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Visualizza Versione Completa : Novitá sulla normativa sul contrasto pirateria



Ifs2i
01-11-12, 14: 03
Come sempre noi in Italia siamo bravissimi a complicare le cose in tutti i contesti, qui di seguito posterei in visione a chi non ne è ancora a conoscenza, le ultime novitá per i futuri Ship Security Officer militari o guardie giurate.

E' un pò lungo il testo, ma consiglio vivamente la lettura soprattutto l ultima metà del testo, a chi vuole intraprendere questo ramo professionale:

Testo della Risoluzione finale sul tema Pirateria Marittima e Legge 130 approvato oggi in Commissione Difesa del Senato


La Commissione, a conclusione dell’esame, ai sensi dell’articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare assegnato relativo allo stato di attuazione della normativa sul contrasto della pirateria, con particolare riferimento all’impiego di nuclei di protezione a bordo del naviglio civile,
premesso che:

QUADRO GENERALE

il 90 per cento del commercio mondiale ed il 53,3 per cento di quello nazionale transita via mare lungo rotte che sono condizionate da punti di transito obbligatori verso zone di assoluta importanza strategica;

il principale snodo strategico del commercio marittimo internazionale si trova nel Golfo di Aden e nell’Oceano Indiano dove si sviluppano i due terzi del traffico mondiale di petrolio, la metà del traffico mondiale di container, un terzo del commercio di merci alla rinfusa, ed è l'area all’interno della quale transitano annualmente 1300 navi battenti bandiera italiana, per una media di quasi 4 al giorno, con picchi fino a 10 navi;

LA MINACCIA DEI PIRATI

il fenomeno della pirateria marittima ha evidenziato negli ultimi anni una notevole, progressiva diffusione, interessando una vasta porzione di Oceano Indiano che, a partire dalle coste somale e dal Golfo di Aden va estendendosi verso oriente fino alle coste dell'India;

le incursioni dei pirati, essendo state efficacemente contrastate delle forze navali militari dispiegate in area, si sono spinte a distanze sempre più elevate dalla costa somala, evidenziando accresciute capacità di azione e di attacco;

nonostante che il fenomeno della pirateria stia registrando, dopo l'iniziale diffusione in aree sempre più vaste (2008-2010), una fase di leggero decremento grazie ad una comunità internazionale maggiormente sensibile alla problematica e più determinata nell'adozione di misure di contrasto, ad oggi rimangono ancora nelle mani dei pirati somali ben 7 navi e 177 ostaggi: per un totale, nel solo 2011, di 439 assalti (riusciti e non) al naviglio mercantile internazionale dei quali 236 al largo delle coste della Somalia, nel Golfo di Aden e nel Mar Rosso (dati IMO -International Maritime Organization); 13 assalti sferrati ad imbarcazioni mercantili battenti bandiera italiana (10 nel Golfo di Aden e 3 nel Golfo di Guinea) - ai quali vanno aggiunte decine di segnalazioni di attività sospette riconducibili a tentativi di abbordaggio a danno del naviglio nazionale;

nel 2011, tre sono state le navi italiane tenute sotto sequestro dai pirati: la nave petroliera "Savina Caylyn", con 22 uomini di equipaggio, abbordata l'8 febbraio da pirati somali al largo delle Coste dello Yemen e rilasciata il 21 dicembre 2011; il cargo "Rosalia D'Amato", con 22 uomini di equipaggio, abbordata il 20 aprile in pieno Mare arabico e rilasciata il 25 novembre 2011; la nave petroliera "Enrico Ievoli", con 18 uomini di equipaggio, abbordata nelle acque prospicienti le coste somale il 27 dicembre e liberata il 23 aprile 2012 in seguito ad un’operazione condotta dalla Marina militare;

il contrasto alla pirateria marittima nel Golfo di Aden - oltre a configurare ingenti costi per il settore amatoriale - comporta costi strategici di medio periodo assai rilevanti per l’intero "sistema Paese", laddove il progressivo spostamento -peraltro già in atto- delle linee di traffico marittimo dal Mar Rosso e dal Mar Mediterraneo all'Oceano Atlantico potrebbe dar luogo ad una consistente riduzione dei traffici nel Mediterraneo, con ripercussioni molto gravi sulle prospettive di lavoro e di sviluppo economico dei principali porti italiani (Gioia Tauro, Genova, Livorno e Trieste), a tutto vantaggio dei porti africani atlantici e del nord Europa;

i costi economici imputabili alla sola pirateria somala, (dati www.oneearthfuture.org ) corrispondono a, per il 2011, tra i 6.6 ed i 6,9 miliardi di dollari a fronte dell'impatto complessivo dell'intero fenomeno piratesco che raggiunge i 12 miliardi di dollari;

onde scongiurare il propagarsi della minaccia piratesca l’Italia partecipa all'azione internazionale di contrasto alla pirateria, inizialmente consistente in un dispiegamento di sole unità navali militari nelle acque prospicienti la costa somala ed oggi corroborata dal coinvolgimento delle organizzazioni internazionali del comparto marittimo mondiale attraverso un'opera di diffusione delle informazioni e coordinamento delle iniziative a livello regionale;

sotto il profilo essenzialmente militare l'attività internazionale di contrasto alla pirateria è, ad oggi, testimoniata dalla presenza di navi, aerei da pattugliamento marittimo e uomini di circa venti nazioni che svolgono la loro attività a livello multinazionale come a livello nazionale;

l’Unione europea ha in corso un'operazione navale denominata Atalanta, alla quale partecipano, a rotazione, unità militari di Francia, Germania, Grecia, Italia, Spagna e Svezia; mentre la NATO è presente con l'operazione denominata Ocean Shield che ha caratteristiche simili a quella europea; a queste due operazioni si affiancano quelle di coalizione sotto egida statunitense denominata Combined Maritime Force ove partecipa anche l’Italia ed in particolare la Marina militare con personale di staff operativo e quelle prettamente nazionali poste in essere da India, Cina, Iran, Russia, Giappone ed altri paesi;

sotto il profilo finanziario, nel 2012, le risorse stanziate dal nostro Paese per la partecipazione all’operazione militare dell’Unione europea denominata Atalanta e all’operazione della NATO denominata Ocean Shield per il contrasto della pirateria è pari a 49.686.380 euro; alle quali si devono aggiungere i 2.293.954 euro impiegati, nel medesimo periodo, per la partecipazione di personale militare alla missione militare dell’Unione europea denominata EUTM Somalia e alla recente iniziativa dell’Unione europea per la Regional Maritime Capacity Building nel Corno d’Africa e nell’Oceano Indiano occidentale denominata EUCAP NESTOR;

CONTESTO INTERNAZIONALE


il Rapporto delle Nazioni Unite sulla pirateria somala, curato da Jack Lang e pubblicato il 25 gennaio 2011, sottolinea come, di pari passo all’indispensabile coordinamento internazionale dello strumento navale militare, tutti gli attori della governance dell’emergenza pirateria ravvisino un’accresciuta sensibilità riguardo al rigoroso rispetto, da parte delle imbarcazioni mercantili, di specifiche best management practices di auto-protezione, onde ridurre al minimo il rischio di soccombere ai tentativi di assalti pirateschi;

le vigenti best management practices di auto-protezione del naviglio (quali ad esempio l’addestramento dell’equipaggio, l’installazione di una cittadella blindata anti-sequestro sulla nave, l’elevazione di barriere in filo spinato anti-abbordaggio o il respingimento delle imbarcazioni dei pirati con generiche misure non letali, come l’utilizzo di potenti idranti) sono considerate dal citato rapporto il «miglior strumento per la protezione contro gli atti di pirateria»;
la pressante necessità di sviluppare un’efficace strategia di deterrenza, fondata sulla sinergia tra azione militare e comportamenti delle singole imbarcazioni private, e capace di comprendere misure accessorie alle best management practices, ha portato il Maritime Safety Committee (MSC) delle Nazioni Unite in seno all’IMO -riunitosi a Londra il 20 maggio 2011- ad emanare due circolari (MSC.1/ Circ.1405 e MSC.1/Circ.1406), recanti dettagliate «Linee guida provvisorie per le Compagnie private di sicurezza marittima che forniscono servizi di protezione a bordo di navi che transitano nell’Area ad Alto Rischio di Pirateria»;

il 23 febbraio 2012, a Londra, si è tenuta la Conferenza sulla Somalia ( cui hanno partecipato 55 delegazioni nazionali), che, ribadendo l'assoluta necessità di sradicare la pirateria marittima, ha fatto esplicito riferimento agli sforzi compiuti nel campo dell'autodifesa da parte dell’industria marittima, sia per quanto riguarda le buone prassi gestionali a bordo sia per l’utilizzo di compagnie private per la sicurezza armata;

il 14 marzo 2012 il portavoce del Segretario di Stato degli Stati Uniti, Andrew Shapiro, ha comunicato che "il Dipartimento di Stato ha scelto di incoraggiare l'imbarco di team privati di protezione armata a bordo dei mercantili", poiché ritenuti "un fattore potenzialmente risolutivo per gli sforzi dell'azione anti-pirateria marittima", dicendosi altresì pronto a sviluppare una cooperazione con i Paesi costieri confinanti alle aree ad alto rischio pirateria, tesa ad incentivare l'emanazione di regolamenti che favoriscano il trasbordo di squadre di protezione privata adeguatamente armate ed equipaggiate da e per le navi mercantili statunitensi in transito in acque internazionali;

al fine di fornire agli armatori ed alle Società di Sicurezza Marittima (PMSC - Private Maritime Security Companies) uno strumento chiaro ed esauriente per poter gestire l’imbarco, l’operatività e le regole di ingaggio per le guardie di sicurezza a bordo delle navi mercantili, il 28 marzo 2012 l’Organizzazione del trasporto marittimo internazionale Baltic and International Maritime Council (BIMCO) - che rappresenta gli interessi degli armatori per un 65 per cento del tonnellaggio mondiale - ha pubblicato un "contratto-tipo" denominato GUARDCON per l’utilizzo di "guardie" di sicurezza a bordo di navi mercantili, per gli aspetti che attengono spedizioni ed affari legali marittimi; all’impiego di servizi di sicurezza; ed ai livelli minimi di copertura assicurativa per le società di sicurezza marittima;

durante il vertice del MSC dell'IMO, svoltosi tra il 16 ed il 25 maggio 2012 a Londra - cui hanno partecipato più di 900 delegati fra i quali il rappresentante per gli affari legali dell'ONU, numerosi Ministri degli esteri degli Stati membri dell'organizzazione, rappresentanti governativi, osservatori internazionali e organizzazioni non governative - su espressa richiesta del Segretario generale dell'IMO, Koji Sekimizu, è stato costituito un gruppo di lavoro al fine di redigere un documento contenente le linee guida definitive sull'utilizzo di personale di sicurezza privata in funzione antipirateria marittima (PMSCs) a bordo del naviglio privato, ritenute indispensabili all'armonizzazione delle politiche connesse alla protezione dei trasporti marittimi internazionali;

durante la riunione ad hoc svoltasi a Washington il 12 settembre 2012 e convocata dagli Stati Uniti sul tema dei Privately Contracted Armed Security Personnel è stato confermato dai numerosi paesi partecipanti un consenso ad approfondire la materia;

L' ITER DELLA NORMA


onde consentire l'autorizzazione all'imbarco di nuclei di protezione ed autodifesa armata a bordo del naviglio nazionale, anche l'Italia si è dotata di un'apposita legislazione introdotta a seguito delle indicazioni emerse dall'indagine conoscitiva sul possibile contributo delle Forze armate per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno della pirateria in acque internazionali svolta da questa Commissione dal 5 maggio al 16 giugno 2011, i cui risultati sono stati riassunti in una apposita Risoluzione della Commissione, approvata nella seduta del 22 giugno 2011 ai sensi dell'articolo 50, comma 2, del Regolamento;

la richiamata risoluzione (Doc. XXIV n. 24) - approvata al termine di una ricognizione della normativa internazionale e delle caratteristiche del fenomeno e dopo aver offerto una panoramica delle risposte diplomatico-militari poste in essere dalla comunità internazionale, nonché dei punti di vista degli esponenti della Confederazione italiana armatori (CONFITARMA) e della Federazione nazionale imprese di pesca (FEDERPESCA) - ha impegnato il Governo ad adottare misure, fra le altre, atte ad: "individuare urgentemente soluzioni legislative che consentano di superare le problematiche di natura giuridica connesse alla creazione di un'adeguata strategia di autodifesa, al fine di tutelare nel modo più ampio possibile il naviglio mercantile e da diporto battente bandiera italiana che transita in acque internazionali ad alto rischio pirateria a predisporre, mediante lo strumento della decretazione d'urgenza, a partire dal prossimo atto di rifinanziamento delle missioni internazionali: un provvedimento che configuri -quale soluzione funzionale ma non esclusiva- la possibilità di impiegare a bordo delle navi battenti bandiera italiana team armati della Marina militare, il cui derivante onere finanziario sia a totale carico degli armatori che ne faranno richiesta; e, sempre nell'ambito del medesimo provvedimento, una disciplina normativa che autorizzi comunque l'armatore -qualora lo voglia o lo preferisca- ad avvalersi di servizi di sicurezza privata a bordo delle proprie imbarcazioni, finalizzati alla deterrenza ed autodifesa di fronte alla minaccia piratesca";

i contenuti della citata risoluzione sono stati parzialmente recepiti dal Governo che ha così scelto di varare nuove norme per garantire la sicurezza dei trasporti marittimi italiani mediante l'introduzione di una specifica normativa di cui all'articolo 5 del decreto-legge n. 107 del 12 luglio 2011, convertito in legge con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130, (a sua volta modificato dalle misure previste all'articolo 6 del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 215, convertito in legge con modificazioni con la legge 24 febbraio 2012 n. 13) la cui attuazione è oggetto dell’affare in titolo;

LA LEGGE IN VIGORE


l'attuale disciplina normativa si concretizza nelle seguenti misure:

il Ministero della difesa può stipulare con l'armatoria privata italiana e con altri soggetti aventi analogo potere di rappresentanza, convenzioni per la protezione delle navi battenti bandiera italiana che debbano attraversare spazi marittimi internazionali a rischio di episodi di pirateria -individuati con decreto emanato dal Ministero della difesa, sentiti i Ministri degli affari esteri e delle infrastrutture e dei trasporti e valutate le indicazioni periodiche dell'IMO- ricorrendo all'imbarco, a titolo oneroso e a richiesta degli armatori, di nuclei militari di protezione (NMP) della Marina (composti eventualmente anche di personale di altre Forze armate) dotati di armamento previsto per l'espletamento del servizio;

i predetti NMP sono chiamati ad operare in conformità con le direttive e le regole di ingaggio emanate dal Ministero della difesa; ed al comandante di ciascun nucleo ed al personale da esso dipendente, sono attribuite le funzioni di ufficiale di agente di polizia giudiziaria riguardo ai reati di cui agli articoli 1135 e 1136 del codice della navigazione e quelli ad essi connessi ai sensi dell'articolo 12 del Codice di procedura penale;

per la fruizione dei servizi di protezione mediante i NMP, gli armatori devono provvedere al ristoro dei relativi oneri (con somme corrisposte mediante versamenti all'entrata del bilancio dello Stato, riassegnati entro sessanta giorni ai relativi capitoli di previsione di spesa del Ministero della difesa), comprensivi delle spese per dei NMP e di quelle necessarie per le convenzioni stipulate;

al personale dei NMP sono infatti corrisposti il compenso forfetario di impiego e le indennità previsti per i militari imbarcati sulle unità della Marina negli spazi internazionali, e ad essi sono applicabili le misure di ordine penale previste dal codice penale militare di pace;

nell'ambito delle attività internazionali di contrasto della pirateria e della partecipazione di personale militare alle operazioni, nei casi in cui non sono previsti i servizi di protezione militari NMP, l'impiego di guardie giurate a bordo delle navi mercantili battenti bandiera italiana che transitano in acque internazionali individuate con il citato decreto ministeriale;

l’impiego delle guardie giurate è consentito esclusivamente a bordo delle navi predisposte per la difesa da atti di pirateria, mediante l'attuazione di almeno una delle vigenti tipologie ricomprese nelle best management practices di autoprotezione del naviglio definite dall'IMO che fanno ricorso a guardie giurate individuate tra quelle che abbiano prestato servizio nelle Forze armate, anche come volontari, con esclusione dei militari di leva, a condizione che abbiano superato i corsi teorico-pratici previsti ex articolo 6 del regolamento di cui al decreto del Ministro dell'interno 15 settembre 2009, n. 154, adottato in attuazione dell'articolo 18 del decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2005, n. 155;

il personale di protezione privato, nell'espletamento delle attività di contrasto alla pirateria entro i limiti territoriali delle acque internazionali a rischio, può utilizzare le armi comuni da sparo nonché in dotazione delle navi, appositamente predisposte per la loro custodia, detenute previa autorizzazione del Ministro dell'interno rilasciata all'armatore ai sensi dell'articolo 28 del T.U.L.P.S., e rilasciata anche per l'acquisto, il trasporto e la cessione in comodato al medesimo personale;

il Ministro dell'interno, di concerto con i Ministri della difesa e delle infrastrutture e dei trasporti, è poi incaricato di emanare un decreto (la cui data di efficacia era inizialmente fissata al 31 di marzo 2012) per la definizione delle modalità attuative relative al porto e al trasporto delle armi e del relativo munizionamento, alla quantità di armi detenute a bordo della nave e la loro tipologia, all’imbarco e allo sbarco delle armi dai porti limitrofi alle zone a rischio pirateria oltre che al porto e al trasporto delle stesse, nonché ai rapporti tra il personale di protezione privata ed il comandante della nave;

la deroga, fino al 31 dicembre 2012, all'imbarco anche delle guardie giurate che non abbiano frequentato i corsi previsti per l'espletamento di servizi di sicurezza sussidiaria, purché abbiano partecipato per almeno sei mesi, quali appartenenti alle Forze armate, alle missioni internazionali in incarichi operativi con certificato rilasciato dal Ministero della difesa;

direttamente ovvero indirettamente connessa all'attuazione delle misure anti-pirateria marittima di cui alla legge n. 130 del 2 agosto 2011, è prevista la derivante normativa di rango secondario ed accordi;

il decreto del Ministro della difesa - sentiti il Ministro degli affari esteri e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, tenuto conto dei rapporti periodici dell'IMO - del 1° settembre 2011 recante "Individuazione degli spazi marittimi internazionali a rischio di pirateria nell'ambito dei quali può essere previsto l'imbarco dei Nuclei militari di protezione (NMP)";

il decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti n. 963 del 7 ottobre 2011 recante "Disciplina delle procedure tecnico-amministrative afferenti la materia della sicurezza della navigazione e la sicurezza marittima in relazione alle misure urgenti antipirateria";

il decreto del Ministro dell'interno -di concerto con il Ministro della difesa e con il Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti- per la "Determinazione delle modalità attuative dell'articolo 5, commi 5, 5-bis e 5-ter, del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130 e successive modificazioni, concernenti l'impiego di guardie giurate a bordo delle navi mercantili battenti bandiera italiana, che transitano in acque internazionali a rischio di pirateria", non ancora emanato;

il "Protocollo d'intesa tra Ministero della difesa e la Confederazione italiana armatori (CONFITARMA)"siglato in data 11 ottobre 2011, reso operativo dalla "Convenzione tra Ministero della difesa e l'armatore, che intende fruire della prestazione di servizi finalizzata alla protezione delle Navi di bandiera italiana mediante l'imbarco di Nuclei Militari di Protezione";

L'IMPLEMENTAZIONE DELLA LEGGE N. 130, 2011


L' "OPZIONE MILITARE"


alla data odierna (fatta esclusione per il regime derogatorio introdotto con le citate recenti modifiche alla legislazione vigente di non immediata applicazione) la mancata emanazione del decreto attuativo regolamentante l’impiego di guardie armate private, rende percorribile, per le imprese armatoriali intenzionate ad avvalersi di protezione armata a bordo, la sola opzione dei NMP forniti dal Ministero della difesa;

NMP, la missione

i presupposti all'impiego dei NMP si riassumono nei seguenti punti: l’impiego solo su navi battenti bandiera nazionale, l’adesione alla convenzione Difesa-CONFITARMA, e l’adozione da parte della nave mercantile, delle best management practices (ovvero di tutte le norme di sicurezza e di difesa passiva per il transito nell'area a rischio di pirateria). Punti dai quali discende la missione assegnata al nucleo militare di protezione: assicurare, nell'ambito delle capacità disponibili, la protezione diretta dei mercantile, allo scopo di elevare il livello di sicurezza e garantire la libertà di navigazione;

la protezione dei NMP è pertanto incentrata sulla difesa della nave mercantile e non si spinge a debellare il fenomeno della pirateria in senso lato;

i compiti di missione dei NMP possono riassumersi in quattro punti essenziali, ovvero: proteggere gli equipaggi e i vettori navali nazionali, acquisire e condividere informazioni operative, concorrere all'addestramento degli equipaggi all'applicazione delle pratiche per la messa in sicurezza dell'unità mercantile, supportare il Comandante nelle attività decisionali di evasione per evitare un attacco;

NMP, il dislocamento


al fine di assolvere la missione assegnata ai NMP, la Marina ha appositamente qualificato del personale del Reggimento San Marco, che alimenta le squadre operanti a bordo delle navi militari in nuclei costituiti da 6 fino a 9 militari, a seconda della tipologia della nave, i cui turni di dispiegamento in teatro sono di circa 2-3 mesi per nucleo, trascorsi per circa tre quarti in attività in mare;

un rapporto sull'attività degli NMP fornito dall'ammiraglio De Giorgi, audito nell'ambito dell'indagine conoscitiva collegata all'affare assegnato in titolo, indica che -al mese di aprile 2012- vi sono 12 team (composti da 6-8 militari a seconda del tipo di mercantile) impegnati nelle attività di contrasto alla pirateria, di cui 8 dislocati in area di operazioni (tra cui 5 pronti ad imbarcare e 3 impegnati nelle attività di protezione in atto) e 4 nuclei attualmente in Italia (nella sede di Brindisi della forza da sbarco) per ricondizionamento, ed 8 attività future di protezione già pianificate;

dall'avvio dell'operazione, avvenuta il 28 ottobre 2011, alla data del 14 settembre sono state eseguite 105 attività di protezione su un complessivo di 134 richieste. Le 29 richieste valutate come non eseguibili derivano, per 15 casi dalla mancata osservanza dei termini stabiliti della convenzione per avere accesso al servizio e, per 14 casi, dall’indisponibilità di team al momento del transito della nave in area;

relativamente ai costi per l'opzione di protezione militare armata, gli stessi sono a carico dell'armatore che procede al rimborso degli oneri connessi con l'impiego dei NMP, incluse le spese accessorie per il personale, il funzionamento e il sostegno logistico in area, di cui all'articolo 2 dell'Addendum allo schema di convenzione tra il Ministero della difesa e i singoli armatori, allegato al Protocollo di intesa tra il Ministero della difesa e la Confitarma, che risultano pari a 467,00 euro a persona giornalieri, ovvero 3.882,00 euro al giorno per un nucleo di 6 unità;

relativamente al passaggio a terra dei NMP sono stati individuati in prossimità dell'area riconosciuta a rischio pirateria dalla Comunità internazionale- alcuni porti nei quali l'imbarco e lo sbarco dei nuclei è regolato mediante richieste di diplomatic clearance formulate di volta in volta per ciascun nucleo, in vista tuttavia della sottoscrizione di duraturi accordi con i singoli paesi rivieraschi per lo stazionamento ed il transito dei militari italiani impiegati nei NMP;

NMP, la catena di comando e controllo


la catena di comando e controllo dei Nuclei Militari di Protezione prevede che il comando operativo sia detenuto dal Capo di Stato maggiore della Difesa che ha delegato il controllo operativo al Comandante del Comando operativo di vertice interforze (COI). Il Comandante del COI, a sua volta, esercita il controllo operativo per il tramite del Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV) che a sua volta dispone l'imbarco dei team e segue in modo continuo l'attività condotta dal personale a bordo, fino al loro sbarco per una successiva missione, mentre il comando tattico viene esercitato dal comandante (capo team) del Nucleo stesso;

la citata Convenzione, all'articolo 4, paragrafi 4.1 e 4.2, prevede espressamente che le scelte inerenti alla navigazione e alla manovra della nave siano di competenza del comandante del mercantile, laddove altresì l'articolo 4, paragrafo 4.6 prevede che, in caso di minaccia e rischio determinato da attacco armato, il comandante della nave non possa addurre ragioni di sicurezza per cedere alla minaccia, senza un'espressa manifestazione di volontà da parte del comandante del NMP;

NMP, le responsabilità


l'articolo 5, comma 2, del decreto-legge n. 107 del 2011, convertito con legge n. 130 del 2011, prevede che al comandante di ciascun NMP faccia capo la responsabilità esclusiva dell'attività di contrasto alla pirateria. Per cui, al personale militare sono attribuite le funzioni di ufficiale e di agente di polizia giudiziaria ai soli fini dei reati di cui agli articoli 1135-1136 del Codice della navigazione, concernenti gli atti di pirateria, mentre, al di fuori del suddetto contesto, il controllo e la responsabilità della nave sono del comandante della stessa, facendo salve le attribuzioni del comandante del mercantile in ordine a tutti gli aspetti dell'attività di navigazione non correlati alla funzione militare di tutela;

sotto il profilo assicurativo l'armatore è tenuto a mantenere idonee coperture per responsabilità civile verso terzi, e specificatamente per i danni al personale NMP che dovessero derivare per colpa imputabile all’armatore o i suoi ausiliari; rinunciare ad ogni azione di rivalsa per responsabilità contrattuali in cui dovesse incorrere l’Armatore in ragione delle deviazioni dalla rotta commerciale effettuate per consentire l’imbarco e/o lo sbarco del NMP, nonché delle esigenze di custodia e sbarco delle persone eventualmente arrestate o fermate; nonché informare tempestivamente la predetta centrale operativa e il NMP di ogni possibile implicazione per lo sbarco del predetto NMP in relazione alla rotta della nave;


L' "OPZIONE PRIVATA" E IL DECRETO MINISTERIALE (articolo 5, commi 5-bis e 5-ter, del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107)

come ricordato, al fine di consentire l'imbarco a bordo del naviglio mercantile di guardie giurate private, le norme in titolo pongono alcune condizioni generali che inquadrano il loro utilizzo entro alcuni limiti ovvero: le aree in cui possono operare le guardie giurate sono quelle individuate con decreto del Ministro della Difesa, sentiti il Ministro degli affari esteri e quello dei trasporti, che tengono conto dei rapporti periodici dell’IMO; l’imbarco può avvenire solo su navi mercantili battenti bandiera italiana; la nave deve aver predisposto almeno uno dei dispositivi consigliati dall’IMO e definiti nelle best management practices elaborate da tale organizzazione (come barriere di filo spinato, idranti, cittadelle fortificate, ecc); le guardie giurate devono essere autorizzate ai sensi degli articoli 133 e 134 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (R.D. 18 giugno 1931, n. 773) e quindi ottenere la licenza del Ministro dell’interno per il possesso delle armi e l’autorizzazione del Prefetto a svolgere il sevizio; le guardie giurate devono aver superato i corsi teorico-pratici stabiliti con decreto del Ministro dell’interno (decreto 1 settembre 2, n. 14 di attuazione dell’articolo 1 del decreto-legge 2 luglio 205, n. 144, convertito in legge 31 luglio 2005, n. 155); ed esse sono di preferenza scelte tra coloro che abbiano prestato servizio nelle forze armate anche come volontari;

l'attuazione delle regole sottese all'utilizzo di personale armato a bordo, sono affidate all'emandando decreto del Ministro dell'interno -di concerto con il Ministro della difesa e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti- per la "Determinazione delle modalità attuative dell'articolo 5, commi 5-bis e 5-ter, del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130 e successive modificazioni, concernenti l'impiego di guardie giurate a bordo delle navi mercantili battenti bandiera italiana, che transitano in acque internazionali a rischio di pirateria" del quale questa Commissione ha acquisito una bozza avanzata, fornita dal Ministero dell'interno, nell'ambito dell'indagine conoscitiva correlata all'affare assegnato in titolo;

il ritardo nell'emanazione del decreto attuativo sull'utilizzo delle guardie private armate, ha obbligato il Governo ad inserire nel decreto legge del 29 dicembre 2011 una modifica al predetto articolo 5 per ovviare, almeno in parte e in via transitoria, alla situazione di stallo in merito all'applicabilità del provvedimento, stabilendo che, fino al 31 dicembre 2012, sia possibile l'imbarco anche delle guardie giurate che non abbiano frequentato i corsi previsti per l'espletamento di servizi di sicurezza sussidiaria, purché abbiano ovviamente partecipato per almeno sei mesi, quali appartenenti alle Forze armate, alle missioni internazionali in incarichi operativi con certificato rilasciato dal Ministero della difesa;

il citato decreto ministeriale di attuazione della normativa inerente l'imbarco di guardie giurate a protezione del naviglio mercantile italiano risulta oggetto - come indicato dal rappresentante del Ministero dell'interno audito nell'ambito della richiamata indagine conoscitiva - di un approfondimento per quanto riguarda alcuni particolari aspetti: 1) i corsi di formazione delle guardie giurate (inquadrati nell'ambito di quanto già statuito da uno specifico decreto del ministro dell'Interno del 2009, che prende in considerazione anche la possibilità di ricorrere a centri di formazione privati, dovranno altresì prevedere anche una formazione di tipo specialistico per quanto riguarda l’impiego di armi normalmente non utilizzate, sul territorio nazionale dalle guardie giurate; e tali corsi dovranno avere una durata, tale comunque da garantire un livello formativo più che adeguato posto che parte dell'attività di preparazione sarà comunque curata dalle Forze armate); 2) l'aver svolto il servizio militare (che la formulazione della normativa di riferimento non configura quale elemento necessario ed esclusivo, coordinandosi pertanto con quanto previsto dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza sulla possibilità, per qualsiasi cittadino dell'Unione europea, di svolgere il compito di operatore di sicurezza privata); 3) i rapporti intercorrenti tra il comandante della nave e le guardie giurate imbarcate a bordo (laddove sul primo ricadrà la responsabilità di decidere l'impiego del personale di sicurezza); 4) ed infine, il transito degli armamenti;


considerato che:

l'utilizzo di team di privati anziché di militari in servizio - proprio per la natura privatistica del rapporto che si viene a delineare - può evitare, in caso di incidenti (purtroppo sempre possibili), complicazioni di carattere diplomatico con delicate dispute di diritto internazionale;

il contesto di immutata emergenza-urgenza della minaccia piratesca ai nostri interessi nazionali impone l'attuazione della legge n. 130 del 2011, la quale, pur presentando numerosi aspetti innovativi, non riesce a rispondere in maniera coerente ed esaustiva ai fini che si prefigge: a causa di una sovrapposizione di legittimi interessi istituzionali, che non hanno trovato un efficace punto di caduta; e a causa di un'insufficiente chiarezza del combinato disposto, che ha impedito un agevole passaggio dalle intenzioni dell'articolato alla complessa realtà dell'autodifesa dalla pirateria marittima;

l'individuazione della scadenza del 31 dicembre 2012 della deroga all'imbarco - ad alcune condizioni - anche di guardie giurate che non hanno superato i corsi teorico-pratici previsti per legge, appare insufficiente allo scopo di una funzionale implementazione dei suddetti corsi e rischia di venir meno alle esigenze di sicurezza dell'armatoria nazionale;

il ritardo verificatosi per l'autorizzo all'imbarco, da parte delle imprese armatoriali, di operatori di sicurezza privata a bordo delle navi battenti bandiera italiana, risente di un contesto italiano assai diverso dalla realtà anglosassone, in cui il contributo dei servizi di sicurezza privata interessa sia la sicurezza, sia la raccolta delle informazioni;

posta la delicatezza dei servizi in questione (che necessita di un'approfondita formazione specifica ad oggi non ancora in possesso delle guardie giurate) esiste una questione relativa all'inquadramento contrattuale per le guardie giurate impiegate in servizi anti-pirateria marittima laddove l'attuale CCNL di categoria, non contemplando tali figure, non prevede né i rischi/indennità legati al servizio in questione né tanto meno un orario di lavoro compatibile con l'attività richiesta;

al pari della nozione concettuale di guardia giurata, occorrerebbe ripensare anche - magari attraverso la definizione di appositi strumenti legislativi - quella di istituto di vigilanza privata (come definita dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), che, allo stato attuale dei fatti, si riferisce generalmente alla gestione della cosiddetta "sicurezza sussidiaria" in ambienti non particolarmente ostili, come possono essere quelli presenti sul territorio nazionale, mentre la protezione delle navi che transitano in acque colpite dal fenomeno della pirateria è compito di ben altra natura. Tale comunque da richiedere una formazione specifica degli operatori, capace di prendere in considerazione aspetti completamente nuovi ed inediti (come, ad esempio, l’attitudine a mantenere il controllo quando si cade in mare e la comprensione delle relative procedure di salvataggio);

l'attività degli operatori di sicurezza privata non concerne tanto il contrasto alla pirateria quanto l'attività di legittima difesa degli armatori, risultando inerente a compiti di sicurezza sussidiaria, questa reca un forte contributo alla prevenzione degli attacchi pirateschi, concretizzandosi in una duplice attività: di analisi ed intelligence, i cui dati ricavati da ogni singolo operatore possono essere messi a disposizione di tutti al fine di tracciare una mappa aggiornata dei rischi (da confrontare anche con le condizioni climatiche); e di formazione e definizione di regole utili alla gestione della forza;

la normativa in vigore risulta apparentemente carente riguardo ai soggetti autorizzati all'autodifesa armata, non contemplando in maniera esplicita né le navi da crociera né le navi da pesca oceanica battenti bandiera italiana, pur essendo queste ultime particolarmente esposte alla minaccia piratesca per via della loro forzata stanzialità in determinate aree dell'Oceano indiano;

si ravvisa la necessità che l'armatore possa avvalersi, anche nel ramo privato, di personale altamente qualificato, dotato dei necessari strumenti operativi rispetto ad i NMP. Poiché, nel sistema individuato dalla vigente legislazione, apparirebbe incoerente non consentire ai servizi di sicurezza privata di garantire gli stessi standard attualmente offerti dal personale militare. A meno di non voler configurare quest'ultimo come l'unico ed effettivo strumento disponibile per la protezione delle navi il che contrasterebbe però con lo spirito e la forma della norma voluta dal legislatore;

alla luce delle difficoltà emerse in sede di predisposizione del regolamento attuativo previsto dal richiamato comma 5-tersul tema della formazione delle guardie private, si ricorda inoltre che il decreto del Ministro dell'interno 15 settembre 2009, n. 154, all'articolo 6 disciplina l’addestramento del personale addetto ai controlli di sicurezza (il cui contingente deve essere numericamente adeguato alle specifiche esigenze, rimettendone l’organizzazione ai soggetti autorizzati allo svolgimento dei servizi di sicurezza sussidiaria di cui al decreto stesso attraverso specifici corsi teorico-pratici, anche per il tramite di organizzazioni esterne) e che spetta al Ministero dell'interno -Dipartimento della pubblica sicurezza- provvedere a definire i programmi di addestramento del personale, differenziandoli a seconda dei compiti cui sarà chiamato il personale e che pertanto tali disposizioni e compiti dovranno trovare tempestiva e coerente applicazione in relazione all'innovativa fattispecie di guardia giurata configurata dalla legge in titolo;

il servizio offerto dalla Difesa in ordine ai NMP non copre tutta la domanda proveniente dall'armatoria, si ritiene indispensabile rivedere la norma di cui al comma 4 dell'articolo 5 del decreto-legge n. 107 del 2011, in base al quale l'utilizzo di operatori privati sarebbe consentito solo nelle ipotesi in cui non sono previsti i servizi di protezione offerti dalla Difesa, precisando sia il concetto di concreta indisponibilità dei servizi offerti dalla Marina sia i tempi di attesa necessari all’ armatore per poter ricorrere a soluzioni alternative. Tanto più che tale regime giuridico di preminenza concesso al Ministero della difesa appare confliggere con la normativa commerciale nazionale e comunitaria, in base alle quali nessuno può avere diritto di prelazione rispetto all’erogazione di un servizio commerciale, sia pur armato;

in ordine all'aspetto formativo, così come disposto nella richiamata bozza di decreto attuativo di cui al comma 5-ter del decreto-legge n. 107 del 2011, emergono inoltre potenziali situazioni di distorsione del mercato nella fattispecie in cui il soggetto pubblico Ministero della difesa è chiamato ad esprimere una valutazione in capo alla procedura di abilitazione all'imbarco delle guardie giurate private, pur essendo direttamente coinvolto nella dinamica commerciale concorrenziale con i medesimi soggetti;

ancora in base al citato comma 4 dell'articolo 5 del decreto-legge n. 107 del 2011, ovvero nei casi di impiego di guardie giurate nei casi di non previsione dei servizi di protezione dei NMP, tali guardie sono riferite agli articoli 133 e 134 T.U.L.P.S. (cittadini italiani, imprese italiane di vigilanza, cittadini UE) senza contemplare esplicitamente l'articolo 134-bis T.U.L.P.S. relativo all’utilizzo di imprese UE di vigilanza, leader nel settore dei servizi di sicurezza a bordo delle navi mercantili, che non potranno svolgere i servizi a bordo del naviglio italiano, al pari di cittadini extracomuntari e, soprattutto, delle imprese di vigilanza extra europee, che costituiscono la stragrande maggioranza del mercato dei servizi di vigilanza privata armata;

valutato pertanto che fra le molteplici questioni aperte che ostano alla completa ed efficace implementazione della legge, la mancanza della decretazione derivata sui team di sicurezza privata rappresenta una delle principali criticità;

stante che la bozza del citato decreto ministeriale acquisita da questa commissione nell'ambito dell'affare assegnato in titolo -seppur rispondente ad un'esigenza di un esaustiva regolamentazione della materia- presenta alcuni punti suscettibili di modifiche, in assenza delle quali l'imbarco di personale di sicurezza privato a bordo risulterebbe tecnicamente poco appetibile a chi, per legge, volesse farvi ricorso, e allontanerebbe la complessiva disciplina in attuazione dalle esigenze dei traffici internazionali e della prassi dello shipping;

considerato altresì che il Ministro dell'interno, audito nell'ambito della richiamata indagine conoscitiva, ha sottolineato come la risposta al complesso problema dell'autodifesa dalla pirateria marittima, tenendo conto della difficoltà di garantire adeguata protezione a tutte le navi interessate in un ambito estremamente ampio, non possa prescindere dal ricorso ad un sistema di sicurezza integrato basato sull'utilizzo dei Nuclei militari di protezione e quello dei cosiddetti contractors, sottolineando -al contempo- come l'attività regolamentare del Ministero sia comunque volta a coniugare le ineludibili esigenze di controllo a quelle di semplificazione e funzionalità;

osservato inoltre nel combinato disposto della norma di rango primario con l'emanando decreto attuativo che: non vengono espressamente prese in considerazione due fondamentali normative internazionali (SOLAS ’74; ISPS Code), recepite in Italia, proprio in tema di safety (sicurezza della navigazione) e security (sicurezza marittima) sia a livello di singola nave che a livello di società di navigazione; che in molti casi si presuppone che la nave abbia un costante contatto con il territorio italiano (circostanza valida limitatamente per i traffici di linea laddove molte navi, pur di bandiera italiana, non toccano mai porti italiani, né entrano in acque territoriali italiane); non risulta sufficientemente valutato l’impatto di detta disciplina con il codice ISM (Codice internazionale della gestione della sicurezza delle navi) e con le procedure di risk assessment (valutazione del rischio) imposte alla società armatoriale;

rilevato che il Governo punta ad un adeguamento del quadro normativo nazionale per i nuclei militari, alla luce delle esperienze dei primi sei mesi di attività;

ravvisata la necessità di consentire all’armatoria di poter usufruire nella maniera più flessibile dei servizi di protezione armata -militare o privata- a bordo del proprio naviglio. Al fine di favorire ed incoraggiare l’immatricolazione con bandiera italiana, riportando al tricolore quelle navi che, pur riconducibili ad interessi nazionali, battono attualmente bandiere di altri Paesi dotati di una più duttile ed efficace legislazione in materia;


impegna il Governo a:

1. estendere in maniera esplicita, sia nella normativa di rango primario che in quella derivata di rango secondario, ancorché non escluso in termini generali dalla vigente normativa, la platea delle imbarcazioni possibili destinatarie dei servizi di protezione armata anche al naviglio da pesca e a quello da trasporto passeggeri;

2. intensificare il negoziato con i paesi della regione, al fine di pervenire alla rapida finalizzazione degli accordi di stazionamento e transito con paesi rivieraschi per i nuclei militari di protezione, onde evitare di richiedere, di volta in volta, la diplomatic clearance per ciascuno di essi;

3. valutare l'opportunità, nella prospettiva di conseguire l'obiettivo di maggiore efficacia delle misure di protezione, e per rispondere ad eventuali nuove iniziative di cooperazione internazionale anti-pirateria, di estendere l'area determinata all'interno dell'Oceano indiano ad ulteriori spazi marittimi interessati da episodi di pirateria al danno del naviglio nazionale, come, ad esempio, il Golfo di Guinea;

4. tenendo conto delle impreviste problematiche emerse nell'ambito della vicenda che vede tuttora due fucilieri del reggimento San Marco trattenuti dalle autorità di un paese straniero, a precisare ulteriormente, anche mediante introduzione di una variante al protocollo Difesa – CONFITARMA, la ripartizione della responsabilità fra comandante della nave e comandante del NMP in caso di azione, al fine di una prioritaria tutela del personale militare impiegato in tali delicati compiti;

5. garantire che i recenti provvedimenti di riduzione di bilancio inerenti il comparto difesa e sicurezza, nelle more della piena implementazione dell'autorizzazione all'imbarco operatori di sicurezza privata per l'autoprotezione armata, non influiscano, anche indirettamente, sulla disponibilità numerica ed operativa dei NMP;

6. prorogare per via legislativa fino al 31 dicembre 2013 la deroga in atto all'imbarco - ad alcune condizioni di cui al comma 3 dell'articolo 3 del decreto in parola - anche di guardie giurate che non hanno superato gli appositi corsi teorico-pratici onde consentire un'adeguata implementazione dei suddetti corsi;

7. prevedere una centralizzazione di tutta la procedura di autorizzazione all'imbarco dei team privati armati presso un'unica Direzione competente onde evitare possibili disomogeneità territoriali nella valutazione e nei tempi di risposta alle richieste;

8. valutare la possibilità di inserire le seguenti previsioni -o, in alternativa, di recepirne i contenuti, in sede amministrativa, mediante circolari applicative successive- nel decreto attuativo di prossima emanazione (e prodotto in bozza dal Ministero dell'interno a questa Commissione), recante: "Determinazione delle modalità attuative dell'articolo 5, commi 5, 5-bis e 5-ter, del decreto-legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130 e successive modificazioni, concernenti l'impiego di guardie giurate a bordo delle navi mercantili battenti bandiera italiana, che transitano in acque internazionali a rischio di pirateria":

a) all'articolo 1 (Finalità e ambito d'applicazione) individuare soluzioni alternative a quella configurata, ovvero precisarla, in cui il soggetto destinatario della norma è "l'armatore o un suo rappresentante" quale persona fisica e non giuridica, al quale si concede personalmente la facoltà di impiegare guardie giurate nominate ai sensi dell'articolo 133 T.U.L.P.S. nonché l'autorizzazione necessaria per l'acquisto, il trasporto e la cessione in comodato delle armi necessarie all'attuazione servizi di protezione, tenendo inoltre presente che la formula di cessione in comodato delle armi in Italia non esiste, ove queste risultano personali e incedibili e le cui responsabilità d'uso rimangono sempre in capo al titolare;

b) all'articolo 3 (servizi di protezione del naviglio mercantile), introdurre, al comma 1, elementi volti a stabilire procedure che consentano di fissare tempi contenuti e certi per la risposta, da parte del Ministero della difesa, sulla previsione di impiego dei NMP richiesti dall'armatore; anche al fine di consentire a quest'ultimo, nel caso di una decisione del Ministero della difesa di 'non previsione di impiego' dei NMP, di potersi avvalere, con la necessaria tempestività, di alternativi servizi di protezione privata:

- inserire al comma 1, come suggerito per l'articolo 2, lettera d), un richiamo all'articolo 134-bis T.U.L.P.S., considerando anche l'articolo 260-bis del R.D. 635/40, sempre ai fini del possibile utilizzo di istituti di vigilanza comunitari;

- precisare ed ampliare, al comma 1, la funzione degli istituti di vigilanza privata autorizzati ai sensi dell'articolo 134 T.U.L.P.S., in quanto tali soggetti - che mai più vengono citati nel resto del documento considerato - parrebbero relegati al ruolo di meri prestatori di manovalanza specializzata al quale l'armatore deve provvedere (secondo quanto previsto dal combinato disposto degli articoli 1, 6 ed 8) all'approvvigionamento delle armi, esponendo lo stesso a rilevanti responsabilità civili e penali dai conseguenti significativi oneri assicurativi;

- verificare, al comma 2, le possibili incongruenze derivanti dal combinato disposto dell' articolo 138 T.U.L.P.S., nel quale si richiama l’articolo 134-bis, con l'assenza di riferimenti a quest'ultimo articolo nell'intero provvedimento, al fine di evitare problemi di concorrenza -e relativi ricorsi giudiziari- tra imprese di vigilanza italiane ed europee, laddove ad oggi risultano esclusi cittadini e/o imprese extraeuropee per l'espletamento dei servizi di cui al presente comma;

- i corsi teorico-pratici di cui al comma 2, lettera b), dovrebbero inoltre comprendere una formazione che preveda i seguenti insegnamenti: primo soccorso medico (first aid training); corso base Standards of Training, Certification&Watchkeeping (STCW) Convention; corso base Best Management Practice; corso di lingua inglese;

- al comma 2, lettere b) e c) prevedere che i corsi teorico-pratici:

- possano essere svolti prevalentemente mediante la collaborazione delle società o associazioni di società private del settore della sicurezza privata già in possesso dell'addestramento necessario e presenti sul mercato nazionale ed internazionale;

- presentino una durata compatibile ai costi di impresa; contemplino contributi da parte del Ministero dell’interno in ordine alla formazione sugli aspetti normativi, e una supervisione delle Capitanerie di Porto in ordine a materie quali la safety e quelle correlate alla navigazione, oltre che un loro contributo in termini di valutazione finale dei candidati;

- al comma 3, coerentemente ad un analogo provvedimento di natura legislativa, posporre la data del 31.12.2012 al 31.12.2013, vista la necessità di organizzare ed espletare i corsi di cui alla lettera b), comma 2 con maggiore accuratezza ed efficacia;

c) all’articolo 4 (Caratteristiche delle navi per lo svolgimento dei servizi di protezione), al comma 1, evitare di restringere alle sole navi mercantili la possibilità di usufruire dei servizi di protezione;

d) all’articolo 5 (condizioni e modalità per lo svolgimento dei servizi):

- al comma 1, garantire che il regolamento tecnico di servizio, nel caso in cui le guardie giurate siano dipendenti dell’armatore, interagisca correttamente con la sicurezza della navigazione (SMS) dell’armatore; sostituire inoltre l’ipotesi della Provincia di iscrizione della nave, con quella della sede legale della società, in quanto le navi appartenenti ad una medesima società di navigazione possono essere iscritte presso differenti compartimenti marittimi;

- al comma 2, lettera b) effettuare un riferimento al codice della navigazione ed all'ulteriore disciplina nazionale e internazionale vigente, per meglio disciplinare la responsabilità del comandante e dell'armatore;

c) all’articolo 6 (Armamento):

- al comma 1, laddove l’autorizzazione ai sensi degli articoli 8 e 9 della legge n. 110 del 1975 prevede requisiti ed esami per il porto d’armi per singole persone, pertanto incompatibili con una società di navigazione, si specifichi a quale soggetto (se all’armatore o al comandante) ci si riferisca;

- sempre al comma 1, valutare l'eventualità di sostituire il concetto di armi 'acquisite' a quella prevista di armi 'acquistate' dall'armatore;

- coerentemente alla possibilità di prevedere un centralizzazione di tutta la procedura di autorizzazione all'imbarco dei team privati armati presso un'unica Direzione competente;

- al comma 3 e conseguentemente al comma 5, in merito agli armadi metallici corazzati, esplicitare il requisito dell'approvazione dell’ente di classifica secondo i parametri e le regole tecniche del Registro Navale Italiano (R.I.N.A.) ed, altresì, stabilire che detti spazi siano del tutto identici a quelli già previsti per il deposito delle armi in caso di imbarco dei NMP;

9. valutare altresì la possibilità di configurare adeguate coperture assicurative da parte dell’istituto di vigilanza per massimali non inferiori a 5 milioni di dollari (R.C. verso terzi); contemplando la compatibilità dell’ipotesi di utilizzo diretto delle guardie giurate ex articolo 133 T.U.L.P.S. con le usuali coperture assicurative; e infine permettere, per una maggiore duttilità del servizio di protezione privata alle esigenze di flessibilità proprie dell'armatore, il trasbordo del team di sicurezza privato da nave a nave, equiparando, sotto questo aspetto, le facoltà delle guardie giurate a quelle del nucleo militare di protezione delle navi.
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Ladone
01-11-12, 16: 00
Il sunto di tutto, è la solita minestra che già era stata “vociferata” e che ovviamente altro non poteva essere:

intanto, come sopra riportato attualmente risulta percorribile solo

«L' "OPZIONE MILITARE" - alla data odierna (fatta esclusione per il regime derogatorio introdotto con le citate recenti modifiche alla legislazione vigente di non immediata applicazione) la mancata emanazione del decreto attuativo regolamentante l’impiego di guardie armate private, rende percorribile, per le imprese armatoriali intenzionate ad avvalersi di protezione armata a bordo, la sola opzione dei NMP forniti dal Ministero della difesa»

Quando e se verranno utilizzate categoria private

(con la solita disdicevole furberia di bistrattare le Guardie anche all’interno della loro Classe, giacché quando fa comodo le GPG sono una Categoria totalmente differente dai Corpi dello Stato; però quando gira diversamente per le ex-unità dello Stato, la percorrenza contraria non risulta diversa, bypassando chi magari è nel settore da decenni ed ha acquisito veramente compendio di cosa voglia dire “sicurezza privata”)

riconoscendo le lacune giuridiche e operative soprattutto in campo internazionale, anche per i corpi militari, quindi sottolineando le difficoltà ben più gravi per quelle private,

comunque, le guardie saranno dotate e addestrate con mezzi e armamenti “comuni” in sintonia con le vigenti leggi e i regolamenti del settore privatistico (il summa nel Decreto 1° dicembre 2010, n. 269). Che vorrebbe dire pistola o rivoltella o, al massimo, fucile a canna liscia; tutte mai a ripetizione. Notare che ho scritto “o” e non “e”, cioè o l’una o l’altra come da regolamento.

Non ci piove che le guardie andrebbero disarmate a bordo e le armi custodite in appositi locali, quindi rilasciate solo nel reputato stretto necessario. Cioè le Guardie Particolari Giurate come da sempre accade, finirebbero per fare il “factotum” del Capitano e di ufficiali di bordo (clientelismo): piantoni in cabine e alle porte, reception, buttafuori, fattorini, accompagnatori e simili e al momento del bisogno invece, oltre a non essere messi nelle condizioni tecniche ed operative per fare fronte al problema (vedi per esempio, già servizi sui blindati e antirapina nelle banche), saranno pure pedine sacrificabili nei risvolti diplomatici.

E i nostri sindacalisti (CGIL-CISL-UIL) stanno a guardare come sempre.

Ifs2i
02-11-12, 11: 14
Il sunto di tutto, è la solita minestra che già era stata “vociferata” e che ovviamente altro non poteva essere:

intanto, come sopra riportato attualmente risulta percorribile solo

«L' "OPZIONE MILITARE" - alla data odierna (fatta esclusione per il regime derogatorio introdotto con le citate recenti modifiche alla legislazione vigente di non immediata applicazione) la mancata emanazione del decreto attuativo regolamentante l’impiego di guardie armate private, rende percorribile, per le imprese armatoriali intenzionate ad avvalersi di protezione armata a bordo, la sola opzione dei NMP forniti dal Ministero della difesa»

Quando e se verranno utilizzate categoria private

(con la solita disdicevole furberia di bistrattare le Guardie anche all’interno della loro Classe, giacché quando fa comodo le GPG sono una Categoria totalmente differente dai Corpi dello Stato; però quando gira diversamente per le ex-unità dello Stato, la percorrenza contraria non risulta diversa, bypassando chi magari è nel settore da decenni ed ha acquisito veramente compendio di cosa voglia dire “sicurezza privata”)

riconoscendo le lacune giuridiche e operative soprattutto in campo internazionale, anche per i corpi militari, quindi sottolineando le difficoltà ben più gravi per quelle private,

comunque, le guardie saranno dotate e addestrate con mezzi e armamenti “comuni” in sintonia con le vigenti leggi e i regolamenti del settore privatistico (il summa nel Decreto 1° dicembre 2010, n. 269). Che vorrebbe dire pistola o rivoltella o, al massimo, fucile a canna liscia; tutte mai a ripetizione. Notare che ho scritto “o” e non “e”, cioè o l’una o l’altra come da regolamento.

Non ci piove che le guardie andrebbero disarmate a bordo e le armi custodite in appositi locali, quindi rilasciate solo nel reputato stretto necessario. Cioè le Guardie Particolari Giurate come da sempre accade, finirebbero per fare il “factotum” del Capitano e di ufficiali di bordo (clientelismo): piantoni in cabine e alle porte, reception, buttafuori, fattorini, accompagnatori e simili e al momento del bisogno invece, oltre a non essere messi nelle condizioni tecniche ed operative per fare fronte al problema (vedi per esempio, già servizi sui blindati e antirapina nelle banche), saranno pure pedine sacrificabili nei risvolti diplomatici.

E i nostri sindacalisti (CGIL-CISL-UIL) stanno a guardare come sempre.

Ahhhhh mi trovi in accordo al 1000% Ladone !!! Sono convinto che comunque qualcosa cambierà, sempre che il nostro commercio non si fermi completamente e che le compagnie naviere nazionali nostre non falliranno :). Le nostre aziende di sicurezza stanno già perdendo svariati milioni di euro dato che le compagnie navali di trasporto con seconde filiali all'estero, che transitano in rotte pericolose a conferma dell IMO, si stanno già affidando a compagnie inglesi.
Ribadisco che chi ama il settore sicurity debba svolgerlo all'estero, in Italia si deve accontentare di slavoricchiare ed essere considerato un pezzente x 1000 euro al mese e con turni massacranti.
Fuori vi è un mondo con possibilità immense, meritocrazia e persone che si mettono in discussione sempre.
Salto ed evito il discorso sindacati perchè sono dei truffatori legalizzati che spillano soldi ai lavoratori e fanno gli interessi delle aziende, simulando litigi mediatici del caxxxo.
Io lavoro da anni nella sicurezza e sono pienamente d'accordo che spesso il lavoro ci induca a svolgere orari massacranti, ed è giusto cosi, alrimenti andavo in fabbrica, però a 5 euro l'oraaaaaa.........
Italia paese finito e qui chiudo, sarei retorico...

Ladone
02-11-12, 17: 33
Salto ed evito il discorso sindacati perchè sono dei truffatori legalizzati che spillano soldi ai lavoratori e fanno gli interessi delle aziende, simulando litigi mediatici del caxxxo.
Vero, ma prima di accantonare il discorso, ricordo che la Triplice non è una semplice possibilità: teniamo ben presente che costoro ci rappresentano in sede contrattuale: sono "loro" a tenere le redini delle nostre regole lavorative! Il bello e il cattivo tempo lo fanno loro, quindi metterli da parte, vuole dire accantonare le nostre possibilità. Più che bypassarli, bisognerebbe imporsi in essi (molto difficile) o "sostituirli".

Alex1990
30-03-13, 20: 45
Non abbiamo più scritto qua che è uscito il Decreto del Ministero dell'Interno in attuazione delle norme sopracitate
DECRETO 28 dicembre 2012, n. 266 .

http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario;jsessionid=y18sgySidJfc+EfI5DkZhQ__.ntc-as4-guri2a?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-03-29&atto.codiceRedazionale=13G00072&elenco30giorni=false

Quindi ora è fattibile, mancano " solo " i corsi organizzati dal Ministero dell'Interno!

Ladone
30-03-13, 21: 25
WOW! :robot: Era solo questione di tempo. Il servizio non sarà concertato ne da contractors tantomeno da militari; semplicemente da privati. Oltre alla discutibile operatività, innorridisco al solo pensiero di come saranno affrontate le beghe giuridiche internazionali quando delle guardie si troveranno alle stregue degli attuali fucilieri (marò) prigionieri in India...

Ladone
30-03-13, 21: 40
be, volevate che lo stato italiano tirasse fuori gli artigli?... detto fatto: adesso a difendere navi, navigli e quanto altro dalla pirateria, ci saranno.... le guardie giurate :brucelee:
http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario;jsessionid=y18sgySidJfc+EfI5DkZhQ__.ntc-as4-guri2a?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-03-29&atto.codiceRedazionale=13G00072&elenco30giorni=false

Potevamo stupirvi con effetti speciali... ma le modalità di ingaggio non saranno ne tipiche dei contractors; tantomeno militari: saranno semplicemente private :am052

Come ho riportato nella stanza dedicata alle GPG, oltre alla discutibile operatività, inorridisco al solo pensiero di come saranno affrontate le beghe giuridiche internazionali quando delle guardie si troveranno alle stregue degli attuali fucilieri (marò) prigionieri in India...

FRANCODUE
30-03-13, 22: 27
Ti capisco Ladone.
Questa materia secondo me, deve avere delle "regole d'ingaggio" abbastanza chiare.

mib
31-03-13, 01: 44
be, volevate che lo stato italiano tirasse fuori gli artigli?... detto fatto: adesso a difendere navi, navigli e quanto altro dalla pirateria, ci saranno.... le guardie giurate :brucelee:
http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario;jsessionid=y18sgySidJfc+EfI5DkZhQ__.ntc-as4-guri2a?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-03-29&atto.codiceRedazionale=13G00072&elenco30giorni=false

Potevamo stupirvi con effetti speciali... ma le modalità di ingaggio non saranno ne tipiche dei contractors; tantomeno militari: saranno semplicemente private :am052

Come ho riportato nella stanza dedicata alle GPG, oltre alla discutibile operatività, inorridisco al solo pensiero di come saranno affrontate le beghe giuridiche internazionali quando delle guardie si troveranno alle stregue degli attuali fucilieri (marò) prigionieri in India...
La battuta del secolo ahahaahahah li vorrei proprio vedere, diamine!



Solidarietà ai maro, niente più
come sarebbe "niente piu"? Ci vuole di piu, eccome, invece!!

Ladone
31-03-13, 07: 07
La battuta del secolo ahahaahahah li vorrei proprio vedere, diamine!
Quale battuta?... Ho riportato link del DM del Ministro dell'Interno di concerto con il Ministro della Difesa e con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti quale regolamento recante l'impiego di guardie giurate a bordo delle navi mercantili battenti bandiera italiana, che transitano in acque internazionali a rischio pirateria. Più che vorrei vedere… dico che: se ne vedranno delle belle!

http://webgrafica.mrwebmaster.it/store/emoticon/pirata/pirate14.gif:ranting2:

Elite
31-03-13, 09: 41
Forse pensano che mandare le Guardie Giurate 'scarichi' la responsabilità del governo in caso dovesse ripetersi una scena da circo come questa? Perché le Guardie Giurate Italiane non sono Cittadini Italiani e come tali andrebbero tutelati?
E comunque dubito seriamente che abbiano l' adeguata preparazione per tale tipo di attività. ..

Grifo52
31-03-13, 10: 45
Forse pensano che mandare le Guardie Giurate 'scarichi' la responsabilità del governo in caso dovesse ripetersi una scena da circo come questa? Perché le Guardie Giurate Italiane non sono Cittadini Italiani e come tali andrebbero tutelati?
E comunque dubito seriamente che abbiano l' adeguata preparazione per tale tipo di attività. ..[

Questa "soluzione" delle Guardie Giurate mostra due cose, A) lo stato di confusione dell'attuale governo B) la cattiva concenzione del ruolo dello Stato.

La Guardia Giurata non può "ingaggiare" nessuno, è un privato cittadino che è armato solo per difendere se stesso, al limite per proteggere un'altra persona da un pericolo grave e incombente. E resta personalmente responsabile dei suoi atti.

Lo Stato non può e non deve delegare ad altri le funzioni che gli sono proprie. Torneremmo agli eserciti privati di medievale memoria, ai Giovanni Acuto, finiremmo con le polizie private, le carceri private, gli interrogatori appaltati a società specializzate come è accaduto in Afganisthan e Iraq. Che magari vengono pagati a cottimo, in base al numero delle "confessioni" che riescono a ottenere.

Io mi occupo dell'analisti tecnica giudiziaria, non do giudizi politici su questo forum, ma il riferimento al Centurione Marco Flavino non è casuale, Roma non delegava la protezione dell'Impero ai Contractors e non ammetteva che un cittadino romano fosse giudicato all'estero.

Quando Roma ha iniziato a delegare, pagando, la difesa dei confini alle tribù germaniche o celtiche, Roma è finita. Giulio Frontino (http://it.wikipedia.org/wiki/Sesto_Giulio_Frontino) scriveva che non sono le mura a dover difendere gli uomini, ma gli uomini le mura.
E' ancora del tutto valido.

mib
31-03-13, 12: 22
Mandare i metronotte a fare antipirateria sulle navi è una mossa populista, qualunquista e fatta palesemente da gente che non capisce nulla di sicurezza al solo scopo di levarsi un peso.
Da ex-contractors e da ex-militare mi sento offesissimo poichè questi qui girano intorno al problema senza volerlo affrontare: o si danno ROE sere ai militari (gli unici che dovrebbero essere imbarcati) o si liberalizza la professione del contractor, indipendentemente dalla sua fedina penale o da dove proviene, dando quindi la stura a tuttta una serie infinita di nuovo possibilità lavorative italiane (immaginate PMC straniere che possano operare in italia..)

Ma la proposta del governo è semplicemente ridicola: è come far fare SAR e servizio di guardiacoste ai bagnini che aprono e chiudono gli ombrelloni in spiaggia (quei ragazzetti pagati 2 lire che fanno il corso di pronto soccorso).

Semplicemente discutibile e abbastanza vergognoso

Che poi tutti i metronotte di questo forum, siano tutti contenti della notizia, mette ancora piu tristezza, su come viene percepita, in italia e dai governanti, la parola "Sicurezza"!

Elite
31-03-13, 15: 22
Mib i 'metronotte' hanno un titolo chr si identifica in GPG per cui, onde evitare 'incomprensioni' sarebbe importante identificare la categoria per come gli si addice. Aggiungo che dai post di Ladone non mi è parso che la notizia sia stata accolta con entusiasmo per cui prima di esprimerci leggiamo bene.

@AltairV eppure l' Italia è famosa per il suo garantismo...quindi qualcosa non torna...e quindi perché dare spazio e voce a chi parla sotto manovra oppure per convinzione personale che comunque non è avallata dai fatti?
C'è un detto...: l' indifferenza uccide...ignoriamo chi parla per il gusto di farlo.

Alex1990
31-03-13, 16: 26
No beh allora:

La prima norma che ipotizzava l'impiego di GPG sulle navi fu del Ministro La Russa e non dell'attuale Governo ed era il febbraio 2011.
Ho letto di eserciti privati ecc: Attenzione... noi GPG abbiamo proprio la concessione da parte dello Stato di tutelare i beni dei privati, infatti nessun altro ( oltre alle FF.OO. ovviamente) potrebbe farlo senza il decreto prefettizio.
Alcune scorte ( non solo valori ) ma di armi destinate al Ministero della Difesa le facciamo già tranquillamente noi.
Dal punto di vista giuridico quindi è possibile farle....
I problemi basilari sono due:

1) La preparazione adatta: Servono corsi di almeno 2-3 mesi e visite selettive.. Il problema non è solo di noi Guardie Giurate, non credo proprio che dei freschi Agenti di PS o CC, appena finito il corso abbiano tutta questa esperienza per il mare.

2)Le beghe internazionali: Le Gpg non facendo parte di nessun Corpo statale solleverebbe maggiormente la responsabilità dello Stato per le azioni compiute.
Però visto che noi Gpg siamo " sui generis" in Europa, non immagino i vari casini quando qualcuno si imbatterà per mare davanti alle Gpg, penseranno a dei privati armati illegalmente senza nessuna autorizzazione!

Poi se proprio vogliono mettere le GPG sulle navi dovrebbero creare un albo specifico delle Guardie Giurate abilitate.
Queste andrebbero selezionate a chi ne fa richiesta, visitate e addestrate per almeno 2-3 mesi.
Una volta creato l'albo, potrebbe funzionare a chiamata.

Ma il problema è: Chi stipendia queste GPG? Ho gia letto per esempio che il corso sarebbe a carico delle GPG. ( Della serie: Arrangiatevi ! ")

Detto questo: Conoscendo la realtà delle GPG non credo affatto sia fattibile

VxVendetta
31-03-13, 16: 29
Penso che con delle pistole non si correrà mai il rischio, semmai avrei paura dell'opposto: chi ci va con delle beretta o delle cz a scontrarsi con gente armata di lanciamissili e ak47 che ingaggia da ben più dei 25-30 metri di precisione di dette pistole?

Sinceramente, a parte l'assurdità delle disposizioni operative, io mi sentirei prima di tutto un morto ambulante a "combattere" contro i pirati con i mezzi che si danno oggi alle GpG.

Ladone
31-03-13, 18: 42
Forse pensano che mandare le Guardie Giurate 'scarichi' la responsabilità del governo in caso dovesse ripetersi una scena da circo come questa? Perché le Guardie Giurate Italiane non sono Cittadini Italiani e come tali andrebbero tutelati?
E comunque dubito seriamente che abbiano l' adeguata preparazione per tale tipo di attività. ..
Lo Stato italiano sta proprio ‘scaricando’ le responsabilità, perché la materia giuridica internazionale tratta in maniera ben diversa la posizione di un soldato ingaggiato da quella di un privato nell’esercizio delle sue funzioni, conseguentemente anche la tutela è diversa.
L’adeguata IM-preparazione è il caposaldo del Governo: le Gpg sono una antica realtà stridente, trovando evidentemente più opportuno lasciare apparire all’opinione pubblica, quello che potrebbe essere una potenziale sinergia d’appoggio con le Forze dell’Ordine come un’armata brancaleone. Non è che i militari provengono da Marte: sono uomini selezionati e addestrati per le relative mansioni. Si potrebbe fare altrettanto nei limiti giuridici del caso RI-ordinando la materia Vigilanza. Ma al Governo puzza poter avere a che fare con dei professionisti della sicurezza, tutelati in ambito lavorativo da confederazioni colossali imprenditoriali che ha differenza del pubblico, non avrebbero problemi a spendere per addestrare e fornire. L’ultimo DM ordina le guardie con discutibili norme che pongono il valore giuridico di una guardia al di sotto di quello di un normale cittadino….

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Questa "soluzione" delle Guardie Giurate mostra due cose, A) lo stato di confusione dell'attuale governo B) la cattiva concenzione del ruolo dello Stato.

La Guardia Giurata non può "ingaggiare" nessuno, è un privato cittadino che è armato solo per difendere se stesso, al limite per proteggere un'altra persona da un pericolo grave e incombente. E resta personalmente responsabile dei suoi atti.

Lo Stato non può e non deve delegare ad altri le funzioni che gli sono proprie. Torneremmo agli eserciti privati di medievale memoria, ai Giovanni Acuto, finiremmo con le polizie private, le carceri private, gli interrogatori appaltati a società specializzate come è accaduto in Afganisthan e Iraq. Che magari vengono pagati a cottimo, in base al numero delle "confessioni" che riescono a ottenere.

Io mi occupo dell'analisti tecnica giudiziaria, non do giudizi politici su questo forum, ma il riferimento al Centurione Marco Flavino non è casuale, Roma non delegava la protezione dell'Impero ai Contractors e non ammetteva che un cittadino romano fosse giudicato all'estero.

Quando Roma ha iniziato a delegare, pagando, la difesa dei confini alle tribù germaniche o celtiche, Roma è finita. Giulio Frontino (http://it.wikipedia.org/wiki/Sesto_Giulio_Frontino) scriveva che non sono le mura a dover difendere gli uomini, ma gli uomini le mura.
E' ancora del tutto valido.
La “soluzione” delle Gpg continua a mostrare e rimostrare come lo Stato sappia adoperare molto furbescamente una “categoria” di lavoratori come un “corpo dello stato” delegando diritti da operai e doveri da autorità, sfruttando ad hoc l’escamotage di poter poi dimostrare come i risultati non hanno confronto tra pubblico e privato.

La Gpg non ha ingaggio militare, ma allo stesso modo ha un’assunzione cui corrisponde l’obbligo di prestazioni individuali o collettive per un determinato periodo e così, come una guardia è armato per difendere se stesso, per proteggere altri innocenti da un pericolo grave e incombente e resta personalmente responsabile dei suoi atti, lo è anche un militare o un agente, con la sola differenza nell’autorità. La Nave che batte bandiera italiana è suolo italiano: le Gpg a bordo tutelano i beni, mobili e immobili, di persone fisiche e/o di enti pubblici o enti privati e conseguente l’inolumità delle persone; tutto in regola. Inoltre, dimentichi che il DM relativo all’utilizzo delle GPG è trattato dai rispettivi Ministeri dell’Interno e della Difesa. Ecco perché si parla di doveri da autorità con diritti da operai!

Lo Stato è da una tempo indefinito che delega le Gpg in funzioni che gli sono proprie: lo fa declassando nel mentre il servizio; oppure decifrando i compiti come di ausilio, complemento e sussidio alla Forza pubblica; con l’unico punto comune e improprio di non riconoscere l’autorità dovuta nei limiti delle funzioni (soggetta all’autorità pubblica).tra questi compiti i servizi antirapina davanti alle banche, un tempo compiuti dalla Polizia; idem per le scorte ai valori contanti specie di beni pubblici come i postali; servizi negli aereo porti, porti, ferrovie, tribunali e quanto altro. Fino a ieri si parlava di guardie nelle navi anti pirateria; oggi si vocifera di guardie di scorta ai detenuti… e così via. Ma a dirla tutta il servizio delle guardie complementa una particolare nicchia della sicurezza pubblica, ingestibile dallo stato con personale della forza pubblica, ma potenzialmente fattibile se amministrata in sede lavorativa da aziende.

No, non succederà come dici. Perché lo Stato tra avere una professionale potenziale sinergia d’appoggio con le Forze dell’Ordine con cui poi doversi confrontare con l’opinione pubblica (costringendo a limitare il magna-magna o crisi come la si vuole chiamare…); dei contractors similmente al mercenariato (col rischio che dici) e una armata brancaleone (come attualmente succede), preferisce e ha scelto da tempi memorabili l’ultima ipotesi.

Io credo che la realtà di Giulio Frontino non sia la realtà italiana: a quel tempo non c’era ancora Andreotti e se c’era era bambino… (battuta), e la storia si costruisce proprio sul passato. Io credo che se lo Stato “sfruttasse” al meglio e con la dovuta serietà una professionale potenziale sinergia d’appoggio con le Forze dell’Ordine da parte delle Gpg, ci sarebbe solo che da guadagnarci tutti.

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Mandare i metronotte a fare antipirateria sulle navi è una mossa populista, qualunquista e fatta palesemente da gente che non capisce nulla di sicurezza al solo scopo di levarsi un peso.
Da ex-contractors e da ex-militare mi sento offesissimo poichè questi qui girano intorno al problema senza volerlo affrontare: o si danno ROE sere ai militari (gli unici che dovrebbero essere imbarcati) o si liberalizza la professione del contractor, indipendentemente dalla sua fedina penale o da dove proviene, dando quindi la stura a tuttta una serie infinita di nuovo possibilità lavorative italiane (immaginate PMC straniere che possano operare in italia..)

Ma la proposta del governo è semplicemente ridicola: è come far fare SAR e servizio di guardiacoste ai bagnini che aprono e chiudono gli ombrelloni in spiaggia (quei ragazzetti pagati 2 lire che fanno il corso di pronto soccorso).

Semplicemente discutibile e abbastanza vergognoso

Che poi tutti i metronotte di questo forum, siano tutti contenti della notizia, mette ancora piu tristezza, su come viene percepita, in italia e dai governanti, la parola "Sicurezza"!
Innanzi tutto, MIB, tempo addietro ti è già stato spiegato che gli operatori della sicurezza, vigilanza e controllo privato sono inquadrati come “Guardie Giurate o Particolari Giurate” e non metronotte (vigilantes, guardie notturne, sceriffi, eccetera). Intenzionalmente o meno con credo che chiameresti sbirro un poliziotto; guardia carceraria un Agente della Polizia penitenziaria; pizzardone ad un Agente della Polizia Locale e così via. Oggi si risentono pure gli operatori ecologici se nominati impropriamente spazzini o gli operatori scolastici se chiamati erroneamente bidelli. Quindi, anche se trovi da ridire, rispetta le regole almeno quelle del buon senso.
Poi ”mandare i metronotte a fare antipirateria sulle navi è una mossa populista, qualunquista e fatta palesemente da gente che non capisce nulla di sicurezza al solo scopo di levarsi un peso” però va aggiunto se mandati in modo incompetente; chi lo fa non è superman ma sono semplicemente (come sopra ho scritto) uomini selezionati e addestrati per le relative mansioni. Quindi senza imbarcare soldati come vigilantes (adesso il termine vigilantes ci sta tutto), ne imbarcando contractors che l’Italia equipara a mercenari, basta far svolgere con medesima professionalità il compito a chi già preposto anche giuridicamente. In vero l’Italia vuole tenere la “signoria” mettendo i militari quindi lo Stato a bordo o mettendo degli incapaci voluti incapaci (e lo Stato non ha così paragoni). Infine, ti ricordo che attualmente la materia Vigilanza privata opera già con realtà oltre confine (Europa).

Alex1990
31-03-13, 20: 34
Si beh ad ogni modo io nutro grandi perplessità.
In questo caso però il Questore concederebbe il porto d'arma lunga ( ovviamente troppo poco )

VxVendetta
31-03-13, 20: 56
Ti ricordo a canna liscia...auguri...a questo punto facciamo una bella fila coi moschetti lungo le fiancate della nave sotto attacco...pronti-puntate-fuoco!

Ladone
31-03-13, 21: 24
dunque, tenuto conto che il tiro utile medio al cinghiale con palla su canna liscia e lunga, è di circa 25 / 50 mt. (la palla arriva ben oltre ma sarebbe un tiro a rischio sui 70 mt e sprecato oltre), diciamo che sparando a perpendicolo sotto il bordo nave con un fucile da difesa (ben più corto)... riusciamo a puntare l'acqua. Praticamente, in caso di confolitto, mentre i pirati con una qualsiasi carabina da 4 soldi fanno tiro a segno, le guardie potranno tentare qualche sparo di fortuna.

Point Man
01-04-13, 14: 22
Il problema a monte non è l'armamento. Innanzi tutto è e sarà l'addestramento, quello vero.
Poi le regole di ingaggio, che semplicemente non potranno esistere. A meno che non si stravolga la normativa in vigore..

Ladone
01-04-13, 16: 55
Vero, ma in quest'ottica, il problema sta ancora più a monte: il governo non vuole proprio quello che dici per fini secondi.
Se ci fosse la volontà
ci sarebbero regole adeguate
che comporterebbero l’obbligatorietà di requisiti, selezioni, formazione, dotazioni e armamento.

Per quanto riguarda le “Regole di ingaggio” non giochiamo con i termini come se “Regole di ingaggio” fossero una peculiarità militare a designarne l’infattibilità di una strategia per altri.
Le “Regole di ingaggio” sono tipiche di qualsiasi attività, dove per Regole di ingaggio sono intese le direttive per un lavoro specializzato e a termine. Ovviamente, ogni diversa amministrazione avrà singolari strategie tutte finalizzate ad arrivare all’obiettivo inteso. Per esempio l’espressione di Regole di ingaggio in campo economico viene utilizzata anche in economia aziendale e per le stesse ragioni, le stesse regole non possono essere applicate ai militari.
Quindi, se per i militari ci saranno dei concordati militari per raggiungere lo scopo, per chi con un mandato di collaborazione con i ministeri dell’interno e della difesa (le Gpg), saranno delegate regole anche diverse, ma con medesimi scopi di riuscita. Regole di ingaggio appunto. Se poi vogliamo chiamarle direttive, ordini di servizio , DM o quello che vuoi, importante è la strategia. Magari su Marte le chiamano “principi d’azione” per poi mettere in campo modi efficaci: ed è proprio questo che conta.

Elite
02-04-13, 11: 08
Ma quindi? Continua a non essere chiaro "come" le Guardie svolgeranno questa attività.
Il "come" sta per: requisiti, selezioni, formazione, dotazioni e armamento e non per ultime...le regole d' ingaggio sulle quali non si vuole fare un gioco di parole. Il significato lo si capisce benissimo.
O forse si vuole mandare le GPG sulle navi "giustificando" il tutto con "la Guardia si trovava sulla nave per tutelare i beni trasportati"?

Point Man
02-04-13, 14: 09
Il probelma è proprio quello...per ora non c'è nulla di ufficiale su nessun aspetto della vicenda.
Le regole di ingaggio Ladone sono proprio quelle intese dal punto di vista militare! Visto che non sono apllicabili le regole di ingaggio (se così vuoi definirle) associate alla legittima difesa, perchè non contemplano ad esempio l'esplosione di colpi di avvertimento vicino ai piedi di chi ci minaccia..è chiarissima l'inadeguatezza delle norme attuali che regolamentano il lavoro delle GPG. Si dovranno cambiare le leggi o autorizzare e legalizzare le PMC anche in Italia.

mib
02-04-13, 14: 27
Si dovranno cambiare le leggi o autorizzare e legalizzare le PMC anche in Italia.
Alla buon'ora!!!!
Inoltre sarebbe il caso di cominciare a insegnare che una guardia giurata NON è un contractor, e viceversa. Un metronotte non è un mercenario. E, per quanto offensivo possa io sembrare (ma non nè mia intenzione esserlo) le guardie su una nave sono una cosa ridicola, soprattutto perchè non possono essere armate adeguatamente (niente RPG o armi a raffica, ad esempio) e necessitano cose futuili come permessi del prefetto (dio quale città, però?) e fedina strapulita (ridicolo).

Poi ci puo essere anche qualche metronotte che si offende, ma sbaglia e di grosso. Gente che si offende perchè gli si viene detto che non hanno addestramento (e non ce l'hanno, c'è poco da fare!) ma non deve offendersi: non sono attacchi al singolo, che puo spendere i suoi soldi per pagarsi quanti corsi vuole; sono attacchi alle aziende, agli istituti di vigilanza, che assumono solo se i prefetti vogliono e poi ammazzano i dipendenti di turni malpagati, anzichè addestrarli a dovere.
Non mi venite a dire che 5 colpi sparati ogni tanto al poligono si puo chiamare addestramento! Venitelo a fare con me, l'addestramento, e vi farò sputare i polmoni dalle orecchie!

Le guardie tutte contente, di essere candidate alla sicurezza delle navi,non sapendo che saranno mandate allo sbaraglio, senza adeguato armamento, senza addestramento (se non quelo che vorrà pagarsi il singolo), senza tutele sia giuridiche che legali e soprattutto senza più tempo libero...ah, e nemmeno lontanamente pagati come un vero contractor di una seria PMC. Se piace a voi.....a me sembrano solo dilettanti allo sbaraglio che mi rubano il lavoro...

Elite
02-04-13, 15: 10
Non condivido il tuo punto di vista quando dici 'che mi rubano il lavoro' ma lo rispetto...
Uns GPG imbarcata su una nave a tutela di questa, di ciò che trasporta e del suo equipaggio è un qualcosa di aberrante, ma non perché la GPG è un imbecille (specifico perché non voglio urtare la sensibilità di nessuno/a), bensì perché ls GPG non ha preparazione, armi e tutela in tal senso. Per quanto il mio parere ai fini decisionali dei governanti sia ridicolo (ma non dovrebbe esserlo in quanto Cittadino di questo stato) tengo a dire che disapprovo im pieno quedta decisione almeno che lo Stato non obblighi gli istituti a preparare i Dipendenti a tale tipo di attività. Il tutto naturalmente dovrebbe avvenire a spese loro (DEGLI ISTITUTI). E comunque non condivido...perché la mossa è finalizzata ad in evidente scarico di responsabilità e non a facilitare la situazione.
Eppure basterebbe così poco...

Bont
02-04-13, 16: 07
Se non sbaglio nel decreto legge c'è scritto che le guardie giurate devono essere in possesso di determinate qualità e certificazioni (tipo porto d'armi a canna lunga per difesa personale), e che comunque dovranno fare un corso di addestramento. Pagato, organizzato e condotto però dalle forze armate.

mib
02-04-13, 16: 42
Condivido ogni singola parola scritta nell'ultimo intervento di Elite
Sul rubarmi il lavoro...ammetto che ormai, data la mia età, c'è poco da rubarmi. Al limite posso insegnare nei corsi ;)

GGmax
02-04-13, 18: 44
Non condivido il tuo punto di vista quando dici 'che mi rubano il lavoro' ma lo rispetto...
Uns GPG imbarcata su una nave a tutela di questa, di ciò che trasporta e del suo equipaggio è un qualcosa di aberrante, ma non perché la GPG è un imbecille (specifico perché non voglio urtare la sensibilità di nessuno/a), bensì perché ls GPG non ha preparazione, armi e tutela in tal senso. Per quanto il mio parere ai fini decisionali dei governanti sia ridicolo (ma non dovrebbe esserlo in quanto Cittadino di questo stato) tengo a dire che disapprovo im pieno quedta decisione almeno che lo Stato non obblighi gli istituti a preparare i Dipendenti a tale tipo di attività. Il tutto naturalmente dovrebbe avvenire a spese loro (DEGLI ISTITUTI). E comunque non condivido...perché la mossa è finalizzata ad in evidente scarico di responsabilità e non a facilitare la situazione.
Eppure basterebbe così poco...

Cosi'la penso anch'io:c'e poco da commentare.

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Condivido ogni singola parola scritta nell'ultimo intervento di Elite
Sul rubarmi il lavoro...ammetto che ormai, data la mia età, c'è poco da rubarmi. Al limite posso insegnare nei corsi ;)
Da quando sono iscritto al forum ho appreso che Tu hai esperienze del genere essendo anche un ex ufficiale dell'E.I.,quindi sai benissimo il livello di preparazione che un essere umano deve avere quando si trova di fronte a persone di quel genere.Io ho visto foto(facilmente reperibili anche nel web)di pirati che girano per i mari e su quelle barchette fatiscenti hanno armamenti che farebbero invidia alla maggior parte dei loro eserciti.

mib
02-04-13, 19: 09
E io ti dico che le PMC, in quanto tali, molto spesso hanno la stessa assenza di limitazioni di armamento, potendosi dotare di qualsiasi cosa, al pari dei pirati: RPG, fucili da cecchino, armi a raffica, proiettili dirompenti, lanciafiamme, ecc...
Per dirne una: in Africa giravamo in elicottero...e non erano mezzi militari governativi

E poi quali sarebbero sti fantomatici armamenti dei pirati che farebbero invidia alla maggior parte dei loro eserciti? Hanno un radar di scoperta e inseguimento a lunga gittata? Hanno siluri e bombe di profondità? Hanno sistemi di rilevamento oltre l'orizzonte? Hanno armi guidate? Hanno natanti invisibili ai radar? Hanno sommozzatori dotati di mezzi subacquei e magneti per poter assaltare silenziosamente una nave? Sarà gia tanto se hanno i mirini laser sui loro fatiscenti AK, guarda
Dai su....

Inoltre un contractor o un ex-militare ha delle ben precise esperienze, nate o da un addestramento ricevutro GRATIS o da esperienze maturate sul campo. Una guardia giurata invece cosa ha? Migliaia di euro da spendere in corsi che il suo istituto di vigilanza non gli pagherà mai? Auguri!

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sai benissimo il livello di preparazione che un essere umano deve avere quando si trova di fronte a persone di quel genere.
E pensi che le guardie giurate ce l'abbiano? Quelle che tutti i giorni vedi davanti alle banche o nei centri commerciali o che di notte girano per le zone industriali?
Con rispetto parlando, ovviamente

GGmax
02-04-13, 19: 58
Sono Io che mi son spiegato male o a te una vipera ti ha morsicato?
Il mio post non aveva nessuna parola offensiva.Io sono il primo a dire che le GPG non sono adatte a fare quel tipo di servizio.Ma come sempre Vi sentite autorizzati a dire paroloni contro chi fa'il nostro lavoro.Guarda che non tutte le GPG sono C......i messi li'a fare chissa'cosa,in mezzo a Noi ci sono ex appartenenti alle ff.aa e ff.oo e anche super addestrati alla guerra,fidati.......

mib
02-04-13, 20: 16
Sono Io che mi son spiegato male o a te una vipera ti ha morsicato?
eh, bella domanda :)


Il mio post non aveva nessuna parola offensiva.
Esatto


Io sono il primo a dire che le GPG non sono adatte a fare quel tipo di servizio.
e fin qui siamo tutti d'accordo...tranne qualche guardia esaltata (che ho incontrato su facebook; non so qui esistono)



Ma come sempre Vi sentite autorizzati a dire paroloni contro chi fa'il nostro lavoro. Guarda che non tutte le GPG sono C......i messi li'a fare chissa'cosa
Classica frase vittimista che dicono le guardie quando si sentono offese perchè gli si fa fa notare che scortano furgoni blindati, piantonano banche o girano di notte. Embè? E' offensivo? E' un lavoro come un altro, onorevole, dignitoso e onesto. Ma che crdete che ogni persona che ne parla e vi chiama metronotte vuole forse offendervi?
Io non ho usato paroloni contro le guardie giurate. Ho detto cio che gia pensi tu: non sono adatte. E non come persone, ma come ruoli, come addestramento. Poi di persone belle, brave e simpatiche ne è pieno il mondo e sicuramente ci sono anche tra le guardie.
Dici che non tutte le guardie sono dei C...(cialtroni?) messi lì a fare chissà cosa...cioè? Di quale compito parliamo? Io di antipirateria, inadatta a certi soggettti, non come persone, ripeto, ma come guardie.



in mezzo a Noi ci sono ex appartenenti alle ff.aa e ff.oo e anche super addestrati alla guerra,fidati.......
E chissenefrega?
Anche tra gli impiegati alle poste ci sono ex-militari dei corpi speciali, se è per questo. Assumiamo quindi postini per fare antipirateria?

Se tra i tuoi colleghi ci sono ex-appartenenti alle ff.aa e ff.oo e anche super-addestrati alla guerra ("super-addestrati"... li vorrei vedere, va...) non è certo merito del fatto che sono delle guardie giurate, nè è merito del loro istituto di vigilanza, ma solo delle loro pregresse espeerienze che nulla hanno a che fare con il loro lavoro di metronotte.

Piu chiaro ora?

Ladone
02-04-13, 21: 20
Ma quindi? Continua a non essere chiaro "come" le Guardie svolgeranno questa attività.
Il "come" sta per: requisiti, selezioni, formazione, dotazioni e armamento e non per ultime...le regole d' ingaggio sulle quali non si vuole fare un gioco di parole. Il significato lo si capisce benissimo.
O forse si vuole mandare le GPG sulle navi "giustificando" il tutto con "la Guardia si trovava sulla nave per tutelare i beni trasportati"?
Cosa non è chiaro? Le Guardie svolgeranno questa attività come da DM. I requisiti e le selezioni dipenderanno come già succede per definizione di protocolli aziendali; la formazione sarò dettata da corsi obbligatori stile aziendale; le dotazioni e l’armamento sarà (come già dibattuto) quello regolamentato ai civili.
Le regole d’ingaggio - si sta continuando a giocare sulle parole - ho scritto chiaramente che non sono per definizione di titolo militare, bensì sono i contenuti a farlo e a renderle divere da altre e viceversa; quindi semplicemente ci saranno norme (ingaggio) diverse da quelle militari.
Si, proprio così. Le Guardie Giurate per definizione Tulps tuteleranno i beni trasportati e conseguentemente la sicurezza dell’equipaggio.

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Il probelma è proprio quello...per ora non c'è nulla di ufficiale su nessun aspetto della vicenda.
Le regole di ingaggio Ladone sono proprio quelle intese dal punto di vista militare! Visto che non sono apllicabili le regole di ingaggio (se così vuoi definirle) associate alla legittima difesa, perchè non contemplano ad esempio l'esplosione di colpi di avvertimento vicino ai piedi di chi ci minaccia..è chiarissima l'inadeguatezza delle norme attuali che regolamentano il lavoro delle GPG. Si dovranno cambiare le leggi o autorizzare e legalizzare le PMC anche in Italia.
Nulla di ufficiale?!!...
Il DM riportato illustra una pagina della Gazzetta Ufficiale che annuncia il DECRETO 28 dicembre 2012, n. 266 - Regolamento recante l'impiego di guardie giurate a bordo delle navi mercantili battenti bandiera italiana, che transitano in acque internazionali a rischio pirateria.
Le regole d’ingaggio rispiego ancora non sono precluse ad un ingaggio militare ma possono compiersi in differenti attività, come ho spiegato anche nel ramo economico. Sono i contenuti che le rendono militari, economiche, private, eccetera. …e non sono io a ne ad averle tirate in ballo, ne ad averle definite, ne ad averle volute intese. Per quanto riguarda la difesa legittima, il Ministero della difesa in concerto a quello dell’interno, ci mettono meno di un nanosecondo a leggittimare con apposito speciale norme quello che dici riguardo l’esplosione di colpi di avvertimento ai piedi 8ammesso che le armi di dotazione arrivino oltre la distanza del bordo nave/acqua… Comunque, diversamente, non sarà motivo di riveduta e gli spari saranno ordinati nei modi legittimi di difesa. Le leggi che regolamentano le guardie sono da 70 anni in continuo movimento e oggi sono stipulati servizi che ieri erano impensabili. Le PMC sono impensabili (anche questo per ora) perché equiparate a mercenariato. E per dirla tutta, il governo italiano si è dimostrato parecchie volte riluttante alla professionalità delle guardie giustificando un timore per la sicurezza nazionale (ci sono regole mirate per questo, causa storica della disunità della nostra categoria). Figuriamoci se poggiano i contractors!

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Alla buon'ora!!!!
Inoltre sarebbe il caso di cominciare a insegnare che una guardia giurata NON è un contractor, e viceversa. Un metronotte non è un mercenario. E, per quanto offensivo possa io sembrare (ma non nè mia intenzione esserlo) le guardie su una nave sono una cosa ridicola, soprattutto perchè non possono essere armate adeguatamente (niente RPG o armi a raffica, ad esempio) e necessitano cose futuili come permessi del prefetto (dio quale città, però?) e fedina strapulita (ridicolo).

Poi ci puo essere anche qualche metronotte che si offende, ma sbaglia e di grosso. Gente che si offende perchè gli si viene detto che non hanno addestramento (e non ce l'hanno, c'è poco da fare!) ma non deve offendersi: non sono attacchi al singolo, che puo spendere i suoi soldi per pagarsi quanti corsi vuole; sono attacchi alle aziende, agli istituti di vigilanza, che assumono solo se i prefetti vogliono e poi ammazzano i dipendenti di turni malpagati, anzichè addestrarli a dovere.
Non mi venite a dire che 5 colpi sparati ogni tanto al poligono si puo chiamare addestramento! Venitelo a fare con me, l'addestramento, e vi farò sputare i polmoni dalle orecchie!

Le guardie tutte contente, di essere candidate alla sicurezza delle navi,non sapendo che saranno mandate allo sbaraglio, senza adeguato armamento, senza addestramento (se non quelo che vorrà pagarsi il singolo), senza tutele sia giuridiche che legali e soprattutto senza più tempo libero...ah, e nemmeno lontanamente pagati come un vero contractor di una seria PMC. Se piace a voi.....a me sembrano solo dilettanti allo sbaraglio che mi rubano il lavoro...
Mib, ti è stato fatto presente molte volte che nessuno si offende perché illustri l’inadeguatezza attuale delle Gpg. Anzi, tutti stiamo a contestare proprio questo.
Invece ti è stato chiarito diverse volte che è non sta bene nominare in modo inesatto metronotte le guardie, come succede con la gli agenti di polizia quando li chiami sbirri, gi agenti di polizia locale quando li chiami pizzardoni, gli agenti di polizia penitenziaria quando li chiami carcerieri, gli operatori ecologici quando li chimi spazzini, gli operatori scolastici quando li chiami bidelli e così via. Ti è tanto difficile comprenderlo oppure lo fai apposta? E oltre tutto continui a farlo in una stanza dedicata alle Guardie Giurate. A proposito di regole, prima di volerne esibire certe superiori come quelle di ingaggio, bisognerebbe dimostrare di averne recepito altre minori di comunità.

Moderatore, è gradita la tua opinione. Grazie.

Tornando all’inadeguatezza delle Gpg, basterebbe regolamentare la materia con la dovuta dovizia.
Mi pare che tutte le guardie, me compreso, qui dimostrino avversione per la novità, se non altro per il solito schifo squilibrato tra doveri voluti da autorità e diritti dati da operaio, in servizi sempre più complessi con paghe sempre più inadeguate. Invece, mi pare fin troppo chiaro che non tanto le guardie sono contente, ma più che altro sei tu che sei seccato per l’accostamento.

Devi fartene una ragione: in Italia dopo le FF.AA. non ci sono contractors e mercenari: esistono le Guardie Giurate. Quindi, la mansione va impugnata su due diversi fronti: l’antipirateria è solo questione militare per necessità di mezzi e regole; la pirateria può essere affrontata da Gpg ma con regole decisamente riviste.
Se non ho capito male fai il contractors, ovvero, per intanto, i polmoni fuori dalle orecchie puoi andare a sputare altrove: per il governo italiano sei meno delle guardie giurate o metronotte come apposta per sminuirle continui a nominarle. Chiaro no?
Cioè, neppure puoi lamentarti che qualcuno ti ruba il lavoro o meglio dire saresti vittima di una concorrenza sleale, dato che proprio il tuo lavoro, qui manco è riconosciuto.
Quindi è assai più probabile che idonei requisiti e adatta formazione siano contemplati per le guardie, piuttosto che siano autorizzati contractors, nel suolo italiano alla pari di mercenari.

Per concludere MIB, sempre una Guardia giurata ti insegna ancora qualche cosa:
il termine “dilettante”: in italiano sinifica Chi pratica un'attività, si dedica a uno studio non per professione ma per amore della cosa in sé o per passatempo oppure è valevole per un atleta che pur dedicandosi a tempo pieno alla disciplina prescelta, non viene retribuito. Invece nei termini che hai voluto intendere di chi dimostra una preparazione, una cultura insufficienti a valore dispregiativo (tutto tratto da il Sabatini ColettiDizionario della Lingua Italiana), che unitamente al termine inopportuno e continuato di “metronotte” svela in modo chiaro le tue vere intenzioni.

Moderatore, anche in questo caso è gradita la tua opinione. Grazie.

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E io ti dico che le PMC, in quanto tali, molto spesso hanno la stessa assenza di limitazioni di armamento, potendosi dotare di qualsiasi cosa, al pari dei pirati: RPG, fucili da cecchino, armi a raffica, proiettili dirompenti, lanciafiamme, ecc...
Per dirne una: in Africa giravamo in elicottero...e non erano mezzi militari governativi

E poi quali sarebbero sti fantomatici armamenti dei pirati che farebbero invidia alla maggior parte dei loro eserciti? Hanno un radar di scoperta e inseguimento a lunga gittata? Hanno siluri e bombe di profondità? Hanno sistemi di rilevamento oltre l'orizzonte? Hanno armi guidate? Hanno natanti invisibili ai radar? Hanno sommozzatori dotati di mezzi subacquei e magneti per poter assaltare silenziosamente una nave? Sarà gia tanto se hanno i mirini laser sui loro fatiscenti AK, guarda
Dai su....

Inoltre un contractor o un ex-militare ha delle ben precise esperienze, nate o da un addestramento ricevutro GRATIS o da esperienze maturate sul campo. Una guardia giurata invece cosa ha? Migliaia di euro da spendere in corsi che il suo istituto di vigilanza non gli pagherà mai? Auguri!

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E pensi che le guardie giurate ce l'abbiano? Quelle che tutti i giorni vedi davanti alle banche o nei centri commerciali o che di notte girano per le zone industriali?
Con rispetto parlando, ovviamente


Più o meno questi sono i pirati moderni:

http://imageshack.us/a/img545/2792/18385.jpg

http://imageshack.us/a/img251/6427/piratisomalia.jpg

http://imageshack.us/a/img695/4696/piratisomali.jpg

http://imageshack.us/a/img15/2316/somalipiratesk.jpg

Quanto basta per satibilire che armamenti e addestramenti del tipo civile non bastano. Di fatti, generalmente in campo sono chiamate unità di questo tipo a fronteggiare la pirateria:

http://imageshack.us/a/img709/7774/28002983.jpg

Mib, ma tu sei sicuro di essere un contractor? E te ne stai qui a discutere con una banda di (come tu definisci) dilettanti?... In un paese dove “non c’è trippa per gatti”?

Sai che cosa ha una guardia giurata a tua differenza: una nomina! Da qui si può partire, pretendere, cambiare… Con la tua al ns paese potresti appena fare il portiere, con tutto il rispetto per i portieri.

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eh, bella domanda :)


Esatto


e fin qui siamo tutti d'accordo...tranne qualche guardia esaltata (che ho incontrato su facebook; non so qui esistono)



Classica frase vittimista che dicono le guardie quando si sentono offese perchè gli si fa fa notare che scortano furgoni blindati, piantonano banche o girano di notte. Embè? E' offensivo? E' un lavoro come un altro, onorevole, dignitoso e onesto. Ma che crdete che ogni persona che ne parla e vi chiama metronotte vuole forse offendervi?
Io non ho usato paroloni contro le guardie giurate. Ho detto cio che gia pensi tu: non sono adatte. E non come persone, ma come ruoli, come addestramento. Poi di persone belle, brave e simpatiche ne è pieno il mondo e sicuramente ci sono anche tra le guardie.
Dici che non tutte le guardie sono dei C...(cialtroni?) messi lì a fare chissà cosa...cioè? Di quale compito parliamo? Io di antipirateria, inadatta a certi soggettti, non come persone, ripeto, ma come guardie.



E chissenefrega?
Anche tra gli impiegati alle poste ci sono ex-militari dei corpi speciali, se è per questo. Assumiamo quindi postini per fare antipirateria?

Se tra i tuoi colleghi ci sono ex-appartenenti alle ff.aa e ff.oo e anche super-addestrati alla guerra ("super-addestrati"... li vorrei vedere, va...) non è certo merito del fatto che sono delle guardie giurate, nè è merito del loro istituto di vigilanza, ma solo delle loro pregresse espeerienze che nulla hanno a che fare con il loro lavoro di metronotte.

Piu chiaro ora?

Sul discorso “denigratorio” ti ho già risposto sopra e spero nell’intervento del moderatore sui precisi punti che ho evidenziato in grossetto.

Invece, per il resto, dovresti tenere conto che anche nei corpi governativi esistono reparti e mansioni specifiche, non necessariamente operativi o piò o meno operativi oppure ancora operativi come forze speciali. Questo succede in corpi organizzati non in scala ridotta come succede per i contractors. Siccome le Guardie Giurate sono una realtà organizzata e riconosciuta (nel ns paese ne esistono circa 60.000), regolamentate da Leggi anche superiori del Paese che ne certificano l’ausilio, il complemento e il sussidio con le FF.OO. (salvo essere male governati, da qui il mio dissenso), ti ripeto che è dipiù facile intesa la ristrutturazione di una realtà già esistente. Quindi qualificare il personale a seconda delle esigenze come già succede per Guardie della vigilanza, guardie dell’investigazione, guardie steward, guardie operatori di sala, guardie ecologiche, guardie ittiche e zoofile; oggi guardie anti-pirateria; domani (già si stanno adoperando) per scorta ai detenuti. Tute realtà che in modo evidente dimostri di non conoscere. Il problema è la serietà con cui si vuole affrontare la questione.

mib
02-04-13, 21: 54
le dotazioni e l’armamento sarà (come già dibattuto) quello regolamentato ai civili.
Allora starete freschi: armi corte, armi lunghe a colpo singolo, niente proiettili corazzati. Auguriiiiiii
Noi contractor, al pari deimiliutari, invece, possiamo usare qualsiasi arma ci pare, basta solo che le PMC abbiano i soldi per comprarle....e non dobbiamo nemmeno preoccuparci di avere il porto d'armi :am054 :am054 :am054 :am054


Più o meno questi sono i pirati moderni:

immagini

Quanto basta per satibilire che armamenti e addestramenti del tipo civile non bastano. Di fatti, generalmente in campo sono chiamate unità di questo tipo a fronteggiare la pirateria
Appuinto, e voi dove andreste con le armi che lo stato italiano permette ai civili?


Per quanto riguarda la difesa legittima, il Ministero della difesa in concerto a quello dell’interno, ci mettono meno di un nanosecondo a leggittimare con apposito speciale norme quello che dici riguardo l’esplosione di colpi di avvertimento ai piedi
Un nanosecondo? A fare nuove leggi? 'Mazza che ottimismo! Lo spero per te cmq... :am054


ti è stato chiarito diverse volte che è non sta bene nominare in modo inesatto metronotte le guardie, come succede con la gli agenti di polizia quando li chiami sbirri, gi agenti di polizia locale quando li chiami pizzardoni, gli agenti di polizia penitenziaria quando li chiami carcerieri, gli operatori ecologici quando li chimi spazzini, gli operatori scolastici quando li chiami bidelli e così via. Ti è tanto difficile comprenderlo oppure lo fai apposta?
E' la stessa identica cosa, non sono parolacce. un "agente di polizia municipale", che lo si voglia o no, sarà un vigile urbano, non certo un pizzardone., così come un opertore ecologico sarà un netturbino. Bidello non è parolaccia: è un lavoro, e pure serio. Sono sinonimi, non dispregiativi. Ma che male c'è? Ma sei matto e solo esaltato?


E oltre tutto continui a farlo in una stanza dedicata alle Guardie Giurate.
E certo, e tu vai a scrivere la seguente frase nella sezione della PolPen, poi senti che ti rispondono :am054

domani (già si stanno adoperando) per scorta ai detenuti.


Tornando all’inadeguatezza delle Gpg, basterebbe regolamentare la materia con la dovuta dovizia.
E' come dire: per vincere la fame del mondo basta dar loro da mangiare. E ti pare facile? Pensi che ci sia gente in grado di capire il reale problema, oltre chi fa materialmente tale lavoro?



Per concludere MIB, sempre una Guardia giurata ti insegna ancora qualche cosa:
il termine “dilettante”: in italiano sinifica ....
Dilettante inteso come figure professionali che non hanbno alcuna dimestichezza con gli incarichi che (forse) andranno a fare. Non tute le guardie sono ex-militari, corpi speciali, polizia antidroga, ecc ecc....sai?




Moderatore, è gradita la tua opinione. Grazie.

Moderatore, anche in questo caso è gradita la tua opinione. Grazie.

spero nell’intervento del moderatore sui precisi punti che ho evidenziato in grossetto.

Non sei onesto: nonpuoi invocare un moderatore per azzittire qualcuno che non la pensa come te. Potrei fare lo stesso anche io, quindi invoco l'intervento di un moderatore per calmare l'ego di Ladone.

Ladone
02-04-13, 22: 37
Non ti è chiaro che nella grammatica italiana esistono delle terminologia per definizine dispregiative che non sono necessariamente parolacce, ma accorte in certi casi se invece adoperate in modo improprio esprimono, denotano disprezzo. Quello che appunto (pensando di essere furbo, ma non lo sei dimostrando pure ignoranza), stai facendo. Quindi la mia onestà sta proprio nel fatto di invocare l'intervento del moderatore per un OT continuato e con il solo scopo di denigrare, prima che finisca in bagarre.

Puoi chiamare il moderatore anche per lamentarti di un certo ego, salvo poi dover motivare la tua richiesta.

Poi, continui a fingere di non capire, nonostante le mie ripetute spiegazioni, che stiamo tutti affermando l'infattibilità attuale dell'impiego delle Gpg in missioni antipirateria.

Ottimista io?... e non lo sei forse tu a sognare che l'italia autorizzi i contractors oggi considerati alla stregua di mercenari?

A proposito di rispetto poco tempo fa un rappresentante della Polizia Penitenziaria ha fatto una "letterona" di rimostranza ad un quotidiano perché si è permesso di chiamare gli agenti come guardie. Prova tu a chiamare sbirri gli agenti nella stanza della polizia o caramba in quella dei carabinieri, o pizzardoni in quella della Polizia Locale. E sicuramente verresti moderato. In oltre, tra la riforma del settore non è una novità che le guardie sono voluta nelle scorte ai detenuti, per problemi di costi. La questione è stata solo rimandata. per quanto mi riguarda, quello per cui mi batto da parecchi anni è che mansioni di autorità non possono essere affrontate con competenze da operai: requisiti, formazione e qualifica.

Infine, la soluzione che tu paragoni come risolvere la fame nel mondo è sicuramente più a portata di ripiegare sui contractors o, per l'italia, mercenari. Chi si occupa della questione, non attende che nessuno dia o regali niente: bisogna ottenerlo. Siamo in 60.000. Basta organizzare seriamente la coesione. A milano pochi giorni di sciopero sono bastati perché questore e prefetto si calassero le brache ordinando alle aziende di scendere a patti con le delegazioni, perché non potevano più supplire ai servizi di sicurezza compiuti dalle guardie. Forse non ti è molto chiaro il settore in che termini opera nel tessuto sociale del paese.

mib
02-04-13, 22: 50
Sei provocatorio, cocciuto, cieco e offensivo. Io non ti risponderò piu. Se vuoi continuiamo in MP, altrimenti poi lo chiamo io, un moderatore, per calmarti un po e farti scendere dal piedistallo.

CHIUDO

Zanzo
02-04-13, 22: 52
Tanti anni fa, quando ero un giovane "volontario del soccorso" della CRI, durante un servizio al pronto soccorso di un ospedale di provincia un anziano infermiere mi disse: "per colpa tua e dei tuoi colleghi non vengono assunti dei nuovi infermieri. Voi ci rubate il lavoro".
Anche in questa discussione qualcuno sta accusando qualcun altro di rubargli il lavoro, ma c'è una sottile differenza: l'infermiere ed il volontario della CRI sono attività ammesse e pienamente legali in Italia, al contrario della figura del Contractor.

Torno IT
Nell'impossibilità di utilizzare figure professionali idonee, (non potendo o non volendo legalizzare le PMC) i nostri governanti si sono guardati attorno ed hanno avuto la fenomenale trovata di impiegare le GPG per quelle che potrebbero essere delle vere e proprie "missioni suicide" data la disparità di armamento.
Non voglio dire disparità di addestramento, perché non credo che manderebbero di punto in bianco a scortare "i beni trasportati sulle navi" una GPG che fino al giorno prima era addetta al servizio antitaccheggio in qualche centro commerciale, però per fronteggiare un gruppo di malintenzionati armati con mitragliatrici e razzi potendo contare solo su una Beretta calibro 9 ( x21, mi raccomando, altrimenti è da guerra) ed un Benelli cal.12 si può essere anche campioni di tiro tatttico e di sputo del polmone, ma ci vuole anche un po' di spirito suicida e qualche rotella fuori posto.
Forse come chi ha pensato con leggerezza e faciloneria di poter assegnare compiti tanto delicati e pericolosi alle GPG senza prima cambiare o adattare le relative leggi.

Alex1990
02-04-13, 22: 53
Secondo me nemmeno un Carabiniere o un Finanziere usciti dal corso NON avrebbero l'esperienza giusta per salire su una nave.
Non credo nemmeno che nei loro corsi insegnino " tecniche operative anti- pirateria", caso mai solo in M.M.
Quindi a mio parere il fulcro del problema non è essere o non essere GPG.

Ladone
02-04-13, 23: 00
Sei provocatorio, cocciuto, cieco e offensivo. Io non ti risponderò piu. Se vuoi continuiamo in MP, altrimenti poi lo chiamo io, un moderatore, per calmarti un po e farti scendere dal piedistallo.

CHIUDO
ti ricordo che sei tu che ci definisci impropriamente e insistentemetne metronotte, anche sei stao moderato a riguardo. Sei tu che sei seduto sul tuo bel piedistallo di contractors manco riconosciuto, e tratti gli altri da mentecati che sono una realtà giuridica. Se può farti piacere il moderatore lo ho già contattato io fornendo la pagina. Si, vero, quando sono in una situazione di ragione provata ma soprattutto non smentita sono cocciutamente cieco. Offesivo lo dici tu, ma non sei capace di spiegare dove. Dopo tutto chi è in torto, solitamente impugna post che non dicono nulla. Potrei anche io dire che sei biancaneve amica dei sette nani e per questo non ti scrivo propriopiù. Dai il peso da solo ad un post del genere.

mib
02-04-13, 23: 11
Secondo me sia Zanzo che Alex1990 hanno scritto cose giustissime...e centrato il punto del prolema, ha magari forse ad altri era sfuggito. Ed è proprio su quel punto che i governanti dovrebbero laviorare, se non vogliono mandare a rischiare che qualche altra nazione straniera gli sequestrino altri militari.

Quanto al "rubare il lavoro" non era certo un dato di fatto. Anche perchè, personalmente, non me può fregar di meno, dato che ho un'età tale per cui i giovani alla ribalta possono rubarmi tutto il lavoro che vogliono, grazie :)
Era solo per dire che la gente gia pronta, gia preparata e gia addestrata (esistono anche italiani, seppur pochi, che hanno frequentato seri corsi anti-pirateria) esiste eccome...poi però si scontra con la legge italiana di usare pistole con proiettili non corazati, fucili ad anima liscia da caccia con un max di 5 colpi e carabine uso sportivo a colpo singolo.
Che dire? I miei miglioriauguri, se arrivano un paio di barchini, uno per parte, carico di gente che usa il machete per salutare gli estranei e saluta da distante con gli RPG....o che è in grado di disegnare il proprio nome sparando raffiche di AK su un muro.

Conta sicuramente l'addestramento, e spero per chi ci andrà, che lo avranno. Fin qui è ribadito da tuti.
Ma conta anche e soprattutto l'armamento...e ve lo dico io che non ho mai usato le armi permesse in italia ma sempre e solo quelle che in italia son vietate e temute (ma non all'estero, dove son permesse e dove ho avuto la fortuna di usarle sul campo, non in addestramento)

Quindi, ribadisco: tanti auguri, se ce la farete. Ma non è la via giusta.
La via giusta è usare i militari, come fanno tutte le nazioni serie, e tutelarli e proteggerli se succede qualcosa.

Ladone
02-04-13, 23: 12
Nell'impossibilità di utilizzare figure professionali idonee, (non potendo o non volendo legalizzare le PMC) i nostri governanti si sono guardati attorno ed hanno avuto la fenomenale trovata di impiegare le GPG per quelle che potrebbero essere delle vere e proprie "missioni suicide" data la disparità di armamento.
Non voglio dire disparità di addestramento, perché non credo che manderebbero di punto in bianco a scortare "i beni trasportati sulle navi" una GPG che fino al giorno prima era addetta al servizio antitaccheggio in qualche centro commerciale, però per fronteggiare un gruppo di malintenzionati armati con mitragliatrici e razzi potendo contare solo su una Beretta calibro 9 ( x21, mi raccomando, altrimenti è da guerra) ed un Benelli cal.12 si può essere anche campioni di tiro tatttico e di sputo del polmone, ma ci vuole anche un po' di spirito suicida e qualche rotella fuori posto.
Forse come chi ha pensato con leggerezza e faciloneria di poter assegnare compiti tanto delicati e pericolosi alle GPG senza prima cambiare o adattare le relative leggi.
Premesso che in tutti i casi, oggi le Gpg non sono preparate neppure per i servizi che normalmente svolgono (non che gli agenti in genere siano tanto di meglio), le guardie imbarcate non sarebbero parte della realtà quotidiana, bensì una branchia della categoria specificatamente assunta. Ma ve lo immaginate tizio ad un passo dalla pensione che dice alla moglie: "Domani stirami la camicia che sono in portineria al museo tot; dopodopmani preparami la divisa tattica che per i prossimi mesi sono imbarcato a scorazzare per l'oceano indiano, però non mettermi in borsone gli anfibi che mi fanno male ai calli, uso le scarpe da ginnastica!"

Come ho già spiegato esistono già adesso diverse realta di Gpg ordinate in compiti completamente differenti anche si la natura permane ad articolarsi nel controllo:

- guardie vigilanza
- guardie investigazione
- guardie steward
- guardie operatori di sala
- guardie ecologiche
- guardie zoofile e ittiche

Nessuno di questi fa anche altro tra questi.

Non ci hanno pensato con leggerezza e faciloneria: è una realtà di comodo, vigiente da troppo tempo. (Le Gpg nei blindati svolgono una tra le mansioni più a rischio in assoluto oggi nel ns Paese: vi sembrano seriamente ordinate nei requisiti, nella preparazione, nella autorità, nelle dotazioni e nell'armamento?

Elite
03-04-13, 00: 15
Alex 1990 nessuno ha detto che Finanzieri e Carabinieri siano più adatti rispetto ad una GPG a fare antipirateria per cui se dobbiamo scrivere qualcosa facciamolo con cognizione.

Ladone...la frase regola d' ingaggio ha un significato che si addice ad ogni tipo di discorso al quale ci si può riferire (come dicevi anche tu) perciò, che ti piaccia o no, invece di fare commenti superflui vediamo di analizzare per bene, insieme la situazione.

Mib...e Ladone state facendo degenerare una discussione seria in un litigio che rasenta parecchio l' età puerile. Ora, o la finite, oppure entrambi andrete a risolvere i vostri problemi da un' altra parte.
Vedete...qua gli scambi di idee sono sempre ben accetti ma devono essere finalizzati a far crescere il livello del thread e non a renderlo un' aula...
Siccome in passato gli avvisi sono stati abbondanti, adesso si cambia tono e se a qualcuno non sta bene...pazienza.

mib
03-04-13, 00: 24
Alex1990 non voleva sicuramente offendere nessuno nè ironizzare su nessuna figura professionale, nè privata nè statale. Io avevo capito che il suo intervento era per fare degli ipptetioci esempi e dire che nesuno, senza adeguato addestramento, può fare serimente anti-pirateria al posto dei militari o dei contractyor ampiamente addestrati. Nessuno....fosse anche un carabiniere o un finanziere, senza offenderli ma invece prendendo atto che, pur erssendo dei tutori dell'ordine statali, senza know-how non saprebbero come svolgere tale compito. Era per dire, per fare un esempio, non per tirarli dentro al discorso :)

Elite
03-04-13, 00: 29
Mib...forse ho dedotto male io il post di Alex e qual' ora fosse così mi scuso.
Ora il discorso si chiude e si riprende a parlare dell' argomento originale del thread. E grazie per la collaborazione.

mib
03-04-13, 00: 32
Solo Alex1990 potrà far luce :D

Ladone
03-04-13, 00: 41
Non contesto la moderazione, ma vorrei capire per non ri-sbagliare: quindi posso andare sulle pagine di polizia, carabinieri e polizia locale e rivolgermi col dovuto rispetto a sbirri, carramba e pizzardoni? e nel descrivere una situazione dove gli agenti si saranno ritrovati nei pasticci loro malgrado, catalogarli tra i "dilettanti": se qualcuno mi contesta verrà puntualmente ripreso dalla moderazione.

Funziona così?

Allora mi scuso pubblicamente con tutti i partecipi per i miei inutili interventi in difesa di una categoria qualificata come Guardie Giurate, cui appartengo da oltre un quarto di secolo con onorato servizio e che mi sono sentito di preservarne le qualità in questo spazio dedicato, perché volgarmente declassata a dilettanti metronotte.

Non ho contestato la moderazione, spero si sia capito. Altrimenti, se saranno presi provvedimenti di qualsiasi tipo... pazienza.

Alex1990
03-04-13, 07: 16
Esatto il mio intento era proprio quello :)

Credo che bisogna aver ricevuto un buon addestramento molto specifico a prescindere dalla categoria ( CC, Gdf, Gpg, Contractors) per imbattersi contro i pirati, non a caso mandano i San Marco.

Tornando al discorso iniziale: Spero tanto che istituiscano nuovi IVP adatti, oppure squadre apposite nei grossi IVP, oppure ancora istituire un " albo degli abilitati" tra i vari IVP sperando ovviamente che il corso previsto dal DM sia qualcosa di veramente serio e non le solite schifezze.

Io spero anche che questi ultimi DM siano " elementi precursori" ad una riforma radicale del settore.

Elite
03-04-13, 08: 37
Non contesto la moderazione, ma vorrei capire per non ri-sbagliare: quindi posso andare sulle pagine di polizia, carabinieri e polizia locale e rivolgermi col dovuto rispetto a sbirri, carramba e pizzardoni? e nel descrivere una situazione dove gli agenti si saranno ritrovati nei pasticci loro malgrado, catalogarli tra i "dilettanti": se qualcuno mi contesta verrà puntualmente ripreso dalla moderazione.

Funziona così?

Allora mi scuso pubblicamente con tutti i partecipi per i miei inutili interventi in difesa di una categoria qualificata come Guardie Giurate, cui appartengo da oltre un quarto di secolo con onorato servizio e che mi sono sentito di preservarne le qualità in questo spazio dedicato, perché volgarmente declassata a dilettanti metronotte.

Non ho contestato la moderazione, spero si sia capito. Altrimenti, se saranno presi provvedimenti di qualsiasi tipo... pazienza.

Assolutamente no! Non funziona così, difatti sono stato il primo ad intervenire a tutela della categoria GPG invitando ad identificarla per come le si addice o sbaglio? E non mi sembra che sia stato permesso a qualcuno lasciando impunito il fatto, di infangare la tua persona o le GPG...

Il problema è che quando il discorso scende sul personale e diventa un incontro (scontro) a due, bisogna deviare il tutto sui messaggi privati e contattare lo Staff che adotterà le dovute contromisure per stoppare chi ha originato il flame ed eventualmente chi gli sta dando seguito.


Non ho contestato la moderazione, spero si sia capito.
Veramente non si è capito. Ad un richiamo di moderazione si risponde e si chiedono delucidazioni in privato.

Spero che il discorso si chiuda qua e buona continuazione.

beowuff
03-04-13, 09: 21
Scusate se mi intrometto, ma volevo chiedere, gli IVP cosa ne pensano della novità? Voglio dire, dato per certo che l'armamento oltre che l'addestramento sono del tutto inadeguati, se fossi il proprietario di un IVP non manderei tanto a cuor leggero miei dipendenti a fare servizio antipirateria essendo così poco tutelati, anche se gli armatori pagassero fior di quattrini per averli a bordo.
E gli stessi armatori si fideranno, viste le premesse, a fare un contratto con un IVP? Cosa vieta ad un armatore a rivolgersi a una PMC straniera?

mib
03-04-13, 09: 39
Io spero anche che questi ultimi DM siano " elementi precursori" ad una riforma radicale del settore.
Magari discutendone anche in sede europea...perchè no?



anche se gli armatori pagassero fior di quattrini per averli a bordo.
Con questi presupposti, credo che gli IVP manderebbero pure gli impiegati dell'ufficio amministrazione, in missione sulle navi ehehehe :D :D



Cosa vieta ad un armatore a rivolgersi a una PMC straniera?
Lo vieta la legge italiana. Se la nave batte una bandiera di una nazione, l'armatoredovrà attenersi alle leggi di una data nazione. Allora o le registra con bandiera UK e fa salire tutti i contractor inglesi che vuole (in quel paese non ci sono problemi di sorta) oppure, se vuole mantenere la bandiera italiana, dovrà sottostare a cio che dice il governo italiano con le sue leggi.
Ho citato l'UK ma sono certo che esistono anche altri paesi permissivi e un pochino più regolamentati, sotto questo punto di vista.

Per il discorso nazionalità bandiere, nazionalità armatore, ecc....sicuramente BSK saprà spiegare meglio di me.

ale66
03-04-13, 13: 24
Scusate , cosa si deduce , che per effettuare i servizi di vigilanza navale é necessario avere una preparazione adeguata , la quale o la si detiene per pregresse esperienze ,anche di natura militare, o tramite l'addestramento serio che comporta sopratutto notevoli investimenti a livello di risorse umane, ebbene , nell'immediato esiste in Italia una società di vigilanza che possa fare tutto ciò ? La risposta è no, senza mettere in mezzo metronotte, sbirri e varie ed eventuali.

Alex1990
03-04-13, 13: 34
Scusate , cosa si deduce , che per effettuare i servizi di vigilanza navale é necessario avere una preparazione adeguata , la quale o la si detiene per pregresse esperienze ,anche di natura militare, o tramite l'addestramento serio che comporta sopratutto notevoli investimenti a livello di risorse umane, ebbene , nell'immediato esiste in Italia una società di vigilanza che possa fare tutto ciò ? La risposta è no, senza mettere in mezzo metronotte, sbirri e varie ed eventuali.

Scusa la pignola rettifica, si chiamano non a caso Istituti di Vigilanza Privata come riconosciuti dall'ordinamento giuridico e dal vocabolario: " Ente pubblico o privato istituito per perseguire fini di interesse generale ( Sabatini Coletti) "
Almeno noi di MF chiamiamoli con i giusti termini.

Comunque la risposta è ovviamente no: Noi Gpg non siamo i San Marco nemmeno i Lagunari, magari qualcuno ha prestato servizio nelle FF.AA, ma non vuol dire niente.
Per questo motivo auspicavo la nascita di IVP ad hoc " specializzato" oppure Gpg da attingere da un albo degli abilitati ( per poi andare a pagare individualmente l'IVP di appartenenza)

mib
03-04-13, 13: 43
E la differenza con una PMC specializzata in antipirateria quale sarebbe, quindi?

Le alltre nazioni, a volte, si rivolgono ad aziende (o "istituti di vigilanza privata") che offrono personale specializzato, cioè che ha seguito dei corsi antipirateria. Che poi le aziende, siano ditte, agenzie, PMC (Private Military Company) o altro, poco iomporta, è solo forma.

Ma la sostanza mi pare rimanga la stessa.

In italia la parola "mercenario" fa ancora molta paura e/o ribrezzo, ma anche se cambi nome (addetti alla vigilanza, ecc ecc...) sempre gli stessi lavori fanno e sempre con gli stessi meccanismi funzionano

Ladone
03-04-13, 15: 20
Scusate se mi intrometto, ma volevo chiedere, gli IVP cosa ne pensano della novità? Voglio dire, dato per certo che l'armamento oltre che l'addestramento sono del tutto inadeguati, se fossi il proprietario di un IVP non manderei tanto a cuor leggero miei dipendenti a fare servizio antipirateria essendo così poco tutelati, anche se gli armatori pagassero fior di quattrini per averli a bordo.
E gli stessi armatori si fideranno, viste le premesse, a fare un contratto con un IVP? Cosa vieta ad un armatore a rivolgersi a una PMC straniera?
Il servizio non è obbligatorio per gli ivp. Anzi, ci saranno delle aziende specializzate in questo tipo di contratti (vedi mio post #41). Per il resto è mero business. Già succede che le guardie sono mandate allo sbaraglio in servizi di scorta, nella maggior parte dei casi della vigilanza, incuranti delle minime regole sul lavoro.
Per esempio i blindati, puntualmente sono rapinati, puntualmente qualcuno si fa male o addirittura ci lascia la vita. Va bene agli ivp, va bene al cliente, va bene alle istituzioni, va bene alle guardie e non cambia niente.
Invece, per quanto riguarda le PMC - come più volte ribadito - in Italia non sono consentite, perché inglobate nel mercenariato.

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Scusate , cosa si deduce , che per effettuare i servizi di vigilanza navale é necessario avere una preparazione adeguata , la quale o la si detiene per pregresse esperienze ,anche di natura militare, o tramite l'addestramento serio che comporta sopratutto notevoli investimenti a livello di risorse umane, ebbene , nell'immediato esiste in Italia una società di vigilanza che possa fare tutto ciò ? La risposta è no, senza mettere in mezzo metronotte, sbirri e varie ed eventuali.
La risposta invece è si. Forse non si conosce a pieno il settore e la realtà di alcuni colossi della VP. Lo stato tanto si è prodigato per frammentare verità di questo genere. In vero, la soluzione è dietro l’angolo ed è la colonna portante di tutti i servizi. Le mansioni di VP non sono facoltative ma ordinate sia per l’impresa che per il cliente. Quindi, un armatore, indifferentemente dai costi, sarebbe ordinato ad avere una scorta per determinate rotte. Tradotto, vuole dire che i prezzi contrattati tra ivp e armatore supplirebbero le spese affrontate per affrontare i compiti. Questo succede già in scala minore per gli altri servizi: il regolamento impone agli imprenditori di avere un budget che supporti l’organizzazione del mestiere ordinando ad altri realtà possibili solo a fronte di una vigilanza armata, e questi diventano clienti volenti o nolenti indifferentemente dai costi.

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E la differenza con una PMC specializzata in antipirateria quale sarebbe, quindi?

Le alltre nazioni, a volte, si rivolgono ad aziende (o "istituti di vigilanza privata") che offrono personale specializzato, cioè che ha seguito dei corsi antipirateria. Che poi le aziende, siano ditte, agenzie, PMC (Private Military Company) o altro, poco iomporta, è solo forma.

Ma la sostanza mi pare rimanga la stessa.

In italia la parola "mercenario" fa ancora molta paura e/o ribrezzo, ma anche se cambi nome (addetti alla vigilanza, ecc ecc...) sempre gli stessi lavori fanno e sempre con gli stessi meccanismi funzionano
La differenza è “semplicemente” giuridica: gli IVP e le Gpg sono parte integrante di legge che li pone come unica realtà privatistica a sussidio, complemento e ausilio alle FF.AA.

Se i meccanismi sono gli stessi - cosa che vado ribadendo da un pezzo - è deducibile che anche per la VP sono raggiungibili medesimi obiettivi qualificando il personale per categorie, requisiti, formazione e quanto altro.

mib
03-04-13, 15: 31
Ma scusa, detta in altre parole, non sarebbe come se si liberalizzassero le PMC italiane ad operare su suolo italiano? (nave italiana=suolo italiano)

Ladone
03-04-13, 18: 59
No, perché le gpg sono legiferate ad hoc per il governo italiano; mentre le PMC, sempre per il governo IT non lo sono.

ale66
03-04-13, 19: 48
Bene, se siamo in grado di imbarcare personale preparato meglio così, armatore paga gli istituti ricevono e il servizio viene effettuato.
Da ignorante in materia le tempistiche quali sarebbero?

beowuff
03-04-13, 20: 30
Il servizio non è obbligatorio per gli ivp. Anzi, ci saranno delle aziende specializzate in questo tipo di contratti (vedi mio post #41). Per il resto è mero business. Già succede che le guardie sono mandate allo sbaraglio in servizi di scorta, nella maggior parte dei casi della vigilanza, incuranti delle minime regole sul lavoro.
Per esempio i blindati, puntualmente sono rapinati, puntualmente qualcuno si fa male o addirittura ci lascia la vita. Va bene agli ivp, va bene al cliente, va bene alle istituzioni, va bene alle guardie e non cambia niente.
Invece, per quanto riguarda le PMC - come più volte ribadito - in Italia non sono consentite, perché inglobate nel mercenariato.

Quindi questo vuol dire che per assurdo io, diciottenne incensurato, domani mi trovo questo IVP, mi assumono, mi fanno avere il PDA per difesa personale, mi fanno fare un corso magari manco spiegandomi com'è fatta una nave in modo tale da perdermi il primo giorno d'imbarco (e potenziamente facendolo pagare a me), e poi mi spediscono nell'Oceano Indiano per chissà quanto tempo armato addirittura di pistola che probabilmente acquisterò io, e fucile a canna liscia che spero mi compri l'IVP dato che io non ho abbastanza soldi da spendere (tanto vale che mi munisca di arco, frecce e olio bollente da buttare giù dalle fiancate della nave se qualche buontempone tenta l'arrembaggio...)?

Alex1990
03-04-13, 21: 30
Quindi questo vuol dire che per assurdo io, diciottenne incensurato, domani mi trovo questo IVP, mi assumono, mi fanno avere il PDA per difesa personale, mi fanno fare un corso magari manco spiegandomi com'è fatta una nave in modo tale da perdermi il primo giorno d'imbarco (e potenziamente facendolo pagare a me), e poi mi spediscono nell'Oceano Indiano per chissà quanto tempo armato addirittura di pistola che probabilmente acquisterò io, e fucile a canna liscia che spero mi compri l'IVP dato che io non ho abbastanza soldi da spendere (tanto vale che mi munisca di arco, frecce e olio bollente da buttare giù dalle fiancate della nave se qualche buontempone tenta l'arrembaggio...)?

Non fare lo spiritoso, sai benissimo che non sarà così.
Inizia a 18 anni a farti assumere in un IVP, poi potrai smettere di giocare con l'arco e le frecce.
Stiamo appunto discutendo su chi ci dovrà andare e aspettiamo di avere aggiornamenti sui corsi organizzati dal Ministero.

Non si può negare l'esistenza di IVP osceni ( ai quali stanno mettendo i bastoni fra le ruote con i requisiti del Decreto Maroni) ma ricordati che in Questura esiste un ufficio che lavora sull'operato delle GPG e degli IVP, sanno tutto quello che fai ogni giorno e se qualcosa non è chiaro si fanno sentire.

beowuff
03-04-13, 23: 12
Non fare lo spiritoso, sai benissimo che non sarà così.
Inizia a 18 anni a farti assumere in un IVP, poi potrai smettere di giocare con l'arco e le frecce.
Stiamo appunto discutendo su chi ci dovrà andare e aspettiamo di avere aggiornamenti sui corsi organizzati dal Ministero.

Non si può negare l'esistenza di IVP osceni ( ai quali stanno mettendo i bastoni fra le ruote con i requisiti del Decreto Maroni) ma ricordati che in Questura esiste un ufficio che lavora sull'operato delle GPG e degli IVP, sanno tutto quello che fai ogni giorno e se qualcosa non è chiaro si fanno sentire.

Senza offesa per nessuno, ma non ho intenzione di diventare GPG, tanto quanto non voglio fare il Vigile del Fuoco o il pilota di caccia; era, come specificato nella prima riga, un ragionamento per assurdo.
Stavo solamente facendo notare come si voglia far fare lo stesso lavoro che fanno le PMC avendo operatori armati fino ai denti, a GPG che, in base alla normativa attuale, potranno usufruire esclusivamente di pistola e fucile a pallettoni.
Su chi ci va mi pare chiaro, ovvero GPG dipendenti da un IVP, per quanto riguarda i corsi, non sono un esperto, ma spero per chi li frequenta che siano una cosa seria e non una baggianata.

mib
04-04-13, 00: 43
Stavo solamente facendo notare come si voglia far fare lo stesso lavoro che fanno le PMC avendo operatori armati fino ai denti, a GPG che, in base alla normativa attuale, potranno usufruire esclusivamente di pistola e fucile a pallettoni.
Una grande verità con cui dovranno fare obbligatoriamente ed inevitabilmente i conti.

Ladone
04-04-13, 00: 57
Ci stiamo girando attorno. Mi pare sia emerso che:
- le PMC non trovano attualmente spazio;
- le Gpg potrebbero fare altretanto se leggi e norme le qualificheranno a puntino, ma esperienza insegna che così non sarà.

Ergo le soluzioni potenziali sono due, ma sicuramente sarà scelta una terza:
1. si qualificano le gpg. Non succederà, anzi non è suuccesso.
2. si riforma la legge e si introducono le PMC. Succederà ancor meno, per gli stessi motivi (ma posti con ancora più vigore) per cui non si vogliono Gpg efficaci e capaci;
3. si autorizzano Gpg a bordo. Soluzione terminale: le guardie sono inefficaci nell'antirapina e sui blindati: lo saranno anche sulle navi.

Elite
04-04-13, 10: 01
Soluzione terminale: le guardie sono inefficaci nell'antirapina e sui blindati: lo saranno anche sulle navi.

Per cui ci ritroveremo nella migliore delle ipotesi con GPG "sequestrate" insieme a navi ed equipaggi. Benissimo!

ale66
04-04-13, 11: 50
Non fare lo spiritoso, sai benissimo che non sarà così..
Per dire che non sei d’accordo con un determinato discorso sarebbe opportuno esordire diversamente , si rischiano a seconda gli utenti di innescare inutili flame.

Ladone
04-04-13, 16: 34
È quello per cui mi prodigo da tempo rendere noto: le competenze Statali, che non regolano con le dovute attenzioni la funzionalità effettiva degli istituti, per fini terzi trovando evidentemente più opportuno lasciare apparire all’opinione pubblica, quello che potrebbe essere una potenziale sinergia d’appoggio con le Forze dell’Ordine, come un’armata brancaleone.
Quindi la mia posizione che a volte sembra sopravvalutare la categoria per poi subito dopo sminuirla, è invece dettata dal fatto che la VP privata potrebbe essere regolamentata in modo professionale e allora non servirebbero le PMC, ma invece, volutamente non lo è, trovando GIÀ giustificazioni sotto il naso di tutti quando sono compiuti ripetutamente atti che denotano la totale mancanza di professionalità, che puntualmente finiscono nell’oblio. E così succederà anche sulle navi.
A questo punto sarebbe meglio accettare le PMC, ma per natura del concetto sopra esposto, dove il governo che non vuole rendere professionale una categoria già giuridicamente fatta apposta, figuriamoci se si porta in casa dei professionisti equiparati a mercenari!

Queste sono le solide basi su cui deve partire la questione, altrimenti si rischia di girarci attorno, proprio come vogliono i promotori di queste assurdità.

Elite
04-04-13, 17: 15
Concordo su quanto scritto. Gira e rigira il discorso ruota intorno allo stesso punto.

Point Man
04-04-13, 17: 19
Per cui ci ritroveremo nella migliore delle ipotesi con GPG "sequestrate" insieme a navi ed equipaggi. Benissimo!

Inutile stare a girarci intorno....quello che ci vuole è selezione, addestramento militare, armi automatiche e autorizzazione ad usarle a scopo intimidatorio. Fine della storia.
Diversamente vuol dire che avere le guardie a bordo o non averle è la stessa identica cosa.

Comunque Ladone dicevo che non ho visto nulla di ufficiale pensando ad esempio ai criteri di selezione e addestramento.. D'accordo che è ufficializzato il "chi". Ma ciò che più importa è il "come".

mib
04-04-13, 17: 24
quello che ci vuole è selezione, addestramento militare, armi automatiche e autorizzazione ad usarle a scopo intimidatorio. Fine della storia.Esattamente come una normalissima PMC, o come facevo io in Africa, quando lavorama per proteggere impianti e dipendente della BP, ad esempio

Ladone
04-04-13, 18: 24
Inutile stare a girarci intorno....quello che ci vuole è selezione, addestramento militare, armi automatiche e autorizzazione ad usarle a scopo intimidatorio. Fine della storia.
Diversamente vuol dire che avere le guardie a bordo o non averle è la stessa identica cosa.

Comunque Ladone dicevo che non ho visto nulla di ufficiale pensando ad esempio ai criteri di selezione e addestramento.. D'accordo che è ufficializzato il "chi". Ma ciò che più importa è il "come".
Cioè, quello che il governo vuole nettamente separato tra "stato" e "privato", e per questo considerando merceneri i contractors.
Forse non si è ben capito la "macchina governativa" cui abbiamo a che fare: poco tempo fa, dall’ultimo colloquio al Viminale l'Associazione Centro Studi Sicurezza sezione Guardie Giurate nella 4209, di iniziativa governativa, ha fatto includere, tra gli altri emendamenti, uno in particolare che conteneva la richiesta di una divisa unitaria per tutta la categoria (con stemmi e loghi identificatori aziendali). Ebbene la richiesta è stata respinta con forza al limite dello sdegno, facendo intendere problemi di sicurezza nazionale....

Poin Man, l'addestramento è "quntificato nel come" come da sempre succede ordinando... corsi specifici aziendali con frequenza obbligatoria. Oltre a trasformare in business pure questo (gli addestramenti saranno tenuti da altre società qualificate, ma private quindi a pagamento), succederà quello che già succede attualmente per i corsi ordinati alle gpg: clientelismo tra IVP e società di addestramento; richiesta di pre-attestati a spese delle guardie invece che dell'ivp, per essere assunti (illegale); corsi inadeguati basati sulla filosofia del risparmio, per fare l'esempio più o meno come succede per le patenti comprate...

Benvenuti in Italia.

Ladone
04-04-13, 20: 35
...ha, dimenticavo, come da sempre succede per qualsiasi corso, le lezioni saranno svolte nel tempo libero dei dipendenti e non in orario di lavoro (pure in barba alle leggi sul lavoro). Si spera retribuite come lavoro, ma per dirla tutta, i corsi obbligatori al TSN non lo sono mai stati...

Darkseed
06-04-13, 21: 15
Con il permesso di Point Man, posto questo link (http://www.earmi.it/diritto/leggi/pirati.html) a un articolo di Edoardo Mori che contiene una disamina interessante sul decreto in questione, sia dal punto di vista giuridico che pratico.

mib
06-04-13, 21: 34
Letto tutto e....come volevasi dimostrare Ahahahah

Ladone
07-04-13, 01: 22
...capite che il problema di fondo è il governo che continua a normare la materia in modo incapace addirittura contravvenendo a leggi superiori?!!

Elite
07-04-13, 10: 03
Con il permesso di Point Man, posto questo link (http://www.earmi.it/diritto/leggi/pirati.html) a un articolo di Edoardo Mori che contiene una disamina interessante sul decreto in questione, sia dal punto di vista giuridico che pratico.

Non merita nè commenti nè tantomeno di esserr letto. Che scandalo...

Darkseed
07-04-13, 10: 16
Non merita nè commenti nè tantomeno di esserr letto. Che scandalo...
Su cosa non sei d'accordo di preciso?

Elite
07-04-13, 10: 27
Su cosa non sei d'accordo di preciso?

Come su cosa:)? Facciamo prima a dire su cosa sono d' accordo...sul fatto che una GPG imbarcata a queste condizioni per quel tipo di servizio è perfettamente inutile, sottoposta ad alto rischio e non per ultimo che non è in grado neanche di tutelare le armi imbarcate.
È impensabile che si possa garantire un servizio di sicurezza in questo modo.

mib
07-04-13, 11: 37
E' quello che prevede la legge.
E' quello che c'è scritto
E' quello che stanno dicendo un po tutti
E' quello che i novellini o gli inesperti credono sia impossibile.
Il "no comment" ci starebbe pure (anche se io non li ho mai condivisi) ma credo che tutti abbiano il dovere di leggerlo e farsi un'opinione, schiarirsi le idee e non farsi illusioni.

Elite
07-04-13, 11: 44
E certo...non intendevo mica che va censurato. Intendo dire quanto espresso nel mio ultimo post. Quello era il senso della frase iniziale.

mib
07-04-13, 12: 23
:)

Ladone
07-04-13, 14: 13
Il malcontento che trasuda da tutti i pori della categoria è proprio frutto di una malagestione come questa. Sia in ambito lavorativo che operativo. Misteri dell'interno e del lavoro: un cane con due padroni muore di fame! Appena qualcuno mette il naso in una qualsiasi branchia del settore (piantonamenti, pattuglie, antirapina, scorte, eccetera; in questo caso l'anti-pirateria), si accorge di come le mansioni, le regole, i modi ordinati sono a dire poco incompetenti e spesso oltre le righe, rendendo inconsistente e ridicolizzando la classe delle Guardie Giurate.

Stardex
08-04-13, 08: 29
Io sinceramente non ci sto capendo più niente e sono davvero stufo di questo paese con la sua inetta burocrazia derivante da incapaci messi a scaldare delle poltrone!?
I corsi SSO (Ship Security Officer) riconosciuti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nonche' dalla Capitaneria di Porto, svolti secondo normativa IMO STCW e nel rispetto del codice ISPS, sono sempre esistiti.
Ma erano riservati al personale marittimo con minimo 12 mesi di navigazione effettiva registrati a libretto.

Ed ora?
Quali diavolo dovrebbero essere i corsi riconosciuti dal Ministero per svolgere questo mestiere??
E vi può partecipare chiunque aspiri a fare la Guardia Giurata?? I requisiti marittimi che fino a ieri dovevo rispettare, vanno a fare in c***o??? Forse si perché guardando le brochure del RINA mi sembra che i requisiti siano già cambiati!
Ma allora potevo evitare di perdere un anno di tempo, buttare via soldi per l'immatricolazione, i ca**o di corsi obbligatori per la sicurezza a bordo, le migliaia di visite mediche, i viaggi su e giu' dal Piemonte alla Liguria per la burocrazia infinita da svolgere solo ed esclusivamente di persona in Capitaneria ecc. ecc.

Tanto adesso basta essere aspirante GPG?!?.....sono stufo!! A questo punto viene da pensare seriamente di andarsene all'estero e al diavolo sto paese fallito, le sue leggi e la sua burocrazia del cavolo!

Point Man
08-04-13, 11: 55
Stardex, capisco benissimo la rabbia...non esagerare nei prossimi post però.. :)

Anzi, mi spiegheresti meglio che tipo di sicurezza trattano i corsi che hai fatto?

Stardex
08-04-13, 12: 11
BST (Basic Safety Training).
Tutti i marittimi devono svolgerlo per poter imbarcare...è uno dei requisiti minimi essenziali.
Prevede:

- PSSR (Personal Safety and Social Responsability)
- SS (Sopravvivenza e Salvataggio in Mare)
- AB (Antincendio Base)
- Primo Soccorso Medico-Sanitario e BLS (Basic Life Support)

ed in più ho svolto

- AA (Antincendio Avanzato)

Dopodichè, a seconda del tipo di nave su cui imbarchi, ci sono altri corsi sempre inerenti la sicurezza a bordo come ad esempio Familiarizzazione Gassiere, Chimichiere, Petroliere ecc. ecc.

Tutto questo, a spese del marittimo OVVIAMENTE (corso, viaggio, vitto, alloggio) ed obbligatorio per legge (senza non ti imbarchi neanche se piangi in Cinese).
I corsi ovviamente costano una fucilata perchè devono essere tutti secondo normativa IMO e riconosciuti dalla Capitaneria con tanto di esami al cospetto degli Ufficiali del corpo ecc. ecc.

Menate, menate, menate, costi, costi, costi....tutto solo per iniziare a lavorare e possedere i requisiti minimi obbligatori per legge....
Risultato: lavoro poco, proposte di imbarco rarissime e scadenti....leggi che cambiano, tempo perso, soldi buttati!?!?!

Al diavolo!!!!!!!!

Cmq l'idea finale era, smazzata tutta la burocrazia e speso quel che bisognava spendere, svolgere sti benedetti 12 mesi in navigazione internazionale ecc. ecc. o nazionale di classe A ecc. ecc. per poter poi finalmente accedere al corso SSO di antipirateria, antiterrorismo ecc. ecc. riservato al personale marittimo e via dicendo...
Ma ad oggi non ci capisco più niente!!?!?....e mi sono rotto le balle!

mib
08-04-13, 12: 29
Comprensibilissimo, Stardex, hai tutta la mia comprensione e solidarietà.

Mi rende perplesso il fatto che una cosa (come ad esempio i corsi) siano obbligatori, pagati dal lavoratore e costosissimi, tre ingradienti che mi danno la certezza che sia tutta un'enorma truffa, nata solo per fas soldi.
Obbligatorietà e alti costi mal si combinano, eticamente. Ecco perchè non mi quadra affatto.

Il concetto è che ste leggi non credo siano nate per creare nuovi lavoratori nel settore, ma per arricchirsi impartendo tali corsi a sprovveduti (con rispetto parlando verso Stardex, ovviamente)
Che dite, apriamo una "scuola" anche noi?

Stardex
08-04-13, 12: 35
Diciamo che in linea generale dovrebbe essere l'Armatore, una volta assunta la risorsa, a formarla....
Ma penso che questa situazione idilliaca sia molto rara.
Già vieni preso in considerazione di rado pur essendo pronto all'imbarco immediato, con tutti i titoli in regola (conseguiti a proprie spese)...specialmente se si è alla ricerca del primo imbarco.
Tanta concorrenza nazionale e non....poco lavoro...la formula perfetta per le aziende del campo formativo.

Point Man
08-04-13, 12: 47
Ok Stardex, sono corsi di Safety, non Security.

Stardex
08-04-13, 12: 48
Certo ma io l'ho scritto in Italiano.
Se vuoi (o meglio, SE VOLEVI perchè adesso le cose non mi sembrano più così chiare) mettere piede su una nave, prima di pensare a fare il Rambo, devi sapere cosa prevede "la Safety"...per non fare la fine del topo di sentina!

Ma ci avranno pensato i geniacci a tutto ciò?!

La cosa che mi fa ridere (alias: inca**are) è che io ho perso soldi, tempo e pazienza dietro a sto mare di burocrazia....
Adesso un qualunque impiegato delle agenzie di Vigilanza mi può passare davanti e bello bello diventare SSO senza neanche avere la minima idea di cosa sia un Ruolo d'Appello o un Safety Plan per dirne due a caso....
E che corso dovrebbero fare loro?!?!...lo stesso che avrei potuto fare io solo dopo mesi e mesi di navigazione e tutto ciò che ne comporta a monte?!?!?

Non fraintendetemi, non sono arrabbiato con la vostra categoria ma con sta EDIT che sfornano leggi assurde!




Occhio agli appellativi coloriti che poi passi guai...lo dico per te..

mib
08-04-13, 13: 13
una cosa obbligatoria non puo essere anchecostosa. E viceversa.

Inoltre, a rigor di logica, anche una guardia dovrebbe fare tutti quei corsi (pagati da....?) e, prima di fare l'antipirateria, farsi tutti 12 mesi di navigazione, sennò non c'è piu equità.

Dirò ora una cosa forse sciocca: io ho limitate conoscenze marittime, non ho navigato tanto, anzi pochissimo, ma so benissimo come si mette in sicurezza un sito, come si monta la guardia, come e cosa proteggere, come usare le armi e dispositivi di localizzazione (dai radar ai binocoli) Quindi mi chiedo: ma fare sicurezza anti-pirateria/anti-abbordaggio è così diverso dal fare sicurezza in un "fortino nel deserto"? In fondo si tratta sempre di un instalazione (nave, raffineria, caserma, ecc...) circondata dal nulla (mare, deserto, prateria...) e che uomini al'interno di essa devono evitare assalti dall'esterno. La filosofia, e quindi anche ledottrinedi difesa, son le stesse.
Con tali presupposti, non sarei anche io un candidato a tale ruolo? Altrimenti non capisco perchè tanta selettività.

Stardex
08-04-13, 13: 29
una cosa obbligatoria non puo essere anchecostosa. E viceversa.

Inoltre, a rigor di logica, anche una guardia dovrebbe fare tutti quei corsi (pagati da....?) e, prima di fare l'antipirateria, farsi tutti 12 mesi di navigazione, sennò non c'è piu equità.

Dirò ora una cosa forse sciocca: io ho limitate conoscenze marittime, non ho navigato tanto, anzi pochissimo, ma so benissimo come si mette in sicurezza un sito, come si monta la guardia, come e cosa proteggere, come usare le armi e dispositivi di localizzazione (dai radar ai binocoli) Quindi mi chiedo: ma fare sicurezza anti-pirateria/anti-abbordaggio è così diverso dal fare sicurezza in un "fortino nel deserto"? In fondo si tratta sempre di un instalazione (nave, raffineria, caserma, ecc...) circondata dal nulla (mare, deserto, prateria...) e che uomini al'interno di essa devono evitare assalti dall'esterno. La filosofia, e quindi anche ledottrinedi difesa, son le stesse.
Con tali presupposti, non sarei anche io un candidato a tale ruolo? Altrimenti non capisco perchè tanta selettività.

Tralasciando per un attimo la pirateria, una nave rappresenta un luogo di lavoro dove i rischi di natura ambientale e personale sono decisamente maggiori rispetto a qualsiasi altra realtà....specialmente a bordo di chimichiere, gassiere, petroliere.
Se in più aggiungiamo i rischi derivanti da azioni terroristiche...ecco spiegate le menate.

Come dici tu, il tuo profilo sarebbe sicuramente all'altezza di svolgere determinati compiti...ma solo dopo la dovuta preparazione in termini di "Safety".

In qualsiasi caso, noi cerchiamo di fare ragionamenti logici come ben hai affermato, in una realtà sempre più illogica però...quindi rinuncio a qualsiasi pianificazione del mio futuro.
Tanto è tutto tempo sprecato....e con questo me ne vado a mangiare ed a scaldare la poltrona per il resto del pomeriggio come tanto piace fare a qualche nostro amico...

Saluti.

mib
08-04-13, 13: 40
una nave rappresenta un luogo di lavoro dove i rischi di natura ambientale e personale sono decisamente maggiori rispetto a qualsiasi altra realtà....specialmente a bordo di chimichiere, gassiere, petroliere.
Se in più aggiungiamo i rischi derivanti da azioni terroristiche...ecco spiegate le menate.
Ma non è simile quindi a quando stavo negli impianti di estrazione in africa? anche lì, un colpo partito male o una sigaretta accesa nel posto sbagliato potevano farti peggiorare la giornata, anche senza minacce esterne :)
Basterbbe un lungo briefing mirato e chiunque, con esperienze adatte ovviamente, poteebbe fare anti-pirateria, no?

Senza contare che gasioere, petroliere e simili, hanno ben poco da esser saccheggiate e depredate dai pirati. Sono le navi container e le navi passeggeri ad essere una preda ambita dai pirati. Che fai, rubi il gas dalle gasiere? :D



Tanto è tutto tempo sprecato....e con questo me ne vado a mangiare ed a scaldare la poltrona per il resto del pomeriggio
Dai no, capisco il tuo pessimismo, ma ora hai dei titoli in piu che preima non avevi, hai maggiori conoscenze del settore, nulla puo davvero esser perduto, dai

Stardex
08-04-13, 13: 56
:-) Per "non sbagliare", rispetto ai rischi di un sito on shore, aggiungi le 4 emergenze principali: uomo a mare, emergenza generale, incendio a bordo ed abbandono nave.

Pirateria, terrorismo...il riscatto di una petroliera vale tanto quanto quello di una pax o di una porta container anche se su queste ultime hai più cianfrusaglie da rubare alla svelta :-)

Tu fai il BST, così ti impratichisci sulla vita a bordo e poi apriamo insieme un'agenzia di formazione dedicata agli SSO..io seguo le "questioni scolastiche" e tu quelle operative e pratico-formative!

mib
08-04-13, 14: 42
Stardex: l'idea non è male, ma credo che occorrerà aprire all'estero una realtà del genee: in italia sarebbe praticamente impossibile.

PanterBlu: le due guardie hano fatto bene: niente alzate di testa, sangue freddo e dopotutti soldi non sono i loro e sono assicurati. Hanno ridotto i rischi per la loro vita al minimo. Bravi. Un esaltato avrebbe dato la vita per difendere quei soldi.
Ma erano solo in due? Una volta erano in tre. E con cosa erano armati, pistola e fucile ca.12? E i rapinatori invece?

Stardex
08-04-13, 14: 55
Stardex: l'idea non è male, ma credo che occorrerà aprire all'estero una realtà del genee: in italia sarebbe praticamente impossibile.

Ah sicuramente! :am053

Alex1990
08-04-13, 15: 29
Non credo proprio che un aspirante GPG ti possa passare avanti.
Guarda che ci vogliono mesi anche per ottenere il decreto di nomina, caro Stardex ed è anche qua tutto a carico dell'aspirante!!

Prima di tutto bisogna trovare l'IVP che manifesta l'intenzione di assumerti, poi passi dalla Questura, poi dalla Prefettura, dalla stazione CC locale, poi dal medico di famiglia, poi all'Asl, poi al poligono per il maneggio, poi torni in Prefettura, infine dopo 4 mesi puoi lavorare.

Quindi non è che domani arriveranno manipoli di persone a svolgere i corsi che hai fatto.....

Ma purtroppo in Italia è generalmente così " se ci arrivano le guardie giurate" ormai ci arrivo anche io...

se invece fossimo visti con più " rispetto" dalla cittadinanza nessuno si permetterebbe di dire a chi di professione svolge mansioni di sicurezza certe critiche....

Guarda Stardex che nemmeno un neo poliziotto uscito dal corso sarebbe in grado di garantire un servizio anti-pirateria!

Darkseed
08-04-13, 16: 30
Ti capisco Alex1990; comunque da quello che ho letto fino adesso mi sembra che nessuno in questo thread voglia sminuire in alcun modo il lavoro e la professionalità delle GPG; anzi massimo rispetto da parte mia a quelli che salgono sui blindati.
Però qui stiamo parlando di personale da inviare in zone ad alto rischio per contrastare bande di criminali armate come guerriglieri jihadisti. Quale profilo professionale deve avere una persona che operi in questo contesto? Una volta risposta a questa domanda incrociamola con quello che ti consente l'ordinamento giuridico italiano, in base alla normativa sulle armi e sulla sicurezza. Come unico risultato ottieni che puoi contare solo su militari con esperienza alle spalle; in alternativa ti puoi solo rivolgere a una PMC estera che faccia quel normale lavoro che in Italia è considerato illegale.
Una volta (e se) approvato, il decreto non piegherebbe la realtà di queste cose.

Sbaglio?

mib
08-04-13, 16: 53
Non sbagli

Alex1990
08-04-13, 17: 01
Certo che non sbagli !
Sono della tua opinione e l'ho sempre sostenuto, ma nemmeno dire " posso essere superato da un qualsivoglia aspirante Gpg"
che non è proprio così!

Seconda cosa in Italia la tutela dei beni privata è affidata in via esclusiva a noi e non a chi supera i corsi antincendio, BLS o altro ( che poi facciamo anche noi, ma ovviamente in maniera più veloce). Questo Decreto ha semplicemente allargato le mansioni proprie delle GPG, anche se è arrivato troppo presto per come stanno le cose.

Ladone
08-04-13, 17: 27
Ti capisco Alex1990; comunque da quello che ho letto fino adesso mi sembra che nessuno in questo thread voglia sminuire in alcun modo il lavoro e la professionalità delle GPG; anzi massimo rispetto da parte mia a quelli che salgono sui blindati.
Però qui stiamo parlando di personale da inviare in zone ad alto rischio per contrastare bande di criminali armate come guerriglieri jihadisti. Quale profilo professionale deve avere una persona che operi in questo contesto? Una volta risposta a questa domanda incrociamola con quello che ti consente l'ordinamento giuridico italiano, in base alla normativa sulle armi e sulla sicurezza. Come unico risultato ottieni che puoi contare solo su militari con esperienza alle spalle; in alternativa ti puoi solo rivolgere a una PMC estera che faccia quel normale lavoro che in Italia è considerato illegale.
Una volta (e se) approvato, il decreto non piegherebbe la realtà di queste cose.

Sbaglio?
Stai dando una certa (e dovuta) impossibilità di risposta quale antipirateria la soluzione Guardie Giurate.
Ma non metti nello stesso piano inconcludente i militari (imbarcati con i problemi di gerarchia che abbiamo visto) e le PMC (indesiderate sul piano giuridico).
La tua soluzione sul piano "operativo" (e non militare come dici: le PMC non sono comunque militari), si snoda invece sul concetto di "professionalità". La possibilità di operatività, la capacità, le dotazioni e l'armamento, sono semplicemente frutto di un complesso di qualità, che se miratamente concepite con competenza possono essere riconosciute nei limiti indicati (che non sempre coincidono con quelli nel mentre previsti), ad una categoria come le Gpg, che sono proprio quel agognato parto di compromesso giuridico in servizi caratteristici delle ff.oo., ma compiuti in sede privata, al fine di non considerare la soluzione PMC per i motivi suddetti.
Il problema in toto è che il governo vuole mantenere uno status imprescendibile e per farlo, in maniera molto discutibile annulla qualsiasi intendimento con professionisti del mestiere, siano PMC che Gpg: i primi vietandoli; i secondi limitando la professionalità e i modi in maniera ridicola. Lo fa anche a costo di mantenere una soluzione inadeguata.
Il concetto è semplice: abbasso te per innalzare me!

mib
08-04-13, 17: 47
Abbassare altri per innalzarsi? Allora non dovevano mettere 6 marò su una nave (2 sottuficiali e 4 elementi di truppa) ma almeno mezza compagnia, ufficiali compresi, e tra l'altro dotati di armi pesanti e sistemi di comunicazione satellitari indipendenti da quelli della nave.
Sempre se si vogliono fare le cose per bene.....

Altrimenti si spera che i pirati prendano in ostaggio nave ed equipaggio e poi, con la scusa del pagamento del riscatto, si riclano soldi.

Oops, ho forse detto cose che gia sapevano tutti? Sorry

Stardex
08-04-13, 19: 21
Seconda cosa in Italia la tutela dei beni privata è affidata in via esclusiva a noi e non a chi supera i corsi antincendio, BLS o altro ( che poi facciamo anche noi, ma ovviamente in maniera più veloce). Questo Decreto ha semplicemente allargato le mansioni proprie delle GPG, anche se è arrivato troppo presto per come stanno le cose.

Come ho già detto...prima di pensare alla Security, bisognerebbe sapere come funzionano le basi per l'imbarco in Marina Mercantile e certe prassi erano obbligatorie per tutti...dal mozzo all'aspirante comandante di lungo corso.

Adesso, staremo a vedere...diventerete tutti marittimi magari.

Io non ho nulla contro la tua categoria ma non mi sta bene che vengano emanate con così tanta leggerezza certe leggi assolutamente fuori luogo perché questo, potrebbe vanificare gli sforzi fatti da tanti marittimi.

Staremo a vedere...
Ma ora mi chiedo...e per tutti gli Ufficiali di Marina Mercantile che già possedevano il titolo di SSO?
Come evolverà la cosa?
Ora dovranno interfacciarsi esclusivamente con team di GPG?
E la breve esperienza con le squadre militari? La archiviamo nel dimenticatoio a causa della situazione dei due Maro' abbandonati vergognosamente dal bel paese?!

Bha...come ho detto non ci sto capendo più nulla e forse questo era l'intento del legislatore...gettare maggiore confusione su una questione già mal gestita e delineata.

Ladone
08-04-13, 21: 48
Abbassare altri per innalzarsi? Allora non dovevano mettere 6 marò su una nave (2 sottuficiali e 4 elementi di truppa) ma almeno mezza compagnia, ufficiali compresi, e tra l'altro dotati di armi pesanti e sistemi di comunicazione satellitari indipendenti da quelli della nave.
Sempre se si vogliono fare le cose per bene.....

Altrimenti si spera che i pirati prendano in ostaggio nave ed equipaggio e poi, con la scusa del pagamento del riscatto, si riclano soldi.

Oops, ho forse detto cose che gia sapevano tutti? Sorry
Abbiamo già chiarito il concetto che differenzia il modus operandi tra militari e PMC da una parte; e Gpg dall'altra. Non stiamo discutendo, infatti, sull'organizzazione dei militari italiani sulle navi; bensì sull'inefficenza delle Gpg a bordo. Altrimenti saltiamo di paloin frasca.
Su questo principio - stavamo dicendo - il governo estranea le PMC e male organizza le Gpg. Infatti, rendendo comunque molto più efficace il lavoro di 2 sottuficiali e 4 elementi di truppa per capacità, dotazioni e armamento, a confronto di quello di un numero anche superiore di Gpg, addestrati e armati da civili. Anzi con regolamenti - come abbiamo visto - sotto di quelli civili!

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Ma ora mi chiedo...e per tutti gli Ufficiali di Marina Mercantile che già possedevano il titolo di SSO?
Come evolverà la cosa?
Ora dovranno interfacciarsi esclusivamente con team di GPG?
E la breve esperienza con le squadre militari?
Scusa, ma quando a bordo salgono i militari o gli operatori delle PMC, quale nicchia ben distinta occupano gli Ufficiali di Marina Mercantile che già possedevano il titolo di SSO nell'antipirateria in caso di attacco? Ecco, succede la stessa cosa con le Gpg.

mib
09-04-13, 01: 03
Scusa, ma quando a bordo salgono i militari o gli operatori delle PMC....
I militari che vi salgono non devono sottostare alle regole civili
Le PMC no salgono per niente.
Questo per quanto riguarda l'italia, perchè all'estero invece.....hanno tutte altre regole, non esiste lo strapotere delle capitanerie di porto gli infiniti corsi da fare per creare pratiche con cui iscriversi alla "Gente di Mare" ecc ecc ecc...
Hanno leggi diverse e, nella maggior parte dei casi, molti meno fronzoli ed ostacoli.

Gli altri paesi hanno una cultura politica concepita per agevolare il cittadino, non i governanti.

Ladone
09-04-13, 07: 56
Appunto. Proprio a questo volevo arrivare. Quindi i limiti sono solo mentali . Al di la del fatto che giuridicamente in Italia le PMC non sono riconosiute (cosa che ho affermato fin dall'inzio), si denota che le soluzioni esistono sia per un corpo militare che no. Il fatto che non si voglia trovare soluzioni per le Gpg, giuridicamente volute e riconosciute (riferito alle domande mosse da Stardex), sono meramente barriere ideologiche.

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I militari che vi salgono non devono sottostare alle regole civili
Troppo generalizzato. In vero, è proprio questo il problema di fondo che ha portato alle Gpg. Il capitano rimane l'unico comandante della nave e la diatriba spunta proprio dall'impossibilità che una unità militare sia al comando di un comandante della marina civile, ma allo stesso tempo anche il contrario. Da qui l'escamotage degli inappropriati modi accomodanti che abbiamo visto concludersi con comandi indiretti e poco "squadrati" che hanno portato alla vicenda Marò.

mib
09-04-13, 08: 40
Troppo generalizzato.
Allora la frase giusta, che avrei dovuto scrivere, era "I militari che vi salgono non dovrebbero sottostare alle regole civili" :)

Ladone
09-04-13, 16: 58
Tenuto conto della faccenda Marò, dove i fucilieri hanno comunque dovuto sottostare a delle regole burocratiche che hanno interessato in modo indiretto le direttive dell'armatore e del comandante in concertazione con la Marina Militare, direi che il "dovrebbero" ci sta proprio tutto.

Alex1990
29-10-13, 15: 52
Uscita la circolare attuativa- interpretativa del Ministero a riguardo:

http://www.vigilanzaprivataonline.com/?wpdmdl=223

mib
29-10-13, 20: 57
Bha....guardie giurate...io continuo a trovare la cosa terribilmente ridicola

CRI_Miles
30-10-13, 12: 40
Bha....guardie giurate...io continuo a trovare la cosa terribilmente ridicola

Beh, MIB, bisogna vedere a chi viene dato il decreto di GPG........
Tutto sommato, leggendo la circolare e i due allegati, specialmente il secondo, poteva andare molto peggio...
Comunque rimango dell'idea che, in pratica, saranno rarissimi, direi ininfluenti, i casi di GPG sui mercantili.

mib
30-10-13, 12: 59
Anche perchè, seriamente...con cosa saranno armati?
I militari inoltre, oltre a poter disporre di armamenti di gran lunga migliore (lanciarazzi, lanciagranate, visori notturni, mitragliatrici, ecc...) possono anche disporre di copertura, volendo: possono cioe chiamare rinforzi o copertura aerea o copertura Awacs.
Delle guardie giurate che chiedono? come saranno armati? che addestramento avranno?

Dai, pensare che il panzone che passeggia per il centro commerciale sia potenzialmente lo stesso che potrebbe andare a fare antipirateria su una nave lontano mesi da casa, la vedo dura. Poi, conoscendo i truffaldini istituti di vigilanza italiani, immagino se e quanto vengano pagati.
E poi non c'era l'iscrizione presso il registro della gente di mare? tutte le infinite visite mediche, timbri, certificati, eccc...? chi paga? L'armatore, l'istituto o il singolo?

Mi fido di piu ad avee dei militari professionisti a bordo, oppure, meglio ancora tenere a bordo un armadietto con delle armi lunghe con cui, in caso di bisogno, l'equipaggio possa difendersi da sè. Sarà meglio, no? Meno dispersività delle risorse. Piu ottimizazione (concetto sconosciuto in italia, però)

CRI_Miles
30-10-13, 13: 05
Il Decreto e la Circolare parlano di "armi automatiche". Ed è uno dei motivi per cui "pensavo peggio".... Per quanto riguarda "il panzone", ovvero il "vitocatozzo" di turno, è per ciò che dicevo, bisogna vedere a chi viene dato il decreto di GPG.. può essere dato anche a persone diverse, ben preparate e addestrate...
Per il resto sono ben d'accordo con te, come già espresso in altro topic.. solo che qualche punto della normativa non mi dispiace.. ecco tutto..
Ma ribadisco.. secondo me rimarrà tutto più che altro sulla carta...

mib
30-10-13, 13: 54
Il fattore "soldi" conterà molto, mi sa.
Sul fattore "armi" non so che pensare...
Invece sul fattore "copertura" è da farci un bel pensierino, anzi un pensierone. I militari possono contare su copertura, le guardie private purtroppo no.

Quindi, a sto punto, il gioco vale la candela? O costa meno pagare il riscatto ai pirati?

Alex1990
30-10-13, 15: 23
Beh Mib la prima cosa che ho notato è il tuo pensiero associativo: Guardia Giurata uguale panzone del centro commerciale.
come se nelle FF.OO. o peggio nelle FF.AA non si siano mai visti " panzoni " ....

D'accordo che sia meglio affidarlo alle FF.AA hanno tutti gli strumenti necessari, ma non credere che il VFP1 di turno sia tutta questa esperienza, sinceramente spero che nascano IVP specializzati ad hoc.
Io penso: Prima la riforma, istruzione, formazione operativa seria e qualifiche...poi possiamo parlarne di andare per mare e per cielo :)

Comunque al Senato si sta lavorando per proporre al Ministero la modifica al D.M. 269 / 2010 per migliorare ancora il settore.

mib
30-10-13, 15: 40
sinceramente spero che nascano IVP specializzati ad hoc.

Ci sono gia, stanno all'estero e sono le PMC, alcune delle quali proprio specializzate sull'antipirateria da anni e, dato che stanno all'estero, assumono anche gente che ha la fedina penale sporcata da una rissa al bar o dalla frequentazione di pregiudicati o dalle ingiurie e minacce (reati gravissssimi, mavva...va...) e operano tranquillamente con armi da guerra e visori notturni senza dover passare per le forche caudine del dover prendere un porto d'armi. Casomai una licenza SIA, quella si!!! Ed è quela licenza l'unica cosa che davvero servirà ai metronotte italiani (compresi i duri corsi per ottenerla) se vorranno fare antipirateria sopra le navi. Tutto il resto è mera burocrazia legislativa italica. Decreti-legge, riforme, bandi...tutta fuffa: che si obblighino ad avere la licenza SIA, come iin tutto il mondo, e che si liberalizzi il mercato, permettendo anche ad aziende stranioere, a PMC straniere, di poter lavorare anche sullenavi italiani.

- o mercato libero e globale
- o militari a bordo
- o armadietto armi per il solo equipaggio

Ogni altra soluzione comporterà piu incrocio, piu diramazioni, piu dispersione e molte piu leggi e leggine.

LeonardoUSAR
18-11-13, 05: 26
@MIB

La licenza SIA (Security Industry Authority) non è necessaria. Questo sarebbe, per chi non lo sa, il badge, un ID (tipo carta d'identità) con foto, validità, nome/cognome tuo, nome dell'azienda ecc, ma per poter lavorare come security guard sul territorio inglese (U.K.).

SIA sarebbe l'organizzazione responsabile della regolamentazione del settore della sicurezza privata nel Regno Unito.

Non penso che devi averlo nel caso in cui un'azienda inglese viene in Italia...

Qui subentra IMO/IMCO , questo è quello che ci interessa, quali sono i requisiti richiesti dall'IMCO per i SSO (Ship Security Officer)?
Perchè quei requisiti sono quelli che l'azienda deve far prendere ai SSO, a suo carico ovviamente.

IMO - (International Maritime Organization)
IMCO -(Inter-Governmental Maritime Consultative Organization), in pratica sono la stessa cosa.

Quindi prima vendono richiesti i requisiti TULPS (per quando riguarda l'Italia), poi quelli dell'IMCO.

I requisiti TULPS riguardano il personale armato, invece quelli dell'IMCO riguarda l'azienda o l'IVP, che gli devi fornire ai suoi dipendenti a suo carico (l'azienda paga per questi).

LeonardoUSAR
18-11-13, 05: 33
Ti capisco Ladone.
Questa materia secondo me, deve avere delle "regole d'ingaggio" abbastanza chiare.

I requisiti per l’uso graduale della forza o "regole d'ingaggio":


1. Avvertimenti verbali tramite l'uso di megafoni;

2. Uso di cannoni ad acqua e / o tubi idraulici ad alta pressione;

3. Colpi di avvertimento (tali da garantire l'incolumità dei potenziali aggressori)
In pratica sparare ad una distanza di circa 40/50 metri dall'imbarcazione.

4. Se nessuna delle 3 misure di sicurezza passiva non funziona, si spara verso gli aggressori.

Elite
18-11-13, 15: 12
Ma queste sono regole U.S.A. o in vigore nella vecchia Italia?

LeonardoUSAR
18-11-13, 20: 19
Ma queste sono regole U.S.A. o in vigore nella vecchia Italia?

Non sono regole USA, altrimenti era solo una, la no. 4 :roflmao:

http://www.analisidifesa.it/2013/11/le-regole-dingaggio-delle-guardie-anti-pirateria/

Elite
18-11-13, 23: 50
Risate a parte ringrazio per la delucidazione. In materia sono abbastanza regredito.

LeonardoUSAR
22-11-13, 07: 24
Risate a parte ringrazio per la delucidazione. In materia sono abbastanza regredito.

Di nulla Elite, mica io sapevo certe cose, solo grazie a mio Zio, che è Comandante di una di queste navi, sono riuscito a capire come funziona sta cosa.

Lui ha, come security, 6 ex US Army, che adesso lavorano come contractors. La paga è di $4.000 al mese, nessuna spesa per loro, tutto gratis, da biglietto aereo, vitto e alloggio ecc. Sono fuori per 2,3 fino a 6 mesi all'anno.

mib
23-11-13, 04: 18
Ho un dubbio: ma qualcuno ha letto i miei post e, soprattutto, ne ha capito il senso?

Elite
23-11-13, 10: 57
Ho un dubbio: ma qualcuno ha letto i miei post e, soprattutto, ne ha capito il senso?

Io si...più volte ed anche se sono un pò tardo ho realizzato che non sono di difficile comprensione :D

fruit
07-02-14, 12: 57
Il fattore "soldi" conterà molto, mi sa.
Sul fattore "armi" non so che pensare...
Invece sul fattore "copertura" è da farci un bel pensierino, anzi un pensierone. I militari possono contare su copertura, le guardie private purtroppo no.

Quindi, a sto punto, il gioco vale la candela? O costa meno pagare il riscatto ai pirati?

Come tutte le Guardie Giurate il problema dell'arma o "pezzo di ferro" come la chiamava il mio amico, ricade sulla guardia giurata stessa. Deve essere lui o lei a comprarla e assicurarsi del suo funzionamento e custodia. Questo vuol dire che se succede qualcosa é lui/lei ad essere responsabile. Le regole sono ben chiare secondo me. Come soldato privato, spari solo quando sono saliti a bordo e dopo che loro hanno sparato il primo colpo e lasci il corpo a bordo. Tutto il resto é un lusso per i militari di nazioni importanti.

mib
07-02-14, 14: 10
E allora è l'ennesima "bufala". Le ROE di un militare sono ben chiare e, in ambito antipirateria, esso puo sparre anche per primo, se vede un'incombente minaccia (magari non ad "altezza uomo").
Arriva la minaccia, si fanno segnalazioni, restano ignorate, si sparano colpi di avvertimento davanti alla barca affinchè il presunto equipaggio pirata veda gli spruzzi sollevati dai proiettili in acqua, se continua si mira al grupo motore, oppurew ad altre sovrastrutture dove non ci sono uomini. Se rispondono al fuoco, mirare per neutralizzare. Una guardia giurata mi dici che ROE c'ha? Quella di finire ammazzato con la sua Gabilondo usata, stretta in mano, mentre degli straccioni somali, armati di AK-47 (calibro 7,62, proiettili corazzati e funzionamento a raffica) gli sparano da tutte le partri? Lo vedi che non è un'opzione fattibile?

- Nazioni con leggi piu snelle possono permettersi di pagare un team anti-pirateria serio, bene armato e bene addestrato.
- Nazioni con le palle possono permettersi di avere protezione dalla propria marina militare (a bordo o a distanza)
- Nazioni coi soldi possono permettersi di tralasciare tutto cio e pagari i riscatti ai pirati, in caso di presa di ostaggi

Credo che l'italia rientri nella terza categoria: una mancviata di milioni di dollari la Farnesina non li ha mai negati a nessuno... altre che metronotte a bordo con pistoline!!

GGmax
09-02-14, 15: 32
Concordo con Mib.Solo sul fatto di pagare i riscatti resto un po,perplesso.Pagare un riscatto a quella gente,non e'certo il rimedio giusto o ultimo da usare.Anche perche'dopo:"ooh 'questi pagano!Sequestriamo a randa!"(non dimentichiamo che sono soldi nostri).Abbiamo visto e sentito molte volte che lo Stato,quando vuole,dimosta la sua forza.Come Mib giustamente dice:un bel team antipirateria addestrato per quel tipo di servizi.Secondo me questi emendamenti sono stati fatti apposta per fare bella figura con la comuita'internazionale.Tanto se "pecca"un metronotte(come dice Mib)o un mercenario chi se ne accorge?e chi lotta per 2 o 3 anni per farlo ritornare a casa?....a voi l'ardua sentenza...

mib
09-02-14, 16: 17
Sono perplesso anchio, GGmax, ma sui riscatti, ormai lo sanno tutti, è il segreto di pulcinella, che la Farnesina ne ha pagati eccome (vedi il caso delle "due Simone"" e altri, in medio oriente). Quindi sfondo una porta aperta.

mib
15-02-14, 18: 56
News sull'argomento pirateria: Nave francese e aereo giapponese libreano equipaggio indiano da pirati somali: http://www.qelsi.it/2014/unita-europea-antipirateria-salva-undici-indiani-catturati-dai-pirati-somali/

ilshardana
02-03-14, 09: 36
Concordo con Mib.Solo sul fatto di pagare i riscatti resto un po,perplesso.Pagare un riscatto a quella gente,non e'certo il rimedio giusto o ultimo da usare.Anche perche'dopo:"ooh 'questi pagano!Sequestriamo a randa!"(non dimentichiamo che sono soldi nostri).Abbiamo visto e sentito molte volte che lo Stato,quando vuole,dimosta la sua forza.Come Mib giustamente dice:un bel team antipirateria addestrato per quel tipo di servizi.Secondo me questi emendamenti sono stati fatti apposta per fare bella figura con la comuita'internazionale.Tanto se "pecca"un metronotte(come dice Mib)o un mercenario chi se ne accorge?e chi lotta per 2 o 3 anni per farlo ritornare a casa?....a voi l'ardua sentenza...

scusate se mi permetto .
ma a cosa serve un team antipirateria ? abbiamo i nostri amati incursori della marina per un eventuale intervento di sequestro da parte di pirati.

beowuff
02-03-14, 11: 45
scusate se mi permetto .
ma a cosa serve un team antipirateria ? abbiamo i nostri amati incursori della marina per un eventuale intervento di sequestro da parte di pirati.

Servirebbe ad evitare il sequestro:)

mib
02-03-14, 14: 38
Riscatto:
- se viene preso in ostaggio un team antipiratera (militare o privato), toccherà alla Farnesina pagare il riscatto. Con soldi nostri.
- se viene preso in ostaggio un equipaggio di una nave, senza team antipirateria a bordo, il riscatto lo paga la società armatrice. Che i miliardi li ha eccome,fidatevi.


scusate se mi permetto .
ma a cosa serve un team antipirateria? abbiamo i nostri amati incursori della marina
E' quello, infatti, il team antipirateria.
Ci sarebbe da addestrare appositamente alcuni di loro, per formare un apposito team antipirateria che fa solo quello. Da dove li prenderesti? Ma ovvio: dal San Marco ;)


Io non voglio mancare di rispetto nè ad operatori statali, nè a quelli privati (tra l'altro io sarei uno di questi ultimi), ma bisogna rendersi conto che, in nazioni come l'italia, non si possono attuare certe misure come negli altri paesi.
La prima cosa da fare, la primissima, da parte di una società armatrice per combattere la pirateria, sarebbe quella di cambiare bandiera di registrazione delle navi che passano per le rotte piu rischiose.
Battere una bandiera italiana è del tutto fuori luogo, in quelle aree, oltre che ridicolo: non puo esserci un armadietto blindato a bordo, con dentro le armi, nessun membro dell'equipaggio puo usare armi per difendersi, nessun membro dell'equipaggio puo essere addestrato adeguatamente, non si possono imbarcare armi adatte (mortai, mitragliatrici, RPG, fucili da cecchino), esattamente come se si fosse all'interno dei confini nazionali. Troppe limitazioni burocrariche.
Meglio quindi registrare la nave sotto una bandiera la cui nazione è molto piu liberale nel campo delle armi.

Inutile imbottire le navi italiane di marò, se poi le ROE sono ridicole e i rischi non commisurati. Quindi metterci dei Marò o metterci dei metronotte non cambia la sostanza: avranno entrambi le mani legate. Sarà solo una pagliacciata per far vedere al mondo che "qualcosa si sta facendo" mentre, in realtà, è solo facciata, è solo una recita.

Piu pratico, piu logico, sarebbe invece offrire copertura ai navigli mercantili tramite sateliti e una flotta militare, non importa di quale nazionalita: se ci fosse un serio e preciso accordo internazionale, una flotta militare (appartenente a uno qualsiasi dei paesi di tale accordo) roteggerebbe a distanza qualsiasi nave mercantile delle stese nazioni.
Così vedremo la Royal Navy proteggere navi italiani, la Marina Militare Italiana proteggere nave russe, la US Navy proteggere navi tedesche. Tutti proteggerebbero tutti, secondo le loro possibilità numeriche (Italia, UK e Danimarca, ad esempio, darebbero meno unità della US Navy, ovviamente).

Ocorre usare la testa, quindi, non la pancia, non lo spirito, non il cuore. La testa. Team cazzuti fatti di palestrati pelati e tatuati, con occhiali da sole all'ultima moda, coi Crispi ai piedi e che si credono superfighi, ne ho visti anche troppi, non servono a nulla, sono ridicoli, e non fanno molta strada.
E sono sul campo da quasi 20 anni ormai.

ilshardana
04-03-14, 17: 31
secondo me metterci le gpg sarebbe peggiorare le cose ( con quale preparazione e armi ?)
esistono gia' problematiche inerenti al trasporto valori ,in merito a preparazione e dotazioni personali (armi e protezioni ) figuriamoci da imbarcati.
mi sembra che alla fine e come mandare i pompieri a spegnere una cisterna in fiamme con un secchio d acqua..............(non e una critica nei confronti delle gpg )
mi chiedo con quale testa, allo stato gli sia venuto solo che in mente di proporre una cosa simile.

io direi che dovessero creare un team antipirateria ,sarebbe meglio selezionarli dal Tuscania come fanno per il GIS.

beowuff
04-03-14, 17: 35
io direi che dovessero creare un team antipirateria ,sarebbe meglio selezionarli dal Tuscania come fanno per il GIS.

E in base a quale tipo di valutazione...?:rm_shifty:

mib
04-03-14, 18: 19
Io credo, come ilshardana, che se mai dovessero creare un team antipirateria, sarebbe meglio selezionarli dalle fila di reparti gia avvezzi all'ambiente marinaresco. Quindi potrebbero essere I ComSubIn o i San Marco della Marina, oppure i Lagunari dell'EI o, meglio ancora, un team interforze, così come lo era a suo tempo la FIR, la Forza di Intervento Rapido, costituita in italia alla fine degli anni 80 sull'esempio della Delta Force americana.
I Tuscania dei CC, pur avendo lavorato con loro e sapendo che sono gente valida, non sono piu adatti di qualsiasi altro corpo speciale italiano, in verità. Alla fin fine, chiunque venga scelta, sarà comunque una scelta giusta: tanto tutti hanno prima bisogno di un addestramento "on-board" e tutti hanno bisogno, a monte, di ROE valide e serie (per noningenerare equivoci come quello dei due marò, per esempio).

Quindi occorre chiarezza e decisione di intenti, sapere cosa si vuole. Caratteristiche che sono sempre mancate, in italia, nelle alte sfere. Quindi meglio o cambiar bandiera alle navi (per poter armare l'equipaggio) o offrire copertura con flotta militare o metter da parte i soldi per i riscatti (lo dico per gli armatoro).
Altre soluzioni serie (non fantasie hollywoodiane) non ne vedo.

Wiseman
04-03-14, 18: 29
Triste, ma ineccepibile

illegio
22-08-14, 13: 18
La legge 130/2011esiste e i decreti attuativi anche . Attualmente in Italia ci sono due aziende che accettano candidature per il security maritime e sono la Triskel e la Metrosecurityexpress . I requisiti sono :
Almeno una turnazione in teatro operativo ( 6 mesi ) . Quindi ex appartenenti FF.AA
STCW95 ( ottenibile presso Anzio previo corso ovviamente )

Non mi sono letto tutti i post precedenti perché mi voglio evitare mal di fegato :)

PS: Questo è quello che dice la legge Italiana in merito , questa nuova tipologia di Gpg aventi i sopraindicati requisiti possono espletare servizio su natanti battente Tricolore.

mib
22-08-14, 13: 30
Non mi sono letto tutti i post precedenti perché mi voglio evitare mal di fegato :)
invece dovresti, se non altro per evitare di scrivere cose gia dette e ridette, magari.

l'STCW-95 è richiesto a chiunque voglia lavorare a bordo di una nave, sia pure per pulire il ponte o fare il cuoco. I corsi si tengo anche ad Anzio ma non solo: ci sono molte altre località italiane dove si tiene questo corso, tutto teorico tra l'altro, e costa tra i 1500 e i 2000 euro.

Ad esempio qui c'è una lista (non so quanto aggiornata) su dove si facciano questi importanti corsi: http://www.circolocapitani.it/elenco_centri_corsi.html ma li fannno anche in altre località, Napoli, Catania, Emilia-Romagna, persino in regioni senza sbocco al mare come la Lombardia. Per cui, di qualsiasi parte d'italia si è, basta avere un paio di migliaia di euro e si puo frequentare questo corso.

Vi ricordo che è obbligatorio per lavorare su qualsiasi nave, per cui, casomai non andasse a segno il vostro progetto di fare antipirateria sui mercantili nell'oceano indiano, potrete sempre riutilizzare tale certificazione per potervi imbarcare su una nave da crociera, ad esempio, con qualsiasi altra mansione (entro certi limiti, ovvio, mica come capitano) con tutti vantaggi del caso. Oppure impiegarvi come operaio nei traghetti. Insomma, io mi sento di dire che questo è un buon investimento, soprattutto perchè permette di essere usato anche in altri settori lavorativi, pur rimanendo a bordo, non solo la security quindi (sono sicuro di averlo gia scritto precedentemente...)

Charlie 2
22-08-14, 20: 54
In alternativa ai corsi STCW-95 bisogna essere in possesso delle abilitazioni antincendio/antifalla effettuati a MARICENTADD (mi riferisco all'ex personale MM) che hanno validità quinquennale e sono equiparati ai corsi mercantili.
Sul diploma che viene rilasciato al termine del corso vi è riportata l'equipollenza per i corsi riconosciuti. Contrariamente a quelli STCW che, come ha detto MIB è solo teorico, i corsi presso MARICENTADD prevedono una parte teorica ed una parte pratica sia antincendio sia antifalla.

I fortunati che hanno fatto questi corsi li hanno fatti gratuitamente. ;)

mib
23-08-14, 02: 55
Grazie delle info Charlie 2
Oggi quanto costerebbero tali corsi? E sono accerssibili anche ai civili? Googlando si trova una lista di chi li tiene, questi corsi?

Charlie 2
23-08-14, 17: 19
No sono riservati esclusivamente al personale militare della M.M. destinato a bordo delle navi e, credo, ma questo prendetelo con le molle, anche al personale di altre FF.AA./Corpi Armati dello Stato destinato sempre a bordo di mezzi navali.

Charlie 2
23-08-14, 17: 28
Dimenticavo - i corsi, come ho detto prima, sono tenuti dal Centro Addestramento Aeronavale M.M. d Taranto (Maricentadd).

illegio
23-08-14, 17: 32
Non mi risulta che stcw-95 sia tutto teorico ( almeno ad anzio ) anche che se lo scoglio vero sono i 6 mesi in teatro operativo ( quelli o li hai fatti oppure nisba ) . Certo che chi ha legiferato lo ha fatto sempre con l`ovvio sistema Italiota ( ne sa` qualcosa Carlo Biffani che è stato audito in commissione in merito alla questione ) . L'assurdità è data dal fatto che uno che ha fatto il logista in missione tecnicamente ha il requisito della turnazione .Tralasciando il fatto che se sei a bordo di una petroliera non è che ingaggi come se fossi a terra ( battuta e provocazione ,ma non troppo ) . Questo accade perché la classe politica è troppo attenta al bacino di voti che ne consegue `` riciclando `` i migliaia di ragazzi vfp . Ma non stupisce ...siamo in Italia...e questi geni ancora non hanno capito o non vogliono capire che una cosa è l'operatore di sicurezza ed un altra è ex appartenente FF.AA

illegio
23-08-14, 17: 41
Fermo restando che mi insegnate che L'acronimo STCW'95 significa "Standars of Training, Certification and Watchkeeping"; è lo Standard della Certificazione dei Marittimi, che è stato emanato dall'IMO (International's Maritime Organization) nel 1978 e rivisto nel 1995. In generale, la certificazione di base è il livello Basic Training STCW95 e comprende quattro moduli: Personal Survival; Fire Fighting; First Aid & CPR; Personal Safety & Social Responsability. Non capisco quindi come possa essere TUTTO TEORICO .

mib
23-08-14, 17: 47
Infatti dubito pure io che sia tutto totalmente e completamente teorico, mi sdembra un po strano...

Pensa che, credo in questo stesso topic, si vociferava che la futura legislazione italiana avrebbe permesso alle navi italiane di imbarcare solo guardie particolari giurate degli istituti di vigilanza. Qui ancora stiamo ridendo!!!! :D (le guardie giurate un po meno)

illegio
23-08-14, 17: 57
Infatti dubito pure io che sia tutto totalmente e completamente teorico, mi sdembra un po strano...

Pensa che, credo in questo stesso topic, si vociferava che la futura legislazione italiana avrebbe permesso alle navi italiane di imbarcare solo guardie particolari giurate degli istituti di vigilanza. Qui ancora stiamo ridendo!!!! :D (le guardie giurate un po meno)

Ho seguito gli sviluppi della legge130/2011 e annessi decreti attuativi passo passo e ci sono estremi per multe da parte di CE , in parole povere per come è stato concepito il tutto la sostanza è : io armatore ho esigenza di mettere a bordo un team ( questo non per buttare soldi ma perché la tratta del golfo di Aden e similari mi costa milioni di dollari con i LLoyds se non ho nucleo protezione a bordo ) quini prima chiedo a MM e se quest`ultima non ha personale allora posso andare da IVP . La legge sulla concorrenza va` a farsi benedire ... In parole ancora più povere tu Stato mi dici che se voglio comprare auto prima vado da Fiat e se quest'ultima non ha vetture posso andare dove voglio . Ma uno Stato che mette a bordo personale Militare senza attrezzatura STD di impianto di video registrazione e non decide a priori la catena di Comando Militarmente corretta ( non dimentichiamo che i Maro ` rispondevano a Comandante CIVILE che a sua volta è comandato da un PRIVATO ) può legiferare in merito?

mib
23-08-14, 18: 11
Mi trovi totalmente d'accordo!

Scorpionbsg
10-09-18, 16: 01
Riesumo questo vecchio post per chiedere se qualche collega che fa o ha fatto questo tipo di servizio può darci notizie ed informazioni su giorni in cui si sta via, stipendio, corsi etc

Scorpionbsg
11-12-19, 18: 58
E' stato approvato il DM 7 novembre 2019, n. 139, “Regolamento recante l'impiego di guardie giurate a bordo delle navi mercantili battenti bandiera italiana, che transitano in acque internazionali a rischio pirateria”, che abroga e sostituisce il noto DM 266 del 2012.

Le associazioni datoriali già lamentano una certa confusione e per una volta penso si possa dire che sono d'accordo con loro. Ad oggi rimane comunque un servizio di non facile espletazione.