde si sa, siamo più sanguigni di americani o norvegesi, non potrebbe essere altrimenti.
Alcune, anzi direi poche donne, a prescindere da quanto detto, mostrano un serio atteggiamento professionale e non si fanno mai coinvolgere in situazioni emotive. Queste spesso costituiscono gruppo isolato, a se stante, comunque godono del rispetto di tutti perchè "sono serie".
Le donne soldato naturalmente non vivono di sole coccole, ma si trovano pure a dover fare i conti con altri problemi.
Lo Stato infatti ha ben pensato di mettersi in linea con gli altri per "non sembrare da meno" (sappiate, ma lo dico solo a voi, che le FF.AA. vivono di apparenze), ma non ha pensato di adeguare le strutture logistiche per poter ospitare le donne.
Quindi spesso non ci sono dormitori e locali igienici adeguati, infermerie attrezzate, per non parlare delle enormi difficoltà per la realizzazione delle divise, poi altre mille difficoltà. Questi attuali problemi peraltro non trovano via di soluzione, non dimentichiamoci infatti che il nostro Stato è in deficit economico e se ha difficoltà a rifornire le nostre Jeep di carburante, immaginate se si può parlare di costruzioni di nuove strutture.
Altro problema: gli eventuali figli.
La legge italiana non prevede per il momento situazioni di "accomodamento" per le mamme soldato. Le neomamme infatti dopo il regolare periodo di maternità ed allattamento dovranno tornare regolarmente in servizio anche fuori sede! Questo è un grave problema. Se l'allontanamento dei papà dai figli è gia mal sopportato diventa improponibile per una mamma. Tale situazione ha in passato condotto a conseguenze poco piacevoli. Io stesso ho visto una collega "Tenente",peraltro molto valida professionalmente, congedarsi dopo soli 5 anni di servizio in vista di uno scomodo trasferimento a 600 km. dalla sua residenza. Lei ha scelto suo figlio.
Altra questione: le molestie sessuali.
E' vergognoso, ma vero. Una media del 18% delle militari ha sporto denuncia gia dal 2001 per molestie sessuali subite da colleghi uomini. In realtà c'è da pensare che la percentuale sia ben più alta se si tiene conto di quante, per vergogna, hanno tralasciato la formale denuncia. Non solo: le denunce sporte sulla base di questo reato vengono tutt'ora trattate dalla giustizia ordinaria e non nei tribunali militari. E gli uomini, che dicono?
Mi risulta difficile la compilazione di questo paragrafo.
Non so come spiegarvi.
Be'.... ve lo dirò così come è realmente.
La stragrande maggioranza di noi militari uomini pensano che le donne non abbiamo portato nulla di buono nelle Forze Armate, ma solo disagi, scompigli, problemi, liti, competizioni... me ne vengono in mente altre 100....
E' altrettanto anche vero che noi uomini mentre critichiamo, lasciamo chilometriche scie di saliva dietro alle nostre colleghe. Non so perchè, ma una donna che in borghese per strada passerebbe inosservata, portata in una caserma piena di uomini e vestita di mimetica attirerà certamente l'attenzione dei colleghi. Insomma, pare che il fascino della divisa funzioni bene pure tra colleghi.
Mettendo un attimo da parte il discorso molestie, vorrei dirvi che spesso ho assistito a vere e proprie competizioni tra loro (escludendo le pochissime "serie" di cui parlavo prima) per accaparrarsi la simpatia di quel Capitano o di quell'altro Maresciallo. Chiaramente quando parlo di simpatia, intendo volutamente racchiudere in un solo generico termine molti altri concetti e significati.
Le tresche sono spesso inevitabili.
Per rispetto verso le istituzioni nelle quali ho trovato impiego, non racconterò dell'altro... Purtroppo molte volte, alcune di loro mettono avanti la loro naturale fisica inferiorità per evitare lavori fastidiosi, altre (pochissime) invece dotate di ferreo orgoglio, fanno di tutto per non essere da meno dei coleghi maschi mettendosi a tutti i costi alla pari dei colleghi uomini. Insomma, le "Soldato Jane" si contano sulle dita di una mano.
Io come la penso?
Sinceramente e premettendo che non sono un maschilista, credo anche io, in linea di massima, che la presenza femminile ci crei non pochi problemi, ed è pure vero, a mio discutibile parere, che ha notevolmente abbassato il livello di efficienza operativa di praticamente tutti i Reparti. Tanto di cappello verso le poche che svolgono il loro lavoro seriamente. Io personalmente trovo molto più affascinante e femminile colei che non lascia spazio a discorsi personali, che non si abbandona commenti di varia natura extraprofessionali riguardanti colleghi, che mostra disponibilità e competenza in qualsiasi incarico.
Detesto invece quante amano far mostra di se, rendono poco e cedono con poco ortodossi stratagemmi i loro incarichi poco piacevoli a colleghi (polli) dell'altro sesso.
E' antipatico doverlo dire, ma alcune sembrano delle pornostar travestite da soldato.
Inutile dire che questa specie, ahimè, riscuote non poco successo, soprattutto tra i colleghi stanchi dei pigiamoni felpati delle mogli.
Io non sempre riesco ad entrare in sintonia con le colleghe. Mi dicono che il mio volto è parecchio espressivo ed a volte lascia ben leggere il disprezzo che provo in determinate situazioni. Devo d'altro canto confessare che quando mi trovo a lavorare gomito a gomito con una collega piuttosto avvenente, mi riesce difficile pensare a lei prima collega e poi come donna, ma credo sia inutile aggiungere che riesco a conservare il dovuto contegno, nonchè rispetto.
Certo che dopo anni, devo ancora abituarmi alla presenza nella vetrinetta del bar della caserma di assorbenti, creme depilatorie e fermagli per capelli.
L'argomento è vastissimo e nonostante io abbia esercitato tutta la mia capacità di sintesi l'opinione è uscita ugualmente lunghissima. Ringrazio quindi quanti saranno riusciti a leggerla.
Una curiosità.
Vorrei dirvi che io ho genericamente scritto ciò che ho visto negli ultimi anni, con i miei occhi. Se voleti altri pareri (talvolta anche molto esplicativi) basta fare un giro tra i tanti forum e blogs presenti in rete, in PVT potrò fornirvi indirizzi.
Giusto un assaggio per voi: "Le donne nell'esercito non servono a niente non c'è nessuna mansione che una donna può fare nelle forze armate che un uomo non possa svolgere allo stesso modo, al contrario sono troppe le attività in cui le donne non possono, non vogliono partecipare, specialmente nei reparti operativi, dove sono un peso ed abbassano il livello di tutto il reparto. Basta con questo esercito di rappresentanza fatto da ipocriti, le donne con incarichi operativi non funzionano in un'esercito serio. stesso discorso vale per le forze dell'ordine ma quello è un problema loro. Attenzione esistone caserme in Italia comandate da caporali donne entrate nelle grazie di qualche pezzo grosso senza dignità ed etica militare. Per sistemare questo esercito di pulcinella basterebbero 5 minuti di combattimento vero!!un'ultimo pensiero ai generali che ingrassano a Roma: Continuate a pensare ai vostri affari personali mentre il giocattolino cade a pezzi.....esercito senza soldi,senza onore....l'esercito delle apparenze!!"
Perdonate l'inserimento nella categoria "Esercito Italiano" di un'opinione che riguardi tutti i Corpi, purtroppo Ciao non prevede "Forze Armate" come sottocategoria. Alla prossima amici. "