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Visualizza Versione Completa : Libertà e obbedienza alle leggi. Controsenso o connubio perfetto???



maryjane87
07-11-11, 16: 38
Parto da una frase di Cicerone … molti l’avranno sentita pronunciare, l’avranno letta su qualche libro … ma pochi si saranno soffermati a capirne il senso … è la frase che spicca, a lettere cubitali, nell’aula in cui vengono battezzati i neodottori in legge della Federico II di Napoli … “Servi legum sumus, ut liberi esse possimus” … siamo servi della legge per poter essere liberi … ma cosa significa realmente?? La maggior parte della gente crede che il concetto di “libertà” si identifichi con il “far quel che si vuole” , con l’agire senza freni e senza regole, col vivere soltanto seguendo il proprio istinto, senza costrizioni né condizionamenti … Il celebre filosofo e avvocato della Repubblica Romana non la pensa così … egli ritiene che la libertà sia indissolubilmente legata al rispetto dei vincoli posti dalle leggi dello stato … che senza di esse un uomo non può considerarsi realmente “libero” perché “il far quel che si vuole è solo una banale imitazione della vera essenza della libertà” !
Esempio: in auto corro a tutta velocità (pur sapendo di percorrere una strada frequentata da pedoni e consapevole di poter provocare un incidente) perché “mi va” di scaricare così l’adrenalina di una giornata andata male … beh … questo, secondo voi, vuol dire essere LIBERI oppure SCHIAVI DEL PROPRIO ISTINTO????
Secondo voi essere liberi può coincidere con l’ “obbedire” a regole istituzionali/morali o rispettare regole di condotta che, a volte, possono anche in qualche modo limitarci??

kenshiro
07-11-11, 16: 53
La libertà di un individuo finisce dove comincia la libertà di un altro individuo. Il fare ciò che mi pare come e quando voglio non è di certo sinonimo di libertà. E poi, una comunità, come può essere organizzata e civile senza l'apposizione di regole per la convivenza appunto? La libertà è il poter esprimere liberamente le proprie opinioni, di poter professare liberamente la propria religione, appartenere ad un partito politico anzichè un altro senza ritrovarmi con una pallottola in fronte, manifestare pacificamente per sottolineare il mio dissenso dinanzi a certe situazioni, poter votare, poter parlare di politica con gli amici o con la mia famiglia senza che mi sbattano in gattabuia, ec., potrei andare avanti per ore.... Questa è la vera,unica,inimitabile libertà. Il non sentirsi oppressi e perseguitati manifestando, esprimendo apertamente e nel rispetto di tutti le proprie idee.
Poi, se andare in giro col motorino impennando in pieno centro, urlare a scuarciagola alle 3 del mattino sotto i palazzi perchè mi va... questa è pura e semplice maleducazione e idiozia.

fatality
07-11-11, 16: 59
molto interessanti le tue osservazioni.
sotto ill simbolo della polizia di stato c'è scritto:" sub lege libertas" ("la libertà sotto la legge"), che in pratica riassume l'antico principio di base dei sistemi democratici, secondo il quale la libertà deve essere moderata dalle leggi dello Stato, per non degenerare in anarchia e caos.

io credo che la nostra libertà debba incontrare dei limiti tutte le volte in cui invade la libertà altrui.
quindi venendo agli esempi che hai fatto te (correre in auto mettendo a repentaglio l'incolumità altrui) è ovvio che uno stato di diritto debba limitare e disciplinare la circolazione stradale poichè chi guida in modo spericolato viene a limitare ed a mettere in pericolo l'incolumità ed il diritto alla libera circolazione di tutti gli altri consociati.
se invece un tizio che ha la passione per l'alta velocità, va a gareggiare in pista pagando il relativo corrispettivo ed assicurazione, è libero di sfidare la sorte come meglio crede.

Alpenjager
07-11-11, 17: 17
massime latine che ad oggi 2011 suonano piene di roboante retorica di un mondo accademico che si decontestualizza totalmente dalla società e dalla realtà dei fatti.
La LEGGE come concetto sociologico forse mantiene la sua aurea di sacralità, ma il "come" essa viene prodotta, "come" essa venga applicata in Italia l'hanno completamente depauperata del suo significato più vero ossia quello di generare ordine e regole per la collettività

maryjane87
07-11-11, 17: 19
molto interessanti le tue osservazioni.
sotto ill simbolo della polizia di stato c'è scritto:" sub lege libertas" ("la libertà sotto la legge"), che in pratica riassume l'antico principio di base dei sistemi democratici, secondo il quale la libertà deve essere moderata dalle leggi dello Stato, per non degenerare in anarchia e caos.

io credo che la nostra libertà debba incontrare dei limiti tutte le volte in cui invade la libertà altrui.
quindi venendo agli esempi che hai fatto te (correre in auto mettendo a repentaglio l'incolumità altrui) è ovvio che uno stato di diritto debba limitare e disciplinare la circolazione stradale poichè chi guida in modo spericolato viene a limitare ed a mettere in pericolo l'incolumità ed il diritto alla libera circolazione di tutti gli altri consociati.
se invece un tizio che ha la passione per l'alta velocità, va a gareggiare in pista pagando il relativo corrispettivo ed assicurazione, è libero di sfidare la sorte come meglio crede.

bella frase... che condivido in pieno !!! :) ... peccato che spesso restino solo belle parole... nella maggior parte dei casi ci si sente "legati" dalle leggi, vincolati e imbrigliati in un sistema che limita troppo (a detta di qualcuno).
...l'esempio che ho proposto era solo indicativo... se ci pensi... nella quotidianità le leggi vengono disattese di continuo a discapito dell'altrui libertà...

Victor
07-11-11, 17: 22
Purtroppo c'è troppa gente che pensa che rispettare le leggi non sia figo.
Purtroppo c'è troppa gente che pensa che ormai,oggi,rispettare le leggi,sia da fessi.
Purtroppo c'è troppa gente che pensa che libertà sia sinonimo di anarchia.

E sempre purtroppo,c'è troppa gente,che pensa che il confine tra queste due cose sia molto sottile,quando invece libertà significa poter scegliere,democraticamente,ma sempre nel rispetto altrui,al contrario dell'anarchia dove ognuno potrebbe fare ciò che ca**o gli pare,senza interesse per il prossimo.

Meno male,bisogna dire,che il nostro Paese,l'Italia non è fatto solo di questa "gente".

Per fortuna,ci sono pure molti "fessi" che le leggi le rispettano.

maryjane87
07-11-11, 17: 24
massime latine che ad oggi 2011 suonano piene di roboante retorica di un mondo accademico che si decontestualizza totalmente dalla società e dalla realtà dei fatti.
La LEGGE come concetto sociologico forse mantiene la sua aurea di sacralità, ma il "come" essa viene prodotta, "come" essa venga applicata in Italia l'hanno completamente depauperata del suo significato più vero ossia quello di generare ordine e regole per la collettività

come non quotarti!!! ...negli atenei si tende a trasmettere un ideale di giustizia che nella realtà non esiste! lo dico a malincuore ma purtroppo è così..... vedere COME, nei fatti, nelle aule d'udienza, venga applicata la legge dai giudici genera solo ribrezzo e sfiducia nel "sistema" !

Inflasap
07-11-11, 17: 41
io credo che quella frase voglia farci intendere l'importanza delle leggi...con l'anarchia non si andrebbe da nessuna parte, ed il più forte prevarrebbe sul più debole. Solo con regole chiare e precise ognuno è libero

Alpenjager
07-11-11, 17: 47
come non quotarti!!! ...negli atenei si tende a trasmettere un ideale di giustizia che nella realtà non esiste! lo dico a malincuore ma purtroppo è così..... vedere COME, nei fatti, nelle aule d'udienza, venga applicata la legge dai giudici genera solo ribrezzo e sfiducia nel "sistema" !

Se anche tu hai studiato i vari Diritti all'università di certo non ti sarà sfuggita la marea di dottrina che a fiumi corre nei libri e nelle parole dei professori. Pagine e pagine di teorie, costrutti mentali, costrutti così pomposi da generare insegnamenti a se stanti come la filosofia del diritto, tutto questo poi viene essiccato velocemente nelle aule parlamentari e nelle aule dei tribunali.
Siamo un controsenso vivente, la legge deve fornirci le regole del vivere quotidiano e le sanzioni per coloro che, tali regole non le rispettano: azione preventiva ed azione repressiva...in Italia nel mezzo c'è anche l'azione interpretativa spesso ad personam.
Guardate la puntata di Report di ieri sera c'è una chiara definizione, nel pratico, della definizione di Legge in Italia.

fatality
07-11-11, 17: 49
quando poi a dar discredito alle leggi ed alla costituzione, oltre che alle istituzioni deputate a farla rispettare, ci si mettono quelli che le leggi sono chiamati a farle, ecco che i cittadini cominciano ad avere sempre meno fiducia nel sistema in se, nelle sue regole e si sentono meno vincolati e rappresentati dagli stessi.

†pr3d4tor
07-11-11, 17: 52
Però Maryjane, col tuo esempio mi hai fatto venire in mente che: Se ti viene voglia di scaricare l'adrenalina andando forte in macchina devi andare a pagare per poter girare in qualche pista...... Quindi esce un'altro problema, lo sfruttamento..... Dovreste vedere in america, se vuoi una cosa la puoi avere, anche subito, qualsiasi cosa sia, basta che paghi.
E se io devo pagare per sentirmi libero... è un'illusione.

fatality
07-11-11, 17: 55
Però Maryjane, col tuo esempio mi hai fatto venire in mente che: Se ti viene voglia di scaricare l'adrenalina andando forte in macchina devi andare a pagare per poter girare in qualche pista...... Quindi esce un'altro problema, lo sfruttamento..... Dovreste vedere in america, se vuoi una cosa la puoi avere, anche subito, qualsiasi cosa sia, basta che paghi.
E se io devo pagare per sentirmi libero... è un'illusione.

quindi? fammi capire. consideri che sia meglio poter come dici tu "scaricare l'adrenalina" correndo in strada come se fosse una pista? e pazienza se investi un bambino o una donna incinta ?

lo sfruttamento è un'altra cosa!
lo sfruttamento è quello a cui è sottoposto un uomo o una donna costretti per sopravvivere a lavorare in condizioni disumane.
lo sfruttamento è quello delle ragazzine che finiscono per strada a prostituirsi perchè ingannate dalla promessa del sogno "occidentale" o peggio ancora perchè magari le famiglie le hanno vendute per poche migliaia di euro alle organizzazioni criminali.

basilischio
07-11-11, 18: 13
Le leggi sono fatte per chi ha intenzione di trasgredirle, per gli altri non servo a niente, e guarda caso chi è portato a trasgredire è sempre una minoranza.

Quello che mi fa imbestialire è che per quella minoranza, a volte, le restrizioni sono talmente eccessive che vanno a discapito della maggioranza. Vedi ad esempio la legge sul tasso alcolico...... un bicchier di vino a cena che per decenni non ha mai fatto del male a nessuno adesso è già troppo :).

†pr3d4tor
07-11-11, 18: 16
quindi? fammi capire. consideri che sia meglio poter come dici tu "scaricare l'adrenalina" correndo in strada come se fosse una pista? e pazienza se investi un bambino o una donna incinta ?

lo sfruttamento è un'altra cosa!
lo sfruttamento è quello a cui è sottoposto un uomo o una donna costretti per sopravvivere a lavorare in condizioni disumane.
lo sfruttamento è quello delle ragazzine che finiscono per strada a prostituirsi perchè ingannate dalla promessa del sogno "occidentale" o peggio ancora perchè magari le famiglie le hanno vendute per poche migliaia di euro alle organizzazioni criminali.

Anche quello che dico io è sfruttamento, intendevo questo:
Secondo me la libertà e la legge sono un connubio, ma se uno vuole essere libero deve pagare; La libertà non sta solo nel carcerato, sta anche nel'uomo libero......... sì ok, la legge non c'entra un fico. Volevo solo dire che esser liberi non si può.

basilischio
07-11-11, 18: 26
................. Volevo solo dire che esser liberi non si può.
Prima bisognerebbe interrogarsi sul significato della parola libertà.
Una libertà senza limiti può impedire la libertà degli altri e ciò porterebbe ad inevitabili drammatiche conseguenze.

La giusta e vera libertà è quella già espressa più volte, cioè "la mia libertà finisce la' dove inizia quella dell'altro", ciò sta ad indicare un preciso confine che non può essere oltrepassato.

FRANCODUE
07-11-11, 19: 38
Giustissimo Graziao..
Aggiungo solo, "non fare agli altri quello che non vorresti che gli altri i facessero a te".

Deneb
07-11-11, 19: 58
Wow, che topic interessante.... ;) ovviamente l'autrice potevi essere solo tu Maryjane!

A tutte le affermazioni interessantissime già postate, vorrei aggiungere un "dettaglio":
Siamo a conoscenza delle conseguenze delle nostre azioni? la libertà, in senso lato, dovrebbe indirizzarci verso il nostro fine ultimo, una sorta di "senso della vita", che ci si illude di conoscere o che peggio ancora non si cerca neanche.
E perciò viviamo, diveniamo e moriamo compiendo delle scelte; guidare a folle velocità è sintomatico di inconsapevolezza del perché delle proprie azioni, delle conseguenza reali che porterà.
Ecco, questa valutazione non corretta del libero arbitrio è compensata dalla Legge, che in un qualche modo, ha vissuto per noi e ci "impone" una guida da seguire, nella giusta direzione, che altrimenti non conosceremmo; anticipa , supplendo le nostre lacune umane, la valutazione che a posteriori tutti daremmo, rendendoci liberi.

VxVendetta
07-11-11, 20: 04
"Cercasti giustizia e trovasti la legge" diceva De Gregori, e Fallisi ampliava con "Anarchia non vuol dire bombe, ma uguaglianza nella libertà".

Altri tempi, ovvio.

Benigni più di recente ha aggiunto che l'unico comandamento dovrebbe essere "amare e basta" perchè se ti amo è implicito che non ti uccido, non ti derubo, non ti manco di rispetto eccetera.

Personalmente penso che la libertà sia la consapevolezza di se stessi. Una cosa innata, la consapevolezza di ciò che si può fare, possibilmente per il bene altrui, e contare che gli altri facciano lo stesso per te. Libertà quindi di sapere che si potrà fare ciò che si ritiene giusto, e che nessuno tenterà mai di impedirti di esprimere un'idea, scrivere un testo o impedirti un qualsiasi atto se non quando questo diventasse pericoloso, ma, in partenza, dovresti essere consapevole di non dover mai fare qualcosa di pericoloso, che rischi di limitare, o danneggiare, appunto, la libertà di qualcun'altro.

Qui divento quasi Freudiano, sostenendo in pratica che la libertà non è una cosa che si ha, ma quasi una che si da e ci si aspetta, reprimendo tutti i bassi istinti che qualsiasi situazione può dare (dalla già citata "Mi sfogo correndo a 200 orari fregandomene che magari ammazzo qualcuno" fino a qualsiasi comportamento criminale o anche solo maleducato) e che sono probabilmente impressi nella psiche di ogni essere umano.

E per tutto questo mi sento spesso dare dell'anarchico. L'avatar aiuta, questo è sicuro :)

Siccome però ho ahimè passato la fase utopista, credo anche che sia necessario uno Stato, un'entità superiore, democraticamente eletta, democraticamente mantenuta e democraticamente abbattuta se occorre che preservi la possibilità di essere liberi. Liberi e uguali. Con i medesimi diritti, i medesimi doveri e una omogeneità quanto più possiible tra tutter le persone, senza eccessi, senza oligarchie, con un capillare controllo delle attività, tutte sottoposte a questa grande entità, lo Stato, che appunto controlla che ogni cittadino sia libero ed uguale a qualunque altro, libero di donare libertà, il tutto magari in un'ottica di autodositruzione dello STato stesso, una volta che la mente umana si fosse abituata a tale equilibrio da renderlo innato, senza bisogno di nessun controllo superiore (e questa è un'utopia molto più grande di quella precedente, ci ricasco sempre).

Insomma anarchico, freudiano e pure comunista, ragazzi, le ho proprio tutte ;)

ale66
07-11-11, 20: 17
Se fossimo tutti angeli sarebbe un connubio perfetto, tutti liberi , in perfetta armonia ,ma....., quindi a prescindere dalle stupende frasi in latino, e dai trattati di sociologia , si è veramente liberi solo rispettando i regolamenti che ci impongono un determinato comportamento e qualora infranti comportano una giusta sanzione, questo è indiscutibile.

VxVendetta
07-11-11, 20: 21
Se fossimo tutti angeli sarebbe un connubio perfetto, tutti liberi , in perfetta armonia ,ma....., quindi a prescindere dalle stupende frasi in latino, e dai trattati di sociologia , si è veramente liberi solo rispettando i regolamenti che ci impongono un determinato comportamento e qualora infranti comportano una giusta sanzione, questo è indiscutibile.

E non è quello che ho detto? Però trovo estremamente importante che questi regolamenti siano imposti da una base approvata da tutti, dallo Stato Democratico, e non da oligarchie o singoli poteri.

Mi fermo qui perchè se continuo scivolo nell'ideologia, e non è la giusta sede ;)

Tra l'altro se tutti fossimo angeli qui saremmo tutti in seria difficoltà lavorativa temo.

FRANCODUE
07-11-11, 21: 41
Quindi.
La legge sono l'insieme dellle norme comportamentali che una comunità si impone per la sua convivenza.
Concetto semplice e chiaro preso da lontani ricordi di studi universitari di sociologia.
Senza tirare fuori paroloni assolutamente inutil e incomprensibili .

maryjane87
07-11-11, 22: 05
Però Maryjane, col tuo esempio mi hai fatto venire in mente che: Se ti viene voglia di scaricare l'adrenalina andando forte in macchina devi andare a pagare per poter girare in qualche pista...... Quindi esce un'altro problema, lo sfruttamento..... Dovreste vedere in america, se vuoi una cosa la puoi avere, anche subito, qualsiasi cosa sia, basta che paghi.
E se io devo pagare per sentirmi libero... è un'illusione.


non sono d'accordo con quello che dici... è ovvio che una persona "sana di mente" non sfoga i suoi istinti correndo a tutta velocità su una strada trafficata, per quanto voglia manifestare la sua "libertà"

no, il mio esempio era solo indicativo, la prima cosa che mi è venuta in mente... potrei fartene un altro (molto più fantasioso): il mio datore di lavoro mi sfrutta, mi costringe ad orari assurdi, mi paga poco, mi tratta male, insomma me ne fa di tutti i colori ... che faccio? istintivamente potrei ammazzarlo e risolverei il problema... uno schiavo dell'istinto si sentirebbe libero di farlo.. no??
Le leggi (soprattutto quelle penali e le relative sanzioni) servono proprio a limitare e frenare questi istinti secondo me... se non si prospettasse il carcere a vita, tutti si sentirebbero "liberi" di uccidere o di commettere i reati più ignobili.
Certo, purtroppo, poi qui la discussione cadrebbe inevitabilmente sul problema della "certezza della pena" ... argomento su cui stenderei un velo pietoso.
Abbiamo le leggi più invidiate in Europa, dalla Costituzione ai codici ... il vero problema è la macchina giudiziaria che è malfunzionante, sono i meccanismi processuali che non vanno... insomma il problema, secondo me non sta a monte (perchè di leggi ne abbiamo e sono anche fatte bene) ma a valle... nella fase della loro applicazione.

---------------------Aggiornamento----------------------------


Quindi.
La legge sono l'insieme dellle norme comportamentali che una comunità si impone per la sua convivenza.
Concetto semplice e chiaro preso da lontani ricordi di studi universitari di sociologia.
Senza tirare fuori paroloni assolutamente inutil e incomprensibili .

esatto... però se ci pensi... la stessa definizione che hai dato, letta in maniera "affrettata" o "superficiale", potrebbe escludere il concetto di libertà proclamato dalla Costituzione (che è la "legge" fondamentale dello stato). Si tratta solo di una semplice riflessione... :)

FRANCODUE
07-11-11, 22: 13
Non tanto.
La Costituzione, detta sempre semplicemente, è l'insieme delle regole con cui lo Stato si costituisce come tale.
Le regole appunto ritenute fondamentali ed alle quali tutte le altre future leggi che verranno emanate dovranno adeguarsi alla stessa.
Esempio pratico, se io in Costituzione dico che è vietato fare distinzioni di sesso, razza o religione, non potrò mai emanare delle
future leggi che vadino in senso contrario.
Tipo le donne non possono lavorare, i negri vanno chiusi nei corral o i mussulmani o gli induisti mandati al rogo siccome eretici.
Vedete a me piace scrivere semplice e chiaro.

basilischio
07-11-11, 22: 14
Non credo che la libertà sia soggetta ad ideologie particolari..... almeno tutte le ideologie passate ci hanno dimostrato il contrario.
L'unica ideologia che può reggere è quella citata da Benigni che poi è l'ideologia di Cristo : "Amatevi gli uni gli altri".
Considerata la fallacità dell'essere umano, la possibilità di fare tutto ciò che riteniamo giusto, dovrebbe essere abbinata alla sicurezza di non poter sbagliare. Solo così, ciò che riteniamo giusto non recherà danno ad alcuno.
L'utopia non è nel riuscire ad essere pienamente liberi, ma nella convinzione di essere infallibili.
Se fossimo in grado di prevenire i nostri errori, la libertà non sarebbe un'utopia, in quanto se nessuno ostacola la nostra libertà, saremo pienamente liberi.

Infatti le leggi sono fatte per prevenire l'errore, e mettono l'individuo di fronte alle sue responsabilità; se sbagli sei punito.
Se non ci fosse l'errore umano non ci sarebbero nemmeno le leggi........ e nemmeno tante ff.aa e ff.oo.

maryjane87
07-11-11, 22: 17
Non tanto.
La Costituzione, detta sempre semplicemente, è l'insieme delle regole con cui lo Stato si costituisce come tale.
Le regole appunto ritenute fondamentali ed alle quali tutte le altre future leggi che verranno emanate dovranno adeguarsi alla stessa.
Esempio pratico, se io in Costituzione dico che è vietato fare distinzioni di sesso, razza o religione, non potrò mai emanare delle
future leggi che vadino in senso contrario.
Tipo le donne non possono lavorare, i negri vanno chiusi nei corral o i mussulmani o gli induisti mandati al rogo siccome eretici.
Vedete a me piace scrivere semplice e chiaro.

Definizione imprecisa ma calzante... quel che dici è indiscutibile... ma la riflessione era sul rapporto Legge-libertà...

In che senso imprecisa ?

basilischio
07-11-11, 22: 21
........................ la riflessione era sul rapporto Legge-libertà...
Probabilmente prima bisognerbbe sapere se la legge è giusta o ingiusta.
Una legge giusta non può limitare la libertà, mentre quella ingiusta......... probabilmente va rivista :)

fatality
07-11-11, 22: 34
Probabilmente prima bisognerbbe sapere se la legge è giusta o ingiusta.
Una legge giusta non può limitare la libertà, mentre quella ingiusta......... probabilmente va rivista :)

e a chi spetta stabilire se una legge è giusta o ingiusta?

al diritto naturale nelle sue più varie sfaccettature (religiose, ideologiche ecc.)? e quale tra i tanti diritti naturali ai quali di volta in volta si sono ispirati e continuano ad ispirarsi i peggiori sistemi dittatoriali, fondamentalisti e totalitari?
al diritto positivo che fa riferimento alla norma fondamentale di kelseniana memoria ("è giusto obbedire al potere legittimamente costituito ed alle norme emanate secondo tale sistema") ?

secondo il diritto positivo ad esempio il processo di norimberga nel quale furono processati e condannati tantissimi esponenti del regime nazista, non sarebbe giusto poichè si viola il principio di irretroattività della legge penale e punisce reati che al momento in cui sono stati perpetrati non erano previsti come tali.

basilischio
07-11-11, 23: 23
e a chi spetta stabilire se una legge è giusta o ingiusta?
.................

Si ritorna al discorso che facevo prima; se la legge fosse fatta dall'uomo infallibile sarebbe sempre giusta, ma visto che l'uomo è fallace c'è il grosso rischio che la legge sia ingiusta.
Purtroppo chi è chiamato a stabilire se la legge è giusta/ingiusta, è un altro uomo che e fallace quindi non adatto a stabilire la giustezza o meno di una legge.

Anche io, uomo fallace, nelle mie opinioni, che ritengo giuste, posso sbagliare, ma nella consapevolezza della mia fallacità sono disposto a ascoltare altre opinioni. Ad esempio, questa è una forma di libertà che non impedisce né a me né ad altri di esprimere la propri opinione.

Spesso la legge giusta per molti potrebbe essere ingiusta per pochi. Ad esempio quella legge, fatta per combattere l'evasione fiscale, che definiva il tetto di reddito in base all'attività svolta è una di quelle. Questa legge non può essere applicata con lo stesso criterio, ad esempio, al bar in centro di Roma e al bar di un piccolissimo centro abitato che fa 4 caffè al giorno. L'ingiustizia di questa legge ha fatto chiudere moltissimi piccoli bar a conduzione familiare. Un classico esempio di limitazione della libertà e di discriminazione.

FRANCODUE
08-11-11, 16: 01
Graziano ?
Ma almeno oggi si uò discutere di questo.
Un volta ai tempi del sovrano assoluto diceva il Re cosa fosse giusto o ingiusto.
E quello che diceva era Vangelo secondo Matteo.
A chi non gli piaceva c'era il rogo o nella migloreipotesi le catene di una umida cella.
Forse se solo si leggesse la storia si capirebbe tantissimo.

fatality
08-11-11, 16: 12
esatto franco
e purtroppo ancora oggi esistono paesi nel mondo dove andare contro il "capo" o la legge "religiosa" può costare la libertà, la tortura e la vita.

basilischio
08-11-11, 17: 59
Graziano ?
Ma almeno oggi si uò discutere di questo.
Un volta ai tempi del sovrano assoluto diceva il Re cosa fosse giusto o ingiusto.
E quello che diceva era Vangelo secondo Matteo.
A chi non gli piaceva c'era il rogo o nella migloreipotesi le catene di una umida cella.
Forse se solo si leggesse la storia si capirebbe tantissimo.


esatto franco
e purtroppo ancora oggi esistono paesi nel mondo dove andare contro il "capo" o la legge "religiosa" può costare la libertà, la tortura e la vita.

Nonostante le molte leggi ingiuste a cui siamo sottoposti, non ci possiamo lamentare se facciamo il confronto con che se la passa peggio di noi.
Infatti Franco la nostra attuale libertà, con tutte le limitazioni del caso, è dovuta al sacrificio, in termini di vite, umane dei nostri predecessori.
Dove c'è qualcuno, chiunque esso sia, che si arroga il diritto di decidere il destini degli altri, regna sovrana l'ingustizia.

FRANCODUE
08-11-11, 18: 21
Sai Graziano ?
Qui tanti sono convinti che invece tutto avviene per gentile concessione regia, tipo lo Statuto Albertino del 1948.
No, non è così.
La libertà che abbiamo oggi, anche se non è il massimo che si possa auspicare, viene appunto dal sangue di tutti quelli che si sono
battutti per averla.

kenshiro
09-11-11, 11: 16
Il connubio, come dice Maryjane tra rispetto della legge e libertà deve necessariamente esistere. Altrimenti si avrebbe una sorta di "libertà assoluta" nel senso letterale del termine. E quest'ultima implicitamente, sembra un paradosso, ci rende non liberi, perchè così tutti possono arrogarsi il diritto di fare qualsiasi cosa, anche a discapito di altre persone.
Il principio "la tua libertà finisce dove comincia quella di un altro" è solo un principio. Come si fa a concretizzarlo? Semplice, mettendo regole che tutti rispettino. Quindi la legge, il regolamento altro non sono che "strumenti operativi" atte a concretizzare, rendere effettivo il principio suindicato. Del resto dallo stesso principio si evince che la propria libertà incontra dei limiti... ossia le libertà altrui.

FRANCODUE
09-11-11, 12: 35
Ed io e Graziano che cosa abbiamo detto ??:..
La stessa identica cosa.