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Visualizza Versione Completa : Croazia e uranio impoverito



nickstone
09-04-16, 12: 28
Ciao a tutti.

A breve dovrò partire per la Croazia, precisamente per Zara, e starci sei mesi.

Ho visto che ancora ci sono campi minati opportunamente segnalati, ma per questo basta non addentrarsi in posti non battuti dai turisti.

Quello che mi chiedevo è se vi potesse essere pericolo per eventuale presenza di tracce di uranio impoverito nella catena alimentare, essendo comunque le zone interessate non lontanissime dai luoghi dei bombardamenti.

In teoria, essendo la Croazia entrata nella UE, dovrebbe sottostare a tutte le direttive riguardanti la tracciabilità dei prodotti...

Però boh...dite che sto esagerando nelle mie paranoie? :renske:

Kojak
09-04-16, 13: 38
Bah....allora non si dovrebbero più bruciare i pellet fatti col legno proveniente dalla Russia, per via di Chernobyl... c'è stato lo scandalo delle rubinetterie tedesche fatte col ferro proveniente da quelle zone....per lo stesso motivo non si dovrebbero comprare armadi e cucine presso un noto marchio straniero...e sorvoliamo sul cibo, su cosa o no mangiare....
Dai, viviamo tranquilli!

bacioch
09-04-16, 15: 08
I croati ci campano tutto l'anno e sono ancora vivi

Ippogrifo
09-04-16, 16: 50
Io conosco personalmente persone che hanno fatto per anni i volontari,portando viveri e medicinali in piena guerra,nelle zone più "calde" del conflitto...e per periodi superiori a quello di permanenza dei vari contingenti.

Nessuno di loro si è mai ammalato.

Il rischio che si corre con l'unario impoverito è nei momenti successivi al suo impatto sulle corazze,dove per effetto piroforico,si dissolve in micro-particelle volatili.

Ma in quel momento,le persone così vicine all'impatto hanno..."altri problemi" che non la vaporizzazione dell'uranio.

Successivamente,essendo un metallo molto più pesante del piombo,tende a disperdersi nel sottosuolo alla prima pioggia.

Si potrà obiettare che una piccola parte potrebbe essere comunque entrata nella catena alimentare.

Vero!

Ma pensate che qui siamo cresciuti in piena salute?
Vi siete mai domandati dove sono finite tutte quelle migliaia di tonnellate di piombo contenute nella benzina che abbiamo adoperato per ottant'anni buoni,e che i venti trasportavano tranquillamente su tutti i campi coltivati nella Penisola Italica?

...Ecco...Appunto!

Faccia attenzione a non andare in giro per i boschi non segnalati,piuttosto, e non si preoccupi dell'Uranio Impoverito!

nickstone
19-04-16, 23: 59
Bah....allora non si dovrebbero più bruciare i pellet fatti col legno proveniente dalla Russia, per via di Chernobyl... c'è stato lo scandalo delle rubinetterie tedesche fatte col ferro proveniente da quelle zone....per lo stesso motivo non si dovrebbero comprare armadi e cucine presso un noto marchio straniero...e sorvoliamo sul cibo, su cosa o no mangiare....
Dai, viviamo tranquilli!


I croati ci campano tutto l'anno e sono ancora vivi



Ma pensate che qui siamo cresciuti in piena salute?


In effetti...

Grazie a tutti :)

Aledevi
30-04-16, 22: 02
Il pericolo esiste inutile negarlo. Mio padre è stata la vittima n.310 dell'uranio. Tumore al polmone dopo 2 missioni in Kosovo. Non voglio fare paura, ma il pericolo esiste, se il territorio è secco arido e ventoso, ti consiglio di andarci d'inverno che magari è più piovoso. Questo ti avrebbe detto mio padre se fosse stato vivo. Poi lui non si è fermato neanche di fronte a questo e ha corso il rischio. Ciao a presto

Ippogrifo
30-04-16, 23: 24
Io conosco personalmente dottori che sono in Kosovo da anni,e un Ufficiale dell'Esercito Italiano (mio amico di lunga data) che è stato di stanza a Pristina per 3 turni,e il suo compito era di mantenere i collegamenti tra le varie forze dispiegate,quindi era sempre in giro sui vari fronti.

Un mio buon amico (che hanno conosciuto diversi qui nel Forum) ha fatto quasi un centinaio di missioni umanitarie durante il conflitto dei Balcani,per quasi tutta la durata delle ostilità,e sempre nelle zone più calde.
Anche lui gode di ottima salute.

Orange ha fatto un lungo servizio a Sarajevo,sempre durante il conflitto,così come molti dei suoi camerati della Legione Straniera.

Chi scrive c'è stato anch'esso due volte.

Nessuno di noi ha mai contratto nulla.

Siamo stati solo fortunati,o la risposta è un'altra?

Aledevi
01-05-16, 00: 49
Ci sono già state numerose sentenze che hanno condannato il ministero della difesa. Ci sono anche stati quasi 350 morti e quasi 4000 malati sono attualmente in cura, chi fortunato è guarito. Tutti questi hanno partecipato a missioni dove c'è stato l'impiego di proiettili alll'uranio impoverito, addirittura poligoni in Italia (il più famoso a quirra). I morti e gli ammalati hanno documentato la malattia, facendo analizzare linfonodi e altre parti del corpo, e i risultati vedono la presenza di uranio e altri metalli pesanti, io stesso ho queste "prove" della malattia che ha ucciso mio padre. Dici sia tutta una coincidenza?
Perché il ministero non ha dotato e ancora oggi non dà nessun dispositivo di protezione per chi lavora all'estero e si espone al rischio?
Se fosse tutta una cosa inventata perché la nato avvisò l'Italia di tale pericolo, perché gli altri Stati hanno tutelato la vita dei propri militari con dispositivi (tute etc) e l'Italia no? Dici sia tutta una cavolata? Io non credo proprio.
Con la massima gentilezza ovviamente, ci stiamo solo confrontando, mi piacerebbe sapere la tua "altra risposta".

Kojak
01-05-16, 09: 45
Io credo che sull'argomento nessuno possa offrire una soluzione o una verità.
L'esposizione a elementi radiogeni varia per quantità, qualità, tempistica. Ha un impatto ogni volta diverso su ciascun essere vivente: con la stessa quantità di radiogeno un uomo può contrarre il cancro, un altro invece no. Lo stesso tempo di "incubazione" non permette ai medici di tracciare con assoluta certezza un rapporto causa-effetto, soprattutto quando il tumore insorge dopo molti anni dall'esposizione.
Ippogrifo scrive:

Siamo stati solo fortunati,o la risposta è un'altra?
Personalmente propendo per la prima ipotesi.