nessuno_
27-02-10, 16: 24
L' argomento che vi pongo è tanto semplice quanto complesso.
Io apprezzo e sponsorizzo coloro che credono in qualcosa, e coloro che hanno la fede e la determinazione di condividere qualsiasi esperienza spirituale. Tuttavia sono profondamento in disaccordo con quelli che vivo la religione, intendo essenzialmente quella cattolica, con fanatismo e con ignoranza.
Mi spiego.
Ci sono persone che credono, ma ricercano costantemente Dio nello studio e nell' applicazione del suo insegnamento, sono quelli che la domenica colgono il messaggio del Vangelo e magari lo applicano come principio di vita.
Ci sono altre persone, che fanno parte della massa (a mio dire), che credono per moda, perchè i propri genitori o nonni gli hanno insegnato "le preghiere" o che questo è giusto e quello è peccato. E' gente che prende tutto per scontato, non indaga, e non studia Dio, neanche la sua parola. E' gente che riscalda i banchi delle chiese e vive una religione passiva, che è quasi fenomeno di costume.
C'è poi gente come mia madre (persona che premetto : stimo) che vive la religione con estremo fanatismo.
Se mi cade una tegola in testa ...lei dice che Dio mi ha voluto sottoporre a questa prova, se ho una occasione è grazie a Dio, se passo un esame è perchè Dio mi ha aiutato. Per mia madre la religione insegna che bisogna sopportare. Ad esempio a casa mia la situazione è invivibile e lei in virtù di ciò che impara in Chiesa o con la parola di Dio, è chiamata a sopportare...sopportare e sopportare. Reagire è sbagliato, andare contro è sbagliato, bisogna ingioiare il boccone amaro e poi un giorno Dio avrà cura di me e mi ripagherà di aver vissuto 5-10-20-30 anni da galera.
Per mia madre se perdo un lavoro è perchè Dio ha voluto cosi', se la ragazza ti lascia è perchè Dio ha voluto privarti di una sofferenza futura...beh...io non sono d' accordo con questa visione, anzi è a dir poco malinconica.
Voi che ne pensate?
La religione è la consolazione degli insuccessi?
Io apprezzo e sponsorizzo coloro che credono in qualcosa, e coloro che hanno la fede e la determinazione di condividere qualsiasi esperienza spirituale. Tuttavia sono profondamento in disaccordo con quelli che vivo la religione, intendo essenzialmente quella cattolica, con fanatismo e con ignoranza.
Mi spiego.
Ci sono persone che credono, ma ricercano costantemente Dio nello studio e nell' applicazione del suo insegnamento, sono quelli che la domenica colgono il messaggio del Vangelo e magari lo applicano come principio di vita.
Ci sono altre persone, che fanno parte della massa (a mio dire), che credono per moda, perchè i propri genitori o nonni gli hanno insegnato "le preghiere" o che questo è giusto e quello è peccato. E' gente che prende tutto per scontato, non indaga, e non studia Dio, neanche la sua parola. E' gente che riscalda i banchi delle chiese e vive una religione passiva, che è quasi fenomeno di costume.
C'è poi gente come mia madre (persona che premetto : stimo) che vive la religione con estremo fanatismo.
Se mi cade una tegola in testa ...lei dice che Dio mi ha voluto sottoporre a questa prova, se ho una occasione è grazie a Dio, se passo un esame è perchè Dio mi ha aiutato. Per mia madre la religione insegna che bisogna sopportare. Ad esempio a casa mia la situazione è invivibile e lei in virtù di ciò che impara in Chiesa o con la parola di Dio, è chiamata a sopportare...sopportare e sopportare. Reagire è sbagliato, andare contro è sbagliato, bisogna ingioiare il boccone amaro e poi un giorno Dio avrà cura di me e mi ripagherà di aver vissuto 5-10-20-30 anni da galera.
Per mia madre se perdo un lavoro è perchè Dio ha voluto cosi', se la ragazza ti lascia è perchè Dio ha voluto privarti di una sofferenza futura...beh...io non sono d' accordo con questa visione, anzi è a dir poco malinconica.
Voi che ne pensate?
La religione è la consolazione degli insuccessi?