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Visualizza Versione Completa : Pensioni mera illusione?



reflecteren
27-08-11, 09: 24
Quota 97 equivale a 62 anni di età e 35 di contributi per andare in pensione. Nessun ventenne, trentenne, quarantenne, e anche molti cinquantenni che hanno perso il lavoro in questi anni, ci arriverà mai. L'Everest di quota 92 è, come tutti sanno, temporaneo, sarà aggiornato nel tempo per evitare il default. Diventerà quota 100, poi 105. Sempre più in alto, mentre diminuiranno gli anni di possibile contribuzione per i precari, per gli assunti a progetto per pochi mesi, per gli attuali disoccupati. Si assesteranno, se va bene in 18/20 anni. Per arrivare a quota 100 bisognerà quindi avere 80 anni di età e 20 di contributi. Questa è una eccezionale presa per il ****.
I contributi all'INPS sono pagati OGGI da lavoratori che in pensione NON ci andranno mai. Servono a pagare le baby pensioni, le super pensioni, le doppie e triple pensioni, le pensioni dei parlamentari. La pensione di 32.000 euro al mese di Amato, dei consiglieri regionali, il "vitalizio" di 9014 euro di Veltroni, le pensioni di chi sta a casa da quando aveva 40 anni. Perché pagare le pensioni per gli altri senza andare in pensione? Non ha alcun senso. Un limite massimo di 3.000 euro al mese e un'età di 65 anni mi sembrano ragionevoli. Se il tetto venisse applicato lo Stato risparmierebbe 7 miliardi di euro all'anno e tutti potrebbero accedere alla pensione senza quote. Non vedo alcuna ragione per cui un ragazzo debba pagare i contributi all'INPS sapendo che la pensione non l'avrà mai. Il versamento obbligatorio all'INPS deve essere abolito, ognuno risparmia ciò che vuole per usarlo in vecchiaia. L'INPS è un baraccone che ha usato i soldi per le pensioni per farci di tutto, un'istituzione politica non di garanzia dei contribuenti. I soldi dell'INPS sono stati impiegati, tra le altre cose, per la cassa integrazione. Quando per decenni la Fiat perdeva, i suoi dipendenti li pagava l'INPS, cioè noi. Chissà se Minchionne ne è al corrente?
Sulle pensioni bisogna essere chiari. Deve esserci un minimo per gli indigenti (1.000 euro?) e un tetto massimo per tutti gli altri e nessun innalzamento dell'età pensionabile. Se così non sarà è meglio che l'INPS chiuda i battenti e le giovani e quasi giovani generazioni smettano di pagare contributi per una pensione che non riceveranno mai.
Ci sono 19 milioni di pensionati in Italia e circa altrettanti lavoratori che gli pagano la pensione attraverso i contributi mensili. Chi non è in pensione lavorerà (se avrà la fortuna di essere in salute e di avere un lavoro) fino alla morte. Questa situazione non può durare, lo capirebbe anche un bambino e chi paga i contributi INPS lo ha già capito. I contributi sono diventati una tassa per vecchi più fortunati. La riforma delle pensioni si deve fare per tutti o per nessuno. Per chi è già in pensione e per chi ha il diritto di andarci. Non possono esistere in questo momento diritti acquisiti.
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soccorritore
27-08-11, 12: 30
Le cosiddette "pensioni" sono qualcosa che andrà gradualmente a scomparire. Lavorerai finché ne avrai le forze psico-fisiche, quindi anche 85-90 anni... Questo sarà valido piano piano per tutte le categorie lavorative, quindi avremo, ad esempio, anche poliziotti, carabinieri in servizio attivo ultra-settantenni, dato che la medicina riesce ad allungare sempre di più i tempi di permanenza in vita. Una volta che non riuscirai più a lavorare, camperai eventualmente di quello che sei riuscito a mettere da parte tu autonomamente. Se non sarai riuscito a mettere nulla da parte andrai a vivere in un caritatevole ospizio.

AlfaUno
27-08-11, 12: 33
Hai presente quegli episodi di futurama dove si vedono le teste "sotto spirito" di personaggi famosi che parlano e vivono?
ecco, finirà così: a lavoro sia pur con la testa dentro un barattolo che la tiene in vita.
Comunque se continuerai a sobillare postando queste domande, Tremonti si arrabbierà con te!

bartok
27-08-11, 15: 23
Le cosiddette "pensioni" sono qualcosa che andrà gradualmente a scomparire. Lavorerai finché ne avrai le forze psico-fisiche, quindi anche 85-90 anni... Questo sarà valido piano piano per tutte le categorie lavorative, quindi avremo, ad esempio, anche poliziotti, carabinieri in servizio attivo ultra-settantenni, dato che la medicina riesce ad allungare sempre di più i tempi di permanenza in vita. Una volta che non riuscirai più a lavorare, camperai eventualmente di quello che sei riuscito a mettere da parte tu autonomamente. Se non sarai riuscito a mettere nulla da parte andrai a vivere in un caritatevole ospizio.

Credo anch'io che la pensione scomparirà. Ma dubito che sia possibile che poi si lavori fino a 85-90 anni perché è impensabile che la medicina allunghi la vita indefinitamente: oltre una certa soglia non si può andare e credo che ci si sia già arrivati.

sicuramente è vero che si cercherà di far lavorare il più a lungo possibile, ma prima o poi accadrà "qualcosa" che stravolgerà la situazione, che è di equilibrio molto instabile. l'età ideale per andare in pensione, mediamente, sarebbe tra i 55 e i 60 anni. Infatti, nei lavori intellettuali, quella è la fascia di età in cui si raggiunge il massimo splendore professionale e, nei lavori di fatica, è quella in cui si può ancora lavorare con una certa energia. Nello stesso tempo, è un'età che dopo permette, godendo della pensione, di fare qualche lavoro extra e di coltivare i propri interessi.

Quest'insistenza nel posticipare l'età di pensionamento deriva dal fatto che non ci sono abbastanza giovani per pagare le future pensioni e, inoltre, quei pochi giovani che ci sono (rispetto ad una volta), hanno spesso contratti di lavoro ridicoli e si trovano sempre più invischiati in una società monopolizzata da settuagenari. sicché a 20 anni sei un poppante, mentre i nostri genitori e nonni a 20 anni, magari, avevano già 2 figli.... proprio quelli che adesso pagano la loro pensione e che non l'avranno perché fanno in media 1,1 figli per donna. E' un circuito da cui vizioso da cui non si può uscire. Non c'è rimedio: le pensioni future NON potranno essere pagate e quindi non ci saranno.

Tuttavia, le cose non potranno andare avanti così in modo indefinito: una società con "carabinieri in servizio attivo ultra-settantenni" non può funzionare. E' una questione di matematica: se la donna fa 1,1 figli, significa circa che con questa generazione la popolazione italiana, una volta "smaltite" dal tempo le precedenti, va a dimezzarsi. se già ora la situazione è al limite della sostenibilità, cosa accadrà quando la coppia che fa 1,1 figli sarà vecchia? chi ci guarderà a tutti questi vecchi? l'Italia non rimane vuota: arrivano gli immigrati i quali, fino ad un certo punto, posso far da "toppa" e cioè badare ai vecchi tramite le badanti. ma con cosa le paghi le badanti, mentre i "giovani" cercano un lavoro o lavorano? le paghi con la pensione dei vecchi! ma quando le pensioni non ci saranno? come farà quel 1,1 figli a lavorare, sopravvivere e mantenere i genitori, a farsi una famiglia, a fare lui stesso figli? e sarà lì che cascherà l'asino: tra circa 20-30 anni. Infatti il corpo umano non funziona nel modo che lavora bello arzillo fino a 85-90 anni, poi va nel "caritatevole ospizio" per morire di vecchiaia il mese dopo, o l'anno dopo. può rimanerci anni e anni! Con quali soldi? già non ci sono ora per queste "caritatevoli strutture".

la situazione allora sarà disperata: molti degli 1,1 figli saranno semplicemente i badanti dei prori genitori, faranno una vita misera e quello che "ora" è l'immigrato, riempirà il vuoto. nessuno può sapere come sarà l'Italia a quel punto, come si evolverà. quel che è certo è che siamo in una fase di tracollo e probabilmente tra non molto la "pensione", che ora ci chiediamo se ci sarà o no, non sarà neanche il più grosso dei problemi.

E' matematica: ineluttabile. E' anche per questo che sono deciso a far qualcosa che mi tiri fuori da questa società decadente, che rifiuto, che non mi piace, a cui non voglio sottostare, facendo una scelta drastica che mi faccia ripartir da 0, dando alla vita la direzione che io le do.

FRANCODUE
27-08-11, 15: 53
La pensione è solo un sacrosanto diritto per tutti quelli che come me si sono fatti il mazzo per oltre 35 anni di lavoro.
Aggravato da fatto di averlo fatto per scansarsi le pallottole.
Uno Stato che non è in grado di garantire questo giusto riconoscimento ad un lavoratore NON PUO chiamarsi Stato.
Che facesse di tutto per garantirlo.
Sa bene gli sprechi dove sono e come eliminarli.

bartok
27-08-11, 16: 19
Sono d'accordo, il concetto è giustissimo, soprattutto questo:


Uno Stato che non è in grado di garantire questo giusto riconoscimento ad un lavoratore NON PUO chiamarsi Stato.


la domanda è: se fosse veramente così? Il discorso qui potrebbe estendersi a molti altri ambiti, tra cui "può chiamarsi Stato un ente che privatizza tutti i suoi beni e di cui rimangono solo tagli e tasse?", ma non andiamo OT.

Riguardo alle pensioni, il fatto è che il sistema non regge. Il taglio degli sprechi può dare delle boccate di ossigeno, ma la coperta rimane comunque sempre troppo corta, perché le pensioni, che riguardano milioni di persone (e in numero sempre crescente), possono essere pagate solo da altri milioni di persone, in base ad un patto generazionale, cioè che i giovani paghino per i vecchi. ma se i giovani non figliano, rompono questo patto. Il problema è che l'intero apparato statale non è impostato affinché ciò avvenga. Non c'è nessun motivo "congenito" perché i giovani di oggi siano diversi da quelli di una volta: le cose non tornano a livello di "sistema".

domas
27-08-11, 18: 43
Io credo che vi state allarmando un pò troppo.

Lo Stato, come quasi tutti gli Stati in questo periodo, non sa come rientrare nelle spese ed ha difficoltà a vedere oltre il prossimo quinquennio.
Eviterei di pensare e di rompermi la testa 20 anni prima

FRANCODUE
27-08-11, 19: 38
Comunicazione di servizio.
Chi è nelle condizioni di andarsene se ne vada a gambe levate.
Poi non si sa come andrà a finire.

bartok
27-08-11, 21: 08
gouverner c'est prévoir et prévoir c'est observer.

AlfaUno
27-08-11, 21: 31
L'inps ad oggi è in attivo!!!!!
E' la parte assistenziale che è in deficit e viene per opportunità tutta di lor signori considerata nello stesso calderone delle pensioni "vere".
Però in passato hanno esagerato mandando in pensione gente a 35 anni o dando un assegno pari all'ultima retribuzione e ora tentano di metterci una pezza.
Ma gli sprechi, quelli veri, non li guardano neppure o li minimizzano.

soccorritore
27-08-11, 22: 54
Ascoltate le vostre riflessioni, permango dell'idea che la medicina porterà la maggioranza delle persone a lavorare fino a 75-80 anni di sicuro. Il problema è nato dal fatto che è andato in crisi il meccanismo del lavoro. Adesso ci sono quasi solamente contratti a tempo determinato, a progetto (come il mio) e quindi oggi lavori, domani chi lo sa. In questa condizione di precariato le persone non iniziano relazioni e non hanno figli (discorso a parte per chi è immigrato nella repubblica italiana, fuggendo da condizioni di estrema miseria e povertà). Quindi andrà in crisi il meccanismo dei contributi e piano piano verrà innalzata sempre più l'età di pensionamento fino a livelli impossibili da raggiungere.

ziobru
27-08-11, 23: 49
Hai presente quegli episodi di futurama dove si vedono le teste "sotto spirito" di personaggi famosi che parlano e vivono?
ecco, finirà così: a lavoro sia pur con la testa dentro un barattolo che la tiene in vita.
Comunque se continuerai a sobillare postando queste domande, Tremonti si arrabbierà con te!

hahaha,adoro futurama... spero propio che sto fatto delle teste in barattolo non si realizzi mai,altrimenti ci ritroviamo mr B. che governa in eterno :S
In ogni caso,tornando al discorso pensione,l'età pensionabile dovrebbe essere abbassata per consentire l'occupazione di "forze fresche".. è in questo modo che l'economia dovrebbe andare avanti, però qui in italia la tendenza è al regresso...:(

bartok
28-08-11, 10: 06
Ascoltate le vostre riflessioni, permango dell'idea che la medicina porterà la maggioranza delle persone a lavorare fino a 75-80 anni di sicuro. Il problema è nato dal fatto che è andato in crisi il meccanismo del lavoro. Adesso ci sono quasi solamente contratti a tempo determinato, a progetto (come il mio) e quindi oggi lavori, domani chi lo sa. In questa condizione di precariato le persone non iniziano relazioni e non hanno figli (discorso a parte per chi è immigrato nella repubblica italiana, fuggendo da condizioni di estrema miseria e povertà). Quindi andrà in crisi il meccanismo dei contributi e piano piano verrà innalzata sempre più l'età di pensionamento fino a livelli impossibili da raggiungere.

può darsi che si arrivi a lavorare fino a quell'età, ma distinguerei tra "medicina" e "necessità": la vita media è 79 per gli uomini e 85 per le donne, quindi già ora è "possibile", ma non può essere fatto improvvisamente, anche perché non ce n'è motivo: come diceva AlfaUno, l'INPS è in attivo: per far quadrare i conti (a meno di tutti i dettagli) deve semplicemente far aumentare progressivamente l'età di pensionamento quel tanto che basta per coprire l'ammanco di entrate dovuto ai pochi giovani e al loro scarso (mediamente) contributo dovuto agli pseudo-contratti che ci sono ora. Riguardo all'eventuale aumento della vita media, solo il tempo dirà se potrà aumentare -sensibilmente-. Io non credo e per dimostrarlo credo basterebbe interpolare i dati storici di vita media. Comunque, anche se fosse, non si risolverebbe niente: si continuerebbe a posticipare l'età di pensionamento fino al limite.

Riguardo al pezzo in cui parli delle relazioni e del precariato, ti do ragione, ma la questione non è così semplice e il problema non è nato da lì: la diminuzione delle nascite cominciava già negli anni 70, quando ancora si parlava di controllo delle nascite! All'epoca c'era un forte aumento demografico dovuto al grande (e allora quasi lineare) aumento della speranza di vita e al numero di nati comunque non piccolo, ma il flesso che invertiva la tendenza c'era già allora, pochi lo capirono. Per mantenere costante la popolazione, ogni coppia dovrebbe mediamente fare almeno 2+1 figli: il +1 è dovuto al fatto che alcune coppie non figliano, altri sono single e altri ancora muoiono. ebbene: quel "3 figli" medio per coppia non è più una realtà da tanto, tanto tempo. Logicamente in un periodo in cui l'età media aumenta molto, l'ammanco di giovani è coperto dall'aumento di vecchi e si può addirittura avere un aumento demografico. Ma quando la speranza di vita raggiunge il suo "limite" superiore, si disinnesca quel meccanismo di compensazione.
Dunque l'attuale situazione di precariato di certo NON aiuta e andrebbe senz'altro eliminata, ma ciò non risolverebbe il problema. Il problema si poteva ATTENUARE adottando politiche per la famiglia, come in Francia, dove le coppie ricevano una barcata di soldi per ogni figlio che fanno. E infatti, se vai in Francia, in Austria, vedi tantissimi 20enni che hanno già figli! Mentre in Italia a 30 abitano ancora quasi tutti con la mamma! L'Italia non ha mai intrapreso politiche di questo tipo perché sarà almeno da 30 anni che manca un governo in grado di prevedere anche quel che succede il giorno dopo... figurarsi quello che potrebbe succedere a distanza di decenni!

ziobru,


In ogni caso,tornando al discorso pensione,l'età pensionabile dovrebbe essere abbassata per consentire l'occupazione di "forze fresche".. è in questo modo che l'economia dovrebbe andare avanti, però qui in italia la tendenza è al regresso...


sembra sensato, ma non lo è. mettiamo per semplicità che il numero di giovani che si immettono nel mercato del lavoro sia costante e che sia costante il numero di quelli che ne escono. tali numeri, per avere un "equilibrio", dovrà essere uguale per i giovani e per i vecchi: se così non fosse aumenterebbe il numero dei lavoratori (e in caso di crescita economica può accadere entro certi limiti) oppure diminuirebbe (per esempio con i tagli e il blocco del tournover attuali). ma se vogliamo capire perché il tuo ragionamento è sbagliato, concentriamoci sulla tua ipotesi e semplifichiamo il resto: quei numeri sono costati e quindi, escono quanti ne entrano. mettiamo che questo numero sia 100 e che l'età di pensionamento sia 65. Poniamo che il numero di lavoratori tra 55 e 65 anni sia 30. tu praticamente dici: mandiamo in pensione a 55 anni, così quel 30 lo prendiamo dai giovani. Ok, funziona, ma funziona solo una volta. infatti, a regime, affinche quel 100 sia rispettato, si tornerà ad avere un ricambio costante e uguale a quello di prima. analogamente, si può pensare all'opposto: supponiamo di alzare l'età di pensionamento da 65 a 75. In tal caso bisogna bloccare il tournover (infatti) affinche 100 rimanga 100 e compensando così il fatto che si lavora di più, con il blocco delle assunzioni. ma anche in tal caso, quando si arriva a regime, a 75 anni si va in pensione e allora si deve assumere, affinché 100 rimanga 100. sicché, in entrambi i casi, a regime il numero di giovani che "entrano" nel mondo del lavoro rimane costante. il fatto che si scelga questa seconda strada piuttosto che la prima da te riportata, è per tutti i motivi detti: non ci sarebbero i soldi per pagare le pensioni e mancano politiche per la famiglia, per cui ora più che mai, mancano i soldi.

Quindi a questo punto, qualunque soluzione si debba trovare, va trovata a livello personale.

JuliaAlpin
28-08-11, 10: 07
hahaha,adoro futurama... spero propio che sto fatto delle teste in barattolo non si realizzi mai,altrimenti ci ritroviamo mr B. che governa in eterno :S
In ogni caso,tornando al discorso pensione,l'età pensionabile dovrebbe essere abbassata per consentire l'occupazione di "forze fresche".. è in questo modo che l'economia dovrebbe andare avanti, però qui in italia la tendenza è al regresso...:(

è poi mantieni tu quelli che vanno in pensione? già ora quelli che lavorano pagano le pensioni a quelli che stanno in pensione(scusate il gioco di parole). E tu vorresti mandarne altri in pensione? così mandi in malora tutto. L'età pensionabile purtroppo sono convinto che han ragione ad alzarla, anche se capisco benissimo che chi c'è quasi non è d'accordo. Ma d'altronde è l'unico modo per rimediare a quei dipendenti mandati alcuni anni fa in pensione a 35, 40 anni(dipendenti delle ferrovie, etc etc) che è stata una vera vergogna.

domas
28-08-11, 16: 28
Leggendo le vostre opinione sembra che il problema siano i troppi pensionati di ora rispetto ai lavoratori, e non è neanche sbagliato. Ma queste persone, purtroppo, moriranno e nessuno gli darà il cambio.

Mi spiego, se loro sono 100 e noi 30, quando non ci saranno più i 100 rimarremo noi 30. E probabilmente l'equilibrio lavoratori pensionati si ricomporrà. Sbaglio?

quantico
28-08-11, 16: 50
Le cosiddette "pensioni" sono qualcosa che andrà gradualmente a scomparire. Lavorerai finché ne avrai le forze psico-fisiche, quindi anche 85-90 anni...

Mi scusi Soccorritore, chi lo ha detto? Fonti?

L'assistenza previdenziale in Italia è sia pubblica che privata, alla quale il cittadino privato si può affidare per integrare la pensione di Stato.

L'INPS è l'UNICO Ente statale in saldo attivo, in utile per parlar chiaro. Purtroppo e per fortuna la generazione del baby boom è in procinto di andare in pensione e godersi il meritarsi riposo, ed è quella stessa generazione che è riuscita a rendere grande il nostro Paese e in diversi casi, come ora purtroppo, a portarlo al baratro.

Soccorittore, per chi ha un contratto a tempo determinato esistono sempre le pensioni integrative. Preferisco accantonare 100 euro al mese che buttarli in un weekend sbocciando qua e là in un locale... Qualche sacrificio toccherà anche a noi no?

E basta inutili allarmismi.

basilischio
28-08-11, 17: 04
Il problema pensioni è molto complesso e non può essere analizzato tenendo conto solo di una sfaccettatura, ma globalmente.
Il sistema poteva anche reggere se, non corso di un certo periodo storico, non fossero state elargite pensioni, anche di invalidità a persone perfettamente abili, soprattutto per motivi politici ed in modo assistenziale inappropriato, cioè per sopperire alla mancanza di lavoro.
Questi "favoritismi", in un primo momento non hanno causati grossi problemi in quanto la forza lavoro era sufficiente per coprire le loro pensioni. L'innalzamento del tenore di vita, i risultati della ricerca ecc... hanno portato all'innalzamento del limite della mortalità, per cui queste due cause, lentamente hanno portato a erodere quel "patrimonio" che i lavoratori avevano accantonato per le pensioni e nessuno ha mai voluto correre il rischio dell'impopolarità per sanare la questione, che si è rivoltata contro lo stesso sistema, mettendolo in difficoltà.
Anche il mantenere alcuni privilegi riservati ad alcune categorie, es. lavori usuranti, che con le nuove normative di legge sulla sicurezza e salubrità dei posti di lavoro non hanno più ragione di essere, contribuiscono all'aggravarsi della situazione.
L'ennesimo innalzamento dell'età pensionabile è la solita toppa per arrestare momentaneamente un processo irreversibile, se non vengono adottati provvedimenti validi anche intesi come lotta al lavoro nero, ed agli strattagemmi vari per pagar meno di contributi ecc...

Forse una bella sevisione dell'intero sistema pensionistico, magari altrettanto impopolare, sarebbe più efficace di questi aggiustamenti che risolvono solo momentaneamente e parzialmente il problema. Negli ultimi decenni non si è visto altro che innalzare...... ma a che età e con quanti anni di lavoro ci vogliono mandare in pensione???
E' anche vero che 40 anni fa si iniziava a lavorare a 15 anni ed adesso fra studi vari, obbligatori o meno, in molti casi, fino a 35 non se ne parla qundi se prima a 35 anni di età avevo già lavorato 20 anni, adesso i soliti 20 anni si raggiungono alla veneranda età di 55. :) e così via.......

soccorritore
28-08-11, 17: 49
Mi scusi Soccorritore, chi lo ha detto? Fonti?

La fonte è semplice: l'aspettativa di vita è sempre più elevata e quindi nessuno stato, fra alcuni decenni, potrà più permettersi una simile spesa. Chi potrà accantonare i soldi privatamente bene, gli altri si arrangeranno lavorando fino a che ne avranno le forze psico-fisiche. Difatti io non pongo alcun affidamento su un trattamento previdenziale, a me personalmente. So già che dei soldi di versamento attuali non resterà praticamente nulla fra 45-50 anni. Per una conferma, ci si aggiorna al 1° gennaio 2056.



Soccorittore, per chi ha un contratto a tempo determinato esistono sempre le pensioni integrative. Preferisco accantonare 100 euro al mese che buttarli in un weekend sbocciando qua e là in un locale... Qualche sacrificio toccherà anche a noi no?

E basta inutili allarmismi.

Io non sto accantonando nulla in quanto NON è più possibile accantonare nulla. Come ho scritto in altra discussione io non ho vizi di sorta: mai fumato tabacchi lavorati, sono astemio, non ho auto/motoveicoli (solo bicicletta), consumo esclusivamente due pasti al giorno (colazione e cena), ma ora per comprare casa, arredarla un minimo e pagare tutti i servizi i soldi che si guadagnano con un contratto a tempo determinato non consentono accantonamenti a fini previdenziali privati. Magari tu Quantico sarai più fortunato di me, ma questa E' LA REALTA' e non si tratta di alcun allarmismo. Ormai bisogna capire che certe situazioni non sono più praticabili.

FRANCODUE
28-08-11, 19: 30
Soccorritore ?
Non la fare tragica come al solito.
Più si lavora e più si paga di contributi e tutto si risolve.
Piuttosto occorrebero lavoratori "ferschi" che paghino i contributi, appunto.

soccorritore
28-08-11, 19: 48
Soccorritore ?
Non la fare tragica come al solito.
Più si lavora e più si paga di contributi e tutto si risolve.
Piuttosto occorrebero lavoratori "ferschi" che paghino i contributi, appunto.

Ancora non avete capito che questa è la realtà. Provate a domandare ad altri trentenni quanti salti mortali devono fare oggi per ottenere un mutuo bancario o un prestito lavorando con contratti precari. Certo chi lavora in una PA ha un contratto a tempo indeterminato.
Non ti preoccupare Franco, non mancherò di pagare fino all'ultimo centesimo della tua pensione, chiaramente finché lavorerò stabilmente sul territorio della repubblica italiana.

quantico
28-08-11, 21: 02
L'aspettativa di vita non è una fonte "attendibile" dai.

Soccorritore,
non sono sono a conoscenza della sua retribuzione mensile e non mi interessa, ma da dalla vita monacale ( :) con simpatia, sia chiaro, anche io sono astemio e non fumo) che fa e non riuscire ad accantonare almeno 100 euro al mese...mi spiace. Le consiglio di tornare in Svizzera, amici neolaureati portano a casa 3.000 € e sono sicuro di quello che dico.

Conosco benissimo quali sono le garanzie richieste dagli Istituti di credito quando un ragazzo richiede un mutuo/finanziamento. La soluzione è cercare di migliorarsi continuamente, con formazione continua anche durante il periodo in cui si lavora: corsi di aggiornamento, master di I e II livello, scuole di specializzazione, ecc. da trovare un posto più remunerativo.

bartok
28-08-11, 21: 52
JuliaAlpin e basilischio,
capisco che faccia scandalo il fatto che ci sia gente che è andata in pensione a 40 anni, quando oggi si va a 65 e la prospettiva è non andarci proprio. Ma quello che è andato in pensione a 40 anni negli anni 60-70 (metti anche 80), era "supportato" da tanti giovani che pagano e il meccanismo funzionava. i soldi non spesi per coprire la fascia di età 40-65, cioè 25 anni sono sì "buttati", ma non nell'ottica che quei soldi avrebbero potuto essere usati per le pensioni di adesso! sono "buttati" nel senso che potevano essere spesi ALLORA per infrastrutture, servizi, ecc, ma giammai per le pensioni di ADESSO, a distanza di decine d'anni! perché ora, i soldi di allora, non varrebbero niente. Dunque, in un'ottica pensionistica, le baby-pensioni sono uno spreco molto relativo! L'unico vero motivo per cui si deve posticipare l'età della pensione, non è per recuperare ai pensionamenti "precoci" di una volta, ma perché non ci sono abbastanza giovani per pagare le pensioni ai vecchi se non, appunto, aumentano l'età.

basilischio,
scrivi:


E' anche vero che 40 anni fa si iniziava a lavorare a 15 anni ed adesso fra studi vari, obbligatori o meno, in molti casi, fino a 35 non se ne parla qundi se prima a 35 anni di età avevo già lavorato 20 anni, adesso i soliti 20 anni si raggiungono alla veneranda età di 55. e così via.......


capisco il ragionamento, ma 1-è così in Italia. basta andare in Austria: non essere sposati a 25 anni, è considerato un po' strano. Ma la differenza risulta palese anche solo in Francia 2-se prima dei 35 anni non lavori, quando li fai i figli? e quel figlio che fai, che opportunità avrà, con 2 genitori vecchi decrepiti con pensioni da fame quando lui ha appena 20 anni? Non si può parlare di pensioni, senza parlare di natalità.

quantico,
l'INPS è in attivo perché ha compensato aumentando l'età di pensionamento. (tra parentesi esistono altri enti, che erano statali, e che erano in attivo e che sono comunque stati privatizzati o parzialmente privatizzati, ma è altro discorso). Le pensioni integrative sono come il "moto perpetuo": non esistono, ma danno l'impressione di poter esistere. cioè: sono fondi in cui tu ci metti i soldi e, magia magia, quando vai in pensione li ritrovi aggiornati all'inflazione e pure accresciuti! I cosidetti fondi a basso rischio... può funzionare, per qualcuno. ma mi pare un po' utopistico pensare che MILIONI di persone possano mettere i soldi in una scatola magica e avere ALTE probabilità di ritrovarli accresciuti. secondo me anche quella è una BOLLA che esploderà!

I sacrificio a noi toccano per forza, volenti o nolenti. se non si fanno figli, l'unico modo per mantenere i livelli occupazionali è aumentare i consumi procapite, perché ci sono meno persone su cui "spalmarli", ma questo dovrebbe comportare avere "più soldi" e senza sviluppo non è possibile. e sarà difficile creare uno sviluppo tale da compensare una natalità di 1,1 figli/donna! tanto più che si crea la tragedia (perché di questo si tratta), di quel 1,1 che tra qualche decina d'anni avrà essenzialmente la funzione di badante, più che quella di fare figli e creare sviluppo. è un circolo vizioso.

soccorritore,


La fonte è semplice: l'aspettativa di vita è sempre più elevata e quindi nessuno stato, fra alcuni decenni, potrà più permettersi una simile spesa. Chi potrà accantonare i soldi privatamente bene, gli altri si arrangeranno lavorando fino a che ne avranno le forze psico-fisiche. Difatti io non pongo alcun affidamento su un trattamento previdenziale, a me personalmente. So già che dei soldi di versamento attuali non resterà praticamente nulla fra 45-50 anni. Per una conferma, ci si aggiorna al 1° gennaio 2056.


sottoscrivo: semplice e lineare.



Io non sto accantonando nulla in quanto NON è più possibile accantonare nulla. Come ho scritto in altra discussione io non ho vizi di sorta: mai fumato tabacchi lavorati, sono astemio, non ho auto/motoveicoli (solo bicicletta), consumo esclusivamente due pasti al giorno (colazione e cena), ma ora per comprare casa, arredarla un minimo e pagare tutti i servizi i soldi che si guadagnano con un contratto a tempo determinato non consentono accantonamenti a fini previdenziali privati. Magari tu Quantico sarai più fortunato di me, ma questa E' LA REALTA' e non si tratta di alcun allarmismo. Ormai bisogna capire che certe situazioni non sono più praticabili.


e risottoscrivo. lo stesso dicasi per la possibilità di fare una famiglia. se questo è il problema di un uomo, la donna ha analoghi se non maggiori problemi, il che non farà certo crescere quel 1,1.



Ancora non avete capito che questa è la realtà. Provate a domandare ad altri trentenni quanti salti mortali devono fare oggi per ottenere un mutuo bancario o un prestito lavorando con contratti precari. Certo chi lavora in una PA ha un contratto a tempo indeterminato.


io ho ben capito, infatti ho 29 anni. La PA è certo meglio del privato, ma anche in questo le cose sono assai cambiate. i concorsi pubblici sono molto molto più rari di una volta. se vuoi entrare in una PA devi entrare nell'ottica 1- di non fare probabilmente ciò per cui hai studiato 2-estendere la ricerca a tutto il paese o comunque a molte regioni e quindi trasferirsi. Ora, se vai a guadagnarei 1500 €, metti che almeno 600 se ne vanno per affitto con annessi e connessi, altri 400 tra spesa e benzina: in realtà 900 € di quei 1500 € sono niente più che un rimborso spese. di tuo rimangono circa 600 €. ci campi, puoi anche pensare ad una famiglia, ma non hai tutto questo margine! che con i figli diminuisce tra l'altro. la PA rimane comunque la cosa migliore se uno vuol farsi una famiglia. ma i prezzi sono comunque altissimi. per esempio 25-30 anni fa l'affitto di un appartamento raramente superava il 20% dello stipendio. poi va da sé che il mondo va avanti e ci si arrangia come si può, ma queste sono realtà. E bisogna avercele ben chiare.

quantico,
mettere da parte 100 € al mese non ti permette di fare progetti: ti ci prendi qualche pizza e qualche birra. E uno, su queste basi, dovrebbe pure indebitarsi? Migliorarsi continuamente non serve nel senso in cui tu l'intendi. c'è gente, altamente specilizzata, che quando va a lavorare si trova a far cose insulse e banali, gratis o quasi. dove sta il miglioramento? dove sta l'accrescimento professionale? cosa intendi per "miglioramento continuo?". io l'intendo avere un lavoro in cui dare il meglio di sé! Non una cosa che si fa "a tavolino"... 1-2-3 "mi miglioro": solo chi ha un lavoro giustamente retribuito e la possibilità di crescere a livello personale, può VERAMENTE migliorarsi anche sul lavoro. i master! il magico mondo dei master. gente che magari ha studiato 5 anni e, siccome "non basta", spende altre migliaia di euro per un master che FORSE servirà a qualcosa, ma che più spesso è un semplice FURTO. ma anche questo è un circolo vizioso: ora c'è gente che può buttar via tempo e soldi a fare stage non retribuiti e master inutili, perché c'è la famiglia che paga e in questo "pagare" ci sono anche le pensioni.

ribadisco: il mondo va avanti e in qualche modo ci si arrangia. ma la gente che ancora fino agli anni 90 entrava nel mondo del lavoro, veniva assunta a tempo indeterminato (salvo il periodo di prova) con lo stipendio regolato dal contratto nazionale dei lavoratori! altro che 100 € al mese. non entro nel merito che questo fosse giusto o sbagliato, ma questo permetteva certo di impostare la vita su ben altre basi di chi entra ora!

voglio dire, faccio il mio esempio, di quando entrai io nel mondo del lavoro. ebbi anche fortuna: stage retribuito da 500 € al mese, comprensivo di rimborso spese e mi dovevo spostare tanto in macchina nei cantieri e pure in treno. al netto: 250 € scarsi. e non metto il costo dell'affitto in una singola in una casa condivisa con 4 studenti, perché se no il conto è sotto 0!! ebbene: 250 € netti per lavorare tutti i giorni tutto il giorno, a far cose per niente stimolanti! parliamoci chiaro: guadagna di più un mendicante lavorando solo al mattino. se non diventai veramente un mendicante, fu grazie ai miei genitori! ma che futuro avranno i miei figli? e poi avrei dovuto fare anche un master? con i soldi che crescono sull'albero della cuccagna?


FRANCODUE,


Piuttosto occorrebero lavoratori "ferschi" che paghino i contributi, appunto.


servirebbe trombare di più, in fondo in fondo!

basilischio
28-08-11, 22: 20
Bartok,
infatti, come ho iniziato il precedente intervento, ripeto il problema è molto complesso.
Io ho evidenziato solo una parte del problema è non è detto che non ce ne siano altri, come quello della matività da te citato.
E' da considerare che ultimamente con l'ingresso in Italia di molti emigrati il livello di natalità si è alzato, però rimane il fatto che si entra nel mondo del lavoro sempre più tardi, quindi è anche ovvio che si vada in pensione più tardi. Semmai non trovo giusto il fatto che se fin'ora si andava ad esempio con 30 anni di contributi ora si debba andare con 40, in più legati al limite di età, mettendo su due piani diversi chi inizia prima a lavorare rispetto a quello che inizia dopo. Senza contare la disparità di trattamenti pensionistici fra le varie tipologie di lavoro.

bartok
28-08-11, 23: 12
basilischio,


Semmai non trovo giusto il fatto che se fin'ora si andava ad esempio con 30 anni di contributi ora si debba andare con 40, in più legati al limite di età, mettendo su due piani diversi chi inizia prima a lavorare rispetto a quello che inizia dopo. Senza contare la disparità di trattamenti pensionistici fra le varie tipologie di lavoro.


su questo non mi pronuncio, perché non saprei cosa dire.



E' da considerare che ultimamente con l'ingresso in Italia di molti emigrati il livello di natalità si è alzato,


questo è vero. e il discorso si farebbe veramente troppo complesso. diciamo che quella è una cosa che ha i suoi pro e suoi contro. da una parte contribuiscono a pagare le pensioni, dall'altra è vero anche che hanno trascinato al ribasso gli stipendi di molte categorie, soprattutto quelle operaie e di manovalanza. comunque per fortuna che ci sono, se regolari! sarebbe interessante sapere qual è la natalità media delle donne immigrate e confrontarla con quella delle donne italiane, perché sicuramente verrebbero fuori numeri MOLTO diversi, anche se con una media pesata portano a quel 1,1 o poco più! Essendo il numero di persone autoctone molto maggiore di quello degli immigrati, quel 1,1 è senz'altro più vicino alla media di figli/donne italiano. ciò significa che ci sono 2 situazioni diverse, da analizzare dunque in modo diverso perché la famiglia italiana (intesa come autoctona), tende comunque su un trend di bassissima natalità, anche se per gli immigrati ciò non avviene.

dunque la questione non è, almeno per me, sul mantenimento dell'italica stirpe, quanto piuttosto sui problemi sociali che conseguono. perché se in futuro le pensioni non ci saranno, o saranno irrisorie, o poste giusto un anno prima di schiattare la coppia di italiani (autoctoni) che ora fa il suo 1,1 figli scarsi, corre il serio rischio di mettere al mondo un semplice futuro badante che non sarà veramente padrone della propria vita. Questo è il vero problema che dovrebbe porsi la politica. In altri paesi è stato fatto, come in Francia: là lo Stato ti paga se fai figli! In sostanza, per gli immigrati, la prospettiva futura è mediamente più rosea. Ma noi (o io) non siamo immigrati e dunque a poco giova scaldarsi al fuoco che "per fortuna gli immigrati innalzano la natalità", che per altro, sul totale, rimane comunque bassissima.

Comunque, sì, è un problema veramente complesso, che potrebbe anche non essere più possibile risolvere o attenuare: sarà ben difficile fare politiche per la famiglia, con manovre da 130 miliardi di cui dobbiamo ancora solo cominciare a pagar le conseguenze!

basilischio
29-08-11, 15: 38
basilischio,

.......

Comunque, sì, è un problema veramente complesso, che potrebbe anche non essere più possibile risolvere o attenuare: sarà ben difficile fare politiche per la famiglia, con manovre da 130 miliardi di cui dobbiamo ancora solo cominciare a pagar le conseguenze!

Concordo con quanto dici. "E' un problema veramente complesso".
Un'altra riflessione da fare, sempre riguardo agli immigrati, anche se pur pochi rispetto agli Italiani, è quanti di loro lavorano al nero? quanti sono assicurati con contratti adatti a quello che fanno? Quanti hanno un contratto per 4 ore ed invece ne lavorano 24?
Da queste domande ne sorgono altre: Perchè i datori di lavoro fanno lavorare in nero, non fanno contratti giusti, e fanno lavorare di più di ciò che è stabilito dal contratto?
DObbiamo renderci conto che tutte queste situazioni, e sono solo una minoranza, ma "tutto fa brodo", gravano sul sistema pensionistico per i contributi dovuti, non versati.

Lasciando da parte gli immigrati, quanti operai lavorano e ricevono i fuori busta?.....

Mi ricordo una statistica di qualche anno fa che metteva in evidenza che un orefice aveva un reddito inferiore ad un poliziotto.
In un'altra occasione, fu richiesta un "UNA TANTUM" da versare al Servizio Sanitario Nazionale che venne restituida dopo diversi anni, solo se era stata fatta apposita richiesta. In quell'occasioni moltissimi artigiani, liberi professionisti ecc non versarono quella quota perchè non arrivavano al tetto minimo di reddito. Da allora ad ora la situazione non è cambiata molto. I ragionamento è: se questi a basso reddito, pagano i contributi in relazione al loro reddito, ne consegue che il sistema pensionistico prende solo quello che viene versato.......... ovvio no!
Ma quello che è peggio, è che non comprendo come fanno questi a viaggiare in auto di grossa cilindrata, avere la barca in mare e la villa in montagna........ ((( mi sa tanto che "gatta ci cova":) )))).

bartok
29-08-11, 20: 05
Anche l'evasione fiscale è un problema complesso e richiederebbe una discussione a sé. E' sbagliata, perché le tasse servono per il bene comune di cui l'evasore stesso usufruisce. E questa considerazione è lapalissina, ma ci sono da fare 3 considerazioni. La prima è che la pressione fiscale è veramente notevole, la seconda è che ci sono forti dubbi sul fatto che una buona parte delle tasse vada per il bene comune e il terzo è che non sempre la "tassa evasa" è un mancato guadagno per lo Stato.

Ci sono 2 categorie di lavoratori: i dipendenti e i lavoratori autonomi. i primi non posso evadere, i secondi sì. Ma cosa accadrebbe se ipotizzassimo che nessuno possa evadere? Molti chiuderebbero bottega, proprio perché la pressione fiscale è grande. E se "tutti pagassero tutto" non si abbasserebbe di molto, perché il debito è elevassimo e rimarrebbe il problema strutturale (che in definitiva è quello che genera evasione) che gran parte delle tasse sono spese male (quando addirittura non vengono direttamente intercettate dalle organizzazioni criminali che se ne nutrono). sicché, quando si dice che l'evasione -stimata- é TOT quota parte del PIL, in realtà la si dice grossa. Solo 1/10 di quel TOT è veramente potenzialmente esigibile, ma forse al prezzo che a quei 9/10 non "ottenuti" corrisponda un disimpegno dal mercato da parte di chi avrebbe dovuto pagarlo. Faccio un esempio banale: 100 CD musicali piratati, sono tutti e 100 un "mancato guadagno" per la casa discografica? No. Se nessuno potesse piratare, solo UNA PARTE di quei 100 CD sarebbe effettivamente comprata legalmente. e questa "parte" dipende" dal prezzo. se il prezzo è, ipotizzo, 15-20 €, verranno comprati 80-90 CD. ma se il prezzo è di (facciamo finta) 100 €? In quanti comprerebbero il CD originale? 3-4 gatti? i rimaneti 96, lasciano perdere. E allora poi è TUTTO da vedere quanto alle case discografiche convenga che la pirateria non esista del tutto, nel senso che se la musica non "gira", "non si diffonde" in qualche modo, sarà ANCORA più difficile trovare qualcuno a cui venga la voglia di comprarsi il CD.

Le tasse italiane seguono l'esempio dove il CD costa 100 €. Non si può negare: l'economia italiana, in qualche modo, gira per mezzo del nero. se non si agisce in modo strutturale abbassando drasticamente le tasse, un'ipotetica scomparsa del "sommerso", porterebbe sì qualche soldo in più al fisco, ma al prezzo della quasi totale distruzione di quel poco di "industria" che c'è rimasta, cioè quella delle aziendine da 0-6 dipendenti.

E consideriamo anche questo: mi metto nei panni di un napoletano. a Napoli la tassa sui rifiuti costa un botto. me lo chiederei cosa la pago a fare! ci sono cantieri che vanno avanti da decenni e non vengono mai terminati, posti in cui si corre pericolo di morte anche solo a farsi operare di tonsille! Insomma: uno se lo chiede dove vanno i soldi delle tasse! .... e generalmente le risposte non invogliano a pagarle. c'è, come ho detto, chi le paga per forza, ma tutte queste cose comunque incentivano un modo di pensare disfattista, che non incentiva ad agire rettamente, perché non conviene.

Per cui dico che bisogna fare attenzione: la botte piena e la moglie ubriaca non ce l'ha nessuno. la lotta all'evasione è giusta, ma così da sola è una caccia alle streghe che non porta niente di buono. poi va da sé che c'è "evasore" e "evasore". c'è quello che evade per "necessità" e quello che proprio se ne frega di tutto e di tutti. e in mezzo c'è il grigio.

Il sommerso italiano ha molto l'aspetto del pentolone d'oro che sta ai piedi dell'arcobaleno, di cui tutti parlano, ma che nessuno trova.

Per ricollegarci alle pensioni, ammettiamo di poter pagare le pensioni senza aumentare l'età di pensionamento ancora per qualche anno. Poi? il problema è solo rimandato di poco. le pensioni si pagano solo facendo figli, che è condizione necessaria, ma non sufficiente. perché poi questi devono avere un lavoro dignitoso. Insomma: per far quadrare le cose, ci sarebbe da cambiare veramente tanto. ciò che accade ora è solo un misero spostamento e stiracchiamento di una coperta corta.

remole
29-08-11, 20: 27
Ennesima ignobile decisione dei nostri cari governanti, l'anno che molti di noi hanno fatto come servizio di leva, non potrà più essere usato per calcolare il totale degli anni di contributi al fine del raggiungimento della pensione. Premetto che alla fine noi qurantenni che abbiamo iniziato a lavorare presto, probabilmente alla pensione non ci faranno arrivare mai, ma questo mi pare l'ennesimo sgarbo ha chi ha fatto il proprio dovere, contro tutti quelli che la leva, forse grazie anche a qualche aiutino,l'hanno saltata. Fiero e onorato di essere stato CC ausiliario, ci mancherebbe, ma che schifo.

quantico
29-08-11, 20: 43
quantico,
mettere da parte 100 € al mese non ti permette di fare progetti: ti ci prendi qualche pizza e qualche birra. E uno, su queste basi, dovrebbe pure indebitarsi? Migliorarsi continuamente non serve nel senso in cui tu l'intendi. c'è gente, altamente specilizzata, che quando va a lavorare si trova a far cose insulse e banali, gratis o quasi. dove sta il miglioramento? dove sta l'accrescimento professionale? cosa intendi per "miglioramento continuo?"!

Società finanziarie, banche, ecc offrono dei PAC (piano di accumulo di capitale) con durate 5-10-15 anni, permettendo al sottoscrittore di versare qualsiasi importo (a partire da 50 €) per creare un proprio "tesoretto" acquistando quote di un fondo azionario/obbligazionario. E' un buon modo per integrare il proprio patrimonio, facilmente e senza rischio (rischio minimo di mercato), ma soprattutto può farlo anche chi non è in grado di portare a casa una retribuzione medio-bassa.

Per migliorarsi continuamente intendevo, e intendo tuttora, di investire SEMPRE nella propria formazione professionale e non fermarsi al primo posto di lavoro (anche se a tempo determinato/progetto/indeterminato/ecc.). Sfruttare le opportunità che offre l'azienda, la società o lo studio per cui lavorate: corsi di formazione, studiare le lingue, master di I o II livello, corsi di specializzazione, università serali per chi non ha una Laurea, ecc.

I Paesi del Nord Europa lo fanno da decenni e infatti...ma è una cultura, quella latina probabilmente è brava solo a lamentarsi (discorso molto generale e molto qualunquista, lo ammetto e me ne scuso. Prendetela come provocazione).

FRANCODUE
29-08-11, 21: 42
Collega Quantico scusami ma intantanto devo unificare la discussone a quella principale.
Poi lascio a te per la tua competenza la gestione della materia.

bartok
30-08-11, 00: 11
quantico,
i paesi del nord europa sono meno popolati, hanno meno debito e meno pressione fiscale.
Non posso che trovarmi d'accordo sull'idea di "miglioramento". ma ciò che accade -oggi- è diverso rispetto al passato. mio padre, 40 anni fa, appena laureato in chimica, entrò in un'industria. era il suo habitat, veniva pagato, cominciava ad avere una famiglia che poteva mantenere, ci pagava l'affitto, ci faceva le vacanze. e lavorava, lavorava. Era NEL lavoro che si migliorava: si migliorava lavorando. e così funzionava fino alla fine degli anni 90.

Oggi, è diverso. Oggi il laureato, soprattutto se neolaureato, lo si fa lavorare gratis, con la SCUSA che si sta formando! cioè: vorrebbero anche sentirsi dire "grazie". Poi lo si assume -FORSE e dopo ricatti psicologici- a tempo determinato. Non a tempo indeterminato, "perché deve fare esperienza". E' tutta finzione! La realtà di tutto ciò, è che così facendo le aziende spendono meno e hanno sgravi fiscali. ecco allora che per avere quel "qualcosa in più" che potrebbe cambiare la situazione, alcuni volgono lo sguardo verso i master, i corsi di specializzazione, i corsi di formazione. tutte cose che costano, tutte cose potrebbero non servire a niente, tutte cose che vengono fatte con la mente rivolta alla "sopravvivenza", non al miglioramento. perché il VERO miglioramento c'è solo lavorando, lavorando con passione e giustamente pagati e pensando al FUTURO come ad una promessa come mio padre, non come ad un ricatto. sarà banale dirlo, ma la gente non lavora gratis: non puoi pagare uno 500 €, che al netto delle spese INERENTI il lavoro stesso, a malapena sono 200 €, che considerando l'affitto diventano -200 € e pretendere che costui abbia tutta questa voglia ed entusiasmo per andare a spendere soldi -che magari NON ha- in master e corsi di formazione che potrebbero anche non servirgli a niente.

quindi io mi lamento (o meglio, mi lamentavo) eccome! mi alzavo alle 6.30, lavoravo come un mulo, facevo cose poco interessanti, non avevo soldi per fare niente di mio e, anzi, dovevo pure chiedere i soldi ai miei! e non era certo un caso isolato il mio... è un esempio di validità generale e piuttosto rappresentativo dell'epoca.



Società finanziarie, banche, ecc offrono dei PAC (piano di accumulo di capitale) con durate 5-10-15 anni, permettendo al sottoscrittore di versare qualsiasi importo (a partire da 50 €) per creare un proprio "tesoretto" acquistando quote di un fondo azionario/obbligazionario. E' un buon modo per integrare il proprio patrimonio, facilmente e senza rischio (rischio minimo di mercato), ma soprattutto può farlo anche chi non è in grado di portare a casa una retribuzione medio-bassa.


suona un po' come "pensione integrativa". come dissi prima, non mi convincono: trovo impossibile che milioni di persone mettano soldi in una scatola magica e li ritrovino poi accresciuti il giorno in cui vanno a riaprirla. E' una perplessità che ho sempre avuto, ma che recentemente ho visto confermare da un economista che parlava dell'eventuale scoppio della "bolla dei fondi integrativi". ma il punto del discorso non era questo. il punto è che se l'80%-120% di ciò che guadagni serve a ripagare i costi comunque legati al lavoro stesso (tasse, benzina, abbonamenti treno, manutenzione auto, assicurazione, stanza in affitto, bollette relative alla casa in cui stai in affitto per esser vicino al posto di lavoro), significa che c'è qualcosa che non quadra! mettere da parte quei 100 € e sapere che QUELLO, al NETTO è il vero frutto del tuo lavoro, ciò che hai VERAMENTE guadagnato, non è molto consolante! con o senza i fondi integrativi. non puoi essere veramente motivato se sai che ciò che guadagni serve a malapena per ripagarti delle spese relative al lavoro stesso! perché non puoi pianificare un futuro, non puoi fare progetti: puoi solo pensare al lavoro. ecco perché in Italia ci sono tanti 30enni che stanno a casa dei genitori. Quello attuale è un meccanismo opprimente.

E il bello, è che piove sul bagnato! quelli che magari ora hanno 50 anni e che hanno cominciato a lavorare e lavorano tutt'ora in base a (giuste) regole totalmente diverse da quelle attuali con le quali non hanno MAI avuto a che fare (se non magari come datori di lavoro), dicono "fate corsi, aggiornatevi, fate master, fate quello, fate questo, siate felici di essere precari". con 500 € lordi e -200 € netti io NON avevo né i soldi per fare quelle cose, né tanto meno la benché minima voglia, né il tempo, né la forza. perché alle 8, quando tornavo a casa, mi facevo la pasta e poi me ne andavo a letto.

remole,
anch'io ho avuto una bella sorpresa:
Eliminati nella manovra gli anni universitari per il computo della Pensione.

e poi uno non dovrebbe lamentarsi! Per fortuna che ho riscattato solo i 3 anni della laurea triennale, poi avevo già capito che piega prendevano gli eventi. E' vergognoso: già è stato un errore abolire la Leva, ma l'anno di Leva era comunque un anno al servizio dello Stato. cosa conta? niente. i 9.000 € spesi per il riscatto della laurea? proprio come averli buttati nel WC. Qualcuno sa se si possono chiedere indietro? in ogni caso passerò dall'INPS.

ryuzaki
30-08-11, 11: 21
Ennesima ignobile decisione dei nostri cari governanti, l'anno che molti di noi hanno fatto come servizio di leva, non potrà più essere usato per calcolare il totale degli anni di contributi al fine del raggiungimento della pensione. Premetto che alla fine noi qurantenni che abbiamo iniziato a lavorare presto, probabilmente alla pensione non ci faranno arrivare mai, ma questo mi pare l'ennesimo sgarbo ha chi ha fatto il proprio dovere, contro tutti quelli che la leva, forse grazie anche a qualche aiutino,l'hanno saltata. Fiero e onorato di essere stato CC ausiliario, ci mancherebbe, ma che schifo.

Che schifo. Per ragazzi come me sarà un anno a livello contributivo e lavorativo letteralmente buttato.

adeinos
30-08-11, 13: 35
ci sarà gente che non riuscirà a pagare le spese correnti della propria vita da pensionato, questi saranno i fortunati, gli altri invece dovranno arrivare a 70-75 anni senza pensione, dato che il sistema attuale nel campo del settore privato privilegia i contratti a progetto, tempo determinato, in prova etc.

Prevedo qualcosa di simile a quello che successe dopo la prima guerra mondiale, fra un dieci, quindici anni potrebbero esserci conflitti sociali così acuti e una soglia di povertà così estesa da far impallidire le rivolte dei paesi arabi di febbraio-marzo.

Scongiuro che questo avvenga ma credo sia la logica conclusione del percorso che si sta facendo.

AlfaUno
30-08-11, 18: 11
.....
remole,
anch'io ho avuto una bella sorpresa:
Eliminati nella manovra gli anni universitari per il computo della Pensione.

e poi uno non dovrebbe lamentarsi! Per fortuna che ho riscattato solo i 3 anni della laurea triennale, poi avevo già capito che piega prendevano gli eventi. E' vergognoso: già è stato un errore abolire la Leva, ma l'anno di Leva era comunque un anno al servizio dello Stato. cosa conta? niente. i 9.000 € spesi per il riscatto della laurea? proprio come averli buttati nel WC. Qualcuno sa se si possono chiedere indietro? in ogni caso passerò dall'INPS.

Ieri ho scoperto pure io di aver buttato nel cesso oltre 7000 euro di versamenti pensionistici (per mia moglie): sapevo che economicamente non conveniva e che era più redditizio mettere la stessa in altri investimenti, ma servivano gli anni contributivi...quelli che vogliono cancellare.
Di mio ci perdo un anno di leva e forse pure altri 5 di contributi figurativi by Polizia di Stato:ranting2::ranting2::ranting2::ranting2:

quantico
30-08-11, 18: 11
[...]i paesi del nord europa sono meno popolati, hanno meno debito e meno pressione fiscale.
[...]
remole,
anch'io ho avuto una bella sorpresa:
Eliminati nella manovra gli anni universitari per il computo della Pensione.

e poi uno non dovrebbe lamentarsi! Per fortuna che ho riscattato solo i 3 anni della laurea triennale, poi avevo già capito che piega prendevano gli eventi. E' vergognoso: già è stato un errore abolire la Leva, ma l'anno di Leva era comunque un anno al servizio dello Stato. cosa conta? niente. i 9.000 € spesi per il riscatto della laurea? proprio come averli buttati nel WC. Qualcuno sa se si possono chiedere indietro? in ogni caso passerò dall'INPS.

Svezia e Danimarca sono i Paesi europei con la pressione fisclae più alta: 48.9 e 48.7. Terza l'Italia. Non parlo delle differenze sull'uso di tale gettito poichè le sanno tutti...

Bartok,
purtroppo sono d'accordo con Lei. Sono amarreggiato e sorpreso anche io di questa decisione: un classe politica che non "premia" coloro che hanno fatto la Leva (non parlo di Volontari perchè un altro discorso) e/o che hanno investito diversi anni nella propria formazione è una classe politica che andrebbe rimossa subito. Il verbo "premiare" non è corretto: i contribuenti riscattavano gli anni spesi a servizio del proprio Paese (obbligatoriamente) e formandosi con un'istruzione superiore alla media.

Anyway,
siamo destinati a un default culturale. Chi manderà i propri figli all'Università sapendo che non potranno riscattare 5 anni? Meglio al lavoro no? Senza parole. E pensare che si vogliono promuovere politiche di crescita endogena...ma qualcuno al Dicastero ha studiato?

A livello di anni lavorativi, i contributi versati saranno persi (sempre se il testo sarà approvato e controfirmato dal Presidente della Repubblica); tuttavia, i contributi versati relativi al Servizio di Leva e all'Università aumenteranno l'importo dell'assegno. Amara consolazione.

bartok
30-08-11, 19: 12
Svezia e Danimarca sono i Paesi europei con la pressione fisclae più alta: 48.9 e 48.7. Terza l'Italia. Non parlo delle differenze sull'uso di tale gettito poichè le sanno tutti...


Immaginavo questa osservazione. Ad esempio in Svezia c'è qualcosa di simile al fatto che l'istruzione universitaria è pagata dallo stato... o metà. Una volta lo sapevo perché un mio amico aveva fatto l'erasmus là, però disse anche che le tasse sono elevate. Non volevo entrare in dettagli che non conosco bene, ma soprattutto far passare il concetto che non si possono paragonare paesi di pochi milioni di abitanti, con un paese come l'Italia. I nostri termini di paragone sono Francia, Germania, UK e Spagna. E anche in questi casi la differenza dell'utilizzo del gettito è piuttosto lampante.



Sono amarreggiato e sorpreso anche io di questa decisione.


Io non sono sorpreso. Non me l'aspettavo, ma non mi sorprende. E quelli che hanno fatto medicina, che tra laurea da 6 anni, specilizzazioni ecc, riscattavano anche 10 anni? fregati! cominciano a lavorare a 32 anni con 0 anni di contributi, mentre chi va a lavorare dopo le medie, ne avrà già più di 15. No ma... visto che ci sono pochi medici, così certo che aumenteranno! Magari "risolveranno" rendendo la laurea in medicina da 3 anni anziché 6.



A livello di anni lavorativi, i contributi versati saranno persi (sempre se il testo sarà approvato e controfirmato dal Presidente della Repubblica); tuttavia, i contributi versati relativi al Servizio di Leva e all'Università aumenteranno l'importo dell'assegno. Amara consolazione.


amarissima consolazione! primo: perché uno li riscattava per gli anni lavorativi, non per l'importo. secondo: posticipano sempre di più l'età di pensionamento. già cosi com'è ora, se la situazione rimanesse costante, sarebbe molto difficile arrivare all'età di pensionamento con gli anni lavorativi richiesti, a maggior ragione adesso che gli anni universitari non contano niente. considerando poi che la situazione peggiorerà... non ci sarà NESSUN importo! sono soldi RUBATI. E' una truffa.

E oggi son passato dall'INPS: non si possono chiedere indietro.



siamo destinati a un default culturale. Chi manderà i propri figli all'Università sapendo che non potranno riscattare 5 anni? Meglio al lavoro no?


il futuro è già realtà. l'università poi, così come stanno le cose, non conviene più almeno da una decina d'anni circa. Escudiamo la questione culturale: in tal caso l'Università ha senso, SEMPRE, ma è comunque MOLTO peggiorata con l'introduzione del 3+2 (e so di cosa parlo). ma parliamo di cose molto pratiche: il magico mondo del lavoro. Prima il laureato, soprattutto nei settori di alta specializzazione tecnica, aveva la sua "contropartita" per i sacrifici fatti in termini di denaro e di studio, nel fatto che veniva assunto come laureato, come qualificato. da una decina d'anni a questa parte (e via via a peggiorare), lo si sfrutta. Non è per dire... ma una gran quantità di miei colleghi che si erano laureati più o meno con me, o lavorano semi-gratis stipendiati dai genitori nella speranza di chissà che nel futuro, oppure si sono dati all'insegnamento! Poi si dice: "eh.... pochi ingegneri in Italia: devono aumentare!". certo, farli lavorare gratis è proprio il modo migliore per aumentarli! già erano pochi prima! vogliono tutti la botte piena e la moglie ubriaca: vogliono gente specializzata, che si è fatta il "sedere tanto" e che poi, tutta contenta e gioisa, se ne vada lietamente a farsi derubare in aziende che la sfruttano solo per avere sgravi fiscali! che prendano qualcun altro! Non mi sentirei proprio di consigliare l'Università oggi, ma neanche i Licei.

ryuzaki
30-08-11, 19: 13
Ma è una decisione già presa o è soltanto una proposta che deve ancora passare in parlamento?

FRANCODUE
30-08-11, 20: 00
Deve passare ancora in parlamento.

Gregario
30-08-11, 21: 13
Eliminati nella manovra gli anni universitari per il computo della Pensione.
Che schifo! è una delle proposte peggiori che abbiano mai fatto!
UN medico,un ingegnere o un architetto che ha fatto la leva ha perso 4-6 (laurea e varie)+1(leva) anni e di sicuro non gli daranno indietro i soldi(senò dov'è il risparmio)ma stiamo scherzando!!!! è un tradimento-truffa vero e propio da parte dello Stato
E CONTRO GLI EVASORI NON SI FA NIENTEEEE!!!,manco UN EURO DI TASSE in più per chi ha una barca di soldi(in tutti i sensi)
e intanto mentre i dipendenti pubblici perdono anni di lavoro per la pensione e soldi per tasse comunali, gli assessori provinciali(personaggi dal ruolo inutile e costoso)vanno al lavoro con l'auto blu

ale66
30-08-11, 21: 47
Grandi ,grandissimi , in ordine cronologico , taglio degli assegni familiari ale:groupwave: taglio del rimborso IRPEF per mutuo ale:groupwave:, taglio de rimborso spese mediche ale :groupwave:taglio dello straordinario per il 50% ale :groupwave: imposte comunali in un paio d'anni raddoppiate ale :groupwave: anno di militare non conteggiato ale :groupwave:.
Grazie di cuore una parte consistente della popolazione , vi vogliamo così :am052.

bartok
30-08-11, 22: 01
è una proposta, ma da come ne parlano sembra scontato che passi.... che poi sono proprio dei TONTI che dicono qualunque cosa passi loro per la mente. da come va l'andazzo, anche con i riscatto valido al fine del conto degli anni, la pensione probabilmente non ci sarà o finirà per essere una mancetta data poco prima di morire. Con questa bella trovata da una parte è vero che risparmiano qualche miliardo subito (facendo fessi quelli che stanno per andare in pensione togliendo loro qualche anno), dall'altra si giocano tutti i soldi dei riscatti futuri, che nessuno a questo punto più riscatterà e che probabilmente non sarebbero comunque serviti a niente e che sarebbero dunque rimasti all'erario.

In altre parole: io ho riscattato la mia laurea e ho pagato 9.000 €. Probabilmente era già di per sé inutile, ma il gioco valeva la candela. ma per risparmiare i soldi su quelli che stanno andando in pensione ora e che riscattarono a suo tempo gli anni, si giocano tutti i futuri laureati che, come me, terminati gli studi avrebbero potuto pensare che il "gioco vale la candela". E se uno magari ha studiato 5 anni, o 10-12 anni come i medici, è facile immaginarsi che molti avrebbero comunque continuato a riscattare la laurea, anche se consapevoli che della possibile inutilità. Così nessuno più riscattera e l'erario rinuncia ad una grande quantità di soldi che, comunque, gli sarebbero rimasti in tasca quasi per intero!
Delle aquile!

Gregario
30-08-11, 22: 03
dimentichi che intanto(da una vita)diminuiscono i "posti" da VFP1 mentre aumentano le domande... e vedrò la pensione chissà quando...65,67,70 anni?...la vedo dura-.-

bacioch
30-08-11, 22: 48
Prima di buttarti giù da un ponte:),ricorda che il personale delle FO/FA,va comunque in pensione prima ...
quando sarà il vostro turno un civile andrà a 80 anni e il militare a 75....io non mi indignerei troppo per una cosa che accadrà fra 50 e passa anni...
quelli che restano scottati sono i 60enni che si sono fatti magari 24 mesi di naja in Marina...

Gaz
30-08-11, 22: 51
Prima di buttarti giù da un ponte:),ricorda che il personale delle FO/FA,va comunque in pensione prima ...
quando sarà il vostro turno un civile andrà a 80 anni e il militare a 75....io non mi indignerei troppo per una cosa che accadrà fra 50 e passa anni...
quelli che restano scottati sono i 60enni che si sono fatti magari 24 mesi di naja in Marina...

Esattamente la situazione di mio padre!
Spero che il futuro non mi riservi cose simili altrimenti andiamo di male in peggio

DCDD
31-08-11, 00: 13
Oltre alla naia a quanto sembra non verranno contati gli anni di università che potevano essere riscattati.
Di questo passo si rischia un "effetto Londra" anche qui in Italia.

ryuzaki
31-08-11, 00: 21
Oltre alla naia a quanto sembra non verranno contati gli anni di università che potevano essere riscattati.
Di questo passo si rischia un "effetto Londra" anche qui in Italia.

Ci arriveremo, la storia si ripete.

DCDD
31-08-11, 00: 40
Ci arriveremo, la storia si ripete.

Purtroppo si!Ed onestamente credo che l'azione sia l'unico modo per cambiare qualcosa in questo paese. Il buonismo e le parole non servono. Non sono servite. Si arriverà a qualcosa del genere probabilmente..

FRANCODUE
31-08-11, 08: 30
Certo che siamo davvero il paese dei "pulcinella".
Non si toccano i calciatori ma si toccano i lavoratori.
Grande !.

ryuzaki
31-08-11, 09: 36
Certo che siamo davvero il paese dei "pulcinella".
Non si toccano i calciatori ma si toccano i lavoratori.
Grande !.

E hanno pure il coraggio di lamentarsi con i milioni che guadagnano, mentre c'è gente che non arriva nemmeno a fine mese. Vergognoso.

Gregario
31-08-11, 09: 57
Certo che siamo davvero il paese dei "pulcinella".
Non si toccano i calciatori ma si toccano i lavoratori.
Grande !.
E i privilegi dei politici???
Scherzi a parte, chi se ne frega se uno va in pensione più tardi di X anni,se guadagna 200€ in meno,o il propio paese và in rotoli...cavolo si rischia di perdere il campionato:am055

basilischio
31-08-11, 10: 09
C'è ancora un dibattito in corso. Non date nulla per certo e scontato.
Ricordatevi che loro tengono alla poltrona più di quanto si possa pensare e vedrete ache alla fine cerceranno di "pesare" un po su tutti, ma come al solito verrà fuori un qualcosa che non risolverà definitivamente il problema..... sempre che ci sia una possibilità di risolverlo una volta per tutte.

soccorritore
31-08-11, 10: 14
Mi permetto di segnalarvi che a Roma un piccolo "messaggio" verso i signori rappresentanti del popolo si sta iniziando a formulare...

http://img.tio.ch/tio_common/multimedia/45/523/iphone/h___TFMF_vmz5pircglev2w55falkhefj_b93584f1-c441-474b-9cc0-8d73c2a4c3a0_0.jpg

http://img.tio.ch/tio_common/multimedia/45/523/iphone/h___TFMF_vmz5pircglev2w55falkhefj_06ebe11a-fc64-497b-bbad-4e9138860333_0.jpg

http://img.tio.ch/tio_common/multimedia/45/523/iphone/h___TFMF_vmz5pircglev2w55falkhefj_b5a5ff44-e93e-406f-bfc4-476774eb87d3_0.jpg

Magari non servirà a niente, ma intanto è la prima volta che vengono "oscurati" manifesti politici con messaggi di protesta.

GIULIUS
31-08-11, 10: 14
Certo che siamo davvero il paese dei "pulcinella".
Non si toccano i calciatori ma si toccano i lavoratori.
Grande !.

Ma c'è un'arma che si può usare contro questi signori in braghette corte, con l'intelletto superiore, basta non andare più a vedere le partite e non fare più gli abbonamenti.............

Per il resto, servizio di leva obbligatorio e riscatto degli anni di Università, che dovrebbero essere tolti nel conteggio per gli anni contributo pensionistici è meglio che non scrivo tutto quello che penso, su tutta la classe politica, altrimenti dovrei bannarmi da solo.
Quando ho cominciato il mio percorso lavorativo, mi dissero, "tranquillo, se cominci a lavorare presto, dopo 35 anni sei in pensione, sei ancora giovane e ti puoi ancora godere la vita"....
Adesso gli anni sono già diventati 42 e magari non è ancora finita quì.......
Noi non andremo in pensione e i giovani di adesso non troveranno impiego perchè non si liberano i posti di lavoro per colpa "nostra"........bella prospettiva futura......:retard:

Gregario
31-08-11, 10: 37
Mi permetto di segnalarvi che a Roma un piccolo "messaggio" verso i signori rappresentanti del popolo si sta iniziando a formulare...

http://img.tio.ch/tio_common/multime...c2a4c3a0_0.jpg

http://img.tio.ch/tio_common/multime...38860333_0.jpg

http://img.tio.ch/tio_common/multime...74eb87d3_0.jpg

Magari non servirà a niente, ma intanto è la prima volta che vengono "oscurati" manifesti politici con messaggi di protesta.
Per curiosità...che c'è scritto?:)

FRANCODUE
31-08-11, 11: 24
Ma quello che mi lascia più attonito e che da un mese e passa, ogni giorno praticamente, cambiano idea su questa manovra.
Oggi si decide una cosa, ma no a Palazzo Chigi o in Parlamento, ma a cena alla villa di Arcore,
domani già si cambia tutto e se ne pensa un latra, dopodomani un altra ancora e così via.
Sino a ieri dopo l'ennesima "cena di lavoro" tutto sembrava risolto.
Manovra giusta !.
Parole del leader maximo.
Stamattina leggendo i siti dei principlali giornali tutto sta ritornando per l'ennesima volta in discussione.
Qui l'unica cosa che è seria è lamaschera di pulcinella.
Appena rientra in Questura la signora che si occupa delle pensioni gli stampo subito la domanda.
1999 fuga da new York.
Ma questi so' proprio matti.
Non gli voglio regalare proprio un accidente di nulla.
Che se la tagliassero loro la pensione che con soli 2 anni e mezzo di durissimo lavoro hanno una indennita
di oltre 3000 e rotti euro.
A Milano dicono ciuc man.

GIULIUS
31-08-11, 11: 41
Stamattina leggendo i siti dei principlali giornali tutto sta ritornando per l'ennesima volta in discussione.
Qui l'unica cosa che è seria è lamaschera di pulcinella.
Appena rientra in Questura la signora che si occupa delle pensioni gli stampo subito la domanda.
1999 fuga da new York.
Ma questi so' proprio matti.
Non gli voglio regalare proprio un accidente di nulla.
Che se la tagliassero loro la pensione che con soli 2 anni e mezzo di durissimo lavoro hanno una indennita
di oltre 3000 e rotti euro.
A Milano dicono ciuc man.

Hai proprio ragione Franco, dei loro privilegi VERGOGNOSI, non ne voglono mai parlare......
Intanto su "la Stampa" di stamattina, c'era scritto che comunque, il Governo è pronto a ritrattare il discorso anni di servizio di leva e riscatto degli anni universitari......
Vedremo......

AlfaUno
31-08-11, 11: 53
Il bello, si fa per dire, che una delle giustificazioni che erano state date al fatto che non era possibile ri-tassare i capitali scudati, era che (oltre alla difficoltà di risalire agli anonimi titolari) lo Stato ci avrebbe perso la faccia a rimangiarsi la parola data.
Ma come?!
non si possono rimangiare la parola data a riciclatori, evasori e lestofanti di vario genere e lo si può fare con chi ha obbedito al dovere di servire un anno la nazione e magari ha pure deciso di dare soldi propri per riscattare anni di studio?????
Non sarà perchè lor signori e molti dei loro amici appartengono alla prima categoria?
In ogni caso ormai lo Stato ha PIU' volte dimostrato che non tiene fede alla propria parola e neanche ai "contratti" che stabilisce con i cittadini: prima legifera promettendo contraccambi economici, pensionistici o di altro tipo verso alcune categorie di cittadini che in cambio accettano un lavoro o delle situazioni dove si vedono compressi i loro diritti costituzionali, accettano di avere obblighi che normalmente non vengono richiesti e poi.....si rimangiano tutto a giochi fatti facendo passere quei lavoratori come privilegiati dimenticando cosa era stato loro chiesto in cambio.
Qualunque persona fisica o giuridica decidesse di violare un contratto dovrebbe risponderne...
Ormai la fiducia in certe proposte di "contratti" è pari a zero!

Westindias
31-08-11, 12: 05
Manovra giusta !.
Parole del leader maximo.


Ma come, hai pure il diploma di cavaliere firmato dal lider maximo...:am054
(eppoi tra cavalieri vi dovreste intendere!)

soccorritore
31-08-11, 12: 09
Per curiosità...che c'è scritto?:)

Per chi non ha interesse ad andare su Google per la traduzione: "I politici italiani sono incapaci di governare! 150 anni di fallimenti! " Questo è ciò che, mi dicono, pensano oltre il Brennerpass...

Gregario
31-08-11, 12: 30
Il bello, si fa per dire, che una delle giustificazioni che erano state date al fatto che non era possibile ri-tassare i capitali scudati, era che (oltre alla difficoltà di risalire agli anonimi titolari) lo Stato ci avrebbe perso la faccia a rimangiarsi la parola data.
Ma come?!
non si possono rimangiare la parola data a riciclatori, evasori e lestofanti di vario genere e lo si può fare con chi ha obbedito al dovere di servire un anno la nazione e magari ha pure deciso di dare soldi propri per riscattare anni di studio?????
Non sarà perchè lor signori e molti dei loro amici appartengono alla prima categoria?
Il 10% di senatori e deputati hanno avuto/ha problemi con la giustizia,non è difficile farsi 2 conti,soprattutto da come vengono difesi,e le cause di tutto ciò sono ovvie

Quote Originariamente inviata da FRANCODUE Visualizza il messaggio
Manovra giusta !.
Parole del leader maximo.

Ma come, hai pure il diploma di cavaliere firmato dal lider maximo...
(eppoi tra cavalieri vi dovreste intendere!)
Ahah :D


Per chi non ha interesse ad andare su Google per la traduzione: "I politici italiani sono incapaci di governare! 150 anni di fallimenti! " Questo è ciò che, mi dicono, pensano oltre il Brennerpass..
Grazie

FRANCODUE
31-08-11, 12: 32
Ma come, hai pure il diploma di cavaliere firmato dal lider maximo...:am054
(eppoi tra cavalieri vi dovreste intendere!)

No West.
Firmato da Giorgio Napolitano.
In quel caso lo avrei restituto al mittente.:am054

GIULIUS
31-08-11, 13: 09
Comunque dalle ultime notizie, pare, grazie alla lega, che non verranno toccati gli anni di leva e il riscatto degli anni universitari.........
Vediamo cosa si studieranno in alternativa....

ale66
31-08-11, 13: 53
Comunque dalle ultime notizie, pare, grazie alla lega, che non verranno toccati gli anni di leva e il riscatto degli anni universitari.........
Vediamo cosa si studieranno in alternativa....

Per fortuna la Lega c'è , mi sembra il solito copione del buono e cattivo , tanto in auge nei film polizieschi e non solo , il cattivo di turno propone , il buono di turno toglie , dico ma non erano insieme al momento della stesura della proposta, intanto dato ilo scarso indice intellettuale di molti elettori tutto ciò fa presa, induci a pensare agli stessi" il mio lider è veramente uno tosto":am054.

Deneb
31-08-11, 14: 41
Pura demagogia. Si tratta come ha giustamente detto Ale66 del trucchetto del poliziotto buono e cattivo durante l'interrogatorio.

Alla fine, aumenteranno l'iva, non possono fare altrimenti ne dovrebbero. Tutto il resto è anti-costituzionale!

bartok
31-08-11, 18: 06
Pura demagogia. Si tratta come ha giustamente detto Ale66 del trucchetto del poliziotto buono e cattivo durante l'interrogatorio.


li fate troppo intelligenti. secondo me è andata che a qualcuno è venuta in mente la trovata e allora ha dato fiato alle corde vocali. comunque hanno cominciato a ronzarci intorno e questo è MALE. quando cominciano a ronzare attorno a qualcosa, finiscono sempre per farla o per fare un gran casino. come per l'IVA: è da un po' che ci ronzano intorno e finiranno per aumentarla. O altre cose come l'abolizione degli ordini professionali: c'è sempre qualcuno che torna sull'argomento e finiscono per far proposte assurde tipo abolire l'ordine dei medici e lasciare quello dei farmacisti. ormai hanno cominciato a ronzare attorno al riscatto del militare e dell'università e prima o poi... vabbè: siamo ottimisti e speriamo che se ne dimentichino, senza che nessuno torni sull'argomento alla prossima manovra.

FRANCODUE
31-08-11, 20: 10
La prossima manovra ?
Veramente sono in alto mare ancora su questa.
Altro che prossima.
Vedremo domani chi sarà colpito, salvo che dopodomani sarà salvato, e dopo domani ancora sarà magari scappato.
Possono stare solo tranquilli Parlamentari, Calciatori ed Evasori.
Tutti gli altri si sentano in grave pericolo e si mettano in allarme rosso.

bartok
31-08-11, 21: 51
E' da 20 anni che fanno manovre. questa che c'è ora è la seconda, da 50 miliardi, fatta appena dopo la prima, da 80. E già di quella da 80 si era detto che era più "pesante" di quella fatta per entrare nell'euro. poi le borse in 10 giorni bruciarono gran parte della prima manovra ed ecco che è venuta fuori questa. Penso che sia un po' ottimistico pensare che non ce ne sia un'altra in un futuro non troppo lontano.

GIULIUS
01-09-11, 13: 12
come per l'IVA: è da un po' che ci ronzano intorno e finiranno per aumentarla.

Questo è un'altro passo "importante", aumentatela, così il già basso potere d'acquisto degli italiani, subirà un'altro duro colpo........