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Visualizza Versione Completa : presunte violenze nelle carceri... parliamone



simonexc
03-05-12, 10: 11
Salve, volevo postare un articolo del corriere apparso oggi che tratta sia delle condizioni disumane cui devono sottostarre i detenuti, sia al pericolo che corrono le guardie carcerarie nell'intervenire contro detenuti che vanno in escandescenze (notare la mano della guardia senza più metà dell'indice strappatogli da un detenuto che era andato di matto) ... cosa ne pensate? mio padre è stato un agente penitenziario negli anni 80 a san vittore e lui dice che certe cose li non accadevano, ma accadeva invece che molte guardie penitenziarie passassero droga a detenuti (e i comandanti sapevano e avvertivano di sapere per cercare di far finire certi giri)... linko il video e l'articolo. Io prendo molto con le pinze le dichiarazioni dei giornalisti, ma qui parla un ex agente e non so quanto si possa prendere per falso ciò che dice.
http://www.corriere.it/inchieste/ecco-come-pestavamo-detenuti-carcere/353fa4e2-946e-11e1-ae3e-f83a8e51ff45.shtml

A_N_T_O_N_Y
03-05-12, 15: 04
Beh innanzitutto io , visto che ci sono delle inchieste giudiziarie in corso sui alcuni fatti oggetto della cronaca giornalistica mi asterrei dal commentare tali fatti al fine di lasciare alla magistratura la massima serenità di giudizio come è giusto che sia. Sui fatti riguardanti, invece, le presunte violenze archiviate perchè non è previsto nel nostro codice il reato di tortura si commenta da sè...si tratta di un buco nel tessuto normativo peraltro già rilevato ai tempi del G8 di Genova 2001. La condanna morale nei confronti di soggetti che si rendono autori di reati di qualsiasi tipo all'interno di un carcere e che appartengono alla polizia penitenziaria DEVE ESSERE UNA FERMA CONDANNA! Tali soggetti sono indegni di indossare un uniforme e di appartenere alla polizia penitenziaria e infangano il buon nome di tutti gli altri , donne e uomini, che quotidianamente lavorano con sacrificio e spirito di abnegazione in un luogo difficile quale l'istituto penitenziario. Mi è piaciuta molto l'affermazione della direttrice di poggioreale quando ad un certo punto ha detto: "il carcere oggi è trasparente" nel senso che vengono ammesse visite dall'esterno, anche ai giornalisti i quali però spesso non si attengono alle prescrizioni in quanto avere l'autorizzazione alla visita del carcere non significa avere l'autorizzazione al colloquio con i detenuti. Il problema principale è che il carcere è un luogo dove il rispetto delle regole è fondamentale per garantire la sicurezza dei detenuti stessi , nonchè del personale che a qualsiasi titolo opera in istituto.
La legge 354/1975 dispone all'art. 67 quali sono le autorità che possono "visitare" senza autorizzazione gli istituti quindi per converso tutti gli altri dovranno munirsi di autorizzazione per la visita. Nello specifico, poi, il regolamento d'esecuzione di cui al D.P.R 230/2000 precisa all'art 117 come devono svolgersi le visite agli istituti.

Art.117

Visite agli istituti

1. Le visite devono svolgersi nel rispetto della personalità dei detenuti e degli internati. Sono rivolte particolarmente alla verifica delle condizioni di vita degli stessi, compresi quelli in isolamento giudiziario. Non è consentito fare osservazioni sulla vita dell'istituto in presenza di detenuti o internati, o trattare con imputati argomenti relativi al processo penale in corso.

2. Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria può autorizzare persone diverse da qulle indicate nell'articolo 67 della legge ad accedere agli istituti, fissando le modalità della visita.

Possono anche essere autorizzate in via generale le visite di persone appartenenti a categorie analoghe a quelle previste dall'articolo 67 della legge.

ecco perchè il giornalista è stato trattato in quel modo dal comandante.......proprio perchè lo scopo della visita non è quello di intervistare i detenuti sulle condizioni di vita in istituto, altrimenti avrebbe dovuto munirsi di apposita autorizzazione al colloquio con i detenuti disciplinata dall'art. 18 della legge 354/1975 e dall'art. 37 del regolamento che specifica che: "i colloqui con persone diverse da familiari o conviventi possono essere autorizzati solo per ragionevoli motivi" in quanto i rapporti con la famiglia e quindi i relativi colloqui sono considerati parte integrante del trattamento penitenziario.

Per quanto riguarda, infine, gli scambi di stupefacenti e le percosse per le quali pur essendo accertato il fatto non esiste il reato specifico di tortura va detto inoltre (e quì si può commentare in quanto si tratta di sentenza già emessa) che il giudice ha ritenuto veritiere delle affermazioni di un ex agente che ha ammesso durante l'intervista di essere stato tossicodipendente ed io personalmente non si fino a che punto tali dichiarazioni possano essere ritenute veritiere pur rispettando in pieno il dispositivo giudiziario. Alla fine dei conti la conclusione è sempre la stessa.....nessuno dice che non ci siano state mele marce e che non ci siano tutt'oggi anche perchè il poliziotto penitenziario, come tutti gli appartenenti alle FF.OO., prima di essere un poliziotto è un uomo e come tale può sbagliare e DEVE PAGARE IN CASO DI SBAGLI! Ma quello che mi rammarica più di tutto è che, a parte il caso della falange recisa, non si è parlato di nessun'altra aggressione ad agenti di polizia penitenziaria che invece avvengono quotidianamente (basti pensare ad episodi in cui sono stati attinti da olio caldo in faccia e sul corpo) ma questo non fa notizia o meglio fa molta meno notizia di un articolo incentrato sulla sofferenza dei detenuti e sui poliziotti aguzzini, perchè di questo si tratta....altrimenti si sarebbe fatto un doveroso distinguo fra gli episodi narrati e il resto del personale di polizia penitenziaria il cui comportamento è senza macchia alcuna.
Ultima riflessione.....la stampa dovrebbe dar risalto anche agli innumerevoli interventi quotidiani della polizia penitenziaria (come ad esempio il grandissimo numero di suicidi sventati e non solo quelli che riescono) finalizzati alla tutela della collettività tutta....non solo di quella intramuraria

simonexc
03-05-12, 18: 19
sul fatto del fare notizia condivido... mai che si dica invece che nelle carceri gli agenti sono sottoposti a stress psicologici e fisici non indifferenti anche a causa dei troppi buchi di organico... sono delle bandiere e vanno dove tira di più la notizia... su questo non ci piove. Più che altro sugli agenti, mi immagino che purtroppo tra i tanti bravi ragazzi che lavorano ogni giorno onestamente ci sia chi mena... e purtroppo per chi assiste non è facile probabilmente fermare o denunciare un collega per evitarsi problemi...

altairV
03-05-12, 19: 49
"...il CAPITANO delle guardie...".

Se vedessero un funzionario della polizia di statolo lo chiamerebbero maggiore o tenente colonnello?
Beata ignoranza.

Nel nostro CP non c'è il reato di tortura è vero ma altri reati come lesioni, percosse niente? Ma nei pestaggi sistematici danni fisici zero?

Poi caro simonexc chi picchia lo fa insieme ad altri come lui o da solo, proprio perchè, essendo una minoranza; se lo facesse davanti agli che non sono così ci sarebbe sicuramente qualcuno che farebbe il suo dovere fino in fondo. Mica menano gratuitamente dove e come capita. Sono molto subdoli.

8izilop
10-05-12, 22: 56
Ho appena finito di vedere il video dell'intervista, non ho capito cosa vuole dimostrare, io ho capito che un cocainomane che era in servizio ad Asti è stato destituito e si vuole vendicare, altro non ho capito.
Ammesso e non concesso che qualche detenuto sia stato picchiato e che per paura di ripercursioni non abbia fatto la denuncia, io mi chiedo, ma di questi detenuti picchiati, mai nessuno è uscito dal carcere?

altairV
10-05-12, 23: 54
Che ci siano casi isolati di violenze sui detenuti, anche gratutita ripeto che ci possono stare. Ma non è il nostro mestiere che ce lo fa fare, per standard. Sono episodi, come un infermiere che maltratta gli anziani alla casa di riposo: mica in tutte le case di riposo gli anziani sono maltrattati. Ma vaglielo a spiegare a quel giornalista. E a molti altri.
Poi alle parole di un cocainomane figurati quanto do peso. E come ho scritto sopra mi sembra strano che nessuno abbia mai avuto danni fisici durante i pestaggi. Forse erano fatti con petali di rose e la tortura era quella del solletico sotto i piedi.


mai nessuno è uscito dal carcere?

appunto

antoniolatrippa
12-05-12, 13: 42
vittime o carnefici ?
beh, io direi che è il sistema che consente che accadano, anche se devo dire che in 15 anni di servizio non ne ho vista nessuna gratuita, e tutte sono finite in mano alla magistratura che ha fatto giustizia !
qualche frustrato tra noi c'è, ma se non incontra il cagacazzi che non si vuole fare la galera come gli è stato sentenziato, allora possono nascere i problemi.

ci dovrebbe essere una riforma che consenta la videoregistrazione dapperttutto e non solo nelle parti comuni.

altairV
12-05-12, 19: 31
...ci dovrebbe essere una riforma che consenta la videoregistrazione dapperttutto e non solo nelle parti comuni.

Approvo. Perchè spesso è proprio nelle celle che gli ospiti creano problemi.

antoniolatrippa
13-05-12, 16: 21
Art.117

Visite agli istituti

1. Le visite devono svolgersi nel rispetto della personalità dei detenuti e degli internati. Sono rivolte particolarmente alla verifica delle condizioni di vita degli stessi, compresi quelli in isolamento giudiziario. Non è consentito fare osservazioni sulla vita dell'istituto in presenza di detenuti o internati, o trattare con imputati argomenti relativi al processo penale in corso.

2. Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria può autorizzare persone diverse da qulle indicate nell'articolo 67 della legge ad accedere agli istituti, fissando le modalità della visita.

Possono anche essere autorizzate in via generale le visite di persone appartenenti a categorie analoghe a quelle previste dall'articolo 67 della legge.

ecco perchè il giornalista è stato trattato in quel modo dal comandante.......proprio perchè lo scopo della visita non è quello di intervistare i detenuti sulle condizioni di vita in istituto, altrimenti avrebbe dovuto munirsi di apposita autorizzazione al colloquio con i detenuti disciplinata dall'art. 18 della legge 354/1975 e dall'art. 37 del regolamento che specifica che: "i colloqui con persone diverse da familiari o conviventi possono essere autorizzati solo per ragionevoli motivi" in quanto i rapporti con la famiglia e quindi i relativi colloqui sono considerati parte integrante del trattamento penitenziario.

Per quanto riguarda, infine, gli scambi di stupefacenti e le percosse per le quali pur essendo accertato il fatto non esiste il reato specifico di tortura va detto inoltre (e quì si può commentare in quanto si tratta di sentenza già emessa) che il giudice ha ritenuto veritiere delle affermazioni di un ex agente che ha ammesso durante l'intervista di essere stato tossicodipendente ed io personalmente non si fino a che punto tali dichiarazioni possano essere ritenute veritiere pur rispettando in pieno il dispositivo giudiziario. Alla fine dei conti la conclusione è sempre la stessa.....nessuno dice che non ci siano state mele marce e che non ci siano tutt'oggi anche perchè il poliziotto penitenziario, come tutti gli appartenenti alle FF.OO., prima di essere un poliziotto è un uomo e come tale può sbagliare e DEVE PAGARE IN CASO DI SBAGLI! Ma quello che mi rammarica più di tutto è che, a parte il caso della falange recisa, non si è parlato di nessun'altra aggressione ad agenti di polizia penitenziaria che invece avvengono quotidianamente (basti pensare ad episodi in cui sono stati attinti da olio caldo in faccia e sul corpo) ma questo non fa notizia o meglio fa molta meno notizia di un articolo incentrato sulla sofferenza dei detenuti e sui poliziotti aguzzini, perchè di questo si tratta....altrimenti si sarebbe fatto un doveroso distinguo fra gli episodi narrati e il resto del personale di polizia penitenziaria il cui comportamento è senza macchia alcuna.
Ultima riflessione.....la stampa dovrebbe dar risalto anche agli innumerevoli interventi quotidiani della polizia penitenziaria (come ad esempio il grandissimo numero di suicidi sventati e non solo quelli che riescono) finalizzati alla tutela della collettività tutta....non solo di quella intramuraria

permettimi di dire due parole, visto che conosco bene la situazione.
1) il giornalista è un pezzo di fango, perchè aveva intervistato già dei detenuti in altre sezioni e non le ha mandate in onda;

2) è doppiamente pezzo di fango, perchè gli era stata accordata un'ulteriore visita al s. paolo ( padiglione sanitario ) dove è poi accaduto l'episodio;

3) il detenuto che parla nel video è un AS, quindi non era proprio possibile che il giornalista ci potesse parlare.

detto questo, il comandante ha avuto un comportamento censurabile, credo gli sarà fatto procedimento disciplinare, perchè se nella sostanze è nel giusto, sbagli i modi !
la dirigente non doveva dire " Se accade è vergognoso!", ponendo un velo di dubbio su un qualcosa di cui lei dovrebbe avere il pieno controllo, doveva dire " lei è sicuro di quello che dice ? bene, adessp chiamo la p.g. e la faccio prendere a verbale, farò un'indagine interna e appureremo se quello che lei sostiene corrisponde al vero oppure no, io sono qui per questo !"

si sono fatti scivolare la situazione di mano ...., è normale in questa amministrazione !

altairV
13-05-12, 17: 16
...è normale in questa amministrazione !

Niente da aggiungere...purtroppo.

mazinga
25-05-12, 18: 29
Per quanto mi riguarda piena solidarietà agli agenti,per i detenuti che si lamentano delle nostre carceri ho due cose da dire,la prima è che non è stato loro prescritto dal medico di finirci,la seconda è che se le nostre sono dure......vadano in quelle dei paesi dell'est,forse staranno meglio!: Ranting2:Cavoli,qui in Italia gli unici a farsi trenta anni di carcere e senza sconti sono solo gli agenti che con sacrificio ci lavorano notte e giorno,ripeto e chiudo piena solidarietà alla Polizia Penitenziaria.

altairV
22-08-12, 23: 00
Intanto faranno una fiction su questo argomento che agli occhi della gente sarà vista come l'ordinario all'interno degli istituti.

antoniolatrippa
24-08-12, 12: 52
vista l'indifferenza del dap, che ormai sente sotto i suoi piedi tremare il suolo, le cose sono due:

1) si fa una riforma degna di tale nome e si istituisce una direzione generale del corpo, che comprenda ruoli tecnici e sanitari e affidi l'ufficio stampa a qualche direttivo competente.

2) si scioglie e si passa alla "guardia carceraria" stile americana, almeno ognuno si farà propaganda per sè !

altairV
24-08-12, 13: 16
...
1) ...

Magari ma coi tempi che corrono "nuovi vertici" di un Corpo di polizia verrebbe visto come uno spreco. Vai a spiegare all'opinione pubblica che dal punto di vista economico non cambierebbe, anzi, si risparmierebbe. E che il Corpo funzionerebbe meglio perchè diretto da gente con l'uniforme!



2) ...

No, dai, non torniamo indietro di 150 anni...

vetro
24-08-12, 17: 15
Magari ma coi tempi che corrono "nuovi vertici" di un Corpo di polizia verrebbe visto come uno spreco. Vai a spiegare all'opinione pubblica che dal punto di vista economico non cambierebbe, anzi, si risparmierebbe. E che il Corpo funzionerebbe meglio perchè diretto da gente con l'uniforme!



No, dai, non torniamo indietro di 150 anni...

Sono perfettamente daccordo con il pensiero espresso da AltairV, peccato però che da anni continuiamo a dire sempre le stesse cose ma da questo punto di vista non cambia mai nulla. E' disarmante assistere allo stato di abbandono che versa nel suo complesso il corpo.... speriamo che un giorno i nostri veritici si destino dal torpore!

A_N_T_O_N_Y
24-08-12, 17: 21
A me piace essere ottimista e pensare che la direzione generale del corpo non esiste ancora solo ed esclusivamente perchè non ci sono ancora neanche i dirigenti e quindi a chi la affideremmo?? Il ruolo direttivo sta crescendo molto e in breve tempo verrà bandito un concorso per i ruoli dirigenziali che sono stati istituiti (mancano i regolamenti attuativi). Successivamente quando avremo i dirigenti del corpo la logica conseguenza sarà la direzione generale del corpo. Sì lo so che forse sono troppo ottimista ma in questo caso mi piace esserlo spudoratamente ;)

antoniolatrippa
24-08-12, 21: 05
A me piace essere ottimista e pensare che la direzione generale del corpo non esiste ancora solo ed esclusivamente perchè non ci sono ancora neanche i dirigenti e quindi a chi la affideremmo?? Il ruolo direttivo sta crescendo molto e in breve tempo verrà bandito un concorso per i ruoli dirigenziali che sono stati istituiti (mancano i regolamenti attuativi). Successivamente quando avremo i dirigenti del corpo la logica conseguenza sarà la direzione generale del corpo. Sì lo so che forse sono troppo ottimista ma in questo caso mi piace esserlo spudoratamente ;)

quei 4 dirigenti previsti cambieranno cosa ? anche nel 90 si diceva la stessa cosa, e alla fine si è peggiorati secondo me !
scusa antony, ma più che un'ottimista sembri un visionario ... :am054

altairV
24-08-12, 22: 59
...anche nel 90 si diceva la stessa cosa, e alla fine si è peggiorati secondo me !

Concordo.
All'assenza di una dirigenza si somma un lassismo quasi generale anche nei vari ruoli del Corpo.
Oltretutto, per restare in tema, ricordiamoci che IL CORPO non ha, PER LEGGE, possibilità di far sentire la sua voce fuori dal carcere. Senza il beneplacido del direttore non esiste contatto con l'esterno. (non parlo di attività di p.g., parlo di pubbliche relazioni).
Ai direttori/dirigenza del dap non frega niente di come ci vede la gente e di come ci trattano i media e quindi non prenderanno mai la nostra parte o autorizzeranno che qualche commissario le prenda.

antoniolatrippa
25-08-12, 09: 08
prima, il Maresciallo, se aveva screzi col direttore poteva contattare i SUOI superiori al prap DIRETTAMENTE ed erano caxxi se davvero c'era qualcosa che non andava.
invece, ora, se fai uscire qualcosa dal carcere senza la firma del direttore sei bruciato !

per quel "polizia penitenziaria" abbiamo pagato una tassa troppo elevata, senza che mai ci facessero sentire tali ! IMHO