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Visualizza Versione Completa : Attività sportiva e turni programmati , è possibile?



tylerjack
13-01-17, 15: 36
Stavo leggendo l'articolo 83 del Regolamento del Corpo che nello specifico dice :
Il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria promuove e cura l'attività sportiva
del personale del Corpo di polizia penitenziaria sia attraverso la costituzione di gruppi
sportivi rappresentativi del Corpo a livello nazionale in diverse discipline sia attraverso
l'agevolazione delle iniziative INDIVIDUALI o collettive locali.

Se io pratico attività sportiva a livello agonistico, ad esempio il calcio, l'Istituto nel quale presto servizio in linea teorica dovrebbe autorizzarmi presentando la documentazione che attesta che sono tesserato per una squadra ad avere dei turni compatibili con lo sport che faccio?

Perchè nel mio Istituto non è ben chiara questa cosa e anche questa norma lascia qualche interpretazione.

A_N_T_O_N_Y
13-01-17, 17: 05
Quale sarebbe l'interpretazione che danno?? Te lo chiedo perchè non esistono interpretazioni diverse la norma è chiara! Ma poi il diniego lo hanno messo per iscritto a seguito di una tua istanza scritta? E con quale motivazione?
Ricordati infine che esistono sempre le riservate in busta chiusa da inviare direttamente al Dipartimento nelle quali si può far presente una situazione di compressione dei propri diritti derivante dalla mancata o non corretta applicazione della normativa.
Ad ogni modo le informazioni che fornisci sono troppo poche per esprimere un'opinione compiuta sui fatti in quanto a difesa dell'Amministrazione esistono sempre le "rilevanti esigenze di servizio" che in un periodo emergenziale come questo sono chiaramente invocabili.

tylerjack
13-01-17, 17: 42
No no Antony semplicemente ho parlato di questa cosa con l'Ufficio Servizi e mi hanno riso in faccia. Allora dato che mi dai conferma che si tratta di un "diritto" lo chiederò per iscritto!

A_N_T_O_N_Y
13-01-17, 20: 44
Certo, almeno se ottieni un diniego conoscerai le motivazioni.
Però fai attenzione a parlare di diritto perchè dal tenore letterale della norma si evince che non è un vero e proprio diritto soggettivo ma piuttosto di una situazione soggettiva al limite fra l'interesse legittimo e l'interesse semplice (amministrativamente protetto). Per tale ragione l'Amministrazione non è tenuta al pedissequo rispetto di un diritto ma piuttosto ad esercitare i propri poteri in maniera discrezionale nell'ambito del solco tracciato dalla norma.
Proprio in ragione di ciò l'eventuale diniego va debitamente ed opportunamente motivato.
Infine difronte ad un eventuale diniego scritto e debitamente motivato l'unico mezzo di tutela esperibile è il ricorso al giudice amministrativo ovvero gli altri rimedi previsti nei confronti dei provvedimenti amministrativi (ricorso in opposizione o gerarchico se previsti ovvero ricorso straordinario al P.d.R.).