Visualizza Versione Completa : CONSIGLI UTILI - Domanda ambito Agenzie delle Entrate
Forse voi GdF siete piu in sintonia con l'Agenzia delle Entrate.
Tempo fa mia moglie mi raccontò che un'amico acquistò un locale alla strada totalmente fatiscente (e privo di ogni impianto) per uso commerciale.
Ovviamente il prezzo era proporzionato allo stato dell'immobile stesso, e quindi, molto molto vantaggioso.
A ristrutturazione avvenuta, permessi e licenza ok, ed attività avviata, il titolare si è visto arrivare un'accertamento da parte dell'agenzia delle entrate la quale, in parole semplici, non convinceva (o non "gradiva") l'acquisto di quel determinato locale al prezzo di 100 quando invece la quotazione e i dati catastali prevedevano un prezzo di 220.
Ora a nulla servirono fatture, foto e quant'altro che giustificassero un prezzo di acquisto più basso rispetto alla media di mercato e, il soggetto, fu costretto a corrispondere all'Agenzia un ammontare di tasse (o non so cosa) pari a quanto avrebbe TEORICAMENTE dovuto acquistare.
Domanda: è lecito tutto ciò?
Esiste una legge che prevede questo?
Escludendo qualsiasi forma di riciclaggio e/o ombra di qualunque forma di illegalità, come ci si potrebbe "cautelare"?
Fate finta che uno di voi, avendo un fratello con un'impresa edile, acquistasse un locale a 50.000€ anzichè 150.000€ e, riuscisse a sistemarlo con pochi Euro...non vedo perchè non si possa fare senza incorrere a problemi di questo genere...
Grazie a tutti.
Non sei l unico. Un tizio che conosco, acquistato un locale ad un prezzo vantaggioso ha visto riceversi un controllo da equitalia che ha stabilito che il prezzo fosse troppo basso. Adesso non ricordo se anche lui come l amico di tua moglie ha ricevuto multe o tasse ma fatto sta è: se l immobile è di proprietà mia, tu perchè vuoi stabilire il prezzo al posto mio se l immobile non ti appartiene? poi mi sono giunte voci riguardo a case acquistate mediante asta dove equitalia ha effettuato controlli, ma dico, lo stato controlla lo stato? :)
..ste cose..sono in Italia succedono..
Una parte del nostro corpo umano (x non scrivere altro...) è bersaglio di questi abusi e soprusi da parte dello stato che, vuoi o non vuoi, non controlla e non tutela.
E' la prima volta che sento una cosa simile. Mi riservo di approfondire l' argomento.
L'accertamento fiscale (o immobiliare) scatta quando l'Agenzia delle Entrate riscontra che il valore indicato dell'atto di vendita risulta minore rispetto al valore dell'immobile. L'agenzia inoltra dunque un avviso di accertamento (link istituzionale di approfondimento (http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Nsilib/Nsi/Home/CosaDeviFare/InCasoDi/Controlli/SchedaInfoIcontrolli/Avviso+di+accertamento/)) nel quale sono indicate le motivazioni, imponibili accertati ..etc. L'accertamento scatta comunque soltanto quando l'immobile è stato venduto ad un valore minore rispetto al "valore normale" (individuato tramite dei parametri di riferimento (http://www.build.it/allegati_news/2007_09_13_provventrate.pdf)).
Grazie bemboz x la documentazione...mi riservo di leggerla al più presto.
Ad ogni modo deduco che non ci siano possibili vie d'uscita da questo, permettetmi, sopruso bello e buono?
Sinceramente ritengo che sia corretto che vengano istituiti degli strumenti finalizzati ad evitare e/o limitare l'evasione fiscale;
La legge, sia chiaro, non vieta che l'immobile possa essere venduto ad un valore inferiore a quello "normale", ma bensì prevede che nei casi dove è presumibile un caso di evasione fiscale scatti l'accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate. vie d'uscita? il cittadino può presentare ricorso e dunque far valere le sue ragioni
prevede che nei casi dove è presumibile un caso di evasione fiscale scatti l'accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate.
In una compravendita come si puo verificare un evasione? ( puoi farci un esempio pratico? ) grazie :)
Sinceramente ritengo che sia corretto che vengano istituiti degli strumenti finalizzati ad evitare e/o limitare l'evasione fiscale;
La legge, sia chiaro, non vieta che l'immobile possa essere venduto ad un valore inferiore a quello "normale", ma bensì prevede che nei casi dove è presumibile un caso di evasione fiscale scatti l'accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate. vie d'uscita? il cittadino può presentare ricorso e dunque far valere le sue ragioni
Condivido a pieno titolo tutti gli strumenti anti-evasione ed è giusto avviare qualche procedimento in più (piuttosto che in meno).
Ma laddove il cittadino dimostri con tutta la documentazione, foto e prove del caso che non vi è traccia di illecito, questi debba avere il diritto di NON pagare: questo è quello che NON è successo.
La persona in questione HA DOVUTO PAGARE TUTTO e l'agenzia non ha voluto sentir ragione!
E' questo quello che non va bene...al solito x colpa di pochi (anzi...molti evasori), tutti nooi paghiamo!
Condivido a pieno titolo tutti gli strumenti anti-evasione ed è giusto avviare qualche procedimento in più (piuttosto che in meno).
Ma laddove il cittadino dimostri con tutta la documentazione, foto e prove del caso che non vi è traccia di illecito, questi debba avere il diritto di NON pagare: questo è quello che NON è successo.
La persona in questione HA DOVUTO PAGARE TUTTO e l'agenzia non ha voluto sentir ragione!
E' questo quello che non va bene...al solito x colpa di pochi (anzi...molti evasori), tutti nooi paghiamo!
Si, vero, e poi quel che dico io è tipo: se tra due amici, l uno ha un ottima posizione economica, l altro no, allora si decide : ti vendo la mia casa per pochi soldi dato che non puoi permetterti molto.. finisce qua. Perchè deve intervenire un ente a verificare una compravendita privata? non esiste la libertà economica privata?
Condivido a pieno titolo tutti gli strumenti anti-evasione ed è giusto avviare qualche procedimento in più (piuttosto che in meno).
Ma laddove il cittadino dimostri con tutta la documentazione, foto e prove del caso che non vi è traccia di illecito, questi debba avere il diritto di NON pagare: questo è quello che NON è successo.
La persona in questione HA DOVUTO PAGARE TUTTO e l'agenzia non ha voluto sentir ragione!
E' questo quello che non va bene...al solito x colpa di pochi (anzi...molti evasori), tutti nooi paghiamo!
Non so sinceramente come funzioni il ricorso all'Agenzia delle Entrate ma sono comunque d'accordo con lei sul fatto che se una persona dimostra la sua innocenza la storia deve finire là. Gli evasori purtroppo sono tanti ..troppi (e nella compravendita di immobili si parla di cifre a 4 o più zeri...mica bruscolini). le consiglio la lettura di questo link (http://www.notaiosibille.it/domande-frequenti.php#compravendita2) (spiega nei dettagli la legislazione in materia)
Si, vero, e poi quel che dico io è tipo: se tra due amici, l uno ha un ottima posizione economica, l altro no, allora si decide : ti vendo la mia casa per pochi soldi dato che non puoi permetterti molto.. finisce qua. Perchè deve intervenire un ente a verificare una compravendita privata? non esiste la libertà economica privata?
l'esempio possibile è che l'immobile valeva realmente 200, io dichiaro che vale 100 (così l'atto e tutti i relativi costi e tributi saranno calcolati su 100) e gli altri te li do in nero, sottobanco...questo è un esempio banalissimo di possibile evasione su una compravendita tra privati...
Conosco anche io un caso analogo a quello raccontato nel post introduttivo.
Che in via presuntiva possano essere attivate verifiche mi sembra corretto, che l'accertamento abbia luogo "a prescindere" e che il contribuente - con buona pace della legge che ne codifica i diritti - debba prima pagare, poi eventualmente ricorrere alla commissione tributaria è un residuo dello stato (minuscolo) feudale. Anche perché le procedure durano anni e costano molti soldi.
Ma dello Statuto del Contribuente questo governo (minuscolo) ha fatto strame in già tante occasioni.
Per non parlare degli accertamenti eseguiti incrociando banche dati, conti correnti bancari, etc.: un vero e proprio stato di polizia tributaria, che si somma alle alle violazioni della nostra riservatezza derivanti da intercettazioni, telecamere, etc.
Diceva Benjamin Franklin che chi scambia libertà con sicurezza non merita né l'una né l'altra. E Franklin è uno dei padri della Costituzione USA, non uno che passava per strada :)
l'esempio possibile è che l'immobile valeva realmente 200, io dichiaro che vale 100 (così l'atto e tutti i relativi costi e tributi saranno calcolati su 100) e gli altri te li do in nero, sottobanco...questo è un esempio banalissimo di possibile evasione su una compravendita tra privati...
Questo non lo sapevo. Tutti questi costi costituiscono una bella sommetta? per capire se vale la pena correre un rischio.
---------------------Aggiornamento----------------------------
Conosco anche io un caso analogo a quello raccontato nel post introduttivo.
Che in via presuntiva possano essere attivate verifiche mi sembra corretto, che l'accertamento abbia luogo "a prescindere" e che il contribuente - con buona pace della legge che ne codifica i diritti - debba prima pagare, poi eventualmente ricorrere alla commissione tributaria è un residuo dello stato (minuscolo) feudale. Anche perché le procedure durano anni e costano molti soldi.
Ma dello Statuto del Contribuente questo governo (minuscolo) ha fatto strame in già tante occasioni.
Per non parlare degli accertamenti eseguiti incrociando banche dati, conti correnti bancari, etc.: un vero e proprio stato di polizia tributaria, che si somma alle alle violazioni della nostra riservatezza derivanti da intercettazioni, telecamere, etc.
Diceva Benjamin Franklin che chi scambia libertà con sicurezza non merita né l'una né l'altra. E Franklin è uno dei padri della Costituzione USA, non uno che passava per strada :)
Ah si, il Tizio disse anche qualcosa riguardo a una commissione tributaria, poi non so come è andata a finire.
Cosa intende con intercettazioni? non mi dica che costui è stato anche sorvegliato :)
In una compravendita come si puo verificare un evasione? ( puoi farci un esempio pratico? ) grazie :)
mi scusi IspGinko ma non avevo visto il suo quote,
comunque l'esempio che faceva 4nt0 rappresenta proprio la fattispecie di reato che tale legislazione vuole andare a reprimere.
IspGinko,
non volevo necessariamente collegare intercettazioni ed accertamenti tributari, solo evidenziare ulteriori limitazioni della nostra libertà.
La procedura poter contestare una cartella esattoriale prevede due dimissioni tributarie, in primo e secondo grado, poi il ricorso all'Autorità Giudiziaria.
mi scusi IspGinko ma non avevo visto il suo quote,
comunque l'esempio che faceva 4nt0 rappresenta proprio la fattispecie di reato che tale legislazione vuole andare a reprimere.
Non preoccuparti ( dammi del tu :) )
---------------------Aggiornamento----------------------------
IspGinko,
non volevo necessariamente collegare intercettazioni ed accertamenti tributari, solo evidenziare ulteriori limitazioni della nostra libertà.
La procedura poter contestare una cartella esattoriale prevede due dimissioni tributarie, in primo e secondo grado, poi il ricorso all'Autorità Giudiziaria.
Capito, diciamo che è una conseguenza del non prendere atto del provvedimento posto dall agenzia, giusto?
Capito, diciamo che è una conseguenza del non prendere atto del provvedimento posto dall agenzia, giusto?
Scusami ma questa volta sono io a non aver capito.
Il procedimento più o meno prevede (1) una verifica, il cui esito può produrre un "pvc", (2) o Processo Verbale di Contestazione. Da qui deriva (3) l'accertamento, con (4) iscrizione al ruolo esecutivo e (5) l'emissione della cartella. Che può essere impugnata (6) davanti alla commissione tributaria provinciale, contro le cui decisioni è ammesso appello (7) alla commissione tributaria centrale. Le cui pronunce (8) si contestano dal giudice ordinario.
Il contribuente può interagire pressoché in tutte le fasi, con produzione spontanea di documenti e memorie, annotazioni a verbale, etc.
A volte la scelta di non interloquire in corso di procedura è pagante, per fare emergere vizi del procedimento o traviamenti materiali senza dare ai verificatori la possibilità di aggiustare il tiro; altre volte può penalizzare, perché non consente un valido esercizio del diritto di difesa.
Anche per questo le procedure costano: occorre dotarsi di professionisti esperti che possano consigliare il da farsi a ragion veduta.
Scusami ma questa volta sono io a non aver capito.
Il procedimento più o meno prevede (1) una verifica, il cui esito può produrre un "pvc", (2) o Processo Verbale di Contestazione. Da qui deriva (3) l'accertamento, con (4) iscrizione al ruolo esecutivo e (5) l'emissione della cartella. Che può essere impugnata (6) davanti alla commissione tributaria provinciale, contro le cui decisioni è ammesso appello (7) alla commissione tributaria centrale. Le cui pronunce (8) si contestano dal giudice ordinario.
Il contribuente può interagire pressoché in tutte le fasi, con produzione spontanea di documenti e memorie, annotazioni a verbale, etc.
A volte la scelta di non interloquire in corso di procedura è pagante, per fare emergere vizi del procedimento o traviamenti materiali senza dare ai verificatori la possibilità di aggiustare il tiro; altre volte può penalizzare, perché non consente un valido esercizio del diritto di difesa.
Anche per questo le procedure costano: occorre dotarsi di professionisti esperti che possano consigliare il da farsi a ragion veduta.
Tutto Ok :)
Powered by vBulletin® Version 4.2.1 Copyright © 2024 vBulletin Solutions, Inc. All rights reserved.