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Visualizza Versione Completa : Napoli, rapinatori in tabaccheria : bandito 18enne in fin di vita



Pol
04-01-11, 17: 51
Il malvivente in fin di vita compirà 18 anni a febbraio. Anche il padre fu ucciso in una rapina nel 1999. Il fratello fu vittima di un agguato l'anno scorso


NAPOLI (3 gennaio) - I 18 anni ieri li compirà a febbraio. E oggi è andato a rapinare una tabaccheria: ha sparato; un poliziotto libero dal servizio gli ha intimato l'alt, lui ha puntato la pistola e l'agente ha fatto fuoco. Adesso Anthony F. è in imminente pericolo di vita nella rianimazione dell'ospedale Loreto mare.

Con lui ferito anche un complice, Alessandro Diana 19 anni. È finito male il tentativo di rapina ai danni di un tabacchi di via Domenico Cirillo 40, centro storico della città. Un poliziotto, entrato nel negozio poco prima della coppia di banditi, è intervenuto e si è visto costretto a far fuoco ferendo i due rapinatori che sono stati ricoverati all'ospedale Loreto Mare: uno dei due malviventi, Anthony F., è nel reparto di rianimazione in condizioni gravissime, mentre l'altro non sarebbe in pericolo di vita.

I rapinatori hanno fatto irruzione nel negozio di via Cirillo 40 armati di pistola. I due - stando ad una prima ricostruzione della Questura - hanno fatto dapprima puntato una pistola contro il titolare del negozio, per poi fare fuoco contro un cane, un rottweiler che ha tentato di difendere il padrone e che il tabaccaio teneva con sé per difesa dopo che in passato aveva subito altre rapine. L'animale è stato ferito ed è stato trasportato in un pronto soccorso veterinario per essere operato.

Nel locale, oltre al proprietario, c'era un poliziotto libero dal servizio che, dopo essersi qualificato, ha estratto la pistola d'ordinanza e ha fatto fuoco ferendo i due malviventi, uno dei quali, Alessandro Diana di 19 anni, ha precedenti di polizia ed è dei due rapinatori quello che ha riportato le conseguenze meno serie.

L'altro rapinatore, Anthony F. è figlio di Antonio, un rapinatore che, il 5 gennaio 1999, sbucò da un foro aperto dal sottosuolo nel pavimento dell'ufficio postale di via Vittorio Emanuele, a Scampia. In quella circostanza un impiegato, avvertendo rumori dal sottosuolo, aveva avvertito i carabinieri che giunsero nell'ufficio proprio nel momento in cui il rapinatore usciva dal condotto. L'uomo, nel vedere un sottufficiale dei carabinieri in divisa, estrasse una pistola. Il militare fu ciostretto a sparare e l'uomo morì sul colpo. Anche il fratello, Ciro, l'anno scorso, ancora 16enne, è stato ucciso, in un agguato di pretto stampo camorristico. Condannato in per quel delitto, compiuto il 24 aprile 2009, è Ettore Bosti, figlio del boss Patrrizio. Secondo le risultanze processuali - si è in attesa dell'esito del processo di appello - il fratello di Anthony sarebbe stato ucciso perché faceva rapine nella zona di competenza del clan Bosti, senza aver ottenuto il preventivo beneplacito del boss.

Il mattino

Se le dinamiche sono quelle che evincono dal seguente articolo, massima solidarietà nei confronti dell'agente che ha svolto benissimo il proprio dovere, sperando che non verrà coinvolto in eventuali problemi di natura legale.

Gaz
04-01-11, 17: 55
Sperando che inoltre finisca meno tragica (...) per il ferito in gravi condizioni e che i due cambino...

anteo
04-01-11, 18: 12
Quando leggo queste notizie, mi preoccupo solo delle vittime e dei colleghi che rischiano la vita. Per i delinquenti (scusate, ma è più forte di me), NON ho pietà.

alpacinn
04-01-11, 18: 21
è sempre brutto sentire di un ragazzo così giovane che si mette nei guai e si rovina la vita così......cmq massima solidarietà per l'agente....e speriamo che non lo processino come succede sempre.

sasygrisù
04-01-11, 18: 45
Quando leggo queste notizie, mi preoccupo solo delle vittime e dei colleghi che rischiano la vita. Per i delinquenti (scusate, ma è più forte di me), NON ho pietà.



Ti quoto in pieno.
Se anche il ragazzo dovesse morire non ci perderemo niente nessuno, infondo era lì a fare una rapina non a comprare le sigarette come una normalissima persona.
Spero solo che l'agente non abbia troppi problemi sia legali che di eventuali vendette da parte dei familiari del ragazzo.
Trà l'altro anche il padre del ragazzo è morto in una sparatoria con le forze dell'ordine mentre tentava una rapina; ed il fratello invece ucciso dalla camorra. Davvero una gran bella famiglia. Da napoletano, mi vergogno di avere concittadini così!!!!!:ranting2:

bacioch
04-01-11, 18: 50
Speriamo che il rottweiler guarisca in fretta..

VxVendetta
04-01-11, 19: 06
Andiamoci piano.

Premesso che aspettavo la discussione in corner (non l'ho aperta io solo perchè non sapevo dove andare a metterla, a proposito, una sezione sulla cronaca è già stata proposta?) direi che ci troviamo di fronte l'ennesimo caso di tragedia forse inevitabile,ma che direi non possa far piacere a nessuno.

In primis, un ragazzino di 17 anni, per quanto formato in quel determinato ambiente, per quanto fosse entrato armato in un negozio, beh, non ci si può proprio rallegrare che abbia trovato la morte. Badiamo bene, non sto dicendo che l'agente ha fatto male: erano armati, e si trattava di armi reali, non giocattoli come è già successo in passato, quindi si può capire che dopo essersi qualificato non abbia aspettato di farsi ammazzare prima di aprire il fuoco, anche al solo primo di reazione.

A chi, e ci sarà di sicuro, dirà che poteva mirare alle braccia o alle gambe, dcredo che tutti noi consiglieremo di leggere meno Tex WIller (mio malgrado visto che lo adoro) o quantomeno di andare almeno un paio di volte a sparare con un'arma vera per rendersi conto che non è proprio facile fare il Guglielmo Tell, sopratutto quando di fornte si hanno persone armate e non una sagoma.

Tuttavia, voglio precisare che per quello che mi è stato insegnato la vita umana ha sempre la priorità su una qualsiasi proprietà, dal denaro al resto -sarà che non possedendo nulla mi potrebbero togliere relativamente poco- ma che allo stesso tempo ritengo che la difesa della propria o altrui vita sia assolutamente fondamentale per potersi dire esseri umani (e si, anche io leggo troppi Tex) e per questo ritengo che un'assoluzione (non è la procedura fare comunque un'indagine sullo svolgimento dei fatti) sia doverosa e scontata?.

Però, scusatemi, non posso capire chi dice che non gli importa o che ne è quasi felice: penso che l'agente per primo non sarà molto contento di aver dovuto togliere la vita ad un ragazzino di 17 anni, e credo che lo stesso impatto emotivo di un fatto del genere potrebbe fargli più male di qualsiasi crociata populistica anti forze dell'ordine che qualche semigiornalista o associazione strampalata potrebbe pensare di fare.

E' stata una tragedia, direi, per tutti. Anche per l'intero paese.

mattia580
04-01-11, 19: 15
Con tutta la sincerità dei 2 malviventi non mi interessa assolutamente NIENTE! Spero solo che l'agente di polizia non subisca molti "stress" dai punti di vista legali (come ha giustamente detto l'utente alpacinn)

anteo
04-01-11, 19: 20
mettiamola così.. se a posto del" Ragazzino" ci fosse un poliziotto e magari padre di famiglia adesso cosa avresti scritto ???
Ma smettila con la Demagogia e il falso Perbenismo.
Ripeto NON HO PIETA'

---------------------Aggiornamento----------------------------

cARO Vendetta, qui la vera tragedia per tutta la Nazione (Paese come la chiami tu) è la morte di quel giovane Alpino !!!

VxVendetta
04-01-11, 19: 21
Sicuramente non avrei avanzato richiesta di innalzare forche, su questo puoi scommetterci.

Se poi vuoi ti dica cosa penso dei delinquenti, delle cosche mafiose e del comportamento dello stato nei loro confronti, ora e sempre, che ritengo lesivo nei confronti della dignità dei poliziotti/carabinieri/finanzieri/eccetera mandati a morire, magari facciamo un'altra volta o via PM.

Per me qui il problema è che una persona sta morendo e un'altra avrà per parecchio il peso di averla ammazzata. Per salvare la sua vita, certo, perchè non aveva scelta, ma non credo che sia dovere di nessuno ammazzare qualcun'altro, può essere solo tragica necessità.

Sulla morte di Matteo Miotto, fermo restando che penso che anche lui sia stato mandato a morire per maneggi indegni e vergognosi di pochi che però hanno il diritto di far uccidere molti, c'è anche li un po' troppo da dire.

Il Pm è sempre aperto.

anteo
04-01-11, 19: 24
Speriamo che il rottweiler guarisca in fretta..

quoto, spero che il migliore amico dell'uomo guarisca presto

Orange
04-01-11, 19: 32
Andiamoci piano..........
In primis, un ragazzino di 17 anni, per quanto formato in quel determinato ambiente, per quanto fosse entrato armato in un negozio, beh, non ci si può proprio rallegrare che abbia trovato la morte.
..................: penso che l'agente per primo non sarà molto contento di aver dovuto togliere la vita ad un ragazzino di 17 anni, ............e.

Non sono d'accordo con te Vxvendetta. Ma allora nemmeno un pocp poco poco.
Ti parlo per esperienza vissuta e non per sentito dire.
Quel poliziotto non aveva davanti un ragazzino, ma una persona armata. Mi dispiace tanto, ma l'età non conta. Quello che conta é che quel rapinatore é stato messo nelle condizioni di non nuocere né al negoziante né al poliziotto e quello che conta é che per colpa di quel rapinatore, quel poliziotto avrà probabilmente tanti problemi "psicologici", per il fatto di aver ucciso un essere umano. Questo si' é un vero problema, come giustamente dici tu : l'impatto emotivo che questa azione avrà sul poliziotto.

Ma per il resto, bisognerebbe cominciare a smetterla di volere per forza cercare il lato umano e tragico dovunque. Sicuramente quel diciassettenne é stato una vittima della società, dell'educazione che ha o non ha avuto, dell'epoca, della famiglia, delle amicizie, di tutto quello che si vuole. E sicuramente era minorenne. E sicuramente non bisogna rallegrarsi quando un essere umano é ucciso. Siamo tutti d'accordo. Ma da li' a dire che era un "ragazzino", e che il poliziotto ha sparato ad un "ragazzino"....primo non é vero, perché a 17 anni, soprattutto in certi ambienti, c'é gente che ne dimostra molti di più, secondo, c'é da sottolineare bene che il "ragazzino" stava facendo una rapina, e soprattutto e sopra ogni altra cosa, una persona armata é solo ed esclusivamente una persona armata, che abbia dieci o novanta anni.

FRANCODUE
04-01-11, 19: 33
Infatti.
Consideriamola solo una "tragica" necessita.
Non fa certo nessun piacere sparare ad un ragazzo così giovane, anche se con trascorsi personali
e familiari abbastanza pesanti.
Ma se se deve fare lo si fa.
In quel momento ci sono pochi secondi per pensarci su.

VxVendetta
04-01-11, 19: 47
Non sono d'accordo con te Vxvendetta. Ma allora nemmeno un pocp poco poco.
Ti parlo per esperienza vissuta e non per sentito dire.
Quel poliziotto non aveva davanti un ragazzino, ma una persona armata. Mi dispiace tanto, ma l'età non conta. Quello che conta é che quel rapinatore é stato messo nelle condizioni di non nuocere né al negoziante né al poliziotto e quello che conta é che per colpa di quel rapinatore, quel poliziotto avrà probabilmente tanti problemi "psicologici", per il fatto di aver ucciso un essere umano. Questo si' é un vero problema, come giustamente dici tu : l'impatto emotivo che questa azione avrà sul poliziotto.

Ma per il resto, bisognerebbe cominciare a smetterla di volere per forza cercare il lato umano e tragico dovunque. Sicuramente quel diciassettenne é stato una vittima della società, dell'educazione che ha o non ha avuto, dell'epoca, della famiglia, delle amicizie, di tutto quello che si vuole. E sicuramente era minorenne. E sicuramente non bisogna rallegrarsi quando un essere umano é ucciso. Siamo tutti d'accordo. Ma da li' a dire che era un "ragazzino", e che il poliziotto ha sparato ad un "ragazzino"....primo non é vero, perché a 17 anni, soprattutto in certi ambienti, c'é gente che ne dimostra molti di più, secondo, c'é da sottolineare bene che il "ragazzino" stava facendo una rapina, e soprattutto e sopra ogni altra cosa, una persona armata é solo ed esclusivamente una persona armata, che abbia dieci o novanta anni.[COLOR="NAVY"]



Ok mi sono spiegato male: il fatto dell'età non cambia assolutamente nulla su quello che è capitato, cambia su quello che si poteva fare sulla persona se fosse sopravvissuta, perchè credo che a 17 anni si possa ancora recuperare.

Solo per questo l'età ha influenza sulla situazione, sicuamente non cambia assolutamente nulla quanti anni abbia una persona quando ti punta addosso un'arma nè tantomeno si può stare li a pensarci sopra azzardando ipotesi alla "indovina chi".

Però c'è un qualcosa che tu dici, che è molto importante:


Sicuramente quel diciassettenne é stato una vittima della società, dell'educazione che ha o non ha avuto, dell'epoca, della famiglia, delle amicizie, di tutto quello che si vuole

Ora, finchè allo Stato (parlo a livello dirigenziale, sociale, forse addirittura culturale ultimamente) sta bene che la lotta contro il crimine si fossilizzi sul "c'è il criminale, c'è il poliziotto" ci saranno sempre, e sottolineo sempre, poliziotti che moriranno a causa di persone che hanno avuto l'intera vita condizionata da un'ambiente criminale. Allo stesso modo ci saranno tante persone che saranno ammazzate per lo stesso motivo. Si è parlato della "famigliola" del bandito, padre ammazzato allo stesso modol, fratello criminale ammazzato da criminali come lui e peggio di lui.

FInchè a una certa classe dirigente (indipendentemente dal colore politico) farà comodo che queste cose succedano, e farà comodo perchè è la sicurezza che da voti oggigiorno, ancor più delle riduzioni delle tasse e delle infrastrutture, non vi sarà mai una vera politica sociale atta a debellare sul nascere certi casi, a privare i ragazzi da famiglie potenzialmente pericolose per impedire che diventino a loro volta dei futuri carnefici ed inevitabilmente vittime, mi rendo conto che suona quasi stalista immaginare di arrivare a togliere i ragazzi da genitori/parenti superstiti, ma, senza arrivare a tali estremi (forse) credo che sia il momento di arrivare a misure diverse dal populismo delle pattuglie miste o del poliziotto di quartiere, o quantomeno ad affiancarle ad una corretta politica che cerchi di limitare il diffondersi della stessa cultura criminale all'interno di certe realtà sociali.

Altrimenti si continuerà soltanto a contare le vittime, e a politicizzarle seguendo i venti della convenienza, un giorno a erigere forche e battere il petto, il giorno dopo a lanciare invettive contro i "poliziotti cattivi" che han sparatoi ad una povera vittima (successe nel caso del sedicenne che, con tanto di casco, puntò un'arma su un carabiniere e questi ovviamente rispose uccidendolo, salvo il fatto che l'arma del fuorilegge fosse una scacciacani) facendo solo i comodi della casta e fregandosene ampliamente della gente che muore per le strade.

Pensate solo se, utopia magari, un giorno succedesse davvero che la criminalità venisse debellata o quasi, perchè la generazione incarcerata (o direttamente caduta) non troverà più nei giovani quella voglia di unirsi alla cosca, o di sentirsi dei duri perchè capaci di puntare una pistola e magari usarla, beh, cosa direbbero per farsi eleggere, tutti, nessuno escluso, una volta che la criminalità non fosse più sentita dalle masse come il problema principale?

Ippogrifo
04-01-11, 19: 59
Non sono d'accordo con te Vxvendetta. Ma allora nemmeno un pocp poco poco.
Ti parlo per esperienza vissuta e non per sentito dire.
Quel poliziotto non aveva davanti un ragazzino, ma una persona armata. Mi dispiace tanto, ma l'età non conta. Quello che conta é che quel rapinatore é stato messo nelle condizioni di non nuocere né al negoziante né al poliziotto e quello che conta é che per colpa di quel rapinatore, quel poliziotto avrà probabilmente tanti problemi "psicologici", per il fatto di aver ucciso un essere umano. Questo si' é un vero problema, come giustamente dici tu : l'impatto emotivo che questa azione avrà sul poliziotto.

Ma per il resto, bisognerebbe cominciare a smetterla di volere per forza cercare il lato umano e tragico dovunque. Sicuramente quel diciassettenne é stato una vittima della società, dell'educazione che ha o non ha avuto, dell'epoca, della famiglia, delle amicizie, di tutto quello che si vuole. E sicuramente era minorenne. E sicuramente non bisogna rallegrarsi quando un essere umano é ucciso. Siamo tutti d'accordo. Ma da li' a dire che era un "ragazzino", e che il poliziotto ha sparato ad un "ragazzino"....primo non é vero, perché a 17 anni, soprattutto in certi ambienti, c'é gente che ne dimostra molti di più, secondo, c'é da sottolineare bene che il "ragazzino" stava facendo una rapina, e soprattutto e sopra ogni altra cosa, una persona armata é solo ed esclusivamente una persona armata, che abbia dieci o novanta anni.

Quoto tutto.
Il suo destino ,quel diciassettenne lo ha scritto nel momento che ha deciso di entrare armato a fare una rapina,in quanto penso gli fossero ben chiare le conseguenze a cui poteva andare incontro,vista "L'educazione" che gli hanno dato in casa sia il genitore che il parente,entrambi deceduti in conflitti con le Forze dell'Ordine.
Sono certo che se ne avesse avuto occasione,non si sarebbe fatto scrupolo ad uccidere l'Agente,pertanto "Chi è causa del suo mal...pianga se stesso!"
Ha tentato il colpo e gli è andata male.
Peggio per lui.
Mi dispiace molto di più per l'Agente,che ha dovuto prendere una decisione istantanea (ma GIUSTA) che tuttavia non so quanto gli potrà alleviare il dispiacere di aver stroncato una vita.
E questa è un'ulteriore colpa che faccio a quel diciassettenne,ovvero quella di aver COSTRETTO un bravo agente a compiere un atto che avrebbe certamente voluto evitare.

Ippogrifo

Orange
04-01-11, 20: 02
VxVendetta,
tutto quello che dici é tanto bello, oltre che essere condivisibile, ma é pura e semplice utopia. Ma nemmeno utopia, é un sogno, é un'idea, é qualche cosa di irrealizzabile.
A cosa serve parlare della classe politica e darle le colpe di tutto ?
E' cosi' da sempre. Da che l'uomo é uomo c'é il bene ed il male. Già due mila anni fa i romani si indignavano della piega che la loro società stava prendendo, il famoso " o tempora, o mores" data di qualche tempo ormai !!! Ed ancora prima il buon Platone metteva nel suo iperuranio i due cavalli alati nero e bianco simboleggianti il bene ed il male appunto.
E per venire al giorno d'oggi, la criminalità esiste in Italia, ma esiste in Francia, in America, in Cina, in mezzo alle foreste africane, eppure la classe politica non é la stessa.
Come si puo' stare a pensare un solo momento che la criminalità sarà debellata e sparirà ?
Certo sarebbe magnifico, ma semplicemente non é una condizione umana.

Shelter
04-01-11, 20: 11
Tutte le vite umane hanno egual valore; ciò non toglie che si è liberi di intraprendere qualsiasi azione. I rischi si conoscono bene anche se si ha 17 anni.
La mia piena solidarietà al collega. Non facciamo passare per santo o sfortunato o ancora affetto da mancanze di vario tipo chi ha attentato alla vita altrui, è già successo troppe volte in questo "strano" Paese.

VxVendetta
04-01-11, 20: 11
Indubbiamente,debellata no, limitata si: quello che manca è la volontà sociale di promuovere riforme atte non solo a contrastare, ma anche a prevenire. I romani erano gli stessi che mandavano la gente a farsi divorare dalle bestie all'interno di un'arena, non mi sembrano questo esempio di umanità.

Dal canto suo, il buon Platone viveva in una società dove si diceva che a sud della Grecia erano tutti pirla perchè il Sole gli scaldava troppo la testa, e a nord stessa cosa perchè il freddo impediva di pensare a qualcosa di evoluto.

Io non sto dicendo "facciamo quel che ho detto e debelleremo il crimine" sto dicendo "Fermo restando che i criminali esisteranno sempre perchè oltre che mandare agenti a rischiare o dare la morte non si mette in pratica anche una solida volontà preventiva e antidegenerativa che possa dare una possibilità di scampo a coloro che nascono in contesti dove la delinquenza è l'unica possibilità che viene loro data?" e badate bene che dalla mia parte sono terribilmente estremista pure io (non a caso senza arrivare a tali estremi (forse)).

FRANCODUE
04-01-11, 21: 16
Guarda che aver sparato ad un ragazzo sia pure delinquente incallito è una cosa che nessuno di noi
si sognerebbe bene la notte.
Non siamo assassini.
Questo è il fatto.

Westindias
04-01-11, 21: 17
"Fermo restando che i criminali esisteranno sempre perchè oltre che mandare agenti a rischiare o dare la morte non si mette in pratica anche una solida volontà preventiva e antidegenerativa che possa dare una possibilità di scampo a coloro che nascono in contesti dove la delinquenza è l'unica possibilità che viene loro data?"

E cioè?
Restando però fermo il fatto che non credo alla teoria della "unica possibilità" che mi sembra un alibi comodo comodo...

VxVendetta
04-01-11, 21: 29
Guarda che aver sparato ad un ragazzo sia pure delinquente incallito è una cosa che nessuno di noi
si sognerebbe bene la notte.
Non siamo assassini.
Questo è il fatto.

Quando mai ho detto il contrario scusa?

Ok, allora, malinteso chiarito.

mattia580
05-01-11, 13: 50
(ANSA) - NAPOLI, 5 GEN - E' clinicamente morto il giovane rapinatore ferito lunedi' sera, a Napoli. Anthony F., di 17 anni, era rimasto ferito in un conflitto a fuoco nel corso dell'irruzione, con un complice, in una tabaccheria del centro.

Nel locale si trovava un poliziotto libero dal servizio che e' intervenuto sparando durante l'irruzione dei due e del quale la Procura sta valutando la posizione. I sanitari dell'ospedale Loreto Mare di Napoli hanno avviato la procedura di accertamento della morte del minorenne.

Fonte: ANSA (http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2011/01/05/visualizza_new.html_1643999632.html)

Eli113
05-01-11, 14: 09
La vicenda e' triste, il collega ha tutta la mia solidarietà e tutta la mia ammirazione per non aver esitato di compiere il suo dovere pur trovandosi da solo, ed in pericolo di vita. Purtroppo queste situazioni non verranno mai prese come esempio dai malviventi che, anche oggi andranno in giro per le nostre città a commettere reati di tutti i tipi. Il giovane malvivente probabilmente non pensava che sarebbe stata l'ultima rapina tentata, ma sono sicuro che era consapevole che prima o poi avrebbe fatto na brutta fine. cosi' e' stato. La scusa della bravata o del ragazzino la tollero dai suoi genitori che pur avendo consapevolezza degli sbagli del figlio, non gli andranno mai contro, per chi e' onesto non tollero scuse. Questi giovanotti non avrebbero pensato 2 volte prima di ammazzare qulcuno per pochi euro.

ale66
05-01-11, 15: 42
Pena per un un ragazzo deceduto in circostanze tragiche ,certamente il collega non avrebbe voluto questo drammatico epilogo, sicuramente sarà in condizioni psico fisiche non invidiabili, pertanto ha tutta la mia solidarietà, nell'augurio che tutto si chiuda nel migliore dei modi.
Poi se non bastasse, e mi rivolgo soprattutto alle nuove leve , quando si estrae l'arma per qualsiasi motivo si deve essere consapevoli di che cosa si potrebbe andare incontro.

fantasyste
05-01-11, 19: 19
Massima solidarietà al poliziotto e alla famiglia del ragazzo.

Gaz
05-01-11, 19: 22
Massima solidarietà al poliziotto e alla famiglia del ragazzo.

Ecco qua, senza andare oltre.
Solidarietà al poliziotto che ha fatto questa scelta anche grazie al suo addestramento; che comunque non gli toglie il problema psicologico dell'aver ucciso involontariamente una persona.
E condoglianze alla famiglia, che credo nessuno di noi vorremmo vedere morire un nostro parente, anche se fosse figlio del peggior malvivente del mondo.

luca113
05-01-11, 20: 24
solidarieta alla famiglia del ragazzo? da parte mia no.
per quanto riguarda il collega spero sia forte sotto il profilo psicologico.

abitcis
05-01-11, 20: 30
...massima solidarietà al collega della PS, speriamo che non si ripeta la solita cantilena di sempre...anche se penso che presto ci sarà la spada di damocle dell'omicidio per l'agente...una tutela in più per i tutori dell'ordine piuttosto che per dei delinquenti non guasterebbe...un po' più di fiducia nei confronti di persone formate che sanno fare il loro lavoro non guasterebbe....

nessuno_
05-01-11, 22: 25
L` aspetto che piu` preoccupa e` una certe ereditarieta` del crimine, il padre morto in una rapina crea a sua volta due figli rapinatori, per cui a mio parere non v`e giustificazione.

La realta' di Napoli, escluse le aree della Napolibene, e` un contesto fatto di scarsa sicurezza, degrado e sfiducia nel futuro. Nessun notiziario vi parlera` mai in questi termini, come nessun politico locale denigrera` cosi tanto il marcio che vive in quella citta` da mettersela contro.
In un terreno del genere la delinquenza e il crimine facilmente attecchiscono, e questa e` una situazione ormai storica, nei confronti della quale NESSUNA politica ne` destra ne` sinistra ha posto rimedio, mettendo in uno stato di perenne insicurezza la frangia onesta, gli operatori di polizia e anche i turisti che ogni giorno affollano una delle piu` belle citta` italiane.

Premesso questo io a Napoli non ci vivrei mai.

Pol
05-01-11, 22: 33
L` aspetto che piu` preoccupa e` una certe ereditarieta` del crimine, il padre morto in una rapina crea a sua volta due figli rapinatori, per cui a mio parere non v`e giustificazione.

La realta' di Napoli, escluse le aree della Napolibene, e` un contesto fatto di scarsa sicurezza, degrado e sfiducia nel futuro. Nessun notiziario vi parlera` mai in questi termini, come nessun politico locale denigrera` cosi tanto il marcio che vive in quella citta` da mettersela contro.
In un terreno del genere la delinquenza e il crimine facilmente attecchiscono, e questa e` una situazione ormai storica, nei confronti della quale NESSUNA politica ne` destra ne` sinistra ha posto rimedio, mettendo in uno stato di perenne insicurezza la frangia onesta, gli operatori di polizia e anche i turisti che ogni giorno affollano una delle piu` belle citta` italiane.

Premesso questo io a Napoli non ci vivrei mai.
vivo nella "napoli bene", amo la mia città, e quoto ogni tua parola :(

sasygrisù
05-01-11, 22: 46
L` aspetto che piu` preoccupa e` una certe ereditarieta` del crimine, il padre morto in una rapina crea a sua volta due figli rapinatori, per cui a mio parere non v`e giustificazione.

La realta' di Napoli, escluse le aree della Napolibene, e` un contesto fatto di scarsa sicurezza, degrado e sfiducia nel futuro. Nessun notiziario vi parlera` mai in questi termini, come nessun politico locale denigrera` cosi tanto il marcio che vive in quella citta` da mettersela contro.
In un terreno del genere la delinquenza e il crimine facilmente attecchiscono, e questa e` una situazione ormai storica, nei confronti della quale NESSUNA politica ne` destra ne` sinistra ha posto rimedio, mettendo in uno stato di perenne insicurezza la frangia onesta, gli operatori di polizia e anche i turisti che ogni giorno affollano una delle piu` belle citta` italiane.

Premesso questo io a Napoli non ci vivrei mai.


Io è per questo che nella mia napoli non ci voglio più tornare.

AlfaUno
06-01-11, 11: 55
Spero che alle ripercursioni psicologiche non si aggiungano anche quelle legali....che gli "atti dovuti" non durino troppo a lungo: anche quando la questione pur nella sua tragicità appare chiara nella dinamica a tutti, c'è sempre quello, magari pompato dai media, che va dietro all'intervista rilasciata dalo zio del rapinatore.
Lo stesso avrebbe espresso dinanzi alle telecamere di voler "giustizia" :jawdrop: in quanto l'agente si era fiondato dentro l'esercizio commerciale e aveva sparato senza dir nulla....
Magari avrebbe dovuto prima dire "alt polizia" per poi sparare in aria e solo dopo, se per puro miracolo ancora vivo, tentare di colpire, mirando bene (lento mirato...alcuni secondi fermo controllando anche la respirazione e attento a non "strappare"), una parte non vitale.
E state tranquilli che c'è gente che va dietro a tali ragionamenti, convinti che la legge preveda questo!!!

Tempo fa a Palermo accadde qualcosa di simile per dei ragazzi che per sfuggire all'alt e al successivo inseguimento imboccarono con lo scooter una strada di collegamento tra autostrade contromano, impattando su un incolpevole utente della strada: e li vi furono richieste di "giustizia", auto della polizia bruciate, insinuazioni sul fatto che la volante avesse spinto lo scooter e altre fesserie poi smentite dalle perizie.

E' ora di finirla col "buonismo" verso i familiari i quali dovrebbero invece avere la forza di chiedersi se loro non avessero potuto-dovuto evitare quelle tragedie.
Se la risposta fosse negativa quantomeno non dare altri tale responsabilità....con i media che ci vanno a nozze....

Eunomia
06-01-11, 12: 18
L` aspetto che piu` preoccupa e` una certe ereditarieta` del crimine, il padre morto in una rapina crea a sua volta due figli rapinatori, per cui a mio parere non v`e giustificazione.

La realta' di Napoli, escluse le aree della Napolibene, e` un contesto fatto di scarsa sicurezza, degrado e sfiducia nel futuro. Nessun notiziario vi parlera` mai in questi termini, come nessun politico locale denigrera` cosi tanto il marcio che vive in quella citta` da mettersela contro.
In un terreno del genere la delinquenza e il crimine facilmente attecchiscono, e questa e` una situazione ormai storica, nei confronti della quale NESSUNA politica ne` destra ne` sinistra ha posto rimedio, mettendo in uno stato di perenne insicurezza la frangia onesta, gli operatori di polizia e anche i turisti che ogni giorno affollano una delle piu` belle citta` italiane.

Premesso questo io a Napoli non ci vivrei mai.

Quoto quoto e straquoto.

FRANCODUE
06-01-11, 12: 47
Scappare dalla propria realtà è però come fuggire da se stessi.
Io ho avuto la possibilità di traferirmi nel Nord, tanti anni fa.
Ma ricordavo sempre le parole del compianto dr.Di Maggio, grande Magistrato antimafia.
Dovenque siate, dovete ritornare qui, questa è la vostra terra e battetevi per cambiarla !.
Io l'ho fatto.
Non me ne sono pentito.

Pol
06-01-11, 13: 19
Scappare dalla propria realtà è però come fuggire da se stessi.
Io ho avuto la possibilità di traferirmi nel Nord, tanti anni fa.
Ma ricordavo sempre le parole del compianto dr.Di Maggio, grande Magistrato antimafia.
Dovenque siate, dovete ritornare qui, questa è la vostra terra e battetevi per cambiarla !.
Io l'ho fatto.
Non me ne sono pentito.

Questo non può che darle onore.
Ma lei per via del lavoro che svolge può certamente contribuire a migliorare la sua terra.
Ma una persona che svolge un normale lavoro ed ha dei figli, e con la possibilità di andare a vivere al nord, dubito che non lo farebbe.
Qui ci sono tanti piccolii problemi che sommati sono come un cancro, a partire dalla mentalità orrenda che contraddistingue alcuni dei miei concittadini che è quella di "fregare il prossimo".
Anch'io se il destino un giorno mi consentirà di indossare una divisa, pregerei per prestare servizio nella mia terra, per seppure di una minima parte migliorarla, ed andare a dormire soddisfatti di se stessi, guardandosi allo specchio a testa alta.
Ma beh, se puoi solo assistere passivamente al costante degrado grazie a livelli di corruzione pari a quello dei paesi del terzo mondo, i propri figli meglio farli vivere altrove....

N.B non sto rinnegando nulla, amo alla follia la mia città, ed è per questo che cerco solo di essere il più obbiettivo possibile....

Eli113
06-01-11, 14: 33
Al sud ci sono dei grossi problemi, al Nord ci sono altrettanti grossi problemi.

GGmax
14-01-11, 14: 24
Scappare dalla propria realtà è però come fuggire da se stessi.
Io ho avuto la possibilità di traferirmi nel Nord, tanti anni fa.
Ma ricordavo sempre le parole del compianto dr.Di Maggio, grande Magistrato antimafia.
Dovenque siate, dovete ritornare qui, questa è la vostra terra e battetevi per cambiarla !.
Io l'ho fatto.
Non me ne sono pentito.


commissa'devi campare cento anni!!!!!!!!!!!!
allora,secondo me,non bisogna criminalizzare una citta'intera per questa feccia che c'e'in giro.Purtroppo napoli e'una bellissima citta',ma ha due grossi problemi l'immondiazia vera,(spero solo per ora!)e quella umana,che spadroneggia e rende quasi invivibile citta'e provincia.Per me che ho vissuto per ben 30 anni in quella realta',dove 2 erano le strarde o'buon,o'malament',io e tanti anzi tantissimi altri cittadini onesti abbiamo scelto la prima e purtroppo altri la seconda e ne pagano le conseguenze.Ora vorrei capire e essere spiegato da che dice "io a napoli non ci vivrei mai"che vuol dire,scappare da una dura realta'o cosa?...riguardo quel ragazzino di 18 anni che posso dirvi?ho letto che veniva da una famiglia gia'amalgamata per bene in quella sorta di contesto criminoso,che pretendete che uno cosi'esce un grande dottore?io penso"tale albero,tale frutto"...concordo con chi dice che speriamo non paghi il p.s intervenuto per fare il suo dovere.

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Al sud ci sono dei grossi problemi, al Nord ci sono altrettanti grossi problemi.

concordo caro eli!tantissimi problemi!solo che ovviamente a napoli e il resto del sud,da secoli si fa'piu'notizia!


da premettere che io mi sono trasferito al nord per una sorta di esigenza,nel senso che allora(circa 3 anni fa')la mia fidanzata ora mia moglie,non lavorava,faceva la baby sitter per 200 euro al mese,mentre io facevo un onesto e modesto lavoro in fabbrica e guadagnavo bene.Il mio modo di vivere era tra i migliori,proprio come tantissime altre persone ancora residenti in quelle zone......la morale e'quella che ognuno sceglie la sua strada.

fantasyste
17-01-11, 11: 17
L` aspetto che piu` preoccupa e` una certe ereditarieta` del crimine, il padre morto in una rapina crea a sua volta due figli rapinatori, per cui a mio parere non v`e giustificazione.

Vorrei ricordarti un certo Peppino Impastato,i cui parenti,incluso il padre,erano mafiosi.
La realtà immagino sia dura da cambiare spesso,ma ce la si può fare.

rottweiler
17-01-11, 23: 16
Speriamo che il rottweiler guarisca in fretta..

mi associo per forza di cose :)

Barbiero
21-01-11, 23: 00
A 18 anni una persona è adulta, se decide di compiere una rapina a mano armata è giusto che subisca le regole d'ingaggio.
Provenire da una famiglia così disastrosa non è una giustificazione, se uno ha le palle NON sceglie la via più facile ma fa di tutto per uscirne !
Con la camorra e le mafie in genere si è in guerra e in guerra ci sono morti e feriti, "loro" NON hanno scrupoli, ONORE alle forze dell'ordine !
In America questa discussione non ci sarebbe neanche stata, il poliziotto ha fatto bene e basta !

$tE
22-01-11, 02: 16
A 18 anni una persona è adulta, se decide di compiere una rapina a mano armata è giusto che subisca le regole d'ingaggio.
Provenire da una famiglia così disastrosa non è una giustificazione, se uno ha le palle NON sceglie la via più facile ma fa di tutto per uscirne !
Con la camorra e le mafie in genere si è in guerra e in guerra ci sono morti e feriti, "loro" NON hanno scrupoli, ONORE alle forze dell'ordine !
In America questa discussione non ci sarebbe neanche stata, il poliziotto ha fatto bene e basta !
indipendemente dall'età...una persona comincia ad essere matura quando comincia a ragionarci da persona matura...per cui che sia a 16-18 o 20, non importa...anzi a maggior ragione molti aspettano i 18 anni come se questi, con il loro arrivo portassero in automatico un "passaggio" di livello nella testa, mentre non capiscono che la vera maturità si accumula e si forma durante l'attesa dei 18 anni...e che dovrà essere applicata particolarmente dall'arrivo di questi in poicomunque sono d'accordo che la provenienza non è una giustificazione e con tutto il resto...le forze dell'ordine meriterebbero più libertà d'agire...intesa NON come l'autorizzazione a fare gli sheriffi, ma come il NON essere perseguiti quando vengono adempiti i propri compiti...spesso e volentieri in modo più "brutale" di quanto si preferisca fare...