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Visualizza Versione Completa : Crimini informatici : Giurisdizione e altro



restante
24-09-12, 18: 58
Buonasera, vorrei porre un quesito concernente la mia posizione, che spiego brevemente.
E' stata sporta denuncia/querela verso ignoti alla polizia postale, dopo che
il sottoscritto ha creato un profilo FACEBOOK utilizzando nome e foto di un
utente di un forum calcistico.

Le spiego meglio la vicenda: anni fa, mi sono iscritto ad un forum di
calcio, e lì m'è capitato di avere screzi con alcuni membri: sono partiti
reciproci insulti, minacce, qualche bontempone ha creato un profilo nel
forum utilizzando il mio nome di fantasia e la mia foto, anch'essa di
fantasia. Sono stato bannato, mi sono reiscritto, anche io ho creato dei
profili clonandoli da quelli di alcuni membri del forum.
Quest'anno però, la questione s'è spostata su FACEBOOK: nella pagina
ufficiale di quella squadra di calcio, ho ritrovato quegli utenti del forum,
e da lì sono ripartiti insulti reciproci, minacce, polemiche varie, anche in
questo caso qualcuno ha creato per due volte dei profili FACEBOOK simili al
mio, con nome e foto di fantasia riconducibili al sottoscritto, scrivendo
stupidaggini a mio nome. Di conseguenza, visti gli insulti, ho fatto lo
stesso, però utilizzando nome vero e foto vera di uno degli utenti di quel
forum, presumendo fosse l'autore dei miei profili falsi. Ho tenuto quel
profilo clonato per un giorno, forse solo qualche h, ho scritto un messaggio
relativo alla squadra di calcio, ma poi ho cancellato tutto. Il problema è
che questa persona, avvisata da un terzo, amico del forum, ha sporto
denuncia e querela verso ignoti, dichiarando di non essersi mai iscritto a
FACEBOOK.
Ora, come vede la situazione? S'è già configurato il reato secondo
l'art.494 c.p.? La querela è poco circostanziata, parla genericamente di
profilo non appartente al soggetto, che non ha chiesto di essere informato
in caso di archiviazione, e non ha aggiunto altro. Anzi, se mi da il
permesso, Gliela invierei, ovviamente occultando i dati sensibili.
Che mi consiglia? Vado dalla polizia postale autodichiarandomi? Finirò in
carcere? Un avvocato, amico di famiglia, ha rimarcato il fatto che le
priorità della polpost siano ben altre, che sovente i PM richiedano l'archiviazione per simili questioni. Vorrei, però, sapere qualcosa di più preciso, come primo
consulto, da Lei per, eventualmente, iniziare da subito una collaborazione
legale.


Attendo gentili risposte.
Saluti.



ps
Per la paura, ho perso 5kg in una settimana.

FRANCODUE
24-09-12, 19: 03
Allora.
Prima sarebbe gradita una tua presentazione al Forum nell'apposita sezione QUI. (https://www.militariforum.it/forum/forumdisplay.php?28-Benvenuto-Presentati-!!)
Poi, una volta fatto questo ne parliamo volentieri.
Grazie.
Invito anche gli altri di attendere tale evento prima di dare risposte.

restante
24-09-12, 21: 38
Presentatomi.

Wiseman
24-09-12, 22: 04
Domanda (ho controllato, la presentazione è stata fatta veramente :)):
Tizio ha presentato querela contro ignoti.
Tu come fai a saperlo, ad averne persino copia? Non è che le querele siano esattamente di pubblica disponibilità...capire meglio i fatti aiuta ad individuare le soluzioni corrette.

DaniGdf
24-09-12, 23: 20
come dicevo prima, la soluzione migliore in questi casi è recarsi dalla polizia postale e dire come stanno effettivamente le cose (senza tralasciare nulla), ad ogni modo non si rischia di andare in carcere, sono perlopiù scocciature che sarebbe comunque meglio evitare.

gasi
25-09-12, 00: 46
Salve.


[...] Il problema è che questa persona, avvisata da un terzo, amico del forum, ha sporto denuncia e querela verso ignoti, dichiarando di non essersi mai iscritto a FACEBOOK.

Cosa molto Importante: La Querela è diversa dalla Denuncia!
Mi spiego meglio: La Querela riguarda i reati non perseguibili d'ufficio ed è una dichiarazione con la quale la persona che ha subito il reato (o il suo legale rappresentante) esprime la volontà che si proceda per punire il colpevole. Invece, la Denuncia è un atto con il quale chiunque abbia notizia di un reato perseguibile d'ufficio ne informa il pubblico ministero o un ufficiale di polizia giudiziaria.

Buona serata.

restante
25-09-12, 00: 47
Allora, grazie innanzitutto per la risposta.
Il querelante ha pubblicato sul suo sito la denuncia/querela verso ignoti(l'ignoto sarei io).
Il problema è che, come ho scritto nel primo intervento, questa persona ed i suoi amici mi hanno pesantemente insultato per motivi veramente banali(calcio) e queste liti si sono poi spostate sulla pagina ufficiale della squadra di calcio.
Ora, qualcuno ha creato, due volte, un falso profilo FACEBOOK prendendo il mio nick e la mia foto(foto di un calciatore), però appunto, il mio nick e la mia foto di Facebook erano di fantasia, scrivendo stupidaggini a mio nome virtuale.
Vista la cosa, per vendicarmi, ho fatto lo stesso, però creando un falso profilo Facebook con nome e foto reali del soggetto che ritenevo colpevole, prendendoli appunto dal forum nel quale avevo avuto tali screzi.

Ora, quello che volevo capire e chiedere a qualcuno qui di esperto, inquirente, avvocato, non so, concerne i reati commessi, sostituzione di persona, diffamazione, non so altro.
Tra l'altro, volevo anche capire come la polizia postale agisca per simili fattispecie bagatellari, cioè se vegano accantonate, volutamente dimenticate, se i PM ne richiedano l'archiviazione ecc..

lavinia
25-09-12, 01: 12
Anzitutto è stata presentata denuncia/querela (gasi, a beneficio pro futuro, usiamo intestare l'atto 'formale denuncia querela nei confronti di' in modo che si proceda in ogni caso. Per questo l'utente utilizza questa terminologia, perché lo ha visto scritto) contro ignoti.
Quindi al momento la cosa non ti riguarda. Se in un futuro ti riguarderà, alla conclusione delle indagini ti arriverà l'avviso (sempre che il tutto non sia archiviato prima). Questo stesso conterrà la qualificazione giuridica del reato/i. A quel punto si vede e si discute. Prima di allora non ha molto senso, anche se capisco il tuo stato d'animo.

Consiglio spassionato: smetti di stare a contatto con l'interessato in qualunque modo fino a che la situazione non si sarà chiarita.

gasi
25-09-12, 02: 37
[...] gasi, a beneficio pro futuro, usiamo intestare l'atto 'formale denuncia querela nei confronti di' in modo che si proceda in ogni caso. Per questo l'utente utilizza questa terminologia, perché lo ha visto scritto [...]

Salve.
Chiedo Venia.
Buona serata.

FRANCODUE
25-09-12, 10: 37
Allora, grazie innanzitutto per la risposta.
Il querelante ha pubblicato sul suo sito la denuncia/querela verso ignoti(l'ignoto sarei io).
Il problema è che, come ho scritto nel primo intervento, questa persona ed i suoi amici mi hanno pesantemente insultato per motivi veramente banali(calcio) e queste liti si sono poi spostate sulla pagina ufficiale della squadra di calcio.
Ora, qualcuno ha creato, due volte, un falso profilo FACEBOOK prendendo il mio nick e la mia foto(foto di un calciatore), però appunto, il mio nick e la mia foto di Facebook erano di fantasia, scrivendo stupidaggini a mio nome virtuale.
Vista la cosa, per vendicarmi, ho fatto lo stesso, però creando un falso profilo Facebook con nome e foto reali del soggetto che ritenevo colpevole, prendendoli appunto dal forum nel quale avevo avuto tali screzi.

Ora, quello che volevo capire e chiedere a qualcuno qui di esperto, inquirente, avvocato, non so, concerne i reati commessi, sostituzione di persona, diffamazione, non so altro.
Tra l'altro, volevo anche capire come la polizia postale agisca per simili fattispecie bagatellari, cioè se vegano accantonate, volutamente dimenticate, se i PM ne richiedano l'archiviazione ecc..

Allora.
Premesso che già l'amica Avvocato che come sempre ringrazio, ti ha dato una risposta completa.
Voglio solo aggiungere che ad un reato subito non si può reagire commettendone a propria volta un altro.
Per cui qui mi sa che siete tutti spacciatamente in torto.
Per cui la migliore cosa da fare e qualla di chiarivi tra di voi e rimettere le querele.
Fermo restando che se vanno avanti c'è ne sarebbe per tutti.

restante
25-09-12, 10: 43
Francodue, il reato di sostituzione di persona è procedibile d'ufficio, ergo non potrebbe essere soggetto a remissione con accordo tra le parti.
Io però volevo capire come la polizia postale ed in generale gli inquirenti agiscano relativamente a tali fattispecie.
Per capirci, io ho inserito quel falso profilo, ho scritto un messaggio a nome suo, relativo al calcio, e poi ho cancellato il tutto, poche h dopo, forse il giorno successivo.
Volevo quindi capire se si sia già configurato il reato di sostituzione di persona (art. 494 c.p.p.), se si cada nella diffamazione od in cos'altro.
Inoltre, il querelante dice di non essersi mai iscritto a Facebook.
Volevo capire, quindi, se i reati si siano configurati ma soprattutto se gli inquirenti diano seguito a tali reati bagatellari, col rischio di riempire i tribunali per queste cose.

DaniGdf
25-09-12, 11: 05
gli inquirenti danno sempre seguito alle denunce/querele che vengono sporte e di certo non è loro iniziativa valutare o meno la gravità della fattispecie per decidere a propria discrezione se proseguire o meno nelle indagini o se iniziarle, perchè ricordo che secondo la costituzione l'azione penale è obbligatoria (questo per quanto riguarda il pm). certo quello che possono fare concretamente quando si sporge querela per queste sciocchezze online, al di là di ciò che dice la legge, è consigliare di risolvere la questione in modo pacifico o comunque se non ci sono dei presupposti e/o danni rilevanti, di non sporgere proprio la querela.

FRANCODUE
25-09-12, 12: 29
Francodue, il reato di sostituzione di persona è procedibile d'ufficio, ergo non potrebbe essere soggetto a remissione con accordo tra le parti.
Io però volevo capire come la polizia postale ed in generale gli inquirenti agiscano relativamente a tali fattispecie.
Per capirci, io ho inserito quel falso profilo, ho scritto un messaggio a nome suo, relativo al calcio, e poi ho cancellato il tutto, poche h dopo, forse il giorno successivo.
Volevo quindi capire se si sia già configurato il reato di sostituzione di persona (art. 494 c.p.p.), se si cada nella diffamazione od in cos'altro.
Inoltre, il querelante dice di non essersi mai iscritto a Facebook.
Volevo capire, quindi, se i reati si siano configurati ma soprattutto se gli inquirenti diano seguito a tali reati bagatellari, col rischio di riempire i tribunali per queste cose.

Guarda.
Il consiglio che vi do è semplice.
La Giustizia è già abbastanza intasata da miriadi di procedimenti vari e spesso inutili.
Ma se la stimola allora si muove e spesso tira legnate.
Qui per come ho capito io, le legnate ci sono per tutti.
Per cui "non disturbare il cane che dorme", recita un vecchio adagio.
Poi infine.
La nostra amica Avvocato qui, da consigli completamente gratuiti.
Ma nella realtà se solo vi sedete in uno studio legale dovete sborsare "una cifra"
solo per raccontare i fatti.
Per dire che "costano" e parecchio.
Per cui andiamoli a trovare solo per fatti seri, sperando sempre che gli stessi non avvengano mai.

restante
25-09-12, 14: 46
Beh ragazzi, ma difatti ho dato sempre poco peso a queste inezie, soprassedendo ad insulti, scherzi subiti online.
Il querelante no, evidentemente non conscio del peso di una querela, che postulerebbe un esborso economico rilevante ad un avvocato, per, nel caso migliore, ricevere un rimborso di 200/300€ in caso di condanna del sottoscritto.
Il mio discorso è un po' più complicato, nel senso che la querela del soggetto è molto scarna, poco circostanziata, e quindi pareva volontariamente redatta in tal modo dai PG, per indirizzarla verso un'archiviazione del PM, o verso un'implicita dimenticanza su qualche scrivania.

Che Voi sappiate, comunque, come terminano tali fattispecie?
In rete ho letto alcuni casi, che però concernevano minori o gravi diffamazioni.

Grazie in anticipo.

FRANCODUE
25-09-12, 15: 15
Non conoscendo il contenuto della querela e i fatti a cui si riferisce nella loro completezza, non posso dare risposte.

Wiseman
25-09-12, 23: 29
Esercitarsi in pronostici sull'esito di una vicenda giudiziaria è ostico quando la su padroneggia in tutti i suoi aperti, e sovente porta a cocenti disillusioni. Senza neppure sapere per quale ipotesi di reato su attrarrebbe procedendo non siamo neppure più nella speculazione, ma nel puro azzardo.
È possibile che, contro ignoti, mal circostanziata, nel mucchio delle pratiche pendenti, la denuncia-querela finisca lettera morta, fascicolo archiviato senza esito dopo sei mesi di indagini preliminari.
È possibile che un giovane, zelante pubblico ministero - non sappiamo neppure in che Ufficio si proceda - decida e di investire del tempo, trovi un operante di polizia giudiziaria "smanettone" e recuperi dal server, con la collaborazione del gestore della piattaforma, i log e gli indirizzi ip dei giorni interessati, risalga al pc da cui è stato creato il profilo e, magari, da questo alla persona. E poi?
L'intento di nuocere, o di trarne profitto; la consapevolezza che il danno, pur non espressamente voluto, potesse verificarsi...le prove...la qualificazione del fatto...temo che mi si stia scaricando la sfera di cristallo :)

FRANCODUE
26-09-12, 08: 47
L'Utente mi ha mandato l'atto in Mp e gli ho dato stesso mezzo ampia risposta.

lavinia
26-09-12, 09: 17
Mi scuso, ho letto ora il MP dell'utente.
Rispondo qui:
- la querela in oggetto è contro ignoti ergo è normale che manchi di circostanza ed allo stato attuale non possiamo fare pronostici;
- proprio perché contro ignoti, per ora parliamo del nulla, a mio avviso;
- non esiste qualificazione del reato se non nella ricostruzione della parte offesa. In assenza di avviso di conclusione delle indagini preliminari non sappiamo né chi è indagato né per quale reato, perciò come potete dire che il reato è procedibile d'ufficio? Anche qualora si configurasse, gli sviluppi procedurali e processuali sono molteplici.
Mi perdonerete se non entro ulteriormente nel dettaglio, allo stato non ha proprio senso.

Non potendo conoscere il carico di lavoro del Tribunale specifico, non possiamo sapere se e quando il Pm. Incaricato darà corso alla cosa. In ogni caso non si preoccupi ora ma soltanto quando la macchina dovesse mettersi in moto.
Lei non ha nemmeno titolo per concordare una eventuale remissione di querela in quanto non è lei il querelato, sicché non le resta che attendere.

Naturalmente Lei è libero di sentire un amico o un conoscente per farsi dare un parere legale ma sappia che una vera e propria consulenza legale di un studio, anche telefonica, può essere costosa come dice il gentile Commissario FRANCODUE. Perciò valuti di servirsene solo presso un buon professionista e se non riesce proprio a stare tranquillo.
Pur nella disquisizione tecnica, mi rendo conto dell'impatto emotivo della vicenda su di lei.

Le ricordo inoltre che con le sue affermazioni scritte Lei si auto- accusa di un reato, che non è obbligato a farlo e che dovrà renderne edotto il suo avvocato qualora decidesse di affidargli l'incarico.
Questo è fondamentale.

Lavinia

FRANCODUE
26-09-12, 11: 24
Complimenti Avvocato.
Hai dato una bellissima risposta senza neppure leggere l'atto.
Mi sa che qui dobbiamo aprire una sorta di "studio legale".

restante
26-09-12, 11: 58
Grazie mille, ragazzi, gentilissimi.
Quali sono i tempi di indagine? E la prescrizione?

Dopo quanto tempo mi potrò sentire tranquillo?
Leggevo, non rimembro dove, che tali fattispecie non costituiscano la priorità per gli inquirenti, e che i tempi sono volutamente dilungati, prima di escutere l'ignoto o l'indagato (1 anno, 2 anni dopo).
Inoltre, il certificato ex art.335 dopo quanto tempo potrebbe essere richiesto?

Grazie in anticipo.

FRANCODUE
26-09-12, 12: 22
Guarda.
Sui tempi non posso fare nessuna previsione.
Può essere tutto ed il contrario di tutto.
Ma intanto per come ti ho detto a te adesso non stanno contestando nulla, per cui stattene
buono e non disturbare il cane che dorme.
Se ti dovessere arrivare qualcosa, ne riparliamo.
Ok ?.

restante
26-09-12, 12: 31
Ok, però credo che sia solo questione di tempo.

lavinia
26-09-12, 13: 17
Ribadisco che senza niente in mano non si possono fornire ulteriori delucidazioni.
Il 335 può chiederlo anche oggi ma non le fornirà alcuna indicazione in quanto per un motivo qualunque il PM può specificare la seguente dicitura: non risultano informazioni suscettibili di comunicazione. Il che non significa necessariamente che lei non sia indagato ma che non glielo dicono.
Si rilassi e attenda.

Se invece vuole forzatamente avviare la macchina per un suo interesse a chiarire la vicenda, vada al Commissariato di Polizia a costituirsi. Io glielo sconsiglio vivamente pensando alla difficoltà di scagionarsi poi in processo ma a lei la scelta.

restante
26-09-12, 15: 11
Ok lavinia, ricevuto, nessuna dichiarazione auto-indiziante.
Chiedo anche a te, però, info riguardo i tempi.
Solitamente, per simili fattispecie, quanto tempo deve passare prima di un eventuale SIT, di un rinvio a giudizio o di un'archiviazione?

FRANCODUE
26-09-12, 15: 21
Guarda.
Non ci sono tempi previsti e dipende tutto dalla Procura che procede.
Possono essere mesi oppure anni.
E poi sinceramente non sappiamo cosa dobbiamo ancora dirti.
Se proprio sei in ansia, rivolgiti ad un legale e consultati con lui sul da farsi.

restante
26-09-12, 16: 06
Ok FRANCODUE.
Aggiungo una postilla, che m'ha poi portato a chiedere info qui.
Allora, qualche settimana fa, mi sono rivolto ad un legale, per la modica cifra di 200€. Ecco, costui m'ha praticamente detto ciò letto qui, ergo "devi solo aspettare, non sappiamo se il PM iscriverà il reato di sostituzione di persona, diffamazione, o meno, puoi fare richiesta del certificato ex art.335 c.p.p.".
Tutto qui, praticamente non m'ha detto nulla.
L'ho richiamato per chiedere ulteriori info e m'ha chiesto ulteriori soldi, per nuovi consulti in studio.
Quindi, in definitiva, ho sborsato 200€, non m'ha detto nulla che non sapessi e m'ha creato più paure.
E' per tale motivo che sto cercando, col vostro aiuto, di tracciare meglio la mia situazione, a 360°.

DaniGdf
26-09-12, 16: 16
Ok FRANCODUE.
Aggiungo una postilla, che m'ha poi portato a chiedere info qui.
Allora, qualche settimana fa, mi sono rivolto ad un legale, per la modica cifra di 200€. Ecco, costui m'ha praticamente detto ciò letto qui, ergo "devi solo aspettare, non sappiamo se il PM iscriverà il reato di sostituzione di persona, diffamazione, o meno, puoi fare richiesta del certificato ex art.335 c.p.p.".
Tutto qui, praticamente non m'ha detto nulla.
L'ho richiamato per chiedere ulteriori info e m'ha chiesto ulteriori soldi, per nuovi consulti in studio.
Quindi, in definitiva, ho sborsato 200€, non m'ha detto nulla che non sapessi e m'ha creato più paure.
E' per tale motivo che sto cercando, col vostro aiuto, di tracciare meglio la mia situazione, a 360°.

ed infatti come ti ha detto lavinia e franco poco sopra, l'unica cosa da fare -purtroppo- è aspettare ulteriori sviluppi (se ce ne saranno), ma cerca di stare tranquillo noi siamo con te, per quel che è possibile

lavinia
26-09-12, 17: 18
La invito inoltre a considerare che l'avvocato non lavora gratis, quindi è del tutto normale che le abbia chiesto la Modica cifra di cui sopra. La parcella, infatti, per consulto di persona più volte, avrebbe potuto essere almeno il doppio.
Stia sereno, se è quando le arriverà qualcosa scriva pure.
Va bene?

restante
26-09-12, 18: 00
Si, ovviamente, il punto è che, essendo disoccupato, mi viene difficile sborsare altri 200€ per fare due domande all'avvocato che, giustamente, fa il suo lavoro.

Comunque sia, come dicevo a Lavinia, volevo un attimo sapere qualcosa di più sull'eventuale reato commesso?
Ho scritto una mail ad un avvocato online che, alla vicenda che ho esposto, ha dato tale risposta tecnica, poco comprensibile viste le mie non conoscenze giuridiche.
La copio sperando in un Vostro parere, in merito:


"Caro Massimo,
nel tuo caso non vi è stata la vulnerazione del bene giuridico tutelato dalla invocata norma. Il reato di sostituzione(art. 494 c.p.p.) è punito in quanto lede la "fede pubblica". Nella lettera della norma si trova scritto:"se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica". Ne consegue che la sostituzione è punita in quanto c'è violazione della fede pubblica.

Ma nel caso l'intento (e l'effetto, peraltro) non hanno leso la "fede pubblica": la sostituzione non è stata finalizzata alla violazione della fede pubblica. Copiando da internet, "La fede pubblica, intesa come la fiducia verso determinati oggetti o simboli, sulla cui genuinità o autenticità deve potersi fare affidamento al fine di rendere certo e sollecito lo svolgimento del traffico economico e/o giuridico".
Nel tuo caso, Massimo, non c'è alcuna insorgenza verso il traffico economico/giuridico.

E' un pò, se mi consenti, la stessa cosa che accade nel c.d. "falso innocuo" e del "falso inutile": il comportamento materiale c'è (falsificazione di un atto) ma la pena non è irrogabile in quanto non è lesa la fede pubblica. Anche nel tuo caso, siamo nella stessa contingenza: la sostituzione c'è stata ma non c'è stata alcuna lesione della fede pubblica".




Traduzione?

lavinia
26-09-12, 19: 01
Traduzione è che secondo questo avvocato non si configura la sostituzione di persona perché manca un presupposto fondamentale. Tutto qui.
Ma il reato di sostituzione lo ha ipotizzato Lei, non il PM.
Dia retta a me, inutile fasciarsi la testa prima di rompersela. Lei non è imputato di nulla al momento.

FRANCODUE
26-09-12, 19: 09
In effetti non gli ha fatto pagare molto.
Qui da me, solo per sedersi a esporre il loro problema ne chiedono 500 di euro.
Questo per far capire come funziona il discorso.
Ribadendo infine appunto che noi restiamo "gratuitamente" a disposizione ma solo se ci saranno ulteriori novità.

restante
26-09-12, 21: 31
Traduzione è che secondo questo avvocato non si configura la sostituzione di persona perché manca un presupposto fondamentale. Tutto qui.
Ma il reato di sostituzione lo ha ipotizzato Lei, non il PM.
Dia retta a me, inutile fasciarsi la testa prima di rompersela. Lei non è imputato di nulla al momento.



Grazie nuovamente Lavinia.
Però, sempre se non tedio i gentilissimi utenti che, fra l'altro, mi stanno dando una mano (non ho mangiato per una settimana), vorrei appunto sapere se per Lei si sia configurato o meno tale reato, visto che nella querela non s'accenna ad alcun reato od ad alcun danno.

lavinia
26-09-12, 21: 44
Appunto. Non si accenna a nessun reato e a nessun danno.
Questo basti a tranquillizzarla per il momento.
Non conta ciò che è scritto dall'offeso ma quello che il PM decide.
Questo per dirle che non sono io a dover dire se un reato c'è e si configura ma il PM a decidere per che cosa procedere.
In questo senso la mia opinione in merito è del tutto irrilevante.

gasi
26-09-12, 21: 59
Il 335 può chiederlo anche oggi ma non le fornirà alcuna indicazione in quanto per un motivo qualunque il PM può specificare la seguente dicitura: non risultano informazioni suscettibili di comunicazione. Il che non significa necessariamente che lei non sia indagato ma che non glielo dicono. [...]

A che pro, il Legislatore, vuole fare utilizzare questo Articolo?! Quando poi, all'atto pratico, non è di utilità...

restante
26-09-12, 22: 07
Appunto. Non si accenna a nessun reato e a nessun danno.
Questo basti a tranquillizzarla per il momento.
Non conta ciò che è scritto dall'offeso ma quello che il PM decide.
Questo per dirle che non sono io a dover dire se un reato c'è e si configura ma il PM a decidere per che cosa procedere.
In questo senso la mia opinione in merito è del tutto irrilevante.

Ok, è il PM a decidere, però, essendo Lei una persona esperta e competente, Le sarei grato ove mi fornisse un'opinione, assolutamente soggettiva, in relazione alla mia vicenda, all'atto formale e soprattutto, Le sarei grato se mi desse un parere circa la configurazione o meno, nella fattispecie, del reato previsto dall'art. 494 c.p.p.

FRANCODUE
27-09-12, 08: 54
Guarda che ti ha già detto tutto quello che poteva dirti.
Ci devi scusare, ma sinceramente non sappiamo più che cosa dirti se non ripetere sempre le stesse cose.
Abbi pazienza.

restante
27-09-12, 14: 40
Ma grazie a voi, ci mancherebbe, siete stai comunque gentilissimi.
Soltanto, volevo avere un parere "generale" sull'art. 494 c.p.p., sulle fattispecie in cui si realizzi.

FRANCODUE
27-09-12, 15: 29
Art. 494 Sostituzione di persona

Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all’altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino a un anno.

Questo è l'articolo.
Per la sua realizzazione occorrono due espetti fondamentali.
Il procurarsi un vantaggio per se o il causare un dannno ad altro.
Ma questa è davvero l'ultima volta che ti rispondiamo, continua presso il tuo legale.
Ti abbiamo detto di farti risentire solo se ci saranno ultoriori novità.

restante
27-09-12, 15: 36
Ok, grazie lo stesso ragazzi.

restante
03-10-12, 22: 54
Ragazzi, scusate se Vi tedio ulteriormente, però son due notti che non dormo, dopo che ho scritto la mia vicenda in un altro forum, e m'ha risposto un ragazzo in tal modo.
Che ne pensate?
Se è davvero come scrive lui, sono rovinato per tutta la vita.
Ecco la sua risposta:






"Non si scherza su queste cose, hai commesso un reato penale si chiama '' sostituzione di persona'' è punito con la reclusione fino a 1 anno.
Ovviamente in carcere non ci vai perchè se sei incensurato hai la sospensione condizionale della pena. Il pm non penso che lo archivi perchè è un reato in cui si procede d'ufficio quindi non puoi neanche sperare di risarcire la persona e ritirare la querela perchè appunto non è un reato a querela ma è un reato d'ufficio.
Ci sarà un processo se fai il rito abbreviato ti condanneranno a 2 mesi con la sospensione condizionale oppure se hai la possibilità economica puoi commutare i due mesi in pena pecuniaria e salvi la condizionale.
Il processo ti costerà minimo 3000 euro di avvocato mentre se hai un reddito familiare minore di 10000 euro puoi chiedere il gratuito patrocinio a carico dello stato e non paghi nulla, l'avvocato lo paga lo stato.
Il brutto è che avrai una condanna penale quindi la fedina penale sporca ed è inutile che ti faccio tutto l'elenco di cose che non puoi fare se hai precedenti penali. Se ti interessa poi ti faccio l'elenco.
Se avrai la condanna potrai chiedere la riabilitazione che ti ripulisce la fedina penale ma devi aspettare 5 anni dalla condanna e devi risarcire la persona che ti querelato.
Io sono quasi un avvocato, avendo commesso molti reati, sono 6 anni che faccio processi e un giorno si e un giorno no sono in tribunale poi ho anche letto molto del codice penale".

Wiseman
04-10-12, 01: 03
Boom.

Sono tutte cose che chiunque sappia maneggiare malamente un codice può dirti, e che tu puoi scoprire da solo. Al punto che, se fosse così semplice, Polizia Giudiziaria, giudici, avvocati, non servirebbero a nulla.

Ma perché parlarne? Tanto tu sei qui per fare la verifica incrociata, quello che diciamo qui lo fai commentare su un altro forum, e viceversa. Al punto che - sia consentito - viene da dubitare sulla genuinità delle domande: di cui, o meglio delle risposte alle quali, non sembra interessarti. Credici o no, sino a quando non avessi contezza di essere indagato, per averlo accertato tramite un legale di tua fiducia (CUI DEVI RIVOLGERTI, non fare affidamento ai forum) o per esserti stato notificato come conclusione delle indagini preliminari, NON PUOI FARE NULLA.

Rilassati, o rassegnati. Ma non continuare a mestare il pentolone.

FRANCODUE
04-10-12, 08: 46
Praticamente non sappiamo più in che lingua dirglielo.

restante
04-10-12, 11: 01
Si, anche a me ha colpito la storia del consulente che gira i tribunali per accuse o condanne varie.
Il punto è che, in tutta sincerità, sta cosa mi sta rovinando la vita. Ho litigato con la mia fidanzata. Esco poco di casa, ho perso dei kg. Come ho antecedentemente scritto, non ho dormito per qualche notte dopo avere letto quel commento.
Se cerco notizie non è per insolentire od altro, ma per mera paura, ragazzi.
Anzi mi scuso se stia esagerando.

Però, ciò premesso, leggere che avrò la fedina sporca, che dovrò sborsare 10/20.000 € per questa cosa, che non troverò mai più lavoro per avere messo la foto ed il nome di uno presi da Internet, mi sta facendo passare dei bruttissimi gg.

gasi
04-10-12, 12: 45
Salve.


[...] m'ha risposto un ragazzo [...] Io sono quasi un avvocato, avendo commesso molti reati, sono 6 anni che faccio processi e un giorno si e un giorno no sono in tribunale poi ho anche letto molto del codice penale".

Le ha risposto, suppongo, un ex Carcerato.
Ad ogni modo: Sono sempre, cose private! Quindi, bisognerebbe fare affidamento... Solo su quanto dice, il suo Avvocato di Fiducia.


[...] sta cosa mi sta rovinando la vita. Ho litigato con la mia fidanzata. Esco poco di casa, ho perso dei kg. Come ho antecedentemente scritto, non ho dormito per qualche notte dopo avere letto quel commento. [...]

Male!

Buona giornata.

FRANCODUE
04-10-12, 15: 00
E siccome mi sa che l'argomento sia abbastanza stato trattato, la si può chiudere qui.

Giovabene
26-06-13, 15: 09
Salve a tutti,
spero che sia la sezione giusta...

Vorrei un'informazione:
La Polizia di Stato può creare dei falsi account su facebook con tanto di nome cognome data di nascita e foto private raffiguranti ragazzi e ragazze solamente per cercare deo cyber criminali e magari chattare con loro?


Grazie mille a tutti..

Pol
26-06-13, 15: 11
Seppur lo faccia, non credo vengano a dirti a te i metodi investigativi :)

Giovabene
26-06-13, 15: 33
Questo lo so...ma a me è successa una cosa domenica...

Stavo chattando con una ragazza..tutto d'un tratto è saltato fuori in chat come se scritto dall'altra persona:
Beccato! Questo siamo noi (nome logo e sito internet delka polizia di stato)
sei accusato di pedofilia (o una cosa del genere)
Stiamo prendendo i tuoi dati e domani mattina veniamo a casa tua..
È meglio che ti procuri un avvocato perchè sei nei guai!

Detto questo la conversazione si è chiusa e il profilo della ragazza è stato eliminato da facebook ed ora non esiste piu..

Pol
26-06-13, 15: 44
Questo lo so...ma a me è successa una cosa domenica...

Stavo chattando con una ragazza..tutto d'un tratto è saltato fuori in chat come se scritto dall'altra persona:
Beccato! Questo siamo noi (nome logo e sito internet delka polizia di stato)
sei accusato di pedofilia (o una cosa del genere)
Stiamo prendendo i tuoi dati e domani mattina veniamo a casa tua..
È meglio che ti procuri un avvocato perchè sei nei guai!

Detto questo la conversazione si è chiusa e il profilo della ragazza è stato eliminato da facebook ed ora non esiste piu..

Ti hanno fatto uno scherzo, stai tranquillo :am054

Giovabene
26-06-13, 15: 50
La cosa che mi apaventa di piu è il logo con riferimento al sito internet e che poi il profilo della persona sia stato eliminato...

É vero anche che sicuramente non vengono a dire domani siamo a casa tua..
È come se la polizia di chiamasse e mi dicesse domani veniamo a casa tua ad arrestarti...la stessa cosa...

Pol
26-06-13, 15: 52
La cosa che mi apaventa di piu è il logo con riferimento al sito internet e che poi il profilo della persona sia stato eliminato...

É vero anche che sicuramente non vengono a dire domani siamo a casa tua..
È come se la polizia di chiamasse e mi dicesse domani veniamo a casa tua ad arrestarti...la stessa cosa...

Chiunque può fare copia incolla del logo su internet.

bacioch
26-06-13, 15: 53
Non è uno scherzo,ma un virus-truffa,ti troverai il pc bloccato e per sboccarlo devi mandare un bonifico...
ovviamente se mandi il bonifico non ti sbloccano niente e i truffatori brinderanno alla tua salute...

Pol
26-06-13, 15: 58
Non è uno scherzo,ma un virus-truffa,ti troverai il pc bloccato e per sboccarlo devi mandare un bonifico...
ovviamente se mandi il bonifico non ti sbloccano niente e i truffatori brinderanno alla tua salute...

Quel famoso virus si prende cliccando sul link, qui mi è sembrato di capire che abbia messo in chat solamente il link del sito ufficiale per simularne il logo

Comunque giovabene, se hai cliccato sul link e ti è uscito questo : poliziadistato.it, è uno scherzo.

se invece ti è uscita una pagina come quella sotto non riavviare assolutamente PC o connessione e cerca su google le istruzioni per rimuoverlo

http://www.seidigitale.com/wp/wp-content/uploads/2013/05/tool-rimozione-virale-mini-guida-web-guardia-di-finanza-seidigitale.com-polizia-di-stato.jpg

Giovabene
26-06-13, 16: 01
No..il pc funziona come sempre benissimo!!!
Perchè poi avrebbero dovuto farmi uno scherzo che nemmeno ci conosciamo? E poi perchè eliminare il profilo?
Se fosse veramente la polizia di stato sarebbero giá venuti a casa vero?


Sono spaventato veramente...anche perchè non è uno scherzo da fare...

Pol
26-06-13, 16: 06
No..il pc funziona come sempre benissimo!!!
Perchè poi avrebbero dovuto farmi uno scherzo che nemmeno ci conosciamo? E poi perchè eliminare il profilo?
Se fosse veramente la polizia di stato sarebbero giá venuti a casa vero?


Sono spaventato veramente...anche perchè non è uno scherzo da fare...

Facebook è pieno di account falsi, con foto false, avrai visto la foto di una bella ragazza, l'avrai aggiunta, hai cominciato a parlare, caso mai ci hai provato con lei, e il dodicenne che gestisce quell'account, si è divertito così con te

beowuff
26-06-13, 16: 10
No..il pc funziona come sempre benissimo!!!
Perchè poi avrebbero dovuto farmi uno scherzo che nemmeno ci conosciamo? E poi perchè eliminare il profilo?
Se fosse veramente la polizia di stato sarebbero giá venuti a casa vero?


Sono spaventato veramente...anche perchè non è uno scherzo da fare...

Se fosse stata veramente la Polizia non ti avrebbero detto che sarebbero venuti a casa...sarebbero venuti e basta:)
Quindi i casi sono due:
a) sono truffatori alle prime armi (visto che il PC non ti si è bloccato) che volevano spillarti un po' di soldi
b) sono ragazzi che avendo appena finito la scuola e non avendo nulla da fare si inventano di sti scherzi

Non serve essere la Polizia di Stato o il miglior hacker del pianeta per creare un profilo Facebook fasullo, metterci un paio di foto di gnocche e fare di ste cose:)

FRANCODUE
26-06-13, 16: 22
Amico ?.
Ti hanno fatto uno scherzo.
Diciamo che la Postale crea dei falsi profili di copertura per scoprire eventuali reati.
Ma in questo caso da quello che ho letto non c'entra nulla.

Giovabene
26-06-13, 16: 23
Lo so potrebbe essere una bufala..ma se fossero veramente la polizia di stato? Pensate che sarebbero giá venuti a prendermi? O comunque a portarmi un mandato di presenza? Ci sarebbe un modo per scoprire se erano loro o no?

Pol
26-06-13, 16: 25
Lo so potrebbe essere una bufala..ma se fossero veramente la polizia di stato? Pensate che sarebbero giá venuti a prendermi? O comunque a portarmi un mandato di presenza? Ci sarebbe un modo per scoprire se erano loro o no?

Vai in questura, racconta la storia, e fai fare 4 risate agli agenti che la sentiranno :am054
Tutti ti hanno praticamente già detto che è uno scherzo, se non ci credi non hai altro modo che seguire quanto sopra

Giovabene
26-06-13, 16: 37
Ci credo ci credo..ci mancherebbe!
Volevo solo sottolineare che le foto erano quelle di una rahazza comune fatte in vacanza, a scuola..a casa o con amici..

klak
26-06-13, 18: 37
giovabene, stai tranquillo. qualcuno ti ha voluto prendere per il :moon:

Giovabene
26-06-13, 19: 24
Grazie a tutti!! Speriamo che sia come dite :) anche perchè se fossero realmente la polizia io non sarei qui a scrivere questo post..

Wiseman
26-06-13, 21: 05
Fai la controprova: hai materiale pedo-pornografico nel pc? Stavi parlando di proposte di quel genere?
Male non fare, paura non avere :)

Pol
26-06-13, 21: 11
Grazie a tutti!! Speriamo che sia come dite :) anche perchè se fossero realmente la polizia io non sarei qui a scrivere questo post..

Scusa ma ammettiamo per assurdo che fosse anche stata la Polizia, di che grave reato ti saresti macchiato ? Aggiunta tra le amicizie di facebook dolosa ? :am055

ale66
26-06-13, 21: 14
La Polizia come qualsiasi F.O. prima ti sequestra il computer poi ti chiede spiegazioni.

Giovabene
26-06-13, 22: 10
Va Bene :) Mi avete tranquillizzato! ;-)

Alpenjager
05-07-13, 20: 33
per stare ancor piu tranquillo ma soprattutto per capire cosa si inventa la gente su face guardati catfish su MTV...
ciao

GiuliettaP
19-08-13, 18: 46
Buongiorno a tutti,
vorrei fare un "esempio di scuola" per capire come funziona la giurisdizione in campo informatico per poi estendere la discussione ai crimini informatici in genere.
Premetto che qualsiasi riferimento a cosa o persone è puramente casuale.
Supponiamo che vi sia un Brasiliano che gestisce un blog il quale è fisicamente gestito da una ditta Americana in America.
Un italiano accede a questo blog il quale rileva l'indirizzo IP del navigatore e con qualche stratagemma riesce ad avere i suoi dati personali ( magari ottenuto l'Ip mentre il navigatore sta leggendo il blog lui riesce ad entrare nel computer e trova i dati personali , cosa possibile perché magari prima il navigatore si è registrato su un sito internet il quale li ha salvati tramite cookie ).
Ottenuto IP e dati personali, senza avvertire l'utente fa risultare che ha sottoscritto un contratto on-line in cui, sempre on line ha accettato le varie clausole ecc ... e quindi gli fa pervenire un importo da pagare.
Giustamente l'Italiano dice di non aver mai accettato tale contratto e quindi contesta la fattura.
A questo punto la Giuristizione è Italiana, Americana o Brasiliana?

Colgo l'occasione per ampliare il discorso, secondo voi nel caso sopracitato l'Italiano ha possibilità di averla vinta se va in tribunale oppure no? Io da profana direi di sì... infatti non vi è firma ( digitale dato che parliamo di un contratto avvenuto in modalità telematica) o comunque una prova del contratto, come l'invio dello dello stesso via email, ma solo il fatto che il provider italiano può confermare che l'utente X ha usato l'IP Y in tal data e in tal ora e che il gestore del blog dica di aver acquisito i dati personali tramite immissione diretta dell'utente... dati che possono essere arrivati in molti modi anche se non dimostrabili ( ad esempio tramite phishing ).
La vostra opinione in merito qual'è?

FRANCODUE
19-08-13, 19: 21
Allora.
Articolo 640 ter. Frode informatica. Chiunque, alterando in qualsiasi modo il funzionamento di un sistema informatico o telematico o intervenendo senza diritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico o ad esso pertinenti, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire centomila a due milioni.
La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da lire seicentomila a tre milioni se ricorre una delle circostanze previste dal numero 1) del secondo comma dell’articolo 640, ovvero se il fatto è commesso con abuso della qualità di operatore del sistema.
Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo che ricorra taluna delle circostanze di cui al secondo comma o un’altra circostanza aggravante.
Per quanto riguarda la competenza, dal codice di procedura penale:
Art. 8.
Regole generali.

1. La competenza per territorio è determinata dal luogo in cui il reato è stato consumato.

2. Se si tratta di fatto dal quale è derivata la morte di una o più persone, è competente il giudice del luogo in cui è avvenuta l'azione o l'omissione.

3. Se si tratta di reato permanente, è competente il giudice del luogo in cui ha avuto inizio la consumazione, anche se dal fatto è derivata la morte di una o più persone.

4. Se si tratta di delitto tentato, è competente il giudice del luogo in cui è stato compiuto l'ultimo atto diretto a commettere il delitto.

Art. 9.
Regole suppletive.

1. Se la competenza non può essere determinata a norma dell'articolo 8, è competente il giudice dell'ultimo luogo in cui è avvenuta una parte dell'azione o dell'omissione.

2. Se non è noto il luogo indicato nel comma 1, la competenza appartiene successivamente al giudice della residenza, della dimora o del domicilio dell'imputato.

3. Se nemmeno in tale modo è possibile determinare la competenza, questa appartiene al giudice del luogo in cui ha sede l'ufficio del pubblico ministero che ha provveduto per primo a iscrivere la notizia di reato nel registro previsto dall'articolo 335.

Art. 10.
Competenza per reati commessi all'estero.

1. Se il reato è stato commesso interamente all'estero, la competenza è determinata successivamente dal luogo della residenza, della dimora, del domicilio, dell'arresto o della consegna dell'imputato. Nel caso di pluralità di imputati, procede il giudice competente per il maggior numero di essi.

2. Se non è possibile determinare nei modi indicati nel comma 1 la competenza, questa appartiene al giudice del luogo in cui ha sede l'ufficio del pubblico ministero che ha provveduto per primo a iscrivere la notizia di reato nel registro previsto dall'articolo 335.

3. Se il reato è stato commesso in parte all'estero, la competenza è determinata a norma degli articoli 8 e 9.

GiuliettaP
20-08-13, 17: 53
Grazie Franco!
sei stato gentilissimo.
Sempre in merito agli illeciti informatici, sò che ve ne sono molti e quindi esporrò i vari cari uno alla volta.
In rete si possono trovare molti software, gratuiti o a pagamento che promettono la navigazione anonima , ovvero dei proxy il cui uso, correggetemi se sbaglio, dì per sè è legale se finalizzato al solo scopo di tutelare la propria privacy.
Tuttavia ho letto di malintenzionati che usando software illecito usano il tuo computer, ovviamente a tua insaputa, per navigare... quindi potrebbero semplicemente navigare ma anche commettere qualche illecito.
Gli internet provider, ovvero quelli che ti danno il servizio internet hanno l'obbligo di legge di tenere i log delle navigazioni per 6 mesi per fini civili ( ovvero eventuali contestazioni in fatturazione) e ulteriori 6 mesi per fini penali ( ovvero la repressione dei reati).
I log dei provider, stando a quanto mi risulta dall'attuale normativa sulla privacy, devono contenere solo l'indirizzo IP, l'ora di log on e l'ora di log off e il numero di linea usata ( esempio IP 1.1.1.1 20/08/13 connesso ore 18.00 disconesso ore 18.45 linea 029536258 ) poi dalla linea volendo si risale al relativo intestatario (correggetemi se erro).
Se viene commesso un reato ( ad esempio postato su un blog una frase diffamatoria) avendo l'ora ed il relativo indirizzo IP la Polizia risale al presunto autore.
Ora la mia domanda è questa: " Se qualcuno usa ad insaputa il computer del Sig. Mario come proxy illegale per commettere un illecito, ovvero si collega da un altro pc a quello del Sig. Mario per poi fare quello che vuole in internet, la polizia riesce a risalire solo al Sig. Mario o anche a chi ha usato illecitamente il computer del Sig. Mario per commettere il reato? "
Perché stando alla mie informazioni sopracitate il provider può solo registrare a chi ha associato un determinato IP in una data fascia oraria ma non il traffico da questo generato e/o gli IP visitati e via discorrendo...

FRANCODUE
20-08-13, 19: 12
Allora.
Innanzi tutto i principali "alleati" delle frodi come da lei descritto siamo in realtà noi stessi
che spesso ci avventuriamo in cose che non conosciamo o che pensiamo di conoscere
sconoscendole invece completamente.
Per cui la Polizia Postale scosiglia assolutamente di avventurarsi in operazioni di cui non si abbia
cognizione esatta di che cosa si faccia.
Poi.
Rintracciare indirizzi che hanno lo stesso Ip è difficilissimo, siccome sono dei cloni
cui noi stessi il più delle volte diamo facoltà di accesso.
Poi ancora.
Scegliersi in ogni caso un valido sistema protettivoe tenerlo sempre aggiornato.

GiuliettaP
21-08-13, 11: 34
Quanto hai detto Franco è giustissimo e concordo appieno.
Tuttavia non sempre è colpa dell'utente e se c'è qualcuno della polizia postale che segue questo blog credo possa confermarlo. Ti porto un esempio pratico di un caso reale ( per la privacy non citerò nomi e/o luoghi).
Un'azienda di cui sono cliente è stata tempo addietro attaccata da un hacker il quale ha criptato i file ed ha lasciato su tutti i computer aziendali un messaggio di testo con delle istruzione per avere il programma per decriptarli.
Per curiosità ho chiesto come era strutturata l'azienda sotto il profilo informatico, mi hanno riposto che hanno password complesse (alfanumeriche), firewall software ed hardware, antivirus e sistema operativo aggiornati ... eppure l'hacker è entrato e la polizia postale ha detto che non era il primo caso... in pratica lo hacker ha trovato il modo di entrare, si è creato un utente con diritti di amministratore, si è scaricato i suoi programmi, ha fatto quanto dovuto ed ha cancellato ogni sua traccia.
Ho fatto queste premessa solo per onor di cronaca e per suggerire ai lettori di staccare la linea adsl quando non la usano.

Ciò detto , tornado all'esempio del mio post precedente dal punto di vista penale/civile il Sig. Mario può essere ritenuto responsabile?
Il mio caso non è quello di una navigazione sotto falso IP ma del fatto che una terza persona è entrata illecitamente nel computer di Mario ( vuoi per una sua leggerezza, vuoi per abilità del malvivente) e che ha usato questo come ponte per fare i suoi comodi, quindi ero inoltre curiosa di capire se la polizia postale, riesce a vedere se vi è un altro IP che si è collegato al computer di Mario per fare questa operazione oppure se riesce solo a risalire al Sig. Mario...

FRANCODUE
21-08-13, 12: 21
Purtroppo per come già detto non è facile farlo.
E il signo Mario se dimostra la sua buona fede, non risponderà di nulla.

Fisico
21-08-13, 21: 00
Perdonate l' intrusione, ma questa cosa dell' usare un computer terzo per fare da ponte non l'avevo mai sentita, sicuri sia possibile ?
Per quanto riguarda il caso dell' azienda secondo me andrebbe cercato il problema anche nei dipendenti stessi, perchè magari avevano si delle password efficienti ma le avevano salvate anche sul telefono o sul pc di casa che saranno sicuramente più vulnerabili...per non dire che anche tenendo il software aggiornato o quant altro un bug si trova sempre...

GiuliettaP
22-08-13, 13: 44
Posso garantirti che usare un computer di una persona ignara per navigare non solo è fattibile ma anche relativamente semplice, le modalità sono molteplici, alcune legali altre ovviamente illegali ( per semplificare diciamo che è legale se l'altra persona ti autorizza illegale altrimenti). Un esempio di un modo legale è quello di usare un software per la teleassistenza ( vedi TeamViewer, LogMe In ecc) quindi collegarsi a un altro computer e navigare in internet ( oppure tramite una sessione in terminal service), un esempio di un modo illegale è che un criminale, magari tramite una backdoor o un bug di sicurezza riesca ad entrare nel computer dell'ignaro utente e da lì poi navighi passando attraverso questo pc, in questo modo il destinatario avrà come IP quello dell'utente intermediario e non quello del malfattore.

Per quanto concerne il discorso dell'attacco Hacker, da quanto mi hanno detto la cosa è avvenuta in più aziende quindi credo che non sia solo un problema di sicurezza dell'azienda vittima ma del fatto che chi la fatto l'illecito sapeva bene cosa faceva...

Cambiando discorso ,ho letto che gli internet provider devono mantere i Log per un periodo di 6 mesi per fini civili ( ad esempio contestazione di fatture, ecc) più altri 6 mesi per gravi reati penali. Me lo confermate? Se è così, il provider deve sempre tenere i log per 12 mesi o prolungherà di altri 6 mesi solo se nel mentre vi è una richiesta delle autorità?
Volevo poi sapere,come viene regolamentato a norma di legge l'accesso a questi log da parte dei dipendenti dell'internet provider ?
Per esempio, se l'impiegato "A" accede a un determinato log, tale attività deve essere tracciata per legge?

FRANCODUE
22-08-13, 16: 28
QUI (http://brunosaetta.it/responsabilita-provider/la-responsabilita-dei-provider.html), spiega tutto.

ale66
22-08-13, 19: 31
Discussioni riunite.

GiuliettaP
23-08-13, 15: 48
Hai fatto bene Ale666.

Grazie Franco per il link, interessante ma non ho trovato la risposta che cercavo, anzi vedo che un utente di quel sito ha posto più o meno la mia stessa domanda ...
Qualcuno potrebbe darmi delucidazioni in merito?
Riassumo i miei due quesiti:

- potete confermarmi che un provider tiene i log degli IP per 6 mesi per motivi civili e ulteriori 6 mesi per motivi penali? ( sul link che ha gentilmente indicato Franco l'informazione è stata scritta come un " se non ricordo male " quindi vorrei la vs conferma)
- dopo che sono trascorsi i 6 mesi, l'internet provider deve comunque tenere i log per altri 6 mesi oppure solo se vi una notizia di reato ovvero se vi è una specifica richiesta da parte delle autorità?
- potete dirmi se l'accesso a tali informazioni da parte di un operatore di internet provider deve essere tracciato per legge o meno? E se si, in che modo?

Vi ringrazio

FRANCODUE
23-08-13, 16: 32
Leggesi con attenzione questo decreto QUI (http://brunosaetta.it/leggi/decreto-legislativo-70-del-2003.html).

restante
25-08-13, 16: 15
Non credo la polizia postale venga a casa a sequestrarti il pc, a meno che si tratti di presunti reati gravi.

La prassi è convocarti telefonicamente, per delle SIT, senza iscriverti nel registro degli indagati. Giunto sul posto, ti sottopongono ad una vera e propria escussione da indagato, un interrogatorio insomma.

ale66
25-08-13, 18: 55
Non credo la polizia postale venga a casa a sequestrarti il pc, a meno che si tratti di presunti reati gravi.

La prassi è convocarti telefonicamente, per delle SIT, senza iscriverti nel registro degli indagati. Giunto sul posto, ti sottopongono ad una vera e propria escussione da indagato, un interrogatorio insomma.

Restante concorderai che l'iscrizione al registro notizie di reato, in questo caso persone note , è esclusiva della Procura della Repubblica nella persona del P.M, poi le sommarie informazioni da indagato devono essere delegate con tutte le garanzie del caso, in primis la presenza del difensore, se no rimangono semplice sit con nessuna rilevanza se non per le contestazioni dibattimentale.

FRANCODUE
25-08-13, 19: 18
E a quanto detto benissimo dal collega, aggiungo solo che se non sapete
la procedura penale, non improvvisatevi ne avvocati ne poliziotti o nientemeno che magistrati.:)
Un conto è sentir dire, leggere qua e la in rete, un altro è essere un operatore di polizia giudiziaria, come lo sono stato io e come è lui.

GiuliettaP
26-08-13, 14: 46
Scusate ma io mi sono persa alcuni passaggi ... la mia domanda era riferita agli obblighi di legge dei provider , Franco ha gentilmente postato un paio di link in cui però io non ho trovato risposta ai miei quesiti, ovvero:

- i file di log vengono tenuti dai provider per 6 mesi per fini civili ( ad esempio contestazione della fattura) ed ulteriori 6 mesi per motivi penali, questo è quanto ho appurato dal primo link postato da Franco, tuttavia chi ha scritto l'articolo su quel sito ha premesso " se non ricordo male", quindi in primis vorrei sapere da voi, che come avete dimostrato conoscente bene la nostra legge, se i tempi sono effettivamente questi o meno.
- in secondo luogo , ponendo che i provider debbano tenere i log per 6 mesi per fini civili ed altri 6 per fini giudiziari, volevo sapere se il prolungamento della giacenza dei log avviene solo se vi è , prima dello scadere dei 6 mesi, un'esplicita richiesta della polizia giudiziaria oppure se viene sempre fatto.
- infine, cosa che mi preme particolarmente sapere, vorrei sapere se vi è una normativa che prevede che le operazioni di accesso ai log da parte degli operatori degli internet provider sia tracciata oppure no ( ovvero se è possibile sapere se qualcuno ha avuto accesso o meno ad un specifico log). Faccio un esempio pratico per spiegarmi meglio " l'operatore A di un internet provider accede a un specifico log dell'utente B. Supponiamo, per un esempio di scuola, che la Polizia voglia verificare se qualcuno ha controllato i log dell'utente B , l'internet provider deve tassativamente fornire tali informazioni oppure la gestione degli accessi ai log è a discrezione del fornitore del servizio? )

Vi chiedo una cortesia, poiché sono in difficoltà se mi rimandate a link di testi e/o leggi mi aiutereste se mi rispondeste direttamente.

FRANCODUE
26-08-13, 16: 41
Guadi.
Se chiede alla Polizia Postale, sono disponibilissimi su questo, avrà tutte le notizie necessarie.
Noi purtroppo qui non siamo specializzati come loro in materia.

GiuliettaP
07-10-13, 12: 31
Buongiorno a tutti,
oggi mentre bevevo il caffè con il responsabile commerciale dell'azienda mi consigliava di fare un backup del mio computer per evitare di perdere i dati in esso contenuti in caso di una rottura di un disco fisso o di un danno causato da qualche virus/hacker.
Così mi diceva che in azienda da noi vengono fatti i backup ogni giorno e che le conserva le copie al sicuro dentro un armadio.
Io gli ho chiesto però cosa accadrebbe in caso di un incendio/furto e lui mi ha detto che andrebbe perso tutto, altrimenti l'unica cosa che potrebbe fare è quello di portasi a casa una copia dei backup ma non è sicuro che la cosa sia legale seppur queste copie vengano crittografate per ragioni si sicurezza.
Secondo la legislazione italiana un'azienda può portarsi a casa i propri backup oppure no? ( voglio solo sapere se è legale oppure no farlo).

Vi ringrazio

Pol
07-10-13, 13: 06
Non c'è nessuna legge italiana che impedisce di portarsi a casa i propri backup, talvolta sono gli stessi uffici che nei periodi di vacanza chiedono agli stessi dipendenti responsabili del proprio pc aziendale di effettuare loro backup e provvedere alla custodia.
Ovviamente, se l'azienda detta disposizione di non portarsi a casa i backup, e tu semplice dipendente lo fai, ne rispondi al dirigente/titolare con le conseguenze del caso.

Pol
07-10-13, 13: 17
Non c'è nessuna legge italiana che impedisce di portarsi a casa i propri backup.
Se invece i dati non sono i tuoi, ma sono dell'azienda, talvolta sono gli stessi uffici che nei periodi di vacanza chiedono agli stessi dipendenti responsabili del proprio pc aziendale di effettuare loro backup e provvedere alla custodia.
Ovviamente, se l'azienda detta disposizione di non portarsi a casa i backup, e tu semplice dipendente lo fai, ne rispondi al dirigente/titolare con le conseguenze del caso.
In parole povere se l'azienda è tua, dei backup dei backup ci fai ciò che vuoi, in caso contrario, dipende da eventuale regolamento aziendale o disposizioni dei superiori.

Chiedo scusa, allo staff, volevo modificare il messaggio, ma noto che si è sdoppiato il post

OraFall
07-10-13, 13: 31
Scusate ragazzi volevo chiedervi una cosa, ma se: uno ti prende il cel e ti cancella delle foto molto importanti; se si collega con il tuo e ti legge delle conversazioni molto importanti; se ti ripristina la password ed entrando di nuovo nel tuo profilo Facbook... cosa gli devo fare ??? cosa rischia lui ??? Grazie mille

GiuliettaP
07-10-13, 14: 29
Non c'è nessuna legge italiana che impedisce di portarsi a casa i propri backup.
Se invece i dati non sono i tuoi, ma sono dell'azienda, talvolta sono gli stessi uffici che nei periodi di vacanza chiedono agli stessi dipendenti responsabili del proprio pc aziendale di effettuare loro backup e provvedere alla custodia.
Ovviamente, se l'azienda detta disposizione di non portarsi a casa i backup, e tu semplice dipendente lo fai, ne rispondi al dirigente/titolare con le conseguenze del caso.
In parole povere se l'azienda è tua, dei backup dei backup ci fai ciò che vuoi, in caso contrario, dipende da eventuale regolamento aziendale o disposizioni dei superiori.

Chiedo scusa, allo staff, volevo modificare il messaggio, ma noto che si è sdoppiato il post

Grazie Pol, hai risposto perfettamente alla mia domanda.
In breve, se ho compreso bene, se il responsabile informatico dell'azienda, che tra le mansioni ha anche quella di fare il backup dei dati, si porta a casa una copia dei backup a puro scopo cautelativo con l'approvazione di un titolare dell'azienda non commette nessun illecito ai fini delle legge italiana, ho inteso bene quello che hai detto?
Basta solo un'approvazione verbale oppure serve anche un'approvazione scritta? ( è una domanda che pongo a nome del responsabile informatico della mia azienda che ovviamente è interessato alla cosa).

FRANCODUE
07-10-13, 16: 37
Scusate ragazzi volevo chiedervi una cosa, ma se: uno ti prende il cel e ti cancella delle foto molto importanti; se si collega con il tuo e ti legge delle conversazioni molto importanti; se ti ripristina la password ed entrando di nuovo nel tuo profilo Facbook... cosa gli devo fare ??? cosa rischia lui ??? Grazie mille

Intanto sarebbe gradita una sua presentazione al Forum, QUI (https://www.militariforum.it/forum/forumdisplay.php?28-Benvenuto-Presentati-!!).
Grazie.

TuneUp
07-10-13, 17: 19
In breve, se ho compreso bene, se il responsabile informatico dell'azienda, che tra le mansioni ha anche quella di fare il backup dei dati, si porta a casa una copia dei backup a puro scopo cautelativo con l'approvazione di un titolare dell'azienda non commette nessun illecito ai fini delle legge italiana, ho inteso bene quello che hai detto?
Basta solo un'approvazione verbale oppure serve anche un'approvazione scritta? ( è una domanda che pongo a nome del responsabile informatico della mia azienda che ovviamente è interessato alla cosa).

In realtà questa non è affatto una procedura corretta, quantomeno non in linea con gli standard in materia di sicurezza informatica.
Senza stare troppo a dilungarci, sarebbe innanzitutto utile capire di cosa si occupa la tua azienda: un conto è gestire il database degli approvvigionamenti di noccioline della pasticceria X e un conto è gestire gli archivi di un'azienda che fa componenti per l'industria della difesa.
In ogni caso, al di là dell'ironia, l'azienda dovrebbe implementare dei processi che consentano di gestire il rischio operativo connesso all'utilizzo di strumenti informatici, di garantire il ripristino dei sistemi (in tempi più o meno brevi in base alla natura dell'azienda) e conseguentemente garantire la continuità operativa.
Tutte cose che nelle aziende dovrebbero essere gestite da un risk manager e non dal responsabile commerciale o dall'IT manager.
Infatti, non è concepibile che il singolo dipendente sia il "depositario" del proprio archivio in barba ai più elementari principi dell'organizzazione aziendale, creando situazioni sicuramente non omogenee e potenzialmente pericolose:

- chi ci assicura che il backup è stato effettuato correttamente?
- chi ci assicura che il backup è stato correttamente archiviato?
- chi ci assicura che il backup sarà custodito nella maniera corretta?
- chi ci assicura che il backup non sarà smarrito/sottratto/utilizzato impropriamente?

Detto questo, pur non avendo idea della tipologia di azienda e delle modalità operative (ma osservando la scarsa attenzione al tema della sicurezza informatica si può supporre che si tratti di un'azienda di piccole dimensioni), mi permetto di fornire alcuni spunti:

- la vostra azienda ha un sistema informatico centralizzato e i dipendenti operano tramite questo o ogni dipendente ha il proprio computer con cui effettua operazioni in totale autonomia (es. il magazziniere utilizza il pc per la logistica, la segretaria per gli appuntamenti, il disegnatore per i suoi modelli, ecc...)?
Se le informazioni che si intendono archiviare non richiedono particolari cautele (come immagino), potreste orientarvi verso una soluzione "cloud-based" piuttosto che "server-based": in sostanza si acquista uno spazio su "nuvola" e si collocano lì i backup (dopo averli opportunamente criptati naturalmente).
La comodità del cloud è quella di poter avere sempre accesso ai dati anche in caso di totale distruzione degli archivi aziendali.
Se i dati da archiviare sono molti, potreste invece optare per un server interno in ridondanza rispetto a quello centrale: in soldoni avreste un server "copia" di quello in uso, in caso di breakdown basterebbe splittare i due sistemi garantendo la continuità operativa.
Se non avete un vero e proprio archivio, potreste anche optare per singoli backup dei sistemi, tuttavia è necessario avere la certezza che tutto si svolga in maniera corretta:

- dovreste avere una persona che si occupa di quello e che ne sia responsabile (non si può delegare tutto al singolo dipendente);
- dovreste implementare un processo che garantisca il corretto salvataggio dei dati;
- dovreste adottare delle misure (più o meno stringenti) per garantire la riservatezza dei dati.

Personalmente opterei per un server in ridondanza, magari anche delocalizzato rispetto alla sede aziendale (es. presso un datacenter esterno, presso la sede legale, ecc...).
L'idea di affidare il backup al buon senso del dipendente e il pensiero che ci siano hard disks che entrano ed escono a piacimento dalla sede aziendale farebbero tremare i polsi a qualsiasi risk manager...

GiuliettaP
07-10-13, 17: 33
Grazie mille per la sua dettagliata spiegazione, che ho inoltrato al nostro responsabile ( io non ci capito nulla :-P )
Tuttavia volevo solo sapere se è legale oppure no , tutto qui (lasciando perdere se sia opportuno farlo o meno, cmq grazie!).

TuneUp
07-10-13, 17: 52
Tuttavia volevo solo sapere se è legale oppure no , tutto qui (lasciando perdere se sia opportuno farlo o meno, cmq grazie!).

Se c'è un'autorizzazione da parte del Responsabile sicuramente si, ma il problema non è tanto il fatto che sia legale o meno, ma proprio quello che qui sembra interessare meno, ovvero l'opportunità di salvare dati aziendali su hard disks lasciati in balia dei dipendenti, senza alcuna garanzia di sicurezza/riservatezza. ;)

OraFall
07-10-13, 18: 10
Intanto sarebbe gradita una sua presentazione al Forum, QUI (https://www.militariforum.it/forum/forumdisplay.php?28-Benvenuto-Presentati-!!).
Grazie.

Ops mi scuso se ancora nn avevo fatto la presentazione ma adesso ho fatto tutto... Vorrei avere soltanto dei chiarimenti per le domande che ho fatto..xk nn so come comportarmi

FRANCODUE
07-10-13, 19: 06
Intanto elimini anche le contrazioni e le kappa.
Poi.
Se la cosa riguarda lei, faccia subito denuncia.

GiuliettaP
18-12-13, 18: 12
- i file di log vengono tenuti dai provider per 6 mesi per fini civili ( ad esempio contestazione della fattura) ed ulteriori 6 mesi per motivi penali, questo è quanto ho appurato dal primo link postato da Franco, tuttavia chi ha scritto l'articolo su quel sito ha premesso " se non ricordo male", quindi in primis vorrei sapere da voi, che come avete dimostrato conoscente bene la nostra legge, se i tempi sono effettivamente questi o meno.
- in secondo luogo , ponendo che i provider debbano tenere i log per 6 mesi per fini civili ed altri 6 per fini giudiziari, volevo sapere se il prolungamento della giacenza dei log avviene solo se vi è , prima dello scadere dei 6 mesi, un'esplicita richiesta della polizia giudiziaria oppure se viene sempre fatto.


Sono riuscita ad avere delle informazioni su questo quesito.
Dunque,a livello europeo vi è una normativa che prevede che i provider devono consegnare i dati di log per un periodo dai 6 mesi ad un massimo di 2 anni, ogni stato membro ha quindi autonomia all'interno di questo lasso temporale. Per quanto concerne l' Italia l'obbligo da parte dei provider è di tenere i log per un 1 anno , i primi 6 mesi potranno quindi essere accessibile anche all'utenza per eventuali contestazioni di ambito amministrativo ( fatturazione, ecc) gli altri 6 mesi i dati restano lì fermi a disposizione della magistratura ( o dell'autorità giudiziaria).

Approfitto però per farvi una domanda probabilmente banale. Ho letto qualche mese fa che in America sono andati a casa di uno perché aveva scritto su Google pentola a pressione e qualche altra parola riconducibile all'attentato di Boston (tra l'altro poi è emerso che erano innocenti ricerche)... a questo punto io faccio una domanda, in Italia è possibile che una persona venga citata a giudizio per una ricerca fatta su google? ( non parliamo di siti visitati, ma solo a parole riconducibili ad un potenziale illecito, come può essere il grave e deplorevole problema della pedofilia, ad esempio uno che cerca su google " immagini di bambini nudi " oppure " sesso con minorenni " o via discorrendo ).

Kojak
25-12-13, 10: 51
a questo punto io faccio una domanda, in Italia è possibile che una persona venga citata a giudizio per una ricerca fatta su google?
I motori di ricerca sono come giganteschi archivi di informazioni che servono molto spesso a modulare le richieste o le pubblicità delle Majors verso oggetti o altro di preferenza del singolo utente. Basta vedere i banner pubblicitari "ad hoc" che spesso arrivano anche come spam nella casella di posta elettronica...
Circa il quesito, senza scendere in particolari per i quali siamo tenuti al segreto d'ufficio, posso dire che il sistema giudiziario italiano è ben diverso da quello statunitense, così come pure è ben diverso il potere di ingerenza della polizia giudiziaria. Detto questo, è chiaro che vi sono argomenti che, in base al loro contenuto e/o al particolare momento sociale, sono in gergo "attenzionati" dalla Polizia Postale. La stessa cosa accade tanto per intenderci se viene scaricato un film "particolare" credendo di vedere ben altro. Ma tra l'"attenzionare" e l'indagare ci sta di mezzo il mare!!!! (Bell, la rima...mi è riuscita bene!!! :am054). Insomma, per arrivare alla citazione in giudizio ci deve essere un impianto accusatorio ben più corposo che non quattro parole digitate su google.....

GiuliettaP
07-01-14, 14: 56
Buongiorno a tutti,
intanto grazie mille per aver risposto al mio precedente quesito siete, come sempre, gentilissimi.
Torno alla carica con un nuovo quesito strettamente di natura scolastica/giuridica.
Come tutti noi abbiamo avuto modo di vedere almeno una volta nei centri commerciali, negozio di telefonia, ecc vi sono spesso dei modelli di cellulari o tablet in esposizione su dei totem che possono essere visionati dai clienti che hanno quindi la possibilità di provarne alcune funzioni ( ad esempio scattare una foto o aprire qualche applicazione).
Di norma questi apparecchi sono messi a disposizione del pubblico sprovvisti della sim dati e non connessi ad alcuna rete wireless, tuttavia su un paio di negozi durante le festività ho notato che alcuni apparecchi erano connessi ad una rete wi-fi e quindi permettevano la navigazione in internet.
Mi sono quindi chiesta se, in caso di un utilizzo improprio dell'apparecchio, se il responsabile fosse il titolare del negozio (o chi per esso) oppure il cliente; mi spiego meglio con un caso specifico. L'utente A prova un cellulare che è connesso in wi fi ed autenticato con le credenziali del negozio, durante la navigazione attiva dei servizi a pagamento (magari,sempre ad esempio, cliccando su qualche app preinstallata sul dispositivo). Al titolare del negozio arriva quindi da pagare il servizio attivato che però non ha richiesto lui, il titolare guarda le telecamere di videosorveglianza e quindi identifica il cliente che ha fatto quell'operazione e lo contatta.
Nasce quindi il diverbio tra il cliente e il titolare del negozio, il cliente dice : " Lei ha messo il dispositivo su un piedistallo affinché i clienti lo provino , è lei che doveva eventualmente bloccare le funzioni a pagamento oppure non lasciarlo autenticato sulla rete wi-fi con le sue credenziali, così che se qualcuno avesse voluto usare le funzioni internet avrebbe dovuto registrarsi e quindi usare i suoi codici" e il proprietario ha obiettato " il dispositivo era sì in esposizione ma è lei che è andato ad usare funzioni a pagamento, avrebbe tranquillamente potuto usare quelle gratuite. Se non sapeva quello che faceva doveva star fermo".
Dal punto di vista giuridico italiano, chi ha ragione?

GiuliettaP
16-01-14, 15: 44
Buongiorno a tutti! :-)
Come state?
Volevo chiedervi una cosa, spero che qualcuno mi possa fornire un'informazione in merito.
Io sono ancora un dinosauro con il cellulare avendo un vecchio nokia che può solo inviare/ricevere sms e chiamate, tuttavia i miei colleghi ed amici sfruttano i moderni smartphone per navigare, inviare/ricevere mail e anche scriversi con servizi come Line, Whatsapp, WeChat e via discorrendo.. mi ha colpito il fatto che oltre a mandarsi messaggi, possono condividere video, file audio e via discorrendo. Fin qui non ho detto nulla di nuovo ai più ma mi sono posta un quesito quanto una mia amica mi ha fatto vedere un pezzo di film che le era stato mandato su Line o Whatsapp ( ora non ricordo), erano pochi minuti di una scena divertente.
Quello che mi chiedo è questo: la condivisione o l'inoltro di questi filmati con i propri amici costituisce, in base alla nostra legislazione, una violazione dei diritti ci copyright? Se si, cosa si rischia facendolo?
( si noti, non parlo di interi film ma di scene del film, tipo 5-10 minuti).

Ringrazio tutti coloro che mi risponderanno e auguro agli altri una buona navigazione su questo fantastico forum :-P

angelts
16-01-14, 19: 32
Buongiorno a tutti! :-)
Come state?
Volevo chiedervi una cosa, spero che qualcuno mi possa fornire un'informazione in merito.
Io sono ancora un dinosauro con il cellulare avendo un vecchio nokia che può solo inviare/ricevere sms e chiamate, tuttavia i miei colleghi ed amici sfruttano i moderni smartphone per navigare, inviare/ricevere mail e anche scriversi con servizi come Line, Whatsapp, WeChat e via discorrendo.. mi ha colpito il fatto che oltre a mandarsi messaggi, possono condividere video, file audio e via discorrendo. Fin qui non ho detto nulla di nuovo ai più ma mi sono posta un quesito quanto una mia amica mi ha fatto vedere un pezzo di film che le era stato mandato su Line o Whatsapp ( ora non ricordo), erano pochi minuti di una scena divertente.
Quello che mi chiedo è questo: la condivisione o l'inoltro di questi filmati con i propri amici costituisce, in base alla nostra legislazione, una violazione dei diritti ci copyright? Se si, cosa si rischia facendolo?
( si noti, non parlo di interi film ma di scene del film, tipo 5-10 minuti).

Ringrazio tutti coloro che mi risponderanno e auguro agli altri una buona navigazione su questo fantastico forum :-P

Cara Giulietta,bisogna considerare diversi fattori.
La legge che regola il tutto e' quella del diritto d autore (Legge 22 aprile 1941 n. 633 e successive modifiche).
Andando a scorrerla si trovano numerosi articoli, se la diffusione anche parziale e' commessa a scopo di lucro (che non significa solo denaro) si potrebbe contestare l art. 171ter lettera a della succitata legge che prevede reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa.

Altrimenti vi e' l art. 171 lettera a-bis che prevede solo la multa ma ovviamente se non vi e' scopo di lucro.

Se invece, come recita l art.70 ai commi 1 e 1 bis, la riproduzione (parziale) avviene per motivi di critica, di discussione o scolastici allora e' di fatto consentita.

A livello pratico pero' bisogna anche dire che le contestazioni di queste fattispecie delittuose trovano difficile applicazione nella pratica, per cui in realta' si procede spesso nei confronti dei "grandi" trasgressori.

Se qualcuno poi ha qualche integrazione posti qualcosa, in quanto vista la complessita' della materia probabilmente qualcosa puo' essermi sfuggita.