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Visualizza Versione Completa : Incendio ospedale psichiatrico in Russia e problematiche relative a questi ospedali



Vittoriosa
26-04-13, 14: 54
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/04/26/Russia-rogo-ospedale-forse-dolo_8614638.html

un ospedale psichiatrico questa notte è andato a fuoco alla periferia di Mosca, nel rogo sono morte 36 (forse 38) persone. Questa notizia è dolorosa per diverse ragioni, non solo per l’ingente perdita di vite, quanto per alcuni aspetti molto discutibili che riguardano l’episodio. Oltre alla possibilità, tra le altre, che si tratti di un incendio doloso, a questo si aggiungono dubbi e polemiche sui soccorsi. Per ora i vigili del fuoco hanno trovato 12 corpi e le autorità inquirenti hanno aperto un procedimento penale ai sensi dell'articolo "violazione della sicurezza antincendio". Saranno ad ogni modo le indagini del caso a rispondere a queste domande. Tre membri del personale erano di guardia per la notte e una infermiera ha tentato di domare le fiamme con un estintore. Ma i tentivi di fermare l'incendio sono stati inutili e molti dei pazienti sono rimasti soffocati dal fumo mentre tentavano la fuga, ostacolati anche dalle sbarre alle finestre. Ciò che io non comprendo e mai riuscirò a farlo, è come sia possibile che nel 2013 ci siano ancora malati attaccati ai propri letti, sedati, costretti in “celle” con sbarre alle finestre (sono pochi i casi in cui un contenimento simile sia sul serio necessario, e lo è comunque per periodo brevi di tempo)!io mi vergogno al pensiero che la dignitità di uomini e donne sofferenti possa essere mortificata in questo modo.
La malattia mentale non è una colpa da espiare, non è in prigione che si cura chi sta male.

FRANCODUE
26-04-13, 15: 07
Quando qui in Italia l'On. Franco Basaglia nel 1978 impose la chiusura di questa
sorta di lager, fu tacciato di pazzia.
I fatti con il tempo gli hanno dato però ampiamente ragione.

Vittoriosa
26-04-13, 15: 12
Franco...c'è ancora tanta strada da fare, e fino a quando non chiuderanno gli OPG (ospedale psichiatrico giudiziario) in Italia, Basaglia continuerà a rivoltarsi nella tomba!

vipperforlife
26-04-13, 15: 18
Mi chiedo cosa hanno fatto di male questi poveretti per meritare ciò.. Dovremmo e dovrebbero le autorità e le istituzioni politiche "immedesimarsi" nelle loro vite..

Mande
26-04-13, 15: 32
già... io ho provato sulla mia pelle un ricovero in un reparto ospedaliero psichiatrico, e devo dire che (ora non so la situazione negli ospedali giudiziari) neanche al mio peggior nemico lo augurerei... c'è un clima di abbandono generale, una concezione disumana dei pz da parte di personale medico e infermieristico (cosa dovuta secondo me non dal fatto che il personale voglia trattare così i pz, ma quando si entra nella meccanica del reparto si creano dei meccanismi di autodifesa da parte del personale che involontariamente tratta i pz senza un minimo di umanità), intere giornate legato per mani e piedi al letto (si, savo male in quel periodo, era per il mio bene e quello degli operatori, ma vi assicuro che è stato un trauma che non ho ancora superato a distanza di un anno e mezzo), senza parlare di tutti i medicinali che mi davano (si anche questo per il mio bene, ma mi hanno scombussolato totalmente) e insomma, un esperienza che mi ha cambiato la vita completamente....
non ho mai detto/scritto pubblicamente di quel periodo, ma voglio prendere l'occasione per mettere a disposizione degli utenti del forum la realtà di questi reparti/ospedali (nel mio caso non giudiziari) che ho avuto la sfortuna di conoscere di persona....

Brownie
26-04-13, 16: 25
Franco...c'è ancora tanta strada da fare, e fino a quando non chiuderanno gli OPG (ospedale psichiatrico giudiziario) in Italia, Basaglia continuerà a rivoltarsi nella tomba!

Alla fine l'Opg è come il carcere, se no esistono le comunità... Quale sarebbe la differenza?

FRANCODUE
26-04-13, 16: 34
E' prevista la loro chiusura.
Qui da me c'è il secondo Opg più grande d'Italia.
Doveva chiudere già a marzo ed è stato prorogato di un anno.

Vittoriosa
26-04-13, 16: 45
lo so bene! Sono stata in visita per intervistare il direttore...conosco la situazione! Spero chiuderanno tutti

Brownie
26-04-13, 18: 41
Che situazione c'è? Ma anche nei 41 bis si vive senza dignità allora...

altairV
26-04-13, 18: 46
Non mi pare un paragone da fare.
Al 41 bis stanno di lusso in confronto...

Brownie
26-04-13, 18: 56
Non mi pare un paragone da fare.
Al 41 bis stanno di lusso in confronto...

Questo non lo so, io traggo informazioni da internet, e mi pare di leggere situazioni negative. Basta vedere il dimagrimento e perdita di chili delle foto per farsene un'idea. Comunque sarebbe bello approfondire perché sono anche io d'accordo sulla chiusura degli Opg, però ripeto sono sempre persone che hanno commesso omicidi. Ma si parla di vita.

FRANCODUE
26-04-13, 19: 23
lo so bene! Sono stata in visita per intervistare il direttore...conosco la situazione! Spero chiuderanno tutti

Il Buon Nunziante, una bravissima persona, neuropscichiatra molto preparato.


Questo non lo so, io traggo informazioni da internet, e mi pare di leggere situazioni negative. Basta vedere il dimagrimento e perdita di chili delle foto per farsene un'idea. Comunque sarebbe bello approfondire perché sono anche io d'accordo sulla chiusura degli Opg, però ripeto sono sempre persone che hanno commesso omicidi. Ma si parla di vita.

Allora.
Vediamo di non fare confusione.
Gli Opg sono cose completamente diverse dagli istituti di pena.
Gli Opg sono previsti dalle "misure di sicurezza" e comportano la detenzione finalizzata al recupero
per persone che hanno mostrato nella consumazione del reato una spiccata pericolosità dovuta a problemi di disturbi mentali.
A differenza della pena detentiva ordinaria, un recluso dell'Opg, come per tutte le misure di sicurezza, non ha un fine pena, nel senso che sei ristretto sino a quando un medico dirà, questo non è più pericoloso.
Teoricamente quindi puoi farti anche l'ergastolo.
Per cui si è decisa la loro soppressione con la loro sostituzione di forme alternativa
di cura e recupero.

Vittoriosa
26-04-13, 19: 42
per chi ha il coraggio di vederlo fino in fondo!

http://www.youtube.com/watch?v=A535K-IjVjg

altairV
26-04-13, 20: 15
Franco ha spiegato bene la situazione, inconcepibile nel 2013, di cosa è un O.P.G. e cosa succede a chi entra.
Nel campo psichiatrico ci sono degli ospedali di eccellenza ed orrori come quelli del video.

Il problema è che hanno fatto la legge per chiuderli ma ancora non ci sono strutture adeguate per tutti coloro che adesso stanno lì. Come al solito rinviare, all'itaGliana...

---------------------Aggiornamento----------------------------


io traggo informazioni da internet.

Io dal vivo.

vipperforlife
26-04-13, 20: 46
Il video mi ha fatto stare veramente malissimo..
<la differenza è che qui ti uccidono piano piano..>
<l'uomo è un animale che può provare ad abituarsi, qua è messo alla dura prova>
Perché?

Cosa possiamo fare, noi , per aiutarli?

FRANCODUE
26-04-13, 21: 15
Guarda che non si uccide nessuno.
Nessuno dei nostri fratelli che ha problemi mentali.
Ma se avesse "violentato" qualche tua parente, magari ne invocheresti "la pena di morte".
O no ?...
Contradizioni tipiche Italiane.
Che voglio dire.
Cosa pensa la gente "per bene".
Finchè non riguarda loro tutto va bene, ma se poi li tocca vogliono
un bel plotone di esecuzione.
Poi ancora.
Basaglia nel 1978 aveva visto giusto.
Per cui al di la di panegirici vari riterrei che come fatto per l'abolizionedegli allora
manicomi, si debba fare e si è fatto per gli Opg.
Certo che occorrerà trovare strutture di accoglienza alternative per queste persone.
E' non è cosa facile.
Mi auguro che molti dei paladini della causa, che per carità condivido, si offrano
volontari per queste nuove strutture da realizzarsi.
Ma nutro seri dubbi su questo.

Brownie
26-04-13, 21: 20
Allora.
Vediamo di non fare confusione.
Gli Opg sono cose completamente diverse dagli istituti di pena.
Gli Opg sono previsti dalle "misure di sicurezza" e comportano la detenzione finalizzata al recupero
per persone che hanno mostrato nella consumazione del reato una spiccata pericolosità dovuta a problemi di disturbi mentali.
A differenza della pena detentiva ordinaria, un recluso dell'Opg, come per tutte le misure di sicurezza, non ha un fine pena, nel senso che sei ristretto sino a quando un medico dirà, questo non è più pericoloso.
Teoricamente quindi puoi farti anche l'ergastolo.
Per cui si è decisa la loro soppressione con la loro sostituzione di forme alternativa
di cura e recupero.

E dove andranno?

GuerrieraItalia
26-04-13, 22: 44
Io non sono mai stata in un Opg ma in comunità o in reparti di psichiatria sì ed il primo impatto
è stato peggio di una raffica di pugni nello stomaco. Ho visto sbarre alle finestre, porte blindate
con attaccati bambini che urlavano e ragazzine scheletriche, giovani legati ai letti - magari per farlo
c'è voluta la forza bruta di quattro infermieri - per giorni e sedati. Ma ho visto anche ragazzi veramente
violenti e pericolosi - magari avevano tentato il suicidio o avevano subito violenze e quindi non avevano
altro modo per reagire che spaccare tutto e picchiare tutti - ed ho imparato ad affrontarli con metodi
alternativi. Una stanza completamente arredata senza pericoli o spigoli o cose taglienti per far sfogare
la furia distruttiva che possono avere persone del genere. Ho imparato ad aspettare il momento di
massima vulnerabilità per stringerli da dietro, accompagnarli a terra in posizione fetale, accarezzarli e
calmarli. Ho imparato a non reagire come si faceva un tempo seguendo filosofie psichiatriche diverse.
Purtroppo certe correnti e certe metodologie fanno fatica a morire. Dove andranno? Bisogna trovare
strutture adeguate, personale altamente competente nella terapia rieducativa ed al giorno d'oggi sembra
una cosa molto dura.

Mande
27-04-13, 00: 32
Io non sono mai stata in un Opg ma in comunità o in reparti di psichiatria sì ed il primo impatto
è stato peggio di una raffica di pugni nello stomaco. Ho visto sbarre alle finestre, porte blindate
con attaccati bambini che urlavano e ragazzine scheletriche, giovani legati ai letti - magari per farlo
c'è voluta la forza bruta di quattro infermieri - per giorni e sedati. Ma ho visto anche ragazzi veramente
violenti e pericolosi - magari avevano tentato il suicidio o avevano subito violenze e quindi non avevano
altro modo per reagire che spaccare tutto e picchiare tutti - ed ho imparato ad affrontarli con metodi
alternativi. Una stanza completamente arredata senza pericoli o spigoli o cose taglienti per far sfogare
la furia distruttiva che possono avere persone del genere. Ho imparato ad aspettare il momento di
massima vulnerabilità per stringerli da dietro, accompagnarli a terra in posizione fetale, accarezzarli e
calmarli. Ho imparato a non reagire come si faceva un tempo seguendo filosofie psichiatriche diverse.
Purtroppo certe correnti e certe metodologie fanno fatica a morire. Dove andranno? Bisogna trovare
strutture adeguate, personale altamente competente nella terapia rieducativa ed al giorno d'oggi sembra
una cosa molto dura.
leggendo questa tua esperienza, mi è scesa una lacrima, ripensando a quei terribili giorni che ho passato in reparto.... la pura verità di quello che succede...

GuerrieraItalia
27-04-13, 00: 42
Mande, non ti conosco ma :hug:
Non è mai facile parlarne pubblicamente perchè sono esperienze della vita che ti
segnano nell'anima come poche altre - o forse come nessuna - ma se si ha la forza
di superarle e di rielaborare il tutto con l'aiuto costante di educatori, psicologi e soprattutto
della famiglia credo possa rendere migliore una persona. Sicuramente la rende in grado
di poter aiutare chi si trova nella stessa situazione. Io ho avuto un'esperienza in famiglia
del genere e questo mi ha spinto a studiare questi problemi della vita.

shell
27-04-13, 00: 52
per chi ha il coraggio di vederlo fino in fondo!

http://www.youtube.com/watch?v=A535K-IjVjg

Più che ospedali psichiatrici giudiziari, dovrebbero assumere il nome di ''Inferno'' forse è più corretto.

Mande
27-04-13, 01: 00
Mande, non ti conosco ma :hug:
Non è mai facile parlarne pubblicamente perchè sono esperienze della vita che ti
segnano nell'anima come poche altre - o forse come nessuna - ma se si ha la forza
di superarle e di rielaborare il tutto con l'aiuto costante di educatori, psicologi e soprattutto
della famiglia credo possa rendere migliore una persona. Sicuramente la rende in grado
di poter aiutare chi si trova nella stessa situazione. Io ho avuto un'esperienza in famiglia
del genere e questo mi ha spinto a studiare questi problemi della vita.

Già la famiglia è tutto in questi casi... io ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi è stata molto vicina e alla comunità ha optato in una riabilitazione a casa dove col loro amore, in pochi mesi ho fatto balzi da gigante.....

GuerrieraItalia
27-04-13, 01: 05
Io sono contraria al tipo di terapia che molti reparti psichiatrici adottano sinceramente: gli psicofarmaci
non sono altro che bombe parenti più o meno alla lontana delle droghe potenti che causano ancora più danni
perchè annullano la personalità ma non la causa scatenante del disagio psicologico o psichiatrico. La famiglia
è davvero tutto, è il centro della rieducazione - sempre che il problema non sia partito proprio dalla famiglia
o da un contesto altamente pericoloso - ed è la forza per reagire. Purtroppo le famiglie vengono lasciate spesso
sole o con pochi aiuti.

Mande
27-04-13, 01: 14
SISI.... anche sugli psicofarmaci condivido pienamente cont e... tempo due giorni di ricovero ed ero letteralmente un morto che cammina, non avevo sentimenti, non avevo emozioni, niente... neanche i sogni la notte riuscivo a fare talmente ero pieno di farmaci... mi davano la dose della sera, collassavo nel letto (o quando andava male sulla poltrona, poi mi risvegliavo come per magia al letto legato) e il mattino dopo mi risvegliavo disorientato chiedendomi dov'ero e chiedendomi perchè ero finito li, senza riuscire a trovare una risposta perchè ero talmente pieno di farmaci che non riuscivo a ragione e a fare 1+1... e credo che in questa situazione siano anche i pazienti degli opg....

Vittoriosa
27-04-13, 01: 26
purtroppo..e sottolineo PURTROPPO.. lo psicofarmaco è l'unico mezzo per ristabilire un forte scompenso, soprattutto nella fase acuta! il vero problema è che ristabilito il paziente si continua con la farmacoterapia e troppo raramente con le psicoterapie!dal mio punto di vista è mortificante vedere come possa essere preferibile lasciare che una persona diventi uno zoombie, quando potrebbe tornare a vivere la sua vita!
di strada da fare ce n'è tanta...le contraddizioni si sprecano all'interno di mondi come quello dell'opg, in cui possono trovarsi a convivere persone che hanno commessi reati grati, altri futili. gente che ha finito di scontare la pena ormai da tempo, ma che lo stesso resta reclusa....colpevole perchè doppiamente sofferente: detenuto e malato!

Mande
27-04-13, 01: 31
Già... io ho avuto la fortuna, dopo il ricovero di iniziare subito la psicoterapia (fortunatamente privata, perchè se andavo sul pubblico c'era da mettersi le mani nei capelli... solamente un appuntamento di psicoterapia al mese, ero dentro ancora adesso) che mi ha fatto evolvere la situazione in due mesi il lavoro medio di un anno di psicoterapia... ora vedo lo psicoterapeuta di rado, ma ho ancora la psichiatria farmacologica che mi segue.....

GuerrieraItalia
27-04-13, 07: 56
Lo psicofarmaco, da quel che ho potuto vedere Vittoriosa, non ristabilisce un forte compenso. E' come una scarica
elettrica data col taser: lo hai immobilizzato in QUEL momento e SOLO in quel momento ma finito l'effetto torna ad
essere la stessa cosa di prima - spesso la peggiora pure. Non 'ricrea' l'equilibrio che c'era prima della crisi ma atrofizza
il tessuto cerebrale annullando così la personalità e la volontà del paziente. Nessuno però dice che le connessioni
del cervello che vengono letteralmente bruciate non torneranno più in funzione creando così deficit della capacità
cognitiva, personalità altamente più pericolose e un tasso di suicidi che nell'ultimo anno si è alzato in modo terrificante.
Le case farmaceutiche hanno un forte interesse per tutto questo. Basti pensare che in Italia è consentito utilizzare
psicofarmaci suigli adolescenti che hanno un tasso di nocività pazzesco e che creano un terreno fertile per i tumori
a distanza di massimo dieci anni dall'utilizzo. Questo negli altri paesi europei e negli Usa è vietato, ovviamente.
Per non parlare degli effetti collaterali quali la forte dipendenza, l'aumento di peso, l'aumento dell'aggressività,
l'apatia, l'amnesia, tic nervosi, nevrosi, manie di persecuzione. Io spero quanto prima che si trovino metodi alternativi
all'uso incontrollato di questi farmaci. Modi di arginare crisi violente ci sono e se ti capita di vedere la realtà di alcune
comunità si possono imparare, però con queste schifezze è tutto più semplice.

Mande, se tu non vuoi più avere la terapia non sei obbligato a prenderla. Parlane col tuo psicoterapeuta che ti
spiegherà cosa si può fare. La psichiatria di solito per togliere questo tipo di terapia ha bisogno di effettuare dei test
e degli esami.

Vittoriosa
27-04-13, 10: 37
Guerriera hai ragione. Infatti io ho scritto che PURTROPPO, ad oggi, in una fase acuta è così che si interviene. Un soggetto con Scompenso psichico, peggio ancora se psicotico, vive una dolorosa perdita di stabilità, di equilibrio, ovvero una improvvisa perdita di capacità di controllo di varie funzioni psichiche e della normale capacità di rapportarsi alla realtà. Ciò può avvenire in vari modi, con manifestazioni e sintomi che creano allarme nelle persone vicine e nell'ambiente. Come hai detto bene tu precedentemente, si tratta di persone che potrebbero commettere atti inconsulti, compreso suicidio o aggressione a persone o cose. Per questo motivo questa condizione richiede intervento immediato, spesso con ricovero in ambiente ospedaliero. Il farmaco però non cura. Mi spiego meglio: il farmaco non elimina cause e sintomi della sofferenza psicologica…che restano!quindi ristabilito un esame di realtà sufficiente a permettere una terapia psicologica, quest’ultima dovrebbe sempre accompagnarsi alla terapia con i farmaci (se necessari), ma una persona che non è ancora in grado di creare una relazione terapeuta con uno psicoterapeuta non troverà nessun giovamento da essa! Sarebbe inutile, iatrogena. Però..quanto è vero ciò che hai scritto sugli effetti collaterali…e sugli interessi economici delle case farmaceutiche…che amarezza!

TorciaUmana
27-04-13, 11: 07
Due domande:
- da dpve esce sta storia che gli psicofarmaci atrofizzano il cervello?
- come si fa a parlare così generalisticamente dei lati negativi degli psicofarmaci quando, all' atto pratico, ne esistono tante tipologie enormemente diverse?

GuerrieraItalia
27-04-13, 11: 37
Gli ansiolitici hanno effetti collaterali come stati acuti di ipereccitazione, aggressività, confusione, irrequietezza acuta,
allucinazioni, insonnia, rabbia, problemi sessuali. Gli antipsicotici, invece, causano ansia estrema, trombi fatali, aritmie cardiache,
tic nervosi, manie di persecuzione, incubi, violenza. Gli psicostimolanti sono autori di ipersensibilità, tic involontari, cambiamenti
dell'equilibrio mentale e dell'umore, psicosi, pensieri suicidi. Devo continuare? Ad ogni psicofarmaco corrisponde una serie di
conseguenze gravi soprattutto perchè la psichiatria italiana tende ad abusare di queste terapie e a continuarle nel tempo.
Alla scoperta dell'atrofizzazione del tessuto cerebrale si è arrivati grazie a ricerche di scienziati e ricercatori non convenzionati
dalle case farmaceutiche – ovviamente ledono i loro commerci. In sostanza, agiscono come molte droghe che distruggono i
neuroni e le loro attività sinaptiche. Una volta danneggiati o distrutti, non c'è modo di farli tornare sani o in vita.

Esatto Vittoriosa, lo psicofarmaco non cura. Bisognerebbe potenziare tutta una catena di interventi sociali, psicologici ed
educativi per poter evitare che la cura sia solo a base di questi farnaci. Ormai vedo che c'è un abuso di queste sostanze
anche da parte di chi non ha seri problemi mentali o psichiatrici e l'autorizzazione spesso ce l'hanno dagli psichiatri. E' preoccupante
che questo esca dagli ambienti ospedalieri.

TorciaUmana
27-04-13, 12: 00
Che ci siano Paesi esteri che usano i farmaci con ben più parsimonia dell' Italia, non lo metto in dubbio.
MA:

- gli effetti collaterali spariscono pressocchè totalmente scegliendo il farmaco giusto: l' unica fregatura è che, per i primissimi tempi, tocca andare un pò per tentativi.
- gli antipsicotici, nella netta maggioranza dei casi, servono proprio ad annullare quei gravi sintomi che tu attribuisci loro.
Quanto agli effetti cardiovascolari, essi sono più rari di quanto si pensi e sono tipici, più che altro, degli antipsicotici di prima generazione (aloperidolo, ad esempio).
Casomai, ciò che l' opinione pubblica non sa, è che le trombosi più gravi e potenzialmente mortali sono molto più facilmente e frequentemente causate dalle oramai inflazionatissime pillole anticoncezionali
- il grosso degli psicofarmaci(antidepressivi in primis) incentiva l' attività sinaptica, anzichè ridurla.
Inoltre, grazie a Dio, le sinapsi hanno molta più plasticità (e, di converso, capacità di recupero) di quanto tu creda
- gli psicofarmaci curano: piaccia o non piaccia, neurofisiologicamente parlando, le malattie mentali sono dovute anche (ma non solo) a squilibri chimici sinaptici che i farmaci, più o meno efficacemente, vanno a riequilibrare
Ciò lo si nota bene soprattutto in disturbi intensi ma relativamente recenti e non cronicizzati come la depressione reattiva
- delle volte, occorrono finanche farmaci che agiscano sul sistema endocrino: è il caso di ansia/psicoastenia dovuta a iper/ipo-tiroidismo, ad esordio di menopausa, oppure nella depressione post-partum (non sempre)
- qui in Italia, l' abuso di psicofarmaci è dovuto non tanto agli psichiatri, quanto al fatto che la quasi totalità di essi è liberamente prescrivibile da medici generici.
Le uniche eccezioni sono i farmaci più costosi: roba come il risperidone, ad esempio, può essere prescritta da medici di base solo previa autorizzazione e stilatura piano terapeutico di uno psichiatra

GuerrieraItalia
27-04-13, 12: 12
Io ho saputo di psichiatri che per un lieve stato depressivo hanno prescritto farmaci ben pesanti, cosa che a parer mio è alquanto
discutibile. Ma non sono nè psichiatra nè psicologa, sono solo una educatrice e in quanto tale ho visto direttamente gli effetti
che questi psicofarmaci danno alla salute fisica e psichica dei pazienti. Per carità, come dice Vittoriosa sono al momento il modo per
curare le fasi critiche o le crisi violente. Però sono contro l'idea che l'uso dello psicofarmaco - o degli psicofarmaci visto che di solito si prendono
in terapia combinata - debba essere continuativo perchè è questo che porta gravi danni al cervello. Non è l'uso all'interno dell'apice
della pericolosità ma l'uso giornaliero indiscriminato. Ci sono ragazzini che sono cresciuti per 5/6 anni prendendo psicofarmaci e di certo
il loro cervello non si è sviluppato - così come la personalità ed il carattere - in modo sano. In caso di patologie legate a squilibri ormonali
o chimici all'interno del corpo, è ovvio che serva trovare un metodo per ristabilire chimicamente l'equilibrio. Ma quando la patologia psichiatrica
ha origine in un trauma non metabolizzato lo psicofarmaco fa solo danni.

FRANCODUE
27-04-13, 12: 17
Comunque il tema di apertura della discussione è completamente diverso.
Non che l'argomento non sia interessante, però se lo volete discutere aprite
una apposita discussione.
Grazie.

GuerrieraItalia
27-04-13, 12: 18
Mi scuso Franco per essere andata OT :)

Vittoriosa
27-04-13, 13: 08
Tento di tornare in tema,ma disordinata come sono non riesco a trovare il formato digitale della mia tesi triennale (e con quella l’intervista al direttore dell’OPG di Barcellona Pozzo di Gotto-ME), provo comunque a fare un riassunto aiutandomi con ciò che trovo su internet per mostrare alcune delle illogicità che stanno dietro a luoghi come gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
Queste sono strutture detentivo – mediche (ECCO LA PRIMA ASSURDITÀ) che sino alla riforma penitenziaria del 1975 erano chiamate manicomi criminali. Hanno la funzione di custodia (per la difesa sociale) e contemporaneamente di cura e trattamento (per il reinserimento)…e chi ci crede???! Sono parte integrante del sistema penitenziario e si basano sulla norma giuridica secondo cui l’imputabilità di un soggetto, autore di reato, è subordinata alla sua capacità di intendere e volere….
Al suo interno dunque si possono trovare le seguenti categorie di soggetti:
-autori di un delitto/reato, ma prosciolti perché ritenuti totalmente incapaci di intendere e volere al momento del fatto, cui è stata applicata la misura di sicurezza di internamento in la misura di sicurezza di internamento in OPG perché socialmente pericolosi (la misura di sicurezza è revocabile entro il periodo minimo di 2-5-10 anni, a seconda del reato, stante gli istituti del riesame e alla revoca anticipata, ma può anche essere prorogata);
-detenuti seminfermi o minorati (detenuti con riduzione di pena a causa di parziale incapacità di intendere e volere al momento del fatto);
-imputati sottoposti a misura di sicurezza provvisoria;
-detenuti, già condannati, inviati in osservazione a causa di comportamento anomalo in carcere.
-detenuti ai quali in carcere, durante la pena, è sopravvenuta infermità psichica;
-detenuti (solo in alcuni OPG) sottoposti alla misura di sicurezza Casa di Cura e Custodia.

Ogni volta che un cittadino affetto da un disturbo mentale è accusato di aver commesso un reato si può procedere a perizia psichiatrica e si avvia un percorso che si può così sintetizzare:
- reato apparentemente incongruo – sospetto di malattia mentale – perizia psichiatrica – infermità di mente – incapacità di intendere e di volere – non imputabilità – proscioglimento – pericolosità sociale – Ospedale Psichiatrico Giudiziario.
se la perizia riconosce la pericolosità sociale, viene attivata la misura di sicurezza e la persona viene inviata all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) per due, cinque o dieci anni, in rapporto alla gravità del reato. Queste istituzioni sono rimaste sostanzialmente estranee e impermeabili alla cultura psichiatrica riformata, e il meccanismo di internamento non è stato influenzato dalla legge 180.
http://www.news-forumsalutementale.it/di-cosa-parliamo/ per chi avesse voglia di leggere le norme vigenti
ecco cosa ha dichiarato il direttore dell’OPG di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) Nunziante Rosania: "Ho scritto e ripeto che gli OPG sono strutture preminentemente repressive.
È un'affermazione della quale naturalmente mi assumo pienamente la paternità ed è fondata ormai su diversi anni di esperienza. Ancora oggi nonostante i progressi fatti in questo settore, li vedo come strutture repressive votate ad assicurare soprattutto la difesa sociale e a generare una separatezza tra l'uomo malato, ancorché autore di reato. Si pone un problema di assistenza autentica, di cura autentica, di approccio al problema di alto profilo clinico. In questo senso sono convinto che gli OPG restino strutture eminentemente carcerarie, con un ordinamento e un regolamento che ancorché emendato da ultimo, tuttavia non fa salva la situazione dei malati mentali rispetto ai detenuti reclusi nelle istituzioni ordinarie. Ma vi è di più: l'indeterminatezza del fine della misura di sicurezza (della quale è sicuro l'inizio, ma non la fine) determina, nei fatti, una esclusione dal contesto sociale di questi soggetti che sono, ripeto, primariamente malati, per periodi di tempo che diventano lunghissimi, attraverso il meccanismo perverso delle proroghe della misura di sicurezza, proroghe naturalmente dovute alla difficoltà di raccordo con i servizi territoriali di tutela della salute mentale. In questo senso l'OPG diventa una valvola di sicurezza per le istituzioni carcerarie, una soma di "pattumiera", dove immettere di tutto, e ciò vale anche per gli stessi servizi sanitari nazionali di natura psichiatrica che volentieri lasciano in OPG soggetti di difficile gestione".
Tutto ciò ha dell’incredibile!
Ci sono persone che finito di scontare la pena, restano comunque in OPG, non perché pericolose, ma perché non esiste una famiglia o un centro specializzato che li voglia accogliere! La legge del N.211 del 17 febbraio 2012 recante "interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri" sanciva l'inevitabile chiusura, con termine perentorio entro il prossimo 1 marzo 2013, ma ecco che si scopre che i soldi stanziati per rinconvertire quelle strutture ed avviare un effettivo recupero sanitario, oltre che giudiziario non ci sono. E che, dunque, i tempi per applicare quel dispositivo verranno prorogati di almeno un semestre o finchè non verranno trovati i fondi, circa 155 milioni di euro.
All’interno di strutture come queste, lavorano agenti di polizia penitenziaria che hanno tutta la mia stima. Non credo ricevano addestramento o formazione specifica ad affrontare la sofferenza psichica, dunque si caricano sulle spalle un peso enorme.

FRANCODUE
27-04-13, 15: 13
Allora.
Ho rinominato la discussione per consentire di discutere questo aspetto importante
di una realtà esistente.

altairV
27-04-13, 17: 24
...lo psicofarmaco non cura..

Fortuna che lo psichiatra che ha in cura mia moglie non la pensa così.

Bisogna saper torvare la cura giusta.

TorciaUmana
27-04-13, 17: 33
Posso chiederti perchè è in cura?
Inoltre, è solo farmaci o anche psicoterapia?

Mande
27-04-13, 17: 43
A mio parere di esperienza personale.... lo psicofarmaco da solo non cura perchè lo psicofarmaco calma, modifica l'umore, eccc ma una volta smesso di prenderlo ritorna tutto come prima, bisogna affiancarlo a una psicoterapia valida... è solo un piallativo nel mentre si fa la psicoterapia, in modo che la psicoterapia (per usare una metafora) nel mentre costruisca un argine solido al fiume e dopodichè gli psicofarmaci si possono gradualmente eliminare...
Poi la parola psicofarmaci a mio parere è un po abusata, perchè esistono una marea di farmaci che servono nel settore della psichiatria, senza essere psicofarmaci, ma venendo considerati tali.. (come ad es l'acido valproico e il sodio valproato (depakin)... anticonvulsivo usato per la cura di crisi epilettiche, ma usato anche come stabilizzante dell'umore in alcuni casi (come il mio), senza essere uno psicofarmaco (perchè è un anticonvulsionante, non psicofarmaco, anche se molti (anche tra psichiatri, purtroppo) lo considerano psicofarmaco)

TorciaUmana
27-04-13, 18: 07
Non è che lo considerano psicofarmaco, semplicemente ci sono molti farmaci di varia natura che hanno anche utilizzi cosiddetti off-label.
Il depakin è un esempio (sempre meglio quello che il ben più pesante e difficilmente calibrabile litio, eh).
I betabloccanti sono farmaci vascolari, ma hanno anche funzione psicotropa.
Che dire, poi, dell' aspirina? Un farmaco di utilizzo reumatologico che, poi, è diventato molto ma molto più utilizzato in ambito vascolare.
Per finire in bellezza con le ""canne"" e pipe con foglie di stramonio, che era partito come broncodilatatore tra i monaci medievali finendo ora per essere apprezzato dai cosiddetti psiconauti per via dei suoi alcaloidi allucinogeni (del resto, anche eroina e morfina nacquero come farmaci: la prima creata dalla Bayern, la seconda apprezzatissima e pubblicizzatissima da Freud).

Ma ora, dicci: oltre al Depakin, di cos' altro ti gonfiarono durante il TSO?

Mande
27-04-13, 18: 35
Durante il tso Delorazepam, Risperidone, clotiapina, clorpromazina, flurazepam, promazina, aloperidolo, diclofenac e tiocolchioside

TorciaUmana
27-04-13, 18: 48
Ammazza...
Ma come mai anche gli ultimi due? Avevi lesioni osteomuscolari?
Sempre se ti va di dirlo.

panta
27-04-13, 19: 00
D'accordo chiudere questi lager,ma questi poveracci dove li mettiamo?
bisognerebbe creare delle strutture consone per i loro problemi.

TorciaUmana
27-04-13, 19: 29
E proprio qua sta il difficile: a tutt' oggi, ci sono dei ""normalissimi"" SPDC e centri ortofrenici che non hanno proprio nulla da invidiare al periodo pre-Basaglia.

A proposito, ricordate sto caso?
http://www.youtube.com/watch?v=9_PSXYyRJgI

Vittoriosa
27-04-13, 19: 36
Certo che si!

TorciaUmana
27-04-13, 19: 38
Non so a voi, ma questo thread mi fa tornare continuamente a mente Qualcuno volò sul nido del cuculo.

Mande
27-04-13, 20: 16
Ammazza...
Ma come mai anche gli ultimi due? Avevi lesioni osteomuscolari?
Sempre se ti va di dirlo.
Assolutamente no.... sono andato a rileggere le carte e non risulta (ho dovuto rileggere perchè la maggior parte degli eventi successi li dentro li ho cancellati dalla memoria per fortuna)... non so... non è che hanno un secondo utilizzo in ambienti psichiatrici?
forse (e dico forse) mi è venuto in mente che un giorno, ero nel letto con sistemi di contenzione e mi sono girato a pancia in giu col braccio rimasto piegato dietro alla schiena (legato) e forse può darsi che me li abbiano dati per precauzione.... forse.... boh

eriador
28-04-13, 14: 41
Già la famiglia è tutto in questi casi... io ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi è stata molto vicina e alla comunità ha optato in una riabilitazione a casa dove col loro amore, in pochi mesi ho fatto balzi da gigante.....

La famiglia riveste un ruolo davvero cosi importante, ai fini della cura? Ok, immaginavo il supporto affettivo, ma non pensavo fosse cosi influente per la ripresa...

Mande
28-04-13, 14: 49
SISI... sono andato a rileggermi le carte ed è scritto "Il pz si rimanda ai servizi territoriali di psichiatria e alle cure familiari".... se avessi avuto dei familiari che se ne sarebbero fregati, e per la riabilitazione mi avrebbero mandato in comunità, sono convinto che ora sarei ancora al punto di partenza e in un anno avrei fatto pochissimi progressi

FRANCODUE
28-04-13, 15: 09
Vedete.
Tempo fa con un amico, un giovane avvocato, abbiamo cercato al di la delle parole di dare una mano a tanti di questi internati che non hanno voce.
La storia di un marocchino, internato da oltre cinque anni per lesioni personali dolose, reato per il quale in situazioni normali non ci si farebbe neppure un giorno di galera.
Non aveva nessuno ad assisterlo, l'amico avvocato gratuitamente ne ha preso la difesa.
La storia di tanti che le priprie famiglie non vogliono più a casa, e che preferiscono lasciarli li.
Poi però dopo che si suicidano, fanno causa allo Stato per il risarcimento dei danni.
Bisogna purtroppo dire anche queste cose ed io nella mia piccola Procura della Repubblica di provincia, ne ho visto davvero tante.

TorciaUmana
29-05-13, 14: 18
Un ex malato di mente relativamente famoso
http://www.youtube.com/watch?v=UHni4GdumdY