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Visualizza Versione Completa : Operazioni del CFS e dei Corpi Forestali Regionali



CFVA
01-04-10, 17: 12
Visto che questo topic esiste in altre sezioni,perchè non inserirlo anche da noi?Tanta gente ancora non sa di cosa ci occupiamo,per cui secondo me sarebbe un modo di farci conoscere,che ne dite?

sasygrisù
01-04-10, 17: 16
Per me va bene, poi se va bene anche al mio collega Matty91 ben venga questa discussione :)
Basta solo che non diventi una chat oppure fonte per andare fuori argomento OT.


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Perfetto anche x me. Basta che non diventi per qualcuno il modo per aumentare di grado (inserendo notizie su notizie).

Matty91

CFVA
01-04-10, 18: 39
dal sito del CFVA, le immagini della liberazione di un cervohttp://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=136034&v=2&c=4577&idsito=19&b=1

Matty91
04-05-10, 15: 45
COLTI IN FLAGRANTE NELLA COSTIERA SORRENTINA PESCATORI DI DATTERI DI MARE
I due uomini, padre e figlio, sono stati denunciati per cattura di specie marine protette e danneggiamento di fondali e scogliere
Comando Provinciale Napoli

Napoli, 3 maggio 2010 - Sono stati bloccati e denunciati dalla Forestale due pescatori colti in flagrante nelle acque del Golfo di Castellammare di Stabia mentre trasportavano cinque chili di datteri di mare estratti illegalmente dalla scogliera sorrentina. L'intervento ha impegnato gli agenti del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Napoli e del Comando Stazione Forestale di Castellammare di Stabia e ha richiesto l'ausilio di un'unità navale del Corpo forestale dello Stato. Infatti una motovedetta ha seguito in acqua i movimenti dei due pescatori, padre e figlio, che sono stati poi sorpresi una volta raggiunto il porto di Torre Annunziata.
Sono stati posti sotto sequestro bombole ed erogatori oltre all'attrezzatura impiegata per la cattura dei molluschi: martello, pinza e una cintura con dei pesi di piombo per mantenersi alla profondità dove vivono questi animali, tra i 2 e i 5 metri sotto il livello del mare. Anche i datteri di mare sono stati inizialmente sequestrati per essere poco dopo rigettati in acqua.
I pregiati molluschi bivalvi, chiamati datteri di mare (Lithophaga lithophaga) per la somiglianza con gli omonimi frutti, sono protetti da specifiche norme nazionali e comunitarie che ne vietano la cattura e il consumo; si sviluppano all'interno delle pareti rocciose di pregiati fondali marini dove sciolgono il carbonato di calcio delle rocce e creano una nicchia in cui stabilirsi per poi richiuderla lasciando solo un foro dal quale filtrare le sostanze nutritive.
Vengono commercializzati in nero nei mercati o su richiesta di ristoratori pronti a pagare cifre molto alte (anche 100 euro al chilo). La pesca abusiva è praticata da veri e propri "bracconieri del mare" che per assicurarsi guadagni elevati provocano senza scrupoli danni irreversibili non solo alle pareti rocciose ma anche all'intero ecosistema marino.
Basti pensare che la crescita di questi molluschi è estremamente lenta e per raggiungere la lunghezza di 5 cm sono necessari da 15 ai 35 anni; gli esemplari catturati misuravano dai 7 ai 10 cm ed appare chiaro, così, come episodi del genere possano compromettere delicati equilibri naturali consolidati nel tempo.
I pescatori dovranno rispondere, oltre che di reato in concorso, di danneggiamento di fondali e scogliere marine appartenenti al demanio marittimo e di cattura illegale e detenzione di specie marine protette.

Fonte: www.corpoforestale.it

Matty91
18-05-10, 21: 09
ANIMALI: TORINO, SEQUESTRATI 30 ANIMALI ESOTICI PERICOLOSI DETENUTI ILLEGALMENTE
Gli animali, tutti velenosi e potenzialmente pericolosi erano tenuti all'interno di un'abitazione privata in teche di vetro e in contenitori di plastica. Denunciato il proprietario


Torino, 17 maggio 2010 - Serpenti a sonagli, tarantole, scorpioni e altri animali esotici altamente pericolosi sono stati rinvenuti e sequestrati dagli agenti del Comando Stazione di Torino del Corpo forestale dello Stato all'interno di un appartamento nel capoluogo piemontese.
Le indagini sono partite a seguito di una segnalazione che denunciava la presunta detenzione di animali pericolosi in un'abitazione privata, i Forestali hanno quindi ispezionato l'appartamento di un 35enne residente a Torino sequestrando circa trenta animali esotici: un varano (Varanus exanthematicus), due serpenti a sonagli (Crotalux atrox) di oltre un metro e mezzo di lunghezza, una vipera (Vipera aspis), due tartarughe azzannatrici (Chelydra serpentina), dieci tarantole e tredici scorpioni di varie specie tutte velenose.
Gli animali, sprovvisti della documentazione necessaria per accertarne la provenienza e la possibile detenzione, erano contenuti in teche di vetro e in contenitori di plastica sigillati e sistemati sulla veranda e nei servizi igienici dell'abitazione.
Gli animali sono stati tutti posti sotto sequestro penale e affidati per il momento all'attuale proprietario, il quale è stato comunque segnalato all'Autorità Giudiziaria per detenzione illecita di esemplari vivi di rettili e aracnidi che costituiscono un pericolo per la salute e l'incolumità pubblica.

Fonte: sito CFS

L'operazione qui sopra indicata è stata resa possibile grazie all'intervento di Striscia la Notizia (il servizio è apparso questa sera).

Matty91
21-05-10, 10: 33
Invito gli utenti a postare in questa discussione SOLO LE NOTIZIE!


ANIMALI: PADOVA, ARRESTATO BRACCONIERE NEL PARCO NATURALE DEI COLLI EUGANEI
L'uomo, secondo quanto emerso dai documenti contabili sequestrati, riusciva ad uccidere oltre 60 cinghiali l'anno per poi rivenderli sul mercato clandestino

Padova, 14 maggio 2010 - Furto venatorio, caccia in area protetta e detenzione di armi clandestine, queste le accuse con cui è stato arrestato dagli agenti del Corpo forestale dello Stato un giovane cittadino italiano residente nella Provincia di Padova.
Dopo un'indagine durata diversi mesi e dopo numerosi pedinamenti e appostamenti notturni effettuati all'interno del Parco Naturale Regionale dei Colli Euganei, i Forestali del Comando Provinciale di Padova in collaborazione con gli agenti dei Comandi Stazione di Monfelice e Torreglia (PD), hanno arrestato il bracconiere, in flagranza di reato, proprio mentre uccideva un giovane esemplare di cinghiale di oltre 40 chilogrammi.
Durante i successivi accertamenti, effettuati anche nell'abitazione dell'uomo, gli agenti hanno inoltre scoperto centinaia di munizioni e tre armi clandestine tra cui una, di fabbricazione russa e con matricola abrasa, sulla quale erano stati montati un visore notturno e un rudimentale silenziatore.
Per l'uomo, che secondo gli accertamenti non ha altre fonti di reddito, l'attività venatoria costituiva un lavoro vero e proprio, infatti, oltre alla carcassa dell'animale ucciso e alle armi clandestine, gli agenti del Corpo forestale dello Stato hanno sequestrato in casa dell'uomo numerosi documenti, una sorta di registri contabili molti dei quali criptati, sui quali il bracconiere annotava il numero di cinghiali che riusciva ad abbattere e catturare. Da una prima analisi dei registri è emerso che l'uomo riusciva a cacciare, senza alcuna autorizzazione, oltre 60 capi in un anno, rivendendo poi la carne sul mercato clandestino a circa 10 euro al chilogrammo.
Gli agenti del Corpo forestale dello Stato stanno ora cercando di decriptare tutti i documenti sequestrati al fine di risalire ai ricettatori e ad altri eventuali complici di cui si serviva il bracconiere arrestato.
FONTE: sito CFS

Matty91
28-05-10, 13: 53
FORESTALE: PACCHI POSTALI CON TARTARUGHE PROTETTE, SCOPERTO TRAFFICO ILLEGALE ON LINE
Sequestrate oltre 100 testuggini appartenenti a specie mediterranee protette le quali venivano catturate dal loro habitat in Italia e vendute su internet alimentando un giro d'affari di centinaia di migliaia di euro l'anno


Cagliari, 27 maggio 2010 - Oltre 100 tartarughe rare rinchiuse senz'aria dentro pacchi postali e spedite come oggetti sono state sequestrate nell'ambito di una complessa indagine condotta dalla Sezione Investigativa del Servizio CITES del Corpo forestale dello Stato e dal Corpo forestale di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna con il coordinamento della Procura della Repubblica di Tempio Pausania.
Gli animali, gravemente maltrattati, viaggiavano segregati in pacchi asfittici, immobilizzati con zampe e code avvolte con nastro adesivo da imballaggio per arrivare a destinazione senza problemi.
L'operazione è partita dal sequestro di due pacchi postali presso la dogana di Santa Teresa di Gallura che contenevano oltre una dozzina di tartarughe mediterranee appartenenti a varie specie tutelate dalla Convenzione di Washington.
È scattata quindi un'attività di intelligence che ha portato all'esecuzione di perquisizioni domiciliari in diverse città italiane come Palermo, Benevento, Siena e Como e al sequestro di altri esemplari.
Quello che ne è emerso è un vasto traffico commerciale che, servendosi anche della rete internet, riesce a fruttare centinaia di migliaia di euro l'anno. Un vero proprio e-commerce illegale di animali e piante che, sfuggendo facilmente ai controlli, trascura aspetti fondamentali come l'osservanza del benessere animale, delle norme veterinarie e sanitarie e ignora il divieto di commercio di specie in via d'estinzione.
Tra le tartarughe sequestrate, oltre alla Testuggine greca e a alla Testuggine di Hermann, anche esemplari della rara Testuggine marginata (Testudo marginata), presente quasi esclusivamente in Sardegna, la quale può raggiungere ad esempio sul mercato illecito quotazioni di 1.000 euro in Germania e addirittura di 5.000 euro in Giappone.
Il cerchio delle indagini va stringendosi attorno ai primi responsabili individuati ma si ipotizza l'esistenza di un vero e proprio clan dedito all'attività criminosa, una banda che avrebbe impoverito il patrimonio faunistico della Sardegna depredandolo di centinaia di esemplari protetti. Gli indagati dovranno rispondere di gravi maltrattamenti inflitti agli animali e di violazioni delle norme dettate dalla Convenzione di Washington, a tutela delle specie minacciate di estinzione.
Le tartarughe terrestri mediterranee, insieme ad alcune specie di rapaci, anfibi e rettili, sono vittime dell'azione criminosa dell'uomo che, prelevandole indiscriminatamente dai propri habitat, ne provocano l'estinzione oltre a causare una grave perdita di biodiversità.

CFVA
25-06-10, 23: 13
Ultima nostra operazione contro gli incendiari

Servizio Ispettorato di Cagliari - Un arresto per porto di arma clandestina

Gli investigatori del Corpo forestale hanno arrestato un allevatore cagliaritano, G C., di 21 anni per detenzione d'arma clandestina.

Nel corso delle indagini per individuare il responsabile di alcuni incendi che nel giugno scorso avevano interessato pascoli e coltivi, nelle campagne di Cagliari, Monserrato e Sestu, erano emersi forti sospetti nei confronti dell’allevatore che esercita la sua attività nella zona interessata dagli incendi.

Per innescare le fiamme di questi incendi erano stati utilizzati dei razzi del tipo <Bengala>, comunemente usati per le segnalazioni in mare. Infatti i resti combusti di questi ordigni erano stati rinvenuti nel punto di insorgenza di alcuni degli incendi seriali.

Su delega della Procura della Repubblica di Cagliari gli investigatori del Corpo hanno quindi perquisito l’abitazione e l’ovile del sospettato. Sono stati trovati in possesso dell’indagato alcuni razzi a paracadute per uso nautico e altri involucri vuoti di razzi già utilizzati. E’ stato inoltre scoperto che il giovane portava alla cintura una pistola semiautomatica calibro 6,35. con matricola abrasa e diversi proiettili nel caricatore. Da questo fatto è scaturito il suo arresto in flagranza di reato per detenzione e porto di arma clandestina.

Dall’inizio della stagione antincendio, nella giurisdizione del Servizio Ispettorato di Cagliari, sono state depositate 11 Comunicazioni di reato per incendi di cui 8 colposi e 3 dolosi.
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fonte : www.sardegnaambiente.it

sasygrisù
01-07-10, 14: 26
Altra brillante operazione del nucleo Cites del CFS


CITES: SCOPERTA ORGANIZZAZIONE DEDITA AL PRELIEVO E TRAFFICO DI RAPACI IN VIA D'ESTINZIONE

Sequestrati 45 rarissimi esemplari che venivano sottratti dai loro habitat naturali in Italia e immessi sul mercato clandestino con false certificazioni. 17 gli indagati per ricettazione e commercio illegale di specie protette
Roma, 1 luglio 2010 - Aquile del Bonelli, gipeti, aquile reali, falchi lanari e pellegrini, capovaccai (i famosi avvoltoi egiziani) e cicogne nere, sono questi i rapaci sequestrati dal Corpo forestale dello Stato nell'ambito di una vasta operazione che ha smascherato e bloccato un traffico illegale di animali protetti esteso a diverse regioni d'Italia e ad alcuni Paesi Europei.
I 45 esemplari finora sequestrati, appartenenti a specie rare e a rischio di estinzione, erano stati sottratti nei mesi scorsi dai loro habitat naturali e immessi sul mercato clandestino accompagnati da false certificazioni CITES. I rapaci, usati dai falconieri nelle rievocazioni storiche medievali o nella caccia, sono molto ambiti dai collezionisti di tutto il mondo; un fiorente commercio che cerca di soddisfare le richieste che ancora oggi provengono dai grandi parchi zoologici o dalle scuole di falconeria dei paesi arabi.
Importante il giro d'affari: un certificato CITES riciclato da un esemplare morto veniva pagato anche 2.000 euro, una coppia illegale di Aquile dai 6.000/8.000 euro fino al triplo se sanata con certificati riciclati, un esemplare di Gipeto, con certificato riciclato, arrivava anche fino a 20.000 euro.
Una centrale italiana, collegata con soggetti in Belgio, Spagna, Austria e Germania dedita da anni a procurare certificazioni false, contraffatte o basate su false dichiarazioni atte a coprire e "lavare" animali di cattura e di provenienza illegale, è stata scoperta dagli investigatori.
L'inchiesta è partita, con la collaborazione del Network TRAFFIC del WWF Italia, grazie alle informazioni raccolte a livello territoriale dai suoi collaboratori tecnici dell'Università di Palermo, che da mesi seguivano i movimenti di alcune persone che erano state sorprese mentre si arrampicavano per raggiungere un sito di nidificazione dell'aquila del Bonelli, presso una vecchia miniera di zolfo, con l'intento di razziare piccoli e uova. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta, e coordinate a livello nazionale dal servizio CITES centrale dell'Ispettorato Generale e condotte dal personale delle Sezioni Investigative CITES del Corpo forestale dello Stato di Roma e Palermo, hanno permesso di individuare i soggetti coinvolti nel traffico e i centri dove i piccoli venivano trasportati per essere allevati in cattività. Circa 50 agenti specializzati della CITES coadiuvati da personale tecnico del WWF Italia hanno operato simultaneamente effettuando decine di perquisizioni domiciliari contemporaneamente in tutta Italia, presso allevatori e falconieri a Milano, Cuneo, Pordenone, Lecco, Pavia, Reggio Emilia, Bologna, Napoli, Catania, Ragusa e Caltanissetta. Sono 17 ad oggi le persone indagate per i reati di falso e ricettazione e per detenzione di specie protette che prevede l'arresto da tre mesi ad un anno e l'ammenda da 7.000 a 75.000 euro nonché la confisca obbligatoria degli esemplari.
Già nel 2005 il Corpo forestale dello Stato aveva salvato dal mercato illegale 250 esemplari di rapaci rari nell'ambito dell'Operazione Condor. L'indagine si era estesa in Austria, Germania, Olanda, Belgio, Spagna e Regno Unito. A conferma delle vaste proporzioni di questo fiorente traffico proprio nei giorni scorsi in Spagna sono stati sequestrati 8 esemplari di Aquila del Bonelli, che in Arabia Saudita possono essere pagati fino a 25.000 dollari ciascuno.
L'aquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus) ed il Capovaccaio (Neophron percnopterus) oltre ad essere alcune delle specie animali maggiormente tutelate dalle normative CITES, sono due delle specie maggiormente a rischio di estinzione nel nostro paese e per questo sono protette anche dalla legge sulla caccia e dalle direttive europee a salvaguardia degli uccelli migratori e dei loro habitat. È la prima volta che l'intelligence sul traffico di specie porta a scoprire nel nostro Paese il traffico di rapaci ricostruendo l'illecito dal prelievo in natura nei nidi sino al ricettatore finale permettendo poi di recuperare dei soggetti razziati che potranno essere reintrodotti in natura.


Fonte: http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2286

arat
01-07-10, 21: 22
Traffico internazionale di rifiuti
www.uglcorpoforestale.it/notizie/1359-forestale-torino-scoperto-traffico-internazionale-di-rifiuti.html

nickshev
06-07-10, 15: 40
La Forestale che ci piace: Operazione Percolato
Inviato da : SAPAF - Lunedì, 05 Luglio 2010 - 16:34 - 15 Letture




Di seguito, riportiamo la notizia dell'importante operazione svolta dai forestali del Comando Provinciale di Isernia, pubblicata sul quotidiano locale "La Gazzetta del Molise", del 19-06-2010:

Le indagini condotte dalla Forestale. Albano: era a rischio la salute dei cittadini
Sigilli alla discarica di Isernia
La Procura ha sequestrato parte degli impianti di Tufo Colonoco
La ditta di smaltimento rifiuti denunciata perché scaricava percolato nel fiume
ISERNIA - La Procura della Repubblica di Isernia ha predisposto il sequestro preventivo della zona di ampliamento della discarica di Tufo Colonoco, alle porte del capoluogo pentro. Il provvedimento è scattato in seguito alle indagini portate avanti dal Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato che ha rilevato il disboscamento abusivo effettuato dalla ditta che gestisce lo smaltimento dei rifiuti.

La società aveva chiesto alla Regione Molise il permesso per ampliare parte della propria discarica ma i lavori si sono estesi anche in una zona protetta da vincolo paesaggistico. Gli uomini della Forestale, coordinati dal Comandante Giovanni Potena hanno rilevato il presunto illecito dopo aver indagato su un'altra ipotesi di reato: lo scarico di percolato nel torrente Colonico e, dunque, anche nel fiume Vandra. Si tratta di un rifiuto pericoloso che se finisce nelle acque provoca danni all'ambiente e alla salute pubblica. Il percolato, in sostanza, è un liquido che trae prevalentemente origine dall'infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi. In misura minore è anche prodotto dalla progressiva compattazione dei rifiuti. Il percolato prodotto dalle discariche controllate di rifiuti solidi urbani (R.S.U.) è un refluo con un tenore più o meno elevato di inquinanti organici e inorganici, derivanti dai processi biologici e fisico-chimici all'interno delle discariche. Per legge, il percolato deve essere captato ed opportunamente trattato nel sito stesso della discarica o trasportato in impianti ad hoc o in impianti per il trattamento di acque di scarico urbane. Il sistema di captazione consiste in una serie di tubi fessurati immersi in uno strato di ghiaia drenante appena al di sopra dello strato di impermeabilizzazione. La segnalazione era avvenuta alla fine della scorsa estate da alcuni cittadini di Forlì del Sannio che, vedendo le acque del fiume di colone nero, hanno deciso di allertare gli uomini della Forestale. Il primo intervento risale allo scorso ottobre quando hanno chiesto ai titolari della discarica di porre rimedio. Da allora il percolato viene raccolto in appositi pozzetti ed inviato ad un depuratore. La discarica, infatti, è regolarmente funzionante. "La gestione del percolato - ha spiegato il Comandante Potena - adesso è corretta. La perdita nelle acque è stata tamponata. I sistemi che favorivano lo smaltimento del rifiuto nelle acque sono stati impediti. Ora bisogna evitare che l'ampliamento vada a sovraccaricare la gestione del percolato attuale che è molto affannata. Dunque, vanno rifatti gli impianti". "L'ambiente è la priorità della Procura - ha dichiarato il procuratore Albano, presente anche lui alla conferenza stampa - Tutelare il territorio significa tutelare la salute dei cittadini. Quando si vanno ad inquinare falde acquifere, torrenti e fiumi con questo pericolosissimo rifiuto come lo è il percolato si va anche a toccare la salute dei cittadini".

CFVA
16-07-10, 16: 37
indagini sull'inquinamento ambientale

http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=144207&v=2&c=4577&idsito=19

fonte : www.sardegnaambiente.it/corpoforestale/

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operazione antibracconaggio





Operazione antibracconaggio nella foresta di Monti Mannu

Il 12 luglio scorso, i Forestali del Nucleo Investigativo di Cagliari e della Stazione di Villacidro hanno fermato due sospetti bracconieri che, muniti di un fucile da caccia e una potente pila, si aggiravano, a tarda sera, nella foresta di Monti Mannu (comune di Villacidro).

Durante le attività di identificazione degli indiziati e di controllo sull’arma gli uomini del Corpo Forestale hanno scoperto che il fucile aveva i numeri di matricola abrasi. Pertanto R. G. e S. P., entrambi residenti a Villacidro, sono stati arrestati in flagranza di reato per porto e detenzione di arma clandestina. Gli investigatori Forestali hanno quindi informato dei fatti la Magistratura che ha disposto la conduzione in carcere dei due.

Sono inoltre state eseguite delle perquisizioni domiciliari attraverso cui sono stati recuperati: selvaggina, lacci metallici e munizioni.

Il Direttore del Servizio Ispettorato di Cagliari sottolinea l’elevato livello di attenzione, profuso da parte del personale del Corpo Forestale, anche durante la campagna antincendi, verso tutte le attività illegali e dannose per l’ambiente come lo smaltimento illecito di rifiuti e la caccia di frodo.

fonte : http://www.sardegnaambiente.it/corpoforestale/

sasygrisù
29-07-10, 21: 19
SICUREZZA IN MONTAGNA: TRATTO IN SALVO UN ESCURSIONISTA DISPERSO NEL PARCO DELLA MAJELLA
Decisivo l'intervento di un elicottero del Corpo forestale dello Stato che ha individuato l'uomo ponendo fine alle ricerche
Comando Regionale Abruzzo
L'Aquila, 27 luglio 2010 - Un escursionista cinquantenne, rimasto disperso da quasi due giorni tra le cime del Parco Nazionale della Majella, è stato tratto in salvo nelle prime ore della mattina dal personale del Corpo forestale dello Stato. Nelle operazioni di soccorso è stato determinante l'utilizzo di un elicottero AB 412 della Forestale alzatosi in volo dalla base di Pescara del Centro Operativo Aeromobili Urbe: a bordo era presente personale del Comando Stazione Forestale di Lettomanoppello (PE) e della unità di soccorso del Club Alpino Italiano (CAI).
L'escursionista, nato a Pescara ma residente a Silvi Marina (TE) era giunto la notte di due giorni fa in località Blockhaus sul massiccio della Majella e, favorito dalla visibilità offerta dalla luna piena, si era avventurato su un percorso d'alta montagna attraverso il quale sarebbe dovuto scendere a Fonte Romana, dal lato di Campo di Giove.
Dopo il pernottamento presso un rifugio si era incamminato alla volta del Monte Amaro ma l'allarme per l'imminente peggioramento del tempo l'aveva indotto a tornare sui suoi passi seguendo un percorso a ritroso. Durante l'itinerario si era tra l'altro messo ripetutamente in contatto col numero di emergenza ambientale 1515 del Corpo forestale in seguito all'avvistamento di un camoscio che sembrava si trovasse in stato di difficoltà. Arrivato in località Cima Focalone l'uomo, provato dalla fitta nebbia e dal forte vento, si è reso conto d'aver perso l'orientamento e ha richiesto aiuto alla sala operativa di L'Aquila del Corpo forestale dello Stato. Nel frattempo, individuato un punto di riparo, ha passato la notte in un sacco a pelo.
Sono scattate immediatamente le ricerche condotte dalle squadre del Soccorso Alpino Forestale (SAF) del Corpo forestale dello Stato e del Soccorso Alpino delle Sezioni di Chieti e Penne, coordinate dalla Prefettura di Chieti, interrotte soltanto in piena notte per riprendere poco dopo con l'ausilio dell'elicottero in sorvolo sulla zona.
È stato proprio il personale a bordo del velivolo ad avvistare l'uomo che sventolava un fazzoletto con l'intento di rendersi visibile e che, una volta soccorso, è risultato completamente lucido e in buone condizioni di salute ma soltanto molto infreddolito per il tempo trascorso all'addiaccio.


Fonte: http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2370

Matty91
06-08-10, 18: 25
FORESTALE: IMPERIA, TROVATO BRACCONIERE CON UN CINGHIALE IN MACCHINA
L'uomo, che abita nella zona di Ventimiglia, è stato denunciato a piede libero per il reato di bracconaggio
Ispettorato Generale


Roma, 6 agosto 2010 - Gli uomini del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Imperia e del Comando Stazione Forestale di Ventimiglia hanno denunciato, nel pomeriggio di oggi, un bracconiere trovato con un cinghiale morto nel cofano della propria macchina parcheggiata sul ciglio della strada.
Il fatto è avvenuto in un bosco del Comune di Ventimiglia, località di Roverino. Gli uomini della Forestale sono intervenuti in seguito alla segnalazione giunta al 1515, il numero di emergenza ambientale del Corpo forestale dello Stato, da parte di una donna che per tutta la notte aveva sentito lamenti giungere dal bosco vicino alla propria abitazione. E' stato così predisposto un sopralluogo che ha permesso agli uomini della Forestale di scoprire il bracconiere con la propria preda.

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SICUREZZA AGROALIMENTARE: SEQUESTRATE DALLA FORESTALE UOVA CON FALSA ETICHETTATURA
Tre le persone denunciate all'Autorità Giudiziaria per frode in commercio di prodotti alimentari
Comando Provinciale di Matera


Matera 6 agosto 2010 - Più di venti confezioni di uova, con falsa etichettatura, vendute presso diversi supermercati di Matera, sono state sequestrate oggi dal personale del Corpo forestale dello Stato nel corso di un'operazione di sicurezza agroalimentare sul territorio. Tre le persone denunciate all'Autorità Giudiziaria per la vendita al pubblico di alimenti diversi da quelli descritti sull'etichetta, che ora dovranno rispondere di frode in commercio di prodotti alimentari.
I controlli da parte del personale del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale di Matera, unitamente ai medici veterinari dell'Azienda Sanitaria Locale, finalizzati alla verifica dell'etichettatura degli alimenti, hanno portato all'accertamento di incongruenze tra la descrizione presente sulla confezione e il codice alfanumerico stampato sui prodotti. Inoltre alcune confezioni contenevano alimenti privi di timbratura o con codici illeggibili, in violazione alla normativa vigente. I campioni dei prodotti alimentari sequestrati sono stati consegnati dalla Forestale all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale per i relativi esami microbiologici.
L'operazione odierna rientra in un'attività di controllo capillare di sicurezza alimentare del consumatore e di biosicurezza in genere da parte degli uomini del Corpo forestale dello Stato di Matera, con particolare attenzione alla commercializzazione dei prodotti alimentari certificati.

Fonte: Sito CFS

sasygrisù
15-08-10, 17: 45
Il Corpo forestale dello Stato è altamente qualificato nell'identificazione delle oltre 30.000 specie incluse nelle liste CITES protette dalla Convenzione di Washington
Roma, 11 agosto 2010 - E' stato sequestrato dal Corpo forestale dello Stato l'esemplare di pitone albino lungo 3 metri di grande valore economico, utilizzato come "corriere della cocaina" e come deterrente per le forze dell'ordine e mezzo di persuasione per ottenere i pagamenti richiesti ai potenziali clienti della droga.
Il personale del Servizio CITES Centrale del Corpo forestale dello Stato è intervenuto su richiesta del Nucleo Operativo del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma. Non si tratta del primo caso poiché già in passato sono state realizzate delle operazioni congiunte con le altre Forze di Polizia per recuperare animali esotici sempre nel contesto della detenzione e spaccio di droga.
L'esemplare sequestrato era in buone condizioni ed è stato successivamente affidato ad una idonea struttura autorizzata alla detenzione di questi animali.
E' opportuno ricordare che il Servizio CITES svolge controlli sul commercio di specie minacciate di estinzione allo scopo di contrastarne il traffico illegale.
Il Corpo forestale dello Stato interviene sull'intero territorio nazionale con i Servizi CITES territoriali e negli spazi doganali in collaborazione con l'Agenzia delle Dogane con i Nuclei operativi CITES.
Il personale della Forestale è altamente qualificato nell'identificazione delle oltre 30.000 specie incluse nelle liste CITES protette dalla Convenzione di Washington.
Nel caso dell'esemplare in questione si tratta di un animale proveniente dal sud est asiatico che da adulto può raggiungere una lunghezza di 6/7 metri e non risulta particolarmente pericoloso per l'uomo.


Fonte: http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2427

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ARRESTATO UN ALTRO INCENDIARIO IN PROVINCIA DI MATERA
A due soli giorni di distanza dall'arresto di un pensionato responsabile di un rogo a Irsina, la Forestale ha arrestato un trentottenne colto in flagrante mentre appiccava il fuoco ad un bosco nel Comune di Pisticci. Salgono così a 7 gli arresti, eseguiti nel corso di quest'anno dalla Forestale sul territorio nazionale, nell'ambito dell'attività di contrasto al fenomeno degli incendi boschivi
Comando Provinciale di Matera

Matera, 14 luglio 2010- Un incendiario trentottenne è stato arrestato dalla Forestale, dopo essere stato colto in flagranza di reato mentre appiccava il fuoco in diversi punti in località "La Canala" nel Comune di Pisticci, all'interno di una zona coperta da fitta vegetazione e attigua ad una vasta area boschiva. Con quest'ultimo salgono a 7, nel corso di quest'anno, gli arresti eseguiti dalla Forestale sul territorio nazionale, per il reato di incendio boschivo.
Gli agenti del Comando Stazione Forestale di Pisticci si sono immediatamente recati sul luogo colpito dalle fiamme, dove grazie anche alle indicazioni e alle testimonianze raccolte, sono riusciti ad individuare l'incendiario proprio mentre cercava di scappare verso la strada provinciale.
Dopo averlo catturato, gli agenti hanno condotto l'uomo che ora rischia la reclusione da 4 a 10 anni, presso la Casa Circondariale di Matera.
Gli investigatori della Forestale hanno poi individuato, tramite strumentazioni tecniche e minuziose indagini, 3 punti di innesco del fuoco, ma non hanno rinvenuto alcun dispositivo per l'accensione delle fiamme. Il vento che soffiava al momento dell'accensione del fuoco avrebbe potuto far propagare pericolosamente le fiamme verso un vicino bosco di macchia mediterranea, provocando enormi danni al patrimonio naturalistico del Comune di Pisticci ma, grazie al tempestivo intervento, si sono potute evitare conseguenze ben peggiori.
Quest'ultimo arresto è il risultato di un'intensa attività investigativa svolta dalla Forestale nella provincia di Matera, che ha portato all'arresto o alla denuncia a piede libero di diversi incendiari sorpresi sul territorio.
Solo pochi giorni fa, infatti, un altro incendiario era stato scoperto ed arrestato in località Irsina, sempre nel Materano.
Ricordiamo la fondamentale importanza della collaborazione dei cittadini nel segnalare tempestivamente al 1515, il numero di emergenza ambientale del Corpo forestale dello Stato, l'insorgenza di focolai e ogni informazione utile all'individuazione dei responsabili.

Fonte: http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2446

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ASIAGO, LA FORESTALE IMPEGNATA SUL LUOGO DOVE SONO MORTE CARBONIZZATE 63 MUCCHE


La stalla, nella quale erano chiuse, ha preso fuoco in seguito alla caduta di un fulmine durante un violento temporale che si era abbattuto nel Vicentino
Ispettorato Generale

Asiago (VI), 14 agosto 2010 - Il Corpo forestale dello Stato è ancora impegnato a Conco, sull'altopiano di Asiago, dove sono state trovate carbonizzate 63 vacche, morte in seguito ad un incendio che non ha lasciato loro scampo, provocato dalla caduta di un fulmine che ha distrutto, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, la stalla nella quale erano chiuse.
La stalla, che occupava un'area di 1.400 metri quadri, è stata irrimediabilmente danneggiata insieme ai macchinari che si trovavano all'interno. I danni, secondo una prima stima, sarebbero ingenti e ammonterebbero a circa 1 milione di euro.
Il personale del Coordinamento Distrettuale di Asiago del Corpo forestale dello Stato e del Comando Stazione Forestale di Conco, è accorso subito sul luogo dell'incidente e ha proceduto all'identificazione, in collaborazione con il servizio veterinario locale e con i vigili del fuoco, delle vacche da latte morte.
Le vacche morte, ora dovranno essere trasportate, scortate dalla Forestale, presso una discarica specializzata nello smaltimento di carcasse di animali, in provincia di Vicenza. Le operazioni d'intervento da parte della Forestale, ancora presente sul posto, saranno ultimate solo nel primo pomeriggio di oggi.

Fonte: http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2448

CFVA
16-08-10, 20: 26
Tremila reperti archeologici sequestrati in una villa a Domusdemaria, nel cagliaritano e a Cologno Monzese, in Lombardia, tre persone denunciate. E' il risultato di un'operazione degli uomini della Stazione Forestale di Senorbì, del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) dell'Ispettorato Ripartimentale di Cagliari, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e le Procure di Cagliari e Milano. Fra i reperti rinvenuti anche tre bronzi di epoca nuragica e un figurino votivo in bronzo, oltre a 1350 monete romane, 850 reperti di metallo, 407 monili e 18 vasi. L'operazione della Forestale è scattata il 28 luglio scorso, quando il personale della stazione forestale di Senorbì ha sorpreso tre persone che, munite di piccozza e metal detector, scavavano nei pressi di una antica stazione termale romana, in località Funtana Bangius. I denunciati sono P.A., 48 anni artigiano di Domusdemaria, A.P., 47 anni. disoccupato di Senorbì e R.P., 40 anni, imprenditore milanese. A loro carico l'accusa di violazione in materia di ricerche archeologiche, impossessamento di beni culturali appartenenti allo Stato, ricettazione di beni di provenienza illecita, danneggiamento al patrimonio archeologico storico e artistico nazionale.

Il patrimonio archeologico è una fonte di ricchezza per la nostra isola, fenomeni di “predazione” come questo impediscono la lettura della nostra storia e creano un impoverimento culturale. Chi dovesse rinvenire reperti archeologici e essere a conoscenza di illeciti può segnalarlo al 1515 numero gratuito per le emergenze ambientali, attivo 24 ore su 24.

www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=146246&v=2&c=4793&idsito=19

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i sigilli alla lottizzazione abusiva
12 agosto – Il Nucleo di Polizia Giudiziaria del Corpo Forestale ha dato attuazione al decreto di sgombero, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Oristano, che prevede la rimozione di case mobili e roulotte presenti nella lottizzazione abusiva di Sa Rocca Tunda, territorio comunale di San Vero Milis.
L’area, ubicata a 550 metri dal mare, assoggettata ai vincoli di tutela del Piano Paesaggistico Regionale, era stata posta sotto sequestro preventivo lo scorso luglio dopo che le indagini del Corpo Forestale avevano evidenziato che, a Sa Rocca Tunda, era in atto una vasta quanto illegale trasformazione urbanistico-edilizia.

Sgombero delle strutture mobili abusive nel litorale di San Vero Milis

Il personale del Corpo Forestale, dopo aver rimosso i sigilli, ha consentito a carrigrù e pianali, incaricati dai proprietari, di accedere alla lottizzazione abusiva per sgomberare le strutture mobili.
Case mobili e roulotte, che si trovano tuttora in stato di sequestro penale, sono state quindi trasportate in altri terreni privati, a cura dei proprietari attualmente indagati per gli illeciti urbanistico-edilizi. Al termine dello sgombero sono stati ricollocati i sigilli del sequestro penale sia ai singoli lotti che alle strade di accesso alla lottizzazione abusiva.
Prosegue intanto, l’attività d’indagine per risalire all’individuazione dei proprietari dei restanti lotti oggetto di abusi edilizi.

Purtroppo, a Sa Rocca Tunda, la consuetudine illegale di utilizzare immobili abusivi tende a proseguire. A tutela del territorio, il Sindaco di San Vero Milis ha emesso un’ordinanza che vieta, tra le altre cose, il campeggio al di fuori delle strutture autorizzate.

www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=146873&v=2&c=4577&idsito=19

sasygrisù
28-08-10, 14: 02
Si tratta dell'ennesimo ritrovamento di questo tipo di rettile dal morso pericoloso ed in grado di trasmettere malattie rare all'uomo

Roma, 27 agosto 2010 - Una tartaruga azzannatrice (Chelydra serpentina) di circa 70 centimetri e di 20 chilogrammi è stata salvata oggi dalla Forestale ai confini del Parco Nazionale del Circeo. L'esemplare adulto, particolarmente pericoloso per la salute e la pubblica incolumità, è stato subito messo in sicurezza dagli uomini del Servizio CITES di Roma del Corpo forestale dello Stato che lo hanno rinvenuto nella fitta rete di canali dell'Agro Pontino. Il rettile è stato individuato dal gestore dell'agriturismo "Pegaso 2000" che, resosi conto della pericolosità dell'animale, ha contattato gli esperti della Forestale, prontamente intervenuti tra l'incredulità e la meraviglia dei passanti della cittadina di Pontinia. La Tartaruga azzannatrice è un potente predatore: la forza delle sue mascelle e il becco a rostro, insieme allo scatto fulmineo, infatti, possono provocare seri e gravi danni a chi incautamente le si avvicina. Per questo la specie è stata inserita nell'elenco degli animali pericolosi stilata dal Ministero dell'Ambiente e la legge italiana ne vieta la detenzione e la vendita, punendo i trasgressori con l'arresto da tre mesi ad un anno o l'ammenda da sette a settantacinque mila euro. Si ipotizza che l'animale sia stato imprudentemente acquistato da qualcuno non consapevole della sua pericolosità e successivamente abbandonato nelle campagne dell'Agro Pontino.
Questo è solo l'ultimo episodio di una serie di ritrovamenti di animali esotici pericolosi e protetti che hanno visto impegnati gli uomini del servizio CITES del Corpo forestale dello Stato durante il periodo estivo. L'animale verrà ora trasferito presso un centro del WWF specializzato nella tutela di questo genere di esemplari.


Fonte: http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2481

Matty91
29-09-10, 21: 27
ABUSIVISMO EDILIZIO: TORINO, LA FORESTALE SEGNALA SEI PERSONE ALL'AUTORITA' GIUDIZIARIA
I reati sono stati scoperti nei comuni di Baldissero Torinese e Moncalieri
Comando Provinciale Torino


Torino, 28 settembre 2010 - Nell'ambito dell'attività di prevenzione degli abusi edilizi in aree ambientali sensibili, il personale del Comando Stazione forestale di Torino ha portato a termine un doppio intervento, conclusosi con la segnalazione di sei persone all'Autorità Giudiziaria competente per violazioni alle normative ambientali ed urbanistiche.
Nello specifico, il primo intervento è stato realizzato nel comune di Baldissero Torinese dove i Forestali hanno rilevato la costruzione - in assenza delle necessarie autorizzazioni urbanistiche e ambientali (sebbene richieste) - di una piscina di 32 metri quadrati, dei relativi muri di contenimento in cemento armato e di altri lavori di adattamento dell'abitazione. Denunciati una donna ed un uomo, entrambi di 48 anni, proprietari e committenti delle opere; il direttore e l'esecutore dei lavori. Nell'attesa che sia sanato l'illecito con la regolarizzazione dei documenti richiesti, il Comune ha intanto emesso un'ordinanza di sospensione dei lavori.
Il secondo intervento ha riguardato i lavori di ampliamento ad una pista già esistente nonché la costruzione di un piazzale con superficie superiore ai mille metri quadrati, entrambi realizzati in un'area soggetta a vincolo paesaggistico ed ambientale del comune di Moncalieri. Segnalati alla Procura di Torino un uomo di 46 anni, proprietario ed esecutore dei lavori, e una donna di 71, comproprietaria dei terreni interessati dall'abuso edilizio.

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BRACCONAGGIO: CATANZARO, SORPRESI A CACCIA NEL PARCO NAZIONALE DELLA SILA. DENUNCIATE SEI PERSONE
I reati sono stati scoperti a seguito di un lungo pedinamento da parte degli agenti del Corpo forestale dello Stato
Comando Provinciale Catanzaro


Catanzaro, 28 settembre 2010 - Nel corso dell'attività di controllo del territorio, finalizzata alla prevenzione e repressione del bracconaggio, gli agenti del Comando Stazione forestale di Gariglione (CZ) hanno sorpreso in località Tacina del Comune di Taverna (CZ) sei uomini, tra i 19 e i 62 anni, intenti a cacciare all'interno del Parco nazionale della Sila.
I bracconieri, con al seguito i propri cani da caccia, sin dalle prime ore del mattino erano stati pedinati dai Forestali, messi in allarme da alcuni movimenti sospetti degli uomini ai quali sono stati così contestati i reati di esercizio venatorio ed introduzione non autorizzata nel Parco nazionale della Sila di armi e munizioni. Queste ultime sono state poste quindi sotto sequestro e gli uomini denunciati all'Autorità Giudiziaria competente.
Fonte: Sito CFS

Matty91
04-10-10, 12: 53
ANTIBRACCONAGGIO: BRESCIA, INIZIATA L'OPERAZIONE "PETTIROSSO"
Gli Agenti della Forestale denunciano un uomo e sequestrano 140 volatili
Nucleo Operativo Antibracconaggio


Brescia, 02 ottobre 2010 - Gli Agenti del Comando Stazione Forestale di Bovegno nell'ambito dell'operazione "Pettirosso", iniziata da soli due giorni, hanno denunciato un uomo trovato in possesso di un vero e proprio arsenale di trappole per la cattura di animali. Hanno sequestrato, a Provaglio D'Iseo (BS), in un roccolo abusivo 13 reti per un totale di 260 metri lineari, una rete a maglie larghe per la cattura delle lepri, 136 archetti, 16 trappole a scatto e lacci vari in acciaio per la cattura degli ungulati. Inoltre hanno trovato 140 uccelli alcuni vivi e alcuni morti tutti protetti dalla convenzione di Berna.
Di questi volatili solo 3 pettirossi sono stati trovati vivi perché utilizzati come richiami, tutti gli altri e cioè 83 pettirossi, 4 verdoni, 5 balie, 20 capinere, 5 liù piccoli, 2 regoli sono stati trovati morti, 18 esemplari non classificabili, invece, sono stati trovati morti e spiumati. L'uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Brescia per uccellagione, maltrattamento di animali, cattura di fauna selvatica, utilizzo di mezzi vietati per la cattura di fauna e abbattimento e cattura di uccelli non cacciabili.
Un enorme numero di volatili provenienti dal Nord Europa migra ogni anno verso la "corrente padano-prealpina" che attraversa le valli bresciane, questa via di migrazione concentra gli uccelli in un fronte relativamente ristretto facilitando l'attività di bracconaggio.

Musimon
29-10-10, 13: 13
Operazione Antidroga del C.F.V.A. in Ogliastra:

Di seguito l'articolo della Nuova Sardegna che descrive le ultime fasi di un' operazione antidroga iniziata mesi fa con l'individuazione di una piantagione di Cannabis Indica occultata nei boschi Ogliastrini. Culminata con l'arresto in flagranza di due fratelli sorpresi mentre occultavano un bidone contenente sette kg e mezzo di marjuana (nella cui auto è stato rinvenuto anche un etto di coca purissima) e con l'esecuzione di altrettanti fermi disposti dalla A.G. di Lanusei.

http://i56.tinypic.com/sxdw1l.jpg

http://i56.tinypic.com/sxdw1l.jpg

P.S. se ho violato il copy pubblicando l' immagine del giornale , cancellatela per favore.

CFVA
29-10-10, 15: 03
operazione anti abusivismo edilizio del CFVA della Sardegna

http://edicola.unionesarda.it/Corrente/Articolo.aspx?Data=20101029&Categ=32&Voce=1&IdArticolo=2515648

Giusepperi
07-11-10, 15: 12
Sequestro collari elettrici per cani e reati contro gli animali
Vogheranews:

ZAVATTARELLO - La LAV ha inviato in questi giorni un plauso per i recenti interventi effettuati da parte del Corpo
Forestale dello Stato di Zavattarello. Nello specifico, l'apprezzamento è rivolto al comandante Arturo Gigliotti che nelle
ultime settimane ha portato a termine alcune importanti e coraggiose operazioni contro chi si era reso protagonista di
reati contro gli animali.(...)
La Lega anti vivisezione ricorda prima di tutto &ldquo;gli accertamenti relativi al maltrattamento aggravato a carico di un
addestratore di Casteggio, che, tramite appositi collari, praticava violente scariche elettriche su cani, al fine
dell'addestramento&rdquo;.
Poi rammenta come &ldquo;in un'azienda agricola di Redavalle si sia proceduto a carico di un allevatore che avrebbe
dichiarato ai Carabinieri di essere stato vittima del furto di quattro vitelli. Invece nel corso delle indagini, il CFS avrebbe
intanto rilevato irregolarità nell'identificazione dei bovini detenuti: documenti mancanti o incongrui, registri di
stalla incompleti, e altri animali in arrivo altrettanto irregolari, poiché irregolare era anche il trasportatore non autorizzato,
dotato di altrettanto incongrui documenti&rdquo;.
&ldquo;Questi controlli così scrupolosi, frutto di un impegno professionale competente &ndash; spiega la Lav -, hanno
dimostrato anche una grande sensibilità al benessere degli animali, dando un importantissimo contributo nel bloccare
fenomeni di illegalità. La collaborazione con le associazioni da parte delle Forze dell'Ordine è stata spesso infatti uno
strumento valido ed efficace per combattere piaghe diffuse, contro cui la LAV (peraltro, contraria sia agli allevamenti
intensivi che a quelli regolari) combatte da decenni, come i trasporti illegali&rdquo;.

Matty91
11-11-10, 13: 06
ANIMALI: CUNEO, BLITZ DELLA FORESTALE NELLA STALLA DEGLI ORRORI

Oltre 30 carcasse di bovini in stato di decomposizione giacevano accanto ad altri animali vivi ma gravemente denutriti. Scattata la denuncia nei confronti dell'allevatore per maltrattamento e uccisione di animali.

9 novembre 2010 - Quattordici bovini in grave stato di denutrizione rinchiusi insieme a 34 capi morti e in stato di decomposizione. Questo il macabro scenario apparso agli agenti del Comando Stazione Forestale di Mondovì (Cuneo) intervenuti sul posto insospettiti dall'odore nauseabondo proveniente dalla stalla. Alcuni dei capi deceduti erano privi dei marchi auricolari identificativi. Dopo aver richiesto l'intervento del Servizio veterinario locale, i Forestali hanno disposto la temporanea sistemazione degli animali vivi in un locale attiguo alla stalla e il loro approvvigionamento, mentre all'allevatore è stata fatta ingiunzione di provvedere allo sgombero immediato delle carcasse e alla successiva pulizia e disinfezione della stalla.. Il proprietario degli animali è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Mondovì e dovrà rispondere del delitto di maltrattamento e uccisione di animali. Sono in via di completamento, sotto il periodico controllo della Forestale e dei Servizi veterinari, i lavori di ripristino delle normali condizioni igieniche dei luoghi. I 14 bovini vivi sono stati macellati nei giorni successivi.

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AMBIENTE: RIETI, SOTTO SEQUESTRO 150 QUINTALI DI LEGNA TAGLIATA ABUSIVAMENTE

La Forestale mette i sigilli anche all'intera area oggetto del disboscamento: oltre 3 ettari di bosco all'interno delle Gole di Farfa, zona vincolata, definita da normative regionali "monumento naturale". Denunciati i due autori del reato.

6 novembre 2010 - Centocinquanta quintali di legna tagliata abusivamente, è quanto hanno scoperto gli agenti del Comando Stazione Forestale di Poggio Mirteto (Rieti) in località "Valle Basselli" nel comune di Mompeo (Rieti).
Dalle indagini dei Forestali è emerso che l'attività di taglio era stata condotta senza i permessi previsti da normative regionali e senza autorizzazione da parte del Comune quale Ente gestore del bene, come richiedono le norme in materia di aree naturali protette contenute in una legge regionale del 1997: infatti il bosco in questione ricade in una zona, denominata "Gole del Farfa" per la vicinanza all'omonimo torrente, sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale e dichiarata monumento naturale.
È scattato ad opera della Forestale il sequestro probatorio dell'intera area (tre ettari e mezzo di bosco ceduo) sottoposta al taglio illecito di alberi di specie quercine come cerro e roverella, ma anche carpino, pioppo, frassino e acero.

Fonte: comunicati stampa CFS

Matty91
18-11-10, 11: 29
AMBIENTE: SCOPERTO MAXI TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI NEL NORD ITALIA

Oltre un anno e mezzo di indagini, più di 250 Forestali impegnati, 12 indagati, 7 arresti, 60 perquisizioni, 1 impianto di coincenerimento e 46 automezzi sequestrati, un giro d'affari di quasi 30 milioni di euro nel solo periodo 2007-2009

17 novembre 2010 - Un noto impianto di coincenerimento, posto sotto sequestro nel comune di Pavia, utilizzava nella produzione di energia elettrica e termica, oltre alle biomasse vegetali, rifiuti di varia natura - legno, plastiche, imballaggi, fanghi di depurazione di acque reflue urbane ed industriali ed altri materiali misti - che per le loro caratteristiche chimico fisiche superavano i limiti massimi di concentrazione dei metalli pesanti - cadmio, cromo, mercurio, nichel, piombo ed altri - previsti dalle autorizzazioni. Un presunto traffico illecito di rifiuti realizzato all'interno dell'impianto di produzione di energia che ha generato un giro d'affari di circa 30 milioni di euro nel solo periodo 2007-2009 ed ha portato al sequestro dell'impianto e di più di 40 mezzi, all'arresto di 7 persone ed alla esecuzione di 60 perquisizioni.

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RIFIUTI: CONVALIDATO IL SEQUESTRO DELLA VASTA AREA RESIDENZIALE PROGETTATA SULLA CAVA DEI VELENI A MILANO
Oltre mille appartamenti avrebbero poggiato le loro fondamenta su un magma di rifiuti pericolosi per la salute umana. Si ipotizzano i reati di omessa bonifica, avvelenamento di acque e gestione di discarica non autorizzata per 5 indagati, tra titolari di società immobiliari e personalità degli Enti locali
http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2745
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ANIMALI: AVVISTATO L'ORSO DINO IN TERRITORIO SLOVENO
La segnalazione, trasmessa dall'Università di Lubiana, smentisce definitivamente la notizia dell'uccisione dell'esemplare circolata in estate sulla stampa e avalla le conclusioni delle indagini svolte sul caso dal Corpo forestale dello Stato
http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2744

Matty91
25-11-10, 12: 56
FORESTALE: CONCLUSA L'OPERAZIONE "RAMP" SUL TRAFFICO DI RETTILI E ANFIBI

L'attività internazionale coordinata dall'Interpol ha portato al sequestro di migliaia di specie protette per un giro d'affari di oltre 25 milioni di euro

Una vasta operazione internazionale contro il traffico illegale di rettili e anfibi in via di estinzione ha portato, nei soli mesi di settembre e ottobre, al sequestro di migliaia di specie protette per un giro d'affari di oltre 25 milioni di euro. E' stata il frutto di un'intensa attività investigativa, coordinata dall'Interpol, che si è da poco conclusa dopo mesi di controlli e perquisizioni e che ha coinvolto ben 51 Paesi, tra cui l'Italia.
L'Operazione Ramp, conclusasi il 30 ottobre, è la seconda attività di indagine internazionale guidata dall'Interpol contro i crimini sulla fauna selvatica. Sequestrati numerosi animali vivi e morti, come tartarughe e serpenti, pelli di rettile (coccodrilli, alligatori, varani, ecc.) ed altri prodotti ricavati dalle specie protette dalla Cites, la Convenzione Internazionale di Washington sul commercio di flora e fauna in via di estinzione. In Italia, l'operazione è stata coordinata dal Servizio Cites del Corpo forestale dello Stato, che ha effettuato più di 1.500 controlli e sequestrato circa 400 animali vivi, soprattutto tartarughe terrestri, e oltre 200 pelli di rettile e prodotti di pelletteria.

AMBIENTE: TORINO, A CACCIA DI MINERALI PREZIOSI NELLE VALLI DI LANZO

Tre uomini sorpresi dalla Forestale ad estrarre i cristalli senza autorizzazione. Le gemme poste sotto sequestro sono state consegnate all'Ecomuseo di Balme

Tre persone, impegnate ad estrarre minerali tra le rocce della montagna della Valle di Lanzo, sono state fermate dagli agenti del Comando Stazione forestale di Ala di Stura (Torino) nel comune di Balme, sempre in provincia di Torino, all'interno del Sito di Interesse Comunitario "Pian della Mussa".
Nell'area sono presenti i granati, minerali neosilicati considerati pietre semi-preziose appartenenti ad una rara qualità chiamata essonite, con una gamma di colori che va dal giallo al rosso e che li rende accostabili al prezioso rubino. In passato erano utilizzati nei lavori di oreficeria locale, quando venivano incastonati come gemme nelle tradizionali croci d'oro e nei gioielli di famiglia.
Gli oltre 40 "pezzi" già estratti del prezioso minerale sono stati confiscati e consegnati all'Ecomuseo di Balme per essere esposti.

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Matty91
02-12-10, 10: 57
SICUREZZA AGROALIMENTARE: LA FORESTALE SEQUESTRA CINQUE TONNELLATE DI PRODOTTI SCADUTI IN PUGLIA

Frutta secca, insaccati ed altri alimenti erano stati etichettati con date di scadenza fittizie. Segnalato all'Autorità Giudiziaria il titolare di un'azienda del barese per reati di contraffazione alimentare e frode in commercio
Ingenti quantitativi di alimenti scaduti e rietichettati con falsa data per l'immissione sul mercato, è quanto emerso in seguito a un blitz del Corpo forestale dello Stato negli stabilimenti di Bitritto (Bari) di un'azienda di confezionamento, deposito e commercializzazione, sia all'ingrosso che al dettaglio, di vari alimenti (frutta secca, olive in salamoia, conserve alimentari, pomodori essiccati). Ad intervenire è stato il personale del Nucleo operativo di Controllo e tutela dei Regolamenti comunitari del Corpo forestale di Bari, coadiuvato dagli agenti del Nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e forestale (NIPAF) di Brindisi. Un sequestro cautelare per un valore complessivo di oltre 10 mila euro. Il titolare dell'azienda è stato multato e denunciato alla Procura della Repubblica per i reati di contraffazione alimentare e frode in commercio.
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FRATELLI RAPITI E UCCISI IN PUGLIA, IL RITROVAMENTO DEI CORPI DA PARTE DELLA FORESTALE

Vista la tipologia di esecuzione ed il contesto, l'ipotesi è quella di un omicidio di chiaro stampo mafioso. Solo l'esame del DNA potrà però confermare che si tratti proprio dei fratelli scomparsi dieci giorni fa a Vieste
Si è conclusa nel peggiore dei modi la ricerca, da parte delle forze dell'Ordine, dei due fratelli Piscopo scomparsi nel comune di Vieste lo scorso 18 novembre. Gli agenti del Corpo forestale dello Stato - appartenenti al Comando Provinciale di Foggia, ai Comandi Stazione di Vieste, Umbra, Peschici, Sannicandro Bis, Vico del Gargano e al Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Monte Sant'Angelo - hanno infatti ritrovato, grazie anche ad una particolare conoscenza del territorio e all'impiego di propri elicotteri, i corpi carbonizzati dei due uomini. Coinvolti nella ricerca sin dalle prime ore della scomparsa, il 28 novembre i Forestali si sono trovati dinanzi alla tragica scoperta, quando hanno rinvenuto in località Posta del Telegrafo (agro del comune di Peschici) un'auto Alfa 156 Station Wagon completamente distrutta dalle fiamme, rispondente a quella segnalata il giorno del sequestro. All'interno dell'abitacolo, i due cadaveri carbonizzati.

Newsletter CFS

Matty91
09-12-10, 13: 14
YARA: LA FORESTALE PARTECIPA ANCHE CON LE UNITA' CINOFILE ALLE RICERCHE DELLA RAGAZZA SCOMPARSA NELLA PROVINCIA DI BERGAMO

Oltre 80 Forestali, 12 Comandi Stazione e unità cinofile lavorano senza sosta nelle operazioni di ricerca della 13enne scomparsa, concentrandosi soprattutto nelle campagne, casolari, edifici abbandonati, torrenti e sentieri


http://www.bergamosera.com/cms/wp-content/uploads/2010/12/PC064498-300x225.jpg

Prosegue senza sosta l'impegno degli uomini della Forestale nella ricerca di Yara Gambirasio, la 13enne scomparsa da Brembate Sopra, in provincia di Bergamo. Sono al lavoro tutti e 12 i Comandi Stazione della provincia di Bergamo che, da martedì scorso, insieme alla Polizia di Stato, cercano la ragazza nei comuni di Mapello, Ambivere, Ponte San Pietro, Terno d'Isola e Brembate Sopra.

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MALTRATTAMENTO: LA FORESTALE METTE I SIGILLI A UN RIFUGIO PER ANIMALI NELL'HINTERLAND MILANESE

Circa 100 cani e una decina di cavalli erano tenuti in condizioni incompatibili con la loro natura, in totale sporcizia e privi di riparo. La titolare dell'associazione che gestiva la struttura è stata denunciata per maltrattamento

C'erano anche un maiale e un agnello assieme al centinaio di cani e ai dieci cavalli che sono stati trovati in condizione di degrado dagli agenti del Corpo forestale in ricovero per animali nel comune di Nerviano, nel milanese. Diverse le Forze schierate in quest'operazione di polizia veterinaria per la tutela del benessere degli animali: gli uomini del Comando Stazione forestale di Garbagnate Milanese e del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Milano, assieme ai medici del servizio veterinario e la polizia locale di Nerviano. I cani, meticci o di razza e di diverse taglie ed età, erano costretti a vivere in mezzo ai propri escrementi, all'interno di ricoveri fatiscenti e maleodoranti, realizzati con scadenti materiali di risulta. Liberi di girare all'interno della struttura, i cani in branco costituivano inoltre con la loro aggressività una minaccia continua per i cavalli, anch'essi privi di ripari dalle intemperie e senza un'adeguata disponibilità di acqua e cibo. Durante i controlli è stata persino rinvenuta la carcassa di una cavalla, morta da qualche giorno e occultata con teloni e bancali di legno.

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ANIMALI: IL CORPO FORESTALE DENUNCIA 5 PERSONE NEL FORLIVESE PER UCCISIONE DI CANI CON BOCCONI AVVELENATI

Dopo due anni di indagini serrate, conclusa l'operazione "Bocconi Amari". Sequestrati pesticidi e altro materiale utilizzato per l'avvelenamento

Il Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Forlì-Cesena ha portato a termine l'operazione "Bocconi Amari" con la denuncia a piede libero di 5 persone per l'avvelenamento di cani mediante pesticidi in uso all'agricoltura. A spingere i cinque a dare in pasto ai cani i bocconi avvelenati sarebbe stato il disturbo che questi arrecavano alla selvaggina lasciata sul territorio per il ripopolamento. Le indagini, durate circa due anni, si sono concentrate sull'avvelenamento di 13 cani, avvenuto tra la fine del 2008 e l'inizio del 2010, nei comuni di Bagno di Romagna (12) e di Civitella (1). Perquisizioni, sequestri, interrogatori, appostamenti, e pedinamenti hanno consentito agli agenti della Forestale di risalire ai colpevoli. Nel 2009 il fenomeno degli avvelenamenti dovuti ai bocconi di carne aveva pesantemente interessato la provincia di Forlì-Cesena con 42 casi (il 26% circa dell'intera regione Emilia Romagna). Ad essere stati avvelenati, comunque, non solo i cani ma anche volpi e lupi, predatori naturali della selvaggina. Ad allertare le forze dell'Ordine, la Prefettura e il Comune, per via dell'agitazione sociale suscitata dal fenomeno e per la vasta eco che ne era scaturita sugli organi di informazione. Intervenuto, il Corpo forestale dello Stato ha messo in campo un pool di 18 investigatori, comprendenti le strutture del Comando Provinciale di Forlì, del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Forlì, dei Comandi Stazione di Bagno di Romagna, di Civitella di Romagna, di Mercato Saraceno, di Sarsina e di Predappio. Utili le testimonianze della popolazione e le analisi di laboratorio dell'Istituto Zooprofilattico di Forlì che hanno consentito di individuare i principi attivi utilizzati per gli avvelenamenti. Quanto ai dati dell'indagine, ecco alcuni numeri: 5 denunce all'Autorità Giudiziaria, 4 perquisizioni domiciliari, 2 perquisizioni veicolari, 3 sequestri penali, 6 sequestri amministrativi, 8 comunicazioni di notizie di reato, 6 sanzioni amministrative.

Fonte: Newsletter CFS

Matty91
16-12-10, 12: 03
OPERAZIONE "ANIMAL HOUSE": SOTTO SEQUESTRO A PRATO IL CENTRO DI SCIENZE NATURALI DI GALCETI

Sono tuttora in corso le indagini per fare luce sul caso. Diverse le ipotesi di reato, che vanno dal maltrattamento degli animali al bracconaggio, dalla detenzione illegale di armi fino al deposito incontrollato di rifiuti speciali. La struttura è stata affidata in custodia al sindaco della città

Da fiore all'occhiello della provincia e dell'intera regione, a protagonista di una bufera giudiziaria. È questa la sorte del Centro di Scienze Naturali di Galceti, posto sotto sequestro penale preventivo, mentre lo storico direttore del Centro e tre persone dello staff sono stati indagati per un lungo elenco di reati, che vanno dal presunto esercizio abusivo della professione veterinaria al maltrattamento di animali e ad illeciti legati alla caccia. Ad avallare l'ipotesi, oltre alle testimonianze, le numerose confezioni di medicinali scaduti e per uso umano rinvenute all'interno dell'infermeria destinata alla cura degli animali. In quella stessa occasione gli agenti avevano avuto modo di accertare anche la situazione di forte degrado e irregolarità diffusa in cui erano tenuti gli animali vivi, fra i quali daini, cervi e cinghiali, uccelli e rettili. Parte di questi venivano alimentati con mangimi scaduti o totalmente inadeguati alla loro natura, come liquirizie, bibite gassate e alcoliche e merendine recuperate da centri di grande distribuzione alimentare.
Probabile anche l'ipotesi che nel Centro si praticassero attività di caccia abusiva e detenzione illegale di armi. Sono state infatti sequestrate 5 trappole utilizzate per la cattura di animali selvatici, due delle quali dotate di un meccanismo di attivazione azionabile in un caso direttamente dall'ufficio e nell'altro dall'abitazione del direttore.

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TRUFFE A TAVOLA: FALSI PANETTONI NEI DISCOUNT

Nel corso dell'operazione "Dolce Natale" ventimila euro di multe per produttori e rivenditori nella provincia di Brescia. In viste delle imminenti festività natalizie, serrati i controlli della Forestale sui panettoni e pandori contraffatti

Scoperta dal Corpo forestale dello Stato una frode di prodotti dolciari da forno nel corso dell'operazione "Dolce Natale": si tratta di falsi "panettoni" e "pandori" destinati ad essere commercializzati tramite il canale della Grande Distribuzione Organizzata in tutta Italia.
Al fine di trarre in inganno i consumatori, l'azienda che è stata controllata dalla Forestale vendeva imitazioni di lievitati classici di ricorrenza che ai fini della normativa vigente devono rispettare rigidi dettami di produzione e che invece erano ben lontani dal possedere i necessari requisiti di qualità.
A condurre le indagini sono stati gli agenti del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Brescia del Corpo forestale dello Stato che, dopo aver riscontrato alcune anomalie sulla commercializzazione dei presunti "panettoni" e "pandori" in vari discount della provincia bresciana, sono risaliti alla ditta che li produceva nel veronese.

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SICUREZZA AGROALIMENTARE: BLITZ DELLA FORESTALE IN UN CASEIFICIO DEL VIBONESE

Gli agenti si sono trovati di fronte a scaffali pieni di formaggi, oltre 100 forme di vario peso di pecorino locale, privi delle etichette informative richieste per legge e relative alla denominazione di vendita, data di scadenza, modalità di conservazione e ingredienti del prodotto

È di oltre un quintale la quantità di formaggio sequestrato in via cautelare all'interno di un punto vendita di Limbadi, sull'altopiano vibonese del Monte Poro. Le forme, pronte per la commercializzazione, sono state rinvenute durante la perquisizione effettuata dagli agenti del Comando Stazione di Spilinga (Vibo Valentia), che hanno potuto verificare anche l'abusività del laboratorio di produzione del pecorino. Nel corso delle indagini, infatti, è emerso che l'attività casearia si svolgeva all'interno di un laboratorio artigianale privo di registrazione all'autorità sanitaria, come è invece previsto dal cosiddetto Pacchetto Igiene del 2004, norme che recepiscono regolamenti comunitari in materia di igiene dei prodotti alimentari. L'operazione si inserisce in un programma di controlli effettuati dal Corpo forestale dello Stato nel campo della sicurezza alimentare, controlli potenziati con l'approssimarsi delle festività natalizie.

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Matty91
23-12-10, 11: 59
FORESTALE: INQUINAMENTO DEI FIUMI NEL BENEVENTANO INDAGATI 42 SINDACI PER DISASTRO AMBIENTALE

Trovati in tre corsi d'acqua il batterio della Salmonella e idrocarburi aromatici di natura cancerogena

Inquinati i fiumi Calore, Sabato ed Isclero, nel Sannio. È sulla base di questa evidenza che è partita due anni fa l'indagine del Corpo forestale che ad oggi vede coinvolti i sindaci della provincia di Benevento, nei cui confronti sono stati emessi 42 avvisi di garanzia. Nata agli inizi del 2009 su richiesta del Procuratore Capo che acquisisce da un articolo di giornale regionale notitia criminis che le acque dei fiumi della Provincia di Benevento sono inquinate, l'indagine è stata affidata al NIPAF (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale) di Benevento dal Sostituto Procuratore assegnatario. Il NIPAF, grazie anche alla collaborazione dell'Arpac, ha provveduto ai campionamenti delle acque fluviali per capirne lo stato generale. Visti i risultati non ottimali si è deciso di approfondire le indagini con ulteriori campionamenti mirati alla ricerca della Salmonella e con un campionamento dei sedimenti fluviali.
Per i tre fiumi Calore, Sabato ed Isclero i campioni per la Salmonella hanno restituito dati allarmanti, per cui si è provveduto immediatamente a dare comunicazione all'Asl locale ed alla Prefettura per permettere gli adempimenti di loro competenza al fine della tutela della sanità pubblica. Le risultanze analitiche dei sedimenti riferivano inoltre, in alcuni corsi d'acqua, la presenza di idrocarburi aromatici di natura cancerogena, segnale di un forte stato di degrado e di forte inquinamento.
Le indagini, a questo punto, sono state deviate sulle aziende produttive locali visto che nella provincia i fiumi sono ancora oggetto di attingimenti per scopo irriguo. Per questo motivo sono stati effettuati, con l'ausilio delle Asl, i controlli sui mercati del luogo e sui prodotti provenienti presumibilmente da produzioni soggette ad irrigazione. Nessun dato allarmante è però emerso ma le indagini hanno assunto comunque rilevanza regionale.
Stando allo studio condotto dall'Arpac, l'inquinamento scaturirebbe dagli scarichi di natura urbana e di acque mal depurate o non depurate affatto.

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SICUREZZA ALIMENTARE: SEQUESTRATI PRODOTTI SCADUTI O CON ETICHETTATURA IRREGOLARE NELL'OLTREPÒ PAVESE

Elevate sanzioni per 15 persone individuate come responsabili dei vari illeciti

Cinquanta omogeneizzati, 10 forme di formaggio, 100 vasetti di yogurt, 80 confezioni di riso tra varietà indiana e messicana, 4 scatole di cous-cous, 20 pizze, 30 vasetti di frutta sciroppata, tutti scaduti da mesi. Sono alcune cifre del sequestro effettuato dal Corpo forestale dello Stato in supermercati ed esercizi commerciali o presso rivenditori ambulanti dell'Oltrepò pavese. Una vera "tombola natalizia" della contraffazione alimentare, a cui si vanno ad aggiungere le carni di 3 macellerie che recavano etichettature irregolari, carenti di informazioni relative alla tracciabilità dei prodotti. I controlli sono stati effettuati nelle ultime settimane dagli agenti del Comando Stazione forestale di Zavattarello principalmente nei comuni di Casteggio, Strabella, Broni, Redavalle, Borgo Priolo, Santa Maria della Versa, tutti in provincia di Pavia. Sono complessivamente 15 i responsabili degli illeciti, tra legali rappresentanti di supermercati o macellerie e venditori ambulanti che dovranno corrispondere sanzioni per un totale di quasi 40.000 euro per violazioni delle normative in materia di sicurezza alimentare.
Inoltre presso alcuni punti vendita sono stati rinvenuti alimenti tra cui olive, salumi, frutta secca provenienti dalla Calabria ma completamente privi di etichettatura.

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diaboliko
24-12-10, 19: 31
Arcevia: sequestrata pista da motocross, indagato Peverieri di Ostra


Il Corpo Forestale della stazione di Arcevia (AN) ha scoperto e posto sequestro una pista "illegale" adibita a motocross. Nei guai è finito anche un 69enne di Ostra, proprietario dell'area ed esecutore materiale della pista abusiva.



Nei giorni scorsi il personale della Stazione Forestale di Arcevia (AN) e del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Ancona ha proceduto al sequestro di un’area adibita a pista di motocross in località “San Ginesio – Fosso dell’Acquaviva” ad Arcevia. Su disposizione del pm Paolo Gubinelli, ad essere ora indagato è Alberto Peverieri, 69enne di Ostra, risultato affittuario del terreno ed esecutore materiale dei lavori di escavazione. L'area posta sotto sequestro è di 2 ettari di superficie con perimetro di 700 metri, ricompreso tra la strada comunale di San Ginesio e la sponda sinistra del Fosso dell’Acquaviva, di proprietà di alcuni privati, del Comune di Arcevia e della Parrocchia di San Ginesio e Sant’Apollinare.

Peverieri, su segnalazione di un cittadino del posto, era stato precedentemente denunciato dai Forestali per violazioni al Testo Unico per l’Edilizia del 2001, in quanto era stato trovato con una motosega in mano, accanto ad un’escavatrice accesa, intento a realizzare su quei terreni un “intervento di nuova costruzione” consistente nella “realizzazione di impianti comportanti la trasformazione in via permanente del suolo inedificato”, cioè di una pista per motocross, senza permesso di costruire, come invece prevede la norma.

Poco lontano, inoltre era stato rinvenuto il tronco di un orniello, pianta protetta, che stava segando dopo averlo sradicato col mezzo meccanico. Per questo è stato elevato anche un verbale di contestazione amministrativo. Infine, tutto intorno l'area è stato accertato un rilevante movimento di terreno, con escavazioni e riporti di ingenti quantitativi di terra, utilizzati per creare una pista con salti, curve e dossi da percorrere con moto da cross.

L'uomo, che è anche presidente del Moto Club di Ostra, presente alle operazioni della Forestale, si è fatto assistere da un avvocato che è stato nominato anche custode giudiziale dei beni sottoposti a sequestro.

“L’indagato -ha dichiarato il Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato Giancarlo D'Amato- era stato ritenuto responsabile, nello scorso mese di agosto, della diretta esecuzione dei lavori, con taglio di piante d’alto fusto e forti livellamenti di terreno”. Alla Procura della Repubblica di Ancona, oltre agli atti del sequestro, è stato trasmesso anche un apposito fascicolo fotografico.

Matty91
13-01-11, 12: 33
ANIMALI: MORIA DI TORTORE DAL COLLARE NEL FAENTINO. INDAGA IL NUCLEO INVESTIGATIVO DI POLIZIA AMBIENTALE DELLA FORESTALE

Sono in corso esami sulle cause dei decessi. Ulteriori risultati delle analisi sono attesi per la prossima settimana

Sono più di 800, finora, le carcasse di tortore raccolte intorno alla zona industriale di Faenza ma il dato, purtroppo, è destinato a salire. La segnalazione dei primi ritrovamenti è arrivata domenica 2 gennaio al Comando Provinciale di Ravenna del Corpo forestale dello Stato che è subito intervenuto con la presenza dei servizi di Polizia Giudiziaria. Da subito, presso i laboratori dell'IZSLER, l'Istituto Zooprofilattico sperimentale di Lugo di Romagna (Ravenna), si è dato il via agli accertamenti diagnostici su alcuni campioni di tortore. Nel frattempo si stanno organizzando con le Asl locali le misure necessarie di intervento, che saranno attuate non appena si definiranno le cause del decesso dei volatili.
Le prime analisi hanno dato comunque esito negativo per quanto riguarda la presenza di batteri, mentre il quadro virologico evidenzia la presenza di un virus paramyxovirus aviare, virus che non comporta rischi e pericoli per l'uomo, o per altre tipologie di animali domestici e selvatici, in quanto tipico dei colombiformi. Per capire se questa presenza di virus potrebbe essere causa, concausa o quanto può avere inciso sul decesso delle tortore, deve essere atteso l'indice di patogenicità di cui si sta interessando l'Istituto Zooprofilattico di Padova.
L'ipotesi più accreditata al momento è quella di uno squilibrio digestivo per eccesso di cibo legato a un momento sfavorevole delle condizione atmosferiche. Il Nucleo Investigativo ha eseguito anche prelievi di acque nei dintorni dello stabilimento industriale in cui sono state rinvenute numerose carcasse e del cibo ingerito dai volatili.

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ANTIBRACCONAGGIO: LA FORESTALE DENUNCIA CINQUE PERSONE PER INTRODUZIONE ILLEGALE DI ARMI NEL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO

Sequestrati vari fucili, carabine e cartucce

A seguito di controlli volti a prevenire e reprimere reati contro il patrimonio e l'ambiente naturale all'interno di aree protette, lo scorso 8 gennaio gli agenti forestali del Comando Stazione di Noepoli (Potenza) hanno denunciato all'Autorità Giudiziaria competente cinque persone per introduzione di armi nel Parco nazionale del Pollino. Il territorio in cui agivano i bracconieri, conosciuta come località San Brancato, in agro del comune di San Giorgio Lucano, ricade inoltre anche in Zona a Protezione Speciale (ZPS), ciò vuol dire che qui vige, a tutela della fauna selvatica, non solo il divieto di caccia ma anche quello della detenzione di armi. Gli uomini del Corpo forestale dello Stato hanno proceduto dunque a porre sotto sequestro penale tre fucili, due carabine e otto cartucce.

Fonte: Newsletter CFS

CFVA
19-01-11, 12: 27
Operazioni antibracconaggio in Sardegna

http://edicola.unionesarda.it/Articolo.aspx?Data=20110115&Categ=13&Voce=5&IdArticolo=2541387

Matty91
20-01-11, 13: 02
ANIMALI: GIRO DI VITE DELLA FORESTALE NELLE INDAGINI SUI CANI AVVELENATI NEL GROSSETANO

Eseguiti sequestri e perquisizioni presso le abitazioni e i locali utilizzati da alcuni pastori della zona, ad oggi i principali indiziati

Continuano le indagini del Corpo forestale dello Stato e della Polizia Provinciale di Grosseto sul caso dei cinque cani trovati morti per avvelenamento a novembre scorso in alcune zone della località Le Capanne, nel Comune di Roccalbegna (Grosseto).
Dalle analisi effettuate dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Toscana era risultato che gli esemplari erano morti dopo aver ingerito bocconi avvelenati, preparati con dosi di stricnina e metaldeide mischiate a parti di agnello.
I maggiori sospetti sono ricaduti su un gruppo di pastori locali e la Procura della Repubblica di Grosseto ha disposto in questi giorni diverse perquisizioni di abitazioni, stalle e altri annessi agricoli della zona. Attività investigative eseguite dal Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale di Grosseto e dal Nucleo Operativo Speciale di Orbetello, coadiuvati dagli agenti dei Comandi stazione di Scansano e di Castel del Piano (Grosseto) del Corpo forestale dello Stato. Nell'abitazione di un allevatore sono stati rinvenuti e sequestrati tre flaconi di una sostanza tossica sospetta, inoltre sono stati prelevati campioni di vello da esemplari appartenenti alle greggi dei pastori per rilevare, attraverso l'esame del DNA, se ci possa essere un collegamento con le parti di agnello utilizzate per avvelenare i cani.
Le indagini della Forestale proseguono per accertare le ipotesi di reato di maltrattamento e uccisione di animali, delitti per i quali recentemente le pene previste sono state sensibilmente inasprite.

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VARESE: PARCHEGGI ABUSIVI NEL PARCO DEL TICINO, AGLI ARRESTI IL CUSTODE GIUDIZIARIO

L'area, limitrofa all'aeroporto di Malpensa, era stata sequestrata a settembre dal Corpo forestale dello Stato

Agli arresti domiciliari il gestore del parcheggio abusivo messo in piedi in area protetta, a ridosso dell'aeroporto di Malpensa, che era stata posta sotto sequestro nel mese di settembre dal Corpo forestale dello Stato del Comando provinciale di Varese con la collaborazione della Polizia locale di Cardano al Campo e di Somma Lombardo e degli agenti di vigilanza del Parco. L'ordinanza di arresto domiciliare, eseguita dagli agenti forestali di Vergiate è stata disposta dal GIP per via delle ripetute violazioni dei sigilli da parte del custode giudiziario, ossia il gestore stesso, il quale in tutto questo tempo ha continuato ad introdurre auotveicoli nell'area. Il parcheggio, che si trova in una zona boschiva ricadente nel Parco del Ticino, veniva utilizzata abusivamente da una società che provvedeva a stiparvi migliaia di automobili di vacanzieri e viaggiatori. L'inchiesta aveva portato a 6 avvisi di garanzia nei confronti dei referenti di altrettante società che utilizzavano queste aree per "aumentare" la capacità di parcheggio in maniera abusiva.

F. Newsletter CFS

CFVA
23-01-11, 12: 21
Ultime operazioni di polizia ambientale condotte in Sardegna dal CFVA

http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=157631&v=2&c=4577&idsito=19

http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=155385&v=2&c=4577&idsito=19

http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=155904&v=2&c=4577&idsito=19

Matty91
27-01-11, 12: 37
Questa non è un'operazione del CFS ma comunque è pur sempre una novità della Forestale!

FORESTALE: RUOLO RAFFORZATO, GRAZIE ALL'ISTITUZIONE DELLE SEZIONI DI POLIZIA GIUDIZIARIA PRESSO LE PROCURE D'ITALIA

Dal 19 gennaio il personale del Corpo forestale dello Stato entra stabilmente a far parte delle sezioni di polizia giudiziaria istituite presso ogni Procura della Repubblica. Obiettivo: garantire il rispetto della legge in materia di tutela ambientale e di sicurezza agro-alimentare

Da oggi il ruolo del Corpo forestale dello Stato, grazie al costante impegno profuso dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Giancarlo Galan nelle competenti sedi parlamentari, si è rafforzato ulteriormente. La Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha infatti approvato in via definitiva il disegno di legge "Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari" il cui articolo 4 prevede che il personale del Corpo forestale dello Stato entri stabilmente a far parte delle sezioni di polizia giudiziaria istituite presso ogni Procura della Repubblica.
Ciò significa che grazie all'istituzione di queste nuove realtà la Forestale, come forza di polizia ad ordinamento civile specializzata nella tutela del patrimonio ambientale, sarà ancora più presente nella lotta all'illegalità attraverso la salvaguardia dell'ambiente naturale e paesaggistico, la prevenzione e la repressione dei reati in materia ambientale ed agro-alimentare.

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RIFIUTI: SEQUESTRATI 30 CAMION E FURGONI PIENI DI RIFIUTI ALLE PORTE DI AREZZO

La Forestale scopre un deposito clandestino, con furgoni e autocarri abbandonati pieni di materiali di scarto e rifiuti, anche pericolosi. Posta sotto sequestro l'intera area, messa in sicurezza per la presenza di fusti di carburante speciale per mezzi aerei

Il Corpo forestale dello Stato mette a segno un nuovo maxi sequestro di rifiuti speciali e sequestra quello che forse è il più grande deposito clandestino mai scoperto fino ad oggi nella provincia di Arezzo. Il 26 gennaio sono stati infatti scoperti nella periferia aretina 30 camion e furgoni contenenti materiali di scarto, anche pericolosi. A condurre le operazioni, gli agenti del Nucleo operativo speciale del Comando provinciale che, nel corso dei consueti controlli sul territorio, hanno notato all'interno di un terreno recintato numerosi mezzi di trasporto, molti dei quali avevano i portelloni semiaperti. Insospettiti, i forestali hanno ispezionato l'area - di proprietà di un noto istituto di vigilanza privata - scoprendo che all'interno degli automezzi, presumibilmente fermi da anni, erano occultati rottami di ferro, attrezzature elettroniche in disuso, diluenti e solventi, olio per motore, vecchi mobili in legno e metallo e materiali isolanti.

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SICUREZZA AGROALIMENTARE: SEQUESTRATI INGENTI QUANTITATIVI DI FORMAGGIO "FETA" IN LIGURIA E NEL FRUSINATE

Il marchio DOP, così come quello IGP, serve a garantire il consumatore sulla qualità dei prodotti, realizzati in conformità a un disciplinare previsto dalla Comunità Europea. La contraffazione dei marchi configura un reato penale per la violazione delle norme sulle indicazioni geografiche o le denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari

Nel mese di Gennaio, a seguito di controlli per la sicurezza agroalimentare in tutto il territorio regionale, i Forestali liguri, coordinati dal Comando Regionale, hanno rilevato la presenza di formaggio greco "Feta" contraffatto in diversi punti vendita della grande distribuzione. Le indagini hanno portato al ritrovamento di 140 confezioni con etichette che riportavano il marchio DOP contraffatto, del tutto simile all'originale. Il titolare della catena commerciale finita sotto il mirino della Forestale, infatti, è stato denunciato e multato per un importo di oltre 30.000 euro. Sul caso sono in corso ulteriori indagini e controlli in tutte le province liguri, per accertare le responsabilità e individuare gli esecutori della frode alimentare.

Newsletter CFS

CFVA
29-01-11, 12: 09
Sequestrati 29 chili di polpi a un pescatore dilettante:

gli agenti della stazione forestale di Teulada hanno sequestrato 28 chili di polpi a un pescatore dilettante di Assemini,in località Campionna, sulla costa meridionale della Sardegna.L'uomo, che aveva superato di 23 chili la quantità massima di pescato consentita ai pescatori sportivi, che è di 5 chili di pesce, si è visto sequetrare l'attrezzatura da pesca e il pescato e dovrà pagare una sanzione di 1066 euro.
Fonte: L'Unione Sarda 25-01-2011

Blitz contro la caccia in zona vincolata. Denunciate sei persone che partecipavano a una battuta al cinghiale.[/B]

gli agenti forestali della stazione di Guspini e del nucleo investigativo dell'Ispettorato di Cagliari hanno denunciato 6 persone, delle quali tre sono agenti della Polizia Penitenziaria, due ancora in servizio e il terzo ormai in pensione, che esercitavano la caccia al cinghiale all'interno del perimetro della colonia penale di Is Arenas,zona in cui vige il divieto di caccia assoluto.

fonte: L'Unione Sarda 25-01-2011

Impresario-bracconiere bloccato in oasi protetta

a seguito di un appostamento, gli agenti della stazione forestale di Capoterra hanno denunciato un impresario del paese per esercizio di caccia di frodo.Nella zona nei giorni scorsi erano stati rinvenuti numerosi lacci per la cattura di cervi e cinghiali, nei quali sono stati trovati presi cinque cinghiali, tre dei quali ancora vivi e liberati, due ormai morti, per cui era stato organizzato un servizio di appostamento.Una volta arrivato nella zona, G.L.B. ha liberato le carcasse degli animali dai lacci e le ha nascoste per poi recuperarle in seguito, ma è stato bloccato dai forestali e denunciato.

Fonte: L'Unione Sarda 25-01-2011

Matty91
03-02-11, 11: 58
Buona notizia per il CFS ;)
EURISPES: SECONDO I SONDAGGI, GLI ITALIANI SI FIDANO DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO

New entry, come la definisce il noto Istituto di ricerca, la Forestale ottiene la stima della maggior parte dei cittadini attestandosi, a ragion veduta, sullo stesso livello delle altre forze dell'ordine

La fiducia degli italiani nei confronti del Corpo forestale dello Stato è stimata al 64,6%. È forse questo uno dei pochi dati incoraggianti che emergono dal 23° Rapporto Italia, presentato nei giorni scorsi a Roma dall'Eurispes.
"La fiducia espressa nei confronti del Corpo forestale premia l'impegno in favore della difesa dell'ambiente e del territorio e segnala nel contempo una sempre più marcata sensibilità degli italiani verso i temi della qualità della vita e della tutela dell'habitat naturale", osserva l'Eurispes.

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BRACCONAGGIO: TERMINATA NEL PARCO REGIONALE DEI CASTELLI ROMANI L'"OPERAZIONE VIVARO"

È stato necessario anche l'intervento di un elicottero AB 412 del Corpo forestale dello Stato per facilitare le operazioni di polizia che hanno portato al sequestro di armi e munizioni e alla denuncia di 4 persone

Erano già sorvegliate da tempo dagli agenti del Comando Stazione forestale di Velletri (Roma) due delle quattro persone segnalate all'Autorità giudiziaria per il reato di attività venatoria abusiva in area protetta e abbattimento illegale di selvaggina. Le indagini, avviate a seguito di diverse segnalazioni di abbattimento di cinghiali all'interno del parco, hanno portato al sequestro di due fucili da caccia e di una grande quantità di munizioni e cartucce utilizzate specificamente per la caccia al cinghiale. L'operazione ha coinvolto 25 agenti dei comandi stazione locali coordinati dal Nucleo investigativo provinciale di Polizia ambientale e forestale (NIPAF) di Roma.

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SICUREZZA ALIMENTARE: SEQUESTRATI DALLA FORESTALE 300 CHILI DI ALIMENTI SCADUTI E CON ETICHETTATURA IRREGOLARE

Carni fresche, formaggi, salumi e prodotti ittici di vario genere sono stati ritrovati nel deposito di un'azienda di vendita all'ingrosso di Molfetta

È di circa tremila euro il valore commerciale degli alimenti scaduti, privi di etichettatura o con etichetta che non riporta la data di scadenza, scoperti dagli agenti del Nucleo di Controllo per la tutela dei Regolamenti Comunitari del Corpo forestale dello Stato di Bari.
I prodotti erano stipati in locali e celle frigorifere destinati al deposito e alla conservazione di derrate in un'azienda impegnata nel commercio all'ingrosso di generi alimentari quali carni fresche, formaggi e salumi, nonché prodotti ittici sia freschi che congelati.
In particolare, si tratta di circa 40 chili tra insaccati e tonno scaduti nel 2009, 40 chili di gamberi e 90 chili di pesto scaduti nel 2010 e 5 chili di fesa di tacchino scaduta nel mese corrente. Oltre a questi prodotti, sono state sequestrate anche specialità ittiche tra cui scampi, astici, gamberi, aragoste e pesce spada, ma anche formaggi e coppa di Parma per un totale di circa 100 chili.

Newsletter CFS

Matty91
10-02-11, 13: 12
GEMELLINE SCOMPARSE: LA FORESTALE A DISPOSIZIONE DELLA QUESTURA DI FOGGIA PER ALTRE POSSIBILI RICHERCHE SUL TERRITORIO

Sospesi da ieri i pattugliamenti a terra delle squadre di ricerca. Prosegue invece l'attività investigativa delle forze di Polizia in Italia, Svizzera e Francia per conoscere con precisione gli spostamenti del padre delle due gemelle, il cui corpo senza vita è stato ritrovato lo scorso 3 febbraio sui binari della stazione di Cerignola, in provincia di Foggia

Non ha portato a nulla la perlustrazione a tappeto del territorio attorno a Cerignola da parte della Forestale, che ha impegnato agenti e due elicotteri partiti da Pescara per monitorare la zona alla ricerca delle due sorelline scomparse a fine gennaio. Da ieri, però, i pattugliamenti sul territorio sono stati sospesi, ma continua l'attività investigativa delle forze di polizia dei tre paesi interessati dalle ricerche. Il principale ruolo operativo del Corpo forestale, oltre l'impiego di uomini e mezzi per le ricerche, è stato di orientare i soccorritori fornendo cartografie dettagliate del territorio per definire i luoghi esatti in cui cercare.

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ANIMALI: CANI E UCCELLI MALTRATTATI NEL CATANZARESE, INTERVIENE LA FORESTALE

Tre cani meticci e una serie di volatili tra cui tortore, colombe, cardellini, canarini, passeri ibridi: in comune soltanto le condizioni di maltrattamento. La triste scoperta, nel catanzarese, è del Corpo forestale dello Stato, intervenuto con gli agenti del Comando Stazione di Taverna, allertati dalla Centrale Operativa Regionale su segnalazione di privati cittadini

Gli animali erano tutti tenuti in cattive condizioni igienico-sanitarie. In particolare poi, i cani erano legati con delle catene la cui lunghezza era ben inferiore ai 5 metri previsti dalla legge mentre le loro cucce non erano coibentate. I circa 40 uccelli erano tenuti in gabbie sporche, prive in alcuni casi di acqua o mangime e collocate all'aperto senza tettoie che potessero riparare i volatili da un'eccessiva esposizione al sole o alle intemperie.
Il proprietario è stato denunciato per maltrattamento di animali, ipotesi confermata dal personale del servizio veterinario, e detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura.

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SOCCORSO ALPINO: IMPIEGATO UN MEZZO AEREO DELLA FORESTALE PER IL RITROVAMENTO DEL DISPERSO SUL MONTE VELINO

Una collaborazione tra il Centro Operativo Aereo del Corpo forestale dello Stato e il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino dell'Abruzzo ha reso possibile il ritrovamento e salvataggio di una persona smarrita a circa 2200 metri di quota in provincia dell'Aquila

Erano le 16.30 quando un elicottero del Corpo forestale dello Stato, con a bordo un tecnico del soccorso alpino, si è alzato in volo per supportare, anche dall'alto, le ricerche dell'uomo disperso in cima al Monte Velino domenica scorsa. Seguendo le indicazioni dello stesso disperso che aveva precedentemente chiesto aiuto, i soccorritori hanno sorvolato un canalino molto esposto dove è stato avvistato l'uomo. Successivamente, il tecnico del Soccorso Alpino è stato sbarcato su uno spuntone di roccia poco distante, da cui ha raggiunto a piedi la persona in difficoltà. Impaurito, stanco e con sintomi di ipotermia, l'escursionista è stato accompagnato in un'area adatta a far atterrare l'elicottero. Fatto salire a bordo, l'uomo è stato trasportato nel vicino ospedale di Avezzano.

Newsletter CFS

Matty91
17-02-11, 11: 02
CITES: SEQUESTRATI DALLA FORESTALE OGGETTI IN AVORIO D'IPPOPOTAMO A CATANIA

Una ventina di oggetti in avorio ricavati da zanne d'ippopotamo sono stati trovati nel bagaglio di un passeggero atterrato all'aeroporto di Catania. L'uomo, proveniente dal Congo, è stato multato per duemila euro

Ventidue oggetti in avorio, frutto della lavorazione di denti di ippopotamo sono stati sequestrati presso l'aeroporto di Catania dal Nucleo Operativo Cites di Catania del Corpo forestale dello Stato, coadiuvato dal personale della Sala Operativa Territoriale della Dogana. I manufatti sono stati trovati all'interno del bagaglio di un passeggero italiano di circa 60 anni che tornava, accompagnato dalla moglie, dalla Repubblica Democratica del Congo. Per il viaggiatore è scattata una sanzione amministrativa di oltre 2 mila euro, contestata la violazione di un regolamento comunitario che tutela le specie di flora e fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio.

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AMBIENTE: MACERATA, ALLARME INQUINAMENTO PER LE ACQUE DEL FIUME CHIENTI

Denunciate dalla Forestale due aziende coinvolte nei lavori dell'asse viario Umbria-Marche, per scarichi irregolari nel corso d'acqua. Solo le analisi potranno chiarire quali siano le sostanze immesse nel fiume

Acque inquinate e dalla sospetta colorazione biancastra: così si è presentato il fiume Chienti, in provincia di Macerata, al controllo dei locali agenti del Corpo forestale dello Stato. Scattata la denuncia per gli imprenditori di due aziende coinvolte nelle opere dell'asse viario Umbria-Marche, la Strada Statale 77 Val di Chienti. I forestali del Comando stazione di Serravalle del Chienti, risalendo il fiume hanno potuto osservare che le acque colorate provenivano da una zona della frazione Costafiore, nel comune di Muccia (Macerata), dove erano in corso d'opera due gallerie stradali. Gli scarichi dei lavori, infatti, non erano adeguatamente depurati o, addirittura, venivano sversati direttamente nel fosso collettore. Per scongiurare l'aggravarsi della situazione, la Forestale ha posto i sigilli a entrambe le gallerie, oltre che al depuratore mal funzionante. I titolari della ditta esecutrice e di quella assegnataria dei lavori dovranno ora rispondere di violazioni delle normative nazionali sugli scarichi e del vincolo paesaggistico.

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FORLI-CESENA: SPARI IN CITTÀ, UN UOMO TENTA DI ALLONTANARE UN CANE A COLPI D'ARMA DA FUOCO

Sequestrate armi e munizioni, il 59enne è stato denunciato all'Autorità giudiziaria

Spari in pieno centro città nel giorno di San Valentino. È accaduto il 14 sera a Portico-San Benedetto (Forlì-Cesena), dove un uomo è stato fermato dagli agenti forestali di San Benedetto in Alpe e del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna per aver esploso colpi d'arma da fuoco in centro abitato. Pattugliando le strade cittadine, i forestali hanno udito un colpo di fucile e, subito dopo, si sono trovati davanti un uomo, originario del posto, con l'arma fumante ancora tra le mani. Il 59enne si è giustificato dicendo di avere sparato in aria, per spaventare un cane ed impedirgli di entrare nel pollaio. I forestali però, considerando il pericolo dello sparo nelle immediate vicinanze delle abitazioni, hanno sequestrato il fucile con i bossoli e, con l'ausilio di una pattuglia del Comando stazione forestale di Predappio, hanno effettuato un controllo presso l'abitazione dell'uomo, trovando diversi fucili da caccia tutti regolarmente detenuti ed una canna di fucile abusiva. Sequestrate le armi, il 59enne è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per diversi reati di natura penale.

Fonte: Newsletter CFS

Matty91
24-02-11, 13: 03
"OPERAZIONE KUTYA": STRONCATO DALLA FORESTALE UN TRAFFICO DI CANI DALL'EUROPA DELL'EST

Arrestate tre persone per truffa e associazione a delinquere. Sequestrati numerosi cuccioli di cani di razza. Internet il principale canale di vendita utilizzato

Ventisette cuccioli di cani di razze pregiate (Carlini, Akita, Sharpei, Labrador, ecc), 175 documenti comprovanti la vendita degli animali, 130 passaporti ungheresi di cani oltre a svariati documenti sanitari, materiale informatico, telefoni cellulari, computer, medicinali veterinari, siringhe per inserimento microchip, microchip e vari documenti contabili. A tanto ammonta il sequestro realizzato dal Corpo forestale dello Stato dei Comandi provinciali di Pistoia e Prato nell'ambito dell'"Operazione Kutya" finalizzata a stroncare un traffico di cani provenienti illegalmente dall'Ungheria ("Kutya" è la traduzione ungherese del termine "cane" ).
Coordinati dalla Procura della Repubblica di Pistoia, gli agenti forestali hanno effettuato perquisizioni domiciliari ed eseguito l'ordinanza di misura cautelare in carcere a carico di tre persone, due uomini di nazionalità italiana e una donna di nazionalità ungherese.
L'indagine nasce a seguito di alcune denunce presentate nell'estate 2010 da cittadini vittime di truffa e frode nell'esercizio del commercio. Gli accertamenti del personale del Corpo forestale dello Stato, grazie anche alla collaborazione del Servizio veterinario della ASL 3 di Pistoia, hanno permesso di appurare come i cuccioli, in gran parte venduti tramite annunci su siti internet, non provenissero dall'allevamento dichiarato, peraltro esistente solo sulla carta e comunque risultato essere privo anche di qualunque tipo di autorizzazione, sia sanitaria che urbanistico-edilizia.
Per l'illecita attività, esercitata da padre, figlio e convivente con il coinvolgimento di altri soggetti "prestanome", è stato formulato il reato di associazione a delinquere finalizzata al falso, truffa e frode in commercio. Attività che non si è fermata neppure dopo i ripetuti sequestri di cuccioli e le perquisizioni domiciliari: gli indagati, infatti, hanno continuato a vendere i cani, giungendo a presentare addirittura false denunce di smarrimento dei telefoni a loro sequestrati, solo per avere delle sim card con gli stessi numeri e poter continuare ad essere contattati dalle persone interessate agli acquisti pubblicati su internet e riviste specializzate. L'intervento del Corpo forestale dello Stato si colloca tra le altre numerose operazioni di polizia giudiziaria sul territorio nazionale, tutte volte a debellare il fenomeno del maltrattamento degli animali.

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SICUREZZA AGROALIMENTARE: CONTROLLI E SEQUESTRI DI FORMAGGI CONTRAFFATTI E CARNI AVARIATE

Ad Alessandria scoperti 30 chili di formaggi DOP con etichettatura irregolare, nel beneventano sequestrati 600 chili di carne. A Milano invece, una partita di gorgonzola sequestrato è stata consegnata dalla Forestale alla mensa dei poveri dell'Istituto Opera di San Francesco

Trenta chili di formaggi DOP con etichettatura irregolare posti sotto sequestro: è quanto emerso dai 48 controlli eseguiti in questi giorni dal Corpo forestale dello Stato presso le grandi catene di distribuzione alimentare della provincia di Alessandria. I controlli, disposti dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, riguardano la qualità, la filiera e la rintracciabilità degli alimenti, con particolare riferimento ai prodotti regionali tutelati con specifici disciplinari, come quelli con Denominazione di Origine Protetta.
A condurre le operazioni è stato il personale del Nucleo Agroalimentare Forestale del Comando Provinciale di Alessandria, coadiuvato dagli agenti dei Comandi Stazione di Acqui Terme, Casale Monferrato e Alessandria. Tra i formaggi rinvenuti, gran parte dei quali sono stati ritirati dal mercato, figuravano Toma piemontese DOP, Castelmagno DOP, Gorgonzola DOP, Fontina DOP, Pecorino DOP, Feta greca DOP. Sono state emesse sanzioni amministrative per 35 mila euro complessive, per irregolarità relative a etichettature prive d'indicazioni del lotto o della scadenza, cartellini pubblicitari esposti senza citare la denominazione DOP, nomenclature inesatte e, ancor più grave, etichette con date di scadenza già superate.

Nel beneventano la Forestale ha sequestrato 600 chili di carne suina avariata, per un valore di circa 3 mila euro, pronta per essere distribuita in diversi punti vendita della provincia. L'operazione è stata condotta dal Nucleo Operativo di Controllo Agroalimentare del Comando Provinciale di Benevento.
Le carni, provenienti dall'Austria e con data di scadenza superata, erano conservate all'interno di celle frigorifere di un'azienda di Benevento dedita alla commercializzazione all'ingrosso di carni fresche, e che rifornisce diversi punti vendita in città e provincia. La partita avariata, sottoposta al blocco ufficiale sanitario, è stata analizzata - grazie anche alla collaborazione dei veterinari dell'ASL locale - al fine di accertarne la salubrità. I test microbiologici hanno così rivelato un cattivo stato di conservazione della carne che è stata pertanto distrutta.

A Milano, invece, una partita di gorgonzola - circa duemila confezioni messe in vendita irregolarmente con marchio DOP e sequestrate dalla Forestale di Varese - è stata consegnata alla mensa dei poveri dell'Istituto Opera di San Francesco, che proprio in questi sta servendo piatti a base del pregiato latticino agli oltre quattromila frequentatori settimanali della struttura di carità. Il formaggio, non in scadenza e di ottima qualità, era stato prodotto da un'azienda comunque autorizzata dal Consorzio. I Forestali hanno però riscontrato irregolarità nell'etichettatura e nel confezionamento previsti dal rigido disciplinare di produzione di questo formaggio DOP.

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Matty91
03-03-11, 17: 23
BRACCONAGGIO: LA FORESTALE RINVIENE LA CARCASSA DI UN LUPO, UCCISO CON ARMA DA FUOCO NEL RAVENNATE

Il corpo dell'animale era stato occultato nella vegetazione per impedirne il ritrovamento. È il quarto ritrovamento in pochi mesi nella zona

È solo l'ultimo di una triste serie, il ritrovamento di un giovane lupo morto nel territorio di Brisighella (Ravenna), dove negli ultimi mesi sono state rinvenute altre tre carcasse della specie. Autori della triste scoperta, gli agenti forestali del locale Comando stazione durante un servizio di controllo del territorio: la carcassa era stata occultata in mezzo alla vegetazione, in una zona collinare distante dal centro abitato. I forestali, insospettiti da alcuni arbusti di ginestra con i rami spezzati, si sono messi a perlustrare la zona circostante per poi scoprire, poco distante, il corpo dell'animale che era stato coperto proprio con i rami di ginestra per renderne difficoltoso il ritrovamento. Quasi certamente un atto di bracconaggio all'origine dell'abbattimento dell'animale che presentava infatti, ben visibile, un foro da arma da fuoco. Per ulteriori accertamenti, il corpo del lupo è stato posto sotto sequestro penale e consegnato all'Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna - Sezione di Lugo (Ravenna). Qui i veterinari, ad una prima ispezione esterna, hanno constatato che si tratta di un giovane esemplare di lupo maschio con poco meno di 2 anni, le cui condizioni di salute dovevano essere buone prima di essere trafitto da un proiettile al torace. Dato il colore rosso vivo del sangue fuoriuscito, la morte dovrebbe risalire a pochi giorni fa. Il personale del Corpo forestale dello Stato ha inoltrato la denuncia all'Autorità Giudiziaria per il reato di uccisione di specie protetta ed ha avviato le indagini di polizia giudiziaria, a cui contribuiranno gli esami medico veterinari per acquisire ulteriori elementi, così da poter risalire ai responsabili.

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Anche il CFS utilizza metodi all'avanguardia nella lotta ai reati.... in questo caso per trovare i colpevoli di un incendio ;)
INCENDI: DENUNCIATI TRE IMPRENDITORI AGRICOLI NEL MATERANO

Giro di vite della Forestale nelle indagini condotte nel capoluogo lucano: salgono a sette i responsabili degli incendi. I roghi della scorsa estate, fra l'altro, sono considerati fra le cause delle frane che si stanno verificando nel materano a seguito delle piogge insistenti degli ultimi giorni

Il Corpo forestale dello Stato ha portato a conclusione l'attività investigativa antincendio iniziata la scorsa estate nel comune di Montescaglioso. Sono scattate in questi giorni le denunce a piede libero per tre imprenditori agricoli ritenuti responsabili di roghi colposi divampati in estate nelle località Radicata e Imperatore, facendo salire a sette le persone denunciate per analoghi incendi sul territorio del comune lucano. Denunce che si aggiungono ai due arresti, per incendio doloso, effettuati sempre in estate nel materano dal personale dei Comandi stazione forestali di Irsina e Pisticci , in collaborazione con il Comando provinciale di Matera.
Gli incendi di Montescaglioso erano stati originati da irregolari operazioni di bruciatura di residui vegetali, motivo ricorrente in questa zona, e avevano distrutto complessivamente circa 20 ettari di terreno, bruciando un oliveto e intaccando anche la vegetazione palustre del fiume Bradano. Le indagini, ora giunte al termine, erano state avviate dagli agenti del Comando Stazione Forestale di Montescaglioso, utilizzando il Metodo delle Evidenze Fisiche. Questa strategia investigativa, di origine americana, è stata adottata con successo dal Corpo forestale nell'anno 2000, e mira a ricostruire l'evoluzione dell'incendio individuandone il punto d'inizio, accertandone le cause e quindi identificandone i responsabili anche con l'ausilio di specifiche strumentazioni tecnico-scientifiche.
I tre imprenditori denunciati in questi giorni dovranno rispondere del reato d'incendio boschivo colposo con l'aggravante di non aver rispettato le normative regionali che disciplinano le operazioni di bruciatura delle stoppie. Ai responsabili sono state comminate anche sanzioni amministrative di circa 600 euro ciascuno perché, come si è verificato anche negli altri casi, non avevano eseguito sui propri fondi, dopo le operazioni di mietitrebbiatura, le cosiddette precese o fasce antincendio.


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Matty91
10-03-11, 17: 57
SICUREZZA AGROALIMENTARE: "ORO NERO", MAXI OPERAZIONE DELLA FORESTALE A TUTELA DELL'ACETO BALSAMICO DI MODENA

Sequestrate in varie zone d'Italia più di 91mila confezioni, pari a 35mila litri di aceto. Sanzioni amministrative per un valore di oltre 300mila euro. Sei persone denunciate per imitazione, evocazione ed usurpazione di prodotti tutelati da marchio a denominazione protetta

Sequestrate più di 91mila confezioni, pari a circa 35mila litri di aceto balsamico, elevate sanzioni amministrative per un valore complessivo di oltre 300mila euro e denunciate sei persone per imitazione, evocazione ed usurpazione di prodotti tutelati da marchio a denominazione protetta. Sono, questi, i principali risultati della maxi operazione anticontraffazione condotta dal Corpo forestale dello Stato in diverse regioni italiane a tutela dell'aceto balsamico di Modena IGP e aceto balsamico tradizionale DOP. Frutto di complesse indagini iniziate nel novembre 2010 e di numerosi controlli agroalimentari sui produttori di aceti da tavola, l'Operazione "Oro Nero" nasce con l'intento di accertare la presenza di derivati imitativi o evocativi delle denominazioni protette, le tradizionali DOP di Modena e Reggio Emilia e il più recente IGP, che può essere prodotto solo nel comprensorio costituito da entrambe. I controlli partiti dai Nuclei Investigativi di Modena si sono poi estesi contemporaneamente in Piemonte, nel resto dell'Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lazio, Molise e Puglia e hanno coinvolto circa 20 ditte produttrici. Il reato consiste nell'aver richiamato il termine "balsamico" in modo evocativo o imitativo, sfruttando indebitamente la reputazione dei due marchi DOP e IGP. All'operazione hanno preso parte gli uomini del Nucleo Agroalimentare Forestale di Roma e gli agenti dei Comandi Regionali forestali di Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lazio, Molise e Puglia, in collaborazione con il personale dei Comandi Provinciali di Torino, Verona, Parma, Ferrara, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Arezzo, Campobasso e Bari.

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RIFIUTI: RINVENUTO ETERNIT SULLE SPONDE DEL LAGO SALTO

Ritrovati trenta involucri opportunamente occultati per evitarne il ritrovamento. La Forestale ha sequestrato l'area e indaga per individuare i responsabili

È durante un controllo del territorio che i forestali del Comando stazione di Fiamignano, in provincia di Rieti, hanno rinvenuto sulle sponde del lago Salto trenta involucri contenenti eternit. Il pericoloso materiale, imballato con una pellicola di nylon nero in modo da non essere visibile, era composto principalmente da lastre tipo "ondulina" e canne fumarie. Circa tre, dunque, i metri cubi di materiale che con ogni probabilità proviene da opere di demolizione alle quali non ha fatto seguito il corretto smaltimento degli scarti. Trattandosi di rifiuti pericolosi, gli uomini della Forestale hanno proceduto al sequestro, oltre che del materiale, anche dell'area in cui esso era depositato. Le indagini stanno seguendo alcuni indizi e testimonianze per risalire ai responsabili che, per commettere l'illecito, sembra abbiano approfittato del periodo in cui le acque del lago sono più alte.
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Matty91
17-03-11, 15: 08
RIFIUTI: CONTROLLI DELLA FORESTALE SULLO SMALTIMENTO DELLE AZIENDE AGRICOLE NELLA MARSICA

A Luco dei Marsi denunciato e sanzionato un imprenditore che accumulava materiali sul terreno per poi bruciarli. Sanzioni anche per un'altra azienda di Avezzano. Le ispezioni disposte dal Coordinamento Distrettuale di Avezzano del Corpo forestale dello Stato proseguiranno anche nella Valle Roveto e in tutto il territorio del Fucino, a difesa di uno dei paesaggi montani più belli dell'Appennino

Si sono intensificati, in questo periodo, i controlli del Corpo forestale dello Stato mirati alla prevenzione e alla repressione di episodi di smaltimento illecito di rifiuti nel territorio della Marsica. Gli agenti del Comando stazione forestale di Avezzano hanno eseguito ispezioni in 12 aziende agricole, tra Avezzano e Luco dei Marsi (L'Aquila).
In una di queste ditte, a Luco dei Marsi, il titolare era solito depositare i rifiuti, perlopiù imballaggi derivanti dai processi produttivi, su un terreno attiguo di sua proprietà, per poi successivamente bruciarli.
I Forestali hanno apposto i sigilli all'area di circa 2.000 metri quadrati, cosparsa di plastica, carta e altri rifiuti speciali, che se bruciati liberano in atmosfera gas tossici e potenzialmente pericolosi per la salute umana. Per questo il titolare dell'azienda è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Avezzano e dovrà rispondere di gravi violazioni alle normative che regolano lo smaltimento dei rifiuti. Contestualmente è scattata una sanzione amministrativa di oltre 5.000 euro poiché i registri di carico e scarico dei rifiuti erano totalmente assenti.
Un'altra azienda, operante ad Avezzano nel settore meccanico, è stata sanzionata per oltre 500 euro dai Forestali per il mancato aggiornamento dei registri di carico e scarico dei rifiuti.

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ANIMALI: SOCCORSO DALLA FORESTALE UN LUPO FERITO NEL SALERNITANO

Finisce bene la brutta vicenda che ha visto coinvolto un lupo nel salernitano. Ferito ad una zampa, l'animale è stato soccorso e trasferito nel centro veterinario di Battipaglia

Ferito ad una zampa, l'animale è stato ritrovato alcuni giorni fa dalla Forestale del Comando stazione di Acerno tra i boschi di Olevano sul Tusciano (Salerno), in località "Stagliata". Sul posto gli agenti sono intervenuti per prestare soccorso all'animale e trasferirlo nel centro veterinario di Battipaglia. L'animale, un esemplare maschio di lupo grigio dell'età di circa 2 -3 anni, presentava una frattura scomposta alla zampa anteriore sinistra oltre alla lussazione della scapola omerale. Gli uomini del Corpo forestale hanno trasportato il lupo presso il Centro Veterinario di Battipaglia, perché fosse sottoposto alle prime cure mediche. Gli esami radiografici hanno confermato le precarie condizioni fisiche dell'animale che, ad ogni modo, non è in pericolo di vita. Da qui, il lupo è stato trasferito al centro Veterinario di Melito (Napoli) per la valutazione di un eventuale intervento chirurgico finalizzato alla ricomposizione della frattura alla zampa.

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BRACCONAGGIO: DUE UOMINI DENUNCIATI IN CALABRIA PER IL REATO DI UCCELLAGIONE

La Forestale sequestra reti per la caccia e decine di esemplari di uccelli protetti dalla Convenzione internazionale di Berna. Utilizzata la tecnica delle reti disposte tra le fronde degli alberi

Il personale dei Comandi stazione Forestali di Cittanova e Sant'Eufemia d'Aspromonte (Reggio Calabria), nell'ambito dell'attività di tutela dell'ambiente e di controllo del territorio disposti dal Comando provinciale forestale del capoluogo reggino, hanno deferito all'Autorità Giudiziaria due persone, entrambi di Cittanova, e sottoposto a sequestro delle reti per l'uccellagione e decine di esemplari morti di fauna protetta. In particolare, sono stati sequestrati alcuni tordi merli e fringuelli, questi ultimi protetti dalla Convenzione internazionale di Berna. Al tramonto i bracconieri posizionavano le reti tra le fronde degli alberi, in località "Campicciolo", per effettuare la cattura dei volatili durante l'orario di passaggio. Ad aggravare la posizione dei due, a seguito di un'ispezione sanitaria da parte di un veterinario di Palmi, è stata la morte di tutti gli uccelli, causata dalla rottura volontaria delle vertebre cervicali, segno inequivocabile che la cattura è stata effettuata con le classiche reti da uccellagione.

Newslwtter CFS

Matty91
31-03-11, 19: 45
INQUINAMENTO: SEQUESTRATO IMPIANTO DI SCARICO DI UNA DITTA ZOOTECNICA. OLTRE 500 LE TONNELLATE DI RIFIUTI ORGANICI SMALTITI ILLECITAMENTE

Una nuova e importante operazione di polizia ambientale è stata messa a segno dal Corpo Forestale dello Stato, nell'ambito del contrasto all'inquinamento del suolo e delle acque superficiali e sotterranee

Dopo oltre tre mesi di indagini, sopralluoghi e appostamenti, gli agenti in forza al Comando Stazione di Spilinga (Vibo Valentia), hanno portato a termine l'operazione "Black Water", che ha permesso di accertare la causa del forte inquinamento di un canale di scolo delle acque a seguito dell'abbandono incontrollato di ingenti quantitativi di reflui zootecnici.
Le indagini sono state avviate nel mese di gennaio scorso, sulla scorta di numerose segnalazioni di proprietari di fondi agricoli che lamentavano la presenza di acqua scura mista a liquido melmoso sui propri terreni, tracimata da un fosso demaniale che li attraversava. gli agenti si sono imbattuti in una tubazione dalla quale fuoriuscivano liquami fetidi, che li ha portati dritti all'interno di un'azienda zootecnica situata in località Marrana nel comune di Spilinga.
Proprio all'interno dell'insediamento aziendale, esteso su una vasta superficie e con una presenza di oltre trecento bovini, i forestali hanno constatato che le deiezioni animali venivano convogliate in una grossa vasca di stoccaggio a cielo aperto, realizzata in cemento armato, delle dimensioni di circa 300 metri quadrati per una profondità media di circa 3.50 metri, capace di contenere quasi mille metri cubi di materiale (fecale).
Da alcune feritoie presenti nella parte sottostante della cisterna e da un lato della stessa, completamente aperto, i liquami defluivano in una condotta a cielo aperto per poi immettersi in un pozzetto poco distante.

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SOCCORSO ALPINO: SALVATO SPELEOLOGO INTRAPPOLATO IN UNA GROTTA

L'incidente è avvenuto all'interno della grotta dei Guardiani nel Comune di Carpineto Romano (Roma). Un ruolo importante è stato svolto dalla Centrale operativa del Lazio del Corpo forestale, che ha coordinato e gestito le operazioni di soccorso in continuo contatto con i soccorritori

La particolare morfologia della grotta, in cui sono presenti molte strettoie, ha reso necessario l'intervento immediato di più squadre e così sul posto sono intervenute le pattuglie dei Comandi Stazione Forestale di Velletri, Rignano Flaminio e Carpineto Romano assieme ai tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico del Lazio. Altri due tecnici e una squadra speciale, tutti appartenenti al Soccorso Alpino e Speleologico dell'Umbria e dell'Abruzzo, sono stati condotti sul luogo d'intervento da due elicotteri AB412 del Corpo forestale dello Stato, decollati da Pescara e da Rieti. A una prima ricostruzione, lo speleologo triestino, 60 anni, sarebbe stato colpito da un masso ad entrambe le gambe, fratturandone una e bloccandone l'altra. Un intervento difficile e molto delicato, dunque, che ha richiesto tempi molto lunghi. È infatti solo il giorno successivo all'incidente che l'uomo è stato tratto in salvo e condotto in ospedale.

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ICG
03-04-11, 19: 48
“Operazione Black Water”

Sequestro di oltre 500 tonnellate di rifiuti zootecnici, una vasca di stoccaggio ed una condotta abusiva

Una nuova e importante operazione di polizia ambientale è stata messa a segno dal Corpo Forestale dello Stato, nell’ambito del contrasto all’inquinamento del suolo e delle acque superficiali e sotterranee.
Dopo oltre tre mesi di indagini, sopralluoghi ed appostamenti, gli Agenti in forza al Comando Stazione di Spilinga, hanno concluso l’operazione denominata “ Black Water” che ha permesso di accertare la causa di un consistente inquinamento di un canale di scolo delle acque, a seguito dell’abbandono incontrollato di ingenti quantitativi di reflui zootecnici.
Le indagini sono state avviate nel mese di gennaio scorso, sulla scorta di numerose segnalazioni di proprietari di fondi agricoli che lamentavano la presenza di acqua scura mista a liquido melmoso sui propri terreni, tracimata da un fosso demaniale che li attraversava.
Traendo spunto da ciò, i militari della Stazione spilingese del CFS, pazientemente e con non poche difficoltà, hanno percorso a ritroso tutto il tratto del canale in questione, notando l’effettiva presenza, per tutto il suo corso, di acqua nera (da qui il nome dell’operazione) melmosa mista a schiuma che, in alcuni punti, assumeva una colorazione giallastra, emanando esalazioni alquanto maleodoranti.
Risalendo più a monte si sono imbattuti in una tubazione dalla quale fuoriuscivano liquami fetidi, che li ha portati dritti dritti all’interno di un’azienda zootecnica, ubicata in loc. Marrana del comune di Spilinga.
Proprio all’interno dell’insediamento aziendale, esteso su una vasta superficie e con una consistenza di oltre trecento capi della specie bovina, gli Agenti operanti hanno notato che le deiezioni animali (parti palabili e non palabili) venivano convogliate in una grossa vasca di stoccaggio a cielo aperto, realizzata in cemento armato, delle dimensioni di circa 300 metri quadrati per una profondita media di circa 3.50 metri, capace di contenere quasi mille metri cubi di materiale fecale.
Da alcune feritoie (circa 10) presenti nella parte sottostante della predetta cisterna e da un lato della stessa completamente aperto, i liquami melmosi defluivano in una condotta a cielo aperto della lunghezza di circa 12 metri per poi immettersi in un pozzetto poco distante; da quest’ultimo punto, tramite una tubazione sotterranea in PVC del diametro di 25 centimetri, avente una lunghezza di circa 8 metri, all’uopo realizzata, le sostanze venivano sversate proprio in corrispondenza del canale di scolo demaniale denominato “ Fosso dello Schiavo”.
Il consistente aumento di portata del canale anzidetto, avvenuto in seguito alle abbondanti precipitazioni meteoriche, faceva si che l’acqua mescolata alla sostanze inquinanti si riversasse a valle, finendo con l’invadere i terreni sottostanti, contigui all’azienda agricola incriminata.
In seguito a tali accertamenti ed al fine di evitare ulteriori conseguenze pregiudizievoli per l’ambiente, gli Agenti hanno prontamente posto sotto sequestro penale l’enorme quantitativo di rifiuti zootecnici (stimati in circa 500 tonnellate), la vasca ove gli stessi venivano stoccati, (300 metri quadrati per una profondtà media di 3,50 metri) e la condotta abusivamente realizzata, della lunghezza di venti metri, per metà a cielo aperto e per metà interrata, utilizzata per far disperdere le deiezioni animali.
La titolare dell’azienda, identificata in tale P.C., residente nel comune di Spilinga, a carico della quale è stato operato il provvedimento di sequestro, è stata deferita in stato di liberta presso la Procura della Repubblica di Vibo Valentia.
Dovrà ora rispondere del reato di “ abbandono incontrollato di rifiuti speciali sul suolo e nel sottosuolo”, in violazione al Decreto Legislativo n.172 del 2008, norma che ha inasprito le sanzioni in materia, nei territori in cui vige lo stato di emergenza nel settore rifiuti.
In tutto il territorio della Regione Calabria, per l’appunto, con un recente Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del dicembre 2010, è stato dichiarato lo stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti per tutto l’anno 2011.
L’Autorità Giudiziaria, nel frattempo, ha riconosciuto la validità dell’operato del CFS, convalidando il sequestro ed iscrivendo la responsabile nel registro degli indagati.
I reflui d’allevamento, infatti, anche alla luce delle recenti sentenze della Suprema Corte di Cassazione, esulano dal novero dei rifiuti solo se utilizzati nella pratica agronomica della fertirrigazione.
Venendo meno tale presupposto si configura una vera e propria attività di smaltimento illegale di rifiuti.
Sono ancora in corso specifiche indagini, mirate all’individuazione di altre fonti d’inquinamento su tutto il comprensorio del Monte Poro, in riferimento alla stessa tipologia di illecito. Non si escludono provvedimenti analoghi.
L’operazione “ Black Water”, condotta con spiccata professionalità dagli uomini in forza al Comando Stazione del CFS di Spilinga, ha di fatto arginato una situazione molto diffusa nel territorio della provincia di Vibo Valentia che, oltre a causare danni a proprietà private, rappresenta uno dei maggiori fattori di contaminazione delle falde acquifere, superficiali e sotterranee.
Spesso è proprio l’inquinamento di tali canali di scolo, creatisi dal naturale deflusso delle acque piovane, la principale causa d’inquinamento sia dei corsi d’acqua che del mare.
Sempre nel contesto dei controlli del settore zootecnico, gli Agenti dello stesso Comando, pochi giorni addietro, hanno concluso un’operazione che ha portato alla chiusura di un allevamento suinicolo, risultato non in regola dal punto di vista igienico sanitario.
Nel corso del controllo effettuato all’interno di un’azienda ubicata nel comune di Spilinga, ricadente sul comprensorio del Monte Poro, dove peraltro venivano allevati suini della pregiata razza denominata “ suino nero di calabria”, gli uomini del CFS hanno riscontrato gravi carenze igieniche, sanitarie e strutturali, in seguito alle quali si è reso necessario l’intervento di personale medico dell’Unità Operativa Veterinaria dell’Azienda Ospedaliera provinciale di Vibo Valentia.
Il personale veterinario dell’ASP ha di fatto confermato le varie irregolarità accertate dai militari della Forestale di Spilinga, evidenziando ulteriori “ criticità” all’interno della stessa azienda zootecnica.
Infatti, gli esemplari della rinomata razza calabrese, usata per la produzione di salumi di alta qualità, riconosciuti in ambito nazionale, stabulavano in ricoveri fatiscenti, privi delle più basilari condizioni per garantire il benessere animale.

Ulteriori inadempienze, definite tecnicamente “ punti critici ”, sono emersi dal controllo sullo smaltimento delle deiezioni animali; per l’appunto, il recinto dove venivano rinchiusi i capi di bestiame è risultato privo di qualsiasi canale atto a convogliare e smaltire idoneamente i liquami.
In seguito a quanto accertato, Forestale e ASP hanno prontamente disposto la revoca del codice aziendale di stalla attribuito all’allevatore ordinando l’immediato allontanamento dei suini dall’azienda per ragioni di tutela igienico sanitaria.
Conseguentemente, per il trasgressore è scattato anche il provvedimento di cancellazione della propria azienda dalla Banca Dati Nazionale istituita presso il Ministero della Salute, una sorta di archivio informatico nel quale vengono registrate tutte le aziende zootecniche nazionali.
La vicenda è ora al vaglio della competente Autorità Giudiziaria che dovrà valutare la sussistenza di eventuali responsabilità a carattere penale.
Proficua, dunque, è risultata la sinergia professionale tra Corpo Forestale dello Stato e Dipartimento Veterinario per arginare tutte quelle situazioni pregiudizievoli per il benessere animale e che, di conseguenza, possono arrecare nocumento alla salute del consumatore.
Spesso proprio le carenze igieniche e la mancanza di disinfezione all’interno degli allevamenti sono causa dell’insorgenza e della diffusione di malattie epidemiologiche, pericolose sia per gli stessi animali che per l’uomo.

Matty91
14-04-11, 20: 04
AMBIENTE: SAVONA, LA FORESTALE SEQUESTRA UN CANTIERE NON A NORMA

L'area in questione doveva essere rimodellata con della terra proveniente da altro sito. I materiali impiegati, però, erano accompagnati da documentazione incompleta e poco chiara

Sequestrato a Pontinvrea - località Menacciano (Savona) un cantiere di 3200 metri quadrati destinato alla risagomatura dell'area esistente con l'utilizzo di circa 5 mila metri cubi di terra proveniente da altro sito. A condurre l'operazione, gli agenti Forestali del Comando Stazione di Sassello (Savona) che hanno scoperto come il materiale provenisse da un cantiere di Varazze messo in piedi all'interno di una zona caratterizzata dalla presenza di pietre verdi (ofioliti). Dalle indagini è emerso l'irregolarità delle procedure per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo: la documentazione è risultata essere incompleta e poco chiara.
In base al Testo Unico Ambientale, il riutilizzo delle terra e rocce da scavo in altro sito è possibile infatti solo quando il loro impiego sia preventivamente individuato e, soprattutto, deve essere garantito un elevato livello di tutela ambientale.

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ANTIBRACCONAGGIO: FORESTALE, DUE ARRESTI IN PROVINCIA DELL'AQUILA

Rinvenuti diversi trofei di cervo e capriolo, molti chili di carne delle due specie protette, lacci per la cattura di animali e armi da fuoco detenute illegalmente

Dopo cinque mesi di indagini, condotte dai Comandi stazione di Avezzano e Tagliacozzo (L'Aquila) con appostamenti, pedinamenti e rilievi di campo, nei giorni scorsi è partita l'ultima fase dell'operazione "Marsica orientale", che ha visto impegnati 30 Forestali provenienti da diversi reparti del Comando provinciale dell'Aquila, coordinati dal responsabile del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente (CTA) di Civitella Alfedena. L'attività d'indagine ha dato seguito a 13 mandati di perquisizione emessi dalla Procura di Avezzano, a carico di cinque persone tutte residenti nel comune aquilano di Aielli. Per due di questi, sono scattati anche gli arresti.
Gravi le ipotesi di reato a carico degli indiziati, denunciati all'Autorità Giudiziaria per detenzione illegale di armi da fuoco, alcune delle quali con matricola abrasa, un fucile a canne mozze e addirittura una carabina trovata carica nell'abitazione di uno degli uomini. Rinvenuti diversi trofei di cervo e capriolo e molti chili di carne delle due specie protette, che potrebbero essere state uccise all'interno del Parco regionale Sirente-Velino. È stata inoltre trovata una scatola contenente decine di lacci utilizzati per la cattura di animali e altre armi detenute illegalmente.

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Matty91
29-04-11, 23: 26
ABUSIVISMO EDILIZIO: LA FORESTALE SEQUESTRA OLTRE 50 APPARTAMENTI ALLE PORTE DELLA CAPITALE

Gli immobili e i locali accessori in costruzione ad Aranova sono risultati difformi rispetto al progetto di recupero approvato

Nei giorni scorsi, in località Aranova, nel comune di Fiumicino, il personale del Comando Provinciale di Roma del Corpo forestale dello Stato ha posto sotto sequestro 54 appartamenti ed alcuni locali accessori in costruzione. Gli immobili, tutti all'interno del medesimo cantiere, risultano ancora di proprietà della società immobiliare romana che ha realizzato il progetto anche se, dall'esame della documentazione acquisita nel corso delle indagini, sono emersi alcuni compromessi di vendita.
Le abitazioni sequestrate sono il frutto di un piano di recupero che ha interessato le preesistenti strutture di un'ex azienda agricola dedita all'attività zootecnica. Il nucleo storico dei fabbricati, oggetto del recupero, risaliva all'epoca della bonifica dell'Agro romano.
Il personale del Corpo forestale dello Stato è giunto al sequestro a seguito di una serrata attività investigativa iniziata con alcune verifiche di routine finalizzate ad accertare il corretto utilizzo in agricoltura degli effluenti di allevamento.
Le indagini hanno così permesso di scoprire che, dove un tempo veniva praticata l'attività zootecnica, oggi si sta realizzando un complesso residenziale che fin dalle prime verifiche ha mostrato evidenti difformità rispetto al progetto approvato e puntualmente confermate dagli accertamenti tecnici disposti dalla Forestale.

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ORDINE PUBBLICO: LA FORESTALE IMPEGNATA A SAN PIETRO PER LA BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II

Circa 80 uomini del Corpo forestale dello Stato sono mobilitati in concorso con le altre Forze di Polizia per garantire l'ordine pubblico nella Capitale in questi giorni particolari

Il Corpo forestale dello Stato è impegnato, in concorso con le altre Forze di Polizia, nel servizio d'ordine e di sicurezza pubblica predisposto dal Dipartimento della Pubblica sicurezza per garantire il regolare svolgimento delle cerimonie religiose a Roma in occasione della beatificazione di Giovanni Paolo II.
Sono circa 80 i Forestali mobilitati nelle vie della città da domani fino al 2 maggio per garantire l'ordine e la sicurezza pubblica e sarà anche rafforzato il personale, già presente 24 ore su 24, presso la Centrale Operativa Nazionale del Corpo forestale dello Stato. L'obiettivo è quello di assicurare la massima assistenza ai pellegrini e ai fedeli provenienti da tutta Italia e alleviare i possibili disagi della cittadinanza.

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CITES: SICILIA, BLOCCATO TRAFFICO DI RAPACI IN VIA D'ESTINZIONE

Sequestrata una giovane coppia di rarissima "Aquila del Bonelli" depredata da un nido. La specie, superprotetta dalle leggi venatorie, è presente in Sicilia con non più di dieci siti di nidificazione e molto ambita da falconieri e collezionisti disposti a pagare fino a ventimila euro per entrarne in possesso

In seguito ad una complessa attività svolta dalla Sezione Investigativa CITES del Corpo forestale dello Stato di Roma e dal Corpo forestale dello Stato operante in Sicilia è stata rinvenuta, nel corso di perquisizioni svolte nel Ragusano, nel Catanese e nel Nisseno a carico di tre falconieri, una coppia di un anno della maestosa "Aquila del Bonelli" (Hieraaetus fasciatus), specie presente con non più di dieci siti di nidificazione in Sicilia e minacciata dal prelievo illegale per la falconeria e per il collezionismo oltre che dalla distruzione degli habitat naturali.
Una coppia di questa specie può essere pagata fino a 20mila euro sul mercato internazionale, soprattutto in Medio Oriente. La specie inoltre è considerata super protetta dalla normativa sul prelievo venatorio. Le imputazioni per i criminali coinvolti sono diverse, perché i reati riguardano sia la normativa CITES sulla fauna in via d'estinzione sia le più generiche norme sulla caccia e sul maltrattamento animali, in quanto i bracconieri sono accusati di aver prelevato e detenuto specie protette e non cacciabili e per di più di aver arrecato disturbo ai siti di nidificazione e alle coppie di rapaci intente nella fase riproduttiva, di difesa e di svezzamento della prole.
E' la prima volta che l'attività investigativa sul traffico di specie porta a scoprire, nel nostro Paese, il commercio di rapaci ricostruendo l'illecito dal prelievo in natura nei nidi sino al ricettatore finale, permettendo poi di recuperare dei soggetti razziati che potranno essere reintrodotti in natura.
La coppia di volatili era detenuta in un isolato casale di campagna della provincia di Ragusa, non accatastato e rintracciato grazie all'ausilio del GPS dal personale della CITES di Roma e Palermo che la cercava da mesi.

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Matty91
12-05-11, 17: 48
MALTRATTAMENTO ANIMALI: LA FORESTALE SCOPRE UN ALLEVAMENTO "LAGER" A TERNI

Asini, cavalli, mucche ma anche alcuni cani, tutti sofferenti e malnutriti, tenuti in ricoveri fatiscenti sprovvisti di acqua e cibo e legati con corde corte o addirittura incatenati. È quanto hanno scoperto gli uomini del Corpo forestale dello Stato di Terni all'interno di quella che può essere considerata una vera e propria discarica abusiva. Il titolare dell'allevamento è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per i reati di maltrattamento di animali e violazione delle norme sulla gestione dei rifiuti

La scoperta dell'area dove erano rinchiusi gli animali è avvenuta durante le operazioni di controllo di un allevamento in alcuni terreni in prossimità della superstrada Civitavecchia - Rieti in via di realizzazione. Nel corso delle indagini dei giorni scorsi, il personale della Forestale ha ravvisato numerose irregolarità e una situazione igienico-sanitaria pessima. Gli animali, infatti, erano confinati dentro delle baracche realizzate con materiali di recupero come legno, ferro e lamiere che, in molti casi, sono risultate anche pericolanti e prive della tettoia per il riparo dalle intemperie.
Il degrado dell'area sequestrata è risultato accentuato dalla realizzazione di una discarica abusiva creatasi a seguito dei continui depositi sul suolo di rifiuti pericolosi e no, come elettrodomestici, pneumatici, materiali ferrosi ed edili provenienti da demolizioni, batterie e veicoli fuori uso. Gli animali maltrattati sono stati ora affidati alle cure di un veterinario e destinati a strutture di ricovero idonee al loro benessere.

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FORESTALE: AREZZO, CONTROLLI PRESSO I VALICHI DI MONTAGNA SULLA CIRCOLAZIONE DEI MOTOCICLISTI

Diverse le infrazioni riscontrate nella guida o relativamente a modifiche irregolari dei motocicli. Scattano sanzioni, sequestri e il ritiro di patenti o carte di circolazione

In seguito alle segnalazioni di cittadini che lamentavano nei weekend un intenso traffico di motocicli, il Corpo forestale dello Stato ha disposto serrati controlli tra le montagne aretine, in particolare sul Passo di Croce a Mori nel comune di Stia. Obiettivo, garantire la sicurezza stradale presso i valichi di montagna.
I controlli sono stati effettuati dal personale dei Comandi Stazione Forestali di Stia e Bibbiena (Arezzo), in collaborazione con il Nucleo Operativo Speciale di Arezzo.
In poche ore sono stati censiti circa trecentocinquanta transiti di motocicli, che dalla provincia di Firenze sono entrati in quella di Arezzo verso il Passo della Calla.
I controlli, articolati in due fasi, sono stati effettuati tramite una postazione telelaser e un sistema di videorilevamento, attraverso cui si sono rilevate infrazioni al codice della strada per eccessi di velocità, sorpassi in curva e circolazione contromano, con conseguente ritiro di due patenti e decurtazione dei relativi punti, sia attraverso il controllo delle caratteristiche di omologazione dei mezzi per individuare eventuali moto "truccate" non autorizzate dalla Motorizzazione Civile. Diversi motociclisti sono stati infatti sorpresi a circolare con pneumatici non idonei, con tubi di scarico modificati per aumentare il "rombo" del proprio mezzo, altri con luci e frecce non conformi alla circolazione e targhe sistemate in modo da essere difficilmente visibili da parte di chi deve assicurare il controllo e la sicurezza sulle strade. Alla fine della giornata sono stati ritirate diverse carte di circolazione, sequestrate sei motociclette e elevate una decina di multe per un totale di circa mille euro.

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FORESTALE: SOCCORSO UN MOTOCICLISTA SUL MONTE TERMINILLO

Un uomo colpito da malore è stato soccorso da un elicottero della Forestale in una zona inaccessibile sulle montagne reatine. Prestate le prime cure, è stato trasportato in ospedale dopo che un infarto lo aveva colpito durante un'escursione fatta assieme ad altri motociclisti

Un elicottero AB 412 decollato dalla base aerea di Rieti del locale Comando forestale è intervenuto nei giorni scorsi per soccorrere un motociclista colto da un malore sul monte Terminillo. L'uomo, assieme ad altri motociclisti, stava percorrendo un tratto di strada sterrata quando è stato visto dai compagni rallentare la propria moto, per poi cadere a terra in evidente stato di difficoltà. Fortunatamente, fra i compagni era presente un medico del 118 che ha subito prestato il primo soccorso. Nel frattempo, poiché la zona non era coperta dalla rete telefonica, un altro motociclista ha raggiunto una delle cime più vicine del monte per chiamare la Forestale e chiedere aiuto. L'esatta descrizione del malore, un infarto, ha fatto sì che i forestali richiedessero l'intervento di un medico con l'attrezzatura sanitaria adatta ad affrontare questo tipo di emergenza. L'elicottero si è quindi alzato in volo alla volta dell'ospedale più vicino e, una volta preso a bordo un medico, si è diretto verso la zona dell'incidente. Un luogo impervio, in mezzo ad alberi di faggio molto alti che non hanno permesso di calare il verricello e far salire subito a bordo il malato. Una volta prestate le prime cure a terra, dunque, l'uomo è stato trasportato a spalla verso un luogo più accessibile, dove l'elicottero è riuscito ad atterrare per farlo salire e trasportarlo nel più vicino ospedale.

sasygrisù
26-05-11, 19: 15
FORESTALE: IL CONTRASTO ALLA CRIMINALITA' AMBIENTALE


In una conferenza, l'analisi delle metodologie adottate dal Corpo nel contrastare il fenomeno

Il 23 maggio scorso si è tenuta presso la prestigiosa sede della Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno (S.S.A.I.) di Roma una conferenza sul tema "Il contrasto alla criminalità ambientale: principi, analisi e metodologie di azione con particolare riguardo ai fenomeni di criminalità ambientale e agroalimentare". Organizzato nell'anniversario della strage di Capaci, all'interno dell'attività formativa del 3° corso Commissari del Corpo forestale dello Stato, all'evento ha preso parte anche il Capo del Corpo Ing. Cesare Patrone mentre sul tema ha relazionato il dott. Giovanni Conzo, sostituto procuratore presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, introdotto dal Vice Capo del Corpo Ing. Fausto Martinelli.
Evidenziando il concetto di "reato internazionale", Conzo ha sviluppato diversi aspetti relativi alla cooperazione internazionale dell'attività di polizia giudiziaria, con particolare attenzione all'utilizzo delle banche dati e delle rogatorie internazionali. In merito ai fenomeni di criminalità ambientale e agroalimentare, si è preso quindi spunto dall'importante contributo della Forestale alle numerose indagini condotte dalla D.D.A. di Napoli.
Punto centrale della lotta alla criminalità organizzata è l'attacco al patrimonio delle organizzazioni mafiose e camorristiche, frutto dei traffici illeciti di rifiuti, dell'alterazione dei prodotti agroalimentari e del saccheggio del territorio da parte di sodalizi criminali sempre più agguerriti e strutturati. Nell'intervento conclusivo del Capo del Corpo sono state sottolineate le specifiche competenze e le professionalità dei Forestali, il cui lavoro rappresenta oggi un punto di riferimento essenziale per tutti quei magistrati impegnati, seguendo gli insegnamenti di Giovanni Falcone, a contrastare l'avanzamento delle associazioni criminali nel tessuto della società civile.


AMBIENTE: ILLECITI NEL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO


Il personale del Corpo forestale dello Stato ferma nel foggiano un episodio di abusivismo edilizio e uno di captazione illegale di acque pubbliche

Gli agenti del Comando Stazione forestale di Cagnano Varano (Foggia) hanno posto sotto sequestro preventivo un complesso abitativo di 200 metri quadrati, costituito da un pian terreno e primo piano, ubicato in località "Rivolta" in agro di Cagnano Varano, nel cuore del Parco Nazionale del Gargano.
I forestali hanno deferito all'autorità Giudiziaria due cittadini di 55 e 57 anni, originari del luogo, quali proprietario e committente dei lavori. Contestato il concorso in reato e l'edificazione in assenza del permesso di costruire e del propedeutico nullaosta paesaggistico ambientale, oltre alla messa in opera di strutture in cemento armato senza la preventiva comunicazione dei calcoli statici, in quanto zona a rischio sismico medio alto, alla struttura tecnica provinciale competente. Per di più, tutte le operazioni di posa in opera sono state dirette da un tecnico non abilitato né iscritto all'albo. Le indagini sono ancora in corso per valutare ulteriori responsabilità.
Incessante anche l'attività espletata dalla Forestale attraverso il Coordinamento Territoriale di Monte S. Angelo sulla captazione abusiva di acque pubbliche sempre all'interno del Parco nazionale del Gargano, con l'emissione di verbali per un complessivo di 3.000 euro, nonché sul ciclo dei rifiuti, con particolare riferimento al trasporto degli stessi con finalità di recupero o definitivo smaltimento. Anche in questo caso sono stati emessi verbali per un importo di 2.100 euro.


Fonte: http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1977

Matty91
02-06-11, 15: 01
FESTA DELLA REPUBBLICA: ALLA PARATA ANCHE IL CORPO FORESTALE DELLO STATO

La Compagnia mista interforze specializzata nelle attività di soccorso sfilerà comandata da un Forestale, affiancato dal gruppo bandiera del Corpo

Anche quest'anno il Corpo forestale dello Stato parteciperà alla tradizionale sfilata del 2 giugno lungo i Fori Imperiali a Roma. La manifestazione prenderà il via all'Altare della Patria, con la deposizione della Corona al cospetto del Capo dello Stato Giorgio Napolitano e le più alte cariche dello Stato. Per la Forestale, presente il Capo del Corpo Cesare Patrone e un plotone formato da trenta agenti allievi. A seguire, la tradizionale parata lungo i Fori Imperiali, che quest'anno vedrà il Corpo forestale al comando della Compagnia interforze della specialità soccorso, guidata da un Commissario e dal Gruppo bandiera. Sfileranno inoltre i reparti specialistici del Corpo, seguiti da sei unità cinofile. Servizio, quest'ultimo, istituito nel 1988, che può contare su 40 unità tra labrador, golden retriever, pastore tedesco e lupo italiano, operando in ausilio ai reparti operativi della Forestale. Queste unità sono normalmente destinate ad attività di protezione civile, di ricerca e soccorso di persone scomparse o travolte, mentre dal 2005 è stata avviata la formazione per la ricerca di specie animali e vegetali minacciate di estinzione, tutelate dalla Convenzione Internazionale di Washington (CITES), i cosiddetti "wildlife detector dogs".
Sfilerà per i Corpo anche il Laboratorio Mobile, mezzo riservato alle indagini tecnico-investigative per fini forensi. Si tratta di un furgone speciale in grado di spostarsi velocemente, all'interno del quale è stato realizzato un laboratorio di analisi, dove chimici, biologi, e tecnici del Corpo forestale dello Stato effettuano gli esami di base e il campionamento in tutti i settori di indagine ambientale: aria, acqua, suolo, rifiuti, incendi boschivi, specie animali e vegetali.
A chiusura della sfilata, il reparto d'onore a Cavallo, composto da esemplari di razza maremmana e murgese provenienti dai Centri di selezione equestri del Corpo forestale dello Stato, con personale in sella addestrato presso le Scuole di equitazione di Follonica (Grosseto) e Martina Franca (Taranto). I cavalieri indosseranno il Kepi, copricapo ispirato al modello in uso nel 1862.

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BRACCONAGGIO: OPERAZIONE ADORNO, ARRESTATO DALLA FORESTALE UN BRACCONIERE NEL REGGINO

L'uomo è stato condannato per porto abusivo di arma clandestina utilizzata in attività venatoria nei confronti di specie particolarmente protette e in periodo non consentito. Sequestrate armi da caccia, munizioni e un esemplare di falco pecchiaiolo abbattuto

Un pensionato dedito ad attività di bracconaggio sul versante calabrese dello Stretto di Messina è stato colto in flagrante, denunciato e tratto in arresto da una pattuglia del Corpo forestale dello Stato. Aveva ucciso con un fucile, dalla matricola abrasa, un esemplare adulto di femmina di Falco Pecchiaiolo (Pernis apivorus), uccello comunemente chiamato Adorno, che durante la migrazione primaverile attraversa lo Stretto, dove si concentra ed è vittima di una diffusa attività di bracconaggio.
Per questo è una specie protetta da norme nazionali e comunitarie e il Corpo forestale dello Stato, sulla base di specifiche direttive del Nucleo Operativo Antibracconaggio (NOA) dell'Ispettorato Generale di Roma, nel periodo di transito del rapace organizza servizi mirati.
Ad intervenire, questa volta, è stata una pattuglia composta da una oltre una trentina di unità dipendenti dal Comando Regionale forestale della Calabria e dal NOA di Roma che coordina l'operazione e in sinergia con i volontari di associazioni ambientaliste che hanno allertato gli agenti dopo aver udito alcuni spari.
L'operazione si è svolta nell'area del Pilone di Santa Trada, nel comune di Scilla, su un territorio rurale ed impervio dove il 60enne, residente nel reggino, si era inerpicato per mirare al rapace.
Successivamente i Forestali hanno effettuato perquisizioni presso l'abitazione ed un ricovero agricolo del pensionato, dove hanno sequestrato 5 fucili poiché detenuti senza autorizzazione in luogo diverso da quello comunicato, 5.000 cartucce e 16 chili di polvere da sparo detenuti anch'essi illecitamente.
Sotto sequestro sono finiti anche il fucile a matricola abrasa, l'esemplare di falco, e altri due fucili occultati trovati nei giorni scorsi nascosti nella vegetazione e probabilmente appartenenti all'uomo.

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Matty91
16-06-11, 18: 03
Una bella iniziativa con un immobile sottratto alla mafia!
FORESTALE: NUOVO COMANDO STAZIONE INAUGURATO A LECCE IN UN IMMOBILE SOTTRATTO ALLA MALAVITA

La cerimonia il 13 giugno nel condominio Bellavista

Una villa confiscata ad un esponente storico della criminalità salentina è stata trasformata nella sede del Comando Stazione forestale di Lecce. L'immobile di via Monteroni, che è stato costruito con i proventi della sofisticazione del vino e del riciclaggio di denaro, da oggi ha dunque una nuova destinazione. Al taglio del nastro, effettuato il 13 giugno dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, hanno presenziato il Capo del Corpo forestale dello Stato, ingegner Cesare Patrone, il Comandante Regionale della Puglia Giuseppe Silletti e quello Provinciale di Lecce Mario Mazzeo, oltre a numerose altre autorità.
La ristrutturazione dell'immobile è stata sostenuta dalla Forestale. La casa, 450 metri quadrati su tre livelli, comprende anche una grande lavanderia nei pressi della piscina, che è stata riempita e coperta di piante di lavanda. Le finestre sono dotate di vetri blindati e nella taverna è stata ricavata una camera di sicurezza, nella quale era conservato il "tesoro" di esponenti della sacra corona unita.

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ANIMALI: BLOCCATO DALLA FORESTALE UN TRAFFICO ILLECITO DI CUCCIOLI

Sequestro, in provincia di Varese, di una trentina cuccioli di cane appartenenti a varie razze ed importati illegalmente dall'Est Europa
Denunciato il responsabile per maltrattamento di animali e frode in commercio

Più di 30 cuccioli di cane, destinati con ogni probabilità al traffico clandestino, sono stati intercettati e sequestrati nei giorni scorsi dalla Forestale in provincia di Varese mentre erano stipati in gabbie caricate a bordo di un furgone inadeguato al loro trasporto.
Gli animali, appartenenti a varie razze (Carlino, Chevalier King, Pinscher, Spitz, Maltese, Yorkshire e Cocker) e provenienti dalla Slovacchia, avevano un'età, stimata dai veterinari presenti al controllo, oscillante tra i 50 e i 60 giorni, nonostante sui passaporti venissero dichiarati come cani di tre mesi e ventuno giorni.
All'operazione ha preso parte il personale specializzato nel contrasto al maltrattamento degli animali dei Comandi provinciali di Varese, Torino, Alessandria e Milano del Corpo forestale dello Stato che, a seguito di attività di indagini, ha posto sotto sequestro i cuccioli, il furgone e i documenti di trasporto contenenti i dati falsi. Il mezzo di trasporto, monitorato da tempo, è stato fermato in prossimità di un casello autostradale grazie alla collaborazione tra gli agenti della Forestale e il personale della Polizia Stradale.
Il trasportatore è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per i reati di maltrattamento di animali, frode in commercio, concorso nel reato e falso ideologico.

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RIFIUTI: AREZZO, SIGILLI DELLA FORESTALE A UN PIAZZALE DOVE VENIVANO ABBANDONATI APPARECCHI ELETTRICI IN DISUSO

Denunciato il responsabile, titolare di una ditta di macchinari per ufficio. Tra gli scarti, accumulati da mesi, c'erano anche materiali pericolosi

Un "piazzale-parcheggio" antistante la sede di una ditta commerciale utilizzato come deposito di apparecchiature elettriche ed elettroniche in disuso, ad Arezzo in zona Pescaiola.
A scoprirlo sono stati gli agenti del Nucleo Operativo Speciale di Arezzo del Corpo forestale dello Stato che hanno posto i sigilli all'area di circa 20 metri quadrati occupata dal materiale scartato. Una montagna di rifiuti speciali e in parte pericolosi. Plastica, stampanti, monitor, televisori, computer, fotocopiatrici.
Apparecchi abbandonati sul posto e accumulati da mesi, come si è potuto dedurre dalla vegetazione spontanea cresciuta attorno ad essi.
Il 60enne aretino, titolare della ditta, specializzata in vendita e noleggio di macchine per ufficio, è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria per abbandono incontrollato di rifiuti speciali.

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Matty91
23-06-11, 20: 51
MBIENTE: SEQUESTRATI DALLA FORESTALE 5 IMPIANTI ANEMOMETRICI AD ISERNIA

Dodici le persone indagate per abusi e violazioni delle norme ambientali identificate nel corso della maxi operazione "Via col Vento" condotta dal Corpo forestale dello Stato su tutto il territorio provinciale

Cinque impianti anemometrici sequestrati e dodici persone indagate per abusi e violazioni delle norme sull'Ambiente. È il bilancio della maxi operazione "Via col Vento" condotta dal Corpo forestale dello Stato e coordinata dalla Procura della Repubblica di Isernia sulla complessa ed estesa rete degli anemometri installati in tutto il territorio provinciale.
Il personale del Comando provinciale di Isernia del Corpo forestale dello Stato, a seguito di meticolose e approfondite indagini a tappeto in tutta la Provincia, ha monitorato complessivamente 46 antenne anemometriche e ha riscontrato che il 60 per cento degli anemometri posti in una ventina di comuni dell'isernino è irregolare. Tali dispositivi, alti tra i 30 e i 50 metri, servono a stabilire la velocità e la regolarità del vento, in modo da poter poi scegliere un sito in cui costruire un campo di torri eoliche. Si tratta, quindi, di strumentazioni che installate al suolo comportano una modifica dello stato dei luoghi e per tale motivo sono soggette alle procedure previste dalle norme in tema ambientale.
Nel corso delle ispezioni delle antenne anemometriche da parte della Forestale per verificarne la regolarità della procedura di installazione, si è riscontrato che in 17 casi su 46 l'iter è stato seguito nel rispetto della normativa, ottenendo le dovute autorizzazioni. In ben 29 casi, invece, (pari a circa il 60 per cento del totale delle antenne presenti in provincia) sono stati accertati abusi di vario tipo: dalla totale mancanza di avvio delle procedure previste dalla legge in materia alla mancanza di uno o più permessi necessari

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RIFIUTI: SEICENTO TRAVERSINE FERROVIARIE DAL POTENZIALE ALTAMENTE TOSSICO SEQUESTRATE DALLA FORESTALE NEL POTENTINO

Il materiale ferroso proveniva da una ditta comasca che le aveva vendute senza trattamento di recupero. Denunciato il titolare

Seicento traversine ferroviarie non sottoposte a recupero, potenzialmente nocive per la salute umana, erano accatastate all'aperto presso il deposito di una ditta nel comune di Melfi, che le avrebbe utilizzate per realizzare la recinzione di un'azienda agricola a Rionero in Vulture (Potenza).
A trovarle sono stati gli agenti Forestali del Comando stazione di Melfi ed è subito scattato il sequestro. Il materiale proveniva da una società del comasco specializzata in recupero, lavorazione e vendita di traversine ferroviarie dismesse. Ma della lavorazione neanche l'ombra: le traverse non erano infatti state sottoposte al trattamento di bonifica e rigenerazione obbligatorio per legge. Il materiale in questione, infatti, contiene creosoto, ovvero catrame di carbon fossile, sostanza dall'alto potenziale cancerogeno il cui utilizzo è stato bandito dalla Comunità Europea nel 2001.

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INCENDI: NEL NAPOLETANO LA FORESTALE INTERVIENE SUL FENOMENO DEI ROGHI INCONTROLLATI DI RIFIUTI

Due persone nel mirino, una denuncia e una sanzione di 5.000 euro. Il fenomeno riguarda in particolare lo smaltimento di pneumatici da parte dei gommisti per aggirare il costo dell'operazione legale, pari a 15 centesimi al chilo presso le ditte autorizzate

Il fenomeno dei roghi incontrollati di rifiuti attanaglia da diversi anni la provincia di Napoli, comprendendo anche la combustione di rifiuti speciali altamente tossici e inquinanti per l'ambiente.
Già da tempo la Prefettura, le Forze di Polizia e il Corpo forestale dello Stato di Napoli hanno deciso di concentrare le indagini e le attività di controllo in questa materia, facendo emergere il fenomeno, nella sua interezza, più complesso di quanto possa apparire, configurandosi non soltanto come episodi sporadici di malcostume o scarsità di senso civico, bensì come un'attività sistematica legata a vari fattori di illegalità diffusa. In particolare, il fenomeno riguarda lo smaltimento illegale di pneumatici per aggirare il costo dell'operazione presso le ditte autorizzate.

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Matty91
03-08-11, 21: 36
DROGA: SCOPERTA DALLA FORESTALE COLTIVAZIONE DI CANNABIS NEL VIBONESE

Ben 520 piante occultate tra la vegetazione in una zona impervia del comune di Mongiana. Gli agenti le sequestrano e poi le distruggono

Oltre 500 piante di cannabis, una rigogliosa piantagione che cresceva nascosta tra la fitta vegetazione su un terreno impervio in località San Carlo, nel comune di Mongiana. È quanto scoperto dagli agenti Forestali del locale Ufficio Territoriale per la Biodiversità, impegnati nella perlustrazione del territorio e insospettiti dopo aver notato la sistemazione di canali creati per convogliare le acque dei torrenti Allaro e Vazzalaro. All'ingegnoso sistema d'irrigazione esistente era stato aggiunto un successivo convogliamento delle acque, che si riversavano in un anfratto pieno di sterpi e rovi che nascondevano le piante di canapa anche ad un controllo dall'alto. Tale sistema ha fatto sì che le piante, dopo un'iniziale zappettatura, crescessero senza alcun intervento colturale, in un terreno abbandonato da parecchi anni in quanto gli eredi del proprietario deceduto, risultano essere emigrati all'estero. È scattato il sequestro, convalidato poi dalla magistratura, delle piante che avevano raggiunto un'altezza di quasi due metri. Successivamente sono state estirpate e distrutte, preservandone un piccolo campione per le analisi chimico-fisiche di prassi. Gli elementi raccolti sono al vaglio degli investigatori della Forestale al fine di risalire agli autori del reato e di ricavarne notizie utili per il monitoraggio del traffico di sostanze stupefacenti.

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BRACCONAGGIO: SORPRESO DI NOTTE A CACCIA DI CINGHIALI SULLE COLLINE TOSCANE

Sequestrati i due esemplari abbattuti, una carabina corredata con cannocchiale di precisione e faro, un visore notturno ed un coltello

Sono ancora frequenti gli episodi di bracconaggio, soprattutto nelle ore notturne, sulle colline tra Pisa e Livorno, spesso all'origine di forti lamentele da parte di residenti e villeggianti. Proprio di notte, nel bosco in località La Gabella (comune di Montecatini Val di Cecina), in zona di confine tra le due province toscane, un bracconiere è stato sorpreso dalla Forestale mentre trasportava a spalla due cinghiali abbattuti. Gli agenti dei Comandi Stazione Forestali di Cecina e Rosignano Marittimo (LI), insieme alla Polizia Provinciale di Pisa, erano da giorni sulle tracce del bracconiere, già noto all'Autorità Giudiziaria per analoghi reati. In seguito ad alcune segnalazioni era scattata una serie di appostamenti fin quando gli agenti, dopo aver avvistato in lontananza l'uomo che illuminava i campi alla ricerca di selvaggina, lo hanno visto sparare verso gli animali individuati. I Forestali l'hanno bloccato mentre trasportava i due animali, nel frattempo già decapitati ed eviscerati. Oltre ai due animali abbattuti sono finiti sotto sequestro una carabina, corredata con cannocchiale di precisione e faro, un visore notturno ed un coltello. Il bracconiere denunciato, un 33enne originario della provincia di Pisa, dovrà rispondere di reati che vanno dall'esercizio di attività venatoria in periodo di divieto generale alla caccia con mezzi non consentiti e al porto abusivo di arma da punta e taglio.


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sasygrisù
28-08-11, 13: 18
Roma, 28 ago – Le indagini del Corpo forestale dello Stato hanno portato, nel tardo pomeriggio di ieri, all’identificazione e all’arresto di un ragazzo e di una ragazza, rispettivamente di 15 e 17 anni nel Comune di Bonea, in provincia di Benevento, per incendio boschivo doloso. I giovani, residenti del luogo, sono stati individuati grazie all’attività della Forestale, iniziata alcuni giorni fa in seguito al ripetersi di numerosi roghi nella zona, con appostamenti e il piazzamento di telecamere di sorveglianza collocate su supporti all’interno di una zona boscata che ricade nel Parco Naturale Regionale del Taburno – Camposauro.

Sono stati proprio gli uomini del Comando Stazione di Montesarchio, del Comando Provinciale e del Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale di Benevento del Corpo forestale dello Stato, in collaborazione con il Nucleo Investigativo Antincendio Boschivo, appostati nella zona, a cogliere in flagranza di reato i due giovani mentre, con un accendino, appiccavano il fuoco alla vegetazione a bordo strada.
Le fiamme, alimentate dal forte vento, si sono immediatamente propagate ed estese al bosco circostante provocando un incendio, ormai spento, e sul quale sono intervenute numerose squadre antincendio e alcuni uomini del Comando Stazione Forestale di Torrecuso (BN) che hanno diretto le operazioni di spegnimento delle fiamme.
I due minori, che hanno tentato la fuga a bordo di un motorino senza targa e senza documenti, hanno cercato di superare ben due posti di blocco. Raggiunti dai Forestali, dopo un rocambolesco inseguimento, i due giovani hanno giustificato il loro gesto dicendo di aver voluto eliminare le sterpaglie.

L’Autorità Giudiziaria competente ha disposto, per la ragazza la traduzione nel carcere minorile femminile di Nisida, mentre il ragazzo è stato condotto presso il centro di prima accoglienza di Napoli.
I due dovranno ora rispondere di incendio boschivo doloso che prevede l’arresto da 4 a 10 anni e di resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione.
L’intervento di ieri della Forestale si inquadra nella costante attività di monitoraggio e di contrasto al fenomeno, che quotidianamente il Nucleo Investigativo Antincendio Boschivo svolge sul territorio nazionale. Azione potenziata, dall’inizio dell’estate, in considerazione anche dell’aumento dei fattori climatologici che stanno favorendo l’insorgere dei roghi.

Il Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi (NIAB) del Corpo forestale dello Stato analizza le diverse situazioni legate agli incendi boschivi e applica tecniche di investigazione sofisticate e all’avanguardia. Per migliorare i risultati e le modalità operative nella lotta ai crimini incendiari si avvale di una specifica metodologia tecnica di repertazione, finalizzata alla ricerca del luogo di insorgenza dell’incendio, all’individuazione degli inneschi e degli ordigni incendiari adoperati.
Quella di ieri è stata un’importante operazione del Corpo forestale dello Stato che ha ricevuto anche il plauso dell’Assessore Regionale all’Agricoltura della Campania Vito Amendolara.
fonte: http://www.grnet.it/

Giusepperi
04-09-11, 14: 10
INCENDI BOSCHIVI: ARRESTATO DALLA FORESTALE 59ENNE, AUTORE DI UN INCENDIO APPICCATO NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DIANO

Roma, 3 settembre 2011 - Gli uomini del Corpo forestale dello Stato del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente per il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, nella giornata di oggi, hanno tratto in arresto un pensionato di Perdifumo (Salerno), responsabile dell'incendio boschivo verificatosi nella mattinata del 23 agosto in loc. "Camella" dello stesso comune. A mettere gli investigatori della Forestale sulle tracce dell'incendiario 59enne sono stati sia i ripetuti episodi accaduti la settimana precedente - tutti nella stessa zona, la quale dista poche centinaia di metri dall'abitazione dell'incendiario -, sia la ricostruzione della dinamica degli incendi pregressi, che li rende tutti riconducibili ad una unica mano. Ugualmente utili, le informazioni raccolte dagli abitanti del centro cilentano.
Nella mattinata del 23 agosto, dopo l'ennesimo episodio, gli uomini del Comando Stazione forestale di Castellabate, domate le fiamme unitamente ad una squadra della C.M. Alento Montestella, attraverso una accurata attività investigativa condotta congiuntamente con i forestali del CTA di Vallo della Lucania (Salerno) sono riusciti a risalire al colpevole dell'insano gesto.
Tenuto conto della pericolosità del soggetto, le cui abitudini accertate sono tipiche della figura del piromane con alta probabilità di reiterazione del reato, su richiesta della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, previa istruttoria del Sost. Procuratore che ha coordinato le indagini, è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Vallo della Lucania l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. L'arresto è stato eseguito in mattinata dagli uomini del CTA del Corpo forestale dello Stato di Vallo della Lucania e del Comando Stazione forestale di Castellabate.
Con quello di oggi sale così a 4 il numero degli arresti in Campania, superiore agli anni passati, che rende merito alle scelte del Corpo forestale dello Stato di intensificare le attività di analisi investigative tramite il NIAB (Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi) e di applicare, ad esse, nuove tecnologie.

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Sequestrata una discarica abusiva La Forestale ha denunciato il proprietario

Una discarica abusiva con circa 10 mila metri cubi di rifiuti è stata scoperta e sequestrata dai militari del Corpo Forestale di Tortona. Il ritrovamento dei rifiuti è avvenuto l'altro giorno, durante i controlli sul territorio tortonese, che vengono periodicamente effettuati dal Corpo Forestale, sempre a caccia di irregolarità. La pattuglia si trovava in località Cascina Zampolina, quando ha scoperto una vera e propria discarica di rifiuti speciali di oltre 10.000 metri cubi di volume. Infatti, dietro ad alcuni capannoni, un uomo di 58 anni, G.L. di Pontecurone, aveva accumulato svariate migliaia di metri cubi di macerie di ogni tipo, tra cui anche 200 traversine ferroviarie di legno, che spesso erano, per garantirne la conservazione, impregnate di creosoto, sostanza altamente tossica. La Forestale di Tortona, assieme al Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Alessandria, ha subito posto sotto sequestro penale la discarica. Il responsabile è stato segnalato a piede libero alla Procura della Repubblica di Tortona.

Matty91
08-09-11, 12: 45
FORESTALE: INAUGURATO IL 37° CORSO ALLIEVI VICE ISPETTORI

Si è tenuta ieri mattina, presso la sede della Scuola del Corpo Forestale dello Stato di Città Ducale (Rieti), l'inaugurazione del 37° Corso Allievi Vice Ispettori "Fiume Ticino"

Alla cerimonia ha preso parte il Capo del Corpo Cesare Patrone, assieme a numerosi dirigenti dell'Amministrazione forestale, alle massime autorità politiche, militari, civili e religiose della provincia di Rieti.
Durante la cerimonia, i neo allievi hanno assistito ad una conferenza sul tema del contrasto ai crimini ambientali e il ruolo della polizia giudiziaria nei sequestri d'iniziativa. A seguire, sono state inaugurate le nuove strutture didattiche della sede staccata della Scuola di Rieti.

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CITES: CHIUSA MOSTRA DEI RETTILI PER MALTRATTAMENTO ANIMALI

Gli esemplari, oltre ad essere detenuti in condizioni non idonee, erano sprovvisti dei necessari certificati di accompagnamento. Fra i vari animali sequestrati, anche una vipera velenosa, di cui è severamente vietato il possesso da parte di privati cittadini

Durante un servizio mirato al controllo sulla detenzione e vendita di specie protette, il personale del Corpo forestale dello Stato del Comando Stazione di Cesuna e Conco (Vicenza), in collaborazione con personale del Servizio Veterinario dell'USL 3 di Bassano del Grappa e del Dipartimento di Biologia dell'Università di Padova, hanno effettuato una verifica sulla detenzione di rettili in una mostra pubblica presso la scuola elementare di Rotzo, a Vicenza.
All'interno delle teche di vetro erano presenti rettili e sauri di diverse specie, tutte tutelate dalla Convenzione di Washington (CITES). La detenzione degli esemplari è risultata irregolare in quanto gli animali non erano accompagnati dalla necessaria certificazione prevista dalla Convenzione nel territorio comunitario.
Inoltre, le teche arano di dimensioni inadeguate, senza sistemi di misurazione della temperatura e dell'umidità, con fondi in cattive condizioni igieniche e lampade ad incandescenza non protette. Tutti elementi, questi, che configurerebbero il reato di maltrattamento animali. Nel complesso sono stati sequestrati un'iguana comune, tre pitoni reali, un grosso pitone indiano albino di tre metri di lunghezza e una vipera (aspis), di cui è rigorosamente vietata la detenzione in quanto compresa nell'elenco delle specie pericolose.

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ANTIBRACCONAGGIO: REGGIO CALABRIA, SEQUESTRATI DALLA FORESTALE 86 GHIRI CATTURATI ILLEGALMENTE

Il responsabile, denunciato, deteneva nel congelatore altri esemplari pronti per essere consumati

Nell'ambito dei controlli del territorio predisposti dal Corpo forestale dello Stato per la prevenzione del bracconaggio al ghiro, attività molto diffusa nei comuni dell'alto ionio reggino, il personale dei Comandi stazione di Stilo e Paulonia (Reggio Calabria), hanno deferito all'Autorità Giudiziaria un trentatreenne di Stilo che deteneva numerosi esemplari di ghiri appena catturati. Per la caccia abusiva, all'interno di un bosco in località "Marmarico", nel comune di Bivongi, l'uomo aveva utilizzato alcune trappole ad archetto. In seguito a ulteriori controlli, la Forestale ha appurato che all'interno di un congelatore di proprietà del giovane erano conservati altri esemplari, pronti per essere consumati, per un totale di ottantasei animali.
Sul mercato illegale, la carne di ghiro arriva a prezzi che si aggirano sui 50 euro al chilogrammo.

Newsletter CFS

Giusepperi
08-09-11, 21: 43
Arrestato in flagranza per coltivazione di canapa indianaGiovedì 08 Settembre 2011 - Durante un servizio di controllo del territorio, gli agenti del Corpo Forestale dello Stato in località Crasto del comune di Mammola, ha tratto in arresto G.C. di 21 anni nativo e residente nello stesso comune aspromontano, per coltivazione di canapa indiana (Cannabis indica).

L’operazione è stata condotta dai comandi stazione di Mammola e San Giorgio Morgeto, dipendenti dal Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Gambarie d’Aspromonte.

Il G.C. è stato sorpreso mentre era intento a “curare” le circa 100 piante di cannabis ormai mature per essere tagliate. Infatti la piantagione, ricavata tra i boschi e le felci di una stretta gola, presentavano un’altezza superiore ai 2 metri e poteva contare su un impianto di irrigazione a goccia. Grazie alla dotazione GPS i forestali attribuivano il terreno della piantagione alla proprietà della Regione Calabria.

Una volta estirpate le piante, queste venivano sottoposte a sequestro penale e su disposizione della Procura di Locri, sono state bruciate in luogo lontano da altra vegetazione al fine di evitare il rischio di incendio in questo momento molto alto.

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Arrestato incendiario in provincia di Imperia
Imperia, 7 settembre, 2011- Il personale del Corpo forestale dello Stato di Imperia, al termine di lunghe ed intense indagini condotte in collaborazione con il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale (NIAB), ha tratto in arresto, su ordine del Gip, un pastore di 40 anni per il reato di incendio boschivo doloso.
Lo scorso 19 agosto, in seguito allo scoppio di un incendio boschivo in località Cava Littardi (IM), il Corpo forestale dello Stato era intervenuto ed aveva individuato i resti di alcuni ordigni disposti in più punti lungo il fianco della montagna.
A distanza di pochi giorni, il 23 agosto, scoppiato un altro incendio, in località Fossarelli, sempre nella zona della Cava Littardi tra Cipressa e Pietrabruna, la Forestale con Vigili del Fuoco e Volontari era intervenuta tempestivamente per spegnere le fiamme, permettendo agli investigatori del NIAB di rinvenire gli inneschi che avevano scatenato il rogo.
I sospetti degli investigatori della Forestale si erano già concentrati su un allevatore della zona. Il 29 agosto l'accelerazione alle indagini: su disposizione del Pubblico Ministero di Imperia gli uomini del Corpo forestale dello Stato hanno eseguito un blitz all'alba in località Avreghi nel Comune di Cipressa nell'abitazione e negli altri locali di proprietà dell'uomo, alla ricerca di ordigni incendiari e di inneschi realizzati per appiccare dolosamente i roghi nell'area al confine tra i comuni di Cipressa e Pietrabruna. Nei magazzini del pastore, gli uomini della Forestale hanno trovato almeno una dozzina di inneschi già pronti per l'uso oltre alle materie prime sufficienti per realizzarne molti altri. Si tratta di micidiali ordigni dello stesso tipo di quelli ritrovati e messi sotto sequestro durante gli incendi del 19 e del 23 agosto scorso. Una firma inconfondibile che ha inchiodato il pastore che gli investigatori della Forestale ritengono autore di numerosi incendi boschivi dolosi che hanno colpito il territorio tra Pietrabruna e Cipressa. Per la tecnica usata, gli incendi appiccati erano sempre risultati tra i più pericolosi per l'incolumità degli operatori. Rudimentali timer permettevano infatti l'accensione di nuovi focolai a distanza di centinaia di metri creando gravi pericoli per agenti della Forestale, Volontari e Vigili del Fuoco che rischiavano di rimanere circondati dalle fiamme durante le operazioni di spegnimento.
La tempestività di intervento del personale a terra e l'aiuto degli elicotteri ha permesso di circoscrivere rapidamente alcuni focolai, di ritrovare quindi alcuni inneschi incombusti e di impedire di dar fuoco a tutta l'area che aveva come obiettivo.
Dopo la denuncia dell'incendiario della Valle Argentina di Ferragosto, una nuova importante operazione degli uomini del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale del Corpo forestale dello Stato di Imperia e dei colleghi dei Comandi Stazione di Imperia, Pontedassio, Badalucco, Sanremo e Ventimiglia che hanno partecipato alle operazioni.
Quello di oggi è il quarto incendiario seriale individuato dal Corpo forestale dello Stato di Imperia negli ultimi anni.

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Sequestrata palazzina di 8 appartamenti a due passi dal mare, emessi 24 avvisi di garanzia
Salerno, 2 settembre 2011 - Gli uomini del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente (CTA) del Corpo forestale dello Stato di Vallo della Lucania (SA), hanno eseguito il sequestro di una palazzina di otto appartamenti in località "baia Punta Capitello", nel comune di Montecorice (SA).
In uno dei punti più suggestivi della costiera cilentana la Forestale ha portato alla luce attività edilizie illecite tese ad aggirare i vincoli paesaggistici ed ambientali molto ferrei nella zona.
Il personale del Corpo forestale dello Stato, a seguito delle numerose denunce effettuate da alcuni residenti della zona, ha accertato che la superficie dov'è stato costruito l'immobile di otto appartamenti posto sotto sequestro era precedentemente occupata da un villino unifamiliare. Ciascun appartamento ha una superficie di circa ottanta metri quadrati con di ampi terrazzi coperti vista mare di grandezza superiore ai cento metri quadrati con ulteriori spazi scoperti. Questo ha portato ad un considerevole aumento della cubatura e delle superfici con una notevole differenza nella sagoma e nelle caratteristiche architettoniche e strutturali.
Sono stati contestati a vario titolo i reati di concorso negli illeciti urbanistici ambientali, deturpamento delle bellezze naturali, abuso di ufficio e falso in atti di ufficio per tecnici comunali. Emessi ventiquattro avvisi di garanzia, di cui uno al comproprietario e progettista delle opere, sei ai comproprietari, tre ai committenti dei lavori, due ai direttori dei lavori ed uno al titolare dell'impresa esecutrice. Oltre a loro risultano indagati il responsabile dell'Ufficio Beni Ambientali del Comune di Montecorice, il Responsabile dell'Ufficio Tecnico del medesimo Comune, due funzionari della Soprintendenza BAP di Salerno, rispettivamente responsabile del procedimento e firmatario del provvedimento di nulla osta paesaggistico. Inoltre destinatari di avvisi di garanzia sono stati anche i cinque componenti della Commissione per il Paesaggio del Comune di Montecorice.
L'importo dei beni sequestrati ammonta a circa due milioni di euro.

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Denunciato per incendio boschivo 08/09/2011. Un disoccupato di 64 anni, A.M., è stato denunciato in stato di libertà dagli agenti del Comando Stazione del Corpo forestale di Spilinga (VV), per il reato di incendio boschivo colposo. I militari del CFS, nel corso di uno dei numerosi servizi di appostamento finalizzato alla prevenzione di incendi boschivi, hanno sorpreso l’uomo con un fiammifero in mano, intento ad appiccare il fuoco a diversi cumuli di residui vegetali, poco distanti tra loro, in prossimità di una strada interpoderale che costeggia un bosco nelle campagne di Rombiolo.
L’uomo immediatamente bloccato ed identificato, ha ammesso le proprie responsabilità, asserendo di aver appiccato il fuoco allo scopo di ripulire l’argine della strada dalle sterpaglie.

Giusepperi
15-09-11, 12: 08
Sequestrate piantagioni di marijuana
Due coltivazioni di marijuana sono state scoperte e sequestrate martedì nell’eugubino, all’interno di boschi nei pressi di alcuni casolari, dagli uomini del comando provinciale di Perugia del Corpo forestale dello Stato, insieme a quelli della stazione Cfs di Valfabbrica. Nelle due operazioni il Cfs ha sequestrato una cinquantina di chili di marijuana da essiccare, per un valore di alcune decine di migliaia di euro.
Trentanove piante La prima coltivazione – si è appreso martedì dalla Forestale – era composta da una decina di piante altre circa un metro e mezzo: in una successiva perquisizione a casa di un uomo (che è stato poi denunciato), gli uomini della Forestale hanno anche sequestrato alcuni grammi della stessa sostanza, essiccata e pronta all’uso. La seconda piantagione è stata scoperta (quasi per caso, si apprende dal Cfs) a pochi metri dalla prima: l’avrebbe impiantata e coltivata un altro soggetto, già noto alle forze di polizia per reati analoghi. Trentanove le piante, alte fino a due metri, sequestrate dalla Forestale. Anche in casa di questa seconda persona il Cfs riferisce di aver trovato diversi contenitori di marijuana essiccata e pronta all’uso.

Matty91
17-09-11, 20: 42
ANIMALI: LA FORESTALE SEQUESTRA PAPPAGALLI MALTRATTATI, IN VENDITA IN UN MERCATINO DEL CUNEESE

Riscontrata anche l'assenza della documentazione CITES, scatta la denuncia per l'allevatore

Variopinti pappagalli esposti in un mercatino con ali tagliate o trattenute da nastro adesivo così da sembrare maggiormente domestici e poter essere venduti più facilmente e ad un prezzo più alto. È quanto scoperto dal Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) di Cuneo durante controlli effettuati presso i tradizionali mercatini di Fossano e Vicoforte Mondovì (Cuneo) dove si commerciano piccoli animali domestici, selvatici ed esotici. Per invogliare eventuali acquirenti, l'allevatore esaltava le doti di domesticità degli animali, che stavano tranquilli sulle sue braccia e si lasciavano prendere in mano dai bimbi presenti. L''insolita apatia dei volatili era però dovuta, per due esemplari, ad un nastro adesivo che il commerciante aveva posizionato intorno alle penne remiganti per impedirne il volo, e per un terzo esemplare al taglio delle remiganti stesse. Inoltre i tre pappagalli, appartenenti al genere Rosella comune (Platycercus eximius) e compresi nell'allegato B della Convenzione di Washington, erano privi sia di anello inamovibile che della documentazione CITES atta a dimostrarne la legittima provenienza. I volatili del mercatino di Fossano sono stati posti sotto sequestro ed affidati al centro di recupero fauna selvatica di Bernezzo (Cuneo) mentre l'allevatore senza scrupoli è stato denunciato per maltrattamento di animali e per violazione della normativa CITES, a tutela delle specie in via di estinzione.

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INCENDI BOSCHIVI: SANZIONI DELLA FORESTALE NEL BARESE PER I PROPRIETARI DI TERRENI CHE NON REALIZZANO LE FASCE ANTINCENDIO

Le aree interessate dalle fiamme sono sottoposte a vincolo idrogeologico e paesaggistico

A seguito di due roghi verificatisi nel territorio murgiano per l'assenza di "fasce antincendio", la Forestale di Cassano delle Murge (Bari) ha elevato due sanzioni amministrative. I due incendi sono divampati in località "Masseria Malatesta" e "Masseria Collone" ed hanno interessato entrambi i terreni di natura incolta e boschiva costituiti in prevalenza da roverella e macchia mediterranea. In località "Masseria Collone" nel "Bosco di Mesola", area sottoposta a vincolo paesaggistico, idrogeologico, nonché Sito d'Importanza Comunitaria (SIC), per lo spegnimento del fuoco è stato necessario un intervento aereo coordinato dalla Direzione Operazioni di Spegnimento (DOS) del Corpo forestale dello Stato. Dagli accertamenti effettuati dalla Forestale, finalizzati alla determinazione delle responsabilità e della dinamica dei fatti è risultato che gli incendi sono da ritenersi di natura colposa, ad opera di ignoti. Il fuoco si è propagato anche a causa dello spirare del vento in direzione delle aree boscate e della totale assenza delle "precese", zona perimetrale del terreno di proprietà che deve essere rasata. Per questo, i proprietari dei terreni interessati dagli incendi, entrambi originari di Cassano delle Murge, sono stati sanzionati.

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INCENDI BOSCHIVI: POTENZA, UOMO MUORE A CAUSA DI UN ROGO, APPICCATO PER PULIRE UN FONDO DALLE STERPAGLIE

La vittima, un 67 anni originario del posto, è rimasto intrappolato dalle fiamme dopo averne perso il controllo. Accertata la morte per asfissia

Risale alle prime ore del pomeriggio dell'11 settembre l'incidente che ha provocato la morte di un uomo di 67 anni a Calvello, comune della provincia di Potenza.
La scoperta è avvenuta a seguito della segnalazione di un incendio pervenuta dalla Centrale Operativa Regionale del Corpo forestale dello Stato, per un rogo che stava colpendo un'area boscata e alcuni terreni agricoli incolti in località "Madonna delle Grazie".
Giunti sul posto, i Forestali assieme ai volontari della Protezione civile hanno potuto immediatamente constatare che fra i resti ancora in fiamme di un vecchio vigneto, giaceva il corpo semi carbonizzato di un uomo.
Dopo i primi vani tentativi di soccorso, si è data immediata comunicazione dell'accaduto all'Autorità Giudiziaria, che ha disposto l'intervento del medico legale.

Newsletter CFS

Giusepperi
23-09-11, 19: 10
Perquisiti 18 siti, interessate 3 regioni e sei province. Sequestrate oltre 30.000 confezioni di mozzarelle e la documentazione di oltre 400.000 chilogrammi di latte per la produzione di mozzarelle. Indagate 14 persone fra legali rappresentanti e dirigenti delle imprese coinvolte.
Forlì, 22 settembre 2011- Nell'ambito dell'attività di tutela del "made in Italy" agroalimentare, oltre 50 unità fra ufficiali e agenti di polizia giudiziaria del Corpo forestale dello Stato coordinati dal NAF (Nucleo Agroalimentare e Forestale) dell'Ispettorato generale di Roma e dal Comando Regionale del Corpo forestale dello Stato per la regione Emilia-Romagna - Bologna, hanno sequestrato, nel corso dell'operazione "ITALIAMO", la documentazione relativa ai 465.800 chilogrammi di latte per la produzione di mozzarelle a marchio italiano ma prodotte anche con latte di origine francese, belga e lussemburghese ed oltre 30.000 confezioni di mozzarella. Inoltre sono 14 le persone che risultano indagate fra legali rappresentanti e dirigenti delle imprese coinvolte.
L'operazione ha interessato 3 regioni (Emilia Romagna, Lombardia, Veneto), 6 province (Forlì-Cesena, Milano, Lodi, Pavia, Verona, Ravenna) e ha portato alla perquisizione di 18 siti fra uffici, magazzini e stabilimenti produttivi appartenenti ad una industria del settore lattiero-caseario.
Durante l'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Forlì-Cesena, è stata sequestrata, inoltre, una significativa quantità di documentazione commerciale con materiale informatico e computers dei responsabili del settore commerciale, del settore produttivo e dei responsabili legali delle aziende interessate.
L'indagine ha avuto inizio da un'ordinaria attività di controllo per la prevenzione delle frodi agroalimentari di latticini a marchio italiano svolta nel Comune di Savignano sul Rubicone in provincia di Forlì-Cesena, durante la quale erano state rinvenute confezioni di mozzarelle che sull'etichetta riportavano numerosi "claim" che richiamavano un prodotto Italiano: uno scudetto con i colori della bandiera italiana, i colori della bandiera italiana richiamati su pomodoro (rosso), mozzarella (bianca), basilico (verde), la scritta in etichetta "Dall'Italia", la scritta "origine Italia" e inoltre il prodotto veniva denominato "ITALIAMO" per richiamare l'origine nazionale.
E' stato allora che il personale Forestale ha deciso di effettuare una verifica della tracciabilità delle mozzarelle per un controllo della qualità e della provenienza del latte impiegato, "dal campo alla tavola".
Da questa complessa verifica, che ha coinvolto numerosi Comandi Stazione Forestali delle province già citate, è emerso che il latte impiegato per il confezionamento proveniva dalla Francia, dal Belgio, dal Lussemburgo per 266.300 chilogrammi, mentre dall'Italia proveniva meno del 50% del latte pari a 199.500 chilogrammi.
E' stato accertato, inoltre, che oltre il lotto individuato la ditta ha continuato a procedere alla produzione dei prodotti recanti indicazioni e segni ingannevoli per il consumatore sull'origine e sulla provenienza. Anche per questi ultimi lotti si è provveduto al sequestro di 1.880 confezioni in un caso e nell'altro al sequestro di 31.082 confezioni di mozzarella e ad inviare comunicazione all'Autorità Giudiziaria competente.
I possibili responsabili della presunta contraffazione delle indicazioni e dei segni distintivi dei prodotti lattiero-caseari, con richiami sull'origine nazionale del prodotto, sono attualmente indagati per diversi reati previsti dal codice penale come la frode in commercio, la contraffazione e la vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
Questa operazione si inserisce nella costante attività che il Corpo forestale dello Stato conduce nella lotta alla contraffazione dei prodotti agroalimentari a tutela dei consumatori per la difesa della qualità dei prodotti e dei produttori per la trasparenza del mercato.
La frode in commercio si realizza sia attraverso la contraffazione di prodotto sia, come in questo caso, attraverso l'utilizzo di marchio ingannevole che, utilizzando parole, sigle, motivi, disegni, colori e slogan che richiamano il nostro paese e la qualità dei prodotti realizzati, evocano e ingannano i consumatori circa la reale provenienza dei cibi.
Di recente il legislatore nazionale ha approvato la legge 3 febbraio 2011, n. 4 relativa all'etichettatura e alla qualità dei prodotti agroalimentari con l'obiettivo di preservare la qualità del cibo attraverso la garanzia e la conoscenza effettiva dell'origine dei prodotti e delle materie prime utilizzate, dichiarate e inserite in etichetta. In tal modo i consumatori sono tutelati attraverso una reale conoscenza dei Paesi di origine e di provenienza degli alimenti e sono difese le eccellenze imprenditoriali attraverso l'aumento della concorrenza realizzata in ragione della conoscenza dei precursori degli alimenti.
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Sequestrate oltre 10.000 bottiglie di acqua minerale denunciato il proprietario di un deposito alimentare
Gli agenti del Nucleo Operativo di Controllo Tutela Regolamenti Comunitari del Corpo forestale di Bari a seguito di controlli sulle norme in materia di etichettatura e delle produzioni agro-alimentari nazionali di qualità, hanno sequestrato a Conversano circa 10500 bottiglie di acqua minerale. I fardelli di acqua sono stati rinvenuti dai forestali sul piazzale antistante il capannone adibito a deposito di generi alimentari di varia natura di una ditta di distribuzione di settore.
Tali generi erano destinati a due supermercati di proprietà della stessa ditta. I fardelli erano depositati da diversi giorni all’esterno della ditta, sul piazzale destinato al carico merce, esposti alla luce solare ed agli agenti atmosferici e coperti da un telo in plastica verde strappato, con pericolo di contaminazione con le sostanze tossiche rilasciate dalla plastica sottoposta a stress termico.
Viceversa la merce avrebbe dovuto essere conservata o custodita all’interno del deposito in luogo fresco e asciutto, pulito e senza odori e da fonti di calore, come indicato in tutte le etichette delle bottiglie oggetto del sequestro. Il capannone adibito a deposito, al momento della verifica , non poteva contenere le pedane di acqua minerale oggetto del sequestro in quanto già pieno di altri generi alimentari.
Il sequestro è avvenuto perché è vietato vendere, detenere per vendere o comunque distribuire per il consumo sostanze alimentari in cattivo stato. Esso, inoltre, è stato ritenuto necessario perché ricorrono motivi di urgenza, essendo il prodotto oggetto di imminente commercializzazione. Denunciato il responsabile legale della ditta, di 50 anni.

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FORESTALE DENUNCIA UN UOMO PER RICERCA E POSSESSO DI REPERTI ARCHEOLOGICI
Campobasso, 20 settembre 2011 - Armato di cartografie dettagliate, metal detector ed attrezzi vari per la ricerca di reperti archeologici, un cinquantenne di Ancona è stato notato aggirarsi con fare sospetto, a bordo del suo fuoristrada, nelle campagne di Guardialfiera. Fermato e controllato da una pattuglia del Corpo forestale dello Stato del Comando Stazione di San Giuliano del Sannio, l'uomo ha mostrato segni di agitazione insospettendo gli agenti che da una prima ispezione hanno rinvenuto un metal detector di tipo professionale all'interno dell'auto.
Immediata la perquisizione del veicolo nel corso della quale sono state trovate numerose cartine ed appunti con dettagli su vari siti archeologici del Basso Molise ed alcuni frammenti di oggetti metallici tra cui una porzione di un piatto verosimilmente in bronzo. Il tutto è stato sottoposto a sequestro penale mentre l'uomo è stato deferito a piede libero per ricerca e detenzione illegale di beni culturali. I reperti sequestrati saranno messi a disposizione della Soprintendenza archeologica per le valutazioni di propria competenza.

Giusepperi
27-09-11, 15: 13
ANTIBRACCONAGGIO: APPOSTATI E ARMATI DI BALESTRA ASPETTAVANO LE PREDE, DENUNCIATI DALLA FORESTALE IN PROVINCIA DI FIRENZE
I due giovani, hanno tentato la fuga ma la loro corsa è stata subito fermata
Firenze, 26 settembre 2011 - Due giovani cacciatori improvvisati sono stati colti in flagranza di reato dal personale del Corpo forestale dello Stato di Barberino di Mugello. In piena notte i Forestali hanno notato un auto che si aggirava con atteggiamento sospetto in località "Pimonte" ma, quando si sono avvicinati al veicolo per i controlli di rito si sono resi conto che c'era una balestra puntata fuori dal finestrino. I cacciatori quando hanno visto la pattuglia della Forestale hanno provato a fuggire ma sono stati fermati poco più avanti.
Nell'auto sono stati rinvenuti, oltre alla balestra funzionante e pronta per la caccia, anche degli strumenti da taglio.
I due giovani cacciatori, un ventunenne e un ventiduenne entrambe con precedenti penali, sono stati denunciati per esercizio di caccia con mezzi non consentiti, esercizio di caccia da autoveicolo, esercizio di caccia in orario non consentito e all'interno di zona faunistico venatoria, oltre che resistenza a Pubblico Ufficiale.
L'intervento si colloca in una serie di operazioni antibracconaggio poste in essere dai Comandi Stazione di Ceppeto (FI), Barberino di Mugello (FI) e Covigliaio (FI) del Corpo forestale dello Stato durante le quali sono state più volte rilevate violazioni riguardanti sia l'uso dei mezzi di caccia che gli orari consentiti.
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SICUREZZA AGROALIMENTARE: UVA DA TAVOLA SEQUESTRATA DALLA FORESTALE NEL BARESE
La frutta era stata trattata con antiparassitari vietati
Bari, 23 settembre 2011 - Gli uomini del Comando Stazione Forestale di Cassano delle Murge (Bari), supportati da unità del S.I.A.N. (Servizio di Igiene Alimentare e Prevenzione) della A.S.L./BA, hanno posto i sigilli a due distinti tendoni ubicati nelle campagne di Acquaviva, tra Cassano Murge e Adelfia, nel barese, all'interno dei quali veniva utilizzato illegalmente il "ROGOTER 40" per trattare Uva da Tavola. L'antiparassitario, di cui è stato vietato l'utilizzo e la commercializzazione a partire dal 1° ottobre 2008, contiene un principio attivo denominato "dimetoato" il cui impiego sulla vite è altresì escluso dalla legge italiana.
L'azione di polizia agro-alimentare è scattata all'interno di tali impianti viticoli nel momento in cui alcuni commercianti erano sul punto di acquistare, ignari del pericolo, l'uva illegalmente trattata con prodotto nocivo. L'intervento dei forestali ha dunque impedito che le uve dei tendoni fossero destinate al mercato per il consumo. L'intero raccolto, corrispondente a diverse decine di migliaia di euro, sarà abbattuto ed avviato allo speciale smaltimento previsto dalla vigente normativa di settore. L'odierna operazione di polizia agro-alimentare sembrerebbe costituire una delle più importanti nel genere sinora registrate sul territorio nazionale.
Denunciato il proprietario e conduttore del tendone per il reato di utilizzo di prodotto fitosanitario non autorizzato oltre che per il più grave delitto di adulterazione di sostanze alimentari destinate all'alimentazione, fattispecie punita dal codice penale con la reclusione fino a dieci anni.
Il sequestro è stato convalidato dal GIP del Tribunale di Bari.
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VIBO VALENTIA: SIGILLI DELLA FORESTALE A UNA CAVA ABUSIVA IN ZONA VINCOLATA
Oltre 1.000 tonnellate di frammenti calcarei prelevati in maniera illecita. In pieno corso le indagini per risalire ai responsabili del deturpamento ambientale
Vibo Valentia, 21 settembre 2011 - Oltre 500 metri cubi di frammenti di calcare prelevato illegalmente dalle rocce. Uno sfregio alla natura e al territorio, arginato dall'intervento dei Forestali del Comando Stazione di Spilinga (VV) che hanno apposto i sigilli ad un'area di oltre 7.000 metri quadrati, trasformata nel giro di pochi mesi in una grande cava abusiva.
È accaduto in località Sant'Onofrio nel comune di Spilinga, nella ripida area boscata sottostante il cimitero comunale, sottoposta a ben precisi vincoli paesaggistico-ambientali.
I rilievi della Forestale, eseguiti con l'ausilio di strumentazione GPS e messi a confronto con le aerofotogrammetrie del luogo, hanno evidenziato come l'escavazione abbia comportato una modificazione permanente dello stato dei luoghi, con alterazione della morfologia della zona e dell'assetto territoriale.
I lavori hanno interessato una parete rocciosa, originando un fronte di circa 60 metri lineari per un'altezza massima che oltrepassa i 20 metri.
Le prime stime parlano di oltre 1.000 tonnellate di materiale calcareo sottratto illecitamente e con profitti per svariate migliaia di euro nel settore dell'edilizia.
Gli accertamenti sono proseguiti presso l'Ufficio Tecnico del Comune di Spilinga, dove i Forestali hanno appurato che le opere erano state eseguite in assenza di autorizzazioni. La Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha disposto il sequestro preventivo dell'area al fine di evitare la prosecuzione del reato e ulteriori danni all'ambiente.
La custodia giudiziaria è stata affidata alla legittima proprietaria, vedova dell'ex titolare di un cementificio che, al momento, non risulta indagata.
Gli atti dell'indagine sono in mano alla Magistratura in attesa che il sequestro eseguito dalla Forestale venga convalidato. Diversi sono i reati ipotizzati: dall'abusivismo edilizio alla violazione del vincolo paesaggistico-ambientale e alla distruzione e deturpamento di bellezze naturali.
Sono in pieno corso le indagini mirate ad individuare i responsabili, concentrate in particolar modo nell'ambito dell'imprenditoria edilizia.

Giusepperi
23-10-11, 12: 56
RIFIUTI: CORPO FORESTALE E POLIZIA FERROVIARIA SEQUESTRANO A BARI 11 TONNELLATE DI RAME RUBATO
Denunciati due imprenditori per riciclaggio e ricettazione
Bari, 11 ottobre 2011 - Il Corpo forestale dello Stato nel corso di un'operazione congiunta con la Polizia Ferroviaria ha scoperto e sequestrato a Bari una vera e propria "centrale del rame rubato".
Forestali e Poliziotti già nel giugno scorso avevano fatto irruzione in un deposito rottami senza riscontrare nessuna irregolarità ma, a distanza di quattro mesi, hanno ripetuto il sopralluogo rinvenendo undici tonnellate di rame occultato all'interno di fusti.
I titolari della ditta non hanno giustificato la presenza del rame all'interno del loro deposito e soprattutto non sono stati in grado di spiegare per quale motivo buona parte di esso si presentasse sguainato con il metodo della bruciatura, operazione non consentita a causa delle conseguenza in termini di inquinamento atmosferico.
Dai primi accertamenti effettuati dagli investigatori è emersa l'ipotesi che il rame sarebbe stato sottratto illegalmente da linee elettriche, telefoniche e dalla rete ferroviaria italiana di tutta la Puglia, atto che avrebbe fruttato circa 50 mila euro sul mercato nero.
Inoltre, all'interno del deposito è stata sottoposta a sequestro un'area di circa 4 mila metri quadrati dove sono stati rinvenuti cumuli di rifiuti costituti da materiale in alluminio e ferro in stato di ossidazione avanzata, pneumatici fuori uso, carcasse di autovetture compattate prive di targhe e con perdite di oli.
In alcune aree adibite allo smontaggio di motori il terreno risultava ricoperto da una melma costituita da oli esausti e liquidi vari percolati dai motori smontati.
I responsabili della ditta, due fratelli, sono stati denunciati con l'accusa di riciclaggio e ricettazione
Questa operazione si colloca nell'ambito del progetto che, in linea con le Direttive del Ministero degli Interni, intendere promuovere un'attività congiunta tra il Corpo forestale dello Stato e la Polizia Ferroviaria di Puglia, Basilicata e Molise finalizzata al controllo e alla repressione dei reati di furto e ricettazione di cavi in rame sottratti dalle linee elettriche, telefoniche e dalla rete ferroviaria.
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RIFIUTI: OPERAZIONE "TRASH". LA FORESTALE SEQUESTRA, NEL VIBONESE, OLTRE 6 QUINTALI DI SCARTI A BASE D'AMIANTO
Vibo Valentia, 17 ottobre 2011 - Si è conclusa l' "Operazione Trash" che ha visto i Forestali del Comando Stazione di Spilinga (VV) protagonisti di un'azione straordinaria di monitoraggio del territorio, finalizzata al contrasto delle attività di gestione illecita di rifiuti nel territorio del comprensorio del Monte Poro (VV).
È stata svolta una serrata attività investigativa fatta d'indagini, sopralluoghi, appostamenti e controlli su strada, in un periodo in cui, nell'intera regione Calabria, vige lo stato di emergenza nel settore dei rifiuti.
Sull'altopiano del Monte Poro, in località Calati del comune di Spilinga, gli agenti della Forestale hanno bloccato i lavori abusivi per la rimozione del tetto di copertura di un fabbricato, costituito da lastre di eternit. Oltre sei quintali di rifiuti pericolosi a contenuto d'amianto sono stati posti sotto sequestro.
Le indagini hanno evidenziato una situazione ad elevato rischio sanitario, in quanto i pannelli dismessi, piuttosto che essere smaltiti in apposita discarica autorizzata, venivano frantumati e successivamente depositati all'interno della medesima struttura, adibita a magazzino per attrezzature agricole. Il tutto eseguito in totale assenza di dispositivi di protezione contro i rischi connessi all'esposizione all'amianto, le cui fibre e polveri dal potenziale cancerogeno se inalate o ingerite possono provocare gravi danni per la salute.
Per tale motivo ogni operazione di raccolta, trasporto o smaltimento di tali materiali deve essere eseguito esclusivamente da parte di personale specializzato e imprese autorizzate, previa redazione di un piano di lavoro approvato dalla competente Autorità Sanitaria.
Conseguentemente a questa valutazione gli agenti, per impedire la prosecuzione del reato, hanno apposto i sigilli anche all'intera struttura, di estensione pari a circa 130 metri quadrati, distribuita su un livello e con evidenti segni di deterioramento della rimanente falda che stava per essere demolita.
Il proprietario dell'immobile, residente a Nicotera (VV), è stato denunciato a piede libero per illeciti che vanno dalla gestione e smaltimento illegale di rifiuti speciali pericolosi alla violazione di specifici Decreti Ministeriali del Ministero della Salute, che regolamentano le attività di recupero di prodotti e beni di amianto o contenenti amianto.

Inoltre nel comune di Rombiolo (VV), i Forestali hanno scoperto una vera e propria discarica illegale a cielo aperto, ubicata a ridosso di una scarpata caratterizzata da notevole pendenza, all'interno di una zona boscata, sottoposta perciò a vincolo paesaggistico ambientale.
Sono scattati i sigilli per l'intera area di oltre 500 metri quadrati sulla quale erano stati riversati diversi cumuli di rifiuti speciali, tra cui rottami ferrosi, scarti di plastica e materiali provenienti da attività di demolizione edile.
I rilievi del Corpo forestale, svolti con l'ausilio di apparecchiature GPS, hanno evidenziato come la pendenza del sito abbia causato il rotolamento di una parte cospicua di rifiuti, che hanno finito con l'invadere perfino un sottostante canale naturale di scolo delle acque, denominato "Fosso Lembas", generando situazioni di potenziale rischio di inquinamento delle falde acquifere.
Le indagini hanno portato all'identificazione di due soggetti responsabili, proprietari dell'area, residenti nello stesso comune di Rombiolo, che sono stati segnalati all'Autorità Giudiziaria per la realizzazione di discarica abusiva di rifiuti speciali, per la distruzione e il deturpamento di bellezze naturali e le violazioni della normativa sul vincolo paesaggistico ambientale.
La Magistratura di Vibo Valentia, nel frattempo, ha convalidato entrambi i sequestri della Forestale e ha disposto indagini più approfondite per far luce sull'eventuale coinvolgimento di altre persone nella vicenda.

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RIFIUTI: DISASTRO AMBIENTALE NEL CASERTANO, TRE VASTI SITI DI SMALTIMENTO SEQUESTRATI DAL CORPO FORESTALE SU DISPOSIZIONE DELLA PROCURA ANTIMAFIA
Si ipotizza la presenza di amianto e altre materie altamente tossiche provenienti dalla bonifica dell'ex Italsider di Bagnoli. Le indagini hanno seguito la pista delle dichiarazioni rilasciate da un noto collaboratore di giustizia. Sul traffico di rifiuti c'è l'ombra di una presunta associazione di stampo mafioso
Napoli, 19 ottobre 2011 - Sono tre le vaste aree del casertano deturpate da un traffico di rifiuti, di presunta matrice mafiosa, e interessate dal sequestro preventivo da parte del Corpo forestale dello Stato e della Squadra Mobile di Caserta.
Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura Antimafia di Napoli ed è scattato al termine di indagini e riscontri effettuati sulla base di dichiarazioni rilasciate da un noto collaboratore di giustizia.
Il primo sito è ubicato a Castevolturno, mentre gli altri due sono localizzati nell'area del cosiddetto Polo Tecnologico della Nautica di Villa Literno.
Nei tre siti sarebbero stati seppelliti ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi costituiti da inerti e materiali edili di risulta, ma anche da sostanze particolarmente nocive per l'ambiente provenienti dall'industria siderurgica, come l'amianto polverizzato, ottenuto presumibilmente dalle opere di bonifica dell'ex-Italsider di Bagnoli (NA), e i fanghi rossi, prodotti di scarto derivanti dalla lavorazione della bauxite.
Si presume che lo smaltimento illecito dei rifiuti abbia interessato per molti anni l'area domitio-flegrea e sia stato posto in essere da imprenditori collegati al clan dei Casalesi.
I Forestali del Comando Provinciale di Napoli, impegnati da stamattina sui luoghi interessati, hanno subito riscontrato diversi cumuli di rifiuti speciali derivanti da lavorazione edile, pari a un quantitativo complessivo di circa 40mila metri cubi.
Dai primi controlli emerge che l'attività illecita è stata condotta con ogni probabilità anche di recente e, a testimonianza di ciò, i Forestali hanno fermato nella zona un autocarro carico di rifiuti destinati allo stesso tipo di sversamento. Sono in corso operazioni volte ad accertare la consistenza del carico trasportato mentre, nei prossimi giorni, si procederà ad eseguire gli accertamenti tecnici necessari per verificare la natura ed i quantitativi dei rifiuti interrati.
Traffico organizzato di rifiuti e disastro ambientale, con l'aggravante dell'associazione di stampo mafioso. Sono queste le ipotesi che scaturiscono dall'attività investigativa concentrata ora sull'individuazione dei responsabili.

Matty91
17-11-11, 20: 59
SICUREZZA AGROALIMENTARE: SEQUESTRATI DALLA FORESTALE NOVEMILA LITRI DI VINO IN PROVINCIA DI VIBO VALENTIA

L'ingente quantitativo di vino, per un valore commerciale di 20mila euro, è stato sottoposto a sequestro sanitario nel corso dell'Operazione Bacco per la totale assenza di tracciabilità idonea a garantire l'integrità e l'origine del prodotto

Novemila litri di vino sfuso, per un valore commerciale che si aggira intorno ai 20mila euro, sono stati posti sotto sequestro sanitario nel corso dell' "Operazione Bacco", condotta dagli uomini del Comando Stazione di Spilinga (VV) del Corpo forestale dello Stato e dal personale del Dipartimento di Prevenzione - Servizio Igiene degli Alimenti dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia.
Il sequestro è scattato presso una nota azienda operante nel settore dell'importazione e commercializzazione di prodotti vitivinicoli nella frazione Paravati del Comune di Mileto (VV), all'interno della quale, a seguito di un'ispezione igienico sanitaria, è stato scoperto l'ingente quantitativo di vino, stoccato in silos di vetroresina della capacità di 2.000 litri ciascuno, per poi essere rivenduto al dettaglio tramite spillatura. Le modalità di conservazione del prodotto e la totale mancanza di etichettatura dei contenitori, da cui trarre le necessarie informazioni relative all'origine e alle caratteristiche dell'alimento, hanno indotto i Forestali ad approfondire i controlli e ad esaminare tutta la documentazione presente nell'azienda. Gli accertamenti hanno così evidenziato delle gravi irregolarità, tra cui la mancata predisposizione di procedure di autocontrollo e la totale assenza di documenti attestanti la tracciabilità alimentare.
Le indagini della Forestale sono proseguite presso l'ufficio commercio del Comune di Mileto, dove sono state riscontrate ulteriori anomalie sull'azienda. È stato accertato, infatti, che l'attività in questione veniva esercitata in base ad una vecchia autorizzazione sanitaria intestata esclusivamente ad uno dei due soci della ditta.

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ANIMALI: SEQUESTRATO DALLA FORESTALE UN PUMA DETENUTO ILLEGALMENTE IN UN CIRCO DI BRINDISI

Denunciato il proprietario risultato sprovvisto della certificazione CITES, sulle specie in pericolo di estinzione, prescritta dalla legge

Un giovane esemplare di puma, specie annoverata tra quelle dell'allegato principale della Convenzione di Washington a tutela di animali e piante minacciate di estinzione, è stato sequestrato dal Corpo forestale dello Stato in un circo di Brindisi.
Il felino era detenuto senza le certificazioni CITES prescritte dalla legge. Pertanto il proprietario del circo, un 50enne di origini sicule, è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria.
A mobilitarsi sono stati gli agenti forestali del Servizio CITES Territoriale di Bari, coadiuvati durante i controlli dal personale della ASL di Brindisi. La notizia della presenza dell'animale era pervenuta in seguito alla duplice segnalazione di un cittadino e di un'associazione animalista.
Il puma, una femmina di 5 mesi, è stato trovato in buone condizioni ed è stato lasciato in custodia giudiziaria al proprietario, sprovvisto dei certificati CITES ma munito della documentazione che permette di detenere animali pericolosi.

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AMBIENTE: OPERE ABUSIVE NEL PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO, SCATTANO I SIGILLI DELLA FORESTALE

Denunciato il responsabile, proprietario dell'appezzamento di terreno ed esecutore dei lavori, il quale dovrà provvedere al ripristino dello stato dei luoghi

Abusivismo edilizio e conseguente livellamento di una vasta area coperta da macchia mediterranea, all'interno del Parco Nazionale del Vesuvio. Di questo dovrà rispondere il 40enne, proprietario dell'appezzamento ed esecutore dei lavori, denunciato alla Procura della Repubblica di Napoli dagli agenti del Comando Stazione di Torre del Greco (NA) del Corpo forestale dello Stato.
L'operazione è scattata in località Montedoro, nel comune di Ercolano (NA), durante l'espletamento di servizi di sorveglianza di un territorio di notevole pregio sia culturale che ambientale.
All'arrivo degli agenti diversi operai, impegnati nei lavori insieme al proprietario, si sono dileguati nei fondi limitrofi facendo perdere le loro tracce.
I Forestali hanno potuto constatare che i lavori erano stati avviati in assenza delle autorizzazioni necessarie.
Pertanto è scattato il sequestro dell'intera area di circa 2.500 metri quadrati di estensione, dei mezzi meccanici utilizzati nel cantiere e delle opere abusive realizzate. Si trattava di muri in cemento e pietra posti ai lati del fondo.
Per ottenere il livellamento e il terrazzamento della zona era stato effettuato un taglio eccessivo di piante (in prevalenza arbusti di lentisco e ginestra) e ciò ha destato massimo allarme per i Forestali dal momento che il sito è soggetto ad elevato rischio di frana e il disboscamento avrebbe potuto compromettere gravemente la stabilità del versante.
Sono diversi i vincoli violati, infatti la zona dell'abuso è sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico- ambientale, è considerata Sito d'Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) dalle normative comunitarie in tema d'ambiente, è inclusa nei confini del Parco nazionale, è considerata dalle normative regionali "zona rossa" per il rischio legato all'attività eruttiva del vulcano ed è anche zona sismica, è inclusa nel Piano Territoriale Paesistico dei Comuni Vesuviani e, infine, è tutelata anche dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Il responsabile dell'illecito, oltre alla denuncia, ha ricevuto una sanzione di circa 350 euro e la disposizione successiva del ripristino dello stato dei luoghi.

Matty91
20-01-12, 11: 12
ANTIBRACCONAGGIO: DENUNCE E SEQUESTRI DELLA FORESTALE NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DI DIANO

Nell'ambito di due operazioni distinte, condotte sul territorio dei comuni salernitani di Centola e Castellabate, sono state denunciate sette persone e posti sotto sequestro sei fucili con le relative munizioni

Sette persone denunciate e sei fucili da caccia sequestrati. È il risultato di un'operazione antibracconaggio condotta nei giorni scorsi dal Corpo forestale dello Stato all'interno del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Ad intervenire sono stati gli agenti del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Vallo della Lucania e dei Comandi Stazione Forestali di Ottati e di Montano Antilia (SA).
In località Monte Tresino, nel comune di Castellabate (SA), gli agenti hanno avvistato in lontananza alcune persone armate di fucile e in atteggiamento di caccia. Si trovavano in una zona del Parco del Cilento molto frequentata dagli escursionisti e considerata Sito di Interesse Comunitario (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) dalle normative comunitarie in tema d'ambiente. I Forestali li hanno invitati a consegnare le armi dopo averle scaricate delle relative munizioni.
Sono cinque gli uomini segnalati all'Autorità Giudiziaria, tutti non residenti nella zona, che dovranno rispondere di esercizio venatorio condotto in area protetta e introduzione non autorizzata di armi da fuoco. Sotto sequestro sono finiti cinque fucili semiautomatici e diverse munizioni.
Il secondo intervento ha visto impegnato il personale del Comando Stazione Forestale di Montano Antilia che, dopo aver udito degli spari provenire dalla località "Mascale", in comune di Centola (SA), e intravisto due uomini armati di fucile e con al seguito un cane, ha tentato di raggiungerli. Nel frattempo uno dei due si è dato alla fuga, l'altro invece è stato identificato e denunciato per esercizio di caccia in "area parco" e introduzione non autorizzata di arma da fuoco. Oggetto di sequestro è stato un fucile semiautomatico con le sue cartucce che, da successive indagini, è risultato appartenere ad un'altra persona poi denunciata anch'essa per omessa custodia dell'arma.

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FORESTALE: CONVALIDATO IL SEQUESTRO DEL CIRCUITO INTERNAZIONALE DI MOTOCROSS DI MIRAVALLE

L'impianto sportivo sarà riconsegnato al Comune di Montevarchi per essere regolarizzato ai fini della gestione e della messa a norma delle emissioni acustiche

È stato convalidato il sequestro preventivo del Crossodromo Miravalle di Montevarchi (AR) effettuato dal Corpo forestale dello Stato lo scorso 8 gennaio. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Arezzo ha convalidato il sequestro dell'impianto sportivo che sarà ora riconsegnato al Comune per la messa a norma della pista, in modo da bilanciare l'esercizio delle attività di motocross con le esigenze di tutela dei diritti degli abitanti delle zone limitrofe. È compito del Comune di Montevarchi far sì che il crossodromo possa essere adeguato e riaperto per poter restituire al territorio un impianto molto apprezzato dagli appassionati.
Il sequestro del Circuito Internazionale di Miravalle, importante impianto sportivo che ha più volte ospitato in passato gare del campionato mondiale di motocross, si era reso necessario per impedire che venisse utilizzato con una concessione scaduta e senza rispetto delle norme in materia di emissioni acustiche. L'intervento del Corpo forestale dello Stato è scattato immediatamente dopo la segnalazione di un privato cittadino che evidenziava come l'impianto fosse regolarmente in funzione nonostante la scadenza della convenzione tra il Comune di Montevarchi, proprietario della struttura, e il Motoclub "Brilli Peri" che lo aveva in uso fino al 31 dicembre scorso. Giunti sul posto, gli uomini del Nucleo Operativo Speciale di Arezzo del Corpo forestale dello Stato e i Forestali in servizio presso la Procura hanno effettivamente sorpreso alcuni motocicli in transito sulla pista da cross.

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CITES: SEQUESTRATO DALLA FORESTALE A ROMA UN CAIMANO DAGLI OCCHIALI DETENUTO ILLEGALMENTE A GUARDIA DELLA DROGA

L'esemplare, protetto e particolarmente pericoloso, è stato trovato a casa di un noto pregiudicato denunciato per maltrattamento di animali e violazione della normativa a tutela delle specie in via di estinzione

È un caimano di giovane età, lungo quasi un metro, ed è una specie pericolosa in grado di tranciare l'arto di un uomo con un morso, il rettile trovato nell'abitazione di un noto pregiudicato romano con precedenti per spaccio di stupefacenti e altri reati. Il ritrovamento e il relativo sequestro dell'esemplare vivo di Caimano (Caiman Crocodylus) è stato effettuato nel corso di una perquisizione da parte del personale del Commissariato Prenestino della Polizia di Stato, che ha subito allertato il Servizio Centrale CITES di Roma del Corpo forestale dello Stato.
L'esemplare, appartenente ad una specie tutelata dalla CITES, la Convenzione internazionale sul commercio delle specie animali e vegetali minacciate di estinzione, è considerato pericoloso per la salute e la pubblica incolumità. Prelevato dai suoi luoghi di origine, il Centro America, il rettile è stato importato illegalmente in Italia ed era detenuto all'interno di un terrario artigianale in condizioni incompatibili con la propria natura. Uno stato che causava all'esemplare gravi ed evidenti sofferenze tanto da renderne necessario l'immediato trasferimento, con i mezzi del Corpo forestale dello Stato, presso una struttura della Capitale idonea ad ospitarlo e a garantirgli un futuro di benessere.
L'uomo è stato denunciato per detenzione illegale di specie protette e considerate pericolose per la pubblica incolumità e maltrattamento di animali e rischia una condanna penale pari all'arresto fino a due anni e un'ammenda da 7.500 a 75.000 euro.

Newsletter CFS

Matty91
06-06-12, 11: 12
TERREMOTO: NUOVI RINFORZI DELLA FORESTALE IN EMILIA ROMAGNA
Inviati altri due Comandi Stazione Mobili del CFS per la sicurezza pubblica e messe a disposizione dalla Scuola di Cittaducale nuove tende per l'allestimento dei campi di protezione civile

Venti unità del Corpo forestale dello Stato, appartenenti all'Ispettorato Generale, sono partite questa mattina dall'Aeroporto dell'Urbe di Roma per raggiungere le zone terremotate e per dare ulteriore supporto alla popolazione colpita dal sisma.

A partire da oggi, con turni settimanali, arriveranno dalle altre Regioni italiane uomini e mezzi della Forestale per affiancare e appoggiare il personale dell'Emilia Romagna impegnato da giorni in attività di protezione civile e soccorso alla popolazione.
Le nuove unità saranno impiegate, insieme alle altre forze dell'ordine, in attività di vigilanza nelle zone rosse ritenute a rischio, così come previsto dalle Prefetture di Modena e Ferrara. Il personale della Forestale sarà inoltre impegnato in attività antisciacallaggio e di ricognizione del territorio. A supporto del lavoro svolto per la sicurezza pubblica, sono stati inviati altri due Comandi Stazione Mobili del Corpo forestale dello Stato, provenienti dalla Regione Campania e dalla Calabria. In particolare, le nuove squadre, rafforzeranno i controlli nelle aree rurali colpite dal terremoto.
La Scuola del Corpo forestale dello Stato di Cittaducale ha, invece, predisposto l'invio di ulteriori tende e di tutto il materiale necessario per l'allestimento di nuovi campi di protezione civile.
Gli uomini del Corpo forestale dello Stato sono impegnati 24 ore su 24 nelle Sale Operative attivate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e nelle attività di soccorso alle popolazioni colpite dal sisma.

Fonte: sito CFS

fraf
28-09-12, 09: 33
Attentato incendiario alla stazione di Rocchetta Nervina (Imperia) del Corpo Forestale dello Stato, due taniche di benzina piazzate sotto il mezzo di servizio che solo la fortuna ha impedito che scoppiassero. Poteva creare danni gravissimi a persone e cose in una caserma nella quale ci sono anche gli alloggi di servizio del personale. La notizia non è trapelata finora perchè sono in corso, nella massima riservatezza, indagini del CFS e dei CC.
Non è un'operazione del CFS strictu sensu ma ci dà l'idea di quanto possano pestare i piedi a qualcuno certe indagini e chiunque sia stato ha alzato decisamente il tiro.

Fonte: il Secolo XIX

fatality
19-10-12, 14: 22
sono un appartenente alla polizia di stato che svolge servizio presso il compartimento di polizia ferroviaria per la lombardia.
approfitto di questo spazio per ringraziare e complimentarmi con i colleghi del corpo forestale dello stato in servizio in lombardia per il fondamentale, competente e proficuo contributo che stanno dando alle nostre attività di prevenzione e repressione dei reati ambientali, contro il patrimonio e gli interessi sullo smaltimento dei rifiuti della criminalità organizzata.
in particolare mi riferisco alle "istruzioni per l'uso" che ci stanno dando "sul campo" a noi che eravamo pressochè profani della materia ambientale e che si è venuta ad intrecciare con le normali attività d'istituto che ci vedevano impegnati nella prevenzione e repressione dei furti e ricettazione di materiale di proprietà dell'ente fs (rame ecc.)
sono convinto che queste attività di collaborazione porteranno a risultati sorprendenti quando si tireranno le somme con il coordinamento della locale procura distrettuale antimafia.
ed il mio auspicio è che anche in futuro ci si potrà ritrovare sempre più spesso a lavorare fianco a fianco e perchè no un domani indossare tutti la stessa divisa.
mi riferisco ovviamente ai progetti di legge che prevederebbero l'istituzione della specialità polizia ambientale e tutela del territorio della polizia di stato nella quale confluirebbe il personale del corpo forestale dello stato.
a mio modesto avviso sarebbe un valore aggiunto che farebbe fare a tutti un salto di qualità importante dal punto di vista organizzativo ed operativo nel comune obiettivo di sradicare le attività criminali che hanno trovato negli ultimi anni un notevole business nello smaltimento illecito di rifiuti tossici e non.
ad maiora semper

fraf
18-01-13, 13: 43
Successo di altissimo livello per il Corpo Forestale dello Stato.

AMBIENTE: TAV, TRENTUNO INDAGATI IN TUTTA ITALIA

Roma, 17 Gennaio 2013 - Cento uomini del Corpo forestale dello Stato del Comando Regionale della Toscana sono impegnati, dall'alba di questa mattina, nelle perquisizioni per l'inchiesta partita dalla Procura di Firenze sulla TAV.
Trentuno indagati, fra questi funzionari pubblici e dirigenti delle ferrovie. I reati contestati vanno dalla truffa ai danni della Pubblica Amministrazione, alla corruzione, alla gestione abusiva dei rifiuti e all'associazione a delinquere.
L'indagine, partita nel 2010 grazie ad alcuni accertamenti svolti dal personale del Corpo forestale dello Stato, ha fatto emergere un consistente traffico di rifiuti speciali, smaltiti illegalmente, nonché la truffa ai danni della Rete Ferroviaria Italiana, per cui si configura anche l'ipotesi di infiltrazioni mafiose. Si tratta di rifiuti derivanti dalle perforazioni avvenute sullo snodo dei lavori dell'alta velocità nei pressi di Firenze, nel tratto interessato dagli interventi infrastrutturali previsti per la realizzazione della linea Alta Velocità/Alta Capacità Milano-Napoli.
Migliaia di tonnellate di rifiuti sarebbero state smaltite abusivamente. Dagli accertamenti svolti su incarico della Procura di Firenze è emerso che l'attività di smaltimento veniva gestita attraverso una precisa ed organizzata regia. I vertici di una importante società di settore davano indicazioni e direttive puntuali ad altre ditte minori coinvolte nel traffico illecito; pertanto la Rete Ferroviaria Italiana pagava gli elevati costi di smaltimento alle ditte, ma in realtà i rifiuti non seguivano la corretta procedura prevista dalla normativa vigente, creando quindi, un indebito profitto a favore delle varie ditte interessate. Dal punto di vista ambientale, la gravità del reato consiste nel fatto che i suddetti materiali (soprattutto i fanghi) venivano scaricati direttamente nella falda acquifera posta nelle vicinanze dei lavori con il rischio di contaminazione della stessa e del suolo.
Le perquisizioni, svolte sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Firenze, hanno visto impegnati gli uomini del Corpo forestale dello Stato presso alcune società, interessate dall'illecita attività, in provincia di Firenze e Prato, nonché in altre città italiane come Brescia. In particolare i Forestali sono intervenuti su una ventina di siti, sequestrando fascicoli e documentazione informatica.


Fonte: sito CFS

AlexanderAvi
11-12-13, 22: 16
Forestale: rifiuti, scoperte esalazioni tossiche nel parco nazionale del Vesuvio

Le emissioni nocive provengono da un sito di stoccaggio di rifiuti accumulati nel tempo, rinvenuto dal Corpo forestale dello Stato a seguito dell’emergenza dei roghi in Campania. Napoli, 10 dic - Scoperta dal Corpo forestale dello Stato una vasta area di oltre 2.500 metri quadrati utilizzata per lo stoccaggio di rifiuti che emanano esalazioni velenose a San Giuseppe Vesuviano, nel Parco Nazionale del Vesuvio. La discarica a cielo aperto in località Vasca di Pianillo, a ridosso dell’area protetta, è stata individuata proprio a causa delle forti emissioni tossiche sprigionate dai rifiuti accumulati nel corso del tempo. Tali esalazioni non solo mettono in pericolo l’habitat delle specie animali e vegetali del Parco Nazionale del Vesuvio, ma possono causare gravissimi danni alla salute dei cittadini.
Le indagini, tuttora in corso, da parte del Corpo forestale dello Stato sono scattate a seguito dell’emergenza dei roghi dei rifiuti tossici in Campania e del gravissimo impatto ambientale che questi hanno sull’intera collettività. A San Giuseppe Vesuviano la situazione è ancora più grave in quanto si tratta di un sito di stoccaggio non ancora bonificato. L’operazione odierna, infatti, rientra tra quelle effettuate dalla Forestale per la tutela ambientale del Parco Nazionale del Vesuvio, al fine di rendere più vivibile una zona che per anni è stata gravemente danneggiata.

L’intervento di oggi condotto dal personale del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di San Sebastiano al Vesuvio del Corpo forestale dello Stato con l’ausilio dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania (ARPAC), ha lo scopo di risalire ai responsabili dello scempio ambientale, al motivo della mancata bonifica di tale sito e soprattutto ha l’obiettivo di mettere in atto le necessarie misure per la messa in sicurezza dell’intera area per salvaguardare l’ambiente e la salubrità dell’aria.

Fonte: http://www.grnet.it/sicurezza/forze-dellordine/corpo-forestale/5406-forestale-rifiuti-scoperte-esalazioni-tossiche-nel-parco-nazionale-del-vesuvio

Decumano
18-12-13, 11: 16
Avevo letto questa notizia...
purtroppo la situazione che sta emergendo ultimamente è a dir poco raccapricciante...
un grande plauso ai (spero) futuri colleghi che hanno fatto la scoperta.... uno minore a chi invece non ha saputo (o voluto) vigilare prima...

fraf
18-07-14, 17: 54
Giusto per tenersi informati, nell'attesa dell'incontro con il sig. Ministro Martina e dell'iter legislativo sull'argomento, posto un link (dalla pagina del CFS) del noto scrittore Roberto Saviano, a vantaggio di chi non lo avesse ancora letto:

http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9565

mltre
21-05-16, 15: 34
Buongiorno, un mio amico mi ha chiesto di informarmi cosa dovrebbe fare per denunciare 2 tartarughe che gli furono regalate nel lontano 1994 quando ancora erano appena nate lunghe 3 cm e non erano illegali.
Ha provato ripetutamente negli anni senza giungere a nulla grazie all'inefficienza dei servizi del comune preposto. Dopo svariati tentativi si è arreso davanti al muro della burocrazia e delle istituzioni inefficienti rimanendo temporaneamente nell'illegalità.
Spero che possiate fornire qualche informazione che lo possa aiutare.
Grazie

Kojak
21-05-16, 16: 36
@MLTRE
Come nuovo utente sei tenuto a presentarti nell'apposita sezione del forum. Trovi il link nella mia firma. Grazie.

arat
22-05-16, 10: 49
Buongiorno, un mio amico mi ha chiesto di informarmi cosa dovrebbe fare per denunciare 2 tartarughe che gli furono regalate nel lontano 1994 quando ancora erano appena nate lunghe 3 cm e non erano illegali.
Ha provato ripetutamente negli anni senza giungere a nulla grazie all'inefficienza dei servizi del comune preposto. Dopo svariati tentativi si è arreso davanti al muro della burocrazia e delle istituzioni inefficienti rimanendo temporaneamente nell'illegalità.
Spero che possiate fornire qualche informazione che lo possa aiutare.
Grazie

Devi rivolgersi agli Uffici CITES del Corpo Forestale dello Stato (uffici CITES e non comandi Stazione generici ai quali potrà rivolgersi solo per eventuali richieste di numeri telefonici ed indirizzi in quanto questi ultimi non espletano questa tipologia di servizi) del tuo capoluogo di Provincia o di Regione. Ti consiglio gli uffici Regionali in quanto solo loro che effettuano le eventuali certificazioni.

mltre
23-05-16, 20: 21
Vi ringrazio per la preziosa informazione, mi dispiace arrecare disturbo ma io non sono un militare e mi sono iscritto al sito solamente perché cercando su google informazioni utili al fine della regolarizzazione degli animali (il problema che è stato brevemente esposto), mi sono casualmente imbattuto in questa discussione della Forestale.

Se posso aggiungere un commento non concernente ne me ne il mio amico, di fronte all'inflessibilità delle istituzioni non posso far altro che notare quanto i cittadini e soprattutto gli operatori del settore (i negozianti) agiscano del tutto indisturbati nella vendita e nel commercio di animali protetti ed illegali. Negli anni ho fatto almeno due tentativi di denuncia che si sono poi risolti in NULLA di fatto. Il problema dell'offerta di animali protetti è gravissimo e pare che questo non sia di alcuna rilevanza per alcuno tantomeno per le istituzioni.
Grazie ancora per l'aiuto.