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Visualizza Versione Completa : Aggressione a Magistrato in struttura di detenzione



Elite
15-11-12, 12: 13
Pochi giorni fa un Magistrato della D.D.A. di Reggio Calabria è stato aggredito all' interno di una struttura penitenziaria da un componente di spicco della criminalità organizzata Calabrese, che anni addietro in un' aula di Tribunale aggredì un Giudice.
Nella colluttazione sono rimasti feriti anche due Agenti della Pol. Pen.

Non entro assolutamente nel merito dell' accaduto poichè non conosco la norma che regola gli incontri tra detenuti (con precedenti specifici) e Magistrati in tali strutture (posso immaginarle), per cui chiedo a chi competente in materia se può dare qualche spiegazione in merito.

Il link: http://www.ilmessaggero.it/viterbo/mammagialla_domenico_gallico_giovanni_musar/notizie/230351.shtml

8izilop
15-11-12, 22: 28
Le udienze dei detenuti all'interno degli Istituti Penitenziari di norma si tengono in appositi spazi chiamati "Sala Magistrati", ovviamente essendo all'interno della struttura i detenuti non sono ammanettati. E' il Magistrato a decidere se il Personale di Polizia Penitenziaria deve rimanere all'interno della stanza oppure no. Non conosco nemmeno io la dinamica, anche se penso che non vi fossero Agenti all'interno della stanza, ma anche se vi fossero stati, se il detenuto non da segni di agitamento/nervosismo non si sta addosso allo stesso ma ad una certa distanza, quindi stando seduto difronte al Magistrato ha la possibilità, con uno scatto repentino, di dargli una testata.

Elite
15-11-12, 22: 59
Sapevo che avresti risposto tu :).
So per certo che la scorta era rimasta fuori dalla stanza e che gli Agenti dell' Istituo erano all' interno. Ciò che non mi spiego è come un detenito con precedemti specifici abbia avuto tale libertà di movimento.
Eccessivo garantismo?

Celinico
16-11-12, 03: 30
Anche nel carcere militare, i detenuti incontravano i Magistrati nell'apposita sala chiamata appunto "Sala Magistrati". E come stesso 8izilop ha detto, sono i Magistrati a decidere. Spesso sono stato davanti alla sala come scorta del Magistrato, stessa cosa anche per sorvegliare i detenuti con gli avvocati, con lo psicologo e il sociologo. Viene data una certa privacy al colloquio, salvo direttive diverse ovviamente. In questo caso sicuramente non c'erano.

Elite
16-11-12, 08: 42
Quindi in pratica 'la responsabilità' (definiamola così) è da imputare al P.M. in questo caso che non ha adottato le dovute cautele.
Inizia ad essere tutto più chiaro.
Grazie...

altairV
16-11-12, 19: 29
...Eccessivo garantismo?...

Forse inconsapevolezza che certe azioni possono essere messe in atto anche in carcere e quindi nessuna prevenzione.
Da noi sarebbe successo uguale: i magistrati non hanno nessuno della pol.pen. dentro la stanza e non ho mai visto chiedere nemmeno qualcuno che stia fuori a controllare.

Point Man
16-11-12, 19: 39
Eccessivo garantismo?

Da parte della scorta direi cattiva analisi dei rischi e della minaccia. Anche se poi, come non dovrebbe accadere, comanda il "principale"...

altairV
17-11-12, 20: 50
Cosa intendi con scorta, visto che si trovava dentro la sala magistrati dell'istituto?

Poi, hai capito bene, decide lui e si assume le sue responsabilità.
Una volta in tribunale fatto capire che sarebbe stata opportuna la nostra presente, ci fece accomodare fuori. Due secondi e siamo dovuti entrare...ma appunto comanda il "principale"...

vetro
18-11-12, 12: 00
Le udienze dei detenuti all'interno degli Istituti Penitenziari di norma si tengono in appositi spazi chiamati "Sala Magistrati", ovviamente essendo all'interno della struttura i detenuti non sono ammanettati. E' il Magistrato a decidere se il Personale di Polizia Penitenziaria deve rimanere all'interno della stanza oppure no. Non conosco nemmeno io la dinamica, anche se penso che non vi fossero Agenti all'interno della stanza, ma anche se vi fossero stati, se il detenuto non da segni di agitamento/nervosismo non si sta addosso allo stesso ma ad una certa distanza, quindi stando seduto difronte al Magistrato ha la possibilità, con uno scatto repentino, di dargli una testata.

...daccordissimo con il collega! Io lo definirei un rischio del mestiere che lascia il tempo che trova.