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Visualizza Versione Completa : Volontari Antincendio Boschivo



Matty91
25-08-08, 23: 21
Sono un volontario AIB, c'è qualcun'altro?? Ho aperto questa discussione per parlar.. ops scrivere le procedure, la struttura, i compiti delle diverse Associazioni/Corpi/Gruppi AIB ; discuterle e confrontarle.

Picche
25-08-08, 23: 36
Tu di che gruppo fai parte nello specifico? in che tipo di ambiente ti trovi ad operare?

Grisù
26-08-08, 10: 31
Io faccio parte anche di un gruppo AIB :)

Matty91
26-08-08, 15: 57
io opero nel Corpo volontari AIB Piemonte e siamo alle dipendenze della PC Regione piemonte.
Abbiamo 6 (se non sbaglio) ispettori regionali che comandano. Il piemonte (ovviamente solo le zone montane con rischio di incendio boschivo!!) è stato suddiviso in aree. Ogni area ha un suo capo distaccamento con 4 o 5 vice (che possono così alternarsi senza fare turni troppo lunghi sull'incendio). Ogni area ha diverse squadre (una x ogni paese) comandata dal proprio capo squadra. Di solito ogni squadra ha un modulo antincendio e un mezzo trasporto persone (noi abbiamo un Mitsubishi Pajero x le persone -max 7- e un nissan con il modulo). L'area ha un fiat scudo con il gps e la strumentazione tecnica per la rilevazione della superficie bruciata.

Per poter andare a spegnere bisogna aver fatto il 1° step del corso (teoria dell'incendio, e come si usa il rastro, il flabello, la pala), poi c'è un 2° step (lezioni teorico/pratiche sul montaggio della vasca x l'elicottero, uso del modulo antincendio, uso dell'elicottero -come si fissano gli strumenti, elicooperazione, ecc.) e in fine un 3° step x diventare caposquadra.

Se hai domande più specifiche... non aspetto altro.

Semplice
28-08-08, 00: 35
Ciao a tutti!! Anche io opero come volontario negli incendi boschivi in calabria......Faccio parte di un associazione di volontariato l' A.N.P.A.N.A.

DG57
28-08-08, 09: 18
Ciao a tutti!! Anche io opero come volontario negli incendi boschivi in calabria......Faccio parte di un associazione di volontariato l' A.N.P.A.N.A.

Ciao , ma è vero che Vi pagano ad ogni vostro intervento di spegnimento ?
Te lo chiedo perchè proprio tra i maggiori indiziati di essere dei Piromani e di appiccare fuoco al nostro patrimonio boschivo figurano proprio i Pompieri Volontari che percepiscono indennità ogni qual volta si muovono per un intervento , ma la cosa non è molto chiara e mi sembra un po' strana !

Matty91
28-08-08, 11: 57
Ciao , ma è vero che Vi pagano ad ogni vostro intervento di spegnimento ?
Te lo chiedo perchè proprio tra i maggiori indiziati di essere dei Piromani e di appiccare fuoco al nostro patrimonio boschivo figurano proprio i Pompieri Volontari che percepiscono indennità ogni qual volta si muovono per un intervento , ma la cosa non è molto chiara e mi sembra un po' strana !
I vigili del fuoco volontari come hai detto giustamente, sono pagati in base alle ore d'intervento (anche nei normali interventi). Il 90% delle volte però il ricavato va al distaccamento, per poter comperare mezzi ed attrezzature e quindi il singolo volontario non ci ricava niente.
Per quanto riguarda noi volontari AIB (almeno nella mia regione) non veniamo pagati neanke un €!!!
Danno un po' di soldi alla squadra ma non al singolo volontario (che vengono utilizzati per la manutenzione dei mezzi, la benzina, le divise). Poi, ovviamente da regione a regione cambia.
Sovente sono quelli che hanno gli appalti x spegnere (ditte di elicotteri) che appiccano gli incendi. Se non fanna almeno 60 ore/mese sono in passivo e quindi per guadagnarci... bruciano.

Grisù
28-08-08, 13: 17
Ciao , ma è vero che Vi pagano ad ogni vostro intervento di spegnimento ?
Te lo chiedo perchè proprio tra i maggiori indiziati di essere dei Piromani e di appiccare fuoco al nostro patrimonio boschivo figurano proprio i Pompieri Volontari che percepiscono indennità ogni qual volta si muovono per un intervento , ma la cosa non è molto chiara e mi sembra un po' strana !


Sai, sentire queste cose fa davvero stare male uno come me, che sono stato pompiere volontario per una vita, per passione e per fare in modo che il nostro patrimonio boschivo, e non solo, non venga distrutto dal fuoco...Se davvero c'è qualcuno che pensa di mangiare sui 6€ lordi all'ora in intervento beh, è meglio che va a raccogliere i pomodori...sicuramente guadagnerà di più e rischierà di meno...
Ho operato in Trentino e ad oggi come professionista lavoro in Lombardia, e di queste cose qui non se ne vedono proprio...

Matty91
28-08-08, 13: 33
Pensa che noi fino a 5 anni fa (se non sbaglio anno + anno -) eravamo pagati per andare a spegnere ma a causa di molti che davano la colpa a noi degli incendi abbiamo deciso di lavorare e, perchè no, rischiare la vita gratuitamente. Anzi, la nostra squadra metteva tutto a disposizione della squadra x comprare il materiale. Adesso, con i pochi soldi che ci passa la PC regionale e il Corpo, si fa la fame!!!!
Siamo fortunati ad avere un tesoriere ke sa il fatto suo e che riescie a racimolare un po' di soldi.

DG57
28-08-08, 15: 11
Sai, sentire queste cose fa davvero stare male uno come me, che sono stato pompiere volontario per una vita, per passione e per fare in modo che il nostro patrimonio boschivo, e non solo, non venga distrutto dal fuoco.....


Credetemi, non intendevo far star male nessuno , tantomeno chi veramente rischia la propria vita per spegnere incendi che qualche balordo appicca solo per il proprio interesse, ma oramai non ci crede più nessuno ai mozziconi lasciati accesi , e la ipotesi che ho menzionato sembra purtroppo essere tra quelle veritiere , almeno per qualche area della nostra penisola .
Per evitare che questi pochi luridi infanghino tutto il Corpo Volontari , come dice anche Matty91, sarebbe veramente importante trovarli e denunciarli tutti alla Magistratura.

Ho visto che sei di Merano, io questa estate ho fatto una settimana a Rifiano , spesso ero nella tua città , ed ho incontrato anche un vigile del fuoco su una Splendida Fiat Campagnola rossa primo tipo, è per caso la vostra ?

Grisù
28-08-08, 15: 25
Credetemi, non intendevo far star male nessuno , tantomeno chi veramente rischia la propria vita per spegnere incendi che qualche balordo appicca solo per il proprio interesse, ma oramai non ci crede più nessuno ai mozziconi lasciati accesi , e la ipotesi che ho menzionato sembra purtroppo essere tra quelle veritiere , almeno per qualche area della nostra penisola .
Per evitare che questi pochi luridi infanghino tutto il Corpo Volontari , come dice anche Matty91, sarebbe veramente importante trovarli e denunciarli tutti alla Magistratura.

Ho visto che sei di Merano, io questa estate ho fatto una settimana a Rifiano , spesso ero nella tua città , ed ho incontrato anche un vigile del fuoco su una Splendida Fiat Campagnola rossa primo tipo, è per caso la vostra ?


Io non svolgo servizio a Merano, ma in Valtellina...
Recentemente hanno cambiato tutto il parco automezzi, quindi non saprei dirti se la campagnola è di Merano o di uno dei Corpi Volontari limitrofi!

Matty91
28-08-08, 21: 15
Credetemi, non intendevo far star male nessuno ,

Non preoccuparti. Ho aperto questa discussione apposta x chi ha domande e per parlare delle varie organizzazioni di appartenenza!!
P.S. Sei un VDS CRI????

Semplice
28-08-08, 23: 57
Noi come organizzazzione di volontariato non percepiamo alcun stipendio ma solo un riborso spese di neanche 20 euro al giorno per la benzina.Tuttavia devo aggiungere questo x quanto riguarda la mia regione Calabria ad ogni squadra aib vengono assegnate delle zone da controllare e per ogni ettaro bruciato e per ogni aereo elicottero o canader che sia, quando entrano in azione ci viene abbassato il rimborso spese quindi figuratevi cn tutti questi incendi non copriamo neanche le spese!!!

DG57
29-08-08, 10: 02
Noi come organizzazzione di volontariato non percepiamo alcun stipendio ma solo un riborso spese di neanche 20 euro al giorno per la benzina.Tuttavia devo aggiungere questo x quanto riguarda la mia regione Calabria ad ogni squadra aib vengono assegnate delle zone da controllare e per ogni ettaro bruciato e per ogni aereo elicottero o canader che sia, quando entrano in azione ci viene abbassato il rimborso spese quindi figuratevi cn tutti questi incendi non copriamo neanche le spese!!!


Vabbeh raga , a questo punto per favore fatemi capire , secondo Voi chi è che ha più interesse a Bruciare Boschi e Foreste , chi , e quale Organizzazione pensate che percepisca Alte indennità e Bonus in caso di richiamo per incendio boschivo ? :
Corpo Forestale ? Vigili del Fuoco Volontari ? Volontari AIB ? Vigili del Fuoco Effettivi ? Protezione Civile Comunale ? Altro ?
--------------------------------------------------------------------------------------------
X Matty91 ,
Certo, sono stato Volontario ma in una P.A. ( Croce Azzurra ) della mia città per 15 anni , non nei vds C.R.I. , poi ho lasciato la P.A. ed ho fatto 5 anni nel "Volontariato 45 ", una bella organizzazione umanitaria di assistenza psicologica ai Malati Terminali in Ospedale ed agli Anziani lasciati soli nelle Case di Riposo , attualmente ho invece inoltrato 2 domande di arruolamento per il Corpo Militare C.R.I. , sia come Milite che come Ufficiale . Vedremo .
E tu invece ?

Matty91
30-08-08, 22: 22
quale Organizzazione pensate che percepisca Alte indennità e Bonus in caso di richiamo per incendio boschivo ? :
Corpo Forestale ? Vigili del Fuoco Volontari ? Volontari AIB ? Vigili del Fuoco Effettivi ? Protezione Civile Comunale ? Altro ?
--------------------------------------------------------------------------------------------
X Matty91 ,
Certo, sono stato Volontario ma in una P.A. ( Croce Azzurra ) della mia città per 15 anni , non nei vds C.R.I. , poi ho lasciato la P.A. ed ho fatto 5 anni nel "Volontariato 45 ", una bella organizzazione umanitaria di assistenza psicologica ai Malati Terminali in Ospedale ed agli Anziani lasciati soli nelle Case di Riposo , attualmente ho invece inoltrato 2 domande di arruolamento
per il Corpo Militare C.R.I. , sia come Milite che come Ufficiale . Vedremo .
E tu invece ?

Risposta 1) Chi prende + soldi sono quelli degli elicotteri Però chi appicca maggiormente incendi sono i veri e propri piromani ke lo fanno x pulire un terreno, x vedersi gli interventi, ecc.

Risposta 2) Sono un volontario AIB... e appena finisco di studiare farò il corso x VDS in CRI.
P.S. Auguri x le tue domande nel corpo militare!!

Matty91
02-09-08, 18: 54
Ciao a tutti!! Anche io opero come volontario negli incendi boschivi in calabria......Faccio parte di un associazione di volontariato l' A.N.P.A.N.A.

Cosa vuol dire ANPANA?? Fate solo servizio AIB o anke altro?

Matty91
09-09-08, 18: 51
AIB Piemonte
Con questo messaggio volevo descrivervi (con le foto) il lavoro dei volontari AIB Piemonte.

Quelli con il casco giallo sono i Caposquadra
http://www.regione.piemonte.it/protezionecivile/images/rsgallery/display/P1010064rid.jpg.jpg

http://www.regione.piemonte.it/protezionecivile/images/rsgallery/display/P1010069rid.jpg.jpg


http://www.regione.piemonte.it/montagna/incendi/forlener/im/forlener.jpg


http://www.ripulae.it/associazioni/aib/immagini/attivita.jpg


http://www.aibgozzano.com/images/Images%20-Cosa%20facciamo-/Armeno%201%2017-03-07.jpg


http://www.regione.piemonte.it/protezionecivile/images/stories/Paginestatiche/AIB/aib20.jpg

limonce
12-09-08, 23: 40
io sono un volontario della a.i.b. liguria lo sapete se a.i.b deve avere i lmpeggianti arancioni o giallo blu?

Matty91
22-09-08, 18: 45
Vi metto anche qui qualche foto di noi dell'AIB Piemonte.

http://www.ingiaveno.com/Giornalino/Luglio-05/DSC04018.JPG

Qui si vede anche il Land Rover Defender 110
http://www.ingiaveno.com/Giornalino/Luglio-05/DSC04016.JPG


http://www.ingiaveno.com/Giornalino/Luglio-05/DSC04023.JPG

E questo è il "Lama", l'elicottero che viene affitato dalla Regione ed utilizzato nel servizio AIB.
http://www.ingiaveno.com/Giornalino/Luglio-05/DSC04037.JPG

Matty91
23-09-08, 20: 20
Ho messo a posto tutto!! Adesso le dovreste vedere!!

http://www.aibbellinzago.it/liguria/DSC_0741.JPG

Gli AIB del Piemonte in Missione in Puglia 1
http://www.aibsusa.it/uploads/images/gallerie/200806xx_puglia/2008_06290031.JPG


Il Nostro ultimo Raduno
http://www.aibsusa.it/uploads/images/gallerie/20080615_susa/IMG_1140.JPG


http://www.aibsusa.it/uploads/images/gallerie/20080615_susa/IMG_1235.JPG

DG57
24-09-08, 14: 51
Bravo Matty , sono bellissime ! Ma quanti mezzi che avete in dotazione ! Ma a quanti comuni appartengono ?

Matty91
24-09-08, 16: 26
Quella foto in cui ci sono tutti i mezzi è quella del V° raduno Regionale.

"Già Associazione Regionale Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte a partire dal 1994, opera sulla base della Convenzione con la Regione Piemonte, ai sensi della L.r. 16/94, ed alle dipendenze operative delle componenti istituzionali anch'esse convenzionate. Conta circa 6200 Volontari suddivisi in 51 aree di base e 239 squadre. E' strutturato attraverso un'organizzazione di tipo gerarchico che prevede, partendo dalla suddivisione dei soggetti inquadrati in AIB Volontari e AIB ausiliari, le figure dei Capisquadra, dei Comandanti di Distaccamento, degli Ispettori Provinciali, dei Referenti Provinciali, degli Ispettori Regionali e dell'Ispettore Generale".

Quindi: ogni squadra ha almeno un mezzo (di solito 2 -un modulo e un fuoristrada x il trasporto dei volontari-), di varie marche e modelli (soprattutto Land Rover Defender 110 con il modulo che è stato fornito dalla regione ad alcune squadre).

Jack
29-09-08, 19: 38
ciao a tutti, sono di Roma, volevo avere qualche informazione in più rispetto alle attività di antincendio boschivo in protezione civile. so che cambia da regione a regione ma... vorrei sapere da che età si può entrare a far parte di un gruppo aib e poi volevo avere qualche indirizzo di volontari aib a Roma nord visto che non ho trovato niente su google..:(

Matty91
01-10-08, 16: 14
ciao a tutti, sono di Roma, volevo avere qualche informazione in più rispetto alle attività di antincendio boschivo in protezione civile. so che cambia da regione a regione ma... vorrei sapere da che età si può entrare a far parte di un gruppo aib e poi volevo avere qualche indirizzo di volontari aib a Roma nord visto che non ho trovato niente su google..:(

Ti posso dire che nel Lazio il volontariato AIB esiste (a differenza di altre regioni). Puoi provare a chiedere al gruppo di PC + vicino a te se sanno dell'esistenza di una squadra AIB.
Per quanto riguarda l'età, in tutta Italia, per poter andare "sul fuoco" ovvero a spegnere devi avere 18 anni. In Piemonte, ad esempio, si può entrare in AIB già a 16 anni (si è classificati come "Volontari Ausiliari" e ci si occupa di divulgazione, rappresentanza, coordinamento sedi e magazzini, sale operative, sorveglianza e prevenzione aib sul territorio, manutenzione mezzi ed attrezzature, centralino e normali attività di Protezione Civile). Poi vi è l'età massima (generalmente 65 anni) da cui non si può più operare (anche se i "vecchi AIB" sono sempre molto utili x la loro conoscenza del territorio).

Se hai altre domande, chiedi!!

Jack
01-10-08, 23: 28
Grazie per le delucidazioni! ci sono molti incendi boschivi a Roma, anche all'interno di grandissimi parchi o prati dato che ce ne sono moltissimi (sembra strano ma non c'è bisogno di andare in campagna per gli incedi purtroppo).
avendo proprio 16 anni mi piacerebbe fare qualcosina (sempre che la legislazione sia come quella piemontese).
volevo anche chiedere... si può conciliare l'AIB con lo studio? è più un lavoro a tempo pieno o un' "attività"? cioe... che ritmi ci sono? (durante l'anno intendo... poi durante l'estate volendo potrei stare sempre in distaccamento :am054)

Picche
02-10-08, 00: 38
Penso che tutto ciò cambi da realtà a realtà come ogni esperienza di volontariato se mi dici di che zona di roma sei provo a vedere qualche associazione che fa AIB,di certo c'è l' ANC che la fa o a Roma Nord o a Ostia

Matty91
02-10-08, 18: 09
avendo proprio 16 anni mi piacerebbe fare qualcosina (sempre che la legislazione sia come quella piemontese).


X loro l'importante eè che tu non vada a spegnere (essendo minorenne se ti succede qualcosa sono c**** amari!!). Quindi ti potrebbero far fare attività di PC + la vigilanza e l'avvistamento (durante l'incendio stai in contatto radio con il DOS e glia dici, dalla tua visuale, i cambiamenti del fronte o, come spesso succede, l'inizio di un altro incendio).


volevo anche chiedere... si può conciliare l'AIB con lo studio?

Certo!! Poi sei un volontario, e quindi puoi dire anche di No se ti chiamano e hai altro da fare!! Nel periodo delle vacanze dai tutto te stesso... poi quando è ora di andare a scuola prima si pensa allo studio (N.B. fare volontariato AIB porta crediti!!!).


è più un lavoro a tempo pieno o un' "attività"? cioe... che ritmi ci sono? (durante l'anno intendo... poi durante l'estate volendo potrei stare sempre in distaccamento)

Come ho detto prima, essendo un attività di volontariato vai quanda hai tempo, poi, se sei come me che non si tira indietro, ci sei durante qualunque attività!!

Da me oltre a spegnere si tengono pulite le piste taglia-fuoco, si puliscono i sentieri montani, d'estate (nei periodi di allerta) si vigila nelle aree pick-nick che nessuno accenda fuochi, ecc.
Quest'anno da me, uscite per incendi ce ne sono state 3... 1 annullata, 1 per un bosco a 20 Km da noi (dopo poco ci hanno richiamato perchè bruciava la nostra montagna!!!), 1 molto serio (quello di prima della nostra montagna) che ci ha tenuto impegnati per 5 giorni e che ha bruciato 480 ettari di pascoli e pineta. Quest'anno è stato fortunato. Ha sempre piovuto e quindi non bruciava (peccato che è arrivata l'alluvione.... e si è dovuto lavorare per quello!!).

Jack
02-10-08, 21: 04
@Matty91 grazie veramente tanto... sei stato chiarissimo, hai anche chiarito la questione crediti scolastici che mi ero dimenticato xD

@picche: sono di roma nord... le zone facilmente raggiungibili da casa mia sono vigne nuove, bufalotta, tufello, talenti...

sierramama
07-10-08, 16: 39
vorrei alcune dritte in merito allo svolgimento di corsi AIB.
l' estate 2007 ha visto il nostro piccolo gruppo di volontari di PC essere coinvolto in una serie di incendi dolosi, visto che facciamo già il servizio di avvistamento incendi per conto della comunità montana, vorrei poter far fare un corso AIB ad alcuni volontari, visto che comunque se pur non autorizzati(perchè senza corso) siamo dovuti intervenire ugualmente sulle prime fiamme mentre attendevami i VF che da noi distano circa20 min di auto.
come consigliere comunale ho inviato una relazione al mio sindaco al pres. della com.montana, al'assessore regionale uff. foreste e all'ufficio reg di prot. civ. sto ancora aspettando risposta.informalmente mi è stato detto che i soldi per i corsiAIB per volontari sono in un certo senso sprecati perchè poi i volontari perchè sono tali vanno e vengono dalle associazioni.
grazie per qualsiasi info.

Grisù
07-10-08, 17: 00
Innanzitutto, da quale regione provieni?

Matty91
07-10-08, 18: 46
Vi posto alcune foto di nuovi mezzi A.I.B. che ho fatto io. Qualcuno di voi, nel vostro gruppo, ne ha uno simile??
Vi chiedo questo perchè la mia squadra deve acquistare un mezzo e siamo indecisi (consigliatemi altri mezzi che non siano questi!!). Grazie.

Il nuovo Iveco Massif.
http://s3.imagestime.com/out.php/i7168_REAS2008066.jpg


http://s3.imagestime.com/out.php/i7169_REAS2008071.jpg

sierramama
08-10-08, 11: 48
sono umbro e il nostro comune è di circa 4000 anime con pochi soldi a disposizione, considera che nel magazzino della PC quando mi ha incaricato il sindaco non c'era niente;
oggi a distanza di 2 anni sono riuscito a trovare (elemosinando) un gruppo elettrogeno portatile 6 pale da neve, 5 pale e 5 picconi 20 caschetti gialli antinf. 10 paia di guanti
scusami ti ho fatto l'elenco del magazzino!!!!!:

Grisù
08-10-08, 13: 40
sono umbro e il nostro comune è di circa 4000 anime con pochi soldi a disposizione, considera che nel magazzino della PC quando mi ha incaricato il sindaco non c'era niente;
oggi a distanza di 2 anni sono riuscito a trovare (elemosinando) un gruppo elettrogeno portatile 6 pale da neve, 5 pale e 5 picconi 20 caschetti gialli antinf. 10 paia di guanti
scusami ti ho fatto l'elenco del magazzino!!!!!:

Allora, innanzitutto dovreste partecipare ai corsi che vengono svolti dalla provincia, che sono gratuiti e periodici, dopodichè dovreste iscrivervi agli albi provinciali, regionali e nazionali per cercare di reperire qualche fondo!

sierramama
08-10-08, 15: 24
ti ringrazio della risposta, in provincia da quello che so non li organizzano,l'unico ente è la regione uff. foreste, ma sembrerebbe che non hanno intenzione di impegnare soldi per i volontari

Grisù
08-10-08, 15: 29
ti ringrazio della risposta, in provincia da quello che so non li organizzano,l'unico ente è la regione uff. foreste, ma sembrerebbe che non hanno intenzione di impegnare soldi per i volontari

Questo per quanto riguarda l'aib, mentre per la PC?

sierramama
08-10-08, 16: 42
per la PC sono state fatte tutte le procedure di rito, delibera di CC per la creazione del gruppo iscrizione all'albo reg delle ass. comunali di PC e iscrizione al DPC
mi interessava sapere se c'è qualche organismo che organizza questi corsi possibilmente gratis o con poca spesa, visto che ho trovato il modo di reperire i fondi per l'acquisto di un modulo scarrabile da collocare su un mezzo 4x4 del comune

Grisù
08-10-08, 17: 40
per la PC sono state fatte tutte le procedure di rito, delibera di CC per la creazione del gruppo iscrizione all'albo reg delle ass. comunali di PC e iscrizione al DPC
mi interessava sapere se c'è qualche organismo che organizza questi corsi possibilmente gratis o con poca spesa, visto che ho trovato il modo di reperire i fondi per l'acquisto di un modulo scarrabile da collocare su un mezzo 4x4 del comune

Prova con la scuola provinciale antincendi di trento

PANTERA 113
11-10-08, 11: 20
Be come mezzi simili all' Iveco c'è il Land Rover 110 o 130 con modulo antincendio.
La maggior parte delle squadre antincendio utilizza il Land Rover per via della robustezza e forza. C'è anche il modello 90 chè è però solo 2 posti.
Inoltre il land rover 110 è molto versatile, ne ho visto alcuni addirittura che avevano moduli diversi su binario che potevano intercambiarsi, ad asempio antincendio, gruppo oleodinamico con tutti gli accessori, gruppo elettrogreno....

Matty91
12-10-08, 17: 52
Be come mezzi simili all' Iveco c'è il Land Rover 110 o 130 con modulo antincendio.
La maggior parte delle squadre antincendio utilizza il Land Rover per via della robustezza e forza. C'è anche il modello 90 chè è però solo 2 posti.
Inoltre il land rover 110 è molto versatile, ne ho visto alcuni addirittura che avevano moduli diversi su binario che potevano intercambiarsi, ad asempio antincendio, gruppo oleodinamico con tutti gli accessori, gruppo elettrogreno....

Grazie Pantera, a noi il 110 lo forniva la regione.... ma le squadre che l'hanno preso in prestito d'uso.... dicono che non è il massimo. il nostro autista ha provato il Massif e ha detto che è 10 volte meglio del Defender.... Adesso ho sentito x dei preventivi e mi hanno parlato bene del Ford Ranger... 30.000€ Tutto compreso (anche il modulo).

Grisù
13-10-08, 10: 29
Grazie Pantera, a noi il 110 lo forniva la regione.... ma le squadre che l'hanno preso in prestito d'uso.... dicono che non è il massimo. il nostro autista ha provato il Massif e ha detto che è 10 volte meglio del Defender.... Adesso ho sentito x dei preventivi e mi hanno parlato bene del Ford Ranger... 30.000€ Tutto compreso (anche il modulo).

Matty un consiglio prova il mazda pick up. è la copia sputata del ford ranger, ma ha il passo da terra più alto e costa circa 10.000 euro in meno...
Il 110 non va assolutamente bene nelle zone montane. nelle mulattiere alla prima curva devi fare 100 manovre e un tornante stretto non lo fa nemmeno a piangere.

Matty91
13-10-08, 15: 45
Matty un consiglio prova il mazda pick up. è la copia sputata del ford ranger, ma ha il passo da terra più alto e costa circa 10.000 euro in meno...
Il 110 non va assolutamente bene nelle zone montane. nelle mulattiere alla prima curva devi fare 100 manovre e un tornante stretto non lo fa nemmeno a piangere.

Grazie grisù.... Il fatto che il Defender 110 sia difficile da utilizzare in luoghi con curve strette è risaputo (si dice xkè è di origine inglese e quindi deve essere invertita la guida). Per fortuna questo week-end siamo riusciti a racimolare 400€ vendendo i nostri gadget alla festa del paese.... così il modulo è sempre più vicino!!!!!

vabcr59
06-11-08, 20: 24
Ciao Matty io faccio parte di un'associazione di volontariato che fa antincendio boschivo e protezione civile e sono di carrara

Matty91
06-11-08, 20: 29
Ciao!! Fai parte de volontari VAB (come da avatar)??
Mi piacerebbe sapere qualcosa di più sulla tua associazione (i compiti -ovviamente oltre all'estinzione:D-, la composizione delle squadre, i mezzi, ecc.). Sarebbe ancor più bello se tu postassi qualche foto!! Comunque, piacere di conoscerti!

limonce
06-11-08, 20: 54
noi della liguria abbiamo fatto la manifestazione inaugurando un quad, un ford ranger con lo schiumogeno,le cisterne per l'acqua potabile,un carrello con il ribaltabile, lo spargisale.

vabcr59
06-11-08, 21: 34
Grazie del benvenuto Avatar non fa parte della vigilanza antincendio boschivi oppure dei volontari antincendio boschivi perchè sono due associazioni diverse. ora come ra di foto non nè ho però noi in sede abbiamo 6 mezzi adibiti antincendio e protezione civile

il grazie era per te Matty

Ho capito ora che avatar è l'ho stemma che metti..........Bella figura appena entrato

Si faccio parte della VAB Toscana sezione Carrara

Matty91
06-11-08, 22: 01
Ho capito ora che avatar è l'ho stemma che metti..........Bella figura appena entrato

:am054:am054 Non ti preoccupare, Capita a quelli nuovi del forum ;)
Comunque, se sbaglia qualcosa, schiacciando il tasto "edit" sotto al messaggio, lo puoi correggere (ovviamente senza abusare di tale funzionalità).

lilith
01-07-09, 20: 14
Grazie del benvenuto Avatar non fa parte della vigilanza antincendio boschivi oppure dei volontari antincendio boschivi perchè sono due associazioni diverse. ora come ra di foto non nè ho però noi in sede abbiamo 6 mezzi adibiti antincendio e protezione civile

il grazie era per te Matty

Ho capito ora che avatar è l'ho stemma che metti..........Bella figura appena entrato

Si faccio parte della VAB Toscana sezione Carrara

anche io faccio parte della VAB...sempre toscana, pistoia, sezione Valdinievole... :rotflmao:

lilith
02-07-09, 10: 18
I boschi si possono suddividere in due categorie: Naturali e Artificiali.
Alla prima categoria appartengono i boschi spontanei, centenari o inizialmente artificiali poi naturalizzati.
Alla seconda categoria appartengono esclusivamente i boschi artificiali o c.d. produttivi piantumati esclusivamente per la finalità del taglio, (sono però comuni casi di naturalizzazione, e quindi di protezione ex Legge n.431/85, e R.D. 3267/1923 dei boschi artificiali).
Le funzioni essenziali del bosco si possono ricondurre in tre diversi ordini: 1) Funzione produttiva; 2) Funzione Ecologica-Protettiva; 3) Funzione Estetico-Ricreativa .
La funzione produttiva è finalizzata essenzialmente alla silvicoltura (1), ma, non solo, vi sono anche altre forme di sfruttamento commerciale del bosco ad esempio i frutti, (castagne, pinoli ecc.), le cortecce, le resine, le gomme, i funghi e i frutti del sottobosco (fragole, mirtilli, piante officinali ecc.), infine la selvaggina. Per tutte queste attività, è importante sottolineare la responsabilità degli Enti autorizzativi all'uso razionale delle stesse, non permettendo l'abuso sconsiderato.
La funzione ecologica-protettiva HYPERLINK \l "nota_2" (2) è fondamentalmente nota, per l'effetto di fenomeni fisici (coibenza, intercettazione) e biologici (ossigenazione dell'aria, scambi gassosi ed energetici, produzione di sostanze organiche). Il bosco è anche un moderatore dei valori estremi della temperatura. L'umidità è maggiore nell'interno del bosco, mentre le piogge vengono intercettate (diminuendo sensibilmente i danni dell'impatto violento col suolo), dalle chiome in misura varia a secondo dei vari fattori contingenti, clima, densità di copertura, intensità e durata delle piogge ecc., e dalle radici (funzione antierosiva, di regimazione del flusso idrico e geologico e di influenza sulle piene). E' infatti scientificamente affermato che il bosco, intercettando la pioggia, riducendo la sua velocità di caduta, rendendo il terreno permeabile e riducendo lo scorrimento superficiale, regolarizza il deflusso dei corsi d'acqua. Un'altra importante funzione del bosco è la sua influenza sulla velocità del vento (quasi del tutto annullata), e l'intensità luminosa (molto ridotta) permettendo la crescita di peculiari e diversificati ecosistemi. Le azioni del bosco sulla pedogenesi sono dovute al continuo rifornimento di sostanze organiche al terreno e alle radici, per tale ragione vi è una presenza di diversi tipi di humus. Non meno importante è la funzione del bosco quale rifugio naturale e serbatoio alimentare della fauna, e di specie floristiche.
La Funzione Estetico-Ricreativa spesso pone il problema della notevole pressione antropica, dell'inquinamento e frequentemente è una delle causa dell'innesco degli incendi.

DANNI AMBIENTALI PROVOCATI DALL'INCENDIO:
Introduzione: Il patrimonio di diversità biologica che va distrutto negli incendi è immenso. La rigenerazione di un manto vegetale dopo un incendio può* iniziare rapidamente e il tempo per rivedere una prima crescita di alberi può essere anche solo di una decina di anni. Ma per la rigenerazione fino ad uno stadio prossimo alla maturità di un bosco misto di latifoglie (come quelli di cui ogni anno perdiamo in Italia molte centinaia di ettari a causa degli incendi), occorrono anche 200 anni. *
Con un incendio non si distruggono soltanto singole nicchie ecologiche ma vengono persi spesso irreparabilmente interi ecosistemi. Quando le foreste sono ridotte a frammenti sparsi, come lungo le coste del Mediterraneo che hanno subito l'impatto maggiore dello sviluppo, quelle portate via dagli incendi possono essere localmente una parte consistente o la totalità della superficie forestale residua; in questi casi gli incendi significano la distruzione di interi ecosistemi, la scomparsa di specie in via di estinzione, l'esposizione del suolo all'erosione, difficoltà nella ricolonizzazione.
E' evidente come la sorveglianza sia sempre di più un fattore chiave, sia per la prevenzione che per la tempestività dell'intervento. Positiva, a questo proposito, è stata l'istituzione del numero verde 1515 per la segnalazione degli incendi

LA DEFINIZIONE LEGISLATIVA DEL BOSCO NELLA REGIONE SICILIA (si riporta a tal fine l'art. 4 della legge siciliana n. 16/96, a seguire si riporta la Legge Regionale del 19 agosto 1999, n. 13, che modifica la legge regionale n. 16\1996, concernente "Riordino della legislazione in materia forestale e di tutela della vegetazione").
1. Si definisce bosco a tutti gli effetti di legge una superficie di terreno di estensione non inferiore a 5.000 mq. in cui sono presenti piante forestali, arboree e/o arbustive, destinate a formazioni stabili, in qualsiasi stadio di sviluppo, che determinano una copertura del suolo (da verificarsi nel periodo di maggior fioritura, N.d.r.) non inferiore al 50 per cento.
2. Si considerano altresì boschi, sempreché di dimensioni non inferiori a quelle di cui al comma 1, le formazioni rupestri e ripariali, la bassa ed alta macchia mediterranea, nonché i castagneti anche da frutto e le fasce forestali di larghezza media non inferiore a 25 metri.
3. Non si considerano in ogni caso boschi i giardini pubblici e i parchi urbani, i giardini e i parchi privati, le colture specializzate a rapido accrescimento per la produzione del legno, anche se costituite da specie forestali, nonché gli impianti destinati prevalentemente alla produzione del frutto.
LEGGE n. 13\1999. (Modifica la L.R.S. n. 16\1996)
1. L'articolo 4 della legge regionale 6 aprile 1996, n. 16, è sostituito dal seguente:
Art. 4. Definizione di bosco
1. Si definisce bosco a tutti gli effetti di legge una superficie di terreno di estensione non inferiore a 10.000 mq. in cui sono presenti piante forestali, arboree o arbustive, destinate a formazioni stabili, in qualsiasi stadio di sviluppo, che determinano una copertura del suolo non inferiore al 50 per cento.
2. Si considerano altresì boschi, sempreché di dimensioni non inferiori a quelle di cui al comma 1, le formazioni rupestri e ripariali, la macchia mediterranea, nonché i castagneti anche da frutto e le fasce forestali di larghezza media non inferiore a 25 metri.
3. Con decreto del Presidente della Regione, su proposta dell'Assessore regionale per l'agricoltura e le foreste, da emanare entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, sono determinati criteri per l'individuazione delle formazioni rupestri, ripariali e della macchia mediterranea.
4. I terreni su cui sorgono le formazioni di cui ai commi 1 e 2, temporaneamente privi della vegetazione arborea sia per cause naturali, compreso l'incendio, sia per intervento antropico, non perdono la qualificazione di bosco.
5. A tutti gli effetti di legge, non si considerano boschi i giardini pubblici ed i parchi urbani, i giardini ed i parchi privati, le colture specializzate a rapido accrescimento per la produzione del legno, anche se costituite da specie forestali nonché gli impianti destinati prevalentemente alla produzione del frutto".

Inoltre si considerano bosco le formazioni rupestri, ripariali e della macchia mediterranea, secondo la definizione che di esse da il DECRETO PRESIDENZIALE 28 giugno 2000 G.U.R.S. 18 agosto 2000, n. 38 (Criteri per l'individuazione delle formazioni rupestri, ripariali e della macchia mediterranea).

APPLICABILITA' DELLA L. 431/85 IN SICILIA (LEGGE GALASSO)
Ai sensi del D.L. 27 giugno 1985 n. 312, convertito con modificazioni dalla l. 8 agosto 1985 n. 431, le cui disposizioni costituiscono norme fondamentali di riforma economico-sociale della Repubblica (e come tali sono applicabili in Sicilia), nella nozione di "bosco" rientrano non solo i consorzi vegetali a base di alberi e arbusti selvatici facenti parte del patrimonio indisponibile di enti pubblici o gravati da vincolo forestale permanente, ma anche i boschi cedui di proprietà privata, i quali pertanto dal 1985 sono sottoposti al vincolo paesaggistico previsto dalle suindicate fonti normative. Cons. Giust. Amm. Sicilia 28 febbraio 1995, n. 34 Bevilacqua e altro c. Assess. Territorio ed Ambiente e altro Cons. Stato 1995, I, 270; Foro amm. 1995, 389.

ATTIVITA' EDILIZIA IN ZONE DI BOSCO DANNEGGIATE O DISTRUTTE DAL FUOCO.
Un'importante limitazione all'attività edilizia ed urbanistica (e comunque di divieto assoluto alla mutazione della destinazione) è stata imposta dalla legge n. 47/1975 art. 9, successivamente modificato ed integrato dall'art. 1bis del D.L. n. 332/1993, poi convertito nella legge 29.10.1993, n. 428, ora sostituita dalla Legge Quadro in materia di incendi boschivi n. 353/2000.
Tale disposizione, è stata introdotta per combattere il penoso fenomeno degli incendi dolosi di boschi finalizzati alla speculazione edilizia. Essa, infatti, dispone che in tutte le zone boscate interessate da incendi è vietato l'insediamento di costruzioni di qualsiasi tipo (i Sindaci, pertanto, non possono autorizzare alcuna costruzione). Alle medesime zone, inoltre, nella formazione degli strumenti urbanistici (P.R.G. compreso), non potrà darsi destinazione diversa da quella in atto prima dell'incendio.
I SINDACI, entro il mese di ottobre di ogni anno, devono compilare e trasmettere alla Regione ed al Ministero dell'ambiente una planimetria, in scala adeguata, che evidenzi il territorio comunale percorso dal fuoco: in tale territorio per almeno 10 anni, non sono (e non devono) essere consentite destinazioni d'uso diverse da quelle in atto prima dell'incendio e detto vincolo deve essere indicato espressamente, a pena di nullità, in tutti gli atti di compravendita di aree ed immobili ricadenti nel territorio medesimo (3).

Competenze della polizia giudiziaria
(in ambito dei reati ambientale inclusi gli incendi)
Gli accertamenti in materia di tutela ambientale sono di competenza della polizia giudiziaria, senza distinzioni settoriali e di specializzazione. *
Sicché polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, corpo forestale, vigili urbani devono procedere a prescindere se esistano altri corpi con esplicita specializzazione con riguardo a particolari settori ambientali. (Cassazione penale sez. III, 27 settembre 1991).*
A seguito della realizzazione di un reato ambientale nessun pubblico ufficiale è esonerato dall'intervento, anche quando leggi o regolamenti affidano esplicitamente tale intervento a qualche forza di polizia.
Quindi tutti gli organi di polizia giudiziaria, (P.G.), su segnalazione privata e su iniziativa, devono obbligatoriamente intervenire in ordine ad un reato ambientale.
L'eventuale rifiuto d'intervento, sostenendo che non è di propria competenza, integra gli estremi del reato di omissione di atti d'ufficio ex art. 328 c.p.. Quanto asserito viene ribadito nell'art. 55 c.p.p. il quale dispone che <<la polizia giudiziaria deve, anche di propria iniziativa, prendere notizia dei reati, impedire che vengano portati a conseguenze ulteriori, ricercarne gli autori, compiere gli atti necessari per assicurare le fonti di prova>>.


UOMINI, ORGANIZZAZIONE LOGISTICA.

Il limite dei volontari è quello di non spegnere incendi per mestiere, ma solo nel tempo libero. Ciò li rende spesso meno esperti e capaci dei professionisti e più esposti ad errori e a critiche. Ciò che invece rende prezioso l’intervento dei volontari è l’entusiasmo che finisce per contagiare anche che viene pagato per questo lavoro.
E’ fondamentale che chiunque decida di affrontare questa dura attività estiva, si ricordi sempre che anche se è un volontario, quando ha deciso di partecipare ad una operazione di spegnimento, qualsiasi sia la sua mansione, non è affatto privo di responsabilità e di doveri verso gli altri volontari.*

IL GRUPPO ANTINCENDIO VA STRUTTURATO IN MODO CHIARO IN BASE AI VARI MOMENTI DELL’ATTIVITÀ:

- AVVISTATORI: fissi o mobili, possono anche essere ragazzi tra i 14 e i 18 anni di età. Essi devono essere buoni conoscitori della zona, della toponomastica locale e della viabilità, essere chiari e concisi nel comunicare via telefono o radio, essere dotati di radio VHF (o altro) o telefono cellulare binocolo ed eventuali carte topografiche. La loro presenza funge anche da deterrente per gli incendiari.

- BASE: dove c’è sempre qualcuno a ricevere le segnalazioni, capace nel comunicare via telefono a radio avendo sempre ben presente la sequenza prestabilita di chiamate da fare, se possibile deve avere una buona conoscenza della zona (carte topografiche). Quando la segnalazione di un incendio è certa, la base avverte in primo luogo il coordinamento regionale antincendio del Corpo Forestale (numero verde 1515), quindi direttamente la squadra.

- COORDINATORE DEI VOLONTARI: ha funzioni prettamente organizzative, di collegamento* tra base e caposquadra, con il quale decide se, come, dove e quando intervenire sul fuoco; appresta i rifornimenti di acqua per le pompe e da bere, cibo, attrezzature per la squadra di spegnimento; prepara, comunicando con la base, eventuali squadre di ricambio.
Il coordinatore dei volontari si pone in posizione comoda lungo una strada o stradello da dove può seguire le fasi* dello* spegnimento, nei pressi del mezzo con l’attrezzatura ed i viveri di tutto il gruppo. Egli deve essere sempre in contatto e collaborazione con il coordinatore vero e proprio del Corpo Forestale, figura ufficiale che dirige tutte le operazioni, comprese quelle dei volontari (a volte, nel caso ci siano pochi uomini disponibili, il coordinatore dei volontari può essere del tutto sostituito da quello del Corpo Forestale che potrà usare la radio dei volontari).
Sarà dotato di radio o cellulare,, di binocolo, carta topografica della zona, bussola, cassetta del pronto soccorso, se possibile di penna e taccuino ove annotare numeri telefonici, frequenze, nominativi, fasi dell’incendio, ecc. In molti casi è utile che sia coadiuvato da un volontario che assume il compito di staffetta. Risulta evidente come il coordinatore dei volontari deve essere una persona con esperienza, capacità organizzative e comunicative, conoscenza dei luoghi ed abilità nell’evitare le inutili discussioni che spesso esplodono tra i curiosi e chi si da fare

CAPO SQUADRA: dirige le fasi di spegnimento e di rifornimento, a lui spetta sempre l’ultima parola in materia è il più esperto, è un conoscitore dei luoghi, dei componenti della squadra, delle condizioni in cui si opera, sa “farsi sentire” senza esagerare, partecipa egli stesso alle operazioni di spegnimento. Comunica via radio con il coordinatore dei volontari e con squadra rifornimento.
Il ruolo del caposquadra è sicuramente il più difficile* e quello che comporta la maggiore responsabilità, gli altri membri della squadra devono tener conto di ciò coadiuvandolo nel prendere decisioni, evitando inutili discussioni durante lo spegnimento: critiche e rimostranze si faranno dopo con calma. La cosa più importante che deve sapere il caposquadra è quando ritirarsi dal fuoco.

SQUADRA DI SPEGNIMENTO: capo compreso, richiede a chi la compone buone doti di resistenza fisica, capacità di mantenere la calma nelle situazioni pericolose ma prontezza di riflessi, abilità nel muoversi su terreni accidentati, spirito di gruppo. E’ importante che nella squadra che opera sulle fiamme i principianti siano sempre in forte minoranza (1/5), affidati ciascuno ad un volontario più esperto ed impiegati solo in operazioni di consolidamento e bonifica.

POSSIAMO INDIVIDUALE PER SEMPLICITÀ TRE TIPI DI SQUADRA DI SPEGNIMENTO:

Squadra minima, squadra completa, squadra con autopompa.

SQUADRA MINIMA: composta da 4 o 5 persone (una autovettura) dotata di attrezzatura manuale e meccanica leggera (decespugliatore, soffiatore, ecc.); Agisce nel primo intervento in caso di principi* di incendio o di incendi di steppa. E’ il nucleo minimo di persone che possa operare sul fuoco con una qualche efficacia; la durata della sua azione è breve e quindi può fare a meno del coordinatore e della squadra di rifornimento, è opportuno comunque che anche questa squadra sia collegata con la base per comunicare eventuali difficoltà o necessità di rinforzi.

SQUADRA COMPLETA: composta da 6 a 12* persone, dotate di attrezzatura manuale e meccanica leggera. Questa squadra necessita sempre del coordinatore e della squadra di rifornimento (2 - 8 persone). Il numero di persone che operano nella squadra di spegnimento non deve essere superiore alle 11 - 12, per non creare difficoltà di direzione e coordinamento al caposquadra. Se si dispone di un numero superiore di persone e la situazione lo richiede è bene creare un’altra squadra con rispettivo capo, seguita sempre dallo stesso coordinatore. Una squadra completa può affrontare anche incedi di macchia bassa e incendi in boschi radi (sugherete) se non c’è troppo vento.

SQUADRA CON AUTOPOMPA: composta da 3 persone, dotata anche di attrezzatura manuale, oltre che della pompa e serbatoio portati dal fuoristrada. Il ruolo del coordinatore viene assunto da una delle tre persone portate dal mezzo, che si occupa della pompa e dei collegamenti. Il capo squadra interviene con un altro volontario alternandosi alla lancia.
La squadra con autopompa* non necessita di quella con rifornimento, ma può essere coadiuvata da un’altra (minima o completa) per operazioni di bonifica o di spegnimento in altre parti dell’incendio non raggiungibili con l’acqua. L’impiego di un’autopompa rende più efficace l’intervento nel raggio di 100* - 150 metri da dove questa può arrivare, permettendo, in alcuni casi, di intervenire anche sulla macchia alta.

SQUADRA DI RIFORNIMENTO (O DI SUPPORTO): si occupa di portare acqua potabile (con integratore salino) e vivande agli uomini della squadra di spegnimento e si occupa di rifornirli di acqua per le pompe a zaino, miscela per i decespugliatori e di altre attrezzature che via via si rendono necessarie durante le varie fasi dell’intervento. Richiede a chi la compone una minore preparazione, ma non minori fatiche. Comunque ne farà parte anche qualcuno che conosce bene il terreno ed i sentieri. Non c’è netta separazione tra i componenti della squadra di rifornimento e quella di spegnimento in quanto possono alternarsi o sostituirsi tra di loro, di questi cambi bisogna sempre informare caposquadra e coordinatore, così come del percorso seguito dai rifornimenti. A questo proposito, se si decide di organizzare un gruppo antincendio senza aver mai avuto esperienze dirette, è bene, dopo essersi preparati teoricamente (corsi antincendio boschivo), farlo presente al coordinatore ufficiale (C.F.S.), e dedicarsi la prima volta solo alla bonifica degli incendi e solo dopo aver completato l’organizzazione ed affidandosi al coordinatore ufficiale ed alle squadre professionali, si potrà cominciare ad attaccare il fuoco direttamente.

E’ molto importante, infine , che ci sia sempre qualcuno che si occupi della manutenzione dei mezzi, del loro reperimento, acquisto e dei fondi necessari, che si occupi di reclutare i nuovi volontari, pubblicizzare l’attività svolta e di mantenere gli indispensabili rapporti con le istituzioni ( Comune, Provincia, Regione, Corpo Forestale dello Stato, Vigli del Fuoco, ecc.) e* le eventuali altre associazioni. Uno o più responsabili possono dedicarsi queste cose, sempre con l’aiuto di altri volontari. Senza queste attività non è possibile nessun tipo di lotta antincendio. Prima dell’estate il gruppo antincendio prepara al meglio le attrezzature ed i volontari stessi organizzando veri e propri corsi ed esercitazioni all’uso di attrezzi e mezzi (senza fuoco naturalmente!)che aiuteranno a definire* l’indispensanbile struttura organizzativa. Per questo fine non bisogna esitare a chiede collaborazione a chi ha più esperienza nel campo (C.F.S., VV.F F., altre associazioni di volontariato).
Fanno parte della preparazione di un volontario antincendio: nozioni di pronto soccorso, capacità di usare le ricetrasmittenti, buona conoscenza della topografia locale, qualche nozione di meccanica. Bisogna ricordare che il volontariato antincendio boschivo è considerato ormai parte del Servizio Nazionale di Protezione Civile, istituito dalla legge 24/02/92, n° 225,* assieme a: Corpo Nazionale dei Vigli del Fuoco (componenti fondamentali), Forze Armate, Forze di Polizia, Corpo Forestale dello Stato, Servizi Tecnici Nazionali, Croce Rossa Italiana, Servizio sanitario Nazionale, Volontariato, Corpo Nazionale di Soccorso Alpino.
Perché l’associazione di volontariato venga riconosciuta tale deve risultare iscritta nel registro regionale delle organizzazioni di volontariato, così come prescrive la legge 11/08/1991, n. 266. Questa legge definisce l’attività di volontariato (art. 2) come quelle prestate in modo personale, spontaneo e gratuito,* tramite l’organizzazione di cui il volontariato fa parte, senza fini di lucro, anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà.
Inoltre obbliga l’assicurazione degli aderenti all’organizzazione, contro infortuni e malattie connessi allo svolgimento dell’attività stessa, nonché* per la responsabilità civile verso i terzi (art. 4).
L’Iscrizione ai registri regionali è condizione necessaria per accedere ai contributi pubblici nonché per stipulare le convenzioni e per beneficiare delle agevolazioni fiscali (art. 6).
Si possono stipulare convenzioni tra organizzazioni di volontariato e Stato, Regione, Province Autonome, Enti Locali, ecc.(art. 7). La convenzione contiene disposizioni dirette a garantire l’esistenza delle condizioni necessarie a svolgere con continuità l’attività oggetto della convenzione* stessa.
La copertura assicurativa è elemento essenziale della convenzione e gli oneri relativi* sono a carico dell’Ente con il quale viene stipulata.
Questa legge, infine, prevede che i lavoratori, facenti parte delle organizzazioni iscritte nei registri personali, per espletare attività di volontariato possano usufruire di particolari forme di flessibilità dell’orario di lavoro o di turnazione (art. 17).

EQUIPAGGIAMENTO PERSONALE.
E’ molto importante che chi interviene sul fuoco sia equipaggiato al meglio per l’efficacia del lavoro ma soprattutto per la sicurezza; ed è per questi motivi che una squadra di volontari ben equipaggiata viene presa in maggior considerazione dal Corpo Forestale e dai Vigili del Fuoco.
Scarponi di cuoio: sono l’elemento più importante assieme alla tuta, permettono di muoversi su ogni terreno proteggendo i piedi da asperità, spine e dal calore delle braci su cui spesso si deve camminare. Devono essere in cuoio con suola anticalore, comodi possibilmente alti (tipo "anfibio"). Assolutamente sconsigliati gli scarponi da trekking di nuovo tipo; infatti, anche se sono molto comodi, la loro suola così come la tomaia sono estremamente vulnerabili al calore; per lo* stesso motivo anche i lacci devono essere in cotone. E’ bene usare scarponi già collaudati, perché durante un incendio si può camminare molto. Esistono in commercio appositi stivaletti antincendio ma per quanto utili, sono poco adatti ai continui spostamenti su terreni accidentati.

Tute da lavoro: si possono trovare in commercio molte tute specifiche in materiale ignifugo e* termoisolante il cui costo però ne rende poco realistico l’uso per il volontariato.* Trovano soddisfacente impiego le tute in cotone (100% da evitare categoricamente le tute in poliammide o simili) intere con rinforzo sulle gambe. La tuta deve avere maniche lunghe per proteggere le braccia da spine e calore. Alla base i pantaloni devono essere dotati di un elastico o meglio di un sistema tipo "veltro" per chiuderli sugli scarponi, inoltre la tuta dovrebbe essere dotata di almeno un a tasca con chiusura. Il colore deve essere rosso o arancione e non "mimetico", infatti tutti devono essere ben visibili a distanza per motivi operativi e di sicurezza. Si possono poi applicare bande fluorescenti su braccia e schiena per essere visibili di notte.
E’ importante che la tuta si possa indossare velocemente, e che abbia la chiusura lampo protetta. Sotto la tuta va sempre indossata una maglietta di cotone.

Guanti: le mani durante lo spegnimento del fuoco sono la parte del corpo più esposta al calore e al pericolo di piccole ustioni, ferite, vesciche; per la loro protezione si* usano guanti da lavoro in cuoio o in tela e cuoio, ne esistono modelli che proteggono anche parte dell’avambraccio (alla "moschettiera"). Poiché si possono perdere molto facilmente bisogna dotarli di un occhiello ed un anello per appenderli alla cintura quando non si usano.

Cinturone: di tela o di cuoio molto largo, dotato di anelli o moschettoni, serve per portare la borraccia, i guanti, eventualmente il casco o la radio o la roncola nel suo fodero.*

Borraccia: ogni volontario deve avere con sé una borraccia da un litro, piena d’acqua, portata a tracolla o alla cintura. Il sole estivo, il duro lavoro fisico, il calore del fuoco disidratano in breve tempo ed in queste condizioni si arriva a bere più di un litro d’acqua l’ora .Per ovviare alla perdita di sali dell’organismo e alla conseguente stanchezza si può aggiungere all’acqua un integratore salino o si possono portare a parte delle tavolette di integratore per uso sportivo.

Casco: da lavoro, bianco o giallo, è ingombrante nella vegetazione intricata ma protegge da eventuali* cadute di rami o sassi dall’alto o più comunemente da movimenti maldestri. Ci sono caschi dotati di visiera trasparente che protegge il viso dal calore, questa però è piuttosto ingombrante. Allo stesso scopo si possono usare degli occhiali da lavoro a maschera che proteggono gli occhi anche da fuliggine e in parte da fumo. Si ricorda che comunque è bene conservare una pronta sensibilità al calore che permetta di allontanarsi in tempo da* zone pericolose. Chi utilizza la motosega o il decespugliatore deve invece indossare un casco con l’apposita visiera in rete metallica per proteggersi dalle schegge prodotte da questi attrezzi.

Fazzoletto: un grande fazzoletto umido portato sul viso può proteggere dal calore e dalla fuliggine, in parte anche dal fuoco; la sua efficacia non è molta ma è semplice portarlo al collo.

Maschera antifumo: di gomma con filtro rinnovabile (ogni otto ore circa); anche se non sono specifiche per il fumo si possono usare quelle per i vapori organici, sono più efficaci del fazzoletto o delle mascherine usa e getta, riducono molto l’irritazione e l’inalazione di sostanze organiche nocive e di fuliggine .Non hanno però efficacia nei confronti di molecole più piccole quali gli ossidi di azoto o il monossido di carbonio e per questo motivo bisogna comunque astenersi dal permanere nelle zone invase dal fumo pur avendo una maschera. Quando si ripone la maschera, va conservata in un contenitore chiuso o in una busta di plastica.

Torcia: molto comode quelle piatte rettangolari con una pila da 4,5 V, che si portano in tasca facilmente. E’ bene portarla quando si prevede di dover restare anche dopo il tramonto. Se non fossero costosi si potrebbero usare i cosiddetti "frontalini" elettrici da speleologo, da portare sul casco in modo da avere le mani libere.

Bisaccia o zainetto: fa parte dell’equipaggiamento personale ma non si porta sull’incendio, si lascia presso il coordinatore dei volontari contiene qualche indumento di ricambio, una felpa, una giacca a vento, eccetera ( quando si torna dal fuoco si è sempre fradici di sudore e acqua). Nella bisaccia ci sarà anche qualche cosa da mangiare e da bere, la torcia, lacci per scarpe e altri oggetti personali. L’ingombro deve essere minimo e sulla bisaccia deve essere scritto il nome del proprietario per esaudire richieste.

Coltellino da campeggio: non è indispensabile, ma è meglio che qualcuno della squadra lo abbia con se

LA PROPAGAZIONE DEL FUOCO è inversamente proporzionale al contenuto di acqua dei combustibili vegetali. Il contenuto di acqua dipende:
1.dalle precipitazioni (distribuzione delle piogge nell’arco di un anno) per cui i percoli derivano dalla siccità;
2.dalla temperatura che riscalda il combustibile, lo fa essiccare e lo porta vicino alla temperatura di accensione;
3.dall’umidità atmosferica che influenza il contenuto di acqua nel combustibile;
4. dal vento; il vento apporta grandi quantità di aria e quindi di ossigeno per la combustione, essicca i materiali vegetali facendo evaporare l’acqua, trasporta i tizzoni ed impone la direzione e la velocità di avanzamento dell’incendio. E’ stato calcolato che tale velocità sia approssimativamente proporzionale alla radice quadrata della velocità del vento in una lettiera compatta. Nella macchia mediterranea la velocità è proporzionale al quadrato della velocità del vento.

IL FUOCO È VARIABILE IN FUNZIONE DEL VENTO:
a. Assenza di vento e terreno pianeggiante: il fuoco tende ad espandersi in tutte direzioni in forma circolare.

b. Vento costante in una direzione: l’incendio una caratteristica forma allungata ellittico - ovale.

c. Vento variabile: si alternano diverse direzioni preferenziali del fuoco.

d. dalla pendenza del terreno: esalta il preriscaldamento per l’apporto di calore esterno, i materiali vengono gradualmente riscaldati ed essiccati, scompare l’acqua, la temperatura raggiunge i 100 gradi e facilità l’avanzata dell’incendio verso le zone più alte.

e.Sul crinale il fuoco ha un andamento quasi verticale, con la convezione (il calore viene asportato da gas o liquidi in movimento, le differenze di densità dovute alle temperature producono dei moti) si ha un richiamo di aria in senso opposto all'altro versante.

f. La morfologia del terreno: influisce in vario modo sulla propagazione dell’incendio. Durante il giorno per l’irraggiamento solare l’aria si scalda maggiormente nel fondovalle e sale verso le zone più alte, durante le ore notturne si ha il fenomeno inverso.

g. L’esposizione: determina l'irraggiamento solare e quindi influisce sulla temperatura e sull’umidità; l’esposizione a sud - ovest è la più calda e quindi la più pericolosa.
1. La pendenza: facilita l’avanzamento del fuoco verso le zone più alte preriscaldando con la convezione dell’aria calda i combustibili sovrastanti (osserviamo per esempio che un fiammifero si accende più facilmente con la capocchia rivolta verso il basso). Quando il fuoco raggiunge il crinale assume un andamento quasi verticale e richiama aria in senso opposto dall’altro versante, spesso impedendo che le fiamme lo percorrano in discesa. Conseguenza della pendenza è il rotolio di materiali vegetali infiammati, per esempio ricci che possono riaccendere eventuali nuovi focolai.
2.Quando vi sono burroni, crepacci o strettoie, il fuoco avanza con la massima rapidità per l’intensità del tiraggio dell’aria calda, paragonabile ad un camino.
Secondo dati americani l’influenza della pendenza è data dalle seguenti grandezze:
V = velocità di propagazione di un incendio
- con pendenza da 0 a 5% = V
- con pendenza del 30% = 2V*
- con pendenza del 55% = 4V
Fuoco ed Incendi

Definizione: Il fuoco è un fenomeno termico e luminoso dovuto alla combustione di varie sostanze, rapidissima reazione di ossidazione con liberazione di energia e consumo di ossigeno.
Perché il fuoco abbia vita sono necessari tre elementi : combustibile, ossigeno (comburente) e calore sufficiente. Eliminando o riducendo drasticamente uno di questi elementi si può ottenere l’estinzione del fuoco.
La combustione dei materiali vegetali ( cellulosa, lignina, resine, oli, ecc.) Può essere divisa in tre fasi: preriscaldamento, combustione gassosa e combustione solida.
Preriscaldamento: il calore viene assorbito dal combustibile che si essicca espellendo acqua sotto forma di vapore.
Combustione gassosa: superati i 200 °C (la temperatura di innesco del fuoco può essere anche più bassa) dal materiale vegetale cominciano a liberarsi gas combustibili ( ossido di carbonio, metano, metanolo, idrogeno, formaldeide, acido formico, acido acetico, ecc.) Che, a contatto con l’ossigeno, bruciano producendo fiamme con una reazione che cede calore. Durante questa fase, il processo di combustione produce anidride carbonica, ancora vapore acqueo, ossido di carbonio, ossidi di azoto, gas o sostanze volatili incombuste. Il calore emesso può innalzare la temperatura fino ai 400 °C.
Combustione solida: esaurita l’emissione e la combustione dei gas, brucia il carbone rimasto e le braci incandescenti raggiungono temperature superiori agli 800 °C, senza più fiamme.
Quando per lo spegnimento si usa l’acqua si interviene soprattutto sull’elemento calore, con il raffreddamento del combustibile fino all’interruzione della combustione. L’acqua infatti, ha una grandissima capacità di assorbire calore e per farla evaporare servono ben 539 calorie per ogni grammo, più 70 - 80 cal/g per innalzarne la temperatura da quella ambientale a quella di ebollizione. L’acqua assorbe meglio il calore se viene nebulizzata, inoltre agisce anche sul comburente (ossigeno) sostituendolo con il vapore acqueo (soffocamento: effetto secondario dell’acqua).
Quando si getta sabbia o terra sul fuoco si agisce sul comburente sottraendolo alla combustione. Questa, assieme all’effetto secondario dell’acqua, è l’unica vera azione di soffocamento che si applica durante lo spegnimento di un incendio boschivo.
Quando si batte sulle fiamme con un flabello o quando si usa il potente getto d’aria di un soffiatore a zaino, si agisce sul combustibile gassoso allontanandolo violentemente dal punto di origine, interrompendo la combustione, mentre si rivela pericolosamente controproducente sulla terza fase (sulle braci).
Anche un violento getto d’acqua ha questa azione sul combustibile gassoso; è questo uno dei motivi per cui nello spegnimento degli incendi boschivi si preferiscono pompe capaci di elevate pressioni e basse portate. Per semplicità, si continuerà a parlare di azione di soffocamento, anche nel caso dell’azione sul combustibile gassoso.
Sul combustibile solido, naturalmente, si può agire preventivamente asportandolo prima che bruci, con decespugliatori, motoseghe, roncole, ecc.
In ogni caso è sempre meglio agire precedentemente o durante la prima e la seconda fase della combustione; è difficile ed assolutamente inefficiente l’azione sulla terza fase, per l’enorme calore emanato.
Le caratteristiche principali che facilitano l’accensione e la combustione dei materiali vegetali sono: basso contenuto di acqua, contenuto in oli e resine, alto rapporto superficie/volume, porosità, elevata disponibilità di ossigeno (posizione ventilata) elevate temperature, posizioni che favoriscono il preriscaldamento per convenzione.
La propagazione delle fiamme in un bosco, oltre che dalle precedenti caratteristiche è facilitata dalla continuità orizzontale e verticale (dal suolo alle chiome) della vegetazione, dal vento, dalla pendenza del terreno che esalta la fase del preriscaldamento (il calore viene portato in alto per convenzione).

In base al tipo di combustibile interessato dal fuoco si distinguono quattro tipi di incendio:
a) INCENDI SOTTERRANEI
Gli incendi sotterranei bruciano lentamente le sostanze vegetali sotto il livello del suolo: il muschio, la torba, l’humus indecomposto, le radici!!!

In questo caso la combustione è lenta, ma si spegne con difficoltà. Nei nostri ambienti è possibile quando bruciano le ceppaie creando pericoli per la ripresa e la diffusione del fuoco.
b) INCENDI DI SUPERFICIE
Gli incendi di superficie sono i più frequenti: bruciano la vegetazione al livello del suolo. Quasi tutti gli incendi cominciano in questo modo.

Sono gli incendi più comuni nei nostri boschi, bruciano la lettiera, l’erba, le foglie e i rami morti (vegetazione di superficie). Il fuoco è rapido ma non intenso.

c) INCENDI DI CHIOMA
Gli incendi di chioma ( o di corona), sono preoccupanti per il forte sviluppo di calore e la possibilità del salto di faville a distanza.

Sono gli incendi più pericolosi perché le fiamme si estendono alle chiome degli alberi. Interessano in particolare i rimboschimenti di conifere allo stato di perticaia ad elevata densità. L’unico mezzo di difesa è la soppressione del combustibile effettuando una barriera naturale o artificiale o mettendo in pratica la tecnica del controfuoco.

d) INCENDI DI BARRIERA
Si ha un incendio di barriera quando l’incendio di chioma è accompagnato da un incendio di superficie.

É estremamente intenso e distruttivo.

I combustibili possono essere distinti in:
Leggeri: Erba, foglie secche, rami di piccole dimensioni, rami morti di diametro inferiore a 5 cm; sono molto infiammabili e bruciano rapidamente.
Pesanti: Tronchi, rami di grosse dimensioni, ceppaie secche che bruciano a lungo e ad alte temperature.
Fattore importante per i combustibili è il contenuto di acqua, infatti quando essa è superiore al 25% l’accensione è possibile solo con un elevato apporto esterno di calorie.

Lotta attiva contro il fuoco.

Affinché l’azione di spegnimento sia efficace, economica e tempestiva è importante prevedere il comportamento dell’incendio, ossia la sua intensità, lo sviluppo del fuoco nello spazio e nel tempo.
Base fondamentale è la conoscenza del territorio, ciò permette la lotta attiva attraverso l’avvistamento e lo spegnimento.
La tecnica di spegnimento si basa sul principio di rompere almeno uno dei lati del "triangolo del fuoco" mediante:

- eliminazione del combustibile;
- eliminazione dell’aria ;
- raffreddamento della combustione.

L’intervento si basa su due metodi:
1) L’ATTACCO DIRETTO che consiste nel battere sulle fiamme con frasche, battifuoco o frustini; coprire con terra le fiamme; irrorare con acqua o prodotti chimici (ritardanti); uso del soffiatore.

2) L’ATTACCO INDIRETTO
Si tratta di realizzare una linea di difesa davanti all’incendio eliminando il combustibile con il taglio e l’asportazione.

- Negli incendi di superficie se il fuoco non è troppo intenso si cerca di affrontarlo sulla "testa", cioè sul lato in cui avanza più rapidamente si esegue l’attacco diretto battendo i combustibili, raccogliendo terra e gettandola sul fuoco.
La denominazione delle diverse parti dell’incendio

- Se le fiamme superano mt 1,00 - 1,20 si devono usare acqua e pompe.
- Se l’incendio ha una dimensione ed una propagazione tale da permetterlo conviene attaccare direttamente non alla "testa" (combustione rapida ed intensa), ma ai "fianchi" dove le fiamme sono più basse, in tal modo si stringe l’incendio convergendo su ambo i lati fino alla "testa".
- Negli incendi di chioma ( trasporto di faville e tizzoni a distanza, accensione di focolai secondari) di regola si esegue l’attacco indiretto costruendo una linea di difesa a distanza conveniente.

IL TAGLIAFUOCO
Le vecchie strisce di tagliafuoco, “cesse” o viali parafuoco, che tanto deturpano le macchie mediterranee ma in modo particolare le foreste, (realizzate, normalmente, sui fianchi o a centro delle colline e delle montagne), servono assai meno di quanto si creda. Infatti, l’esperienza insegna, che in presenza di particolari condizioni atmosferiche (considerevole vento, elevate temperature, moderata umidità dell’aria ecc.), il fuoco supera d’un colpo persino le strade asfaltate di grosse dimensioni, ad es. superstrade o autostrade. Senza dimenticare che proprio queste sono le condizioni atmosferiche, più pericolose, che possono facilmente innescare possibili nuovi incendi con il trasporto “aereo” di faville o piccoli rametti ardenti eludendo così e facilmente i costosissimi tagliafuoco.
Mi rendo perfettamente conto che la mie considerazioni contrastano con l’orientamento prevalente degli esperti del settore, ma sono fermamente convinto che deve cessare questo spreco enorme di risorse economiche ed umane che quasi sempre non raggiunge l’effetto o la funzionalità desiderati. L’unica soluzione è un buon “sistema operativo”, che decida di volta in volta se intervenire con l’utilizzo del* taglia-fuoco finalizzato, solo, a creare un congruo fronte dove attendere le fiamme per la definitiva estinzione (attraverso le tecniche dell’attacco diretto, indiretto o del controfuoco). Del resto l’attuale costante aumento degli incendi, ci deve avviare verso una riflessione nei confronti di questo, inefficiente ed abusato, “meccanismo preventivo”, non dimenticando mai che la stragrande maggioranza degli incendi sono di natura dolosa.
La tecnica del tagliafuoco consiste essenzialmente nel trattamento diretto all’eliminazione della copertura vegetale. Questo intervento è differenziato secondo le finalità perseguite (arresto o rallentamento dell’incendio).
Nel primo caso (c.d. viale passivo) la vegetazione deve essere totalmente eliminata e la larghezza deve essere notevole e varia* secondo la topografia dei luoghi (normalmente tra i 100 e 300 m).
Nel secondo (c.d. viale attivo) la vegetazione deve essere totalmente eliminata ma viene* ridotta, notevolmente, le dimensioni della striscia diventando sufficiente una larghezza tra 15 e 60 m (comunque mai inferiore al doppio dell’altezza degli alberi limitrofi).*
Evidentemente la scelta tra le due soluzioni dipende dalle caratteristiche del territorio, dagli incendi che si verificano e dal servizio di estinzione.
Sia l’una o l’altra soluzione richiedono un ingente investimento economico-umano per sostenere la considerevole spesa iniziale di costruzione, ma anche per mantenere, successivamente, l’area totalmente priva di vegetazione.
Occorre sottolineare che il c.d. “viale passivo”, per l’alta superficie di terreno denudato richiesta, male si concilia con la difesa del suolo dall’erosione e quindi, in territori ad orografia accidentata, è assolutamente improponibile anche se spesso utilizzato.
Più spesso si ricorre al viale “tagliafuoco attivo”,* progettato per trasformare l’incendio di chioma,* in incendio di superficie.
Questi viali per essere ancora più efficaci sono resi (dove le condizioni orografiche lo permettano) anche transitabili con* i mezzi antincendio creando così anche un forte e negativo incentivo al transito veicolare civile. Indubbiamente un altro aspetto negativo dei viali parafuoco è che contrastano con la funzione paesaggistica del bosco perciò si pensa di realizzare gli ancora più costosi ed inutili* viali tagliafuoco c.d. verdi.*

Esigenza fondamentale è che una sola persona assuma il COMANDO DELLE OPERAZIONI allo scopo di non creare confusione.
In generale i criteri da seguire sono i seguenti:
Dopo l’allarme è necessario:
a.rendersi conto dell’ubicazione precisa dell’incendio;
b. osservare il comportamento ( velocità e direzione) del fuoco;
c. rilevare località e beni minacciati dall’incendio;
d.informarsi sulle vie di accesso più rapide.
Giunti sul posto è necessario:
1. Osservare attentamente le caratteristiche del fumo; (dimensioni - forma
altezza - colore - direzione).
2. Controllare il vento;
3. Controllare il tipo e la quantità di combustibile;
4. Controllare il terreno e la topografia;
5.Osservare da dove è partito l’incendio;
6. Rilevare le cause;
7. Osservare dove si trova la "testa" dell’incendio;
8. Valutare la velocità di avanzamento del fuoco;
9. Rilevare eventuali ostacoli naturali e le vie migliori per l’attacco ed eventualmente per la ritirata.

IL COLORE DEL FUMO: è un elemento fondamentale per comprendere la natura dell’incendio: un fumo grigio - bianco indica un incendio di residui vegetali secchi, può trattarsi di un incendio di stoppie, di un pascolo. Un fumo molto nero e intenso indica un incendio di prodotti derivati del petrolio. Si tratta con ogni probabilità di un incendio in una discarica abusiva. Se il fumo è marrone rossiccio indica la combustione di cespugli o zone boscate.
E’ utile calcolare il tempo occorrente per costruire una linea di difesa, di determinata larghezza con i mezzi a disposizione tenendo conto dell’avanzata del fuoco. Il massimo pericolo si ha nelle ore meridiane, verso sera vi è un’attenuazione dei fenomeni che prosegue nella notte e tocca il minimo all’alba. Alla fine delle operazioni è importante assicurarsi che lo spegnimento sia completo affinché non rimangano focolai e punti caldi in grado di riprendere e diffondere di nuovo la combustione.
Si possono avere tre casi:
1. Se l’incendio è di tipo radente (o superficiale) con presenza di un strato di lettiera o erba secca, per impedire l’estensione si possono usare rastrelli per discostare la lettiera per un tratto lungo il margine dell’incendio dove il fuoco avanza più velocemente. All’azione dei rastrelli deve seguire quello della zappa per scoprire il suolo minerale, poi si aggrediranno le fiamme che sono basse con frustini, con pale o con soffiatori; se il terreno è sciolto si può gettare terra alla base delle fiamme.

2. Quando l’incendio investe un bosco con presenza di specie arboree infiammabili è necessario affrontare una linea di difesa ad una certa distanza dall’incendio seguendo l’orientamento del fuoco. La linea di difesa viene ricavata tagliando la vegetazione con motoseghe, decespugliatori, roncole, e scoprendo il terreno dalla sostanza organica vegetale con rastrelli, zappe e soffiatori. Occorre eliminare la vegetazione sul lato interessato dall’incendio gettando materiale tagliato dalla parte opposta a quella del fronte dell’incendio. E’ sconsigliabile avventurarsi vicino al fuoco in presenza di vegetazione fitta e intricata. Una volta circoscritta la zona con una "fascia parafuoco" si aggredisce l’incendio, per quanto possibile, con i soliti mezzi.

3. Quando l’incendio colpisce giovani rimboschimenti di conifere è facile si sviluppino incendi di chioma per cui si cercherà di impedire il passaggio del fuoco tagliando piante ortogonalmente alla direzione della testa dell’incendio e poi sui lati, eliminando anche il sottobosco. La zona priva di piante dovrà essere ampia in modo da impedire che un albero in fiamme possa cadere e andare oltre la fascia nella quale per un tratto occorrerà scoprire il terreno allo scopo di impedire alla lettiera di bruciare.


IL CONTROFUOCO.
Questa tecnica per combattere il fuoco consiste nell’abbruciamento della vegetazione effettuato deliberatamente davanti all’incendio in modo da esaurire preventivamente il combustibile ed arrestare il processo di combustione. Solitamente il controfuoco viene effettuato partendo da una linea di difesa che valga la pena di difendere, possibilmente appoggiata ad ostacoli naturali o artificiali, in modo che eventualmente si possa allargarla e consolidarla. La larghezza della fascia da bruciare preventivamente tra la linea di difesa ed il fuoco principale dipende:

a.dalla violenza dell’incendio;
b.dalla densità della vegetazione;
c.dalla distribuzione della vegetazione;
d.dal tipo di vegetazione;
e. dal numero di uomini a disposizione.
Non è indispensabile che il controfuoco consumi totalmente il combustibile e blocchi completamente l’incendio, basta che ne riduca sensibilmente l’intensità e ne renda più facile lo spegnimento.
In generale conviene appiccare il fuoco di notte e nelle prime ore del mattino quando è presente una maggiore umidità relativa e la combustione è intensa. Se il vento spira dalla linea di arresto al fuoco principale le condizioni sono tranquille anche se poco utili perché il fuoco è facilmente arrestato. Se il vento è forte il controfuoco diventa pericoloso. Quando la linea di arresto è artificiale il controfuoco si appicca dopo che essa è stata aperta.

I modi di eseguire il controfuoco sono i seguenti:
1. appiccare il fuoco dal bordo interno della linea di arresto ( più sicuro per il personale);
2. accensione secondo una linea parallela davanti al fronte delle fiamme ( per gli incendi di chioma);
3. accendere strisce perpendicolari alla linea di arresto.
Oltre che in corrispondenza del fronte (cioè la parte del margine dell’incendio a maggior velocità di diffusione) il controfuoco può essere fatto in corrispondenza dei "fianchi" o della "coda". In ogni caso il controfuoco è una tecnica da riservare a personale capace ed esperto in quanto un’esecuzione maldestra potrebbe peggiorare la situazione, per questo la responsabilità viene assunta dal personale del Corpo Forestale della Stato.

Operazioni di spegnimento

Avvistamento dell’incendio: può essere occasionale cioè effettuato da comuni passanti o dagli abitanti della zona interessata, oppure organizzato dai volontari o dal Corpo Forestale in punti di avvistamento fisso (torrette o luoghi panoramici) o mobile (sorveglianza) percorrendo continuamente le zone a rischio in auto, moto, motorino o bicicletta. Con la sorveglianza si ottiene un certo effetto deterrente nei confronti degli incendiari; ma essa non sostituisce l’avvistamento, più efficiente nell’individuare tempestivamente i focolai.
L’avvistamento occasionale va incrementato ed educato attraverso la sensibilizzazione e la diffusione dei numeri telefonici del Corpo Forestale (stazioni locali), dei Vigili del Fuoco e dei Gruppi di Volontariato Antincendio. Molto spesso le persone che telefonano per segnalare un incendio sono imprecise e poco chiare, sta alla bravura di chi riceve la telefonata capire qualcosa.
IN GENERALE BISOGNA SEGUIRE LE SEGUENTI REGOLE:
Chiedere nominativo e numero telefonico di chi chiama (per eventuali verifiche), il punto da dove è stato avvistato il fuoco o il fumo (località, via, altri chiari punti di riferimento), il nome della località dove si sta sviluppando il fuoco.
Prima di effettuare le chiamate di emergenza è bene fare qualche rapida verifica e, quando si avverte il Corpo Forestale, bisogna specificare i casi dubbi evitando di dare per scontato ciò che non lo è.
Per quanto riguarda l’avvistamento organizzato, risulta evidente la necessità di un collegamento continuo con la base via radio o telefono (cellulare). Chi segnala l’incendio deve essere breve e preciso ed oltre a specificare il luogo, deve dare anche un’idea delle dimensioni, del tipo di vegetazione interessata e delle strade per raggiungere l’incendio. In base, una volta accertata l’esistenza dell’incendio, lo si segnala al NUMERO VERDE 1515, dopodiché si chiamano i volontari pronti nel punto di partenza o a casa secondo una catena prestabilita di telefonate (o chiamate radio), di cui tutti i volontari hanno uno schema, in modo che dalla base non si facciano più di 4 o 5 telefonate. In base si decide e si comunica l’orario in cui è prevista la partenza dal luogo prestabilito (da 10 a 15 minuti dalla chiamata).
Nel punto di partenza i volontari, se non dispongono di un’autopompa, metteranno il materiale già preparato su una o due automobili, quindi partiranno alla volta dell’incendio. Durante il tragitto è bene non lasciarsi prendere dall’agitazione e dalla fretta, cinque minuti in più non pregiudicano lo spegnimento, mentre è importante prendere la strada giusta.
Si tenga presente che il maggior impiego di tempo tra la segnalazione e l’inizio dello spegnimento è dovuto soprattutto alle chiamate che la base deve effettuare, le verifiche, i preparativi di ciascun volontario e quelle della squadra, ed il momento in cui giunti nei pressi dell’incendio bisogna decidere in quale punto avvicinarsi e cominciare l’attacco. Se si riesce ad arrivare sull’incendio in meno di 30 minuti dalla chiamata si può essere soddisfatti; come tempo limite si possono tenere presenti i 45 minuti.
Nel caso la squadra sia dotata solo di mezzi manuali e meccanici leggeri, bisogna lasciare le automobili in un posto al sicuro dal fuoco e in modo da non intralciare il passaggio, in posizione adatta ad un rapido allontanamento; se l’incendio è lontano dalla strada gli uomini sceglieranno la via meno faticosa e più comoda anche se più lunga, procedendo con passo regolare non affrettato: è inutile arrivare sul fuoco con l’affanno.
Evitare categoricamente di raggiungere l’incendio dall’alto o con il vento contro, preferire sempre gli spostamenti in piano lungo le curve di livello, tenendosi sulla zona già bruciata o lungo il margine di questa dove il fuoco è già estinto.
Con l’autopompa invece ci si avvicina nel punto più idoneo all’attacco mettendo l’automezzo in posizione di fuga, il coordinatore bada alla pompa e al resto mentre gli altri due volontari procederanno con la lancia verso le fiamme. Anche in questo caso evitare di raggiungere l’incendio dall’alto e contro vento.
Spegnimento: come abbiamo visto, un incendio forma un perimetro irregolare contenente la zona bruciata ed avanza allargandosi a macchia d’olio. Il perimetro dell’incendio presenta sempre una zona dove le fiamme sono più alte e dove avanzano più rapidamente in direzione del vento o in salita: questo è il fronte o la testa dell’incendio che in minor tempo percorre una maggiore superficie, ed è questo il punto che in teoria sarebbe meglio bloccare per primo. In pratica però, la testa dell’incendio è anche la parte dove le fiamme sono più inavvicinabili e pericolose, nel caso di incendi di steppa o di gariga risulta ancora più praticabile un attacco diretto alla testa dell’incendio ma già in incendi di macchia bassa, anche disponendo di un’autopompa, si incontrano notevoli difficoltà che rendono pericoloso e molto lento l’intervento. Un altro motivo che rende pericoloso questo attacco è che il fianco sinistro e il fianco destro dell’incendio possono sempre trasformarsi in una nuova testa più in baso o sopravvento. L’intervento sulla testa dell’incendio può essere vantaggioso solo se indiretto o supportato da mezzi aerei.

L’attacco indiretto con la creazione di fasce tagliafuoco presuppone la disponibilità di decespugliatori, di motoseghe, di un certo numero di volontari addetti al taglio e alla rimozione del materiale vegetale ma soprattutto di tempo, ottime previsioni sull’andamento dell’incendio e possibilità di allontanarsi rapidamente dalla zona, nel caso venisse raggiunta anzitempo dalle fiamme. Proprio per evitare ogni rischio, le fasce tagliafuoco devono venir create a grande distanza dal fronte (anche centinaia di metri), tanto maggiore quanto maggiore è la sua velocità di avanzamento e quanto maggiore è il tempo impiegato nel completare la fascia.
Il modo più rapido per creare delle fasce tagliafuoco è quello di appoggiarsi a zone già libere dalla vegetazione e ad ostacoli come muri a secco, stradine, sentieri, lastroni di roccia, ecc., ampliando e rendendo continui gli spazi privi di vegetazione. Se il fronte risale in pendio si cercherà di creare una linea tagliafuoco a monte in un punto dove la pendenza è minore (terrazzamento, dosso, ecc.).
Maggiore è l’altezza della vegetazione, la pendenza, la velocità del vento, maggiore dovrà essere la larghezza della fascia: da 2 - 3 metri a 10 -20 metri di larghezza, cioè da una a due volte l’altezza della vegetazione. La cosa migliore sarebbe ottenere una fascia tagliafuoco che non sia parallela al fronte ma inclinata rispetto a questo (e quindi più lunga), in modo che venga raggiunta gradualmente dal fuoco permettendo agli uomini di controllare lo spegnimento punto per punto avanzando lungo la fascia man mano che il fuoco arriva.
Si inizia a tagliare la vegetazione formando prima un comodo sentiero lungo quanto la fascia che si prevede di fare; quindi si procede allargandolo sul lato verso il fuoco: per primi avanzeranno gli uomini con i decespugliatori distanziati tra loro, poi seguiranno quelli dotati di motosega che taglieranno le piante più grosse (tutti coloro che usano decespugliatori e motoseghe dovranno indossare le protezioni specifiche e lavorare a non meno di 3 metri l’uno dall’altro). Infine dietro ci saranno diverse persone per sfrondare e spostare il materiale tagliato dalla parte opposta a quella che sarà raggiunta dalle fiamme. Per trascinare la ramaglia si possono usare delle funi. Se si opera nella macchia alta o nella lecceta, ci sono grossi problemi per le dimensioni delle piante e si può decidere di limitarsi ad abbattere le piante asportando solo le chiome e lasciando in terra, distanziati tra loro, i tronchi ed i rami più grossi, il fuoco rallenterà comunque e le fiamme si abbasseranno notevolmente fino ad estinguersi. La fascia tagliafuoco in questo caso dovrà essere molto larga in modo da permettere un buon controllo se il fuoco cominciasse ad attraversarla. Una volta eliminata la vegetazione arborea e arbustiva, bisognerà ripulire il terreno con l’aiuto di rastri e zappaccette; se non c’è tempo basterà ripulire una stretta striscia ( 1 - 2 metri) all’interno della fascia. Se si dispone di acqua e di ritardanti si può irrorare la vegetazione lungo la fascia tagliafuoco aumentandone la sicurezza. La creazione di fasce tagliafuoco durante l’incendio va concordata con il coordinatore ufficiale del Corpo Forestale.
Risulta chiaro che l’attacco indiretto non prescinde quasi mai da quello diretto poiché sarà comunque necessario stringere l’incendio ai lati perché non aggiri la fascia tagliafuoco, inoltre sarà necessario controllare con l’azione diretta eventuali attraversamenti che possono rendere vano il lavoro fatto.
Per completare una fascia tagliafuoco possono essere necessarie ore di lavoro per una decina di uomini e, in presenza di forti venti, le faville possono portare il fuoco a molti metri di distanza. Per questi motivi vi si ricorre raramente e solo in casi particolari cioè quando non c’è altro modo di risolvere l’incendio, quando si tratta di salvare zone preziose, quando la topografia e la vegetazione del luogo la rendono particolarmente efficace, di rapido e sicuro completamento.
In ogni caso per incendi di gariga e di macchia bassa l’uso del decespugliatore rende piuttosto conveniente questo sistema (bastano anche fasce larghe 2 - metri).

Una tecnica mista tra l’attacco diretto e quello indiretto, idonea nella macchia bassa, consiste proprio nel creare una corta (10 -15 metri) e sommaria fascia tagliafuoco (larga 2 -3 metri) lungo un fianco dell’incendio, in modo da rendere più agevole l’attacco diretto quando il fuoco raggiunge la zona liberata dalla vegetazione; una volta estinte le fiamme lungo questo tratto, si procede ad aprire una corta fascia successiva e così via. Impiegando questo sistema la squadra di spegnimento e la squadra addetta al decespugliamento si alternano tra loro fino al raggiungimento della testa dell’incendio ed al suo completo spegnimento.
Questo sistema è meno rischioso poiché è più facile prevedere l’andamento dell’incendio per i seguenti 15 0 20 minuti piuttosto che per le seguenti due ore; i volontari addetti al decespugliamento per allontanarsi dalla fascia devono percorrere pochi metri per trovarsi in zona sicura, estinta e presidiata dalla squadra di spegnimento; comporta un minore affaticamento di tutti gli uomini. Un altro vantaggio dell’attacco diretto - indiretto consiste nella possibilità di ridurre la distanza di sicurezza tra la linea del fuoco e fascia tagliafuoco, limitando la superficie bruciata, grazie alle migliori previsioni consentite.
Per quanto riguarda l’uso del controfuoco dell’attacco indiretto, nessun volontario, per quanto esperto, può permettersi la responsabilità di aggravare la situazione e il rischio di mettere in pericolo delle vite umane. Ne va assolutamente escluso l’uso da parte dei volontari.

L’attacco diretto alle fiamme non è uno scontro frontale con l’incendio bensì un attento e faticoso lavoro ai fianchi di questo.
Anche in questo caso sono necessarie ottime previsioni sull’andamento dell’incendio. La scelta del punto d’attacco è estremamente importante per l’esito finale; essa dipenderà molto dalle attrezzature e dal numero di volontari disponibili.
Il punto d’attacco migliore in genere è uno dei due lati dell’incendio, nella parte più vicina alla coda. La scelta di uno o dell’altro lato è legata in primo luogo alla previsione dello sviluppo dell’incendio, cioè si cercherà di bloccare il lato che rivela più distruttivo, in secondo luogo alla facilità o possibilità di intervento.
Il perimetro dell’incendio viene spento andando in direzione della testa e gli uomini non si pongono né alle spalle né di fronte alla linea del fuoco, ma lateralmente, a cavallo tra la zona combusta e quella incombusta; dietro di loro altri consolidano e sorvegliano la parte del perimetro già estinta (coprendo le spalle a chi effettua il primo spegnimento). Questo procedimento viene seguito sia da volontari dotati esclusivamente di mezzi manuali sia da volontari dotati del getto di una motopompa.
Gli uomini che operano sulle fiamme si alternano rapidamente tra loro in modo da non rimanere a lungo esposti a fiamme e calore (5 minuti al massimo per chi usa i flabelli o le pompe a zaino, 10 -15 minuti per chi usa una lancia o un soffiatore).
L’estinzione viene curata in prima persona dal caposquadra. Le fiamme vengono affrontate nel momento in cui si abbassano, quando il vento cala o quando la vegetazione si fa più rada o meno combustibile. Appena le fiamme si rialzano, i volontari si ritirano velocemente a distanza di sicurezza nella zona già estinta, preferibilmente sul bruciato, in attesa di un nuovo momento favorevole. Lo spegnimento diretto consiste proprio in continui attacchi e ritirate effettuati con rapidità ed intelligenza.
Nel caso si utilizzi il getto di una motopompa i momenti favorevoli all’attacco saranno numerosi per la maggiore distanza da cui si opera e per l’efficacia dell’acqua, inoltre non sarà sempre necessaria l’azione di consolidamento. Nel caso dell’uso di flabelli e pompe a zaino il lavoro va ben organizzato: due battitori ed un pompista (o due) attaccano le fiamme con precisione (cosa difficile fra fumo e calore) alla loro base nella sottile striscia (pochi cm) tra ciò che sta bruciando e ciò che sta per bruciare. A pochi e regolari colpi di flabello devono seguire brevi getti d’acqua (a cono molto stretto) delle pompe a zaino diretti con precisione sulla linea che divide il "nero" dal "verde". L’acqua delle pompe può essere usata per abbassare le fiamme e permettere l’avvicinamento dei battitori, o (nella steppa e nella gariga) direttamente nello spegnimento; questo uso però esaurisce rapidamente l’acqua ed è meno efficiente.
Dietro questi volontari ce ne sono altri, sempre con pompe e flabelli, che consolidano lo spegnimento. Infatti lo spegnimento effettuato da coloro che si trovano "in prima linea" non deve essere accurato, ma rapido, mirando a "mangiare" quanto più fuoco è possibile, risalendo i lati dell’incendio verso la testa. Per questo il successivo consolidamento è fondamentale.
Il gruppo in prima linea e il gruppo di consolidamento non devono mai distanziarsi sia perché devono alternarsi tra loro (ogni 5 -10 minuti), sia per motivi di sicurezza (copertura delle spalle). I rifornimenti d’acqua per le pompe e di quella da bere devono essere regolari e tempestivi: vanno calcolati la durata dell’acqua (20 - 30 minuti) e il tempo impiegato nel trasporto.
Il soffiatore sostituisce i flabelli e permette un avanzamento più rapido ma necessita di una maggiore quantità di acqua per il raffreddamento, deve perciò essere seguito da almeno due pompe a zaino.
La fase critica dell’attacco diretto è il momento in cui si raggiunge la testa dell’incendio. Ci sono sostanzialmente tre possibilità di risolvere l’incendio:
- Continuare a controllare i lati della testa, attendendo che le fiamme si abbassino per completare lo spegnimento. Questo se ci sono concrete possibilità che la vegetazione più avanti sia più bassa e rada o che il vento cali o che diminuisca la pendenza o che sia previsto un intervento aereo.
- Organizzare ed attuare un attacco indiretto preparando una fascia tagliafuoco molto più avanti, nel caso si preveda che le fiamme non si abbasseranno. Continuando, nel frattempo, a controllare i lati della testa dell’incendio.
- Usare la tecnica mista di attacco diretto - indiretto, nel caso la vegetazione non sia più alta di 1,5 - 2 metri (macchia bassa, usando una distanza di sicurezza tra testa e fascia tagliafuoco maggiore di quella usata per i lati dell’incendio.

Bonifica: una volta estinte le fiamme, per essere sicuri che queste non riprendano a bruciare, si procede ad un’attenta e meticolosa operazione di controllo del perimetro dell’incendio, allontanando brace e tizzoni dal margine incombusto o spegnendoli con l’acqua, estinguendo le ceppaie fumanti che rischiano di propagare il fuoco all’esterno dell’area bruciata.
In pratica si tratta di creare una netta separazione tra il verde e il bruciato ancora caldo, aprendo, quando è possibile, un vero e proprio sentiero lungo il margine dell’incendio, eliminando tutte le foglie secche e lasciando a nudo il terreno per una larghezza di 30-40 cm.
La bonifica richiede molta attenzione e tempo, solo dopo averla effettuata si può considerare estinto l’incendio. Troppo spesso accade che a causa di frettolose e superficiali bonifiche l’incendio riprenda, vanificando tutto il lavoro fatto in precedenza. Per evitare che ciò accada un buon accorgimento è quello di usare uomini freschi, soprattutto se le operazioni di spegnimento sono state lunghe e faticose, affiancati, con funzioni di guida, da qualcuno dei volontari che ha partecipato allo spegnimento (caposquadra). Si ricordi sempre che questa operazione richiede grande responsabilità, soprattutto verso chi ha compiuto lo spegnimento, e che la ripresa del fuoco sarà generalmente imputata ad una cattiva bonifica.
Nella bonifica vengono molto usati gli strumenti manuali per la cura che richiede, anche se c’è la possibilità di usare acqua in abbondanza (motopompa), questa non è molto efficace sulle ceppaie roventi. Gli strumenti sono: la pompa a zaino, la roncola, il rastro, la zappaccetta e il flabello nell’eventualità di dover affrontare dei focolai. In genere non servono molti uomini (5 o 6), ma essi devono comunque essere in contatto con il coordinatore ed alcuni di loro devono avere una buona esperienza di queste operazioni, perché non è facile individuare i punti che potrebbero sviluppare un nuovo focolaio.
La difficoltà di bonificare e quindi la cura che si deve applicare, aumenta con l’aumentare dell’intensità dell’incendio e l’intrico della vegetazione: la bonifica è semplice se si tratta di steppa, gariga o lettiera di lecceta; molto difficoltosa nella macchia alta. Nel caso di pinete o di macchie con resinose (ginepri) bisognerà scavare anche dei solchi e, se possibile, usare molta acqua, poiché il fuoco può propagarsi sottoterra, attraverso le radici, verso la zona salvata.
Infine, terminata la bonifica, è necessario organizzare la sorveglianza della zona, per non essere colti impreparati dalla ripresa di qualche focolaio. Infatti il vento può sempre sollevare faville dall’area bruciata, dove le braci covano anche per qualche giorno incendi ad alta densità), portandole fuori da perimetro bonificato.
Intervento con l’appoggio di mezzi aerei. Il lavoro delle squadre a terra non è affatto concluso con l’arrivo dei mezzi aerei . Infatti il lavoro si fa più serrato poiché bisogna allontanarsi rapidamente dalla zona interessata al lancio e subito dopo approfittare dell’abbassamento delle fiamme e completare l’estinzione.
E’ necessario che il coordinamento tra mezzi aerei e squadre a terra sia massimo e che i volontari seguano scrupolosamente le direttive del coordinamento del Corpo Forestale. Esso si trova in contatto radio con il pilota e con i volontari (avendo la loro radio o tramite il coordinatore dei volontari). Solo lui decide se chiedere l’intervento al Centro Operativo aereo Unificato, presso il dipartimento della Protezione Civile.
Durante un intervento aereo gli uomini devono essere tutti ben visibili, devono restare vicini tra loro, non devono trovarsi nel punto di lancio, ne a valle se la zona di impatto è franosa.
Anche l’intervento aereo può essere diretto ed in questo caso si usa acqua (a volte addizionata con schiumogeni) e mezzi che permettono ripetuti lanci in breve tempo (elicotteri e Canadair) o indiretto con l’uso di ritardanti lanciati sulla vegetazione, prima che sia raggiunta dal fuoco, onde formare una fascia in grado di rallentare la combustione. Gli aerei usati in questo caso (Aeritalia G222, Ercules C130) devono rifornirsi tornando in aeroporto ed i lanci sono molto distanziati nel tempo. Quando un elicottero deve avvicinarsi al suolo, per atterrare o per rifornirsi d’acqua, bisogna tenersi a debita distanza. Se, in caso di rifornimento o di soccorso, è proprio necessario avvicinarsi ad esso, farlo anteriormente, rendendosi visibili al pilota.


MEZZI IMPEGNATI DAL CENTRO OPERATIVO AEREO UNIFICATO :
AEREI
CANADAIR CL 215 Forestale
AERITALIA G 222 A.M.
HERCULES C 130 A.M
CANADAIR CL 415*
ELICOTTERI
CHINOOK CH 47 E.I.
AUGUSTA BELL 412 E.I.
AUGUSTA BELL 212 M.M.
Aerei CANADAIR CL 215: Sono il più efficace mezzo d'intervento per gli incendi di grosse proporzioni, ma in genere arrivano tardi a causa delle insufficienti unità e alle obiettive esigenze della Regione. Gli aerei più validi restano ancora i Canadair, (sia come precisione di lancio sia come tempi di carico). Questi aerei risultano oltre tutto più economici, ma sono sempre stati stranamente boicottati al momento dell'acquisto. Capacità di carico del Canadair 5.346 litri.
Aerei militari: alla buona volontà dei piloti si contrappongono dei mezzi del tutto inadeguati allo scopo. Sia l'Aeritalia G 222, che l'Hercules C 130 Lockeed, non sono maneggevoli e facilmente pilotabili. Ogni aereo costa il doppio del Canadair, non può caricare liquido ritardante senza atterrare, e per ogni lancio di questo liquido getta al vento circa 16 milioni di lire (mentre i Canadair usano acqua normale). In pratica è provato che un Canadair ha un'efficacia di lancio 10 volte superiore, a costo e tempi più che dimezzati.
Elicotteri: Potrebbero risultare utili per la localizzazione degli incendi (se non vi è il telerilevamento satellitare) o per il trasporto delle cose o persone sul luogo dell'incendio. Poco funzionali in attività di spegnimento, anche i nuovi Augusta Bell. Capacità di carico degli elicotteri 530\1000 litri.

Intervento notturno: è più pericoloso e difficile raggiungere l’incendio effettuare i rifornimenti e bonificare. Lo spegnimento in se non presenta particolari difficoltà perché le fiamme illuminano a giorno il punto dove si opera. I problemi sorgono durante la bonifica poiché, al buio, non si riesce ad individuare il margine tra il combusto e l’incombusto.
L’intervento notturno deve essere limitato a steppa, gariga e macchia bassa, cioè dove sia consentita una certa visibilità tra i membri della squadra e una certa praticabilità del terreno.
I volontari che intervengono devono essere tutti esperti, anche quelli della squadra di rifornimento. Tutti devono essere dotati di bande fluorescenti sulla tuta ed avere ognuno una torcia portatile. I membri della squadra devono restare sempre vicini tra loro ed essere ben collegati con il coordinatore con almeno due radio. Per individuarsi nel buio si ricorre alle torce, alle radio e se necessario a voce (le grida vanno usate solo per far sapere in che direzione siamo).
In ogni caso i rifornimenti vanno limitati al minimo. Se i volontari sono sul fuoco dal pomeriggio, va organizzato un ricambio con uomini freschi (anche se è bene che qualcuno dei meno stanchi resti, perché ricorda la situazione precedente).

alla prossima con gli aggiornamenti...per ora basta cosi :retard: :am054

Matty91
02-07-09, 13: 36
Gasp!!!!! Che differenze!!!!!! Al momento non ho molto tempo ma scrivo le differenze principali con il Corpo AIB del Piemonte di cui faccio parte.


IL GRUPPO ANTINCENDIO VA STRUTTURATO IN MODO CHIARO IN BASE AI VARI MOMENTI DELL’ATTIVIT&#192;:

- AVVISTATORI:
- BASE:
- COORDINATORE DEI VOLONTARI:
- CAPO SQUADRA:
- SQUADRA DI SPEGNIMENTO:
Noi AIB del Pienonte siamo strutturati con: Ispettore Generale (il "capo di tutta la baracca"), Ispettori provinciali, Capodistaccamento, Vice-Capidistaccamento, Capisquadra (a questo grado si accede dopo un corso aggiuntivospecifico), Vice-Capisquadra, Volontari, Volontari Ausiliari.



EQUIPAGGIAMENTO PERSONALE.
Tute da lavoro: si possono trovare in commercio molte tute specifiche in materiale ignifugo e* termoisolante il cui costo per&#242; ne rende poco realistico l’uso per il volontariato.* Trovano soddisfacente impiego le tute in cotone (100&#37; da evitare categoricamente le tute in poliammide o simili) intere con rinforzo sulle gambe. La tuta deve avere maniche lunghe per proteggere le braccia da spine e calore. Alla base i pantaloni devono essere dotati di un elastico o meglio di un sistema tipo "veltro" per chiuderli sugli scarponi, inoltre la tuta dovrebbe essere dotata di almeno un a tasca con chiusura. Il colore deve essere rosso o arancione e non "mimetico", infatti tutti devono essere ben visibili a distanza per motivi operativi e di sicurezza. Si possono poi applicare bande fluorescenti su braccia e schiena per essere visibili di notte.
E’ importante che la tuta si possa indossare velocemente, e che abbia la chiusura lampo protetta. Sotto la tuta va sempre indossata una maglietta di cotone.

Guanti: le mani durante lo spegnimento del fuoco sono la parte del corpo pi&#249; esposta al calore e al pericolo di piccole ustioni, ferite, vesciche; per la loro protezione si* usano guanti da lavoro in cuoio o in tela e cuoio, ne esistono modelli che proteggono anche parte dell’avambraccio (alla "moschettiera"). Poich&#233; si possono perdere molto facilmente bisogna dotarli di un occhiello ed un anello per appenderli alla cintura quando non si usano.

Cinturone: di tela o di cuoio molto largo, dotato di anelli o moschettoni, serve per portare la borraccia, i guanti, eventualmente il casco o la radio o la roncola nel suo fodero.*

Borraccia: ogni volontario deve avere con s&#233; una borraccia da un litro, piena d’acqua, portata a tracolla o alla cintura. Il sole estivo, il duro lavoro fisico, il calore del fuoco disidratano in breve tempo ed in queste condizioni si arriva a bere pi&#249; di un litro d’acqua l’ora .Per ovviare alla perdita di sali dell’organismo e alla conseguente stanchezza si pu&#242; aggiungere all’acqua un integratore salino o si possono portare a parte delle tavolette di integratore per uso sportivo.

Casco: da lavoro, bianco o giallo, &#232; ingombrante nella vegetazione intricata ma protegge da eventuali* cadute di rami o sassi dall’alto o pi&#249; comunemente da movimenti maldestri. Ci sono caschi dotati di visiera trasparente che protegge il viso dal calore, questa per&#242; &#232; piuttosto ingombrante. Allo stesso scopo si possono usare degli occhiali da lavoro a maschera che proteggono gli occhi anche da fuliggine e in parte da fumo. Si ricorda che comunque &#232; bene conservare una pronta sensibilit&#224; al calore che permetta di allontanarsi in tempo da* zone pericolose. Chi utilizza la motosega o il decespugliatore deve invece indossare un casco con l’apposita visiera in rete metallica per proteggersi dalle schegge prodotte da questi attrezzi.

Fazzoletto: un grande fazzoletto umido portato sul viso pu&#242; proteggere dal calore e dalla fuliggine, in parte anche dal fuoco; la sua efficacia non &#232; molta ma &#232; semplice portarlo al collo.

Maschera antifumo: di gomma con filtro rinnovabile (ogni otto ore circa); anche se non sono specifiche per il fumo si possono usare quelle per i vapori organici, sono pi&#249; efficaci del fazzoletto o delle mascherine usa e getta, riducono molto l’irritazione e l’inalazione di sostanze organiche nocive e di fuliggine .Non hanno per&#242; efficacia nei confronti di molecole pi&#249; piccole quali gli ossidi di azoto o il monossido di carbonio e per questo motivo bisogna comunque astenersi dal permanere nelle zone invase dal fumo pur avendo una maschera. Quando si ripone la maschera, va conservata in un contenitore chiuso o in una busta di plastica.

Torcia: molto comode quelle piatte rettangolari con una pila da 4,5 V, che si portano in tasca facilmente. E’ bene portarla quando si prevede di dover restare anche dopo il tramonto. Se non fossero costosi si potrebbero usare i cosiddetti "frontalini" elettrici da speleologo, da portare sul casco in modo da avere le mani libere.

Bisaccia o zainetto: fa parte dell’equipaggiamento personale ma non si porta sull’incendio, si lascia presso il coordinatore dei volontari contiene qualche indumento di ricambio, una felpa, una giacca a vento, eccetera ( quando si torna dal fuoco si &#232; sempre fradici di sudore e acqua). Nella bisaccia ci sar&#224; anche qualche cosa da mangiare e da bere, la torcia, lacci per scarpe e altri oggetti personali. L’ingombro deve essere minimo e sulla bisaccia deve essere scritto il nome del proprietario per esaudire richieste.

Coltellino da campeggio: non &#232; indispensabile, ma &#232; meglio che qualcuno della squadra lo abbia con se



A leggere sembra che questo manuale sia un po' vecchiotto!!! E' impensabile mandare dei volontari a spegnare un incendio con una tuta da lavoro e un caschetto da muratore (alla facciia della 626!)!! A noi viene fornita una divisa (DPI di IIIa categoria) completa di salopet e giacca ignifuga, casco omologato per AIB, anfibi anticalore, cinturone, sacca porta mascherina (con all'interno torcia frontale, mascherina con filtri), sottotuta, guanti anticalore.
LA tuta AIB
http://www.reversesrl.com/asp/new/dbimages/Saharianasalop.jpg

kit respirazione
http://www.reversesrl.com/asp/new/dbimages/kitrespirazione.jpg

Il casco AIB
http://www.sicor-sureco.it/Images/EDL01-AIB.jpg


MEZZI IMPEGNATI DAL CENTRO OPERATIVO AEREO UNIFICATO :
AEREI
CANADAIR CL 215 Forestale
AERITALIA G 222 A.M.
HERCULES C 130 A.M
CANADAIR CL 415*
ELICOTTERI
CHINOOK CH 47 E.I.
AUGUSTA BELL 412 E.I.
AUGUSTA BELL 212 M.M.

A conferma che il manuale &#232; vecchio: il CFS non ha pi&#249; in gestione i Canadair, che sono passati al DPC, mentre non sono menzionati gli AB 412 del CFS e dei VVF, l'NH 500 del CFS ed i vari elicotteri affittati dalle Regioni nei periodi di lotta agli incendi (in Piemonte si usano soprattutto i "Lama").

lilith
02-07-09, 13: 50
ti dico in realt&#224; l' ho trovato in giro su internet...ma siccome &#232; mooolto simile a ci&#242; che facciamo l'ho riportato....

Matty91
02-07-09, 13: 59
anche io faccio parte della VAB...sempre toscana, pistoia, sezione Valdinievole... :rotflmao:

Quali corsi vi fanno vare nel VAB? Qual'è la loro durata?

lilith
02-07-09, 14: 25
i corsi &#232; possibile farli a monticiano ( " la pineta di tocchi " ) credo sia dopo siena ma i posti sono pochissimi, perch&#232; &#232; aperta a tutte le sezioni toscane! tipo ogni tanto ci chiamano e dicono " abbiamo 4 posti chi mandate? " ovvio che mandano quelli che &#232; pi&#249; tempo che sono iscritti... durano il sabato e la domenica, c'&#232; la possibilit&#224; di pernottare li. e questi sono i corsi veri e propri...tipo un nuovo iscritto pu&#242; aspettare anche pi&#249; di un anno per fare questi corsi...anche perch&#232; ci vuole quasi un anno per avere il DPI quindi &#232; inutile far fare il corso a uno che poi non pu&#242; andare su un incendio perch&#232; non ha l' attrezzatura...ma questa cosa mi sembra stupida...l' associazione dovrebbe essere fornita del necessario e non aspettare che si iscrive un nuovo socio per ordinare l' attrezzatura!
a noi nuovi pi&#249; che altro ci fanno restare al mezzo
comunque a livello di societ&#224; c'hanno dato un p&#242; un' infarinatura, e una specie di mini esercitazione tipo di orientiring: tipo con cartina un punto segnato sopra, la radio e via con il mezzo dovevamo arrivare ( non ti dico la scena quando l' altra squadra si &#232; persa e usavamo le radio con la frequenza della provincia, e tutti che li prendevano in giro ), poi ovviamente come si usa il naspo ect...durante una manifestazione allo zoo di pistoia c'hanno fatto montare la vasca per l' elicottero...ma niente di pi&#249;...non c'hanno fatto fare nemmeno il BLS

l' associazione dove sei tu che corsi fanno fare?
tipo ho un compagno di corso all' universit&#224;, anche lui iscritto alla VAB, ma verso empoli...mi ha detto che gli hanno fatto fare un corso di roccia co&#232; arrampicata ( e mi fa rabbia perch&#232; &#232; venuto a farlo a 1 km dalla mia sezione ) e varie esercitazioni di ricerca al disperso...

Matty91
02-07-09, 18: 02
l' associazione dove sei tu che corsi fanno fare?
tipo ho un compagno di corso all' università, anche lui iscritto alla VAB, ma verso empoli...mi ha detto che gli hanno fatto fare un corso di roccia coè arrampicata ( e mi fa rabbia perchè è venuto a farlo a 1 km dalla mia sezione ) e varie esercitazioni di ricerca al disperso...

I corsi sono molti. Anche da noi ci sono un po' di problemo per i posti ma non c'è da lamentarsi. Abbiamo 2 corsi antincendio (il primo solo teorico ti qualifica ad operare sull'incendio, il secondo teorico/pratico insegna le basi dell'Elicooperazione, BLS, ecc.). Esistono poi corsi "aggiuntivi" che vengono fatti poche volte l'anno di lavori in quota (imbragature, nodi, arrampicata), utilizzo attrezzi forestali (uso motosega), GPS, psicologia dell'emergenza.

X risponderti anche all'MP che mi hai mandato....
Per regolamento del Corpo AIB Piemonte ogni squadra deve fare almeno un esercitazione l'anno. Per lanno 2009 noi ne abbiamo già fatte 2: una di dimostrazione ai bambini delle scuole medie, una tra diverse squadre della zona. Questo poi è anche uno dei modi per i "nuovi" di fare esperienza poichè in Piemonte gli incendi boschivi non son proprio all'ordine del giorno.

Acqua
10-07-09, 16: 48
Ciao a tutti.......anche io sono un volontario che fa servizio di A.I.B.

vabcr59
10-07-09, 17: 10
Ciao Lilith,da noi a carrara facciamo esercitazioni interne per quanto riguarda l'aib e pc,se un volontario vuol fare bls si iscrive alla pubblica assistanza o alla croce verde,poi se vuoi fare roccia vai nel soccorso speleo.Come sezione la nostra tende a stare nello specifico dell'aib e pc.tempo fa volevano fare dei corsi per roccia ma l'hanno abolita subito.da quanto tempo sei iscritta?Io è dal 2003.


Per rispondere a matty si nella vab c'è il corso regionale alla pineta di tocchi oppure c'è anche quello che fa vab toscana a olmatello che dura sempre un paio di giorni che per quanto mi riguarda è stata benzina sprecata perchè non mi hanno insegnato niente di più di quello che mi hanno insegnato i volontari della mia sezione.

Essendo un corpo statale è giusto che siate sempre pronti e quindi con corsi di aggiornamento.Per noi volontari fai il corso regionale e basta per la regione sei a posto.Perchè non hanno abbastanza soldi per il volontariato,per farti un esempio noi fino all'anno scorso si facevano le visite mediche una volta all'anno e una volta ogni tre anni facevi anche gli esami del sangue.ora la regione ha tagliato i fondi quindi gli esami del sangue se li vuoi te li fai per conto tuo e le visite ora sono una volta ogni due anni. E il corso che ti dicevo quello alla pineta dei tocchi anni fa durava una settimana(era sempre a siena ma in un altro posto) e siccome che facendo questo corso diventi operatore antincendio elitrasportato ti inegnavano a saire scendere e a fare anche un giro in elicottero.ora non più.

Ciao acqua di che associazione sei?

Acqua
11-07-09, 15: 04
Guardie Ecozoofile..........o meglio chiamata A.N.P.A.N.A.

lilith
12-07-09, 22: 45
alcuni articoli presi dallo statuto/regolamento

STATUTO VAB

Art. 03 Scopi e obiettivi dell' Associazione

l’ Associazione ha per scopo:
a) prevenire e reprimere gli incendi boschivi;
b) prevenire e limitare altri eventi pregiudizievoli per il bosco e l'ambiente;
c) perseguire -ove possibile e tramite specifiche strutture ed unità di intervento, sia nel momento della previsione- prevenzione che in quello del soccorso, attività di protezione civile in settori diversi dall'antincendio boschivo, cooperando con l'azione delle Istituzioni e degli Enti Pubblici preposti e svolgendo i servizi da questi suggeriti o richiesti.
d) istruire, qualificare e specializzare i soci per lo svolgimento dei compiti diretti al raggiungimento degli scopi associativi, anche in collaborazione con istituti, Enti, Istituzioni o singoli esperti esterni all' Associazione;

Art. 06 Celebrazioni

L’ultima domenica di Aprile di ogni anno si celebra la festa dell'Associazione.

Art. 08 Ammissione dei soci

Possono far parte dell' Associazione tutte le persone in pieno possesso dei diritti civili, indipendentemente dalla loro nazionalità, confessione religiosa e ideologia politica, che accettino integralmente e senza riserve il presente Statuto. Si entra a far parte dell' Associazione presentando domanda scritta al Consiglio Direttivo, controfirmata per la presentazione da almeno un socio e corredata dai documenti previsti dal Regolamento. Il socio entra normalmente a far parte della Sezione o Gruppo da lui prescelti. Il socio può comunque presentare domanda generica di adesione all'Associazione quando risieda fuori della Regione Toscana o in ambiti territoriali non coperti da Sezioni o Gruppi o ne presenti motivata richiesta. In tale caso il socio risulterà iscritto presso la Sede Regionale dell'Associazione. Sull' ammissione, dimissione od
espulsione di un socio, anche Onorario, delibera il Consiglio Direttivo, a norma di Regolamento.

Art. 09 Categorie dei Soci

L'Associazione comprende le seguenti categorie di soci:
a) Operativi, che pagano annualmente una determinata quota e svolgono gratuitamente, a norma di Regolamento, le attività di istituto proprie dell' Associazione;
b) Collaboratori, che pagano annualmente una determinata quota e svolgono gratuitamente le attività loro assegnate dal Regolamento
c) Sostenitori, che pagano annualmente una quota, superiore a quella dei Soci Operativi e Collaboratori;
d) Benemeriti, che pagano annualmente una quota, superiore a quella dei Soci Sostenitori;
e) Giovani, di età compresa tra 14 ed i 18 anni, pagano annualmente la quota dei Soci Operativi ridotta della metà e svolgono gratuitamente le mansioni loro riservate dal Regolamento;
f) Junior, minori di 4 anni; essi sono esentati dal pagamento della quota sociale, salvo il rimborso forfettario delle spese di iscrizione e di tesseramento.

L'ammontare delle diverse quote sociali è stabilito annualmente dal Consiglio Direttivo. Le quote sociali dei Soci Sostenitori e Benemeriti possono essere lasciate alla discrezione e alla generosità del socio, fermo restando un limite minimo delle quote comunque superiore alla quota delle categorie sociali che le precedono.

Art. 11 Doveri e diritti dei soci

I soci hanno il dovere di difendere ed affermare, soprattutto con l’esempio, le finalità della Associazione; di collaborare al miglioramento morale e materiale della Associazione; di rispettare e far rispettare lo Statuto ed il Regolamento, adempiendo agli obblighi che ne scaturiscono; di pagare le quote associative, che maturano il IO gennaio di ogni anno, entro il 3 I dello stesso mese. I Soci Operativi, Collaboratori e Giovani hanno inoltre il dovere di svolgere le attività di istituto della Associazione, secondo quanto previsto dal presente Statuto e dal Regolamento. I soci hanno il diritto di intervenire e votare nelle Assemblee; di essere eletti nelle cariche sociali; di frequentare i locali sociali in conformità delle delibere degli organi associativi; di godere dei benefici connessi alla loro qualità di soci e di partecipare a tutte le manifestazioni sociali con le modalità previste dagli organi associativi.

Art. 15 Struttura dell'Associazione

La struttura dell'Associazione prevede:
a) un livello centrale, costituito da:
– la Sede Regionale
– il Centro Operativo Regionale
– la Squadra di intervento Regionale
b) un livello periferico, costituito da:
– le Sezioni
– i Distaccamenti
– i Gruppi
c) altre strutture:
– i Nuclei di protezione civile

REGOLAMENTO VAB

ART. 2 - DECISIONI SULL’AMMISSIONE

a)Sull’ammissione a Socio decide (inappellabilmente e senza obbligo di motivazione) il Consiglio
Direttivo, sentito il parere del Coordinatore o del Capogruppo ed esperiti gli accertamenti del caso
(in attesa della ratifica, spettante al Consiglio Direttivo Regionale).

b)Decorsi 3 (tre) mesi dalla data di recepimento della domanda di ammissione da parte della
Segreteria Regionale senza che sia stata accettata, la domanda stessa si intende tacitamente respinta e non potrà essere ripresentata prima che siano trascorsi 6 (sei) mesi da tale ultima data.

c)L’aspirante Socio rimane tale per un mese o più (a discrezione della Sezione, del Gruppo o del
Consiglio Direttivo) ma è coperto da assicurazione poiché iscritto a Libro Soci.

d)Durante tale periodo di prova l’aspirante Socio dovrà attenersi alle istruzioni e mansioni relative
alla qualifica associativa da lui prescelta.

e)Alla fine del periodo di prova il Consiglio di Sezione o il Capogruppo, considerato il
comportamento dell’aspirante, dà il parere positivo o negativo sulla sua ammissione come Socio.
Solo a questo momento l’aspirante riceve la tessera dell’Associazione, divenendone Socio a tutti gli effetti.

f)L’aspirante Socio Operativo che non venga ritenuto idoneo per il servizio attivo può chiedere di
essere ammesso come Socio Collaboratore o Sostenitore, versando la differenza di quota sociale, o ritirare la sua domanda di ammissione.

ART. 5 - ASSICURAZIONI

a)Tutti i Soci Giovani, Junior, Operativi e Collaboratori devono essere obbligatoriamente assicurati ai sensi delle vigenti norme.

ART. 6 - I CORSI

a)Le Sezioni e i Gruppi hanno l’obbligo di organizzare corsi di addestramento per le varie tipologie di servizio che intendono far svolgere ai Soci.

ART. 40 - TERRITORI DI COMPETENZA

a)Ogni Sezione, Distaccamento o Gruppo può agire autonomamente nell’ambito territoriale di sua
competenza. Eventuali interventi o spostamenti di personale, automezzi o attrezzature di una
Sezione o Gruppo al di fuori degli ambiti territoriali di competenza devono essere richiesti o
autorizzati da Enti o Autorità esterne o, comunque - e mai contro il parere di questi ultimi - dal
Centro Operativo Regionale. Qualora quest’ultima struttura organizzativa non sia, per qualche
motivo, funzionante, l’intervento delle altre articolazioni operative dell’Associazione può essere
direttamente richiesto dalle Sezioni o Gruppi interessati o dal Responsabile Operativo competente.

b)Anche la Squadra di Intervento Regionale, non avendo un ambito territoriale predefinito, può
essere mobilitata ed operare secondo procedure analoghe.

ART. 49 - EQUIPAGGIAMENTO DEI VEICOLI ASSOCIATIVI

Poiché l’Associazione svolge un compito di ausilio e soccorso pubblico, è doveroso essere in grado di non dovere a nostra volta essere soccorsi, soprattutto per delle banalità, e possibilmente poter prestare aiuto a terzi in difficoltà. È pertanto obbligatorio che tutti gli autoveicoli con i colori sociali rechino permanentemente a bordo le dotazioni indispensabili di autosoccorso e manutenzione relativi al veicolo e a tutte le attrezzature in dotazione. Ogni veicolo deve pertanto disporre di:

a)Serie completa di attrezzi (chiavi, pinze, cacciaviti, ecc.).

b)Triangolo di segnalazione.

c)Cassetta di pronto soccorso adeguata al mezzo, di tipo professionale (contenitore in plastica
arancione resistenze a polvere e umido) e tenuta costantemente in ordine (non semivuota o con
materiale scaduto).

d)Estintore a polvere da almeno 2 kg.

e)Torce di tipo adeguato, efficienti e in numero sufficiente.

f)Corda, cavo o fettuccia di traino adeguata al veicolo con relativi grilli o moschettoni.

g)Ruota di scorta con cric e chiave ruota.

h)Utensili e ricambi (candelette, giunti porta gomma, ecc.) per le attrezzature: pompe tsk, generatori di corrente, idrovore, ecc.

i)Ove possibile, utensili e attrezzature idonee al disincagliamento del veicolo stesso, quali: badile,
piccolo piccone, catene da neve, verricello manuale o meccanico, ecc. Tutti gli equipaggiamenti di cui sopra devono essere facilmente raggiungibili e, possibilmente, posizionati in modo visibile: non tutti i Soci conoscono tutti i veicoli.

Tutti i veicoli devono avere piena rispondenza al Codice della Strada.

ART. 50 - EQUIPAGGIAMENTI PORTATILI, MOTORIZZATI

Tutti gli equipaggiamenti devono essere mantenuti e conservati in condizioni ottimali, devono

essere riconoscibili ed indicare la proprietà dell’Associazione.

lilith
12-07-09, 23: 04
ciao! sono iscritta alla VAB da marzo di quest' anno, ma a settembre parto come vfp1 quindi lascio, anche se un po' mi dispiace. cmq dei corsi alla pineta di tocchi, confermo durano il sabato e la domenica, ma io sinceramente non l' ho ancora fatto, anche perch&#232; quando me lo hanno proposto,lo stesso giorno avevo un corso di segreteria per il campo gi&#249; all' acquila; cmq non credo che lo far&#242; dato che parto cos&#236; lascio il posto a qualcun altro...riguardo al corso di roccia a me sarebbe piaciuto tantissimo anche perch&#232; lo fanno a 2/3 Km dalla nostra sede ( monsummano terme ) ma a quanto pare non interessa al boss della nostra associazione...per le visite confermo, a noi hanno fatto fare: pressione,spirometria,elettrocardiogramma.

larrybus
17-07-09, 14: 00
ciao ragazzi mi potete dire come fare e a chi devo rivolgermi per diventare volontario antincendio boschivo? sono di alessandria grazia

Matty91
17-07-09, 18: 38
ciao ragazzi mi potete dire come fare e a chi devo rivolgermi per diventare volontario antincendio boschivo? sono di alessandria grazia

Ciao!! Per diventare volontario antincendio boschivo, essendo tu di Alessandria, devi rivolgerti al Corpo AIB Piemonte (quello di cui faccio parte anche io). E' l'unico con compiti antincendio che opera nella nostra Regione.

http://www.corpoaibpiemonte.it/

Puoi contattare la segreteria e domandare quale sia la squadra + vicina a te.

vabcr59
20-07-09, 20: 39
Matty li da voi esiste solo un'associazione di volontariato che fa antincendio?

centocaktus
31-07-09, 03: 33
Ciao a tutti, mi sono appena iscritto, io sono una ex G.G.E.V. di Reggio Emilia e attualmente sono un volontario-responsabile di una associazione a Rimini operate sul mare.
Ho molto interesse da sempre per l'AIB o VAB (ancora non ne ho capita la differenza di denominazone).....
Volevo chiedere a qualcuno di voi se sa a chi posso rivolgermi per avere informazioni per istituire una sezione AIB/VAB che dir si voglia in una città che fa provincia sulla quale non esiste nemmeno una sezione (su tutta la provincia intendo).

Grazie mille per l'attenzione e un saluto e buon lavoro a tutti.

centocaktus
31-07-09, 03: 53
Ciao a tutti, mi sono appena iscritto, io sono una ex G.G.E.V. di Reggio Emilia e attualmente sono un volontario-responsabile di una associazione a Rimini operate sul mare.
Ho molto interesse da sempre per l'AIB o VAB (ancora non ne ho capita la differenza di denominazone).....
Volevo chiedere a qualcuno di voi se sa a chi posso rivolgermi per avere informazioni per istituire una sezione AIB/VAB che dir si voglia in una citt&#224; che fa provincia sulla quale non esiste nemmeno una sezione (su tutta la provincia intendo).

Grazie mille per l'attenzione e un saluto e buon lavoro a tutti.

Matty91
31-07-09, 16: 29
Ciao a tutti, mi sono appena iscritto, io sono una ex G.G.E.V. di Reggio Emilia e attualmente sono un volontario-responsabile di una associazione a Rimini operate sul mare.
Ho molto interesse da sempre per l'AIB o VAB (ancora non ne ho capita la differenza di denominazone).....
Volevo chiedere a qualcuno di voi se sa a chi posso rivolgermi per avere informazioni per istituire una sezione AIB/VAB che dir si voglia in una città che fa provincia sulla quale non esiste nemmeno una sezione (su tutta la provincia intendo).

Grazie mille per l'attenzione e un saluto e buon lavoro a tutti.

Ciao, a Reggio Emilia una sezione del VAB c'è.
Ecco l'indirizzo mail se vuoi chiedere informazioni:
reggioemilia@vab.it
In Emilia il VAB è anche presente a:
RIMINI rimini@vab.it
FERRARA ferrara@vab.it
Sez. VOGHIERA voghiera@vab.it
RAVENNA ravenna@vab.it
MODENA modena@vab.it

Se vuoi invece creare una nuova sede V.A.B., basta contattate la Sede Regionale di riferimento per ricevere informazioni ed aiuto. La V.A.B. Italia metterà subito a disposizione il know how necessario alla creazione della nuova struttura e seguirà passo passo lacostruzione della nuova sede in modo funzionale, snello ed efficace.

centocaktus
01-08-09, 07: 53
iao grazie mille per le info....ma le avevo già vute tramite il sio VAB nazionale.....ho inviato 3 email a 3 diversi indirizzi e nussuno ancora mi ha contattato....cmq il centro che vorrei aprire si trova in Emilia Romagna in una città in cui non per nulla presente, pur essendo grande.

matx_matx
13-08-09, 17: 15
ciao :am054 Mattia, volontario AIB da oltre un anno!

vabcr59
26-09-09, 10: 47
Ciao centocaktus se vuoi fare prima per sapere di come aprire una sede,ti conviene andare in una sezione o distaccamento il più vicino a te.Se aspetti una risposta dal regionale mi sa che aspetti tanto,oppure prova a contattare il presidente,dovrebbe essere:presidenza@vab.it.

centocaktus
27-09-09, 04: 24
ciao, allora ho gi&#224; avuto le infomazioni volute infatti ci stiamo organizzando per redigere l'atto costitutivo e le varie pratiche burocratiche per avviare il tutto.

La sede regionale mi sta dando una grossa mano.

Ho solo una domanda....voi che tipo di attrezzature usate? che DPI avete? perch&#232; dato che dobbiamo fare tutto da zero (anche se ho molti contatti con le aziende produttrici del settore) vorremmo farci un'idea del tipo di attrezzature e dpi sono maggiormente usati ;) da sottoporre al consiglio direttivo (neo creato).

vabcr59
29-09-09, 11: 25
Ciao,per il vestiario fai prima a rivolgerti al responsabile acquisti sul sito vab. Per quanto riguarda l'attrezzatura varia da territorio a territorio.In tutte le sedi come dotazione abbiamo pick up con modulo antincendio,una botte poi dipende dal territorio di dove si lavora.Per lavorare a mano si usa :la pala il rastro eil flabello. In tante sezioni usano anche il soffiatore spallabile.

157°
29-09-09, 17: 59
Visto che siete in "partenza" la parola d'ordine sar&#224; "risparmio" ...wafsbagliato circa i DPI questa parola non &#232; valida!!!!! e quindi DIFFIDA da fornitori con prezzi bassi:mf_swordfight:
:secret: Tieni anche presente che il DL 30/12/2008 n. 207 convertito con l. 27/02/2009 n. 14
(decreto milleproroghe) Art. 32 rinvia solo fino a giugno 2010 l'applicazione " in toto" del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 che parifica i Volontari ai dipendenti ma comunque per l'acquisto dei DPI gi&#224; le Leggi attuali sono chiare:
i Volontari devono essere tutelati e chi acquista un DPI (oltre che formarli e obbligarli a usarli) deve PRIMA fare un Piano dei Rischi connessi alle operazioni Aib e quindi valutare attentamente cosa comprare; &#232; lampante che una tuta aib in classe 3 non potr&#224; avere le stesse caratteristiche per spegnere un incendio in Sardegna a temperatura ambiente di 35&#176; ad agosto o in alta montagna (ma anche sulle colline liguri) a 0-2&#176;.senza parlare del tipo di vegetazione da affrontare (&#232; noto che un incendio in macchia mediteranea ha condizioni completamente diverse di un incendio di sottobosco in un ceduo).
:photo:certe Regioni si sono fatte carico (o lo stanno facendo) di fornire adeguata formazione e Piani del Rischio ai responsabili delle Org. che devono acquistare i DPI altre invece acquistano loro direttamente i DPI .....:jawdrop:.altre non fanno niente e i Responsabili delle Org. rischiano il carcere (e i Vol. la pelle che &#232; peggio!!)
:crutch:resta naturalmente il problema di chi si sposta ad operare fuori zona per cui il problema non &#232; facile....naturalmente i fornitori ti diranno TUTTI " questo DPI &#232; omologato a norma per l'AIB" ma &#232; FALSO ...non esiste una NORMATIVA ma una DIRETTIVA proprio perch&#232; il DPI deve essere adeguato al rischio che a sua volta deve essere individuato da uno specifico Piano di Sicurezza!!! infatti la denominazione " DPI di III^ Categoria" tanto decantata non dice nulla se non &#232; seguita dalla classe A1, o 2, o 3, B1.o 2.o 3, C1 ,o 2, o 3 e questa indica la durata di esposizione alla fiamma, rapportata all'intensit&#224; della stessa, prima che siano provocati danni irreversibili all'operatore.Fidati! , in 35 anni di AIB ho gi&#224; visto tute III^ Cat. che sembravano di seta solo perch&#232; milantavano materiali innovativi ed altre che sembravano armature ...eppure erano tutte in III^ Cat!!! procurati un bel Piano dei Rischi adeguato al Tuo territorio e fatti firmare dal fornitore che quello che compri &#232; adeguato alle indicazioni riportate....vedrai quanti fornitori spariranno all'orizonte a fronte di tale richiesta...

Vane_86
30-09-09, 09: 36
Ciao a tutti!
Sono entrata da poco nella protezone Civile e sto aspettando di poter fare il corso per diventare A.I.B,il mio sogno in principio era diventare vigile del fuoco volontario ma purtroppo mi è stato detto che la mia altezza (1,50m) non rientrava nei requisiti minimi e questo per me è stata una delusione,visto che per mesi mi era stato detto tutt'altro...volevo chiedervi visto che ne sapete molto più di me,se anche per entrare negli A.I.B. ci sono dei requisiti minimi di altezza.Grazie mille

157°
30-09-09, 13: 02
Ciao a tutti!
.......per entrare negli A.I.B. ci sono dei requisiti minimi di altezza.Grazie mille
Tranquillo basta superare la visita medica effettuata da un Medico Competente rilasciata a norma di legge secondo le direttive della Commissione Stato-Regioni del DPC e non esiste parametro di questo tipo.
:mf_follow:unico ostacolo è "precedenti penali per incendio" ( ma anche su questo c'è una diatriba perchè la Legge prevede espressamente l'inserimento di ex carcerati per il "recupero e inserimento sociale")

Jack
30-09-09, 21: 44
Qualcuno sa darmi qualche informazione sulle attivita di AIB svolte dalla Croce Rossa Italiana?

vabcr59
04-10-09, 23: 03
Ciao 157° fai parte di un'associazione di volontariato o cosa? E dove?

Ciao Jack ,almeno dalle mie parti (sto a carrara in toscana)non ho mai sentito niente della croce rossa per quanto riguarda l'aib.

Jack
04-10-09, 23: 30
http://www.cri.it/code_new/websites/25_cri_Piacenza/85648_zoom_AIB-esercitazione-2446.gif

http://www.toscana.cri.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/63

Qualcuno sa a quali regionie a quali componenti CRI si estende questo servizio?

157°
05-10-09, 10: 03
Ciao 157&#176; fai parte di un'associazione di volontariato o cosa? E dove?

Si, faccio AIB&PC da oltre 35 anni e ormai da 15, oltre che naturalmente essere Vol.e CSq. nei VPC Quiliano (di cui sono un Fondatore) sono Referente Provinciale per la prov. di Savona in base alla L.R. che indica tale figura come "intermediario operativo-rappresentativo" tra le Org.di Vol. e Regione e/o Prefettura. :mf_swordfight::secret:Questo compito serve in teoria di collegamento ma in pratica a evitare alla Regione un bel p&#242; di rogne!!! Sono reperibile H24 tutto l'anno a costo ZERO e quindi sia che venga un grave terremoto o che si tappi un tombino in un comune senza Volontari PCRegione (sono in 4 gatti, ma proprio 4, e quindi facendo i turni sono UNO), CFS ( che in Liguria f&#224; il Coordinamento AIB ma non ha operatori AIB che spengono ma solo DOS) VVF (che hanno un organico in base a gli abitanti ma non al fatto che in riviera la popolazione decuplica in estate) 118 (incaricato della ricerca persone disperse ma .....il CNSA non ha firmato il protocollo operativo perch&#232; &#232; previsto un Coordinamento con i VVF,CFS,VolPC) per non parlare di CC e P.S. Stradale per una microfrana o un ingorgo autostradale cosa fanno? chiamano il sottoscritto!!!:superman::crutch::crutch: che poi deve mediare con tutti i Coordinatori locali chi e come intervenire..... salvo poi essere rimbrottato dall'alto e ..dal basso:mf_follow:
per fortuna ho valenti collaboratori in tutte le 4 Zone in cui &#232; divisa la provincia e...x_xsopratutto una moglie comprensiva (specie se mi telefonano alle 3 di notte)

vabcr59
05-10-09, 15: 08
157&#176; praticamente come volontariato siamo sulla stessa barca.Anche noi abbiamo il CFS che sono solo in 4 quindi gli incendi non li fanno, abbiamo la provincia che anche loro hanno 4-5 operai che per&#242; non gli fanno fare un'ora di straordinario,quindi se parte un'incendio fuori dal loro orario tocca totalmente a noi,per&#242; l'unica cosa di buono che abbiamo &#232; che il dos &#232; reperibile 24H .Per la PC non ne parliamo che abbiamo le squadre comunali che per amor di dio fanno pi&#249; disastri che bene.

157°
05-10-09, 15: 27
.........abbiamo la provincia che anche loro hanno 4-5 operai ...il buono che abbiamo è che il dos è reperibile 24H ....

ma almeno 5 li avete ....in Liguria gli operai forestali NON esistono e su tutta la provincia,fuori orario d'ufficio, quando và bene c'è una pattuglia di CFS ma...solo quando và bene!!! e quindi il CSq dei Vol. che arriva sull'incendio lavora :secret:su " indicazioni" (ma quando mai!!!) della Sala Operativa Regionale :am055dove magari è in servizio una Recluta e un Isp. con magari 4-10 incendi in contemporanea!!!!!! :am054 :rotflmao::rotflmao:

vabcr59
05-10-09, 17: 00
prima erano in 8 tre sono andati in pensione e non &#232; che li hanno rimpiazzati.Noi quando si opera abiamo il dos sul posto quindi &#232; lui che comunica con la regione e quando c'&#232; di bisogno anche con i mezzi nazionali.

Verlaine
26-01-10, 01: 22
Anche io faccio parte di una squadra di aIB che opera su tutto il territorio regionale, coordinata dalla salaoperativa regionale, ed anche all'interno di un parco regionale, perch&#232; di importante interesse paesaggistico in quanto si estende per molti chilometri di costa...

Verlaine
02-02-10, 00: 20
io sono della aib savonese..... che va nei teremoti ecc..

dove va?

mattia580
13-06-10, 13: 28
Salve, ragazzi.
Come molti sapete, mancano pochissimi giorni all'inizio del periodo A.I.B (ANTINCENDIO BOSCHIVO)
Voi quando iniziate?
Quale sarà il vostro orario, il vostro programma? x_x

SebuccioCt
13-06-10, 14: 34
Io sono Siciliano, e al momento come protezione civile regionale non è stata fatta nessuna convenzione con vigili del fuoco, corpo forestale e ass.ni di volontariato (di solito come avviene ogni anno) circa lo spegnimento, vigilanza e avvistamento di fuochi di interfaccia. Di solito comunque ci si divide in turnazioni settimanali, ogni associazione in convenzione per tale servizio da la disponibilità per minimo una settimana al mese da giugno a fine settembre. In oghi caso rimaniamo disponibili a qualsiasi chiamata, allertamento o convenzioni, anche se in ritardo, i mezzi sono sempre pronti, allertabili e presenti sul posto entro 1 ora

Verlaine
16-07-10, 12: 10
Salve, ragazzi.
Come molti sapete, mancano pochissimi giorni all'inizio del periodo A.I.B (ANTINCENDIO BOSCHIVO)
Voi quando iniziate?
Quale sarà il vostro orario, il vostro programma? x_x

Nella Regione Puglia la "Campagna AIB" Va dal 15 Giugno al 15 Settembre, ma quest'anno e stata prorogata al 30 Settembre. Noi siamo in convenzione con la Regione Puglia. VVF, CFS e Guardia Foreste sono sempre in contatto con la SOUP (Sala Operativa Unificata Permanente) della Regione. Quando la SUOP chiama noi usciamo, quasi ogni giorno, e a volte piu volte al giorno...

mattia580
16-07-10, 23: 01
in media quanti interventi avete fatto?
(noi abbiamo iniziato il 15 giugno) noi ne avremmo fatto una 40ina fino ad oggi

Verlaine
19-07-10, 09: 52
non ne ho il conto preciso, devrei riguardare i rapporti di servizio

mattia580
25-07-10, 20: 04
Ragazzi come sta andando la campagna aib?
Io per ora sto all estero, ma sentendo i miei colleghi su internet vi sono 2-3 o addirittura 4 interventi al giorno se non di piu'

centocaktus
18-08-10, 18: 32
Ciao a tutti....qualcuno che vive nella Provincia di Bologna????? importante ed urgente.

IvanVeleno
17-09-10, 22: 39
Io sono un volontario di Protezione Civile A.I.B. del Servizio di Vigilanza Ambientale di Legambiente regione Basilicata...Qualcun altro della basilicata o di legambiente?

Verlaine
18-09-10, 00: 14
Io regione puglia....come è strutturata la legambiente?

IvanVeleno
18-09-10, 15: 57
Abbiamo la sezione Legambiente vera e proprio che si occupa di Ambiente e vigilanza ambientale,e la sezione a.i.b. di protezione civile che si occupa appunto di antincendio...Abbiamo 2 fuoristrada con 2 moduli da 400Litri e flabelli per il momento...Ma non siamo gli unici a operare in regione

mattia580
18-09-10, 20: 10
abbiamo effettuato piu' di 105 interventi noi!

Matty91
18-09-10, 23: 08
Ma da minorenne ti permettono di svolgere gli interventi?

Verlaine
19-09-10, 11: 09
In teoria un minorenne non avendo la responsabilità penale non potrebbe and
are su nessun intervento, ne incendi, ne allagamenti o altre calamità ne tutti gli interventi dove comunque vige la legge 194. Poi diciamo ufficiosamente anche nella mia associazione i minorenni, uno alla volta, in qualità di responsabile legale e capoa squadra intervengono nei piccoli incendi per imparare a spegnere un incendio ed a usare i fiabelli

Matty91
19-09-10, 13: 19
In teoria un minorenne non avendo la responsabilità penale non potrebbe and
are su nessun intervento, ne incendi, ne allagamenti o altre calamità ne tutti gli interventi dove comunque vige la legge 194. Poi diciamo ufficiosamente anche nella mia associazione i minorenni, uno alla volta, in qualità di responsabile legale e capoa squadra intervengono nei piccoli incendi per imparare a spegnere un incendio ed a usare i fiabelli

Allora vedo che da nord a sud le cose funzionano nella stessa maniera ;)

mattia580
20-09-10, 14: 38
Ho detto "abbiamo" parlo in generale per l'associazione

SebuccioCt
21-09-10, 07: 58
Qualcuno sa darmi qualche informazione sulle attivita di AIB svolte dalla Croce Rossa Italiana?

jack ne so poco, io conosco qualcuno del centro mobilitazione Toscana ed ecco alcune loro immagini, comunque penso siano scelte dei singoli comitati locali, basta organizzarsi con il comitato provinciale e si può far tutto

http://www.toscana.cri.it/flex/images/D.e19d492d39d58bda1560/AIB_1.jpg

http://www.toscana.cri.it/flex/images/D.7b167bd4dc253c1c4de6/AIB_2.jpg

http://www.toscana.cri.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/63

ecco altre foto da flickr

http://www.flickr.com/photos/29158026@N05/2744513210

http://www.flickr.com/photos/29158026@N05/2744513202/

http://www.flickr.com/photos/29158026@N05/2743680351/

http://www.flickr.com/photos/29158026@N05/2745566499/

http://www.flickr.com/photos/29158026@N05/2745566503/

ilfede
27-09-10, 16: 54
Un saluto a tutti da un VAB di La Spezia.....

disponibile per info sul nostro modus operandis(spero si scriva cosi)

Verlaine
29-09-10, 22: 27
io vorrei delle informazioni sulla CRI che opera come AIB...se ci sono, perhè ho saputo che la CRI fa anche attività di protezione civile e non solo di sanitario

Erebus
04-10-10, 18: 05
domande: (abito in Veneto)

1) Come si fa ad entrare nel "corpo" volontario AIB???...

2) Quali sono e qundo saranno circa i possimi concorsi per entrare nei Corpi Forestali Regionali sia per quanto riguarda le regioni a statuto speciale sia per qunato riguarda le regioni "normali" ?????...

3) Esiste la sezione AIB della protezione civile... Esistono anche altre sezioni AIB di altre associazioni????...

4) Cosa sono i DOS???...

5)Per emergenza le scuadre di volontari possono uscire anche fuori le normali competeze provinciali o regionali (ess. spegnere un gosso incendio in un altra regione)???...

6) Quali sono le unità che si occipano dello spegnimento del fuoco non volontari cioè che lo fanno per lavoro (oltre ai pompieri ovviamente:):))??...

ATTTENDO RISPOSTE GGGGGGRRRAAAZZIIIEEE!!!!!!!

Matty91
04-10-10, 18: 12
domande: (abito in Veneto)

1) Come si fa ad entrare nel "corpo" volontario AIB???...

2) Quali sono e qundo saranno circa i possimi concorsi per entrare nei Corpi Forestali Regionali sia per quanto riguarda le regioni a statuto speciale sia per qunato riguarda le regioni "normali" ?????...

3) Esiste la sezione AIB della protezione civile... Esistono anche altre sezioni AIB di altre associazioni????...

4) Cosa sono i DOS???...

5)Per emergenza le scuadre di volontari possono uscire anche fuori le normali competeze provinciali o regionali (ess. spegnere un gosso incendio in un altra regione)???...

6) Quali sono le unità che si occipano dello spegnimento del fuoco non volontari cioè che lo fanno per lavoro (oltre ai pompieri ovviamente:):))??...

ATTTENDO RISPOSTE GGGGGGRRRAAAZZIIIEEE!!!!!!!

1) Come ho scritto nell'altra discussione il Corpo AIB esiste solo in Piemonte. Quindi nel veneto non c'è.
2) Per quella ti è già stato risposto nella sezione del CFS (posta le domende nella sez. giusta!)
3) Si, ad esempio ci sono i VAB (vigilanza antincendio boschivo, che fanno prettamente questa attività) oppure comitati della croce rossa che si occupano di antincendio boschivo.
4) I DOS sono i direttori delle operazioni di spegnimento (di cui si occupa la Forestale)
5) Credo che se venga fatta richiesta, le squadre operino anche fuori regione, ma credo che sia difficile che ciò avvenga visto le innumerevoli squadre presenti in ogni regione.
6) Oltre ai Vigili del Fuoco e alla Forestale, in alcune regioni del sud ci sono gli operai forestali.

Mande
04-10-10, 19: 07
Per il DOS la provincia dove risiedo io (poi nelle altre regioni non so com'è) ci sono i corsi proprio per i volontari per abilitarli a DOS

Matty91
04-10-10, 19: 18
Per il DOS la provincia dove risiedo io (poi nelle altre regioni non so com'è) ci sono i corsi proprio per i volontari per abilitarli a DOS

Quand'ero volontario AIB in Piemonte il DOS veniva fatto dal capo o vice comandante di Area solo nel caso in cui non ci fossero forestali disponibili. Si era parlato di corsi per DOS ai volontari, ma non si era mai fatto niente di concreto.

Erebus
04-10-10, 19: 38
Da quello che ho capito il corpo forestale se e se si occupa degli incendi lo fa solo come DOS... ma non opera effettivamente alllo spegnimento giusto???... In tal caso c'è una sezzione specifica all'interno del corpo forestale dello stato che si occupa degli incendi boschivi???... Il corpo forestale regionale ha gli stessi identici ruoli nel campo degli incendi boschivi che hanno il corpo forestale nazonale ho al contrario ha maggiore operatività in questo ambito???...

Matty91
04-10-10, 20: 06
Da quello che ho capito il corpo forestale se e se si occupa degli incendi lo fa solo come DOS... ma non opera effettivamente alllo spegnimento giusto???... In tal caso c'è una sezzione specifica all'interno del corpo forestale dello stato che si occupa degli incendi boschivi???... Il corpo forestale regionale ha gli stessi identici ruoli nel campo degli incendi boschivi che hanno il corpo forestale nazonale ho al contrario ha maggiore operatività in questo ambito???...


Qui si parla dei volontari antincendio boschivo, non del CFS. Ti invito a postare le tue domende nelle sezioni e nelle discussioni giuste!
Se leggi qui alla tua prima domanda è già stata data risposta https://www.militariforum.it/forum/showthread.php?332-Servizio-Atincendi-Boschivo-%28A-I-B-%29

sasygrisù
04-10-10, 20: 24
1) Come ho scritto nell'altra discussione il Corpo AIB esiste solo in Piemonte. Quindi nel veneto non c'è.
2) Per quella ti è già stato risposto nella sezione del CFS (posta le domende nella sez. giusta!)
3) Si, ad esempio ci sono i VAB (vigilanza antincendio boschivo, che fanno prettamente questa attività) oppure comitati della croce rossa che si occupano di antincendio boschivo.
4) I DOS sono i direttori delle operazioni di spegnimento (di cui si occupa la Forestale)
5) Credo che se venga fatta richiesta, le squadre operino anche fuori regione, ma credo che sia difficile che ciò avvenga visto le innumerevoli squadre presenti in ogni regione.
6) Oltre ai Vigili del Fuoco e alla Forestale, in alcune regioni del sud ci sono gli operai forestali.

In Veneto esiste il servizio forestale regionale che si occupa di AIB.
La Sala Operativa Regionale si trova a Belluno.
Così come in Campania e in moltissime altre regioni.

ilfede
05-10-10, 09: 58
domande: (abito in Veneto)

1) Come si fa ad entrare nel "corpo" volontario AIB???...

2) Quali sono e qundo saranno circa i possimi concorsi per entrare nei Corpi Forestali Regionali sia per quanto riguarda le regioni a statuto speciale sia per qunato riguarda le regioni "normali" ?????...

3) Esiste la sezione AIB della protezione civile... Esistono anche altre sezioni AIB di altre associazioni????...

4) Cosa sono i DOS???...

5)Per emergenza le scuadre di volontari possono uscire anche fuori le normali competeze provinciali o regionali (ess. spegnere un gosso incendio in un altra regione)???...

6) Quali sono le unità che si occipano dello spegnimento del fuoco non volontari cioè che lo fanno per lavoro (oltre ai pompieri ovviamente:):))??...

ATTTENDO RISPOSTE GGGGGGRRRAAAZZIIIEEE!!!!!!!

Allora ti rispondo portando l'esempio della mia Provincia (La SPezia)

1) Vai nel tuo comune di appartenenza e fai domanda per entrare nelle squadre AIB....sostieni le dovute Visite mediche....e poi corsi( Corso AIB, primo soccorso, guida fuoristrada)

2) Non so che dirti....come ti è gia stato suggerito controlla la sezionde del CfS

3) Da noi le squadre AIB le fanno o i comuni, o le Pubbliche Assistenze, o il Polo Provinciale di PC

4) DOS (Direttore Operazioni di Spegnimento) è il COM o il Vice o il graduato pi alto presente sul luogo del Corpo Forestale dello Stato

5) Si capita, è capitato e capiterà che ti mandano eventualmente in appoggio Fuori ZOna

6) VVF, CfS e in alcune regioni o aziende pagate dal comune per le squadre AIB....oppure in alcubi casi proprio dei dipendenti comunali

Da noi nn esistono DOS volontari....ne addetti AIB stipendiati....
Una volta il volontario percepiva un rimborso spese....ma adesso nn più. Gli unici pagati sono i VVF e il CfS.

Salut

Erebus
05-10-10, 11: 21
Garzie grazie:):)

IvanVeleno
08-10-10, 14: 29
Volevo rispondere a Matty91...Allora io essendo minorenne non spengo gli incendi,ma rimango d'aiuto al modulo a controllare il livello dell'acqua o passare la lancia,i flabelli ecc...Ho anche spento qualche fiammella con i flabelli ma era roba da niente,senza alcun pericolo...

ilfede
01-11-10, 11: 48
Volevo informarvi che Domenica 24 ottobre si è svolto il raduno delle squadre provinciali AIB della Spezia.


Raduno che ha sancito la fine della stagione degli incendi....e l'inizio di quella delle piogge!!!

Le squadre si sono prima lanciate in un giro con i loro moduli antincendio per le vie tagliafuoco del comune di Ortonovo....e poi si sono radunati presso gli scavi archeologici della zona di Luni, dove si sono sfidati nel taglio di un tronco con il serrone (o segone a due mani e denti stretti).
Pasteggiando a mondine e sgabei farciti!

Vittoriosa è risulta la squadra di Vezzano Ligure....con un fantastico tempo di 44".70....ma più lenta di 2" della squadra AIB di Ortonovo detentrice del record con 42".70!



Con questo messaggio tengo a salutare tutti i colleghi VAB....sia della mia provincia....che di tutta italia!!!

E rimbocchiamoci le maniche....che qui a la pioggia sta gia facendo gravi danni!!! ;)

Matty91
18-11-10, 12: 58
Anche in Piemonte la figura del DOS può essere svolta dai volontari antincendio boschivo. La scorsa settimana è infatti uscito su un giornale locale la notizia che diverse decine di volontari in tutta la regione hanno svolto questo corso che permette, in assenza del personale del CFS, di dirigere le operazioni di spegnimento.

Mande
12-12-10, 22: 45
Cosa ne pensate delle squadre di volontari elitrasportate?

Matty91
13-12-10, 11: 09
Cosa ne pensate delle squadre di volontari elitrasportate?


Qui in Piemonte con il secondo step del corso AIB (ricordo che nella suddetta regione c'è una sola grande associazione che si occupa di AIB), si imparano anche le tecniche di elicooperazione, quindi si provano gli avvicinamenti, la discesa, le caratteristiche degli elicotteri.
A volte è necessario l'invio di squadre elitrasportate, nei casi in cui la zona sia lontana da raggiungere a piedi e i mezzi non riescano ad arrivare. Se questo vuol dire che l'intervento viene fatto con più celerità e i danni causati dall'incendio sono minori... ben vengano le squadre elitrasportate.
Aggiungo io una domanda: da vengono fatti corsi appositi per l'elicooperazione?

ilfede
13-12-10, 13: 51
Beh io ho apena terminato il corso di elitrasporto!!!!!

E stato organizzato dalla mia provincia per i volontari di PC e AIB!!!

SebuccioCt
13-12-10, 21: 20
Cosa ne pensate delle squadre di volontari elitrasportate?

Se si parla di elicooperazione, quindi aiuto nel carico di acqua e/o estinguente, attacco del cesto al gancio baricentrico ecc ecc ok...ma se si parla di elitrasportate...spreco di tempo e soldi...non abbiamo una conformazione montuosa tale da rendere necessario un'elisbarco di una squadra aib...

Mande
13-12-10, 22: 23
Il corso fatto dal mio gruppo prevede sia elicooperazione per carico scarico d'acqua e costruzione vasche, che tecniche di elitrasporto e marshalling, perchè prevedono squadre elitrasportate direttamente sullo scenario per garantire tempi più rapidi nel trasporto di mezzi/attrezzature, poi se necessario c'è il supporto di una squadra che arriva sul posto con mezzi terrestri.
da noi in Lombardia, può far parte la squadra aib elitrasportata anche solo con il primo livello, poi dal primo livello ci sono i corsi di secondo livello per diventare poi tramite apposito corso caposquadra o dos

SebuccioCt
13-12-10, 22: 26
Il corso fatto dal mio gruppo prevede sia elicooperazione per carico scarico d'acqua e costruzione vasche, che tecniche di elitrasporto e marshalling, perchè prevedono squadre elitrasportate direttamente sullo scenario per garantire tempi più rapidi nel trasporto di mezzi/attrezzature, poi se necessario c'è il supporto di una squadra che arriva sul posto con mezzi terrestri.
da noi in Lombardia, può far parte la squadra aib elitrasportata anche solo con il primo livello, poi dal primo livello ci sono i corsi di secondo livello per diventare poi tramite apposito corso caposquadra o dos

in questo caso piena approvazione!! credevo si parlasse dei "pompieri volanti" statunitensi o sose simili associate agli elicotteri

Mande
13-12-10, 22: 32
comunque il succo del discorso è: al posto che andare in macchina che ci mettiamo 3 ore andate in elicottero che ci mettete tre minuti, e siete direttamente sullo scenario e potete già iniziare a spegnere intanto che arrivano i mezzi terrestri con le motopompe. una volta scaricata la squadra se necessario usare l'elicottero per spegnere l'incendio, torna alla base dove la squadra di terra gli attacca cestello, mentre i volontari elitrasportati montano la vasca e iniziano a portare l'acqua, poi una volta partito l'elicottero, parte la squadra di terra che raggiunge il luogo dello scenario con le motopompr

Verlaine
21-12-10, 00: 53
Anche in Piemonte la figura del DOS può essere svolta dai volontari antincendio boschivo. La scorsa settimana è infatti uscito su un giornale locale la notizia che diverse decine di volontari in tutta la regione hanno svolto questo corso che permette, in assenza del personale del CFS, di dirigere le operazioni di spegnimento.

Scusate ragazzi, visto che state parlando di cose bellissime, ma io con la mia regione sembra che siamo ne terzo mondo...secondo voi c'è la possibiltà di far organizzare un corso per DOS anche qui in puglia? Ho qualche speranza?

Matty91
21-12-10, 11: 28
Scusate ragazzi, visto che state parlando di cose bellissime, ma io con la mia regione sembra che siamo ne terzo mondo...secondo voi c'è la possibiltà di far organizzare un corso per DOS anche qui in puglia? Ho qualche speranza?

Dai, penso proprio di si! Il Piemonte secondo me è una delle regioni con io sistema AIB migliore d'Italia, tanto che come saprai, ogni anno vengono organizzate "missioni" in Puglia e in Liguria per aiutare i volontari locali nella lotta antincendio.
Pensa che solo pochi mesi fa è stato fatto il primo corso per DOS.
Penso che pian pianino anche le altre regioni con un sistema AIB non regionale (e molto probabilmente con meno fondi) inizino a far frequentare ai volontari questo genere di corsi.

sasygrisù
21-12-10, 12: 00
Dai, penso proprio di si! Il Piemonte secondo me è una delle regioni con io sistema AIB migliore d'Italia, tanto che come saprai, ogni anno vengono organizzate "missioni" in Puglia e in Liguria per aiutare i volontari locali nella lotta antincendio.
Pensa che solo pochi mesi fa è stato fatto il primo corso per DOS.
Penso che pian pianino anche le altre regioni con un sistema AIB non regionale (e molto probabilmente con meno fondi) inizino a far frequentare ai volontari questo genere di corsi.

Ma il DOS non dovrebbe essere un membro del CFS? o in assenza tale ma presenza di squadre VVF il DOS è il capo partenza VVF!.
Forse parli se sull'intervento è presente solo la componente volontaria AIB?
Cmq è giusto che ci sia tale figura tra i volontari AIB.

Matty91
21-12-10, 12: 45
Ma il DOS non dovrebbe essere un membro del CFS? o in assenza tale ma presenza di squadre VVF il DOS è il capo partenza VVF!.
Forse parli se sull'intervento è presente solo la componente volontaria AIB?
Cmq è giusto che ci sia tale figura tra i volontari AIB.

In assenza del CFS (come spesso succede) il DOS volontario AIB ha il compito di dirigere le operazioni di spegnimento. Al momento che arriva sul posto il CFS, esso prende la direzione dell'intervento.

Verlaine
21-12-10, 16: 55
Dai, penso proprio di si! Il Piemonte secondo me è una delle regioni con io sistema AIB migliore d'Italia, tanto che come saprai, ogni anno vengono organizzate "missioni" in Puglia e in Liguria per aiutare i volontari locali nella lotta antincendio.
Pensa che solo pochi mesi fa è stato fatto il primo corso per DOS.
Penso che pian pianino anche le altre regioni con un sistema AIB non regionale (e molto probabilmente con meno fondi) inizino a far frequentare ai volontari questo genere di corsi.

Certo lo so, ho partecipato anche io per ma missione Puglia 2010 ma quest'anno è stato l'ultimo per il piemonte in puglia... Il problema è che qui non c'è soldi!!!

Mande
21-12-10, 17: 00
In Lombardia funziona che il primo corpo che arriva (cfs/vvf/volontari) in automatico assume il comando e la direzione dello spegnimento fino a emergenza terminata (ovviamente dopo aver frequentato il corso ed essere abilitati)

sasygrisù
21-12-10, 18: 56
In Lombardia funziona che il primo corpo che arriva (cfs/vvf/volontari) in automatico assume il comando e la direzione dello spegnimento fino a emergenza terminata (ovviamente dopo aver frequentato il corso ed essere abilitati)



Funziona male perche' se arrivano ad esempio in ordine: Volontari AIB, VVF e CFS il DOS passa al più alto in grado del CFS, in mancanza del CFS passa al capo partenza VVF.Almeno io, nella mia esperienza da VVF (10 anni) ho sempre visto così in varie regioni.

Mande
21-12-10, 20: 13
se arrivano nell'ordine da te sdescritto il dos lo ricoprirà il caposquadra (quasi la totalitarità dei capisquadra è abilitato a dos) dei volontari fino a termine emergenza

Verlaine
23-12-10, 13: 17
Va be ogni regione funziona diversamente, qui è gia tanto se organizzassero dei corsi per abilitarsi a DOS, il che è un po improbabile per i prossimi 50 anni

ilfede
24-12-10, 12: 45
Qui da noi il DOS è il più alto in grado della Forestale!!!che io sappia non vi sono corsi da DOS per volontari....

obelixasterix
31-01-11, 11: 09
ciao a tutti sono un volontario aib area di base 10 qualchuno di voi sa quando inizieranno i corsi 2 step perche inizio ad essere gia stufo e 3 anni che sono volontario solo nel 2010 ho fatto il corso base n.b in prvincia di cuneo

Matty91
31-01-11, 13: 29
ciao a tutti sono un volontario aib area di base 10 qualchuno di voi sa quando inizieranno i corsi 2 step perche inizio ad essere gia stufo e 3 anni che sono volontario solo nel 2010 ho fatto il corso base n.b in prvincia di cuneo

Ciao e benvenuto nel Forum,
visto che sei nuovo ti invito a presentarti nell'apposita sezione: https://www.militariforum.it/forum/forumdisplay.php?28-Benvenuto-Presentati-%21%21
ed aprendere visione del regolamento: https://www.militariforum.it/forum/announcement.php?f=37

Riguardo alla tua domanda al momento non so risponderti. Se eri nella prov. di Torino potevo informarmi, ma a Cuneo non conosco nessuno.
Piuttosto domani prova a contattare telefonicamente l'ispettorato in c.so Marche, li hanno le notizie di prima mano! Qui trovi il numero di telefono: http://www.corpoaibpiemonte.it/?page=4150

Deciovale
02-02-11, 10: 44
Buon giorno a utti sono un volontario dell aRegione Lazio.....qualcuno di voi ha ricevuto la "bellissima" notizia che bisogna fare le visite di idoneità massimo in 15 persone????anziche tutta l'associazione????

siamo ridotti proprio male...ci stanno tagliando le gambe è incredibile.....è ora che facciamo qualcosa non credete????[/I][/I][/I]

asics3
02-02-11, 11: 11
Buon giorno a utti sono un volontario dell aRegione Lazio.....qualcuno di voi ha ricevuto la "bellissima" notizia che bisogna fare le visite di idoneità massimo in 15 persone????anziche tutta l'associazione????

siamo ridotti proprio male...ci stanno tagliando le gambe è incredibile.....è ora che facciamo qualcosa non credete????[/I][/I][/I]

Benvenuto!
già che sei nuovo ti invito a presentarti in questa sezione: https://www.militariforum.it/forum/fo...sentati-%21%21
e a leggere il regolamento: https://www.militariforum.it/forum/announcement.php?f=37

Grazie!

Deciovale
02-02-11, 20: 24
Buon giorno a utti sono un volontario dell aRegione Lazio.....qualcuno di voi ha ricevuto la "bellissima" notizia che bisogna fare le visite di idoneità massimo in 15 persone????anziche tutta l'associazione????

siamo ridotti proprio male...ci stanno tagliando le gambe è incredibile.....è ora che facciamo qualcosa non credete????[/I][/I][/I]

Matty91
02-02-11, 20: 30
Buon giorno a utti sono un volontario dell aRegione Lazio.....qualcuno di voi ha ricevuto la "bellissima" notizia che bisogna fare le visite di idoneità massimo in 15 persone????anziche tutta l'associazione????

siamo ridotti proprio male...ci stanno tagliando le gambe è incredibile.....è ora che facciamo qualcosa non credete????[/I][/I][/I]

Guarda che hai già postato lo stesso messaggio questa mattina!! Se c'è qualcuno che ha modo di risponderti lo farà, senza bisogno che tu posti nuovamente la tua domanda.

McRuoppolo
14-05-11, 10: 21
Salve a tutti.
Io sono un volontario di Protezione Civile, e sto entrando anche in una Pubblica Assistenza, sempre per il settore di protezione civile.
La P.A. in questione ha unn pickup con modulo TSK, però nessuno dei volontari (compreso il sottoscritto) ha fatto il corso regionale AIB. Ci hanno spiegato come funziona il modulo, ma ufficialmente nessuno lo può usare. Sorvolando sul paradosso economico di spendere dei soldi per il modulo senza poi formare i volontari, vorrei chiedere:
(Premesso che vivo in Toscana, in provincia di Pisa) Mi è stato detto che in toscana per fare il corso AIB bisogna andare a Siena e dura una settimana. A quanto ho capito la P.A. in questione non ha intenzione di farcelo fare, ma se io lo volessi fare lo stesso, che devo fare? Si può? Me lo devo pagare di tasca mia? Come funziona?

Rispondete pure nell'ordine che volete, spero si sia capito che sono totalmente all'oscuro su questo argomento^^

P.S.: Poi dove potrei trovare un elenco delle associazioni che fanno AIB in toscana?
P.P.S.: Se tutto va bene, entro l'anno farò il corso di addestramento per VFV, anche da VFV si deve fare il corso aib della regione o si da per scontato che un vigile del fuoco, sia in grado di spegnere un incendio? ^^

Matty91
14-05-11, 10: 36
Rispondete pure nell'ordine che volete, spero si sia capito che sono totalmente all'oscuro su questo argomento^^

P.S.: Poi dove potrei trovare un elenco delle associazioni che fanno AIB in toscana?
P.P.S.: Se tutto va bene, entro l'anno farò il corso di addestramento per VFV, anche da VFV si deve fare il corso aib della regione o si da per scontato che un vigile del fuoco, sia in grado di spegnere un incendio? ^^

Per le tue prime domande lascio la parola a qualcuno della tua zona, esprimendo solo un mio pensiero. Metti caso che tu riesca a fare il corso per tua scelta, senza che la P.A. centri nulla.... chi è che viene con te sull'intervento? Non credo che tu riesca a fare tutto un intervento da solo ;)
Riguardo al primo P.S. ti invito a guardare questo link: http://www.vab.it/sedioperative.htm
Invece per quanto concerne la tua seconda domanda ti posso dire che non c'è bisogno di nessun corso aggiuntivo per poter svolgere gli interventi per incendio boschivo.

McRuoppolo
14-05-11, 12: 16
Allora, visto che non sono (mi piace pensare di essere già un VFV, concedetemelo^^) l'unico VFV della P.A. in questione, si potrebbe organizzare una squadra AIB operativa?

Ovvio che da solo non si può far nulla, ma pensavo che se facessi il corso per conto mio (cosa comunque assai remota) potrei informarmi su qualche associazione (possibilmente nella mia zona) che ha già una squadra e aggregarmi a loro.

In ogni caso, la cosa che mi sembra più interessante per la nostra (volontari della P.A. in questione intendo) situazione, è il fatto che i VFV non hanno bisogno di altri corsi, attestati o certificazioni. In questo modo saremmo già almeno 4.
Ogni squadra ha un minimo fisso di unità? So che le squadre VF, devono esser almeno di 4.

Matty91
14-05-11, 12: 53
Non credo che sia fattibile. Quando ho detto che il vigile volontario non ha bisogno di altri corsi per svolgere l'attività AIB intendevo per quando si svolge tale attività come Vigile del Fuoco, non come membro di altre associazioni!
Quindi, prima di iniziare uest'attività è meglio chiedere delucidazioni presso il Comando Provinciale.

Riguardo alle squadre AIB non ci sono regolamenti nazionali che regolano l'attività antincendio. Di conseguenza non c'è nessun limite nella composizione delle squadre (se non dettato da regolamenti interni alle associazioni).
Nella squadra AIB di cui facevo parte prima di entrare nel CNVVF la squadra di primo intervento era composta da sole 2 persone, poichè il pick-up con il modulo boschivo permetteva il trasporto di un solo operatore altre all'autista. Tieni però presente che il primo intervento, qui da me, viene svolto dalle squadre VVF che hanno tempi di allertamento e di intervento molto più ridotti che in una squadra AIB.... quindi diciamo che all'arrivo sul posto c'è già altro personale (VVF) che sta già operando.

McRuoppolo
14-05-11, 14: 04
Ah ecco... allora avevo capito male^^
Scusa, ma non è un po' assurdo che un vigile del fuoco, non possa fare AIB presso un'associazione se prima non fa il corso regionale?
Per quanto ne so, sugli interventi poi, le operazioni più rischiose sono comunque in mano ai VF, che sono meglio addestrati ed equipaggiati. Mah... mistero della burocrazia italiana!

Grazie mille per le risposte!
Ad ogni modo, credo che aspetterò il corso da VFV^^

ivvene
14-05-11, 16: 05
Per quanto ne so, sugli interventi poi, le operazioni più rischiose sono comunque in mano ai VF, che sono meglio addestrati ed equipaggiati.

Nella realta' piemontese la distinzione su chi fa cosa, non e' proprio quella che tu hai paventato. esiste, infatti, una convenzione fra Regione e Direzione Regionale VVF (Rep.n.15013 del 14/01/2010) che affida all'art.4 ai VVF il concorso operativo nelle attivita' di spegnimento degli incendi boschivi, con particolare riferimento a quelli di "interfaccia urbano rurale", oltre all'impiego degli elicotteri in determinate condizioni. E' pur vero che i VVF possano trovarsi a dirigere le operazioni di spegimento, ma questo solo "se richiesto dalla Regione Piemonte". Quindi come vedi non e' tanto il "tipo" di intervento o la sua difficolta', quanto il "dove" si trova l'incendio. Tutto cio' fatto salve l'esclusiva competenza di soccorso tecnico urgente dei VVF.
In merito alla tua affermazione di "meglio equipaggiati" stendo un velo pietoso, avendo i VVF in forza mezzi di oltre 30 anni di eta'.

Matty91
14-05-11, 17: 17
Qui in Piemonte è proprio come dici te.... i volontari AIB con mezzi nuovi di zecca forniti dalla Regione, e noi Vigili Volontari con i nostri bei (ma pur sempre vecchi) 160 degli anni '80. (Fine OT)

sasygrisù
14-05-11, 18: 17
Nella realta' piemontese la distinzione su chi fa cosa, non e' proprio quella che tu hai paventato. esiste, infatti, una convenzione fra Regione e Direzione Regionale VVF (Rep.n.15013 del 14/01/2010) che affida all'art.4 ai VVF il concorso operativo nelle attivita' di spegnimento degli incendi boschivi, con particolare riferimento a quelli di "interfaccia urbano rurale", oltre all'impiego degli elicotteri in determinate condizioni. E' pur vero che i VVF possano trovarsi a dirigere le operazioni di spegimento, ma questo solo "se richiesto dalla Regione Piemonte". Quindi come vedi non e' tanto il "tipo" di intervento o la sua difficolta', quanto il "dove" si trova l'incendio. Tutto cio' fatto salve l'esclusiva competenza di soccorso tecnico urgente dei VVF.
In merito alla tua affermazione di "meglio equipaggiati" stendo un velo pietoso, avendo i VVF in forza mezzi di oltre 30 anni di eta'.


A parte le varie convenzioni regionali, questo vale un pò ovunque non solo in Piemonte.
Poi ovviamente ogni regione ha le sue convenzioni e POS sul come, dove e quando comincia la pertinenza dei VVF al difuori degli scenari da te descritti.
Comunque va ricordato che lo spegnimento degli incendi boschivi, dalla fine degli anni '70 è affidato ai vari servizi AIB regionali, formati da personale volontario oppure da personale che lo fa proprio come lavoro.

Mande
14-05-11, 20: 11
Ad esempio in lombardia se mi ricordo bene, funzione che in un incendio boschivo è competenza dei vvf da duecento metri dalle abitazioni, da duecento metri dalle case in poi è competenza esclusiva del cfs (solo per il dos, ma comunque nel 99% delle volte il dos lo ricoprono i volontari (abilitati), e dei volontari, e tecnicamente i vvf non potrebbero intervenire.

sasygrisù
15-05-11, 12: 32
Ad esempio in lombardia se mi ricordo bene, funzione che in un incendio boschivo è competenza dei vvf da duecento metri dalle abitazioni, da duecento metri dalle case in poi è competenza esclusiva del cfs (solo per il dos, ma comunque nel 99% delle volte il dos lo ricoprono i volontari (abilitati), e dei volontari, e tecnicamente i vvf non potrebbero intervenire.


Tecnicamente non potrebbero intervenire è un pò brutto da dire,diciamo che l'intervento dei VVF dovrebbe essere solo per quei casi con presenza di zone urbane, però spesso si interviene anche dove non sarebbe competenza giusto perchè quando bisogna portare soccorso non si sta a guardare la competenza mia o la competenza tua.
Comunque quello che hai detto è giustissimo riguardo alle competenze.

Mande
15-05-11, 18: 42
sarebbe meglio dire non sarebbe loro competenza, soprattutto perchè non hanno mezzi e attrezzature adeguate, rispetto ai volontari, poi subentrano le varie convenzioni...
---inoltre a mio parere per l'aib sarebbe fare come la regione lombardia, poche squadre (elitrasportate) ma ben formate formate da volontari dei vari gruppi che effettuano il corso regionale di 2 livello e dos, e supporto dai gruppi locali di pc.

mattia580
27-05-11, 14: 27
Buondì amici! Fra qualche giorno si apre la nuova stagione aib 2011 !! Voi come siete messi?

Mande
27-05-11, 14: 41
Buondì amici! Fra qualche giorno si apre la nuova stagione aib 2011 !! Voi come siete messi?

Seduto al computer!!! :D ahah in Lombardia è appena finita... appena trovo la relazione regionale ne posto una sintesi!

mattia580
27-05-11, 17: 13
Ammazzaaa come appena finita? :D

Matty91
27-05-11, 17: 38
Anche qui in Piemonte, il periodo in cui si registrano più incendi boschivi è da febbraio ad aprile (ad esempio nel 2007, stando alle statistiche dell'ARPA Piemonte, a Marzo ce ne sono stati 111 mentre ad agosto ce ne sono stati solo 24).

Mande
27-05-11, 19: 38
Nelle regioni dove la parte boschiva è a maggioranza montana, la stagione più pericolosa per gli incendi è l'inverno, a causa della grande "secchezza" (siccità è sbagliato) presente nei boschi, rispetto nei mesi estivi, dove è tutto verde, con clima più umido...

sasygrisù
27-05-11, 22: 03
Ammazzaaa come appena finita? :D


L'AIB varia da regione a regione, a seconda delle zone se sono più soggette agli incendi in estate o in inverno/primavera.

guitarlele
07-06-11, 15: 49
Ciao a tutti da un volontario AIB della Regione Lazio!!
Opero nel settore da 10 anni e quella che inizierà tra una settimana sarà la mia decima campagna AIB!

peloforestale
11-06-11, 14: 34
In Veneto esiste il servizio forestale regionale che si occupa di AIB.
La Sala Operativa Regionale si trova a Belluno.
Così come in Campania e in moltissime altre regioni.

Ciao da 6 anni lavoro al Servizio Forestale Regionale di Verona, in realtà quello che c'è a Belluno (Sospirolo) è un COP - Centro Operativo Polifunzionale -, il COR, sede della Sala Operativa della Regione Veneto per l'attività AIB, è a Mestre presso la sede dell'ex Direzione Foreste. La regione con i suoi funzionari forestali ed i suoi operatori garantisce progettazione ed esecuzione di opere di mitigazione del rischio incendio, attività di previsione, direzione delle operazioni e spegnimento. Agli operatori forestali regionali si affiancano poi gli operatori facenti parte di associazioni di P.C. convenzionate con la regione.

sasygrisù
11-06-11, 16: 19
Ciao da 6 anni lavoro al Servizio Forestale Regionale di Verona, in realtà quello che c'è a Belluno (Sospirolo) è un COP - Centro Operativo Polifunzionale -, il COR, sede della Sala Operativa della Regione Veneto per l'attività AIB, è a Mestre presso la sede dell'ex Direzione Foreste. La regione con i suoi funzionari forestali ed i suoi operatori garantisce progettazione ed esecuzione di opere di mitigazione del rischio incendio, attività di previsione, direzione delle operazioni e spegnimento. Agli operatori forestali regionali si affiancano poi gli operatori facenti parte di associazioni di P.C. convenzionate con la regione.


Hai ragione, mi sono confuso io!
Sorry :)

fedegas
18-07-11, 15: 01
ciao sono volontario aib piemonte squadra di Pinerolo

Azoto
18-07-11, 15: 51
Salve a tutti.
Io sono un volontario di Protezione Civile, e sto entrando anche in una Pubblica Assistenza, sempre per il settore di protezione civile.
La P.A. in questione ha unn pickup con modulo TSK, però nessuno dei volontari (compreso il sottoscritto) ha fatto il corso regionale AIB. Ci hanno spiegato come funziona il modulo, ma ufficialmente nessuno lo può usare. Sorvolando sul paradosso economico di spendere dei soldi per il modulo senza poi formare i volontari, vorrei chiedere:
(Premesso che vivo in Toscana, in provincia di Pisa) Mi è stato detto che in toscana per fare il corso AIB bisogna andare a Siena e dura una settimana. A quanto ho capito la P.A. in questione non ha intenzione di farcelo fare, ma se io lo volessi fare lo stesso, che devo fare? Si può? Me lo devo pagare di tasca mia? Come funziona?

Rispondete pure nell'ordine che volete, spero si sia capito che sono totalmente all'oscuro su questo argomento^^

P.S.: Poi dove potrei trovare un elenco delle associazioni che fanno AIB in toscana?
P.P.S.: Se tutto va bene, entro l'anno farò il corso di addestramento per VFV, anche da VFV si deve fare il corso aib della regione o si da per scontato che un vigile del fuoco, sia in grado di spegnere un incendio? ^^

Ciao siccome sono Toscano per giunta di Firenze e per giunta faccio parte di un'associazione che si occupa di Antiincendio boschivo posso dirte che con un buon 90%di certezza non puoi fare il corso in maniera autonoma;cioè se per autonomo intendi dire vado li da solo proprio no,anche perchè ammesso che tale opportunità in maniera remota esista,di sicuro sarebbe a pagamento e di sicuro per uno solo costerebbe davvero un capitale.
Posso però suggerirti una via traversa,in Toscana altre sezioni della PUbblica Assistenza fanno antiincendio mi è capitato di lavorarci assieme,e so che vanno regolarmente ai corsi a Siena prova a sentire se puoi aggregarti a loro.
Resta sempre il solito problema ossia se nella tua sezione sei solo a fare antiincendio gli interventi non li puoi fare.
Pensaci su se ti va di farlo vedrai che una soluzione la trovi

Mattiafi
06-08-11, 14: 11
Ciao siccome sono Toscano per giunta di Firenze e per giunta faccio parte di un'associazione che si occupa di Antiincendio boschivo posso dirte che con un buon 90%di certezza non puoi fare il corso in maniera autonoma;cioè se per autonomo intendi dire vado li da solo proprio no,anche perchè ammesso che tale opportunità in maniera remota esista,di sicuro sarebbe a pagamento e di sicuro per uno solo costerebbe davvero un capitale.
Posso però suggerirti una via traversa,in Toscana altre sezioni della PUbblica Assistenza fanno antiincendio mi è capitato di lavorarci assieme,e so che vanno regolarmente ai corsi a Siena prova a sentire se puoi aggregarti a loro.
Resta sempre il solito problema ossia se nella tua sezione sei solo a fare antiincendio gli interventi non li puoi fare.
Pensaci su se ti va di farlo vedrai che una soluzione la trovi

La normativa regionale è cambiata, la formazione va fatta inizialmente presso il proprio ente ( ANPAS,VAB,CSN ECC) dopo che è stato terminato il corso con esito positivo si deve effettuare almeno un anno di attività AIB. L'anno successivo in base ai posti assegnati ai vari enti da CVT si accede al corso regionale di primo livello alla scuola regionale di Monticiano (SI),corso che dura 16 ore ed è svolto il sabato e la domenica da settembre a giugno.

Mande
07-08-11, 01: 10
in lombardia invece i vari corsi li organizza tutti la provincia (elitrasportati), e già con il corso di primo livello puoi operare fin da subito nell'aib...

Mattiafi
15-08-11, 11: 05
in lombardia invece i vari corsi li organizza tutti la provincia (elitrasportati), e già con il corso di primo livello puoi operare fin da subito nell'aib...

L'Elitrasportato in Toscana si può fare solo dopo cinque anni dal corso base con comprovata partecipazione al sistema regionale antincendi boschivi.

Mande
15-08-11, 15: 23
in Lombardia si è puntato molto sull'elitrasportato, i gruppi locali intervengono solo in supporto al nucleo elitrasportato...

ilfede
15-10-11, 08: 37
http://www.cittadellaspezia.com/Val-di-Magra-Val-di-Vara/Cronaca/Valeriano-volontario-cade-e-viene-95297.aspx


da far notare che non era un volontario VVF ma un AIB....e che il personale di Drago è volontario o.O mah

sasygrisù
15-10-11, 09: 47
http://www.cittadellaspezia.com/Val-di-Magra-Val-di-Vara/Cronaca/Valeriano-volontario-cade-e-viene-95297.aspx


da far notare che non era un volontario VVF ma un AIB....e che il personale di Drago è volontario o.O mah

Ma l'elicottero era dei VVF oppure hanno sbagliato anche lì? Forse era della PC.

Matty91
15-10-11, 11: 28
Da quanto ho letto nell'articolo non c'è espressamente scritto che l'elicottero era dei VVF. Molto probabilmente era quello del 118 da cui si sono calati i volontari del soccorso alpino (qui in Piemonte sull'elisoccorso c'è un membro del CNSAS). Per uanto riguarda la foto non è raro che vengano usate immagini di repertorio, quindi non è detto che l'immagine del drago sia riferita all'intervento in questione.

ilfede
15-10-11, 12: 37
no no drago 65 dei vvf da genova....

cmq tutto questo per cogliere l'occasione per fare gli auguri per una pronta guarigione al collega volontario da parte di tutti i volontari di Spezia

Mande
15-10-11, 19: 09
In Lombardia è organizzato dalla provincia di Como per tutta la regione, squadre elitrasportate di volontari provenienti dalle oovv che vengono mandati direttamente sull'incendio con l'elicottero....

ilfede
15-10-11, 20: 27
si anche qui abbiamo le squadre AIB elitrasportate....

ma vi garantisco che era drago 65 da genova ero sul posto!!!in liguria non abbiamo elisoccorso ma abbiamo una convenzione con i VVF che collabora con il 118 per l'elisoccorso....

Poteva annche intervenire pegaso3 da massa(anch'esso convenzionato ma solo per la provincia di spezia) ma non si capisce perche la centrale 118 non lo ha inviato...

la foto non è dell'intervento....eravamo in un bosco nell'entroterra nel comune di Vezzano Ligure...il mare è lontano :)

geffe
03-12-11, 22: 57
Ciao a tutti, sono nuovo del Forum, essendomi appena iscritto.
Non mi sono letto tutti i thread precedenti (impossibile !) ma gli argomenti mi interessano parecchio...
Sono entrato a far parte del Gruppo Comunale di Protezione Civile di Cividale del Friuli (UD) - allora Squadra Comunale Volontari Antincendio - nel 1984.
Oltre agli interventi nella nostra Regione ho avuto la fortuna di poter partecipare a numerose missioni extra-regionali e internazionali (Alluvione Monferrato 1994, Terremoto Umbria 1997, Terremoto Molise 2002, Tsunami Sri Lanka 2005, Terremoto Pakistan 2005, Campo AIB Luogosanto-Sardegna 2006, Campo AIB Custonaci-Sicilia 2007, Campo AIB Sant'Agata-Sicilia 2008, Missione AIB a Bussi-Abruzzo 2008, Terremoto Abruzzo 2009, Missione AIB Abruzzo 2009, Missione AIB S.Agata-Sicilia 2009, Alluvione Vicenza 2010, Campo AIB Jacotenente-Puglia 2011, Alluvione a La Spezia... poche settimane fa)
Come notate, il nostro Gruppo Comunale ha le risorse per intervenire n contesti AIB, in ambienti alluvionali e, ovviamente - essendo in Friuli - interventi in zone terremotate.
Dal 2008 ho svolto il ruolo di Capo Squadra Tecnico-Logistica e, dal 2010, sono stato nominato Coordinatore del Gruppo (definizione che, in base alla nostra legislazione regionale, corrisponde al compito di comandante dei Gruppo Comunale, agli ordini del Sindaco).

Forse qualcuno lo ha già illustrato comunque riporto di seguito la struttura del servizio AIB nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
- la competenza primaria è del Corpo Forestale Regionale (da noi non esiste il CFS, se non un piccolo presidio nella foresta demaniale nazionale di Tarvisio) e del squadre AIB dei Gruppi Comunale di Protezione Civile (218 Comuni = 218 Gruppi Comunali; i Gruppi che dispongono di squadre AIB sono però solo 110, ovvero solamente in tutti i Comuni facenti parte della zona montana, collinare e di alcuni comuni della fascia di pianura con presenza di grosse distese boschive)
- i VF intervengono solamente in caso di minaccia a edifici civili
- l volontari AIB, in base alla L.R., possono intervenire direttamente ed autonomamente in qualsiasi area del territorio regionale (ad esempio: un equipaggio AIB di Udine può intervenire anche sul territorio comunale di Trieste, perchè la priorità è spegnere prima possibile il focolare avvistato...)
- non appena interviene il Corpo Forestale Regionale, i volontari AIB passano alle loro dipendenze
- il Corpo Forestale Regionale non dispone di personale dedicato ai ruoli AIB ma, tra i 300 componenti in tutta la Regione, praticamente tutti sono abilitati e, all'evenienza, costituiscono le squadre d'intervento
- I volontari della Protezione Civile in FVG sono circa 8300 appartenenti ai 218 Gruppi Comunali
- oltre a questi esistono circa altri 3.000 volontari di P.C. di associazioni (in gran parte P.C. dell'ANA, ma anche cinofili, subacquei, CNSAS, SOGIT, Croce Verde, ecc.)
- i volontari AIB appartengono esclusivamente ai Gruppi Comunali e sono circa 1.700 (tutti facenti parte ed aventi anche competenze tecnico-logistiche)
- per questo motivo le statistiche ci dicono che i primi ad intervenire sugli incendi boschivi sono, nel 90% dei casi, i volontari AIB del posto; poi arriva il forestale regionale di una delle circa 25 stazioni presenti in regione
- penso che nei numerosi anni di mia attività, forse 1 o 2 volte noi siamo intervenuti dopo i Vigili del Fuoco che, di fatto, non vediamo quasi mai
- in FVG abbiamo una sola sala operativa che è la SOR (Sala Operativa Regionale) di Palmanova: per noi è come la "mamma" che controlla, dirige e coordina tutto e tutti
http://www.protezionecivile.fvg.it/ProtCiv/default.aspx/previsione_ed_allerta.aspx
in essa sono accentrate tutte le reti di monitoraggio tecnologico del territorio regionale, e oltre (Slovenia, Austria e parte del Veneto) e coordina sia le attività di protezione civile in senso ampio, che specificatamente AIB
- risponde ad un unico numero verde 800500300
- per noi non esiste il 1515, in quanto non abbiamo il CFS ma, anche per gli incendi boschivi, solamente l' 800500300
- le attività di spegnimento degli incendi boschivi sono oramai quasi sempre effettuate con l'impiego di mezzi aerei
- la Regione ha sotto contratto un certo numero di elicotteri (in realtà ore volo... per cui ce n'è sempre almeno 1 disponibile, ma si è arrivati anche a 4 in contemporanea)
- da noi non esistono squadre elitrasportate di pronto impiego: però quasi tutti i volontari AIB sono abilitati all'elitrasporto e molto spesso uomini e mezzi (moduli, motopompe, ecc.) sono elitrasportati sulla zona di operazione

Concludo con una nota positiva: nei primi anni di servizio, a cavallo tra gli anni 80 e 90, da noi (Valli del Natisone) si contavano 15/20 interventi all'anno: ora, e già da alcuni anni, localmente non abbiamo più di 1 / 2 interventi, su focolai....
Il perchè di questo drastico crollo lo individuiamo in due aspetti:
- la presenza di nuclei di pronto intervento (le squadra AIB dei Gruppi Comunali) capillarmente diffusi su tutto il territorio regionale
- la diffusione di una maggiore coscienza civica, dovuta dalla presenza di 8.300 volontari comunali di protezione civile che, fra le altre cose, si occupano anche di sensibilizzare la popolazione locale e, sopratutto, le scuole, sulle tematiche di rischio presenti sul territorio.

Buona serata,
Gf

Jetro
12-09-14, 15: 00
ciao a tutti sono anche io un volontario del corpo aib piemonte nella squadra di Pavone Canavese

XXIII
05-09-16, 08: 57
Iscritto lo scorso giovedì 01/09, in attesa che comincino i corsi, probabilmente tra ottobre e novembre