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Visualizza Versione Completa : Capire meglio questa brutta frase.



alpacinn
28-08-11, 09: 54
la frase che sento spesso, detta moltissime, troppe volte dai colleghi effettivi è la seguente: "fate attenzione ai colleghi, riguardatevi molto di più da loro che dai detenuti"....... considerando che tutti noi allievi ci stiamo addentrando in questo Corpo con voglia di fare, di imparare e di svolgere tranquillamente le nostre mansioni, con assoluta serenità, ci chiediamo ovviamente (non avendo ancora la dovuta esperienza) cosa vorrà dire esattamente questa frase, personalmente mi sono fatto delle idee che spero di poter discutere con gli effettivi qui del forum. Probabilmente ci si riferisce al fatto delle malattie in primis, nel senso che purtroppo, lo si sa, questa è un'amministrazione dove vi è un assenteismo molto alto e quindi la si mette in quel posto al collega che deve coprire il turno del furbetto che va in malattia, questo è un primo caso di "state attenti ai colleghi" giusto? Secondo poi.......... presumo che un'altro problema sia magari il non aiutarsi, il lasciare nelle canne il collega quando ha da risolvere una situazione particolare, magari il dover scrivere qualcosa, o uscire da delle grane un pò toste dove gli andrebbe data una mano???

Ci tengo però a dire una cosa......... per quel che ho potuto, anzi.....diciamo pure tranquillamente per quel POCO che ho potuto vedere ora....... in situazioni pericolose e gravi, i COLLEGHI, anche quelli che non si stanno troppo simpatici, si precipitano ad intervenire per aiutarsi!!!!!!!

altairV
28-08-11, 11: 24
...i COLLEGHI, anche quelli che non si stanno troppo simpatici, si precipitano ad intervenire per aiutarsi!!!!!!!

Ci mancherebbe altro! Intervenire è un OBBLIGO giuridico: stando a guardare con cognizione di causa rischi pure una denuncia.

Poi ci sono i casi in cui il collega non interviene per FIFA ALLO STATO PURO, chiudendosi nel bagno o uscendo dalla sezione o restando pietrificato (tre casi degli ultimi tre giorni). Ma è un altro discorso.

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"fate attenzione ai colleghi, riguardatevi molto di più da loro che dai detenuti"...

Il detenuto lo conosci e sai che è detenuto. Il collega a cui stai antipatico o il doppiogiochista non sempre lo distingui nella massa dei colleghi VERI.
Ma fortunatamente sono un numero minimo che non fa testo. O quasi.

V3l3n0
29-08-11, 02: 15
Ad onor del vero questa frase me la son sentita ripere ogni volta che iniziavo qualsiasi lavoro..

adeinos
29-08-11, 21: 40
Questa penso sia una frase storica detta a qualsiasi corso che si accingeva a terminare per passare dalle scuole al lavoro effettivo, quindi come è stata detta a te è stata detta a me ed a molti altri.
Però lasciami dire che sei molto suggestionabile alpacinn, insomma delle idee proprie bisogna pur averle, non bisogna cercare conferme ad ogni soffio di vento, questo secondo me poi ognuno (com'è giusto) si gestisce come meglio crede. Colleghi professionali, superficiali, affidabili, poco affidabili, simpatici , antipatici ce ne stanno in ogni settore ed in ogni mestiere, inutile pensare di entrare nella bolgia dei leoni così come di entrare nel paradiso dei puri.

p.s.

Per quanto riguarda la malattia io condanno quella (se gratuita ovviamente ) mandata durante i periodi di ferie programmati.

Quella durante i periodi morti, se viene dopo due o tre mesi a 45-50 ore di straordinario a mese, credo sia fisiologica nell'essere umano che ancora deve avvicinarsi alla tempra e resistenza dei robot.

Tenendo conto che lo stato attuale delle cose sta portando parecchi colleghi a turno a fare quel numero di ore di straordinario, tenendo conto che in alcune occasioni (specialmente di notte) si deve coprire più di un posto di servizio, tenendo conto che non tutti ci tengono a finire all'ospedale militare dopo dieci anni di servizio, tenendo conto che un corpo umano sotto un sovraimpegno lavorativo tende ad indebolirsi ed essere maggiormente esposto a malattie (influenze, lobosciatalgie e via dicendo), credo sia nella norma che ci sia abbastanza malattia nella nostra amministrazione.

altairV
29-08-11, 22: 05
Tenendo conto che lo stato attuale delle cose sta portando parecchi colleghi a turno a fare quel numero di ore di straordinario, tenendo conto che in alcune occasioni (specialmente di notte) si deve coprire più di un posto di servizio, tenendo conto che non tutti ci tengono a finire all'ospedale militare dopo dieci anni di servizio, tenendo conto che un corpo umano sotto un sovraimpegno lavorativo tende ad indebolirsi ed essere maggiormente esposto a malattie (influenze, lobosciatalgie e via dicendo), credo sia nella norma che ci sia abbastanza malattia nella nostra amministrazione.

Parole sante. Ma secondo qualcuno noi non dovremmo mai ammalarci e se lo siamo è una finta.

alpacinn
29-08-11, 23: 02
adeinos, siccome me la sono sentita dire da qualsiasi poliziotto penitenziario incontrato sulla mia strada ho pensato che forse boh..... un motivo c'è :D cmq pongo domande, molto domande lo so! ;) posso apparire suggestionabile, ma sto soltanto tastando sempre di più il terreno.

adeinos
29-08-11, 23: 23
L'idiozia di quell'affermazione ti può apparire dal fatto che fra 6, 7 , 8, 10 mesi, quando ci sarà il prossimo corso nato dal concorso in atto, qualcuno dirà la stessa frase ai futuri tirocinanti e tu in quanto effettivo farai parte dei colleghi da cui si dovranno guardare.
Così come i colleghi a cui questa frase è stata detta 10 anni fa ora sono dall'altra parte della barricata. O questa frase porta sfiga e dopo che viene ascoltata si diventa pessimi soggetti, o (come in ogni cosa) raccoglie mezze verità e mezze falsità.

Lo stesso fatto che noi siamo colleghi effettivi , ci chiedi delle delucidazioni sul forum per avvalorare o smentire un tuo dubbio, facessimo parte di " quei colleghi da cui bisogna guardarsi" che senso avrebbe dirti la verità, ci farebbe comodo portarti fuori strada, come fare a sapere che tipo di colleghi siamo, da quello che scriviamo in anonimato su un forum? Allora che fare, prendere in considerazione o no le nostre parole? Vedi che a farsi tante seg*e mentali non si va da nessuna parte :-)

Con questo non voglio dire che ci siano solo dei puri da noi, non è una difesa di categoria, piuttosto è una critica a radiocarcere. Le idee vere ce le si forma sul campo e con i fatti.

Per quanto mi riguarda quei pochi tirocinanti che sono stati in affiancamento con me, più che ricevere frasi apocalittiche " guardati da questo o quello", ricevevano consigli (in base alla mia visione del lavoro) sulla gestione del turno di servizio.

alpacinn
29-08-11, 23: 46
ma infatti anche noi riceviamo molti consigli....... e tutti i colleghi che ci stanno dietro e ci aiutano e ci spiegano ci dicono anche "e mi raccomando....guardatevi dai colleghi"......ahahaah vabbè dai basta..... ;)

oace
20-09-11, 11: 02
Ciao Spinaccia..hi hi hi ...dai che il corso è finito e tu al momento devi solo studiare, classificarti tra i primi e scegliere Genova;
hai mai domandato ai tuoi Tutor quanta galera si sono fatti? se no fallo, comunque quella è una frase che tutti dicono, nel senso che fa parte secondo me del corso stesso , no scherzo è, comunque la malattia è insindacabile qualsiasi momento arriva (e meno male) stai attento più ai colleghi potrebbe significare ad esempio che ogni volta che prendi servizo devi farti dare le famose "consegne" sia scritte se previste che verbali e controllarti tutto quello che è in consegna sul tuo posto di servizio, può succedere che per una svista altrui o disattenzione tu paghi gli errori di altri, quindi apri gli occhi e non si tratta di malfiducia ma esclusivamente di lavorare meglio di quello che ti lascia il posto di servizio, per quanto riguarda l'aiuto degli altri mai avuto problemi, anzi meno male che ci sono, paura? chi è che non ne ha, non saresti normale, si ho visto anche io gente bloccarsi o devilarsi, addirittura svenire, e allora? non siamo tutti uguali e potrebbe succedere a tutti, certo che in certe situazioni ti cachi sotto, specialmente le prime volte, poi capisci che è tutto fumo e niente arrosto (il più delle volte) e tutto finisce in pochi minuti, comunque dai fiducia tranquillamente, ma non ti dimenticare che tu lavori con le "consegne" è anche domanda di esame, "con quale strumento lavora lei in Istituto?" e tutti rispondono a cacchio, ricorda le "consegne" e vedrai che nessuno ti "fregherà". Ciao Bulbetta, in bocca al lupo