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Visualizza Versione Completa : La ricarica dei proiettili



obiwankenobi
27-12-17, 10: 33
Buongiorno.
Vi richiedo cortesemente un consiglio, gradirei procedere alla ricarica dei proiettili, sia per quanto concerne le armi corte, delle quali attualmente, ho ricuperato al poligono esterno un considerevole numero di bossoli vuoti, e successivamente, anche per il fucile da tiro a lunga distanza, più che altro per non buttarli inutilizzati, (ora tra i miei e quelli che utilizza mia moglie, ne abbiamo uno scatolone pieno), oltre che per contenere un po' la spesa. Mi sono informato nel web, ed una idea di massima me la sono fatta, ma preferisco avere indicazioni da fonti attendibili, il mio rispetto per i prodotti esplosivi, e la loro manipolazione è massimo. Da neofita, non sono in grado di capire se chi scrive è legato pubblicitariamente ad un singolo prodotto, e lo decanta, sconsigliando gli altri. Mi sono rivolto a più armerie, con il solo risultato di riempirmi casa di prodotti da loro commercializzati. Orientativamente il numero di munizioni da ricaricare sono limitate a 100 per tipo, per le armi corte e 50 per l'arma lunga, quindi niente grandi produzioni.
Grazie per l'attenzione che mi vorrete dedicare.
Cordialmente.
Piero.

Kojak
27-12-17, 11: 25
Argomento estremamente ghiotto, nel quale mi ci ficco a piè pari!!

Dunque, se lei non ha mai ricaricato prima, le consiglio di acquistare preliminarmente alcuni libri specifici sull'argomento, così da iniziare a orientarsi in questa gigantesca prateria.
Quello che invece le sconsiglio nel modo più assoluto è di iniziare a ricaricare comprando presse, dies, dosatori, innescatori basandosi magari sui "consigli" di amici tiratori o - peggio - sul fai da te. Infatti, la vera attenzione che lei dovrà prestare nel ricaricare le cartucce è la PRESSIONE. Questa parola dovrà sempre essere presente in modo bene evidenziato poiché è l'unico vero rischio cui va incontro il tiratore.
In seconda analisi, per contenere i costi e gli spazi, focalizzi la sua attenzione sul calibro che usa maggiormente e che quindi necessita di ricarica. Personalmente da quando ho ridotto le mie sessioni di tiro ho anche dato via l'intera batteria di ricarica. Inoltre, non confonda le ricariche per armi corte con quelle per armi lunghe poiché in genere richiedono attrezzature diverse: un .308 non fruirà mai della stessa linea di ricarica di un .44mag o di un 9x21....

Quindi, tornando a noi (e sempre che non abbia equivocato sulla sua "verginità" di ricaricatore), per prima cosa si documenti con i migliori libri sull'argomento che troverà anche on line. Buon tiro!

P.S.: ho provveduto a spostare il topic nella sezione OT poiché quella di origine riguardava le armi in dotazione alle FF.AA. e alle FF.P.

Ippogrifo
27-12-17, 12: 00
Come le hanno già consigliato nell'altra discussione,il primo requisito imprescindibile è una preparazione di base prima ancora di acquistare qualsiasi tipo di attrezzatura.
Infatti se non si acquisiscono almeno le basi della conoscenza dell'argomento,ivi compresa la SICUREZZA durante la ricarica, potrebbe essere pericoloso oltre che poco gratificante il risultato che si potrebbe ottenere.

Tuttavia alcune cose possiamo considerarle,prima tra tutte la tipologia dei tipi di tiro a cui si vorrebbe dedicare tramite la ricarica.
Infatti esiste un'enorme differenza ,sia di attrezzature che nel loro uso,a seconda dei risultati che si vogliono ottenere.

Faccio qualche esempio.

1)Ricarica per pistola.Tiro saltuario ai "barattoli"
Sarà sufficiente una pressa economica con dies modello base,e un dosatore economico per produrre un modesto quantitativo di cartucce,investendo poco e divertendosi molto ogni tanto.La scelta delle palle,inneschi e polvere sarà dettata principalmente dall'economia all'acquisto,e i bossoli da adoperare saranno praticamente tutti quelli che riuscirà a trovare corrispondenti al suo calibro.

2) Ricarica per pistola. Tiro dinamico con relativi allenamenti.
Qui si inizia a salire con la qualità del prodotto (un inceppamento può portare alla perdita di una gara importante) e delle attrezzature.
Per soddisfare i requisiti di un allenamento "serio" bisognerà prendere in considerazione la possibilità di produrre elevati numeri di munizioni (rispettando SEMPRE i termini di legge) per garantire sessioni di allenamento continuative.Pertanto diventa necessaria una pressa di qualità superiore,certamente progressiva,con dosatore di qualità montato sopra, e la possibilità di pulire i bossoli a fondo dopo alcune sessioni di ricarica. Pertanto vaschette a vibrazione o a ultrasuoni per rimuovere a fondo le impurità, e scelta più mirata dei bossoli e dei componenti per la ricarica,per garantire qualità del prodotto e costanza nel risultato.Occorrerà effettuare una scelta accurata dei bossoli,eliminando ogni volta quelli che presentassero deformazioni anomale o micro-incrinature,dando la priorità nell'uso a quelli usati nella propria arma,che necessariamente presenteranno minori differenze rispetto a quelli di provenienza ignota.La costanza nel risultato della produzione (altezza,diametro e peso) è garanzia di costanza nei risultati.

3) Ricarica per Fucile. Tiro saltuario a bersagli con distanze medio-brevi,con ottiche di qualità economica o privi di ottica
Molti si sono avvicinati all'arma lunga,tirando in questo modo,ovvero senza molte pretese,al solo scopo di divertirsi un po.
Anche in questo caso,l'attrezzatura potrà essere economica,così come la scelta dei componenti,perchè l'errore indotto dal complesso arma-ottica-tiratore è di gran lunga maggiore di quello introdotto dalle cartucce sparate.
Pertanto il punto importante sarà di carattere economico,ovvero trovare un tipo di ricarica dignitosa ma economica,che possa garantire divertimento e risparmio.
Pertanto si potrà agevolmente adoperare la stessa pressa economica che adoperiamo per il tiro al "barattolo" limitandoci a sostituire i Dies e a variare polvere,palle e dosi.
La qualità non ne risentirà minimamente,mantenendosi a un livello tale da consentirci divertimento con poca spesa.

4) Ricarica per Fucile.Tiro a media distanza con ottiche di buona qualità.
Qui si inizia a fare sul serio,e se si vorranno raggiungere risultati accettabili,il risparmio inizierà a diventare un miraggio...
Infatti occorrerà una "buona" pressa da destinare esclusivamente alla ricarica del fucile,che abbia una grande rigidità,tale da consentirci allineamenti bossolo-palla con poche tolleranze e una ripetibilità certa della produzione.
Il numero dei colpi prodotti sarà drasticamente minore del primo caso,ma dovrà aumentare considerevolmente la cura con cui si dovranno realizzare. Pertanto niente più dosatore per la polvere e ogni carica verrà pesata singolarmente,così come le palle e i bossoli,scartando tutti quelli che presenteranno scostamenti anomali.
Lo scopo di tutto questo è quello di garantirci un'ottima costanza nella produzione,in modo da minimizzare gli scostamenti dalla traiettoria ideale e permettendo al tiratore di correggere i propri errori senza introdurne con il munizionamento.
Si cercheranno polveri che garantiscano costanza per quel calibro specifico,e si dovranno utilizzare bossoli di provenienza ESCLUSIVA dalla propria arma.
Se si possiedono altri bossoli in quantità,si potranno effettuare delle ricariche economiche con quelle munizioni al solo scopo di " adattarle" alla propria arma,e una volta che siano stati usati una prima volta ,potranno aggiungersi al lotto di quelli provenienti in esclusiva dal proprio fucile,sempre facendoli precedere da un controllo di qualità come prima accennato.

5) Ricarica per Fucile.Tiro a lunga distanza con ottiche di qualità eccellente.
Siamo nella "Elite" del tiro!
Qui non c'è alcuno spazio per cose che siano meno che perfette.
Selezione accurata dei bossoli mediante pesatura ,misurazione con calibro centesimale e se occorre ,tornitura.
Una volta esplosi i colpi,i bossoli dovranno essere marcati per mostrare come era l'orientamento nella camera di scoppio,perchè dopo la ricarica,dovranno essere ricamerati dal fucile nell'identica posizione precedente,per minimizzare i difetti di cameratura sempre presenti in ogni arma.
Scelta e selezione delle palle,che dovranno essere trattate in maniera assolutamente delicata. Misurazione al centesimo dell'eccentricità eventuale,con scarto immediato in caso di dubbi.
Acquisto di presse appositamente progettate per le ricariche di precisione (ad es per Bench Rest), con dies a regolazione micrometrica.
Sarà necessario anche un piccolo misuratore di eccentricità con comparatore millesimale,per controllare che le munizioni prodotte siano quanto più in asse possibile e dell'altezza corretta.
Bilancino elettronico di precisione (tipo quelli in uso presso i gioiellieri) per pesate singole della polvere,per controllo di pesi degli inneschi,dei bossoli e delle palle.
Il tutto per eseguire delle ricariche con rispetto MANIACALE di procedure e precisioni.Ovviamente sarà bandito dal vostro vocabolario la parola "Risparmio",sia riferita ai soldi che al tempo impiegato.
Lo scopo sarà quello di ricercare continuamente l'equilibrio migliore possibile tra la vostra arma e le munizioni da voi prodotte,per conseguire il miglior risultato possibile.
Ma ricordatevi sempre una cosa fondamentale....Due armi "identiche",caricate con munizioni ricaricate in maniera "identica",e magari usate anche entrambe dallo stesso tiratore.....SPARERANNO IN MANIERA DIVERSA!!!
Questo perchè quando due armi sono prodotte mediante l'uso dello stesso utensile,le normali usure che si produrranno durante il ciclo lavorativo,produrranno due armi impercettibilmente diverse,anche se a occhio nudo dovessero sembrare assolutamente identiche.
E anche gli effetti sul tiro saranno differenti...


Queste sono solo tracce incomplete di quello che è l'universo vastissimo della ricarica,che se preso con passione può regalare grandi soddisfazioni,ma che può anche elargire delusioni a piene mani.

Fate della sicurezza il vostro mantra,rispettate inizialmente le dosi in tabella prima di iniziare a variarle,ma sempre e comunque controllando meticolosamente le pressioni....un innesco,se ben osservato,può rivelare un intero universo!

E soprattutto umiltà e voglia di imparare....sempre!

Kojak
27-12-17, 13: 58
Siccome la prima regola per la sicurezza è quella di parlare tutti la stessa lingua, mi permetto di riportare alcuni dei termini che si incontreranno di continuo. Questo per evitare confusione.

BILANCIA (o bilancina): si tratta del dispositivo analogico o digitale per pesare la polvere da sparo. Il mercato ne offre una gamma tra le più svariate, da pochi euro a centinaia di bigliettini..

TUMBLER: dispositivo per pulire i bossoli già sparati. Manuale, elettronico, a ultrasuoni o a vibrazioni, anche qui ce n'è per tutte le tasche.

DOSATORE: dispositivo a regolazione micrometrica per un dosaggio regolare e costante della polvere in ciascun bossolo. Di solito viene venduto assieme alla pressa e anche in questo caso la scelta è tra le più ampie.

PRESSA: è il "cuore" della catena di ricarica. A telaio aperto o chiuso, singole o multistazione, manuali o progressive permettono di assemblare correttamente le varie componenti della nuova cartuccia. Su di essa possono essere montati gli altri componenti, dal dosatore ai dies. La sua configurazione cambia da modello a modello.

INNESCATORE: in genere di tipo manuale e dai costi contenuti, permette di innescare i bossoli inserendo correttamente i nuovi inneschi.

DIES: si tratta di un set di tre cilindri (o matrici) che servono rispettivamente a ricalibrare (sizer o ricalibratore), espandere (expander o espanditore) e inserire (seater o inseritore) bossolo e ogiva. Sono intercambiabili e vanno interscambiati sull'apposito alloggiamento della pressa (se manuale) o montati su quella multistadio.

DECAPSULATORE: in genere fa parte di uno dei tre dies, ma ce ne sono anche di dedicati. Serve a disinnescare l'innesco sparato. Fare attenzione al tipo di innesco, poiché oggi quasi tutti sono di tipo "boxer" (a foro di vampa singolo) mentre ci sono quelli "Berdan" a doppio foro di vampa: queste cartucce sono abbastanza rare ma l'uso di un disinnescatore sbagliato comporta l'irrimediabile rottura del relativo spillo.

MARTELLO CINETICO: specifico attrezzo per disinnescare e disassemblare cartucce già cariche. Indispensabile in caso di dubbi sulla ricarica effettuata o su cartucce dalla ricarica sicuramente errata.

SHELL HOLDER: è un reggibossolo che, incastrato sulla sommità del pistone della pressa, permette di trattenere e guidare bossoli dal fondello diverso.

Direi che fin qui può bastare.

obiwankenobi
28-12-17, 18: 31
Buongiorno.
Innanzittutto vi ringrazio per i consigli, è sempre stata mia abitudine farne tesoro; a mio favore giocano due fattori, il massimo rispetto per i prodotti esplodenti (nel corso della ferma da militare, mi avevano inviato a fare il corso di artificiere), e la cura maniacale dei dettagli, consolidata da anni di lavoro con strumenti data logger di precisione. A parte il fatto che come consigliato, oltre a indicazioni lette sul web, è mia cura acquistare un testo che mi faccia da "Bibbia", e per avere chiarimenti in caso di dubbi improvvisi, mi è sorto il dubbio a seguito di consigli di più armieri, sulla scelta di adottare una pressa monostazione o progressiva; chi decantava la bilancia elettronica chi analogica, ecc.
Sicuramente, per esperienza personale, NON è mia abitudine acquistare il prodotto meno caro, devo valutare se acquistare una monostazione, più facile da tarare con i vari DIEs, o chiedere ad un armaiolo di prepararmi una progressiva, che da cosa ho capito, almeno per me che sono un neofita, è più complicata da tarare, SICURAMENTE, la scelta sarà su un modello in ghisa, se del caso, del tipo ad anello, più robusta, e che mantiene una maggior rigidità e precisione nel tempo.
Per i calibri da pistola: noi usualmente facciamo allenamento al tiro dinamico alternato al TSN, ma non siamo ancora all'altezza di fare competizioni.
Per il calibro da fucile, riprendiamo dopo molti anni, il tiro alla lunga distanza, per cui occorrerà nuovamente molto tempo per essere pronti per le competizioni.
Ho apprezzato molto il suo consiglio di acquistare un DIEs con regolazione micrometrico per il calibro del fucile, anche se per mia sicurezza, mi acquisterei anche un "dispositivo con comparatore per controllare e correggere l'eccentricità", mi riesce ancora difficile da capire se una bilancia elettronica "commerciale", mantenga nel tempo la medesima precisione...
Cordialmente.
Piero

Kojak
28-12-17, 21: 06
Caro Piero, lei troverà in questo settore un autentico mare magnum di pareri e opinioni che in molti casi creeranno solo confusione.
Pressa monostazione o progressiva: dipende dal numero di colpi che lei intende ricaricare. La prima è particolarmente indicata per la ricarica di un numero elevato di cartucce da pistola e viene pertanto utilizzata soprattutto da chi pratica il tiro dinamico. Il bossolo da pistola infatti è più facile da trattare soprattutto nella fase di svasatura e ricalibratura, cosa che non si può dire ad esempio per le cartucce da carabina. Io ho sempre utilizzato una monostazione per ricaricare il .38 spl e il .357 mag e ho ottenuto risultati più che soddisfacenti per il numero di colpi che caratterizzavano la mia sessione di tiro.
Bilancia elettronica o analogica: la prima è più immediata e precisa; la seconda richiede "mano" poichè si tratta di convertire i GRS della polvere con i GRAMMI (o sottomultipli) del peso di controbilanciatura. Se non si sta particolarmente attenti, si corre il rischio di fare disastri.
Calibri da pistola: con cosa sparate? Quanto sparate?
Calibri da fucile: idem.
Infine, un dies a controllo micrometrico è a mio avviso il punto di arrivo del ricaricatore di arma lunga. Se lei spara ai canonici 200 metri con un .308 (calibro estremamente versatile e che "perdona" qualche errore...), il mio consiglio è di cominciare a fare la mano con una pressa monostazione dotata dei dies tradizionali.

VxVendetta
29-12-17, 00: 28
Consiglio finale: meglio avere una stanza, o un angolo del garage, preparato apposta, e questo non perchè si rischi di esplodere tipo mignolo col prof ma perchè pasticciare con la polvere...tendenzialmente sporca, così come tutto quel ferro e relativo olio non è propriamente il deodorante ambienti che piace in sala da pranzo o stanza da letto :D

obiwankenobi
29-12-17, 11: 53
Buongiorno.
Grazie! ... ho fatto bene a rivolgermi a voi, ho avuto consigli di appassionati, non influenzati da logiche di mercato!. I principali dubbi che solitamente assillano un neofita, completamente a digiuno degli argomenti, almeno in parte me li avete chiariti.
In genere utilizziamo cento colpi per sessione, sia io con il calibro .45ACP, ed altrettanti mia moglie con il calibro .32ACP (7.65 Browning), solitamente una volta al mese, stagioni invernali comprese.
Per quanto concerne il tiro a lunga distanza, dopo l'accurata operazione di rodaggio canna, piano piano dopo le prime prove a 200 yarde, aspiriamo a raggiungere il massimo della distanza disponibile presso il poligono di Coazze, cominciando dai 550 yarde; per gli 800 yarde, ed oltre, sicuramente ci vorrà ci vorrà tempo, ma con il binomio arma/cannocchiale che abbiamo acquistato, non è detto che l'impresa non sia possibile.
Per intanto acquisterò una pressa in ghisa che supporti anche i calibri per armi lunghe.
Per quanto concerne il locale da adibire alla ricarica, è mia intenzione utilizzare un locale esterno all'abitazione, (corso di artificiere durante la ferma da militare, docet...).
Per la bilancia di precisione, devo appurare se, quelle specifiche delle ditte che producono attrezzature per la ricarica, hanno la scala già in grani o in grammi, unica cosa che secondo me manca, è la presenza di un dispositivo per la messa a bolla orizzontale...
Per intanto le munizioni del .308, le dovrò acquistare nuove, per fare la scorta di bossoli vuoti, poi successivamente in occasione dell'acquisto dei DIEs per la ricarica, valuterò se prendere in considerazione le indicazioni Ippogrifo, che ci ha consigliato l'acquisto di DIEs con regolazione micrometrica, anche in base ai risultati che riusciamo ad ottenere..., se siamo due tiratori mediocri, vada per quelli tradizionali, se riusciamo ad ottenere risultati almeno discreti, mettiamo a budget quelli con regolazione micrometrica...
Piero.

Kojak
29-12-17, 16: 59
Ottimo, Piero!
Un centinaio di cartucce in .45ACP ben si adattano a una pressa monostazione che permette soprattutto a un neofita di controllare esattamente cartuccia per cartuccia.
Per il calibro .32ACP valuterei invece molto bene se iniziare o no la ricarica, in primis per la difficoltà di reperire i dies giusti e le ogive, in secundis per il costo comunque ridotto del munizionamento commerciale. A fronte di un centinaio di colpi, a mio avviso il gioco non vale poi molto la candela....
Per il .308 la musica cambia. Fermo restando che prendere due presse sarebbe assurdo, bisogna d'altro canto considerare la necessità di una taratura perfetta dell'altezza del bossolo quando si passa dalla ricarica per pistola a quella per fucile. Il .308, utilizzando bossoli con colletto, richiede un rispetto assoluto dello spazio di camera, per non trovarsi in linea di tiro con cartucce troppo lunghe che non fanno chiudere l'otturatore o - peggio - troppo corte, che creano pericolosi spazi tra l'ogiva e la camera di cartuccia.
Per questo genere di cartuccia cerchi prima di tutto di trovare la granatura dell'ogiva che ha la migliore resa, questo in funzione del passo della canna. Io dispongo di una Savage con passo 1:10 e ho trovato strepitose le ogive comprese tra 168 e 173 grs. Una volta trovata la migliore resa commerciale, si potrà iniziare a orientarsi sulla relativa ricarica.

beowuff
30-12-17, 13: 45
Se, almeno i novizi, è meglio che rispettino rigorosamente le tabelle per la ricarica, che differenza c'è tra i proiettili assemblati da questi, e quelli che si acquistano in armeria?

obiwankenobi
30-12-17, 15: 20
Buongiorno.
Come sempre grazie dei consigli, in effetti, almeno su quanto ho trovato nel web, (in attesa di comprarmi un testo che mi faccia da Bibbia), ho trovato poco o nulla sulla ricarica del calibro .32 ACP, da vedere cosa trovo sul mercato, e come suggerito, valutare costi/benefici. Per la pressa, devo capire se sono disponibili presse, ed in tal caso varrebbe la pena acquistarla, un modello che permetta la ricarica sia del 45ACP, ed il .308, ma soprattutto che sia sufficientemente robusta (in ghisa) che sia in grado di garantire la pressione di esercizio durante le varie operazioni di ricarica.
Per il .308, qui casca l'asino: come fare ad accertare la dimensione della camera di cartuccia?... una volta incamerata la cartuccia, come riuscire a capire che il colletto vada ad occupare perfettamente la camera?, in teoria, un proiettile "nuovo", di fabbrica, dovrebbe avere una dimensione "nominale", così come la camera di cartuccia.
Al che mi viene da pensare, che prima di ricaricare il bossolo, dopo aver rimosso l'innesco esausto, ricalibrato con il primo DIE e lavato, occorra verificarne accuratamente la lunghezza e se del caso, tornirlo per riportarlo a dimensione nominale.
In teoria, sotto la pressione della carica, il bossolo dovrebbe allargarsi ed allungarsi, ma se fosse sottomisura, occorre sicuramente alienarlo.
Per quanto concerne la granatura dell'ogiva, in prima battuta, da utilizzare per la "lappatura della canna", (operazione richiesta come condizione "sine qua non" dalla Sabatti), mi hanno fornito proiettili da con carica da 10.89 grani (?), con ogiva Sierra da 168 grani HBPT; non so che resa abbiano con la canna multiradiale da 26" e passo 1:11. Suppongo che non occorra scostarmi molto da questa granatura dell'ogiva, considerando che anche lei utilizza una ogiva simile. Per la granatura del propellente della ricarica dovrò poi attenermi accuratamente alle indicazioni del produttore della polvere.
Cordialmente.
Piero

Ippogrifo
30-12-17, 19: 17
Più che alle indicazioni del produttore della polvere,dovrà tenere conto anche della velocità alla bocca e della distanza di tiro.
Il consiglio che le do,è quello di applicare la "Regola di Miller" sulla stabilizzazione delle palle.
Potrà trovare un file di Excel da scaricare e usare per il calcolo,a questo link:

http://www.armietiro.it/la-regola-di-don-miller-armi-3241

Ippogrifo
30-12-17, 19: 26
Se, almeno i novizi, è meglio che rispettino rigorosamente le tabelle per la ricarica, che differenza c'è tra i proiettili assemblati da questi, e quelli che si acquistano in armeria?

Il fatto è che un produttore di munizioni deve realizzare una cartuccia che deve andare "abbastanza bene" in quasi tutte le armi di quel calibro,e pertanto giocoforza mantenere delle tolleranze.

Dovrà essere sicuro della cameratura,pertanto le realizzerà leggermente più piccole per essere certo di farle "digerire" in qualsiasi camera di scoppio.

Dovrà mantenere le pressioni entro un livello ragionevole,malgrado il "free boring" (la distanza tra palla e inizio della rigatura) sia molto diverso da un'arma all'altra,pertanto si manterrà su dosaggi di sicurezza.

Ecc ecc....

Va da se che una cartuccia che si adatta un po a tutto,in realtà non può eccellere in nessuna di queste armi.

Se invece adattiamo la cartuccia alla nostra arma,le tolleranze scenderanno al minimo,con un netto aumento della costanza e della precisione.
Poi troveremo la "nostra" ricarica,con una palla,una velocità e delle pressioni ben precise,in modo da ottenere il massimo possibile,ma soltanto in quell'arma!

Infatti anche prendendo un'altra arma (apparentemente) identica,quella stessa munizione non darà le prestazioni massime,ma si dovrà adattare leggermente alla nuova arma,che sarà impercettibilmente differente.

Per questo motivo ,salvo casi rarissimi quanto fortuiti, non è possibile raggiungere il massimo della precisione in un'arma,adoperando munizionamento commerciale!

Kojak
30-12-17, 19: 52
Buongiorno.
.....
Per il .308, qui casca l'asino: come fare ad accertare la dimensione della camera di cartuccia?... una volta incamerata la cartuccia, come riuscire a capire che il colletto vada ad occupare perfettamente la camera?, in teoria, un proiettile "nuovo", di fabbrica, dovrebbe avere una dimensione "nominale", così come la camera di cartuccia.
Al che mi viene da pensare, che prima di ricaricare il bossolo, dopo aver rimosso l'innesco esausto, ricalibrato con il primo DIE e lavato, occorra verificarne accuratamente la lunghezza e se del caso, tornirlo per riportarlo a dimensione nominale.
In teoria, sotto la pressione della carica, il bossolo dovrebbe allargarsi ed allungarsi, ma se fosse sottomisura, occorre sicuramente alienarlo.
Un bossolo "sottomisura" è praticamente impossibile da trovare... L'allungamento dello stesso - per quanto impercettibile - è invece una possibilità da considerare, anche se dobbiamo ragionare in termini micrometrici. La tornitura diventa quindi l'unica possibilità, ma in questo caso parliamo di bossoli che hanno patito un numero rilevante di ricariche e il cui utilizzo io sconsiglio per ovvi motivi. Senza andare su ricariche esasperate, una volta ricaricato 5 volte il bossolo va eliminato. Ovvio (ma è bene specificarlo) che prima di ricaricarlo andrà accuratamente esaminato soprattutto per individuare eventuali microfessurazioni che potrebbero portare a guai seri all'interno della camera di scoppio.

Per quanto concerne la granatura dell'ogiva, in prima battuta, da utilizzare per la "lappatura della canna", (operazione richiesta come condizione "sine qua non" dalla Sabatti), mi hanno fornito proiettili da con carica da 10.89 grani (?), con ogiva Sierra da 168 grani HBPT; non so che resa abbiano con la canna multiradiale da 26" e passo 1:11. Suppongo che non occorra scostarmi molto da questa granatura dell'ogiva, considerando che anche lei utilizza una ogiva simile. Per la granatura del propellente della ricarica dovrò poi attenermi accuratamente alle indicazioni del produttore della polvere.
Cordialmente.
Piero
10.89 grs DI COSA?? Se si tratta di polvere da sparo, una granatura così bassa non la troverebbe nemmeno con la nitro!! Ritengo molto più probabile che si tratti dell'ennesimo equivoco grani/grammi: 10,89 GRAMMI (non grani....) equivalgono infatti a 168 GRANI, ma qui parliamo di OGIVA!!!!
Mi permetto di soffermarmi fio alla paranoia su questo fattore: OCCHIO ALLE UNITA' DI MISURA!!!!!

obiwankenobi
31-12-17, 18: 00
Buongiorno.
Il timore di confondere le unità di misura, insieme alle cariche elettrostatiche residue durante la manipolazione del propellente, è in effetti quanto mi assilla maggiormente; purtroppo nella mia lavorativa nel settore automotive, utilizzavamo la dizione "gr" per i grammi, per non confonderli con i "g" dell'accelerazione. Dopo aver letto la sua osservazione ho controllato: sulla confezione compare la scritta 10.89 g, (non gr), 168 gr HPBT, mea culpa, la mia ignoranza, mi ha portato a supporre che i due valori, si riferissero uno al peso del propellente, e l'altro al peso dell'ogiva.
Per evitare qualsiasi errore, sono intenzionato ad acquistare un bilancino meccanico della Hornady, con la scala in grani "gr", che elimina ogni problema di confondere le due unità di misura. Ho trovato nel web alcuni filmati inerenti alle operazioni di ricarica, che suggerisce come ha indicato Ippogrifo, di controllare accuratamente ogni singola carica di propellente inserita in cartuccia, sia per armi corte che a maggior ragione armi lunghe. In quel caso viene utilizzata una bilancia elettronica, ma preferisco utilizzarne una meccanica a tre contrappesi, che garantisce una precisione maggiore. Considerando l'esiguità del numero di proiettili che ricarico di volta in volta, è una operazione che mi dovrebbe dare una certa sicurezza di costanza nel tempo.
Gradirei avere una precisazione per quanto concerne la posizione del bossolo, da mantenere nella medesima posizione anche nelle successive camerature, gli si può annotare la posizione con un pennarello indelebile, ma, in caso di lavaggio nel tumbler, può sussistere il pericolo che la indicazione venga rimossa, dall'azione pulente?. Credo che sia assolutamente da escludere, data la criticità delle pressioni in gioco sul corpo della cartuccia, qualsiasi azione "meccanica", quali incisioni, o scrittura con penna elettrica.
Piero

Kojak
31-12-17, 18: 50
Piero mi offre il destro per affrontare l'argomento RISCHI DA RICARICA, lasciando naturalmente a @Ippogrifo le risposte per gli interrogativi di sua competenza.

1) CONFUSIONE NELLE UNITA' DI MISURA
E' il rischio che ciascuno di noi ha corso almeno una volta nella sua vita di ricaricatore. Purtroppo nell'ambiente oplofilo la confusione è un rischio davvero concreto a causa della coesistenza delle unità di misura anglosassoni con quelle europee. Ecco perché ultimamente sulle scatole delle cartucce compare il peso dell'ogiva espresso in entrambe. Si badi bene: PESO DELL'OGIVA! Nessun produttore si azzarderà mai a indicare il tipo di polvere e la relativa quantità, prima di tutto per un fattore di responsabilità; in secondo luogo, per un fattore commerciale che risponde ai criteri già enunciati dal mio collega poco sopra. Per cui, soprattutto all'inizio, la parola d'ordine sarà sempre verificare, verificare verificare! E non avere mai alcun dubbio nel disassemblare la cartuccia appena ricaricata in caso del seppur minimo dubbio.

2) PRESSIONI
Discorso strettamente legato al punto precedente. Si possono incorrere principalmente in due situazioni, entrambe pericolosissime specialmente sulle armi corte di ultima generazione, molto più inclini all'uso di polimeri.
2a) SOVRADOSAGGIO: capita molto più spesso con l'uso di polveri vivaci (il cui dosaggio è sicuramente minimo e non arriva a riempire il bossolo) ed è dovuto essenzialmente a distrazione o a malfunzionamento del dosatore soprattutto nelle presse automatiche. Va da sé che un sovradosaggio comporterà una "botta" assolutamente infausta per l'arma e - spesso - per il tiratore e per chi gli sta vicino. Il bossolo può fondersi nella camera di cartuccia, oppure può fessurarsi con pericolosissima uscita di gas incandescenti dal carrello al momento della sua apertura, oppure ancora può spaccarsi in pericolose schegge. I danni all'arma possono essere di rilevante entità.
2b) SOTTODOSAGGIO: rischio che capita quando si cambia troppo spesso tipo di polvere nel dosatore. Si è caricato con quantitativi minimi di polvere vivace e si passa a caricare con polvere progressiva, dimenticandosi di tarare il misurino del dosatore. Quando si va a sparare, si sente subito "a orecchio" il flop del colpo fallato. E fin qui niente da dire. Il rischio vero e proprio è che l'ogiva si sia "piantata" nella canna e che il tiratore vada a "doppiare" il colpo in rapidità, cosa che avviene nel tiro dinamico. I risultati non possono che essere catastrofici....
2c) ASSENZA DI POLVERE: anche qui, distrazione o errato funzionamento del dosatore fanno sì che il bossolo non venga riempito per niente. Ma che venga ugualmente innescato. L'esplosione dell'innesco garantisce sicuramente il distacco dell'ogiva che andrà a "piantarsi" nella parte iniziale della canna. Nelle semiauto il problema viene immediatamente percepito per il mancato scarrellamento dell'otturatore; nei revolver invece la cosa è ben più pericolosa.

3) ECCESSO DI CRIMPATURA
Se il bossolo è stato ritarato nelle sue dimensioni ideali e se si agisce con il crimp della pressa, non ci dovrebbero essere problemi. Alcuni tiratori utilizzano invece un crimp manuale che può comportare un maggiore serraggio del colletto del bossolo. Pressioni e rinculo alle stelle; danni possibili, anche se residuali, essendo le camere di scoppio di tutte le armi tarate per sovrapressioni spesso 5 volte superiori a quelle ottenute con una ricarica sbagliata.

4) STATICA
E' un rischio che corrono soprattutto i ricaricatori che usano la polvere nera. Fermo restando che le polveri commerciali oggi sul mercato risentono di questo problema in maniera quasi nulla e che i materiali plastici utilizzati soprattutto per il dosatore sono tutti antistatici, sarà sufficiente utilizzare le normali accortezze sull'abbigliamento, sul divieto di impiego di trasformatori nelle vicinanze della stazione di ricarica e sull'isolamento da terra del tavolo di ricarica.
Per quanto riguarda invece la polvere nera (utilizzata ormai solo da chi ricarica per armi "old west"), il suo impiego e la sua manipolazione devono essere estremamente cauti poiché a questa "signorina" basta davvero un'invisibile scintilla per fare più danni della dinamite. Ma, non essendo questo il nostro caso, lascerei l'argomento da parte.

5) ERRORE NELLA SCELTA DELL'INNESCO
Cosa abbastanza residuale, tuttavia possibile. I maggiori problemi potrebbero essere quelli dell'inceppamento dell'arma in caso di utilizzo di inneschi small su cartucce magnum o - viceversa - lo sfiancamento o crepatura della base del bossolo. Altro rischio è quello di ricaricare inneschi Berdan al posto dei Boxer (o viceversa): fermo restando che i primi spesso sono incompatibili sui secondi e che sono ormai introvabili sul mercato, dovesse capitare si dovrebbe dire addio al bossolo....

Baer
31-12-17, 19: 38
Che bel topic!!!!! Mi interessa molto ma prima di leggerlo con cognizione di causa devo studiarmi un libro in argomento direi! Intanto, visto che passerà un po' di tempo, avete consigli particolari sul 9x21? Buon anno a tutti, continuerò a leggere con interesse :D

Kojak
01-01-18, 10: 00
Che bel topic!!!!! Mi interessa molto ma prima di leggerlo con cognizione di causa devo studiarmi un libro in argomento direi! Intanto, visto che passerà un po' di tempo, avete consigli particolari sul 9x21? Buon anno a tutti, continuerò a leggere con interesse :D
Buon anno a tutti! Circa il 9x21, esso è la palestra ideale per cominciare a muovere i primi passi nel mondo della ricarica per armi corte. Attrezzatura di facile reperibilità, costi molto contenuti, estrema varietà di "ricette"... insomma, ce n'è per tutti i gusti! Inoltre è un calibro che, al contrario ad esempio del .40S&W, permette anche di "sbagliare", avendo margini di tollerabilità molto ampi. Ciò non significa naturalmente che se ne debba abusare....

obiwankenobi
01-01-18, 17: 20
Buongiorno.
... e Buon Anno a tutti.
Ho preso debitamente nota di tutti i consigli, e come mio solito ne faccio tesoro.
@Ippogrifo, ho scaricato il file di xls, mi sono sorte spontanee due domande: la prima inerente alla temperatura: deve essere quella ipoteticamente utilizzata sul campo di tiro?; la seconda la velocità del proiettile, deve essere rilevata dopo la preparazione di un numero limitato di proiettili, per così dire sperimentali?
@ Kojak, ho prestato maggior attenzione ad una descrizione nel web, sembra che nella composizione delle polveri ci sia anche della grafite, per ridurre la possibilità di accensioni per anomalie statiche durante la manipolazione, comunque la massima attenzione non nuoce mai.
Grazie
Piero

Ippogrifo
01-01-18, 22: 31
Sia la velocità che la temperatura dovrebbero essere quelle teoricamente ideali,ovvero quelle per avere i parametri di riferimento.
Una volta azzerata l'arma su quei valori,ogni variazione di temperatura,velocità o altro,potrà essere compensata con un semplice calcolo,dopo aver fatto debita esperienza ed aver accumulato abbastanza dati per quantificare le influenze di questi parametri.

Riguardo invece l'elettricità statica,non conosco incidenti occorsi a qualche ricaricatore per questo motivo.
Tuttavia personalmente ho sempre curato di evitare abiti sintetici,preferendo lana o cotone ( a seconda delle stagioni) per ridurre a zero qualsiasi rischio.

Invece mi sento di darle un piccolo consiglio dettato dalla mia esperienza.
Se deciderà di pesare singolarmente le dosi, le consiglio di adottare questa procedura.
Prenda due porta bossoli identici,in uno metterà i bossoli da ricaricare e lo posizionerà a destra del bilancino.
L'altro,quello che resterà vuoto,lo posizioni invece a sinistra.

Ogni volta che peserà una dose,subito dopo prenderà un bossolo dal porta bossoli a destra,vi introdurrà la relativa dose,e lo posizionerà nel porta bossoli di sinistra.
Continuerà ripetendo questi gesti sino al completo riempimento di tutti i bossoli.

Con questo sistema è IMPOSSIBILE introdurre accidentalmente una doppia dose!

Invece,procedendo come fanno in tanti,ovvero prelevare un bossolo,riempirlo e riposizionandolo nell'identica posizione da cui si è preso,si corre il rischio (teorico) di sbagliare e introdurre una doppia carica.

Questo vale ovviamente solo su alcuni ricaricamenti (ad esempio quelli con le palle in lega) ,perchè su quelli standard,la polvere traboccherebbe, denunciando immediatamente l'anomalia.

Tuttavia io per abitudine,adotto questa procedura nella totalità dei casi....la prudenza non è mai troppa...!

obiwankenobi
05-01-18, 21: 44
Buongiorno.
Grazie della ulteriore precisazione, ma poichè temevo di fare errori, mi ero già fatto una idea simile, in pratica, avrei messo nella scatola di contenimento, i bossoli con il primer rivolto verso l'alto, (doppio controllo: bossolo vuoto e primer posizionato), poi dopo la ricarica, con il primer verso il basso, poi con un colpo d'occhio, prima di iniziare a inserire la palla, avrei dato una occhiata, per controllare la presenza di polvere in tutti i bossoli.
Cordialmente.
Piero

Kojak
06-01-18, 16: 56
Per aggiungere ulteriore carne sul fuoco, al momento della ricarica bisognerà prestare anche attenzione alla corretta distanza tra l'ogiva correttamente montata sul bossolo e l'inizio della rigatura della canna alla fine della camera di cartuccia. Tale distanza viene indicata in gergo con il termine inglese FREE BORING. Va da sé che più vicino allo zero assoluto sarà il valore di free boring, maggiore sarà il livello performante della cartuccia. Un valore di free boring positivo indica uno spazio tra l'ogiva e l'inizio di rigatura: al momento dello sparo vi sarà una seppur minima perdita di potenza della cartuccia con un ristagno di gas all'interno della camera di scoppio. Un valore negativo impedirà il corretto cameramento della cartuccia poiché la testa dell'ogiva andrà a piantarsi all'inizio del passo di rigatura.

Ippogrifo
07-01-18, 15: 37
Attenzione elevata a questa misurazione!!!

Le munizioni commerciali normalmente hanno un FB (Free Boring) maggiore rispetto alle ricaricate,per un motivo elementare.....LE PRESSIONI!

Infatti è senz'altro vero che si migliora la prestazione della cartuccia,ma quanto più ci si avvicina allo zero, più si noterà un'innalzamento della pressione,in misura maggiore o minore rispetto al tipo di cartuccia.

Infatti se questo è un rischio remoto per un 30-06,diventa una questione critica ad esempio per un Weatherby,perchè in quest'ultimo le pressioni sono già alte di suo.

I Tedeschi,(noti maestri in questo campo), nella produzione bellica dell'eccellente Mauser 89K,avevano optato per un FB lunghissimo (in alcuni modelli addirittura 15mm!),per tenere a livelli di tutta sicurezza le pressioni,anche nel malaugurato caso di una canna ostruita da fango o terra...Oltre a una splendida rigatura progressiva....ma questa è un'altra storia...

Una munizione commerciale,non può sapere in anticipo in quale arma sarà camerata,e per forza di cose,dovrà assumere un FB in sicurezza,restando prudentemente distante dalle righe della maggior parte delle armi camerate standard.

Scopo della ricarica è quella di trovare il proprio FB che meglio si adatta a quella specifica arma,e ottenerne la massima precisione possibile...cosa impossibile con le commerciali.

obiwankenobi
08-01-18, 10: 16
Buongiorno.
Sempre preziose le informazioni...., ora però ho a disposizione solo delle munizioni commerciali, per effettuare il "rodaggio della canna", ma, è mia intenzione, con i bossoli recuperati, e le nuove palle, determinare, con i bossoli sparati (e già segnati), la lunghezza del "free boring".
E' però mia intenzione, procurarmi delle FIOCCHI Perfecta, che la Sabatti indica come le munizioni più performanti per questo tipo di fucili, probabilmente hanno sviluppato il "free boring" dei loro fucili, su quella munizione; su questo FB, se ho ben capito, dovrò basare la ricarica delle mie munizioni.
Cordialmente.
Piero

Kojak
08-01-18, 14: 43
Le Perfecta sono ottime ma costano un occhio della testa. Provi a cominciare con le Fiocchi Exacta, altrettanto valide.
Nel calcolo del free boring tenga anche in considerazione il passo di rigatura della canna: più è stretto e meno sarà indicato l'impiego di palle pesanti.

obiwankenobi
21-01-18, 17: 33
Buongiorno.
Grazie del consiglio!, comunque i primi colpi li effettuerò con un munizionamento meno potente, poiché devo effettuare il rodaggio della canna, che come suggerito da tutti è molto importante.
Per intanto ho provveduto all'acquisto di una pressa monostazione, e mi sono recato da un mio conoscente che effettua da anni ricariche sia di armi lunghe che corte, da cosa ho visto però mi è sembrato molto poco attento ai dettagli; a questo punto, poco soddisfatto, ho controllato nel web, per avere delle informazioni più precise, ed ho trovato questi tutorial, che almeno sono in italiano, mi sono sembrati abbastanza attendibili, comunque molto più precisi e dettagliati, di quanto mi aveva mostrato direttamente il mio conoscente, almeno per le munizioni di armi corte:

https://www.youtube.com/watch?v=v2G-3S0-qis
https://www.youtube.com/watch?v=eGojz64UNOE
https://www.youtube.com/watch?v=MLrxbqJnT_Y
https://www.youtube.com/watch?v=18tH9y6UoSc
https://www.youtube.com/watch?v=9rq0s1I1Tbw
https://www.youtube.com/watch?v=ZwR5mTzAgFU

Successivamente, con un pò di manualità acquisita con la ricarica delle munizioni per armi corte, e nel frattempo sto cercando di rintracciare nel web un tutorial attendibile, in italiano, che mi possa dare delle dritte precise, per la ricarica di munizioni di armi lunghe.
Cordialmente
Piero

Pecs
31-03-21, 13: 04
Un paio di quesiti per i nostri ricaricatori :):
ricarico da qualche tempo il 9x21 per un tiro prettamente ludico con discrete soddisfazioni, tuttavia in sede di ricarica, quando vado a posizionare l'ogiva tramite il seating die, trovo quasi sempre uno scostamento di ± 4/5 centesimi di millimetro nell'OAL delle cartucce finite. Sto sbagliando qualcosa? Il die, una volta regolato, non lo tocco più,quindi dubito risieda lì il problema. Per le misurazioni uso un calibro digitale, di quelli che si trovano un po' dappertutto: potrebbe essere questo il colpevole?

Seconda domanda: Essendo i miei dies per il 9 Luger le cartucce risentono del cosiddetto "effetto clessidra", noto tuttavia, in alcune di esse, che il "rigonfiamento" (se così possiamo chiamarlo) tende a essere leggermente asimmetrico. La differenza è minima, ma è comunque percettibile all'occhio: a cosa può essere dovuto?

Ippogrifo
31-03-21, 23: 15
Prima domanda L'ogiva è di piombo o FMJ? Se è di piombo ,potrebbe essere un leggero cedimento della palla,se si usa più forza o meno,tra un colpoe l'altro.

Seconda domanda . Quasi certamente è un non corretto allineamento della palla,che entra leggermente di traverso,e "gonfia" un po più su un lato.

Pecs
31-03-21, 23: 30
Ogive FMJ. Per quanto riguarda il secondo problema invece può essere pericoloso? Immagino vada ad inficiare la precisone (anche se ai miei livelli non è certo un problema).

Ippogrifo
04-04-21, 18: 44
Bisogna anche vedere se la qualità delle FMJ è costante,o magari non sono di qualità eccelsa e hanno delle tolleranze sulla curvatura dell'ogiuva. Potrebbe anche essere il premipalla che si gira leggermente,variando l'inseriumento....o un eccesso di lubrificante che ne fa spessore...o anche semplice sporcizia.

Riguardo alla senconda,la risposta è no.Non costituiscono alcun rischio le piccole deformazioni laterali....Ma in armi camerate molto precise,possono essere causa di inceppamenti.

Pecs
04-04-21, 19: 51
Chiarissimo, grazie per la pronta risposta, mi viene da pensare che sia un mix di queste circostanze. Rilancio con un altro argomento molto discusso sul web, e che non trova tutti d'accordo: crimpatura nel .308 Win. Sì, no, quando, perchè? Da quello che ho capito i fini della crimpatura sono essenzialmente due: permettere, tramite un maggiore ritegno della palla, una combustione della polvere completa e ottimale, e quello, soprattutto nelle semiauto, di evitare che la pallottola si sposti durante il ciclo di riarmo. Ho letto che nel tiro di precisone con carabine bolt action il crimp è sconsigliato, mentre lo è per uso venatorio. Quello che mi interesserebbe maggiormente capire è se applicarlo o meno nelle semiauto ex ordinanza.

Pecs
15-06-21, 22: 29
Oltre a riproporre il quesito di cui sopra vi sottopongo una questione "legale": per chi ricarica (soprattutto armi corte o comunque per il tiro ludico) non è inusuale al poligono andare raccattando bossoli un po' ovunque (eccomi:)), e tra questi non è raro trovare bossoli militari (con simbolo Nato, innesco sigillato e anno di produzione). Ora, vista la legislazione poco avveduta sul cosidetto munizionamento da guerra, mi chiedo: è permesso ricaricarli? Come si può, in sede di controllo, dimostrare che la cartuccia di militare ha solo il bossolo ed è stata ricaricata?

Kojak
16-06-21, 15: 12
Chiarissimo, grazie per la pronta risposta, mi viene da pensare che sia un mix di queste circostanze. Rilancio con un altro argomento molto discusso sul web, e che non trova tutti d'accordo: crimpatura nel .308 Win. Sì, no, quando, perchè? Da quello che ho capito i fini della crimpatura sono essenzialmente due: permettere, tramite un maggiore ritegno della palla, una combustione della polvere completa e ottimale, e quello, soprattutto nelle semiauto, di evitare che la pallottola si sposti durante il ciclo di riarmo. Ho letto che nel tiro di precisone con carabine bolt action il crimp è sconsigliato, mentre lo è per uso venatorio. Quello che mi interesserebbe maggiormente capire è se applicarlo o meno nelle semiauto ex ordinanza.
La crimpatura del colletto va sempre fatta. Si può discutere su QUANTA crimpatura necessita la cartuccia, ma un minimo va sempre praticato, sennò ti trovi l'ogiva che si stacca dal bossolo. Al riguardo esistono capitoli specifici su ogni "sacro testo" di ricarica, anche in relazione al singolo calibro e alle relative armi impiegate.



Oltre a riproporre il quesito di cui sopra vi sottopongo una questione "legale": per chi ricarica (soprattutto armi corte o comunque per il tiro ludico) non è inusuale al poligono andare raccattando bossoli un po' ovunque (eccomi:)), e tra questi non è raro trovare bossoli militari (con simbolo Nato, innesco sigillato e anno di produzione). Ora, vista la legislazione poco avveduta sul cosidetto munizionamento da guerra, mi chiedo: è permesso ricaricarli? Come si può, in sede di controllo, dimostrare che la cartuccia di militare ha solo il bossolo ed è stata ricaricata?
I bossoli NATO sono considerati parti di arma da guerra. Ne consegue che, dopo ogni sessione di tiro, l'area va bonificata. Ovvio che ne può sempre sfuggire qualcuno, ma sconsiglio vivamente la raccolta e il reimpiego.
La raccolta dei bossoli è in ogni caso vietata in tutti i poligoni di tiro UITS, questo per ragioni di sicurezza: non si può sapere se quel bossolo è stato oggetto di precedenti ricariche; se sì, di quante ricariche; si ignorano eventuali difetti quali fessurazioni o altro.

Pecs
16-06-21, 20: 43
Chiarissimo su tutta la linea, grazie.