PDA

Visualizza Versione Completa : DIARIO di BORDO - circumnavigazione del globo fra fantasia e ricordi



bsk
05-02-14, 13: 52
Premessa

Prima d’iniziare davvero il Diario di Bordo di questa transoceanica a vela in solitaria devo fare delle precisazioni e raccontare come tutto è nato giocando e fantasticando con degli amici incontrati qui, sulle pagine di questo Forum.

Io mi sono avvicinato a MF per ragioni familiari e andate in porto positivamente quelle mi ci sono fermato perché il frequentarlo mi aiutava a passare le giornate, che per quelli come me possono diventare lunghe, e poi per aiutare quei giovani che si avvicinavano al pianeta dei Concorsi, porta d’ingresso verso il mondo delle Forze Armate, mettendo a loro disposizione ciò che sapevo, avevo appreso e apprendevo giornalmente nel Forum.

La permanenza su MF mi ha portato a conoscere su queste pagine persone di tutti i generi, a scontrarmi con alcuni e a legare con altri, ma questo fa parte della mia natura, del mio carattere forgiato da anni trascorsi da abitante del mare abituato alla solitudine, alla durezza della natura, alla schiettezza e ad affrontare le cose sempre a viso aperto senza piani, sotterfugi, manovre strane, tutte cose che sono tipiche, appunto, della gente che vive sull’acqua.

Noi siamo abituati a scontri verbali e fisici anche duri, ma poi sappiamo che l’uno può sempre contare sull’altro quando serve.
Affidiamo la nostra vita a quella persona, sicuri che farà l’impossibile per noi, perché siamo fatti così, il mare insegna a essere così.
Orange mi capisce bene, sa di cosa parlo, cosa descrivo, è il modo d’essere anche di Vecchi Uomini d’Arme, di Camerati come lui, magari fatevi dire come ci siamo trattati/scontrati nei primi tempi del mio arrivo su MF e come poi ci siamo trovati, simili, nei valori forgianti di un Uomo.

Tutto questo fa di me una persona difficile da digerire per la maggior parte della gente che vive sulla terra ferma ed anche qui è stato così.

Comunque durante questo periodo s’inizia a chiacchierare in chat di cibo, bevute, posti e genti e si crea un gruppetto di pazzi che prendono al volo una mia follia serale e si crea l’Equipaggio, quel gruppo di sei, con me sette, amici che realizzerà il primo viaggio.
100 giorni a bordo del CorsaroII, armo velico mitico, di proprietà della Marina Militare Italiana, con cui supereremo le Colonne d’Ercole, porta dal Mediterraneo sull’Oceano Atlantico, e andremo veleggiando sino alla punta estrema della Norvegia al confine con L’unione Sovietica. Dal Mediterraneo al Mar Baltico e ritorno.

Al ritorno da quell’esperienza, che raccontammo giornalmente in chat e di cui perciò non resta nessuna traccia nel Forum, s’inizia immediatamente a pensare a un secondo viaggio, un bel giro del mondo toccando tutti gli Oceani e passando magari anche per Capo Horn, per il Capo di Buona Speranza, superando i 50 urlanti ed i 40 ruggenti.
Le Festività Natalizie, gli impegni di alcuni, ritardano il tutto, poi, i fatti appena accaduti nel Forum, mi fanno decidere, come già più volte ventilato e poi rientrato, di intraprendere questo viaggio da solo, lasciando a terra il mio Equipaggio.

Il bisogno di prendere le distanze e di ritrovare, nella solitudine di un viaggio anche se solo virtuale come quello che mi accingo a intraprendere e di cui vi racconterò da qui, una mia tranquillità, mi portano a questa decisione.

Resterò iscritto a MF, ma non sarò più presente come una volta su queste pagine dove, appunto, tornerò di tanto in tanto per aggiornare questo Diario, sempre che la cosa vada bene all’Amministrazione e non sia contro il Regolamento.

Per concludere questa prefazione mancano solo i saluti a tutti: Amministrazione, Staffers, Utenti, amici e “nemici” e infine la dedica.
L’esperienza che questo Diario descriverà è dedicata al mio Equipaggio uomini e donne conosciuti qui che porterò sempre con me nei miei pensieri:
Guerriera, Vittoriosa, Beowuff, Ortiz, Zanzo, Zoppo e Graziano che, anche se non ha navigato con noi, merita un posto d’onore a bordo.
A voi la mia stima, la mia amicizia, quella che sa dare un Vecchio Vagabondo Oceanico come me.

Ora gli ultimi ritocchi e poi via gli ormeggi, si salpa. Inizieremo a volare fra fantasia e ricordi, veloci, sulle ali del vento, tagliando le onde.

Grazie a tutti, Il Viaggio comincia……………………………………………..

bsk
05-02-14, 15: 19
Itinerario del viaggio:

Dal porticciolo della Costiera Amalfitana dove era ormeggiato da anni il VAGABONDO, il mio Sloop Cutter MARCONI 25.25 al quale gli amici dei cantieri navali Riminesi hanno apportato delle modifiche e montate nuove e moderne apparecchiature per consentire anche a chi è nelle mie condizioni di governarla al massimo delle sue prestazioni, prova fatta il 30 dicembre con il mio ragazzo e gli amici come raccontato a suo tempo in chat.
Veleggerà verso lo Stretto di Messina scendendo verso Bengasi per costeggiare la Libia e l’Egitto sino ad Alessandria, Porto Fuad e il Canale di Suez, la porta del Mediterraneo sull’Oceano Indiano.
Poi il Golfo di Aden ed il Mare Arabico, Lo Sri Lanka, la Malesia, Singapore, l’Indonesia, Papa Nuova Guinea, le coste Australiane, la Nuova Zelanda e da li l’ingresso nell’Oceano Pacifico.
Ora se fossi con l’equipaggio chiederei loro di scegliere fra due rotte:
1) Quella più tranquilla verso il Canale di Panama, Cuba, La repubblica Domenicana e l’Oceano Atlantico ecc. ecc.
2) Quella più dura e difficile che vuol dire dirigere la prua verso la punta dell’Argentina, la Terra del Fuoco e doppiare l’Horn per arrivare alle Isole Falkland e l’Oceano Atlantico risalendo per un pò le coste Argentine prima di saltare verso quelle Africane, il Sud Africa e da li risalire verso la porta d’ingresso sul Mediterraneo, lo Stretto di Gibilterra. Varcare le Colonne d’Ercole e rientrare a casa nel porticciolo della Costiera Amalfitana da cui eravamo partiti.
Essendo solo sceglierò per la rotta n°2 in modo da passare a salutare quei vecchi amici dei Quaranta Ruggenti e dei Cinquanta Urlanti :).

TorciaUmana
05-02-14, 22: 00
Nella mia ignoranza, sloop e cutter sono due armi differenti.
In che modo la tua barca è sia sloop che cutter?

giovigor
05-02-14, 22: 12
Premessa
Prima d’iniziare .............
................ Il Viaggio comincia……………………………………………..

IN **** ALLA BALENA E VENTO IN POPPA CON MARE CALMO..aspetto il riormeggio in costiera...ma non perderò una pagina del diario nell'attesa :D

Orange
05-02-14, 22: 33
PER TUTTI

Per favore, quando volete rispondere citando un messaggio, evitate di riportare il messaggio intero
Citate solo l'inizio e la fine, con dei puntini in mezzo
Oppure citate solo la o le frasi che sono secondo voi importanti
Questo per mantenere la sezione più scorrevole, pulita, chiara ...................

Grazie

bsk
06-02-14, 08: 35
Nella mia ignoranza, sloop e cutter sono due armi differenti.
In che modo la tua barca è sia sloop che cutter?

Lo sloop è un'imbarcazione a vela con un solo albero dotata di un unico strallo di prua al quale viene inferito il fiocco che, insieme alla randa, costituisce la velatura. Armo nato prima del 1920 alle Isole Bermude, detto anche, per questo, armo bermudiano. Fu chiamato, alla nascita, anche Armo Marconi poiché l'albero, con le sue sartie, il suo strallo e il paterazzo ricordarono, a secco di vele, le attrezzature radio di Guglielmo Marconi. La base della vela di prua di uno sloop moderno di solito è maggiore della distanza tra l'estrema prua, dove appunto la vela è murata, e la base dell'albero. In questo caso questa vela non è un fiocco ma un genoa. Nel caso sia armato un secondo strallo tra un punto più in basso della testa dell'albero e un punto più a poppa del punto di mura della vela di prua, su cui inferire una terza vela detta trinchetta, lo sloop prende il nome di cutter, o di sloop armato a cutter.

bsk
06-02-14, 12: 59
Preparativi e partenza:

Per cinque giorni abbiamo controllato e ricontrollato le attrezzature, tutte doppie, visto il tipo di viaggio che intraprenderemo, utilizzando lo spazio delle cabine equipaggio che sono vuote per stivare due di tutto.
Pezzi di ricambio e viveri in abbondanza pensando e ripensando a tutto quello che in una traversata del genere potrebbe accadere e che servirà sapendo però che non riusciremo mai a prevedere davvero cosa accadrà.
Poi la decisione e si parte.

Mercoledì 05/02/2014 ore 6:45 il Vagabondo lascia gli ormeggi ed esce dal porticciolo mentre la mattina inizia uggiosa come da un pò ormai anche qui in Costiera Amalfitana dove da giorni piove senza quasi soste.
Pioviggina, mare mosso e vento da SudSudOwest a 8/12 nodi, umidità 98%.
Prua verso lo Stretto di Messina.

Giovedì 06/02/2014 ore 12:45 sono trascorse le prime trenta ore di viaggio e poiché non è una regata, una corsa contro il tempo, non si deve battere nessuno ne conquistare record, il viaggio è una tranquilla passeggiata fra natura e te stesso.
La velocità è stata fra i 5 ed i 7 nodi, dai 10 ai 12 Km/h, così all’alba di oggi ero nello Stretto di Messina. Tempo uggioso con un pò di pioggerellina a tratti, mare mosso, vento da NordOwest a 6/7 nodi e come sempre il solito traffico marittimo nello stretto, sembrava il raccordo anulare di Roma :)
Ora sono in mezzo al Mediterraneo con la prua rivolta verso le coste Libiche per proseguire seguendole verso l’Egitto ed il Canale di Suez, le prime 1200 miglia nautiche del viaggio, credo che ci sarò verso il 14-15 febbraio.
Vedrò se mi riesce a postare la mappa del viaggio, per ora tutto procede bene, è più semplice del previsto, anche se il Mediterraneo è solo una tinozza in confronto all’Oceano e a ciò che mi aspetta più avanti. Il Vagabondo risponde bene ed io non ho perso la mano, certo che a bordo stanotte mi è mancato un po’ il russare di Zanzo e Zoppo e stamani la colazione che solitamente preparavano a turno Guerriera e Vittoriosa e le chiacchiere di Beo che aveva sempre mille domande da fare su tutto ciò che vedeva, la solita curiosità del neofito. Me ne farò una ragione ora vado a preparare un pò di sbobba per il pranzo e vi saluto, mi raccomando fate i bravi.

basilischio
06-02-14, 16: 30
..................
La permanenza su MF mi ha portato a conoscere su queste pagine persone di tutti i generi, a scontrarmi con alcuni e a legare con altri, ma questo fa parte della mia natura, del mio carattere forgiato da anni trascorsi da abitante del mare abituato alla solitudine, alla durezza della natura, alla schiettezza e ad affrontare le cose sempre a viso aperto senza piani, sotterfugi, manovre strane, tutte cose che sono tipiche, appunto, della gente che vive sull’acqua.

Noi siamo abituati a scontri verbali e fisici anche duri, ma poi sappiamo che l’uno può sempre contare sull’altro quando serve.
Affidiamo la nostra vita a quella persona, sicuri che farà l’impossibile per noi, perché siamo fatti così, il mare insegna a essere così.
...............
Per concludere questa prefazione mancano solo i saluti a tutti: Amministrazione, Staffers, Utenti, amici e “nemici” e infine la dedica.
L’esperienza che questo Diario descriverà è dedicata al mio Equipaggio uomini e donne conosciuti qui che porterò sempre con me nei miei pensieri:
Guerriera, Vittoriosa, Beowuff, Ortiz, Zanzo, Zoppo e Graziano che, anche se non ha navigato con noi, merita un posto d’onore a bordo.
A voi la mia stima, la mia amicizia, quella che sa dare un Vecchio Vagabondo Oceanico come me.
……………………………..

Ringrazio per la dedica ed il posto d'onore a bordo.
Contraccambio la stima e l'amicizia, che va oltre temporanee incomprensioni e divergenze, sempre chiarite con il dialogo ed il rispetto reciproco, invece che l'indifferenza ed il silenzio, che allontanano e dividono.

Non sono un marinaio ma un montanaro, non di alta quota, ma di una montagna impervia, ostile, dove ogni piccolo risultato è una grande conquista, dove ogni passo è sofferto, ogni fardello e lavoro è pesante, ma anche dove vola l'aquila, dove scorre acqua limpida, dove il cielo è terso e lo sguardo si perde all'orizzonte.

La montagna insegna ciò che insegna il mare, forse è per questo che capisco bsk e condivido con lui un certo modo di essere.

Non me ne vorrà se non sono mai salito a bordo............ al primo rollio o beccheggio, avrei vomitato........ :)

Zanzo
06-02-14, 19: 07
Il Vagabondo risponde bene ed io non ho perso la mano, certo che a bordo stanotte mi è mancato un po’ il russare di Zanzo e Zoppo e stamani la colazione che solitamente preparavano a turno Guerriera e Vittoriosa e le chiacchiere di Beo che aveva sempre mille domande da fare su tutto ciò che vedeva, la solita curiosità del neofito. Me ne farò una ragione ora vado a preparare un pò di sbobba per il pranzo e vi saluto,


Sei appena partito e già ti manchiamo.
Vedi che se un romanticone travestito da duro marinaio?




mi raccomando fate i bravi.

su questo non garantisco :am054

TorciaUmana
06-02-14, 20: 16
bsk, descrivici un pò come ti sei organizzato per le provviste, e anche come ti approvigionerai di acqua nei tempi a venire.

GuerrieraItalia
07-02-14, 16: 12
Vecchio, grazie per la dedica e per il pensiero!!

Negli ultimi mesi non sono molto presente - cause di forza maggiore - ma rientrare per qualche minuto
e trovare queste parole hanno reso ancora più dolce una giornata per me speciale :)

giovigor
08-02-14, 10: 48
Buondì Vecchio lupo di mare come procede il viaggio?...son passati due giorni di silenzio..raccontaci siamo... tutt'occhi ...su queste pagine :D

bsk
09-02-14, 12: 28
Domenica 09/02/2014 ore 12:00 posizione stimata: 34.858890491257824, 21.560668945315.

Sono trascorse le prime 100 ore di viaggio, circa, ed io e il VAGABONDO abbiamo percorso le prime 528 Mn (miglia nautiche) di questo transoceanico giro del mondo.
Dato le notizie che giungevano dalla Libia ho seguito i consigli degli amici della Marina modificando la mia rotta iniziale che prevedeva di arrivare a Bengasi e da li costeggiare sino all’Egitto ed al Canale di Suez.

Sono rimasto al largo nel Mediterraneo puntando deciso verso l’isola di Creta, così risparmio anche un pò di Mn, che ho raggiunto proprio ora. Rimarrò sempre al largo lasciandomela sulla sinistra e punterò la prua direttamente su Porto Faud e da li traverserò il Canale di Suez.
Sono a metà strada, ancora 600Mn da fare, dovrei arrivare a destinazione verso il primo pomeriggio di giovedì prossimo 13 febbraio.

Sino a oggi il tempo non è stato un granché, ma nemmeno brutto visto che siamo in febbraio, ho testato le nuove attrezzature, ho preso familiarità con tutte le novità tecnologiche che hanno montato gli amici riminesi per facilitarmi il governare un armo come il mio VAGABONDO, i binari che guidano la mia sedia e gli automatismi per le vele.

Tutto bene, sin troppo tecnologico per i miei gusti, provata l’efficienza del desalinatore che garantirà l’acqua potabile a bordo durante i lunghi periodi senza poter toccare terra per rifornire le scorte di bordo, le varie pompe elettriche e gli automatismi per le vele.
Ottimo il radar, il sonar e l’ecoscandaglio che sono stati montati, molto veloce e pregevole la connessione satellitare che mi consente l’uso della rete internet, l’accesso veloce a mappe e bollettini meteo e il tracciamento GPS.

Ho ricominciato a stare con me stesso, sapete in viaggi come questi sei davvero solo con il tuo io interiore. Tu, i tuoi pensieri e il silenzio, rotto solo dai suoni della natura sconfinata che ti circonda. Certo che qui in Mediterraneo questo silenzio e questa solitudine sono relativi, visto il traffico navale che è ancora presente, carghi, petroliere, ne ho incrociate numerose che risalgono il mare sollevando incredibili spruzzi quando sbattono contro le onde, pescherecci, e più mi avvicinerò al Canale di Suez più questo traffico aumenterà.

Per ora si cucina regolarmente poi arriveranno i giorni delle scatolette e delle razioni da sopravvivenza, i militari dei corpi speciali le conoscono bene.
Non ho fatto incetta di cibi per la cambusa l’indispensabile per i giorni calcolati prima del prossimo attracco previsto, ho solo portato un buon numero di scatolame, pasta e riso dall’Italia, non ho portato barrette energetiche.

Oltre a frutta e verdura fresche per 6/7 giorni (di più è inutile tanto vanno a male) ho portato:
- Una buona provvista di patate, aglio e cipolle (servono sempre);
- 4 dozzine di uova tenute in frigo (spalmate con un sottile velo di vaselina sterile e rimesse nei loro contenitori anti urto);
- olio d'oliva extravergine in bidoncino da 25Lt.;
- burro, marmellate e confetture varie (le piccole vaschette monodose che ti danno a colazione negli alberghi);
- minestroni liofilizzati in busta;
- fette biscottate, quelle confezionate a due a due così tengono meglio la freschezza;
- zucchero in zollette (le confezioni in sacchetto sigillato: non assorbono umidità);
- piselli, ceci e fagiolini in scatola (taglia piccola in modo da non lasciare avanzi);
- salumi interi, insaccati vari, formaggi e parmigiano (confezioni sotto vuoto da 250/300 Gr.), servono sempre per uno spuntino veloce quando non c'è tempo x cucinare;
- frutta sciroppata in scatola;
- the e caffè (la caffettiera in inox);
- Carne in scatola e secca;
- Petto, Cosce e Fusi di pollo, Fettine, Bistecche e qualche surgelato (avendo spazio in più visto che non c’è equipaggio e che il peso eccessivo che toglie velocità non ci condiziona è stato montato un bel piccolo freezer in una delle cabine libere)
Durante la traversata non essendo una regata ne una gara al record si pesca alla traina ed anche solo un "pesciolino" di 4/5 Kg è sufficiente per diversi giorni.

Un discorso diverso e importante riguarda l'acqua.
Ne ho previsti almeno 5 litri al giorno in bottiglia per bere imbarcando provviste per 36 giorni (15 casse da 6 Bottiglie da 2 Lt.), che saranno ripristinate sempre al primo porto.
Per risparmiare quella dei serbatoi gli amici riminesi hanno installato una pompa a pedale per la cucina e hanno anche installato una pompa elettrica per l'acqua di mare con uscita sul ponte: utilissima per lavare il sangue dopo la pulizia del pesce e per docce rinfrescanti (dopo è sufficiente risciacquarsi il viso con pochissima acqua dolce), troppa gente è finita in mare per essere inciampata in un secchio.
Se si è con l’equipaggio è un problema risolvibile, in solitario è la fine.

Per ora questo è tutto, ci risentiremo prima dell’arrivo a Porto Faud e al caro Canale di Suez, spero che nel Forum fili tutto liscio e vi lascio il mio solito:

BUON VENTO E MARE CALMO ALL’ORIZZONTE per tutti :)

capodifiume
09-02-14, 13: 08
Belloooooo Caro Vecchio Bsk!

RitaWayne
09-02-14, 13: 24
Curiosità: questo viaggio virtuale lei lo fa avvalendosi di un simulatore di navigazione marittima oppure l'unico mezzo che usa è la fantasia? Se la risporta è la seconda opzione le faccio i miei complimenti, perchè se dovessi fare io una cosa del genere mi scoppierebbe il cervello dopo 2 minuti :am054. Ad ogni modo, come dice sempre lei, buon vento ;)

bsk
09-02-14, 14: 36
Curiosità: questo viaggio virtuale lei lo fa avvalendosi di un simulatore di navigazione marittima oppure l'unico mezzo che usa è la fantasia? Se la risporta è la seconda opzione le faccio i miei complimenti, perchè se dovessi fare io una cosa del genere mi scoppierebbe il cervello dopo 2 minuti :am054. Ad ogni modo, come dice sempre lei, buon vento ;)

No nessun simulatore è la memoria che riporta a galla luoghi e cose fatte per anni di viaggi simili e che prende forma e si racconta grazie a questo viaggio virtuale
nessuna difficoltà, mi creda, come ben sanno i miei compagni del viaggio di questa estate raccontato in Chat e di cui parlo nel primo post di questa discussione, nella premessa a questo DIARIO.
A lei buona lettura

bacioch
09-02-14, 15: 10
Per la pesca cosa ti sei portato?

giovigor
09-02-14, 16: 16
.....mi sono emozionato..anche un po spaventato..già nel leggere queste prime pagine....non saprei cavarmela da solo....ma giustamente un Vecchio Lupo di mare non può temere nulla e se anche ci fossero situazioni estreme saprebbe sicuramente caversela..tanta terminologia marinaresca non la comprendo ma sono sicuro che tante mie domande potranno un giorno trovare risposta .. da te direttamente ... Veccho e generoso Vagabondo..semmai su una bella tavolata di pesce e cucina napoletana in compagnia di tutti gli Amici .....

TorciaUmana
09-02-14, 18: 10
C'è una cosa che non capisco: perchè non ti sei fatto installare tubi lanciasiluri per difenderti da eventuali pirati?

bsk
10-02-14, 14: 56
@Bacioch:

Premesso che sono un velista e non un pescatore, su una barca a vela che naviga al largo, in Oceano come in Mediterraneo si pesca per garantirsi qualcosa di fresco da mangiare e lo si fa alla traina. Vuol dire che la barca trascina di poppa una lenza lunga una sessantina di metri con un’esca legata in fondo.
La lenza è un comune cavo di nailon trasparente e deve essere piuttosto robusta per resistere allo strappo di un pesce di qualche chilo.
L’esca, di solito, è artificiale di plastica o metallo. Se ne trovano di già fatte, bellissime, di tutti i colori e di tutte le forme con gli ami già incorporati e pronti per l’uso. Oppure si fanno da soli, mettendo assieme un amo, un peso e uno straccetto colorato.
Io ne ho portate una ventina, di lenze gia pronte, me le hanno preparate i pescatori della Costiera Amalfitana divise in quattro gruppi diversi per lunghezza dai 100 ai 200 metri, per lo spessore del filo da 0,50 sino a 1.30, per tipo di esca finta e/o di amo, dall’amo singolo grande e curvo, per capirci quello per i tonni, sino al doppio amo. Poi ho con me cinque rocchetti di filo da 1.000 metri sempre di diversi spessori, un centinaio di ami dei diversi tipi e venticinque esche finte, non si sa mai. Comunque sono attrezzature che si trovano in qualsiasi piccolo villaggio sulla costa ovunque nel mondo e se finiscono le esche finte si può usare di tutto :)

Il principio è il seguente: voi veleggiate e lasciate scendere in acqua, da poppa, due lenze, una per lato, posizionandole a distanze diverse dalla barca che ne so una a 60 metri e l’altra a 80 e aspettate che la vostra futura cena, che se ne sta nuotando placidamente alla ricerca di prede, veda improvvisamente passarle di fianco un qualcosa che somiglia vagamente a un pesce.
L’esca scorre piano o veloce secondo la velocità della barca.
Se questa va piano, a un nodo per esempio, l’esca è lenta e il pesce ha la possibilità di osservarla per bene e accorgersi che si tratta di un pesce finto.
Così a un nodo non si pesca nulla. Se si naviga più veloci, diciamo a tre nodi, l’esca passerà troppo rapidamente perché il pesce abbia il tempo di studiarla per bene. Se i colori e la dimensione sono quelli giusti e se il suo istinto gli dice di provare, si lancerà all’inseguimento, con un guizzo raggiungerà l’esca e la ingoierà in un colpo solo.
Voi a bordo sentirete lo strattone e darete inizio al recupero.

La velocità è un fattore critico. Più la barca è veloce, più l’esca scorre rapidamente e più difficile è, per il pesce, raggiungerla. Solo i pesci più grandi sono in grado di sviluppare lo scatto formidabile che serve per raggiungere un oggetto che si muove a sei sette nodi, mentre, se il vostro finto pesciolino naviga a quattro nodi, anche i pesci di taglia media potranno ambire ad addentarlo. Così la velocità della barca, in un certo senso, opera la prima selezione. A 3-4 nodi si pesca più facilmente. A 5-6 nodi si pesca meno, ma si prendono i pesci grandi.

Per la dimensione degli ami e dell’esca vale un discorso analogo.
Un’esca lunga 10 centimetri (misurata dal piombo alla fine dell’amo), sembrerà un’acciuga e attirerà quei pesci che normalmente si nutrono di acciughe, ovvero tonnetti, barracuda e carangidi di mezzo metro.
Un’esca da 15 centimetri verrà più facilmente interpretata come uno sgombro, o un pesce volante, e sembrerà appetitosa ai tonni e in Oceano ai dorado, lunghi un metro e più.
Amo grosso pesce grosso, insomma, amo piccolo pesce piccolo. Attenti a non strafare, il risultato sarebbero pesci troppo grossi per il consumo giornaliero, a volte così grandi, da essere difficile tirarli a bordo.

Con le esche esagerate, può capitare di prendere degli squali lunghi anche un paio di metri. Sono bestie fortissime, che si agitano e menano grandi strattoni.
Di solito, dopo qualche strappo, la lenza cede e lo squalo se ne va tirandosi dietro ami ed esca. Se non cede e si riesce a portarlo sottobordo si arriva a una situazione di stallo. L’animale è troppo grande e pesante per essere tirato a bordo ed è anche pericoloso farlo perché gli squali hanno una quantità di denti affilati e una volta in pozzetto si agitano e saltano in un modo impressionante e se capita di passare dalla parte dei denti ci si fa male e allora non si issa a bordo e lo si lascia in acqua. Si dovrebbe togliergli l’amo, ma bisognerebbe aprigli la bocca operazione rischiosa e allora va a finire che si decide di tagliare la lenza, perdendo anche il quel caso ami ed esca.

La lenza può essere semplicemente avvolta su un rocchetto simile a quello che usano i cordai per arrotolare le cime o meglio ancora su un mulinello che deve essere fissato sul balcone di poppa, ne esistono moderni elettrici con la forza per recuperare prede sino a 90 Kg. E a resistere a strappi della forza di 25.
I pescatori più “sofisticati” montano il mulinello su una canna da pesca d’altura, ma non è strettamente necessario ne consigliato su una barca a vela impegnata in una traversata oceanica, non siamo mica usciti per una battuta di pesca d’altura :)
La funzione principale del mulinello è di fare da avvisatore acustico.
Voi siete impegnati a fare altro a bordo e quando il pesce abbocca, la lenza viene strattonata e il mulinello si srotola velocemente fischiando, un fischio acuto, accompagnato dal crepitio degli ingranaggi è il segnale. S’inizia il recupero.

I pesci grossi possono tirare molto forte e bisogna stare attenti a finire in mare e a non ferirsi le mani con il filo di nailon in trazione. È importante avere sempre sottomano un paio di guanti grossolani per maneggiare senza subire danni la cima di nailon e soprattutto il cavo d’acciaio nell’ultima parte del recupero.
Mentre si recupera il cavo, si riavvolge sul mulinello o sul rocchetto, oppure si ammucchia in grandi spirali in pozzetto.
Quando il pesce arriva sottobordo bisogna afferrare saldamente la lenza e con un unico movimento fluido tirarlo a bordo facendolo atterrare nel pozzetto o in una parte chiusa e protetta della coperta, da dove sobbalzando, non possa ricadere in mare. Subito dopo si afferra, gli si lega una cimetta alla coda e lo si assicura da qualche parte.
Se il pesce è troppo grosso, per tirarlo a bordo ci si può servire di un raffio, un bastone con terminale ad uncino che però su una barca a vela non si sa mai dove riporre, o si può afferrare per le branchie con la mano guantata e recuperarlo e quando il pesce è in barca comincia la parte più antipatica.
La bestia si agita, sobbalza, freme e schizza sangue da tutte le parti in una triste agonia che può protrarsi per decine di minuti.
Per abbreviarne la sofferenza si può tentare di dargli il colpo di grazia con un coltellaccio, cosa più facile da dire che da fare, con il pesce che si agita, il sangue, il coltello, la paura di ferirsi o di bucare la coperta. Dopo qualche tempo la preda si arrende e smette di agitarsi. Non resta che lavare il ponte e pulire subito il pesce per evitare che con il caldo e il sole si deteriori.

Bertold
10-02-14, 20: 01
@Bacioch:

Premesso [...] si deteriori.

Sto seguendo la sua avventura affascinato come un bimbo al luna park :)

Zoppo
10-02-14, 21: 05
Quando sei in mezzo al mare sei solo, ma non nel senso che la gente è lontana, ma nel senso che sei proprio solo e quindi gente non ce n'è.
Non c'è nessuno.
Zero.

Ciò è fonte del massimo relax ma anche di agitazione perchè la parola aiuto, quando non c'è nessuno che la sente, non ha senso, e non ci siamo abituati, e ciò crea ansia, anche se non traspare, anche se non lo ammettiamo.

Caro BSK,
quando dormi, il tuo subconscio, cosa ti fa sognare?
Per favore, potresti raccontarci i tuoi sogni?
Non importa se sogni di essere in mutande al ballo delle debuttanti mentre danzi con Wanna Marchi, se fai la ciliegia su una cassata siciliana o se fai i cruciverba scrivendo con una zucchina.
Raccontaci cosa si sogna di notte, da soli, in mezzo al mare.

TorciaUmana
10-02-14, 22: 12
Bsk, mi piaci perchè mi rimandi anche a vecchi articoli di coppiette che hanno venduto casa per vivere, almeno ora che non hanno figli, in pianta stabile entro una barca.

Ma dicci, in dettaglio, come funziona la connessione a internet.

bsk
11-02-14, 16: 13
Bsk, mi piaci perchè mi rimandi anche a vecchi articoli di coppiette che hanno venduto casa per vivere, almeno ora che non hanno figli, in pianta stabile entro una barca.

Ma dicci, in dettaglio, come funziona la connessione a internet.

mai sentito parlare di connessione GPS e/o Satellitare ??????
funziona così come per telefonare con un cellulare GPS e/o Satellitare
per essere semplice come con le chiavette portatili rete GPS solo che qui si parla di gestore servizi telefonici satellitari credo di essere stato esplicito se non basta fare una ricerca in rete
ne linko un paio così ti chiarisci le idee:
http://www.intermatica.it/docs/FAQ.pdf
http://www.nomads.it/continua.php?cod=523&pagina=6

io uso il sistema americano che è il più diffuso fra i velisti oceanici quello della KVH Industries
http://www.kvh.com/

buona lettura a te

bsk
11-02-14, 20: 44
Quando sei in mezzo al mare sei solo, ma non nel senso che la gente è lontana,
.................................................. ....
Raccontaci cosa si sogna di notte, da soli, in mezzo al mare.

Ecco finalmente una domanda seria, una cosa che dovrebbe essere fra le prime questioni che nascono nella nostra testa se pensiamo ad un uomo su uno scafo di 12, 16, 20 metri da solo in mezzo allo sconfinato Oceano.
Mi aspettavo che la domanda mi fosse posta prima e da chi di mare non sa nulla ed invece a porre il quesito, anche se con la sua solita vena scherzosa, canzonatoria, uno che la risposta gia un pò la conosce visto che anche lui ama andar per mare anche se magari non in Oceano, non su certe rotte e non da solo.
Ha chiedermi di parlare della solitudine, del dormire, dei sogni e dei pensieri che ha in testa durante una traversata del genere chi la affronta, è un mio compagno, uno del mio equipaggio, sapeste come e quanto mi mancate ragazzi.
Avremo modo di parlarne diffusamente più avanti quando sarò davvero solo e quando sarò davvero immerso nello sconfinato mondo d’acqua che ricopre il nostro pianeta, quando dormirò solo poche ore e solitamente non di notte, in balia delle forze della natura.
Ora sono in Mediterraneo e caro Zoppo come sai bene in questa pozza d’acqua che il nostro Mare non si accusa molto la solitudine ne il senso di pochezza che si prova in Oceano. Qui c’è più traffico che sul raccordo anulare di Roma in ora di punta anche perché sono in rotta per il Canale di Suez, la porta fra Oriente ed Occidente, ed anche se oggi è meno trafficato degli anni scorsi per la pirateria nel golfo di Aden e per le turbolenze geo politiche che lo circondano, è ancora pieno zeppo di ogni genere di natante grande o piccolo.
Per tornare in tema, caro Zoppo, per ora la notte si dorme ancora, alla guida ci pensa il pilota automatico, si esiste anche per le barche e non chiedermi di descriverti come funziona Torcia :), e si sogna quello che si sogna a terra nel letto di casa, sempre se si sogna, dipende tutto da come si sta con se stessi.
Se hai problemi, se non sei sereno, ecc. ecc., sarebbe meglio che un viaggio simile non fosse intrapreso, affrontato, non sarebbe portato a termine o se ne uscirebbe folli.
Ora torno sotto coperta a cucinare un po di cena e a vedere bene come e cosa fare per il passaggio del Canale di Suez, più difficoltoso di quello che pensiate.
Se la burocrazia Italiana fa venire mal di testa quella Egiziana e di tutti i paesi asiatici in genere fa venire i brividi e passare il Canale ha delle procedure complesse e fisse che poi vi spiegherò.
dopo cena farò quattro chiacchiere con qualche amico e con casa via Skype.
Il tempo è sempre lo stesso, incerto, ma buono e la traversata procede come previsto, dovrei arrivare per le prime ore di giovedì pomeriggio a Porto Faud appunto come preventivato.
Ho sentito di Salvatore e Massimiliano in India e anche da qui il mio pensiero va a loro e alle loro famiglie.
Alla prossima e BUON VENTO a tutti voi :)

bacioch
11-02-14, 21: 15
Ma il pilota automatico anche a vela o solo motore?
E come si fa a evitare le collisioni se lo skipper è abbioccato?

Vittoriosa
11-02-14, 21: 22
sapeste come e quanto mi mancate ragazzi.




:hug:

bsk
12-02-14, 12: 01
Ma il pilota automatico anche a vela o solo motore?
E come si fa a evitare le collisioni se lo skipper è abbioccato?

il pilota automatico è un dispositivo meccanico/elettronico che può guidare un veicolo senza assistenza da parte di un essere umano. La maggior parte delle persone associa l'autopilota specificatamente agli aeroplani, ma gli autopiloti per barche e navi sono chiamati allo stesso modo e hanno lo stesso scopo. Funzionano anche in modo simile.

Un autopilota consiste di tre parti principali: un sensore di prua (in genere una bussola), un processore e un’unità di controllo (il cervello dell’autopilota) e l’unità motrice dimensionata proporzionalmente alle dimensioni della timoneria e della barca stessa , che può essere una pompa reversibile collegata al circuito idraulico della timoneria, una ram od un attuatore lineare.
Esiste poi una quarta parte che è la testata di comando.

Attraverso la rete NMEA, la rotta inserita nel sistema cartografico, può essere inviata all'autopilota, affinchè lo stesso possa seguirla.
Sempre attraverso la rete NMEA, l'autopilota può disporre dei vari segnali d'allarme: di bassa profondità, inviati dall'ecoscandaglio, oppure della presenza di ostacoli, provvenienti dal radar.

L'autopilota si rivela fortemente utile al fine di "liberare le mani" di chi conduce l' imbarcazione, specialmente nei lunghi tratti di navigazione, di risparmiare carburante, ottimizzando una rotta e di ritornare ad una determinata posizione memorizzata come waypoint. Pertanto fornisce un aiuto insostituibile per la pesca ed in tutte le situazioni di pilotaggio.

L'AUTOPILOTA NON SOSTITUISCE in alcun modo il BUONSENSO e l'ATTENZIONE del navigatore, ma, come nel caso del plotter cartografico, deve essere considerato come ausilio alla navigazione molto utile per lunghe traversate in solitaria, ma naturalmente deve essere USATO CON INTELLIGENZA e PRUDENZA, evitando di ricorrervi nei tratti ad elevata velocità o con cattive condizioni di mare.

per capirne di più se davvero interessa eccovi un link interessante per approfondire l'argomento:

http://www.windpilot.com/n/pdf/bookita.pdf

TorciaUmana
12-02-14, 12: 11
L' autopilota deve essere presente sin dall' assemblaggio della barca, o si può aggiungere in seconda istanza anche su barche inizialmente sprovviste?
E circa l' aspetto psicologico già citato da Zoppo, ritieni che per imprese in solitaria come la tua siano utili training autogeno e similari?

bsk
12-02-14, 12: 22
L' autopilota deve essere presente sin dall' assemblaggio della barca, o si può aggiungere in seconda istanza anche su barche inizialmente sprovviste?
E circa l' aspetto psicologico già citato da Zoppo, ritieni che per imprese in solitaria come la tua siano utili training autogeno e similari?

NON deve essere assemblato in costruzione è semplice da aggiungere in un secondo momento, ma in tutte le barche da oceanica è uno degli standard presenti dalla progettazione

Ogni marinaio si prepara a modo suo per cose del genere alla mia età e dopo le Mn che ho percorso da quando avevo 13 anni fa parte di me e non mi richiede preparazioni particolari anche perchè questa non è una regata e/o una gara contro il tempo per un nuovo record, in quel caso si, quelle imprese richiedono complesse stesure e pianificazioni a tavolino, in palestra e con persone specialiste in preparazioni psicologiche, lo sanno bene i nostri Soldini e Di Benedetto.

Intanto oggi si intravede un po di sole fra le nuvole che mi accompagnano sempre in questi primi 7 giorni di viaggio, ma il tempo sino a dora è stato clemente e credo proprio che domani pomeriggio sarò in porto. Ora vado che devo rintracciare un paio di persone per organizzare tutto per il passaggio del Canale poi magari con calma vi spiegherò per bene la complessa procedura che richiede superare il Suez

BUON VENTO a tutti

Vingor
12-02-14, 12: 28
Mi aspettavo che la domanda mi fosse posta prima e da chi di mare non sa nulla ...
buondì bsk...guardi che giovigor ..mio fratello ...nel dire..spaventato...si riferiva propro a questo ....è una sensazione che sorgeva spontanea per chi per quanto ami il mare e per quanto pensi di conoscerlo..è troppo giovane...ti dà una sensazione di abbandono se sei da solo... una tale immensità fa paura....lo sa chi si immerge..capita di non vedere più nulla eppure continui a spingere per toccare quel fondo che non si vede mai....poi ci sbatti la faccia e a quel punto cerchi aria ..cerchi la luce...attimi interminabili ...il cielo....continuerò ..continueremo a leggere queste pagine..ma non ci rimproveri se non facciamo domande....è più bello leggere e imparare....

Vittoriosa
12-02-14, 13: 08
@Vingor...fai più attenzione quando quoti un messaggio, questa volta l'ho sistemato io, ma la prossima volta....so già che non esisterà! ;)

bsk
13-02-14, 10: 28
Mercoledì 12/02/2014 ore 19:30

Siamo in orario con la tabella di marcia, tutto funziona come previsto e domani nel primo pomeriggio dovremo attraccare a Porto Faud.
Come vi avevo promesso mi accingo a descrivervi le complesse pratiche burocratiche che ci sono per passare il Canale di Suez.
L’attraversamento segue una procedura abbastanza complessa poiché, ad eccezione dei tratti in cui corre lungo i due Laghi Amari o il Lago di Timsah, il traffico nel canale è a senso unico. Le navi che attraversano da Nord a Sud si raggruppano in un convoglio che parte da Port Said/Porto Faud una volta al giorno e che raggiunto il lago di Timsah, nei pressi di Ismailia, si ferma.
Le navi che arrivano da Sud, Porto Suez, si raggruppano invece in due convogli che partono sfasati di circa 12 ore. Quando il primo convoglio raggiunge il lago di Timsah si ferma in modo che il convoglio che è partito da Port Said/Porto Faud possa riprendere la navigazione verso Sud e raggiungere Port Suez.
Quando l’ultima nave del convoglio proveniente da Nord è uscita nel Mar Rosso, da Porto Suez parte il secondo convoglio diretto a Nord. Per gli Yacht e le imbarcazioni più piccole la procedura è diversa. Chi transita da Sud a Nord attende il passaggio del primo convoglio e quindi ci si accoda. Generalmente la partenza da Port Suez avviene intorno alle ore 10:30 salvo quando è previsto il transito di una nave da guerra, nel qual caso il passaggio è interdetto.

Le procedure amministrative per attraversare il canale di Suez sono queste:
Per prima cosa bisogna scegliere e nominare un Agente Navale. Arrivati nelle vicinanze di Porto Said/Porto Faud ci si mette in contatto Radio con Il Port Control e si procede sino allo Yacht Club, di proprietà della Compagnia del Canale, dove un rappresentate dell’Agente scelto aiuta ad ormeggiarsi ad una boa. L’Agente si fa cura d’inoltrare le carte alla Capitaneria di Porto, alla Dogana e all’Immigrazione e organizza gli acquisti necessari in base alla lista che gli avremo consegnata. Poi organizza la visita del Misuratore della Compagnia del Canale che determina, applicando un sistema arcaico complicatissimo, la tariffa da pagare, mi raccomando da ora in avanti contrattate sempre, per qualsiasi cosa dovrete pagare, che sia una tassa o un regalo in un mercatino per strada siete nei paesi asiatici, arabi qui è la prassi e non spazientitevi qui la nostra lenta burocrazia italiana vi sembrerà una vera formula uno . Se tutto va bene e se non ci sono navi militari in transito, il giorno dopo inizia l’attraversata che si completa in due giorni, il primo giorno sino ad Ismailia, dove si pernotta, il secondo da Ismailia a Port Suez.

Io arriverò di giovedì e dovrò restare fermo un giorno prima di intraprendere il passaggio, il venerdì è giorno di preghiera per i mussulmani e non se ne parla.

In questi giorni ho messo in moto un pò di amici per risolvere il problema di scegliere l’Agente Navale e oggi verso mezzogiorno mi ha contattato la “FELIX Maritime” da Porto Suez e la sorpresa è stata che è di proprietà di un amico che non vedo da ben 28 anni e che non sentivo da almeno tredici, dal giorno della comunione di mio figlio, domani all’arrivo troverò lui che provvederà a tutto.

Con calma poi vi spiegherò chi è Felix e vi relazionerò anche su cio che capiterà nei prossimi giorni per ora vi lascio e torno alle mie cose, alla rotta, alla cena e all’appuntamento Skype con i familiari.

BUON VENTO a tutti.

Vingor
13-02-14, 11: 12
@Vingor...fai più attenzione quando quoti un messaggio, questa volta l'ho sistemato io, ma la prossima volta....so già che non esisterà! ;)
Grazie:sorry:

basilischio
13-02-14, 17: 21
........... ci si mette in contatto Radio ..............
Ci puoi descrivere il tipo di apparecchiatura radio che utilizzi, per le comunicazioni a breve e lunga distanza, l tipi di antenna, le frequenze, eventuali codici ecc..?
Posso immaginare che per le lunghe distanze usi un apparato HF, che richiede andenne abbastanza lunghe, quindi sarebbe interessante sapere come vengono posizionate, mentre per quelle le distanze brevi immagino usi un VHF o UHF e lì i problemi di installazione antenna sono minori.

bsk
13-02-14, 17: 57
Giovedì 14/0/2014 ore 17:45

Alle dodici ho iniziato a vedere la costa. Verso le 15:00, dopo le prime 200 ore di viaggio e quasi 1200 Mn percorse, passo in mezzo a navi ormeggiate davanti a Porto Faud e Porto Said in attesa di passare il Canale di Suez. In breve entro nel Canale e ormeggio nel locale Yacht Club dove trovo il mio amico Felix che, come promesso, mi attende per le pratiche burocratiche e che starà con me nei prossimi giorni, sarà la mia guida, il mio pilota nel canale di Suez, una bella rimpatriata.
È una giornata di sole anche calda, minima 10 gradi e massima 21, all’arrivo scopro che la Felix Marittimer ha una sua sede anche a Porto Faud e che ha un suo molo riservato con 25 posti barca per lunghezze sino a 25 metri e pescaggio massimo 3 metri.
Passeremo la serata e domani tra Port Said e Port Fuad, visto che domani è giorno di preghiera e riposo per i mussulmani, rammentate i due porti sono una zona franca da tasse il che invita allo shopping.
Port Fuad è praticamente il proseguo di Port Said, sono collegati fra loro da dei piccoli traghetti gratuiti che fanno continuamente la spola.

Intanto il mio stomaco ha dei ricordi precisi è mi mette voglia di tornare ad assaporare dei piatti che non mangio da decenni, Felix dovrà portarmi a bere il fantastico caffè arabo e a gustare:
I Falafel: che hanno probabili origini egizie, considerati quasi un piatto nazionale in Israele (tanto da essere proposti nei menù dei ristoratori ebrei) sono molto popolari nei paesi mediorientali. Oggi sono rinomati e apprezzati a livello mondiale grazie alla squisitezza che li caratterizza, dovuta agli ingredienti che li compongono. Sono polpette fritte molto fragranti e speziate, a base di fave o ceci tritati con porro o cipolla, aglio, cumino e coriandolo.
I Falafel sono una vera e propria delizia per il palato grazie appunto alla presenza significativa delle componenti alimentari che contribuiscono a dare loro un sapore intenso e irresistibile. Da degustare appena preparati, oggi in Medio Oriente possono essere acquistati anche presso apposite bancarelle, mentre in Europa sono stati introdotti dalle rosticcerie turche come alternativa vegetariana all’ormai famoso Kebab.

Il Ful: che è un piatto tipico dei paesi arabi preparato e consumato come colazione, un piatto sostanzioso per affrontare con energia il resto della giornata. Realizzato con fave secche, che ne costituiscono l'ingrediente caposaldo, che vengono cucinate a fuoco lento in contenitori di rame, il ful viene generalmente preparato impiegando anche prezzemolo tagliato, aglio, cipolla, spremuta di limone e una buona dose di olio di oliva, ingredienti che lo rendono una prelibatezza unica e sostanziosa, ma che, come accade per i piatti tipici, possono riscontrare variazioni, talvolta, ad esempio, possono essere impiegati pomodori, cumino in polvere, peperoncino, sale marino integrale e altro ancora.

Il Koshari: è un piatto tipico della tradizione culinaria egiziana a base di riso, pasta, lenticchie e ceci a cui vengono aggiunti uno strato di aglio egiziano e aceto amalgamati con salsa di pomodoro speziata. Il tutto viene solitamente guarnito con cipolle fritte che contribuiscono a dare al piatto un sapore particolare.
E’ ideale per vegani e vegetariani, vista la mancanza di carni, anche se ultimamente si sta diffondendo l'usanza di aggiungere fegato fritto o carne di pollo, dati i loro costi economici. Se in Egitto è considerato un piatto nazionale, il Koshari viene preparato anche in altre parti del Medio Oriente ed è noto con altri nomi, in Palestina, ad esempio, è chiamato mjadarah, mentre in Siria mudardara. Di origine persiana è un piatto popolare anche tra i turisti che grazie agli ingredienti che lo compongono, (esclusa forse la salsa di pomodoro piccante), risulta un piatto leggero e prelibato.

Poi l’onnipresente carne, dal piccione ripieno (piatto nazionale egiziano), alle Kosfta (polpette di carne trita) e infine gli impegnativi Tawera (un misto di trippe servito con il riso).
Per finire in dolcezza con la Konafa che è fatta da sottili spaghetti con miele, mandorle e cocco e la Basbussa, una pasta a base di semolino e cocco.
Che fame :)

Tramite Felix intanto tutte le pratiche sono state inoltrate e i pagamenti effettuati, ha pensato a tutto lui, nel nostro caso i costi per l’attraversamento del Canale e le pratiche di Agenzia sono stati i seguenti:
Diritti di Agenzia: US$ 98
Visti di uscita: US$ 65
Tariffa di attraversamento: US$ 448
Mance varie: US$ 60 e 5 stecche di Marlboro e 4 pacchetti di Sigari Toscani
Per un totale di US$ 671 + le sigarette ed i sigari

La cambusa la riempiremo poi in un secondo momento a Suez insieme ai pezzi di ricambio, batterie, gasolio, ecc. ecc..
Ora scusatemi, ma muoio dalla voglia di chiacchierare davanti ad una birra con vecchio amico, ricordare assieme è ancora più bello che farlo da soli :), tranquilli ci sarà tempo per raccontare anche a voi una parte almeno di quei ricordi che affollano la mia mente, luoghi, oceani, marinai, cibi, e tanto altro ancora.

Per ora il solito saluto, BUON VENTO a tutti

bsk
13-02-14, 18: 47
Ci puoi descrivere il tipo di apparecchiatura radio che utilizzi, per le comunicazioni a breve e lunga distanza, l tipi di antenna, le frequenze, eventuali codici ecc..?
Posso immaginare che per le lunghe distanze usi un apparato HF, che richiede andenne abbastanza lunghe, quindi sarebbe interessante sapere come vengono posizionate, mentre per quelle le distanze brevi immagino usi un VHF o UHF e lì i problemi di installazione antenna sono minori.

Ciao amico mio io uso, come gia detto alcuni post fa, una connessione internet satellitare, ma per legge non puo essere la sola presente a bordo.
Per barche come il mio Vagabondo, ovvero oceaniche, si monta anche una sistema radio SSB l'unica soluzione, riconosciuta a livello mondiale, che garantisce le comunicazioni sulle lunghe distanze barca - barca e barca - terra.
E' adottata da tutte le barche impegnate in navigazioni d'altura (molto nota la ARC) e concettualmente si può intendere come la radio VHF, però con portata praticamente illimitata: non è raro ne difficile collegarsi da un oceano all'altro, o stabilire un contatto in Italia mentre si naviga in Pacifico.
In aree di navigazione più ristrette, è norma quotidiana stabilire un contatto con altre barche per lo scambio di informazioni.
Caso tipico e molto noto sono le cosiddette "NET" attive nell'area caraibica e polinesiana: appuntamenti radio a orari stabiliti, durante i quali le barche presenti nel raggio di qualche centinaio di miglia si scambiano notizie sulle condizioni meteo, situazioni di traffico, aiuti sanitari ecc.

L'abbonamento al servizio SailMail permette lo scambio di email e la ricezione dei files Grib a tutti i naviganti che non sono titolari della licenza di radioamatore. E' un servizio che copre l'intero Pianeta, di qualità, semplice e dal costo accessibile.
Grazie a numerose stazioni a terra e ad uno sfruttamento ottimale della propagazione radio delle onde corte (da 3 a 30Mhz), è possibile stabilire sicuri contatti radio praticamente da ogni angolo del Globo, anche il più remoto.
Durante una traversata atlantica o alla fonda in una baia della Polinesia come della Croazia, le email continueranno ad arrivare in barca. Basti immaginare che tutta l'area Mediterranea è servita dalla stazione in Belgio e già dalle Canarie ci si può collegare indifferentemente in Belgio come in Canada.

Se tra i membri dell'equipaggio è presente un radioamatore OM, è disponibile gratuitamente l'analogo servizio Winlink.

Il servizio richiede il software dedicato AirMail, per Windows o Linux. E' un software gratuito, utilizzabile sia per SailMail che per Winlink. Gestisce la creazione/modifica dei messaggi con una logica di utilizzo molto simile ai comuni programmi email di ufficio (Outlook, Thunderbird ecc.) e automatizza quasi del tutto il collegamento radio.

Il modem è collegato al GPS mediante un segnale NMEA; il programma è così in grado di conoscere il proprio punto nave, e di scegliere la stazione ottimale a cui collegarsi tenendo conto della propagazione radio di quel momento. Il collegamento sarà quindi del tutto automatico.

Il servizio GRIB è gratuito, disponibile 24 ore su 24 in tutto il mondo. I files ricevuti, di dimensione estremamente ridotta (10-20kB), vengono direttamente interpretati e visualizzati dal programma FaxView/GetFAX usabile all'interno di AirMAil. Gli stessi files sono poi sovrapponibili, mediante trascinamento con il mouse, sulla cartografia di SOBvMAX, con la quale eseguire raffinate pianificazioni di rotta.

La radio HF è anche un ricevitore dalle caratteristiche professionali. Grazie ad esso possiamo ascoltare i notiziari Broadcast da tutto il mondo (le "radio nazionali"), e ricevere le carte MeteoFAX.
In tutto il Mondo è presente una rete di diffusione di carte meteo via radio, gratuita per tutti. Le carte si visualizzano sul pc grazie a un programma integrato in AIRMAIL che provvede alla decodifica del segnale audio proveniente dal modem.
I meteofax ricevuti vengono memorizzati per visioni e stampe successive.

Il componente fondamentale che determina il successo o meno di un collegamento radio SSB è l'antenna.
Senza un buon impianto d'antenna nessuna radio garantirà un buon collegamento.
Su una barca a vela sono possibili tre soluzioni per ottenere un' antenna dal sicuro funzionamento:

- Paterazzo isolato: mediante isolatori specifici, viene ottenuto un segmento isolato elettricamente dal resto della barca, che sarà l'elemento irradiante. Il segmento, della lunghezza di almeno 10 metri, deve iniziare a 2 metri circa dal piano di coperta, e finire circa 2 metri prima della testa d'albero. Ovvio che il paterazzo deve essere metallico e non in tessile (Spectra, PBO). Ma gli isolatori sono sicuri? SI!! Gli isolatori d'antenna vengono costruiti dagli stessi fabbricanti che producono gli arridatoi e il resto della ferramenta, quindi sono specifici per l'uso nautico. Non solo: nonostante le apparenze l'isolatore lavora in compressione e non in trazione. L'attacco terminale - fune, come per gli arridatoi e gli stralli, si sceglie a pressione o a vite tipo Norseman.

- Antenna a stilo da almeno 7metri , montata a poppa. A volte è di fatto l'unica scelta, quando l'armo (specialmente a ketch) non permette altre soluzioni.

- Un cavo elettrico teso da poppa alla testa d'albero, sempre elettricamente isolato, di almeno 10 metri. E' la soluzione più economica, ma applicabile solo dopo aver valutato l'interferenza elettromagnetica con i cavi del sartiame. Si usa spesso sui catamarani.

Io ne ho due sul Vagabondo, sia il paterazzo isolato che lo stilo da 7 metri,tutte le trasmissioni avvengono su frequenze delle onde corte, con modulazione SSB.

Ma come ho gia spiegato nel post precedente a questo giorni fa io uso con più costanza e familiarità la connessione satellitare della KVH Industries: http://www.kvh.com/
spero di averti chiarito un po le cose e di essere stato esauriente nella spiegazione, ho copiato le pagine del depliant che è in dotazione con l'apparecchiatura :) io non ne capisco poi molto,alla prossima :)

Zoppo
13-02-14, 20: 35
Caro BSK,

se fossi lì con te andremmo a mangiare anche il riso beriani, che pur essendo di origine indiana, è molto comune fino al mar Rosso, ed è a base di riso, pollo, mandorle, uvetta e pinoli
La tabula: un insalata di semolino grosso con pomodoro, cetriolo, peperone, cipolla e prezzemolo tritati finissimi, quasi come il semolino stesso
La qubba: una polpetta piatta di carne d'agnello coperta di grano e cotta al vapore
Ma soprattutto lo shish-kebab: carne di montone (l'agnello non va bene) tritata grossa con prezzemolo e cipolla compattata intorno a uno spiedo sottile e piatto, e messo a cuocere direttamente sulla fiamma (mai alla brace): la cottura è veloce, perciò non perde il grasso restando friabile e fragrante; se invece cuoci alla brace, ci mette troppo e diventa una polpetta asciutta.
Da bere potremmo fare un po' di yogurt salato diluito in acqua, sì, ecco, tanto per fare un po' di folclore, ma poi passare a una sfilza di boccali di birra ghiacciata da far venire la sincope ai pinguini, oppure un bel rosato aromatico che con tutta quella verdura, se non troppo acetosa, ci potrebbe stare anche bene.
Adesso sotto con la carne che poi nel Mar Rosso si torna al pesce.

L'hai mai assaggiato il pesce balestra? per me non è male.

Buon vento!

bsk
15-02-14, 17: 36
Felix M., il Neozelandese com’era chiamato dagli altri velisti, per noi solo La Quercia.

E' l'uomo che ho incontrato di nuovo a Porto Faud dopo anni che non lo vedevo più e che mi ha pilotato nella discesa del Canale di Suez.
Nato nelle Isole Chatham, a Port Hutt per la precisione, non si sa bene quando visto che non ha mai dichiarato la sua età. Credo che sia un 3/5 anni più anziano di me, direi un classe 1952/1950.
Lui, quando parla di se, dice che è un polinesiano perchè la sua isola, casa sua, è culturalmente polinesiana, non neozelandese. Questo e poco altro abbiamo saputo di casa sua e della sua famiglia, di cui parlava molto poco.

L’ho conosciuto nel maggio del 1977, cioè quasi 37 anni fa, e ho diviso con lui 7 anni di Oceano e non solo, su barche diverse, con “padroni” diversi, in avventure diverse, una vita fa.

La prima volta che lo vidi era ormeggiato in un porto delle Bermuda, in piedi, diritto, vicino all’albero maestro di un magnifico 60 piedi inglese ed io entravo per ormeggiare su una barca americana che arrivava da Boston.
Mi rammento che m’impressionò lui non la barca, era un tronco, massiccio, solido, incuteva rispetto e sicurezza. Avrei scoperto che come me faceva parte di un equipaggio che scorrazzava i ricchi con i loro amici in giro, per raccimolare soldi e fare ciò che amava, solcare gli oceani.

Lo incrociai di nuovo poi in gara, uno contro l’altro, sempre al soldo di signori con i soldi che possedevano barche da sogno che non sapevano portare e assoldavano quelli come noi per gareggiare e vincere in queste gare amatoriali fra yacht club; per avere un trofeo da esporre nella sala grande del loro club e vantarsene con amici e conoscenti.

Gia, facevamo quello per vivere, equipaggio, scuola di vela, rimessaggi, manutenzioni e trasferimenti di barche da un molo a un altro, da un porto ad un altro, eravamo pagati dai grandi Yacht Club per questo e i soldi che racimolavamo ci servivano poi per costruirci il nostro piccolo armo e sparire in giro per il mondo per tornare a battere cassa a soldi finiti o magari per trovare quelli necessari a curare eventuali danni causati dall’oceano :)

Sarebbero poi arrivati gli anni 80 e con le conoscenze in quegli ambienti sarebbero spuntati i ricchi anziani che sognavano con te, con i tuoi racconti e le tue fantasie, che saranno disposti a metterci i soldi per farti costruire la barca e quell’impresa di cui poi, loro, si sarebbero vantati esibendo il trofeo.

Quando nel 1982 toccherà a me mettere in piedi quei sogni, fare gli equipaggi, diventare IL VECCHIO, lui sarà uno dei chiamati e per sette anni non ci separeremo più. Molti cambieranno in quegli anni, verranno per un semestre, altri per uno o due anni e poi andranno via, molti rifiuteranno di venire, lui sarà li, fisso, indomabile, solido e presente appunto come una QUERCIA come lo chiameremo noi.

Con lui e con altri ho condiviso tutto, onori e sconfitte, dolori e gioie, paure e atti di audacia. S*****ttature e sbornie da capogiro, con lui ho visto spettacoli magnifici e assaporato le meraviglie della natura, ma anche assistito allo sfogo della stessa, alle sue prove di forza contro la quale sai di non essere nulla.

Di quei giorni non ci sono libri, filmati, articoli di stampa, non esisteva internet, You Tube, il circo mediatico del grande business non era ancora approdato alla vela che era solo per pochi, relegata ai ricchi nei circoli nautici o nei piccoli porti di pesca per i veri amanti degli Oceani.

È la grande vela, quella di uomini mito come Éric Tabarly, Alain Colas, Rich Wilson, Jean-Luc Van Den Heede, detto VDH, Olivier de Kersauson e di tutti quelli che furono i loro equipaggi e/o contro i quali si batterono condividendo con loro l’amore per l’Oceano e l’avventura fra le onde ed il vento.

Sono gli anni delle regate transoceaniche da cui poi prenderanno il via quelle famosissime di oggi.

Dopo arriverà la tecnologia, il grande business e il circo mediatico e nascerà tutto quello che oggi conoscete e considerate “grande vela” come la Vendée Globe, la Volvo Ocean Race, l’Americans Cup.

«Il mare, il mio mare, non è che velocità.
Non l’ho mai immaginato in quanto pescatore o marinaio della Marina Militare o mercantile, anche se sono stato almeno uno di loro.
Velocità, vela, competizione con gli altri e prima di tutto con te stesso, un banco di prova di ciò che ognuno di noi è e puo.
Non ho mai amato altro, anche se ho fatto altro.
Non ho mai immaginato la navigazione in un altro modo; anche se ho navigato in modi diversi e non potrò mai immaginarla diversamente.
Rimane la mia unica passione, anche se oggi viene dopo mia moglie e mio figlio».

Olivier de Kersauson, il grande navigatore bretone, dice/scrive:
“Prendere il mare è tutto, tranne una fuga; è, al contrario, una disciplina, fatta di regole. Decidere di andare a cavalcare le onde è una conquista e, per conquistare, bisogna partire. È la straordinaria tentazione dell’immensità. Il mare, è il cuore del mondo.
Voler visitare l’oceano, è andare a conoscere i colori dell’assoluto. Mi è sempre sembrato indecente di non voler andare a vedere il mondo, dappertutto. Avevo bisogno di partire per tutti gli oceani del modo, di scoprire tutti i porti… Per me, é vitale: più si è dentro al mondo, più bisogna percorrerlo”.

“La solitudine non è necessariamente confortante, ma mi riporta alle mie azioni e mi conduce a essere in perenne trattativa con me stesso. Non sono mai stanco della solitudine ed è spesso difficoltoso uscirne fuori. Essere solo mi permette di uscire da me stesso e di sentirmi inebriato dal silenzio”.

“Ho sempre pensato che avevo il dovere di vivere le mie avventure in mare per tutti quelli che avevano sognato di farlo e non avevano potuto! Sono sempre stato ben consapevole delle mie possibilità. Dunque, la mia eleganza, la mia nobiltà, è di “andare verso il rischio”.

BUON VENTO

giovigor
16-02-14, 09: 22
Buona Domenica e buon vento Vecchio ...continuo a leggere con la curiosità di un bimbo nell'attesa di nuove avventure! :D

bsk
16-02-14, 10: 59
Buona Domenica e buon vento Vecchio ...continuo a leggere con la curiosità di un bimbo nell'attesa di nuove avventure! :D

Tutto è avventura anche se qui siamo in Mar Rosso e la costa da tutti e due i lati è a tiro di.....nuoto :) il bello verrà quando saremo in pieno Oceano e la terra sarà lontana mille miglia da tutti i lati allora si che sarà davvero avventura pura, solitudine, mare e vento.
intanto io veleggio e chiacchiero con Felix poi vi racconterò

BUON VENTO e BUONA DOMENICA a tutti voi terraioli :)

bsk
16-02-14, 16: 47
Con Felix stiamo bevendo, ridendo e ricordando in questi giorni, rammentato momenti che non ci sono più se non appunto nei nostri cuori e amici, maestri, che ci hanno insegnato e guidato nella nostra vita sia di Marinai che di semplici Uomini.
Alcuni di essi, gia citati da me in queste prime pagine del Diario, altri no, e mi sono reso conto che possono essere degli emeriti sconosciuti per la maggior parte di chi mi legge ed allora ho pensato fosse meglio fare un pò di storia della vela con qualche citazione.
Cominciamo con:

Sir Francis Chichester,
il 28 maggio 1967, migliaia di spettatori accolgono con entusiasmo il 65enne Francis Chichester quando il suo yacht “Gypsy Moth IV” entra nel porto di Plymouth dopo un giro del mondo in navigazione solitaria durato 9 mesi.

Il navigatore inglese, che ha circumnavigato in barca a vela il Capo di Buona Speranza e il Capo Horn, ha percorso complessivamente 29.630 miglia marine, battendo diversi record. Non solo è riuscito a fare il giro del mondo in una piccola barca a vela (16,5 m) nei tempi più brevi mai realizzati, ma ha anche percorso il tragitto più lungo senza fare soste in porti intermedi (15.500 miglia marine).

L’avventura di Ser Francis inizia il 27 agosto 1966, in condizioni decisamente sfavorevoli. Poco prima della partenza il velista subisce un incidente e si ferisce a una gamba, in modo tanto grave da poter a malapena camminare. Inoltre, non è soddisfatto della barca che ha costruito egli stesso per il viaggio e che durante i test si è dimostrata poco maneggevole.
Già il primo giorno dopo la partenza da Plymouth, Chichester viene colpito dal mal di mare e, come se non bastasse, si verifica un primo difetto nel dispositivo di comando automatico.

La rotta attraverso l’Atlantico porta il navigatore lungo la costa occidentale della Spagna e dell’Africa fino al Capo di Buona Speranza.
Dopo averlo circumnavigato, Chichester prosegue verso est, diretto in Australia. Il primo porto in cui prevede di far sosta è quello di Sydney. Tuttavia, dopo aver oltrepassato il Capo di Buona Speranza, incontra tempeste e piogge violente.

Nel resoconto del viaggio, scrive:
“Entravano molto vento e molta acqua proveniente sia dal mare sia dalla pioggia violenta. Dovevo tenermi sempre ben saldo, perché la barca rollava e le onde si infrangevano sul ponte. Dopo aver ammainato le vele, mi sono sentito male e sono sceso in cabina per sdraiarmi e cercare di dormire. È stato inutile. Mi ero appena tolto la cerata, quando la “Gypsy Moth” ha cominciato a inclinarsi...”.

Tuttavia, superata la tempesta, l’11 settembre il navigatore inglese raggiunge la fascia dei tropici.
I pesci volanti che a volte si abbattono sul ponte costituiscono una gradevole variante alla sua dieta. Durante questo lungo periodo di solitudine, Chichester è spesso profondamente depresso, ma non si perde mai d’animo.

Il 12 dicembre 1966, dopo 107 giorni in mare, raggiunge finalmente Sydney, in Australia. Durante la conferenza stampa da lui organizzata, un giornalista gli chiede quando si sia sentito più giù di morale, e Ser Francis risponde senza esitare: “Quando è finito il gin”.
A questo punto, il navigatore inglese ha perso più di 15 chili di peso ed è in cattive condizioni fisiche, ma non si lascia convincere a interrompere il viaggio.

Il 29 gennaio 1967, affronta il tratto da Sydney a Plymouth, che lo porta ad attraversare Capo Horn e le isole Falkland.
Dopo meno di 100 miglia marine, la sua imbarcazione viene travolta da uno dei temutissimi cicloni che spazzano il Mar di Tasmania, ma riesce a resistere. Nonostante il mal di mare che lo assale spesso durante le frequenti tempeste, dopo nove mesi di navigazione raggiunge Plymouth.

Appena in tempo: dopo pochi giorni dal suo arrivo, viene ricoverato d’urgenza per un’ulcera intestinale. La regina Elisabetta II lo nomina cavaliere il 7 luglio successivo.

bsk
16-02-14, 16: 50
Eric Tabarly, il Bretone: è nato a Nantes nel 1931 ed è scomparso in mare nel 1998 mentre navigava a bordo del suo Pen Duick III. Resta il più famoso navigatore francese ed è stato certamente uno dei primissimi al mondo.

Ha navigato in tutti gli oceani, egli stesso racconta di aver cominciato prima a navigare che a camminare. Imparai ad andare a vela per andare a scuola. Debutta nelle competizioni veliche nel 1959.

Il suo primo successo risale al 1964, quando al timone del Pen Duick II vinse la seconda edizione della Ostar, regata transatlantica in solitario.

Nel 1967 con il Pen Duick III riesce in un’impresa mai eguagliata: vincere nella stessa stagione il Fastnet e la Sidney – Hobart.

Nel 1969 vince la transpacifica San Francisco-Tokio.

Nel 1972 la Los Angeles-Tahiti.

Nel 1976 con il secondo trionfo nella Ostar entra nella storia della vela come unico navigatore ad aver vinto per due volte la più difficile regata in solitario.

Nel 1980 batte uno dei record più vecchi della vela, quello sulla traversata atlantica, che resisteva da 75 anni percorrendo la distanza in 10 giorni, 14 minuti e 20 secondi.

Il suo più grande allievo Philippe Poupon ha detto di lui: Pochissimi grandi della vela sanno insegnare e trasmettere amore per ciò che fanno. Tabarly è stato il più grande anche per questo.

La vita del Bretone è la storia di un uccellino nero e di un grande velista, che a sette anni, quando più che velista era ancora un bambino, s’innamorò di una vecchia barca che ansimava sulle rive della Loira. La barca si chiamava Yum, aveva all'incirca una trentina d'anni e cadeva a pezzi: il piccolo Eric, con l'aiuto del papà, la risistemò e la ribattezzò. Divenne «Pen Duick», il nome bretone della cinciallegra dal capo nero.
Nero - un segno distintivo che accompagnerà tutta la vita del grande velista - era anche lo scafo di «Pen Duick». E cinque furono i «figli» che seguirono quella barca, chiamati tutti con lo stesso nome, amati tutti dello stesso amore e distinti soltanto dal numero romano progressivo.
Per Eric, il padre fondatore della vela francese, marinaio silenzioso di un mondo non ancora divorato dagli sponsor, divenne la barca della vita e della morte.

Il Bretone era un uomo che fece del mare la sua ragione di vita e che nel mare ha trovato la sua tomba. Fu esattamente alle 22.45 del 12 giugno 1998, a cinquantacinque chilometri dalla costa di Milford Haven, in Galles.
Tabarly, il suo «Pen Duick» e quattro uomini di equipaggio erano diretti in Irlanda per celebrare i 100 anni dell'architetto William Fife, che aveva progettato la barca. Un viaggio tranquillo, come può essere tranquillo il viaggio di un marinaio abituato a solcare gli oceani in solitario, al governo di una barca senza equipaggiamenti elettronici, al massimo una radio trasmittente, e orgoglioso di farsi venire i calli alle mani maneggiando vele di tela grezza.
Ma alle 22.45 di quel maledetto 12 giugno, al largo della costa gallese, accade qualcosa d’imprevedibile: un cambio di vento, la barca che ha un sussulto, un gancio che impazzisce, volteggia e colpisce in pieno petto il vecchio lupo di mare. Lui, Eric il Bretone, che non usava misure di sicurezza perché diceva che non servivano, che non si legava mai perchè non voleva offendere il mare, che praticava nudo, senza orpelli tecnologici, quella particolare religione che è il navigare a vela, si trova all'improvviso inghiottito da onde scure.
Uomo in mare, gridano dal «Pen Duick». E non è un uomo qualsiasi.
L'equipaggio è formato da gente con esperienze lontane e diverse da quelle del VECCHIO: un fotografo di 63 anni, una coppia di amici di mezza età, un luogotenente di marina in pensione. Non c'è bisogno di essere dei maghi, quando al timone c'è Eric. Basta assecondarlo.
Con l'acqua a 11 gradi di temperatura, diranno poi i medici, un uomo può sopravvivere poche ore, tre o quattro al massimo.
Succede che all'inizio l'organismo spinge il sangue a proteggere gli organi vitali, cuore e cervello soprattutto; poi, con il passare dei minuti, il gelo invade ogni cellula, sfonda nel petto, paralizza il cuore, fa precipitare la temperatura corporea. Intorno ai 33 gradi subentra la prima, decisa fase di incoscienza. Tra i 30 e i 25, il coma.
L'allarme viene dato alle 7, quando «Pen Duick» incrocia una nave commerciale australiana. La radio di bordo, diranno i compagni di Eric sottolineando grottescamente la terribile nemesi, aveva le batterie scariche. Quando scattano i soccorsi massicci, l'inutilità degli sforzi appare del tutto evidente, ma è come se tutto un popolo non volesse arrendersi all'idea di aver perso in maniera così stupida e sublime uno dei personaggi più amati, una gloria sportiva come solo la Francia sa creare.

Quel braccio di mare al largo del Galles diventa la tomba di Eric il Bretone, l'uomo che non voleva far male alle onde, il marinaio che nel 1964, con «Pen Duick II», un ketch di 13,60 metri, aveva vinto la Ostar battendo il leggendario sir Francis Chichester e l'intera, odiata Inghilterra velica. Per questo si guadagnerà il soprannome di «the fox», la volpe.
Il mito di Tabarly nasce in quei giorni e a celebrarlo si scomoda non soltanto, e non solo virtualmente, la casalinga di Sedan, ma persino il presidente Charles De Gaulle. «Cher Eric, lei è l'orgoglio di Francia». «Merci, mon général».

Per la cerimonia funebre a Brest, sarà il presidente Chirac a stringersi intorno alla vedova Jacqueline, originaria della Martinica, e alla figlia Marie.
Al funerale del mare partecipa tutto un Paese: cinque colpi di cannone e due corone di fiori vengono lanciate dal «Pen Duick Premier» e dal «Pen Duick VI», l'ultimo uccellino nero della serie d'oro. Con quella stessa barca, Tabarly firmò l'altro grande successo nella Transat Ostar, nel 1976, quando tutta la Francia aspettava Alain Colas e il suo superautomatico e gigantesco «Club Mediterranée» e invece, sbucando da un silenzio tenebroso (come al solito, aveva tagliato le comunicazioni con il mondo), al traguardo di Newport arrivò proprio Eric il Bretone.

Era un uomo e uno sportivo che ha elettrizzato un'epoca non solo con le vittorie, ma anche con le clamorose sconfitte, esito non imprevedibile di una visione molto naif della vela.

Come dice Isabelle Autissier, affascinata dal mito, ma nel prendere le distanze da esso, quel tipo di mentalità che privilegia l'istinto sull'organizzazione non ha più senso nel mondo della vela di oggi.
«Tabarly - ha spiegato la più famosa velista di Francia - fu sempre fedele a se stesso anche quando il mondo intorno a lui cambiava. Il suo concetto di barca era semplice: uno scafo, delle vele e dei muscoli. Poteva vincere, poteva perdere: l'albero che si rompeva o gli sponsor che si disperavano erano problemi che non gli appartenevano.
Navigare per lui era un'impresa soprattutto fisica, carnale, intima, che doveva spingersi fino all'estremo per avere un valore morale. Io non ne sarei capace».

Era un uomo rustico, legnoso, ma assolutamente naturale, un uomo giustamente considerato l'ultimo dei mohicani marini.
Né genio né extraterrestre: semplicemente un uomo libero.

bsk
16-02-14, 16: 52
Bernard Moitessier: nel 1968, classe 1925, fa parlare il mondo intero per la decisione di abbandonare la regata intorno al mondo in solitaria e senza scalo. Proprio quando è in testa a tutti e l'attendono onori e premi favolosi, volta le spalle alla fortuna per continuare invece la navigazione lontano da rotte troppo affollate e soprattutto senza spirito di competizione.

Moitessier diventa un mito, e non solo per gli amanti della navigazione. Dirà in seguito "tendevo in alto, molto in alto, al limite estremo della mia visibilità, ai confini del mio istinto, là dove le cose mutano forma". Cullato dalle onde lunghe dell'Oceano Pacifico spiegherà poi il suo provocatorio abbandono della corsa in un libro che diventa un cult, La Lunga Rotta.

Quindi, per quattordici lunghi anni di lui non si saprà più niente. Vivrà nelle isole della Polinesia, sempre in barca, ma la sua filosofia di vita non è la fuga dalla civiltà piuttosto la ricerca delle grandi verità della vita e con un impegno costante per le nobili battaglie dell'ecologismo e del pacifismo a cui partecipa attivamente, a cominciare dalla campagna condotta nel 1973 dagli autonomisti della Polinesia francese che si oppongono agli esperimenti nucleari nel Sud Pacifico.

Vivendo il mare, sul mare e per il mare, ma sempre vicino agli uomini di buona volontà Moitessier non si stanca di combattere quello che egli chiama il grande nemico: la stupidità umana, senza distinzioni di classi e di origini, che la si trovi nei chilowatt delle centrali nucleari, nell'illusione delle guerre giuste e nelle presunte superiorità di chi le combatte, nelle forme di colonialismo più subdolo, meno visibili e più ingombranti, nelle scelte irresponsabili e inique del cosiddetto progresso.

Zaino in spalla Moitessier trascorrerà anche un breve periodo della sua vita lontano dai mari del sud, per intraprendere la strada della meditazione, del tai chi, e per avvicinarsi agli insegnamenti di Gurdjeff.
Poi tornerà alla sua barca per continuare a girare di isola in isola interessandosi a tentativi di coltura felicemente riusciti, soprattutto piantando palme da cocco per salvaguardarne l'esistenza, incrementare la produzione della copra e frenare lo spopolamento degli atolli.

Moitessier muore il 16 giugno 1994 pochi mesi dopo la pubblicazione del suo libro testamento, "Tamata e l'Allenza", che lo ha reso una leggenda.

L'hippie degli oceani, il giardiniere delle isole, come veniva soprannominato si arrendeva alla "Bestia" come egli chiamava il tumore che lo aveva lentamente consumato.

bsk
16-02-14, 16: 54
Olivier de Kersauson, o visconte Olivier de Kersauson de Pennendreff, nato a Bonnétable dans la Sarthe, il 20 luglio 1944, è un campione della vela francese, amante dei grandi spazi e scrittore.

Mitico personaggio che per quarant'anni ha percorso i più grandi e pericolosi oceani del mondo. Un uomo profondamente libero che ha abbandonato, fin dall'adolescenza, la società consumistica del benessere, per inseguire i suoi sogni di libertà tra i mari. Traumatizzato da bambino dagli orrori della Guerra Mondiale, Olivier insegue ancora oggi il suo desiderio di evasione.

Durante gli scali sulla terraferma, ha incontrato popoli di tutto il mondo di cui racconta straordinari episodi.
Ha avuto il privilegio di iniziare ad apprendere la navigazione a bordo delle barche Pen Duick di Eric Tabarly, con il quale ha condiviso molte regate oceaniche importanti. Poi ha continuato da solo, vincendo clamorosi record di velocità, a bordo di giganteschi trimarani.

Vive tra la Bretagna, dove è nato, e Moorea, in Polinesia, nel Pacifico.

Detentore nel 1989 del record del giro del mondo in solitario in 125 giorni, 19 ore e 32 minuti sulla barca a vela "Un autre regard" (ex-Poulain), un trimarano di 23 metri.

Detentore nel 1997 del Trofeo Jules Verne in 71 giorni, 14 ore e 22 minuti su "Sport-Élec", un trimarano di 27,4 metri.
Poi si adegua alla vela che cambia cosa che altri non fanno per scelta o perché non sanno farlo, diranno i maligni, e continua a vincere.

Detentore nel 2004 del Trofeo Jules Verne in 63 giorni, 13 ore e 59 minuti su "Géronimo".

Detentore del Giro dell'Australia, The Challenge, nel luglio 2005, 17 giorni 12 ore, 57 minuti.

Ha realizzato la Transpac da Los Angeles a Honolulu in 4 giorni 19 ore e 31 minuti.

Nel 2006, batte il record San Francisco-Yokohama in 14 giorni, 22 ore, 40 minuti.

Nel 2006, Kersauson aveva stabilito il tempo di riferimento per la traversata a vela tra il Giappone e Hong-Kong: 4 giorni, 17 ore, 47 minuti e 23 secondi).

Qualche settimana più tardi, l'11 giugno 2006, batte un nuovo record, sullo stesso percorso, ma in senso inverso. Ha percorso le 4482 miglia del percorso tra Yokohama e San Francisco in 13 giorni, 22 ore e 38 minuti.

Olivier de Kersauson è settimo di otto figli. I suoi antenati si sono distinti nella storia della Francia; uno di loro ha comandato la flotta di Saint Louis partita per le Crociate. Suo fratello Yves de Kersauson divenne Ammiraglio al termine di una carriera nella Marina. Suo fratello Florent de Kersauson è il creatore della regata Route du Rhum.

bsk
16-02-14, 16: 55
Agostino Straulino:
È una delle figure leggendarie della vela italiana. Istriano, impara ad andare in barca per andare a scuola. Le sue prime esperienze sono dunque nel Golfo del Quarnaro.

Successivamente frequenta l'Accademia Navale di Livorno. Durante la seconda guerra mondiale fu ufficiale nella Decima MAS, tra gli assaltatori del gruppo gamma che piazzavano le cariche esplosive magnetiche sotto le navi britanniche nella rada di Gibilterra.

Nella carriera Militare raggiunse il grado di Contrammiraglio.

Al termine della guerra, nel corso dei lavori di sminamento nel Golfo di Taranto, un ordigno bellico gli esplose vicino e lo rese quasi cieco. La vista ricomparve lentamente, ma il suo amore per la vela lo spinse ad allenarsi durante la notte, quando non era necessario vedere perfettamente, per prepararsi ai Giochi Olimpici del 1948.

Dal 1965, per una decina d'anni, ha avuto il comando della Amerigo Vespucci. Passate alla leggenda l'uscita a vele spiegate dal porto di Taranto attraverso il canale navigabile e la risalita a vela del Tamigi sino Londra.

Straulino ha ottenuto una medaglia d'oro alla XV Olimpiade (Helsinki - 1952) per la vela - classe interna star e nella stessa specialità una medaglia d'argento alla XVI Olimpiade (Melbourne - 1956). Dopo questi successi la vela italiana ha dovuto aspettare 48 anni e Alessandra Sensini per andare nuovamente a medaglia in un'olimpiade.

È stato campione mondiale nella One Ton Cup con l'imbarcazione Kerkyra.

Nel 2002 gli venne conferito dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi l’ordine di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana.

A 88 anni vinse per la quinta volta consecutiva la regata over 60 di Napoli.

É morto all'età di oltre 90 anni in una stanza dell’ospedale militare del Celio poi la sua salma è stata portata all'aeroporto di Lussinpiccolo da un elicottero della Marina Militare Italiana per esser tumulata in tomba di famiglia dopo funerale e funzione religiosa presenziati da parenti e autorità italiane e croate.

Nato per essere marinaio, disse: «Sulla mia isola sono venuto al mondo e cresciuto. Là ho capito il mare e il mare mi ha accolto tra i suoi abitanti. Là ho conosciuto il vento e l'ho fatto diventare mio amico».

bsk
16-02-14, 16: 58
Ambrogio Fogar: nasce a Milano il 13 Agosto 1941 ed anche se non è un velista puro merita di essere citato fra di loero.
Fin da giovanissimo coltiva la passione per l'avventura. A soli diciotto anni attraversa le Alpi con gli sci per ben due volte.
Successivamente si dedica al volo: al suo 56° lancio con il paracadute subisce un grave incidente, ma si salva con grande fortuna. La paura e lo spavento non lo fermano e arriva ad ottenere il brevetto di pilota per piccoli aerei acrobatici.
Nasce poi un grande amore per il mare.

Nel 1972 attraversa in solitario l'Atlantico del Nord per buona parte senza l'uso del timone.

Nel gennaio 1973 partecipa alla regata Città del Capo - Rio de Janeiro.

Dal 1 novembre 1973 fino al 7 dicembre 1974 compie il giro del mondo in barca a vela in solitario navigando da Est verso Ovest contro le correnti e il senso dei venti.

E' il 1978 quando "Surprise", la sua barca, nel tentativo di circumnavigare l'Antartide viene affondata da un'orca e naufraga al largo delle isole Falkland. Comincia la deriva su una zattera che durerà 74 giorni con l'amico giornalista Mauro Mancini. Mentre Fogar verrà tratto in salvo per coincidenze fortuite, l'amico perderà la vita.

Dopo aver trascorso due mesi intensi ed impegnativi in Alaska per imparare a guidare i cani da slitta, Fogar si trasferisce nella zona dell'Himalaia e successivamente in Groenlandia: il suo obiettivo è preparare un viaggio in solitaria, a piedi, per raggiungere il Polo Nord. L'unica compagnia sarà il suo fedele cane Armaduk.

Dopo queste imprese Fogar approda in televisione con la trasmissione "Jonathan: dimensione avventura": per sette anni Fogar girerà il mondo con la sua troupe, realizzando immagini di rara bellezza e spesso in condizioni di estremo pericolo.
Fogar non poteva non subire l'attrazione e il fascino del deserto: tra le sue avventure successive annovera la partecipazione a tre edizioni della Parigi-Dakar oltre a tre Rally dei Faraoni.

E' il 12 settembre 1992 quando durante il raid Parigi-Mosca-Pechino la macchina su cui viaggia si capovolge e Ambrogio Fogar si ritrova con la seconda vertebra cervicale spezzata e il midollo spinale tranciato.
L'incidente gli provaca un'immobilità assoluta e permanente, che ha come grave danno conseguente l'impossibilità di respirare autonomamente. Da quel giorno per Ambrogio Fogar resistere è l'impresa più ardua della sua vita.

Durante la sua carriera Fogar è nominato commendatore della Repubblica Italiana e ha ricevuto la medaglia d'oro al valore marinaro.

Nell'estate del 1997 compie un giro d'Italia in barca a vela su di una sedia a rotelle basculante. Battezzata "Operazione Speranza", nei porti dove si ferma, il giro promuove una campagna di sensibilizzazione nei confronti delle persone disabili, destinate a vivere su una carrozzella.

Ambrogio Fogar ha scritto vari libri, due dei quali "Il mio Atlantico" e "La zattera", hanno vinto il Premio Bancarella Sport.
Tra gli altri titoli: "Quattrocento giorni intorno al mondo", "Il Triangolo delle Bermude", "Messaggi in bottiglia", "L'ultima leggenda", "Verso il Polo con Armaduk", "Sulle tracce di Marco Polo" e "Solo - La forza di vivere".

Per comprendere i valori umani che Fogar rappresentava e che egli stesso voleva trasmettere sarebbero sufficienti poche delle sue stesse parole (tratte dal libro "Solo - La forza di vivere"): "In queste pagine ho cercato di mettere tutto me stesso.
Soprattutto dopo essere stato così duramente ferito dal destino. Tuttavia ho ancora un ritaglio di vita.
E' strano scoprire l'intensità che l'uomo ha nei confronti della voglia di vivere, basta una bolla d'aria rubata da una grotta ideale, sommersa dal mare, per dare la forza di continuare quella lotta basata su un solo nome: Speranza.
Ecco, se leggendo queste pagine qualcuno sentirà la rinnovata voglia di sperare, avrò assolto il mio impegno, e un altro momento di questa vita così affascinante, così travagliata e così punita si sarà compiuto.
Una cosa è certa: nonostante le mie funzioni non siano più quelle di una volta, sono fiero di poter dire che sono ancora un uomo."

Ambrogio veniva considerato un miracolo umano, ma anche un simbolo e un esempio da seguire: un sopravvissuto che può portare la speranza a quei duemila sfortunati che ogni anno in Italia sono vittime di lesioni midollari; il suo caso clinico dimostra come si può convivere con un handicap gravissimo.
"È la forza della vita che t’insegna a non mollare mai - racconta lui stesso - anche quando sei sul punto di dire basta. Ci sono cose che si scelgono e altre che si subiscono. Nell'oceano ero io a scegliere, e la solitudine diventava una compagnia. In questo letto sono costretto a subire, ma ho imparato a gestire le emozioni e non mi faccio più schiacciare dai ricordi.
Non mi arrendo, non voglio perdere".

Dal suo letto Ambrogio Fogar aiutava la raccolta di fondi per l'associazione mielolesi, era testimonial per Greenpeace contro la caccia alle balene, rispondeva alle lettere degli amici e collaborava con "La Gazzetta dello Sport" e "No Limits world".

Dalla scienza arrivavano buone notizie. Le cellule staminali danno qualche chance: si sperimentano per la sclerosi multipla, poi, forse, per le lesioni midollari. Contemporaneamente all'uscita del suo ultimo libro "Contro vento - La mia avventura più grande", nel mese di giugno 2005 arrivava la notizia che Ambrogio Fogar era pronto a recarsi in Cina per sottoporsi alle cure con cellule fetali del neurochirurgo Hongyun. Poche settimane dopo, il 24 agosto 2005, Ambrogio Fogar si spegneva, a causa di un arresto cardiaco.

"Io resisto perché spero un giorno di riprendere a camminare, di alzarmi da questo letto con le mie gambe e di guardare il cielo", diceva.
E in quel cielo, tra le stelle, ce n'è una che porta il suo nome: Ambrofogar Minor Planet 25301. Gli astronomi che l'hanno scoperta l'hanno dedicata a lui. È piccola, ma aiuta a sognare ancora un po'.

Questi sono solo i primi a loro seguiranno altri nomi, altre storie legate non solo agli uomini dell’oceano, ma anche alle regate che ne hanno contribuito a creare il mito.
BUON VENTO

bsk
17-02-14, 09: 53
si ringrazia Alessio Floris consulente sull'acquisto e la vendita di imbarcazioni da diporto, autore del sito ALYACHT, ***EDIT *** per le notizie biografiche dei grandi velisti che ho pubblicato, se volete capire un po di più di vela e barche dategli un occhio :)

bsk
19-02-14, 17: 17
Sabato 15/02/2014 - Mercoledì 19/0/2014 Il Canale di Suez sino a Hurgada.

Alle 11,30 con il mio amico Felix come pilota a bordo inizia l’avventura della discesa del Canale di Suez verso Ismailia, cittadina costruita a metà del Canale durante i lavori per la realizzazione dell’opera.
Discendere il Canale è davvero emozionante anche se va fatto rigorosamente a motore, mentre noi scendiamo le navi cargo e le portacontainer risalgono passandoci a pochi metri.
La sera andiamo a fare una passeggiata per la cittadina che si presenta molto carina.

Il giorno dopo si parte alle 05,00. C’è molto vento da Nord, ma non possiamo andare a vela per cui motore fino a Suez e da li proseguiamo a vela verso Wadi Dome o "Ain El Sokhna" sulla costa Egiziana del Mar Rosso, a soli 150 km, circa un'ora e mezza di macchina dal Cairo, posto noto come "Spiaggia del Cairo.", siamo in Mar Rosso.
Wadi Dome è un posto squallido, a soli 22 chilometri a sud della spiaggia di El Sokhna, un grosso resort moderno con tanti ristoranti e alberghi completamente vuoti di questa stagione.
PRIMA TAPPA DEL VIAGGIO conclusa, percorse 1.215Mn.

Eccovi la mappa consultabile con tanto di zoom spero vi piacia :):
http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=24572&verify=310547040729599a6cae4c4fc9d72bc1

Lunedì 16/02/2014 molliamo gli ormeggi verso le 10,30 dopo aver fatto cambusa. Scendiamo a vela la costa Ovest sotto un forte vento da N/NW e Felix è ancora con me, mi vuole accompagnare sino al golfo di Aden e precisamente sino a Port Ash Shihr nello Yemen dove salirà su uno dei suoi battelli per tornare indietro.
In serata siamo in vista della baia di Marsa Telement, ceniamo con un pesce pescato in giornata.

La mattina seguente raggiungiamo la costa del Sinai attraversando tutto il Mar Rosso settentrionale. Incrociamo mercantili e petroliere.
Nel pomeriggio siamo a ridosso della costa Ovest del Sinai, i colori sono stupendi, il sole picchia sulla sabbia del deserto disegnando strisce di colore diverso.
Nel tardo pomeriggio diamo fonda nella baia di El Tor. Il portolano dice che è vietato ancorare perché è zona militare, ma non ci dicono nulla e trascorriamo li la notte.

Mercoledì 19/02/2014, dobbiamo attraversare un tratto di mare pieno di barriere coralline e d’isolotti e approdare, in serata, a Hurgada.
I colori e i paesaggi di oggi rimarranno nei nostri occhi a lungo, tutto è stupendo. Si vola a oltre 10 nodi spinti da un potente vento settentrionale. Alle 16,00 entriamo nel Marina di Hurgada.
Serata in paese, bellissime sensazioni, ci fermeremo per un pò.

I giorni seguenti trascorreranno tra visite alle barriere coralline e cene nei ristoranti della zona.

Zoppo
20-02-14, 22: 59
Io non lo sapevo, ma su Militari Forum, ogni 100 messaggi, contabilizzi tot punti che puoi convertire in miglia Alitalia, e così viene fuori che mi posso prendere un biglietto A/R per Hurghada. Corro all’Idroscalo di Milano dove mi aspetta un Aermacchi nuovi di pacca e via: in sole 12 ore, dopo aver fatto scalo a Roma, Napoli, Rodi e Il Cairo, sono sul Mar Rosso.
Timbro sul passaporto, salgo su una vecchia Peugeot 405 station wagon che mi sembra di essere negli anni 70 e via, verso sud.
Arriviamo al porto, pago il taxi, arraffo lo zaino e inizio a cercare il Vagabondo: corri di qui, corri di là, fino a quando sento urlare <<Zoppo! Zoppo!!>> E’ BSK, il nostro Vecchio.
Insomma che per una volta la cena la prepara lui: una pasta fresca che si era portato da casa, congelata, con la pomarola, ma che pomarola; e da bere un vinello rosso leggero.
Insomma, come va, come non va, no Basilischio non l’ho più sentito, peccato… Poi viene fuori il limoncello, il nocino, l’arancello, un toscano e a dormire.

Il giorno dopo il Vecchio mi sveglia all’alba: caffè, pane e molliamo gli ormeggi; dietro di noi, una lunga V disegna onde dal riflesso caldo e violaceo. Usciti dal porto mettiamo in folle, ci mettiamo contro vento, issiamo la randa e appena alziamo il fiocco che si gonfia, BSK, vira un po’ a dritta, prende il vento, spegne il motore e ci facciamo portare dagli elementi. Vorrei parlare ma alla fine mi viene solo da sorridere, e poi sarebbe un peccato distrarre BSK intento a tessere il suo arazzo invisibile fatto di mare e di vento; tra l’altro, il fuso, siamo noi.

Quando guardi la costa, per un po’ vedi i resort più improbabili disegnati dagli architetti più megalomani del mondo: quello a forma di piramide, quello con gli archi di trionfo, quello con la cupola, l’altro in stile nonsisacosa. Poi per fortuna si fanno sempre più radi e appare il deserto, il deserto che si abbevera nel Mar Rosso, che poi di rosso c’è solo il deserto, di una pietra rossa e sgretolosa, come se fosse un grosso torrone andato a male. Uno si aspetta chissà quali spiagge e invece no perché sono tutti sassi acuminati che uno per coricarsi, piuttosto che srotolare l’asciugamano dovrebbe fare una colata di cemento. In qualche caletta però, c’è una sabbia gialla e grossa, come se fosse pastina per minestra che quando ci cammini sopra fa croc-croc. Non è sabbia: è la cacca dei pesci pappagallo che rosicchiano corallo dalla mattina alla sera e che perciò cacano corallo (d’altronde, mica possiamo aspettarci mozzarelle), che trascinato dalle onde crea le spiagge più belle del mondo. Qui non sono le più belle del mondo ma se puoi evitare le pietre acuminate va benissimo.

<< Vai giù e scegliti la muta >> mi dice il Vecchio << che siamo quasi arrivati >> e allora io, con l’entusiasmo di un bambino, scendo sotto coperta, aprò l’armadio e appese, c’è pieno di mute: una più bella dell’altra. La prima e la seconda sono uguali; ne prendo una, la guardo e vedo che ha il leone di San Marco <<ah! A queste c’è sicuramente affezionato >> perciò la rimetto al suo posto come se fosse una reliquia. Ne prendo un’altra, molto scura: ha una grande fiamma gialla e non capisco se è dei Carabinieri o della GDF, ma la rimetto a posto. Poi ce n’è una rossa e nera che potrebbe fare al caso mio ma… no: è dei Vigili del Fuoco. Poi ce ne sono altre e alla fine ce n’è anche una con un gallo e la bandiera francese . << E questa? Ah sì >> dico dandomi una manata sulla test << sarà di Orange. >> Ne resta una: è una mezza muta leggera, tutta nera, da dilettante: va bene per me. Trovo anche una maschera, una vecchia Pinocchio col ferretto nel mezzo, due pinne nere dure come tutto, una cintura coi pesi,il gav e vado su.
<< Tutto bene? >> mi fa BSK. << hai trovato l’occorrente? >>
<< Perfetto >> dico io mentre ficco la bonbola nel gav e ci attacco le fruste dell’aria.

BSK mi fa vedere la carta nautica e mi spiega che siamo a Erg Samaya, che << è meglio se prima vai sotto, giri un po’ intorno a questo scoglio qui e poi, quando sei fuori, ti lasci trascinare dalla corrente: andrai verso sud. Quando ti stufi lanci la sonda, io la vedo e ti vengo a prendere. >>
<< OK >> faccio io, gli do la schiena, mi faccio controllare che sia tutto ok, poi schiacciandomi la maschera al viso faccio un bel passo avanti e ciaf, vado in acqua. Il gav, bello gonfio mi riporta su.
<< Tutto OK? >> grida BSK. Io unisco pollice e indice a fare una O, poi butto il pollice in giù, scarico il gav e i pesi mi trascinano di sotto. Sembra che scendo veloce, ma in realtà cerco di andare piano e di compensare bene, e infatti va tutto per il meglio. Vedo che sono a 12 metri di profondità ma il fondo è ancora lontano, perciò continuo a scendere fino a un paio di metri dal fondo dove mi fermo e controllo: sono a 20 metri. Pensavo di non essere più capace e invece è come andare in bicicletta e trovo subito l’assetto adoperando i polmoni: fantastico! E inizio a girare.

Per prima cosa vedo un grosso anemone e me lo immagino fritto con una buona bottiglia di vino bianco secco e asprigno, ma poi un pesce pagliaccio fa capolino e mi dispiace. Di fianco di sono dei coralli scuri circondati da una nuvola di pesciolini trasparenti. Do un paio di pinnate e sul fondo vedo un pesce scorpione, che io non so ma è talmente brutto che deve venir fuori una zuppa di pesce impareggiabile. Sullo scoglio c’è pieno di pomodori di mare e un enorme grappolo di coralli molli, gialli, rossi e arancioni. Come un gigantesco ventaglio, un branco di pesci farfalla, gialli con gli occhi neri su un rombo blu, mi balena davanti. Provo a seguirli ma è impossibile, però mi fermo davanti a una murena marrone chiaro che torna verso lo scoglio. Sulla sabbia c’è una montagnola di sabbia che sale su, come fosse un vulcano di mezzo metro: capisco che è la tana di un pesce balestra e mi allontano che sono abbastanza aggressivi; successivamente ne vedrò tanti: a righe verdi e gialle, blu cangiante da oltremare al celeste, nero con la riga celeste, grigio a rombi neri… Uno se li può anche immaginare ma se va su google immagini, basta digitare che li vede benissimo! Procedo e mi imbatto in un paio di pesci scatola che come mi vedono si gonfiano un po’ perdendo i classici spigoli, un riccio di mare che avrà avuto mezzo metro di diametro, pesci chirurgo sohal, un branco di pesci farfallo rigati e sul fondale una razza color senape coi puntini celesti, assolutamente improbabile quanto reale.
Il giro dello scoglio è finito, ho consumato un terzo della riserva d’aria, sono ancora a 20 metri e decido di lasciarmi trascinare dalla corrente lungo il reef. La prima cosa è una parete di gorgonie immense, ventagli di due metri rossi, come se fossero ballerine di flamenco, e in mezzo pieno di sergenti maggiori (sono pesciolini simili ai saraghi), tordi di tutti i colori, pesci pappagallo e in un anfratto, i re di triglia.
Adesso mi ritrovo come in un promontorio, il fondale è molto profondo ma decido di non andare oltre, però di resistere un po’ alla corrente e guardare nel blu, che a volte ci sono delle sorprese, e in fatti prima appare un grosso pesce napoleone, una bestia di almeno un metro, dei carangidi grossi color dell’alluminio, dei barracuda lunghi un metro che lasciano intravedere i dentini fitti e aguzzi, e poi dei bonitti, come se fossero tonni piccoli, e su una sporgenza dello scoglio, un raro pesce coccodrillo.
Smetto di resistere e mi lascio trascinare di nuovo in mezzo alle gorgonie che diventa un giardino di coralli in mezzo al quale c’è un polpo che appena mi vede cambia colore come un camaleonte, e una murena piccolina gricio chiara, un pesce pietra, pesci angelo, pesci bandiera e mentre mi giro per guardare il fondo, intravedo una splendida razza che sembra volare e nascondersi nel buio. Poi ancora un pesce istrice, pesci balestra, pesci pappagallo e intanto sono sotto la metà dell’aria, perciò lentamente ricomincio a risalire portandomi verso i 16 metri. Quando credevo di aver visto tutto, mi imbatto in un orata di mezzo metro: non che fosse bella, ma enorme sì! Mica come quelle di allevamento da noi che sono tutte 300g!!! Poi scopro un piccolo nudibranchio, una portentosa meraviglia della natura, due sogliole nell’atto di riprodursi, un pesce lima di almeno 80 centimetri, pesci cristallo, pesci angelo, pesci scorpione, pesci leone, coralli, totani, madrepore, gorgonie e non so cos'altro.

Mi guardo in alto e non vedo alcuna imbarcazione.
Tiro fuori il palloncino e lo gonfio e sale su su come una bandiera a segnalare la mia posizione.
Risalgo lentamente e anche se non ho bisogno di fare decompressione, faccio una sosta a 5 e poi un’altra a 3 metri.
Riemergo col braccio sinistro teso e a una cinquantina di metri dal mio pallone, trovo il Vagabondo e BSK che sorride sornione.
Mi tolgo il gav, lo gonfio, mi ci corico sopra comincio a pinneggiare verso la barca.
<< Allora? >> fa BSK, << tutto bene? >>
<< Tutto perfetto >> dico io lanciandogli il boccaglio.
Risalgo e sento la stanchezza. Sento la stanchezza che dovrei dimagrire, altro chè!
Mi tolga la muta e la appendo al sole. Mi spoglio, mi asciugo e mi metto una vecchia tuta.
<< Com’era di sotto? >>
<< Da non crederci. Se uno non c’è mai stato, per tanto che gli dicano, non ci crede, pensa sempre che esagerino. >>
Levo l’ancora, cazz.o la cima del fiocco, la barca rolla un po’ e si riparte. Io mi verso una tazza di caffelatte caldo dal thermos e mi siedo a sinistra e guardo un po’ in avanti, un po’ indietro e osservo BSK al timone che sembra uno di quei musicisti, di quei virtuosi della fisarmonica, che battono il tempo, suonano e si fanno l'accompagnamento tutto da soli, e si commuovono pure.

bsk
21-02-14, 12: 28
HURGADA:

La località è divisa in tre zone distinte: Ed-Dahar, Sigala e Tourist Village.
Sigala è la zona della vita notturna e dei ristoranti.
Tourist Village è la zona costiera famosa per le spiagge e i villaggi turistici.

Fra i ristoranti poteva mancare la Pizzeria napolItaliana???!!!!! Certo che no ed ecco spuntare “Rossi Italian Food” che ha come insegna un gigantesco Tricolore.

Vista la sorpresa della visita di Zoppo e della sua voglia d’immersione con il suo stupendo racconto pieno di luci e colori fantastici, dobbiamo fare delle precisazioni: HURGADA è un tempio delle gite subacquee.

Vent’anni fa solo pochi navigatori ed amanti del mare venivano qui ad esplorare questi stupendi fondali marini e avevano come punto d’appoggio solo un piccolo e povero villaggio di pescatori.
Lo sfrenato sviluppo turistico ha portato migliaia di appassionati a venire qui oggi ed il litorale ha sofferto per questa selvaggia frequentazione e per la cementificazione della costa e il riporto delle tonnellate di sabbia per creare le spiagge degli alberghi e dei villaggi turistici ha definitivamente seppellito i coralli più vicini alla riva e mutato la vita sottomarina.

Oggi i calcoli dicono che giornalmente siano almeno 150 i battelli ufficiali che navighino fra HURGADA e le barriere coralline e le numerose piccole isole poste al largo, a cui sono da aggiungere le barche dei privati come appunto il VAGABONDO.
Per questo sino dal 1992 è stata creata l’HEPCA, un’associazione non governativa per la tutela e la protezione dell’ambiente, che ha posato e garantisce la manutenzione di ben 360 BOE di ormeggio disseminate nei vari punti di immersione della zona così da evitare che i battelli gettino le ancore sulle barriere coralline.
Da alcuni anni poi l’EEAA ha classificato come zona protetta tutta la costa tra il Governatorato di Suez e la frontiera Sud dell’Egitto.
Perciò se ci verrete vi consiglio di fare capo ad uno dei Centri Subacquei riconosciuti di cui troverete depliants e pubblicità nell’ufficio del vecchio Porto nonché alle reception di tutti i grandi alberghi del luogo, così eviterete di commettere errori con spiacevoli conseguenze (dalla multa all’arresto).

Noi ci fermeremo qui ancora oggi e domani ripartiremo puntando decisi e spediti verso lo Yemen e l’appuntamento con la barca della FELIX MERITTIME con la quale il mio amico Felix tornerà indietro al suo lavoro ed io invece poi proseguirò nel mio viaggio intorno al mondo.

Ora si deve decidere dove andare a mangiare, anche se conoscendo Zoppo e Felix credo che opteremo per una bettola fuori zona turistica, magari su un’isoletta, con cucina del posto, credo che opteremo per il pesce :)

bsk
22-02-14, 11: 00
Sabato 22/02/2014

A malincuore ripartiamo, prua verso lo Yemen dove Felix ed io ci dovremo salutare, lui tornerà al suo lavoro ed io proseguirò nel mio viaggio, anche Zoppo e volato indietro, a casa dalla moglie e da Zoppino.

All’ultimo momento abbiamo deciso di non entrare a Port Ash Shihr come volevamo in un primo momento, ma vista la situazione nel golfo di ADEN e nello Yemen abbiamo deciso di non entrare nelle sue acque territoriali e di attendere la barca di Felix e di trasbordarlo in mare aperto, saranno loro a rifornirmi se mi mancasse qualcosa a bordo, anche perché le pratiche burocratiche richieste sarebbero tante.

Dato che non tutti conoscono come ci si deve comportare in barca a vela quando si è all’estero, vediamo se mi riesce a fare un pò di chiarezza sulla cosa, anche perché il mondo è vario e complesso.

Abbiamo Paesi grandi e piccoli, Paesi ricchi i cosidetti “civili” e poverissimi e ognuno di loro ha le proprie leggi e il proprio modo di trattare con le barche.

Ci sono porti amici, dove i funzionari sono gentilissimi e la gente è felice di ricevere gli stranieri “che arrivano da lontano”.

Ci sono Paesi strani e difficili se non addirittura pericolosi, come la Colombia, il Venezuela, Panama, il Pakistan e appunto lo Yemen, dove leggi poco chiare fanno sì che il trattamento riservato alla barca dipenda dall’arbitrio dei funzionari.

Infine ci sono paesi (pochi per fortuna) che le barche non le accettano del tutto: Libia, Arabia Saudita, Iran, Irak, Emirati, Birmania. Anche per questi però la regola non è assoluta. In caso di vera emergenza nessuno negherà mai a una barca l’autorizzazione ad attraccare.

Infine ci sono i Paesi in guerra, da cui è bene tenersi alla larga, la cui lista cambia sempre.
Per fortuna la stragrande maggioranza delle circa 190 nazioni del globo che hanno accesso al mare, è aperta e amichevole. Se ci sono dubbi sull’atteggiamento di un Paese è bene informarsi prima: la fonte più preziosa sono i portolani per il diporto nautico.

Un portolano (il cui nome deriva dalla parola latina portus, porto) è un manuale per la navigazione costiera e portuale o aeronautica basato sull'esperienza e l'osservazione, contenente informazioni relative ad una delimitata regione.
In esso sono riportate informazioni utili al riconoscimento dei luoghi tramite descrizioni testuali, disegni e carte geografiche; contiene informazioni sulla normativa locale, su pericoli e ostacoli alla navigazione come secche o relitti; indicazioni per l'ingresso nei porti, per l'ancoraggio ed ogni altra informazione ritenuta utile alla navigazione e alla sicurezza.
Nel portolano troviamo non soltanto i riferimenti per il cabotaggio costiero, ma anche l'indicazione di rotte in mare aperto, In mancanza ci si può informare presso i consolati o le ambasciate.

Piccola o grande che sia la barca, fatta in casa o costruita da un cantiere, portata da un gruppo di giovani o da un equipaggio di professionisti, in tutti i Paesi del mondo è soggetta alle regole che si applicano al naviglio commerciale.

Anche lo skipper, sia egli un ragazzino o un vecchio lupo di mare, viene chiamato Comandante e trattato col rispetto e la deferenza dovuti alla sua responsabilità.
Ci si aspetta da lui la conoscenza delle leggi internazionali e delle formalità cui barca ed equipaggio sono soggetti durante la permanenza in acque straniere.

Entrando nelle acque territoriali ci si deve dirigere verso un porto doganale (Port of Entry), cioè un porto dotato di dogana e polizia in grado di eseguire le formalità d’ingresso. L’elenco dei porti doganali di ogni Paese è riportato di solito sui portolani. Ovviamente per arrivare in porto si è obbligati a navigare nelle acque territoriali, senza, in un certo senso, averne diritto, e questo è accettato, purché la rotta sia breve e diretta, senza digressioni immotivate. A poche miglia dall’arrivo ci si mette in contatto radio (Vhf, canale 16 o 9) con le autorità. Si dichiarano la nazionalità, il nome della barca, il porto di provenienza, il numero di persone a bordo e l’ora prevista d’arrivo. Le autorità portuali danno istruzioni su dove ormeggiare e su cosa fare dopo. Questo è ciò che succede di norma, ma ci sono anche le eccezioni. All’ingresso in porto, una volta ormeggiati al posto assegnato, va issata una bandiera gialla (Q f1ag) sotto la crocetta di dritta che significa appunto richiesta di dogana.
In alcuni Paesi gli ufficiali doganali vengono personalmente a bordo, con tanto di uniforme, per compiere tutte le formalità. In altri sarà il Comandante a essere autorizzato a scendere con i documenti per raggiungere gli uffici. In tutti i casi nessun altro potrà sbarcare sino al termine delle operazioni di dogana, polizia, guardia medica, ecc. ecc.

I documenti necessari per la pratica d’ingresso sono:
1. Il Libretto di navigazione con i dati della barca e il nome del proprietario
2. Il passaporto di ogni passeggero
3. La Lista dell’equipaggio (Crew List) in molte copie con nome, cognome, nazionalità, ruolo e numero di passaporto di ogni membro dell’equipaggio e in calce la firma del Comandante.
4. Il Documento d’uscita (Clearance) rilasciato dal Paese da cui si proviene indicante il nome della barca, i dati dell’equipaggio, la data e il porto di partenza.
Quest’ultimo documento è importantissimo perché attesta la “buona condotta” della barca nei paesi precedenti.

La pratica d’entrata ha una durata variabile, da un’ora sino ad un giorno.
Al termine, la bandiera gialla viene ammainata e sostituita con la bandiera del paese ospitante (bandiera di cortesia). A questo punto, barca ed equipaggio sono liberi di muoversi a terra e per mare, compatibilmente con le leggi del Paese.

Non è quasi mai necessario disporre in anticipo del visto se si entra in una nazione in barca a vela. Quasi tutti i Paesi lo rilasciano in porto al momento delle pratiche, con una procedura veloce e una spesa inferiore a quella necessaria per farlo in Italia. Fanno eccezione a questa regola, da quello che ne so, solo l’Australia, l’India e la Papua Nuova Guinea.

Per la navigazione nelle acque costiere, la pesca e le aree proibite, ogni Paese ha le sue leggi e la navigazione costiera non sempre è consentita. È bene informarsi all’arrivo sulle eventuali limitazioni.
A volte viene richiesto di presentare un piano di navigazione che indichi il percorso e le soste previste (questo avviene in Egitto, Madagascar, Indonesia, Eritrea … ); a volte il funzionario si stupirà per la domanda dicendo che ovviamente si può andare dappertutto (Polinesia, Malesia, Sudafrica, Australia…..); altre volte si stupirà per la ragione opposta, dicendo che, ovviamente, non si può andare da nessuna parte senza il permesso scritto della Security, cosa che accade appunto nello Yemen.

La pesca con le lenze, con le canne e con la traina, in genere è consentita, quella col fucile subacqueo è comunemente vietata.

Il Comandante è responsabile del proprio equipaggio, della sua condotta a terra, dei danni provocati ad altre barche, del rispetto delle leggi locali, ecc. ecc. Non sono responsabilità da prendere alla leggera, rammentate che ogni atto contro le leggi in vigore nel Paese in cui vi trovate, anche se a carico di singoli membri dell’equipaggio, ricadono sotto la responsabilità del Comandante.

Se un membro della ciurma desidera lasciare la barca e proseguire con altri mezzi è necessario chiedere l’autorizzazione alle autorità locali e modificare formalmente la composizione dell’equipaggio. Lo stesso vale per l’imbarco di un nuovo elemento.

Ora in viaggio, dobbiamo percorrere circa 1.900 Mn prima d'incontrare il passaggio di ritorno per Felix al largo dell'isola di Socotra in Oceano Indiano.
Se tutto va bene ci saremo intorno a domenica 02/03/2014 a quasi un mese dalla nostra partenza dalle coste salernitane.

BUON VENTO a tutti quelli che leggono :)

giovigor
22-02-14, 22: 10
...coinvolgenti i tuoi racconti..sicuramente Vecchio non conosci la noia...ma un po di nostalgia per casa..la famiglia.. penso si sente.....Buon vento Vecchio :D

beowuff
22-02-14, 22: 13
Bsk, che odori si sentono in mezzo all'oceano?

bsk
23-02-14, 10: 54
@giovigor: chiedimelo fra qualche mese ora è un po presto :)


@beowuff: si sentono quelli che porta il vento profumi di mare, di terra, di sporcizia umana, di bufere in arrivo, dipende da dove sei in quale parte del Mondo a quanto dalle rotte commerciali e a quanto dalla costa

bsk
26-02-14, 14: 52
Mercoledì 26 febbraio 2014, ore 14:45

siamo a metà strada dal punto d’incontro previsto con la barca di Felix con la quale tornerà al suo lavoro dopo questi giorni dedicati a me. Abbiamo navigato per 1000 Mn ed ora siamo in mezzo al Mar Rosso fra il Parco Nazionale Marino di Dahlak davanti a Massawa in Eritrea e le Isole Farasan Riserva Naturale Marina situata a 25 miglia nautiche al largo della città di Jizan, lungo la costa sud-occidentale dell'Arabia Saudita.

Il tempo è bello, caldo umido (fra i 20° di minima ed i 31° di massima) ed un bel vento costante fra i 9 ed i 15 nodi. Insomma un viaggetto tranquillo sino ad ora, questi giorni ci mancheranno lo so !!! 

Domenica saremo a Socotra che non è un luogo per turisti, è l'isola più bella del Medio Oriente, ancora proprio incontaminata perché da pochissimo aperta al turismo.
Un luogo improbabile, fantasticamente diverso, dove fauna e flora endemiche si armonizzano con le bizzarre formazioni rocciose, Socotra è un paradiso di spiagge magnifiche e barriere coralline incontaminate a cavallo fra il caldo Mar Arabico e dell'Oceano Indiano Seducente per i sub e indimenticabile per gli amanti dello snorkeling resterà per sempre nel cuore dei viaggiatori.

Situata nel Mar Arabico, a 350 chilometri dalle tormentate coste delle Yemen, Socotra era un tempo un luogo leggendario che si trovava ai margini del mondo conosciuto. Per i marinai era un posto da temere, con secche insidiose, violente bufere, abitanti ritenuti capaci di controllare i venti e dirigere le navi verso la riva per impadronirsene e saccheggiarle. Oggi l'abbondante biodiversità attira un nuovo genere di esploratori, che sperano di apprendere i segreti di quest'isola prima che la modernità la trasformi per sempre.

L'isola di Socotra è abitata. Sul suo territorio vivono al momento più di 50 mila persone, anche se il Governo dello Yemen ha costruito la prima strada solo alcuni anni fa a seguito dell'intervento dell'UNESCO nel 2008 che ha dichiarato l'Isola Patrimonio Naturale dell'Umanità.
Se decidete di visitare l'isola, scordatevi hotel e ristoranti sulla spiaggia e tuffatevi nella natura più incontaminata all'insegna dell'eco-turismo nel rispetto dell'economia locale incentrata soprattutto nella coltivazione dei datteri.

L'arcipelago è composto dall'isola principale di Socotra (3.625 km²), tre isole minori: ʿAbd al-Kūrī, Samha, Darsa e da alcuni scogli disabitati.
L'isola di Socotra è costituita da una piccola piana costiera, altipiani calcarei di tipo carsico e i monti Haghier che arrivano ai 1.525 m s.l.m..
L'isola ha un'estensione da nord a sud di circa 30-35 km e da est a ovest di 130 km.
Il clima è tropicale con piogge invernali d’intensità moderata e più intense nella parte interna. Nel periodo dei monsoni vi sono forti venti e mare molto mosso.

bsk
02-03-14, 11: 51
Domenica 2 marzo 2014, ore 11:30 (13.153373111032451, 55.188446044921875)

Siamo all’appuntamento con la barca che riporterà Felix al suo lavoro, alla sua vita “normale”. Abbiamo fatto un pò di giorni assieme in barca come una volta, passati a ricordare, anche senza parlare fra noi, solo guardandoci negli occhi.
Che volete farci un vagabondo oceanico ama i lunghi interminabili silenzi, sono il suo modo di parlare, di agire, di vivere. Può sembrare strano, assurdo, ma per uomini come noi è veramente sufficiente solo guardarsi negli occhi per sapere cosa si pensa, se non fosse così non si potrebbero superare le mille peripezie che l’oceano ti propone ogni momento quando vivi su di esso.
In barca ognuno sa cosa fare senza parlare o quasi, ognuno sa come e perché, sa cosa e dove, lo sa senza bisogno che venga detto, basta un colpo d’occhio, un grugnito, a volte un urlo. Cose che per chi vive “normalmente” non sono possibili comprendere, ma per uomini la cui sopravvivenza dipende dalla velocità di un gesto, è l’unico modo di farcela.
Veloci, presenti, in tanti, ma sempre solo un unico equipaggio.
Se uno scivola, se non ce la fa, dietro, presente, c’è un compagno pronto.
Non lo hai chiamato, non lo hai chiesto, non hai avvertito, ma sai che è li, perché tu saresti li se le parti fossero invertite. Solo così si può vincere, solo così si resta vivi, solo così alla fine rivedrai il sole, la luna, le stelle e il mare calmo e piatto. Solo così. Ed è per questo, che poi, non hai bisogno di parlare, di spiegare, di dire, anche dopo anni, decenni, che non vi vedevate, che non vi frequentavate, vi guardate di nuovo negli occhi e siete ancora li, presenti, sintonizzati sulle stesse frequenze, uno connesso all’altro. Vi racconterete di mogli, figli, lavori e case, di cose passate e accadute in questi anni in cui non vi siete visti, ma il resto, la vita in mare, quella non avrà bisogno di parole, ma solo di un veloce sguardo, di un incontro veloce di occhi e, tac, di nuovo interconnessi a vedere, pensare, agire come una sola cosa, come un abitante dell’oceano.
Difficile da spiegare, lo so, ma prendetelo per buono, è così e solo così può essere se……….poi, un giorno, seduto sul molo, guardando l’orizzonte, lo potrai raccontare.

Torniamo a Felix e al suo caicco, cioè un veliero turco di poco più di 25 metri, (Zoppo quel tipo di barca la conosci bene, vero!!!!!!!) una delle barche che la ditta di Felix noleggia ai turisti per portarli in giro per il Mar Rosso.
E’ stupendo, veramente magnifico, il suo lavoro e non solo quello, lo fa bene.
Il Motoveliero è dotato di:
- 6 Cabine doppie con letto matrimoniale con bagno privato, oltre 2 cabine con 2 letti singoli, anche queste con bagno privato. Le cabine sono climatizzate e sono dotate di controllo individuale e di aria condizionata.
- Dinette: angolo bar con cucina attrezzata, frigo, freezer, divano con tavolo tv, stereo, dvd.
- Esterno: 1 doccia, 14 prendisole sulla tuga, timoniera con tutta la strumentazione di bordo, tendalino di poppa, tavolo per 16 persone, divano a poppa, passerella e scala reale.
- Sicurezza: cabine e salone con estintori portatili, giubbotti salvataggio, autogonfiabile x 20 persone, tender 4,20 con 15 hp.

Ci siamo trovati a 45 Mn dalle coste dell’isola di Socotra, abbiamo gettato le ancore mettendo le due barche quasi una attaccata all’altra in modo da trasbordare facilmente.
Mi hanno portato acqua e viveri freschi per il mio viaggio, si è deciso di pranzare tutti assieme prima di lasciarci e andare ognuno per la sua strada.
I ragazzi di Felix hanno pescato abbondantemente e cucineranno loro.
Io mi rilasso ancora per un pò, poi so che inizierà il vero viaggio, la vera rimpatriata fra me e l’oceano. Sino ad ora è stata solo una stupenda gitarella fuori porta.
Leggo negli occhi di Felix e dei suoi ragazzi che anche loro sentono le stesse cose che avverto io e che molti di loro un pò m’invidiano, mi rispettano per quello che andrò a intraprendere davvero fra qualche ora.
Sento il loro rispetto, non so come spiegarlo, ma lo avverto come sento il vento fra i capelli o il calore del sole sulla pelle del viso, lo sento, lo so, e basta.

Il tempo è stupendo, il termometro segna 30°, il vento è lieve dai 6 ai 9 nodi da Est, umidità al 55%, giornata serena di sole e calma, solo verso sera è previsto un annuvolamento per poi tornare sereno nella notte ed il vento resterà quello dai 7 ai 10 nodi da Est per intensificarsi nella giornata di domani sino ai 14-19 nodi.

Credo che dirigerò la mia prua verso lo Sri Lanka tenendomi ben fuori dalle acque indiane, ma potrei anche optare per dirigere verso le Maldive, fra qualche giorno deciderò, per ora dalla cucina arriva un profumino che mette un certo languorino, odori che mi rammentano Zoppo e Zanzo ed i loro manicaretti a bordo del Corsaro II quest’estate.
Vado a farmi un bicchiere di vino e un pò di antipasto a dopo, magari, voi se vi va guardatevi la mappa di questa seconda tappa che qui si chiude, è quasi passato un mese, esattamente 25 giorni, dalla mia partenza dalle coste salernitane e il vero viaggio non è ancora cominciato, BUON VENTO a tutti :)

SECONDA TAPPA conclusa, percorse 2.850Mn in totale: http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=24623&verify=3683907a8bb982e3fe2109d4eec40cf0

bsk
02-03-14, 12: 01
date un occhio anche a questo:

http://www.marina.difesa.it/Conosciamoci/Notizie/Pagine/20140301_equatore.aspx

Tradizioni marinare: il passaggio dell'Equatore
La tradizione vuole che durante l'attraversamento il comandante dell’unità navale, o il marinaio che ha alle spalle il maggior numero di attraversamenti, si vesta da dio del mare per battezzare con acqua oceanica il proprio personale:)

bsk
06-03-14, 11: 55
Mercoledì 5 marzo 2014, ore19:00 (8.684887692420753, 63.83056640625)

Da tre giorni sono di nuovo solo, Felix è tornato alla sua vita, alla sua casa ed alla sua famiglia ed io sto proseguendo il mio viaggio virtuale fra fantasie e ricordi di giorni che furono e che oggi vivono solo appunto nei miei ricordi.
Ho percorso altre 584 Mn. e sono in pieno Oceano Indiano veleggiando verso lo Sri Lanka tenendomi lontano dalle acque e dalle coste dell’India e del Kerala per ovvi motivi.

Opto anche per non toccare nemmeno le Maldive, vista la burocrazia richiesta per navigare fra gli atolli di quelle isole, bisogna chiedere ed ottenere i permessi per tutto, pure per alzare una vela. Oggi è un’impresa visitare quelle acque, troppi interessi e troppi sodi da far girare, 30/40 anni fa non era così e quelle isolette minuscole erano un sogno con le loro barriere coralline. Adesso c’è persino una fabbrica della Coca Cola a Thulusdhoo.
Sembra incredibile, ma in un minuscolo porto di pescatori c’è un vero e proprio stabilimento della multinazionale più grande del mondo, con 120 operai, per la maggioranza del Bangladesh, dove sono prodotte le bevande gassate per rifornire tutti i resort delle Maldive.
E pensare che solo 30 anni fa fosse un vero paradiso, una laguna magnifica con dei fondali indescrivibili. Purtroppo anche qui tutto è cambiato, il corallo è tutto morto e i pesci, colorati, si aggirano spaesati in un paesaggio grigio. Ogni tanto si vede qualche grosso predatore, come i barracuda, i carangidi o qualche squalo, ma nel complesso la fauna sembra aver sofferto la moria dei coralli, cosa siamo riusciti a fare, a distruggere il Paradiso per fare denaro.
In quelle acque era fiorente la pesca al tonno e le barche per quella pesca erano i Dhoni, antiche imbarcazioni tutte in legno massiccio immarcescibile, senza chiodi metallici, ma solo perni di legno. Guardandole navigare o ferme in porto davano l’idea di robustezza, di forza dell’uomo e della sua abilità costruttiva, di chi sapeva andare davvero per mare a guadagnarsi la vita rispettandolo.
La caratteristica del dhoni è ancora oggi quella di avere la stiva centrale allagabile, per mezzo di due tappi, che serve come acquario. Prima i pescatori, con le reti, pescano dei piccoli pesciolini che poi mantengono vivi nella stiva allagata. Poi quando in oceano, grazie alla presenza rivelatrice degli uccelli, avvistano i branchi di tonni, iniziano a lanciare in acqua secchiate di pesciolini. I tonni voracissimi si avventano sulle facili prede, ma nella foga non si accorgono degli ami e alla fine finiscono nella stiva piena d’acqua all’interno del dhoni. Quindi, rimanendo in acqua, sopravvivono fino ad arrivare freschi al mercato.

Punto perciò la prua del Vagabondo verso il porto di Galle e farò tappa li, forse, fra 1.000 Mn. ovvero almeno altri 5 giorni di navigazione, deciderò al momento a seconda dei bisogni a bordo e dalla destinazione di approdo prossima. Sto pensando alle Isole Cocos che sono Australiane, ma per ora è prematuro parlarne sono solo pensieri.

Torniamo a noi, il Vagabondo è una favola, va quasi da solo, come se avesse vita sua. Certo sino ad oggi sono stato fortunato, il tempo è sempre stato clemente, anzi benevolo con il mio viaggio. Pensate che oggi è stata una giornata serena, di sole, con il termometro che è andato dai 23 ai 29 gradi, con un venticello da Est che ha soffiato dai 12 ai 15 nodi. So per esperienza che non sarà sempre così, ma sono certo che anche in quei giorni meno sereni il mio Vagabondo saprà reggere il mare.

Guardo il calendario e mi accorgo che oggi è un mese esatto da quando sono salpato dalle coste della mia amata Costiera Amalfitana, un mese che sono in viaggio, ho percorso 3.400 Mn., circa, e sono solo all’inizio.
Durante questo viaggio intorno al Mondo incontrerò altri amici del passato come Felix e sicuramente andrò a rivedere terre e acque toccate in quei giorni di una vita fa. Ricordare e sognare aiuta a vivere in questo oggi che sta sempre di più perdendo valori ed uscendo dai binari del suo giusto cammino, ma questo è solo il modo di pensare e di vedere le cose di un vecchio brontolone che racconta favole. Come i vecchi pescatori sui moli, che raccontano di cose e di fatti che paiono inverosimili, che sembrano fanfaluche tanto per gonfiare d’aria le vele. Io che il vento lo amo, lo temo e lo rispetto, so che non ha bisogno di parole a vanvera per avere aria, forza, anzi di solito spazza via chi non rispettandolo lo usa così, ma questa è un’altra storia.

La brezza della sera mette fame, è ora di andare a cucinare qualcosa, poi mangerò sul ponte in compagnia di un buon bicchiere di vino guardando le stelle e osservando l’orizzonte, solo con l’oceano, i miei pensieri e i ricordi.

BUON VENTO

bsk
10-03-14, 10: 52
Domenica 09/03/2014

Ormai mi sto avvicinando allo Sri Lanka ed al porto di Galle inizio ad incrociare un po’ di pescherecci.
Sto cercando di tenermi fuori dalle normali rotte commerciali per il problema dei Pirati e per evitare il grande traffico delle navi mercantili portacontainers e petroliere che rompono parecchio, nemmeno v'immaginate che traffico ci sia in Oceano se segui le rotte commerciali :)
Verso le 18:00 ho sentito un motore in avvicinamento era una barca da pesca che puntava dritta verso il VAGABONDO, chi sa cosa vogliono, ho pensato.
La barca era lunga una decina di metri e a bordo ci vedevano solo 4 pescatori hanno continuato a girarmi intorno, interessati ed incuriositi, poi uno di loro alza in aria un bel tonno. Lo vogliono scambiare, chiedono sigarette, anche se non fumo ne ho sempre una scorta, sono una richiestissima merce di scambio e come mancia in porto :)
Ho accettato, hanno agganciato il tonno ad una lunga canna di bambù e me lo passano ed io do loro la stecca di sigarette, tutti soddisfatti, mi hanno salutato e se ne sono andati.
Tonno per cena.
Devo fare attenzione stanotte davanti a me ci sono decine di barche da pesca ed ognuna di loro calerà le reti, hanno tutte una lampada a petrolio sulla boa per segnalarle col buio, ma sono lunghe ed è impossibile giudicare la distanza esatta, a volte sembrano lontane e invece sono vicine. Se non faccio attenzione mi ci potrei impigliare dentro col timone, meglio cambiare rotta, la prenderò più larga.

bsk
10-03-14, 11: 09
Lunedì 10 marzo 2014, arrivo a Galle in Sri Lanka.

La notte è stata lunga ed insonne per la paura di finire impigliato nelle reti, al sorgere del sole tiro un grosso sospiro di sollievo, almeno ora riuscirò a vedere gli ostacoli. Sorseggiando un tè caldo faccio rotta verso il porto di Galle, mancano solo una 20 di miglia nautiche ed il mare è letteralmente cosparso di barche da pesca. I pescatori che incrocio sono tutti intenti a ritirare le reti per rientrare dopo la notte di pesca.

Sono ormai le 9:30, provo a chiamare qualcuno del porto via radio per avvisare che sto entrando, ma non risponde nessuno.
Un altro paio di pescatori mi passano vicini curiosi, ne approfitto e gli spiego che voglio entrare in porto, ma che nessuno risponde alla radio, ridono e mi fanno capire che a quell’ora tutti dormono.
Con un sorriso m’invitano a seguirli e mi guidano verso il porto.
Sono evidentemente ubriachi devono aver fatto buona pesca e brindato per festeggiarla, fanno fatica a reggersi in piedi. Comunque riescono ad andare abbastanza diritti e in un’ora ci guidano sino all’ancoraggio del porto di Galle.

Getto l’ancora e mi sento sollevato, porgo ai pescatori una bottiglia di rum per ringraziarli della cortesia, danno una sorsata e sembrano gradire e ricambiano il dono porgendomi un sacchetto di calamari freschi freschi con cui mi farò un bel sughetto per il pranzo di oggi.

Ora con più calma debbo pensare ad espletare le pratiche d’ingresso che sono estremamente complicate e laboriose nonostante sia obbligatorio affidarsi alle cure di un agente. Contatterò, come suggeritomi dal buon Felix prima di lasciarmi, il signor Winsdor, a dopo.

Anche la terza tappa di questo viaggio è arrivata a termine, a tutti voi che leggete questo Diario di Bordo, come sempre, BUON VENTO

eccovi l'aggiornamento della mappa: http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=24853&verify=1a859b5157c20a08e3682432dcbbd765

bsk
10-03-14, 18: 34
Lunedì 10 marzo 2014, ore 18:00

Il signor Winsdor, per la modica cifra di 170$, che in Sri Lanka sono un sacco di soldi per la cronaca, mi ha accompagnato nel pomeriggio negli uffici del porto di Galle dove impiegati indolenti e svogliati, mettendoci ore per compilare le solite quattro scartoffie, mi danno il nulla osta.
Ora capisco le risate dei pescatori stamani quando mi sono rivolto a loro perché alla radio nessuno mi rispondeva.
Finalmente posso rilassarmi un pò, penserò alla cena e domani vedrò il da farsi per fare provviste prima di riprendere il mare.
Stanotte devo farmi una bella dormita per recuperare il sonno perso la scorsa notte, passata sveglio per le reti :)

BUON VENTO e alla prossima

bsk
12-03-14, 11: 44
Martedì 11 marzo 2014, ore 21:00

Finalmente posso rilassarmi, dopo 16 giorni in barca sono di nuovo a terra in un porticciolo e dormo benissimo, tutto un sonno senza sveglie improvvise per strane sensazioni, paure e/o controlli.

Passo la mattina a sistemare e pulire la barca che dopo tutti quei giorni di navigazione, di cui la metà da solo, ne ha un disperato bisogno :)

Nel pomeriggio vado in città per comprare un po’ di frutta fresca e ciò che manca a bordo, a ordinare dei ricambi, il pieno di acqua in bottiglia e di nafta cercando di avere anche un carico extra, almeno 5/10 taniche da 25/50 litri che non si possono caricare per il rischio di incendio a bordo, ma che servono sempre durante un viaggio come il mio, basta pagare un extra, una mancia con le solite sigarette e alcool :)

Il primo impatto con Sri Lanka è leggermente traumatico. Un paese che ormai da anni è sotto la morsa del terrorismo, una lotta interna con l’etnia Tamil, che chiede l’indipendenza e dato che non viene concessa le famose Tigri Tamil, continuano a organizzare attacchi suicidi. Per uscire dalla zona portuaria bisogna passare almeno due “check point”, dove militari armati fino ai denti, ti controllano i documenti, le borse e/o gli zaini.

La prima impressione di Galle non è buona, strade molto sporche con le fogne a cielo aperto, le immancabili mucche libere di circolare dove e come vogliono, il traffico caotico, rumoroso e puzzolente e passeggiare non è certo piacevole e rilassante. Per non parlare poi di chi ti ferma in continuazione per offrirti di tutto o chiedere una moneta, insomma come una qualsiasi via di una qualsiasi città italiana quando ti fermi al semaforo o esci da un grande supermercato e/o centro commerciale :)

Una delle culture del posto sono le piantagioni di cocchi il cui scopo non è la raccolta del cocco, ma quella di un liquido che la palma produce quando ha il fiore. Da questo liquido ricavano le due bevande alcoliche più famose in Sri Lanka: il toddy che è prodotto facendo fermentando il liquido raccolto e raggiunge la gradazione alcolica di una birra, e l’arrak che invece si ottiene distillando il liquido ed è una specie di acquavite.

Il riso al curry resta il piatto principale dell'isola. La cucina è piuttosto piccante e naturalmente sono numerosi i piatti a base di cocco. Ottime le zuppe che spesso sono a base di lenticchie. Per quanto riguarda la carne, quelle più utilizzate sono la carne di pollo e di capra. Anche il pesce è molto presente visto che siamo su un’isola :) ed abbiamo anche una vasta scelta di frutta fresca come banane, papaia, cocco, ananas e mango.

bsk
13-03-14, 14: 52
Mercoledì 12 marzo 2014

In Italia sono le 14.31 mentre qui a Galle sono le 19:01 siamo a +05:30 come fuso orario, giornata completa di pace e riposo.
La lista con le cose che servono a bordo è stata consegnata all’agente portuale e dovremmo ricevere tutto nella mattinata di venerdì, mentre aspetto, mi riposo e cerco di scoprire il posto.

Galle fin dai tempi più remoti era un importante scalo commerciale già noto al mondo greco-romano. Frequentato per lo più da mercanti arabi. La leggenda vuole che Galle sia quella Tarsis di cui parla la Bibbia, quella terra da cui le navi di Re Salomone portavano oro, argento, avorio, pavoni e scimmie.
Si dice anche che al loro arrivo i portoghesi udirono un gallo cantare dalla sommità di una roccia e ribattezzarono quel luogo e quel porto appena conquistato “galo”. Altri invece sostengono che il nome derivi dalla parola cingalese “galo” che significa “rocce” e, infatti, non a caso, la città di Galle è circondata da rocce e scogli. Quale sia la versione più attendibile, non lo so.

Durante il periodo coloniale olandese Galle conobbe un notevole sviluppo. Nel 1663 le mura costruite dai Portoghesi furono rinforzate così come i suoi molti bastioni. Negli anni del successivo dominio britannico la città decadde in quanto, i nuovi dominatori, preferirono ampliare il porto di Colombo.

La parte più interessante e affascinante di Galle è la città antica racchiusa tra le mura e il mare. Galle Fort appunto.
Costruito dai Portoghesi nel 1588, fortificato dagli Olandesi intorno alla metà del 1600 e nuovamente modificato leggermente dagli inglesi che ne presero possesso nel 1796. Ha resistito a tutta una serie di eventi infausti accaduti nel corso degli anni e oggi è uno dei più importanti esempi di fortificazione coloniale del diciassettesimo secolo, nonché di urbanistica in stile europeo.
Nel 1988 L'UNESCO inseriva per questo Galle nella lista dei Patrimoni Mondiali dell'Umanità.

Se la città nuova è una sinfonia stockhauseniana di clacson, motori e rumore urbano: è la stridente sala macchine della regione, vibrante di vita, ma difficilmente il punto più suggestivo della costa.
La città vecchia di Galle, però, è una prospettiva ben più invitante.
Pulita, tranquilla fatta apposta per i turisti e gli occidentali, è quasi rilassante perdersi tra le viette, incontrare il venditore di thambili, sbirciare tra le finestre dei negozietti, fermarsi a guardare le donne che lavorano al tombolo creando merletti e incrociare il venditore di pannocchie.
Qualcuno potrebbe anche fermarsi a conoscervi, a chiedervi da dove venite iniziando subito a raccontarvi aneddoti sulla città, sulle sue origini e proponendosi di farvi da guida.

I robusti bastioni, che disegnano una penisola che domina il vecchio porto, rimasero fermamente in piedi contro lo tsunami del 2004, mentre la maggior parte della città fuori le mura veniva distrutta; di conseguenza, l’opera di restauro di molti dei vecchi caseggiati e degli edifici amministrativi olandesi all’interno del forte è andata avanti senza ostacoli e alcuni sono ritornati al loro precedente fasto.
Passeggio lentamente per le comode strade del forte, ammirando qua e là i restauri eccellenti dal punto di vista storico, ma anche le vecchie facciate fatiscenti che non sono state toccate per secoli.

Il forte è una comunità funzionante, fiorente e colorata, con negozi, musei, scuole e luoghi di culto.
Light House Street, Church Street e Pedlars Street sono le strade principali, il cuore del Fort. È qui che si affacciano abitazioni, negozi di gemme preziose, di alimentari, chiese e gallery cafè dal gusto retrò.
Seguo un sentiero che costeggia le antiche mura fino a dove un faro art deco degli Anni Trenta si erge sul Point Utrecht Bastion.
Da lì continuo lungo Hospital Street per il National Maritime Archaeology Museum, che è stato recentemente riaperto in seguito a una generosa donazione da parte del governo olandese. Fra timoni a vecchie bussole, il museo presenta una gran quantità di reperti recuperati dalle molte navi naufragate che circondano il promontorio di Galle.

Oggi, la maggior parte delle famiglie che vive all’interno della città vecchia affonda le proprie radici tra le sue mura.
Sono famiglie i cui antenati sono stati testimoni di quel crocevia di culture e di mercanti provenienti da ogni parte del mondo.
Ogni stradina racconta qualcosa, ogni angolo riporta a tempi lontani e in una cittadella di così piccole dimensioni è incredibile come si possa trovare una chiesa Olandese, una chiesa Anglicana e una Moschea quasi a suggerire che vivere rispettando “l’altro” è ancora tutt’oggi possibile.
Una specie di mondo da favola che vorresti fosse possibile incrociare ovunque, anche nelle nostre città, anche a casa nostra, peccato che noi si sappia bene che non è così.

Con un pò di tristezza e malinconia che mi mettono questi pensieri torno a bordo, non senza aver gustato un fresco succo di lime dal chioschetto all’angolo.

Domani sarà un altro giorno, da dedicare alla rotta che vorrò intraprendere col VAGABONDO quando lascerò di nuovo il porto.
Via in Oceano verso???????
Domani vedrò.

BUON VENTO a tutti voi che mi leggete.

bsk
15-03-14, 10: 57
Giovedì 13 marzo 2014

Giornata passata interamente in ozio in attesa del materiale ordinato per il VAGABONDO ed a ricontrollare le dotazioni a bordo ed il loro stato d’uso.
Poi a decidere dove andrò appena lasciato lo Sri Lanka, le mappe nautiche davanti e scelte da fare.

Ci sono la Malesia, l’Indonesia, il Vietnam, il Mar della Cina a portata di prua, oppure il salto diretto verso l’Australia o, tutto ribaltato, e inversione di rotta verso l’Africa ed il Capo di Buona Speranza, che sarebbe la cosa più pazza da farsi vista l’idea madre del viaggio che avevo in Italia :)

Per ora guardo le mappe e aspetto che arrivi cio che ho chiesto all’agente marittimo al quale ho anche confermato che, se tutto arriverà come promesso nel pomeriggio di domani, sabato mattina, alle prime luci dell’alba, salperò.
Così ha gia inoltrato la richiesta di uscita alle Autorità Portuali di Galle a cui poi comunicherò la rotta che intenderò seguire, la burocrazia è imperante anche fuori dal nostro paese.

Oggi pranzo in una bettola del porto con cibo locale, mi sa che col piccante avrò problemi visto come lo usano qui :)
Stasera invece pensavo di andare di nuovo nella città vecchia e mangiare vicino al faro a base di pesce e zuppe di verdure

Ora torno alle mappe ed al mio ozio, BUON VENTO a tutto il Forum che legge queste righe.

bsk
15-03-14, 11: 00
Venerdì 14 marzo, ore 18.45 (in Italia sono le 13:15)

L’agente marittimo ha consegnato tutto il materiale richiesto, comprese le batterie di riserva per le apparecchiature del VAGABONDO.
Ogni attrezzatura elettronica a bordo è collegata alla rete elettrica della barca alimentata sia dai pannelli solari che dal motore diesel ed ha delle doppie batterie che si collegano automaticamente in caso di bisogno mettendo in carica automatica quella che è andata in riserva e segnalando ogni piccola anomalia.

Ne abbiamo caricate gia in Italia alcune di scorta, come ricambi, e qui ne abbiamo richieste altre seguendo un suggerimento datoci dal buon FELIX che ci ha consigliato un modello alternativo al nostro, un made in Cina che sarà più semplice da riparare in caso di bisogno, meno costose e più semplici da reperire in giro per il mondo, come del resto tutto il materiale cinese :)

Intanto ho deciso la prossima destinazione, ho scartato il Mar della Cina almeno per ora ed ho deciso di puntare la prua del VAGABONDO verso le Isole Cocos o Keeling, terra Australiana nel profondo Oceano Indiano.
Sono due atolli e ben 27 isole coralline che si trovano esattamente a metà strada fra lo Sri Lanka e l’Australia, esattamente dovrò fare 1.500 Mn. per raggiungerle, circa una o due settimane di viaggio a seconda delle condizioni meteo e del vento che incontrerò, rammentate che viaggio a vela.

I siti turistici nella rete dicono di loro:
Ultimo paradiso incontaminato dell'Australia, si trovano nelle acque azzurre dell'Oceano Indiano, baciate dal sole e accarezzate dagli alisei profumati.
Offrono spettacolari snorkelling, di classe mondiale d’immersione, ottima la pesca e l'adrenalina-corsa di kitesurf.
Le Isole Cocos Keeling sono anche un luogo di vacanza profondamente tranquilla. Potrete rilassarvi sulle spiagge vuote, visitare isole disabitate in canoa, guardare spettacolare avifauna o prendere il traghetto e scoprire la cultura e le tradizioni dei Cocos, gli indigeni di origine malese che sono la gente di queste terre e che popolano una delle due isole più grandi.
Sono situate a 2.750 km a nord ovest di Perth, Western Australia, le Cocos Islands Keeling sono un gruppo di isole coralline che formano due atolli. Solo due delle 27 isole sono abitate - il resto sono in attesa di voi per farsi esplorare.

Poi approfondiremo le cose, ora devo sistemare a bordo tutte le cose arrivate, per ora il solito BUON VENTO a tutti voi.

bsk
15-03-14, 12: 27
Sabato 15 marzo 2014

Sono le 7:15, in Italia sono le 01:45 di notte e starete tutti o quasi dormendo o in giro per locali i più giovani.
Qui pare che il tempo si voglia intristire per la nostra partenza :), cielo nuvoloso e minaccia pioggia, anche se il termometro segna sempre 24 gradi, vento debole sui 3 nodi da OwestSudOwest ed il meteo dice che si andrà verso il peggio, staremo a vedere.

Intanto abbiamo mollato gli ormeggi e detto ciao allo Sri Lanka con destinazione Australia o almeno il suo territorio più vicino a noi nel cuore dell’Oceano Indiano, le Isole Cocos Keeling.
Ci aspetta, a me ed al VAGABONDO, un viaggio di una o due settimane per fare le 1.500 Mn che ci separano da loro, poi una volta li deciderò la prossima destinazione, un passo alla volta, come sempre.

Stanotte mi sono venute in mente alcune cose, giorni sepolti nel passato remoto, direi remotissimo o almeno credevo fossero sepolte.
Erano circa 40 anni fa, esattamente l’autunno del 1974, quando la mia vita che pareva già scritta e definita subì una svolta epocale che avrebbe fatto di me ciò che sono oggi e che sono stato nella mia vita, nel bene e nel male e che sarebbe costata ad altri parecchie delusioni.

Che cosa succede ad avere tempo da passare solo, senza tv o altro a distrarti, guardando magari delle carte nautiche. Ricordi che affiorano dai meandri della tua memoria, pagine che credevi sepolte e dimenticate e che invece sono sempre lì e non può essere altrimenti visto che sono parte integrante di te.
Ho passato quest’ultima notte in Sri Lanka in loro compagnia, con una buona bottiglia di Schoth da sorseggiare tassativamente senza ghiaccio, moda barbara degli americani di bere annacquandolo :)

I ricordi e l’alcool mettono tristezza, ma suscitano anche dei sorrisi.
Quanti volti ho rivisto nella mia testa, di molti non so nemmeno che fine abbiano fatto, altri invece so bene, dove sono oggi, cosa fanno e loro sanno, dove sono io e che combino.
Come sempre alcuni m’invidiano, come fecero allora, altri condividono, altri non hanno capito allora e non comprendono ancor di più oggi, ma questa appunto è la vita.
Una vita che non sono ancora pronto a svelare a voi che leggete queste pagine, ma di cui forse più avanti capiterà che lascerò trapelare qualcosa.

Per ora se mi scusate tengo ancora per me quei ricordi, per me e per chi con me li ha condivisi, tutti o in parte, in quei giorni lontani, dico solo:
ELEUTHEROS “LIBERO” e chi può comprenderà!!!

BUON VENTO a tutti voi di MF. e appuntamento alla prossima pagina.

giovigor
15-03-14, 13: 28
Buon Vento a te Vecchio che con le tue pagine mi metti si malinconia ma anche tanta voglia di fare , di conoscere e soprattutto ...di dare! :D

bsk
16-03-14, 10: 50
DOMENICA 16 marzo 2014

sono le 03:15 in Oceano Pacifico, in Italia sono le 21:45.
Dopo 38 giorni di navigazione piove!!!!!
Stanotte è la prima volta da quando sono partito per questo viaggio che il tempo da sul brutto.
Devo essere onesto fa un caldo boia, il termometro segna 23 gradi, umidità del 54%, vento a 3,5 nodi OvestSudOvest, ma piove copiosamente da almeno un ora.
Il cielo è coperto, niente stelle ne luna, ma per il resto è calma piatta, mare una tavola, vento dolce come vi ho detto, non è certo una notte di tempesta e statene certi che più avanti ne arriveranno e tante.
Siamo andati piano visto il poco vento e da stamattina abbiamo percorso solo una 50 di Mn. delle 1.500 che ci separavano dalla nostra meta le Isole Cocos di questo passo ci vorrà molto di più delle 2 settimane preventivate per raggiungerle, speriamo che vada meglio.

Intanto per la cronaca parliamo del passaggio dell'Equatore una delle cose che tutti i velisti vogliono fare nella vita e farlo in tutti e tre gli Oceani che egli attraversa, Indiano, Pacifico, Atlantico.
Fra poco circa altre 450 Mn. lo passerò col vagabondo per la prima volta in questo viaggio e lo farò appunto in Oceano Indiano.

Un chiarimento per tutti, ricordate che gli Oceani non solo tre come erroneamente si dice sempre, ma cinque ci sono anche l'Oceano Antartico e quello Artico che non sono dei Mari come sempre si dice sbagliando, ma dei veri e proprio Oceani geograficamente parlando.

Rammentate per Oceano si intende una grande massa di Acqua non chiusa, delimitata da terre vicine (per noi uomini del mare l'Oeano è solo uno diviso in 5 parti geograficamente parlando con diverse correnti e climi), mentre il Mare è una piccola massa di acqua delimitata dalle coste delle terre emerse su tutti e quattro i lati, poi ci sono i mari aperti e quelli chiusi, il Mediterraneo è un mare chiuso (noi velisti quelli così li chiamiamo pozze)

Per evitare che qualcuno dica che sono impreparato sul tema Oceani eccovi la citazione da Wikipedia:
Col termine oceano si intende una vasta distesa d'acqua salata presente sulla superficie terrestre.
Il termine oceano viene anche utilizzato, in senso figurato, per indicare una vasta distesa, una enorme quantità oppure qualcosa di profondo e di oscuro.
Secondo la definizione del 1953 dell'International Hydrographic Bureau, Ufficio idrografico internazionale, vi è un solo Oceano diviso in tre/cinque bacini:
Oceano Pacifico, 180 000 000 km²
Oceano Atlantico, 106 000 000 km²
Oceano Indiano, 75 000 000 km²
In questi si possono individuare mari mediterranei e mari marginali.
Secondo l'Organizzazione Idrografica Internazionale va considerato come Oceano anche il Mare Glaciale Artico (con il nome di "Oceano Artico"), alcuni autori (specialmente anglosassoni) vi includono anche l'insieme dei mari che costeggiano l'Antartide (con il nome di Oceano Antartico).

bsk
16-03-14, 11: 28
Domenica 16 marzo 2014

ore 03:40 la notte continua..............

Dopo questa divagazione sul tema geografico torniamo alla notte che scorre.
Una tavola nera davanti agli occhi, stimola ancor di più i pensieri e i ricordi di giorni e notti simili che riaffiorano dal passato.
Sarà anche colpa del vino rosso che mi fa compagnia, del silenzio assordante che mi circonda, non sapete come possa far male tanto silenzio peggio di mille clacson in ora di punta.
La malinconia dei ricordi affiora incontrollabile, chi sa perchè i ricordi, in momenti simili, sono sempre malinconici.
Nemmeno le vele fanno rumore sotto la fievole spinta del poco vento che c'è, la radio è muta e non si sentono nemmeno i fraseggi dei pesci con l'acqua.

Mi rammento che la prima volta che passai una notte simile avevo solo 11 anni, un ragazzetto che non era alla sua prima navigazione, ma che per la prima volta era solo in coperta, di guardia nella notte buia e silenziosa.
La paura di sbagliare, di non essere all'altezza, pronto a svolgere il compito affidatomi in quella notte così calma e silenziosa mi facevano stare male, mai avuto dolori simili.
Lo stomaco mi si torceva, mi mancava il fiato, ogni respiro mi bruciava la gola ed i polmoni.
scrutavo in tutte le direzioni senza tregua e sosta, alla fine della nottata io miei occhi saranno rossi e gonfi e lacrimeranno per giorni.
Mille pensieri mi frullavano nella testa, vedevo mostri enormi che potevano affiorare dalle nere acque e distruggerci, rocce che emergevano improvvise davanti alla barca, turbini d'acqua e vento che dal nulla ci sollevavano in aria per poi distruggerci in un battito di ciglia, ed io solo a dover fronteggiare tutto questo.

Sarà la notte più lunga della mia vita, certo ne avrò di mille davvero brutte e pericolose dopo quella, ma come quella per il ragazzetto di allora non ce ne saranno più.
All'alba, vedendo sorgere il sole all'orizzonte, mi sentirò cresciuto, degno del compito che avevo avuto e felice di averlo assolto bene, sarò cresciuto e il mio VECCHIO di allora mi darà il berretto da Marinaio.
Da quella notte smetterò di essere il "mezzo mozzo e, per me stesso e per tutti a bordo, sarò un Marinaio come tutti gli altri della ciurma. Quando tornerò a terra, alla fine di quell'estate, sarò un uomo vero che aveva superato la prova della sua notte di guardia sul ponte.

Poi col tempo capirò che durante quella fatidica notte non ero solo, che con me, a vegliare su di me più che sulla barca, c'erano, nel silenzio della notte, tutti io miei compagni di allora e che all'alba loro erano più felici di me che avessi superato il mio battesimo, che fossi ora un Marinaio.

Vedete che succede in mare durante una notte così, con la complicità della vecchiaia e del vino, si sparla. Vado a dormire un pò, tanto ora so che i mostri non ci sono in fondo al mare, che esistono solo nella testa di noi uomini e che ci possono fare del male solo perchè siamo noi a permetterglielo.

Buona Notte e BUON VENTO a tutti voi che avete ancora la forza di leggermi.

giovigor
16-03-14, 11: 58
Buona Domenica Vecchio....mi sa che qui più che di maliconia si tratta di nostalgia del tempo che fu :D

bsk
16-03-14, 19: 18
Lunedì 17 marzo 2014, ore 00.20 Oceano Indiano

La pioggia che ha tenuto compagnia al VAGABONDO sin da sabato notte è cessata da un paio d’ore, fortunatamente.
La giornata di questa domenica è passata con calma, come la notte.
Cielo coperto, caldo, poca umidità e vento debole-debole, non ha mai dato più di 3 nodi, sempre da OvestSudOvest.
Le previsioni dicono che anche tutta la giornata di oggi sarà così con le temperature che arriveranno a toccare i 33 gradi, un pò di vento si prevede in aumento per martedì, quando arriverà da Ovest e darà sino a 12 nodi.
Con questa calma piatta abbiamo fatto poca strada, solo 100/110 Mn, ne mancano ancora tante per arrivare a destinazione.

A pranzo ho finito gli avanzi della cena di ieri sera, non si deve buttare nulla in barca e dovremmo imparare tutti a farlo normalmente, anche nella vita sulla terra ferma, tutti i giorni, invece di sprecare e sprecare, poi ce ne pentiremo amaramente.
Stasera solo un pò di pane e del formaggio e da bere acqua, devo disintossicarmi dal vino delle serate precedenti :)

Questa sarà un’altra notte di buio e calma piatta, ma è l’Oceano Indiano a nord dell’Equatore che è così, di questa stagione.
Ancora una settimana, almeno, se le cose restano così, ed entreremo di fatto nell’Oceano Indiano a sud dell’Equatore e poi la situazione correnti, vento e meteo cambierà.
Più ci avvicineremo alle Cocos e più entreremo nel vortice caldo della “corrente sub-equatoriale indiana” e subiremo l’influsso della sua influenza sulle condizioni meteo e sui venti.

Ma i problemi saranno pochi con una barca come il VAGABONDO, ora vado a riposare un pò, appuntamento alle prossime righe di questo diario e come sempre arrivi a tutti voi che mi leggete il mio BUON VENTO.

bsk
19-03-14, 15: 12
Mercoledì 19 marzo

Oggi è San Giuseppe da noi in Italia, la festa dei Papà, e da noi in Campania si mangiano le zeppole di San Giuseppe sia fritte che al forno. Mi mancano quelle di mia moglie e di mia suocera che fanno sempre a gara per sapere chi le fa più buone, io glisso e mangio doppia razione :)

Sono le 9.15 in Oceano Indiano, le 14:45 in Italia, il VAGABONDO ha lasciato lo Sri Lanka da 4 giorni e da pochi minuti, cartina alla mano ha superato l’Equatore.
Posizione -1.0253162271935618, 86.49347305297852

Abbiamo percorso 567 Mn. dal porto di Galle in Sri Lanka, ci siamo lasciati alle spalle il NORD Oceano Indiano e da poco siamo nel SUD Oceano Indiano.
Cambia poco per ora, solo la posizione geografica sulla mappa, ma più avanti, più ci avvicineremo alle Cocos e poi all’Australia e più saremo sotto l’influsso della corrente sub-equatoriale di cui abbiamo gia parlato e allora la cosa ci interesserà un pochino :)
Il tempo è stato come avevano previsto e com’è solitamente in questa stagione qui: caldo, con poca umidità e con vento scarsino di giorno che tende ad aumentare di notte.
Nei prossimi giorni dovrebbe cambiare, almeno per la forza del vento, così saremo più veloci e recupererò un pò di tempo, restano da percorrere ancora un migliaio di Mn. prima di approdare nel paradiso delle Isole Cocos Keeling.
Prima di farlo dovrò mettermi in contatto con la Marina Australiana e dichiarare le mie intenzioni e sarà meglio farlo con qualche giorno d’anticipo sull’arrivo previsto. Gli Australiani sono ligi ai regolamenti in modo maniacale e assurdo per dei faciloni come noi Europei e sono anche duri nelle pene in caso di inosservanze.
I cugini delle “nuove terre” tengono moltissimo alla loro conservazione, hanno delle leggi d’ingresso durissime e cavillose e vi assicuro che è meglio davvero rispettarle.
In questi giorni devo fare mente locale e vedere chi, fra i miei vecchi amici, ci possa essere che indossi ancora la divisa della Marina Costiera della “terra dei canguri” o che mi possa aiutare con loro o saranno pesci volanti amarissimi :)

Ecco cosa mi è stato risposto, inoltrato, con il consiglio di attenermici alla lettera, da amici velisti Australiani, è un comunicato ufficiale con tanto di mappa/immagine dal sito della Marina Australiana:

Arrivando in yacht alle Isole Cocos Keeling, è necessaria la documentazione di visto del Governo Australiano per l'arrivo con il passaporto valido e la barca verrà ispezionata dalla Polizia Federale Australiana.
Severe norme di quarantena per quanto riguarda la frutta fresca e verdura acquistati dall'estero, prima di approdare meglio mangiare tutto cio che c’è di fresco a bordo. Animali domestici, armi da fuoco e alcuni farmaci sono strettamente regolati.

Almeno 48 ore prima dell'arrivo sulle Isole Cocos Keeling contattare l’ufficio Australiano delle Dogane avvisandolo dell'intento di arrivare in Australia.
Poi farlo sul Canale radio 20 anche con la Polizia Portuale delle Cocos Keeling per annunciare l'arrivo imminente della barca.
Gettare l'ancora nella “Direction Island” seguendo le direttive della Polizia (vedere Piantina ed immagine dettagliata)
Issare la bandiera gialla 'quarantena'.
Sempre col contatto Radio sul Canale 20 la polizia consiglierà le procedure doganali e di quarantena a cui attenersi.
Tutti i passeggeri e l'equipaggio devono rimanere a bordo fino a quando è stato concesso il nulla osta della polizia.
Sarà richiesto lo skipper di presentare la registrazione yacht, dettagli di passeggeri a bordo ed ingresso ed uscita della barca dall’ultimo porto toccato.

Tariffa giornaliera AUD $ 10,00 - Settimanale AUD tassa di 50,00 dollari

Durante il vostro soggiorno siete pregati di seguire alla lettera le seguenti direttive:

Si prega di ridurre al minimo l'uso delle acque nei serbatoi di acqua piovana sull’isola sono una risorsa preziosa.
Pesca in apnea, con una rete o canna da pesca in 'The Rip' sono severamente vietate, per le immersioni chiedere autorizzazione prima.
Si prega di smaltire i rifiuti come indicato dal depliant consegnato dalla Polizia durante l’ispezione a bordo, per garantire agli altri residenti e turisti il mantenimento della bellezza dei luoghi.
Vietato accendere un fuoco sulla spiaggia e fare attenzione ai bambini ed ai loro giochi in acqua e fuori.
Qualsiasi inadempienza sarà punita da regolamento e leggi vigenti in Australia ed il Codice Internazionale di Navigazione, la barca con il suo equipaggio non potranno lasciare l’Isola se non dopo aver eventualmente pagato/scontato la pena inflitta.

http://www.militariforum.com/public/upload/79441511719032014151047.jpg

http://www.militariforum.com/public/upload/79441511719032014151150.jpg

http://www.militariforum.com/public/upload/79441511719032014151216.jpg

BUON VENTO

giovigor
22-03-14, 14: 32
Quanto mi manca il mare....certo degli squali ne farei a meno..Vecchio tu mi manchi di più!:)

bsk
26-03-14, 10: 58
Mercoledì, 26 marzo 2014

Dopo sette giorni di navigazione con tempo incerto, foschia, nebbiolina, cielo coperto, pioggierellina fitta e fastidiosa, molto caldo e poco vento, dopo sette giorni di noia mortale, rotta solo dalla radio e dai bollettini di NEWS sulle ricerche dell’aereo disperso, io ed il VAGABONDO siamo a 40/50 Mn. dalle Isole Cocos e stamani, qui ora sono le 15:52 pioviggina, umidità al 64%, termometro che segna +33 gradi e vento a 6 nodi da SudEst, sorpresina, la Guardia Costiera Australiana ci è venuta incontro.
Una visita di cortesia :) per accertarsi che andasse tutto bene e che avessimo recepito gli ordini di ingresso ricevuti, controllato che tutto era a posto, visita a bordo e documenti registrati, ci hanno salutato e ci aspettano nella Direction Island al posto assegnato, dove credo che arriveremo domattina.

Pranzeremo a terra domani e ci fermeremo per un po, almeno 4 giorni, anche perché il prossimo salto sarà lungo, almeno 1600 Mn. direzione Australia Porto di Perth. Oppure prua verso il piccolo stato indipendente di Timor Leste, 1.800Mn o un salto di 2.000 Mn. sino al porto di Darwin in Australia e da li poi continuare il Viaggio per la Papa Nuova Guinea, la Nuova Zelanda ed il grande salto verso l’Oceano Pacifico e l’amico capo Horn :)

Ma decideremo poi con calma una volta a terra, a seconda di come ci dirà la testa, il fisico e le previsioni meteo :)

Per ora un BUONVENTO a chi continua a leggere questo diario, per ora scarno.
Mi scuso, ma in questa settimana non ho avuto voglia di scrivere, sono stato molto con me stesso e poi non c’è stato niente da raccontare se non, forse, vecchi ricordi di giorni passati che sono stati i miei compagni di queste giornate.
Pensieri/ricordi che però, scusatemi, tengo ancora per me, mi viene difficile condividere quelle cose intime con tutti, non so se capirete.

Wiseman
26-03-14, 12: 54
Fai buon viaggio, amico!

bsk
26-03-14, 14: 34
Fai buon viaggio, amico!

certo che SI amico mio sarà una bella rimpatriata fra ricordi e luoghi di un tempo che fu :)

tu tieni sotto controllo il Forum mi raccomando e salutami Vittoriosa e Guerriera :)

Vittoriosa
26-03-14, 19: 01
Ciao Vecchio :hug:

bsk
27-03-14, 09: 56
Ciao Vecchio :hug:

bacetto VITT. salutami il tuo "bersagliere" se non ricordo male :)

giovigor
27-03-14, 11: 37
Buondì Vecchio...non smettere di scrivere che il tuo diario mi tiene compagnia!

bsk
27-03-14, 12: 39
Giovedì, 27 marzo 2014, ore 11:40 (in Italia sono le 06:10)

Ho attraccato al molo nel posto assegnatomi dalla Marina Australiana e dopo solo venti minuti, sono arrivati gli addetti doganali a perquisire il VAGABONDO e a controllare che i dati e i documenti anticipati via radio nei giorni scorsi fossero veri e in regola.
Naturalmente tutto OK, niente di non consentito, sapevo già per tempo ed ho consumato tutto ciò che non sarebbe potuto entrare in territorio Australiano.
Mentre ero sotto ispezione, è arrivato un drappello della Marina Australiana che ha atteso la fine della perquisizione e dopo che i doganieri sono scesi, hanno chiesto educatamente il permesso di salire a bordo.
Erano sopresi, forse più di me, della loro presenza sul molo e della loro visita i funzionari che li hanno incrociati scendendo dal VAGABONDO.

Naturalmente hanno avuto il permesso e mentre un Ufficiale, per l’esattezza un LCDR, accompagnato da un CPO salivano a bordo altri tre graduati restavano sul molo.
Dopo le presentazioni formali mi hanno consegnato un invito ufficiale a cena per la sera di venerdì presso il Resort del campo da golf sulla West Island e porgendomi i saluti del CDRE, mi dicevano che sarebbe passato a prendermi un loro mezzo alle ore 17:00.
Senza nemmeno attendere la mia risposta hanno salutato e sono scesi dirigendosi verso una motovedetta poco distante da noi.

Ora sono qui che penso, rimugino, ma non comprendo la ragione dell’invito che devo dire, mi sorprende molto, poi non ho con me abiti adatti a una cena del genere, credo che mi troverò in compagnia di persone in Uniforme, con le mogli e le famiglie o cosa????
Credo che non sarebbe accettato un rifiuto e allora andrò come meglio potrò presentarmi e scopriremo assieme che accadrà, ora pensiamo alle cose più importanti, i rifornimenti che mi servono e a chi chiedere, mi dovrò informare via radio.

A dopo cari miei e BUON VENTO.

bsk
27-03-14, 12: 42
Buondì Vecchio...non smettere di scrivere che il tuo diario mi tiene compagnia!

:)

bsk
27-03-14, 13: 11
http://youtu.be/rKP9YFWsRc4

http://youtu.be/mOqPZ8CCJ1M

http://youtu.be/BI3Ji5lM4SQ

http://youtu.be/U6Ox7QYaoLY

http://youtu.be/Ylmir4JvyFw

eccovi un po di video per vedere in che paradiso sono arrivato, per la cronaca ho contattato chi mi farà gli acquisti per il VAGABONDO anche se per avere tutto ci vorranno almeno 4/5 giorni, non credo che prima di martedì prossimo potrò ripartire, un po di giorni da passare qui in questo paradiso marino :)

intanto oggi piove anche se debolmente, termometro che ora segna +28°, 84% di umidità e vento sui 6/7 nodi da EstSudEst e la cosa dovrebbe essere così anche per i prossimi 2 giorni.

basilischio
27-03-14, 19: 31
Mercoledì, 26 marzo 2014
...................
Pensieri/ricordi che però, scusatemi, tengo ancora per me, mi viene difficile condividere quelle cose intime con tutti, non so se capirete.
Difficile da condividere perchè sai benissimo che chi leggerà non sarà in grado di capire nel modo giusto quello che vuoi trasmettere. Solo chi ha provato esperienze uguali o simili può coglierne il significato, e non ti biasimerà per questa tua difficoltà.

bsk
27-03-14, 20: 04
caro buon vecchio amico sai sempre leggere fra le righe, ma vedrai che piano piano spiegherò per bene e capiranno tutti, ma proprio tutti
:)

giovigor
27-03-14, 20: 38
Vecchio racconta ciò che credi..ma racconta..i video suggestivi....gli squali.....meno! ;)

bsk
27-03-14, 20: 59
Vecchio racconta ciò che credi..ma racconta..i video suggestivi....gli squali.....meno! ;)

anche gli squali sono esseri marini meravigliosi credimi

giovigor
29-03-14, 21: 49
...si forse gli squali sono meravigliosi ...se stanno a distanza ....mio zio a Capo Verde,,ci stava rimettendo la pelle ....io ero al sicuro lui no!..è andata bene....ora ..Vecchio racconta la cena ..come è andata?..cena di piacere o ....di tortura?

bsk
31-03-14, 17: 22
Domenica, 30/03/2014 ore 16:20 locali
(in Italia visto che c’è l’ora legale sono le 11:50) PRIMA PARTE

La giornata è calda come sempre, il termometro segna 29°, il cielo è parzialmente coperto da nuvole, umidità al 79% che fa in modo che la temperatura che il corpo avverte sia sui 34°, vento a 10 nodi da NordNordEst, le previsioni meteo parlano di temporali nella notte.

L’agente al quale mi sono rivolto, ce n’è uno solo sull’isola :), mi ha fatto sapere che tutto ciò che ho chiesto come ordine per il VAGABONDO arriverà mercoledì mattina, non ci sarà tutto il fresco di frutta e verdura richiesti per mancanza sull’isola, vedrà come potrà fare.

Intanto ho deciso, anche tenendo conto delle previsioni meteo a lunga scadenza, di puntare verso il Porto di Perth in Australia, 1.600Mn. di viaggio senza possibilità di nessun tipo di scalo intermedio, col tempo che è previsto saranno almeno 2 settimane di navigazione.
Gli Australiani mi hanno già dato il loro OK, devo solo confermare e credo che avrò compagnia durante quei giorni anche se lontana e via radio, ma credo che non sarò veramente solo fin che resto nelle loro acque :)

Mi sto riprendendo solo ora dalla cena di Venerdì sera, ma andiamo con ordine.

Venerdì 28/03/2014, ore 17:10 di qui, in Italia erano le 12:40, e la motovedetta della Marina Australiana arriva puntualissima.
Verso di me, che ero già a terra, viene una stupenda donna, avrà 26/28 anni, non di più, un magnifico ASLT in completa uniforme bianca e non in mimetica come il resto dell’equipaggio della HMASAlbany che è venuto a prelevarmi.

Scoprirò poi che il Sottotenente si chiama Astrid, ed è davvero bella come una dea come il suo nome appunto significa.
Mi accompagna a bordo, dove mi sento sotto stretta osservazione, tutti gli occhi dei 21 membri dell’equipaggio mi scrutano e sento che vorrebbero farmi mille domande, ma si trattengono. Arrivo in plancia e li trovo un LEUT donna che ha assunto quel ruolo così importante, il comando di Attacco One, nel 2013.

Per la Marina Australiana il comando di unità e non solo alle donne non è un miracolo come da noi, anzi, è la normalità se ne hanno le capacità.
Nella Marina Australiana le donne sono ben viste da anni, forse poiché hanno mancanza di organico, dicono i malpensanti dalle nostre parti.
Certo è che sono tante e in posizione di Comando a tutti gli effetti e non solo nella Royal Navy.

Scopro poi parlando con lei durante il viaggio che le FF.AA. Australiane già da cinque anni, cercano personale militare anche all’estero e che a sottufficiali ed ufficiali formati, entro i cinquanta anni d’età, offrono condizioni lavorative di tutto rispetto.
Si parla di un netto annuale intorno ai 75.000 Euro per un Maresciallo Radarista e/o Tecnico di Armamento, oltre a benefit vari, al vitto e alloggio, con la casa se si ha famiglia al seguito, copertura medica e dentistica, istruzione per gli eventuali figli e facilitazioni per la cittadinanza se dovesse interessare.
Se volete maggiori informazioni andate sul sito della Royal Australian Navy, naturalmente dovete scrivere e parlare correttamente l’inglese come credenziale minima.

Tornando a noi, il viaggio sarà breve dieci minuti scarsi, ci mettiamo di più a fare le manovre di uscita e ingresso ai moli, che altro, e non riesco a scucire nessuna informazione al Comandante sulla cena, parliamo di vela e di altro come avete ben capito, ed io comprendo che ha avuto ordini precisi, sia lei sia il resto degli uomini della PB, e non insisto più di tanto.

Sin che resto in plancia la bella Astrid è li, nelle vicinanze, ma defilata e non interviene mai nel mio discorso col LEUT, poi torna a prendere l’iniziativa appena arriviamo e mi dice, cortesemente, di salutare che siamo attesi ed il mio Ospite non ama attendere.

Mentre scendo a terra, sento ancora quegli occhi pieni di quesiti che mi scrutano, se sapessero le mille domande che ho io in testa, mi accorgo di non aver salutato l’equipaggio ma Astrid è irremovibile e non mi fa ritornare indietro per farlo, scoprirò poi che li rivedrò presto.
Una macchina con le insegne della R.A.N. ci attendeva e ci porta a destinazione.
Altri dieci minuti di viaggio per una via senza traffico, nuova, larga, ma che sembra inutile, visto che non c’è nessuno, nemmeno in bici, che la percorre.

Arriviamo al Club del Golf, 2 Km dopo Bantam Village e la mia guida/scorta mi accompagna in una stupenda camera, dove mi dice, posso darmi una sistemata e se desidero indossare quella, indicando una divisa nuova di zecca della R.A.N. con le controspalline da Commodoro, poggiata sul letto.
Io la guardo e le faccio presente che non posso indossare quella divisa non essendo io un Militare né Australiano né di altre Marinerie Mondiali né tanto meno con quel grado e lei, sorridendo, mi dice con cortesia di fare ciò che mi sento, la divisa è lì per me, poi sono io a dover scegliere ed esce dalla stanza salutandomi col solito “Sir”, unico titolo con cui si è sempre sino ad ora rivolta a me.

Naturalmente non indosserò la stupenda divisa da CDRE della RAN, mi do una rinfrescata e con i miei panni da velista esco e nel corridoio trova l’onnipresente Astrid che mi attende, ferma sull’attenti a lato della porta della mia camera, le dico che sono a posto così e lei, sorridendo divertita, mi dice di seguirla e ci avviamo per il corridoio sino ad una enorme porta a vetri, che scoprirò poi dà sulla sala da pranzo del Club, Astrid mi prega di attendere ed entra, pochi minuti e poi apre la porta a vetri e……………………

Un’enorme tavolata a ferro di cavallo mi appare, è disposta sui tre lati della stanza, in piedi ai loro posti civili uomini e donne e Marinai in divisa, saranno oltre un centinaio di persone.
Al centro della stanza una decina di persone in piedi sotto un’enorme bandiera che pende dal soffitto.
Il mio sguardo, che prima era attratto dalle persone, si alza verso quel triangolo rosso che pende a mezzaria e mi vengono le lacrime agli occhi, erano almeno 35 anni che non la vedevo.
Un triangolo rosso fuoco con al centro una ruota del timone alla cui destra vi è una V maiuscola coloro oro ed alla sinistra una O sempre maiuscola e sempre color oro, la mitica V.O..
Sotto di essa nove uomini e una donna, quattro di loro in divisa, gli altri in abiti civili e solo ora i loro volti accendono nel mio cervello i ricordi.
Ora li riconosco, è come se ci fossimo lasciati solo da poche ore e non da 35/40 anni. Solo un paio di loro non li vedevo da 25 anni o giù di li.
Sebastian, Marcel, Henry, Cristopher, Alexander, Merenui, Roro, Vicente ed infine Ellen che stringe forte la vita di Pascal.
Guardandoli ho capito chi è la magnifica Astrid, quegli occhi splendidi pieni di curiosità e di forza, con quelle mille domande non poste e che mi scrutavano pieni di rispetto, sono identici a quelli di Ellen quando 40 anni fa la incontrai in Bretagna per la prima volta, Ellen e Pascal sono la madre ed il padre di Astrid.

Ragazzi che colpo, mai in una stanza così erano stati assieme dieci, con me undici V.O. e mai mi sarei aspettato di rivederli oggi lì, mentre mi chiedevo cosa stesse accadendo i miei Ospiti, alzando il bicchiere, dissero tutti assieme:
“Acqua oceanica scorre nelle loro vene impetuosa e irrefrenabile. I venti del globo li modellano e li sospingono ovunque la loro innata curiosità li porta ad andare, schiaffeggiando le onde e superando tempeste. L’oceano li ha accettati come parte di se e loro si sono dati poche semplici regole: Onore, Rispetto, Tenacia. Un V.O. è un fratello del mare per sempre, anche dopo la morte”.

L’ultima volta che avevo sentito il giuramento/inno dei V.O. fu appunto 40 anni fa quando, in un piccolo porto della Bretagna, lo pronunciai assieme ad altri 62 Marinai, fra cui appunto i 10 che erano li oggi, prima di salpare per provare a fare il giro e mentre lo riascoltavo in quella sala la mia mano sinistra sfiorò il mio polso destro a carezzare quel simbolo che vi è inciso e che è parte di me per sempre.

Per comprendere un po’ la filosofia dei “vagabonds océaniques” bisogna partire da una frase con cui Bernard Moitessier cerca di spiegarsi:
“Sono un cittadino della più bella nazione del mondo. Una nazione le cui leggi sono dure ma semplici, una nazione che non tradisce mai, che è immensa e senza confini, dove la vita si vive nel presente. In questa nazione senza limiti, fatta di vento, luce e pace, l’unico che detta legge è il mare”.

Iniziando da qui forse si può cominciare a capirli, senza essere uno di loro, anche se sinceramente credo che sia estremamente difficile riuscirci.

Mamma mia che ricordi, non pensavo più a quei giorni da una vita, eppure sono li, vividi e chiari come se fossero appena accaduti.
Giorni che modificarono la mia vita in tutto e per tutto, nel bene e nel male.
Gia un V.O. è davvero per sempre, ma ora è meglio se mi fermo un attimo con questi ricordi e torno più tardi col racconto della cena.


Per Ora BUON VENTO a tutti.

giovigor
02-04-14, 21: 24
...mi sa che la cena è stata ..indigesta!

bsk
04-04-14, 14: 58
...mi sa che la cena è stata ..indigesta!

esattamente il contrario amico mio, esattamente il contrario :)

bsk
04-04-14, 15: 02
Domenica, 30/03/2014 - SECONDA PARTE

Mentre ascoltavo quel giuramento/inno e assistevo al brindisi, ancora non capivo perché tutto questo, perché per me.
Il mio sguardo spaziava per tutta la sala e vedevo gente che mi sorrideva, che mi guardava con rispetto, con……, ma perché????
Ed ancora una volta giunge in mio soccorso la bella Astrid che avvicinandosi con un bicchiere e porgendomelo mi disse: “Brindi anche lei Sir, è in suo onore.
Queste persone sanno lei chi è, chi sono le persone al centro di questa sala e cosa rappresenta la Bandiera che c’è sopra le loro teste.
Loro sanno che non è una leggenda, una storia che si ascolta nei bar dei porti e/o da raccontare ai bambini nelle lunghe notti invernali nei piccoli villaggi dei pescatori, loro sanno che è tutto vero, anche ciò cui può essere davvero difficile credere” e bevve con me, guardandomi con gli occhi che sorridevano felici e fieri.

Già, la Bandiera, i V.O., il Giro.
Fantasie del mare, storie da marinai ubriaconi e da pescatori che per natura raccontano frottole e ingigantiscono tutto.
Per il Mondo sono questo, legende da libri d’avventura, eppure qui oggi ci sono 11 V.O., una parte di quella storia.

Vero, non ci state capendo molto e allora vi dirò per ora solo che:
La Bandiera è l’emblema dei V.O., i “vagabonds océaniques”, il Giro è la prova cui si è stati invitati, scelti fra tutti i velisti/marinai del mondo e chi riceve l’invito e partecipa, anche se non vince, anche se non riesce a finire il Giro, entra nei V.O. 120 anni di storia, dal lontano 1894 sino a oggi, 80/100 edizioni del giro, nessuno sa quante volte davvero si è fatto, anche perché non esiste un albo, un elenco dei partecipanti e dei vincitori, chi c’era sa e questo basta.
Ci sono state due guerre mondiali nei 120 anni e poi non sempre c’erano uomini validi da invitare e/o che accettassero di partecipare.

Poche le regole per il Giro, ma precise e chiare:
I V.O. hanno cinque barche gemelle, identiche fra loro tanto da non riuscire a distinguerle, stessa lunghezza, larghezza, tonnellaggio, legno con cui sono state costruite, numero di alberi, loro altezza, pescaggio, motori e attrezzature ausiliarie, velatura. Persino il colore della barca e delle vele è identico e ogni armo parte con ventuno persone a bordo, venti membri d’equipaggio e un Vecchio al timone.
Si distinguono fra loro solo per il numero romano stampato in nero sulle vele bianche, I,II,III,IV,V e non è detto che siano sempre tutti e cinque a partire per il Giro, dipende dal numero di velisti/marinai che sono stati degni dell’invito e che si sono presentati, accettandolo.

Infine l’itinerario, il Giro del Globo, senza restrizioni, senza fermate preventivate e/o imposte, ogni armo è libero di fare come crede e di seguire la rotta che vuole unico vincolo i passaggi obbligati.
Si parte da un porto in Bretagna passando per Point de Pen-Hir verso la fine di settembre, passando per dei punti improrogabili: le Colonne d’Ercole dello Stretto di Gibilterra, il Canale di Suez, il capo di Buona Speranza, Capo Horn, il passaggio a Nord-Ovest, per tornare nello stesso porto Bretone da cui si è partiti ripassando per lo stesso promontorio, solitamente a primavera.
L’ordine dei passaggi può essere anche invertito, basta farli tutti, sono circa 27.000/30.000 Mn. e non tutti i gemelli che partono riescono a completare l’impresa facendo scandire i rintocchi alla Campana del Promontorio.

La Pianta del GIRO:
http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=25241&verify=37ee855bc21b75745db08bf0d36ba51c

Spiegato questo torniamo alla sala ed alla cena.

Tutto diviene più facile in questa serata quando ci si avvicina gli uni agli altri, si inizia a dialogare, vecchi amici che si ritrovano e improvvisamente pare che ci si sia lasciati solo ieri.
Scopro mogli, figli, mogli dei figli, nipoti ecc. ecc., così capisco che nella sala sono tutti una sola famiglia, tutti parenti fra loro.
Ha spiegarmi bene le parentele e a rammentarmele per tutta la sera/notte sarà la mia accompagnatrice, Astrid.
Figlia di Ellen e Pascal, come vi avevo già detto in precedenza, che hanno avuto altri tre figli, tutti maschi, anche loro nella RAN e presenti qui stasera con le loro famiglie, le mogli e tre, quattro e cinque figli. Astird è la più giovane ed è ancora sola.

Mentre chiacchieriamo fra un bicchiere e l’altro, una portata e l’altra, risate e ricordi, la divisa della mia accompagnatrice si scompone e si scopre il braccio destro e sul polso intravedo lo stesso emblema che è presente anche sul mio. Anche lei come me, la mamma e il padre e credevo altri otto in quella sala, invece chi sa quanti altri ce ne sono, quanti di loro sono come noi, V.O.
Lei nota la cosa, ricompone la manica, mi guarda con i suoi occhi sorridenti e passa oltre. Avremo poi modo di approfondire in altri momenti della mia sosta nelle Isole Cocos.

La cena sarà, da lì in poi, una vera festa familiare che durerà ben sei ore con portate che non finivano mai e fiumi di roba da bere - mai mangiato così tanti tipi di pesce crudo e cotto, tanti tipi di zuppe e salse, pani di tanti tipi persino fatto con la farina di cocco - tant’è che non tornerò al mio Vagabondo, ma dormirò qui e la mia sosta si protrarrà sino a mercoledì sera quando mi riporteranno alla mia barca, in tempo per ricevere i rifornimenti richiesti.

Vi ricordate che vi avevo detto che avrei rivisto i membri dell’equipaggio della HMASAlbany che non ero riuscito a salutare ?, sono con me in sala.
Ci sono tutti, con le rispettive famiglie e li conoscerò un po’ meglio in questi tre giorni di festa continua.

Mai mangiato e bevuto così tanto, mai riso così da tempo, mai da tanto mi sono sentito così sereno, mi è sembrato di tornare indietro davvero a quando vivere era più duro, ma più semplice.
Questo viaggio inizia a fare ciò che sognavo, auspicavo, speravo, cominciandolo: portarmi serenità, pace e tranquillità che mi ero accorto di aver perso stritolato dalla vita di tutti i giorni.
Ecco, inizio a rammentare perché 40 anni fa feci quella scelta che cambiò la mia vita e che nel bene e nel male, dopo altre decisioni anche contrastanti fra loro mi ha portato a essere ciò che sono oggi, ad avere ciò che ho oggi, con gli affetti, la famiglia ecc. ecc.

So che per i più che leggono certi passaggi di questo Diario ci sono cose incomprensibili, ma è difficile dire tutto assieme, raccontare una vita, sentimenti, scelte, decisioni, fatti, cercate di capire e di darmi il tempo di fare le cose, un passo alla volta.
Forse al termine di questo viaggio tutto sarà più chiaro sia a voi, che avrete la costanza di leggermi, che a me che avrò avuto la forza di scrivere questo diario sino alla fine. Per ora accontentatevi.

Ora mi fermo qui, dandovi appuntamento alla prossima pagina e come sempre concludendo augurandovi BUON VENTO.

giovigor
04-04-14, 15: 30
...direi una cena a base di pesce crudo/cotto è un sogno..ma il piatto forte?..la compagnia ..gli amici....come ti capisco...Buon Vento a te Vecchio! :)

bsk
10-04-14, 14: 20
Comunicato extra

dopo la cena di domenica, ultima pagina del mio diario sino ad oggi, sono successe parecchie cose, momenti molto particolari e personali che non riesco a condividere con voi, per ora, e su cui sto riflettendo da solo mentre navigo in Oceano Indiano

sono ripartito dalle Isole Cocos venerdì 04/04/2014 all'alba, direzione Perth, Australia, 1600 Mn., almeno 2 settimane di navigazione, dovrei arrivare venerdì 18/04/2014 e passare le feste Pasquali nella terra dei canguri.

Intanto solo, in questi giorni, penso, rifletto, ricordo e decido se e cosa raccontarvi e cosa tenere per me, non abbiatevene a male, ma per ora ho bisogno di stare un po solo a presto e

BUON VENTO

Vittoriosa
10-04-14, 14: 44
Aspetteremo ;)

giovigor
12-04-14, 11: 50
Vecchio ..innanzitutto buon sabato e se domani non riuscissi Buona Domenica delle Palme....io attendo e concorde sempre con Vittoriosa:flowers2: quando sarai pronto a raccontare noi saremo qui a leggere le nuove e vecchie avventure ..stammi bene in fisico e spirito Vecchio e Buon Vento a te! :D

bsk
17-04-14, 14: 13
Giovedì 17/04/2014 ore 20,05 a Perth (in Italia sono le 14:05)

il cielo è leggermente coperto, termometro sui 19 gradi, umidità al 79% e vento moderato sui 7/8 nodi, visibilità buona sulle 8 Mn.
Con il Vagabondo sono a 10 Mn. dal porto di Perth e dato che non conosco il posto attenderò domattina per entrare in porto e andare al posto assegnatomi in banchina, per l'aggiornamento del Diario ed il resoconto di questi giorni vi rimando a poi, ora scappo

BUON VENTO

bsk
18-04-14, 10: 39
Venerdì 18/04/2014 ore 16:05 (in Italia sono le 10:05)

Stamattina alle 6:40 è sorto il sole e alle 7:00 il Vagabondo ha iniziato l'avvicinamento al porto che su consiglio degli amici della Marina Australiana è cambiato ci dirigiamo a Fremantle, questa bellissima città portuale costiera delimitata da l'Oceano Indiano e il fiume Swan che si trova a soli 20 km da Perth.
La città è stata fondata nel 1829 come una porta per la Swan River Colony ed era la città principale in Western Australia per gran parte della sua storia antica.
Ci arrivo dopo una novantina di minuti e dopo 2 ore sono ormeggiato e stavolta le pratiche d'ingresso sono minime visto che ufficialmente in Australia sono entrato 22 giorni fa alle Cocos :)
Poi avremo tempo di scoprire più cose sul posto dove mi fermerò un po, almeno per le festività Pasquali, ospite dei miei amici Ellen e Pascal e della loro numerosa famiglia.
In questi giorni dovrò decidere la rotta per il proseguimento del viaggio, ma per ora lasciatemi vivere il momento qui nella terra dei canguri e scoprire quello che a prima vista appare come un posto stupendo.

So che mancano delle pagine a questo diario e che molti premono perchè le pubblichi, ma ci sto ancora pensando.

Intanto da qui, dopo 72 giorni di viaggio, 7780 Mn. lontano da casa, arrivi a tutti voi che perdete un po del vostro tempo a leggere queste righe un sincero augurio di BUONA PASQUA da passare in serenità dove volete e con chi sceglierete di avere accanto oltre al solito mio immancabile BUON VENTO sino alla prossima pagina :)

giovigor
22-04-14, 20: 36
Buondì a te Vecchio..visto che abbiamo circa 12 ore di differenza ..la Pasqua come l'hai passata e soprattutto come si festeggia, mi interessano le specialità culinarie del posto in modo particolare..non penso che lì si festeggia con casatiello e pastiera....Buon Vento Vecchio :D

bsk
30-04-14, 17: 15
MARTEDI' 29/04/2014

Eccomi qui a riprendere “Il Diario” di questo viaggio virtuale di circumnavigazione del mondo tra fantasia e ricordi.
Eravamo rimasti a venerdì 18 aprile: attracco al porto di Fremantle, brevi le pratiche d'ingresso, solo le tasse da pagare.
Verso sera sono venuti a trovarmi ed a prendermi i miei due amici di Ellen e Pascal per portarmi a casa loro dove ho passato i giorni delle feste di Pasqua per tornare sul mio Vagabondo solo mercoledì 23 aprile per cominciare a decidere l'itinerario della prossima tappa, la sesta e ad organizzarmi.

Stessa destinazione, il Capo di Buona Speranza ed il porto Sud Africano di Cape Town, scegliendo fra due itinerari:

"A" - Salto immediato da qui al Capo di Buona Speranza 4700/5000Mn ovvero 30 giorni di navigazione senza scalo.
http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=25611&verify=9c3d49f48427be449ac83a7b6b0630ab

"B" Girarare intorno all'Australia, 12.500Mn, tre mesi di viaggio con sei tappe: Darwin in Australia, Port Moresby in Papa Nuova Guinea, Noumea in Nuova Caledonia, George Town in Tasmania ed infine il salto verso il Capo di Buona Speranza ed il porto di Cape Town in Sud Africa.
http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=25610&verify=851963f0f038828a5517c17d10f4e602

Come potete vedere due tappe completamente diverse, anche se il punto di arrivo finale è lo stesso.
Due itinerari diversissimi, uno veloce ed immediato e l’altro più turistico con 5 scali previsti prima del salto verso il Capo di Buona Speranza.
Diverse modalità di preparazione della barca, viveri, rifornimenti, ricambi, ecc.ecc., pertanto la scelta richiede un'attenta riflessione.

Per ora BUON VENTO e appuntamento alla prossima.

Zoppo
01-05-14, 18: 48
Una di queste notti, potremmo appendere una lampadina di fuori e pescare qualche calamaro?
Poi facciamo una salsina pestando l'aglio col sale grosso e ci aggiungiamo una goccia d'olio alla volta e giriamo fino a farlo diventare una crema a cui aggiungiamo il nero del calamaro.
Infine grigliamo i calamari e li pucciamo nella salsina.
E beviamo vino bianco fresco e acidulo.
E puliamo il piatto col pane.
E sorridiamo.
Anche dentro.

bsk
01-05-14, 19: 57
sapessi come mi mancate ragazzi nemmeno lo immaginate, ma questo viaggio lo devo fare da solo io e i miei ricordi, ma dovete sapere che tu, ortiz, zanzo, beo, guerriera e vittoriosa mi mancate tanto e mi mancano tanto le nostre notti sul Corsaro II
BUON VENTO a tutti voi ragazzi siete nel cuore del VECCHIO davvero ricordatelo sempre

bsk
03-05-14, 11: 11
Sabato 03/05/2014

Decisione presa, barca quasi pronta, rifornimenti arrivati, mancano solo i freschi che caricheremo poco prima della partenza, domattina si salpa per questa sesta tappa del viaggio intorno al Mondo.
Ho deciso per la rotta “B” ovvero quella che mi farà fare il giro intorno all’Australia prima del salto verso il Capo di Buona Speranza ed il Sud Africa.
12.500 Mn. per circa 3 mesi di viaggio.
1° fermata prevista Darwin in Australia (ma potremmo anche fare soste intermedie), 2°Port Moresby in Papa Nuova Guinea, 3° Noumea in Nuova Caledonia, 4° George Town in Tasmania ed infine il salto verso il Capo di Buona Speranza ed il porto di Cape Town in Sud Africa (5.600 Mn. di traversata senza possibilità di scali, almeno 30 giorni di Oceano vero, per passare dall’ Indiano al Sud Atlantico e l’incontro col primo grande “amico” dei velisti Oceanici, il Capo di Buona Speranza)
Il Capo di Buona Speranza è sempre un luogo dal forte significato "simbolico", un vero finis terrae, reso ancora più suggestivo dalla violenza delle sue acque. Presso il Capo, secondo la leggenda, navigava eternamente l’OLANDESE VOLANTE, che aveva giurato di doppiare il Capo anche a costo di navigare in eterno, affondando poi prima di superare il promontorio.

http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=25610&verify=851963f0f038828a5517c17d10f4e602

Oggi giornata dedicata ai saluti con gli amici ritrovati e con quelli conosciuti da poco, con i ragazzi della Marina Australiana, ho il sospetto però che li rivedrò ancora in questi 3 mesi, e con questa città stupenda, piena di storia e di vita, di arte e cultura, costruita fra fiume ed Oceano.
Una città dove respiri aria di mare ovunque e dove la gente che la abita ha il carattere di chi è abituato a vivere su di un’isola (l'Australia anche se grandissima è un'isola e solo chi ci vive puo capire di cosa parlo) ed a combattere con la forza dell’Oceano e della natura.
Gente con cui uno come me va d’accordo immediatamente, abbiamo geni simili :) che ci scorrono dentro.

Lo so mancano dei giorni in questo Diario, certi racconti si sono interrotti non finiti, altri non sono stati nemmeno iniziati, ma per ora non mi sento di aprire certi cassetti di quella zona dei miei ricordi e forse non lo farò mai completamente oppure, chi sa, durante le notti solitarie in compagnia di mare e vento che stanno per arrivare……, voi dovrete solo attendere per saperlo.

BUON VENTO a tutti voi che perdete del tempo a leggermi il Vagabondo sta per tornare a salpare :)

Zoppo
03-05-14, 17: 51
Scusa l'OT ma visto che sei da quelle parti ne approfitto per domandartelo.
Io in Australia non ci sono mai stato ma una domanda me la sono sempre fatta: ma con le zampe posteriori dei canguri, si fa qualcosa di simile al prosciutto?
Coi salti che fanno deve essere bella muscolosa.
Poi, così come il Jamòn de Pata Negra ne sa di ghianda, magari il Kangaroo ham ne sa di eucaliptus.
Magari facendoli stagionare in zona secca, fresca e ventilata.
No, chiedo....

bsk
03-05-14, 20: 09
Scusa l'OT ma visto che sei da quelle parti ne approfitto per domandartelo.
Io in Australia non ci sono mai stato ma una domanda me la sono sempre fatta: ma con le zampe posteriori dei canguri, si fa qualcosa di simile al prosciutto?
Coi salti che fanno deve essere bella muscolosa.
Poi, così come il Jamòn de Pata Negra ne sa di ghianda, magari il Kangaroo ham ne sa di eucaliptus.
Magari facendoli stagionare in zona secca, fresca e ventilata.
No, chiedo....

Amico mio io non ne ho mai trovato come prosciutto, ma l'ho mangiato in vari modi un po come il manzo da noi. Gli animali vivono liberi perché l'allevamento è rigorosamente vietato: niente mangimi di dubbia origine, niente additivi come ormoni, antibiotici o altri farmaci. La carne è tenera, digeribile, dal gusto delicato, facile da cucinare, è rossa e contiene una bassissima percentuale di grassi, ha poco colesterolo (55 milligrammi per etto), meno dei nostri animali (tutti sui 70 milligrammi per etto), pollo incluso. Ha inoltre 1 solo grammo di grassi per etto contro i 16 della carne bovina, i 6 di quella suina (che da tutti è considerata invece la più grassa, chissà perché!) e i 3 del pollame.
Per cucinarla vanno bene tutte le ricette che tradizionalmente si usano per il manzo ed è digeribilissima.

giovigor
03-05-14, 21: 41
...buona sera Vecchio..felice di ritrovare il tuo diario...ma. pensando all'Austrialia mi viene in mente quel film di Alberto Sordi...bello, onesto..sposerebbe compaesana illibata...ma ancora le donne in Australia sono in netta minoranza rispetto agli uomini?..se è così che tristezza :crybaby:

bsk
04-05-14, 14: 08
Domenica 04/05/2014 ore 9:05 (in Italia sono le 01:05)

Il Vagabondo ha lasciato il porto turistico di Fremantle dirigendosi verso il Porto di Darwin costeggiando l’Australia.
Intorno alle 9:45 abbiamo incrociato sulla nostra dritta l’Isola di Rottnest che anche se si trova a breve distanza di traghetto da Perth, è lontana anni luce dalla vita cittadina.
L’Isola si separò separata dalla terraferma dell'Australia Occidentale circa 7.000 anni fa, in seguito all'innalzamento del livello del mare.
Le prime tracce di occupazione umana sull’isola risalgono a oltre 6.500 anni fa, quando la popolazione aborigena dei Nyungah si insediò nella zona.
Conosciuta dalle locali popolazioni aborigene come Wadjemup o affettuosamente Rotto, l'Isola ha un importante significato spirituale per le comunità aborigene Australiane ed è anche un'apprezzata meta turistica fin dall'inizio del '900, quando i traghetti iniziarono a trasportare i turisti fino alle splendide spiagge e baie dell'isola per le escursioni domenicali.
Una passeggiata attraverso l'insediamento principale dell’Isola è come fare un viaggio a ritroso nel tempo nel quale si possono ammirare le prime abitazioni coloniali risalenti alla metà del 1800. Le vecchie caserme sono un'alternativa a basso costo ideale per gli amanti del campeggio e i backpacker.

Rottnest Island è classificata riserva naturale di classe “A” in quanto ospita e protegge piante tanto rare quanto spettacolari e un'abbondante varietà di fauna marina e terrestre.
Sull’Isola vivono i quokka, marsupiali simili a piccoli canguri, tipici dell'Australia Occidentale e nelle acque che la circondano si possono ammirare otarie, tartarughe, delfini, balene e veder volare i falchi pescatori.
Nei suoi fondali ci sono numerosi relitti marini, eredità delle prime esplorazioni della costa sudoccidentale dell'Australia Occidentale, e sono perfette per gli appassionati di immersioni e snorkeling.

Tre ore e mezza dopo, alle 13:15 ora Australiana (in Italia sono le 06:15), siamo al largo del Yanchep National Park a circa 40 Mn. da Fremantle dove si possono ammirare i Canguri Grigi nativi appunto dell’Australia Occidentale ed i Koala.

La giornata non è delle migliori, il cielo è coperto e minaccia pioggia, anche se fa caldo, il termometro segna 21°con un’umidità del 66% ed il vento è sugli 8 nodi costante da EstNordEst, vedremo cosa accadrà stanotte.
Il viaggio è ripreso ed è ora di preparare un po di pranzo, uova strapazzate, pancetta e pane casereccio, alla prossima e a tutti voi che leggete come sempre un sincero BUON VENTO :)

bsk
04-05-14, 22: 26
Lunedì 05/05/2014 ore 6:25 (in Italia sono le 22:25 di domenica 04/05/2014)

Sta albeggiando ed abbiamo percorso circa 200 Mn. da quando siamo ripartiti col VAGABONDO e mentre sorseggio una calda tazza di caffè ho visto sulla mia destra le luci di Cape Burney che si svegliava, è una città costiera a sole 7 miglia a sud di Geraldton, presso la foce del fiume Greenough famosa per un rimessaggio popolare tra i surfisti e pescatori ricreativi non solo Australiani.

La giornata è uggiosa, minaccia pioggia il termometro segna +13°, umidità al 73% e vento fra gli 8 ed i 10 nodi da EstSudEst.

Ore 20:15 (in Italia sono le 1:15) siamo nei pressi di Horrocks Beach a circa 300 Mn. da Fremantle, è un piccolo villaggio portuale di pescatori, che sfruttano le acque della zona, protette dai venti dominanti, per pescare il sarto, il mulloway, il dentice, il merluzzo, il merlano e l’aringa e d’estate è anche una rinomata spiaggia per vacanze.

Credo che mi fermerò qui per la notte e per cenare, BUON VENTO TERRAIOLI

bsk
05-05-14, 11: 56
Lunedì 05/05/2014 ore 6:25 (in Italia sono le 22:25 di domenica 04/05/2014)

Sta albeggiando ed abbiamo percorso circa 200 Mn. da quando siamo ripartiti col VAGABONDO e mentre sorseggio una calda tazza di caffè ho visto sulla mia destra le luci di Cape Burney che si svegliava, è una città costiera a sole 7 miglia a sud di Geraldton, presso la foce del fiume Greenough famosa per un rimessaggio popolare tra i surfisti e pescatori ricreativi non solo Australiani.

La giornata è uggiosa, minaccia pioggia il termometro segna +13°, umidità al 73% e vento fra gli 8 ed i 10 nodi da EstSudEst.

Ore 20:15 (in Italia sono le 12:15) siamo nei pressi di Horrocks Beach a circa 300 Mn. da Fremantle, è un piccolo villaggio portuale di pescatori, che sfruttano le acque della zona, protette dai venti dominanti, per pescare il sarto, il mulloway, il dentice, il merluzzo, il merlano e l’aringa e d’estate è anche una rinomata spiaggia per vacanze.

Credo che mi fermerò qui per la notte e per cenare, BUON VENTO TERRAIOLI


errore di battitura corretto

bsk
06-05-14, 08: 51
Martedì 06/05/2014 ore 8:07 (in Italia sono le 00:07)

Dopo una cena a base di pesce, dentice al forno con contorno :), una notte tranquilla e serena e un’abbondante colazione con uova strapazzate, pancetta e caffè nero si salpa.

La giornata è uggiosa, cielo coperto e minaccia di pioggia intermittente, termometro sui 23°, umidità al 65% destinata ad aumentare col sopraggiungere della sera e della notte, vento da NordOwest a 10/12 nodi in diminuzione, nella nottata si prevede sui 5 nodi costante direzione OwestSudOwest.

Il VAGABONDO ha ripreso il mare destinazione Darwin, vi terrò aggiornati amici miei per ora a tutti voi che leggete queste pagine il mio sincero e caloroso BUON VENTO

bsk
07-05-14, 18: 10
Mercoledì 07/05/2014 ore 14:20 (in Italia sono le 06:20)

Col VAGABONDO abbiamo percorso circa 500 Mn. in totale e ne abbiamo ancora da fare 1.500 circa per arrivare a Darwin la nostra prima sosta ufficiale di questa sesta tappa del Viaggio che ci porterà a circumnavigare il globo.
Con oggi sono 91 giorni da quando il 05/02/2014 ho lasciato le coste Italiane iniziando questo DIARIO di VIAGGIO, da allora io e il VAGABONDO abbiamo percorso 8.300 Mn., un’inezia visto che per fare il giro del Mondo ne mancano 25.000/30.000 ancora, più o meno.

In questo momento sono all’altezza di Lake Macleod il più grande lago dell’Australia Occidentale ed anche quello con una densità salina più alta al mondo pari a 10 volte la normale salinità delle acque del mare e degli Oceani, infatti qui è fiorente l’estrazione del sale con 674 ettari di saline in espansione.

Il tempo è brutto, piove, ma fa un bel caldo umido, il termometro segna 28° ed il vento è sugli 8 nodi da NordOwest.

BUON VENTO a tutti voi terraioli del Forum

bsk
09-05-14, 09: 38
Venerdì 09/05/2014 0re 16:10 (in Italia sono le 08:10)

Col VAGABONDO sono arrivato all’Archipelago delle Dampier (20,581 ° S 116,6 ° E) è un gruppo di isole che prende il nome da William Dampier, un bucaniere ed esploratore inglese e che fanno parte della Riserva Naturale di Leda, per essere esatti sono all’altezza dell’Isola dei Delfini (Dolphin Island) ed ho percorso altre 300Mn. di questa Sesta tappa del mio viaggio, per Darwin ne mancano ancora 1.200 circa.

http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=25695&verify=07185f3f7fdcb580d43764b47bfde653


BUON VENTO e alla prossima :)

giovigor
16-05-14, 18: 14
Buona sera Vecchio mio..ma la solitudine...la malinconia come la vinci?

bsk
17-05-14, 19: 31
Domenica 11/05/2014 ore 04:10 (in Italia sono le 20:10 di sabato 10)

Sono davanti alla costa di Broome, percorse altre 330Mn.
Broome è un posto unico al mondo, una piccola cittadina di pescatori sull’orlo estremo dell’Australia Occidentale, sospesa tra il fascino tropicale di un vecchio e isolato villaggio e l’atmosfera cosmopolita, frutto della migrazione asiatica.
Capitale mondiale delle perle, qui potrai acquistare le incantevoli perle di Broome o i rari diamanti rosa.
Oggi Broome è il regno incontrastato del turismo avventuroso per la sua posizione strategica tra il mare e il deserto costiero, incredibile scenario.
A soli 6 chilometri dalle case di Broome si trova Cable Beach, una delle spiagge più famose d’Australia: 22 chilometri ininterrotti di sabbia bianca, enormi spazi, pieni di spettacolari contrasti e scenari che si aprono al tramonto e nelle notti di luna piena, quando si dice che il riflesso dei raggi lunari sullo specchio d’acqua dell’Oceano Indiano crei l’illusione di una scalinata in grado di raggiungere la Luna, la “Staircase to the Moon”.


Mercoledì 14/05/2014 ore 07:10 (in Italia sono le 23:10 di martedì 13)

Col Vagabondo ho fatto altre 550 Mn. e sono arrivato all’Isola di Lacrosse al centro dell’entrata al Golfo di Cambridge, che si trova sulla costa nord del Western Australia. Molti fiumi sfociano nel golfo compreso il fiume Ord, la Pentecoste, il Durack, il re del fiume e il fiume Forrest.
Al porto di Darwin mancano altre 550MN.


Sabato 17/05/2014 ore 12:30 (in Italia sono le 20:30 del 16)

Arrivato a Darwin, mi accingo a fare la manovra d’ingresso in porto e attracco al posto fissato per poi avere la consueta visita delle Autorità Portuali che sarà più breve non essendo io mai uscito dall’Australia, ma qui sono sempre precisi :)
Mi fermerò almeno sino a venerdì prossimo per fare rifornimento materiali e per delle piccole riparazioni agli automatismi del mio VAGABONDO.
Come ben sapete per governare da solo e nel mio stato un simile puledro da Oceano a bordo ci sono degli accorgimenti tecnici speciali montatimi dagli amici dei Cantieri Navali Riminesi che devono fare manutenzione.
Siamo in viaggio da oltre 100 giorni e sino ad ora, tranne qualche piccolo guasto di poco conto, tutto ha funzionato alla perfezione a bordo, ma prima del salto verso il capo di Buona Speranza ed il Sud Africa, che ci terrà in mare aperto per giorni, almeno 4/5 settimane, senza possibilità di fare scalo e/o di avere soccorsi in tempo utile, conviene far mettere tutto in ordine qui dove c’è assistenza specializzata.
Speriamo solo di farcela per venerdì non voglio fermarmi troppo :)
Ho altre tappe da fare prima del salto e del primo “amico vero”, il capo di Buona Speranza da incontrare/doppiare.
Il primo dei tre “amici veri” (Capo di Buona Speranza, Capo Horn e il Passaggio a NordOwest) per un velista oceanico, che incontrerò in questa mia ultima circumnavigazione del globo.

Ora faccio le manovre, poi i documenti e……….., ci risentiremo poi
A tutti voi terraioli che leggete il mio solito ed immancabile BUON VENTO.

http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=25710&verify=d4739b196d8e1247fcafb9f36a782960

bsk
17-05-14, 19: 51
Buona sera Vecchio mio..ma la solitudine...la malinconia come la vinci?

Nessuna malinconia ne solitudine :)
quelli come me non sono mai soli caro ragazzo, sono troppi gli angeli ed i diavoli che si nascondono nella mia testa con i miei ricordi per essere solo :)
e poi in mare hai sempre compagnia, le onde, il cielo, le nuvole, la pioggia, il vento, il sole, la luna e le stelle, e quando è una notte buia ci pensano i ricordi ed appunto i fantasmi belli e/o brutti che li popolano a non farti sentire solo
poi in fin dei conti siamo gente scorbutica, irascibile, antipatica proprio perchè ci va tanto stare soli con noi stessi gli unici con cui andiamo d'accordo, anche se ........... qualche volte si litiga pure con noi stessi :)
al limite solo in compagnia di chi scegliamo noi, sono veramente pochi, e poi, come il pesce, anche gli amici, dopo 3 giorni in barca puzzano :)

BUON VENTO a te ragazzo

giovigor
18-05-14, 21: 06
Mi sa che stavolta un vento fvorevole mi farebbe proprio comodo....tu Vecchio e il tuo Vagabondo ( ...ne parli come un amico fraterno e in fondo è il tuo fedele compagno d'avventura :D ) statemi bene e Buon Vento a voi!:)

Zoppo
18-05-14, 22: 26
Caro BSK,
stacci bene.
Saluti

bsk
19-05-14, 09: 48
Caro BSK,
stacci bene.
Saluti

Zoppo come mi manca la tua compagnia e la tua cucina :)
non ci becchiamo nemmeno più in privato bacino a Zoppino mi raccomando e chiudiamo l'OT :)

bsk
22-05-14, 18: 29
Darwin, la tranquilla capitale tropicale del Territorio del Nord, la città più giovane d’Australia.
È stata fondata nel 1869 dal capitano Goyder, col nome di Palmerston, in onore dell'allora primo ministro britannico. Dal 1911 ha assunto il nome attuale.
Situata in un'area di clima tropicale, è stata semidistrutta nel 1974 dal ciclone Tracy, e poi ricostruita così com’è oggi.
Ha la più alta percentuale di giovani di tutta l'Australia.
Sarà per questo che la capitale del Northern Territory sprizza vitalità da tutti i lati. Locali, mercati, tramonti in spiaggia.
Ristoranti all'aperto, prodotti locali esotici e una vasta gamma di opzioni culinarie: ecco un primo gustoso motivo per scoprire il lato più godereccio della capitale del Northern Territory.
Ma si potrebbe aggiungere il clima caldo tutto l'anno, vi sono due diverse stagioni a Darwin, quella "umida" e quella "secca".
La stagione umida va da novembre ad aprile ed è caratterizzata da un'elevata umidità, piogge monsoniche e temporali. Le temperature solitamente variano da un minimo di 25 °C a un massimo di 33 °C.
La stagione secca, da maggio a ottobre, è caratterizzata da giornate calde, secche e assolate e notti fresche. Le temperature solitamente variano tra 21 e 32 °C e i livelli di umidità sono molto più bassi.
Non ultimo anche uno stile di vita piacevole e rilassato e poi, ancora, il paesaggio: posta su una penisola circondata dal mare su tre lati, Darwin è il punto di partenza ideale per visitare famosi e meravigliosi parchi nazionali quali Kakadu National Park, dichiarato Patrimonio dell’umanità, con la sua fauna endemica, le sue zone umide e l’arte rupestre aborigena.
Il Parco nazionale di Litchfield, con le sue verdeggianti foreste, spettacolari cascate, piscine naturali scintillanti e i suoi altissimi termitai, è una meta privilegiata per un’escursione da Darwin. Considerate le dimensioni del Northern Territory , due ore d’auto sono davvero poche!
E non solo: tutte le principali attrazioni naturali, compresi il Buley Rockhole e le maestose cascate di Florence, Tolmer e Wangi, sono facilmente accessibili dalla strada principale.
In una gita in giornata non mancate di ammirare gli elaborati termitai, nuotare in piscine naturali bordate di pandani e fare passeggiate panoramiche.
Poi ci sono anche Nitmiluk, le Isole Tiwi e la terra aborigena di Arnhem Land.
Altro punto di forza della Città è l’atmosfera multietnica e cosmopolita che vi si respira: la popolazione di Darwin è composta da ben 50 nazionalità differenti, compresa la popolazione degli aborigeni locali, i Larrakia.
E poi, c’è vita a Darwin. A tutte le ore.
Per i nottambuli, ecco i pub, le birrerie, e i locali dove si può trascorrere la serata. Basta passeggiare lungo la via principale, Mitchell Street, e lasciarsi guidare dall’intuito o dalla folla.
La vita di Darwin si svolge principalmente sul lungomare, punteggiato di ristoranti, negozi, lagune sabbiose e parchi.
Nuotate nella laguna, pescate sul molo, cenate all’aperto gustando piatti di pesce freschissimo e passeggiate ammirando le ville sul lungomare.
Potrete tracciare la ricca storia dell’isola lungo i sentieri da percorrere a piedi o ammirando le opere d’arte pubbliche.
Oggi famiglie, uomini d’affari e turisti passeggiano sul lungomare, dove la popolazione aborigena dei Larrakia, i mercanti indonesiani e i coloni europei hanno tutti lasciato la loro impronta nella storia.
Per gli appassionati di cucina, poi, un soggiorno a Darwin si trasformerà in un piacevole viaggio dei sensi.
Per la prima colazione, il Café One offre gustosi toast con avocado, cornetti con formaggio e pomodoro, e gli amanti del caffè non possono non andare al Cafè 21. Le opzioni per il pranzo nel centro di Darwin sono infinite.
È possibile salire a bordo del treno del sushi Go Sushi, osservare le persone che passano mentre si gusta una ricca insalata Caesar presso il Wisdom Bar & Café o provare il croccante arrosto d’anatra al Roast and Noodle.
Troverete una serie di pub che offrono fish and chips, hamburger e parmas, come il Kitty O'Shea's, Shennanigans o la Fox Ale House.
Cibo a parte, per chi poi si trovasse a Darwin durante il fine settimana, da non perdere una visita ai mercati rionali di Parap e Nightcliff.
Un vero must è quello al tramonto a Mindil Beach, il giovedì e la domenica da maggio a ottobre, caratterizzato da numerosi stand gastronomici che propongono specialità asiatiche, da bancarelle di abbigliamento curioso, il tutto allietato da musica dal vivo e da giocolieri.
Tutta la zona di Darwin e dei dintorni è un vero e proprio paradiso naturalistico: le sue acque trasparenti e tranquille sono ideali per una crociera al tramonto. Fermarsi a osservare le barche dei pescatori nel porto oppure rilassarsi sulla spiaggia, cercando di vedere i pesci luna che mangiano i resti lasciati dai ristoranti, è un altro modo piacevole di trascorrere il tempo a Darwin. E, prima di ripartire, un salto in gelateria è d’obbligo, per rinfrescarsi il palato con un delizioso gelato al butterscotch o mint choc chip.

bsk
24-05-14, 09: 57
Sabato 24/05/2014 ore 10:00, in Australia

Stamattina dopo un’abbondante colazione io e il VAGABONDO abbiamo ripreso il mare diretti a PORT MORESBY in Papa Nuova Guinea. Mille miglia nautiche circa di viaggio, credo che impiegherò almeno 7/10 giorni.
La giornata è serena e soleggiata, termometro sui 30°, umidità al 50% e vento debole, sui 4 nodi da NordOWest.
Durante questa settimana di sosta abbiamo fatto i rifornimenti vari per ciò che ci serviva a bordo, i controlli alla barca e tutte le piccole riparazioni necessarie, in fin dei conti siamo in viaggio da 108 giorni ed abbiamo percorso quasi 10.000 Miglia Nautiche anche se non è che una piccolezza in confronto a quelle che ancora dobbiamo navigare, il vero arriverà fra un po’, ora abbiamo solo giocato :)

Alla prossima, BUON VENTO a tutti voi terraioli del Forum che leggete.

persona
25-05-14, 17: 21
Ho scoperto ora questa discussione e wow! L'ho letta tutta e sono rimasto senza parole! Non vedo l'ora di leggere altri aggiornamenti e sapere notizie! Complimenti signor bsk! Buon viaggio e come dice lei buon vento!

giovigor
25-05-14, 20: 21
Buona sera Vecchio....Vagabondo...certo che per come descrivi Darwin verrebbe quasi il pensiero di trasferirsi li, non tanto per i pub e i ritrovi di divertimento maper i luoghi che hai descritto..davvero un paradiso terrestre...il tramonto sul mare,le nuotate..... le barche dei pescatori nel porto mi fanno ricordare Cetara...quante volte steso sulla spiaggia ad ascoltare le onde frangersi dolcemente sugli scogli..... mi sa che la nostalgia mi sta prendendo....ma Agosto verrà e la costiera mi attende...ora mi attende ....Coul Maurin.....Buon Vento Vecchio e che Dio ti protegga ...:)

bsk
26-05-14, 09: 46
Buona sera Vecchio....Vagabondo...certo che per come descrivi Darwin verrebbe quasi il pensiero di trasferirsi li, non tanto per i pub e i ritrovi di divertimento maper i luoghi che hai descritto..davvero un paradiso terrestre...il tramonto sul mare,le nuotate..... le barche dei pescatori nel porto mi fanno ricordare Cetara...quante volte steso sulla spiaggia ad ascoltare le onde frangersi dolcemente sugli scogli..... mi sa che la nostalgia mi sta prendendo....ma Agosto verrà e la costiera mi attende...ora mi attende ....Coul Maurin.....Buon Vento Vecchio e che Dio ti protegga ...:)

e tu che ne sai di Cetara???????
il piccolo paese di pescatori culla delle Alici e della famosissima Colatura???????

giovigor
26-05-14, 21: 01
Vecchio mio pensavo sapessi fossi un salernitano e come tale Cetara Erchie e Albori sono le mete fisse di noi ragazzi..a Cetara poi ho passato le vacanze estive per anni..i parenti di mia madre affittavano sempre lo stesso delizioso appartamento ..sai quelli tipici dalle scalette esterne...ogni volta scendere e salire con i canotti o materassini..diventava un'impresa..per non parlare delle tante volte che sono andato in seguito a pescare con gli amici sulla secca di Cetara con un vecchio ma proprio vecchio gozzo..peccato allora non avessi i soldi per comprarlo..me lo avrebbero ceduto a poco :(...allora andare lì a pescare significava non tornare mai senza una cena di pesce..purtroppo oggi non è più così...Buon Vento Vecchio mio :)

bsk
27-05-14, 10: 05
Vecchio mio pensavo sapessi fossi un salernitano e come tale Cetara Erchie e Albori sono le mete fisse di noi ragazzi..a Cetara poi ho passato le vacanze estive per anni..i parenti di mia madre affittavano sempre lo stesso delizioso appartamento ..sai quelli tipici dalle scalette esterne...ogni volta scendere e salire con i canotti o materassini..diventava un'impresa..per non parlare delle tante volte che sono andato in seguito a pescare con gli amici sulla secca di Cetara con un vecchio ma proprio vecchio gozzo..peccato allora non avessi i soldi per comprarlo..me lo avrebbero ceduto a poco :(...allora andare lì a pescare significava non tornare mai senza una cena di pesce..purtroppo oggi non è più così...Buon Vento Vecchio mio :)

Capo d'Orso, dove lo metti !!!!!!!
insomma mi sa che.............
quando ritorno andrò a pescare alici per te :)
BUON VENTO SOLDATO

bsk
27-05-14, 16: 32
Sabato 24/05/2014 ore 13:20, in Australia

Ho lasciato da tre ore il porto di Darwin e sono arrivato alle Isole Vernon che sono a sole 30Mn., posto meraviglioso per gli amanti della la pesca con Carangidi di grosse dimensioni, ma le isole Vernon offrono una ricchezza di innumerevoli altre specie come prede tra cui: Barracuda, Barramundi, Pesce Spada, Jewfish Nero, Salmone Blu, Cobia, Merluzzo, Cernia, Trota Corallina, Snapper Dorato, Jack Mangrovie, MoonFish, Queenfish, l’Imperatore Rosso, Tarpon, Salmone Threadfin , Tonno e Granchio del fango, solo per citarne alcuni.

Ci proverò pure io così magari pranzo e cena a base di pesce :)

BUON VENTO :)

giovigor
27-05-14, 23: 01
.quando ritorno andrò a pescare alici per te ...mi chiedo perchè non ..con te...:rotflmao: Inoltre a proposito del tipo di pesce che si puo pescare alle Isole Vernon, lo sapevi che in certi periodi dell'anno a Cetara si possono prendere anche i tonnetti?
Capo d'Orso lo conosco bene, ma poco accessibile per me..sono sprovvisto di barca :(... lì ho fatto lo scorso anno proprio in questo periodo il corso di sub..il fondo marino è spettacolare...ma bisogna stare attento alle murene.. ho avuto un incontro ravvicinato con quelle che tu chiameresti ..splendide bestiole....proprio come dicesti degli squali a Capo Verde :am055. Buon Vento Vecchio...e attento ai barracuda! :D

bsk
28-05-14, 12: 15
Lunedì 26/07/2014 ore 16:45 australiane

La pesca sabato è stata un fiasco colossale, ci ho provato per 3-4 ore poi ho lasciato perdere e ho ripreso il viaggio.
Ora sono davanti alle coste dell’Isola di Croker, 150 Mn. da Darwin e 120 dalle Isole Vernon, è un’isola di 266 km² presso la costa nordorientale della penisola pianeggiante di Cobourg (Territorio del Nord) che racchiude a Nord il golfo di Van Diemen ed è una riserva faunistica e floristica ricoperta da foreste e abitata da Aborigeni.
Si trova nel Mare degli Arafura (o Mare degli Alfuri) che è una sezione di 1.037.000 km² dell'Oceano Pacifico tra l'Australia e la Nuova Guinea.
Il limite NordOccidentale di questo Mare è posto lungo la linea che unisce la penisola di Coburg (Australia) ai monti Kumawa (Nuova Guinea) attraverso le Isole Selaru, Tanimbar e Kai.
A SudEst il limite con il golfo di Carpentaria corre lungo una linea che unisce Capo Arnhem a Capo York.
Comunica a NordOwest con il Mar di Ceram, a Owest con il Mar di Banda e a SudOwest con il Mar di Timor.
A Est lo stretto di Torres lo mette in comunicazione con il Mar dei Coralli.
È un mare generalmente poco profondo, tocca la massima profondità (3652 m) nell'abisso delle Aru, tra le isole omonime e le Kai.

La navigazione continua, BUON VENTO a tutti voi terraioli che mi leggete :)

bsk
30-05-14, 14: 49
Venerdì 30/05/2014 ore 20:15 australiane

Con il VAGABONDO altre 600 Mn. percorse, siamo all’altezza delle Isole Badu e Moa, davanti alla Penisola Australiana di Cape York.
Piove da ore ormai con il termometro sui 27° ed un vento sui 17/18 nodi da EstSudEst con le previsioni di un peggioramento nella nottata, prevista tempesta.
Abbiamo percorso più di metà strada verso la nostra meta, il Porto di MORESBY in Papa Nuova Guinea dove dovremmo approdare fra 2/3 giorni, Domenica sera o Lunedì mattina.

Badu Island (Mulgrave Island) è un'isola nello Stretto di Torres che una volta aveva una brutta reputazione, era conosciuta come un'isola di cacciatori di teste :)

Moa Island (Banks Island) è invece l'isola più grande all'interno dello Stretto, ha due insediamenti, Kubin e San Paolo, collegati fra loro da una via asfaltata e da una strada sterrata.

La Penisola di Cape York è situata nel Far North Queensland sulla punta dello stato del Queensland ed è una delle ultime aree selvagge rimaste sulla Terra.
Sede di magnifici parchi nazionali, siti aborigeni sacri, spiagge incontaminate, con i suoi paesaggi mozzafiato, la storia affascinante delle culture aborigene esplorarne il suo vasto territorio, che per la maggior parte è desertico, è un'esperienza di vita senza eguali e chi la fa poi torna altre volte.
Questa vasta regione con un paesaggio di contrasti e sorprese è un paradiso per gli amanti della natura con oltre 3000 specie di piante e 321 specie di uccelli che abitano gli oltre 14 milioni di ettari della Penisola che è fra i Top 10 dei più importanti siti d'arte rupestre del mondo.
Cape York è una delle ultime grandi aree selvagge dell'Australia ed è stato votato al 13° posto sulla lista di "cose da fare/visitare in Australia prima di morire".
La Storia Aborigena del Capo risale a decine di migliaia di anni fa, al tempo dell'invasione europea, la regione era popolata da 43 nazioni tribali, ognuna con il proprio linguaggio e le pratiche tradizionali. Anche se molte delle lingue sono andate ormai perse esistono ancora, per tutto il capo, circa dieci lingue e forse centinaia di dialetti.

Io e il VAGABONDO continuiamo la navigazione salutando tutti voi che avete ancora la voglia di leggerci augurandovi come al solito, sino alla prossima volta, il nostro BUON VENTO TERRAIOLI :)

giovigor
30-05-14, 17: 50
Buona sera Vecchio Vagabondo, mi chiedo ma tu avendo avuto l'opportunità , in bene o in male di girare il mondo, non ti è mai venuta la tentazione di dire..ora mi fermo qui!..posso capire l'Amore per la propria terra natia ..ma...io penso ..ed ho 20 anni ..tra tanti luoghi ce ne è stato qualcuno che ti ha tentato...e quasi ti ha convinto a pensare ...invecchierò qui con chi mi ama..o mi sopporta per Amore ( come direbbe mio padre)?

bsk
30-05-14, 19: 12
@giovigor

il mondo l'ho girato tutto almeno 3/4 volte, ho iniziato da bimbo, piccolo aiuto mozzo a soli 8 anni, le mie estati in vacanze sul mare (attento sul mare non al mare :))
sono stato fermo in più posti anche per lunghi periodi anche se un vagabondo oceanico non sta mai davvero fermo, ma poi ho deciso di metter su famiglia e sono tornato a casa
veder crescere tuo figlio, sentirlo dire la sua prima parola, gattonare, fare il primo passo diritto, scartare i regali sotto l'albero a Natale, spegnere le candeline sulle torte di compleanno, accompagnarlo all'asilo, a scuola, conoscere la sua fidanzatina, ecc. ecc.
non avrei potuto averlo facendo il giramondo e poi la vita ha presentato il conto ed ora restano i ricordi, ma non mi lamento ho visto cose che altri non vedranno mai nemmeno in cento vite, ho conosciuto posti, popoli, persone che altri mai si sognerebbero di vedere, incontrare, conoscere
perciò va tutto più che bene, ancora un po e poi potrò anche smettere e andare a veleggiare nell'oceano del cielo con tanti vecchi amici, giusto solo ancora un po per vedere mio figlio chiudere il suo ciclo, magari tenere in braccio un nipotino e poi uscire in mare col mio VAGABONDO per l'ultimo viaggio come altri amici hanno gia fatto prima di me, ma tranquillo senza nessuna malinconia
in questo viaggio si parla di posti, persone, cose, viste e vissute davvero sono appunti ricordi

giovigor
31-05-14, 19: 50
..ed io Vecchio ti ringrazio di dividere i tuoi ricordi e la tua esperienza di Marinaio con noi ..che davvero almeno tramite te possiamo ancora sperare di vivere non sacrificando nè se stessl nè chi si ama..ma creando il giusto equilibrio..Buon Vento Vecchio mio :)

Zoppo
02-06-14, 00: 11
Anche io ho tanti ricordo della mia vita per mare, ma a differenza di BSK, sono legati alla mia esperienza lavorativa.

Tutto iniziò quando venni assunto alla Beach & Sun Inc., una multinazionale americana di prodotti per stabilimenti balneari. Avete presente le cabine da spiaggia a righe bianche e verdi? Le fanno loro. E gli ombrelloni a righe bianche e rosse? Anche. E le sdraio bianche e blu? Idem. E così i portacenere triangolari della Cinzano o quelli tondeggianti della Martini & Rossi. Ma poi c’era tutto un catalogo spesso così di docce, frigo-bar, amache, pattini, pedalò, isolotti artificiali, torrette per bagnini, magliette rosse con la scritta bay-watch, sistemi wi-fi da spiaggia… per non parlare dell’accessoristica: cappelli di paglia, cappellini di stoffa, sandali, infradito, salvagenti, costumi, bikini, tanga, maschere, boccagli, shampoo biologici….

La stagione iniziava ad aprile quando ogni agente o capo area (come nel mio caso), doveva presentare il budget e il business plan, e spiegare quanto si prevedeva di fatturare splittando il totale per linea di prodotto, specificando dove e soprattutto come avresti venduto, cioè quali strategie di vendita avresti adottato. Poi c’erano quelli del marketing che presentavano i nuovi prodotti e tu dovevi capire come promuoverli presso la clientela. Le prime riunioni si fecero alle Isole Cayman dove l’azienda aveva la sede legale, ma siccome era un mortorio per vecchiacci che volevano crepare evadendo, i più giovani convincemmo il Sales management a organizzare i meetings into the market, cioè nel cuore stesso del mercato, perciò una volta ci riunimmo in un resort di un isoletta delle Hawaii, un’altra volta alle Seychelles, un’altra a Praja de Galinhas nei pressi di Recife, eccetera. Sembra una sciocchezza ma essere nel mercato aiutava, soprattutto ci rendeva più customer oriented.

Poi, firmato il budget e fissati i bonus di vendita per i clienti e la sales force, ognuno partiva a vendere nel proprio mercato: io atterravo a Fiumicino, da lì andavo a Civitavecchia, salivo sullo yacht aziendale - d'altronde i clienti era più sensato raggiungerli via mare, no? - e via a vendere. In genere iniziavo facendo il giro della Sardegna dove avevo un cliente – Gavino – che ogni volta che arrivavo mi preparava una cena di aragoste indimenticabile; poi passavo alla Corsica, da lì il basso Lazio, la Costiera Amalfitana, la Calabria tirrenica, circumnavigavo la Sicilia (ricordo ancora la colazione al porto di Palermo con i panini di milza fritta nello strutto e condita con la ricotta, i cannolli, le paste fritte con la ricotta, gli arancini, il tonno fresco, la pasta con le sarde e giù a bere Grillo, Inzolia, Catarratto, e Chardonnay, e Muller Thurgau, e di tutto!), poi facevo lo Ionio e mi risalivo l’Adriatico. Lì era dove mi giocavo in un sol colpo il 20 / 25% delle vendite e quindi la stagione, e quando arrivavo a Lignano Sabbia d’Oro tiravo i conti: se era andata bene, l’annata era fatta! Nell’Adriatico, con tutte quelle tedesche, andava soprattutto la crema abbronzante e per vendere di più presi con me tre promoters: Anabelha era brasiliana, figlia di una nera e di un olandese, perciò aveva la pelle e i capelli lunghi e riccioli color del caffè, ma gli occhi verdi; Natasha invece era di San Pietroburgo, slanciata e biondissima e occhi tra il celeste e il grigio ghiaccio; Consuelo era di Malaga, nel sud della Spagna, ed era mora con due occhi neri, talmente neri che sembravano bruciare come due tizzoni ardenti. Insomma, che tanti discorsi di target, bonus, indici, storie varie, e poi alla fine si faceva come alle fiere di paesi: iniziavo io con un pistolotto sulle creme abbronzanti fatte solo con prodotti naturali (va a sapere che schifezze c’erano dentro, invece!), sulla specifica preparazione svizzera, sul fatto che erano testate ma non su animali e poi bastava vedere gli effetti: prima arrivava Anabelha e la spalmavo con la crema a bassa protezione, poi Consuelo che la spalmavo con quella col fattore medio e quando qualcuno veniva fuori dicendo <<eh sì, ma io ho la pelle molto delicata>> allora compariva Natasha, si toglieva il pareo e la spalmavo tutta con quella col fattore massimo, e tutti contenti a comprare creme! I gestori poi, vedevano che il prodotto tirava, me ne ordinavano a casse e chiedevano <<ma sicuro che si spalma bene? >> e io << ma certo! Consuelo, vieni qua e fai provare al signore! >> e allora me ne ordinavano a pallets.

Venezia la saltavamo e andavamo direttamente in Friuli, da lì a Porto Roz e poi giù tutti gli isolotti della Croazia, la Dalmazia, Igoumenitza e da lì tutta la Grecia: quante triglie che mangiavo in Grecia, con la Retzina, l’Ouzo e poi di notte a ballare lo tsirtakis sulla spiaggia. Da lì facevamo la Turchia, Cipro, qualche arcipelago greco che ci era sfuggito all’andata, Malta, la Tunisia, saltavamo Libia e Algeria e facevamo il Marocco mediterraneo e da lì la Spagna.

A volte beccavamo cattivo tempo, temporali ma anche tempeste e devo dire la verità, non ho mai avuto la tempra di BSK, infatti mi rifugiavo nel primo porticciolo e tutti e quattro chiusi nella mia cabina, aspettavamo che passasse. Mi ricordo come ballava la barca...

Insomma che facevo anche la Spagna, il sud della Francia, la Liguria, la Maremma e arrivavamo a casa.

A quel punto tiravo le somme e vedevo come ero messo col budget, prendevo il volo per Santo Domingo, presentavo i conti al CEO e partivo per il Brasile dove facevo la stagione invernale (cioè quando è inverno qui, la è estate e perciò facevo la spola da una parte all’altra dell’Equatore. Il grosso del lavoro era a dicembre e gennaio, poi a febbraio o marzo c’era il carnevale, si lavorava sodo fino ad aprile e poi via di nuovo nel Mediterraneo.

Era una vita dura ma dava soddisfazioni. Come soldi non era il massimo, ma siccome li prendevi alle Cayman erano tutti puliti, e alla fine un tre o quattrocentomila euro all’anno li tiravo su, ma alla fine dovetti smettere: un po’ mia moglie che ce l’aveva con Natasha, Anabelha e Consuelo; un po’ che il salino mi rovinava le cravatte che tenevo in cabina; un po’ che dalla barca non si riusciva a prendere bene i programmi della de Filippi… insomma che un giorno diedi le dimissioni e attraversai la passerella e mi lasciai dietro il pontile.

PS: cercano ancora uno da mettere al mio posto: se vi interessa, mandatemi il vs curriculum per mp che lo giro al capo del personale.

bsk
02-06-14, 09: 44
sei sempre il solito Zoppo :)
da un bacino a Zoppino e pensami quando ti abbuffi e cucini come un pazzo, i tuoi manicaretti mi mancano davvero tanto a presto amico mio

giovigor
02-06-14, 12: 43
..certo due modi diversi di vivere in mare...confessa Vecchio Lupo di mare Vagabondo e Solitario nel tempo che fu hai partecipato ai festini del caro Zoppo..:D

bsk
02-06-14, 13: 31
..certo due modi diversi di vivere in mare...confessa Vecchio Lupo di mare Vagabondo e Solitario nel tempo che fu hai partecipato ai festini del caro Zoppo..:D

io e Zoppo abbiamo diviso con Zanzo, Vittoriosa, Guerriera, Zanzo, Beowolf una bella crociera con il CORSAROII avuto in prestito da Mamma Marina che ci ha portato dall'Italia sino al confine con la Russia (Siberia) e l'Oceano Artico nel Mare di Barents e di cui scrivemmo giornalmente, anche più volte al giorno, sulla ChatBox del Forum
un bel viaggetto che ci ha portato in giro a vedere e conoscere posti stupendi, assaggiando i cibi e le bevande (che mangiate e che sbronze :)) di tutte le terre che abbiamo toccato
poi da li la voglia di questa circumnavigazione che poi ho deciso di fare da solo per i motivi che ho spiegato a loro in privato ed all'inizio di questo DIARIO a tutti voi che legete

bsk
02-06-14, 13: 37
Lunedì 02/06/2014 ore 15:00

Sono arrivato in papa Nuova Guinea!!!!!! Sono ormeggiato nel Porto di MORESBY in attesa dell'Ente Porto per le pratiche burocratiche, ci sentiamo più tardi con più calma, intanto a tutti Voi in Italia Auguri per una BUONA FESTA della REPUBBLICA che segni l'inizio della rinascita che la nostra terra e noi meritiamo senza dimenticarci mai di Massimiliano e Salvatore che DEVONO TORNARE A CASA DA UOMINI LIBERI ED INNOCENTI, NON ACCETTEREMO NULLA DI MENO, MAI!!!!!

a dopo e come sempre, BUON VENTO TERRAIOLI


http://www.militariforum.com/public/upload/95239448602062014133819.jpg

bsk
03-06-14, 19: 13
LA SETTIMA TAPPA:
http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=25791&verify=43daa24075dcc8ad969e9e18f2755755


Martedì 03/06/2014 ore 22.45

Port Moresby è la capitale e la più grande città della Papua Nuova Guinea.
Si trova sulle rive del Golfo di Papua, sulla costa sud-orientale della penisola di Papua dell'isola di Nuova Guinea.
A sud dell'equatore, 160 chilometri a nord dell'Australia, Papua Nuova Guinea è parte di un grande arco di montagne che si estende dall'Asia, attraverso l'Indonesia e nel Sud Pacifico.
Questa terra affascinante vanta più di 600 isole e più di 800 lingue indigene e ospita la più grande area di foresta pluviale intatta al di fuori dell'Amazzonia.
La Papua Nuova Guinea si compone di 4 regioni composte da 22 province, ognuno con il proprio carattere particolare e le culture.
Gli indigeni della zona sono il Motu-Koitabu.
La città ha preso il nome dal capitano John Moresby che è arrivato nel 1873 come il primo visitatore europeo.
I turisti potranno scoprire una ricchezza di paesaggi tropicali, dalle montagne ricoperte di giungla degli altopiani alle spiagge bianche di sabbia e atolli delle province costiere e insulari.

Le prime 5 cose da fare a Port Moresby:
1) Passeggiare per il centro di Port Moresby
2) Esplorare la Tari Valley
3) Salire sul Mount Hagen per ammirare l'alba
4) Risalire il fiume Karawari su una piroga
5) Visitare il sito agricolo primordiale di Kuk, patrimonio Unesco.

Ci sono fondamentalmente solo quattro negozi per acquistare generi alimentari se sei uno straniero a Port Moresby. La loro offerta è abbondante e la qualità è buona e i prezzi sono competitivi. Si dovrebbe tenere a mente, però, che tutto ciò che si compra è importato e potrebbe non essere sempre disponibile. Spesso se vedi qualcosa che ti piace devi comprare un sacco, perché non si sa quando arriverà la prossima spedizione.

Se pensate che l’Italia sia la culla della burocrazia e che in Australia erano pedanti e precisi al controllo dogale meglio che non veniate mai qui :)
Vi posto il foglio delle regole che un viaggiatore deve conoscere e rispettare quando arriva in Papa Nuova Guinea e che i Doganieri e l’Ente Porto vi consegnano salendo a bordo, tradotto alla belle e meglio :)


Papua Nuova Guinea Regolamento Doganale e Quarantena

Al suo arrivo in Papua Nuova Guinea, tutte le merci sono soggette a controllo doganale e di quarantena.
Tutti i viaggiatori sono invitati a fare una dichiarazione completa delle dogane e Quarantena.
Questi sono i tre processi importanti per passare attraverso dopo il vostro Visa e controllo dei passaporti:
Dichiarazione
Rosso / Verde vie d'uscita
Bagaglio Ricerca

Dichiarazione
I viaggiatori internazionali all'arrivo in Papua Nuova Guinea International Airport (Aeroporto Internazionale di Jackson) o altri porti di sdoganamento sono tenuti a rispettare le formalità (come il completamento e la presentazione della Scheda d’immigrazione all’arrivo, passaporto e documenti di viaggio aereo e Dichiarazioni doganali e Quarantine-passeggeri).
I viaggiatori internazionali sono avvertiti contro la falsa dichiarazione, in quanto vi sono pesanti sanzioni ai sensi della legge doganale per tale reato. I trasgressori potranno essere emessi con una sanzione amministrativa, affrontare la confisca dei loro beni o di essere perseguito in un tribunale di diritto.
I viaggiatori in Papua Nuova Guinea riceveranno un modulo di dichiarazione di passeggeri (che copre la dogana e la quarantena Atti). Un segno di spunta deve essere fatta nella sezione doganale del modulo arrivo, se si sta portando uno dei seguenti oggetti in Papua Nuova Guinea:
Le merci che possono essere vietate o limitate, come le armi, articoli discutibili e/o indecenti, prodotti naturali, o droghe illecite;
Merci in eccesso dell'indennità Gr.1000.00 (K500 per i viaggiatori sotto i 18 anni);
Più di 250 sigarette o 250 grammi di tabacco per adulto (over18);
Più di 2 litri di bevanda alcolica per adulti (over 18);
o Articoli per scopi commerciali o marchi commerciali.
Potrebbe essere necessario mostrare la prova di acquisto e il prezzo pagato così si prega di avere tutte le ricevute disponibili per l'ispezione Doganale.

Rosso / Verde vie d'uscita
Dopo aver eliminato il controllo passaporti doganale e ritirato il bagaglio, si ha la scelta di entrare nel "Green Channel" se sai di non avere nulla da dichiarare alla dogana, o il "Rosso Channel" se hai da dichiarare merci che possono essere d’interesse sia per la Dogana e/o la Quarantena.

Bagaglio Ricerca
Funzionari doganali in Papua Nuova Guinea sono addestrati per esaminare sia il bagaglio che per l'interrogatorio dei passeggeri.
Non tutti i bagagli dei passeggeri viene esaminato, la dogana utilizza una serie di tecniche basate sulla gestione del rischio e la valutazione del rischio per selezionare gli esami di coloro che presentano il rischio più elevato.
Merci soggette a dazio eccedenti le quote per i passeggeri sono soggette al pagamento delle normali tasse d’ingresso GST.
Gli ufficiali di quarantena sono anche a disposizione per esaminare eventuali prodotti vegetali o animali che vengono dichiarati o rilevati dalla dogana.
Se non siete sicuri se un elemento deve essere dichiarato alla dogana o quarantena o se avete bisogno di aiuto per sdoganamento, non esitate a chiedere un funzionario doganale per l'assistenza.
Importazioni vietate / limitati

Narcotici
Si prega di notare con attenzione che l'importazione di stupefacenti è vietato o limitato da diverse leggi del governo nazionale. I trasgressori devono affrontare pesanti sanzioni, tra cui la reclusione.

Armi da fuoco e armi di qualsiasi tipo
L'importazione di alcuni tipi di armi da fuoco/armi come coltelli a molla-lame, pugnali, bastoni da stocco, tirapugni, armi da fuoco tra cui aria, gas, bagliore, lancia e iniziare le pistole da segnalazione o pistole è limitato in Papua Nuova Guinea e deve essere sempre dichiarata.
Tutti questi oggetti, a seguito di liquidazione nel paese di porto d’esportazione/partenza, non devono essere trasportati in cabina passeggeri di un aereo o di una nave, ma devono essere imballati e trasportati nel vano merci dell'aeromobile o della nave.
A causa delle restrizioni di protezione, siete pregati di non portarle sulla vostra persona o nel bagaglio a mano.

Censura di Video Tapes & Films
Videocassette e film sono soggette alla classificazione di pubblicazione (Censura) Act 1989, oltre a pagamenti di servizio dove applicabili.

Letteratura Oscena
Materiale osceno come immagini, filmati pornografici, o di qualsiasi altra letteratura indesiderabile in violazione della pubblica decenza e l'integrità del governo della Papua Nuova Guinea sono una importazione vietata.

Medicinali
Se avete bisogno di medicinali contenenti farmaci assuefazione o stupefacenti (ad esempio, diuretici, antidepressivi, stimolanti, farmaci per il cuore, tranquillanti, sonniferi), si dovrebbe avere una prescrizione del proprio medico di consigliare che il medicinale viene usato sotto la direzione di un medico ed è necessario per il vostro benessere fisico e trasportare la droga nei loro contenitori originali.
Alcune apparecchiature di trasmissione radio e telefonici offerti in vendita all'estero, pur non vietato le importazioni, sono limitati e potrebbero non essere conformi con la Papua Nuova Guinea Post e condizioni di licenza di telecomunicazione.
Se avete intenzione di importare qualsiasi tali apparecchiature si consiglia di controllare in primo luogo con il controller, lo spettro radio Licensing Sede in Port Moresby.

Quarantena
Papua Nuova Guinea è esente da molti parassiti esotici e malattie sia di vegetali/animali che sono presenti in altre parti del mondo.
Pertanto, al momento di compilare la dichiarazione orale o scritta, quanto segue deve essere portata a conoscenza sia del personale della Dogana che degli Ufficiali di quarantena: se nel corso degli ultimi 14 giorni, mentre all'estero, avete visitato una fattoria, preso contatto con animali da fattoria, visitato un mattatoio o un luogo dove si tratta e/o imballa carne o visitato una piantagione o entrati in contatto con piantagioni.

Articoli agricoli
Tutti i tipi di prodotti alimentari, sia freschi, affumicati, in scatola o in bottiglia.
Piante, bulbi, fiori, cannucce, tutti gli articoli in legno, bambù, cereali, pasta, alghe marine, talee ecc. ecc.
Prodotti di origine animale che comprendono sperma, carne, salumi, salsicce, prosciutto, pollame, burro, formaggio, piume, capelli, pelli, uova, alimenti per l'infanzia.
Campioni biologici, i vaccini, le culture, sangue ecc. ecc.
Le attrezzature utilizzate con tutti gli animali o per altri scopi agricoli.
Attrezzature sportive per esempio: bastoni da golf, scarpe da calcio, stivali di rugby ecc.

Animali domestici
Ci sono divieti e restrizioni che regolano l'importazione di tutti gli animali domestici come gatti/cani in Papua Nuova Guinea che vengono rigorosamente rispettate.

Alla fine basta pagare una quota più o meno fissa affidandoti ad un “Agente Locale” e ne esci, a me ed al mio VAGABONDO è costato 300 Dollari Australiani di “Agente” e 575 di tasse all’Ente Porto grazie agli amici Australiani che mi hanno dato una mano anche qui :)
Credo che non mi fermerò molto e che riprenderò quanto prima il mio viaggio, giusto il tempo per i rifornimenti necessari e poi prua verso la Nuova Caledonia ed il porto di Noumea.
Un bel viaggetto senza scalo, 1.400 Mn tempo previsto 10 giorni.

L'OTTAVA TAPPA
http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=25963&verify=7bf5d3985dab8dd37d8512eb3742ffad

BUON VENTO TERRAIOLI

bsk
05-06-14, 09: 36
Giovedì 05/06/2014 ore 7:55

Ripartito :)
Inizia l'Ottava Tappa di questa circumnavigazione che con un salto di 1.400 Mn. mi porterà in Nuova Caledonia, territorio francese di questa parte del Mondo.
Saranno circa 10 giorni di Oceano senza scali ne possibilità di farne e col tempo incerto, alla prossima pagina di questo Diario terraioli e a tutti il mio solito, ripetitivo ed immancabile BUON VENTO

bsk
06-06-14, 18: 05
Sabato 07/06/2014 ore 01:55 (in Italia sono le 17:55 di venerdì 6 giugno)

Tempo brutto che ci segue da quando abbiamo lasciato la Papa Nuova Guinea, ha piovuto in continuazione a sprazzi, mai un po di sole sempre cielo coperto, temperature sui 27/30° con tassi di umidità dal 85 al 92% e vento sui 13/15 nodi di media.
Col VAGABONDO ho percorso circa 300 Mn. in direzione della Nuova Caledonia, ne mancano altre 1.100 circa.
Un po di noia in queste ore assale, dormo poco preoccupato dal tempo e sono un po nevoso, nemmeno sentire casa o gli amici per radio mi rasserena, strana cosa e come se sentissi qualcosa nell'aria che non mi convince, speriamo che non me la stia tirando addosso la sfiga :)
Sino ad oggi non ho mai avuto davvero mal tempo in queste prime tappe del viaggio ed è come se mi aspettassi una bufera fra capo e collo :) tanto prima o poi mi toccherà è che ora mi butta male, sarà stata la brutta sosta a Port Moresby un posto dove non consiglio a nessuno di approdare se puo farne a meno :)
Ora mi faccio un bel litro di caffè nero e vado avanti attendendo il sorgere del sole, spero e che il nuovo giorno porti via un po di questa strana aria negativa

BUON VENTO TERRAIOLI :)

bsk
09-06-14, 09: 45
Lunedì 09/06/2014 ore 15:50 locali

Altre 400 Mn. percorse e siamo a metà strada dalla meta, il tempo è sempre incerto, coperto, piove a tratti, mai un timido sole a rompere le nuvole, termometro sui 27/30° con umidità che non schioda dal 87/90% e vento variabile dai 10 ai 19 nodi.
Io continuo ad avere strani brividi e la notte preferisco non dormire, non è che poi dorma molto nemmeno di giorno, è come se mi aspettassi da un momento all'altro qualcosa di non bello
Sono giorni che continuo a pensare ad un mio vecchio maestro di Marineria avevo solo 8/10 anni ed ero ai primi imbarchi estivi come aiuto mozzo e lui mettendomi in piedi sulla coffa dell'albero maestro mi diceva: "ascolta il vento, lascia che ti schiaffeggi il volto e ascolta cosa dice, assaggia il mare che ti porta senti che gusto ha, sarà diverso a seconda di come cambierà il tempo, di quale direzione prenderà il vento e di che forza raggiungerà, tu devi ascoltare e capire per saperlo prima che accada davvero o non sopravvivrai"
Durante le notti di tempesta mi legava stretto la cima di sicurezza e mi insegnava a stare ritto seguendo l'onda ed il vento, mi urlava: " Non rannicchiarti, non nasconderti, segui l'onda, asseconda le raffiche di vento, come fanno i fili d'erba, come fanno le canne di bambù segui e asseconda ed intanto ascolta, assapora, il vento ed il mare parlano tu devi solo imparare ad ascoltare e a comprendere cosa dicono e ricordati fidati sempre di cio che a pelle senti se avrai imparato davvero non sbaglierai e sopravvivrai"
Cose che mi sembravano sceme a quell'età, ma che poi col passare degli anni hanno iniziato ad avere senso e che alla fine mi hanno varie volte davvero salvato la vita e fatto vincere sfide che sembravano impossibili.
Ora dopo quasi 40 anni di Oceano anche se arrugginito da anni di inattività forzata so che se sento qualcosa......................
Speriamo che arrivi quando sarò vicino alla terra o meglio ancora mentre sono ben ancorato in un porto sicuro perchè arriverà sono certo che arriverà

BUON VENTO a tutti voi TERRAIOLI che avete ancora la forza e la voglia di leggere queste pagine :)

bsk
13-06-14, 10: 02
Venerdì 13/06/2014 ore 19:00

Siamo in porto, il VAGABONDO è ancorato al sicuro nella baia di Moselleail il porto naturale, con acque profonde e con alle spalle, a proteggerlo, delle stupende basse colline piene di verde, di Noumea la Capitale, anzi per meglio dire il Capoluogo Amministrativo del Territorio Francese della Nuova Caledonia.
La città è situata su una penisola nella parte sud-occidentale della Grande Terre, l'isola principale e la più estesa dell'arcipelago.
Piove da almeno 3 ore con una certa forza, il termometro è sui 23 gradi con un’umidità del 93% ed il vento sui 13/16 nodi da SudSudEst, minaccia tempesta :), ma ormai dopo giorni che la schiviamo, che le stiamo davanti o a lato non ce ne frega poi più di tanto, ormai siamo in porto e stanotte si dorme alla faccia dei presentimenti :)

Ora vi lascio che stanno arrivando quelli dell’Ente Porto per la visita Doganale ed il controllo documenti poi a cena e a nanna una bella dormita che mi ci vuole davvero tanto.
Da domani poi scopriremo questo posto che sa tanto di Europa, davvero sembra un porto della costa Sud della Francia e le sue particolarità e bellezze.

BUON VENTO TERRAIOLI e non perdete troppo il sonno dietro ai MONDIALI in Brasile mi raccomando :)

giovigor
14-06-14, 09: 35
..."ascolta il vento, lascia che ti schiaffeggi il volto e ascolta cosa dice...ehi Vecchio che sono questi pensieri?...ieri notte sono rientrato da Col Maurin..la piu bella esperienza della mia vita..lassù il vento davvero spesso ti schiaffeggiava ..ma era come volerti incitare..ti incoraggiava ad andare avanti portando con se il profumo del mare...e poi le aquile ..non pensavo fossero così grandi ..ti giravano intorno su quelle rocce..ogni tanto emettevano un grido...quasi a ricordarti che erano loro i padroni del cielo...Buon Vento Vecchio Vagabondo e che Dio ti accompagni sempre:)

bsk
16-06-14, 13: 01
Lunedì 16/06/2014 ore 12:35

Che bel relax ragazzi!!!!!
Noumea è un vero porto turistico internazionale tutto Europeo, si sente proprio la forza Francese :)
Col passaporto Comunitario tutto veloce anche con le pratiche doganali, sono stati fiscali col cibo, ma fortunatamente non avevo carni surgelate o insaccati comperati per strada e tutto è filato via liscio, poi sono stato “ruffiano” e 4 Mn prima del porto ho issato la bandiera Gialla prevista e ci ho aggiunto la Bandierina Francese di “cortesia” oltre naturalmente quella Italiana ed Europea che sono sempre in cima all’albero del VAGABONDO.

Poi sto vedendomene bene ottimi servizi, ottimo cibo e bevande, ottimi locali poi l’Italia ha Vinto e anche la Francia perciò qui è festa  e sono tutti felici.
Le condizioni meteo sono migliorate, il termometro segna 19 gradi, cielo poco coperto con vento da nord debolissimo sono al massimo 3 nodi, l’unica nota stonata è il tasso di umidità e anche per domani le previsioni sono identiche si prevede pioggia per la giornata di mercoledì e poi bel tempo per i prossimi 7/10 giorni con anche un buon vento dai 12 ai 17 nodi.

Preparo il VAGABONDO per partire Giovedì mattina se le cose resteranno così.
Lasceremo la Caledonia Francese per la Nuova Zelanda con destinazione New Plymouth un altro viaggio di 1.100 Mn. circa :)
http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=26147&verify=485c26b458e30ddf86a3da2e275f4add

Il porto turistico si trova nella zona SUD della città e qui nelle vicinanze c’è il mercato che è aperto tutti i giorni dalle 5:00 alle 11:00 ed è pieno di cibi, pesce, frutti di mare, frutta e verdure sempre freschi.
E’ vietata la vendita di alcolici ovunque dalle ore 12:00 del sabato alle ore 08:00 del lunedì :)
In questa zona ci sono i grandi alberghi e le splendide spiagge che attirano i turisti internazionali.

In questi giorni ho visitato Aquarium des Lagons che ha riaperto in una nuova e più ampia struttura realizzata grazie ai finanziamenti dell'Unione Europea, ed è famoso soprattutto per la sua collezione di coralli fluorescenti, se volete farvi un’idea vi metto il link per visitarlo on-line:http://www.aquarium.nc/en/, ma dal vivo è affascinante davvero ve lo assicuro.

Poi sono andato anche al “Michel Corbasson Zoological et Forest park” che è situato sulle colline alle spalle della città da cui si gode di una splendida vista sulla laguna e su tutta la costa Meridionale della Grande Terre.
Il giardino botanico del Parco ha un’enorme varietà di piante e fiori tropicali e lo zoo ospita una moltitudine di uccelli rari fra questi il cagou (nome scientifico: Rhynochetos jubatus) a rischio di estinzione e che è l’emblema della Nuova Caledonia.

E poi le immancabili visite alle bettole dove si mangia e si beve bene, ma di questo parleremo poi alla prossima terraioli e BUON VENTO

bsk
16-06-14, 13: 02
..."ascolta il vento, lascia che ti schiaffeggi il volto e ascolta cosa dice...ehi Vecchio che sono questi pensieri?...ieri notte sono rientrato da Col Maurin..la piu bella esperienza della mia vita..lassù il vento davvero spesso ti schiaffeggiava ..ma era come volerti incitare..ti incoraggiava ad andare avanti portando con se il profumo del mare...e poi le aquile ..non pensavo fossero così grandi ..ti giravano intorno su quelle rocce..ogni tanto emettevano un grido...quasi a ricordarti che erano loro i padroni del cielo...Buon Vento Vecchio Vagabondo e che Dio ti accompagni sempre:)

hai visto che la montagna è bella quasi quanto il mare :)
BUON VENTO SOLDATO

bsk
18-06-14, 12: 18
Mercoledì 18/06/2014 ore 18:44

Oggi è un'altra giornata triste, notizie che mettono malinconia arrivano da casa, da voi di MF.
Stamani un messaggio privato mi avvisa che un altro amico lascerà il forum per un po, troppo lavoro, la famiglia e poi non si diverte più come una volta, il nostro Forum è diventato diverso, troppo, per i vecchi come noi.
Che peccato
Un altro gradino di quella scala che ha portato MF sin dov'è ora non sarà più presente!!!!
Non trova la voglia di rosicare tempo, quel poco che c'è visti gli impegni per portare a casa la pagnotta, alla famiglia per dedicarlo a queste pagine
Peccato per quei ragazzi che avevano ed hanno bisogno di aiuto, di una via indicata, ma come dicono le nuove leve nessuno è indispensabile e si puo far a meno di chiunque, mi adeguo, ma da vecchio abitante dell'oceano non sono d'accordo
Io ho e avrò sempre bisogno di tutti, specialmente di chi ha dalla sua l'esperienza della vita vissuta, della vecchiaia e che con essa puo aiutare i giovani a non commettere gli stessi errori e perciò a crescere, ma questo è il modo di vivere, di pensare di noi inutili e vecchi abitanti del mare e di quei popoli "incivili" che da migliaia di anni vivono e popolano il nostro pianeta
Peccato, io sono lontano per mare, ma spero che quell'amico possa trovare un po di tempo almeno per leggere le pagine di questo Diario e magari di venire un po in barca con me!!!!!!, lui sa che sul VAGABONDO c'è sempre un posto per lui e per pochi altri, ti aspetto amico mio e zoppicando zoppicando va avanti per la tua via non te ne pentirai :)

bsk
19-06-14, 13: 32
Giovedì 19/06/2014 ore 8:10

Abbiamo lasciato gli ormeggi della Nuova Caledonia e siamo in viaggio per la Nuova Zelanda.
Il tempo è ottimo, termometro sui 22°, umidità al 71% e vento sui 12/15 nodi da SudSudEst e le previsioni danno bel tempo per tutta la prossima settimana, sarà una passeggiata col VAGABONDO che risponde docile come un vero purosangue :)

Torniamo a parlate di Noumea e del cibo come vi avevo promesso.
Nei molti ristoranti si trova un po’ tutta la cucina delle varie regioni francesi accanto alla tradizione culinaria asiatica che spazia fra ricette indonesiane, vietnamite e cinesi.
Per trovare invece l’autentica cucina del territorio, a base di carne di cervo (non ho sbagliato è giusto, cervo :)), gamberetti, granchi, noci di cocco o maiale selvatico bisogna andare nelle tables d’hôtes del brousse, la zona rurale dell’interno.
Fra le specialità da provare assolutamente c’è la bougna, il piatto tipico kanak: tuberi misti, accompagnati da pesci, crostacei, aragoste, marinati con latte di cocco, il tutto cotto a fuoco lento per ore sulle pietre ardenti del forno kanak e poi avvolto in foglie di banano.
Poi i tuberi come l'igname, le patate dolci, il taro saranno una vera sorpresa, come le bulime (lumache) e i notou (piccioni).
Se siete curiosi e coraggiosi assaggerete anche il verme di Bancoule, un grosso verme bianco dal gusto di nocciola, da sgranocchiare crudo o arrostito, io l’ho mangiato e vi assicuro che è molto saporito!

Ora mi attendono invece una decina di giorni di pasti a bordo che poi diventano ripetitivi, sono sempre quelli, con poca varietà per i cambi, in quei giorni mi mancano un po Zanzo e Zoppo devo essere onesto erano in grado di inventarsi mille manicaretti con poco e niente, ma ho scelto di viaggiare da solo e devo accontentarmi di cio che so fare io.

Ora vado e salutandovi come sempre col mio BUON VENTO TERRAIOLI :) vi do appuntamento alla prossima pagina, se avrete ancora voglia di leggermi.

persona
19-06-14, 13: 55
Ciao bsk scrivo per salutarti e per dirti che ti invidio molto! Essendo un "mangione" mi sarebbe piaciuto assaggiare tutte le specialità che stai mangiando tu! Buon viaggio, alla prossima!

giovigor
19-06-14, 18: 30
@ ..la montagna e il mare ..due mondi parimenti belli ..ma un delfino non può morire aquila e viceversa..esseri diversi..e ineguagliabili.......di Zoppo e Zanzo?..mi sa che ti manca la loro compagnia e non tanto la loro cucina:secret:Buon Vento Vecchio ..Vagabondo...:D

bsk
21-06-14, 20: 58
Sabato 21/06/2014 ore 22:10

Notte tranquilla serena e con un cielo pieno di stelle come del resto sono stati tutti questi tre giorni di viaggio verso la Nuova Zelanda.
Lo spettacolo di notti simili in Oceano mettono davvero l’uomo al cospetto della grandezza dell’universo facendogli comprendere per davvero quanto siamo piccoli eppure importanti come del resto lo sono tutte le cose che esistono in natura sul nostro pianeta e nell’immensità dell’universo.

Poche sorprese in questa parte di Mondo durante notti simili, belle da passare in silenzio, con una tazza di caffè nero e magari del buon Wisky o Rum, osservando con rispetto e riempendosi gli occhi di questo spettacolo irripetibile e non raccontabile.

Non sarà sempre così, lo so per esperienza, ed allora mi godo ancor di più questa calma sin che dura, fra qualche giorno inizieranno notti meno calme e tranquille, ma forse sono proprio quelle che uno come me attende per divertirsi davvero.

Per radio parlando con casa ho saputo del passo falso della Nazionale di calcio in Brasile e delle polemiche che come sempre scaturiscono in casa nostra per fatti simili, ma so che siamo spronati da fatti del genere, il troppo semplice, il facile da raggiungere, non lo amiamo molto e la storia del nostro calcio ce lo ha raccontato sempre, state calmi e tranquilli vedrete che faranno il miracolo :)

Ora torno allo spettacolo della notte Oceanica ed hai miei pensieri silenziosi augurando a tutti voi TERRAIOLI un BUON VENTO e dandovi appuntamento alla prossima pagina.

@giovigor: come compagni di navigazione non mi mancano solo Zoppo e Zanzo, ma anche tanto Guerriera, Vittoriosa e Beowuff con i quali, a bordo del CORSARO II, abbiamo o convissuto per 100 giorni di viaggio che raccontavamo in CHATBOX e di cui pertanto non è rimasta traccia se non nei nostri ricordi, mi auguro che anche per loro sia davvero così.

giovigor
21-06-14, 21: 53
...chissà forse un nuova avventura ti attende Vecchio..non subito ovvio..non domani...ma forse in un futuro non tanto lontano..insieme ai vecchi amici e chissa anche qualcuno nuovo:secret: me...potrei fare il mozzo...ma ora goditi le tue stelle...e il silenzio della notte..che domani ..tu mi insegni potrebbe non essere così..buon Vento Vecchio.... Vagabondo:D

bsk
25-06-14, 10: 07
Martedì 24/06/2014 ore 13:17

125 ore di viaggio, percorsi 750 Mn., siamo a 350 circa dall’arrivo, dovremmo attraccare venerdì mattina o magari giovedì sera :)
http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=26147&verify=485c26b458e30ddf86a3da2e275f4add
Cielo coperto, 19° di temperatura, 81% di umidità, vento dai 15 ai 18 nodi da Nordest.
Domani è prevista pioggia e vento in aumento, dai 20 ai 30 nodi da Nord.

BUON VENTO TERRAIOLI

bsk
27-06-14, 15: 57
Venerdì 27/06/2014 ore 10:25

Arrivati nel porto di Taranaki in Nuova Zelanda :)
Il VAGABONDO è ancorato al molo Moturoa di New Plymouth che si affaccia sul Mar di Tasman.
Mi fermerò per il fine settimana, lunedì mattina presto si riparte destinazione Tasmania, George Town, altre 1.200 Mn. di viaggio.

http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=26403&verify=6f2acf5cccc7d3f8a35a985a3c5f0381

Alla prossima, ora vado a sbrigare le pratiche di Dogana e di Polizia Portuale.

BUON VENTO TERRAIOLI

Zoppo
27-06-14, 17: 31
Caro BSK,

non oso immaginare quante volte hai cazzato le cime con tutta la tua forza, cercando di contrastare quella del vento che gonfiava la randa, il genoa, il fiocco, la tormentina...

Ma che crema adoperi contro i calli? :)

Un saluto!

bsk
27-06-14, 19: 04
@Zoppo:
nessuna crema, acqua di mare, sale e sole e alla fine sono dure abbastanza per non far più male

Zoppo
27-06-14, 22: 15
@Zoppo:
nessuna crema, acqua di mare, sale e sole e alla fine sono dure abbastanza per non far più male

Volevo domandarti qual'è il fattore di protezione della tua crema solare, ma a questo punto non oso... :am054

bsk
28-06-14, 09: 30
Volevo domandarti qual'è il fattore di protezione della tua crema solare, ma a questo punto non oso... :am054

crema solare??????
roba da ridere nemmeno da bimbo la mettevo
grasso di foca al limite :)

bsk
28-06-14, 15: 46
Sabato 28/06/2014 ore 21:45 (in Italia sono le 11:45)

Relax totale nella città che ha vinto il premio per:
"Posto migliore per vivere, amare, lavorare e crescere una famiglia "
"La comunità migliore e più vivibile del mondo"
"Il miglior progetto al mondo fare una differenza positiva"
"Comunità migliore e più sostenibile del mondo"

E vi assicuro che a New Plymouth non si sono inventati ne hanno rubato nulla, davvero nulla.
C’è tutto e di più in un’organizzazione a visione d’uomo, niente stress, niente caos, niente burocrazia inutile, servizi pronti ed efficienti, arte, cultura, sport, lavoro, tutto assieme in un cocktail perfetto dove tutto è al suo posto nelle dosi giuste se avessi 20/30 anni e volessi/potessi scegliere dove vivere con la mia famiglia, dove far crescere mio figlio, verrei qui!!!!
Lo dico da VAGABONDO dell’Oceano, amante dell’immensità e della vastità del suo essere e del viverci sopra 
Poco propenso alla vita in cattività, come credo si sia capito, ed anche da Italiano fiero di esserlo e con nel cuore la Terra dove sono nato e dove sono le radici della Famiglia che mi ha generato così come sono, nel bene e nel male.
Ma verrei davvero qui, dall’altra parte del Mondo, a scoprire come si puo vivere davvero felici e sereni.

Mi godrò tutto questo sino a lunedì alle 6:00 quando io ed il VAGABONDO riprenderemo il viaggio spiegando le vele verso la Tasmania l’isola di TAZ il personaggio dei Looney Tunes che esiste poi realmente fra la fauna di quella nazione :)

Voi cercate di sopravvivere TERRAIOLI io vi auguro come sempre il
BUON VENTO

bsk
30-06-14, 11: 12
Lunedì 30/06/2014 ore 6:23

Come previsto si riparte, abbiamo lasciato da una mezzora New Plymouth che ci saluta piangendo :)
Piove a dirotto, temperatura sui 16°, umidità al 99%, vento sui 7 nodi da OwestNordOwest e il meteo prevede che sarà così almeno sino a giovedì.

Siamo alla decima tappa del viaggio:
http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=26403&verify=6f2acf5cccc7d3f8a35a985a3c5f0381
circa altre 1.300 Mn. da navigare.

Così quando approderemo a George Town, in Tasmania, tra circa 10 giorni circa, avremo percorso ben 14.300 Mn. e saremo in viaggio da 5 mesi giusti giusti, eppure sembra ieri che abbiamo lasciato le coste della Campania.

Sino ad ora la cosa non è stata pesante, il tempo è stato clemente non riservandoci nulla di veramente brutto, anzi, ma nei prossimi mesi non credo che non riusciremo a cavarcela così a buon mercato anche perché andremo incontro a ben altri Oceani e climi, ma non fasciamoci la testa prima del tempo, staremo a vedere.

Nessun guaio alle apparecchiature di bordo ne al VAGABONDO, sino ad ora, il vecchio legno se la cava ancora bene, anzi scalpita di brutto, vuole correre ed incontrare mare vero, speriamo che poi sia ancora davvero in grado di reggerlo quando lo incontreremo e che questo Vecchio sia alla sua altezza :)

Ultimamente pochi e sporadici contati con gli amici a casa in Italia sia con il PC che con la radio, solo una telefonata ogni 2 giorni con mia moglie che mi da notizie di mio figlio e stop.

Sono io l'asociale, è che non ho tanta voglia di sentire pianti e lamentele generali su la vita che è uno schifo, su quello che ruba, quello che ci fregherà pure lui, che non cambia mai nulla, insomma le solite lagne tutte italiane che, devo essere sincero, mi hanno stufato davvero.

Queste pagine sul Forum, per raccontarvi come sto e cosa succede (so che in molti pensano, ma che ce ne frega, speravamo di esserci liberati di te ed invece stai sempre qui a romperci i …….) e qualche suggerimento ai ragazzi che sono incasinati con i Concorsi, da cui anche volendo non riesco proprio a staccarmi, sono le uniche cose che faccio in rete poi solo meteo, mappe.
Il mio tempo è scandito dalle cose da fare in barca e, se c’è calma, dai pensieri e dai ricordi sorseggiando un po di vino o del caffè nero e bollente.
Ora scappo a prepararmi la colazione e poi a capire come ci bagneremo in questi gironi con la pioggia che cade dal cielo.

BUON VENTO TERRAIOLI alla prossima :)

bsk
04-07-14, 17: 57
Notte di ricordi
19xx/19xx Accademia Navale di Livorno.

Come mi mancano i giri di Barra del Brigatino, per non parlare della “reclusione a Villa Serena” dove, dalla piccola “cella” che si affacciava sul mare e da cui guardavi il tramonto, come mi mancano quegli Anziani con la “pizza” sugli occhi, le braccia conserte ed i calzoni corti alle caviglie, come mi mancano i pomeriggi in piscina dove dovevi insegnare a qualcuno a vincere la paura del trampolino e del “tuffo”.
Come mi mancano quei giri di Piazzale per punizione sino a stramazzare a terra morto di fatica mentre le ombre della sera calavano sull'Accademia e venir trasportato di peso in branda dai compagni, sotto gli occhi presenti e duri degli Anziani, per essere poi al mio posto la mattina dopo e ricominciare da capo.
Dolori lancinanti ovunque, rabbia, ma orgoglio e sprone a dimostrare che non mi sarei spezzato e per me era ancor più dura.

Il ragazzino che veniva dal Nautico di cui si mormorava che fosse un ottimo velista, che avesse gia 15/20.000 Mn. al suo attivo, che non ancora maggiorenne aveva fatto amicizia con Capo Horn e che aveva avuto il Battesimo di Nettuno a soli 11 anni :)
Quello che, come diceva l'Ammiraglio, "andava rimesso al suo posto".
Avevo a che fare con Anziani e Superiori che non erano mai o quasi andati fuori dal Mediterraneo, gente che l'Horn sapeva cos'era per cio che su di lui si raccontava nei libri d’avventura, che l’Oceano, l’Atlantico se andava bene, lo aveva visto da un Grigia o solo dal ponte del Vespucci durante la Crociera d’ Addestramento, magari vomitando l’anima per tutto il tempo.
Ed avere a che fare con un ragazzino che lo aveva gia doppiato il Mitico Horn e che gli Oceani li aveva gia visti e navigati tutti o quasi, a vela, dava fastidio o se dava fastidio.

In mio aiuto in quei giorni arrivavano le parole del mio vecchio Nostromo quando da ragazzino, durante le mie estati da aiuto mozzo a bordo del Brigantino, m’insegnava a diventare un Uomo di Mare, un Amico del Vento e delle Onde, come diceva lui:
"piegati, segui le raffiche del vento, fatti portare da loro, lasciati guidare, faranno male, ti taglieranno il viso, la pelle delle mani e delle gambe, il sale dell'acqua di mare, brucierà nelle ferite sempre di più, ma non ti spezzerà e se non mollerai, quando passerà la tempesta, sarai ancora li, in piedi, pronto a ricominciare e la prossima volta il dolore sarà meno e poi ancor meno sino a non essercene più".
Che m’insegnava a salire sino in cima agli alberi per dare e togliere vela e a starci appollaiato per “sentire il Mare ed il Vento”, per scrutare l’orizzonte per imparare a parlarci ed a capire cosa dicevano per fare così la differenza fra un Marinaio morto ad uno vivo, ed innamorarmi così di quella vita e di quel mondo.

Così si andava avanti oltre il San Jacopo, conquistandoti giorno dopo giorno il rispetto dei Compagni e degli Anziani.
Poi l’estate sull’Ammiraglia e li sentirti davvero a casa, carezzare dolcemente i ponti da prora a poppa con le piante dei piedi, seguire le linee con i palmi delle mani, assaggiare e odorarne le vele, sognando di poterla ammirare a piena velatura volare ai 13/14 nodi, mentre i colleghi e l’equipaggio del Vespucci non capivano quelle fesserie del “ragazzino”.
Il “ragazzino” che si arrampicava come se non avesse fatto che quello da sempre, che usava il sestante e tracciava le rotte sulla mappa meglio e in meno tempo degli Istruttori, che riconosceva le costellazioni e le stelle senza errori e che in base a dov’erano nel cielo segnava il punto nave senza strumenti, non sbagliando mai.

Che bei giorni, che bei ricordi, uno fra tutti, gli occhi del Nostromo del Vespucci, il mitico Guido Coccia, che mi osservava e gioiva nel vedermi amare quel Legno e il Mare.
Che mi sussurrava piano, di notte, mentre di guardia ammiravo le stelle:
“Ragazzo se ami il Mare ed il Vento così tanto che ci fai qui??? Qui ti metteranno il guinzaglio, ti domeranno e tu sei un nato libero come appunto le onde ed il vento a cui appartieni, non vedi che non centri nulla con nessuno qui”e poi spariva tornando il serio e preciso “1° Nocchiere” della Nave Scuola della Marina Militare Italiana.
In fin dei conti aveva proprio ragione lui, come scoprirò più tardi.

Sin dai primi giorni di Esami e Visite per conquistarmi quel posto ero guardato con sospetto, il giovincello, il 18enne che arrivava fresco fresco dal Nautico, con strane voci su di lui, sull’esperienza maturata, le miglia nautiche navigate, mi guardavano strano i compagni di prove ed anche quelli in Divisa, per non parlare di chi mi/ci esaminava.
Strani sorrisini, frasi mormorate a denti stretti e poi, quasi a far loro un dispetto, la conquista del mio posto in Accademia, tanto voluto, desiderato, da mio padre e da mio nonno, più che da me, ma anche questo lo scoprirò solo poi più avanti.

Il superamento di San Jacopo e quel primo indimenticabile anno prima come Pivolo, poi lo Spadino e la Divisa da Cadetto, le franchigie spese camminando per Livorno, infine gli 84 giorni di Crociera dal 10 luglio al 02 ottobre:
Lisbona, Portsmouth, Amburgo, Londra, Le Havre, Tangeri, Algeri, Tunisi, Portoferraio e rientro a Livorno.
La successiva breve licenza a casa, il rientro in Accademia, cucire la seconda striscia rossa sul maglione blu, mettere l’argentato numero due sul bavero della Divisa, diventare noi gli Anziani.

Per finire tutto quello che accadde poi in quella fine ottobre ed inizio di novembre e da li in poi, la prima vera scelta della mia vita.

Strani ricordi stanotte, mentre sorseggio caffè nero e guardo l’Oceano e le stelle, al timone del VAGABONDO.
Ad averli fatti riaffiorare così prepotentemente è stata la chiamata via radio, inaspettata, arrivata ore fa.
Era Astrid, il bel Sottotenente della Marina Australiana conosciuta alle Isole COCOS, la figlia dei miei amici Ellen e Pascal (per chi non sa cosa dico, non ha letto e/o non ricorda basta che vada a rileggersi questo DIARIO, 30/03/2014) che voleva informarsi dove ero e come andava.
Messa al corrente dell’itinerario e del previsto mio arrivo a George Town il 09/07/2014 mi ha salutato porgendomi anche i saluti dei suoi familiari.

Da li mi sono tornati in testa i fatti accaduti alle COCOS, la cena, gli amici li trovati, la Bandiera, L’inno, il Tatuaggio sul polso, i giorni dei V.O., il Giro, e tutto quello che li ho scoperto e di cui non ho ancora parlato in questo DIARIO, ecc. ecc.

L’Accademia che nel bene e nel male è legata a tutto questo anzi che è stata l’inizio di tutto questo e di cio che poi sarà la mia vita sino a oggi.

Gli strani ricordi che almeno in parte condivido con voi, alcuni mi dicono: “sempre a spizzichi e bocconi, ma quando racconterai la storia con un filo logico dall’inizio alla fine????”.

Quando????, forse mai.
Perché sempre, ogni volta che mi lascio scappare qualcosa, poi mi pento e mi richiudo a riccio, sospettoso e introverso come solo un solitario Vagabondo dell’Oceano sa essere :)

BUON VENTO TERRAIOLI alla prossima.

giovigor
05-07-14, 11: 44
Buon Sabato Vecchio Vagabondo...a leggere con un po di attenzione le tue ultime pagine ..quelli che prima erano pezzi confusi di una vita in mare stanno prendendo forma e senso..pezzi di un mosaico nel qual si inizia a intravedere un senso logico a quelle parole che inizialmente mi lasciavano alquanto perplesso...certo incuriosito ...ma anche oggi la curiosità non cessa e si aspetta il proseguo...Buon Vento Vecchio!...e chissà forse un giorno una capatina a New Plymouth la farò...

bsk
05-07-14, 12: 11
pensa caro ragazzo che nemmeno mio figlio conosce per intero la storia, forse mia moglie avendola in parte vissuta, per il resto fra poco la gita turistica che sin qui abbiamo fatto cessera' ed iniziera' la vera traversata inizieranno le difficolta' vere, meglio se a bordo a trovarmi vieni quando tornero' in Costiera Amalfitana, a casa

Intanto il VAGABONDO continua a fare il suo dovere e siamo in perfetto orario con la prua verso la Tasmania, arrivo previsto il 09 giugno

BUON VENTO TERRAIOLI

island
05-07-14, 12: 23
Com'e'bella, Bsk, la sua "Notte di ricordi dell'Accademia Navale".Il tempo e'passato ma sono sicura che i cadetti dell'attuale Prima Classe provano le stesse emozioni....

giovigor
05-07-14, 12: 39
pensa caro ragazzo che nemmeno mio figlio conosce per intero la storia, forse mia moglie avendola in parte vissuta, per il resto fra poco la gita turistica che sin qui abbiamo fatto cessera' ed iniziera' la vera traversata inizieranno le difficolta' vere, meglio se a bordo a trovarmi vieni quando tornero' in Costiera Amalfitana, a casa

Intanto il VAGABONDO continua a fare il suo dovere e siamo in perfetto orario con la prua verso la Tasmania, arrivo previsto il 09 giugno

BUON VENTO TERRAIOLI

Signore ...Vecchio Vagabondo ...ora che so che è un ufficiale non so piu come rivolgermi...ci verrò di corsa ..anche a nuoto ..:D

bsk
05-07-14, 13: 32
Signore ...Vecchio Vagabondo ...ora che so che è un ufficiale non so piu come rivolgermi...ci verrò di corsa ..anche a nuoto ..:D

sbagliato IO NON SONO UN UFFICIALE, NON LO SONO MAI STATO PER MIA SCELTA, un Allievo SI, un PIVOLO SI, UN Cadetto SI, per qualche giorno persino un Anziano, ma vedi aver fatto l'Accademia non vuol dire essere diventato un Ufficiale della Marina Militare per divenirlo la dovevi finire ed io 40 anni fa feci il GIRO ricordi (se no rileggi il DIARIO) e poi fatti i conti 2014-40=1974 e capisci cio che dico fra le righe del racconto poi forse un domani con un altro capitolo di ricordi tutto sara' chiaro

la tastiera fa le bizze non riconosce quella Italiana chi sa perche !!!!!!!!
e non sono nemmeno il tuo VECCHIO che e' un titolo che vale e si usa solo nella Marineria a Vela per te io sono solo BSK uno del Forum e stop

giovigor
05-07-14, 15: 38
tante cose non tornavano...tra queste le date....:)..mi chiedevo l'età ma poi passavo oltre ..non era importante...comunque se non è un problema per me sei il Mio Vecchio ...per come ti sei posto a rispondere sempre i miei dubbi ..per quanto leggessi e rilegessi i bandi...tanti dubbi..tu ..sempre disponibile a risolverli...come con me ..ora con gli altri..poi il tuo diario ...è compagnia,conoscenza..strategia ...grazie Vecchio Vagabondo e Buon Vento:)

bsk
05-07-14, 16: 20
tante cose non tornavano...tra queste le date....:)..mi chiedevo l'età ma poi passavo oltre ..non era importante...comunque se non è un problema per me sei il Mio Vecchio ...per come ti sei posto a rispondere sempre i miei dubbi ..per quanto leggessi e rilegessi i bandi...tanti dubbi..tu ..sempre disponibile a risolverli...come con me ..ora con gli altri..poi il tuo diario ...è compagnia,conoscenza..strategia ...grazie Vecchio Vagabondo e Buon Vento:)

prego ragazzo fiero di essere stato utile fa in modo da farci sempre essere fieri di te SOLDATO

giovigor
06-07-14, 08: 20
:)..abbi cura di te visto che ora inizierà il difficile..tienimi..tienici al corrente ..Buon Vento Vecchio :D

bsk
06-07-14, 19: 01
dedicato a tutti voi che mi leggete, che amate il Mare e che potete capire il vero significato di questa frase e della vita che essa rappresenta

BUON VENTO
http://www.militariforum.com/public/upload/9523819412606072014190049.jpg

bsk
06-07-14, 19: 46
Lunedì 07/07/2014 ore 03:25

Piove da quasi 24 ore, non forte, ma in modo fitto e fastidioso
Il termometro va dai 6° di minima a i 10° di massima con un'umidità del 65-80% ed un vento che ora frusta da Sud a 13/16 Nodi-
Siamo a circa 300 Mn. da GeorgeTown dove penso di approdare col VAGABONDO nella giornata di mercoledì 09/07/2014 e di fermarmi almeno sino a domenica 13 o a lunedì 14, c'è da rifornire bene perchè poi ci attende il primo vero salto impegnativo di questa transoceanica.
Dovremo salutare il Mitico OLANDESE VOLANTE incrociandolo fra le onde dei due Oceani (Atlantico e Indiano) che si incontrano al Capo di Buona Speranza che, anche se dal nome puo non sembrare, non è affatto buono, anzi :)

Caricheremo poco cibo fresco, tutta frutta e verdura, niente surgelati, andremo sulle veloci e poco ingombranti, anche dal punto di vista della conservazione, scatolette e sulla carne ed il pesce secco.
Caricheremo acqua potabile in più perchè sarà dura usare il dissalatore di bordo.
Poi controlli accurati, rifatti due volte, delle radio e degli impianti elettrici di bordo, delle vele ecc. ecc.
Insomma si inizierà a fare sul serio e non si deve improvvisare se avessi bisogno di aiuto sarei troppo lontano da tutto e tutti per pensare che i soccorsi arrivino in fretta :)

Ora vado a riposare un po e ad asciugarmi che sono inzuppato di pioggia ci sentiamo alla prossimae, come sempre,
BUON VENTO TERRAIOLI

giovigor
07-07-14, 20: 27
....sulla tolda sdraiato....mi ci vorrebbe proprio oggi...tu Vecchio ...Vagabondo.....Buon Vento ..mi sa che in questi casi un aiuto a bordo non sarebbe sgradito...:(

bsk
08-07-14, 16: 57
Mercoledì 09/07/2014 ore 00:10

Pioviggina ancora, termometro sugli 8°, umidità al 76%, vento da Nord sui 7 Nodi e siamo a 20 Mn. circa dall'arrivo al largo di GeorgeTown dove credo che approderò con il VAGABONDO verso le 07-07:30, ora cercherò di contattare via radio la Marina Militare Australiana e l'Autorità Portuale per avvisarli del mio arrivo, la Tasmania è uno Stato dell'Australia ed il controllo delle sue acque e coste è affidato alla Royal Navy Australiana.
Siamo partiti dalle Coste Campane il 05/02/2014 e siamo in viaggio da 153 giorni percorse 14.500 Mn. un terzo della transoceanica circa è andato, restano altre 28.000 Mn. circa prima di rimettere piede a casa, prevedo altri 300/365 giorni di navigazione maltempo e imprevisti permettendo, nell'agosto del 2015 dovrei tornare a sentire i profumi di casa sempre che non decida di....................

Ci risentiamo appena avrò ormeggiato, BUON VENTO TERRAIOLI

Zoppo
08-07-14, 23: 52
, nell'agosto del 2015 dovrei tornare a sentire i profumi di casa sempre che non decida di....................
intanto devi restituire la barca perciò evita di farti venire strane idee. :)

bsk
09-07-14, 09: 46
intanto devi restituire la barca perciò evita di farti venire strane idee. :)

veramente questa è la mia Zoppo a chi dovrei renderla??????
al limite lasciarla in eredità a mio Figlio, ma sai il tuo legno se ne va con te come facevano e credevano gli antichi a partire dai grandi navigatori Vichinghi :)

Zoppo
10-07-14, 01: 37
veramente questa è la mia Zoppo a chi dovrei renderla??????
al limite lasciarla in eredità a mio Figlio, ma sai il tuo legno se ne va con te come facevano e credevano gli antichi a partire dai grandi navigatori Vichinghi :)

Non so perchè ma avevo capito che era Della Marina Militare, ma ripassando le prime pagine vedo che mi sbaglio.
Forse il legno che avevamo adoperato sulla chat l'avevamo grattato alla Marina Militare, non ricordo, te n'eri occupato tu...

Comunque non importa: qui non è questioni di fare i vichinghi, ma di essere responsabili: suvvia!

bsk
10-07-14, 10: 00
Non so perchè ma avevo capito che era Della Marina Militare, ma ripassando le prime pagine vedo che mi sbaglio.
Forse il legno che avevamo adoperato sulla chat l'avevamo grattato alla Marina Militare, non ricordo, te n'eri occupato tu...

Comunque non importa: qui non è questioni di fare i vichinghi, ma di essere responsabili: suvvia!

si era il CORSARO II che è una delle barche della Marina Militare e aggiungo una signora barca e non lo avevamo fregato, ma ci era stato gentilmente concesso per quel viaggetto :)

bsk
10-07-14, 10: 30
Giovedì 10/07/2014 ore 18:02

Siamo ormeggiati col VAGABONDO da 24 ore qui a GeorgeTown e fare la manovra d'ingresso in porto non è stato affatto semplice.
La città si trova sulla sponda orientale della foce del fiume Tamar ed entrare a richiesto il motore per le continue manovre da fare e per il livello non costante dei fondali.
Ha smesso di piovere anche se a tratti il cielo è nuvoloso, ma sono nuvolette bianche.
Il termometro segna 12°, Umidità sul 45%, Vento da Owest che è sui 10 Nodi con raffiche che arrivano a 13.
Il sole è sorto alle 07:49 e tramonterà alle 16:59
Il porto turistico è situato a sud di Macquarie Street ed è il pittoresco York Cove. Nel 19 ° secolo era pieno di velieri provenienti da tutto il mondo, con il commercio delle spezie e delle merci dall'Europa attraverso l'Oceano Indiano. Ora è un porto abbastanza grande e commerciale, sede anche del George Town Yacht Club collegato alla città da un sentiero costiero che è illuminata di notte.

La cosa strana è che sino ad ora, anche se ripetutamente sollecitati, nessuno è venuto dall'Ente Porto ne dalla Marina a controllarci, abbiamo seguito le istruzioni e col VAGABONDO ho ormeggiato dove mi erra stato indicato per radio, ma poi tutto tace e per gli Australiani è stana come cosa certo è che sino a che non vengono io non posso scendere a terra, ne sto approfittando per fare la lista di cio che mi serve per avere cambusa piena prima di ripartire, staremo a vedere.

BUON VENTO TERRAIOLI

giovigor
12-07-14, 11: 48
Buondì Vecchio...risolto l'arcano? ..sceso a terra a far rifornimento...e a godersi un po il luogo?.....cosa intendi per ...sempre che non decida di.........forse stai pensando di tornare a New Plymouth ......ricorderà forse la nostra costiera ..Cetara ...gli spaghetti con la colatura di alici..... ma questi profumi di casa ..come dici tu...li troverai solo a casa ...................sarà che manco da Pasqua e la nostalgia mi prende ..ma ora come ora non ci sarebbe altro posto dove vorrei essere.Buon Vento Vecchio ...Vagabondo:)

bsk
16-07-14, 14: 23
Giovedi 10/07/2014 ore 20:20

Trambusto in porto, io salgo in coperta e vedo due belle navi Militari che stanno facendo il loro ingresso in Porto puntando verso la zona riservata ai mezzi della Marina Militare Australiana.

Mentre le guardo, belle con le loro linee veloci e sinuose, almeno per un amante del mare , vedo una piccola motovedetta sempre Militare che punta verso il VAGABONDO e penso:
“alla buonora, eccoli che arrivano a farmi i controlli”.

Si accostano al molo e a terra scendono in quattro tutti in divisa e arrivando nei pressi del VAGABONDO, chiedono il permesso di salire a bordo e solo allora fra loro scorgo un volto che conosco, vediamo se indovinate chi è :)

Esatto è lei la bella e giovane Astrid, la figlia dei miei due compagni e amici Ellen e Pascal, incontrata/i alle COCOS circa 100 giorni fa e poi a Pasqua quando sono stato ospite a casa loro a Fremantle (se qualcuno vuol leggere il Diario inerente quei due fatti sono il 30/3/ 2014 ed il 18/04/2014 e successivi).
Saliti a bordo rifiutano i documenti che porgevo loro e mi dicono che non devono fare nessun controllo, sono qui perché hanno ordine di scortarmi verso la zona Militare del porto, cosa che va fatta immediatamente e che lasceranno a bordo un loro Sottotenente, si congedano e scendono dal VAGABONDO lasciandomi in compagnia di Astrid.
Io non la saluto nemmeno e la tempesto di domande, voglio sapere che succede perché di questo invito che pareva più un ordine ecc. ecc., insomma le grido addosso per almeno 10 minuti buoni senza che lei lasciasse la posizione di attenti su cui era ne proferisse parola, io sbollisco e rasserenandomi torno “umano” e la invito e mettersi sul riposo e le chiedo come stanno i suoi genitori.
Lei sorride e togliendosi il berretto mi dice “bene, li vedrà presto” e dirigendosi alla radio aggiunge, “meglio sbrigarci con gli ormeggi dobbiamo andare”.
Io vado a fare cio che devo, accendo il motore poiché in porto è vietato manovrare a vela e lascio a lei il timone guardandola pilotare con maestria il mio VAGABONDO.
Appena lasciato il molo e immessici nella scia della Motovedetta iniziamo a parlare o almeno lei parla, io torno col pensiero alla notte fra la domenica 30 e lunedì 31 marzo, subito dopo la cena alle COCOS.

<Mi aveva riaccompagnato nella mia camera dandomi appuntamento per l’indomani, ma io non riuscivo a chiudere gli occhi, il tanto cibo, il tanto bere, ma soprattutto le numerose emozioni della serata.
In testa un vortice di sensazioni, pensieri, ricordi, una tempesta tale da non lasciarmi chiudere occhio, mi aggiravo nella stanza fra il letto ed il bagno, fra la TV e l’esterno che si vedeva dall’enorme porta finestra della camera.
Il nero della notte diventava meno denso e fuori si vedeva il verde del prato del campo da golf, i sentieri per le macchinette elettriche e per fare passeggiate, le panchine su cui sedersi a guardare l’Oceano che era li a lambire il tutto.
All’improvviso apro la porta finestra, esco sula terrazzino veranda e scopro che c’è un cancelletto apribile che ti fa uscire sul prato bagnato di rugiada e di umido della notte che ormai sta lentamente morendo.
Esco sul prato e cammino verso il mare che s’intravede all’orizzonte sulla cima della collinetta, arrivo al sentiero, alla panchina e lì, davanti a me, l’Oceano, chiuso dalla barriera corallina.
Mi siedo e lascio andare i miei ricordi ed ecco affiorare nitide le immagine di quei giorni di 40 anni fa.
I V.O., i Gemelli, il Giro, la Bandiera, l’Inno, il tatuaggio sul polso destro che ha anche Astrid, le sue parole di quella sera:
“Loro sanno che non è una leggenda, una storia che si ascolta nei bar dei porti e/o da raccontare ai bambini nelle lunghe notti invernali nei piccoli villaggi dei pescatori, loro sanno che è tutto vero, anche ciò cui può essere davvero difficile credere”.
Il mio Giro che in quel 1974 partì all’alba di giovedì 14 novembre in una giornata uggiosa e con una foschia sul mare che faceva da presagio negativo.
A lasciare il piccolo porto Bretone furono tre Gemelli, 63 persone (3 Vecchi e 60 membri degli equipaggi) fra cui il sottoscritto.
Dopo soli 186 giorni, il 13 aprile 2015, allo spuntar del sole, la campana di Point de Pen-Hir battè tre rintocchi per annunciare il primo dei Gemelli che arrivava ed era appunto il numero III, il Gemello su cui c’ero anch’io a farlo, vincendo il Giro :)
Avevamo finito il Giro, eravamo stati i primi e gli unici di quell’anno, entrammo nel piccolo porto Bretone da cui eravamo partiti e vedemmo il porto iniziare a prendere vita, la gente correre fuori per vederci arrivare e sul molo riconoscemmo gli altri due equipaggi, ma non c’era traccia di I e di II, scoprimmo poi che non avevano terminato il Giro e i Legni erano in riparazione chi sa dove e che nessuno ci aspettava.
Non c’era stato preavviso dal Promontorio, la campana aveva suonato solo dopo che eravamo gia passati senza nessuna preavviso sull’imminente nostro arrivo.
I complimenti, le mangiate e le bevute, sino al giorno del premio, il tatuaggio sul polso destro, quello fatto alla partenza con lo stemma dei V.O. e l’anno veniva modificato.
Sull’anno tatuarono, ad ognuno di noi dell’equipaggio, una corona di alloro simbolo della vittoria, mentre al Vecchio fu aggiunto un tridente di Nettuno al fianco dell’anno che stava a significare che aveva vinto il giro quell’anno come Comandante :)
Scorpii così che ero stato il più giovane fra tutti i partecipanti quell’anno, ma anche di essere stato il più giovane di sempre a vincere il Giro.
I compagni e la gente del posto dicevano:
“e chi ci pensava che l’Italiano sarebbe arrivato in fondo”, “così poi”, “facendo quello che ha fatto”, ed io che me ne stavo un po in disparte intimidito da tutto questo avrei voluto scappare.
In fin dei conti cosa avevo fatto, nulla di così speciale, almeno per me e se eravamo arrivati primi non era mica merito mio, eravamo in 20+1 sul III.
Verso sera mi si avvicina il Vecchio sotto il quale avevo navigato in quei sei mesi e con un’ enorme pinta di birra in mano mi disse:
“sei stato unico ragazzo, davvero unico nelle onde dell’Horn, se non fosse stato per te quelli dell’I ora non sarebbero qui con noi ed il bello è che tu nemmeno te ne rendi conto, sei davvero unico ragazzo, sarai un gran Vecchio e chi sarà ai tuoi ordini sarà fortunato”
Intonò il brindisi a cui fecero eco tutti i presenti che poi vennero a stringersi intono a me, fra loro i ragazzi dell’I fra cui c’erano anche Ellen e Pascal i genitori di Astrid.
Gia l’Horn, chi se lo scorda, le onde che sembrano palazzi di 10 piani, il vento che soffia come non lo hai mai visto ne sentito prima (arriva sino ai 100/120 nodi) e urla, anzi ruggisce (i 40 ruggenti), gli albatros che volano maestosi in mezzo a tutto questo, una cosa che ti resta dentro davvero per tutta la vita e ogni volta che lo affronti è un’esperienza diversa, mai eguale, mai abitudinaria, specialmente con una barca a vela.
Quell’anno fu davvero ancora più folle, mai avuto tanto freddo, mai sentito il vento soffiare con tale forza e mai viste onde così, davvero mai, la prima volta che lo avevo doppiato non era stato così “cattivo”.
Eppure io mi divertivo, non riuscivo a stare fermo, ad accucciarmi, a ripararmi, volevo assaporare l’acqua, sentire il vento, guardare le onde arrivare e seguire anche I che era li, prima al nostro fianco e poi appena dietro di noi.
Fu così che sentii qualcosa, che dentro di me scattò una strana sensazione che mi fece fare una cosa folle a ripensarci.
Corsi verso il timone, spinsi da parte il Vecchio strappandoglielo dalle mani e inizia ad urlare ordini ai miei compagni che si fermarono attoniti per qualche secondo, ma che poi, vista la mia durezza, sicurezza ed insistenza risposero ad essi in modo veloce e preciso.
Rallentammo l’andatura riducendo vela, mettemmo il nostro legno fra le onde e I sentendo l’alberatura stridere sotto lo sforzo di accusare quei colpi senza assecondarli, senza attutirli, ma prendendoli in pieno e in quel momento accade.
Eravamo proprio paralleli con loro, fra loro le onde ed il vento, a coprirli, quando I ruppe.
Un rumore secco, sordo, che mette paura davvero ad un marinaio e con la coda dell’occhio vedemmo le vele strapparsi e l’albero di I spezzarsi di netto lasciando la barca in netta difficoltà.
Ora tutto era chiaro per tutti, io lo sapevo, lo avevo previsto, sentito e tenevo il nostro III li così a fare da riparo ai compagni in difficoltà.
Durò ore, rischiammo noi e loro di finire a tener compagnia ai pesci sul fondo più di mille volte, ma la notte passò, l’alba spuntò e la tempesta, così com’era arrivata, cesso improvvisamente.
Il mare tornò calmo, il cielo sereno come un bambino e noi accompagnammo I sino a Puerto Williams, la base navale Cilena che da sempre controlla la zona dell’Horn e che è anche una piccola cittadina portuale situata sull'Isola di Navarino che si affaccia sul Canale di Beagle.
Li avrebbero potuto riparare i danni e trovare rifugio, ci fermammo anche noi solo un giorno per assicurarci che tutto fosse a posto e per festeggiare lo scampato pericolo e poi riprendemmo il mare, c’era il Giro da fare e chi sa II dov’era?
Ricordo gli occhi di tutti come mi guardavano e mi aspettavo da un momento all’altro di essere sbarcato per insubordinazione a bordo, invece il mio Vecchio non disse una parola e riprendemmo il Giro.
Mentre tutto questo riviveva nei miei pensieri sentii dei passi una corsa veloce, Astrid era li, sul sentiero, che correva in canotta e pantaloncini , il sole era sorto da un po e anche lei mi vide seduto lì sulla panchina.
Mi si avvicina, mi poggia la mano destra sulla spalla ed ecco nitido il Tatoo che la sera prima avevo solo intravisto, la V. color oro, la ruota di un timone, la O. color oro e sotto l’anno, 2004.
Lei sorride felice, vede cosa guardo e cerca la mia mano destra, la gira e lì, un po più sbiadito del suo, c’è il mio tatoo e con la voce allegra mi dice:
“Vede Sir è diverso dal mio, molto diverso.
Si c’è la V, il Timone, la O., ma poi inizia a essere diverso.
Gli anni sono due.
1974 con la corona d’alloro (un giro finito, vinto, da Marinaio)
1978 con il Tridente (un Giro finito, vinto, da Vecchio)
Lei è nella leggenda e dovrebbe saperlo.
E’ stato il più giovane V.O. di sempre a finire/vincere un giro, è anche uno dei 100 Vecchi che un Giro l’ha finito/vinto.
Ancora, lei è uno dei 20 nella storia dei V.O. ad aver partecipato a due giri, uno da Marinaio e uno da Vecchio avendoli vinti tutti e due.
Per finire è anche il più giovane Vecchio di sempre che abbia avuto l’onore di guidare un Gemello al Giro comandandolo sino ai rintocchi della campana.
Ora sa perché in quella sala ieri sera tutti erano felici di conoscerla, per lei è tutto normale quello che ha fatto, anzi si dice che lo abbia vissuto anche come un peso, che abbia rifiutato di far parte del Circolo del Mare, il Comitato che controlla e regola i V.O..
Si racconta che lei sia un irascibile, scorbutico, solitario, che cerchi di non fare mai davvero amicizia con gli altri o almeno di far credere che sia così per soffrire meno quando deve lasciarli a terra o peggio ne perde qualcuno.
Ma per loro, per chi vive il Mare, l’Oceano, come noi, lei è il mito, cio di cui si sentiva raccontare da bambini dai propri nonni, ed ora lei c’è davvero, ecco perché la guardavano cosi, ma forse ha ragione lei, se ci penso, essere lei deve essere davvero pesante”.
Per la prima volta il mio sguardo sorride, così mi parla solo quella santa donna di mia moglie quando siamo soli, insieme abbiamo rinunciato a quella vita per entrare il più possibile nella normalità, per avere una famiglia, un figlio da tenere lontano da tutto quello che ci aveva fatto conoscere, innamorare e che entrambi amavamo e amiamo, ma che non volevamo come vita per il nostro ragazzo, che strani i genitori :)>

Volete sapere l’ironia della vita???
Mio figlio ha lasciato improvvisamente l’università a esami tutti dati con il massimo dei voti per entrare in Marina dalla porta di servizio, come semplice VFP1.
Arrivò una sera a casa e ci disse: “Parto per Taranto vado a Maricentro se va bene starò via tre giorni se no torno prima. Sapete che amo il Mare, da bambino volevo fare l’Oceanografo, provo il Concorso da VFP1 e se entro vedo se mi piace e decido che fare”.
Gli è piaciuto e mentre prestava Servizio da P1 ha studiato tentando due Concorsi interni per vincerli tutti e due scegliendo poi quello da Maresciallo, MARISCUOLA, ora è in Marina e gia dice: “magari un domani continuerò a salire la scala della Carriera col Concorso da Ufficiale come Interno”.
Che ironia il fato, se sapesse che il papà……….

Ecco qui solo una parte di quei ricordi che gia dopo la cena alle COCOS mi avevano tenuto sveglio, ecco una parte di cio che accadde dopo quella cena e che sino ad ora non vi avevo raccontato.

Solo una parte, però, manca l’Accademia, il Giro, i quattro anni successivi, il Giro da Vecchio, il ritorno e cio che accade sino ad oggi.
Tutto questo lo riservo per le prossime volte quando mi verrà voglia di……
Ormai sapete che io scrivo, mi racconto e poi mi pento e magari cancello tutto per poi dopo un po riscrivere e pubblicare, che volete sono fatto così, prendere o lasciare.
Ora pubblichiamo questo prima di cambiare idea :)

BUON VENTO TERRAIOLI, alla prossima

island
17-07-14, 11: 59
Bsk, quanta conoscenza e quanta umanita'riesce a trasmettere con la sua scrittura. Complimenti!!

bsk
18-07-14, 19: 09
Venerdì 11/07/2014 ore 8:30

Il VAGABONDO è ormeggiato nella zona Militare del porto da ieri sera, io e Astrid abbiamo cenato a bordo e la aspetto oggi per pranzare al Circolo della Marina Australiana con un po di Ospiti.
Sto facendo colazione con un bel caffè nero e un paio di toast al prosciutto.
Devo fare la lista di cio che serve per affrontare il salto e il superamento del Capo di Buona Speranza sia come viveri che per i ricambi di bordo.

Ore 11:45 arriva Astrid e assieme ci dirigiamo verso il Circolo Ufficiali dove mi attendono i miei Ospiti.
Lei mi ha chiesto della lista e se l’è fatta consegnare impegnandosi a farmi recapitare a bordo tutto cio che avevo elencato entro domenica mattina.
Siamo arrivati e mi accolgono Ellen e Pascal i miei compagni di una vita fa, i genitori di Astrid, con loro una fila di alti Ufficiali della Royal Navy Australiana, qualche Ufficiale della Royal Navy Britannica e qualc’uno di quella USA.
In fondo alla sala anche dei volti che con la Marina Militare di qualsiasi Nazione centravano ben poco, erano vestiti ed avevano il volto da pescatori, da velisti, avvicinandomi capii.
Riconobbi i volti di amici con cui avevo diviso qualche avventura in mare, che mi avevano insegnato l’amore ed il rispetto per l’Oceano ed i segreti per sopravvivere in Atlantico e non solo.
Con cui avevo vissuto fianco a fianco nelle loro case nei duri e freddi inverni Bretoni, la grande famiglia che mi accolse dopo che avevo lasciato l’Accademia e rotto i ponti con la mia casa e la mia famiglia di sangue.
Erano i maestri della vela, i Bretoni Padroni degli Oceani, come pomposamente loro stessi si descrivono e anche se puo sembrare presuntuoso come sta in Mare un Bretone non ci sa stare nessuno.
Che rimpatriata ragazzi, ma perché tutta questa gente, tutta assieme, qui oggi, per me????
Non sapevo a chi chiedere travolto dalla cosa, presentazioni, saluti, strette di mano, abbracci con i gia conosciuti e poi tutti a tavola ed io sono al fianco di Ellen da un lato e Pascal dall’altro ed allora chiedo:
“che sta succedendo, perché, che senso ha una cosa così?”
E inizia il servizio.
Nessuna risposta arriva ed allora io rifaccio la stessa domanda a tutti e due i miei vicini, siamo ai primi, arrivano i secondi e nessuno sembra volermi chiarire nulla, quando improvvisamente……………………

giovigor
20-07-14, 08: 58
Buona Domenica Vecchio ..Vagabondo...sarà che ti stai sciogliendo ?..ma nel leggere queste ultime pagina inizia a trapelare un po di sentimento..un po di umanità...ti stai sciogliendo...quando parli della scelta di tuo figlio ..da un lato vuoi farla apparire tipo un rimprovero..dall'altro si legge tra le righe che ne sei orgoglioso...ma davvero voi genitori pensate che noi giovani non ci accorgiamo di nulla...davvero pensate di poterci tenere lontano da ciò che fa parte di voi...pensate davvero di difenderci...spesso invece ci ostacolate...ma ci sono sempre vie alternative per raggiungere i nostri obiettivi...che poi allla fine sono anche i vostri..ma non l'ammetterete mai...Cosa succede improvvisamente?..anche se forse lo immagino..ma preferisco lo racconti tu...:) Buon Vento Vecchio...attendo le prossime:D

Padre
21-07-14, 08: 34
Buon inizio settimana VAGABONDO... ho compreso che qualcosa ci accomuna... venerdì prossimo sara' decisivo per noi.

bsk
21-07-14, 09: 55
@Padre
il mio decisivo è oggi e sa va tutto bene sarà una splendida giornata :)

@giovigor
sciogliendomi???? non preoccuparti sono sempre il solito scorbutico rompiglione che tira pesciate a destra e a sinistra, che non ama l'autorità precostituita e che affronta tutto e tutti sempre a viso aperto face to face costi quel che costi, come sanno bene quelli dello STAFF di MF, sono il solito VECCHIO ingovernabile SOLITARIO VAGABONDO di sempre :)

per mio figlio ne l'uno ne l'altro, sorridevo pensando al destino che sa essere strano davvero, per il resto ti assicuro che mio figlio non sa nulla del mio passato e che non legge queste pagine, sa solo che mi piaceva andare a vela con la mamma da giovani e che avevo/ho amici pescatori, ma tutto il resto gli è stato tenuto ben segreto anche perchè in casa mia da 25 anni non se ne parla mai
poi magari se continuerò a raccontare quei miei segreti tutto sarà più chiaro in seguito
tu continua a Servire come si deve mi raccomando :)

bsk
21-07-14, 10: 05
Sabato 12/07/2014 ore 10:45

A bordo del Vagabondo sto ancora rimuginando e ripensando a ieri quando mi sento chiamare a gran voce, mi affaccio ed eccoli li variopinti, strani per quei moli i miei cari amici Bretoni, salgono a bordo e la prima cosa che mi viene da chiedere è: “dove diavolo sono i vostri legni????”
Una pazza risata e la risposta: “lontano da qui se no sai il casino con questi pomposi Militari in giro, sono ormeggiati al sicuro :)”
Iniziano a dare uno sguardo al VAGABONDO che è un po diverso da come lo ricordavano, c’è parecchia tecnologia oramai a bordo per aiutare uno come me nel difficile compito di governare un legno del genere e a loro certi marchingegni non piaciono molto, lo so.
Ma nessuno ha nulla da obbiettare solo info sul GPS, il satellitare, il pilota automatico computerizzato, e l’automatismo per le vele e per consentire alle mie “gambe” di camminare veloci e sicure a bordo, ecc. ecc.
Poi, mentre si stappano le birre e si mette sul fuoco qualcosa, si comincia a chiedere e a parlare di casa e di chi non è qui ora.

Io ho mille cose da chiedere, loro vogliono sapere di mia moglie e del mio “pesciolino”- che ormai è quasi un Delfino altro che -.
Sorridono divertiti al pensiero che sia in Divisa e sperano che non abbia disimparato quel poco che aveva appreso dell’essere Uomo di Mare che da piccolo gli avevano insegnato gli “zii strani” amici di mamma e papà per diventare un goffo Pinguino da Grigia (nessun M.M. si offenda non è un termine dispregiativo solo un po canzonatorio per la rigidità)

Sorridono al fatto che la mia signora ancora mi sopporti e poi mi tirano le orecchie, perchè li ho tagliati fuori dalla mia vita dopo che le mie gambe hanno smesso di funzionare, per loro io sono sempre “l’Italiano” ora con le ruote, ma tanto ero scarso anche prima e mica mi avevano cacciato o rifiutato: ) e giu tutti a ridere a crepapelle…….che bello, mi ero dimenticato davvero come fosse sereno vivere come loro, con loro, come fosse…….pieno di pace e armonia il loro modo di essere e di affrontare la vita giorno dopo giorno.

Intanto si è fatta sera, scendono e mi salutano, ci diamo appuntamento per martedì mattina al largo se sarò, come da copione, salpato e se no per radio e spariscono nella notte, amici di un tempo che è stato e che…………………gente vera che è li pronta, se serve, a lanciare una cima e che non lascia mai nessuno, nemmeno il peggior nemico, senza aiuto, se il Mondo fosse tutto così si vivrebbe davvero meglio.

Devo dormire, domani è domenica, arriveranno i rifornimenti chiesti e dovrò fare i preparativi, lunedì voglio salpare, c’è il Buona Speranza che mi attende.

BUON VENTO TERRAIOLI

giovigor
22-07-14, 19: 59
tu continua a Servire come si deve mi raccomando ..Sempre:flag_italy:...e onorato di avere conosciuto.. il Vecchio Vagabondo Solitario:)

bsk
23-07-14, 12: 27
Domenica 13/07/2014 ore 16.15

Rifornimenti arrivati, tutto quello che avevo chiesto è a bordo per gentile concessione della Marina Militare Australiana, la giornata di oggi sarà interamente dedicata alla sistemazione ed al controllo del VAGABONDO poiché il salto che ci aspetta non sarà uno scherzo da adesso si inizia a fare davvero sul serio Vela Oceanica.

Quella che ci aspetta è 11° tappa di questo viaggio:
http://www.daftlogic.com/projects-advanced-google-maps-distance-calculator.htm?showroute=26614&verify=60f5ba6e82a0c3e27e51268f0c61deca

Saranno 6.000/6.100 Mn che porteranno me ed il VAGABONDO dall’Australia sino in SudAfrica, dall’Oceano Indiano all’Oceano Atlantico Sud.
Un viaggio senza possibilità di scalo, se non all’arrivo previsto nel porto di Cape Town, che richiederà almeno una quarantina di giorni, forse anche 50, tempo permettendo.
Periodo dove saremo soli io ed il mio legno, soli con l’Oceano, il Vento, i nostri pensieri, le nostre paure e nel silenzio quello vero quello che fa affiorare i fantasmi del nostro passato nelle nere sere senza luna ne stelle.
Il vero nemico di chi fa traversate simili sono appunto queste cose, ci vuole un fisico abituato certo, ma se il cervello non è preparato, non è a posto davvero, ci si farà male sicuramente.
Vedremo come questo Vecchio V.O. saprà affrontare la cosa, anche se oggi, con la tecnologia che c’è a disposizione, solo non lo sei mai, davvero un’altra storia era solo 30 anni fa.
Niente GPS, niente satellite, niente Internet e rotte al computer, eri davvero solo tu e la tua maestria.
Per sentire qualcuno alla Radio ci riuscivi solo se c’erano altri natanti nelle vicinanze, spedivi i messaggi a casa con la fionda, si non scherzo sentivi per radio un mercantile o un’altra nave nelle tue vicinanze, la contattavi, ti avvicinavi e lanciavi a bordo con la fionda i plichi di posta che poi loro avrebbero provveduto a consegnare e spedire dal primo porto dove si fermavano.
Si partiva per un salto come quello di oggi e per 40/50 giorni e nessuno sapeva dov’eri, se eri vivo o cosa ti potesse essere accaduto sino all'arrivo.

Oggi tutto è diverso, l’occhio del satellite ti vede ovunque, il GPS ti traccia e davvero solo non lo sei mai, ecco perché i puristi come i Vecchi Bretoni dicono che:
“oggi non è più andare a vela, non sanno dire dove sono guardando le stelle, odorando il vento, assaggiando la corrente marina, oggi si affidano alle macchine e se si bloccano in mezzo alla tempesta sono morti, non sono Uomini di Mare, ma sempliciotti che sfidano cio che non conoscono solo per un filmato, per vendere un articolo, dei DVD, per scrivere un libro, per uno sponsor, insomma per denaro che peccato non saper più sognare” e non hanno davvero torto.

Meglio lasciar perdere se no ci infiliamo in una discussione che non ci porterebbe a nulla, uno sc ontro fra due modi di vedere e pensare, fra i giovani ed i vecchi, fra generazioni, io so solo che a 12 anni guardavo il cielo e sapevo sempre dov’ero con la barca, oggi vedo fior fior di Skipper Internazionali che si perderebbero persino a casa senza satellitare e navigatore.
Quanti sanno usare un Sestante????
A me a soli 8 anni ne misero uno in mano e dovevo stare ore ed ore ad esercitarmi nell’usarlo poi quando avevo imparato mi dissero:
“bene ora scordatelo e usa i tuoi sensi” e giu ad insegnarmi a sentire il vento, ad assaggiare il mare e a riconoscere il sapore delle diverse correnti, ecc. ecc.

Ricordate il vento si ascolta, non si usa il dito umido per sentirlo, ma le orecchie.
Il vento parla, sussurra, grida e ogni tipo di vento ha la sua lingua, parla in modo diverso.
Perciò mano destra vicina all’orecchio destro, a coppetta per fare da amplificatore, e giriamo lentamente la testa ascoltando cio che ci arriva e abituandoci a sentire, ad ascoltare, magari all’inizio ad occhi chiusi per non farci distrarre dalla vista.
Poi dovremo imparare a comprendere cio che sentiamo e via così, difficile, complicato da spiegare senza esempi sul campo, ma una volta imparato farà la differenza fra la vita e la morte, fra l’arrivare primo o solo secondo.

Oggi contano le attrezzature arche sempre più complesse, strane, veloci, elettroniche, ma l’uomo?????
Quanto conta l’uomo su quelle barche????
Oggi a bordo hai tecnici di software, di hardware, tutti con un tablet in mano a controllare l’elettronica che alza e regola le vele in frazioni di secondo, che regola inclinazione e direzione della barca con lo spostamento dei baricentri, ma poi un inconveniente, un qualcosa che blocca l’elettronica e tac, ci si gira a velocità impossibili, non umane e qualcuno muore, perché???
Solo perché era la macchina, la tecnologia a comandare, a controllare, a usare l’uomo e non ad essere usata da lui.
L’uomo che aveva demandato a lei tutto e ha disimparato a essere solo, a contare solo su di se su cio che sa, povera umanità quando scoprirà che così è sbagliato speriamo solo che non sia troppo tardi.

Imparate ad usare la tecnologia non a farvi usare da lei, nel nostro caso imparate ad andare a vela su un guscio di noce con alberi di legno e vele di stoffa, con corde da tirare a mano anche se vengono le vesciche ed i calli e si fa fatica, a leggere le mappe di carta, a calcolare e tracciare le mappe su di esse, a leggere le stelle, a sentire il vento, ecc. ecc.
Poi, quando sarete capaci così di andar per Mare e sarete sicuri ed autosufficienti, allora iniziate ad usare e ripeto usare la tecnologia solo allora o voi dei veri Marinai non lo sarete ne lo diverrete mai.

Ora vado a preparare il mio caro VAGABONDO, alla prossima terraioli e, come sempre, BUON VENTO :)

giovigor
27-07-14, 16: 18
Buona Domenica Vecchio ..come procede la traversata?...dacci notizie ..e che sia sempre Buon Vento.:D

bsk
28-07-14, 16: 01
Lunedì 14/07/2014 ore 6:15

Di nuovo in mare!!!!!!!
Io ed il mio VAGABONDO abbiamo lasciato la Tasmania e siamo ripartiti per l’undicesima tappa di questo viaggio fra fantasia e realtà.
Il tempo è ottimo ed il Meteo promette bene ora si fa sul serio.
BUON VENTO TERAIOLI

bsk
28-07-14, 16: 04
Venerdì 18/07/2014 ore 10:50

Cento ore, minuto più minuto meno, tante ne sono passate da quando abbiamo lascito GeorgeTown ed abbiamo percorso circa 440 Mn.
Il tempo ci è stato amico, calma piatta quasi noiosa :)

Stamani un contatto radio, erano gli amici Bretoni, li attendevo martedì ed invece sono spuntati oggi.
Mi hanno chiesto cosa voglio per pranzo asserendo che ci avrebbero pensato loro e canzonandomi pregandomi di non fare tardi che mica potevano gettare l’ancora per aspettarmi.
Salgo sul ponte mi guardo attorno, ma non vedo nulla ed allora mi rivolgo alla tecnologia ed eccoli li, due puntini piccoli piccoli a una trentina di miglia davanti a me, non sarei poi stato solo nemmeno stavolta :)
Mi preparo all’appuntamento con gli amici.

BUON VENTO TERRAIOLI

giovigor
16-08-14, 15: 20
ehi ! VECCHIO tutto bene...qui il tempo non passa mai...fammi sapere come gira il tuo...mio ....BUON VENTO:)

Zoppo
16-08-14, 19: 45
Eh sì, eravamo in Tasmania....

giovigor
24-08-14, 08: 36
Buona Domenica Vecchio ....Vagabondo Solitario..come mai questo silenzio?...non penso tu sia naufragato....;)

AlexSe
24-08-14, 11: 23
Mi chiedevo la stessa cosa... anche se non ho mai commentato mi piaceva leggere dei viaggi a bordo del Vagabondo :D

giovigor
02-09-14, 15: 52
quando vorrai Vecchio ci dirai perchè smettere di scrivere...BUON VENTO e spero tutto bene ..

bsk
07-09-14, 18: 50
quando vorrai Vecchio ci dirai perchè smettere di scrivere...BUON VENTO e spero tutto bene ..

magari prima o poi lo faccio o ricomincio a scrivere, dipende da come starò :)
per la cronaca difficile che io naufraghi :)
sino a che sto in Oceano sono al sicuro, solo il mare, il vento e Nettuno potrebbero farmi male :)
è sulla terra ferma che mi possono abbattere con più facilità non sono molto avvezzo col viscidume di chi striscia come molti terraioli :)

Ippogrifo
08-09-14, 11: 32
quando vorrai Vecchio ci dirai perchè smettere di scrivere...BUON VENTO e spero tutto bene ..

...Magari però lo farà in privato,visto che non è inerente alla discussione!

giovigor
08-09-14, 15: 36
@bsk.magari prima o poi lo faccio o ricomincio a scrivere, dipende da come starò .
Attenderemo VECCHIO:)

giovigor
14-12-14, 13: 03
Ehi! Vecchio ricorda io ci sono e se sopporterai il mio sax potremmo fare belle traversate insieme..tu la mente ..io braccia e musica...ora non farmi preoccupare ..e continua a scrivere per noi ..se puoi:D

basilischio
14-12-14, 21: 09
Buon vento ....... non una parola in più

Elite
14-12-14, 21: 44
Bsk la vita riserva strade, o come le chiameresti tu, correnti marine diverse ed ognuno di noi se armato di buon coraggio le affronta con la dovuta maniera. Chi ha lasciato questo spazio salutando o no lo ha fatto con i suoi motivi, con le sue ragioni ma di sicuro non sbagliate. Ragioni condivisibili o meno, ma non sbagliate. Sono contento tu abbia potuto assaporare un rimpasto dei vecchi tempi e ti auguro di riprovare tali emozioni.
Anche io vivo ormai lontano da questo forum, ogni tanto, di rado mi faccio vivo e saluto le vecchie conoscenze. Come diresti tu, vento in poppa...

Ippogrifo
08-01-15, 18: 15
Oggetto:
Allontanamento dell'Utente BSK dal Forum.

A seguito di una situazione che si è venuta a creare,abbiamo ritenuto di dover allontanare l'Utente BSK dal Forum.

Questo comunicato servirà a rendere un po' più chiaro il personaggio(nonostante lui stesso abbia fatto di tutto per nasconderlo),e il perché di quest'allontanamento.

Sequenza degli eventi.

Abbiamo avuto una segnalazione sul fatto che molti interventi dell'Utente BSK,ricordavano in maniera singolare analoghi interventi di altro Utente su un noto Social Forum.
E a un primo controllo,le analogie erano davvero tante,(stesse frasi,stesso parente impiegato nello stesso posto,stessa località di invio messaggi,e addirittura stesso nome di battesimo) ma dopotutto sembrava non esserci nulla di male,ad essere iscritti in due Forum differenti.

Se non che in questa persona,nei suoi interessi personali,(ma soprattutto nelle foto che allegava al suo profilo),c'era un'evidete stridore con il personaggio che abbiamo sempre conosciuto su Militariforum.

A questo punto ci siamo incuriositi e abbiamo approfondito un po' la ricerca su quest'ultimo personaggio,anche perché (diversamente dall'Utente di Militariforum)sembrava godere non solo di ottima salute,ma al punto tale da partecipare attivamente a tutta una serie di feste nelle provincia campana e documentarle con le foto allegate al profilo.
Non solo questa persona non aveva nessun passato marinaresco,ma lavorava da tempo nel campo dello spettacolo e qualche anno addietro,una persona con identico nome e cognome e stesso paese di residenza,era stata implicata in una brutta storia di una tentata estorsione.(tutte queste informazioni sono state facilmente trovate in rete e potrebbe farlo chiunque)

Dato che la situazione nel procedere si andava ingarbugliando sempre di più ,e anche per concedere il beneficio del dubbio ,abbiamo pensato di contattare privatamente l'Utente BSK e informarlo della situazione che avevamo riscontrato ,chiedendogli la sua versione dei fatti,perchè allo stato attuale delle cose occorreva un chiarimento netto e deciso per sgombrare il campo da qualsiasi equivoco.
Ebbene,non solo questo chiarimento non è arrivato,non solo non è stato in grado di spiegare tutte quelle coincidenze,ma ancora più incredibile (nel caso fosse stato estraneo), dopo la richiesta di spiegazioni riguardo alle foto che illustravano le feste a cui aveva partecipato l'Utente del noto social forum,le stesse foto venivano misteriosamente rimosse dal profilo poche ore dopo che avevamo posto a BSK queste domande!!!

A voi le conclusioni...

A noi questo è parso sufficiente, per avere la certezza di essere stati traditi non solo nella fiducia che gli avevamo concesso,ma anche per essersi sempre presentato in un certo modo all'Utenza, senza tuttavia aver mai voluto fornire un minimo di prova delle sue presunte esperienze.

Oggi finalmente sappiamo il perché.

Questa piattaforma si è guadagnata una solida reputazione per la serietà delle persone che la frequentano,ed è proprio per il rispetto che nutriamo nei confronti di queste persone,che non tolleriamo millantatori,mitomani o esibizionisti.

Ci può volere del tempo...ma prima o poi li troviamo e li cacciamo tutti,...siatene certi!!!


Questa brutta storia termina qui,e tutti coloro che avevano mal riposto la loro fiducia,ne traggano i necessari insegnamenti.

L'Utente BSK è bannato in via permanente e definitiva.

Questa discussione verrà chiusa,ma lasciata visibile perché serva da monito a tutti noi.