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Visualizza Versione Completa : I Carabinieri formano un partito. Non è vietato, ma il ministro La Russa li punisce



lucas88
22-12-10, 13: 20
Quello che sta succedendo è di una gravità inaudita, i Carabinieri sempre meno tutelati...

Articolo: CLICCA QUI PER LEGGERE L'ARTICOLO (http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12/03/i-carabinieri-formano-un-partito-non-e-vietato-ma-il-ministro-la-russa-li-punisce/79708/)

Video:

http://www.youtube.com/watch?v=8n5m6bazy1Y

IL BRIGADIERE
22-12-10, 13: 44
grazie lucas per aver messo questo articolo molto molto interessante

valentina1991
22-12-10, 14: 05
La Russa vorrebbe un solo grande partito...

marte
22-12-10, 14: 06
Vi ricordo che è proibito dal regolamento aprire topic o fare commenti inerenti alla politica. Fate attenzione quindi a quello che scrivete se non volete essere infrazionati!

DotMark
22-12-10, 14: 23
Vi ricordo che è proibito dal regolamento aprire topic o fare commenti inerenti alla politica. Fate attenzione quindi a quello che scrivete se non volete essere infrazionati!

Vorrei solo sottolineare quanto già riportato da Marte, aggiungendo che non si tollereranno infrazioni al riguardo. Non esisteranno altri avvisi. Alla prima infrazione si chiude il topic. Sappiatevi regolare.

$tE
22-12-10, 15: 56
edit: ho verificato e risposto da solo alla mia domanda..

---------------------Aggiornamento----------------------------

non so se posso postarlo al fine di commentare assieme, quindi aspetto una risposta di un moderatore, ma ho dato un'occhiata al programma, e insomma, non mi ci trovo in disaccordo..............! insomma per quelle 3-4 cose che ho letto, pare obiettivo e tendente al "giusto" generale! ripeto non l'ho ancora letto tutto per cui non mi dichiaro di parte e non dico niente del tipo "è giusto tutto o quasi" ecc... però quel poco che ho letto pare di avere a che fare con qualcuno non troppo lontano dalla "nostra realtà", insomma le forze dell'ordine, che seppur viste come persone "al di sopra" o appartenenti "al sistema", da parte di molti "comuni cittadini", non lo sono per niente, sono persone normali che secondo me hanno (nella loro generalità, e non nel singolo!) un piccolo potere, una voce che non può essere ignorata, non come può avvenire con un "qualunque".... Detto questo mi auguro che non ci si inventi una legge-lampo che tolga pure questo diritto...forza ffoo, non fatevi piegare!

valentina1991
22-12-10, 15: 57
Penso che il topic sia di chiara natura politica quindi sarebbe normale che escano risposte a riguardo...!

$tE
22-12-10, 16: 10
Penso che il topic sia di chiara natura politica quindi sarebbe normale che escano risposte a riguardo...!
vabbè penso che parlare (Senza sprofondare nell'infantile e inutile "loro hanno ragione, tizio è un ...., caio è bravo è da ascoltare, i ....... sono sempre stati di parte, ecc...) si possa fare, insomma, ok voler evitare discussioni politiche (che come ben poche altre discussioni, son capaci di durare senza fine, vedi la politica italiana :am054 ) però mettere in silenzio un topic come questo, indirizzato prevalentemente a parlare del fatto avvenuto (davvero VERGOGNOSO) e magarimagari spuntare qualcosina riguardante questo specifico partito, a parer mio non sarebbe troppo lontano da quello che stanno facendo "i superiori" ai subordinati che vogliono usare la propria voce per farsi sentire...in un certo senso vorrebbe dire "zittirsi" da soli.. per chi è già operatore..
p.s. ultimi 15 secondi del video EMBLEMATICI :O

valentina1991
22-12-10, 16: 43
Concordo con quello che hai detto Ste.
La mia opinione in merito è che ogni persona ha il diritto di iscriversi ai partiti politici più consoni alle proprie ideologie, nei limiti della Costituzione. "Politica & forze armate" non è mai stato un tema semplice per nessuna Nazione...figuriamoci per l'Italia :D

Vorrei però consigliare di stare perennemente con occhi aperti, cervello acceso e di far valere sempre i propri diritti.

$tE
22-12-10, 16: 47
Concordo con quello che hai detto Ste.
La mia opinione in merito è che ogni persona ha il diritto di iscriversi ai partiti politici più consoni alle proprie ideologie, nei limiti della Costituzione. "Politica & forze armate" non è mai stato un tema semplice per nessuna Nazione...figuriamoci per l'Italia :D

Vorrei però consigliare di stare perennemente con occhi aperti, cervello acceso e di far valere sempre i propri diritti.
ma il bello della questione è che è già così, non è una cosa che ti è vietata, non è una cosa che devi per forza fare, la fai se la vuoi fare, loro han deciso di farla...ed il messaggio (implicito direi!) è stato che anche se c'è, non si deve utilizzare questo diritto... robe fuori dal mondo...

valentina1991
22-12-10, 16: 56
ma il bello della questione è che è già così, non è una cosa che ti è vietata, non è una cosa che devi per forza fare, la fai se la vuoi fare, loro han deciso di farla...ed il messaggio (implicito direi!) è stato che anche se c'è, non si deve utilizzare questo diritto... robe fuori dal mondo...

Infatti! Pazzesco... ps: svuota la cartella dei msg privati ;)

$tE
22-12-10, 17: 09
mem libera ^^

39°corsoAS
22-12-10, 17: 45
Questa discussione meriterebbe di essere approfondita solo tra addetti ai lavori.
Al limite.
Non ve la prendete, mi sta bene la solidarietà dello studente liceale che scrive su questo forum a cui piacerebbe trasformare l'Arma dei Carabinieri in una comune hippy o un collettivo studentesco ma, non è così.
E' come se un decidesse di prendere i voti perchè ha ricevuto la chiamata, però, come prima istanza e lamentela, ancor prima di entrare in seminario, chiedesse di voler pure essere autorizzato a contrarre matrimonio e metter su famiglia.
E' come se uno decidesse di intraprendere la carriera di calciatore, però, a condizione di poter pure usare le mani e non solo i piedi e la testa per colpire il pallone.
E' come se uno scegliesse di fare il militare, però, a condizione di non essere subordinato alla scala gerarchica.
Insomma, qui nell'Arma la mente libera e pensante ce l'abbiamo tutti e non ho bisogno dell'avvocato somigliante a Mourinho che me lo venga a rammentare.
E non tutti i carabinieri (io sono uno di quelli da quasi 27 anni) condividono queste battaglie.
Questo sia chiaro a tutti.
Ma chi l'ha detto che siamo tutti d'accordo e che vogliamo iscriverci ad un partito politico o fondarne uno? Per fare che poi. Una volta che mi sono iscritto che ho concluso nel concreto?

Infine, per me questa discussione ha una sua natura politica e quindi contraria al regolamento del forum.
Dico questo perchè seguendo il filmato inserito nel primo post, ascoltando ciò che dice il soggetto, esaminando il montaggio e seguendo le interviste, non si fa altro che sottolineare il fatto che i militari riponevano nel governo di centrodestra ed in un ministro proveniente da un determinato partito politico molte aspettative rimaste tutte disattese.
La chiosa finale che si lascia sottindendere è che queste aspettative possono essere accolte dall'altro versante politico cui il sodalizio scellerato in questione lascia intendere di appartenere.
Se questo non è trattare argomenti politici.

marte
22-12-10, 17: 48
Infine, per me questa discussione ha una sua natura politica e quindi contraria al regolamento del forum.
Dico questo perchè seguendo il filmato inserito nel primo post, ascoltando ciò che dice il soggetto, esaminando il montaggio e seguendo le interviste, non si fa altro che sottolineare il fatto che i militari riponevano nel governo di centrodestra ed in un ministro proveniente da un determinato partito politico molte aspettative rimaste tutte disattese.
La chiosa finale che si lascia sottindendere è che queste aspettative possono essere accolte dall'altro versante politico cui il sodalizio scellerato in questione lascia intendere di appartenere.
Se questo non è trattare argomenti politici.

quoto pienamente..

valentina1991
22-12-10, 18: 48
39°corsoAS Ho capito perfettamente quello che hai appena detto. Penso però che tu non abbia compreso appieno quello che ho voluto dire io... :) Non sono liceale, nè una pseudo hippy e nè ho mai partecipato a un collettivo studentesco.


:)

---------------------Aggiornamento----------------------------


Penso che il topic sia di chiara natura politica quindi sarebbe normale che escano risposte a riguardo...!

Ah, mi riquoto...

---------------------Aggiornamento----------------------------

Il fatto quotidiano d'altronde è un giornale di chiaro appoggio politico...

FRANCODUE
22-12-10, 19: 18
Scusate l'intervento in una sezione nella quale, essendoci già validi colleghi dell'Arma che lo fanno efficacemente, lo faccio raramente.
Dunque.
Iscriversi o tanto meno formare un partito politico è cosa assolutamente vietata, non solo ai Militari ma anche a Noi della Polstato.
Manifestare liberi dal servizio questo no.
Lo si può fare e lo si fa.
In questi giorni lo si sta facendo abbastanza.
Ma sempre nei limiti consentiti dalle vigenti leggi.
Quindi il presunto partito indicato nel video, è solo una provocazione astratta e non certamente l'intenzione di formare
una formazione politica che non sarebbe mai ammessa.

lavinia
22-12-10, 19: 23
Questa discussione meriterebbe di essere approfondita solo tra addetti ai lavori.
Al limite.
Non ve la prendete, mi sta bene la solidarietà dello studente liceale che scrive su questo forum a cui piacerebbe trasformare l'Arma dei Carabinieri in una comune hippy o un collettivo studentesco ma, non è così.
E' come se un decidesse di prendere i voti perchè ha ricevuto la chiamata, però, come prima istanza e lamentela, ancor prima di entrare in seminario, chiedesse di voler pure essere autorizzato a contrarre matrimonio e metter su famiglia.
E' come se uno decidesse di intraprendere la carriera di calciatore, però, a condizione di poter pure usare le mani e non solo i piedi e la testa per colpire il pallone.
E' come se uno scegliesse di fare il militare, però, a condizione di non essere subordinato alla scala gerarchica.
Insomma, qui nell'Arma la mente libera e pensante ce l'abbiamo tutti e non ho bisogno dell'avvocato somigliante a Mourinho che me lo venga a rammentare.
E non tutti i carabinieri (io sono uno di quelli da quasi 27 anni) condividono queste battaglie.
Questo sia chiaro a tutti.
Ma chi l'ha detto che siamo tutti d'accordo e che vogliamo iscriverci ad un partito politico o fondarne uno? Per fare che poi. Una volta che mi sono iscritto che ho concluso nel concreto?

Infine, per me questa discussione ha una sua natura politica e quindi contraria al regolamento del forum.
Dico questo perchè seguendo il filmato inserito nel primo post, ascoltando ciò che dice il soggetto, esaminando il montaggio e seguendo le interviste, non si fa altro che sottolineare il fatto che i militari riponevano nel governo di centrodestra ed in un ministro proveniente da un determinato partito politico molte aspettative rimaste tutte disattese.
La chiosa finale che si lascia sottindendere è che queste aspettative possono essere accolte dall'altro versante politico cui il sodalizio scellerato in questione lascia intendere di appartenere.
Se questo non è trattare argomenti politici.

Non solo ti iperstraquoto ma mi meraviglio che questo topic sia ancora aperto.
L'Avv. Carta è un ottimo professionista e certamente tutela le posizioni dei suoi clienti, difendendo un suo progetto che è legittimo così come lo è la libertà di pensiero e parola in questo Paese. Detto questo rimango basita dalla strumentalizzazione che si fa di questioni interne e delicate.
Si confonde l'appartenenza ad un partito con l'attività politica a livello locale tramite liste civiche (da sempre tollerata, molti appartenenti alle Rappresentanze lo fanno e l'Arma non ha mai avuto da ridire) si mettono sullo stesso piano Polizia ad ordinamento civile e militari. Esiste un Regolamento, applicato ai soli militari, se è stato violato la punizione è giusta, altrimenti dalla denuncia il procedimento avrà il suo corso e sarà sanzionato chi ha applicato una punizione illegittima. E non mi si venga a dire che hanno figli e famiglia perché un militare da bene di essere sottoposto a gerarchia e sa quindi che nei confronti di questa deve comportarsi correttamente senza avere la presunzione di scavalcarla sperando che nessuno se ne accorga.
In ogni caso noi, giovani e civili che nulla sappiamo delle dinamiche interne, non dobbiamo andare oltre l'espressione di un umile pensiero.
Colgo l'occasione, visto che ho quotato 39o, per ribadire il mio totale appoggio a tutti i militari e poliziotti e appartenenti ai vari Corpi dello Stato che ogni giorno da anni e IN SILENZIO pensano a svolgere con dedizione il loro lavoro. Grazie ragazzi a tutti Voi. Lav

AndreaZ91
22-12-10, 19: 51
Questa discussione meriterebbe di essere approfondita solo tra addetti ai lavori.
Al limite.
Non ve la prendete, mi sta bene la solidarietà dello studente liceale che scrive su questo forum a cui piacerebbe trasformare l'Arma dei Carabinieri in una comune hippy o un collettivo studentesco ma, non è così.
E' come se un decidesse di prendere i voti perchè ha ricevuto la chiamata, però, come prima istanza e lamentela, ancor prima di entrare in seminario, chiedesse di voler pure essere autorizzato a contrarre matrimonio e metter su famiglia.
E' come se uno decidesse di intraprendere la carriera di calciatore, però, a condizione di poter pure usare le mani e non solo i piedi e la testa per colpire il pallone.
E' come se uno scegliesse di fare il militare, però, a condizione di non essere subordinato alla scala gerarchica.
Insomma, qui nell'Arma la mente libera e pensante ce l'abbiamo tutti e non ho bisogno dell'avvocato somigliante a Mourinho che me lo venga a rammentare.
E non tutti i carabinieri (io sono uno di quelli da quasi 27 anni) condividono queste battaglie.
Questo sia chiaro a tutti.
Ma chi l'ha detto che siamo tutti d'accordo e che vogliamo iscriverci ad un partito politico o fondarne uno? Per fare che poi. Una volta che mi sono iscritto che ho concluso nel concreto?

Infine, per me questa discussione ha una sua natura politica e quindi contraria al regolamento del forum.
Dico questo perchè seguendo il filmato inserito nel primo post, ascoltando ciò che dice il soggetto, esaminando il montaggio e seguendo le interviste, non si fa altro che sottolineare il fatto che i militari riponevano nel governo di centrodestra ed in un ministro proveniente da un determinato partito politico molte aspettative rimaste tutte disattese.
La chiosa finale che si lascia sottindendere è che queste aspettative possono essere accolte dall'altro versante politico cui il sodalizio scellerato in questione lascia intendere di appartenere.
Se questo non è trattare argomenti politici.

Direi che il tuo discorso è lodevole, e la tua opinione è cristallina.
Però mi sentirei di aggiungere una cosa, a tutto ciò che hai detto che, ribadisco, è giustissimo...
Tutto ciò che hai detto però non rende lecito subire soprusi con la scusa della gerarchia...e questo "partito" è nato anche per questo, specialmente in riferimento all'Arma dei Carabinieri...

FRANCODUE
22-12-10, 20: 57
Ma non è nato nessun partito, almeno inteso come formazione poltica.
Non facciamo per cortesia confusione.
Non lo si può fare !.
Questi problemi li stiamo discutendo molto seriamente nelle nostre sedi opportune.
Nostri Sindacati e loro Cocer.
Ma non cerchiamo di costruirci attorno chissà che cosa.

$tE
22-12-10, 21: 16
Ah guarda chiaramente il limite di "noi altri", lo abbiamo bene in mente, difatti non si fanno riferimenti a fatti specifici, si esprime solo sostegno basandosi su ciò che è sotto il naso di tutti (la faccenda delle punizioni alimenta un po ste cose) e dalle esperienze citate da alcuni di voi stessi...!
per ciò che mi riguarda, non sogno e non voglio l'Arma come una "comune hippy o collettivo studentesco", e non capisco sinceramente da quale parte del discorso (e di chi) puoi aver carpito questa idea/intenzione
se col discorso dopo, intendevi dire che noi aspiranti vorremmo e appoggiamo queste iniziative solo per "avere la pappa pronta" per quando entreremo, neanche quì mi trovo d'accordo, un conto è pretendere ciò che non ti spetta, lì hai ragione a dirmi "allora stattene a casa se non ti va bene", e un altro è volere/lottare per un qualcosa che ti spetta (e non lo dice un hippy, uno studente o pincopallino, lo dice la legge fondamentale del nostro stato)
ok, ti dò ragione anche sul fatto che tutto ciò ancora non ci riguarda in prima persona, ma essendo le ffoo/ffaa "corpi" a cui quasi CHIUNQUE può aspirare, permettimi di avere un certo interesse per ciò che potrebbe significare in un eventuale futuro il rispetto dei miei diritti. alla fin fine, da come si è mosso "qualcuno", si è bello che capito che quando la VERA forza di quello che è "l'esecutivo" nostro, comincia a non stare più zitta e al guinzaglio, e a sussurrare di voler essere considerata come tutti gli altri perchè le spetta, questo cerchi di limitarla e minimizzare la cosa,
quando un cittadino "normale" parla, e non viene considerato, questo protesta/manifesta, ma si fa intervenire la "forza" e tutto si risolve al meglio...ma quando è la "forza" a voler parlare...? se non viene considerata, (perchè in seguito a questo potrebbe venir meno la sovranità) e questa manifesta/protesta...chi si fa intervenire? bisognerebbe quasi per forza accontentarla, cedendo un po, e questo non lo vogliono permettere...secondo me c'è da fare meno discorsi del tipo "siamo militari, dovete smetterla, è questo che ci spetta, zitti e lavorare ecc..."

Questa discussione meriterebbe di essere approfondita solo tra addetti ai lavori.
Al limite.Non ve la prendete, mi sta bene la solidarietà dello studente liceale che scrive su questo forum a cui piacerebbe trasformare l'Arma dei Carabinieri in una comune hippy o un collettivo studentesco ma, non è così.
E' come se un decidesse di prendere i voti perchè ha ricevuto la chiamata, però, come prima istanza e lamentela, ancor prima di entrare in seminario, chiedesse di voler pure essere autorizzato a contrarre matrimonio e metter su famiglia.
E' come se uno decidesse di intraprendere la carriera di calciatore, però, a condizione di poter pure usare le mani e non solo i piedi e la testa per colpire il pallone.
E' come se uno scegliesse di fare il militare, però, a condizione di non essere subordinato alla scala gerarchica.
Insomma, qui nell'Arma la mente libera e pensante ce l'abbiamo tutti e non ho bisogno dell'avvocato somigliante a Mourinho che me lo venga a rammentare.
E non tutti i carabinieri (io sono uno di quelli da quasi 27 anni) condividono queste battaglie.
Questo sia chiaro a tutti.
Ma chi l'ha detto che siamo tutti d'accordo e che vogliamo iscriverci ad un partito politico o fondarne uno? Per fare che poi. Una volta che mi sono iscritto che ho concluso nel concreto?

Infine, per me questa discussione ha una sua natura politica e quindi contraria al regolamento del forum.
Dico questo perchè seguendo il filmato inserito nel primo post, ascoltando ciò che dice il soggetto, esaminando il montaggio e seguendo le interviste, non si fa altro che sottolineare il fatto che i militari riponevano nel governo di centrodestra ed in un ministro proveniente da un determinato partito politico molte aspettative rimaste tutte disattese.
La chiosa finale che si lascia sottindendere è che queste aspettative possono essere accolte dall'altro versante politico cui il sodalizio scellerato in questione lascia intendere di appartenere.
Se questo non è trattare argomenti politici.

lavinia
22-12-10, 21: 20
A questo proposito FRANCO mi piacerebbe sapere se voi della 'vecchia guardia' avete sentito questa terribile violazione dei vostri diritti nel corso di 20-30 anni di servizio per non aver potuto fare azione politica... 39o ha già espresso la sua opinione, mi piacerebbe conoscere la tua, posto che la situazione è leggermente diversa... Ordinamento civile e sindacati hanno cambiato davvero così radicalmente la vostra condizione?

$tE
22-12-10, 21: 27
Ma non è nato nessun partito, almeno inteso come formazione poltica.
Non facciamo per cortesia confusione.
Non lo si può fare !.
Questi problemi li stiamo discutendo molto seriamente nelle nostre sedi opportune.
Nostri Sindacati e loro Cocer.
Ma non cerchiamo di costruirci attorno chissà che cosa.

questo è vero, non c'è una vera e propria rappresentanza all'interno del parlamento, ma come affermato da loro, là dentro c'è chi appoggia le loro idee, può farlo, e tenta di attuarle per quanto possibile...

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A questo proposito FRANCO mi piacerebbe sapere se voi della 'vecchia guardia' avete sentito questa terribile violazione dei vostri diritti nel corso di 20-30 anni di servizio per non aver potuto fare azione politica... 39o ha già espresso la sua opinione, mi piacerebbe conoscere la tua, posto che la situazione è leggermente diversa... Ordinamento civile e sindacati hanno cambiato davvero così radicalmente la vostra condizione?
lasciando chiaramente la parola a franco per ovvi motivi... secondo me le cose non sono comunque rose e fiori, perchè comunque non c'è un regime di parità e totale rispetto dei diritti, ma sempre di una certa "subordinazione"...cioè non cambia la vita a nessuno il poter parlare e dire la propria, quello già si fa, ma la considerazione avuta è pressochè nulla attualmente...insomma i poliziotti che hanno manifestato così davanti casa del premier non è che hanno poi scosso il sistema e cambiato chissà cosa... quì si parla di cambiare un po' le cose, pretendendo così che ciò che si dice venga preso in considerazione e giustamente valutato...avere una VERA voce insomma...al posto di quella "fantoccio" che serve solo come illusione/contentino...

39°corsoAS
22-12-10, 21: 43
Ho già espresso la mia opinione ma, secondo me giova ripetere.
Io in 46 anni di età di cui, quasi 27 trascorsi nell'Arma, mi sono sempre interessato di ciò che mi avveniva intorno.
Ho sempre espresso il mio pensiero quando mi trovavo tra colleghi e amici senza alcuna remora su qualsiasi argomento.
Eppure, di eventi storici che oggi mio figlio studia sui libri di storia ne ho vissuti in presa diretta.
Quando è caduto il muro di Berlino avevo 24 anni e ricordo di averne discusso in maniera costruttiva con colleghi e superiori proprio perchè eravamo consapevoli del cambiamento epocale.
Anche in quella circostanza, ho sempre espresso il mio pensiero senza subire la reprimenda di superiori o colleghi.
Ma quali sarebbero questi soprusi?
Qualcuno mi facesse un esempio di sopruso!
La consegna di rigore? Passata al chiuso come sostiene l'azzeccagarbugli del video?
Ma è solo un provvedimento scritto che può anche essere cancellato dopo un pò di tempo (se non ricordo male).
Il fatto di stare chiusi in caserma è una cosa che non accade da 40 anni!
Piuttosto, fino ad oggi i soprusi li ho visti subire solo dagli infingardi, dai ladri, dagli stupratori, dagli assassini (anche loro) e dagli spacciatori, tutti con la divisa e con la faccia di bronzo da voler pure passare da martiri.
Del resto, mi sembra che io ed altri colleghi scriviamo su questo forum lamentando tutto il lamentabile e rivelando cose che non andrebbero rivelate, eppure, NESSUNO dico NESSUNO dei vertici dell'Arma ci è mai venuto a dire qualcosa (e non sarebbe proibitivo rintracciarci).

lavinia
22-12-10, 21: 55
A dire il vero alcuni esagerano anche nel rivelare e lamentare... In ogni caso prima di arrivare alla consegna di rigore ce ne passa... E il fatto che tu non ne ricordi le modalità precise è indicativo, in positivo, che se una persona fa il proprio lavoro e lo fa bene senza lagnarsi ad ogni piè sospinto può arrivare a 46 anni e 27 anni di servizio e non avere mai avuto a che fare con denunce, sanzioni, richiami o cose del genere.

$tE
22-12-10, 23: 39
posso "combattere" e dire la mia fino a un certo punto, chiaro che tu avendo dalla tua la molta esperienza ne sai più di me e puoi permetterti di esprimerti al meglio e su più cose! ;) concludo dicendo che in ogni caso non posso che sperare che tutto vada alla meglio in generale, per tutti! . :)

Alex1990
23-12-10, 09: 34
Si è detto quindi che è vietato sia per quanto riguarda la P.d.S sia i CC appartenere ad un partito politico e fin qui mi sta bene.
Vorrei sapere allora, il signore intervistato per primo, Presidente del Consiglio Comunale di...non ricordo e l'Assessore a Roma.
Cioè scusate, dei militari che espletano funzioni politiche in enti locali ( nel video si sa il nome del partito del quale appartiene) vanno bene, iscritti a qualsivoglia partito no o che ricoprano ruoli di vertice come il poliziotto della Polstrada in Lombardia non vanno bene...e a quanto pare subiscono

Vorrei quindi chiedere, la questione di ineleggibilità e incompatibilità quando subentrano??

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Si è detto quindi che è vietato sia per quanto riguarda la P.d.S sia i CC appartenere ad un partito politico e fin qui mi sta bene.
Vorrei sapere allora, il signore intervistato per primo, Presidente del Consiglio Comunale di...non ricordo e l'Assessore a Roma.
Cioè scusate, dei militari che espletano funzioni politiche in enti locali ( nel video si sa il nome del partito del quale appartiene) vanno bene, iscritti a qualsivoglia partito no o che ricoprano ruoli di vertice come il poliziotto della Polstrada in Lombardia non vanno bene...e a quanto pare subiscono

Vorrei quindi chiedere, la questione di ineleggibilità e incompatibilità quando subentrano??

Shelter
23-12-10, 10: 05
Scusate ma non si capisce più niente... Max correggimi se sbaglio: io so che chiunque si può iscrivere ad un partito regolarmente istituito. Un militare non può formare un partito. Le limitazioni non esistono nell'iscrizione bensì nella partecipazione alle attività politiche: presenziare in borghese o qualora si voglia tentare una carica elettiva, chiedere l'aspettativa.

Chiedo: è giusto quello che scrivo?

Skywalker
23-12-10, 11: 18
Quello che c'è da chiedersi è: come mai chi si iscrive al partito mensionato nel video non riceve rogne mentre chi si iscrive al pds si?

39°corsoAS
23-12-10, 11: 41
Scusate ma non si capisce più niente... Max correggimi se sbaglio: io so che chiunque si può iscrivere ad un partito regolarmente istituito. Un militare non può formare un partito. Le limitazioni non esistono nell'iscrizione bensì nella partecipazione alle attività politiche: presenziare in borghese o qualora si voglia tentare una carica elettiva, chiedere l'aspettativa.

Chiedo: è giusto quello che scrivo?


L’art. 1483 del Codice dell’Ordinamento Militare Articolo disciplina proprio i rapporti tra la condizione militare e l’attività politica.
La normativa, nel rispetto dei principi costituzionali, dispone che le Forze Armate rimangano al di fuori delle competizioni politiche.
Al militare non è proibito esprimere le proprie idee politiche o di partecipare come
singolo alle scelte elettorali. E’ invece proibito svolgere attività politica come riunioni e manifestazioni politiche, associazioni, svolgere propaganda, ecc..
Bisogna leggere l’articolo in questione e richiami vari.

Alex1990
23-12-10, 11: 44
Quello che c'è da chiedersi è: come mai chi si iscrive al partito mensionato nel video non riceve rogne mentre chi si iscrive al pds si?

Esatto è qui che voglio arrivare...e conta pure che l'altro non solo è iscritto a quanto pare ma detiene pure una carica pubblica...

Raiden
23-12-10, 13: 07
Il punto sembra essere questo: assurdamente, i militari possono far parte di un partito, ma non di un sindacato.
Ora, capisco che l'idea di un "partito di militari" possa suonare non bene al ministero della Difesa e ai comandanti, che forse temono di perdere il controllo sui sottoposti, e magari di sentirsi dire "veniteci incontro su questioni che ci interessano, o il nostro partito si mette ad appoggiare altri partiti").
D'altra parte, possibile che i membri di un comparto essenziale come la sicurezza siano gli unici privi di un diritto, quello di riunione sindacale, tanto usato (e anche abusato) in Italia? A mio parere, un sindacato dei militari non potrebbe fare alcun danno, anche perchè i militari sono, per antonomasia, pronti all'obbedienza e al rispetto delle regole. Non credo che tale sindacato scenderebbe in piazza a fare scioperi generali per tanti motivi (come invece fanno altri, che sembrano conoscere più i propri diritti che i doveri), e se lo facesse, sarebbe per motivi seri, per richieste urgenti e importanti per il loro lavoro e, di riflesso, per la comunità.
Quindi, se si vuole evitare un partito dei militari, perchè non cambiare quella legge, e consentire loro di avere una voce per mezzo di un'associazione non partitica, ma sindacale?

AndreaZ91
23-12-10, 14: 07
Il punto sembra essere questo: assurdamente, i militari possono far parte di un partito, ma non di un sindacato.
Ora, capisco che l'idea di un "partito di militari" possa suonare non bene al ministero della Difesa e ai comandanti, che forse temono di perdere il controllo sui sottoposti, e magari di sentirsi dire "veniteci incontro su questioni che ci interessano, o il nostro partito si mette ad appoggiare altri partiti").
D'altra parte, possibile che i membri di un comparto essenziale come la sicurezza siano gli unici privi di un diritto, quello di riunione sindacale, tanto usato (e anche abusato) in Italia? A mio parere, un sindacato dei militari non potrebbe fare alcun danno, anche perchè i militari sono, per antonomasia, pronti all'obbedienza e al rispetto delle regole. Non credo che tale sindacato scenderebbe in piazza a fare scioperi generali per tanti motivi (come invece fanno altri, che sembrano conoscere più i propri diritti che i doveri), e se lo facesse, sarebbe per motivi seri, per richieste urgenti e importanti per il loro lavoro e, di riflesso, per la comunità.
Quindi, se si vuole evitare un partito dei militari, perchè non cambiare quella legge, e consentire loro di avere una voce per mezzo di un'associazione non partitica, ma sindacale?
Perchè ai piani alti le cose fanno comodo come sono.
Vedasi un famoso motto "Usi obbedir tacendo e tacendo morir".

valentina1991
23-12-10, 19: 52
Ecco gli ultimi vostri messaggi appoggiano in pieno la mia idea espressa inizialmente nel thread...

$tE
24-12-10, 16: 50
Perchè ai piani alti le cose fanno comodo come sono.
Vedasi un famoso motto "Usi obbedir tacendo e tacendo morir".
questa è la pura, vera, sporca verità...

Dr.Winters
26-12-10, 13: 15
Scusate l'intervento in una sezione nella quale, essendoci già validi colleghi dell'Arma che lo fanno efficacemente, lo faccio raramente.
Dunque.
Iscriversi o tanto meno formare un partito politico è cosa assolutamente vietata, non solo ai Militari ma anche a Noi della Polstato.
Manifestare liberi dal servizio questo no.
Lo si può fare e lo si fa.
In questi giorni lo si sta facendo abbastanza.
Ma sempre nei limiti consentiti dalle vigenti leggi.
Quindi il presunto partito indicato nel video, è solo una provocazione astratta e non certamente l'intenzione di formare
una formazione politica che non sarebbe mai ammessa.

scusami Franco, non entro nel merito dei militari, ma da noi ci si può iscrivere ad un partito e svolgere elettorato passivo...ovviamente posti in aspettativa.... dovrebbe esserci una circolare interna se non sbaglio...

Eli113
26-12-10, 14: 31
Si ma l'aspettativa e' di due anni al massimo e poi?

Dr.Winters
26-12-10, 17: 25
ok...ma qui si parla se vietato o meno...poi rientri in servizio e la richiedi! :D

nippol
30-12-10, 17: 32
ok...ma qui si parla se vietato o meno...poi rientri in servizio e la richiedi! :D

scusate se mi intrometto nella discussione ma ho letto cose presso che assurde riguardo hai cc e altre forze armate
vorrei solo dire che sono sempre e solo MILITARI e come tale ligi ad obbedire ed al dovere appoggiare un'idea politica (che vuol dire iscriversi ad un partito) nn lo ha mai proibito nessuno ma addirittira chiedere un partito fondato solo da militari e che oltre tutto in seguito fonderanno anche un sindacato che chiedera cosa? orari di lavoro piu flessibili di nn fare pattugliamento sotto la pioggia o alla marina di uscire in barca solo con il bel tempo e se queste richieste nn verranno esaudite? il colonnello darà l'ordine e il militare nn lo esegue tanto ce il sindacato co i diritti dei militari ma che assurdita é? e magari un giorno hahahaha( mi viene da ridere ) il partito scenderà in piazza per protestare con l'invio di truppe a l'estero e se nn rientrano chiedera hai militi di nn alsarsi dalla branda la mattina lo ripeto che assurdità!!!

purplehaze
30-12-10, 23: 52
scusate se mi intrometto nella discussione ma ho letto cose presso che assurde riguardo hai cc e altre forze armate
vorrei solo dire che sono sempre e solo MILITARI e come tale ligi ad obbedire ed al dovere appoggiare un'idea politica (che vuol dire iscriversi ad un partito) nn lo ha mai proibito nessuno ma addirittira chiedere un partito fondato solo da militari e che oltre tutto in seguito fonderanno anche un sindacato che chiedera cosa? orari di lavoro piu flessibili di nn fare pattugliamento sotto la pioggia o alla marina di uscire in barca solo con il bel tempo e se queste richieste nn verranno esaudite? il colonnello darà l'ordine e il militare nn lo esegue tanto ce il sindacato co i diritti dei militari ma che assurdita é? e magari un giorno hahahaha( mi viene da ridere ) il partito scenderà in piazza per protestare con l'invio di truppe a l'estero e se nn rientrano chiedera hai militi di nn alsarsi dalla branda la mattina lo ripeto che assurdità!!!

Ho come l'impressione che tu non sappia proprio di cosa parli, con tutto il rispetto...
Io sono un poliziotto, e alla domenica vado allo stadio con -5 gradi, prendo la pioggia, faccio 50 ore e passa di straordinario al mese non volontarie ma emergenti (perche' su strada non puoi smontare durante un intervento quando hai esaurito le 6 ore di servizio), sono tenuto ad obbedire agli ordini come i militari (ovvero solo se non manifestatamente reato), non posso scioperare ed ho un regolamento che e' molto simile a quello dei militari.
Cio' nonostante, se ci sono delle problematiche risolvibili per il benessere della truppa il sindacato se ne occupera', e ne giovano spesso anche i colleghi CC che sono militari ma dello stesso settore nostro. La disciplina dell'attivita' sindacale, caro amico, non e' come quella di una fabbrica o del privato, ma molto particolare.... e certe barbare condizioni mi sono reso conto che i militari stranieri non le vivono al contrario degli italiani. Da notare che comunque una specie di sindacato i militari gia' ce l'hanno anche se tu mi sa che non sai di che parlo... Ah, visto che ridi parlando di scendere in piazza, i sindacati di polizia l'hanno fatto (ovviamente liberi dal servizio e senza armi o divise), e spesso serve per muovere il governo a darci non solo soldi ma anche i MEZZI idonei per lavorare....
Quindi ti do due consigli se posso:
1)informati sulle rappresentanze sindacali delle forze armate e\o dell'ordine in italia e\o all'estero e su come si coniuga lo status all'attivita' sindacale
2)ripassa la lingua italiana:
-pressoche' va tutto attaccato e accentato
-si dice AI CC e non HAI CC (hai e' un verbo)
-usa la punteggiatura
-c'e' e non ce
-si dice "con i diritti" e non "co i diritti" come a Trastevere
-si dice all'estero e non a l'estero
-si dice "ai militi" e non "hai militi" per lo stesso motivo visto sopra
-alZarsi e non alSarsi

Saluti

bonovoxx
01-01-11, 20: 05
Credo che si è già detto tutto in questo post, ma la mia opinione volevo darla comunque.
Non vedo quale scandalo ci sia che un Militare non può formare un partito politico... Innanzi tutto, proprio a logica eh, mi sembra difficile inquadrare un carabiniere che si è fatto un mazzo cosi per perseguire una carriera difficile e con fortissimi valori e ideologie che spesso ti ripagano piu dello stipendio stesso...Finito a fare il politico. Oh poi ognuno è libero di fare ciò che vuole, quindi nessuno gli vieta di dimettersi e fare ciò che meglio crede ma di certo un uomo che indossa una divisa rappresenta non solo se stesso ma un intero corpo di stato (che siano cc, pds, gdf ecc ecc) e non può poi stare anche in piazza a esprimere propagandare determinate idee politiche e di conseguenza (come succede sempre da tutte le parti) criticarne altre. Un conto è parlarne con gli amici o i colleghi, un conto è cercare di convincere o invogliare il popolo a pensarla come te. E questo per un uomo che poi deve andare in Servizio e far rispettare la legge a TUTTI indiscriminatamente, sarebbe poco corretto e soprattutto coerente.

Per quanto riguarda i sindacati ci mancherebbe, i cc purtroppo non ne hanno di validi come la pds, ma alla fine mi sembra che la situazione non sia cosi irrimediabile, se pur qualche problemino ci sta, e lo testimonia la giusta manifestazione di cui parlava anche purplehaze qui sopra di me (non mi dilungo sui motivi che condivido della manifestazione perchè andrei off topic).

Concludendo.
Un cc ha il diritto di poter votare liberamente, parlare liberamente e svolgere tutti i diritti e i doveri di un normale cittadino SENZA alcuna LIMITAZIONE O PUNIZIONE. E" tanto mostruosa o apocalittica come situazione?

purplehaze
02-01-11, 00: 05
Infatti bonovoxx il mio discorso verteva sulla bonta' o meno dei sindacati (che per l'amico sopra ribadisco che hanno dinamiche diverse che quelli del privato), sui partiti politici in parte condivido... nel senso che penso che come cittadino un appartenente delle FF.OO. lo possa fare, ma non si possa legare qualunque ideologia a un corpo o parte di esso... Stesso penso per la magistratura, ma come sappiamo al suo interno ci sono le correnti, una delle quali dichiaratamente di una sponda (cosa c'entri la politica con giustizia, sport ecc... non si capisce..)....

bonovoxx
02-01-11, 01: 13
Esatto. Cosa c'entra la politica con la giustizia (nel suo toto perchè sono d'accordo con te che anche i magistrati non dovrebbero essere da meno) non si sà.
Cito il nome di un politico senza però entrere nel dettaglio in alcun modo, solo per fare l'esempio di come , nel caso uno per motivi inspiegabili decida di passare dall'essere poliziotto\magistrato a politico.
Di pietro. Se non erro era poliziotto, poi è diventato magistrato ed infine si è dimesso diventando politico a tempo pieno... Questo a dimostrare che nessuno schiavizza nessun poliziotto o carabiniere, si è sempre e comunque liberi di fare ciò che si crede.
Forse chi entra in un Corpo però dovrebbe avere le idee un pò piu chiare, perchè il passo fra l'essere un carabiniere che rischia la vita tutti i giorni in nome della garanzia della giustizia del cittadino e fare il politologo...ce ne passa!

(non parlo assolutamente di dipietro eh, era solo un esempio aperto e chiuso per la questione della libertà di scelta)

purplehaze
03-01-11, 08: 20
Eh ma mica sono pochi sai i casi di questo tipo... Serra, ex questore ora politico, Ascierto, ex maresciallo CC, l'ex comandante della Guardia di Finanza ecc ecc....

Futurocadetto
05-01-11, 23: 24
[...]
Manifestare liberi dal servizio questo no.
Lo si può fare e lo si fa.
In questi giorni lo si sta facendo abbastanza.
Ma sempre nei limiti consentiti dalle vigenti leggi.[...]

Beh, Franco, la storia insegna. Ci sono stati episodi che hanno dimostrato come, gli appartenenti alle forze militari dello Stato hanno contribuito nella lotta contro potere: a questo proposito rimando (o quantomeno è la mia opinione) a Giovanni Battista Oxilia, che fonda la Divisione Partigiana Garibaldi (e che successivamente continua tranquillamente la sua carriera militare), Giuseppe Cordero di Montezemolo e Filippo Caruso, che danno vita al Fronte Clandestino di Resistenza dei Carabinieri per fronteggiare la presenza nazista, e tanti altri che hanno addirittura sacrificato sé stessi per la libertà (anche politica) dell'Italia. Ovviamente tu hai ben sottolineato le parole "vigenti leggi", e i miei sono esempi un pò arcaici e che vanno contestualizzati in rapporto a quella che era la situazione del nostro bel Paese, ma allora ogni cosa andava trattata con forza, e si è visto come è risultato efficace tutto ciò: nel mondo della pseudopace in cui viviamo oggi, tutto questo non è possibile, ma credo che gli appartenenti alle FF.AA. e alle FF.OO. (considerati dal punto di vista di "cittadini" e non di "militari") abbiano i diritti di chiunque altro, e come chiunque altro molto spesso se li vedono calpestare, dunque, sempre come chiunque altro, hanno la possibilità di manifestare, di riunirsi in sindacati, dare vita magari a proteste proprie... Ma in fin dei conti non sarebbe giusto permettere loro di formare veri e propri partiti, innanzitutto per il semplice motivo che se fanno i militari, non possono fare i polici, ovvero, sono due mondi totalmente diversi, secondo me inconciliabili per vari fattori; poi, creare un partito significa candidarsi a delle elezioni, quindi in caso di vittoria (ma anche di sconfitta) percepiranno uno stipendio: questo quindi sarebbe un lavoro, e mi pare che i militari non possono esercitare secondi lavori (esempio: CC+medico, EI+commercialista, ecc.). Poi c'è da considerarsi l'inutilità della fondazione di un partito militare: sono benissimo validi i sindacati, a meno che non vi siano interessi "extra".
Infine, seppur non condividendo la linea politica dell'on. La Russa, apprezzo il suo gesto.

P.S.: 39°corsoAS, non prendertela, ma sono un liceale. Però non ho alcuna intenzione di trasformare l'Arma - o qualunque altro corpo - in un C.A.S., assolutamente. Anche se non sono un appartenente ai CC, tutto ciò che ho scritto è solo il mio pensiero a riguardo, che è scaturito dall'affermazione di FrancoDue (per chi non lo sapesse, mi sta molto a cuore la situazione delle Forze Armate nei riguardi delle rivolte e del mondo politico nel corso della storia). E mi scuso in anticipo con i moderatori nel caso in cui abbia divagato un pò troppo durante il mio discorso.

Saluti ;)

Fronz
06-01-11, 00: 59
A nessun dei presenti l'accostamento delle parole "partito" seguito dall'aggettivo "militare" suona quanto meno inquietante dal punto di vista liberal-democratico? I militari che son i primi servitori dello Stato che si fanno "partito" e dunque passan dal servizio alla collettività a quello della propria "parte" è un qualcosa che sia a livello di pensiero politico che di etica è quanto meno aberrante.

Futurocadetto
06-01-11, 12: 53
Esattamente. Quoto.

bonovoxx
08-01-11, 10: 39
A nessun dei presenti l'accostamento delle parole "partito" seguito dall'aggettivo "militare" suona quanto meno inquietante dal punto di vista liberal-democratico? I militari che son i primi servitori dello Stato che si fanno "partito" e dunque passan dal servizio alla collettività a quello della propria "parte" è un qualcosa che sia a livello di pensiero politico che di etica è quanto meno aberrante.

Ri-quoto e straconcordo.
Piu che militare l'accostamento carabiniere - politico mi fà raddrizzare i peli.

marcopastore
07-01-12, 13: 17
ragazzi un militare o un carabiniere puo tesserarsi? o rischia ancora di andare incontro a sanzioni? e nelle prossime elezioni saranno presenti?

wallestein
07-01-12, 22: 21
In tutta questa discussione ho visto solo molta ignoranza in materia anche da parte dei più anziani che dovrebbero conoscere bene quali sono i propri diritti ed i propri doveri.
Purtroppo nel comparto sicurezza e difesa la decima musa(ignoranza) la fa da padrona.

Per chiarire a tutti di cosa si sta parlando(diritti costituzionali) consiglierei a tutti di ripassare l'art. 49 e 98 della Costituzione e di leggere bene sia il Testo Unico che il Codice dell'Ordinamento militare che non vietano assolutamente per gli appartenenti alle 4 FF.AA di esercitare i propri diritti politici nelle forme e tempi previsti.
Quello che dice l'Avv. Carta, se permettete, è un tantino più avanti della masochista condizione a cui i superiori vogliono indurre l'inferiore, che bovinamente acconsente dietro una pseudo tutela di ideali che sono come l'oppio e che obnubilano il senso di giustizia a cui tutto il comparto si dovrebbe asservire.
Anche la Polizia di Stato ha gli stessi diritti politici degli appartenenti al comparto FF.AA, non c'è alcuna legge che glielo vieti, se non quelle medesime limitazioni confliggenti con la presenza in servizio e collegabili al proprio status.
Cioè fuori dal servizio ed in abiti civili, non rivolgendosi a personale in uniforme, si possono legittimamente esercitare i propri diritti politici e di espressione.
A ulteriore conferma, che confuta tutte le sciocchezze finora dette su questo post, allego l'ultima sentenza del Tar Umbria in merito.
Leggete gente e meditate:

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Umbria

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente
SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 146 del 2011, proposto da:
-------------, rappresentato e difeso dagli avv.ti Giorgio Carta e Giovanni Carta, con domicilio eletto presso ---------- in Perugia, via Serafino Siepi, 5;
contro
Ministero della Difesa, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato, anche domiciliataria per legge in Perugia, via degli Offici, 14;
per l'annullamento
- della determinazione n. 122/6 in data 5 febbraio 2011, con la quale il Comandante Interregionale Carabinieri Podgora ha rigettato il ricorso gerarchico proposto dal ricorrente avverso la determinazione n. 253/25-D in data 11 ottobre 2010, con la quale il Comandante del Comando Legione Carabinieri Umbria ha inflitto al ricorrente la sanzione di corpo della consegna di rigore di giorni cinque;
- per quanto possa occorrere, della nota del Gabinetto del Ministero della Difesa n. 1/28422/2.6.32/06ML in data 3 luglio 2009, nonché della nota del Comando Generale - I Reparto - SM - Ufficio Personale Marescialli, n. 920003-1/D-40-9 in data 31 luglio 2010;
- di tutti gli atti comunque connessi e conseguenti;

Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio del Ministero della Difesa;
Viste le memorie difensive;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 23 novembre 2011 il dott. Pierfrancesco Ungari e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

FATTO e DIRITTO
1. Il ricorrente, Carabiniere Scelto, in data 10 luglio 2010 informava i superiori di essere stato recentemente nominato segretario della Regione Umbria del Partito Sicurezza e Difesa.
Successivamente, ha comunicato di aver perduto detta carica e di aver assunto la carica di segretario per il Piemonte.
2. Con nota prot. 253/5-D in data 11 agosto 2010, il Comandante della Legione Carabinieri Umbria ha avviato nei suoi confronti un procedimento disciplinare.
Il procedimento si è concluso con la nota prot. 253/25-D in data 11 ottobre 2010, con la quale è stata inflitta al ricorrente la sanzione della consegna di rigore per cinque giorni.
Tanto, con la seguente motivazione: <<… iscrittosi al partito politico denominato “P.S.D. – Partito Operatori per la Sicurezza e Difesa – intraprendeva attività politica per il sodalizio medesimo informando per iscritto, ai sensi dell’art. 52 del R.D.M., il Comando di appartenenza e precisando che aveva assunto l’incarico di segretario del partito per la Regione Umbria. Con tale attività e per aver indetto una riunione regionale del P.S.D. – così come preannunciato sul portale del sito “web” del partito – ha leso il principio di estraneità delle Forze Armate dalle competizioni politiche, sancito dal 1° comma dell’art. 6 della legge 382/1978, in relazione all’art. 5, comma 2, della legge 382/1978. Tale condotta risulta contraria anche agli artt. 10 e 29 del R.D.M., configurando le fattispecie di cui ai nn. 3 e 10 dell’Allegato “C” al R.D.M. >>.
3. Il ricorrente ha proposto avverso la sanzione ricorso gerarchico, che però è stato rigettato con determinazione del Comandante del Comando Interregionale Carabinieri “Podgora” n. 122/6 in data 5 febbraio 2011, nella quale, tra l’altro, viene ribadita la riconducibilità dei comportamenti sanzionati alle predette disposizioni della disciplina militare.
4. Il ricorrente impugna detti provvedimenti (unitamente alla nota dell’Ufficio di Gabinetto del Ministero della difesa prot. 1/28411/2.6.32/06ML in data 3 luglio 2009, con cui è stata fornita un’interpretazione che supporta l’azione disciplinare).
Deduce (attraverso oltre 70 pagine di ricorso) articolate censure, che si compendiano nel prospettare – oltre al difetto di motivazione, alla disparità di trattamento rispetto all’attività politica svolta da altri appartenenti all’Arma e mai fatta oggetto di procedimenti disciplinari, ed alla incostituzionalità dell’articolo 66 del regolamento di disciplina militare in quanto contempla la sanzione della consegna di rigore, limitativa della libertà personale ed irrogabile senza alcun controllo del giudice, e quindi in contrasto con l’articolo 13 Cost. - la violazione degli articoli 49 e 98 Cost., degli articoli 5 e 6 della legge 382/1978, delle invocate disposizioni del regolamento di disciplina militare di cui al d.P.R. 585/1986, in quanto, a suo dire, l’ordinamento riconosce anche agli appartenenti alle Forze Armate il diritto di associarsi liberamente in partiti politici e di assumere nel loro ambito funzioni direttive, in mancanza di norme idonee a legittimare i limiti affermati con i provvedimenti impugnati.
5. Per l’Amministrazione resiste l’Avvocatura Distrettuale dello Stato, controdeducendo in modo articolato, ma con riferimento pressoché esclusivo alla portata applicativa delle disposizioni del d.lgs. 66/2010, che contiene oggi la disciplina della materia.
6. Il ricorso è fondato e deve pertanto essere accolto.
6.1. Com’è noto, la possibilità, prevista dall’articolo 98, comma terzo, Cost. – quale eccezione rispetto al principio sancito dall’articolo 49 Cost., secondo cui tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale - di stabilire con legge limitazioni al diritto d'iscriversi ai partiti politici per i militari di carriera in servizio attivo, non è stata realizzata in forma organica.
L’articolo 114 della legge 121/1981, nella dichiarata attesa di una disciplina organica attuativa dell’articolo 98, comma terzo, Cost., aveva previsto temporaneamente il divieto di iscrizione ai partiti politici per gli appartenenti a tutte le Forze di Polizia (nel novero delle quali, ai sensi dell’articolo 16, era ricompresa l’Arma dei Carabinieri, che peraltro ha collocazione autonoma nell’ambito del Ministero della difesa con rango di Forza Armata), per la durata di un anno, poi prorogata reiteratamente fino al 1990.
In seguito, detto divieto non è stato più espressamente riproposto.
6.2. Il Collegio osserva come, sia il ricorso, sia le difese dell’Amministrazione, dedichino molto spazio alle questioni di principio, nella prospettiva di ottenere una pronuncia utile a chiarire, in assenza di precedenti specifici, i numerosi aspetti di interesse generale sottesi alla controversia.
Tuttavia, non è compito del Tribunale approfondire le ragioni che renderebbero opportuna oppure sconsiglierebbero l’introduzione per i militari di un esplicito divieto di iscrizione ai partiti politici e di svolgimento di attività politica, e tanto meno operare una ponderazione comparativa tra i contrapposti interessi in gioco.
Al contrario, considerati i riflessi politici e sociali che inevitabilmente qualsiasi decisione in merito finisce con l’assumere, il Collegio ritiene di dover accordare preferenza ad un’interpretazione testuale e sistematica, anziché teleologica, delle disposizioni mediante le quali è stata data attuazione ai precetti costituzionali, sussistendo altrimenti il rischio che assumano una rilevanza impropria (sostanzialmente “normativa”) le opzioni soggettive dell’interprete.
6.3. Il nodo della controversia sta quindi nello stabilire se, nel diritto positivo applicabile alla controversia, sia ravvisabile un divieto di iscrizione e, a fortiori, di assunzione di cariche in seno ai partiti politici, nei confronti del personale delle Forze Armate.
L’Amministrazione sostiene che una norma avente tale portata applicativa possa trarsi dall’insieme delle disposizioni applicabili ai provvedimenti sanzionatori impugnati, così da legittimarne l’adozione.
L’attenzione deve essere rivolta – coerentemente, del resto, a quel che ha fatto l’Amministrazione in sede disciplinare - alla legge 382/1978, <<Norme di principio sulla disciplina militare>>, ed al “Regolamento di disciplina militare” approvato con il d.P.R. 545/1986. Infatti, il <<Codice dell’ordinamento militare>> di cui al d.lgs. 66/2010, che ha abrogato (articoli 2268 e 2269) dette normative, è entrato in vigore (articolo 2272) cinque mesi dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (avvenuta nel s.o. n. 84 dell’8 maggio 2010), vale a dire il 9 ottobre 2010, quindi in epoca successiva allo svolgimento dei comportamenti contestati al ricorrente e dello stesso procedimento disciplinare (conclusosi formalmente appena due giorni dopo detta data).
Secondo l’articolo 5, della legge 382/1978 <<I militari sono tenuti all'osservanza delle norme del regolamento di disciplina militare dal momento della incorporazione a quello della cessazione dal servizio attivo>> (comma 2) e <<Il regolamento di disciplina deve prevedere la sua applicazione nei confronti dei militari che si trovino in una delle seguenti condizioni: a) svolgono attività di servizio; b) sono in luoghi militari o comunque destinati al servizio; c) indossano l'uniforme; d) si qualificano, in relazione ai compiti di servizio, come militari o si rivolgono ad altri militari in divisa o che si qualificano come tali. >> (comma 3), mentre <<Quando non ricorrono le suddette condizioni, i militari devono essere comunque tenuti all'osservanza delle disposizioni del regolamento di disciplina militare che concernono i doveri attinenti al giuramento prestato, al grado, alla tutela del segreto e al dovuto riserbo sulle questioni militari, in conformità alle vigenti disposizioni di legge.>> (comma 4).
Secondo l’articolo 6 <<Le Forze armate debbono in ogni circostanza mantenersi al di fuori delle competizioni politiche>> (comma 1), e <<Ai militari che si trovano nelle condizioni previste dal terzo comma dell'articolo 5 è fatto divieto di partecipare a riunioni e manifestazioni di partiti, associazioni e organizzazioni politiche, nonché di svolgere propaganda a favore o contro partiti, associazioni, organizzazioni politiche o candidati ad elezioni politiche ed amministrative. >> (comma 2), mentre <<I militari candidati ad elezioni politiche o amministrative possono svolgere liberamente attività politica e di propaganda al di fuori dell'ambiente militare e in abito civile. Essi sono posti in licenza speciale per la durata della campagna elettorale. >> (comma 3).
Il principio di estraneità delle Forze Armate alle competizioni politiche, sancito dal comma 1 dell’articolo 6, non può essere inteso estensivamente, come riferibile anche ai comportamenti tenuti da ciascun singolo appartenente. Altrimenti – a parte la evidente difficoltà di ritenere che i comportamenti dei singoli siano in grado di “impegnare”, o possano di per sé risultare rappresentativi di un orientamento dell’insieme dell’Istituzione cui appartengono - non vi sarebbe stato bisogno di precisare, al comma 2, il divieto di svolgere attività politica per i (singoli) “militari”.
D’altra parte, detto divieto espresso è univocamente limitato a coloro i quali si trovino nelle condizioni previste dal comma 3 dell’articolo 5, e quindi non a tutti i militari, comunque soggetti alle disposizioni di disciplina del settore.
Nel caso in esame, è pacifico che i comportamenti contestati al ricorrente non siano in alcun modo riconducibili alle condizioni, di luogo, di tempo o modali, considerate dalla predetta disposizione: il ricorrente si è iscritto ad un partito, ed ha svolto attività politica assumendo cariche direttive e partecipando a manifestazioni politiche, ma ciò – stando a quello che risulta dagli atti - non durante l’attività di servizio, né in luoghi a ciò destinati, né indossando l’uniforme o qualificandosi in relazione all’attività di servizio come militare o rivolgendosi ad altri militari in divisa o qualificatisi come tali.
Il comma 4 dell’articolo 5, se pure indica – attraverso il richiamo dei doveri individuati nel regolamento di disciplina - principi generali utili alla qualificazione di comportamenti non espressamente considerati dalle norme, non può di per sé allargare l’ambito dei comportamenti sanzionabili, rendendo vietato un comportamento che, implicitamente, risulta lecito alla luce del testo del comma precedente.
Né un autonomo fondamento valido per la contestazione appare rinvenibile nelle disposizioni del Regolamento di disciplina militare, in quanto il Regolamento, ai sensi dell’articolo 8, dello stesso d.P.R. 545/1986, << … si applica nei limiti disposti dai commi secondo, terzo e quarto dell'art. 5 della legge di principio sulla disciplina militare. >>, vale a dire nel solco delle fattispecie considerate rilevanti a livello legislativo – trattandosi di materia coperta da riserva di legge.
L’articolo 10, comma 2, infatti, nell’indicare i <<Doveri attinenti al grado>>, afferma che il militare << … deve astenersi, anche fuori servizio, da comportamenti che possano comunque condizionare l'esercizio delle sue funzioni, ledere il prestigio dell'istituzione cui appartiene e pregiudicare l'estraneità delle Forze armate come tali alle competizioni politiche, fatto salvo quanto stabilito dal successivo art. 29. >>, ed il riferimento al principio di estraneità alle competizioni politiche delle Forze Armate, “come tali” considerate, conferma che il comportamento di attività politica e partitica del singolo non può automaticamente rilevare ai fini della violazione del principio, se non qualora sia corredato da un esplicito intento e da un’oggettiva valenza rappresentativi dell’Istituzione di appartenenza - nel senso, cioè, di voler far politica attiva nel nome (oltre che nell’interesse) dell’Istituzione Forze Armate, vale a dire ponendo in essere una o più delle condizioni contemplate dall’articolo 5, comma 3, della legge 382/1978.
L’articolo 29 (<<Diritti politici>>), poi, ribadisce il principio secondo cui <<L'esercizio dei diritti politici spetta ai militari nei limiti e con le modalità previste dalla legge di principio sulla disciplina militare nonché dalle altre disposizioni di legge vigenti>>, così rinviando alle disposizioni di legge l’individuazione delle fattispecie dei diritti (compresi quelli politici) riconosciuti, direttamente ovvero indirettamente (vale a dire attraverso l’individuazione dei divieti che li limitano, come nel caso dell’articolo 5, comma 3, suddetto).
La riprova della non riconducibilità dei comportamenti contestati al ricorrente alle fattispecie disciplinarmente rilevanti vigenti prima del Codice di cui al d.lgs. 66/2010, sta nell’elencazione dei comportamenti sanzionabili, contenuta nell’Allegato C del Regolamento.
La consegna di rigore, di cui all’articolo 65, (per quanto concerne le ipotesi contestate al ricorrente), viene correlata al <<Comportamento lesivo del principio della estraneità delle Forze Armate alle competizioni politiche (art. 29). >> - n. 9 – ed alla <<Partecipazione a riunioni o manifestazioni di partiti, associazioni e organizzazioni politiche o svolgimento di propaganda a favore o contro partiti, associazioni politiche o candidati ad elezioni politiche ed amministrative, condizioni indicate nell’art. 8 del presente ordinamento (articoli 8 e 29). >> - n. 10 dell’elenco - confermando l’imprescindibile collegamento delle previsioni regolamentari con le condizioni specifiche previste dall’articolo 5, commi 2, 3 e 4, della legge 382/1978.
6.4. In conclusione, il Collegio ritiene che le disposizioni concretamente applicabili ed individuate nel provvedimento impugnato non consentano di sanzionare i comportamenti contestati al ricorrente.
Infatti, le limitazioni all’esercizio di attività politica da parte del personale militare, ivi contemplate, non riguardano direttamente il diritto di iscrizione ai partiti o le attività che possono essere svolte all’interno di essi, bensì mirano a separare l’attività di servizio da quella politica, consentita (oltre che in conseguenza delle candidature alle elezioni politiche ed amministrative, in relazione alle quali il rapporto di servizio è sospeso) se svolta a titolo personale e fuori dalle condizioni espressamente individuate dalla legge (quali indici presuntivi di collegamento dell’attività politica del singolo militare con le Forze Armate, come tali).
Ogni comportamento non considerato da dette limitazioni, deve ritenersi consentito, qualora (lo ricordava anche l’articolo 3, comma 1, della legge 382/1978) costituisca un diritto costituzionalmente riconosciuto a tutti i cittadini, così come affermato per la partecipazione all’attività politica dall’articolo 49 Cost..
Quanto esposto non significa che oggi, alla luce della formulazione degli articoli 1350 e 1483 del Codice dell’ordinamento militare di cui al d.lgs. 66/2010, che presenta diversità rispetto a quella degli articoli 5 e 6 della legge 382/1978, non possa giungersi a conclusioni diverse.
6.5. La fondatezza del principale ordine di censure, esime il Collegio dall’esaminare quelle incentrate sulla disparità di trattamento (la cui valutazione, peraltro, richiederebbe approfondimenti istruttori in ordine ai comportamenti di propaganda politica tenuti da altri militari indicati nel ricorso); mentre la questione di costituzionalità dell’articolo 66 del Regolamento di disciplina militare risulta, a questo punto, irrilevante.
Dall’accoglimento del ricorso deriva l’annullamento dei provvedimenti sanzionatori impugnati.
7. Le spese seguono la soccombenza e vengono liquidate come da dispositivo.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Umbria, definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie, nei sensi indicati in parte motiva e, per l’effetto, annulla i provvedimenti sanzionatori impugnati.
Condanna l’Amministrazione al pagamento in favore del ricorrente della somma di euro 2.000,00 (duemila/00), oltre agli accessori di legge, per spese di giudizio.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Perugia nella camera di consiglio del giorno 23 novembre 2011 con l'intervento dei magistrati:
Cesare Lamberti, Presidente
Carlo Luigi Cardoni, Consigliere
Pierfrancesco Ungari, Consigliere, Estensore


L'ESTENSORE IL PRESIDENTE





DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 22/12/2011
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

kirkcap
29-01-12, 09: 52
usi ubbidir tacendo e tacendo morir

eliapanc
19-07-13, 21: 47
scusate se mi intrometto, so che non c'entra nulla col argomento in questione; ricordo vagamente il giornale, per colpa della crisi hanno tagliato gli stipendi ai cc, non
vi sembra ingiusto?

mib
31-07-13, 23: 42
Io sapevo che i militari non possono fondare un partito o aderire a un partito preesistente. Dove mi sono perso?