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Visualizza Versione Completa : Nucleo C.I.T.E.S.



Solidshot
30-06-08, 18: 26
CHE COS'E' LA CITES
http://www.cites.org/eng/graphics/cop14/head.gif

La Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione, denominata in sigla C.I.T.E.S., è nata dall'esigenza di controllare il commercio degli animali e delle piante (vivi, morti o parti e prodotti derivati), in quanto lo sfruttamento commerciale è, assieme alla distruzione degli ambienti naturali nei quali vivono, una delle principali cause dell'estinzione e rarefazione in natura di numerose specie. La C.I.T.E.S., che è compresa nelle attività del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP), è entrata in vigore in Italia nel 1980 ed è attualmente applicata da oltre 130 Stati. In Italia l'attuazione della Convenzione di Washington è affidata a diversi Ministeri: Ambiente, Finanze Commercio con l'Estero, ma la parte più importante è svolta dal Ministero delle Politiche Agricole, come prevede la legge, tramite il Servizio CITES, che cura la gestione amministrativa ai fini della certificazione e del controllo tecnico-specialistico per il rispetto della Convenzione. Il Servizio CITES del Corpo Forestale dello Stato è strutturato in un Centro di Coordinamento, presso l'Ispettorato Generale in Roma, e in 40 Uffici periferici. Il Centro di Coordinamento ha le funzioni di assistenza operativa e di coordinamento delle attività degli Uffici periferici, di consulenza tecnico-scientifica, di emanazione di direttive, di rapporto con Enti e Organismi Internazionali. Gli Uffici periferici si differenziano in 24 Uffici territoriali denominati Servizi Certificazione Cites (in sigla S.C.C.), con funzione di rilascio certificati, accertamento infrazioni e controllo territoriale, e in 16 Nuclei Operativi Cites ( in sigla N.O.C.) presso le Dogane, con funzione di verifica merceologica, controllo documentale e verifica della movimentazione commerciale, nonché accertamento di illeciti.

Consigli per i viaggiatori

Spesso, il turista in partenza per una vacanza in Paesi lontani non conosce l'esistenza di un accordo internazionale che tutela le specie animali e vegetali e non sospetta che certi souvenirs, acquistati in un momento felice e quasi mai con intenti speculativi, possano essere causa di pesanti sanzioni (multe salatissime, confisca e, nei casi più gravi, l'arresto).

Nei mercatini di molti Paesi esotici si possono acquistare, per poche lire, animali vivi (scimmiette, pappagalli, rettili). E' necessario accertarsi, prima dell'acquisto, se esemplari o gli oggetti appartengono ad una specie protetta dalla Convenzione. Nella maggior parte dei casi si può richiedere l'assistenza delle Autorità locali: Ministeri dell'Ambiente oppure dell'Agricoltura e Foreste. Nei casi dubbi e qualora non sia possibile ottenere l'autorizzazione prevista, consiglia di desistere dall'acquisto. Ogni Stato aderente alla CITES utilizza un proprio formulario per rilasciare i permessi o certificati richiesti dalla Convenzione, ma devono, comunque, riportare obbligatoriamente l'Autorità di gestione dello Stato interessato, la data del rilascio e di validità, un numero progressivo del documento, la denominazione scientifica e comune delle specie animale o vegetale, la descrizione esatta della merce (esemplare vivo, trofeo, pelle, borsa ecc.), l'indicazione del Paese di origine e provenienza, timbro e firma dell'Autorità di rilascio.

Dal 1975 è attiva la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione, denominata in sigla C.I.T.E.S. (Convention on International Trade of Endangered Species), ed è entrata in vigore in Italia nel 1980 ed attualmente è applicata da oltre 150 Stati.

L'Unione Europea con il Regolamento (CE) n.338 del 1997 e successive modifiche ha voluto applicare più rigorosamente i dettami della CITES per la conservazione di un maggior numero di specie rispetto a quelle elencate nelle tre Appendici . Sono infatti oltre 36.000 le specie inserite negli Allegati A, B, C e D del regolamento comunitario e si è dotata di un sistema uniforme di applicazione della Convenzione di Washington in tutti i 15 Stati Membri.

PRIMA DI RECARTI ALL'ESTERO INFORMATI SULLE LEGGI VIGENTI E SUI PRINCIPI DI QUESTO REGOLAMENTO, EVITERAI SPIACEVOLI SORPRESE IN DOGANA AL RIENTRO DALLE VACANZE.

cleliaw
30-10-10, 20: 23
ciao a tutti ho un problema io ho un boa constrictor con il cites e devo portarlo a barcellona causa trasferimento che documenti servono per imbarcarlo sulla nave??

arat
31-10-10, 08: 07
ciao a tutti ho un problema io ho un boa constrictor con il cites e devo portarlo a barcellona causa trasferimento che documenti servono per imbarcarlo sulla nave??

Prima di tutto benvenuta tra noi.
Credo che la tua domanda dovrebbe essere posta all'Ufficio CITES più vicino a te. Lì sapranno dirti se occorrono documenti. Contatta il Comando Provinciale CFS della tua zona e lì ti diranno l'Ufficio CITES competente.
A presto.

Matty91
31-10-10, 11: 53
http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1018

Qui trovi i recapiti dei vari uffici CITES presenti sul territorio nazionale.

Buona permanenza sul Forum!

cleliaw
31-10-10, 14: 20
grazie veramente di cuore il fatto è che io sono già a barcellona e nn so come fare da qui.....

acquariofilo
07-02-11, 10: 57
Ciao ragazzi, mi sono iscritto su questo forum per discutere con voi di un fatto che a me sembra molto grave, voi potreste darmi una mano... Come si capisce dal mio nome sono un appassionato di acquariofilia marina, allevo coralli tutti inclusi nell'allegato B del CITES, non so se voi lo sapete ma il 90% dei negozianti non rilascia alcuna documentazione di alcun genere, tutta l'acquariofilia marina italiana è assolutamente irregolare, me compreso. Ho scoperto solo ora la legislazione che sta dietro le restrizioni della CITES.
Nessun acqwuariofilo ha un registro di carico e scarico, nessun negoziante rilascia nulla, il commercio di talee tra appassionati è totalmente al di fuori di ogni controllo e io che vorrei mettermi in regola non so assolutamente come fare! Mi munirò di registro e mi imporrò con i commercianti per farmi dare i documenti d'ora in poi però rimango con molti animali "di contrabbando". Non so se siete a conoscenza della situazione ma è veramente estrema e quando dico che nessuno è in regola non è un'esagerazione!
Ora oltre alle multe da 7500 a 75000 (che comunque mi spaventano mica poco) come appassionato di acquari sono un appassionato del mare e della vita che vi risiede, sono quindi il primo a essere interessato a far si che il commercio sia al 100% regolare e che non si facciano danni alla barriera per i njostri interessi.
Spero che possa nascere una discussione interessante e mi sento in profondo imbarazzo per la mia posizione di illegalità.
Un saluto

Gabrielele
09-02-11, 07: 42
Ciao ragazzi, mi sono iscritto su questo forum per discutere con voi di un fatto che a me sembra molto grave, voi potreste darmi una mano... Come si capisce dal mio nome sono un appassionato di acquariofilia marina, allevo coralli tutti inclusi nell'allegato B del CITES, non so se voi lo sapete ma il 90% dei negozianti non rilascia alcuna documentazione di alcun genere, tutta l'acquariofilia marina italiana è assolutamente irregolare, me compreso. Ho scoperto solo ora la legislazione che sta dietro le restrizioni della CITES.
Nessun acqwuariofilo ha un registro di carico e scarico, nessun negoziante rilascia nulla, il commercio di talee tra appassionati è totalmente al di fuori di ogni controllo e io che vorrei mettermi in regola non so assolutamente come fare! Mi munirò di registro e mi imporrò con i commercianti per farmi dare i documenti d'ora in poi però rimango con molti animali "di contrabbando". Non so se siete a conoscenza della situazione ma è veramente estrema e quando dico che nessuno è in regola non è un'esagerazione!
Ora oltre alle multe da 7500 a 75000 (che comunque mi spaventano mica poco) come appassionato di acquari sono un appassionato del mare e della vita che vi risiede, sono quindi il primo a essere interessato a far si che il commercio sia al 100% regolare e che non si facciano danni alla barriera per i njostri interessi.
Spero che possa nascere una discussione interessante e mi sento in profondo imbarazzo per la mia posizione di illegalità.
Un saluto

Beh non è proprio così in tutta Italia..... le cessioni di animali in Cites sono molto complesse e richiedono la fornitura di una serie di dati e documentazioni percui un animale non in regola difficilmente si riesce a "sanare".

acquariofilo
09-02-11, 12: 06
Ho un po' il polso della situazione frequentando vari forum di acquariofilia... Si è discusso di cites soprattutto ultimamente ma ci si è accorti che solo un paio di negozianti on line rilasciano certificazione! Se vi interessa vi linko le discussioni in cui se ne è parlato! Anzi, si cercava l'aiuto di un esperto per capire meglio molti dettagli che sfuggono!

Matty91
09-02-11, 12: 29
Ricordo che non è permesso inserire link a siti non istituzionali ;)
(Vedi regolamento del Forum).

Gabrielele
09-02-11, 18: 17
Ho un po' il polso della situazione frequentando vari forum di acquariofilia... Si è discusso di cites soprattutto ultimamente ma ci si è accorti che solo un paio di negozianti on line rilasciano certificazione! Se vi interessa vi linko le discussioni in cui se ne è parlato! Anzi, si cercava l'aiuto di un esperto per capire meglio molti dettagli che sfuggono!

Me lo mandi in Mp?:photo:

acquariofilo
09-02-11, 22: 19
Fatto! Se qualcun'altro è interessato basta chiedere!

sasygrisù
09-02-11, 22: 53
Richieste tramite MP, mi raccomando!!!!

LeonardoLupo
20-02-11, 11: 39
Una volta che si entra nel CFS(più che ipotesi quasi utopia :) ),come si fà ad entrare a far parte del C.I.T.E.S. ?
Ve lo chiedo perchè ci hanno spiegato qualcosa all'università di questo e mi ha interessato moltissimo!
Bisogna fare domanda??dopo quanti anni di servizio puoi fare domanda??c'è la possibilità che uno finisce il corso da agente/viceispettore/commissario e lo mandano subito nel C.I.T.E.S. ??
Per ultimo dove sono dislocati in Italia i nuclei Cites??quanti sono??

Insomma per farla breve vi stò chiedendo una panoramica completa di questo Nucleo :) :) :)
grazie per le risposte!!

arat
20-02-11, 12: 48
I nuclei CITES si suddividono in Nuclei a livello Centrale (c/o Ispettorato Generale), Regionali e di seguito presso i cosiddetti Comandi Stazione CITES che sono ubicati presso le dogane portuali ed aeroportuali. Più che domanda di accesso al nucleo CITES bisognerebbe prestare servizio presso una delle sedi CITES ed in questo caso si svolge un corso propedeutico all'attività da svolgere. Certo che ci si può entrare anche all'uscita del corso ma di solito è difficile poichè essendo nuclei presenti in sedi molto ambite (grandi città o comunque sedi logisticamente ben messe) spesso hanno organici al completo. Ti invito comunque a consultare il sito istituzionale del CFS per altre notizie riguardanti l'attività di questo Nucleo.

LeonardoLupo
20-02-11, 16: 13
I nuclei CITES si suddividono in Nuclei a livello Centrale (c/o Ispettorato Generale), Regionali e di seguito presso i cosiddetti Comandi Stazione CITES che sono ubicati presso le dogane portuali ed aeroportuali. Più che domanda di accesso al nucleo CITES bisognerebbe prestare servizio presso una delle sedi CITES ed in questo caso si svolge un corso propedeutico all'attività da svolgere. Certo che ci si può entrare anche all'uscita del corso ma di solito è difficile poichè essendo nuclei presenti in sedi molto ambite (grandi città o comunque sedi logisticamente ben messe) spesso hanno organici al completo. Ti invito comunque a consultare il sito istituzionale del CFS per altre notizie riguardanti l'attività di questo Nucleo.

come al solito grazie mille arat!

AGcfs
05-04-11, 11: 55
A breve aprirà presso il COMANDO PROVINCIALE DEL CFS DI PAVIA il SERVIZIO TERRITORIALE CITES, deputato alla certificazione cites e controlli in materia cites e avrà in giurisdizione le province di Pavia, Lodi, Cremona, Mantova e Varese. Il servizio si occuperà anche di Polizia Giudiziaria per quanto concerne la complessa materia CITES.

anyone
20-04-11, 07: 33
Ho chiesto in privato al mod e mi ha consigliato di scrivere in questo thread. Casomai qualcuno avesse difficoltà a riconoscere un genere o una particolare specie di animale può tranquillamente scrivere qui o se vuole, in privato. Sarò ben felice di aiutarlo.

Lightside
25-04-11, 04: 32
Buongiorno, mi chiamo Daniele Valtorta, ho 38 anni, risiedo a Garbagnate Milanese e da 20 anni sono appassionato di terrariofilìa.
18 anni fa mia madre comprò, presso un famoso negozio specializzato di Milano, un esemplare di Grammostola rosea, ragno comune cileno appartenente al genere dei Theraphosidae, comunemente (ed erroneamente) chiamate "tarantulas" nel nuovo mondo. Tale esemplare, oltre ad essere notoriamente non aggressivo, è provvisto di un veleno pressochè innocuo per l'uomo. L'effetto del morso è paragonabile a quello della puntura di un calabrone, che peraltro è in proporzione molto più aggressivo di una tarantola cilena.

La famosa legge 213/2003, però, così com'è scritta include tutti gli aracnidi, non essendo specificato cosa si intende, o quali siano, quelli potenzialmente pericolosi. Sostanzialmente includerebbe anche gli acari della polvere, che sono dannosi per l'organismo e aracnidi anch'essi.

Quando, nel 2003, mi recai in Prefettura per denunciare l'animale, visto che lo detenevo da prima dell'entrata in vigore di questa legge e che la legge stessa dava un termine di 90gg per la denuncia, mi dissero che se l'animale non era da considerarsi pericoloso non c'erano problemi, perchè quello che c'era scritto sulla legge era chiaro (?) parlando solo ed unicamente di animali pericolosi, e che in ogni caso, riferendosi la 213/2003 al decreto legge n° 150/92, tale termine non sarebbe partito prima di una lista che avrebbe determinato quali erano effettivamente gli aracnidi pericolosi, poichè non è onere del cittadino saperlo, ma del legislatore indicarlo, come è indicato per i rettili velenosi, i grossi felini, i cani aggressivi, etc...

In realtà una lista esiste, redatta nel 2004 da esperti aracnologi in collaborazione col ministro della salute e il ministro delle politiche agricole e forestali Giovanni Alemanno . Tale lista è firmata da tutte le parti, così come è firmata dal ministro Alemanno la lettera di richiesta al Parlamento di ridiscutere la legge per l'approvazione di una lista. http://www.aracnofilia.org/articoli/legge.htm (so che il link non è istituzionale, ma contiene la scansione di un documento istituzionale ed è il sito che ha coadiuvato la commissione ministeriale nella stesura della lista).
Il Parlamento, però, ha deciso che l'ordine della lettera in questione non fosse di importanza fondamentale e ha soprasseduto (cioè ha ritenuto inutile rendere efficace e applicabile nel migliore dei modi una legge da esso stesso emanata).

Ora, il servizio di Striscia la Notizia sui sequestri di aracnidi e soprattutto sul ragazzo che li ha spediti dalla Sardegna, ha gettato il mondo della terraristica (già guardato in maniera schiva dalle persone "normali") nell'assoluto caos e terrore, tanto che in molti forum dedicati è addirittura tabù solo parlarne.
Il ragazzo che ha spedito è nel torto per aver spedito animali vivi, e quello è pacifico, ma sulla detenzione degli animali è stato accusato dall'inviato di non osservare la legge e quando il ragazzo ha provato a specificare che senza lista la legge è inapplicabile non è stato lasciato parlare.
Lo stesso servizio ha poi mandato in onda una dottoressa del nucleo forestale di Milano che sosteneva che tali animali, avendo un veleno neurotossico attivo, rientrassero nella legge. Questa è un'affermazione gravissima e spero che sia stata montata "ad arte" dal programma, perchè non sta alla forestale interpretare la legge e decidere quali animali siano pericolosi o no, ma all'ASL con il consulto di un CTU di esperti aracnologi che ne determinino l'effettiva pericolosità. Andare a dire in televisione che un animale è pericoloso perchè ha un veleno, senza nemmeno tenere conto di che specie si sta parlando e di quanto questo veleno sia tossico per gli esseri umani, è come dire che un cane è pericoloso perchè ha i canini senza tenere conto che si sta parlando di un chiwawa e non di un Pitbull.
Delle 38.000 specie di ragni conosciuti dalla scienza tutte le specie tranne due hanno un veleno, inclusi i normali ragnetti in cantina (devo denunciare anche quelli?), ma solo una 15 ina sono potenzialmente pericolose per l'uomo. Le tarantole non lo sono assolutamente e non esiste nessun caso documentato di decesso per morso di questi animali.


Di questa cosa ne ha preso atto il nucleo forestale centrale di Roma, che a Marzo scorso ha fatto regolarmente svolgere una manifestazione aracnofila con scambio e vendita regolare di tarantole non rientranti in quella famosa lista di cui sopra e ovviamente non in CITES se non accompagnate da regolare certificato originale.
Ma già prima di questa manifestazione il Nucleo Forestale dell'Emilia Romagna, con la fiera di Cesena, si era allineata alla lista, e a ruota l'hanno seguita Trentino, Veneto e Piemonte. Mentre la forestale di Milano resta ancora sul "sequestriamo tutto", che non mi sembra un atteggiamento sensato, visto che è pagata con le tasse dei cittadini per svolgere un servizio pubblico e non per togliersi castagne bollenti dal fuoco o mettersi ad interpretare leggi.
Vorrei quindi sapere anche da voi, agenti della forestale, perchè non c'è coordinazione decisionale e allineamento tra i vari nuclei, come se l'Italia non fosse uno Stato, e la Forestale al posto che agire nell'interesse dello Stato agisca nell'interesse locale a sua discrezione senza che la sua mano destra tenga conto di cosa fa la sinistra.
E' vero che la lista non è stata approvata in Parlamento, ma è altrettanto vero che è redatta da esperti e firmata da due ministri di competenza, e non comprendo quindi perchè non ci si possa attenere tutti quando il nucleo centrale di Roma per primo vi si attiene.
Così io a Milano con la mia tarantola cilena sarei fuorilegge per la forestale, mentre se cambio regione e vado in Emilia o a Roma non più. Non mi sembra che questo dia molto l'idea di Stato, francamente.

Vi ringrazio per l'attenzione concessami e attendo riscontri e chiarimenti.
Daniele Valtorta

selvaforesta
25-10-12, 16: 23
Perdonatemi una curiosità, forse ho inteso male.
Qualora si passasse il concorso in atto, per entrare nel cites, è pur sempre necessario frequentare il fatidico corso di 15 mesi o è anche possibile fare richiesta per frequentare direttamente il corso in materia cites?

arat
26-10-12, 10: 37
Il corso in materia CITES è riservato al personale CFS già in ruolo che va a prestare servizio in una sede CITES. Pertanto per potervi partecipare devi prima entrare nei ruoli del CFS e quindi superare il corso di 15 mesi poi, se vinei assegnato ad una di quelle sedi ti verrà fatto frequentare il relativo corso.

selvaforesta
28-10-12, 12: 31
Grazie mille per la delucidazione.