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Visualizza Versione Completa : Pagamento con buoni pasto



eyesice
25-09-14, 13: 38
Salve a tutti...ho provato a cercare ma non ho trovato info a riguardo.

Domanda forse banale e scontata ma vorrei sapere da voi se, pagango il pasto con i buoni pasto l'esercente (nel mio caso una pizzeria) sia obbligato a rilasciare comunque lo scontrino o ricevuta fiscale.

Poichè è consuetudine del titolare non farlo volevo evitare domande (dirette e inutili) e fare la figura dell'imbecille se per caso c'è qualche norma che non l'obbliga.

Quali sarebbero le sanzioni previte?

Grazie.

bacioch
25-09-14, 13: 54
Si,eventualmente se usa una cassa elettronica,batte il tasto "ticket".
Tieni anche conto che lui su un prezzo già basso,paga una commissione alla società,e che incassa dopo tre mesi,comunque deve battere lo stesso.

eyesice
25-09-14, 14: 08
Non lo metto in dubbio...

La domanda è nata perchè oggi a pranzo (4 persone), su un menu' fisso di 7€, il titolare della pzzeria ha chiesto ad un amico 1€ in piu perchè aveva scelto una pizza "diversa" da quelle previste...(quando poi un paio di noi non ha preso il caffè previsto dal menù).

Ora:
- ti ho fatto risparmiare 2 caffè
- non stai emettendo 4 scontrini
- ci chiedi 1€ di differenza

Non fai bella figura (oltre a non assolvere i tuoi obblighi fiscali!).

bacioch
25-09-14, 16: 45
Ma pensi seriamente che con 7 euro di cui il 10% va alla società che emette il ticket ,meno l'iva,meno l'irpef,meno tasi,meno inps,meno inail,meno altre tasse,meno luce,meno legna,meno gas,meno acqua,meno tovaglia e posate da lavare,meno detersivi,meno corsi obbligatori,meno abbonamento registratore,meno canone estintori,meno ammortamenti,meno imprevisti,meno manodopera,meno commercialista,meno materia prima gli rimanga qualcosa?

Comunque hanno fatto bene i due a non prendere il caffè,perchè soprattutto le pizzerie,per starci dentro usano il caffè più economico possibile(veleno da 3-4 euro kg)

Poi che faccia scontrino o meno,alla fine dell'anno deve essere sempre "congruo" e se non lo(ormai quasi nessun locale lo è più) è le Entrate gli fanno in automatico una megasanzione

eyesice
25-09-14, 17: 32
...meno tutto però...se l'attività è ancora aperte vuol dire che ci sta dentro con il guadagno, altrimenti non avrebbe senso!

Ma in caso di controllo sul posto dalle autorità che sanzione rischia?

bacioch
25-09-14, 18: 05
Non è cosi semplice,non ha più l'età di fare il vfp1...
Magari usa i risparmi della famiglia,e/o spiana i fidi in banca,e/o ha chiesto prestiti a strozzini e finanziarie,salta i pagamenti con i fornitori...insomma il sistema per andare avanti un paio di anni,sprofondando sempre più nelle sabbie mobili in attesa di svendere ai cinesi c'è...

La sanzione è di 516 euro,riducibile se pagata entro 60 giorni,che comunque è una frazione di quello che farebbe l'Ufficio delle Entrate in caso di non congruità.

MonteSperoneII
13-12-14, 09: 42
Ma pensi seriamente che con 7 euro di cui il 10% va alla società che emette il ticket ,meno l'iva,meno l'irpef,meno tasi,meno inps,meno inail,meno altre tasse,meno luce,meno legna,meno gas,meno acqua,meno tovaglia e posate da lavare,meno detersivi,meno corsi obbligatori,meno abbonamento registratore,meno canone estintori,meno ammortamenti,meno imprevisti,meno manodopera,meno commercialista,meno materia prima gli rimanga qualcosa?

Comunque hanno fatto bene i due a non prendere il caffè,perchè soprattutto le pizzerie,per starci dentro usano il caffè più economico possibile(veleno da 3-4 euro kg)

Poi che faccia scontrino o meno,alla fine dell'anno deve essere sempre "congruo" e se non lo(ormai quasi nessun locale lo è più) è le Entrate gli fanno in automatico una megasanzione

Questa davvero mi è nuova....Quando non si conosce la risposta....evitate di fare DISINFORMAZIONE!

gagliardi
13-12-14, 10: 13
Le cose nuove per alcuni non lo sono per altri: studi di settore, congruità del fatturato e automatismo della sanzone esistono da tempo.
E tu, la conosci la risposta o partecipi al thread giusto per far polemica?

MonteSperoneII
13-12-14, 10: 46
Analizzando l etimologia del verbo polemizzare ci si accorge che polemizza chi : Contesta ogni cosa puntigliosamente! io ho solo risposto smentendo quello che è stato scritto in maniera errata...invitando ad una corretta informazione tutti coloro che danno risposte soprattutto se sono moderatori..in quanto molti utenti non sanno che spesso dall' altro lato del pc ci sono persone che ne sanno molto meno di loro dando per buono cio' che viene espresso da chi ha un nick di colore blu. mi riferisco alla frase ""Poi che faccia scontrino o meno,alla fine dell'anno deve essere sempre "congruo" e se non lo(ormai quasi nessun locale lo è più) è le Entrate gli fanno in automatico una megasanzione"" NON c'e' nessuna maxi sazione in quanto gli studi di settore in parole povere sono una media rendicontata del fatturato annuo dell' esercente qualora non si dovesse rimaner congrui non succede assolutissimamente niente in quanto vi è un margine abbastanza ampio che qualora dovesse essere sforato puo' portare solo un eventuale controllo da parte dell autorità competente.2 con i buoni pasto va emessa regolare ricevuta alla successiva registrazione va apposta la modalità del pagamento.ma non vorrei polemizzare quindi mi fermo anche perchè so che su questo forum siete abbastanza sensibili alle annotazioni degli utenti.Buona continuazione

gagliardi
13-12-14, 11: 19
Il primo post di risposta (che forse non hai letto) dice che lo scontrino fiscale dev'essere rilasciato anche nel caso di pagamnto con ticket.
Gli studi di settore sono una cosa totalmente diversa dalla media rendicontata del fatturato annuo dell'esercente, i casi di non congruità sono trattati diversamente da come pensi, e il "margine abbastanza ampio" di cui parli è forse l'intervallo di confidenza, ma è un'altra cosa e non è "ampio". Gli eventuali adeguamenti spontanei richiedono il pagamento di una sanzione.
Su questo forum siamo adeguatamente sensibili al rispetto del Regolamento e alla correttezza delle informazioni.

MonteSperoneII
13-12-14, 11: 35
Mannaggia mannaggia.... cavolo ci lavoro...e non c ho capito nulla allora passiamo alle fonti normative....--->>>>CONGRUITA'L'analisi di congruità mira alla stima di un ricavo presunto, risultante dall'applicazione della funzione di regressione alle variabili indicate dal contribuente.

Trattandosi di un calcolo statistico Gerico indica:

il ricavo puntuale, ritenuto come il valore più probabile stimato;
l'intervallo di confidenza, ovvero sia un valore minimo (indicato come ricavo minimo) e massimo (che non viene indicato), la cui media è il ricavo puntuale. È considerato probabile al 99,99% che il ricavo del soggetto considerato ricada nell'intervallo di confidenza.
Il contribuente deve confrontare i propri ricavi con quelli presunti, ritenendosi:

congruo, se i ricavi dichiarati sono superiori al puntuale;
non congruo, se i ricavi sono inferiori al puntuale.
In tale caso, potrebbe essere sottoposto a controllo e l'ufficio potrebbe contestargli l'omessa indicazione dei ricavi “mancanti” per arrivare al puntuale. Il contribuente ha la possibilità di un adeguamento spontaneo in dichiarazione, portando l'importo dichiarato a coincidere con quello del ricavo puntuale stimato dagli uffici finanziari; tale possibilità implica però il pagamento di una maggiorazione pari al 3% della differenza tra il valore puntuale e il valore inizialmente dichiarato, maggiorazione non dovuta nel caso in cui tale differenziale sia inferiore al 10% dei ricavi e compensi o nel caso in cui lo studio di settore sia stato appena introdotto o se siamo nel primo anno di aggiornamento dello stesso. Si noti che il contribuente non congruo, potrebbe avere ricavi che sono superiori al ricavo minimo e che quindi rientrano nell'intervallo di confidenza.

In tal caso, pur restando la possibilità di controllo, agli uffici finanziari è stato suggerito di privilegiare altre posizioni, data l'elevata probabilità di attendibilità dei ricavi dichiarati.
Gli studi di settore sono uno strumento che il fisco italiano utilizza per rilevare i parametri fondamentali di liberi professionisti, lavoratori autonomi e imprese.

La parte principale consiste nella raccolta sistematica dei dati che caratterizzano l'attività e il contesto economico in cui opera l'impresa, allo scopo di valutare la sua capacità reale di produrre reddito e sono impiegati per l'accertamento induttivo degli esercenti arti e professioni e imprese. SE QUALCOSA NON TI E' CHIARA DOMANDA PURE..

MonteSperoneII
13-12-14, 11: 39
La congruità, la coerenza e la normalità. Ogni anno il Fisco produce un software apposito, denominato Ge.Ri.Co, che calcola la congruità ovvero la non congruità, con precisazione dello scostamento rispetto al presunto, la coerenza e la normalità (cioè se la situazione aziendale non presenta indici anomali nella sua gestione). Pertanto è opportuno che tutte le aziende installino tale software sui loro computer e che, preventivamente e cioè prima dell'inizio dell'anno, inseriscano in GeRiCo i dati che si presumono di realizzare nel nuovo anno, in modo da sapere se, almeno in base al presunto, la gestione verrà considerata congrua e coerente oppure no. Chiaramente questa prova preliminare è da ritenersi indicativa, in quanto da un lato realizzata su dei dati presunti, dall'altra ottenuta con il software dell'anno precedente: va considerato infatti che ad inizio anno non è ancora disponibile la versione aggiornata. Per questo è anche importante verificare se l'eventuale congruità e coerenza risultante abbia un certo "margine", oppure se invece una minima variazione dei dati porterebbe immediatamente ad una situazione di non congruità e/o di incoerenza.

Le conseguenze. Qualora la situazione venga ritenuta non congrua si inverte il cosiddetto onere della prova: non è più il Fisco a dovere legittimare la sua pretesa, ma il contribuente a provare, se del caso anche in giudizio, l'illegittimità della pretesa tributaria. Il Fisco dunque - in maniera automatica, sulla sola base di quanto dichiarato dal contribuente - potrebbe cioè accertare (e quindi richiedere le relative imposte con sanzioni ed interessi) al contribuente il maggior reddito sui maggiori ricavi presunti in base agli studi di settore. L'incoerenza invece, a differenza della non congruità, viene esaminata autonomamente dal Fisco per valutare se può permettere un accertamento di maggior reddito secondo le procedure ordinarie, ma non automaticamente. Va tuttavia detto che, in caso di giudizio, e sempre quando la situazione generale dichiarata è nel complesso credibile, le Commissioni Tributarie accolgono abbastanza facilmente i ricorsi dei contribuenti, soprattutto se non ci sono altri elementi contro il contribuente oltre alle risultanze del programma GeRiCo. Per questo negli ultimi anni l'atteggiamento del Fisco è iniziato ad essere leggermente più “morbido” nei confronti del contribuente non congruo.

gagliardi
13-12-14, 12: 23
E secondo te il copia-incolla da wiki che valore aggiunge alla "tua" posizione?
Gli studi di settore restano una cosa diversa dal fatturato medio di una singola impresa, come affermavi, e servono a stabilire il range in cui far oscillare i parametri di Gerico.
I casi d'incongruità (non incoerenza) sono tantissimi, e tra le altre cose l'inversione dell'onere della prova rende meno dannoso per il contribuente pagare il richiesto (quand'anche non legittamente dovuto) che andare incontro a condanna certa, maggiorazioni, ulteriori sanzioni etc.
Il comportamento benevolo delle Commissioni Tributarie l'hai visto solo tu.
Se vuoi aggiungere al copia-incolla delle "fonti" qualche altro pensiero tuo personale, ti rammento di non scrivere in maiuscolo.

SANGRIA
15-12-14, 16: 37
Ma questo con la Guardia di Finanza cosa c'entra? Poiché è più questione da agenzia delle entrate e nonb da polizia tributaria.

bacioch
15-12-14, 16: 53
L'esercente deve fare lo scontrino anche nel caso di pagamento con ticket....
Se non lo fa e all'uscita il cliente trova la Finanza,gli faranno immediatamente la sanzione prevista....
poi la discussione ha preso la piega di cosa succede se non li fa abitualmente e non c'è la Finanza all'uscita,e in quel caso effettivamente la cosa è competenza delle Entrate