PDA

Visualizza Versione Completa : Valor Militare



LAUF
27-12-11, 17: 56
Sappiamo tutto tramite i media sui grandi atti di umanità che i nostri militari impegnati in Afghanistan -e non solo- compiono ogni giorno, la solidarietà alla popolazione locale, nonchè il mantenimento della sicurezza, e infine i nostri caduti.

Quello che però mi ha colpito poco fa, è stato un articolo che parla di un tema che non ho trovato in nessun TG o servizio speciale-o me lo son perso?-: i conferimenti delle medaglie al Valor Militare e le relative motivazioni, che riguardanto combattimenti, combattimenti, e ancora combattimenti.

E' incredibile, almeno per me, leggere le citazioni dei conferimenti, poichè davvero sembrano azioni di un'altra epoca, dove erano solo i combattimenti ad essere esaltati dai mezzi di comunicazione, non mi era mai capitato di leggere nulla del genere ai giorni nostri.

Perchè non vengono passati questi atti di valore in combattimento alla stessa stregua delle altre attività?

Riporto qui di seguito l'articolo pubblicato sul sito di "La Stampa" sui combattimenti in Afghanistan.

Quando fu annunciato un parziale ritiro dall’Afghanistan alla fine del 2011, qualcuno si era illuso che un eccezionale sforzo militare, il cosiddetto «surge», avrebbe cambiato la situazione sul campo. Il ritiro è ora rinviato al 2014. Eppure l’offensiva c’è stata. È stata poderosa. Lo racconta il segreto bollettino di guerra del ministero della Difesa. E sono tanti i feriti di cui non s’è mai saputo nulla in Italia.

Il 23 luglio 2009, a Parmakan, tra le montagne settentrionali dell’Afghanistan, si registra un’imboscata a un convoglio italiano della Folgore. Il caporalmaggiore Stefano La Mattina, è il mitragliere di bordo. Il suo compito è pericolosissimo, in quanto deve stare con il busto fuori dal blindato, e viene gravemente ferito a un braccio, ma non molla. «A rischio della propria vita, sotto intenso fuoco, utilizzando il braccio ancora abile, proseguiva il tiro riuscendo a respingere l’attacco». Ha meritato la medaglia d’oro. Un mese prima, nell’area di Bala Murghab i paracadutisti devono conquistare un’altura. Si combatte per 48 ore di fila. Il tenente Lorenzo Ballin con la sua compagnia conquista l’area. «Nelle ventiquattr’ore successive, a seguito di ulteriori attacchi, il suo posto di osservazione veniva colpito e severamente danneggiato. Benché gravemente ferito, proseguiva nell’azione di contrasto, continuando a impartire disposizioni». Medaglia d’argento.

Sì, è stata una guerra segreta. La scopriamo solo perché questi soldati hanno meritato tante medaglie. E i documenti sono finiti necessariamente sulla Gazzetta Ufficiale. Così va anche all’avamposto di Bala Baluk. Durante uno scontro durissimo che dura cinque ore, il capitano Gianluca Simonelli accorre a soccorso di un gruppo di commilitoni. «Benché ferito, in condizioni di estrema difficoltà ed esponendo la propria vita a manifesto rischio, continuava in prima persona a impartire le disposizioni che consentivano d’infliggere gravi perdite all’avversario». Medaglia d’argento.

Preziosi si rivelano gli elicotteristi. A bordo dei «Mangusta», che sono terribili cannoniere volanti, vengono chiamati a soccorso delle forze di terra. Il colonnello Marco Centritto merita una medaglia d’oro a Bala Murghab. «Alla guida dell’aeromobile, benché colpito dal fuoco avversario, con manifesto rischio della propria vita completava le missioni». E’ il suo continuo supporto di fuoco che permette ai paracadutisti di uscire vivi da quattro giorni ininterrotti di guerriglia, tra il 10 e il 14 giugno 2009. Medaglia d’argento anche al tenente colonnello Andrea Ascani che accorre a salvare un posto di polizia. Questo il freddo resoconto dello Stato maggiore: «Manovrava a bassa quota per identificare con certezza la minaccia, evitando di coinvolgere nell’azione truppe amiche e civili presenti nell’area. A rischio della propria vita, benché fatto segno a fuoco e con il proprio elicottero colpito, proseguiva nell’azione riuscendo a neutralizzare gli elementi ostili». Una medaglia anche al maggiore elicotterista Stefano Salvadori che anch’esso «con sprezzo del pericolo manovrava a bassa quota per identificare la minaccia. Benché l’aeromobile fosse stato colpito, proseguiva con efficacia l’azione». Accade a Tshin e Afghani il 28 agosto 2009. E’ una guerra moderna, ma antichissima, quella che si combatte in Afghanistan. Gli italiani arrivano con gli elicotteri, ma poi devono battersi tra le pietre. Il colonnello Marco Tuzzolino, comandante del 183˚ reggimento paracadutisti, ha avuto la medaglia d’argento per la riconquista di un posto di frontiera a Morichak. «Conduceva personalmente un elisbarco ad altissimo rischio». Ne veniva un combattimento durato 48 ore.

Innegabili i tanti quotidiani gesti di coraggio. Il maresciallo incursore Marco Sponziello si muove assieme alle forze afghane per catturare un capo taleban. Fanno irruzione in una base nemica. Sponziello si muove come una pantera. «Agiva in modo rapido e risoluto disarmando e, successivamente, immobilizzando un individuo sospetto, senza ricorrere all’uso delle armi». Il caporalmaggiore Floro Guarna, coinvolto in un ennesimo scontro a fuoco a Bala Baluk, «gravemente ferito, incurante del dolore, organizzava con perizia e coraggio il ripiegamento della squadra... e solo dopo aver assolto il compito, stremato, si accasciava». Un altro caporalmaggiore, Andrea Mancino, si trova in servizio di scorta a un’autocolonna. Vengono attaccati dalle parti di Akazai. Sulla strada c’è un camion messo di traverso. «Scendeva con esemplare sprezzo del pericolo dall’automezzo protetto e si poneva alla guida di un camion civile».

Sparkly Speirs01
27-12-11, 18: 25
LAUF alcune di queste azioni risalgono al tour of duty della Folgore nella primavera estate del 2009... mi ricordo che in quei mesi timidamente si sentiva (forse per la prima volta e mai così prima di allora) di scontri tra i parà e gli insurgents anche se le notizie di maggior risalto furono la morte di Di Lisio e l'attentato a Kabul... ora saltano fuori queste notizie che confermano quello che disse se non sbaglio il Gen. Camporini in occasione della morte di Miotto, ovvero che di scontri a fuoco ce ne erano tutti i giorni ma un po' perchè in regioni come il gulistan, bakwa ecc i giornalisti ci vanno col contagocce (sia perchè rappresentano comunque un problema sia perchè da noi meno se ne parla meglio è) un po' perchè tutti i governi (questo è un atteggiamento trasversale) italiani tendono a sminuire la missione e quindi è forse anche questo che provoca incredulità alla morte di un nostro soldato (cose del tipo "ma come fino a ieri era tutto tranquillo e ora succede questo"... il fatto è che tutto tranquillo non è)... comunque credo che queste decorazioni siano al valore dell'esercito non al valor militare altrimenti avrebbero avuto ben altra risonanza...

quantico
27-12-11, 20: 55
Sottolineo che queste medaglie non sono al Valor Militare, bensì al Valore dell'Esercito. Sono due cose totalmente diverse, senza ovviamente sminuire l'operato di chi le ha meritate.

Questi sono le motivazioni che riguardano i ragazzi e uomini descritti nell'articolo de La Stampa:

Sponziello Mar. Capo Marco (http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=317525); Stefano C.le Magg La Mattina (http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=317513); Lorenzo Ten. Ballin (http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=317519); Simonelli Cap. Gianluca (http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=317530); Centritto Col. Marco (http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=317521); Ascani Ten. Col. Andrea (http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=317515); Salvadori Magg. Stefano (http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=317518); Tuzzolino Col. Marco (http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=317522).


L'ultima MOVM consegnata per operazioni al di fuori dell'Italia è stata assegnata a Nicola Calipari.

Mentre diversi sono stati decorati con MAVM o MBVM, come Il Sergente Alpino Paracadutista Pietro BIASON decorato con MBVM con seguente motivazione:

-""Comandante di squadra rangers, in forza alla Task Force "Special Forces" inquadrata nell'IT JTF, partecipante all'operazione "Antica Babilonia" in Iraq, assolveva il proprio incarico con pregevole professionalità, spiccato senso del dovere e della responsabilità, ponderata e lucida iniziativa, ammirevole capacità operativa,encomiabile impegno personale ed elevatissime doti umane e caratteriali.

In particolare, veniva impiegato nell'operazione "Condor Eye" il cui scopo era quello di condurre una pattuglia nell'ambito di Suq Ash Shuyukh per verificarne lo stato di ordine e sicurezza. Nel corso dell'operazione il mezzo su cui viaggiava la sua squadra e del quale era il responsabile, imboccato il viale principale del villaggio, veniva colpito frontalmente da un razzo del tipo RPG7. La violenta esplosione che ne derivava, immobilizzava il mezzo che prendeva fuoco lasciando incolume il personale presente a bordo. Consapevole del grave pericolo ed incurante della propria incolumità, sotto copertura dell'arma di bordo conduceva i suoi uomini verso appigli tattici che permettessero loro di rispondere al fuoco avversario e facilitare lo sganciamento. Dopo aver indirizzato il fuoco della squadra verso la sorgente di fuoco avversario, resosi conto che il capo arma a bordo del mezzo già in fiamme aveva difficoltà ad uscire dallo stesso, riattraversava la linea di fuoco per aiutare il commilitone. Riuscito nel suo intento, si congiungeva nuovamente alla sua squadra e continuava nell'azione di fuoco contro elementi ostili che continuavano ad essere una minaccia per l'intero dispositivo. Splendida figura di volontario dell'esercito italiano, che con il suo operato ha contribuito in maniera determinante a dare lustro al reparto di appartenenza e ad elevare l'immagine della Forza armata in ambito internazionale". - An Nasiriyah (IRAQ), 7 maggio 2004. "-

Il 1° Caporale maggiore Patrizio Luca, decorato con MBVM con seguente motivazione:

-"Mitragliere di una squadra fucilieri arretrata, attestata sul lato sud del ponte sul fiume Eufrate nell'abitato di An Nasiriyah, reagiva prontamente dal proprio veicolo non protetto al violento fuoco di armi automatiche e controcarro che elementi avversari sviluppavano contro il suo mezzo dagli edifici circostanti. Con fredda determinazione e lucido coraggio, inquadrava le sorgenti di fuoco nemiche ingaggiandole con l'arma di reparto.

Il suo fuoco di copertura risultava determinante e consentiva ai commilitoni di trovare posizioni defilate da cui organizzare la difesa. Benché ferito, persisteva nell'azione di copertura dei commilitoni consentendo a tutti gli uomini della squadra di acquisire posizioni defilate e coperte, lasciandosi soccorrere solo dopo aver avuto la certezza dell'assolvimento del proprio compito. Magnifica figura di bersagliere, impavido e coraggioso, che conferisce lustro al corpo di appartenenza ed all'Esercito tutto". - An Nasiriyah (IRAQ), 6 aprile 2004"-

LAUF
27-12-11, 21: 21
Cappellato alla grande! Scusatemi, confusione; la meraviglia resta.

quantico
27-12-11, 23: 03
Sono "sottigliezze", ma la meraviglia resta per tutti, e di certo non riguarda la professionalità e la grandezza d'animo di chi serve il Paese in Patria e al fronte. Le decorazioni e le relative motivazioni, ma non solo, confermano solamente le aspettative che noi poniamo su una parte della "migliore Italia".