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Visualizza Versione Completa : Quando il movente per omicidio è "Volevamo vedere l'effetto che fa"



eyesice
07-03-16, 15: 00
Ho appena letto questa notizia:
http://roma.repubblica.it/cronaca/2016/03/07/news/roma_massacrato_dagli_amici_dopo_un_festino_di_coc a_e_alcol_l_assissino_volevamo_uccidere_qualcuno_-134941785/

Purtroppo mi ha ricordo il topic emerso qualche giorno fa...
Non per polemizzare...ma mi chiedo come si faccia a perdonare.....
Indubbiamente non saranno fatti miei, ma....si spera sempre nella pena esemplare che qui in Italia stenta sempre a decollare!

irreductible
07-03-16, 15: 41
quale sarebbe la pena "esemplare"? la pena di morte? ma se in Italia non esiste più nemmeno l'ergastolo! lo sai che non esiste più l'ergastolo? l'ergastolo è lo step subito prima della pena di morte, come si fa a invocare la pena esemplare se non esiste più nemmeno il carcere a vita?! suvvia

Kojak
07-03-16, 19: 26
Basterebbe ci fosse la CERTEZZA della pena...

basilischio
07-03-16, 21: 43
Ii tema del perdono non è così difficile da spiegare in quanto strettamente personale e lagato alle persone che ne sono coinvolte in prima persona. Persona che ha un proprio vissuto, una propria "ideologia " ,una propria fede ecc..
Entrare con una critica, un giudizio o interferire con la sfera personale delle persone coinvolte è una mancanza di rispetto verso di loro.
Si può non condividere una scelta di perdono ma non criticarla, per i motivi di cui sopra.

Volendo riferirsi anche all'atra discussione, i termini della mia posizione non cambiano. Come ho detto che a chi è dedito ad alcool o draga, la patente non va concessa o va ritirata, allo stesso modo andava vietato l'uso di droghe anche ad uso personale.
Fare certe concessioni è come fornire una possibile arma per commettere qualcosa di insensato, quindi chi ha voluto quella concessione dovrebbe essere il primo ad essere punito.

Mi è stato insegnato che prevenire è meglio che reprimere, ma pare che al giorno d'oggi si preferisca un giustizialismo con continui aumenti di pena piuttosto che una sana prevenzione che eviterebbe questi lutti.

Un vecchio detto dice che è inutile chiudere una stalla quando i buoi sono scappati

Kojak
07-03-16, 21: 50
Purtroppo i buoi sono scappati da tempo, @basilischio... da quando lo Stato non solo ha palesemente rinunciato a perseguire e punire vari tipi di reato ritenuti "minori" (ma che sul piano dell'allarme sociale stanno facendo più danni di uno sciame di locuste), ma anche ha fatto passare l'idea che il consumo di alcool e di droghe "leggere" sia più un fenomeno sociale di aggregazione da giustificare, che non invece il seme di una pianta malefica che infesterà in breve tempo tutto l'orto della società civile. Intanto al SERT approdano ragazzini sempre più giovani, poco più che bambini. E per il nostro Staterello, come sempre, è "tuttapposto"....

basilischio
07-03-16, 23: 20
@Kojak la conclusione di tutte le discussioni a cui ultimamente ho partecipato porta alla conclusione del decadimento della nostra società e di tutto cio che gli ruota attorno compreso i valori che erano fondamento di una società sana, forte, inattaccabile.

Piano piano ci siamo arresi al perbenismo, al tutto è lecito che porta a criticare ciò che non ti appartiene (riferimento al perdono). Un decadimento che consente a chiunque di dire castronerie, di fare danni e, nonostante tutto, di rimanere impuniti.......
ma quale pena esemplare volete che venga applicata; primo non ne esiste una, secondo ci sarà sempre qualche cretino che salterà fuori dicendo che non sono punibili perchè in quel momento incapaci di intendere e volere..... non siamo alla frutta, ma abbiamo già anche preso l'ammazza caffè.

Kojak
07-03-16, 23: 22
Tutto questo va sotto un nome soltanto: Sessantotto....

ValerMic
09-03-16, 22: 41
Va beh ragazzi ma qui veramente parliamo di gente fuori di testa erano giorni che al posto di mangiare assumevano droghe (cocaina se ho sentito bene) ma di che stiamo parlando .

Kojak
10-03-16, 12: 01
Stiamo parlando di una crisi di valori generalizzata, amico mio. Il fatto di cronaca in esame è solo la punta di un iceberg fatto di quotidiano disprezzo di rispetto, educazione, autorità, famiglia, scuola, lavoro... Tutto ciò, portato alle estreme conseguenze, fa mettere in discussione anche il principio intoccabile della sacralità della vita umana.

irreductible
10-03-16, 12: 58
amico mio la crisi di valori è relativa, non si può fare leva sulla "moralità" della gente per prevenire i reati! per relativa intendo dire che soggettivamente ogni individuo ha un grado di moralità diversa, ammesso che si possa definire cosa sia la moralità. gli individui senza scrupoli, quindi senza moralità, sono sempre esistiti e sempre esisteranno, non si può fare leva sui valori o altre cavolate del genere (e non intendo dire che non siano importanti ma che debbano stare fuori dal discorso della legislazione in quanto non c'entrano niente con essa).
la paura, invece, quella riguarda tutti indistintamente: cani e porci, bestie e persone. non esiste individuo che non abbia paura, esistono individui senza valori, senza scrupoli o senza niente, ma la paura riguarda tutti, anche i cani. su questo evidentemente va fatto leva.
ma come si fa a fare leva sulla paura se l'ergastolo, o per definizione il "carcere a vita", rimane appunto una definizione, se la stessa legge prevede per ogni sei mesi di pena scontata, salvo complicazioni, uno sconto di pena di 45 giorni e che in sostanza si traduce, senza scendere in inutili tecnicismi, nella possibilità per il condannato all'ergastolo (che in italia dovrebbe essere la massima pena) di uscire dal carcere dopo aver scontato SOLO 21 anni di carcere?!
altro che valori, qua stiamo messi proprio male! servono leggi e pene severe!

VxVendetta
10-03-16, 13: 03
Ai vecchi tempi per "vedere di nascosto l'effetto che fa" si andava allo zoo comunale a gridare "aiuto aiuto e' scappato il leone"...e c'era sempre lo sfigato di turno che non poteva venire...perché no! Oggi a quanto pare si vuol vedere che effetto fa ammazzare qualcuno e, nel caso, si ammazza quello che non sarebbe potuto venire.

Umorismo nero a parte, la faccenda e' allucinante nella sua follia a metà tra Kubrik e Tarantino ma non fa certo regola: e' successo ma il singolo caso non e' prova di nulla se non della demenza malata di chi lo ha posto in essere che, come già ricordato, e' gente che fa colazione con pane burro e cocaina.

C'e' da dire che vista l'eccezionalità deviata del caso ho estremi dubbi che la certezza della pena sarebbe servita ad impedirlo, troppo folle, troppo imprevedibile...non parliamo di un fenomeno sociale, ma di pazzia ristretta. Contro un fenomeno di devianza, come il knock-out game o i sassi lanciati dai cavalcavia, la certezza della pena e' un deterrente ottimo. Contro simili esplosioni di follia l'unica vera possibilità di evitarli e' che scelgano la vittima sbagliata (capace di difendersi o salvarsi) o che vada male qualcosa nella notte di follia (tanto scoppiati da dimenticare le armi a casa, venire fermati per caso da una forza di polizia, un incidente stradale, perfino un'inezia come un passaggio a livello chiuso che faccia passare la fase acuta della frenesia omicida).

irreductible
10-03-16, 13: 24
non sono assolutamente casi eccezionali, sono molto più comuni di quello che dici, come quell'altro imbecille che fermato dalla pattuglia dei carabinieri ne ha ucciso uno con un paletto e cecato un altro, mi sembra che ci sia anche una discussione apposita a proposito, per dirne uno. come tutti gli imbecilli a cui fai riferimento tu che lanciano i sassi dal cavalcavia o tirano caxxotti a caso alla gente, poi che sia un modo di esternarlo o un altro a poco importa, è gente che delinque senza motivo e per me non ha nemmeno motivo di esistere, se a ciò ci aggiungi tutti i casi di imbecilli come loro che per un motivo o per un altro, pur avendo l'idea di compiere una di queste genialate, non la portano a termine, per un imprevisto, ti rendi conto che sono molti di più di ciò che credi e che non sono affatto casi limitati.

basilischio
10-03-16, 13: 25
Il dilemma è se cecare in ogni modo, compreso il deterrente di una grossa pena, di evitare l'uccisione di una persona, oppure, anche in presenza di molti morti, avere la certezza che gli assassini ricevano una pena esemplare; vuoi anche capitale.

Nella prima ipotesi verrebbero salvate delle vite, nella seconda dovremo mantenere a vita un assassino. Quindi quello che prima risparmiamo non facendo prevenzione, lo spendiamo per dare un tetto ed un pasto ad un assassino, ma la persona interessata, quella uccisa, cosa preferirebbe?

VxVendetta
10-03-16, 21: 30
Penso preferirebbe vivere e basta.

Kojak
10-03-16, 21: 39
La crisi di valori c'entra più di quanto crediate.
Si comincia da poco, magari mandando affanzum il professore: un tempo ti sarebbe costato l'espulsione da tutte le scuole del Regno, oggi suscita solo ilarità...fa figo...meriti il tuo posto sul "Tubo"...
Si continua col primo "sballo", ma mica quello a base di birra o JD...nooooo...roba vecchia, da matusa!! Oggi fa "figo" la pastiglietta, la cannetta, la sniffatina... tutta roba "sociale", percaritadiddio!! Tutta roba che "fa aggregazione", tanto tu sei bello-bullo-simpatico e puoi smettere quando ti pare...ma soprattutto - e qui sta la vera chicca! - lo Stato ti dice poco o niente, al massimo un art. 75 ma tanto, chissenefrega...
Di questo passo inizi a perdere il senso del limite. Tutto è fattibile, tutto è possibile, tutto è lecito...proprio come Pinocchio nel paese di bengodi.... Solo che quando ti risvegli non hai in testa le orecchie da ciuchino, ma magari ti trovi in galera, quella brutta e cattiva dove magari iniziano a offrirti ispezioni anali gratuite e quotidiane, dove sotto la doccia diventi l'amichetta di tutti e se chiedi aiuto la gente si gira dall'altra parte.
Allora capisci - tardi - che non è proprio tutto un gioco. E che la parola game over non esiste.
Ecco cosa intendevo quando ho parlato di crisi di valori.
Fare colazione a pane e cocaina, ammazzare "per vedere l'effetto che fa" è stato il punto di arrivo di questi due esseri. Iniziamo a domandarci: da dove sono partiti? E forse questa discussione comincia a prendere il suo senso....

Panzergrenadier
10-03-16, 22: 24
Kojak, quello che scrive, se non del tutto giusto, è quasi per niente sbagliato. Come se ne esce ? Sta qui la fregatura. Le società umane hanno sempre avuto nella loro storia il limite di non riuscire a guardare oltre lo scadere della loro vita terrena. Oggi non riusciamo a vedere oltre il mandato di governo addirittura. Non ci rendiamo conto che questa dittatura del "vivi e lascia vivere" "cazzetti miei, tu fatti i cazzetti tuoi" "guarda dall'altra parte" " che male c'è" "l'amore è amore" dove ci porta esattamente ? Al nulla cosmico, alla bambificazione del cittadino ( ha ancora senso questa parola ? ). Cittadino a cui vengono riconosciuti diritti su diritti senza un ritorno in doveri. Qualsiasi persona con un minimo di sale in zucca e un manuale di storia a portata di mano sa a che cosa porta tutto questo. Come se ne esce? Ho paura a dirlo, ma è troppo tardi per cambiare rotta indolore. Ognuna tragga le sue conclusioni.

«Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete»

Baer
10-03-16, 22: 25
Mah, non ho ben capito i "valori persi" quando c'erano (?). Mi sembra che stiate parlando di cose che non sono mai esistite... prima ti sarebbe costato l'espulsione da tutte le scuole del regno ma non mi sembra che la Magliana o Vallanzasca se ne fregassero molto dell'espulsione dalle scuole del regno. A cosa state attribuendo un omicidio, alla crisi dei valori? Quindi un serial killer era uno che da piccolo si impasticcava e insultava i professori? Tipo Henry Lee Lucas o Ted Bundy no?
A me sembra il discorso che si fa da sempre con la generazione nuova, da una vita, il solito. Eppure i crimini sono sempre gli stessi, anzi, prima direi che i crimini erano parecchio più efferati: stragi, omicidi politici, morti ammazzati... io dico che hanno ammazzato più gente i "principi e i valori" piuttosto che la loro perdita.
Cioè, ve lo dico io che sono "della nuova generazione", non ho ben capito in cosa fosse migliore la "vostra"? Non mi sembra che la morale e i principi di quella, che tra parentesi è la stessa che sta al governo del paese, abbiano funzionato; ma neanche quelli di quella prima, quella prima ancora e pure quella prima ancora. Se andiamo un po' indietro troviamo le Guerre Mondiali, un vero massacro dove le efferatezze e le morali andavano a farsi benedire all'inferno.
Ogni individuo è individuo, la società è liquida e in continua evoluzione è inutile essere dinosauri e "rimpiangere" il passato nel quale c'erano altrettanti errori, ma piuttosto serve chiedersi come migliorare il futuro e i "perché" succedono certe cose, e non venite a dirmi che è la crisi dei valori... ammazzare una persona a sangue freddo trascende la società e la crisi dei valori, dato che non c'è nessuna crisi perché per avere una crisi bisogna avere un "tempo d'oro" che non ho ben afferrato in che universo parallelo identifichereste?
Tra l'altro il collegamento alla crisi di valori delle nuove generazione presupporrebbe un picco folle nelle morti violente degli ultimi anni, è così? I "giovani" ammazzano più degli "adulti"? E soprattutto tutti questi delitti vengono attuati tutti da giovani con un passato di droga? Come se poi nei '70 non si facesse colazione a pane e eroina.
L'educazione siberiana scolastica non ha mai funzionato, in passato c'era molta meno cultura di quella che c'è ora e 1/100 dei laureati. Dopo le superiori 3/4 delle persone andavano a lavorare, il liceo non si faceva perché era "roba da ricchi", l'università era miraggio.
Vi assicuro, conosco le schifezze della mia generazione e dai racconti non mi sembrano diverse da quelle passate. Senza contare che tra la droga, gli alcolici, un furto e un omicidio c'è la stessa differenza di forma mentis che potrebbe stare tra un delitto passionale, una strage e il terrorismo. Ah, questo è il paese dove il delitto d'onore è stato abrogato nel 1981 perché prima vivevano forti i principi morali e i valori!
Mah... chiediamocelo perché i ragazzi non credono più nella morale e nei valori che vengono propugnati da una società ipocrita.

Kojak
10-03-16, 22: 42
@BAER
Non serve andare troppo indietro nel tempo, basta fermarsi agli anni Ottanta o Novanta del secolo scorso. In tutte le scuole di ogni ordine e grado era assolutamente normale alzarsi in piedi quando entrava il docente, dargli del "Lei", e quando subivi quella che per te era un'ingiustizia lo rappresentavi con i dovuti modi. In famiglia i genitori erano i genitori, non erano i tuoi amici che potevi permetterti di insultare; né quei genitori si azzardavano a fare la sceneggiata napoletana davanti ai professori perché il loro piccolino ha preso 4...
Quando avevo 20 anni io (e parliamo dei primissimi anni Novanta) potevi ancora girare per strada la sera senza essere rapinato dalle baby-gang. I bulli c'erano, facevano cose da bulli, ma se le facevano tra di loro e non tiravano in mezzo gente estranea alle loro scorribande. La droga era limitata a pochi reietti, in tutte le compagnie il "cannellato" veniva emarginato e il massimo che ti poteva capitare era la balla dell'ultimo dell'anno (che poi molto spesso ti passava a forza di legnate da tuo padre...).
Quando parli di "educazione scolastica siberiana" non credo tu abbia centrato il problema. La scuola non era un gulag, ma ognuno sapeva stare al suo posto. E di sicuro sfanculare un professore era la strada più diretta per la fine della tua carriera scolastica.
La società è ipocrita, questo sì. Perché la società di adesso è fatta da coloro che quarant'anni fa tiravano le molotov alla Polizia. E che hanno trasmesso gli stessi valori ai propri figli. In questo Pasolini ha avuto ragione!
Quando nel 1991 Pietro Maso e la sua cricca di debosciati massacrò i genitori, un sociologo lanciò il suo grido di allarme partendo proprio da una crisi di valori legati all'eccessivo benessere. Sembrava un fenomeno isolato, un "figlio di papà" annoiato dalla vita di provincia e desideroso di fare il salto di qualità con i denari di mamma e papà. Quando in carcere gli arrivarono centinaia di lettere di ammirazione, capii che quel sociologo aveva centrato il problema.
Tornando all'argomento del topic, ripeto: cominciamo a chiederci da dove sono partiti questi due.

basilischio
11-03-16, 00: 01
Il fatto che non riusciate a capire l'importanza di certi valori è perchè non li avete mai assaporati.
Già il fatto di parlare di regole, anche severe, vi indispone e pensare che è proprio il rispettare le regole che potrebbe trasformare un'accozzaglia di sbandati, la società di oggi, in una società che sa ciò che vuole e dove andare.

Ma pensate al controsenso delle leggi sulla droga; è possibile detenerne per uso personale, ma non si sa bene chi la vende...... ma vi pare una cosa sensata?

Ora, sapendo che una droga amplifica determinate azioni, come nel caso contingente ha amplificato la "natura" omicida, "tanto per vedere l'effetto che fa", mi domando se prima di approvare quella legge, il leggiferatore si era fatta una canna.

eyesice
11-03-16, 11: 20
Purtroppo i "valori etici" sono sommersi e soppiantati dai "valori materiali".
Il rimpianto al passato è dovuto...per altri no perchè la vita è un evolversi continuo e le cose cambiano, la società si evolve (o forse sta involvendo???), cambiano le necessità e quant'altro...questo è sacrosanto.

Però da "dove veniamo" ci serve appunto per migliorare...senza arrivare necessariamente allo stato della pietra.

Si è parlato di Anni 70/80/90...è vero...c'erano le stragi...attentati...
ma non pensare che se oggi...grazie a Dio sono quasi scomparsi è perchè siamo più bravi...ma solo perchè la Criminalità ha capito che in questo modo lo Stato è "costretto", vuoi anche dall'opinione pubblica, a muoversi e stargli col fiato sul collo: meglio muoversi diversamente.....

Classe 77: a scuola già si stava affievolendo quel rispetto per i professori degli anni dei nostri genitori, c'era ancora qualche professore che si faceva rispettare come si deve: ma erano pochi.
L'ora di religione era solo un'ora di svago e il professorenon faceva altro che fare lezione a 2, massimo 3 alunni, stop.
Gli altri facevano ciò che gli pareva. La gente si alzava e andava in bagno senza dir nulla o al massimo "Professò, mo vengo...".

Come hanno scritto gli Utenti Storici/Moderatori (non a caso in questo forum il loro ruolo è meritato e la loro esperienza ci insegna tante cose) si è perso di vista la cosa più comune, il rispetto e l'educazione per gli altri, che è alla base di tutto per una società civile (sempre se la vogliamo).

Io per primo in questo forum ho preso c****atoni per mancanze di rispetto dirette e non (alcuni di voi si ricorderanno il topic relativo al permesso per disabili...):
beh, la cosa mi ha fatto molto riflettere e la "strigliata" mi è servita. Fosse solo per la mancanza di rispetto che ho avuto per una persona, magari, già di per se sfortunata.

In altri topic si è discusso di droga e alcool (dal bicchiere di novello al Jack): si è arrivati quasi ad osannare e sminuere il potere di una canna a scapito del bicchiere di vino rosso bevuto sull'arrosto del pranzo di domenica!

C'è poco da dire...

Non posso che condivedere il pensiero di @Panzergrenadier..........

VxVendetta
11-03-16, 11: 25
Non ho mai fatto religione in vita mia e ancora non ho squartato nessuno. Direi che l'ora di religione c'entri con le tendenza a delinquere come il cacio sul pesce.

eyesice
11-03-16, 11: 56
Io ero presente ma non sempre seguivo: idem non ho ancora ucciso nessuno! ;)
PS: l'esempio che ho riportato era per evidenziare il rispetto per i professori di "OGGI" con quelli di "IERI"

irreductible
11-03-16, 14: 22
si confondono spesso valori con moralità con legge e disciplina.
la moralità non esiste o esiste relativamente, secondo quella che ogni persona consideri che sia.
i valori esistono, ma non necessariamente corrispondono alla moralità.
la legge e la disciplina esistono e non dovrebbero mai mancare.
un soldato, per esempio, è una persona che ha senz'altro -perchè diversamente non sarebbe tale- un senso assoluto della disciplina e del dovere incondizionato (prendiamo ad esempio un legionario della Legione Straniera), avrà senz'altro, anche se non è d'obbligo, l'insieme dei valori che fanno capo alla Legione, ma ciò non toglie che potrà trovarsi ad operare come un uomo senza scrupoli che non abbia etica (nel senso più comune del termine).
quindi badate bene a scindere i diversi componenti e a capire qual è quello essenziale -cioè il rispetto della legge- perchè un uomo può essere il più perfetto osservatore della legge e della più piccola sanzione amministrativa e nella propria vita non prendere nemmeno una multa, ma non significa che abbia etica o moralità.

andreacip
11-03-16, 15: 02
Come molti hanno già detto ,si parte da poco per poi aumentare pian piano....
Come diceva sempre la mia prof: Quelli che rubano i miliardi non sono partiti da grandi furti,ma da piccoli scippi"

Baer
11-03-16, 16: 05
Mah... io non so di cosa stiate parlando. Voi vi state basando davvero su dei confini così piccoli come la vostra vita per dare dei giudizi così grossi? Beh, complimenti a voi che avete identificato il problema della società e avete già la soluzione!
Quindi ora vi dirò un po' di fatti miei giusto per smontare alcune delle costruzioni di realtà fatte: vivo a Milano, ho frenquentato un Liceo (non dei migliori visto i protodeficienti che ho trovato nel mio percorso scolastico) e la gente si alzava quando il professore entrava in classe, dava del "lei" e chiedeva pure il permesso per andare in bagno! (wow). Personalmente tra i 6 e i 16 anni ho avuto parecchi problemi con "l'autorità", non mi piaceva essere trattato come un idiota e se una cosa la reputavo sbagliata lo facevo presente, prima "cortesemente" per poi arrivare ad avere attriti anche "pesanti", a causa di un'escalation di toni da ambo le parti. Dopo i 16anni sono rimasto lo stesso ma ho imparato ad avere un maggiore autocontrollo. Il fatto che tu sia un Professore non significa che tu abbia la verità in mano e soprattutto non ti rende classificabile come superiore, di serie A o qualsivoglia cosa, neanche intellettualmente dato che la mia carriera scolastica ha ancora infinite possibilità mentre la tua è già stata decisa, e non mi sembra che sia un docente universitario o premio Nobel. Quindi, detto questo, rispetto i tuoi poteri e il controllo che devi mantenere nella struttura, ma non accetto confidenze di alcun tipo a meno che non siano state concesse da me medesimo, come io non mi permetto di darne: notare bene che SPESSO i Professori nella mia carriera scolastica la liceale si sono presi la briga di avere troppa "confidenzialità" e le volte in cui sono stato in errore furono solo perché nell'esporre le mie ragioni misi troppa irruenza, cosa che reputo tutt'ora UMANA in un adolescente con un minimo di spirito critico e di analisi della realtà, che non sia completamente alienato e sottomesso a una figura ideale e divina.
Questo mio modo di essere ha portato a molti "scontri" di opinioni che mano a mano ho imparato a gestire, ma ci sono sempre stati, scontri che hanno permesso di essere uno degli studenti che aveva il miglior dialogo con i docenti, e anche uno dei più rispettati da loro. Questo fino al punto che a volte sembrava che io potessi fare di più, ma non era così, semplicemente sapevo dialogare e esporre le mie ragioni.
Durante questi 5 anni ho assistito a chi faceva il diavolo che voleva litigando e basta, senza voler ascoltare, senza sapersi spiegare e spesso senza avere ragione ma anche a chi stava impalato su una sedia succube degli eventi, senza mai tirare fuori le p***e e dire come stavano le cose quando reputava di aver subito un torto. Mi è anche successo di rischiare di alzare le mani a un docente perché questo di sua spontanea e prima volontà mi ha iniziato a spintonare: con tono chiaro e deciso ho chiesto che smettesse immediatamente oppure mi sarei difeso perché non ho intenzione di subire NULLA da uno sconosciuto, perché il titolo di Professore non toglie a me il titolo di cittadino (equipollente al tuo), quindi dal momento che esageri e ti poni simmetricamente a me allora non pensare che subisca, perché non sono la persona. Infatti è finita che sono andato in presidenza e ho chiesto chiaramente se avessero preferito che chiamassi i carabinieri o ci pensassero loro a chiarire a questo signore che le mani si tengono in tasca.
Poi invece alcuni dei miei migliori amici sono andati a un conosciutissimo Liceo di Milano che è uno dei migliori in Italia, c'era chi ascoltava in silenzio, chi era il goliardico della classe, chi ogni tanto aveva a che ridire con i professori e si pigliava la sua nota... niente di eccezionale. Se invece usciamo dall'ambito liceale e passiamo a ITIS e Professionali ho conosciuto chi lanciava sedie dalle finestre e sfanculava i professori: tre quarti gente povera, senza troppe possibilità e senza una costituzione famigliare seria dietro, gente che non aveva niente da perdere. Ricordo ancora che quando ero alle medie c'era uno di 17anni che non stava mai in classe che poi arrestarono per spaccio e aveva il padre ai domiciliari. Voi pensate che a persone così possa fregare qualcosa dei discorsi che state facendo? Pensate davvero che gli freghi di come li giudica la società? Pensate che la stessa società che se ne sbatte fino alla maggiore età poi arriva a chiedergli anche di comportarsi in un determinato modo venga ben accolta?
Di questi conosco chi si è messo a posto, lavora, fa cose. Conosco anche chi ha sbagliato o chi sta continuando a sbagliare, per mille circostanze. Magari qualcuno ha trovato una ragazza e si è messo la testa a posto, altri la pace interiore, altri una proposta di lavoro, altri il nirvana, altri boh.
Poi questa è Milano, scommettiamo che se scendiamo più giù le cose non sono le stesse? Le scuole non mantengono lo stesso livello? E scommettiamo che se andiamo in un altro paese cambia ancora, e non solo nel paese ma di posto in posto?
Quindi volete dirmi che in Italia funziona così, i valori sono persi e la moralità è quella che è quindi I GIOVANI (senza ben specificare dove, come, cosa, perché, quando) stanno vivendo una crisi dei valori. Lo pensate così tanto da correlarlo al fatto che 4 cretini esaltati hanno TORTURATO e AMMAZZATO una persona.
Quindi non è il fatto che siamo 7 miliardi e mezzo, il mondo è un marketing, la vita ha un valore pressoché nullo, la modernizzazione e le tecnologie fanno diventare le relazione sociali di consumo e sempre più veloci, l'economia è basata su una sottile linea tesa con un funambolo che la cammina sollecitato da raffiche di vento a 200km/h, il welfare non funziona come dovrebbe, le prospettive per il futuro sono grigie tendenti al nero cosmico? Il fatto è che si drogano e quindi hanno perso i valori e quindi chi si droga e perde i valori ammazza. No, anche perché ho conosciuto chi con la droga ci si è ammazzato da solo, senza far male a una mosca se non a sé stesso. Come ho conosciuto il "cannaiolo" anche di una certa età che non ha mai superato un limite e rispettava ciò che lo circonda. Come anche ho conosciuto chi pippa cocaina come Tony Montana e se gli parte l'embolo ti spacca la faccia (e la maggior parte di quelli in questa categoria la scuola NON L'HANNO MAI FINITA).
Ah, voglio anche dire che non parlo perché mi sono fatto io delle idee o per sentito dire, parlo perché ho conosciuto tutte queste persone: a partire da chi del sud mi ha detto che al sud le scuole non sono come qui, fino ad arrivare al Montana esaltato il sabato sera. La maggior parte dei ragazzi che conosco sono persone oneste e rispettose, anche più di TANTI adulti con cui sono venuto a contatto, le persone che delinquono che ho conosciuto invece non la pagano mai come dovrebbero e non hanno mai ricevuto un briciolo di sostegno o assistenza quando era il momento, e ormai non cambieranno mai.
Inoltre la "giustizia" spesso si concentra sulla prima categoria, opprimendola, mentre evita di trattare la seconda in quanto la seconda se ne sbatte della giustizia, quindi la giustizia è inerme.
Le cose sono un "pelino", ma proprio un "pelino" più complesse di quello che state dicendo, ma la considerate minimamente l'individualità e il suo percorso di crescita? O pensate che le persone in base alla generazione vengano fuori con lo stampino e l'omologazione attaccata su un bel codice a barre?
No, perché a questo punto sono curioso di capire cosa conoscete di "questa" generazione e come l'avete vissuta per conoscerla così bene e trovare problema e soluzione generale così velocemente

TuneUp
11-03-16, 16: 38
Mah... io non so di cosa stiate parlando. Voi vi state basando davvero su dei confini così piccoli come la vostra vita per dare dei giudizi così grossi? Beh, complimenti a voi che avete identificato il problema della società e avete già la soluzione!...
Le cose sono un "pelino", ma proprio un "pelino" più complesse di quello che state dicendo, ma la considerate minimamente l'individualità e il suo percorso di crescita? O pensate che le persone in base alla generazione vengano fuori con lo stampino e l'omologazione attaccata su un bel codice a barre?
No, perché a questo punto sono curioso di capire cosa conoscete di "questa" generazione e come l'avete vissuta per conoscerla così bene e trovare problema e soluzione generale così velocemente

E tu da quale profonda esperienza attingi per dire che gli altri sono in pratica dei ca**ari? Quante vite hai vissuto per poter giungere a questa verità assoluta?

Baer
11-03-16, 17: 05
Infatti, come puoi denotare dal mio post, non identifico né un problema né una soluzione.

Gera
11-03-16, 17: 16
Mah... io non so di cosa stiate parlando. Voi vi state basando davvero su dei confini così piccoli come la vostra vita per dare dei giudizi così grossi? Beh, complimenti a voi che avete identificato il problema della società e avete già la soluzione!
No, perché a questo punto sono curioso di capire cosa conoscete di "questa" generazione e come l'avete vissuta per conoscerla così bene e trovare problema e soluzione generale così velocemente
Mio caro coetaneo, neppure noi abbiamo vissuto sulla nostra pelle la generazione a cui i moderatori e non fanno riferimento, ma possiamo solo fare tesoro di ciò che ci dicono (anche perchè si tratta di persone che hanno o hanno avuto a che fare con FF.AA e FF.OO) quindi non possiamo esprimerci se non per sentito dire. Cio che tristemente ho notato nei nostri coetanei è la mancanza di rispetto verso le istituzioni, verso le persone anziane, portatrici di handicap ma peggio ancora verso amici, genitori e famiglia in generale. Se poi vogliamo aggiungere che le i ragazzini di oggi sembrano fatti davvero col codice a barre (stessa musica,stessi vestiti, stessi gusti su tutto) nessuno che faccia qualcosa se non perchè di moda, mentre ragazzi di 20 anni (che una discreta maturità la dovrebbero avere) pensano ancora a caricare video di bambinate sul web per avere mi piace e approvazioni da altri deficienti che seguono la massa, ed è cosi che mandare a quel paese il professore diventa figo, che umiliare un compagno ti provochi orgoglio invece che vergogna. Da tutte queste piccole cose nascono i futuri delinquenti e fin quando regnerà il perbenismo e lo Stato resterà quasi impassibile difronte questi reati minori, non ci dobbiamo meravigliare che si finisca a dire frasi come quella del topic e commettere atti disumani verso il prossimo. Servirebbe di nuovo la leva militare, così tanti palloni gonfiati righerebbero dritto con del buon cameratismo ed imparerebbero lo spirito di squadra ed il rispetto verso il prossimo, giusto reduci di leva? :military:
Io sono del Sud è le scuole sono perfettamente come le hai descritte al Nord, sarebbe pure ora di finirla con questi luoghi comuni sul meridione e capire che l'Italia sia unita e basta, che dici?

Baer
11-03-16, 18: 32
Rispondo un attimo velocemente a Gera: non sono luoghi comuni e solo un cieco potrebbe paragonare il sud Italia al nord. Le migliori università e centri d'istruzione sono al nord, cosette come Politecnico di Torino e Milano, Normale di Pisa, Bocconi, NABA o Brera, Cattolica, San Raffaele e via discorrendo. Non significa che il sud non abbia talenti o persone dotate di zucca, io ho appena detto di aver fatto un Liceo a Milano reputato abbastanza scadente (sicuramente scadente per la mia esperienza) eppure non sono un troglodita, so scrivere e la mia minima cultura la ho. Tra sud e nord non c'è una differenza a livello d'istruzione ma a livello di strutture, e di nuovo non diciamo di no. I perché e i per come non li discuto perché potremmo stare a farci 6 tomi e non arrivare alla soluzione. Comunque sono proprio persone del sud che mi han detto che spesso non si trovano bene, come di sicuro ci sono anche scuole valide, non significa che ovunque, comunque, TUTTO non va bene anche perché non ho detto questo.
Per la parte dei moderatori FF.AA FF.OO qui non fanno testo e non ci prendono neanche un pochino. Loro sono persone come me e il fatto che siano in Polizia o nell'Esercito non vedo come possa influire nel dibattito. Mi dicessi che sono sociologi, antropologi, psicologi e co. allora ti direi che possiamo dare sicuramente più valore a ciò che dicono loro rispetto a quello che dico io o pinco pallino che non siamo "addetti ai lavori".
Della mancanza di rispetto verso genitori, amici, famiglia io non ne ho riscontrata così tanta, anzi ho riscontrato che la vita è fatta così: si litiga, si fa pace, ci si azzuffa e ci si riconcilia... io al mulino bianco non ci credo e non mi piace.
La mancanza di rispetto verso le istituzioni è dovuta a quello che ho detto sopra, quell'elenco immondo di cose che succedono alla nostra generazione, che si ritrova a essere presa a bastonate sulle tibie dall'istituzione e quindi a mandarla a quel paese (per quanto riguarda le persone normali). Non ho conosciuto gente a cui provocasse orgoglio umiliare un compagno se non alle medie perché si è piccoli e scemi. Mi è capitato invece di vedere dinamiche sociali umane in cui ci si piglia per il c**o in amicizia oppure ci si manda vicendevolmente a raccoglier fungi.
Ci sono posti dove pigliare in giro, fare gli scemi e cose del genere crea ilarità e rispetto, e come ho già detto sono ambienti in cui ci sono situazioni di disagio (le mie scuole medie erano così) tra gli studenti, gente che non ha niente da perdere.
Che la leva militare possa far rigar dritto la gente BOH, si? no? forse? Lo sappiamo con certezza? Quanti ne fa rigar dritto e quanti se ne sbatterebbero lo stesso e fatta la leva uscirebbero da lì con ancora più astio per l'istituzione? Niente è scontato.
Io con persone di 30-40-50anni ci ho avuto a che fare nella mia vita, ci ho parlato e ho ascoltato, e per LA MIA esperienza ho visto che capita molto meno spesso che un adulto ascolti un ragazzo invece che limitarsi a un "giudizio dall'alto". E comunque, Gera, non tutti i 40-50enni la pensano come la pensano i moderatori, quindi vorrà dire che non è la verità in terra.
A me, al momento, il loro discorso non mi ha convinto, e penso di aver un'intelligenza abbastanza sviluppata per poter valutare da solo ciò che mi sembra più o meno valido. Questo non significa che non c'entri ANCHE ciò di cui parlano loro, ma sicuramente non è la causa unica o principale di ciò che sta o non sta accadendo oggigiorno.
Ripeto infine che non ho identificato né un problema né una soluzione, perché nuovamente mi ritrovo a non comprendere in cosa differirebbero le ns generazioni e perché la vostra contenesse caviale nel barattolino. Inoltre continuo a non capire come siano stati influenzati i crimini violenti nel cambio generazionale e se abbiate qualche dato che sottolinea una maggioranza di omicidi tra i giovani.
Come mi è sempre successo, in ogni discussione, finisco a essere un feticista del dato oggettivo, perché alla fine ogni persona può fare un discorso che fila ma l'unica cosa che rimarrà sono i dati, e sarebbe compito di chi sostiene qualcosa portarli: non lo dico perché mi fa comodo ma perché se presento una nuova teoria devo avere i dati a sostegno della stessa, altrimenti non posso pretendere che venga presa in considerazione. Posso anche dirvi che è una teoria interessante, ma credo fermamente che i fattori che potrebbero definirla non esistono.
In ogni caso se così fosse l'apocalisse mondiale dovrebbe avvenire più o meno tra vent'anni, quando noi saremo al vostro posto. Tempo al tempo e si chiarirà da sola ogni cosa, magari quelli che sbagliano non siamo noi :) (e magari non siete neanche voi, c'è chi sbaglia e chi fa giusto ovunque, le tinte unite ci sono nelle utopie)

Gera
11-03-16, 18: 53
Rispondo un attimo velocemente a Gera: non sono luoghi comuni e solo un cieco potrebbe paragonare il sud Italia al nord.
.....
Tempo al tempo e si chiarirà da sola ogni cosa, magari quelli che sbagliano non siamo noi :) (e magari non siete neanche voi, c'è chi sbaglia e chi fa giusto ovunque, le tinte unite ci sono nelle utopie)

Delle università non mi interessa un beato piffero quindi non ti so rispondere a riguardo, però davvero se tieni questo pensiero sull'EI, CC, PdS ecc perchè mai sei su questo forum? Va bene confrontarsi, ma se hai intenzione di continuare in questo mondo ti sconsiglio di avere questo atteggiamento, è il mancato rispetto verso le istituzioni di cui facevo riferimento nel posto precedente. La leva militare radrizzerebbe quei soggetti senza alcun dubbio, prova a parlare con chi l'ha fatta e capirai che significava, non è la soluzione al problema ma sarebbe una buona forma di educamento da parte dello Stato. Le differenze tra Nord e Sud sono luoghi comuni, ai vostri occhi dovremmo sembrare mafiosi, incivili e gente senza voglia di fare nulla ed ai nostri occhi maniaci della precisione. che lavorano dalla mattina alla sera senza tradizioni ..insomma pura aria fritta, se stai ancora con questa testa l'unità d'Italia è servita solo ai "ciechi".

bacioch
11-03-16, 19: 06
Cercate di restare in tema(Nord vs Sud non lo è) e di non scrivere dei poemi(sui forum dopo le 10/12 righe cala la palpebra),e idem di non quotarli

Kojak
11-03-16, 20: 33
Io porto il mio piccolo esempio legato al lavoro che faccio da ormai 21 anni.
Non mi addentro in disamine sociologiche, psicologiche, pedagogiche perché non ne ho titolo. Ragiono solo con gli occhi dell'uomo di strada. E offro due livelli d ragionamento.
Il primo.
La tipologia di interventi che coinvolgono come autori del reato soggetti minorenni ha avuto un incremento del 100% negli ultimi 10 anni: non servono statistiche ufficiali, bastano le mie agende in cui mi segnavo gli interventi quando facevo volante (vale a dire fino all'anno scorso). Furti nei negozi, risse, ubriachezza, detenzione di stupefacenti, bullismo...... Devo continuare? Queste situazioni sono tipiche di questi ultimi anni, la loro propagazione tra i giovanissimi è avvenuta come fuoco tra le stoppie. E questa è una certezza.
Un'altra certezza sono le nuove leve che arrivano da me. Bravi ragazzi, in linea di massima. Ma non chiedere loro di sacrificare un cent in più di quello che questo lavoro pretende: invece, subito esperti nella fruizione di ferie, congedi, festivi, malattia; tutti vogliono tornare subito a casa (aspettativa legittima), ma alcuni dimenticano le peculiarità di questo lavoro e i sacrifici che chiede. Prima di entrare, tutti disposti a vendere l'anima al diavolo! Una volta dentro, prima i propri diritti, poi (e solo poi...) i doveri.
Il secondo.
Questo forum è lo specchio reale della società di oggi. Vedo tanti "leoni da tastiera", gente che i atteggia a spacca-culi a tassametro, della serie "datemi un fucile e vi cambierò il mondo!", ma che allo stesso tempo non sa leggere un bando di concorso, non spreca un attimo per leggere un topic facendo SEMPRE le stesse domande, la cui risposta magari era contenuta due post più sopra... Tutto-e-subito, anche nell'informazione. Da moderatore perdo il mio tempo in continui inviti rivolti ai nuovi utenti a presentarsi nell'apposita sezione del forum perché questo si chiama EDUCAZIONE e perché questa è (o dovrebbe essere)la prima cosa che un nuovo utente fa quando entra in casa d'altri. Invece niente: reiterazione degli inviti, spesso ricevo messaggi privati (se non addirittura post pubblici) in cui mi si invita a non rompere i cabasisi con 'sta storia della presentazione!
Mi limito a queste considerazioni che considero tuttavia le fondamenta del vivere in società. Mancano queste? La casa non si costruisce...

basilischio
11-03-16, 21: 21
Nessuno ha la verità in mano e nessuno pretende di averla.
Ci fu un tizio che la aveva, ma siccome scomodo, fu messo in croce.....

Abbiamo prova che in soli 60 anni la qualità della vita è cambiata, le tecnologie si sono evolute. Siamo passati dalla radio a galena alla radio sul cellulare, dal lume a petrolio alla luce a led, abbiamo rimedi per le malattie un tempo incurabili ecc..
Insomma un vero progresso, un vero benessere che avrà anche i suoi contro ma porta molti benefici.

Quello che sconcerta è con tutto questo cambiamento positivo, la società in genere, i rapporti fra le persone, sono andate in senso inverso, creando delle situazioni, a di poco paradossali come quella del fatto citato.

Sicuramente anche in passato c'erano i pochi di buono, ma:
- Allora potevi lasciare la casa aperta e nessuno ci entrava, oggi sei costretto a chiudere bene ed a mettere allarmi.
- Allora mandavi i bambini a scuola da soli senza alcun problema, ed ora sei costretto ad accompagnarli.
- Allora per concludere un affare bastava una stretta di mano, la parola data era sacra, oggi che non redigi bene un contratto e non stai attento anche alle virgole, ti trovi nei guai.
- Allora una mamma era la mamma di tutti, oggi regna l'indifferenza; non si conosce l'inquilino della porta accanto
- Allora se ti beccavano a piedi ubriaco, passavi una notte in cella; oggi se guidi ubriaco non ti levano nemmeno la patente.

Non scendo in statistiche se allora c'era più o meno delinquenza di oggi, di sicuro chi sbagliava pagava, al contrario di oggi.

Confrontando allora con oggi, mi domando cosa è cambiato, e l'unica risposta la trovo nella perdita dei valori.
Probabilmente operare un confronto solo fra ieri ed oggi questa perdita di valori è meno evidente.

Baer
11-03-16, 22: 49
Faccio un intervento velocissimo perché ora non posso scrivere e domani risponderò per bene. Tenevo a dire da subito che ringrazio il tono pacato delle vostre risposte, sono stato volutamente forte e "estremo" nel senso opposto non perché non condivida in buona parte ciò che affermate ma perché non mi piace essere messo affianco a degli assassini idioti, stupidi, beceri, poveretti, deboli, incapaci.
Detto questo la discussione è interessante, non pretendo di trovare risposte ma di, appunto, discutere della cosa. Grazie, un saluto.

VxVendetta
12-03-16, 00: 34
Ma non chiedere loro di sacrificare un cent in più di quello che questo lavoro pretende: invece, subito esperti nella fruizione di ferie, congedi, festivi, malattia; tutti vogliono tornare subito a casa (aspettativa legittima), ma alcuni dimenticano le peculiarità di questo lavoro e i sacrifici che chiede. Prima di entrare, tutti disposti a vendere l'anima al diavolo! Una volta dentro, prima i propri diritti, poi (e solo poi...) i doveri.
Il secondo.

Questo posso confermarlo: giusto ieril'altro ci siamo beccati un incidente mortale e al sentirlo al giornale son corso in auto per raggiungere i colleghi e dare loro supporto arrivando con circa due ore di anticipo sul mio turno...pareva avessi fatto una specie di miracolo, tutti increduli...a me è sembrato normale: so che siamo in pochi, so cosa vuol dire un mortale, non ho nulla da fare vado a dare una mano.

E lo confermo leggendo nei gruppi di idonei/precari/novellini (ormai ho passato la fase pivolo) che in massima sono bravissime persone, pure preparate, ma la loro preparazione va prima sui diritti del lavoratore che sui doveri dello sbirro. Ora vi lascio che domani mi faccio un doppio turno, a questo proposito :D

basilischio
12-03-16, 08: 43
............ perché non mi piace essere messo affianco a degli assassini idioti, stupidi, beceri, poveretti, deboli, incapaci.
Detto questo la discussione è interessante, non pretendo di trovare risposte ma di, appunto, discutere della cosa. Grazie, un saluto.

Non ti piave essere messo a fianco perché prendi la discussione in senso personale, non generale. Ovvio che tutti i givani non sono drogat,ci mancherebbe. Il senso generale dice che una gra parte e l'andazzo volge in tal senso, e da lì nasce l'idea che andando avanti sia sempre peggio. Lo squardo al passato è doveroso per fare confronti e trovare rimedi; per progredire verso il bene, non regredire verso lo sfacello totale di una società già di per se precaria

Kojak
12-03-16, 20: 28
Confermo: mi piace il tono con cui ci si sta confrontando. Acceso, ma rispettoso. Così è, così deve essere. Complimenti agli utenti che sono intervenuti finora.

ValerMic
12-03-16, 21: 04
A mio modo di vedere si fa sempre tutta un erba un fascio in qualsiasi argomento dal più stupido al più serio.

Com'è vero che esistono adolescenti che fanno sempre più uso di droghe/alcol o che siano completamente irrispettosi verso le istituzioni è anche vero che esistono persone delle generazioni più grandi che si comportano con superficialità che hanno sempre un consiglio/soluzione per tutto pronti a criticare qualsiasi cosa facciano i loro figli e si sentono dei perfetti "dio in terra".

Oggi rispetto al passato sarà anche vero che c'è più malessere sociale in giro ma il fatto di comportarsi in un certo modo più tosto che in un altro dipende quasi unicamente dalla famiglia dove si cresce e dalle persone che si frequenta. Se questi due fattori vengono a mancare totalmente e/o si frequentano ambienti non certo "normali" non c'è scuola, professore, maestro, leva militare, stato che tenga e anzi queste figure diventano il "nemico" che è la causa dei loro malesseri e stili precari di vita, il nemico su cui tirare i sassi a qualsiasi manifestazione. Non si scappa da questo sistema, può esserci sicuramente il tipo che torna sui binari giusti ma sono eccezioni. Se sei un "bulletto/teppistello/criminale da quattro soldi" anche se ci fosse la leva militare non cambierebbero per nulla, passerebbero 1 anno chi a fare le stesse cose in caserma, chi forse effettivamente si prenderebbe un anno di "ferie" chi passerebbe il tempo a rompere le scatole al prossimo con il solo risultato che tornato a casa ritornerebbe a fare il "bulletto/teppistello/criminale da quattro soldi". Poi ovviamente ci sono eccezioni perchè è vero che comunque molte persone sono tornate diverse dalla naja ma sicuramente era chi dietro aveva "qualcuno" come famiglia o il classico adolescente post-diploma ribelle a modo suo non certo qualcuno prima era uno spacciatore e poi dopo la naja è diventato un agnellino.

Notare che non ho minimamente toccato l'argomento "dipende da dove si vive" perchè per quanto mi riguarda si può vivere in qualsiasi posto dal più bello al più brutto ma se i due fattori che ho indicato sopra sono "positivi" o "negativi" c'è poco da fare. Posso dire per ciò che mi riguarda che conosco nella mia città dei paradossi da questo punto di vista che a prima vista uno potrebbe dire "ma com'è possibile?". Ragazzi che vivono in quartieri centrali e economicamente "senza alcun minimo problema" aver avuto chi in un modo chi in un altro problemi con la legge per cose dalle più "superficiali" come uso di sostanze stupefacenti o piccoli furti alle più serie come spaccio, risse, lesioni verso P.U. e in un caso anche rapina. Di controtendenza conosco ragazzi e ragazze abitare in quartieri periferici o comunque non proprio il massimo della vita economicamente imparagonabili ai primi che quando ti dicono che abitano li quasi non ci credi. Questo a dimostrare che non ci sto alla regola "quartiere periferico = gentaglia quartiere centrale = cittadino modello" o peggio le solite diatribe nord/sud ultra-ridicole nel 2016.

Sono d'accordo invece su chi dice che c'è una perdita di valori, oggi non conta niente di niente e questo secondo me è il "difetto del troppo benessere". Quando viene dato per scontato l'avere qualsiasi cosa non si è più abituati a sudare per nulla. I nostri nonni (per le generazioni più giovani ovviamente mi riferisco) con l'esperienza della guerra già poter mangiare a pranzo o cena e l'avere una/due case + automobile e figli a scuola era il sogno che gli faceva dire "non voglio altro dalla vita", oggi il sogno è l'avere le visualizzazioni sul tubo al proprio video o l'avere l'ultima automobile o telefono.

Per finire però voglio sempre ricordare che per fortuna sono sempre casi particolari questi, il dire che tutti i ragazzi si drogano, sono maleducati ecc è dire una castroneria bella e buona.

basilischio
12-03-16, 22: 29
Intanto vi prego di non prenderla sempre sul personale e nemmeno di considerare sempre tutta un'erba un fascio.

Ovvio che le discussioni non mirano né al personale né al generalizzare, ma si esprimo sull'andazzo di una buona parte degli interessati.

Sarebbe meglio cambiare il titolo della discussione in "Valori e disvalori della società odierna.

Un valore è quello che alla fine ci da un risultato di benessere da non confondere con il perbenismo e tolleranza che in taluni casi portano alla perdita di valori, ovvero a creare quelle situazioni in cui non si sta bene.

@ValerMic identifica un valore nella famiglia che poi è il nucleo più piccolo di una società. Se la famiglia non funziona, piano piano si sfascia e c'è sempre qualche componente che ne subisce le conseguenze. Allo stesso modo se le famiglie non funzionano la società ne risente, quindi quello della famiglia è un valore che porta del bene alla famiglia ed alla società. A causa di un certo perbenismo, la famiglia sta perdendo la sua identità, sta cambiando la sua composizione, il suo scopo, e questo in futuro ci porterà dei grossi guai.

eyesice
12-03-16, 23: 55
Purtroppo un antidoto contro questo degado sociale è al quanto utopico.
Da un lato dovremmo "strappare" i frutti (figli) dagli alberi marci (famiglia con genitori compromessi), dall'altra dare una svegliata a quei genitori professionisti che occupano posizioni importanti e facoltose e magari non si rendono conto che in casa propria i figli sono assuefatti dall'agio e dalle, ahimè, droghe (proprio come uno dei 2 protagonisti di questa vicenda).
Insomma, da un lato abbiamo un tessuto sociale disgraziato, dall'altro dei genitori con le banane agli occhi.

Certo che se le istituzioni funzionassero (in primis la scuola), qualche timida possiibilità di migliorare qualche testa calda ci sarebbe.

Vedete anche quelle associazioni sportive che impegnano ragazzi difficili: tolti dalla strada e impegnati in qualche disciplina sportiva: noi cittadini ci impegnamo, ma questo Stato??

Gera
13-03-16, 02: 30
Purtroppo un antidoto contro questo degado sociale è al quanto utopico.
Da un lato dovremmo "strappare" i frutti (figli) dagli alberi marci (famiglia con genitori compromessi), dall'altra dare una svegliata a quei genitori professionisti che occupano posizioni importanti e facoltose e magari non si rendono conto che in casa propria i figli sono assuefatti dall'agio e dalle, ahimè, droghe (proprio come uno dei 2 protagonisti di questa vicenda).
Insomma, da un lato abbiamo un tessuto sociale disgraziato, dall'altro dei genitori con le banane agli occhi.

Certo che se le istituzioni funzionassero (in primis la scuola), qualche timida possiibilità di migliorare qualche testa calda ci sarebbe.

Vedete anche quelle associazioni sportive che impegnano ragazzi difficili: tolti dalla strada e impegnati in qualche disciplina sportiva: noi cittadini ci impegnamo, ma questo Stato??

Delle volte non ci rendiamo conto che lo Stato non sia un'entità magica in grado di risolvere qualsiasi problema sociale , se ogni cittadino svolgesse correttamente il proprio ruolo la società sarebbe perfetta. Lo Stato non può trasmettere questi valori che mancano, questi nascono tra le mura domestiche e soprattutto dagli educatori quali genitori, parenti ed insegnanti. Un altro problema, a mio parere, è l'insegnamento di valori sbagliati, talmente presenti nella società moderna che delle volte nemmeno li condanniamo, come ad esempio l'onestà. mi viene da prendere ad esempio una cosa banale come ritrovare un portafoglio. Tante persone insegnano ai propri figli di recuperare solo il contenuto economico e lasciarlo là, altre invece di fare altrettanto ma riconsegnare i documenti come se fosse un modo per pulirsi la coscienza, pochissimi insegnano che va restituito in quanto non proprio ecc...

basilischio
13-03-16, 09: 24
I moderatori non me ne vorranno se ricordo di evitare di quotare se non strettamente necessario. Magari limitatevi alla quotatura della frase che volete commentare, come l'esempio qui sotto. E' una forma di rispetto per chi usa tablet o smartphone con tecnologia mobile.


Purtroppo un antidoto contro questo degado sociale è al quanto utopico.
........
Certo che se le istituzioni funzionassero (in primis la scuola), qualche timida possiibilità di migliorare qualche testa calda ci sarebbe.
...... noi cittadini ci impegnamo, ma questo Stato??

.........., se ogni cittadino svolgesse correttamente il proprio ruolo la società sarebbe perfetta. Lo Stato non può trasmettere questi valori che mancano, questi nascono tra le mura domestiche e soprattutto dagli educatori quali genitori, parenti ed insegnanti. Un altro problema, a mio parere, è l'insegnamento di valori sbagliati, .....

La colpa è sempre di qualcun altro e mai la nostra. Ci sfugge sempre che le istituzioni e la società sono composte da singoli individui, quindi se ogni singolo individuo, prende coscienza di se stesso, e trova il suo posto nella società, l'intera società prende coscienza, pertanto quello che sembra utopico potrebbe diventare una realtà.

Cosa può fare la scuola o le istituzioni in genere, quando i cittadini gli sono tutti contro?
I genitori contro gli insegnati, gli automobilisti contro la "Stradale", la legge che favorisce i "pochi di buono", ecc... Nessuno pensa che quell'insegnante o quel poliziotto è un padre di famiglia come loro, che tiene o che spera che le cose funzionino bene.

Gli insegnamenti sbagliati, come quelli buoni, vengono proprio dal nucleo più piccolo della società, cioè la famiglia come appunto diceva @Gera.

Mio figlio è tornato da poco da un viaggio in Giappone e racconta che la' puoi lasciare la borsa o lo zaino su una panchina che il giorno la ritrovi integra al suo posto. Come mai? Semplice cultura, che viene insegnato fin da bambini, improntata al rispetto delle cose altrui. Bambini piccoli che vanno a scuola, tutti in divisa, che fruiscono di mezzi pubblici da soli; impensabile da noi. L'ospite, compreso il turista è sacro; viene accolto, invitato a comportarsi come la loro cultura richiede, e assistito.
Ovviamente anche il Giappone non è perfetto, infatti chi perde lavoro divenda un uomo disonorato, un rifiuto della società, che o si suicida o finisce a fare il barbone.
Come dicevo prima la tolleranza ed il perbenismo sono, attualmente, i peggiori nemici dei valori, perchè tentano di passare come valori, tanto che tollerano comportamenti scorretti che poi finiscono in tragedie.

andreacip
13-03-16, 10: 40
Se posso raccontare un esperienza personale per confermare il fatto dell'educazione senza andare troppo lontano:in olanda ad Amsterdam mi ero dimenticato il Tablet su una panchina e un ragazzo che aveva visto che era mio mi e' corso dietro per darmelo.
Questo dimostra che il ragazzo e' stato educato ai più basilari fondamenti dell'onestà

ValerMic
13-03-16, 17: 40
Se la famiglia dietro non è presente e/o si frequentano persone sbagliate non c'è nella maggior parte delle volte a mio parere stato o associazione XX che tenga...

Poi intendiamoci non vorrei sembrare il pessimista del forum, anche io posso dire di aver assistito a l'inverso in particolare in primo superiore avevo in classe 2 ragazzi uno più scalmanato dell'altro, professori che meno ci parlavano meglio stavano anche loro (cosa che secondo me è assolutamente scandalosa, quasi un arrendersi) uno dei due aveva un fratello maggiore che era un continuo avanti indietro dal carcere, inutili i continui richiami dei genitori (che nella maggior parte delle volte neanche si presentavano) o sospensioni varie che per tutto l'anno scolastico si sono susseguiti fino a che i 2 fecero il gran botto di essere stati pizzicati a bordo di 2 scooter rubati con l'aggravante del possesso per entrambi di sostanze stupefacenti più altri piccoli reati vari. Nessuno per un bel periodo li vide più in giro fino a che tramite amici venni a sapere che avevano completamente cambiato "testa" o cosi sembrava. Non ho idea di come andò a finire in seguito la vicenda dal punto di vista legale/giudiziario ma so per certo che dopo questa vicenda si pentirono di quel tipo di vita e chiusero completamente con quelle strade. Oggi dopo un un bel po di anni ho anche saputo che lavorano dignitosamente, poi personalmente non gli affiderei a guardarli in faccia lavori troppo "particolari" ma questo c'entra poco :am054 Questo a dimostrare che come in qualsiasi cosa l'eccezione c'è sia positiva che purtroppo negativa.

Altra questione che nessuno ancora ha tirato in ballo: nel 2016 educazione civica non viene più insegnata in certi indirizzi di studio io la trovo una cosa scandalosa.

Panzergrenadier
13-03-16, 18: 53
Altra questione che nessuno ancora ha tirato in ballo: nel 2016 educazione civica non viene più insegnata in certi indirizzi di studio io la trovo una cosa scandalosa.

Indovina indovinello, come mai non si insegna più nei licei da cui dovrebbero uscire (in teoria) i quadri dirigenti del paese? Indovina indovinello nella risposta sta il tranello!

Beninteso, per me andrebbe insegnata come materia dalla prima settimana delle elementari.

ValerMic
13-03-16, 19: 47
Indovina indovinello, come mai non si insegna più nei licei da cui dovrebbero uscire (in teoria) i quadri dirigenti del paese? Indovina indovinello nella risposta sta il tranello!

Beninteso, per me andrebbe insegnata come materia dalla prima settimana delle elementari.

Io però non ho mai creduto a questi "complotti".

Panzergrenadier
13-03-16, 20: 09
Veramente neanche io. Non so se questa materia non sia insegnata in tutti i livelli scolastici per dimenticanza o per volontà. So solo che la nostra è una Repubblica democratica, e una Repubblica funziona nella misura in cui i suoi cittadini ne conoscono il funzionamento e partecipano attivamente alla sua vita. "Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società."

Ma cosa succede quando lo Stato non da gli strumenti al cittadino per diventare tale? Lo Stato diventa stato agli occhi del cittadino!

Vinfer
24-03-16, 08: 16
Indovina indovinello, come mai non si insegna più nei licei da cui dovrebbero uscire (in teoria) i quadri dirigenti del paese? Indovina indovinello nella risposta sta il tranello!

Beninteso, per me andrebbe insegnata come materia dalla prima settimana delle elementari.

Guarda io nemmeno ho mai creduto a questi complotti. Per me sai perché l'Educazione Civica è praticamente scomparsa? Per semplice e deplorevole sciatteria, ignoranza, superficialità di una classe dirigente davvero misera. Dopotutto ricordo che ai tempi del Liceo uno dei miei professori diceva sempre che le ore di Ed. Civica erano "inutili"...quindi di che stiamo parlando? La stessa sciatteria e superficialità che fa andare il padre di uno di questi due delinquenti a parlare in TV e a dipingere il grande QI del figlio. Che vergogna.