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Visualizza Versione Completa : Suicidi di "Poliziotti"



xokx
09-04-12, 15: 01
Buonasera a tutti, vorrei sottoporvi un'attimo un quesito, ho appreso da poco che nella mia città si è suicidato un Agente di P.P., e l'articolo cita, i suicidi nella P.P. sono molto frequenti, addirittura nell'ultimo decennio si parla di 100 suicidi, dico oddio, è peggio di una guerra, un numero altissimo, ma perché si arriva a tanto? Perché si arriva a togliersi la vita, questo lavoro, che sicuramente non è semplice, non ti regala nulla, ma tutto lo si deve guadagnare e sudare, come fa a portarti ad un gesto così estremo? Cosa può succedere di così " triste" e soffocante?

alpacinn
09-04-12, 15: 13
ti rispondo da poliziotto penitenziario....... secondo me è solo una gran pubblicità negativa per fare smuovere un pò le acque nelle carceri, per far venire nuovo personale e per fare in modo che il lavoro della Polizia Penitenziaria migliori...... per quanto mi riguarda quelli che si suicidano lo fanno semplicemente per motivi che sono al di fuori del posto di lavoro, si suicidano poliziotti come guardie giurate, come carabinieri ecc. ovviamente chi ha a disposizione un'arma fa prima a compiere questo gesto estremo in un momento di estremissima debolezza! Cmq ogni qualvolta si sente che un poliziotto penitenziario si è tolto la vita, subito a dare la colpa a questo terribile mestiere difficile!!!! che nessuno vuole fare! mah....... io ripeterò sempre che tanta gente mai ha provato a lavorare in fabbrica.

golia
09-04-12, 15: 46
Anche nella mia città, qualche tempo fa, usci' la notizia su le tv locali che un agente della pp si era suicidato.
Curiosando in web non molto tempo fa,lessi una statistica(bisogna sempre verificarne la veridicità) ma , che in ogni caso, da una idea sulla situazione suicidi, e la pp era al primo posto, seguita dai cc.
Ovvio che i suicidi avvengono ovunque,però tra le forze di polizia sembra davvero che la pp sia la più colpita.
Secondo me perchè è un "mestieraccio", nel senso devi avere una forza mentale e una dedizione non indifferente, devi avere il doppio della pazienza e del coraggio di altri colleghi delle altre forze di polizia.
A volte può essere alienante stare in sezione, per 10, 15, 20 anni consecutivi a fare sempre quello. Nessuno dice mai un grazie(non di certo i detenuti),credo che con il tempo qualcuno tente ad abbrutirsi, eppure dovremmo ringraziarvi ogni giorno per la difesa sociale che garantite.
E' solo una mia opinione,opinabile:);ma è un modo per spiegare perchè,facendo una statistica, la pp è quella con il maggior numero di morti suicidati.

altairV
09-04-12, 20: 21
Se si sapessero le motivazioni degli estremi gesti li avremmo già debellati.
Personalmente ritengo che l'elemento fondamentale sia il carattere personale: qualcuno può andare in crisi in determinate situazioni qualcuno no. E l'ambiente lavorativo (anche il nostro) alla lunga potrebbe condizionarti e soprattutto logorarti.

Caro alpacinn spero che tra venti anni potrai dire ancora lo stesso...



Nessuno dice mai un grazie...
Succede, e il più delle volte da chi non te lo aspetti.

golia
09-04-12, 20: 43
Succede, e il più delle volte da chi non te lo aspetti.[/QUOTE]

Questo fa solo piacere

Galmico
10-04-12, 10: 36
Un delle cose importanti che induce ad un gesto cosi estremo (suicidio) giocano molti fattori tra cui la lontananza da famiglia e figli il classico carcere al nord e famiglia al sud e quindi eventuali liti problemi che possono scaturire in separazioni,divorzi,vedere i figli una volta ogni tanto. Mutui sulle spalle,vengono a mancare i famigliari stretti in quei periodi delicati,e come ciliegina sulla torta anche il carcere che e pur sempre un luogo che alla lunga mette a dura prova il fisico e la mente!

antoniolatrippa
10-04-12, 12: 05
Mi permetto di dire qualcosina in merito.

Inizio col dire che chiunque affermi che la "malattia nera" possa colpire SOLO i più deboli incombe in grave errore: ognuno di noi è potenzialmente una vittima di questo male !
E' un male che ti logora dall'interno, che col suo farti vedere la vita scorrere davanti ad un oblò opaco, ti appiattisce l'esistenza sino a spingerti nel gesto estremo.
Un gesto dettato dalla mancanza di motivazioni esistenziali ( perdita di "passione emozionale" ) e dall'imcomprensione di molti che non capiscono il tuo dolore.
La fine è vista come l'unica via d'uscita da un mondo piatto ed inanimato, da cui fuggire il prima possibile per "sedare la sete di dolore" che aumenta ogni giorno di più.

E se è vero che molto risiede nell'identità specifica della persona ( formazione, contesto sociale, famiglia ...), è altrettanto vero che il lavoro che fai ( pol. pen. ) non è il più indicato per evitare di cadervi o addirittura guarirvi.

Per antonomasia il carcere, la galera, la prigione come dir si voglia, è il luogo del dolore e della ( presunta ) redenzione; ovvio che alzarsi la mattina per andare a lavorare in quel luogo non è l'ambizione massima di nessuno di noi, ma se fosse almeno un'ambiente sano, dove le cose vengono gestite secondo criteri logici e democratici potremmo adattarci a lavorarvi anche con "gusto".
Invece, è un'ambiente malato, sia strutturalmente sia gestionalmente, dove sappiamo che i tuoi diritti sono spesso in mano ad incapaci, inetti e, nella migliore delle ipotesi, a meteore politiche, che di te sanno ben poco, e quel poco che sanno gliel'ha raccontato il tuo "avversario".

prego per loro e per chi non ha saputo aiutarli !

scusate lo sfogo ...

altairV
10-04-12, 13: 54
...se fosse almeno un'ambiente sano, dove le cose vengono gestite secondo criteri logici e democratici potremmo adattarci a lavorarvi anche con "gusto".
Invece, è un'ambiente malato, sia strutturalmente sia gestionalmente, dove sappiamo che i tuoi diritti sono spesso in mano ad incapaci, inetti e, nella migliore delle ipotesi, a meteore politiche, che di te sanno ben poco, e quel poco che sanno gliel'ha raccontato il tuo "avversario".


parole sante!

8izilop
10-04-12, 14: 46
Le cause che spingono una persona a togliersi la vita sono svariate e molteplici e comunque sono delle concause, non penso basti un solo motivo a portati ad un gesto tanto vile quanto coraggioso.
Di sicuro il nostro lavoro non ti aiuta ma ci sono tanti altri fattori che non ti aiutano, vedi situazione familiari, economica, personale etc etc.
L'unica cosa che può aiutare è la prevenzione, basterebbe quanche controllo ogni tanto.

simonexc
30-08-12, 12: 01
ho letto diverse opinioni, ma continuo a pensare che ci sia qualcosa che non va, non è normale che nella PP avvengano più suicidi di quelli che avvengono negli altri corpi... qualcosa non funziona comunque, non si può dire che è tutto normale... a questo riferimento pubblico una lettera del sindacato di polizia sulla questione http:EDIT DALLO STAFF. html


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alpacinn
03-09-12, 10: 59
simonexc, questo è un lavoro particolare..... ma non da suicidio, ci sono migliaia di persone che sgobbano sul serio per 1000 o anche meno euro al mese, nei ristoranti, nelle imprese di pulizie, nei bar..... con orari a dir poco indecenti, io penso che se facessi uno di quei lavori potrei essere più incline al suicidio :rotflmao:

morzilla
08-09-12, 13: 57
Secondo me e perche fate anche voi una vita da carcerati, lontani da casa e da soli. Questo e il motivo perche la p.p. viene catalogata
come lavoro che nessuno farebbe, ho molti amici nella p.p. e fanno servizio quasi vicino casa e dicono tutti la stessa cosa ciaoooooooooooo

alpacinn
09-09-12, 10: 39
continuiamo a buttare benzina sul fuoco....... ma ci sono molti lavori peggiori....... anzi..... considerando che io lavoro in uno degli istituti peggiori dell'amministrazione (e in altri quindi palleggerei) confermo che non è un lavoro da suicidio, posso essere d'accordo sulla lontananza da casa, quella sarebbe molto pesante anche per me,ma allora non ha a che vedere con la tipologia di lavoro.

altairV
09-09-12, 13: 02
A volte ciò che all'inizio sembra positivo col tempo potrebbe apparire per quello che è in realta. Poi ogni situazione è un caso a sè.

altairV
11-09-12, 23: 33
E domenica un altro collega ci ha lasciati...

8izilop
17-12-13, 19: 08
Tragedia oggi nel carcere "Lorusso e Cutugno" di Torino. Un Assistente capo della Polizia Penitenziaria ha ucciso un Ispettore e poi si è tolto la vita.
Questa notizia mi lascia basito, non so cosa dire se non esprimere cordoglio ai familiari di entrambi i colleghi. Da qui la mia decisione di cambiare il mio avatar, mettendo l'araldico del Corpo listato a lutto.
Posto qui di seguito un link di rimando alla notizia un po più precisa di altre: clicca qui (http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/torino_carcere_lo_russo_cotugno_giuseppe_capitani_ uccide_ispettore_giampaolo_melis/notizie/408967.shtml).

altairV
17-12-13, 20: 02
Sentita la tristissima notizia stamattina alla radio.
Non sapremo mai veramente il perchè di tutto ciò ma se si arriva a questo punto qualcosa NON funziona nel sistema.

Kojak
17-12-13, 20: 10
Non è solo un problema di Polizia "Penitenziaria".... E' un problema molto più generalizzato che spazia dalle Guardie Particolari Giurate ai Carabinieri passando anche per la Polizia di Stato. Faccio presente che nel 2004 solo nei primi 3 mesi in quest'ultima si è registrato un "picco" di suicidi con 12 colleghi che si sono tolti la vita, facendo terrorizzare il "Palazzo". Risultati da allora? NESSUNO! Hanno istituito la figura del "pari", solo che l'hanno fatta come sempre all'italiana: una sorta di "Gennariello 'u spione" che da un lato fa l'amicone, dall'altro è costretto ad avvisare i superiori in caso di ... problemi. Con l'inevitabile esito di messa a disposizione della CMO, via pistola manette e tesserino, una sorta di reietto della società: alla fine, un aggravio della già precaria situazione.
Perché nessuno pensa davvero di istituire la figura dello psicologo esterno, mediante una convenzione con i singoli ministeri? Perché in Italia vige ancora la mentalità medievale per cui chi ha bisogno di uno psicologo è per forza un pazzo, uno da isolare, magari da rinchiudere?? Perché ricordiamocelo bene: può capitare a CIASCUNO DI NOI di attraversare uno di quei momentacci. In qualsiasi momento. Oggi ti costringono a nascondere il tuo malessere facendo finta che tutto va bene per paura di perdere il lavoro e di essere ghettizzato. Finchè non si uscirà da questa situazione, continueremo a piangere Colleghi che fanno da soli il passo estremo.... A quando il prossimo????? :am055 :mad:

altairV
18-12-13, 19: 11
Condivido in toto il tuo ragionamento.
Va detto che l'amministrazione penitenziaria ha istituito un numero verde per queste situazioni (da qualche parte ho la circolare che mi hanno notificato in merito...) che non ho ancora chiamato ma per curiosità lo farò.

Poi, vorrei sapere (anche in mp per non andare OT riguardo)

...Con l'inevitabile esito di messa a disposizione della CMO, via pistola...
Questo credo sia normale e che valga per tutti ma

...manette e tesserino...
a noi Polpen te li lasciano. (almeno nel mio provveditorato.)
Negli altri Corpi?

Kojak
19-12-13, 09: 22
Da noi li tolgono. Il mantenimento del tesserino di riconoscimento comporta la possibilità di esercizio delle prerogative di agente/ufficiale di p.g. e di p.s. (per chi ha rispettivamente queste qualifiche). L'accertamento di patologie psichiatriche (dall'esaurimento nervoso a situazioni più gravi) fanno venire momentaneamente meno i requisiti di mantenimento delle qualifiche legate al proprio ruolo. Non si tratta beninteso di una sospensione dal servizio, semplicemente i vertici vogliono evitare che con il tesserino in tasca il soggetto vada a fare danni....Idem dicasi per le manette di sicurezza, che costituiscono al pari della pistola armamento individuale.

altairV
19-12-13, 11: 48
...Il mantenimento del tesserino di riconoscimento comporta la possibilità di esercizio delle prerogative di agente/ufficiale di p.g. e di p.s. (per chi ha rispettivamente queste qualifiche).

Ecco dubbio che avevo.


...semplicemente i vertici vogliono evitare che con il tesserino in tasca il soggetto vada a fare danni....Idem dicasi per le manette di sicurezza, che costituiscono al pari della pistola armamento individuale.

Non posso che essere d'accordo.