PDA

Visualizza Versione Completa : Che differenza c'è tra un Soldato e un Civile?



gianvincenzo
11-08-11, 00: 25
Propongo una domanda, Spero in risposte serie.
Cosa Differenzia un soldato da un civile?( Vi siete mai posti questa domanda? Ovviamente spero che non si cada nella banali)

Secondo me esiste una sola differenza, Perchè di base siamo tutti "Civili" e infatti l'unica cosa che ci contraddistingue è la volonta di non darsi per vinti nelle situazioni della vita.
Quindi secondo un mio piccolo ragionamento un Civile, che non si da per vinto, anche se non indossa un uniforme può essere un soldato.

Ps: delirio delle 00:30 xD

†pr3d4tor
11-08-11, 13: 59
Sì fa un giuramento per diventar soldato...

gianvincenzo
11-08-11, 19: 42
Avevo chiesto nessuna risposta banale.. <.< è ovvio che si fa un giuramento per essere soldati... però volevo sapere per voi cosa rappresenta ecco..

Kiros
12-08-11, 00: 48
Secondo me il soldato e' colui che ha imparato a credere seriamente nelle proprie capacita' e questo lo porta, grazie al percorso di addestramento ricevuto, inevitabilmente a porsi obbiettivi sempre piu' ardui da raggiungere e compiti piu' gravosi, che per un normale civile, abituato ad uno stile di vita sempre piu' egoistico ed incentrato solo ed esclsivamente al raggiungimento del massimo benessere personale, materiale o no non ha importanza, sarebbe difficilissimo affrontare.

Dal civile non ci si aspetta mai nulla che esca dai soliti canoni di normalità della società, e questo porta il civile stesso all'errata consapevolezza di non dovere nulla a nessuno.

Dal soldato ci si aspetta tanto, tantissimo, è una persona che ha scelto uno stile di vita estremamente complicato, ha scelto di sottostare alle gerarchie, di mantenere il silenzio di fronte al suo superiore poichè quest'ultimo ha da insegnare più di quanto si pensi, da qui derivano il rispetto e la capacità di controllare se stessi (cosa che può per alcuni essere veramente difficile).
Il soldato è conscio di rischiare la salute e la vita in missioni all'estero o su territorio nazionale x motivi che può condividere o meno.

Il soldato è dotato di forte senso civico è visto dai bimbi come la cosa più vicina al supereroe ed è per i familiari motivo di soddisfazione e orgoglio.

Questo è ciò che penso e amo pensare, nonostante si siano venuti a creare dei surrogati di soldati...divisa e stemma su di essa, tali e quali a quelli del mio soldato ma con ideali volti solo ed esclusivamente al denaro, che, ai giovani appena usciti dalla scuola, fanno gola.

Chtorr
13-08-11, 14: 57
Questa frase l'ha in firma l'utente Surefire, tratta dal libro "Fanteria dello Spazio" di R. Heinlein (consigliato). Penso che possa rispondere efficacemente al tuo quesito:


“The difference,” I answered carefully, “lies in the field of civic virtue.
A soldier accepts personal responsibility for the safety of the body politic of which he is a member,
defending it, if need be, with his life. The civilian does not.”

Traduzione (non letterale):

"La differenza, è nel campo delle virtù civili. Un soldato accetta personalmente la responsabilità della sicurezza dell'Istituzione di cui fa parte, difendendole, se è necessario, con la vita. Il civile non l'ho fa".



Personalmente ritengo ci siano anche Civili (la "C" è volutamente maiuscola) che siano disposti a grandi sacrifici per Ideali di Stato (tali da poter essere definiti "Soldati" nel senso di "combattenti" e non con significato letterale), tuttavia penso che questa frase sia piuttosto esplicativa.

Surefire
13-08-11, 21: 57
quoto Chtorr (a parte gli orrori grammaticali):)

PS il libro si trova come "Starship Troopers" ;)

vegepat
13-08-11, 23: 00
Si beh, però vediamo di non deformare il concetto....

Essere un soldato è solo un modo di "esprimere" un' idea, dei valori, che nella persona sono presenti o meno....non è che se uno fa il soldato, automaticamente acquisisce quei valori.
Può succedere anche questo, certo, ma è pieno di militari che non sono nemmeno sfiorati da tutti questi valori cosmici di cui si parla....ed è pieno di civili che si fanno carico dei destini della società quanto e più di tanti militari....

Credo che i nomi di qualche magistrato "caduto in combattimento" siano noti a tutti.

Poi non è che allora tutti sono da definire "soldati", ognuno fa quello che sente essere la sua natura: il soldato, il poliziotto, il padre (o madre) di famiglia che trasmette i valori civili ai suoi figli....e ognuno è da chiamare (giustamente) con il suo nome.....

Chtorr
14-08-11, 16: 33
surefire, i miei non sono errori di grammatica, ma di battitura! (...) :D

il commento di vegepat penso sia la spiegazione giusta alla frase di Heinlein e al significato di Soldato

fatality
15-08-11, 10: 59
secondo me tra soldato e civile non esiste alcuna differenza.
la differenza è tra persone per bene e non.
la storia ci insegna che sono esistiti (ed esistono tuttora ma da vivi purtroppo non fanno notizia...) uomini e donne (soldati e non) che vivono la loro vita onestamente e contribuiscono al progredire ed alla civilizzazione della nostra Nazione.
gli eroi sono quelli che si alzano la mattina, fanno il proprio dovere con impegno, dedizione ed onestà (dall'operaio all'imprenditore, dal militare al sacerdote, dal magistrato al commerciante ecc.) e poi si dedicano alla famiglia (per chi desidera averne una) o alla collettività in generale (anche solo con un paio d'ore di volontariato a settimana,non necessariamente dedicandovi l'intero tempo libero) o ad entrambe (famiglia e società civile).
io personalmente sono cresciuto ammirando e studiando da vivi e da morti due uomini le cui idee e il cui lavoro sono quanto mai attuali come oggi, nonostante siano passati quasi 20 anni dalla loro scomparsa. parlo di GIOVANNI FALCONE E PAOLO BORSELLINO. ma ovviamente loro due sono solo due simboli. insieme a loro vanno ricordati, ammirati e presi ad esempio tutti gli altri, dagli uomini della scorta agli altri magistrati, giornalisti ed esponenti delle forze dell'ordine caduti sul campo di guerra (anche i civili combattono e muoiono in guerra.non solo i soldati...) perchè il contrasto alla criminalità organizzata è una guerra a tutti gli effetti (chi non la reputa tale, lo invito ad andarsi a guardare le statistiche inerenti i morti ammazzati per mafia).

domas
15-08-11, 11: 09
"gli eroi sono quelli che si alzano la mattina, fanno il proprio dovere con impegno, dedizione ed onestà"

Non vorrei andare OT, dico semplicemente non sono per nulla d'accordo.

Forse la domanda in questione non si riferiva alla morale o a quello che si fa da soldato, immagino si riferisse semplicemente a differenze legali.

Nel senso che un soldato rispetto ad un civile ha delle restrizioni in materia legale, meno diritti (vedi lo sciopero, del quale sono a priori contrario, ma che comunque non può essere ammesso)

Lascio la parola ad altri, come vegepat che mi è sembrato in altri contesti molto ferrato in materia

fatality
15-08-11, 11: 16
anche per alcuni "civili" il diritto di sciopero è vietato.
ad esempio per gli appartenenti alla polizia di stato.

Admiral_Nelson
15-08-11, 20: 44
Da un soldato ci si aspetta qualcosa, da un civile no.

domas
16-08-11, 01: 23
Scusa fatality, ma io ho spesso sentito che i poliziotti aderivano a scioperi indetti da alcuni suoi sindacati, oltre a manifestazioni.

Posso avere chiarimenti in merito? A quanto pare ho molte lacune riguardo questo argomento.

---------------------Aggiornamento----------------------------

Semplicemente direi che un soldato ha scelto di "combattere" e lavorare per la sua Patria
Il civile farebbe anche le stesse cose (molti civili hanno dimostrato di dare la propria vita per gli altri) ma lo fa all'occorrenza, nel senso non per lavoro.

fatality
16-08-11, 02: 11
semplice in merito al presunto sciopero da parte di personale della polizia di stato, o hai capito male te oppure è stata fornita una notizia distorta.
il diritto di sciopero ai sensi della legge 121/81 non è previsto per gli appartenenti alla polizia di stato.
forse a scioperare erano dei vigili urbani scambiati per poliziotti.
p.s.
ora ho io una domanda per te.
tu dici che il militare è colui che combatte per la patria, mentre il civile lo fa solo all'occorrenza.
quindi magistrati e poliziotti impegnati nel contrasto della criminalità organizzata, del terrorismo ecc. per chi combattono? per la gloria?

domas
16-08-11, 11: 33
A dire il vero nella parola "militare" (sicuramente è stata una mia mancanza nel non sottolineare la cosa) ho incluso tutti coloro che lavorano per la salvaguardia dello Stato. Quindi anche poliziotti, carabinieri, magistrati...

Per lo sciopero mi è sempre sembrato strano, ma ho sempre capito che si poteva. Forse lo accomunavo al fatto che ci sono i sindacati e sbagliando credevo anche altro.

fatality
16-08-11, 12: 10
tranquillo riguardo al diritto di sciopero non sei l'unico a pensarla erroneamente così. anzi sei in ottima compagnia.
questo mi convince sempre di più del fatto che sia dovuto alla cattiva informazione in malafede che ci forniscono alcuni organi di informazione/disinformazione.
per un "giornalaio" che pensa di essere un giornalista fa "figo" fare un servizio in cui dice che la polizia di stato ha scioperato (mentre magari si trattava di un sit-in di protesta da parte di una sigla sindacale effettuato con personale libero dal servizio).

riguardo invece al ricomprendere anche poliziotti e magistrati nell'"elite" dei difensori della patria, io come già detto ci aggiungerei tutti gli altri lavoratori che svolgono il proprio mestiere con onestà, diligenza e professionalità.
un bravo medico che salva la vita alle persone in pronto soccorso non contribuisce al miglioramento della patria?
un bravo architetto che progetta un importante arteria stradale o un nuovo quartiere ecosostenibile, il cui progetto viene esportato in tutto il mondo come "made in italy" non contribuisce all'elevazione della patria?

domas
16-08-11, 14: 03
Ma ad un bravo medico o un bravo architetto non gli viene chiesto di morire per la Patria.

Un medico per professione cerca di salvare vite, un ricercatore cerca di trovare soluzioni per malattie, un architetto cerca di costruire l'essenziale per la Patria cercando di non "macchiare" il paesaggio ma magari di impreziosirlo.
Ma queste persone non si donano alla Patria. Non gli viene chiesto all'occorrenza di rischiare la vita per il bene della comunità.

Migliorare la Patria non vuol dire proteggerla.


Inoltre gli eroi non sono coloro che si alzano al mattino, fanno il loro dovere a lavoro e mandano avanti una famiglia, o almeno ce la mettono tutta.
Quelle sono persone normali, io direi che chi non fa questo è MENO (userei altrimenti termini offensivi) di chi è normale.

L'eroe è colui il quale senza averlo chiesto e non volendo nulla in cambio rischia la vita e sa di rischiarla per salvare qualcuno.
Ne esistono pochi

czlido
16-08-11, 16: 01
Propongo una domanda, Spero in risposte serie.
Cosa Differenzia un soldato da un civile?( Vi siete mai posti questa domanda? Ovviamente spero che non si cada nella banali)

Secondo me esiste una sola differenza, Perchè di base siamo tutti "Civili" e infatti l'unica cosa che ci contraddistingue è la volonta di non darsi per vinti nelle situazioni della vita.
Quindi secondo un mio piccolo ragionamento un Civile, che non si da per vinto, anche se non indossa un uniforme può essere un soldato.

Ps: delirio delle 00:30 xD

un soldato ha degli obblighi prendendo lo status di militare

Marcolone
20-08-11, 12: 04
per me soldati si nasce,non si diventa..

Messy
20-08-11, 13: 24
Beh. La differenza direi la si possa cogliere anche da questo piccolo monologo, o almeno definisce cosa possa spingere un Civile a fare un lavoro come quello del Soldato (metteteci chi vi pare in questa categoria, o che vi pare vi rientri);

http://www.youtube.com/watch?v=O7egoQ-L0Oc

Bastano due minutini di pazienza. A mio parere è una gran bella spiegazione.

domas
20-08-11, 13: 48
È una gran bella spiegazione (FORSE) per chi sa cosa vuol dire, ma dubito che un civile, magari contrario alle nostre idee ci capisca qualcosa quando gli viene detto che non capirebbe e che lo si fa per i commilitoni.

E comunque non tutti sarebbero d'accordo

bii
23-08-11, 15: 29
è una spiegazione bellissima. Il cameratismo è fondamentale.

Sono d'accordo con molte frasi che avete detto e sono d'accordo con domas quando dice che una persona che ce la mette tutta al lavoro e che si dedica alla sua famiglie non è un eroe, ma semplicemente fa quello che ogni cittadino dovrebbe fare. E' una persona degna della massima stima e rispetto, ma non è un eroe. L'eroe deve fare qualcosa di più e ovviamente l'essere soldati non significa essere eroi e, se mi passate il pensiero, anche chi di voi è già stato in situazioni pericolose, in guerra o chissà dove ancora non è un eroe. E' una persona magari molto coraggiosa, ma ancora non è un eroe (o meglio non necessariamente), non prendetela come un offesa, solo che la parola eroe viene usata troppo spesso. Se un operaio muore sul lavoro non è un eroe e se un militare muore in missione non è un eroe. O meglio, ripeto, non necessariamente. Ma se quell'operaio muore sul lavoro cercando di salvare un compagno oppure quel militare muore perchè un compagno era rimasto indietro e cerca di andarlo a recuperare allora sì sono degli eroi, e lo sono anche se non muoiono, il perdere la vita non è la condizione necessaria per essere eroi. Però, forse, passatemi anche questo, nè quell'operaio nè quel soldato forse sono eroi. Senza dubbio hanno compiuto un gesto eroico, senza dubbio si sono comportati con coraggio e determinazione, ma compiere una volta n gesto eroico non li trasforma per forza in eroi. L'eroe è quello che rischia la vita ogni volta che ce n'è bisogno e per davvero (e aggiungerei è anche uno in gamba che sa di rischiare la vita ma poi è una persona sopra le righe che riesce sempre a salvare sè stesso e gli altri).

Per tornare alla domanda iniziale, secondo me il soldato è colui che ha fatto una scelta di vita ben precisa e che volontariamente per seguire quella scelta di vita accetta di limitare parte della sua libertà personale molto più di quanto non farebbe un civile. Però attenzione ad una cosa, leggendo mi sembra quasi di leggere una divisone tra cittadini di serie A (soldati) e di serie B (civili). Oddio questa cosa su un forum di militari ci può anche stare, non lo sto dicendo in senso negativo, ma ovviamente se si è fieri della propria scelta di vita (che tra l'altro è una scelta di vita non facile) è naturale, soprattutto parlando con colleghi, innescare questo tipo di spirito di corpo. Io da civile, non so se a ragione o a torto, però leggendo certe cose mi dico "Tutto vero, però anche fuori dalle caserme le cose non sono così semplici e non tutti i civili sono necessariamente delle mezze calzette". Poi so benissimo che in realtà nessuno lo pensa perchè nessuno qui è nato militare ma ha avuto una vita da civile, ha amici che magari stima tantissimo civili e così via.

Poi bisogna ancora distinguere se in questo ragionamento includete quelle categorie che non sono militari ma che rischiano molto tutti i giorni. Un esempio, io sto entrando come volontaria nel corpo dei Vigili del Fuoco e vedo gente (civili) che rischiano la vita tutti i giorni, ma per davvero. Ora non me ne vogliate, ma un militare quando non è in missione non rischia la vita (correggetemi se sbaglio, e non me ne vogliate, non voglio criticare nessuno) al più rischia di farsi male in un esercitazione, salvo incidenti gravi che però immagino siano molto rari (e lo spero altrimenti c'è qualcosa che non va!). Un vigile del fuoco invece tutti i giorni rischia la vita, poi chiaramente tra addestramento, d.p.i. e tutto il resto il rischio viene arginato il più possibile, ma c'è. Un autista di ambulanza che sfreccia tutto il giorno in sirena ha un fattore di rischi piuttosto alto, i volontari del soccorso alpino sono gente con due palle così che sfidano le condizioni ambientali più proibitive, i poliziotti (che però mi pare che qui fossero inclusi nel contesto "militari" anche se non lo sono).

Se si parla sol odi soldati allora la differenza è quella che dicevo prima: è colui che ha fatto una scelta di vita ben precisa e che volontariamente per seguire quella scelta di vita accetta di limitare parte della sua libertà personale molto più di quanto non farebbe un civile, se invece si allarga il discorso allora si possono inserire fattori di rischio e coraggio, altrimenti sembra che solo i soldati accettino dei rischi, mentre tutti gli altri no.

come al solito comunque mi sono dilungata davvero troppo!!! :D

massimosbrago
23-08-11, 18: 55
potremmo anche riproporre ma in quali reparti dell'esercito ancora c'è cameratismo tra soldati? perchè alla fine gira e ti rigira solo in pochi posti dove si vive, si soffre, si mangia la stessa meXXa, e si vedono morire i propri colleghi, solo là succede... gli altri, la maggioranza, sono civili con in più le stellette...

Nagiri
23-08-11, 22: 08
Io personalmente parlo da civile che vorrebbe diventare presto un soldato. Credo che la differenza sia sostanzialmente nella mentalità in generale ma soprattutto nel modo di vedere e di pensare la Nazione. Io quando penso al mio Paese penso alla mia bandiera, al mio inno, alle mie tradizioni, ai luoghi, alla gente, alla storia e poi chiaramente a chi lo governa. Purtroppo, non dico tutti ma gran parte dei civili quando si parla di Italia le prime cose a cui pensano sono: ciò che non va e il governo. I soldati, e lo dico per esperienza, vengono spesso visti come persone che difendono esclusivamente i politici quando ovviamente non è così. Un soldato difende la Patria indipendentemente da chi la governa, indipendentemente da quali sono le sue idee politiche e quelle di chi governa. Credo ci sia un attaccamento profondo verso il suolo, verso la storia del Paese, c è riconoscenza per chi ha dato la vita affinchè l Italia sia quella che oggi è, anche se ha mille problemi. Io penso che un soldato capisca questo molto meglio di un civile.
La Patria è il suolo, non chi lo governa.

lugarex
14-09-11, 08: 08
Una piccola intromissione da cittadino svizzero: per noi non c'è nessuna differenza fra "civile" e "militare". Un militare è solamente un ... civile con l'uniforme e con le armi (che ha a casa). E' un sistema tradizionale che ha qualche vantaggio. Non si ha il rischio di creare caste militari. Ma è veramente un caso particolare.

giob
17-09-11, 22: 44
Io quoto a pieno bii, io sono un civile che desidera essere un giorno un militare, e non penso proprio che la differenza tra le due categorie sia nella qualità della persona: un civile può essere una persona molto più valorosa, virtuosa e insomma migliore di un militare che ha fatto questa scelta solo per ragioni personali, come se dovesse fare un lavoro qualunque. Sono sicuro poi che la maggior parte dei militari abbia preso questa decisione per una naturale aspirazione come ho anch'io, e penso che qui risieda la vera differenza: i militari (come i poliziotti, i vvff, i magistrati, e anche i politici che fanno bene il loro lavoro (sempre meno purtroppo)) hanno a cuore la salute dello Stato e si impegnano nel nome dei suoi principi.

fatality
18-09-11, 01: 52
io questa gara tra civili e militari proprio non la capisco...
un operaio che lavora su un cantiere edile 12 ore al giorno in bilico tra impalcature e cedimenti murari non rischia la vita quanto un militare?
un imprenditore che si rifiuta di pagare il pizzo consapevole che rischia i suoi beni patrimoniali, la sua incolumità fisica e quella dei propri familiari cosa da di meno allo stato rispetto ad uno che porta le stellette (e che magari lavora in ufficio tutta la settimana...)?
un giornalista che fa il suo mestiere bene, scrivendo articoli scomodi e scavando nelle maglie della società smascherando traffici illeciti di rifiuti o di esseri umani, o ancora organizzazioni criminali vere e proprie sarebbe meno eroe di un poliziotto o di un carabiniere?
uno scrittore che contribuisce a far conoscere nel mondo che l'italia non è solo pizza, mafia e mandolino, ma è una Nazione fatta di uomini e donne per bene non è altrettanto un servitore dello stato?
potrei continuare all'infinito ma credo di aver reso l'idea...non è l'abito che fa il monaco, gli eroi sono tra di noi e hanno paure e debolezze come noi. far credere che gli eroi siano poche e rare persone è il gioco dei mafiosi! a questi ultimi conviene che si pensi che ci siano solo pochi eroi e tutto il resto del popolo Italiano è composto da conniventi, corrotti e cialtroni... ma non è così!

Marcolone
18-09-11, 16: 23
da militare vi dico che non cè molta differenza tra militare e civile ma piuttosto tra persona e persona

segretaria
06-11-11, 11: 47
Scusa se mi permetto, ma si fa un giuramento anche per diventare Dipendente Civile del Ministero della Difesa o per lo meno, io, 30 anni fa lo feci!