Alpenjager
23-02-11, 09: 39
Merita almeno per qualche minuto un thread a lui dedicato questo eroe dei tempi moderni.
MONTECCHIO MAGGIORE (Vicenza). Ha sacrificato la sua vita per salvare i bambini che ogni giorno aiutava ad attraversare la strada. Antonio Mercanzin, di Alte Montecchio, non ci ha pensato un attimo quando ha visto arrivare quell'auto a folle velocità: con un gesto istintivo ha fatto in tempo a spostare dalla strada un bambino e poi è stato centrato in pieno dalla vettura. L'investitore, Luigi Furian, trentenne di Saonara, è fuggito senza fermarsi, e nella strada è scoppiato il caos.
Mercanzin, 73 anni compiuti lo scorso agosto, era il comandante del Gruppo educazione civica (Gec) di Montecchio. Erano le 12.55 e molti genitori attendevano l'uscita dalla scuola elementare Zanella dei propri figli, quando in via Archimede è piombata la Renault Scenic guidata da Furian. Viaggiava ad altissima velocità e in senso vietato. Molti genitori gli hanno fatto segno, di rallentare, ma inutilmente.
A cinquanta metri dall'ingresso della scuola, all'incrocio fra le vie Bellini e Archimede, il nonno-vigile Girolamo Rigolon e Mercanzin erano accanto alla transenna che viene collocata tutti i giorni all'ora di entrata e a quella di uscita degli alunni. Mentre Rigolon è stato sfiorato dall'auto, Mercanzin è stato preso in pieno e scaraventato a terra dopo un volo in di venti metri.
Molti genitori sono andati a prestargli i primi soccorsi, altri hanno inseguito il "pirata", che intanto aveva svoltato in viale Stazione, abbandonando poi l'auto in via Da Vinci e fuggendo a piedi.
All'arrivo dell'ambulanza del 118, il comandante dei Gec è stato sottoposto alle prime cure, poi portato all'ospedale San Bortolo di Vicenza, dov'è deceduto a causa dei gravissimi traumi subiti.
L'investitore è rimasto ferito a sua volta. L'auto ha proseguito la sua corsa per alcuni metri. Poi, quando Luigi Furian ha visto la folla avvicinarsi, ha ripreso la marcia e si è recato nel vicino distretto sanitario, per farsi medicare. E' stato bloccato dai carabinieri di Montecchio Maggiore e portato in stato d'arresto al reparto Psichiatrico dell'ospedale di Vicenza in attesa delle decisioni del magistrato di turno, il quale a sua volta attendeva l'esito dei test medici e biologici cui il trentenne di Saonara è stato sottoposto prima di decidere eventuali provvedimenti cautelari nei suoi confronti.
Mercanzin era un uomo che alla comunità di Montecchio, nel volontariato, aveva dedicato molti anni della sua vita. Ex carabiniere ed ex vigile urbano, aveva fondato una decina d'anni fa il Gec, che aveva sempre guidato in qualità di presidente. Come ogni giorno, anche ieri all'ora di pranzo era davanti alla scuola Zanella di Alte Ceccato, frazione di Montecchio, per fare assistenza ai bambini e per consentire a loro e ai genitori di attraversare la strada in sicurezza.
Secondo le testimonianze riferite dal sindaco di Montecchio Maggiore, Milena Cecchetto, l'investitore appariva in evidente stato di alterazione. «Antonio ha sacrificato la vita per evitare una strage - ha commentato il sindaco - Quell'auto poteva essere fatale per i bambini in uscita dalla scuola. Invece lui non ha avuto dubbi: si è sacrificato. La sua ultima azione riflette una vita dedicata alla sicurezza e al rispetto delle regole. Abbiamo perso una persona che ha donato una vita intera alla comunità».
Durissime, invece, le parole del sindaco sull'autore dell'incidente: «Non voglio sprecare fiato per un assassino che non merita nulla, perché non c'è giustizia terrena che possa castigare in maniera adeguata un folle omicida che si è spinto a tutta velocità davanti a una scuola».
MONTECCHIO MAGGIORE (Vicenza). Ha sacrificato la sua vita per salvare i bambini che ogni giorno aiutava ad attraversare la strada. Antonio Mercanzin, di Alte Montecchio, non ci ha pensato un attimo quando ha visto arrivare quell'auto a folle velocità: con un gesto istintivo ha fatto in tempo a spostare dalla strada un bambino e poi è stato centrato in pieno dalla vettura. L'investitore, Luigi Furian, trentenne di Saonara, è fuggito senza fermarsi, e nella strada è scoppiato il caos.
Mercanzin, 73 anni compiuti lo scorso agosto, era il comandante del Gruppo educazione civica (Gec) di Montecchio. Erano le 12.55 e molti genitori attendevano l'uscita dalla scuola elementare Zanella dei propri figli, quando in via Archimede è piombata la Renault Scenic guidata da Furian. Viaggiava ad altissima velocità e in senso vietato. Molti genitori gli hanno fatto segno, di rallentare, ma inutilmente.
A cinquanta metri dall'ingresso della scuola, all'incrocio fra le vie Bellini e Archimede, il nonno-vigile Girolamo Rigolon e Mercanzin erano accanto alla transenna che viene collocata tutti i giorni all'ora di entrata e a quella di uscita degli alunni. Mentre Rigolon è stato sfiorato dall'auto, Mercanzin è stato preso in pieno e scaraventato a terra dopo un volo in di venti metri.
Molti genitori sono andati a prestargli i primi soccorsi, altri hanno inseguito il "pirata", che intanto aveva svoltato in viale Stazione, abbandonando poi l'auto in via Da Vinci e fuggendo a piedi.
All'arrivo dell'ambulanza del 118, il comandante dei Gec è stato sottoposto alle prime cure, poi portato all'ospedale San Bortolo di Vicenza, dov'è deceduto a causa dei gravissimi traumi subiti.
L'investitore è rimasto ferito a sua volta. L'auto ha proseguito la sua corsa per alcuni metri. Poi, quando Luigi Furian ha visto la folla avvicinarsi, ha ripreso la marcia e si è recato nel vicino distretto sanitario, per farsi medicare. E' stato bloccato dai carabinieri di Montecchio Maggiore e portato in stato d'arresto al reparto Psichiatrico dell'ospedale di Vicenza in attesa delle decisioni del magistrato di turno, il quale a sua volta attendeva l'esito dei test medici e biologici cui il trentenne di Saonara è stato sottoposto prima di decidere eventuali provvedimenti cautelari nei suoi confronti.
Mercanzin era un uomo che alla comunità di Montecchio, nel volontariato, aveva dedicato molti anni della sua vita. Ex carabiniere ed ex vigile urbano, aveva fondato una decina d'anni fa il Gec, che aveva sempre guidato in qualità di presidente. Come ogni giorno, anche ieri all'ora di pranzo era davanti alla scuola Zanella di Alte Ceccato, frazione di Montecchio, per fare assistenza ai bambini e per consentire a loro e ai genitori di attraversare la strada in sicurezza.
Secondo le testimonianze riferite dal sindaco di Montecchio Maggiore, Milena Cecchetto, l'investitore appariva in evidente stato di alterazione. «Antonio ha sacrificato la vita per evitare una strage - ha commentato il sindaco - Quell'auto poteva essere fatale per i bambini in uscita dalla scuola. Invece lui non ha avuto dubbi: si è sacrificato. La sua ultima azione riflette una vita dedicata alla sicurezza e al rispetto delle regole. Abbiamo perso una persona che ha donato una vita intera alla comunità».
Durissime, invece, le parole del sindaco sull'autore dell'incidente: «Non voglio sprecare fiato per un assassino che non merita nulla, perché non c'è giustizia terrena che possa castigare in maniera adeguata un folle omicida che si è spinto a tutta velocità davanti a una scuola».