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Visualizza Versione Completa : Carceri italiane & Carceri Norvegesi



abitcis
20-02-16, 17: 22
Buongiorno,

era da un po' che volevo scrivere questo post. una settimana fa mi è capitato di guardare un documentario di inchiesta su una rete Rai...si è parlato molto dei 68.000 carcerati in Italia, delle condizioni a cui sono sottoposti, delle condizioni a cui sono sottoposti gli operatori della Polizia Penitenziaria e dei suicidi correlati a queste condizioni, oltre che l'oggettivo disagio che potrebbe anche contrastare con una vita serena (sia dei detenuti, sia degli operatori di PP).
La seconda parte del servizio si concentrava sul modello di carcere norvegese, si poteva notare che la formazione degli operatori non era di tipo prettamente "militaresco", ma improntata a un tipo di istruzione "a tutto tondo", dando attenzione al rapporto psicologico con i detenuti non per essere "nemici" ma per cercare di costruire una reale "rieducazione" del condannato. L'esempio più lampante che ho in mente è il fatto che in una di queste strutture gli operatori non erano armati per nulla...a detta loro per "dare fiducia" al detenuto che nel frattempo aveva la possibilità di imparare un lavoro in questa "micro città" in cui c'era lo stalliere, il panettiere, il barista, il sarto ecc.
La recidiva in Norvegia è intorno al 20%, in Italia è di circa il 70%.

Ora vi chiedo...stanti tutte le differenze culturali tra Italia e Norvegia (basti pensare all'idea di "welfare" della Norvegia, per toccare un altro aspetto) e alle differenze "criminali" (sinceramente non ho idea di quali siano), ma alcune fattispecie comuni ci saranno tra qui e li suppongo:

- è possibile un sistema del genere in Italia?se no, perchè?
- da operatori di PP, pensate che potrebbe esserci un risvolto positivo anche dal punto di vista della vostra qualità della vita in un sistema del genere?
- se voi foste il legislatore, cosa fareste per rimediare o arginare la situazione?

penso che questo sia un aspetto cruciale della società, dato che ha la pretesa di trasformare un elemento "nocivo" per il prossimo, in un "cittadino" vero e proprio, con diritti, doveri e possibilità.

scusate se ho fatto domande che possano urtare la vostra sensibilità o che a voi possano sembrare ridicole...ma la mia curiosità sull'argomento è tanta!!:am055

Charlie 2
20-02-16, 19: 17
Invece ieri ho rivisto il film Papillon ambientato nella colonia penale della Caienna che, per alcuni soggetti ospiti delle nostre patrie galere sarebbe l'ideale .... altro che sistema norvegese. Mi spiace ma a me mantenere gente che entra e esce dalla galera e che non ha nessuna intenzione di redimersi non sta bene ed il trattamento in una colonia penale ai lavori forzati sarebbe la cura giusta.
Altro che Norvegia - loro sono vichinghi e hanno un'altra educazione rispetto a noi latini che abbiamo tutta un'altra ottica per vedere le cose.

Copper
21-02-16, 05: 25
"Mi spiace ma a me mantenere gente che entra e esce dalla galera e che non ha nessuna intenzione di redimersi non sta bene ed il trattamento in una colonia penale ai lavori forzati sarebbe la cura giusta."


Nelle carceri Giapponesi ( di cui si sa poco..molto poco, troppo poco di quello che succede all'interno)esiste il concetto di "punizione" non quello di "rieducazione". Visto il basso livello di delinquenza comune si redimono..eccome se si redimono.

Kojak
21-02-16, 08: 29
@COPPER
Come nuovo utente sei tenuto a presentarti nell'apposita sezione del forum. Trovi il link nella mia firma.
Inoltre, sei pregato di rispondere con cortese sollecitudine al MP inviato dallo Staff. Grazie.

Cittadino
21-02-16, 13: 14
- è possibile un sistema del genere in Italia?se no, perchè?


La Norvegia è la Norvegia, l'Italia è l'Italia.

In Norvegia la criminalità è assai poco diffusa e in media assai meno grave.
In Italia siamo pieni di criminali, di tutti i generi e specialità, ed oltre a quelli nostrani ne importiamo dall'estero.

In Norvegia i poliziotti sono abbastanza inoccupati e forse neanche tanto esperti.

La Norvegia è un paese molti ricco e benestante (poca popolazione in un territorio vastissimo ricco di risorse naturali: energia, pesce, legna, turismo,....).
L'Italia no.

abitcis
21-02-16, 14: 49
La Norvegia è la Norvegia, l'Italia è l'Italia.

In Norvegia la criminalità è assai poco diffusa e in media assai meno grave.
In Italia siamo pieni di criminali, di tutti i generi e specialità, ed oltre a quelli nostrani ne importiamo dall'estero.

In Norvegia i poliziotti sono abbastanza inoccupati e forse neanche tanto esperti.

La Norvegia è un paese molti ricco e benestante (poca popolazione in un territorio vastissimo ricco di risorse naturali: energia, pesce, legna, turismo,....).
L'Italia no.

dunque l'Italia è un paese meno "civile" della Norvegia...prendo atto della rassegnazione anche! :) i paesi li fanno i loro abitanti...forse la cultura italiana è più vicina a quella degli altri paesi mediterranei...Nord Africa compresa...peccato...

altairV
21-02-16, 16: 47
L'esempio più lampante che ho in mente è il fatto che in una di queste strutture gli operatori non erano armati per nulla...

Premesso che in nessun carcere italiano si è armati quando si all'interno, ovvero dove vivono e lavorano ma soprattutto oziano i detenuti, ma questo il servizio non lo ha detto, altrimenti non ti saresti stupito, mi piacerebbe sapere che tipologia di detenuto sono ristretti in quel carcere e se non esiste nemmeno una sorveglianza esterna.
Fermo restando che sono anche convinto che in caso di emergenza in pochi nanosecondi arriverebbero ff.oo. dall'esterno ;)
Poi, la differenza sta nel fatto che da noi, che abbiamo il miglior ordinamento penitenziario del mondo che tutti ci copiano, non lo applichiamo (costerebbe troppofarlo? O i motivi sono altri?) mentre gli altri lo mettono in pratica e come è già stato scritto, loro sono vichinghi, noi latini.
Di militare nelle carceri italiane non c'è più niente, nemmeno chi espleta le funzioni di polizia al suo interno che, ricordo, è lì per sicurezza e, sorpresa, anche per partecipare al trattamento rieducativo, come previsto dalla legge.
Nel servizio ovviamente non hanno detto che in italia ci sono educatori, psicologi, medici, assistenti sociali, volontari, ecc ecc ecc. che ovviamente non indossanola divisa, perchè era un servizio sulle carceri norvegesi, mica italiane.
Ripeto, la differenza è che da loro questi operatori ne hanno a sufficienza e che, probabilmente, la maggioranza dei loro detenuti vuole essere rieducata e reinserita. Da noi temo sia il contrario...

alpacinn
22-02-16, 08: 48
da poliziotto penitenziario dico che preferirei per certi soggetti il metodo punitivo piuttosto che quello rieducativo,sarò ripetitivo ma non mi stancherò mai di dirlo, chi sbaglia (ma sopratutto chi fa gravi reati quali l'omicidio, rapine violente e simili) DOVREBBE PAGARE E STAR MALE, altro che rieducazione!!!!!!!!!!!!!!!!

abitcis
22-02-16, 12: 09
da poliziotto penitenziario dico che preferirei per certi soggetti il metodo punitivo piuttosto che quello rieducativo,sarò ripetitivo ma non mi stancherò mai di dirlo, chi sbaglia (ma sopratutto chi fa gravi reati quali l'omicidio, rapine violente e simili) DOVREBBE PAGARE E STAR MALE, altro che rieducazione!!!!!!!!!!!!!!!!

beh, presumo però che ci siano soggetti e soggetti nel panorama carcerario...non è un "assoluto" a priori, per tutti...penso che quel tipo di carcere in Norvegia sia una "specialità" per chi è ritenuto possa reinserirsi nella società...io penso che ci sono errori ed errori...e tutti devono aver modo di rimediarvi...se lo vogliono onestamente chiaramente...

TuneUp
22-02-16, 13: 31
beh, presumo però che ci siano soggetti e soggetti nel panorama carcerario...non è un "assoluto" a priori, per tutti...penso che quel tipo di carcere in Norvegia sia una "specialità" per chi è ritenuto possa reinserirsi nella società...io penso che ci sono errori ed errori...e tutti devono aver modo di rimediarvi...se lo vogliono onestamente chiaramente...

Diciamo che a differenza della Norvegia noi possiamo "fregiarci" della presenza di soggetti di elevatissimo spessore criminale e pericolosità, con tutto ciò che ne consegue ovviamente.
A mio modo di vedere comunque ci vorrebbe qualche aggiustamento sia alla normativa penale che all'ordinamento penitenziario, l'attuale sistema è troppo lassista e permissivo.

abitcis
23-02-16, 12: 41
Diciamo che a differenza della Norvegia noi possiamo "fregiarci" della presenza di soggetti di elevatissimo spessore criminale e pericolosità, con tutto ciò che ne consegue ovviamente.
A mio modo di vedere comunque ci vorrebbe qualche aggiustamento sia alla normativa penale che all'ordinamento penitenziario, l'attuale sistema è troppo lassista e permissivo.

come vivono i poliziotti penitenziari questo sistema?


....ma soprattutto oziano i detenuti....

Oziare quanto aiuta i detenuti e soprattutto alla società?senza voler dare una difesa ai detenuti che, si meritano la pena che scontano chiaramente, quale sarà la loro naturale destinazione quando usciranno?

ValerMic
23-02-16, 13: 13
Non credo che un modello carcerario (o in generale un sistema scolastico,sanitario, fiscale ecc.) possa essere preso e importato da giorno all'altro da un paese all'altro. È la mentalità che deve cambiare altrimenti da tempo sarebbe bastato copiare almeno l'80% dei sistemi legislativi dei paesi nordici. Andatevi a vedere se vogliamo andare su discorsi più estremi come in Svizzera viene gestito il mercato delle droghe e soprattutto i tossicodipendenti e confrontateli con il nostro sistema.

P.S. che gli agenti Penitenziari siano armati anche all'interno delle carceri mi è nuova almeno per chi espleta i servizi a diretto contatto con i detenuti, se parliamo di sorveglianza esterna è diverso.

altairV
23-02-16, 13: 16
come vivono i poliziotti penitenziari questo sistema?

Facendo il loro dovere.


Oziare quanto aiuta i detenuti e soprattutto alla società?

Niente ovviamente. Ma è lo stesso Stato che NON provvede, come ho già scritto sopra. Sai quante rogne in meno se invece di oziare fecessero TUTTI OBBLIGATORIAMENTE qualcosa...


quale sarà la loro naturale destinazione quando usciranno?

Dipende da soggetto a soggetto. Non per niente anche il percorso detentivo è differenziato.

Ho consciuto due fratelli (r.i.p. a tutti e due...) che non facevano altro che entrare e uscire e ogni volta è stata data loro la possibilitò di reinserimento. Ma se non interessa...

altairV
23-02-16, 13: 19
...P.S. che gli agenti Penitenziari siano armati anche all'interno delle carceri mi è nuova almeno per chi espleta i servizi a diretto contatto con i detenuti, se parliamo di sorveglianza esterna è diverso.

Ho già chiarito quelche post più sopra.
Nel servizio pensano di evidenziare una differenza, ma sbagliano (ignoranza o volontà di farlo non lo so)

Credo che l'ultima volta si sia entrati con armi sia successo a poggioreale quando c'era la guerra tra nuova e vecchia camorra negli anni 80

abitcis
23-02-16, 20: 53
Facendo il loro dovere.

pardon, mi son spiegato male...che facciano il loro dovere è indubbio...ma quanto influisce il carcere sulle "fragilità" della persona/agente?quante depressioni?quanti suicidi?anche loro hanno il diritto/dovere di essere tutelati!

alpacinn
23-02-16, 21: 34
come vivono i poliziotti penitenziari questo sistema? beh... male, nel senso che vedere le cose che non funzionano non fa piacere. Nonostante siamo fieri del mestiere che facciamo e che cerchiamo di fare nel migliore dei modi non aiuta di certo vedere spesso all'interno delle patrie galere un sistema lassista e permissivo (citando queste due parole dette poco sopra da qualcun altro ma che rendono benissimo l'idea). Posso fare un esempio su ciò che mi è capitato recentemente, ovvero detenuto che pretendeva di avere delle sigarette e non voleva sentire nessuna discussione, e pretendeva che gli venissero procurate, inutile spiegargli che non era possibile accontentare la sua richiesta, ottenendo di riscontro solo urla, insulti, colpi ovunque, blindo contro la cella, armadietti colpiti a pugni eccetera. Ok, scrivi, fai rapporto, bene che vada perde qualche giorno di liberazione anticipata, ma le conseguenze per lui non sono punitive abbastanza da farlo desistere dal comportarsi così una seconda volta, non sono punitive abbastanza dall'aver PAURA di rifarlo per quel che gli potrebbe spettare come "castigo punitivo"..... prova in altri certi paeesi a fare una scenata del genere in carcere;) non so se rendo l'idea, ma non gli viene manco in mente sognando...... forse nemmeno aprono la bocca per sbadigliare. In Italia invece..... tutto ciò è concesso! Non dico di abbassarsi ai livelli di quei Paesi dove si risolve con punizioni fisiche pesanti o cose simili, ma almeno ci vorrebbe molta più severità sulla punizione della pena stessa: aumenti di mesi e anni in base a come ti comporti, in base alla gravità di quello che fai, se insulti, se aggredisci un agente, se non intrattieni in generale corretti rapporti col personale e gli altri detenuti e poi questa maledetta liberazione anticipata deve cessare di essere, di esistere!!!!!!!!! chi sbaglia deve pagare sino all'ultima ora di pena!!!!!!!!!!! ti comporterai bene? ti farai gli anni dentro con educazione e buona condotta? ottimo, vuol dire che uscirai una persona migliore, ma l'errore che hai fatto è giusto che lo paghi tutto. Ti farai una galera tranquilla perchè se sarai un buon detenuto non avrai problemi e anzi riceverai spesso una mano, ma non uscirai prima....ti sconterai tutto!

altairV
24-02-16, 11: 42
Il carcere è sempre lo specchio della società esterna. Se fuori si tollerano certi atteggiamenti perchè mai dentro dovresti essere meno permissivo?

abitcis
24-02-16, 12: 17
chi sbaglia deve pagare sino all'ultima ora di pena!!!!!!!!!!! ti comporterai bene? ti farai gli anni dentro con educazione e buona condotta? ottimo, vuol dire che uscirai una persona migliore, ma l'errore che hai fatto è giusto che lo paghi tutto. Ti farai una galera tranquilla perchè se sarai un buon detenuto non avrai problemi e anzi riceverai spesso una mano, ma non uscirai prima....ti sconterai tutto!

ecco, quoto in toto su questo!

ma gli stessi poliziotti penitenziari, in quelle condizioni non si sentono...in carcere?al di là delle valutazioni del sistema che portano chiaramente frustrazione....non deve essere facile immagino vivere in regime di "libertà limitata"....seppur sia un lavoro...ricordo che un giorno accompagnai un giornalista per fare delle interviste a poliziotti penitenziari e detenute in un carcere femminile...ci rimasi solo due ore, ma mi fece un'impressione "immedesimarmi" anche solo nelle agenti di PP...mi sentii "soffocare" pensando che lì la libertà era persa...forse un po' anche per loro!

alpacinn
24-02-16, 13: 28
.ci rimasi solo due ore, ma mi fece un'impressione "immedesimarmi" anche solo nelle agenti di PP...mi sentii "soffocare" pensando che lì la libertà era persa...forse un po' anche per loro!

per quel che riguarda il mio punto di vista e la mia opinione, il carcere ti soffoca soltanto le prime volte che lo vedi, il trauma grosso è all'inizio, ma gioca anche un ruolo importante la suggestione, l'averne sempre sentito parlare e non averci a che fare nella quotidianeità, sapere giusto che è luogo dove stanno i "cattivi" privati della libertà personale, ma una volta che ci fai l'abitudine (poco più di una settimana nel mio caso) posso dirti che diventa una routine come qualsiasi altro lavoro, anzi....se devo dirla tutta mi sono sentito molto più in galera in altri mestieri ;-) Questo comunque è un lavoro che se fatto con volontà e senso di appartenenza ti rende fiero, certo non è da tutti, l'importante è scrollarsi di dosso qualsiasi cosa successa all'interno quando esci e sino al turno successivo non farci proprio caso, non pensarci più, io ci riesco benissimo e la cosa stupisce anche me. In altri lavori ricordo che quando mi facevo del nervoso rimanevo irrequieto anche fuori dagli orari lavorativi e avevo il pensiero:"no domani son di nuovo lì, che menata", qua invece nonostante non sia un ambiente rose e fiori non mi succede assolutamente, sarà per lo spirito di squadra e amicizia con parecchi colleghi, sarà per l'atmosfera che c'è (che anche se per certi versi negativa comunque la galera è un mondo a sè con situazioni e regole precise e modus operandi che una volta che entri in quella routine vedi tutto sotto un certo fascino), per me è così, salvo poi ciò che si diceva prima che spesso ti può far cader le braccia, ma è il sistema che non ci piace, non il nostro mestiere.