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Visualizza Versione Completa : Reperibilità



serafico
10-12-15, 15: 05
Ciao a tutti, volevo sapere se all upg vige la reperibilità qui non sanno dirmelo, cioè fuori servizio sono obbligato a rispondere a telefono se l ufficio mi chiama?

Kojak
10-12-15, 17: 39
La reperibilità è specificamente indicata sull'ordine di servizio. E' pagata con specifica indennità accessoria e obbliga il dipendente a essere rintracciabile e a presentarsi al lavoro entro una mezz'ora dalla chiamata. Questo comporta che egli debba permanere entro una ragionevole vicinanza al proprio ufficio.
Nell'ambito di una questura alla reperibilità sono assoggettati in genere gli appartenenti agli uffici investigativi (digos e squadra mobile) secondo un criterio di rotazione settimanale.
L'appartenente all'UPG non è conseguentemente assoggettato alla reperibilità come innanzi delineata. Il non rispondere al telefono quando sei fuori servizio non è quindi sanzionabile sotto alcun profilo.

serafico
10-12-15, 22: 27
Grazie kojak

Charlie 2
11-12-15, 01: 14
Ma è una questione di etica e correttezza professionale - questo è valido per le Forze Armate in cui è previsto un turno di reperibilità dove si ha l'obbligo di rientrare a bordo (mi riferisco alla Marina) entro 2 ore dalla chiamata.
Resta il fatto che se il Comando chiama non lo fa per sport ma lo fa per una necessità concreta e, a prescindere dall'essere reperibile o meno, è opportuno rispondere, se non altro, per senso del dovere (valore spesso dimenticato).
Questo è ancora più valido se si portano le stellette (non è il caso della PS) in quanto, a prescindere dell'indennità di reperibilità, per il solo fatto di portare le stellette, fa si che se il Comando chiama si ha l'obbligo di rispondere e si incorre in sanzioni disciplinari anche pesanti se non o si fa.

A prescindere dall'essere militare o meno ritengo che anche gli appartenenti alla PS, per senso del dovere, dovrebbero rispondere alla chiamata del Commissariato /Comando (chiamatelo come volete) perché penso che non lo facciano per sport.

Kojak
11-12-15, 09: 05
A prescindere dall'essere militare o meno ritengo che anche gli appartenenti alla PS, per senso del dovere, dovrebbero rispondere alla chiamata del Commissariato /Comando (chiamatelo come volete) perché penso che non lo facciano per sport.
Questo è assolutamente vero e fuori da ogni discussione!
L'interrogativo di @serafico penso sottendesse a conoscere eventuali risvolti disciplinari in caso di mancata risposta: se la reperibilità è comandata, non solo ci sono rogne disciplinari, ma addirittura si potrebbe sfociare nel penale. Se la reperibilità non è comandata, rimane in piedi un discorso di buon senso o - meglio - di senso del Dovere.

Charlie 2
11-12-15, 10: 48
Nel penale, nei normali casi, non saprei tuttavia, riferendomi sempre alla Marina il penale si applica solo nel caso di chiamata per rientro a bordo disattesa. Se dopo la chiamata senza risposta la nave esce in mare per chi rimane a terra scatta la diserzione immediata con segnalazione obbligatoria, da parte del Comandante di Corpo, alla Procura Militare. E questo avviene anche se non vi è turno di reperibilità (come da Codice di Ordinamento Militare).

Per quanto riguarda il caso specifico sarebbe interessante vedere che cosa è previsto nel vostro regolamento da cui potrebbe scaturire una possibile azione disciplinare.

Kojak
11-12-15, 12: 25
Per quanto riguarda il caso specifico sarebbe interessante vedere che cosa è previsto nel vostro regolamento da cui potrebbe scaturire una possibile azione disciplinare.
Da noi si potrebbe prefigurare questo scenario, sempre nel caso di inosservanza della reperibilità regolarmente comandata:
1) aspetto disciplinare: la mancata presentazione in caso di chiamata durante la reperibilità è specificamente sanzionato ai sensi dell'art. 4 punto 7 del dpr 737/81 che punisce con la pena pecuniaria in caso di prima infrazione, con la deplorazione in caso di reiterata violazione dell'obbligo. Qualora la mancata prersentazione in servizio abbia provocato gravi disservizi, può essere applicata anche la sospensione dale servizio così come contemplato dall'art. 6 punto 10 del succitato dpr;
2) aspetto penale: la reperibilità è pagata. Se viene dimostrato il dolo, si può ravvisare anche il reato di peculato.

Dr.Winters
11-12-15, 14: 31
Nel penale, nei normali casi, non saprei tuttavia, riferendomi sempre alla Marina il penale si applica solo nel caso di chiamata per rientro a bordo disattesa. Se dopo la chiamata senza risposta la nave esce in mare per chi rimane a terra scatta la diserzione immediata con segnalazione obbligatoria, da parte del Comandante di Corpo, alla Procura Militare. E questo avviene anche se non vi è turno di reperibilità (come da Codice di Ordinamento Militare).

Per quanto riguarda il caso specifico sarebbe interessante vedere che cosa è previsto nel vostro regolamento da cui potrebbe scaturire una possibile azione disciplinare.

Non credo però che possa essere così restrittiva la normativa. Tralasciando l'aspetto di senso del dovere, mi chiedo nell'era senza telefoni come si faceva? a questo punto se uno vuole starsene 2 giorni tranquillo gli conviene staccare tutto...

Kojak
11-12-15, 15: 17
Non credo però che possa essere così restrittiva la normativa. Tralasciando l'aspetto di senso del dovere, mi chiedo nell'era senza telefoni come si faceva? a questo punto se uno vuole starsene 2 giorni tranquillo gli conviene staccare tutto...
Ti ricordo che eravamo militari e che esisteva l'istituto della permanenza in caserma. Permanenza che non era nemmeno retribuita. Ho letto alcuni diari storici di molte strutture di Polizia ante 1981 ove il personale regolarmente comandato di servizio ad esempio con orario 7/13 si vedeva improvvisamente comandato di permanenza in questura fino alla successiva messa in libertà che poteva essere disposta magari a notte inoltrata...

Dr.Winters
11-12-15, 15: 53
si si lo so, ma non volevo andare molto in la col tempo...già 20 anni fa il cellulare non era comune averlo e la permanenza non era obbligatoria se non per gli ausiliari...

Kojak
11-12-15, 16: 48
si si lo so, ma non volevo andare molto in la col tempo...già 20 anni fa il cellulare non era comune averlo e la permanenza non era obbligatoria se non per gli ausiliari...
D'accordo. E non sarebbe successo nulla. Io stesso da ausiliario "mancai" un'improvvisa convocazione per un'aggregazione poichè non ero raggiungibile al telefono di casa (ed ero smontante notte...). Non accadde nulla. Le sanzioni disciplinari di cui sopra - lo ribadisco - riguardano ESCLUSIVAMENTE la reperibilità comandata.

Charlie 2
11-12-15, 21: 38
Quando non c'erano i telefonini si usavano i telefoni fissi della propria abitazione e quella di parenti e vicini.
In considerazione del grado di approntamento dell'unità e di particolari situazioni il personale imbarcato è tenuto a rientrare a bordo entro determinate ore dall'inizio della procedura di rientro. Se la nave è impegnata in approntamento stretto il personale che si reca a terra sa che deve essere reperibile in 2 ore - per latri casi ci sono tempi di approntamento di 6 ore o 8 ore.
Nel caso non si riesca a contattare il personale direttamente (a quel tempo con il telefono fisso adesso con i telefonini) lo si può fare utilizzando la locale stazione dei CP o CC (quale polizia militare).

Essere imbarcato comporta la consapevolezza che, per esigenze di servizio, si possa essere richiamati a bordo in qualsiasi momento anche per motivazioni che esulano dalla partenza della nave (si pensi ad una avaria grave che comporta una variazione di approntamento ed in questo caso il personale chiave del settore deve per forza essere richiamato a bordo per gli interventi che, magari non possono attendere il primo giorno lavorativo successivo all'evento).

Per quanto riguarda le sanzioni penali, il Codice Penale Militare di Pace prevede che all'atto della partenza della nave il personale che non raggiunge la nave prima della partenza, e non si presenta al Comando di presidio immediatamente, incorre nel reato di diserzione immediata; la diserzione normalmente scatta per mancato rientro al quinto giorno di assenza ingiustificata, ma diventa diserzione immediata se la nave lascia il porto per il mare. Il Comandante di Corpo, che è anche Ufficiale di PG, ha l'obbligo di avvisare l'AG di eventuali fatti successi a bordo che possano avere rilevanza penale e questo vale anche per la mancata presentazione a bordo in caso di partenza della nave.
Se invece la nave non parte ci si comporta con le ipotesi di allontanamento illecito se il mancato rientro è superiore alle 24 ore ed inferiore ai 5 giorni o diserzione se oltre il quinto giorno.

In tanti anni di servizio, senza e con i telefonini, ho visto richiamare il personale a bordo diverse volte e mai è successo che qualcuno ha mancato la nave, proprio per la consapevolezza e senso di responsabilità che distingue il personale imbarcato - Discorsi di spegnere il telefono per rimanere tranquillo non esiston e sono azioni che, a mio avviso, debbono essere represse perché "cozzano" con i valori sani dell'essere militare.

Naturalmente il personale PS non è militare per cui i punti di vista possono essere differenti.

Dr.Winters
11-12-15, 22: 29
limpido, grazie per la delucidazione...