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Visualizza Versione Completa : Facebook (e social network) e Arma dei Carabinieri



AlexanderAvi
07-01-17, 01: 47
Nell'era in cui i social network fanno praticamente da padrone, si comincia ad abusarne anche in settori dove non dovrebbero nemmeno entrare, come quello della "sicurezza". Sempre più spesso, infatti, si forniscono troppe informazioni sui profili personali, non soltanto limitate a fotografie, ma riguardanti anche descrizioni sulla posizione geografica dove si presta servizio, l'Amministrazione alla quale si appartiene e tanto altro.

A ciò si aggiungono informazioni personali sul proprio stato, se si è sposati o meno, single o fidanzanti, se si hanno figli, la propria anzianità, informazioni sui propri parenti...
Insomma una vera e propria banca dati alla quale TUTTI posso accedere ed acquisire informazioni per qualunque scopo. Tralasciando le impostazioni sulla privacy che si possono impostare per limitare l'accesso a persone sconosciute, non c'è mai da fidarsi, perchè quando una notizia viene pubblicata in rete non si è mai sicuri al 100% che non sia visibile ad altri.

Per questo motivo l'Arma si è trovata costretta ad intervenire per limitare l'orientamento "troppo social" assunto da parte di alcuni militari. Con apposita circolare, infatti, è stato fatto divieto di utilizzare simboli ed emblemi dell'Arma (compreso uniformi), di pubblicare foto inerenti il servizio al fine di tutelare, tra l'altro, la sicurezza dei militari interessati.
Come non darle ragione, se pensiamo che tutti gli operatori di polizia rappresentano sempre un obiettivo per qualcuno, per qualsiasi scopo. Perchè rendersi palesemente visibili agli occhi di qualcuno che altro non vuole che trovare un capro espiatorio per colpire lo Stato? Perchè mettersi così a rischio quando magari si ha tanto da perdere (perchè si ha una bella famiglia, dei figli...)?
L'uniforme non è stata ideata per essere indossata e farsi le fotografie da pubblicare su internet...non credo proprio, e non credo che i caduti di ogni tempo l'abbiano indossata per tale ragione...

A dare ragione a questa linea adottata dall'Arma è intervenuta anche una sentenza del TAR del Friuli Venezia Giulia, con la quale si respinge un ricorso presentato da un militare, il quale è stato sanzionato disciplinarmente per aver postato delle foto relative all'accampamento dei militari nella zona Expo (che in quel caso si allagò a causa del mal tempo).

Molti si sono risentiti di questa decisione del TAR, ritenendola eccessiva, difendendo il militare che aveva il sacrosanto diritto di far sapere al mondo in che condizioni svolgevano il loro servizio.
Io sinceramente non so cosa pensare ascoltando queste parole...
La mia conclusione la si può ricavare da quanto ho appena scritto.

Voi invece? Cosa pensate su questo tema? Comparto sicurezza e social network sono in qualche modo compatibili?

bartok
07-01-17, 06: 58
Sono assolutamente d'accordo con quanto hai scritto e con la linea tenuta ufficialmente dai Carabinieri, che poi è la stessa dell'Esercito.

Facebook è una manna dal cielo per l'attività informativa ostile. Cerchi tra le foto e trovi un militare con un certo grado, anche Ufficiali, non è difficile. A quel punto è fatta: vai tra gli "amici" e sicuramente una buona parte di essi è militare e una buona parte di questi si qualificano come tali e un certo numero di loro saranno a loro volta altri Ufficiali.

Nei periodici indottrinamenti sulla sicurezza si sente sempre la stessa storia: non pubblicare foto in uniforme e altre cose inerenti il servizio. Poi però, ripeto, ci sono anche molti Ufficiali che sono i primi a farlo. E comunque provvedimenti seri per contrastare il fenomeno non ne vengono presi.

Purtroppo, Facebook e gli altri social sono un'invenzione estremamente deleteria: tirano fuori i lati più stupidi della gente. vogliamo parlare di tutte le foto insulse che vengono condivise? Non dimenticherò mai la foto di un tizio che si era fatto il primo piano dei suoi piedi sul bagnasciuga e che poi, ha distanza di un anno, ha pensato bene addirittura di "ricondividere il ricordo".

Inoltre, i social hanno un effetto culturale letteralmente devastante e scientificamente provato, che si chiama "pregiudizio di conferma", cioè il fenomeno tramite il quale la gente, avendo una propria idea sulle cose (cioè un pregiudizio), tende naturalmente a informarsi e a interagire (su gruppi, con gli amici, ecc) trovando conferme di ciò che già pensa: in un circolo vizioso e senza uscita. Questo comportamento normale ed umano, era efficacemente contrastato dalla "buona informazione": quella della scuola, delle enciclopedie, cioè da fonti accreditate formalmente e basate sul "metodo scientifico" (che è ciò che sta alla base della nostra società). Nella società "social" di oggi, questo è meno vero. Per cui, credendo di andare verso il progresso, in realtà stiamo andando verso un "Medioevo digitale", pieno di pregiudizi, false convinzioni e credenze infondate. Quando il numero di persone che basa le proprie idee da queste fonti diventerà preponderante, il meccanismo diventerà irreversibile.

I "social" costituiscono un'attrattiva veramente troppo forte.



Molti si sono risentiti di questa decisione del TAR, ritenendola eccessiva, difendendo il militare che aveva il sacrosanto diritto di far sapere al mondo in che condizioni svolgevano il loro servizio.
Io sinceramente non so cosa pensare ascoltando queste parole...


Mah... sulla faccenda sono perplesso. Forse quello è stato punito perché ha reso pubblico qualcosa che metteva in cattiva luce la FA, ma magari il tizio aveva le sue ragioni ed è stato punito disciplinarmente su spinta di qualcuno che si sentiva colto sul vivo da quanto pubblicato.

Il problema grosso, invece, è il resto: non si fa veramente nulla per evitare e ostacolare il fenomeno in generale all'interno delle FFAA.

AlexanderAvi
07-01-17, 13: 57
[...]Mah... sulla faccenda sono perplesso. Forse quello è stato punito perché ha reso pubblico qualcosa che metteva in cattiva luce la FA, ma magari il tizio aveva le sue ragioni ed è stato punito disciplinarmente su spinta di qualcuno che si sentiva colto sul vivo da quanto pubblicato.

Il problema grosso, invece, è il resto: non si fa veramente nulla per evitare e ostacolare il fenomeno in generale all'interno delle FFAA.

Il fatto è che questo fenomeno non dovrebbe proprio esistere. I Social si possono usare per svagarsi, per condividere foto e ricordi con altri, ma appunto l'utilizzo dovrebbe essere molto circoscritto. Si dovrebbero condividere meno informazioni possibili sul proprio profilo, perché dobbiamo esser noi a decidere con chi condividere la nostra vita, chi lasciar entrare nel nostro spazio personale. Agli estranei non dovrebbe interessare nulla su dove lavoriamo e cosa facciamo o se conosciamo Tizio piuttosto che Caio, o entrambi. Purtroppo se le informazioni capitano in mani sbagliate, la cosa potrebbe trasformarsi, nella peggiore delle ipotesi, anche in una tragedia. Scrivere che "alle 7 si sta uscendo di casa per andare in palestra e fare 2 ore di allenamento", potrebbe essere perfetto per chi vuole farci un agguato o semplicemente per chi sta aspettando il momento giusto per infilarsi a casa nostra e commettere un furto.
Spesso si pensa poco a questi risvolti, perchè si pensa di essere seguiti solo dagli amici che commentano, ma non è così...
Spesso per imparare che la riservatezza è un aspetto importante della nostra vita si dovrebbe provare sulla propria pelle l'effetto che fa l'essere troppo aperti al mondo...ma questa è una cosa che si può evitare tranquillamente, essendo più consapevoli dei risvolti che questa "troppa apertura" verso un mondo ignoto (e spesso ostile) può comportare.

capodifiume
08-01-17, 17: 32
Da esterno, dico solo che non comprendo quali minacce potrebbero recare all'Arma o ai CC una foto postata in divisa.
Per me indossare la divisa sarebbe motivo di orgoglio e quindi di vanto.

Ah, a scanso di equivoci, concordo su tutto il resto.

bartok
08-01-17, 18: 14
Da esterno, dico solo che non comprendo quali minacce potrebbero recare all'Arma o ai CC una foto postata in divisa.
Per me indossare la divisa sarebbe motivo di orgoglio e quindi di vanto.

Ah, a scanso di equivoci, concordo su tutto il resto.

come fai a concordare su tutto il resto se non concordi sul punto della questione.

Indossare l'uniforme E' motivo di orgoglio e di vanto. Indossarla però, non far vedere che la s'indossa! quando vedo militari che postano o che hanno su FB le loro foto in uniforme, o in alta uniforme, o che nella sezione "lavoro" mettono "Ministero della Difesa", "Esercito Italiano", penso: "mamma mia, quanto si sentono st...zo questi!" E' inutile vanteria: chi ti conosce, sa che lavoro fai, perché ribadirlo allora, se non per vanagloria?

Dal punto di vista personale, inoltre, è rischioso. Mettendo foto in uniforme o specificando il proprio lavoro, ci si qualifica come militari. Il che significa che bisogna stare ben attenti a quel che si dice, perché si è sempre a tempo a trovare un provocatore che non aspetta altro che far saltare i nervi al militare vanaglorioso di turno, per poi spiattellare in mondovisione una sua bella foto del profilo, mentre manda a quel Paese qualcuno, con il risultato di screditare sé stesso e la FA. Sono cose che succedono, non sono ipotesi.

Inoltre, la minaccia, come ho scritto prima, deriva anche dall'attività informativa ostile. Se si vede su FB un Tenente con la sua bella foto da Tenente, in base alle rete delle sue amicizie e a varie informazioni facilmente ricavabili, è possibile ed è anche relativamente facile ricavare altri nomi di altri Ufficiali, con relative informazioni riguardo a luogo di servizio e reti di amicizie e parentele.
Tu dirai "e a che/chi serve?" Forse a nessuno, forse mai. Intanto però è un dato... un dato che si poteva fare a meno di dare. Ed è un dato che, comunque la si veda, può avere solo 2 risultati: O non servire a niente, O recare danno.

AlexanderAvi
08-01-17, 18: 34
Da esterno, dico solo che non comprendo quali minacce potrebbero recare all'Arma o ai CC una foto postata in divisa.
Per me indossare la divisa sarebbe motivo di orgoglio e quindi di vanto.

Ah, a scanso di equivoci, concordo su tutto il resto.

Il fatto è che vengono pubblicate foto di ogni genere.
Bisogna mantenere sempre un contegno e una certa sobrietà. In uniforme rappresenti pur sempre l'Istituzione e mi sembra doveroso, quanto meno, tributarle il massimo del rispetto.
Inoltre il problema è anche che, spesso, le foto sono accompagnate da informazioni inerenti il proprio servizio, la specifica attività che si sta svolgendo, il luogo dove lo si sta svolgendo ecc. Le persone si fanno trascinare...e via una volta, due, tre...poi è normale che si interviene.
Assolutamente d'accordo che indossare l'uniforme deve rappresentare un motivo d'orgoglio...ma un orgoglio per se stessi, perchè si sta svolgendo un lavoro che ci piace, perchè si appartiene ad una Istituzione che ha già spento le sue 200 candeline e di storia ne ha da vendere. Ma questo non giustifica lo scattarsi 300 foto e pubblicarle su internet una continuazione, non rendendosi conto di assumere un atteggiamento poco consono, facendo linguacce, smorfie o di rivelare informazioni riservate.
Ricordiamoci che quando la gente chiama per un intervento, si aspetta professionalità e serietà...e una foto in uniforme con linguacce varie, non so quanto possa essere di aiuto.

capodifiume
08-01-17, 20: 18
Rispondo ad entrambi senza quotarvi.
Io non ho letto la circolare ma presumo che ci sia scritto: "vietato postare foto" punto.

La questione è:
- che male faccio se ad esempio posto una foto in casa in divisa? penso nessuno
non mi puoi paragonare quella foto con una in caserma con tanto di documenti in vista.

Quando ero VFP1 ricordo che c'erano le scritte dove veniva vietato di fare foto all'interno del reggimento...li concordo con voi.

Cioè insomma quello che voglio dire è che ci sono foto e foto.
Io so che sei Carabiniere, se ti provoco su facebook, sarai sempre Alexander il Carabiniere che mi ha mandato a quel paese, con o senza foto in divisa.

Kojak
08-01-17, 20: 23
@AlexanderAvi ha già detto tutto, non posso che quotarlo.
Ricordiamoci una cosa: chi ha deciso di vestire un'Uniforme (qualsiasi essa sia), ha implicitamente rinunciato ad alcune "libertà" individuali concesse al privato cittadino. Purtroppo i social networks hanno amplificato certe pessime mode, la mania di esibizionismo, l'esaltazione dell'ego... Ecco che la differenza tra una foto più che innocente (scattata tra colleghi, in un momento di convivialità tipo - chessò - l'inizio del turno di servizio) e una foto da "esaltati" diventa davvero minima poiché ogni foto espone chi vi è ritratto al giudizio DI TUTTO IL MONDO. Facebook non è il tavolino del bar sotto casa: con un click fai sapere i ca**i tuoi a tutto l'universo, extraterrestri compresi. Guardate il vespaio che sta suscitando quell'autentico imbecille comandante di una polizia locale che si è fatto immortalare vestito nientepopodimenoche da ufficiale delle Waffen SS naziste, postando il tutto ovviamente sui social..... Manco buono per spalare il carbone nel Sulcis....

bacioch
08-01-17, 22: 55
Per me basterebbe il normale buonsenso...
Se metto una foto del mio plotone di anni fa in posa gung ho,non vedo che danni possa fare...
se metto la foto mentre stiamo cinturando i talebani( a proposito,esiste una app,in voga fra i pescatori dalla barca per geolocalizzare i segretissimi spot di pesca,di chi diffonde le catture in rete :) ) devo essere strapunito.
Per la foto dell'attendaggio allagato,hanno fatto bene a punire il soldato...se un dipendente civile s*******sse pubblicamente un disservizio della propria azienda lo licenziano in tronco.
Di sicuro nessuno riuscirà a togliere lo smartphone a 20enni che lo usano da quando andavano alle medie,tanto varrebbe togliergli le orecchie :)

beowuff
08-01-17, 23: 25
Si ma....è inutile condannare l'utilizzo sconsiderato dei Social Network per motivi di sicurezza, e poi si fanno uscire gli allievi di Scuole e Accademie in uniforme, o se chiunque può piazzarsi inosservato di fronte a una qualsiasi caserma e fotografare tutto il personale in ingresso e uscita registrando gli orari, se tanto basta andare in una qualsiasi stazione dei treni o bar di città in cui ci sono caserme, per individuare facilmente militari.
Parliamo di Arma? La stessa Arma che nella sua rivista mensile pubblica nomi e cognomi di Carabinieri e relative Stazioni di servizio che hanno compiuto arresti particolari?
A me sembra più una pensata, non meno importante per carità, per evitare gaffe alle Amministrazioni, a causa di chi, solo per vanteria, esagera nel pubblicare foto in atteggiamenti magari non proprio consoni al ruolo che ricopre e all'uniforme che indossa.

VxVendetta
09-01-17, 00: 20
Guardate il vespaio che sta suscitando quell'autentico imbecille comandante di una polizia locale che si è fatto immortalare vestito nientepopodimenoche da ufficiale delle Waffen SS naziste, postando il tutto ovviamente sui social..... Manco buono per spalare il carbone nel Sulcis....

Come darti torto...

bartok
09-01-17, 20: 10
beowuff,


Si ma....è inutile condannare l'utilizzo sconsiderato dei Social Network per motivi di sicurezza, e poi si fanno uscire gli allievi di Scuole e Accademie in uniforme, o se chiunque può piazzarsi inosservato di fronte a una qualsiasi caserma e fotografare tutto il personale in ingresso e uscita registrando gli orari, se tanto basta andare in una qualsiasi stazione dei treni o bar di città in cui ci sono caserme, per individuare facilmente militari.


Quando uno indossa l'uniforme in giro, lo fa per motivi di servizio, non per vanteria. Ha senso andare al pub la sera con l'uniforme per far vedere quanto si è belli? No. Quindi non ha senso neanche postare sui social la propria foto in uniforme, perché non c'è proprio nessun motivo per farlo spiegabile con ragioni di servizio.
Inoltre, quando uno ha l'uniforme per servizio, non è altro che un tizio a caso tra tanti, solo vestito in modo diverso. Non ha scritto in fronte come si chiama, dove abita, chi sono i suoi parenti, chi sono i suoi amici, cosa fa nel tempo libero, se è sposato, se è single, se è etero, se è gay, se ha figli, cos'ha studiato, eccetera. Sui social invece queste informazioni ci sono. E ci sono non solo relativamente a lui, ma anche su tutti coloro che sono nella sua rete e così via.



A me sembra più una pensata, non meno importante per carità, per evitare gaffe alle Amministrazioni, a causa di chi, solo per vanteria, esagera nel pubblicare foto in atteggiamenti magari non proprio consoni al ruolo che ricopre e all'uniforme che indossa.


postare foto di sé stessi in uniforme, non è consono in nessun caso, a meno che non sia, come diceva bacioch, una foto ricordo di 30 anni prima. Postare una foto con l'uniforme mentre si fa una linguaccia scherzosa, non è consono ovviamente, ma non è consono nemmeno mettere una propria foto del profilo sobria e seria stile "carta d'identità", perché Facebook non è una carta d'identità e non c'è nessun motivo valido per fare una cosa del genere.

Io posso anche esser d'accordo sul fatto che nel 99,9% dei casi non gliene frega una mazza a nessun che Tizio sia un militare. Ma i militari dovrebbero tutti sottostare a certe regole. Possono esservi casi in cui l'attività OSINT (Open Source Intelligence) ostile e mirata possa determinare una raccolta di dati non inutile.

GuerrieroVerde
05-02-17, 18: 01
Io non penso che qualche fazione ostile possa reperire su Facebook informazioni cruciali per la sicurezza nazionale. Credo sia più un qualcosa che rende più facile un'eventuale punizione nel caso di abusi, come nel caso di poc'anzi

AlexanderAvi
15-03-17, 08: 46
Io non penso che qualche fazione ostile possa reperire su Facebook informazioni cruciali per la sicurezza nazionale. Credo sia più un qualcosa che rende più facile un'eventuale punizione nel caso di abusi, come nel caso di poc'anzi

Per la sicurezza nazionale magari no, ma per attacchi mirati si...e le Forze dell'Ordine sono obiettivi molto sensibili, come si è potuto evincere nel corso degli ultimi anni. E purtroppo non si è ancora capito che attentare alla vita di un militare o operatore di polizia non serve a risolvere i problemi dell'Italia...

Pecs
15-03-17, 15: 45
Allo stato attuale solo l'Arma ha preso provvedimenti? Come è regolata la questione nelle altre Forze Armate?

beowuff
15-03-17, 17: 33
Allo stato attuale solo l'Arma ha preso provvedimenti? Come è regolata la questione nelle altre Forze Armate?

Tutte le Forze Armate prendono e hanno preso provvedimenti nei confronti di chi è stato scoperto ad utilizzare i Social Network in maniera sconsiderata...

Domenico
15-03-17, 18: 56
In che cosa possono consistere questi provvedimenti?

Kojak
15-03-17, 19: 00
In che cosa possono consistere questi provvedimenti?
Dipende dal regolamento di disciplina. In caso di violazioni che sfocino in illecito penale, per il personale con le stellette vale il CPMP; per gli altri vale invece il codice penale ordinario.

Pecs
15-03-17, 21: 25
Tutte le Forze Armate prendono e hanno preso provvedimenti nei confronti di chi è stato scoperto ad utilizzare i Social Network in maniera sconsiderata...
Non mi riferivo a casi specifici, intendevo se ci fossero circolari, regolamenti et similia riguardo questo argomento...Come ha detto Kojak, in caso si sfoci nel penale c'è il CPMP, nel caso invece non ci si arrivi?

Scorpionbsg
31-08-17, 18: 34
Da esterno ma appassionato ritengo si stia raggiungendo il ridicolo. Personalmente su Istagram mi è capitato di vedere troppe foto di Carabinieri, Poliziotti, Finanzieri etc che pubblicano il selfie in divisa poco prima di iniziare il turno con hashtag ridicoli e, come se non bastasse, con il profilo pubblico. Ma il rispetto per la divisa (oltre all'illogicità di far sapere al mondo intero dove e quando sei di turno) dove è finita?

bartok
31-08-17, 19: 53
So che sarebbe impossibile, ma potendo, "ficcherei dentro" tutti coloro che postano foto in uniforme, di qualunque tipo. Per il neo-arrivato appena arruolato, avrei più indulgenza.

AlexanderAvi
30-12-17, 21: 08
Adesso è stato trovato l'escamotage di pubblicare foto e quant'altro attraverso le cosiddette "storie" di facebook, instagram, whatsapp ed altro, le quali hanno una durata limitata nel tempo dopodiché vengono cancellate in automatico.
Forse i gestori di queste piattaforme ci hanno regalato uno strumento per arginare il fenomeno (almeno i contenuti sono visibili per un tempo limitato), ma comunque il problema continua ad essere fin troppo diffuso e spesso ci si sente al riparo creando i cosiddetti "gruppi chiusi", riservati solo alla categoria cui si riferiscono e la cui selezione all'ingresso dovrebbe tenere lontani gli estranei, i curiosi e i malintenzionati. Ma come possono gli Amministratori di tali gruppi essere certi dell'appartenenza dell'utente alla categoria? Non si può, e quindi finiscono con l'ammettere comunque persone estranee che possono prendere visione di foto, video e commenti inerenti turni di lavoro effettuati e quant'altro.
Oltre al fatto che, trattandosi del web, anche se "chiusi" possono essere tranquillamente violati da chicchessia.

Pecs
31-12-17, 23: 25
Ma poi vorrei capire che bisogno ci sia di farsi queste foto a inizio turno, hashtag dappertutto; non è previsto? Non lo fai. Semplice, gruppi chiusi o non chiusi, storie o non storie.

ValerMic
01-01-18, 23: 24
Io invece al contrario per una volta mi trovo abbastanza in disaccordo con il vostro pensiero.

Leggo "offese all'istituzione" "offese alla divisa" "mancanza di rispetto". Se io a inizio turno mi faccio un selfie con il mio collega di pattuglia con tanto di divisa sto mancando di rispetto ? Sto macchiando l'immagine del mio corpo ? E per quale motivo ?

Ragazzi mettiamoci anche in testa che il mondo cambia e soprattutto le persone cambiano. A me al contrario fa piacere se vedo sui social un gruppo di agenti che mi saluta prima di un inizio turno in volante o alla fine, ma qual'è il problema ?

Forse addirittura esagero ma in piccolo è anche un modo per far vedere che non si è ET sul pianeta terra ma anzi si è persone perfettamente normali al passo con i tempi e non distaccati da tutti.

Andatevi a vedere su Facebook o qualsiasi altro social quanti messaggi pubblici di sostegno e "buon lavoro" si ricevano quando vengono caricate queste "offesissime foto", è un modo secondo me per far sentire al cittadino che anche noi utilizziamo strumenti che tutti hanno e non siamo fermi al 1900.

Con il vostro stesso ragionamento i vari video-report che hanno un successo incredibile su YouTube dove vengono fatte riprese a bordo delle volanti dovrebbero essere vietati ?

In america gli agenti di Polizia che si fermano a giocare a pallone stanno macchiando indelebilmente la bandiera a stelle e strisce ?! Cerchiamo per una volta di aggiornarci un po con la nostra mente!

E' chiaro che condanno pure io l'estremo per esempio un agente che si fa un selfie prima di intervenire su una rapina, o tutto quell'uso che mette in secondo piano l'esigenza di servizio, ma non vedo al contrario minimamente il problema a immortalarsi a inizio turno con i colleghi magari con le auto di servizio come sfondo dietro!

AlexanderAvi
02-01-18, 00: 48
[...]
Ragazzi mettiamoci anche in testa che il mondo cambia e soprattutto le persone cambiano. A me al contrario fa piacere se vedo sui social un gruppo di agenti che mi saluta prima di un inizio turno in volante o alla fine, ma qual'è il problema ?

Forse addirittura esagero ma in piccolo è anche un modo per far vedere che non si è ET sul pianeta terra ma anzi si è persone perfettamente normali al passo con i tempi e non distaccati da tutti.
[...]

Sulla parte che ho quotato potrei anche essere d'accordo. In determinati momenti ci si può sentire più soli del normale, come durante le festività, quando tutti festeggiano con i propri cari, mentre le Forze dell'Ordine si accingono ad uscire in servizio per garantire la sicurezza di tutti. In quelle occasioni può far piacere vedere che non si è soli e che a pochi chilometri da noi come a centinaia di chilometri ci sono altri colleghi che stanno uscendo in strada per espletare il medesimo servizio.

Il problema riguarda proprio il servizio che espletiamo. C'è una ragione per la quale esistono leggi, circolari e direttive che ci invitano ad una certa "riservatezza". Il fine diretto è ovviamente indirizzato alla tutela della sicurezza pubblica, delle Istituzioni e dello Stato, ma in via indiretta vi è anche la tutela dell'operatore che espleta il servizio. Come dici tu, non siamo degli alieni e alle persone fa anche piacere vedere che siamo in strada a tutte le ore del giorno e della notte e ci ringraziano per questo. Ma tra "le persone" c'è soltanto chi ci sostiene, ma anche chi non lo fa (e tra i molti ringraziamenti non è insolito leggere anche tantissimi insulti). E sicuramente chi non ci sostiene non lo fa per partito preso. Ci sarà sicuramente un motivo e questo motivo noi siamo qui per scovarlo e portarlo innanzi a chi dovrà fare giustizia.
Ecco...a questi soggetti non è dato sapere quando usciamo e che turno facciamo (perchè anche questo viene detto): non solo perché, così facendo, salta la nostra "copertura" (i selfie in primo piano) e perchè scandiamo perfettamente i turni che facciamo, ma anche perchè ci rendiamo vulnerabili a loro eventuali attacchi. Spesso chi decide di attaccare lo Stato, ha come unico obiettivo raggiungibile l'appartenente alle FF.OO. ed è contro di lui che si scaglia. E visto che la priorità è si tutelare l'ordine e la sicurezza pubblica, ma anche quella di riportare la pelle a casa dalla propria famiglia, non credo sia opportuno condividere con chicchessia la nostra foto ed il nostro orario di lavoro.
Il comparto sicurezza non è come tutti gli altri ambiti lavorativi. Ci si occupa di un settore rischioso, sempre, tutti i giorni...e perchè rendere questo rischio ancora più elevato, condividendo dettagli che nessuno dovrebbe sapere?

Questo è quanto. Come le FF.PP. utilizzano i social per scovare i criminali, si può fare anche il discorso contrario; però, mentre è difficile trovare un viso civile tra milioni di visi, meno difficile è individuare una persona in uniforme, che ti indica il luogo dove lavoro e che turno fa.
E' giusto supportarsi a vicenda? Si, per il discorso che ho fatto all'inizio. Ma non è questo il modo giusto.

beowuff
02-01-18, 03: 26
Chi deve sapere che faccio il Carabiniere -parenti, amici stretti e colleghi- già lo sa, inutile ricordarglielo con le foto sui Social. I motivi di sicurezza per cui certe foto, e certe didascalie, sarebbe meglio evitarle, sono già stati esposti da AlexanderAvi, e sono sostanzialmente indiscutibili. Al limite si potrebbe obiettare che le foto vengono postate anche sui profili ufficiali delle varie Amministrazioni, o che, per gli stessi motivi, sarebbe meglio non far uscire gli Allievi in uniforme, risultando obiettivi allo stesso tempo simbolici e semplici da colpire.

Per il resto, secondo me, il problema non è tanto la foto in sè, che se fatta con criterio può anche esprimere orgoglio e senso di appartenenza. Il problema sono i selfie tipo tronista (per tacere di berretti o giacche mal indossate da fidanzate e affini...) che agghindano i profili di qualcuno che, evidentemente, poco si cura di svilire e sminuire il significato dell'uniforme che indossa.

Shalton
04-01-18, 15: 56
Interessante discussione, a cui vorrei prendere parte.

Innanzitutto condivido e al contempo no alcune osservazioni, rispetto ovviamente il parere di tutti, ma vorrei anche sottoscrivere il mio.

E' corretto che il Comando Generale divulghi una circolare per limitare l'utilizzo dei social (Qui mi sorge un dubbio. La circolare dice di LIMITARE l'uso di fotografia in divisa, per esempio, o IMPEDISCE di pubblicarle?), in quanto molti pubblicano foto, posizioni di servizio, orari e via dicendo. Basta andare a curiosare in un profilo per recepire molte informazioni. "Questo è un Carabiniere, quindi ha una pistola. Presta servizio a Caltanissetta. Dal 3 agosto al 15 è in vacanze", e fu così che sparì la pistola lasciata in casa. Luogo e date inventante, ma fatto realmente accaduto.
Quella di limitare/impedire è prima di tutto una sicurezza nostra, più che un discorso di non ledere il prestigio e il decoro. Anche perché parlando chiaramente un video che sta girando in rete ora di un collega che cade da un overboard potrebbe ledere il decoro e ridicolizzarci, mentre la foto in G.U.S. del Giuramento non va a ledere decoro e prestigio dell'Arma!
Esempio sul famoso social: uno che ha profilo bloccato a chi non ha tra gli amici, senza informazioni, e pubblica qualche foto-ricordo che può vedere solo chi ha tra gli amici. In tal caso non si va a mettere a rischio la sicurezza né tanto meno a ledere il decoro e prestigio. A tal proposito cosa ribadisce la circolare? Impedisce o limita?
Diverso è il discorso di alcuni appartenenti al Reparto Operativo X che hanno pubblicato una foto all'alba con una descrizione del tipo "Andiamo a spaccare tutto" con conseguente fuga della persona interessata.
Discorso a parte il recente spopolamento sui gruppi di foto di colleghi che salutano prima o dopo il turno. Io non ci vedo nulla di male. E' una foto (Se fatta nel rispetto del decoro ovviamente!), che indica soltanto un turno, senza ovviamente dare informazioni particolari o sull'ordine di servizio. E' molto frequente vedere carabinieri in pattuglia/perlustrazione, quindi una semplice foto di due colleghi in pattuglia/perlustrazione non può compromettere né il decoro né la sicurezza o l'integrità del servizio. Inoltre credo dia anche un senso di piacere e sicurezza alle persone vedere che dopo tutto siamo "persone come loro", cosa che non è scontata.

Ribadisco, è il mio pensiero :)

AlexanderAvi
05-01-18, 13: 17
Il problema è l'abuso che se ne fa.
Se si è arrivati ad una circolare ed ad un giro di vite è perché le persone non si sanno controllare. Molte cose possono essere tollerate, ma più tolleri più la gente fa come vuole e quindi è necessaria una regolamentazione più stringente, che ponga dei limiti ad una libertà che può essere esercitata con parsimonia e cautela. E ovviamente ci rimettono tutti, anche chi ha pubblicato una semplice foto che "non lede il decoro" dell'Istituzione, proprio come dici tu Shalton.
Facendo riferimento al video da te citato, quello del Carabiniere che cade da un overboard: ma dico io, si poteva evitare? Sicuramente si: primo perchè eri in servizio e non a divertirti; secondo perché sapevi che ti stavano filmando e di conseguenza sapevi che potenzialmente quel video sarebbe finito in rete. Morale: abbiamo fatto nuovamente ridere mezza Italia che in questo modo ha potuto vedere "come e cosa facciamo quando lavoriamo", perché è questa l'idea che si fa la gente quando guarda queste cose.
E sappiamo bene che ad ogni errore commesso (sia di questo genere, che di altro) l'Istituzione ci rimette la faccia e la credibilità. Le persone si aspettano professionalità e serietà, perchè quando ci chiamano non è per riparare un rubinetto o una caldaia, ma perchè hanno un problema più o meno grave che riguarda i loro diritti fondamentali e che noi siamo chiamati a salvaguardare e proteggere.
Per divertirsi c'è sempre tempo: sicuramente non durante il servizio e sicuramente al di fuori di qualsiasi possibilità di "registrazione" da parte di qualcuno.

bartok
06-01-18, 12: 12
Premesso che, per quanto la cosa sia regolamentata, ognuno fa come gli pare e non di rado anche da parte di chi non è proprio di truppa. Insomma, si torna sempre allo stesso discorso: che sia giusto o no, la regola è che non si possono condivedere foto in uniforme. Uno lo fa, cosa succede? Niente. E' una di quelle regole per cui tutti pensano: "non vanno rispettate veramente".

Condivido quanto detto da AlexanderAvi, ma aggiungo anche che se farsi i selfie non è di per sé un male, secondo me denota una forma mentis che mal si addice all'uniforme. Con l'uniforme bisogna essere formali. Inoltre, coloro che si fanno i selfie, che fanno foto e video, hanno l'abitudine a far ciò in modo compulsivo. E penso che questo non sia né appropriato, né opportuno. Inoltre, sovente chi mette foto in uniforme, lo fa in qualche modo per vantarsi, come a dire: "guardate che figo che sono, quanto sono operativo!". Certo, non tutti lo fanno con questo intento. Ma se si legittima quello che condivide le foto a Natale con i colleghi per "non sentirsi solo", come si fa allora a punire quello che fa foto per esibizionismo o semplicemente perché ha lo scatto compulsivo?
Insomma: sui social non dovrebbe esserci NIENTE di attinente al servizio. E' così difficile? Giusta o sbagliata che sia come regola, è un bisogno così fondamentale "condividere" foto e video?