Avktrom
18-06-10, 23: 42
Vorrei porre all'attenzione di tutti coloro che frequentano questo bellissimo forum una notizia giuntami alle orecchie pochi giorni fa e che trovo a dir poco agghiacciante, cosi come il fatto che ancora su nessun giornale (cartaceo o televisivo) o programma televisivo se ne sia fatto cenno.
Questo lo stralcio tratto dalla rubrica "passaparola" di Marco Travaglio che so che anche tanti di voi seguono:
Intanto vi segnalo una notizia che sicuramente il popolo di Internet forse ha orecchiato e cioè che una settimana fa il Senato ha approvato nel pacchetto sicurezza, uno dei tanti, un emendamento del Senatore Giampiero Dalia, Udc, Art. 50 bis, repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo Internet, questa settimana il testo approda alla Camera e questo articolo è il N. 60. Il Senatore non fa parte della maggioranza di governo, ma la maggioranza del centro-destra è stata ben felice di approvare il suo emendamento perché quando si tratta di comprimere la libertà, soprattutto in rete, il trasversalismo abbonda più ancora che sul resto. In base a questo emendamento, se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire a una qualche legge che ritiene ingiusta, e non ce ne manca l’occasione, ne vediamo approvare uno al giorno, abbiamo addirittura la legge sulle intercettazioni che noi abbiamo già detto da diversi mesi che violeremo, inviteremo i colleghi a violare per garantire ai cittadini l’informazione, quindi noi facciamo apologia e istigazione a violare delle leggi ingiuste come obiezione di coscienza. Naturalmente, non stiamo parlando di istigare qualcuno a sparare o a andare a rubare o a commettere dei reati contro delle altre persone, stiamo parlando di disobbedienza civile per dare più informazioni anche quando ci sarà vietato darle.
Questo, che naturalmente poi non si sa bene se non sconfini addirittura nel diritto di critica di una legge ingiusta, sarà sanzionato con il blocco dei blog o dei siti: i provider avranno l’obbligo di bloccare i blog e i siti che faranno questa attività eversiva di istigare a non rispettare una legge ingiusta, questo provvedimento, leggo dal sito perlapace.it coordinamento per gli enti locali per la pace e i diritti umani, questo provvedimento può fare oscurare la visibilità di un sito in Italia ovunque si trovi anche se all’estero, basta che il Ministero dell’interno disponga con un proprio decreto l’interruzione dell’attività del blogger ordinandone il blocco ai fornitori di connettività alla rete Internet, l’attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro 24 ore, pena per il provider sanzioni da 50 mila a 250 mila Euro.
Per i blogger è previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre a una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni per l’istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all’odio tra le classi sociali. Morale: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la casta e per il potere, in pratica sarà possibile bloccare in Italia, come già in Iran, in Birmania e in Cina Facebook, You Tube e la rete da tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l’unica informazione non condizionata o censurata, questo scrivono in questo sito: l’Italia è l’unico paese al mondo in una cui una media company e cioè Mediaset ha citato You Tube per danni chiedendo 500 milioni di Euro di risarcimento, con questa legge nulla sarà più ostacolo anche in termini preventivi, dopo la proposta di legge Cassinelli e l’istituzione di una Commissione contro la pirateria digitale multimediale che tra meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al pacchetto sicurezza di fatto rende esplicito il progetto del governo di normalizzare con leggi repressive Internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni che finora non riusciva a dominare.
Mentre negli Stati Uniti Obama ha vinto le elezioni grazie a Internet, l’Italia prende a modello la Cina, la Birmania e l’Iran. Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati la rivista specializzata Punto informatico e il blog di Grillo, fatela girare il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c’è libera informazione e diritto di critica, la democrazia diventa un concetto vuoto.
Questo vi dovevo, so che chi segue con attenzione il blog di Grillo di questo emendamento aveva già sentito parlare, sappiate che è passato al Senato e adesso rischia di passare alla Camera.
Per chi fosse interessato il link è questo:
http://www.beppegrillo.it/2010/06/passaparola_lun_67.html#*p1*
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Per quanto mi riguardo sono shoccato.
Al di la dello schieramento politico che uno possa avere credo che se un simile decreto (già passato in senato) dovesse essere approvato sarebbe un grandissimo passo indietro per il nostro bellissimo paese.
Questo lo stralcio tratto dalla rubrica "passaparola" di Marco Travaglio che so che anche tanti di voi seguono:
Intanto vi segnalo una notizia che sicuramente il popolo di Internet forse ha orecchiato e cioè che una settimana fa il Senato ha approvato nel pacchetto sicurezza, uno dei tanti, un emendamento del Senatore Giampiero Dalia, Udc, Art. 50 bis, repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo Internet, questa settimana il testo approda alla Camera e questo articolo è il N. 60. Il Senatore non fa parte della maggioranza di governo, ma la maggioranza del centro-destra è stata ben felice di approvare il suo emendamento perché quando si tratta di comprimere la libertà, soprattutto in rete, il trasversalismo abbonda più ancora che sul resto. In base a questo emendamento, se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire a una qualche legge che ritiene ingiusta, e non ce ne manca l’occasione, ne vediamo approvare uno al giorno, abbiamo addirittura la legge sulle intercettazioni che noi abbiamo già detto da diversi mesi che violeremo, inviteremo i colleghi a violare per garantire ai cittadini l’informazione, quindi noi facciamo apologia e istigazione a violare delle leggi ingiuste come obiezione di coscienza. Naturalmente, non stiamo parlando di istigare qualcuno a sparare o a andare a rubare o a commettere dei reati contro delle altre persone, stiamo parlando di disobbedienza civile per dare più informazioni anche quando ci sarà vietato darle.
Questo, che naturalmente poi non si sa bene se non sconfini addirittura nel diritto di critica di una legge ingiusta, sarà sanzionato con il blocco dei blog o dei siti: i provider avranno l’obbligo di bloccare i blog e i siti che faranno questa attività eversiva di istigare a non rispettare una legge ingiusta, questo provvedimento, leggo dal sito perlapace.it coordinamento per gli enti locali per la pace e i diritti umani, questo provvedimento può fare oscurare la visibilità di un sito in Italia ovunque si trovi anche se all’estero, basta che il Ministero dell’interno disponga con un proprio decreto l’interruzione dell’attività del blogger ordinandone il blocco ai fornitori di connettività alla rete Internet, l’attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro 24 ore, pena per il provider sanzioni da 50 mila a 250 mila Euro.
Per i blogger è previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre a una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni per l’istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all’odio tra le classi sociali. Morale: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la casta e per il potere, in pratica sarà possibile bloccare in Italia, come già in Iran, in Birmania e in Cina Facebook, You Tube e la rete da tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l’unica informazione non condizionata o censurata, questo scrivono in questo sito: l’Italia è l’unico paese al mondo in una cui una media company e cioè Mediaset ha citato You Tube per danni chiedendo 500 milioni di Euro di risarcimento, con questa legge nulla sarà più ostacolo anche in termini preventivi, dopo la proposta di legge Cassinelli e l’istituzione di una Commissione contro la pirateria digitale multimediale che tra meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al pacchetto sicurezza di fatto rende esplicito il progetto del governo di normalizzare con leggi repressive Internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni che finora non riusciva a dominare.
Mentre negli Stati Uniti Obama ha vinto le elezioni grazie a Internet, l’Italia prende a modello la Cina, la Birmania e l’Iran. Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati la rivista specializzata Punto informatico e il blog di Grillo, fatela girare il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c’è libera informazione e diritto di critica, la democrazia diventa un concetto vuoto.
Questo vi dovevo, so che chi segue con attenzione il blog di Grillo di questo emendamento aveva già sentito parlare, sappiate che è passato al Senato e adesso rischia di passare alla Camera.
Per chi fosse interessato il link è questo:
http://www.beppegrillo.it/2010/06/passaparola_lun_67.html#*p1*
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Per quanto mi riguardo sono shoccato.
Al di la dello schieramento politico che uno possa avere credo che se un simile decreto (già passato in senato) dovesse essere approvato sarebbe un grandissimo passo indietro per il nostro bellissimo paese.