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Visualizza Versione Completa : Atei ritornati credenti



Vamir
21-06-10, 19: 33
Secondo voi, è possibile che un ateo, senza essere influenzato da nessuno, cioè per conto suo, ritrovi la fede in Dio?

Marilena
22-06-10, 12: 34
se un ateo ritrovasse la fede in Dio, un minimo di influenza esterna ci deve essere! per influenza esterna non parlo delle persone che lo circondano, quanto piuttosto di accadimenti che in qualche modo possono influire.
Cioè se sei ateo o non hai mai avuto la fede, o l'hai persa quindi se la ritrovi secondo me è perchè hai avuto un'influenza esterna quindi la mia risposta alla tua domanda è: no, un ateo non può ritrovare la fede se non con in contibuto di fatti esterni a sè stessi

Erode
22-06-10, 21: 25
Secondo voi, è possibile che un ateo, senza essere influenzato da nessuno, cioè per conto suo, ritrovi la fede in Dio?

Certo! E' possibilissimo...basta essere sufficientemente umili o scientifici da rimettere sempre in discussione le proprie credenze....
se un ateo ritrovasse la fede in Dio, un minimo di influenza esterna ci deve essere! per influenza esterna non parlo delle persone che lo circondano, quanto piuttosto di accadimenti che in qualche modo possono influire.
Cioè se sei ateo o non hai mai avuto la fede, o l'hai persa quindi se la ritrovi secondo me è perchè hai avuto un'influenza esterna quindi la mia risposta alla tua domanda è: no, un ateo non può ritrovare la fede se non con in contibuto di fatti esterni a sè stessi

la questione secondo me non è l'influenza dell'esterno, uno stesso avvenimento si può vedere come meglio confà alle credenze che si hanno, il discorso è nell'avere la mente aperta a mettere in discussione continuamente le proprie certezze.
Per farti un esempio chi crede negli UFO appena vede un oggetto nel cielo dirà che sono gli alieni, mentre chi non ci crede lo ignorerà, poi c'è quella categoria di persone che cercherà di capire se quell'oggetto è un ufo realmente o se magari è un aliante visto da una prospettiva particolare o cose simili.

basilischio
23-06-10, 14: 17
Secondo voi, è possibile che un ateo, senza essere influenzato da nessuno, cioè per conto suo, ritrovi la fede in Dio?

Tutto è possibile e non c'è un motivo ben definito ma un'infinità di motivi che possono partare una persona a farsi delle domande, le più disparate e da quelle arrivare ad una conclusione.

A volte ci può essere una "situazione" scatenante che ti porta a riflettere e a iniziare una ricerca. Una ricerca che non sai nemmeno tu cosa ti farà trovare.
Conosco persone hanno trovato la fede dopo aver subito un grave incidente, dopo la morte di un congiunto, dopo la nasciata di un figlio, dopo mesi di coma, dopo aver provato di tutto di più, dopo aver avuto successo, denaro ecc...

La fede è un dono riservato da Dio a tutti, nessuno escluso. C'è chi lo accetta, c'è chi lo rifiuta. Avere fede non dipende da Dio ma da ciascuno di noi. Siamo noi che accettiamo o rifiutiamo quel dono, o come spesso accade, non ci interessa e quindi..... chi se ne frega....

Marilena
23-06-10, 15: 42
A volte ci può essere una "situazione" scatenante che ti porta a riflettere e a iniziare una ricerca. Una ricerca che non sai nemmeno tu cosa ti farà trovare.
Conosco persone hanno trovato la fede dopo aver subito un grave incidente, dopo la morte di un congiunto, dopo la nasciata di un figlio, dopo mesi di coma, dopo aver provato di tutto di più, dopo aver avuto successo, denaro ecc...


è esattamente quello che intendevo dire per "influenze esterne" :)

basilischio
23-06-10, 17: 11
se un ateo ritrovasse la fede in Dio, un minimo di influenza esterna ci deve essere! per influenza esterna non parlo delle persone che lo circondano, quanto piuttosto di accadimenti che in qualche modo possono influire.
Cioè se sei ateo o non hai mai avuto la fede, o l'hai persa quindi se la ritrovi secondo me è perchè hai avuto un'influenza esterna quindi la mia risposta alla tua domanda è: no, un ateo non può ritrovare la fede se non con in contibuto di fatti esterni a sè stessi

è esattamente quello che intendevo dire per "influenze esterne" :)

Non mi pare di essermi espresso in modo così assoluto. Ho scritto "Avolte ci può essere una situazione scatenente...."; a volte vuol dire che è possibile ma non necessaria.
Un individuo, si presuppone pensante, può ad un certo punto della sua vita domandarsi il perchè della vita e di tutto ciò che lo circonda, che non è poco, se si considera l'immensità dell'universo e dalla molteplicità delle cose in esso contenute, dalla infinitesimamente piccola a quella grande. Delle regole che lo governano in modo così perfetto. Anche questo può essere un "fattore scatenente", ma a differenza di quelli citati in precedenza scaturisce da dentro l'individuo e non da una situazione derivata dalla vita quotidiana.

Marilena
23-06-10, 21: 39
Non mi pare di essermi espresso in modo così assoluto. Ho scritto "Avolte ci può essere una situazione scatenente...."; a volte vuol dire che è possibile ma non necessaria.
Un individuo, si presuppone pensante, può ad un certo punto della sua vita domandarsi il perchè della vita e di tutto ciò che lo circonda, che non è poco, se si considera l'immensità dell'universo e dalla molteplicità delle cose in esso contenute, dalla infinitesimamente piccola a quella grande. Delle regole che lo governano in modo così perfetto. Anche questo può essere un "fattore scatenente", ma a differenza di quelli citati in precedenza scaturisce da dentro l'individuo e non da una situazione derivata dalla vita quotidiana.

aspetta non mi sono spiegata bene evidentemente. Indubbiamente mi sono espressa in termini assoluti, nel senso che secondo me un ateo ritrova la fede SOLO con l'influenza di situazioni esterne e effettivamente può anche esserci la circostanza in cui un ateo ritrovi la fede semplicemente domandandosi il perchè della sua esistenza; io con il mio intervento volevo solo chiarire ciò che intendevo per influenza esterna (tipo morte di un congiunto, nascita di un figlio, mesi di coma...) dato che forse dal post precedente poteva risultare non troppo chiaro.
Non ho detto "è esattamente quello che intendevo io", ma solo "è esattamente quello che intendevo io per influenze esterne"...

Ermesgdf
01-07-10, 17: 29
Secondo me è possibile che un ateo ritrovi la fede in Dio. A volte queste persone si professano atee perchè non si sono mai accostate realmente alla nostra religione e non vedono ciò che i credenti praticanti e non, invece vedono. Loro come valore assoluto vedono la ragione come unica via di realizzazione di benessere psico-fisico, però molti si accorgono che magari quella partecipazione spirituale più attiva li rende più completi interiormente. Io la penso così, perchè l'esercizio della preghiera ti fa sentire più vicino a Dio anche se in quel momento si può avere una visione mistica semplice ma la sua vicinanza mi rende più forte.

basilischio
01-07-10, 22: 49
Molti si dichiarano atei perche non credono nelle nelle istituzioni come la chiesa, senza tenere conto della netta differenza che c'è fra un'istituzione e Dio.
Altri prendono a scusa i "peccati"della chiesa per non affrontare le Verità del Vangelo, confondendo, anche in questo caso, ciò che è umano e ciò che è divino.
La sequela di Cristo è una faccenda molto scomoda, anzi scomodissima per chi pensa solo ai propri interessi.

Raiden
01-07-10, 23: 06
Da ateo faccio fatica a immaginare di convertirmi, di iniziare a credere. Non c'entrano i peccati della chiesa e i suoi comportamenti sbagliati.
Il fatto è che non riesco proprio a crederci davvero, a sentire dentro di me che credo fermamente in Dio e in tutto il resto.
E per favore non iniziate a dire che gli atei sono tali perchè pazzi, stolti o "per partito preso": credo sia una differenza di mentalità, nient'altro.

basilischio
01-07-10, 23: 20
Da ateo faccio fatica a immaginare di convertirmi, di iniziare a credere. Non c'entrano i peccati della chiesa e i suoi comportamenti sbagliati.
Il fatto è che non riesco proprio a crederci davvero, a sentire dentro di me che credo fermamente in Dio e in tutto il resto.
E per favore non iniziate a dire che gli atei sono tali perchè pazzi, stolti o "per partito preso": credo sia una differenza di mentalità, nient'altro.

Ogni individuo è unico come la sua storia e la sua vita quindi rispetto ad ogni singolo individuo, ogni generalizzazione è inappropriata.
Le mie affermazioni nel post precedente, sono molto ma molto generali e prendono spunto da discorsi fatti sul forum e nella vita comune. Si nota proprio che la "decisione" di essere ateo è presa per una errata interpretazione della chiasa in rapporto con Dio o da incongruenze che ci sono fra l'atteggiamento di alcuni componenti la chiesa con il messaggio evangelico.
Il fatto di essere ateo dipende moto anche dall'attenzione che uno pone sul significato della propria esistenza e su tutto ciò che ci circonda. Se uno parte con la convinzione: "non mi interessa", non riuscirà mai ad avere una risposta. La base essenziale è la ricerca personale ad esempio su cosa è il bene e cosa è il male. Come mai questa etica invece di un'altra? Perchè in ogni cultura o popolo, a prescindere dalla religione, c'è la percezione del bene e del male. Il fatto che è sbagliato uccidere un proprio simile è insito in ogni essere umano a meno che non ci siano deviazioni dovute a culture arcaiche non ben delineate.