rambo
24-12-09, 19: 54
Fonte: http://www.ecplanet.com/canale/tecno.../ecplanet.rxdf
Susumi Tachi, professore d'ingegneria dell'Università di Tokyo, ha portato a termine uno strabiliante esperimento di “optical camouflage” (cammuffamento ottico) con l'aiuto di un giovane ricercatore, Kazutoshi Obana.
Il sistema X'tal Vision (Crystal Vision) è concettualmente molto semplice: grazie a una superficie trattata in maniera da essere opportunamente riflettente (come un impermeabile), una o più microcamere, un computer e un gioco di specchi, riesce a proiettare sull'oggetto da rendere invisibile l'immagine stereoscopica trattata al computer di ciò che in realtà sta dietro l'oggetto, dando così l'illusione della trasparenza, in modo che chi guarda è come se vedesse “attraverso” l'oggetto.
Per rendere possibile tutto questo, il sistema ha bisogno di un refresh continuo delle immagini provenienti dalle microcamere che riprendono ciò che sta dietro e lo riproducono davanti. Ma la vera chiave di tutto il sistema è un nuovo materiale chiamato “retro-reflectum”, che consente la visione di immagini tridimensionali. Il Professor Tachi lavorava all'idea di produrre oggetti invisibili dal 1977, ma finora tutti i tentativi erano falliti perché le immagini risultavano piatte e irreali. Grazie al retro-reflectum oggi quelle stesse immagini sono diventate vive, rendendo visibile l'invisibile.
Filmati:
http://www.youtube.com/watch?v=IIMWJMr_u24
http://video.google.it/videoplay?doc...11613551695956
http://projects.star.t.u-tokyo.ac.jp/projects/MEDIA/xv/
Secondo Tachi, la sua tecnica potrebbe rendersi utili in molte applicazioni, in medicina, per permettere ai chirurghi di tenere sempre sott'occhio le proprie dita, in campo aeronautico, per spalancare nuove visioni ai piloti di aerei che potrebbero vedere al di là delle pareti degli aeroveicoli, o anche allo sviluppo di muri invisibili senza finestre. L'invenzione di Tachi potrebbe anche stimolare la fantasia criminale di intraprendenti “uomini invisibili”, come quello immaginato da H.G.Wells nel suo racconto del 1897.
Nel frattempo, due studiosi americani - Philip Moynihan e Maurice Langevin - hanno messo a punto per il Jet Propulsion Laboratory della Nasa un'altra tecnica chiamata “adaptive camouflage” (mimetizzazione adattiva) pensata nello specifico per usi militari: i soldati del futuro svaniranno letteralmente dai campi di battaglia grazie a speciali tute camaleontiche ricoperte di minuscoli schermi a cristalli liquidi, o al plasma, dotati di particolari sensori Aps (Active-pixel sensor), in pratica una rete in fibra ottica di microcamere collegate che filmano l'ambiente circostante per riprodurlo in tempo reale sui display. E così, grazie al simulacro digitale, si materializza l'eidolon platonico, che si sostituisce alla realtà con la veracità della mimesi.
COMMENTO PERSONALE ALL’ARTICOLO QUI ESPOSTO:
In un filmato si vedono alcune parti dello scheletro del soggetto che fa uso di tale tecnologia, come accade quando si osservano delle lastre radiografiche (radiografie).
Ebbene ciò sarebbe possibile solo se quelle microcamere a fibre ottiche che rivestono il materiale in questione,usassero onde elettromagnetiche ad alta frequenza (come i raggi X ad esempio)in uscita,in grado di entrare in risonanza* con le onde elettromagnetiche in entrata (luce visibile,dai 370 ai 670 nm di lunghezza).Se fosse realmente questo il principio che sta alla base di tutto il sistema, quel "brav'uomo" che l'ha ideato presto o tardi finirà in galera,probabilmente (tutto dipenderebbe dalla quantità di radiazioni che i suoi dispositivi emettono,sicuramente sempre accettabilissimi per il Dipartimento della Difesa di qualsiasi governo,ma non in campo civile).
(* senza la risonanza tra i due tipi di onda non sarebbe possibile
il calcolo algoritmico per la ri-creazione delle immagini)
Discussione comparativa:
http://www.ufologia.net/forum/topic.asp?TOPIC_ID=4766
Fausto Intilla
(Inventore-divulgatore scientifico)
www.oloscience.com
Susumi Tachi, professore d'ingegneria dell'Università di Tokyo, ha portato a termine uno strabiliante esperimento di “optical camouflage” (cammuffamento ottico) con l'aiuto di un giovane ricercatore, Kazutoshi Obana.
Il sistema X'tal Vision (Crystal Vision) è concettualmente molto semplice: grazie a una superficie trattata in maniera da essere opportunamente riflettente (come un impermeabile), una o più microcamere, un computer e un gioco di specchi, riesce a proiettare sull'oggetto da rendere invisibile l'immagine stereoscopica trattata al computer di ciò che in realtà sta dietro l'oggetto, dando così l'illusione della trasparenza, in modo che chi guarda è come se vedesse “attraverso” l'oggetto.
Per rendere possibile tutto questo, il sistema ha bisogno di un refresh continuo delle immagini provenienti dalle microcamere che riprendono ciò che sta dietro e lo riproducono davanti. Ma la vera chiave di tutto il sistema è un nuovo materiale chiamato “retro-reflectum”, che consente la visione di immagini tridimensionali. Il Professor Tachi lavorava all'idea di produrre oggetti invisibili dal 1977, ma finora tutti i tentativi erano falliti perché le immagini risultavano piatte e irreali. Grazie al retro-reflectum oggi quelle stesse immagini sono diventate vive, rendendo visibile l'invisibile.
Filmati:
http://www.youtube.com/watch?v=IIMWJMr_u24
http://video.google.it/videoplay?doc...11613551695956
http://projects.star.t.u-tokyo.ac.jp/projects/MEDIA/xv/
Secondo Tachi, la sua tecnica potrebbe rendersi utili in molte applicazioni, in medicina, per permettere ai chirurghi di tenere sempre sott'occhio le proprie dita, in campo aeronautico, per spalancare nuove visioni ai piloti di aerei che potrebbero vedere al di là delle pareti degli aeroveicoli, o anche allo sviluppo di muri invisibili senza finestre. L'invenzione di Tachi potrebbe anche stimolare la fantasia criminale di intraprendenti “uomini invisibili”, come quello immaginato da H.G.Wells nel suo racconto del 1897.
Nel frattempo, due studiosi americani - Philip Moynihan e Maurice Langevin - hanno messo a punto per il Jet Propulsion Laboratory della Nasa un'altra tecnica chiamata “adaptive camouflage” (mimetizzazione adattiva) pensata nello specifico per usi militari: i soldati del futuro svaniranno letteralmente dai campi di battaglia grazie a speciali tute camaleontiche ricoperte di minuscoli schermi a cristalli liquidi, o al plasma, dotati di particolari sensori Aps (Active-pixel sensor), in pratica una rete in fibra ottica di microcamere collegate che filmano l'ambiente circostante per riprodurlo in tempo reale sui display. E così, grazie al simulacro digitale, si materializza l'eidolon platonico, che si sostituisce alla realtà con la veracità della mimesi.
COMMENTO PERSONALE ALL’ARTICOLO QUI ESPOSTO:
In un filmato si vedono alcune parti dello scheletro del soggetto che fa uso di tale tecnologia, come accade quando si osservano delle lastre radiografiche (radiografie).
Ebbene ciò sarebbe possibile solo se quelle microcamere a fibre ottiche che rivestono il materiale in questione,usassero onde elettromagnetiche ad alta frequenza (come i raggi X ad esempio)in uscita,in grado di entrare in risonanza* con le onde elettromagnetiche in entrata (luce visibile,dai 370 ai 670 nm di lunghezza).Se fosse realmente questo il principio che sta alla base di tutto il sistema, quel "brav'uomo" che l'ha ideato presto o tardi finirà in galera,probabilmente (tutto dipenderebbe dalla quantità di radiazioni che i suoi dispositivi emettono,sicuramente sempre accettabilissimi per il Dipartimento della Difesa di qualsiasi governo,ma non in campo civile).
(* senza la risonanza tra i due tipi di onda non sarebbe possibile
il calcolo algoritmico per la ri-creazione delle immagini)
Discussione comparativa:
http://www.ufologia.net/forum/topic.asp?TOPIC_ID=4766
Fausto Intilla
(Inventore-divulgatore scientifico)
www.oloscience.com