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Visualizza Versione Completa : Perché alcuni non sono contenti degli Ufficiali



Voluntary
22-03-16, 15: 12
Qualche anno fa, in ambito associativo, mi capitò di scambiare quattro chiacchiere con un Brigadiere da poco in congedo dopo una vita nei Carabinieri. Non ricordo da dove partì la cosa ma disse -Di Ufficiali veramente bravi ne ho incontrati pochi- però non ebbi tempo di approfondire la discussione.
Alcune altre volte, altri CC esternarono pareri dello stesso tipo.
Secondo voi perché? Faccio questa domanda perché non riesco a spiegarmelo :confused:

Kojak
22-03-16, 15: 19
Pur appartenendo a tutt'altra amministrazione (civile, tra l'altro...), posso dire che gli stessi discorsi si fanno anche da noi parlando dei funzionari.
Alla base (oggi come tanti anni fa) c'è un eccessivo distacco tra la "truppa" e gli ufficiali: qualche anno fa una persona molto addentro nel settore mi disse: "al corso per funzionari, gli aspiranti vengono educati a guardare ai loro dipendenti con sospetto, diffidenza e distacco".
Oggi l'essere dalla parte della truppa non paga più. Non paga in termini di carriera, non paga in termini di popolarità.
D'altro canto, mettiamoci pure che il solco di sospetto, diffidenza e distacco ce lo mettiamo anche noi guardie....e la "forbice" arriva alla sua massima apertura...

Voluntary
22-03-16, 15: 27
Pur appartenendo a tutt'altra amministrazione (civile, tra l'altro...), posso dire che gli stessi discorsi si fanno anche da noi parlando dei funzionari.
Alla base (oggi come tanti anni fa) c'è un eccessivo distacco tra la "truppa" e gli ufficiali: qualche anno fa una persona molto addentro nel settore mi disse: "al corso per funzionari, gli aspiranti vengono educati a guardare ai loro dipendenti con sospetto, diffidenza e distacco".
Oggi l'essere dalla parte della truppa non paga più. Non paga in termini di carriera, non paga in termini di popolarità.
D'altro canto, mettiamoci pure che il solco di sospetto, diffidenza e distacco ce lo mettiamo anche noi guardie....e la "forbice" arriva alla sua massima apertura...

Capisco... Però sono cose che mi dispiacciono :am060

Charlie 2
22-03-16, 17: 35
Discorso differente per la Marina.
Quando una nave va periodicamente a MARICENTADD - il Centro Addestramento della Marina - per effettuare il TIRNAV (Tirocinio Navale) al fine di poter ottenere la qualifica di "Combact Ready" l'equipaggio (dal Comandante all'ultimo marinaio), per circa due mesi e mezzo, viene quotidianamente stressato al fine di portarlo gradualmente ad operare in modo coordinato. Tutti i teams di bordo vengono progressivamente impegnati in attività sempre più complesse ch hnno lo scopo di insegnare a questi gruppi di persone ad operare insieme fidandosi ognuno dell'altro sotto il coordinamento del Comandante, per la parte operativa, e del Comandante in 2^ per la parte relativa alla difesa passiva (l'organizzazione di sicurezza che ha il compito di combattere incendi e falle a bordo).

Avendone sostenuti diversi di TIRNAV vi posso assicurare che tutto il personale, alla fine, si muove in maniera organica e ciascuno riesce a svolgere il proprio compito adeguatamente - e questo vale per gli ufficiali, i sottufficiali ed il personale di truppa.

L'equipaggio è la cosa più complessa che c'è a bordo e che deve girare come gli ingranaggi di un orologio. Quando si raggiunge un affiatamento elevato, che si può ottenere solo pasando lunghi periodi in mare, ci si impara a conoscere (a tutti i livelli) - più la nave sta in mare e più l'equipaggio diventa armonioso e problemi di fiducia dei superiori nei confronti degli inferiori e viceversa vengono eliminati.

Differente è la vita in un Comando a Terra dove, sostanzialmente si svolge lavoro ed orario di ufficio e la sera ognuno a casa sua - questo divario fra i ruoli è più sentito e non serve, ogni tanto, andare a farsi una pizza insieme per consolidare un legame di fiducia.

Personalmente, pur essendo sbarcato da molti anni, mi tengo ancora in contatto con moltissimi Sottufficiali/truppa con i quali sono stato imbarcato e, con alcuni, ci siamo ritrovati anche su navi differenti con incarichi differenti. Il legame, nonostante siano passati molti anni, è ancora forte perché è così avendo con loro trascorso giorno e notte a bordo per lungo tempo.

Dopodiché in ogni organizzazione militare ci sono Ufficiali in gamba e Ufficiali scapocchioni, Sottufficiali in gamba e Sottufficiali scapocchioni, Militari di Truppa in gamba e Militari di truppa scapocchioni ma (parlo della Marina) a nessuno viene insegnato a guardare l'altro con "sospetto, diffidenza e distacco".

Kojak
22-03-16, 20: 16
Ho spostato questa discussione dal forum "Carabinieri" a quello "Off Topic" poiché l'argomento non sembra riguardare solo l'Arma dei Carabinieri.
Detto questo, mi riallaccio al post di @Charlie2. Non conosco l'ambiente della Marina Militare se non per quello che ho letto su queste pagine e sul sito istituzionale. L'impressione che ho ricavato è che mentre in Marina la coesione, lo spirito di Corpo e la graniticità dell'Istituzione vengono tramandate con la stessa importanza dell'aria che respiriamo, in altre strutture sia invece l'esatto opposto.
Parlo ovviamente per quello che conosco. Non mi permetto di andare a mettere il becco in casa d'altri. Da me l'essere ammessi al ruolo dei Funzionari equivale a entrare a far parte di una "casta". Questo significa che vi sia una logica refrattarietà e impermeabilizzazione da ogni agente esterno ad essa. Il dipendente viene visto come uno strumento per ottenere un risultato. Ovvio, ci sono eccezioni: ma si tratta di "mosche bianche" che vengono viste da tutti gli altri come parenti scomodi, un po' come il nonno che la domenica viene messo in fondo alla tavola per non far sentire quando risucchia rumorosamente il brodo....
Perché avviene questo? I fattori sono molteplici e, nel bene o nel male, la stessa cosa avveniva anche quando avevamo ancora le stellette. Averle perse, sotto questo aspetto e a mio modesto parere è stato un problema. La stessa diffidenza e sospetto regnava ante-riforma tra i nostri ufficiali e i nostri funzionari: i primi (militari) vedevano male i secondi (civili) che però in ordine pubblico comandavano. L'antipatia era naturalmente reciproca.
Un malessere - come si vede - le cui origini non sono facilmente individuabili....

basilischio
22-03-16, 22: 59
In effetti al tempo delle stellette, l'antipatia reciproca fra ufficiali e dirigenti era più che palese e magari anche giustificata.
D'altra parte per un ufficiale vedere comandare la sua truppa da un civile senza arte ne parte, non era così accettabile.
Lo stesso valeva per la truppa che preferiva gli antipatici comandi dell'ufficiale piuttosto che quelli insensati del dirigente.
Potrei raccontare diversi aneddoti accaduti durante i servizi di ordine pubblico in cui il dirigente di turno ha impartito ordini da far ridere i polli, o le ha prese perchè non ha fatto in tempo a dimostrare la sua identità..... :)

Per quello che mi riguarda ho avuto un ottimo rapporto con i superiori sottufficiali ed ufficiali che si sono dimostrati all'altezza del loro compito, mentre non ho mai sopportato quelli che comandavano solo perchè avevano qualche baffo o stella in più, ma non valevano un fico secco.

Voluntary
23-03-16, 11: 46
Discorso differente per la Marina.
L'equipaggio è la cosa più complessa che c'è a bordo e che deve girare come gli ingranaggi di un orologio. Quando si raggiunge un affiatamento elevato, che si può ottenere solo pasando lunghi periodi in mare, ci si impara a conoscere (a tutti i livelli) - più la nave sta in mare e più l'equipaggio diventa armonioso e problemi di fiducia dei superiori nei confronti degli inferiori e viceversa vengono eliminati.

Personalmente, pur essendo sbarcato da molti anni, mi tengo ancora in contatto con moltissimi Sottufficiali/truppa con i quali sono stato imbarcato e, con alcuni, ci siamo ritrovati anche su navi differenti con incarichi differenti. Il legame, nonostante siano passati molti anni, è ancora forte perché è così avendo con loro trascorso giorno e notte a bordo per lungo tempo.

Dopodiché in ogni organizzazione militare ci sono Ufficiali in gamba e Ufficiali scapocchioni, Sottufficiali in gamba e Sottufficiali scapocchioni, Militari di Truppa in gamba e Militari di truppa scapocchioni ma (parlo della Marina) a nessuno viene insegnato a guardare l'altro con "sospetto, diffidenza e distacco".
Così mi piace :)



Perché avviene questo? I fattori sono molteplici e, nel bene o nel male, la stessa cosa avveniva anche quando avevamo ancora le stellette. Averle perse, sotto questo aspetto e a mio modesto parere è stato un problema. La stessa diffidenza e sospetto regnava ante-riforma tra i nostri ufficiali e i nostri funzionari: i primi (militari) vedevano male i secondi (civili) che però in ordine pubblico comandavano. L'antipatia era naturalmente reciproca.
Un malessere - come si vede - le cui origini non sono facilmente individuabili....
Domanda: ante-riforma, quali erano i compiti degli Ufficiali? :confused:

Kojak
23-03-16, 13: 02
Domanda: ante-riforma, quali erano i compiti degli Ufficiali? :confused:
L'Ufficiale di Pubblica Sicurezza (articolato nei vari gradi da Sottotenente a Ispettore Generale) era inquadrato nel Corpo delle Guardie di P.S. ed era naturalmente destinato a comandare l'ala militare della Polizia. Gli erano preclusi gli sbocchi di carriera come Questore (qualifica civile) e in ordine pubblico non poteva gestire "la piazza", ma solo la forza alle dipendenze di un funzionario civile del ruolo Commissari di P.S.. In questa dicotomia molti videro nella Polizia una sorta di Idra a due teste, una civile e una militare, con tutte le contraddizioni del caso.

Voluntary
23-03-16, 15: 02
L'Ufficiale di Pubblica Sicurezza (articolato nei vari gradi da Sottotenente a Ispettore Generale) era inquadrato nel Corpo delle Guardie di P.S. ed era naturalmente destinato a comandare l'ala militare della Polizia. Gli erano preclusi gli sbocchi di carriera come Questore (qualifica civile) e in ordine pubblico non poteva gestire "la piazza", ma solo la forza alle dipendenze di un funzionario civile del ruolo Commissari di P.S.. In questa dicotomia molti videro nella Polizia una sorta di Idra a due teste, una civile e una militare, con tutte le contraddizioni del caso.

Immaginavo. Ma, per esempio, nel comparto Polizia di frontiera, il comando/gestione era affidato ad un Capitano o ad un Commissario? O erano presenti entrambi?

Kojak
23-03-16, 15: 09
Immaginavo. Ma, per esempio, nel comparto Polizia di frontiera, il comando/gestione era affidato ad un Capitano o ad un Commissario? O erano presenti entrambi?
I reparti di specialità (Polfrontiera, Polstrada, Polfer) erano gestiti in via esclusiva da personale militare. La stessa cosa avveniva per altri reparti quali i Reparti Mobili e Celeri, gli Istituti di Istruzione, i servizi aerei e marittimi, gli Ispettorati.
Il personale del ruolo civile dei Commissari era dislocato nelle questure (in tutte le loro articolazioni): in esse i servizi operativi erano disimpegnati da personale militare suddiviso anch'esso nelle varie articolazioni (gruppo guardie, nucleo op, nucleo servizi, squadra mobile, polizia politica, ecc.), alle dipendenze però degli appartenenti al ruolo commissari.

Voluntary
23-03-16, 15: 54
I reparti di specialità (Polfrontiera, Polstrada, Polfer) erano gestiti in via esclusiva da personale militare. La stessa cosa avveniva per altri reparti quali i Reparti Mobili e Celeri, gli Istituti di Istruzione, i servizi aerei e marittimi, gli Ispettorati.
Il personale del ruolo civile dei Commissari era dislocato nelle questure (in tutte le loro articolazioni): in esse i servizi operativi erano disimpegnati da personale militare suddiviso anch'esso nelle varie articolazioni (gruppo guardie, nucleo op, nucleo servizi, squadra mobile, polizia politica, ecc.), alle dipendenze però degli appartenenti al ruolo commissari.

Affascinante spaccato storico... Detta così direi che era organizzata davvero bene

AlexanderAvi
25-03-16, 15: 34
Qualche anno fa, in ambito associativo, mi capitò di scambiare quattro chiacchiere con un Brigadiere da poco in congedo dopo una vita nei Carabinieri. Non ricordo da dove partì la cosa ma disse -Di Ufficiali veramente bravi ne ho incontrati pochi- però non ebbi tempo di approfondire la discussione.
Alcune altre volte, altri CC esternarono pareri dello stesso tipo.
Secondo voi perché? Faccio questa domanda perché non riesco a spiegarmelo :confused:

Il discorso è lungo e complesso.
Essere Ufficiali non è poi così semplice. Salire sempre più in alto nella scala gerarchica comporta l'assunzione di responsabilità maggiori, il comando di reparti sempre più ampi, la gestione di un personale sempre più numeroso. Comandare può voler dire, a volte, scontentare qualcuno, ma non per questo si deve essere additati come cattivi Ufficiali.
La gestione di un reparto, più o meno grande che sia, non è affatto semplice. L'obbiettivo è puntare all'efficienza dello stesso e questo non lo si raggiunge senza l'equilibrio che deve contraddistinguere un Comandante; equilibrio che spesso comporta l'essere rigidi e fermi su una decisione non condivisa da tutti. Ma gli Ufficiali, i Funzionari, i Quadri e Dirigenti sono chiamati proprio a fare questo: decidere, assumendosi le relative responsabilità. Sta anche nel collaboratore comprendere il perchè sia stato deciso in tal senso, comprendere che tutti operiamo nell'interesse dell'Amministrazione, ed ognuno nell'ambito della propria sfera di competenza.

Bisognerebbe mettersi più spesso nei panni di coloro che ogni giorno devono prendere decisioni, sapendo che queste incideranno sulla vita dei propri collaboratori, e spesso anche su quella privata. Pensate sia facile decidere in tal senso?
Non lo è. Adempiere il proprio dovere sempre in maniera eccellente, senza, e ripeto, scontentare nessuno, è quasi impossibile.

Per quanto concerne il "distacco", bisogna scindere due situazioni:
- il rapporto personale che inevitabilmente si crea stando a contatto con i propri uomini ogni giorno;
- il rapporto professionale che deve esistere tra un Comandante ed i propri uomini.
Ecco, questi due rapporti non vanno mai confusi. Spesso, infatti, si tende ad esagerare; a scambiare una semplice e spontanea rilassatezza sul piano formale con un "rapporto di amicizia" che porta ad eccedere sul piano della confidenza. E' bello ed è giusto costruire un rapporto umano con i propri colleghi, mangiare una pizza insieme, festeggiare successi, festività ed altro...ma quando si deve lavorare, ognuno deve rientrare nel proprio ruolo e non si deve, mai, colpevolizzare il proprio Comandante perchè ha deciso in un modo diverso dalle proprie aspettative (su qualsiasi piano). Anche perchè, dubito che ne esista qualcuno che in caso di bisogno di un proprio uomo non si faccia in quattro per aiutarlo. Ci sono circostanze e circostanze e, come l'Ufficiale ed il Funzionario devono osservare un equilibrio nello svolgere la propria funzione, così anche gli altri collaboratori devono adottare un equilibrio nel relazionarvisi. Tutti lavoriamo per un interesse e obiettivo comune, questo deve essere chiaro, anche se sempre più spesso si tende a dimenticarlo.