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Visualizza Versione Completa : Paramedici



NickUSMC
17-06-10, 00: 14
Ci potrà mai essere una possibilità remota che si introducano i paramedici sulle ambulanze come negli USA?

Gabrielele
17-06-10, 07: 01
Scusate esattamente chi sono i paramedici? Forse si intende gli operatori socio sanitari cosiddetti OSS?

orzocco
17-06-10, 07: 10
In Italia la figura del paramedico, erroneamente attribuita al personale sanitario non medico, in primis all'infermiere, non esiste, trattasi di importazione di termine anglosassone, come tanti altri del resto, nella nostra lingua.
P.S. a noi infermieri quel termine ci è sempre stato un po, molto, sulle OO, visto che non ci consideriamo i "para" di nessuno.

mattia580
17-06-10, 09: 23
Con il termine paramedico si tende ad indicare diverse categorie di personale professionista sanitario.

In Italia, attualmente la figura del paramedico come intesa in altre nazioni quali gli Stati Uniti, il Regno Unito e l'Australia (per citarne alcuni) non esiste. Definire il professionista infermiere, fisioterapista, etc. come "paramedico" è un errore. La figura del paramedico è una figura tecnica non formata all'interno di un corso universitario in Italia. Viene considerato altresì errore, definire il Soccorritore Esecutore 118 (di qualsiasi ente: Croce Rossa, Croce Bianca, ANPAs, etc) come paramedico.

La figura italiana del soccorritore 118 è equiparabile alla figura anglosassone dell'Emergency Medical Techincian (EMT) di livello Base (B), quindi identificabile con la sigla EMT-B.

I paramedici (EMT-Paramedic, o EMT-P) hanno una competenza molto maggiore dell'EMT-B e frequentano corsi in genere della durata di 1500 ore (contro le 4500 del corso di laurea per infermieri) nei quali acquisicono competenze nel ALS, PHTLS con manovre specifiche di questi protocolli quali: intubazione endotracheale (per via orale e nasofaringea), utilizzo di dispositivi sopraglottici per la ventilazione invasiva, utilizzo di dispositivi per il posizionamento di una via intraossea (EZ-IO). Questo oltre, naturalmente, al posizionamento di accessi venosi per via periferica, all'utilizzo del defibrillatore manuale.

Il paramedico è autorizzato alla somministrazione autonoma di farmaci cardiovascolari e, in generale, "salva vita" solo sulla base di quanto previsto da protocolli per l'emergenza extraospedaliera redatti e validati a livello nazionale e/o internazionale in riferimento alle Linee Guida in materia .

Il personale paramedico può prestare servizio sulle seguenti unità: Ambulanze ALS oppure Unità Leggere Veloci (Fast Response Unit), esistenti anche in Italia come Veicoli Leggeri Veloci, o VLV, ma classificate come automediche (con equipaggio medico anestesista rianimatore, infermiere proveniente dall'area critica ospedaliera con almeno 2-3 anni di esperienza clinica). Altro tipo di VLV sono le autoinfermieristiche, che recano a bordo due infermieri di area critica. A seconda della realtà territoriale italiana, può essere presente (sia sull'automedica che sull'autoinfermieristica) un soccorritore esecutore 118 con ruolo di autista. Qualora fosse assente, il suo compito viene espletato dall'infermiere di bordo (sia sull'automedica che sull'autoinfermieristica). Abbiamo, infine, il servizio di Elisoccorso (HEMS, Helicopter Emergency Medical Service) e motociclette allestite con il materiale per l'emergenza sanitaria.



Fonte: wikipedia

ranabona
17-06-10, 11: 35
difficile, a parer mio.
Noi soccorritori, tra tutte le associazioni e pubbliche assistenze, credo che superiamo il centinaio di migliaia di unità. La stragrande maggioranza opera, dopo aver conseguito una certificazione dal 118, in modo gratuito. In questo modo noi abbiamo un ottimo sistema sanitario d'emergenza (per incidenti di lieve entità ogni squadra tra i più esperti o meno riesce a condurre ottimamente il soccorso, in casi gravi siamo in appoggio ai medici e infermieri) senza altissimi costi e molto capillare nel territorio.
Con l'introduzione della figura del paramedico, che da quel che ho capito è un soccorritore con intrusioni nel ALS, lo stato dovrebbe modificare enormemente il proprio sistema. In primis, una figura del genere bisogna pagarla, e non credo che uno che ti fa 1500h di corso paramedico lo paghi 800 euro e precario. Lo stato dovrà farsi carico poi di tutte le spese accessorie (ovviamente se i paramedici non appartengono alle cri-p.a-mise), costi e infortuni, limitazioni lavorative e sindacali. In più la figura dal punto di vista legale come la inquadriamo? o si farà come al solito "lavoro a tutto campo con piccola copertura dalla legge"?
Da avere 100000 soccorritori ne spunteranno 8000 a pagamento, nelle migliori ipotesi...

GI@GIO
17-06-10, 18: 43
Prima pensiamo a riconoscere la figura dell'autista soccorritore ( di chi lo fa per mestiere, e non come passatempo), poi si vedrà... La creazione della figura del paramedico è secondaria e a mio avviso creerebbe parecchia confusione. Vanno benissimo il medico e l'infermiere. Se io avessi voluto intubare, usare l'intraossea o prendere genericamente degli accessi venosi, avrei scelto le altre due professioni.

orzocco
17-06-10, 19: 30
E comunque, qualora "inventassero" la figura dell'anglosassone "Paramedic" anche nel nostro paese, sicuramente diverrà una specializzazione infermieristica, in quanto di tutte le manovre da voi elencate alcune sono prettamente appannaggio del medico e altre dell'infermiere,
Per quanto riguarda la figura dell'infermiere voglio ricordare che, se anche egli opera in area critica come un pronto soccorso o a bordo di ambulanze & Co., le sue competenze vanno aldilà della mera esecuzione di manovre salvavita, in quanto egli è il professionista deputato alla pianificazione e alle cure infermieristiche, nonchè in maniera globale alla pianificazione dell'assistenza infermieristica.

GI@GIO
18-06-10, 13: 29
Esatto. Secondo me va già benissimo così.

Alpenjager
18-06-10, 16: 03
Mio cugino è medico a Toronto come lui tutti gli specializzandi in medici sono i cosiddetti paramedici, non sono nè tecnici nè infermieri, il personale paramedico d'ambulanza è costituito da laureandi in medicina all'ultimo anno che obbligatoriamente devono anche farsi un anno come soccorritore First Aid in ambulanza, questo si che è un bel sistema!

orzocco
18-06-10, 18: 29
Peccato però che in Italia i medici non facciano nessun tipo di tirocinio prima della laurea, figurarsi averli in ambulanza, loro cominciano a esercitare da quando fanno la specializzazione post laurea e per quanto riguarda la manualità di ceri atti come e.v cateterismi e via dicendo, stanno sotto l'ombrello del personale infermieristico.

Alpenjager
19-06-10, 13: 03
Peccato però che in Italia i medici non facciano nessun tipo di tirocinio prima della laurea, figurarsi averli in ambulanza, loro cominciano a esercitare da quando fanno la specializzazione post laurea e per quanto riguarda la manualità di ceri atti come e.v cateterismi e via dicendo, stanno sotto l'ombrello del personale infermieristico.

I laureandi in medicina delle Università di Padova e Trieste qui nel nord est eccome se fanno tirocinio in corsia e non solo l'ultimo anno!! secondo me il tirocinio in ambulanza sia per infermieri che medici dovrebbe essere obbligatorio, gestione emergenze e stress in un lasso di tempo ridottissimo, sarebbe una cosa fantastica per la loro formazione..ma tant'è che in Italia paese di Bengodi tutto deve essere su base volontaria quindi aggratisse fin che c'è abbondanza di manodopera! penaste se venissero meno i volontari nelle ambulanze, pompieri e PC..o tutti assieme pretendessere qualcosa di più come sarebbe di loro diritto

orzocco
19-06-10, 16: 30
Quello che hai scritto, perdonami, ma non è proprio corretto, e ti spiego:
1) a meno che in FVG le università abbiano un ordinamento diverso dal resto del paese, i medici studenti non fanno nessun tipo di tirocinio, o meglio stanno in corsia si, ma in modo passivo, non toccano niente, ti confondi con gli specializzandi, che sono già medici abilitati ma generici.
2) Il fare tutti il tirocinio in ambulanza non serve a niente, in quanto se io infermiere, ma vale anche per i medici, mi specializzo in medicina generale, otorino, urologia ecc., specialità di reparto chiamiamole così, che me ne faccio del tirocinio in ambulanza che tanto non ci siederò su mai? Tieni presente che, almeno per gli infermieri, esiste già un esame di inerente l'emergenza sanitaria, senza contare che comunque la gestione delle emergenze fa parte integrante della specialità, per infermieri, di area critica.

INFERMIERE
26-06-10, 18: 12
Mio cugino è medico a Toronto come lui tutti gli specializzandi in medici sono i cosiddetti paramedici, non sono nè tecnici nè infermieri, il personale paramedico d'ambulanza è costituito da laureandi in medicina all'ultimo anno che obbligatoriamente devono anche farsi un anno come soccorritore First Aid in ambulanza, questo si che è un bel sistema!

Toronto si trova ancora in Canada che, per quanto ne so, non fa parte degli Stati Uniti d'America. Negli USA i "tecnici" del soccorso si chiamano Paramedici e non sono nè Infermieri, nè Medici. Un Paramedico non può lavorare in ospedale, non ne ha le competenze.

leopoli
27-06-10, 20: 07
Riguardo alla realtà americana:
Sono 3 i livelli di formazione per Tecnici di Emergenza Medica (EMT). Il primo livello è quello "Basic". Gli EMT "basic" o EMT-1 possono operare sia da soli che assieme ad equipaggi con formazione più avanzata. Sono istruiti per compiere la rianimazione cardiopolmonare di base, liberazione delle vie aere con aspiratore, applicazione canula orofaringea trattamento di base e immobilizzazione del malato traumatizato e uso del defibrillatore.
Il livello "intermedio" è rappresentato dall' EMT-I o EMT-2. Sono abilitati ad applicare una via venosa con coluzioni però di soli liquidi e alla somministrazione d' ossigeno.
Il livello più alto è quello dell' EMT-3 "Paramedic". Il Paramedic, oltre al BLS, infusione venosa, ossigeno, è abilitato alla somministrazione di farmaci, trattamento avanzato delle vie aeree, decompressione torace con ago. L'abilitazione a compiere la varie azioni da parte di questi tre diversi livelli di tecnici del soccorso, varia da Stato a Stato. Alcuni Stati sono più restrittivi mentre altri danno maggiori competenze. Una lista di farmaci che che i Tecnici di Emergenza di livello Paramedico possono somministrate sono:
glucosata, narcan, antiaritmici, cortisonici, analgesici compreso gli oppiacei e i curari per facilitare le manovre di intubazione endotracheale.
Gli equipaggi ALS formati da almeno un EMT-Paramedic sono addestrati al trattamento avanzato delle vie aeree nel traumatizzato con diversi sistemi di intubazione, anche dal naso (soprattutto se esso è vigile, in quanto sembra che sia meglio tollerata). Il loro addestramento permette un tempo medio di intubazione intorno ai 20 secondi. Altra manovra invasiva delegata ai Paramedics è la decompressione del pneumotorace (PNX) iperteso nel paziente con ago del 14 o del 16 gauge.
Atti medico delegati
Il personale lavora sulla base di protocolli scritti e procedure standardizzate. grazie a ciò la valutazione iniziale del malato può essere fatta dai tecnici del soccorso senza mettersi in contatto redio con il medico in ospedale. Per esempio nelle emergenze cardiologiche i Paramedics, seguendo i protocolli dell'ACLS (Avanced Cardiac Life Support) possono somministrare farmaci (adrenalina, lidocaina, atropina) senza richiedere il permesso.
Ci sono poi azioni insegnate ai EMT-Paramedic che questi possono però compiere solo dietro richiesta ed autorizzazione radio- o telefonica del medico del pronto soccorso ospedaliero (quello che generalmente accetterà il paziente al suo arrivo). Per esempio questo avviene con la cardioversione, alla somministrazione di verapamil nelle tachicardie sopraventricolari. I Paramedics registrano e trasmettono via radio o telefono all'ospedale già dal 1997 l'ECG a 12 derivazioni. Un altra situazione che richiede la comunicazione con il medico è quando il paziente che secondo i Paramedics dovrebbe essere ospedalizzato, rifiuta il ricovero. E' il medico che decide. Soprattutto se si tratta di pazienti con basso livello di glucosio, con epatopatie alcoliche, overdose o pazienti traumatizati che presentano trauma cranico e che sono confusi e non vogliono essere portati in ospedale.

Pseudomonas
17-09-10, 16: 29
Ciao.

Non ho avuto il tempo di leggere tutti i post, ma provo a dire la mia.

Introdurre la figura del paramedico in ambulanza sarebbe la più grande vaccata che il sistema può fare. Mi spiego.
Il nostro sistema 118 può avere tanti difetti, a partire dal fatto che si basa su personale non professionista (che in molte regioni segue, comunque, un percorso formativo molto serio e adeguato). Io credo che il grande vantaggio del nostro sistema è la presenza medico in ambulanza, in grado di inquadrare il paziente da un punto di vista diagnostico/terapeutico in modo efficace già al domicilio (o in qualsiasi luogo). Questa è una punta di qualità che non può essere sostituita da figure pseudo-professioniste abilitate a praticare manovre avanzate ma senza una cultura adeguata di fondo. Inoltre, essenziale è la presenza dell'infermiere di area critica.

---------------------Aggiornamento----------------------------


Peccato però che in Italia i medici non facciano nessun tipo di tirocinio prima della laurea, figurarsi averli in ambulanza, loro cominciano a esercitare da quando fanno la specializzazione post laurea e per quanto riguarda la manualità di ceri atti come e.v cateterismi e via dicendo, stanno sotto l'ombrello del personale infermieristico.

No, ti devo parzialmente contraddire.
Gli studenti di medicina di tutta Italia fanno tirocini a partire dal terzo o dal quarto anno, turnando su reparti medici e chirurgici.
Successivamente alla laurea si svolgono tre mesi fi tirocinio così distribuiti: un mese in reparto medico, un mese in reparto chirurgico, un mese in ambulatorio del medico di medicina generale. Dopodichè si sostiene l'esame di stato e si è abilitati alla professione.

Ciò premesso devo dire che i medici che l'università sforna sono mediamente ben preparati culturalmente, ovviamente l'esperienza si fa con il tempo.
Il vero problema è che sono scarsamente preparati per quel che riguarda le manovre infermieristiche (cateterismi, accessi venosi, somministrazioni...) poichè sono argomenti scarsamente toccati nel percorso di studi.

Dopodichè, sta al singolo tirar fuori le inghie e imparare il più possibile, compreso ciò che non ti insegnano direttamente.

orzocco
17-09-10, 18: 32
Ciao.

Non ho avuto il tempo di leggere tutti i post, ma provo a dire la mia.

Introdurre la figura del paramedico in ambulanza sarebbe la più grande vaccata che il sistema può fare. Mi spiego.
Il nostro sistema 118 può avere tanti difetti, a partire dal fatto che si basa su personale non professionista (che in molte regioni segue, comunque, un percorso formativo molto serio e adeguato). Io credo che il grande vantaggio del nostro sistema è la presenza medico in ambulanza, in grado di inquadrare il paziente da un punto di vista diagnostico/terapeutico in modo efficace già al domicilio (o in qualsiasi luogo). Questa è una punta di qualità che non può essere sostituita da figure pseudo-professioniste abilitate a praticare manovre avanzate ma senza una cultura adeguata di fondo. Inoltre, essenziale è la presenza dell'infermiere di area critica.

---------------------Aggiornamento----------------------------



No, ti devo parzialmente contraddire.
Gli studenti di medicina di tutta Italia fanno tirocini a partire dal terzo o dal quarto anno, turnando su reparti medici e chirurgici.
Successivamente alla laurea si svolgono tre mesi fi tirocinio così distribuiti: un mese in reparto medico, un mese in reparto chirurgico, un mese in ambulatorio del medico di medicina generale. Dopodichè si sostiene l'esame di stato e si è abilitati alla professione.

Ciò premesso devo dire che i medici che l'università sforna sono mediamente ben preparati culturalmente, ovviamente l'esperienza si fa con il tempo.
Il vero problema è che sono scarsamente preparati per quel che riguarda le manovre infermieristiche (cateterismi, accessi venosi, somministrazioni...) poichè sono argomenti scarsamente toccati nel percorso di studi.

Dopodichè, sta al singolo tirar fuori le inghie e imparare il più possibile, compreso ciò che non ti insegnano direttamente.
Si ma il tirocinio pre specializzazione è di tipo "passivo", cioè guardare ma non toccare, quindi imparano nulla.

Pseudomonas
17-09-10, 19: 19
Si ma il tirocinio pre specializzazione è di tipo "passivo", cioè guardare ma non toccare, quindi imparano nulla.

No, non è detto. Dipende da due fattori:
1. Reparto in cui capiti
2. La tua volontà di imparare (un aspirante igienista o anatomo-patologo probabilmente se ne sbatterà le balle...ma gli altri?).

Inoltre...dipende da quello che tu intendi per "passivo". La componente "attiva" può anche essere considerata la capacità di fare correttamente un esame obiettivo, un ragionamento diagnostico o terapeutico. No?

asics3
17-09-10, 19: 22
Si ma il tirocinio pre specializzazione è di tipo "passivo", cioè guardare ma non toccare, quindi imparano nulla.

dissento, mio cugino ha fatto medicina a verona (si laurea tra 3 settimane) e son più le volte in cui il medico fa fare a loro le cose che non quelle in cui devono solo guardare. Tra 5° e 6° anno fanno loro diagnosi sui pazienti, portano loro avanti le cartelle cliniche dei pazienti e aggiornano i vari medici sulla situazione, eseguono loro le visite mediche e così via, fanno "da soli" anche se effettivamente sotto la supervisione di un medico abilitato :) Ovvio, in sala operatoria preferiscono non far fare loro cose troppo rischiose, spiegando (se trovi quello bravo...) invece tutto quello che fanno e perché lo fanno

giuseppe1
20-09-10, 17: 39
Tutto ciò che fanno gli studenti in medicina prima della laurea viene fatto in via non ufficiale. Molto viene lasciato all'iniziativa del singolo, nel senso che se il soggetto ha voglia di imparare chiede al personale strutturato, infermieri compresi, se gli fanno la cortesia di insegnargli le alcune tecniche sanitarie in genere: accessi venosi, cateterismo vescicale, sondino naso-gastrico, iniezioni i.m., etc
Queste cose, la gente è convinta che un medico le sappia fare; purtroppo, spesso, abbiamo fenomeni nati scienziati che non si sognerebbero mai di chiedere qualcosa ad un infermiere... conosco gente specializzata che non sa incanulare una vena!

Pseudomonas
21-09-10, 17: 49
Tutto ciò che fanno gli studenti in medicina prima della laurea viene fatto in via non ufficiale. Molto viene lasciato all'iniziativa del singolo, nel senso che se il soggetto ha voglia di imparare chiede al personale strutturato, infermieri compresi, se gli fanno la cortesia di insegnargli le alcune tecniche sanitarie in genere: accessi venosi, cateterismo vescicale, sondino naso-gastrico, iniezioni i.m., etc
Queste cose, la gente è convinta che un medico le sappia fare; purtroppo, spesso, abbiamo fenomeni nati scienziati che non si sognerebbero mai di chiedere qualcosa ad un infermiere... conosco gente specializzata che non sa incanulare una vena!

E' vero, c'è spesso una grande carenza organizzativa, che però con gli anni viente colmata. Una laurea e un'abilitazione professionale non fanno un medico, il medico diventa tale con l'esperienza che via via matura.

Rubin
21-09-10, 23: 15
Il problema che c'è nella mia università è che nel piano di studi non è prevista la benchè minima frequenza nei reparti, se non all'ultimo semestre del sesto anno! Ciò vuol dire che ci sono lezioni da seguire ed esami da sostenere in primis (la prima preoccupazione per uno studente), POI, se lo studente ha voglia e tempo, può bussare alla porta del primario per chiedergli se gentilmente può frequentare il suo reparto, con un riconoscimento di crediti. Il tutto cercando di laurearsi nei 6 anni canonici.
Risultato: alla fine dei sei anni, tanti laureati, ma pochi medici.
A me infatti manca proprio una preparazione pratica, ma preferisco dedicarmi agli esami per finire al più presto.

Pseudomonas
22-09-10, 09: 18
Il problema che c'è nella mia università è che nel piano di studi non è prevista la benchè minima frequenza nei reparti, se non all'ultimo semestre del sesto anno! Ciò vuol dire che ci sono lezioni da seguire ed esami da sostenere in primis (la prima preoccupazione per uno studente), POI, se lo studente ha voglia e tempo, può bussare alla porta del primario per chiedergli se gentilmente può frequentare il suo reparto, con un riconoscimento di crediti. Il tutto cercando di laurearsi nei 6 anni canonici.
Risultato: alla fine dei sei anni, tanti laureati, ma pochi medici.
A me infatti manca proprio una preparazione pratica, ma preferisco dedicarmi agli esami per finire al più presto.

Sul serio????
In pratica è previsto che ci si possa laureare senza aver mai palpato un addome, per esempio?
Se non sono indiscreto, da quale ateneo provieni?

Rubin
22-09-10, 11: 14
Di obbligatorio c'è una (UNA) settimana di frequenza al terzo anno (in grupponi da 10, con lo specializzando che insegna come mettere le mani sul paziente) e poi il tirocinio pre-laurea nel secondo semestre del sesto anno. Stop.
Tutto il resto è attività a scelta dello studente (se vuole, quando vuole, dove vuole), con riconoscimento di crediti. Ci si può benissimo laureare mettendo poche volte piede in reparto, a Varese, Insubria :)

Pseudomonas
22-09-10, 13: 21
A parte che sono profondamente convinto che il piano di studi DOVREBBE essere uniformato in tutta Italia, quel che succede nel vostro CdL è a dir poco assurdo.
Che poi, il tirocinio pre-laurea prevede una turnazione fissa in vari reparti oppure è lasciata alla volontà dello studente, che di conseguenza andrà a frequentare nel reparto/ambulatorio/sala in cui ha chiesto la tesi?

E io che mi lamentavo.. :-)

orzocco
22-09-10, 21: 29
Dalle testimonianze di cui sopra si evince che gli studenti in medicina in italia non fanno nessun tipo di tirocinio, ma questo l'avevo già detto io alcuni post fa.

Pseudomonas
22-09-10, 21: 54
Dalle testimonianze di cui sopra si evince che gli studenti in medicina in italia non fanno nessun tipo di tirocinio, ma questo l'avevo già detto io alcuni post fa.

E' quello che sto provando a smentire da quando scrivo.
Io ho finito il sesto anno di medicina, ho iniziato al quarto anno a fare tirocini turnando nei seguenti reparti (alcuni obbligatori, altri a libera scelta): medicina interna, chirurgia generale, neurologia, orto/trauma, medicina interna, psichiatria, pediatria, ginecologia, pronto soccorso grandi traumi, geriatria, medico di base, rianimazione (x2), pronto soccorso chirurgico.
Ora, l'organizzazione dei tirocini non è massima, tuttavia in ospedale ci andiamo e ci andiamo anche parecchio. Potrebbe essere gestito meglio? Sicuramente.

Ma dire che " gli studenti in medicina in italia non fanno nessun tipo di tirocinio" non corrisponde alla realtà.

Saluti.

Rubin
23-09-10, 11: 15
A parte che sono profondamente convinto che il piano di studi DOVREBBE essere uniformato in tutta Italia, quel che succede nel vostro CdL è a dir poco assurdo.
Che poi, il tirocinio pre-laurea prevede una turnazione fissa in vari reparti oppure è lasciata alla volontà dello studente, che di conseguenza andrà a frequentare nel reparto/ambulatorio/sala in cui ha chiesto la tesi?

E io che mi lamentavo.. :-)

La turnazione avviene in vari reparti, per la durata di una settimana ciascuno.
Ma il piano di studi resta ugualmente pessimo. L'università si preoccupa solo che gli studenti diano gli esami, e dire che il rettore è un medico..!
No comment veramente...

asics3
23-09-10, 12: 41
Ci sono anche medici che recentemente sono stati arrestati perché non laureati, addirittura uno di questi era diventato primario in veneto...

Pseudomonas
23-09-10, 13: 24
Ci sono anche medici che recentemente sono stati arrestati perché non laureati, addirittura uno di questi era diventato primario in veneto...

Sì, e quindi? Qual è la connessione con il resto?

orzocco
23-09-10, 15: 33
Io mi definisco un "misero" infermiere, non conosco la realtà universitaria dell'intero paese, ma so per certo che quando, da studente, facevo il tirocinio presso le cliniche universitarie della mia città, gli studenti in medicina degli ultimi anni facevano il loro tirocinio come spettatori, ovvero erano la parte terminale della cometa chiamata primario, mentre noi infermieri praticamente lavoravamo già dal primo anno e, quelli gia assunti , facevano da "insegnanti" di pratica medica ai medici tirocinanti.

Pseudomonas
23-09-10, 20: 18
Diciamo che la verità sta nel mezzo. Il sistema tirocini è decisamente migliorabile (e bisognerebbe prendere in esempio i tirocini degli aspiranti infermieri che è seriamente gestito). Non corrisponde al vero però affermare che non esistano tirocini o che gli studenti facciano soltanto da tappezzeria.
Spesso il "non far manovre strumentali/invasive" non vuol dire essere inutili nel contesto del reparto, anche la partecipazione al ragionamento clinico e al percorso diagnostico/terapeutico è essenziale.
Quindi.
I laureati in medicina e chirurgia sono dei completi incapaci? Assolutamente NO!
I laureati in medicina e chirurgia sono formati al meglio? Probabilmente no. Tuttavia sono gli anni immediatamente successivi (che comprendono le prime guardie, sostituzioni di medici di medicina generale e soprattutto la specialità) che completano in modo consistente la formazione del medico.

Ciao.

SotgiaM
17-10-10, 02: 57
Diciamo che la verità sta nel mezzo. Il sistema tirocini è decisamente migliorabile (e bisognerebbe prendere in esempio i tirocini degli aspiranti infermieri che è seriamente gestito). Non corrisponde al vero però affermare che non esistano tirocini o che gli studenti facciano soltanto da tappezzeria.
Spesso il "non far manovre strumentali/invasive" non vuol dire essere inutili nel contesto del reparto, anche la partecipazione al ragionamento clinico e al percorso diagnostico/terapeutico è essenziale.
Quindi.
I laureati in medicina e chirurgia sono dei completi incapaci? Assolutamente NO!
I laureati in medicina e chirurgia sono formati al meglio? Probabilmente no. Tuttavia sono gli anni immediatamente successivi (che comprendono le prime guardie, sostituzioni di medici di medicina generale e soprattutto la specialità) che completano in modo consistente la formazione del medico.



Ciao.

Il problema è che quando vanno a fare le guardie, l'organizzazione territoriale si aspetta da loro che sappiano fare i medici, mentre in realtà non sanno mettere due punti di sutura.
Lavorando in Pronto Soccorso, conosco tutti i nuovi medici che fanno le guardie e ogni volta mi chiedo con che coraggio si avventurano a fare le guardie mediche e le guardie turistiche...è da pazzi ed il paziente deve avere fortuna a non sentirsi male in quella zona!!!!

Pseudomonas
20-10-10, 14: 23
Il problema è che quando vanno a fare le guardie, l'organizzazione territoriale si aspetta da loro che sappiano fare i medici, mentre in realtà non sanno mettere due punti di sutura.
Lavorando in Pronto Soccorso, conosco tutti i nuovi medici che fanno le guardie e ogni volta mi chiedo con che coraggio si avventurano a fare le guardie mediche e le guardie turistiche...è da pazzi ed il paziente deve avere fortuna a non sentirsi male in quella zona!!!!

Per quanto veritiera come versione, mio sembra eccessivo generalizzare sulla categoria.

GUEST
21-10-10, 16: 17
dissento, mio cugino ha fatto medicina a verona (si laurea tra 3 settimane) e son più le volte in cui il medico fa fare a loro le cose che non quelle in cui devono solo guardare. Tra 5° e 6° anno fanno loro diagnosi sui pazienti, portano loro avanti le cartelle cliniche dei pazienti e aggiornano i vari medici sulla situazione, eseguono loro le visite mediche e così via, fanno "da soli" anche se effettivamente sotto la supervisione di un medico abilitato :) Ovvio, in sala operatoria preferiscono non far fare loro cose troppo rischiose, spiegando (se trovi quello bravo...) invece tutto quello che fanno e perché lo fanno

Guarda, di quello che succede in un qualsiasi Ospedale ove insiste la formazione universitaria è meglio stendere un velo pietoso, e Verona non fa certo eccezione, anzi!
Lo studente ha il dovere/diritto di imparare, ma entro i limiti della legalità. Un infermiere laureato deve essere già in grado di "saper fare" nel vasto campo dell'assistenza generale, ma ciò che ha imparato deve essere il frutto di una costante ed attenta opera di tutoraggio da parte del personale strutturato. Da quanto dici tu invece sembrerebbe che gli studenti di medicina siano già ampiamente autonomi e responsabili in ciò che caratterizza la professione medica: inquadramento clinico e diagnostico (omettiamo la terapia, che il buon Dio ce ne scampi). Se così fosse sarebbe delinquenziale e il medico strutturato cui è affidato lo studente da denunciare immediatamente all'autorità giudiziaria: il tirocinio clinico è solamente di tipo passivo per quanto riguarda le responsabilità, così come per l'infermiere; perciò qualsiasi ragionamento diagnostico e relative conclusioni non possono essere altro che oggetto di discussione formativa con il medico strutturato, e null'altro. La differenza tra le due professioni sta negli obiettivi: diagnosi e terapia per il medico, assistenza per l'infermiere.
Diverso è per i medici specializzandi, già abilitati all'esercizio della professione, ove l'obiettivo è proprio quello di far uscire, al termine della specializzazione, un professionista capace e responsabile, subito spendibile, come per l'infermiere.
Ulteriore discorso è l'esperienza che in ogni caso si acquisisce solo quando si è "soli" sul campo, costretti ad agire in piena autonomia ma tenendo sempre presente che quando essa manca negligenza, imperizia ed imprudenza sono sempre dietro l'angolo.
Chiedo scusa per la lungaggine...

Paramedic
03-07-12, 16: 02
Salve, colleghi! Sono un giovane di croce rossa da pochi mesi ma che sta facendo già un pò di esperienze formative importanti.
Dopo essermi avventurato in questo mondo da volontario mi chiedevo, ma in italia la figura del paramedico esiste? Cioè, solitamente sulle ambulanze dei vari tipi di soccorso il personale a bordo è composto da volontari o dipendenti con una formazione tecnica per gli interventi e solitamente affiancati da un medico che oltre a stilare una diagnosi, decretare un decesso o fare manovre particolari può anche somministrare farmaci. Ma lui è l'nico del team che ha questi "privilegi". Mentre nei film e quant'altro si vede sempre una coppia di paramedici equipaggiati di tutto punto che partono con l'ambulanza e ti vanno a salvare il mondo somministrando anche farmaci e tutto il resto.
Lo chiedo un pò per curiosità un pò perchè sarebbe una bella professione per chi è portato a lavorare in prima linea.

PapaCharlie
03-07-12, 17: 37
non esiste, esiste il soccoritore certificato (volontario o dipendente), l'infermerie ed il medico che escono su ambulanze piu o meno assortite di queste figure a seconda delle regioni e dei loro ordinamenti. la nazione piu vicina a noi con questa figura riconosciuta e con apposito corso universitario è la svizzera, che tra l'altro essendo il ticino di lingua itaiana, ha permesso a qualche frontaliero di fare questa scelta professionale tra l'altro ben retribuita.
in italia chi si definisce paramedico dice il falso, sostanzialmente l'infermiere professionale affiancando il medico somministra farmaci, oltre allo stesso medico naturalmente, ed attua manovre invasive sul paziente altrimenti tutto il resto delle figure (in pratica il soccorritore) solo presidi di primo soccorso bls e trauma e blsd dove previsto e previo apposito corso formativo. gli ordinamenti anglosassoni/atlantici hanno queste figure noi no, loro hanno realtà completamente diverse.

ElFede
03-07-12, 17: 45
Salve, colleghi! Sono un giovane di croce rossa da pochi mesi ma che sta facendo già un pò di esperienze formative importanti.
Dopo essermi avventurato in questo mondo da volontario mi chiedevo, ma in italia la figura del paramedico esiste? Cioè, solitamente sulle ambulanze dei vari tipi di soccorso il personale a bordo è composto da volontari o dipendenti con una formazione tecnica per gli interventi e solitamente affiancati da un medico che oltre a stilare una diagnosi, decretare un decesso o fare manovre particolari può anche somministrare farmaci. Ma lui è l'nico del team che ha questi "privilegi". Mentre nei film e quant'altro si vede sempre una coppia di paramedici equipaggiati di tutto punto che partono con l'ambulanza e ti vanno a salvare il mondo somministrando anche farmaci e tutto il resto.
Lo chiedo un pò per curiosità un pò perchè sarebbe una bella professione per chi è portato a lavorare in prima linea.

Ciao ti rispondo io da volontario da ormai 5 anni e da studente infermiere :D
In Italia purtroppo la figura del paramedico non esiste abbiamo ambulanze composte da volontari e solitamente anche dipendenti che seguono un corso di primo soccorso per soccorritori di ambulanza, poi in alcune regioni d'Italia abbiamo le ambulanze medicalizzate (ad esempio da me in Liguria non ci sono) che hanno a bordo un medico ed un infermiere del 118 ed è l'equivalente dell'auto medica!!!

Tornando al discorso dei paramedici comunque non credere che siano liberi di fare ciò che vogliono, perchè loro non sono ne medici ne infermieri, svolgono semplicemente un percorso di formazione che gli permette di prendere determinate decisioni, però ad esempio non sono liberi di somministrare farmaci ma devono chiedere l'autorizzazione alla loro centrale operativa come ad esempio nel caso della morfina, cosa che invece un medico di auto medica può fare in piena autonomia!!!

Spero di esserti stato d'aiuto :D
Ciaoooooooooooo!!!

Paramedic
04-07-12, 12: 07
non esiste, esiste il soccoritore certificato (volontario o dipendente), l'infermerie ed il medico che escono su ambulanze piu o meno assortite di queste figure a seconda delle regioni e dei loro ordinamenti. la nazione piu vicina a noi con questa figura riconosciuta e con apposito corso universitario è la svizzera, che tra l'altro essendo il ticino di lingua itaiana, ha permesso a qualche frontaliero di fare questa scelta professionale tra l'altro ben retribuita.
in italia chi si definisce paramedico dice il falso, sostanzialmente l'infermiere professionale affiancando il medico somministra farmaci, oltre allo stesso medico naturalmente, ed attua manovre invasive sul paziente altrimenti tutto il resto delle figure (in pratica il soccorritore) solo presidi di primo soccorso bls e trauma e blsd dove previsto e previo apposito corso formativo. gli ordinamenti anglosassoni/atlantici hanno queste figure noi no, loro hanno realtà completamente diverse.

Grazie sia a te che a ElFede per il chiarimento, ma giusto per curiosità se trovi qualcosa di questo corso di laurea svizzero puoi passarmi info? :D

PapaCharlie
12-07-12, 17: 24
guarda se cerchi su un normale e notissimo motore di ricerca trovi tutte le info che vuoi tra cui :

http://www.berufsberatung.ch/dyn/1311.aspx?id=10

http://www.sssci.ti.ch/index.php?option=com_content&vie


http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&frm=1&source=web&cd=10&ved=0CGkQFjAJ&url=http%3A%2F%2Fwww.bbt.admin.ch%2Fphp%2Fmodules% 2Fbvz%2Ffile.php%3Ffile%3DRLP_T017_i.pdf%26typ%3DR LP&ei=L-r-T-XYK4iHswb5y7jIAg&usg=AFQjCNE_acvtxl0bLgO4WRZqgRhWww1lUQ

NB: il nome svizzero del corso è SSS ed è di 3 anni per diventare soccorritore diplomato, con la possibilità di effettuare un corso "passerella" di 15 mesi per fare l'infermiere.
in svizzera soccorritori SSS sulle ambulanze e infermieri in ospedale mai viceversa.


qualche associazione

http://www.trevallisoccorso.ch/presentazione.php
http://www.cvbellinzona.ch/noi/figure.php

tuttisiti isituzionali non a fini pubblicitari.
comunque non è un percorso facile soprattutto dopo gli studi.

ciiccio
18-03-17, 13: 29
Salve... vorrei sapere se la figura di paramedico per 118 nascerà mai in italia

Kojak
18-03-17, 20: 39
Topic riunito alla discussione principale (sebbene piuttosto vecchia...).