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Visualizza Versione Completa : Fregata Castore



Mariani Nello
22-03-09, 20: 05
Sono stato imbarcato sul Castore a Settembre del 1961. A causa di una grave collusione con L'Etna sbarcai nel Maggio DEL 1965 . Ci sarà ancora qualcuno che è stato imbarcato in questa Nave ,a Me quel periodo d'imbarco ha dato tanta esperienza di vita.

piso84
24-03-09, 18: 49
immagino tu sia degli anni 40...dubito chhe su questo forum troverai tuoi ex compagni, per la maggiore questo è utilizzato da ragazzi che vogliono entrare nelle forze armate...

Azghalor
25-03-09, 15: 50
xke non ci racconti la tua esperienza di vita?

frizz1950
08-04-09, 18: 48
Sono stato imbarcato sulla Castore dal 1 ottobre 1970 al 15 aprile 1972, ero ecogoniometrista, è stato il periodo più bello della mia vita ora col senno del poi ho conosciuto tantissima gente di tutt'Italia c'è qualcuno di quel periodo.
Il mio vero nome è Aliprandi Sergio di rho (milano)

SANGRIA
08-04-09, 18: 51
Per caso lavori o hai lavorato come tecnico alla Tosi?

ocaselvaggia
08-04-09, 18: 55
immagino tu sia degli anni 40...dubito chhe su questo forum troverai tuoi ex compagni, per la maggiore questo è utilizzato da ragazzi che vogliono entrare nelle forze armate...


xke non ci racconti la tua esperienza di vita?


Signori,non è per fare il pignolo,ma ad un uomo di una certa età è meglio dare del LEI!

frizz1950
08-04-09, 21: 11
No lavoro ancora in proprio come tecnico riparatore radio/tv il tu ba benissimo non capisco le formalità......

aspid
10-01-10, 17: 52
ciao frizz
scusami se ti do del tu cmq mio padre e stato imbarcato sul castore ma nn ricordo gli anni se vuoi ti faccio sapere era silurista poi ha continuato in marina da sottufficiale e s e congedato 1996 era corso 69

Ginoremo
11-07-10, 12: 18
Ciao, io quella sera ero sull'Etna ed ero appena andato a letto perchè dovevo montare al radar alle ore00. Forse assieme ad un segnalatore di nome Gallo (napoletano) siamo stati i primi ad accorrere a prora e renderci conto dell'accaduto. Io poi sono stato in piedi tutta la notte per copiare i tracciati delle nostre tre unità e se non lo sai, c'era una quarta ma mercantile.Se hai qualche cosa da dirmi, inviami pure una mail a: gdxla1@alice.it A proposito ero comune di 1^ classe 3°/43 e sono andato in congedo il 30 Aprile del 65.

marinar
11-07-10, 12: 41
ti consiglio di cercare i tuoi colleghi,soprattutto su facebook :)

checcoli
18-01-11, 19: 25
mi chiamo checcoli claudio ero imbarcato come sc. rd, quella terribile sero ero di guardia in coc con tutti i radar in avaria. Come vedi ai trovato una persona che era presente, e pur essendo passati tanti anni tutto ò rimasto chiarissimo nella memoria.
salutissimi

snipe
18-01-11, 20: 08
ci raccontate qualcosa di questo evento?

anteo
23-01-11, 12: 52
caro ocaselvaggia, darsi del tu tra vecchi marinai è "normale", questo non toglie il rispetto per le persone più anziane o gerarchicamente più elevate di grado. Darsi del TU ti fa sentire ancora parte della grande famiglia marinara.
Medita...

GiancarloSecco
15-02-11, 17: 16
Buongiorno a tutti.
Sono Giancarlo Secco, ex ufficiale di Marina del corpo del Genio Navale. Sono stato imbarcato sulla Fregata Castore dal 24-5-1963 (subito dopo la laurea in Ingegneria)
fino al 20-9-67 per poi fare il Direttore di Macchina, col grado di Cap. G.N. su Nave Cavezzale di Consubin.
Ricordo che il comandante era il CF Liguori e io, allora Te. G.N. ero l'Uff. allo scafo. La sera del 22 marzo c.a. (1965), 10 miglia a levante di Punta Stilo, durante una esercitazione
di protezione di convoglio, nella quale nave Etna rappresentava il convoglio e Castore e Rizzo ne costituivano la scorta, le prime due unità entravano in collisione fra loro.
Non ricordo il nome di tutti gli ufficiali imbarcati e sarei lieto se qualcuno ne rammentasse qualcuno.

Allego di seguito quanto fu riportato.

Tanti cari saluti
G.S.

La sera del 22 marzo c.a. (1965), 10 miglia a levante di Punta Stilo, durante una esercitazione di protezione di convoglio nella quale nave Etna rappresentava il convoglio e Castore e Rizzo
ne costituivano la scorta, le prime due unità entravano in collisione fra loro. Non appena avvenuta la collisione i comandi di nave Etna e della fregata Castore prendevano tutti i possibili
provvedimenti ad assicurare la galleggiabilità e la sicurezza delle due unità, e su nave Castore si dava immediatamente inizio all'opera di soccorso degli uomini che si trovavano all'atto del
sinistro nella zonadanneggiata. Mentre su nave Etna i danni erano limitati nella zona di estrema prora, su nave Castore la prora dell'Etna era profondamente entrata nello scafo a circa
15 metri dalla poppa estrema, zona occupata dal locale equipaggio nr 6 e dal deposito BAS. La parte del Castore a poppavia dello squarcio, risultava praticamente troncata dal resto dello
scafo e trattenuta ad esso unicamente dall'asse sinistro dell'elica, da cavi elettrici e da una lamiera del fasciame del lato sinistro.
Accertata la situazione veniva effettuato il puntellamento di una paratia stagna principale a proravia della zona danneggiata e venivano messi in atto tutti i possibili provvedimenti atti a
prevenire ulteriori danni quali incendi ecc. ed iniziava contemporaneamente l'opera dei soccorso del personale che si trovava nella zona devastata dall'urto. Successivamente si provvedeva
anche ad assicurare con mezzi di fortuna il troncone poppiero della nave alla parte anteriore della stessa, onde evitare che improvvisi movimenti del troncone potessero produrre ulteriori
danni alla parte restante della nave, alla quale esso era collegato come già detto dall'asse sinistro dell'elica. Nell'ardua opera svolta dal personale di bordo per assicurare la galleggiabilità
dell'unità danneggiata e per dare soccorso agli infortunati, è risultato palesemente prezioso l'ottimo grado di efficienza raggiunto dal personale grazie ai periodici tirocini di addestramento al
Servizio di sicurezza che tutti gli equipaggi seguono presso il Centro addestramento servizi di sicurezza di Taranto. Mentre nave Etna scortata dal CT Indomito raggiungeva con i propri mezzi
Taranto la sera del 23, il Castore, veniva preso a rimorchio dal Rizzo e scortato dal Garibaldi nella notte fra il 23/24 raggiungeva Messina e veniva immesso immediatamente in bacino.
Purtroppo l'incidente oltre ai danni materiali ha causato la dolorosa perdita di quattro componenti dell'equipaggio del Castore e il ferimento di altri 11 .
Le vittime furono:
Sottocapo FO Duse Aristide 1943/3°,
FO Celli Vittorio 1943/4°,
Franzese Domenico 1943/6°,
Pardini Franco 1944/5°.

Accertata la mancanza dei quattro uomini subito dopo l'incidente, navi ed elicotteri ne iniziavano le ricerche protrattesi sino all'alba del giorno successivo, purtroppo, senza alcun risultato.
Il 25 marzo nella seduta pomeridiana della Camera dei Deputati l’On Mario Marino Guadalupi, Sottosegretario alla Difesa ha detto:
“Anche a nome del Ministro e degli altri Sottosegretari alla difesa, mi sia consentito esprimere la nostra fraterna partecipazione e cordoglio a questo momento di lutto e di dolore della Marina Militare.
Dopo aver succintamente descritto le circostanze nelle quali era avvenuta la collisione l'onorevole Guadalupi ha così proseguito: l'incidente è avvenuto mentre parte del personale si trovava nel
locale investito per il turno di riposo. Pur nella sua gravita va considerato fra i rischi conseguenti l'addestramento delle marine da guerra e non è certo nuovo nella storia delle varie marine.
Possiamo dire che nella nostra Marina militare essi sono fortunatamente molto rari: la collisione nel suo aspetto tecnico navale, nelle sue causali, come per ogni eventuale responsabilità, dovrà essere
esaminata nelle dovute forme regolamentari. Le circostanze successive cui l'incidente ha dato luogo pur nella sua tragicità, hanno messo in luce l'alto grado di addestramento degli equipaggi, il cui
comportamento è risultato superiore ad ogni elogio, sia come disciplina che come addestramento marinaro.
I marinai del Castore infatti, lavorando in condizioni estremamente difficili, si sono prodigati all'estremo per soccorrere i feriti e salvare l'unità basti pensare che per salvare uno dei feriti rimasto
imprigionato fra le lamiere, sono state necessarie oltre tre ore di lavoro nella zona più esposta e con rischi non lievi per coloro che lo eseguivano. Si deve a questo magnifico comportamento che
l'incidente non abbia assunto ben più tragiche conseguenze e proporzioni.
Altro elemento decisamente positivo e l'ottima qualità delle nuove costruzioni navali. Malgrado l'entità dello squarcio e dei danni riportati, l'unità ha conservato la sua galleggiabilità sia immediatamente
dopo l'urto che durante tutte le operazioni di soccorso e rimorchio, consentendo così il rimorchio ed il ricovero nel porto di Messina, l'unità potrà cosi essere presto ripristinata nella sua piena efficienza.
Una magnifica e chiara testimonianza sul comportamento degli equipaggi di fronte alla sciagura è quella offertaci dai giornalisti imbarcati sulle varie unità per assistere all'esercitazione, molti dei quali
hanno avuto la possibilità di assistere da vicino a tutte le operazioni di soccorso.
Una inchiesta per accertare le eventuali responsabilità, è stata immediatamente disposta dal Comando in Capo della Squadra Navale secondo le normali procedure in vigore.
Nel pomeriggio del 25 Marzo si sono svolti a Messina i solenni funerali del Sc Fo Aristide Duse, del Fo Vittorio Celli le cui salme erano state recuperate nella parte danneggiata della nave, e nella notte
trasferite ai loro paesi di origine. Mentre le salme del Fo Domenico Francese e del RD Franco Pardini risultano disperse in mare”.

Charlie 2
15-02-11, 18: 42
Non ho ricordi di questo tragico fatto, daltronde quando successe io non ero ancora in Marina. Sarebbe interessante vedere le risultanze dell'inchiesta. Da quello che ho capito dal racconto, nave Etna ha speronato il Castore mentre questi gli stava passando di prora. Se non ricordo male (ma non ne sono sicuro) il locale M6 era sul lato sinistro - e comunque si parla dell'asse sinistro quindi lo squarcio era a sinistra: a questo punto gli scenari potrebbero essere due:
- 1^ ipotesi: l'Etna navigava con prora costante ed il Castore essendo di scorta, probabilmente aveva un settore prodiero da pattugliare, dovendo coprire tutto il settore assegnato, ha tagliato la rotta dell'Etna calcolando male le distanze;
- 2^ ipotesi: l'Etna, nell'effettuare l'accostata prevista dallo schema di zizagamento, non si è accorta della posizione del Castore e lo ha speronato.

Queste due ipotesi, anche se portano tutte allo stesso tragico evento, sono sostanzialmente differenti: nella prima ipotesi la responsabilità dell'incidente è del Castore mentre nella seconda ipotesi la responsabilità è dell'Etna.

GiancarloSecco
16-02-11, 12: 42
Sicuramente la responsabilità è stata del Castore. Il comandante era in plancia e l'ufficiale di rotta aveva avuto precise disposizioni di evitare uno zig-zag molto acuto (con angoli stretti).
Purtroppo egli fece una manovra che tagliò la strada all'Etna. Si stava navigando a luci spente, simulando una vera scorta al convoglio, a caccia di sommergibili; non c'era luna, che comparve solo più tardi.
Quando si accorse dell'Etna sulla dritta, l'ufficiale (non ricordo il suo nome) ordinò eccitatamente di mettere tutta la barra a sinistra; sentendo ciò il Com.te Liguori, che si trovava sulla opposta
aletta di plancia (SN), si precipitò a DS e urlò di mettere tutta la barra a dritta, in modo da allontanare la poppa il più possibile dall'impatto. Purtroppo il Castore fu colpito a 10 m dalla poppa sul fianco DS;
la prora dell'Etna si infilò fino alla mezzeria del Castore e quando fece retromarcia per staccarsi, la poppa del Castore rimase appesa grazie ai cavi elettrici vari e l'albero di SN dell'elica, essendo
quello di destra rotto. Ovviamente si fermarono le turbine e la nave piombò nel buio più assoluto.
Erano le 21,13, ero appena andato in cabina per dormire fino alle 24, dovendo fare il turno 24-04. Sono andato subito a poppa e poi ho lavorato per più di tre ore sul moncone di poppa per
liberare coloro che erano intrappolati. Purtroppo il migliore fuochista (Celli) che avevo, bravissimo con la fiamma ossidrica, mancava all'appello!
Non so poi cosa sia successo nell'azione giudiziaria militare e civile.
Se si va su Facebook - Fregata Castore si possono trovare molti riferimenti e fotografie.

Ciao
Giancarlo

Charlie 2
16-02-11, 13: 08
Probabilmente a seguito di questo grave incidente in esercitazione non si naviga più a luci spente ma con i fanali di via ridotti. Quindi i'impatto è avvenuto sul lato dritto del castore e non su quello sinistro di come avevo presupposto. In effetti detta in questi termini la responsabilità è del Castore poichè l'ufficiale di guardia prima di accostare non ha dato un'occhiata fuori. Da quello che dice i danni sono stati ingenti anche se le velocità relative non dovevano essere eccessivamente alte essendo in caccia AS.

GiancarloSecco
16-02-11, 16: 22
Effettivamente i danni sono stati notevoli.
Rimorchiato a Messina, in arsenale si è attaccata la poppa alla meglio, per nascondere il danno e la nave è stata rimorchiata a La Spezia.
Qui c'era il Canopo in trasformazione; è stato rimesso in mare prima ancora che iniziassero i lavori e il suo posto è stato preso dal Castore.
Due terzi dell'equipaggio sono sbarcati e un terzo è rimasto a bordo (io compreso). Sono iniziati i lavori di riparazione agli assi, alle turbine, ecc.
e sono stati sostituiti gli armamenti: cannoni singoli al posto dei binati, tolti i lanciasiluri. Tutto il sovracoperta è stato demolito e rifatto.
Vedi foto dei modellini. Ha ripreso il mare dopo 2 anni di lavori.
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=1480809427070&set=o.46070631804
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=1399589883798&set=o.46070631804

Ciao
Giancarlo