Visualizza Versione Completa : Morti in carcere.
Shostakovic
07-01-11, 18: 01
"La pena di morte è stata abolita dalla Costituzione nel 1948. In carcere muoiono però ogni anno più di 100 detenuti in circostanze misteriose. Ad esempio un ragazzo può morire di infarto a Livorno, lo dice il medico del carcere, con otto costole rotte, due denti spezzati, due buchi in testa, mandibola, sterno e polso fratturati. Di infarto, non a causa di un pestaggio. Si tratta di Marcello Lonzi".
Marcello Lonzi, Simone la Penna, Aldo Bianzino, Angelo Raffaele de Palo, Francesco Romeo, Manuel Eliantonio, Rumesh Rajkama, Niki Aprile Gatti,*Sami Mbarka Ben Gargi, Carmelo Castro, Simone La Penna, Vito Daniele, Francesco Mastrogiovanni, Giuseppe Saladino, Aldo Scardella, Giuseppe Turrisi,* Bledar Vukaj. Una manciata di nomi, che rappresentano solo la punta dell'iceberg; morti senza giustizia, processi archiviati, depistaggi, insabbiamenti, connivenze e spirito di corpo.
Picchiare a morte un detenuto rientra nei compiti delle guardie carcerarie? Chi e perché si arroga il diritto di decidere della vita o della morte di chi ha sbagliato, di chi sta pagando nei confronti della legge e della Società, le colpe commesse? Chi e perché copre i responsabili? Chi e perché archivia i processi? Perché non si trovano mai colpevoli?Perché un cadavere straziato dovrebbe corrispondere a "morte per cause naturali"? Ma chi ci crede?
Cerco risposte dagli addetti ai lavori. Grazie.
http://www.controlinformazionemanipolata.com/?p=4432
Shostakovic
07-01-11, 19: 11
LETTERA APERTA DI RADI ELAYASHI DAL CARCERE DI MACOMER (NUORO)
“L’inizio della vicenda all’interno di Rossano”
Un caro saluto a tutti i compagni,
a metà mmarto 2010 il sottoscritto è stato trasferito nel carcere di Rossano nella sezione EIV (Elevato Indice di Vigilanza.. ora A.S.2, Alta Sorveglianza), composta di soli prigionieri “islamici”. Una decina in tutto. Subito ho riscontrato un regime di detenzione molto diverso dalla EIV, dove ero stato precedentemente ristretto.
Sin dai primi giorni che siamo entrati nell’AS2 di Rossano, la Direzione ha vietato molti dei nostri diritti e cose che prima, in tutte le altre carceri, avevamo senza nessun problema: la radio, l’orologio, il lettore cd, i colloqui con i famigliari – per chi ce l’ha, il campo sportivo…
Tutto questo nelle altre carceeri dove eravamo non mancava. Ci sono anche nelle sezioni per soli musulmani (Asti, Macomer, Benevento). Il congelatore, per esempio, in sezione non c’è. Ce ne è soltanto uno nel corridoio che porta al passeggio, ma non ci possiamo mettere niente, possiamo soltanto metterci l’acqua per il ghiaccio.
Al Direttore abbiamo fatto molte richiete, rimaste però tutte senza risposta. Ci siam sentiti presi in giro, dalla Direzione non arrivava nessuna risposta.
Allora abbiamo iniziato a protestare. Abbiamo cominciato con il rivolgere le nostre lamentele ai capi delle guardie. Facevo questo nel mentre ci recavamo all’aria, nel piccolo tragitto dalle celle al cortile. Poi siamo entrati in sciopero della fame, portato avanti per quattro giorni. Per ultimo abbiamo fatto alcune battiture notturne, alle 22:30, alle 1:45 e alle 4:00 del mattino.
Dopo tutte queste proteste nessuno ci ha risposto! Ci sentivamo sempre più sotto pressione e stavamo sempre più male. Il 29 giugno 2010 tutti abbiamo fatto richiesta di trasferimento. Le guardie hanno sempre continuato a fare la perquisizione alle celle. In una di queste perquisizioni alla mia cella, hanno prelevato vari oggetti con la scusa che non erano autorizzati. Quegli oggetti mi sono stati autorizzati dal momento che ero entrato in quel carcere. Ho fatto presente tutto questo alla guardia che aveva fatto la perquisizione. A lui non importava nulla, anzi mi provocava per crearmi dei problemi. Infatti mi sono innervosito troppo con lui. Il 6 luglio 2010 ha presentato un rapporto contro di me. Dal direttore, per discutere del rapporto disciplinare, sono andato insieme ad un altro prigioniero (Fezzani Moez). Il Direttore si è rivolto a me in modo arrogante. Mi ha insultato come se fossi uno schiavo. Invece di darmi un consiglio umano, con il suo modo di parlare, mi ha fatto innervosire abbastanza. Allora gli ho detto delle parole pesanti. A quel punto sono intervenute le guardie. Mi hanno preso con forza e portato alle celle.
Quanto i compagni hanno saputo quello che era successo e che era stato punito anche Moez, si sono innervositi e hanno cominciato la battitura alle porte per solidarietà. Il vice-comandante e il brigadiere della sezione sono entrati in sezione per portarmi all’isolamento. Con loro c’erano molte guardie, ho paura per me, allora mi sono ferito al collo con una lametta, per far loro più paura mi sono ferito anche con un dito. All’inizio mi sono rifiutato di uscire dalla cella. Poi ho detto loro che sarei uscito se mi lasciavano prendere tutta la roba, e se non mi toccavano. Hanno accettato. Poi ho campito che era una fregatura, che mi stavano dicendo menzogne.
Mi hanno portato all’infermieria dove, appena hanno visto il dito, mi hanno detto che doveva essere cucito. Però non avevano l’ago per compiere l’operazione. Quando il dottore (o l’infermiere) è uscito per andare a prendere l’ago, sono rimasto da solo con il brigadiere e una guardia che ha cominciato a dirmi di tutto. Parolacce e bestemmie solo per farmi innervosire, e così crearmi problemi. Gli ho detto di non interrompermi mentre stavo parlando con un suo capo. La guardia mi dice di stare zitto, che lui non ha paura di me. In quel mentre arriva il comandante che da dietro mi dà uno schiaffo, dicendo: eccomi qui. E’ stato come un segnale, tutte le guardie presenti mi hanno aggredito con forza per uccidermi. Con il manganello mi davano botte sul viso, su tutto il corpo. In quei momenti urlavo dal dolore, cercavo di evitare le botte del manganello dirette alla faccia, proteggendomi con la spalla destra – mi fa ancora male fino all’osso. Sono scappato dalle loro mani, mi sono buttato sotto il tavolo, loro allora hanno continuato a colpirmi con i piedi e i manganelli. Mi hanno causato dei tagli profondi, in particolare nel labbro superiore, da dove usciva molto sangue.
Successivamente sono stato portato all’isolamento, in una cella vicino alla sezione. Quella cella era priva di ogni cosa, né finestre, nè porta per il bagno, né luce. Più volte ho chiesto di andare in infermieria per essere visitato, per fare una radiografia alla spalla e per cucire il labbro. Il mio corpo era pieno di macchie blu a causa delle botte. Alle richieste non ha risposto nessuno.
La notte tardi è venuto, mi ha guardato nella cella buia, gli ho chiesto di curarmi le ferite, mi ha ascoltato, se ne è andato e non è più tornato. Nel secondo turno della notte è venuto anche l’infermiere. Ha guardato e se ne è andato anche lui. Poi è venuto un altro, ho poi saputo che era lo psichiatra. Non mi ha detto una parola. Dopo un poco è tornato l’infermiere per farmi una puntura anti-dolorifica.
I medici hanno scritto che ero completamente sano; e il medico psichiatra ha chiesto di lasciarmi in una cella senza niente. Ho fatto questo senza avermi visitato!
In quella cella ci sono rimasto sei giorni, dormivo per terra senza vestiti, solo con un pantaloncino che indossavo all’inizio e senza nessuna cura.
Il 12 luglio 2010 sono stato trasferito nel carcere di Nuoro. Quando mi ha visitato il medico gli ho chiesto di registrare e prendere atto di tutti i segni rimasti sul corpo, che erano ancora lì dopo quasi una settimana dal massacro.
Ho scordato di scrivere che dopo due giorni ho chiesto di andare in infermieria per denunciarli. Non mi hanno autorizzato.
Il medico e lo psichiatra, anche loro sono colpevoli di tutto. Ho quattro testimoni detenuti che erano nell’isolamento quando hanno portato lì anche me. Hanno visto il comandante, le guardie e me. Ricordo bene le facce delle guardie e ho anche il nome di chi mi ha fatto rapporto. Il direttore ha ordinato l’aggressione contro di me.
Voglio denunciare tutti questi fascisti infami.
P.S.: il 22 luglio 2010 mi è arrivata la notifica inviata dal DAP, in cui vengo punito a sei mesi di 14-bis, a sei mesi (isolamento) da scontare nel carceere di Nuoro.
Un cordiale saluto Elayashi Radi
Nuoro, 22 luglio 2010
Caso Cucchi, dodici rinvii a giudizio. Condannato a 2 anni un funzionario di polizia penitenziaria.
Dodici rinvii a giudizio nel processo per la morte di “ Stefano Cucchi” avvenuta il 22 ottobre del 2009 all’ospedale “Sandro Pertini di Roma”, sei giorni dopo essere stato arrestato per droga. Nel corso dell’udienza davanti al gip, è stato condannato, con rito abbreviato, a due anni un funzionario dell’amministrazione penitenziaria regionale. “C. M.”, direttore dell’ufficio dei detenuti e del trattamento del provveditorato regionale amministrazione penitenziaria, aveva, infatti, chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. I dodici rinviati a giudizio sono sei medici e tre infermieri dell’ospedale “Sandro Pertini” e tre agenti di polizia penitenziaria. Sono accusati a vario titolo di lesioni e abuso di autorità, favoreggiamento, abbandono d’incapace, abuso d’ufficio e falsità ideologica. Il processo inizierà il 24 marzo prossimo di fronte alla terza “Corte d’Assise”.
http://www.comic-soon.com/ragnolc/2011/01/25/caso-cucchi-dodici-rinvii-a-giudizio-condannato-a-2-anni-un-funzionario-di-polizia/
Caso Cucchi: rinvio a giudizio non è sentenza condanna.
Roma, 25 gen. (Adnkronos) - "Il rinvio a giudizio di 12 persone, tra le quali tre appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, non è una sentenza di condanna”. "Attendiamo gli accertamenti della magistratura".
“La rigorosa inchiesta amministrativa disposta dal Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria Franco Ionta sul decesso di Stefano Cucchi ha escluso responsabilità da parte del Personale di Polizia penitenziaria, in particolare di quello che opera nelle celle detentive del Palazzo di Giustizia a Roma". "A piazzale Clodio la Polizia Penitenziaria ha lavorato come sempre nel pieno rispetto delle leggi, con professionalità e senso del dovere.
25/01/2011
http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=654573 (http://www.libero-news.it/articolo.jsp?id=654573)
Carceri, la madre di Carmelo Castro chiede riapertura indagini: "Mio figlio non si è suicidato”.
Carmelo Castro aveva 19 anni quando morì (http://www.crimeblog.it/post/6028/%20http:/www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Mio-figlio-non-si-e-tolto-la-vita-in-carcere-madre-di-19enne-chiede-riapertura-indagini_311494257650.html) nel carcere catanese di Piazza Lanza, il 28 marzo del 2009, a distanza di 4 giorni dal suo arresto per una rapina in una tabaccheria ma la madre del ragazzo al suicidio per “asfissia da impiccamento” non ha mai creduto.
“Voglio sapere la verità, voglio giustizia, mio figlio non può essersi suicidato". "Voglio sapere cosa è successo”. L’avvocato ha illustrato alla stampa i contenuti dell’esposto presentato alla Procura di Catania per chiedere la riapertura delle indagini sulla morte del ragazzo dovuta, secondo la versione ufficiale, appunto a ”asfissia da impiccamento”.
Nell’esposto si legge di ”circostanze che non sono state debitamente approfondite”, di ”clamorose contraddizioni e lacune nelle indagini”. Di “tre giorni di buio carcerario” ha parlato il presidente di Antigone il quale ha poi annunciato che “se non sarà riaperta l’inchiesta, faremo ricorso alla Corte europea per i diritti umani perché è stato negato il processo equo e daremo il via a una causa civile chiedendo un congruo risarcimento per danni morali e materiali”.
Secondo l’osservatorio di R. O. sono 171 i detenuti morti dietro le sbarre nel 2010, 65 per suicidio, gli altri per cause “naturali”. Nel 2009 le persone decedute in carcere erano state 177, 72 i suicidi.
http://www.crimeblog.it/post/6028/carceri-la-madre-di-carmelo-castro-chiede-riapertura-indagini-mio-figlio-non-si-e-suicidato (http://www.crimeblog.it/post/6028/carceri-la-madre-di-carmelo-castro-chiede-riapertura-indagini-mio-figlio-non-si-e-suicidato)
La madre di Carmelo Castro: “Mio figlio non si è suicidato”.
4 gennaio 2011 - Non si arrende G. L. V., madre di Carmelo Castro, per la quale suo figlio non si è suicidato nel carcere di Piazza Lanza, a Catania, il 28 marzo del 2009, a soli 19 anni.
“Era stato arrestato per aver fatto il palo in una rapina”. “Tre giorni dopo aver varcato il portone del carcere di Piazza Lanza si è suicidato legando un lenzuolo allo spigolo della sua branda”.
“Mio figlio non può essersi suicidato, non era in grado nemmeno di allacciarsi le scarpe da solo, figuriamoci attaccare un lenzuolo alla branda e impiccarsi”.
La donna è sostenuta dall’associazione Antigone che ha inviato un esposto alla Procura, in cui si legge che “nel corso delle indagini preliminari non è stato disposto il sequestro della cella, né del lenzuolo con il quale Castro si sarebbe impiccato a questo, si aggiunga che non è stato sentito nessuno del personale di polizia penitenziaria intervenuto, né il detenuto che avrebbe portato il pranzo a Castro e che sarebbe l’ultima persona ad averlo visto ancora da vivo”.
“Come può una persona che muore impiccandosi presentare dell’ipostasi, cioè addensamenti di sangue alla schiena, e non agli arti inferiori?” “E ancora come può chi sta per suicidarsi mangiare un pasto abbondante com’è dall’autopsia e tra l’altro in una situazione in cui non si capisce quando sia stato distribuito il vitto ai detenuti?” “Perché un detenuto suicida è trasportato in ospedale a bordo di un’auto di servizio e non in ambulanza?”.
L’associazione Antigone, tra l’altro, vorrebbe pure la riesumazione del cadavere.
http://catania.blogsicilia.it/la-madre-di-carmelo-castro-mio-figlio-non-si-e-suicidato/24583/ (http://catania.blogsicilia.it/la-madre-di-carmelo-castro-mio-figlio-non-si-e-suicidato/24583/)
Non bisogna leggere solo quel che piace, vedere quel che si vuole e non c’è nulla da nascondere. Ci sono casi in cui il Corpo di Polizia Penitenziaria e i suoi appartenenti sono oggetto di una criminalizzazione mediatica tanto ingiusta quanto insopportabile e accuse; questo non vuol dire tendere a negare o mettere in discussione o in dubbio le loro qualità e il forte senso di professionalità, umanità, competenza, passione nel dramma delle sezioni detentive italiane, dedizione agli impegni quotidiani, attaccamento alle istituzioni e spirito di sacrificio.
Capita che ogni volta che vi è un tragico evento, c’è subito chi punta il dito contro la Polizia Penitenziaria e parla di morti “sospette”. Nell’assoluta convinzione dei capisaldi giuridici della presunzione d’innocenza e del carattere personale della responsabilità penale, le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria nel solo anno 2008 sono intervenuti tempestivamente in carcere salvando la vita ai 683 detenuti che hanno tentato di suicidarsi e impedendo che i 4.928 atti di autolesionismo attuati da altrettanti ristretti potessero degenerare e avere ulteriori gravi conseguenze. Non si tende, però, a evidenziare questi nobili gesti. Gli agenti sono persone che nelle carceri italiane sovraffollate da 66mila ristretti subiscono con drammatica sistematicità, a volte nell’indifferenza dell’opinione pubblica, della classe politica e istituzionale, continue aggressioni da una parte di popolazione detenuta aggressiva e violenta ma questo, da qualche tempo, non fa notizia. Come non fanno notizia i 15 encomi e le 114 lodi conferite nel 2008, i 30 encomi (tra i quali uno solenne) e le 175 lodi conferite quest’anno dalla Commissione per le Ricompense del DAP al Personale delle varie qualifiche del Corpo che si è particolarmente distinto in servizio in compiti operativi. Agenti, Assistenti, Sovrintendenti, Ispettori e Commissari che, tra i molti lodevoli comportamenti (in servizio e non), hanno impedito che non pochi detenuti morissero avvolti nelle fiamme d’incendi propagati nelle celle o con un cappio (di fortuna) al collo, appesi alle grate delle finestre. Questa è la realtà quotidiana della professione del poliziotto penitenziario.
http://www.poliziapenitenziaria.net/public/post/un-blog-per-rivendicare-con-fierezza-l-appartenenza-alla-polizia-penitenziaria--196.asp (http://www.poliziapenitenziaria.net/public/post/un-blog-per-rivendicare-con-fierezza-l-appartenenza-alla-polizia-penitenziaria--196.asp)
Shostakovic
07-01-11, 19: 57
Siamo in due, vedo. :-)
tylerdurden81
07-01-11, 22: 58
Shostakovic la rissa di porto azzurro ti dice nulla a riguardo ? sei proprio sicuro che le ferite riportate dai detenuti siano da relazionare esclusivamente alle "GUARDIE CARCERARIE" come le chiami tu ? .....anzitutto c'è da specificare che quel termine è ufficialmente morto 20 anni fà, da allora i rappresentanti del corpo si chiamano poliziotti, in secondo luogo è facile sparare sulla polizia penitenziaria. E' forse degno di nota il fatto che questi guardiani abbiano all'attivo un numero di 1134 casi di suicidio sventati rapportati a 66 suicidi riusciti ? consideriamo poi gli innumerevoli casi di lesioni ai danni degli agenti, ma smettiamola di puntare il dito e chinare il capo come dei caproni, colpevolizzare il luogo comune del poliziotto che picchia i detenuti è da ignoranti. Scavare fino alla radice di ogni singolo caso e tirare fuori la verità, questo si che significa fare giustizia! Mentre basare un giudizio così estremo sulla base di congetture è sinonimo di scarso carattere e poca elasticità mentale
scusate che siete 2 ex camosci? no mi fate pensare un pò male... poi con l'espressione "Picchiare a morte un detenuto rientra nei compiti delle guardie carcerarie? " ... ignoranza pura.
Se siete colleghi proscioglietevi, siete peggio di chi sta li dentro entra ed esci elevato 1000... che si taglia per una terapia o per aspettare il metadone poveri cuccioli... o che si impiccano per gioco sai persone normali di tutti i giorni..
Se siete moralisti... meglio ancora vi porto con me a fare un 8/16 in mezzo a malati di HIV, scabbia... epatiti e chi + ne ha + ne metta!!
Shostakovic
08-01-11, 02: 19
Sì ma la lettera l'avete letta?
Noto che vi lavate la coscienza con una facilità estrema. Informatevi in giro e fate mea culpa. Per i detenuti ci sono leggi e punizioni. La violenza di chi indossa la divisa verso coloro che hanno commesso crimini e stanno subendo la giusta punizione, non si giustifica MAI. MAI!
A_N_T_O_N_Y
08-01-11, 11: 36
Beh....c'è da dire che ci sono molte incongruenze in quella lettera.....o dobbiamo prendere tutto per oro colato soltanto perchè lo scrive un detenuto??
Ad esempio....il passaggio in cui dice : "ho chiesto di andare in infermeria per denunciarli e non mi hanno autorizzato".....in infermeria vai a fare le denunce?? Oppure al preposto ufficio di POLIZIA PENITENZIARIA??? E se proprio hai paura delle "guardie" allora la denuncia la metti su carta e la invii per posta (diritto che nessuno ti nega) alla magistratura che davanti ad una formale denuncia non può "non procedere". Come questa di incongruenze ce ne sono tante in quella lettera credimi. Molto spesso chi scrive cerca solo di attirare l'attenzione su una problematica giusta ma nella maniera sbagliata. Il sistema penitenziario italiano ha dei seri problemi strutturali e di risorse umane e questo non è un mistero visto che esiste una vera e propria "emergenza carceri" che il governo sta affrontando avendo conferito i poteri di commissario straordinario al capo del DAP Ionta. Cosa ben diversa però è colpevolizzare un intero corpo di polizia per gli errori di alcune mele marce che, in passato di sicuro ci sono stati. Per quanto riguarda il presente, invece, le cose vanno prima accertate al di là di ogni ragionevole dubbio piuttosto che GETTARE FANGO SU UN'ISTITUZIONE DELLO STATO SULLA BASE DELLA LETTERA DI UN DETENUTO. Volete aiutare quel detenuto ?? Fategli presentare una denuncia per i fatti accaduti affinchè la magistratura possa accertare la verità. Se poi il solo scopo è quello di fare polemica contro le "guardie" oppure di innescare una contestazione a scopo politico sappiate che su questo forum non succederà in quanto ci sono regole precise a tutela del rispetto delle istituzioni dello stato.
Saluti
Antonio
Shostakovic
08-01-11, 13: 16
Gentile Antony,
come avrai notato, lo spunto da cui prende avvio la critica a certi ampi settori delle forze dell'ordine, non parte certo dalla lettera di un detenuto, ma da una serie di dati e di cronache che solo un cieco in malafede può non constatare.
Il punto qui secondo me, non è stigmatizzare l'intero corpo della polizia penitenziaria, lungi da me la volontà di farlo. Ma non bisogna cadere nell'errore opposto, ovvero affermare che "poche mele marce" non possono infangare un intero corpo. A me sembra anzitutto che le "mele marce" non siano poi così poche, ma molte di più di quelle che le cronache ufficiali e di parte vorrebbero farci credere. E mi sembra che gli errori di questi esaltati in divisa, vadano a discapito di quei tanti che svolgono il loro lavoro in maniera sì dura, ma corretta. La differenza tra un poliziotto che sbaglia ed un cittadino che sbaglia, sta nella divisa. Questo sembra proprio un concetto che fa fatica a passare. Si presume e ci si aspetta che chi indossi la divisa, non agisca da criminale. Ergo: dobbiamo fare il conto e l'analisi dei fatti di cronaca, con forze dell'ordine coinvolte, degli ultimi dieci anni? Se sei informato, cosa che credo, dovresti sapere che la lista è lunga. Un altro errore che spesso ricorre è quello di nascondersi dietro le oggettive difficoltà del mestiere: "non è colpa nostra se le carceri sono super-affollate, se sono piene di tossici, di malati di HIV, di aspiranti suicidi, di pazzi sclerati". E che vuol dire? Che quindi Stefano Cucchi merita di morire perché la situazione nelle carceri è insostenibile? Che Marcello Lonzi doveva crepare in quel modo, 8 costole fratturate, il cranio bucato, i polmoni perforati, perché in carcere ci sono malati di epatite o "poveri cuccioli" che hanno tentato di tagliarsi? Non vedo il nesso; vedo sicuramente tanta ignoranza e malafede, vero Sonic82?
A me sembra che coloro che manchino di rispetto alle istituzioni dello Stato siano quelli che si macchiano di tali crimini, i poliziotti che uccidono indiscriminatamente, che non meritano di indossare la divisa ma la infangano, infangando così un'intera categoria. E' realtà o invenzione che, all'omicidio Aldrovandi, è scattato un meccanismo di coperture e connivenze, che qualcuno ha voluto far passare per spirito di corpo? Non è finzione, è verità. E' verità o bugia, che nel caso di Lonzi, i PM hanno tentato più volte l'archiviazione, questo per rispondere a te Antony, così sicuro come sei che i magistrati DEBBANO PER FORZA procedere, in caso di denuncia. Sì, procedono, ma poi i pm archiviano. Chissà perché. Chissà perché, poi, nel carcere di Sollicciano, Niki Aprile Gatti è stato trovato morto impiccato in cella di sicurezza, perché suo malgrado coinvolto in enormi giri di truffe telefoniche di cui ignorava la natura e le implicazioni. Impiccato il giorno dopo che aveva deciso di parlare e dire ciò che sapeva. 26 anni, tecnico informatico, figlio di famiglia, non certo un criminale. Chi è entrato in carcere ad impiccarlo? Erano in tre, Niki da solo non avrebbe mai potuto farlo con i lacci delle scarpe. La magistratura che fa? Archivia, chiude gli occhi. Filoni d'indagine arenati nel nulla. Risultato: una mamma disperata, e la verità lontana, lontanissima. La lista è lunga, le responsabilità delle divise INELUTTABILI, inequivocabili, le responsabilità istituzionali anche. Le coperture e i depistaggi, anche quelli non si possono negare.
Io scrivo qui perché vorrei confrontarmi con coloro che non si identificano in queste storie, ma che indossano la divisa con onestà. Io sono un civile, la divisa non la indosso, ma non per questo non posso parlare di certi argomenti. Se sbaglio, fatemelo notare. ma la verità per favore, non negatela.
AndreaZ91
08-01-11, 13: 58
A me sembra anzitutto che le "mele marce" non siano poi così poche, ma molte di più di quelle che le cronache ufficiali e di parte vorrebbero farci credere.
No, fidati. Perchè la stampa si butta sempre come un avvoltoio su queste notizie, perchè vendono un sacco. Quindi le cose saltano sempre fuori se possono costruirci un bello scandaletto.
La questione Aldrovandi è molto complicata da trattare, e qui non mi sembra il caso perchè si tratta d'altro.
Il caso di Gatti, personalmente, lo conosco poco.
Quello Lonzi, invece...preferisco non esprimermi, o potrei essere bannato per ripetute offese a figure istituzionali (quelle che esercitano il Potere Esecutivo, che iniziano con M e finiscono con agistrati), che dovrebbero VERIFICARE certe cose. Credo che ci siamo capiti.
Forse non c'erano elementi sufficenti per aprire un indagine, però...boh.
P.S. Nella lettera ci sono scritte tante di quelle cavolate che può anche venir da pensare che sia inventata.
Shostakovic
08-01-11, 14: 10
La colpa è delle carceri affollate. La colpa è della stampa. la colpa è dei politici. La colpa è del destino.
C'è qualcuno che dica "sì, a volte è anche colpa nostra"?
Sono curioso: quali sarebbero le omissioni sul caso Lonzi? Vorresti dirmi che sono stati i detenuti e non i poliziotti?
AndreaZ91
08-01-11, 15: 17
La colpa è delle carceri affollate. La colpa è della stampa. la colpa è dei politici. La colpa è del destino.
C'è qualcuno che dica "sì, a volte è anche colpa nostra"?
Sono curioso: quali sarebbero le omissioni sul caso Lonzi? Vorresti dirmi che sono stati i detenuti e non i poliziotti?
Neanche a darvi corda, ci arrivate.
Ok, lo dirò chiaramente.
Nel caso Lonzi, credo sia indubbio cos'è successo. E, SECONDO ME, la Magistratura non ha fatto il suo dovere nello scoprire i colpevoli di quello che è senza ombra di dubbio una morte causata da un pestaggio, altro che cause naturali. E dubito fortemente un pestaggio efffettuato da altri detenuti, o rivelarlo non sarebbe stato un problema.
Però ribadisco, forse non c'erano elementi o cose simili. Ma sinceramente, ci credo poco.
Shostakovic
08-01-11, 15: 51
Allora perché sono stati indagati due poliziotti? Che non fosse morto per cause naturali, questo appariva già evidente. E poi, mi chiedo, perché chi sa non va a testimoniare o a denunciare? Se due colleghi vostri sono indagati ingiustamente, perché non va un altro collega e dice le cose come stanno?
AndreaZ91
08-01-11, 15: 55
Allora perché sono stati indagati due poliziotti? Che non fosse morto per cause naturali, questo appariva già evidente. E poi, mi chiedo, perché chi sa non va a testimoniare o a denunciare? Se due colleghi vostri sono indagati ingiustamente, perché non va un altro collega e dice le cose come stanno?
Amico ma cos'hai, la segatura nelle orecchie?
Shostakovic
08-01-11, 16: 07
Ah ok adesso ho capito...scusa...
Però scusami, il tuo è un intervento un po' pleonastico. Cosa vuoi arrivare a dire, non ti sto seguendo molto.
AndreaZ91
08-01-11, 16: 41
Ah ok adesso ho capito...scusa...
Però scusami, il tuo è un intervento un po' pleonastico. Cosa vuoi arrivare a dire, non ti sto seguendo molto.
Che sembra abbastanza chiaro cos'è successo a Lonzi. Ed è scandaloso che nessuno sia stato perseguito.
Insomma, in questo caso ti sto dando ragione.
Trovo comunque sbagliato dover criminalizzare intere Istituzioni per i comportamenti scorretti e criminali di pochi. Fossero anche un centinaio, questi pochi, la PolPen ha comunque un organico di 5000 persone, se non sbaglio.
Shostakovic
08-01-11, 16: 55
Sì ma infatti non vorrei essere frainteso. La mia domanda vuole andare un po' più a fondo, cercherò quindi di essere più chiaro. Scusate se mi dilungo e sono noioso, ma è un tema a me molto caro.
Penso di essere in grado di distinguere i buoni dai cattivi, giusto per semplificare, e agli elementi delle FF.OO. che onorano il loro lavoro e la loro divisa, va la mia incondizionata ammirazione.
Quello che vorrei capire è: perché se due poliziotti penitenziari massacrano un detenuto (ricordatevi anche delle intercettazioni al carcere di Teramo), se quattro poliziotti uccidono Aldrovandi, se altri tre uccidono Riccardo Rasman a casa sua, scatta tutto un meccanismo di coperture, spirito di corpo, connivenze, omissioni, che arrivano poi a determinare un archiviazione, o al massimo condanne risibili (3 anni e sei mesi ai quattro che hanno ucciso Aldrovandi)?
Perché si fa scudo contro le accuse che arrivano dall'esterno? Ma davvero pensate che stampa e libri si gettino come sciacalli su queste situazioni? Forse è così, ma altre volte no. Altrimenti si generalizza, cosa che rimproverate a quelli come il sottoscritto. Perché difendere a priori l'indifendibile? Perché molti, anche quelli con la coscienza pulita, vorrebbero sostenere l'inviolabilità morale delle forze dell'ordine, la perfezione, l'infallibilità, quando i fatti dimostrano il contrario?
AndreaZ91
08-01-11, 17: 16
Sinceramente non saprei che dire.
Mi pronuncio solo sull'affare Aldrovandi...lì è più complicato...lì non c'è stata tanto una "copertura", semplicemente c'era in ballo un fatto che buona parte dei cittadini non può (o non vuole) capire. Mi spiego meglio.
Quel ragazzo era sotto l'effetto di un cocktail di alcool, eroina e ketamina. Io non so se frequenti gente che lavora in ambito di Pronto Intervento; un mio amico fa il soccorritore sulle ambulanze in Croce Rossa. Mi ha raccontato di cosa è capace chi è sotto l'effetto di droghe. Ha visto un tossico STRAPPARE le cinghie di cuoio che lo tenevano legato alla barella; ha visto dei Carabinieri che per tenerne fermo uno hanno dovuto SALIRGLI SOPRA IN CINQUE E RIEMPIRLO DI MANGANELLATE. Ed ancora si agitava! Le Forze dell'Ordine, in Italia, che strumenti hanno? Pistola e manganello. E visto che sparare non era una grande idea, per immobilizzarlo sono stati costretti ad usare il manganello. Così è successo con il fermo di Aldrovandi.
Secondo un'indagine medico–legale, depositata dai periti della famiglia, dall'esame autoptico la causa ultima di morte sarebbe stata “un'anossia posturale”, dovuta al caricamento sulla schiena di uno o più poliziotti durante l'immobilizzazione. Vedi l'esempio che ti ho fatto prima delle parole del mio amico, e comprendi le analogie.
P.S.
Perché molti, anche quelli con la coscienza pulita, vorrebbero sostenere l'inviolabilità morale delle forze dell'ordine, la perfezione, l'infallibilità, quando i fatti dimostrano il contrario?
Infatti nemmeno io li capirò mai. Chi lavora nelle ff.oo. è un essere umano, non un santo od un angelo. E come tale, può sbagliare.
io suggerirei di introdurre delle visite guidate nelle sezioni detentive, lo scopo sarebbe impartire lezioni di educazione civica. Basterebbe mezz'ora negli istituti più problematici ed un paio d' ore in quelli più tranquilli, tutti coloro che scrivono frasi da 'indimedia' o che considerano la polpen come un corpo di aguzzini avrebbero un'unica reazione: chiedere l'aumento di stipendio per chi lavora lì dentro. il suggerimento è volutamente paradossale ed improponibile , la reazione sarebbe perfettamente realistica.
AndreaZ91
09-01-11, 14: 54
io suggerirei di introdurre delle visite guidate nelle sezioni detentive, lo scopo sarebbe impartire lezioni di educazione civica. Basterebbe mezz'ora negli istituti più problematici ed un paio d' ore in quelli più tranquilli, tutti coloro che scrivono frasi da 'indimedia' o che considerano la polpen come un corpo di aguzzini avrebbero un'unica reazione: chiedere l'aumento di stipendio per chi lavora lì dentro. il suggerimento è volutamente paradossale ed improponibile , la reazione sarebbe perfettamente realistica.
Questo è indubbio. Ma non giustifica certi episodi...
guarda io non sono neanche entrato nel merito degli episodi descritti, perché mi bastaa notare i toni e le parole usate dall' autore del thread per capire che ha un'impostazione mentale sull'argomento che impedisce un confronto, perlomeno per i miei parametri. Il suggerimento inavverabile che ho dato prima è la condizione per togliere quell'impostazione e poi discutere.
Questo è indubbio. Ma non giustifica certi episodi...
E come giustificheresti una persona che si taglia con la lametta o si impicca? persone normali? a casa mi hanno insegnato il senso della vita, cosa che certi elementi detenuti non sanno. In un anno di servizio effettivo ancora non ho trovato risposte per la parola "rieducazione" ma solo tanti vaff.... di esseri insignificanti dimenticati dalla società.
In un anno di servizio effettivo ancora non ho trovato risposte per la parola "rieducazione" ma solo tanti vaff.... di esseri insignificanti dimenticati dalla società.
ovviamente fatevi rispettare raga!
personalmente non ho le stesse esperienze di sonic, però stimandolo come persona credo che sia una situazione conflittuale propria di quell'istituto. Nel senso che marassi presenta una serie di situazioni critiche tali da rendere il servizio molto meno tranquillo che altrove.
A_N_T_O_N_Y
09-01-11, 17: 54
Gentile Antony,
come avrai notato, lo spunto da cui prende avvio la critica a certi ampi settori delle forze dell'ordine, non parte certo dalla lettera di un detenuto, ma da una serie di dati e di cronache che solo un cieco in malafede può non constatare.
Il punto qui secondo me, non è stigmatizzare l'intero corpo della polizia penitenziaria, lungi da me la volontà di farlo. Ma non bisogna cadere nell'errore opposto, ovvero affermare che "poche mele marce" non possono infangare un intero corpo. A me sembra anzitutto che le "mele marce" non siano poi così poche, ma molte di più di quelle che le cronache ufficiali e di parte vorrebbero farci credere. E mi sembra che gli errori di questi esaltati in divisa, vadano a discapito di quei tanti che svolgono il loro lavoro in maniera sì dura, ma corretta. La differenza tra un poliziotto che sbaglia ed un cittadino che sbaglia, sta nella divisa. Questo sembra proprio un concetto che fa fatica a passare. Si presume e ci si aspetta che chi indossi la divisa, non agisca da criminale. Ergo: dobbiamo fare il conto e l'analisi dei fatti di cronaca, con forze dell'ordine coinvolte, degli ultimi dieci anni? Se sei informato, cosa che credo, dovresti sapere che la lista è lunga. Un altro errore che spesso ricorre è quello di nascondersi dietro le oggettive difficoltà del mestiere: "non è colpa nostra se le carceri sono super-affollate, se sono piene di tossici, di malati di HIV, di aspiranti suicidi, di pazzi sclerati". E che vuol dire? Che quindi Stefano Cucchi merita di morire perché la situazione nelle carceri è insostenibile? Che Marcello Lonzi doveva crepare in quel modo, 8 costole fratturate, il cranio bucato, i polmoni perforati, perché in carcere ci sono malati di epatite o "poveri cuccioli" che hanno tentato di tagliarsi? Non vedo il nesso; vedo sicuramente tanta ignoranza e malafede, vero Sonic82?
A me sembra che coloro che manchino di rispetto alle istituzioni dello Stato siano quelli che si macchiano di tali crimini, i poliziotti che uccidono indiscriminatamente, che non meritano di indossare la divisa ma la infangano, infangando così un'intera categoria. E' realtà o invenzione che, all'omicidio Aldrovandi, è scattato un meccanismo di coperture e connivenze, che qualcuno ha voluto far passare per spirito di corpo? Non è finzione, è verità. E' verità o bugia, che nel caso di Lonzi, i PM hanno tentato più volte l'archiviazione, questo per rispondere a te Antony, così sicuro come sei che i magistrati DEBBANO PER FORZA procedere, in caso di denuncia. Sì, procedono, ma poi i pm archiviano. Chissà perché. Chissà perché, poi, nel carcere di Sollicciano, Niki Aprile Gatti è stato trovato morto impiccato in cella di sicurezza, perché suo malgrado coinvolto in enormi giri di truffe telefoniche di cui ignorava la natura e le implicazioni. Impiccato il giorno dopo che aveva deciso di parlare e dire ciò che sapeva. 26 anni, tecnico informatico, figlio di famiglia, non certo un criminale. Chi è entrato in carcere ad impiccarlo? Erano in tre, Niki da solo non avrebbe mai potuto farlo con i lacci delle scarpe. La magistratura che fa? Archivia, chiude gli occhi. Filoni d'indagine arenati nel nulla. Risultato: una mamma disperata, e la verità lontana, lontanissima. La lista è lunga, le responsabilità delle divise INELUTTABILI, inequivocabili, le responsabilità istituzionali anche. Le coperture e i depistaggi, anche quelli non si possono negare.
Io scrivo qui perché vorrei confrontarmi con coloro che non si identificano in queste storie, ma che indossano la divisa con onestà. Io sono un civile, la divisa non la indosso, ma non per questo non posso parlare di certi argomenti. Se sbaglio, fatemelo notare. ma la verità per favore, non negatela.
Beh...nessuno ha mai tentato di negare che le mele marce ci siano nella polizia penitenziaria come nelle altre FF.OO come in altri settori importanti come quello sanitario ecc. Ma il problema è che quando si parla di FF.OO. sono tutti pronti a puntare il dito senza verificare a fondo. Riconrdatevi sempre che CHIUNQUE, anche un poliziotto, è considerato non colpevole fino a sentenza definitiva di condanna. Che possano esserci meccanismi di vario genere che si innescano in determinati casi non sta a me stabilirlo, mentre invece posso dire che la realtà penitenziaria italiana nonostante le enormi difficoltà legate a mancanza di risorse umane e materiali risulta ancora di qualità alta rispetto alla media europea. I colpevoli ci sono e quando si accerta la loro responsabilità vengono puniti in maniera ancora più dura rispetto al comune cittadino, COME E' GIUSTO CHE SIA, visto che indossano un'uniforme e c'è l'aggravante dell'abuso di autorità. Ma molto spesso se non ci sono elementi sufficienti non si può condannare una persona sulla base di prove indiziarie in quanto anche un poliziotto ha diritto a quelle garanzie costituzionali che prevedono per tutti, cittadini e poliziotti, che la responsabilità penale per portare ad una condanna deve essere provata al di la di ogni ragionevole dubbio.
Purtroppo, però, mi preme rilevare che i casi che saltano alla cronaca sono SOLO quelli che hanno ad oggetto poliziotti e appartenenti alle FF.OO. in genere senza rilevare tanti altri casi, commessi da gente comune che purtroppo, ahimè, non ricevono neanche la giusta attenzione mediatica.
Come prevedevo hai capito solo quello che ti interessava, senza intuire il mio discorso. Ripeto ti porto dove lavoro io.. a Marassi, nella sezione comune , i pedofili e gli infami te li risparmio, difenderesti pure quelli probabilmente da me definiti "poveri cuccioli".
Son d'accordo anzi d'accordissimo sul fatto che ci siano mele marce, marcissime, ma anche padri di famiglia che si fanno un mazzo di lavorare tt i giorni per vedere i propri figli al sud. Io son un semplicissimo ragazzo di 28 anni sbattutto dentro senza affiancamento che ha imparato il mestiere a suon di urla, lamette, gas e sputi. Il rispetto tra detenuti e agenti ci deve essere ma reciproco, io faccio il mio l'altro la galera.. e DOVREBBE finire li.I casi che hai citato son sacrosanti, non mi immedesimo nei colleghi, ce ne son peggio dei carcerati. La lettera del detenuto di Nuoro... bah ... che ci faceva li? errore giudiziario? è difficile vivere normali?
Concludo dicendo che parlarne è giusto, fa parte della vita reale... ma fidati.. ci devi stare dentro in questo lavoro, nella POLIZIA PENITENTIARIA... e allora si che vedresti tante cose, e non quello che si sente in giro.
Buonasera.
Shostakovic
09-01-11, 19: 58
I casi che hai citato son sacrosanti, non mi immedesimo nei colleghi, ce ne son peggio dei carcerati.
E tu che fai di fronte a questi? Ci parli? Ci comunichi? Ti confronti? Allora è vero o no che non è tutto oro ciò che luccica?
Rispondo agli interventi di prima, in generale:
Io davvero, faccio fatica a formulare una risposta moderata, di fronte a certe reazioni non certo moderate. Qualcuno qui ha già stabilito che il sottoscritto appartenga ad Indymedia (con la "Y"), e che parta già pieno di pregiudizi nei confronti delle FF. OO. E' l'esatto contrario, io vengo qui, da civile e non da militare né pubblico ufficiale, proprio per un confronto diretto, al di là di ogni pregiudizio.
Ritengo altresì che la solita elencazione di tutti i problemi del settore penitenziario altro non sia che il tentativo di nascondersi dietro ad un dito. Non voglio pensare che i detenuti riottosi o malati di epatite, lo stipendio inadeguato, le strutture carenti siano l'unica spiegazione che voi poliziotti riusciate a dare quando si parla di morti ammazzati di botte.
Voglio inoltre precisare che la distinzione tra mele marce e professionisti onesti e laboriosi rimane ferma, ne sono convinto, ma anche questo, non deve diventare l'occasione per voltare le spalle a certi episodi innegabili. Quanto alla verità appurata processualmente, essa è da ritenersi ufficiale, giusto? Allora come spiegate le cause ufficialmente dichiarate per le morti di Stefano Cucchi, Marcello Lonzi, Niki Aprile Gatti e tanti altri? Cucchi, si diceva, era morto per cause naturali. Marcello Lonzi è morto per "un grosso infarto". Queste sono le spiegazioni ufficiali, questo afferma chi ha sciattamente indagato e ricostruito le vicende. Voglio pensare a sciatteria e non a malafede.
No perché adesso vi vorrei mostrare le foto di Marcello Lonzi, UFFICIALMENTE morto per "un grosso infarto":
http://www.inventati.org/dentroefuori/images/img/marcello.jpg
ed ecco Cucchi, morto per "cause naturali":
http://negroski.files.wordpress.com/2009/10/stefano-cucchi.jpg
Ne sono morti tanti: tutti cadendo per le scale, o sbattendo ripetutamente la testa contro le sbarre, o prendendosi a pugni da soli. Questo è spesso dichiarato nei verbali e in tutte le documentazioni "ufficiali". Quindi, se vogliamo prenderci in giro credendo alle versioni ufficiali, ognuno è libero di farlo. Questo per controbattere alla seguente osservazione di ANTONY:
"I colpevoli ci sono e quando si accerta la loro responsabilità vengono puniti in maniera ancora più dura rispetto al comune cittadino, COME E' GIUSTO CHE SIA, visto che indossano un'uniforme e c'è l'aggravante dell'abuso di autorità. Ma molto spesso se non ci sono elementi sufficienti non si può condannare una persona sulla base di prove indiziarie in quanto anche un poliziotto ha diritto a quelle garanzie costituzionali che prevedono per tutti, cittadini e poliziotti, che la responsabilità penale per portare ad una condanna deve essere provata al di la di ogni ragionevole dubbio."
Sembri, gentile Antony, ignorare che molti processi non partono proprio.
La legge stabilisce quanto tu dici, a tutela dei cittadini, che indossino la divisa o meno. Ma io, di poliziotti condannati a sedici anni per omicidio non ho mai sentito parlare. Di comuni cittadini condannati all'ergastolo sono piene le nostre carceri. Io vedo che gli assassini di Aldrovandi sono ancora in servizio ad esempio. Lungo è l'elenco di esponenti delle FF.OO. che, seppur indagati, processati e a volte condannati, permangono ins ervizio, o vengono trasferiti altrove, oppure reintegrati, in alcuni casi addirittura promossi. Stranezze dell'ufficialità...
Negare che esista un atteggiamento diverso da parte degli organi inquirenti, nei confronti di chi lavora nelle Forze dell'Ordine, significa essere in malafede e disinformati. Il sospetto che ho invece è che se ad uccidere è un poliziotto o un agente della penitenziaria o un carabiniere (suggerisco un'occhiata al caso di Giuseppe Uva), la cosa passa LISCIA, come fosse un inconveniente del mestiere. Mille sono le implicazioni, mille le menzogne dell'ufficialità, dietro il paravento dell'inviolabilità istituzionale.
Infine se avessi voluto conoscere anche gli aspetti più tecnici ed ignoti del vostro mestiere, avrei scelto il vostro mestiere: questo per rispondere a chi dice che per capire a fondo, devi starci dentro.
Sono solo un semplice cittadino che vuole capirci di più...
mi preme rilevare che i casi che saltano alla cronaca sono SOLO quelli che hanno ad oggetto poliziotti e appartenenti alle FF.OO. in genere senza rilevare tanti altri casi, commessi da gente comune che purtroppo, ahimè, non ricevono neanche la giusta attenzione mediatica.
Se così fosse non esisterebbe più la cronaca nera, né la giudiziaria. L'hai detta grossa, perdonami...
Posso invece parlarti di tutti i casi in cui si può IPOTIZZARE una responsabilità diretta delle FF.OO., di cui invece non si parla. Te ne elenco alcuni a caso, fin dove la memoria mi aiuta.
Aldo Bianzino
Carmelo Castro
Giuseppe Uva
Niki Aprile Gatti (il più grave ed intricato di tutti)
Simone la Penna
Manuel Eliantonio
Bledar Vukaj
Riccardo Rasman
Sorin Calin
e tanti altri: centinaia.
Concludo dicendo che io cerco un confronto aperto, senza diffamare né attaccare nessuno. Del resto questo è un forum aperto a tutti. Se le foto verranno rimosse, lo prenderò come un chiaro messaggio.
a me sembra che più che volerne capire di più (parole tue) tu voglia sparare sentenze. La magistratura da quel che dici avrebbe l'occhio tenero con le forze dell'ordine... Se si sostiene il contrario (parole tue) si è in malafede... dov'è che vorresti apprendere di più o in che modi ti auguri un confronto? qui nessuno considera i detenuti dei nemici, quanto delle persone sottoposte ad una pena detentiva o una misura cautelare che devono rispettare le regole poste dall'ordinamento penitenziario, dalle varie circolari dipartimentali e dagli ordini di servizio dei singoli istituti. a dispetto di quanto pensi tutti hanno una coscienza, a maggior ragione chi lavora in divisa. inoltre una persona che si guadagna lo stipendio non ha il minimo interesse a creare situazioni di conflitto. la migliore giornata lavorativa è la giornata in cui la sezione detentiva è serena. capita piuttosto di dover gestire e porre rimedio e termine a situazioni di tensione create da alcuni detenuti: Risse fra detenuti etc . non ci si alza la mattina sperando di avere qualche situazione calda o momento di tensione. Non siamo mercenari pagati a 'risultato', questo non è il nostro compito nè vorremmo mai un compito come questo.
Shostakovic
09-01-11, 20: 37
No no, io sentenze non ne sparo.
Però vorrei capire da chi fa questo lavoro, perché capitano episodi di pestaggi di gruppo da parte di Poliziotti Penitenziari ai danni di detenuti, che in alcuni casi portano alla morte violenta di questi ultimi? Perché poi, un caso tra i tanti, il già citato Marcello Lonzi ha rischiato l'archiviazione come "decesso per cause naturali"? Lei, vedendo le foto, adeinos, ci crede alla morte "per cause naturali"?
Io capisco l'utilizzo di maniere forti in circostanze che le richiedono. Non sono contrario allo scappellotto, alla strigliata, anche ad una breve ma decisa scarica di pugni rieducativi, del resto si parla di carcere, non di un campeggio di boy scout...
Ma i pestaggi di gruppo come me li spiegate? E come mi spiegate l'alta frequenza di episodi del genere, come qui indicato (è cronaca giudiziaria, non invenzioni):
http://www.ristretti.it/areestudio/disagio/associazioni/index.htm (relazioni varie sulla violenza in carcere)
http://www.ristretti.it/areestudio/disagio/pestaggi/index.htm (rassegna stampa su pestaggi e abusi)
Cioè, io da dei criminali me le aspetto delle esplosioni di violenza, non mi stupisce che si uccidano, che si massacrino di botte...ma la Polizia Penitenziaria non dovrebbe limitarsi a reprimere questi episodi con i metodi consentiti dalla legge? La legge ammette pestaggi, torture, spedizioni punitive nelle celle, abusi vari? Non mi risulta.
la polizia penitenziaria opera nel giusto e corretto tracciato che indica la legge. È evidente il tuo preconcetto nel porre la domanda se la legge permette torture ed abusi vari. cosa dovrei rispondere dato che è una domanda retorica ma soprattutto una domanda che da per scontato che tali metodi siano usati? la polizia penitenziaria opera nel rispetto della legge e per il rispetto della legge dato che in alcune occasioni deve , nel rispetto dei principi costituzionali , farla seguire anche a soggetti abituati ad infrangerla.
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inoltre quando tu parli del fatto che non sei contrario ad (parole tue) ' una decisa scarica di *****tti rieducativi' dimostri incoerenza con l'argomentazione che stai portando avanti dall'inizio del thread. non so cosa possa considerare tu per rieducativo ma io ho altri valori e come me i colleghi che conosco. l'uso legittimo della forza fisica e la legittima difesa sono l' estrema ratio a cui i membri del corpo ricorrono nei casi tassativamente previsti dalla legge vigente. E' bene sottolineare, a beneficio dei giornalisti che vanno a nozze con questi pensieri, che il concetto da te espresso è il pensiero di una persona che non fa parte della polizia penitenziaria.
Shostakovic
09-01-11, 21: 14
Capisco. Ma questa è una spiegazione istituzionale, secondo me. La mia domanda è semplice: i pestaggi e, in alcuni casi le morti, avvengono oppure no? Sono tutte invenzioni della stampa, dei magistrati (quei pochi che hanno il coraggio di indagare) oppure no?
fatto che non sei contrario ad (parole tue) ' una decisa scarica di *****tti rieducativi'
Due pugni non hanno mai ucciso nessuno. Sono consapevole che con i criminali a volte non si debba scendere a compromessi. Ma da due pugni ai pestaggi di gruppo ce ne passa. Un livido sotto l'occhio è ben diverso da un cadavere, o no?
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il concetto da te espresso è il pensiero di una persona che non fa parte della polizia penitenziaria.
Mai aspirato a farne parte. Quindi non facendone parte dovrei tacere, giusto?
ti posso raccontare quello che avviene nel mio istituto : un collega che salva di notte la vita ad un detenuto che si era impiccato. Come anche situazioni in cui si evitano che in alcune celle a presenza razziale mista il terzo incomodo faccia la fine del sacco per opera degli altri due. Basta comprendere e percepire la situazione prima che si realizzi per evitare qualsiasi tipo di rissa, basta usare la dialettica ed un cambio cella, sono situazioni in cui solo una forte professionalità oltre a dei principi etici alti mettono all'opera il personale. .
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nessuno ti chiede di tacere i tuoi pensieri, anche in questa tua interpretazione di quanto ho detto trovo un forte pregiudizio. E' però giusto precisare quali siano i concetti espressi da te e quali quelli degli addetti ai lavori. Trovo paradossale che tu che accusi la penitenziaria di usare certi metodi , ti auguri una ' sana scarica di *****tti rieducativa ' verso i detenuti... Mentre Io che ne faccio parte e che sono intervenuto nel thread per dirti che certi metodi non si usano , ti dico che l'uso legittimo della forza viene adorerato esclusivamente nei casi previsti dalla legge 354/75' (e del codice penale ) nelle misure modalità e garanzie previste dalla stessa.
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forse ti sei confuso: nei tuoi pensieri non eravamo noi i cattivi? ci vuoi rubare il posto che ci avevi assegnato nel tuo teorema mentale?
Shostakovic
09-01-11, 22: 03
Pensa che roba, adesso per aver detto che ogni tanto può pure volare un *****tto si ribalta completamente la situazione. Paradossale direi.
Riformulo ancora la domanda: quanto previsto dalla legge 354/75 sull'uso legittimo della forza (legge che mi riservo di leggere quanto prima per cultura personale), può sfociare anche in casi estremi come la morte del detenuto?Altrimenti come si spiegano certi decessi? E come si spiegano le versioni ufficiali che vorrebbero liquidarle come "morti per cause naturali"?
Tutta la mia ammirazione a quegli agenti che si comportano in modo retto e professionale, e tutta la mia stima a chi a volte riesce a salvare anche una vita.
Ho però la sensazione che quell'indifferenza da molti di voi rivendicata nei confronti del detenuto, altro non sia che un malcelato disprezzo, un profondo disprezzo. In fondo, voi indossate la divisa, avete la legge dalla vostra parte, la rappresentate e la esercitate: loro, i detenuti, cosa sono ai vostri occhi? "Pezzi", come li chiama qualcuno. Numeri, gente inferiore. O no? ma questa è una mia opinione e già mi aspetto obiezioni.
I detenuti sono essere umani che per le loro colpe stanno scontando una pena presso un'istituto carcerario di un paese democratico quale l'Italia.
Shostakovic
09-01-11, 22: 53
ecco, esseri umani è meglio del gergale "pezzi".
Qui non si mette in dubbio l'istituzione carceraria in sé (almeno a livello teorico, poiché allo stato dei fatti l'istituzione com'è oggi appare del tutto inadeguata, stando ai fatti); si vuole solo analizzare dei casi isolati che, forse proprio perché numerosi, potrebbero smettere di diventare isolati ed essere considerati frequenti, non so se mi spiego.
Vista la frequenza, mi chiedo e vi chiedo - ed ancora non trovo risposta - cosa pensate di questi episodi? Se sono qui presenti agenti di polizia penitenziaria, sarei curiosissimo di conoscere la loro opinione in merito.
Estendiamo il discorso, volendo, anche ad altri casi avvenuti fuori dalle mura dei penitenziari. Mi riferisco alle caserme, dove poliziotti e carabinieri, spesso si abbandonano a condotte violente e, ahimè, spesso mortali. Sono altrettanto frequenti i casi di pestaggi mortali immediatamente successivi all'arresto o al fermo: Carmelo Castro ad esempio, o Riccardo Rasman, lo stesso Aldrovandi ucciso addirittura per strada.
Vorrei solo una vostra sincera e spassionata opinione.
Se ti fai un giro nel forum troverai decine di post inerenti l'argomento da te citato compreso anche qualche mio intervento.
A_N_T_O_N_Y
10-01-11, 11: 49
Pensa che roba, adesso per aver detto che ogni tanto può pure volare un *****tto si ribalta completamente la situazione. Paradossale direi.
Riformulo ancora la domanda: quanto previsto dalla legge 354/75 sull'uso legittimo della forza (legge che mi riservo di leggere quanto prima per cultura personale), può sfociare anche in casi estremi come la morte del detenuto?Altrimenti come si spiegano certi decessi? E come si spiegano le versioni ufficiali che vorrebbero liquidarle come "morti per cause naturali"?
Tutta la mia ammirazione a quegli agenti che si comportano in modo retto e professionale, e tutta la mia stima a chi a volte riesce a salvare anche una vita.
Ho però la sensazione che quell'indifferenza da molti di voi rivendicata nei confronti del detenuto, altro non sia che un malcelato disprezzo, un profondo disprezzo. In fondo, voi indossate la divisa, avete la legge dalla vostra parte, la rappresentate e la esercitate: loro, i detenuti, cosa sono ai vostri occhi? "Pezzi", come li chiama qualcuno. Numeri, gente inferiore. O no? ma questa è una mia opinione e già mi aspetto obiezioni.
Il problema principale è che per l'eccessiva assertività in merito all'argomento si perde di vista il quadro generale delle risposte. Nessuno quì ha negato che ci siano state e possano esserci tutt'ora mele marce nelle FF.OO. ma se il fine ultimo di tutto questo discorso è quello di sentirti rispondere che hai ragione in pieno ....beh mi dispiace ma non sarà così! Il motivo principale risiede nel fatto che l'essere buoni cittadini ed avere un grande senso civico significa anche avere fiducia in istituzioni come la magistratura che rappresenta il terzo potere dello stato ma che comunque non è infallibile. In capo al giudice, infatti, grava il grosso e difficile compito di giudicare un suo simile non ce lo dimentichiamo mai. Orbene il tentativo di spettacolarizzare certi episodi di cronaca (basta vedere le foto di cucchi da te pubblicate che purtroppo tristemente conoscevamo già tutti e quindi era perfettamente inutile riproporle) di certo non ti porterà mai ad avere quella lucidità sufficiente per giudicare in maniera serena e oggettiva ciò che è accaduto. In quanto io potrei teorizzare, in merito a Cucchi ad esempio, che il pestaggio magari c'è stato (ancora bisgona accertare bene da parte di chi) ma che non è stata certo quella la causa della morte, in quanto (e questo purtroppo è un dato di fatto) Cucchi è morto perchè non si nutriva non a causa delle percosse. Ma alla fine chi andiamo a colpevolizzare?? La Polizia penitenziaria! Ripeto che di sicuro un pestaggio c'è stato e bisogna vedere in quali circostanze e per quali motivi è avvenuto, nonchè da parte di chi, ma pestare una persona è un reato di percosse o lesioni personali nei casi più gravi non certo di omicidio. Mentre invece si tenta di far passare le carceri italiane come dei lager senza sapere che non è assolutamente così.
Al contrario forse manca l'impegno e l'interesse della società civile al mondo penitenziario, sarebbe di sicuro ancora meglio se i volontari all'interno delle carceri fossero di più di quanto sono oggi e le attività educative, sportive ecc fossero maggiori ma il problema in Italia è sempre lo stesso....facciamo polemica su tutto, scriviamo e proferiamo fiumi di parole ma poi?? In concreto cosa facciamo per rendere migliore la nostra amata Nazione?? beh io posso dire che le donne e gli uomini della polizia penitenziaria fanno davvero tanto in quanto garantiscono la sicurezza della società civile da quei soggetti criminali non ancora rieducati e quindi non ancora pronti a tornare in società.
Infine....mi preme rispondere a chi dice che non si è mai visto qualcuno lasciato libero per aver ucciso un appartenente alle FF.OO........e gli rispondo : "caro amico è proprio di questi giorni la notizia che non si sa ancora se dopo moltissimi anni Cesare Battisti sarà estradato in Italia ma quel che è certo è che quel signore ha ucciso un Maresciallo del disciolto Corpo degli Agenti di Custodia di nome Antonio Santoro che faceva solo il suo dovere e la famiglia ancora attende giustizia ma non per questo inveisce contro le istituzioni dello stato".
Guarda, io non conosco la PolPen ne me ne sono mai interessato perchè le mie attitudini sono altre, infatti il mio intervento in questo thread è solo perchè certe affermazioni sono decisamente curiose per uno come me, "fine conoscitore dell'animo umano" (come dice Jim Belushi)...
Guardando i tuoi interventi, buon Shostakovic, è lampante il tuo modo fazioso di porti...reso ancora più paradossale dalla pretesa di essere imparziale! Ci sarebbe da farsi due risate se non prendessi te stesso così sul serio.
Tu non fai domande. Tu fai domande e proponi risposte allo stesso tempo. E quando le risposte degli utenti non coincidono con la tua, ripeti la tua versione, senza mediarla....è semplicemente ridicolo e bambinesco.
Mai aspirato a farne parte. Quindi non facendone parte dovrei tacere, giusto?
Tu lo stai dicendo. Ripeto, non c'entra l'argomento PolPen. Chiunque ponga la domanda in questo modo sta provocando, senza che nell'intervento precedente trasparisse il messaggio che hai ricevuto (non ne fai parte quindi taci). Era piuttosto il messaggio che speravi di sentirti dire, per confermare i tuoi pregiudizi. Siccome non lo hai avuto, provi a suggerirlo.
Pensa che roba, adesso per aver detto che ogni tanto può pure volare un *****tto si ribalta completamente la situazione. Paradossale direi.
Riformulo ancora la domanda: quanto previsto dalla legge 354/75 sull'uso legittimo della forza (legge che mi riservo di leggere quanto prima per cultura personale), può sfociare anche in casi estremi come la morte del detenuto?Altrimenti come si spiegano certi decessi? E come si spiegano le versioni ufficiali che vorrebbero liquidarle come "morti per cause naturali"?
Tutta la mia ammirazione a quegli agenti che si comportano in modo retto e professionale, e tutta la mia stima a chi a volte riesce a salvare anche una vita.
Ho però la sensazione che quell'indifferenza da molti di voi rivendicata nei confronti del detenuto, altro non sia che un malcelato disprezzo, un profondo disprezzo. In fondo, voi indossate la divisa, avete la legge dalla vostra parte, la rappresentate e la esercitate: loro, i detenuti, cosa sono ai vostri occhi? "Pezzi", come li chiama qualcuno. Numeri, gente inferiore. O no? ma questa è una mia opinione e già mi aspetto obiezioni.
Anche qui, si capisce benissimo che speri due cose: o che qualcuno ti dica "si è previsto che il detenuto muoia", così puoi provare finalmente piacere nell avere conferma che la PolPen è composta di sadici aguzzini e scatenare tutta la tua voglia di criticare le istituzioni; oppure che qualcuno ti dica (come ogni individuo sano di mente fa) "certo che no!", così puoi dire "ah ecco! e allora perchè succede??".
Poi non fare il falso imparziale, ancora una volta, dicendo "..la mia ammirazione a..."....è evidente che non lo pensi nemmeno lontanamente, altrimenti avresti già capito da un pezzo il semplice concetto che come in tutte le organizzazioni c'è la gente buona, quella normale e i co*lioni.
ecco, esseri umani è meglio del gergale "pezzi".
Qui non si mette in dubbio l'istituzione carceraria in sé (almeno a livello teorico, poiché allo stato dei fatti l'istituzione com'è oggi appare del tutto inadeguata, stando ai fatti); si vuole solo analizzare dei casi isolati che, forse proprio perché numerosi, potrebbero smettere di diventare isolati ed essere considerati frequenti, non so se mi spiego.
Vista la frequenza, mi chiedo e vi chiedo - ed ancora non trovo risposta - cosa pensate di questi episodi? Se sono qui presenti agenti di polizia penitenziaria, sarei curiosissimo di conoscere la loro opinione in merito.
Estendiamo il discorso, volendo, anche ad altri casi avvenuti fuori dalle mura dei penitenziari. Mi riferisco alle caserme, dove poliziotti e carabinieri, spesso si abbandonano a condotte violente e, ahimè, spesso mortali. Sono altrettanto frequenti i casi di pestaggi mortali immediatamente successivi all'arresto o al fermo: Carmelo Castro ad esempio, o Riccardo Rasman, lo stesso Aldrovandi ucciso addirittura per strada.
Vorrei solo una vostra sincera e spassionata opinione.
Vedi? Tu non vuoi una sincera e spassionata opinione, perchè quando te la danno non la accetti....
Tu vuoi che qualcuno confermi la tua teoria.
Se ti dicono che non conosci la realtà sei pronto a dire "ah ecco! mi vuoi tappare la bocca!"
Se ti dicono che la PolPen non è fatta di sadici sei pronto a dire "ah si?allora com'è che ci sono i morti?"
Se ti dicono che qualche mela marcia c'è dici "ah ecco! visto! avevo ragione io, non sono tutti sadici ma quasi tutti e in fondo se non sono sadici sono omertosi".
Shostakovic, se sei alle elementari è normale comportarsi così.
Se sei un adulto, probabilmente hai bisogno di conferme per sentirti considerato o di far polemica per sentire che le tue idee valgono qualcosa.
dico la mia modesta opinione........ e sono uno che ha fatto il concorso in questo Corpo quindi non sono uno che getta certo fango addosso alle FF OO...... di sicuro le mele marce ci sono, di sicuro per mia opinione personale quei ragazzi non sono morti cadendo dalle scale....di sicuro qualche delinquente in divisa secondo me li ha fatti secchi deliberatamente (le classiche e per fortuna poche mele marce), poi se non sono stati puniti.........e la motivazione, questo purtroppo non lo so...... cmq son successi troppi casi simili, non possono certo essere tutti incidenti....... cmq io dico questo w le FF OO, w la penitenziaria........ via dalle FF OO le solite merddde in divisa, i pochi maledetti che rovinano il buon nome dei Corpi dello Stato!
Ci sono pagine scritte sulla smilitarizzazione del Corpo e l'istituzione del nuovo Corpo di Polizia Penitenziaria. “Il carcere di anni e anni fa” è solo un ricordo.“Nel 1990 la smilitarizzazione del corpo di polizia penitenziaria e la riforma permisero all’Italia di accogliere nell’ordinamento penitenziario le norme che riguardano l’umanizzazione delle carceri intesi come luoghi dove il detenuto possa pagare il suo debito con la giustizia ma anche avviare un percorso per il reintegro nella società”.
Shostakovic, visto che chiedi l'opinione di un appartenente alla Polizia Penitenziaria, provo a scriverti qualcosa io che da 14 anni con ORGOGLIO ne faccio parte.
Intanto voglio premettere una cosa alla quale spesso no si da peso, il carcere è lo spaccato della società esterna, ci sono i buoni e i cattivi, i violenti e i pacifisti, i ricchi e i poveri, i sani e i malati, in poche parole trovi tutto quello che di bello e di brutto trovi in giro per le nostre città.
Aggiungo che non tutti i morti in carcere sono oggetti di pestaggi, c'è chi muore di cause naturali e chi decide di porre fine alla sua vita.
Fatta questa breve ma doverosa premessa ti faccio io una domanda, ma tu come fai a sapere che tutti i morti in carcere per un pestaggio o presunto tale, siano stati picchiati da uno più appartenenti alla Polizia Penitenziaria? Ti svelo un segreto: in carcere non ci sta solo la Polizia Penitenziaria e gli altri operatori penitenziari, ci sono anche i detenuti che sono la stragrande maggioranza dei frequentatori delle patrie galere e quelli che vi passano il maggior numero di ore al giorno (circa 24 ore su 24). Oppure sapevi della loro presenza ma non li fai capace di picchiare un altro detenuto? Ti illumino anche su questo, i detenuti sono ristretti per aver commesso o essere sospettati di aver commesso alcuni delitti, che vanno dal furto all’associazione mafiosa, passando per l’omicidio, per lo spaccio, per il furto etc. etc.
Ciò non significa che tutti i pestaggi siano opera di altri detenuti, purtroppo credo che qualcuno sia anche opera di qualche appartenente alla Polizia Penitenziaria, ma di una cosa sono sicuro, NESSUNO e dico NESSUNO la mattina si alza, indossa la divisa e dice “oggi pesto un detenuto a sangue”. Può succedere che si usi la forza, ma ciò è previsto dalla Legge, non dal solo O.P. ma anche dal C.P., negli articoli dal 51 al 54; e nel successivo 55 scrive “Eccesso colposo. Quando, nel commettere alcuno dei fatti preveduti dagli articoli 51, 52, 53 e 54, si eccedono colposamente i limiti stabiliti dalla legge o dall'ordine dell'autorità ovvero imposti dalla necessità, si applicano le disposizioni concernenti i delitti colposi, se il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo.” Quindi il legislatore ha già previsto la possibilità che qualcuno ecceda.
E il motivo per il quale purtroppo si eccede è molto semplice SIAMO ESSERE UMANI.
Shostakovic
13-01-11, 13: 54
Guardando i tuoi interventi, buon Shostakovic, è lampante il tuo modo fazioso di porti...reso ancora più paradossale dalla pretesa di essere imparziale! Ci sarebbe da farsi due risate se non prendessi te stesso così sul serio. Tu non fai domande. Tu fai domande e proponi risposte allo stesso tempo. E quando le risposte degli utenti non coincidono con la tua, ripeti la tua versione, senza mediarla....è semplicemente ridicolo e bambinesco.
Mah, io non faccio domande con risposte già insite nella domanda. Forse traspare certa faziosità per il semplice fatto che propongo dei dati, dei fatti. Non parto però dalla convinzione di poter addossare già delle responsabilità, questo deve essere chiaro. I fatti che cito, non me li invento io, li trovate ovunque, con un minimo di ricerche. Se poi li si vuole contestare, ben venga, è concesso a tutti. Come è concesso che io riporti degli eventi incontestabili, con l'aspirazione di confutarli insieme. Se riportare FATTI fa di me un fazioso ai vostri occhi, allora sì, sono fazioso. Però lo è tutta la stampa, tutta la pubblicistica e tutta l'editoria sull'argomento. Un po' come il pazzo in contromano sul'autostrada che dice "qui sono tutti pazzi..."
Tu lo stai dicendo. Ripeto, non c'entra l'argomento PolPen. Chiunque ponga la domanda in questo modo sta provocando, senza che nell'intervento precedente trasparisse il messaggio che hai ricevuto (non ne fai parte quindi taci). Era piuttosto il messaggio che speravi di sentirti dire, per confermare i tuoi pregiudizi. Siccome non lo hai avuto, provi a suggerirlo.
Non mi si invita a tacere; piuttosto mi si fa notare che, non avendo esperienza diretta dei fatti di cui parlo, e ciò per un diverso ordine di motivi - primo tra i quali, la mia non appartenenza alla PolPen - ciò mi delegittima e conferisce minor serietà ed attendibilità ai miei argomenti. Non sono d'accordo: non essere un poliziotto non dovrebbe impedirmi di parlare di polizia. Farmi notare inesattezze ed imperfezioni nei miei argomenti, è vostro diritto, ma ciò rientra nel normale esercizio dialettico.
Anche qui, si capisce benissimo che speri due cose: o che qualcuno ti dica "si è previsto che il detenuto muoia", così puoi provare finalmente piacere nell avere conferma che la PolPen è composta di sadici aguzzini e scatenare tutta la tua voglia di criticare le istituzioni; oppure che qualcuno ti dica (come ogni individuo sano di mente fa) "certo che no!", così puoi dire "ah ecco! e allora perchè succede??".
Hai capito male. Non ho mai ritenuto che i regolamenti di Polizia Penitenziaria prevedessero la morte violenta dei detenuti. Tuttavia, le uniche risposte che ho ottenuto o hanno toni molto istituzionali ed ufficiali ("la polizia penitenziaria si muove nei limiti della legge) o sono risposte autoassolutorie e lamentose del tipo "sì, ci sono detenuti che muoiono ma...noi abbiamo stipendi bassi, condizioni di lavoro impossibili, le carceri sono sovraffollate" ed io, ripeto, non vedo un nesso tra la morte di Cucchi (tre agenti di PolPen indagati, voglior ammentarvi) e i 1200 euro al mese, o non so quanto, che i poliziotti prendono. Rimangono inevase le mie domande che lei, caro amico, vorrebbe già "autorispondenti": le sto dimostrando che non è così. Le risposte che cerco, non le ho ancora trovate. Preferirei mi si dicesse: "questo non è il luogo adatto", farei baracca e burattini e me ne andrei...
Poi non fare il falso imparziale, ancora una volta, dicendo "..la mia ammirazione a..."....è evidente che non lo pensi nemmeno lontanamente, altrimenti avresti già capito da un pezzo il semplice concetto che come in tutte le organizzazioni c'è la gente buona, quella normale e i co*lioni.
Questo concetto l'ho già capito abbondantemente, prima che me lo spiegasse lei. Il punto è un altro: un onesto lavoratore delle Forze dell'Ordine dovrebbe indignarsi apertamente nei confronti dei colleghi che si rendono indegni di indossare la divisa. Ribadisco la mia ammirazione assoluta ed incondizionata nei confronti di chi onora la divisa, invece di infangarla, e lo faccio in assoluta buona fede. Piuttosto, l'atteggiamento diffuso che ho notato, parlando anche con vostri colleghi dal vivo e non in forum, di problematiche legate alla violenza in divisa, è da un lato minimizzare, dall'altro voltare le spalle, assolvere, tendere sempre a distinguere tra "i buoni" e "i cattivi" dimenticando secondo me un aspetto fondamentale: un assassino in divisa infanga non solo sé stesso (senza nemmeno la certezza di pagare, anzi, a volte rimane pure in servizio, o viene addirittura promosso...), ma tutto il corpo che rappresenta. La differenza tra un criminale comune ed un criminale in divisa, sta proprio nella divisa e in ciò che essa rappresenta. Difficile poi distinguere le mele marce dai soggetti puliti ed onesti. Nella percezione comune, spesso, si generalizza, le colpe ricadono su tutti e non sul singolo elemento. Spiace, ma è così. Quindi bisognerebbe riformare dall'interno certe situazioni e non trincerarsi dietro l'onore e il rispetto istituzionale, virtù che vanno praticate, certo, ma che non risolvono i problemi. Io penso che le istituzioni non le rispettino prima di tutto i responsabili di certi crimini, ma anche chi assolve o chi non agisce per risanare certe storture.
Vedi? Tu non vuoi una sincera e spassionata opinione, perchè quando te la danno non la accetti....
Io attendo risposte, sono uomo di dubbio. Se chiedo "perché tizio è morto, e ci sono prove che ad ammazzarlo è stato un gruppo di poliziotti" e mi viene risposto "la polizia agisce nei modi e nei termini previsti dalla legge", non posso ritenerla una risposta, ma un modo per non rispondere.
Tu vuoi che qualcuno confermi la tua teoria.
Non è una mia teoria, sono fatti che si confermano da sé, non hanno bisogno né di me né di voi per essere confermati. Io amerei sapere se al di là del solito adagio "sono solo quattro mele marce" , sussista qualche risposta più convincente ed un' assunzione di responsabilità da parte di qualcuno che dica "succede, ma noi non possiamo impedirlo perché..."
Se ti dicono che non conosci la realtà sei pronto a dire "ah ecco! mi vuoi tappare la bocca!"
Se ti dicono che la PolPen non è fatta di sadici sei pronto a dire "ah si?allora com'è che ci sono i morti?"
Se ti dicono che qualche mela marcia c'è dici "ah ecco! visto! avevo ragione io, non sono tutti sadici ma quasi tutti e in fondo se non sono sadici sono omertosi".
L'omertà c'è: pur di preservare l'onorabilità delle FF.OO. si negherebbe qualsiasi evidenza. Vi invito a sentire le simpatiche telefonate tra carabinieri, riguardanti l'omicidio Giuseppe Uva. Vi invito a risentire l'intercettazione del poliziotto del carcere di Teramo, inf atto di pestaggi. Vi invito a sentire le registrazioni telefoniche del caso Aldrovandi. Se volete negare tutto ciò, fate pure. La vostra coscienza non potrà farlo. In giro per il forum, leggendo del caso Gugliotta, quel ragazzo pestato senza motivo dai celerini e poi arrestato, ho letto delle cose da far rabbrividire. Ciò la dice lunga su una certa mentalità diffusa...
Shostakovic, se sei alle elementari è normale comportarsi così.
Se sei un adulto, probabilmente hai bisogno di conferme per sentirti considerato o di far polemica per sentire che le tue idee valgono qualcosa.
Mi organizzerò per passare un po' di tempo con lei, in modo da crescere e maturare.
Grazie per il tempo che mi ha dedicato.
Shostakovic
14-01-11, 22: 25
Un link interessante:
http://www.autistici.org/macerie/?p=24373
Westindias
14-01-11, 22: 43
Ragazzi, ma la smettete di giustificarvi?
Ma con chi vi giustificate? Con una voce dal nulla?
Giustificate articoletti partoriti dalla fantasia psichedelica di qualche sfacendato?
Per muovere delle accuse bisogna aver le prove ed, inoltre, bisogna avere un minimo di consistenza ontologica...
Ragazzi state rispondendo di NULLA a NESSUNO.-
Perla tratta dal precedente articolo:
"a squarciagola in mezzo ad un Commissariato pullulante di celerini sempre pronti all’attacco"
ma non vi vergognate a scrivere 'ste pirlate che peraltro erano già desuete nella seconda metà
degli anni '70?
O l'autore è partito per un trip allora (e non è più tornato) o, poverino, ha avuto scarse e infeconde
letture... ah, quante braccia rubate alla coltivazione della barbabietola da zucchero! :)
Shostakovic
15-01-11, 12: 55
Con queste sue ultime argomentazioni, degne di interloquire con la suola delle mie scarpe, non mi sorprendo di tutta la malafede con la quale certi crimini vengono coperti e giustificati. Porti argomenti invece di blaterare insulti di quarta categoria.
39°corsoAS
15-01-11, 14: 12
Con queste sue ultime argomentazioni, degne di interloquire con la suola delle mie scarpe, non mi sorprendo di tutta la malafede con la quale certi crimini vengono coperti e giustificati. Porti argomenti invece di blaterare insulti di quarta categoria.
Chi entra in questo forum deve necessariamente considerare questo ambiente virtuale come una sorta di circolo, di club, di ritrovo (chiamiamolo come meglio ci pare) di simpatizzanti ed appartenenti alle Forze Armate e di Polizia.
Ciascuno di noi (io per primo, che giovane non sono) conosce l’esistenza delle c.d. “mele marce” all’interno del sistema.
Chi lo vuole negare?
Resta il fatto che NON sono questi gli argomenti che a noi frequentatori e iscritti a militariforum interessa trattare e discutere.
Se questo fosse un forum dedicato agli appassionati della caccia o della pesca, si discuterebbe di licenze, di esche, se è meglio la doppietta o il sovrapposto.
Non si parlerebbe mica di quanto sarebbe bello abolire le attività venatorie!
Stesso discorso vale per lo sport nazionale, ovvero, il calcio.
Se io volessi andare in un forum di romanisti a scrivere che Totti, pur avendo dato tanto alla causa giallorossa, all’età di 35 anni dovrebbe accettare la panchina, verrei subito bannato.
Io stesso non verrei accettato con le mie argomentazioni in forum dedicato alla causa no-global o alla controinformazione.
Insomma, quello che vorrei farti capire è che noi iscritti a questo forum meritiamo la stessa dignità dei tifosi del calcio o di qualsiasi altra causa.
Vogliamo starcene per conto nostro a parlare delle nostre questioni.
Che tipo di risposte al problema vuoi sentirti dare da un ragazzetto di 20 anni che si sta cimentando nei concorsi?
Che risposte può darti un militare di mezza età che, per il solo fatto di scrivere e fornire informazioni sulle procedure concorsuali ai giovani che frequentano questo forum, dimostra di avere come interesse primario quello della collettività piuttosto che quello personale?
Infine, ma chi sei tu per pretendere risposte proprio da noi che siamo dei semplici appassionati e non un sito istituzionale?
Westindias
15-01-11, 14: 27
Chi entra in questo forum deve necessariamente considerare questo ambiente virtuale come una sorta di circolo, di club, di ritrovo (chiamiamolo come meglio ci pare) di simpatizzanti ed appartenenti alle Forze Armate e di Polizia.
Amici della polizia penitenziaria, nessuno che abbia un minimo di coscienza e conoscenza del vostro lavoro può ignorare come sia difficile, pericoloso e scarsamente considerato: di fronte alla quotidiana fatica, al quotidiano disagio, al quotidiano logorio di uomini che prestano il loro servizio in un ambiente ove il detenuto è considerato (da una parte della pubblica opinione, parte piccola di cialtroni che non si interrogano sul fatto che se il detenuto è, appunto, detenuto un motivo ci sarà) più meritevole di solidarietà dell'operatore che conduce una quotidiana lotta per mantenere un minimo di decoro all'interno di quelle strutture che in altri paesi (e mi viene in mente il civilissimo brasile del lula presidente operaio) funzionano in ben altro modo.-
Amici, non date considerazione a futili parolai: essi non hanno neppure ragione di esistere ed il fatto che possano scrivere su questo forum, ricevendo anche risposte, è solo l'esempio di quanto democratico sia questo luogo e questo sistema, che permette anche ad una voce inconsistente di esprimere la sua futile opinione, e di quanto siate genuinamente democratici voi, proprio voi, che venite accusati di non esserlo.-
Vedo che siete pronti a dare risposte, ma le risposte si danno a chi ha titolo per fare le domande.-
E dal modo con cui vengono poste vi dovete rendere conto che certa gente questo titolo non lo ha! E, biblicamente, non date le perle ai porci perchè si spezzeranno i denti e vi si rivolteranno contro.
Amici, nessuno spazio ai provocatori!
Shostakovic
15-01-11, 15: 51
Questa è una provocazione?
Abbiamo rischiato una rivolta perché il negro ha visto tutto.
Un detenuto non si massacra in sezione, si massacra sotto.
G. LUZI (Com. P. P. carcere di Castrogno)
Non credo proprio: si chiama FATTO.
io dico la mia opinione, qui dentro c'è gente che vede tutto come una provocazione, questo ragazzo ha semplicemente chiesto una cosa, per discutere di un problema gravissimo e subito ad attaccarlo......ma ben venga che c'è gente che non vuole nascondere le cose dietro a un dito.....tutte quelle mele marce in divisa vanno infangate e scusatemi il termine "spp*******te" per benino, deve uscire fuori il marcio!!!!!!!! e ve lo dice uno che fa moltissimi concorsi nelle forze di Polizia......... onore alle divise, al martirio le mele marce imboscate in esse! ;)
Shostakovic
15-01-11, 21: 06
io dico la mia opinione, qui dentro c'è gente che vede tutto come una provocazione, questo ragazzo ha semplicemente chiesto una cosa, per discutere di un problema gravissimo e subito ad attaccarlo......ma ben venga che c'è gente che non vuole nascondere le cose dietro a un dito.....tutte quelle mele marce in divisa vanno infangate e scusatemi il termine "spp*******te" per benino, deve uscire fuori il marcio!!!!!!!! e ve lo dice uno che fa moltissimi concorsi nelle forze di Polizia......... onore alle divise, al martirio le mele marce imboscate in esse! ;)
grazie :-)
tylerdurden81
15-01-11, 21: 39
Amico Alpacin, qui nessuno vuole attaccare il fautore del topic, ci stanno solo da chiarire un paio di punti:
1) shostakovic, per prima cosa evidenzio una frase del primo post che recita :
Picchiare a morte un detenuto rientra nei compiti delle guardie carcerarie?
così facendo offendi e colpevolizzi l'intero sistema delle "guardie carcerarie" (aggiornati, si dice Polizia Penitenziaria), forse lo fai involontariamente con l'ira dettata dall'ingiustizia, ma che non trova raffronto positivo in un forum di simpatizzanti per le forze dell'ordine, primo perché sbagli palesemente e secondo perché hai deciso di venire a sbagliare nel posto più inadatto...poche mele marce non fanno di un Corpo un'ammasso di picchiatori
2) la Polizia Penitenziaria ha salvato migliaia di vite pronte a volersi autoinfliggere la pena capitale, quindi se vogliamo accanirci nei confronti di quei pochi agenti scorretti facciamolo, ma solo dopo che la magistratura avrà sentenziato i nomi dei colpevoli....sbandierare i nomi dei martiri e sparare a caso sulla folla non fà di una persona un eroe, se ti sta così a cuore la situazione non creare guerra tra le fazioni, ma lascia che la giustizia faccia il suo corso, non ci sono favoritismi nei confronti del personale, la verità è che spesso sono i detenuti che tra di loro si bastonano o c'è chi si crea lividi per accusare chi viene pagato per gestire la situazione in cui SI SONO VOLUTI TROVARE LORO....sono nati individui liberi e se si trovano sotto restrizione è perché ancor prima che i poliziotti picchiatori li massacrino, loro hanno provveduto a far del male a se stessi e alle famiglie che stanno fuori ad aspettarli
Shostakovic, tu dici di cercare delle risposte e io credo di avertele date!
Ora ti faccio io una domanda a te. Hai letto il regolamento del MF? Io dico di no e ti consiglio di farlo al più presto.
In queste pagine non permettiamo a nessuno di offendere gli altri utenti o terzi, tu lo hai già fatto due volte e quindi sei andato abbondantemente oltre i nostri canoni.
Ti comunico che la discussione rimane aperta non perché approviamo tutto quello che scrivi ma solo perché diamo spazio a coloro i quali hanno voglia di conoscere o far conoscere la POLIZIA PENITENZIARIA, purtroppo, come ti ho già detto nella mia precedente risposta, anche NOI siamo essere umani! Tu non hai mai sbagliato in vita tua?
Shostakovic
16-01-11, 21: 25
Tu non hai mai sbagliato in vita tua?
Sì, ma non ho mai ucciso nessuno. Siamo esseri umani, non animali.
Sinceramente devo essere io a ritenermi offeso da quel tale che mi ha definito "il nulla", uno che "non ha titolo per fare domande".
Non ho offeso nessuno. Dovreste ritenervi piuttosto offesi da certi vostri indegni colleghi, che infangano non solo voi, ma gli interi corpi di polizia. Dovreste interrogarvi sulla natura del corpo di appartenenza, sulla natura del vostro ruolo, se repressivo o protettivo e su tante altre belle cosette. Non perdete tempo a ritenervi ipocritamente offesi da un "Signor nessuno" come me, che viene qui a parlare, in libertà, forse dicendo cose a molti di voi sgradite, ma finalizzate come dici tu, a conoscere e FAR CONOSCERE la POLIZIA PENITENZIARIA. Chi la VUOL CONOSCERE deve SAPERE che possono succedere anche queste cose. Un vademecum di conoscenze utili anche a chi sogna di entrarci, in modo tale da non commettere certi "errori", che al paese mio si chiamano "OMICIDI".
Sì, ma non ho mai ucciso nessuno. Siamo esseri umani, non animali.
Sinceramente devo essere io a ritenermi offeso da quel tale che mi ha definito "il nulla", uno che "non ha titolo per fare domande".
Non ho offeso nessuno. Dovreste ritenervi piuttosto offesi da certi vostri indegni colleghi, che infangano non solo voi, ma gli interi corpi di polizia. Dovreste interrogarvi sulla natura del corpo di appartenenza, sulla natura del vostro ruolo, se repressivo o protettivo e su tante altre belle cosette. Non perdete tempo a ritenervi ipocritamente offesi da un "Signor nessuno" come me, che viene qui a parlare, in libertà, forse dicendo cose a molti di voi sgradite, ma finalizzate come dici tu, a conoscere e FAR CONOSCERE la POLIZIA PENITENZIARIA. Chi la VUOL CONOSCERE deve SAPERE che possono succedere anche queste cose. Un vademecum di conoscenze utili anche a chi sogna di entrarci, in modo tale da non commettere certi "errori", che al paese mio si chiamano "OMICIDI".
Legge 395/1990
Art. 5. Compiti istituzionali.
1. O M I S S I S
2. Il Corpo di polizia penitenziaria attende ad assicurare l’esecuzione dei provvedimenti restrittivi della libertà personale; garantisce l’ordine all’interno degli istituti di prevenzione e di pena e ne tutela la sicurezza; partecipa, anche nell’ambito di gruppi di lavoro, alle attività di osservazione e di trattamento rieducativo dei detenuti e degli internati; espleta il servizio di traduzione dei detenuti ed internati ed il servizio di piantonamento dei detenuti ed internati ricoverati in luoghi esterni di cura, secondo le modalità ed i tempi di cui all’art. 4.
Qui sopra trovi i compiti della POLIZIA PENITENZIARIA all'interno degli Istituti Penitenziari.
Detto questo ti ripeto che in questo forum le offese verso altri utenti o terzi sono vietate, inoltre è vitata pure la polemica con le scelte dello staff.
infine ti invito di nuovo a leggere il mio post dove ti ho ampiamente risposto.
---------------------Aggiornamento----------------------------
Per agevolarti la RI-lettura ti copio il mio post
Shostakovic, visto che chiedi l'opinione di un appartenente alla Polizia Penitenziaria, provo a scriverti qualcosa io che da 14 anni con ORGOGLIO ne faccio parte.
Intanto voglio premettere una cosa alla quale spesso no si da peso, il carcere è lo spaccato della società esterna, ci sono i buoni e i cattivi, i violenti e i pacifisti, i ricchi e i poveri, i sani e i malati, in poche parole trovi tutto quello che di bello e di brutto trovi in giro per le nostre città.
Aggiungo che non tutti i morti in carcere sono oggetti di pestaggi, c'è chi muore di cause naturali e chi decide di porre fine alla sua vita.
Fatta questa breve ma doverosa premessa ti faccio io una domanda, ma tu come fai a sapere che tutti i morti in carcere per un pestaggio o presunto tale, siano stati picchiati da uno più appartenenti alla Polizia Penitenziaria? Ti svelo un segreto: in carcere non ci sta solo la Polizia Penitenziaria e gli altri operatori penitenziari, ci sono anche i detenuti che sono la stragrande maggioranza dei frequentatori delle patrie galere e quelli che vi passano il maggior numero di ore al giorno (circa 24 ore su 24). Oppure sapevi della loro presenza ma non li fai capace di picchiare un altro detenuto? Ti illumino anche su questo, i detenuti sono ristretti per aver commesso o essere sospettati di aver commesso alcuni delitti, che vanno dal furto all’associazione mafiosa, passando per l’omicidio, per lo spaccio, per il furto etc. etc.
Ciò non significa che tutti i pestaggi siano opera di altri detenuti, purtroppo credo che qualcuno sia anche opera di qualche appartenente alla Polizia Penitenziaria, ma di una cosa sono sicuro, NESSUNO e dico NESSUNO la mattina si alza, indossa la divisa e dice “oggi pesto un detenuto a sangue”. Può succedere che si usi la forza, ma ciò è previsto dalla Legge, non dal solo O.P. ma anche dal C.P., negli articoli dal 51 al 54; e nel successivo 55 scrive “Eccesso colposo. Quando, nel commettere alcuno dei fatti preveduti dagli articoli 51, 52, 53 e 54, si eccedono colposamente i limiti stabiliti dalla legge o dall'ordine dell'autorità ovvero imposti dalla necessità, si applicano le disposizioni concernenti i delitti colposi, se il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo.” Quindi il legislatore ha già previsto la possibilità che qualcuno ecceda.
E il motivo per il quale purtroppo si eccede è molto semplice SIAMO ESSERE UMANI.
Shostakovic
16-01-11, 22: 49
Puoi citarmi le offese verso altri utenti o terzi, che hai riscontrato? Mica sto polemizzando con lo staff. Dov'è la polemica con lo staff? La tua risposta l'avevo già letta, ma le risposte istituzionali agevolano ben poco l'interpretazione dei fatti, quindi sono poco utili. Istituzionalmente, secondo la legge, Cucchi è morto d'infarto e secondo Giovanardi era un anoressico drogato: ecco le risposte istituzionali. Cerco parole che sgorgano dal cuore, dal cervello, non dai regolamenti, cerco opinioni, dalle quali abbeverarmi di conoscenza.
MESSAGGIO DA 8IZILOP
"Dare del fascista ad un altro utente tu come lo chiami? Io lo chiamo offendere!
La polemica continui a farla."
Shostakovic
16-01-11, 23: 56
non date considerazione a futili parolai: essi non hanno neppure ragione di esistere
le risposte si danno a chi ha titolo per fare le domande.-
E dal modo con cui vengono poste vi dovete rendere conto che certa gente questo titolo non lo ha! E, biblicamente, non date le perle ai porci perchè si spezzeranno i denti e vi si rivolteranno contro.
Ragazzi state rispondendo di NULLA a NESSUNO.
Queste cosa SONO????
Federico Aldrovandi, Stefano Cucchi.
12 a giudizio e una condanna per la morte di Stefano Cucchi
“Una caduta accidentale e il rifiuto di ricoverarsi in ospedale”: queste secondo la relazione del ministro Alfano al question time della Camera nell’ottobre dello scorso anno furono le cause della morte di Stefano Cucchi, 31 anni, sorpreso il 16 ottobre con una dose di marijuana e morto sei giorni dopo all’ospedale Pertini di Roma.
Il 25 gennaio 2011, nell’udienza davanti al gup, un funzionario dell'amministrazione penitenziaria regionale é stato condannato a due anni mentre altri 12 tra medici, infermieri e guardie penitenziarie sono state rinviate a giudizio.
Il caso Cucchi non è l'unico nelle carceri italiane, dal 2000 a oggi sono morti 1.531 detenuti, 150 solo quest'anno, di cui 63 suicidi. Tra questi, negli ultimi sette anni ci sono 30 casi "sospetti", che richiederebbero "un approfondimento nelle sedi opportune".
In 11 di questi casi, i detenuti deceduti «per cause naturali» presentavano segni di percosse e di lesioni. È anche il caso di Federico Aldrovandi, morto in seguito ad un fermo della polizia nel settembre 2005 per “arresto cardio-respiratorio e trauma cranico - facciale”.
Sarà solo la tenacia della madre di Federico, avvisata solo 5 ore dopo l’accaduto, a fare luce sulla vicenda.
Si arriva così al 6 luglio 2009, quando al tribunale di Ferrara, il giudice, condanna a tre anni e sei mesi i quattro poliziotti accusati di eccesso colposo nell'omicidio di Aldrovandi. I quattro condannati, grazie all'indulto varato nel 2006, non sconteranno la loro pena.
http://ilsalottodeiciarlatani.blogspot.com/2011/01/federico-aldrovandi-stefano-cucchi.html
AndreaZ91
28-01-11, 20: 04
Ma cosa diavolo centra ora Aldrovandi...è una faccenda completamente diversa.
A_N_T_O_N_Y
29-01-11, 12: 17
Infatti cerchiamo di restare in topic e di non fare sempre copia e incolla di articoli presi sul web , tra l'altro è vietato dall'art. 9bis del regolamento generale di militariforum che prevede di inserire solo il link della notizia con un commento personale obbligatorio. Mi rivolgo in particolare all'utente Mickey che posta solo notizie fatte con copia incolla
Shostakovic
29-01-11, 13: 39
Ma cosa diavolo centra ora Aldrovandi...è una faccenda completamente diversa.
C'entra perché le dinamiche e lo spirito che stanno dietro questi episodi sono tutte simili. Poco importa se il detenuto muoia in questura, per strada, a casa propria o in una cella. Gli elementi che ricorrono, non sempre dimostrabili o dimostrati giuridicamente sono: un diffuso senso di impunità da parte dei responsabili, gravi omissioni da parte degli organi inquirenti, ciò dovuto alla contiguità paradossale che si crea tra indagatori ed indagati (pm i primi, poliziotti i secondi); contiguità, ovvero il fatto che quotidianamente procuratori, sost. procuratori e FF.OO. hanno a che fare per motivi professionali, a vario titolo. Capirai che non c'è interesse ad indagare qualcuno con cui magari poche ore prima hai preso un caffè. E questo è un aspetto che coinvolge moralmente i MAGISTRATI. Altri elementi ricorrenti: malinteso spirito di corpo, dove per spirito di corpo a volte si intende anche coprire i colleghi (lo dimostrano certe intercettazioni, specialmente sul caso Aldrovandi tipo quella telefonata che ad un certo punto si interrompe; lo dimostrano i verbali con date ed orari modificati...); ricorre infine, un accanimento ed una violenza gratuita e feroce, ingiustificata. Ricorre un altro tema fondamentale: il pessimo addestramento, che porta alcuni poliziotti/carabinieri/poliziotti penitenziari a creare situazioni di emergenza quando invece dovrebbero gestirle. Motivo per cui da un semplice controllo si degenera in omicidio.E mi chiedo: MA CHI PERMETTE CHE CERTA GENTE INDOSSI LA DIVISA? Tante cose accomunano la lunga lista di morti violente, in carcere o fuori dal carcere, che però si vorrebbero accantonare come accidentali, perché PM compiacenti le archiviano come tali, senza nemmeno aver provato ad indagare seriamente. Si ha un bel dire che "la giustizia fa il suo corso". Non la fa, perché se la giustizia stabilisce che un corpo martoriato, con le ossa rotte ed il cranio sfondato, le vertebre fratturate, con ecchimosi su tutto il corpo, è ridotto così in seguito ad "un forte infarto" o perché "il soggetto ha ripetutamente sbattuto DA SOLO la testa contro il muro o contro le sbarre", allora non è una giustizia che funziona. Il problema è questo: la distribuzione delle responsabilità: si parte da chi commette i reati e si arriva a chi dovrebbe punire. In nessun caso, IN NESSUNO, giustizia è stata fatta. Chi lo nega è in malafede e ne risponde con la propria coscienza.
Nell’assoluta convinzione dei capisaldi giuridici della presunzione d’innocenza e del carattere personale della responsabilità penale, il caso di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi ha in comune ragazzi deceduti che presentavano segni di percosse e di lesioni con riferimento a fatti a carico delle Forze dell’ordine indipendentemente se appartenenti alla Polizia di Stato o Polizia penitenziaria. In tali casi il luogo cambia poco o nulla, è il fatto che li accomuna.
Il rinvio a giudizio di 12 persone, tra le quali tre agenti di polizia penitenziaria, non è una sentenza di condanna. Lo diranno gli accertamenti della magistratura per individuare gli effettivi responsabili o che il fatto non sussiste ovvero l'inchiesta farà il suo corso e chi ha sbagliato pagherà.
La rigorosa inchiesta amministrativa disposta dal Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria Franco Ionta sul decesso di Stefano Cucchi ha escluso responsabilità da parte del Personale di Polizia penitenziaria.
AndreaZ91
29-01-11, 15: 49
C'entra perché le dinamiche e lo spirito che stanno dietro questi episodi sono tutte simili.
Ah beh, certo.
Un ragazzo morto perchè ha ricevuto botte in carcere e trascurato in ospedale è uguale al caso di un ragazzo pesantemente drogato, con cui 3 poliziotti sono stai costretti ad usare la mano pesante per sedarlo. IDENTICO. Sia eticamente che giuridicamente.
il pessimo addestramento, che porta alcuni poliziotti/carabinieri/poliziotti penitenziari a creare situazioni di emergenza quando invece dovrebbero gestirle. Motivo per cui da un semplice controllo si degenera in omicidio.
Ma tu che ne sai?
Ah, P.S. I casi di autolesionismo nelle celle, sia delle caserme che delel galere, sono DIFFUSISSIMI.
Shostakovic
29-01-11, 16: 51
Ah beh, certo.
Un ragazzo morto perchè ha ricevuto botte in carcere e trascurato in ospedale è uguale al caso di un ragazzo pesantemente drogato, con cui 3 poliziotti sono stai costretti ad usare la mano pesante per sedarlo. IDENTICO. Sia eticamente che giuridicamente.
Ma tu che ne sai?
Ah, P.S. I casi di autolesionismo nelle celle, sia delle caserme che delel galere, sono DIFFUSISSIMI.
Liberissimo di credere nelle favole, di mistificare, di screditare le evidenze. Fai fai, continua pure.
Quanto al "tu che ne sai", ti dico che lo so. Punto.
---------------------Aggiornamento----------------------------
La rigorosa inchiesta amministrativa disposta dal Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria Franco Ionta sul decesso di Stefano Cucchi ha escluso responsabilità da parte del Personale di Polizia penitenziaria.
Rigorosa? Hai le carte? Dove la trovi questa sicurezza assoluta che "l'inchiesta amministrativa" interna sia stata rigorosa? E' come se una commissione d'inchiesta parlamentare dovesse indagare tra i parlamentari. Ma perché questo amore per le istituzioni deve trasformarsi per forza in cecità? Chi ama le istituzioni? Chi denuncia o chi delinque, fatemi capire.
AndreaZ91
29-01-11, 18: 39
Rigorosa? Hai le carte? Dove la trovi questa sicurezza assoluta che "l'inchiesta amministrativa" interna sia stata rigorosa? E' come se una commissione d'inchiesta parlamentare dovesse indagare tra i parlamentari. Ma perché questo amore per le istituzioni deve trasformarsi per forza in cecità? Chi ama le istituzioni? Chi denuncia o chi delinque, fatemi capire.
In questo, sinceramente, sono d'accordo con te.
Sulla questione di chi dovrebbe fare l'inchiesta amministrativa, un po' meno...se guardi la cronaca, tutti i poliziotti/cc corrotti sono sempre stati ingabbiati dai colleghi. Però in un'altra cosa sono d'accordo...quanto l'inchiesta sia stata "rigorosa".
La rigorosa inchiesta amministrativa disposta dal Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria Franco Ionta sul decesso di Stefano Cucchi ha escluso responsabilità da parte del Personale di Polizia penitenziaria.
Hm.
Sarò in malafede, ma dubito fortemente che a provocargli quei lividi siano stati i medici...
Altri carcerati? E allora perchè non è stato detto subito??
Eh no, qualcosa non quadra, per nulla.
Un’inchiesta amministrativa così importante comporta e richiede una rigorosa attività ispettiva per verificare la correttezza dell’operato da parte del Personale di Polizia penitenziaria.
AndreaZ91
29-01-11, 21: 44
Un’inchiesta amministrativa così importante comporta e richiede una rigorosa attività ispettiva per verificare la correttezza dell’operato da parte del Personale di Polizia penitenziaria.
Ok, però adesso disabilita un attimo la modalità "COMUNICATO STAMPA" ed abilita quella "BUONSENSO".
Shostakovic
30-01-11, 00: 43
Ok, però adesso disabilita un attimo la modalità "COMUNICATO STAMPA" ed abilita quella "BUONSENSO".
ahahahahahah! grande
tibidabo72
01-02-11, 12: 49
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Rigorosa? Hai le carte? Dove la trovi questa sicurezza assoluta che "l'inchiesta amministrativa" interna sia stata rigorosa? E' come se una commissione d'inchiesta parlamentare dovesse indagare tra i parlamentari. Ma perché questo amore per le istituzioni deve trasformarsi per forza in cecità? Chi ama le istituzioni? Chi denuncia o chi delinque, fatemi capire.[/QUOTE]
io rigiro la domanda a tè, tu dove trovi la sicurezza che l'inchiesta non e stata rigorosa ?!?! hai carte o prove ?!?! mostrale e noi saremo felici di ricrederci.
AndreaZ91
01-02-11, 14: 36
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Rigorosa? Hai le carte? Dove la trovi questa sicurezza assoluta che "l'inchiesta amministrativa" interna sia stata rigorosa? E' come se una commissione d'inchiesta parlamentare dovesse indagare tra i parlamentari. Ma perché questo amore per le istituzioni deve trasformarsi per forza in cecità? Chi ama le istituzioni? Chi denuncia o chi delinque, fatemi capire.
io rigiro la domanda a tè, tu dove trovi la sicurezza che l'inchiesta non e stata rigorosa ?!?! hai carte o prove ?!?! mostrale e noi saremo felici di ricrederci.[/QUOTE]
Tibi, ti rispetto e lo sai.
Ma non puoi venirmi a dire che quel ragazzo si è massacrato di botte da solo.
E se fossero stati altri detenuti, lo avrebbero detto subito.
Shostakovic
01-02-11, 15: 58
L'inchiesta è stata rigorosa. Babbo Natale esiste. Il ciuccio vola.
Un’inchiesta amministrativa così importante comporta e richiede una rigorosa attività ispettiva per verificare la correttezza dell’operato da parte del Personale di Polizia penitenziaria.
Parole tue mai?
Shostakovic
01-02-11, 22: 21
Parole tue mai?
Impossibile: l'addestramento prevede anche il mandare a memoria quattro cinque comunicati stampa e tre o quattro dichiarazioni ufficiali. Dopodiché il pensiero e il senso critico si fermano senza speranza.
Tanto per confermare che non cerchi risposte ma conferme (o, se vogliamo, solo risposte conformi al tuo modo di vedere)....
Finalmente hai ricevuto delle risposte che hanno gratificato il tuo senso polemico.
Poco importa che tali risposte, nel succo, abbiano lo stesso contenuto di quanto risposto da altri utenti prima: gli idioti, in quanto categoria trasversale, sono presenti anche nella PolPen, e per quanto si faccia selezione, qualcuno tra le maglie passa sempre. In questo caso QUALUNQUE persona di buon senso concorda sul fatto che tali individui disonorino la divisa e siano, se possibile, criminali peggiori di quelli che sorvegliano.
Lo stesso vale per i Carabinieri che delinquono o per i Soldati che compiono crimini di guerra.
La differenza è che rispetto alle risposte precedenti, in questo caso è che non viene esplicitato che però, in fondo, gli agenti PolPen non sono tutti tutti criminali o complici di criminali.
Questo ti ha dato libero sfogo.
L'inchiesta è stata rigorosa. Babbo Natale esiste. Il ciuccio vola.
Nessun argomento a sostegno della tesi "L'inchiesta non è stata rigorosa". O il fatto che un ciuccio non possa volare E' l'argomento?
Supponendo che l'inchiesta NON sia stata rigorosa (cosa che non si può escludere, se esistono validi motivi per dubitarne), perchè non parlarne, invece di barricarsi dietro ad ironia di dubbio gusto?
Perchè non ti interessa parlarne.
Impossibile: l'addestramento prevede anche il mandare a memoria quattro cinque comunicati stampa e tre o quattro dichiarazioni ufficiali. Dopodiché il pensiero e il senso critico si fermano senza speranza.
Ed ecco che torna la vera tesi che ti interessa sostenere. Arbitraria ed infondata. Come quelle che attribuisci a chi non la pensa come te.
Ti rendi conto della stupidità della frase che hai detto? Sicuramente fuori dal buon senso, con buona probabilità ai margini del regolamento del forum. Vedremo.
Guarda, non organizzarti per passare più tempo a discutere con altri...a te serve tempo da passare con te stesso, così puoi parlare di quello che vuoi e darti ragione ed essere soddisfatto di esserti dato ragione!
Shostakovic
02-02-11, 12: 56
Quindi coloro che concordano con me rientrano nella categoria da lei elaborata, cioè questa:
tempo da passare con te stesso, così puoi parlare di quello che vuoi e darti ragione ed essere soddisfatto di esserti dato ragione!
Le dirò con sua somma delusione, che invece una delle risposte più sensate le ho avute proprio da lei:
gli idioti, in quanto categoria trasversale, sono presenti anche nella PolPen, e per quanto si faccia selezione, qualcuno tra le maglie passa sempre. In questo caso QUALUNQUE persona di buon senso concorda sul fatto che tali individui disonorino la divisa e siano, se possibile, criminali peggiori di quelli che sorvegliano.
Lo stesso vale per i Carabinieri che delinquono o per i Soldati che compiono crimini di guerra.
Rimane irrisolto un problema però, e cioè che se un "idiota" si comporta da tale indossando la divisa, ed uccide un povero cristo, infanga l'intera categoria e questo va risolto da VOI. Noi comuni mortali, civili e laici, non possiamo fare altro che denunciare, protestare, indignarci.
Una "accurata e rigorosa" inchiesta interna che non approda a nulla, anche di fronte all'evidenza di un massacro, denota che non sia né rigorosa né accurata. E le ragioni sono semplici, si riassumono con due sole parole: insabbiamenti e depistaggi. Non posso andare, per esempio, a Sollicciano e chiedere "posso vedere un po' di carte, posso fare un po' di verifiche?", perché sarei defenestrato immediatamente.
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
parte rimossa perchè offensiva di un potere dello stato del quale militariforum ha profondo rispetto, stima e fiducia
Shostakovic non ti sembra un pò come ha detto 39° qualche post fa?.. è come andare in un forum di caccia e pesca e iniziare una lotta contro la caccia...che senso ha? Non sai con chi ti scontri?
Detto ciò comprendo e condivido le cose che dici, capisco che è proprio il tuo amore per le istituzioni e per le FFOO a farti porre determinati interrogativi proprio a coloro che sono dentro il sistema, ma come possono risponderti a certe domande?
Se ad esempio io sono una persona onesta fa bene il proprio lavoro e lo fa con naturalezza, non riesco a capacitarmi di tali atti da te descritti e rifiuto di pensare a ciò come un discredito di categoria..piuttosto affermo che le mele marce ci sono, ma ti chiedo di non fare di tutta un'erba un fascio.
Per quanto riguarda la polemica delle indagini, il lato corrotto c'è (come del resto è presente in tutte le altre cose di questo mondo), spesso insospettabile, ma io so solo una cosa: tantissime persone nell FFOO meritano rispetto e compiono quotidianamente gesti nobili e alti. Come quella volta (lo lessi su un giornale, mi pare su Repubblica) che per prendere un mafioso, i poliziotti, privi di fondi statali, avevano effettuato straordinario non pagato e avevano messo soldi propri a disposizione della FFOO pur di proseguire nelle indagini e arrestare il delinquente.
Come vedi è una lotta continua tra bene e male..parliamo del male, discutiamone, estirpiamolo. Ma esultiamo anche di quei nobili momenti che instillano nel cittadino quella soddisfazione e quel senso di sicurezza che solo le nostre FFOO possono infondere.
Shostakovic
08-04-11, 10: 15
http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/04/08/news/ragazzo_morto_in_carcere_i_pm_istigazione_al_suici dio-14644156/?ref=HREC2-1
Funzionante. .
Verifichiamo il Link prima di inserirli In quanto questo non funziona (forse la notizia è stata rimossa in quanto ognuno è innocente secondo la nostra costituzione fino a sentenza definitiva di condanna) ed in ogni caso ricordiamoci le garanzie costituzionali per tutti altrimenti potrebbero configurarsi violazioni del regolamento.
AndreaZ91
08-04-11, 16: 01
Se, figurarsi. Se si è accoppato è PER FORZA colpa degli sbirri.
Ah, P.S. Riguardo il giorno prima, come sposti da un padiglione all'altro un detenuto che non vuole farsi spostare?
Shostakovic
08-04-11, 16: 52
Se, figurarsi. Se si è accoppato è PER FORZA colpa degli sbirri.
Ah, P.S. Riguardo il giorno prima, come sposti da un padiglione all'altro un detenuto che non vuole farsi spostare?
Infatti, secondo me le guardie non c'entrano. Dev'essere un altro di quelli che impazziscono e cominciano a sbattere da soli la testa contro il muro, a cadere da soli per le scale, a spaccarsi il cranio contro le sbarre. Davvero un'epidemia di autolesionisti fuori controllo. Anche questo qui si è sicuramente fatto male da solo, guarda caso quando doveva testimoniare contro cinque agenti:
http://www.latina24ore.it/latina/18159/picchiano-detenuto-arrestati-cinque-agenti
il detenuto aveva notato che i cinque agenti sottraevano regolarmente materiale di vario genere dal carcere e addirittura rubavano generi alimentari destinati ai detenuti. Così aveva deciso di annotare su un diario tutti gli ammanchi per poi segnalare il caso al giudice di sorveglianza. Ma probabilmente è stato “scoperto” dai cinque i quali, per tutta risposta, lo hanno picchiato per ritorsione.
Sempre perché le mele marce sono "poche".
AndreaZ91
08-04-11, 17: 17
Complimenti per lo spirito di comprensione.
Ribadisco:
come sposti da un padiglione all'altro un detenuto che non vuole farsi spostare?
Mai parlato di autolesionismo, anzi.
Infatti, secondo me le guardie non c'entrano. Dev'essere un altro di quelli che impazziscono e cominciano a sbattere da soli la testa contro il muro, a cadere da soli per le scale, a spaccarsi il cranio contro le sbarre. Davvero un'epidemia di autolesionisti fuori controllo. Anche questo qui si è sicuramente fatto male da solo, guarda caso quando doveva testimoniare contro cinque agenti:
http://www.latina24ore.it/latina/18159/picchiano-detenuto-arrestati-cinque-agenti
Sempre perché le mele marce sono "poche".
Scusate se mi intrometto, sono hide e solitamente bazzico la categoria MMI ma non ho potuto non farmi una domanda imbattendomi in questo trhead. Se la gente ce l'ha con i militari perchè si iscrive ad un forum che si chiama MILITARI FORUM? Mi sembra una cosa da frustrati cercare un modo per litigare col mondo.
Shostakovic
08-04-11, 18: 09
come sposti da un padiglione all'altro un detenuto che non vuole farsi spostare
Complimenti per lo spirito di comprensione.
Scusa mi era sfuggito. Semplice: lo massacri in cinque.
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Scusate se mi intrometto, sono hide e solitamente bazzico la categoria MMI ma non ho potuto non farmi una domanda imbattendomi in questo trhead. Se la gente ce l'ha con i militari perchè si iscrive ad un forum che si chiama MILITARI FORUM? Mi sembra una cosa da frustrati cercare un modo per litigare col mondo.
Nessuno vuole litigare col mondo. Voglio solo parlare faccia a faccia con chi indossa la divisa, e vedere fino a che punto reggerà la teoria delle "poche mele marce".
AndreaZ91
08-04-11, 18: 10
Scusa mi era sfuggito. Semplice: lo massacri in cinque.
Facile commentare senza aver mai partecipato ad un intervento.
Ti rimando a ciò che abbiamo scritto prima.
Ovviamente può darsi che ci sia stata un'esagerazione. Ma ribadisco, questi sono gli strumenti che hanno le Forze dell'Ordine in Italia.
DIALOGO O BOTTE.
E siccome una persona reticente non la sposti con le parole, o si fa portare di peso o le conseguenze sono immaginabili.
Shostakovic
08-04-11, 18: 25
questi sono gli strumenti che hanno le Forze dell'Ordine in Italia.
DIALOGO O BOTTE.
Alleluja!
AndreaZ91
08-04-11, 18: 30
A dire la verità sono PAGINE che te lo diciamo...analizzando i casi Aldrovandi e Rasman...più altri esempi che ho fatto...
Shostakovic
08-04-11, 20: 55
A dire la verità sono PAGINE che te lo diciamo...analizzando i casi Aldrovandi e Rasman...più altri esempi che ho fatto...
Caro Andrea, sto tentando di capire se si può andare oltre la teoria delle mele marce e se c'è l'onestà di cominciare finalmente a parlare di problema corporativo e problema di mentalità. I numeri salgono vertiginosamente. Parlo del numero dei casi che emergono eh...
Ovviamente può darsi che ci sia stata un'esagerazione. Ma ribadisco, questi sono gli strumenti che hanno le Forze dell'Ordine in Italia.
DIALOGO O BOTTE.
E siccome una persona reticente non la sposti con le parole, o si fa portare di peso o le conseguenze sono immaginabili.
quest'intervento è da ban !
Shostakovic
08-04-11, 22: 33
quest'intervento è da ban !
L'ipocrisia di chi sostiene il contrario è da ban.
AndreaZ91
08-04-11, 22: 54
Caro Andrea, sto tentando di capire se si può andare oltre la teoria delle mele marce e se c'è l'onestà di cominciare finalmente a parlare di problema corporativo e problema di mentalità. I numeri salgono vertiginosamente. Parlo del numero dei casi che emergono eh...
Non è una questione corporativa o di mentalità.
E' che in Italia, non esistono strumenti.
quest'intervento è da ban !
Mi spiace se sei stato urtato.
Mi cospargo il capo di cenere, però, solo se sei un Agente Penitenziario.
E se lo sei allora, perchè diavolo lasciate me a parlare di queste cose?!?!
Se siete membri, spiegate voi.
Allora, mi spiego meglio per evitare fraintendimenti.
Ciò che ho detto, non può essere preso singolarmente.
E' un riferimento a ciò che dico da 9 pagine di topic, concetto che qui ho espresso in modo molto semplificato.
Ma per capire cosa intendo dire, vi rimando ai miei vecchi post.
scusa, ma che lavoro fai ?
AndreaZ91
08-04-11, 23: 17
scusa, ma che lavoro fai ?
Se ho capito bene, non il tuo.
Infatti ho sottolineato più volte che non essendo un agente, le mie sono congetture, dovute ad altre situazioni a cui ho assistito.
Infatti dovrebbero essere gli agenti a parlarne, non certo io.
allora faresti bene ad andarci piano, dalla congettura alla calunnia la strada è breve !
AndreaZ91
08-04-11, 23: 29
allora faresti bene ad andarci piano, dalla congettura alla calunnia la strada è breve !
Ma ti pare che abbia scritto che ogni giorno, 5700 poliziotti penitenziari si alzino la mattina e si chiedano: "Ok, chi pestiamo oggi?!"
Od ho detto che purtroppo, alcuni limitati casi portano a queste conseguenze per il semplice fatto che le nostre FF.OO. non sono dotate di idonei "mezzi di coercizione" che permettano di fare altrimenti..?
Nessuno vuole litigare col mondo. Voglio solo parlare faccia a faccia con chi indossa la divisa, e vedere fino a che punto reggerà la teoria delle "poche mele marce".
Shostakovic, hai ragione tutti i poliziotti sono aguzzini, sono corrotti, sono sadici, e chi più ne ha più ne metta, altro che alcune mele marce. Sai come sarebbe bello se dopo una bella rapina a mano armata, magari con due o tre omicidi, gli autori potessero vagare liberamente per la città a spendere i soldi che si sono guadagnati con un onesta rapina, senza che nessuna mela marcia li arresti e senza nessun'altra mela marcia che li tenga in carcere.
Sarebbe il sogno di tutti gli onesti cittadini, che oggi invece si trovano a dover vedere sti brutti ceffi in divisa che provano a mantere l'ordine e la sicurezza per le nostre città.
shosta, tu sei convinto che i poliziotti in carcere si divertono! :D ehehehe ma come fai??? stacci tu in una sezione per 6-8 ore da solo! poi vediamo ;) tu 1, con 70/100 detenuti
Andrea, gli appartenenti al corpo, simpatizzanti etc etc è da inizio thread che rispondono sulla vicenda dando un quadro normativo e pratico della situazione,
dopo un pò quando vedi che l'interlocutore va per la tangenziale allora capisci che c'è poco da rispondere.
Mi associo comunque agli ultimi due interventi.
AndreaZ91
09-04-11, 01: 41
Andrea, gli appartenenti al corpo, simpatizzanti etc etc è da inizio thread che rispondono sulla vicenda dando un quadro normativo e pratico della situazione,
dopo un pò quando vedi che l'interlocutore va per la tangenziale allora capisci che c'è poco da rispondere.
Mi associo comunque agli ultimi due interventi.
E ci hai pure raggione.
Caro Andrea, sto tentando di capire se si può andare oltre la teoria delle mele marce e se c'è l'onestà di cominciare finalmente a parlare di problema corporativo e problema di mentalità. I numeri salgono vertiginosamente. Parlo del numero dei casi che emergono eh...
Premetto di non parlare a nome della Polizia Penitenziaria, corpo che a dir la verità conosco poco. La mia è una riflessione ad ampio spettro che vuole coinvolgere ogni soggetto militare e non che serve per il paese. La nostra preparazione è sempre abbastanza dura, fin dalle scuole il giovane militare (e dico militare dato che gli agenti di forze di polizia sono tutti vfp o vfb) viene indottrinato ad evitare qualsiasi tipo di errore, pena sanzione disciplinare. Il militare viene di per se modellato seguendo degli schemi comportamentali fortemente tradizionali, carichi di valori che si trasmettono da innumerevoli generazioni. Che ci siano mele marce ovunque è scontato, magazzinieri del negozio di elettronica che si intascano soldi sottraendo in maniera illecita il prodotto. Meccanici che fanno passare la revisione ad auto praticamente da rottamare (mettendo a rischio sia la vita del conducente che quella degli altri utenti della strada) previo pagamento e,ci saranno sicuramente agenti che commettono reati di ogni genere. Nella sua mente alberga comunque l'idea che la differenza tra le categorie di lavoratori che ho precedentemente elencato è che un militare o un agente di qualsiasi forza di polizia resti impunito.
"Luigi Spaccarotella - Caso Sandri, 9 anni e 4 mesi (omicidio volontario)"
"Caso Cucchi"
"Incredibile a Milano" - Rubavano nelle case di extracomunitari, certi che loro non avrebbero sporto denuncia perché irregolari. È un reato particolarmente odioso quello commesso da quattro agenti di polizia e un pregiudicato, autori di sette colpi in sei mesi. Dovranno rispondere di concorso nel reato di rapina.
"Altri Tre Agenti A Giudizio" - "Botte in carcere, tre a giudizio. Udienza al processo contro gli agenti di polizia penitenziaria accusati di aver colpito un detenuto con pugni al volto
Esempi come tanti di come la mano della giustizia raggiunga anche noi militari ed i colleghi delle forze di polizia. La morale è: Chi sbaglia paga.
Per correttezza dell'informazione voglio comunque riportarle anche questo altro tipo di persone, individui a cui tutti, compreso lei, dobbiamo molto.
"Gildoni Ten.Col.Dott. Valerio " - Viene conferitagli la Medaglia D'Oro Al Valor Militare con motivazione:
Con ferma determinazione ed esemplare iniziativa, unitamente ad altri militari, avviava una delicata, opera di persuasione nei confronti di un uomo che, in stato di alterazione psichica, si era barricato all'interno della propria abitazione esplodendo un colpo d'arma da fuoco all'indirizzo di una pattuglia di carabinieri precedentemente intervenuta. Fulgido esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere, spinti fino all'estremo sacrificio. Nanto (VI), 17 luglio 2009.
"COIRA Marco , Mar. Aiut. CC " - Viene conferitagli la Medaglia D'Oro Al Valor Militare con motivazione:
Comandante di stazione, libero dal servizio ed in abiti civili, occasionalmente presente con la consorte in un pubblico esercizio, benchè privo dell'arma in dotazione affrontava, con ferma determinazione, esemplare iniziativa ed insigne coraggio, tre malviventi armati in flagrante rapina ai danni del gestore, ingaggiando con uno di essi violenta collutazione. Fulgido esempio di elette virtù morali, militari ed altissimo senso del dovere. Roma, 5 gennaio 1999
E per ultimo uno dei casi più discussi degli ultimi anni. "Calipari Dott. Nicola - Capo Dipartimento del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare " Viene conferitagli la Medaglia D'Oro Al Valor Militare con motivazione: Capo Dipartimento del Servizio per le informazioni e la sicurezza militare - già distintosi per avere personalmente condotto molteplici, delicatissime azioni in zona ad altissimo rischio - assumeva il comando dell'operazione volta a liberare la giornalista Giuliana Sgrena, sequestrata da terroristi in Iraq. Altissima testimonianza di nobili qualità civili, di profondo senso dello Stato e di eroiche virtù militari, spinte fino al supremo sacrificio della vita. Bagdad, 4 marzo 2005
E come loro tanti altri alla cui memoria chiedo venia per non esser stata citata. Esempi di spiccato senso di lealtà e giustizia.
Ora può continuare a sostenere la tesi dell'errata mentalità dell'intero sistema. A quel punto dimostrerà di parlare con pregiudizio e con totale assenza di ragionamento.
Arrivederci.
Messaggio di moderazione:
Hide, mi sono permesso di ridurre un pochino il tuo post, lasciando solo la sintesi sia dei fatti di cronaca che dei conferimenti delle medaglie.
8izilop
Qualuno di voi ha idea di quante persone in carcere tentano il suicidio e vengono prontamente salvati dal personale di Polizia Penitenziaria? TANTISSIMI!
Ogni giorno, purtroppo, negli Istituti Penitenziari italiani ci sono detenuti che tentano di togliersi la vita e ogni giorno il personale di Polizia Penitenziaria li salva o con opera di convincimento o proprio con veri e propri salvataggi da ultimo minuto, e per ognuno di queste vite salvate, sapete quante volte ho letto qualcosa sui giornali o visto qualcosa in TV? ZERO VOLTE!
Quindi vi prego di essere un pò più realisti e convingervi che il carcere, nel bene e nel male, è uno spaccato della società esterna.
Riallacciandomi al discorso di 8izilop aggiungo che sembra che l'uomo possa morire ovunque ed in qualunque modo: cause naturali, problematiche salutari e suicidio, tutto ciò è possibile ovunque tranne che negli istituti di pena.
Ogni giorno chissà quante decine di migliaia di persone si tolgono la vita nel mondo per i motivi più disparati, gli istituti penitenziari dovrebbero far eccezione , quasi che vivere rinchiusi possa migliorare le statistiche anzichè peggiorarle.
A prescindere dal fatto che la vita di un uomo è sacra e nessuno mai si augura o compiace di un suicidio, se questi avvengono in certi momenti della giornata, quando il carico di lavoro è maggiore e minore il tempo materialmente disponibile da destinare al controllo, oppure quando ci si trova a coprire più di una sezione con un totale di detenuti che va dai 120 ai 200 a seconda degli istituti , poco si può fare.
Nonostante questo sono innumerevoli i casi di detenuti che tutt'oggi respirano e vivono grazie all'intervento provvidenziale dei colleghi.
Siccome è stato inserito qualche commento fa, un link di un articolo di giornale sul caso del suicidio avvenuto nell'istituto di Bari, tra l'altro messo lì senza commento o prefazione, quasi facesse dato inconfutabile a prova di qualche tesi, ecco come si sono sviluppati i fatti: l'autopsia ha accertato che la morta è avvenuta per asfissia provocata dal lenzuolo.
Riporto la notizia solo perchè funzionale al secondo link, quello della presa di posizione dei sindacati e di una loro decisione che condivido decisamente e spero sia presa anche in futuro per tutti gli episodi simili.
Primo link
<<E' durata poco meno di cinque ore, nell'istituto di Medicina legale del Policlinico, l'autopsia di Carlo Saturno, il detenuto 22enne di Manduria (Taranto) morto suicida, secondo la ricostruzione degli investigatori. I risultati degli esami autoptico, istologici e tossicologici, fatti dal prof.Francesco Introna, saranno comunicati entro 90 giorni. Si è appreso che non sarebbe emerso nulla di diverso rispetto a quanto gia' accertato. Il ragazzo sarebbe morto per asfissia causato dal lenzuolo al quale si e' impiccato. Sul corpo non vi sarebbero segni evidenti di lesioni recenti.
Fonte ansa.it >>
Iniziativa sindacati:
<<Roma,– I sindacati di Polizia Penitenziaria, in maniera unitaria, sono costretti scendere in campo per fermare le gravissime, infondate e diffamanti notizie che imperversano (ormai giornalmente) su taluni giornali quotidiani e durante servizi televisivi su reti nazionali nei confronti dei colleghi poliziotti in servizio presso il Carcere di Bari, che colpiscono e denigrano, oltre ai singoli poliziotti baresi, l’intero Corpo di Polizia Penitenziaria. Il fatto scatenante è il tentativo di suicidio in “cella” di un detenuto, poi morto in Ospedale dopo otto giorni di coma e le successive insistenti, insensate e diffamanti affermazioni fatte da incauti giornalisti.
Il Caso su cui sta scrupolosamente indagando la Magistratura con l’ausilio di un pool di investigatori dell’Arma dei Carabinieri, pur nella sua drammaticità, è semplice e lineare, tuttavia la spasmodica ricerca di scoop giornalistici e televisivi ha probabilmente contribuito al superamento del limite tra il legittimo dovere d’informazione e vere e proprie diffamazioni. A ciò, immancabilmente, si è aggiunta la smania di apparire di noti politici della Regione, i quali, senza prestare alcuna - doverosa - cautela e rispetto nei confronti dei poliziotti baresi e delle istituzioni che loro stessi rappresentano, hanno contribuito a dare maggiore visibilità e risalto alla triste vicenda, oltrechè alimentare i dubbi e le incertezze. Come innanzi accennato il “Caso Saturno” è semplice e lineare, senza responsabilità alcuna nella morte del giovane da parte di poliziotti e/o del Personale Civile in servizio nel carcere del Capoluogo di Regione, attribuibile unicamente alla drammatica decisione del Saturno di togliersi la vita, cosi’ come chiarito dall’autopsia appena eseguita sul corpo del Saturno, che parrebbe attribuire il suo decesso inequivocabilmente ed esclusivamente al soffocamento da impiccagione. Ciò posto, i Sindacati di Polizia penitenziaria dicono basta alle speculazioni medianiche in atto e preannunciano di aver – separatamente – conferito mandato ai loro legali di fiducia di valutare estremi di reità nelle illazioni e diffamazioni contenute in taluni articoli giornalistici e servizi televisivi, con avvertimento che in caso di esito positivo provvederanno a garantire tutela legale a quanti riterranno opportuno querelare i suddetti giornalisti e le rispettive testate editoriali per essersi sentiti parte lesa, nonché si costituiranno in tali giudizi parte civile.
Fonte: agenparl.it
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Bene, credo che finalmente si sia chiarita la situazione.
Qualcuno dirà che l'autopsia è stata pilotata oppure che comunque il lenzuolo non se l'è messo da solo...sic
L'hanno scorso uno tentò il suicidio con il proprio maglione stringendoselo al collo facendo leva con le maniche arrotolate tra loro. Credo sia stata la Madonna appesa nell'ufficio preposti a farmi andare a controllarlo...Se fosse morto chi mai avrebbe creduto ad una cosa del genere?
In carcere succedono cose che nemmeno la fantasia del più fervido scrittore di gialli riuscirebbe ad immaginare.
Ho letto tutte le undici pagine.....che fatica. Il mio intervento è tardivo solo per il fatto che mi sono iscritto da poco. Durante la lettura, ho avuto l'impressione, che questo iscritto ha solo voluto "attaccare" il Corpo. Con mia meraviglia, ho visto che gli si è dato molto spazio, segno di elevata democrazia da parte dei rispondenti appartenenti al Corpo, meno da altri "giovani", che magari gli davano ragione, (segno di poca esperienza sul campo). Non voglio riprendere il discorso, visto che l'ex utente (ora bannato) non può leggermi, ma per dirlo fra di noi, non ha MAI dico MAI, menzionato di quanti appartenenti al Corpo, siano stati assassinati da detenuti ed ex detenuti, solo perchè hanno fatto il loro dovere, applicando il regolamento e le leggi della Repubblica alla lettera. Certo questo non giustifica l'eccesso di difesa adottata da alcuni colleghi che tutt'ora sono al vaglio della magistratura. Ma sappiamo tutti (i colleghi) come sono queste cose. Sfido chiunque ad asserire che TUTTI i colleghi coinvolti in queste "spiacevoli" situazioni, abbiano avuto veramente la volontà di uccidere.
P.S. Mi scuso, per correzzione, ho letto che un utente (non appartenente al corpo), ha ricordato vari colleghi uccisi durante il loro servizio o per esso.
Inoltre un plauso ad un altro utente (mi scuso se non metto i nomi, ma se torno indietro, mi cancella tutto il messaggio) il quale invitava a lasciar perdere questo utente "provocatore" perchè era tempo perso.
Un altro plauso va ad un collega anziano il quale invitava il "provocatore" a frequentare altri siti per il suo sfogo, non certo qui.
C'è anche da sapere, che qui ci sono colleghi che sono morti per il servizio o per causa di esso, da oltre dieci anni, già accertato e lo stato ancora non ha risarcito la famiglia!!!!!!!
...morti per il servizio o per causa di esso, da oltre dieci anni, già accertato e lo stato ancora non ha risarcito la famiglia!!!!!!!
Non facciamo parte delle categorie che fanno rumore pertanto, siamo fedeli servitori dello °Stato e dei suoi cittadini e per qualcuno "possiamo aspettatare tanto..."
e ieri, brutta giornata...... si è appeso uno proprio mentre ero il cambio del collega per mangiare.....per fortuna sono riuscito a salvarlo dando subito l'allarme e sollevandolo tenendo le gambe.
Complimenti allora alpacinn! :)
Ottimo alpa. Non è da tutti credimi. Da me due in due giorni, uno per problemi cardiaci e uno invece ha voluto farla finita e ci è riuscito (era notte).
di notte se vogliono.....lo fanno ed è difficilissimo prenderli in tempo.
E' così frequente che dei carcerati vogliano suicidarsi?
bisogna starci molto attenti, cmq è abbastanza frequente, molti suicidi all'anno, troppi...... ovvio che non capita all'ordine del giorno....ma capita cmq troppo spesso.... parlo in generale facendo una statistica di tutte le carceri insieme.
Capisco.
Oltre a stare molto attenti e a cercare di intervenire rapidamente nel caso si verificasse un tentativo di suicidio, viene fatta attività di prevenzione? Se si, in che modo?
non si può prevedere nulla...... niente fere di cristallo..... l'unica cosa è prestare maggiore attenzione a soggetti che magari si nota che ci sono dei giorni nei quali sono molto agitati o depressi, che si lamentano per qualsiasi cosa, che sono in stato psicologico un pò alterato..... in sezione bisogna notarle ste cose e rendersi conto di quando una persona potrebbe creare dei problemi, ovviamente avendo molti detenuti non si possono fare miracoli però bisogna cercare di notare anche a piccoli particolari che potrebbero mettere in allarme.
La dovrebbero fare in primis gli specialisti (psicologi e co.) per capire se un soggetto è a rischio. Poi appurato che lo è tocca a noi, con maggior sorveglianza, ritiro oggetti pericolosi (per lui), ubicazione particolare. In realtà, poichè gli specialisti vedeno i detenuti ogni morte di papa e noi invece li vediamo ogni giorno, chi si accorge dei problemi siamo sempre noi. Anche perchè intanto siamo i primi a vederlo, poi il medico che se ravvisa situazione a rischio può già dare le prime disposizioni.
Mi ricordo uno che appena arrivato ha detto che si sarebbe ucciso. Nel tempo vari tentativi ma sempre bloccati sul nascere. Un giorno avevo "poco personale" e me lo sono tenuto in ufficio praticamente tutto il turno.
Come già ampiamente spiegato dai colleghi la migliore prevenzione è l'attenta osservazione da parte del personale della sezione, comunque in ogni Istituto Penitenziario, su precise disposizioni del DAP, è stato creato uno gruppo di lavoro detto "staff di accoglienza" formato da medici, psichiatri, psicologi, educatori etc etc che in teoria parlando ed osservando il detenuto nuovo giunto dovrebbero individuare i soggetti a rischio.
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