Visualizza Versione Completa : Come vorreste la vostra italia?
come vorreste la vostra italia? intendo dire come vorresti cambiare tutte le cose che secondo te non funzionano come dovrebbero, dalla sanità alla politica, dalla giustizia al mondo del lavoro ecc. ti senti in qualche modo capace di migliorare il tuo paese? e cosa fai?
Sei un parlamentare in incognito e siete a corto di idee? :P
niente di tutto questo..io una mezza idea ce l'ho gia, volevo semplicemente confrontarmi con altri
Se si parla di golpe, costo poco e ho esperienza ;)
Per migliorare l'Italia bisogna migliorare la mentalità degli Italiani.
C'è bisogno di maggior impegno e spirito di sacrificio da parte di tutta la collettività. E' ovvio che i primi a dare l'esempio e a sacrificarsi devono essere quelli che sono al vertice quelli che hanno ruoli dirigenziali per intenderci, (se hanno maggiori benefici, devono avere maggiori responsabilita) questo in tutte le amministrazioni pubbliche a cominciare dalla politica.
Chi fa bene deve essere premiato, chi sbaglia deve pagare. Lo so che sembra troppo semplificata detta così ma credo che sia proprio questo il nodo.
Ci vuole gente che dedichi anima e corpo alla Res publica e non ai propri interessi privati
questo è un punto importante, dunque sarebbe auspicabile un incompatibilità sostanziale dell'incarico pubblico con la gestione di propri interessi professionali privati.
O ti occupi dello stato o dei tuoi affari, punto.
l'Italia?la vorrei più interessata ai destini dei suoi cittadini, e non la vorrei veder sfruttare i suoi figli per poi lasciar tutti a piedi dopo un anno...
la vorrei vedere solidale ai più deboli e severa con i più forti, la vorrei vedere meno banderuola, vorrei che le persone prima non lodino e poi non lancino le monetine davanti a Hotel: o uno o l'altro. Vorrei un'Italia meno fanfarona, meno "bullo" con i deboli e lecchina con i forti, che troppe volte accade....
Vorrei un'Italia giusta...
spero che babbo natale mi accontenti :D
Una, Democratica, con Cittadini che possano dirsi tali non solo sulla carta, Aperta sull'orizzonte del progresso, sia tecnologico che culturale e chiusa a nazionalistici conservatorismi. Per fare questo si deve partire: dalla classe politica che deve rinnovarsi nelle persone e nei contenuti, dalla scuola che deve essere opportunamente finanziata sia per le infrastrutture che per lo svolgimento del programma(ma basterebbe anche solo questo!) e per i corsi d'aggiornamento per i professori e dalla lotta alle mafie che hanno smesso di uccidere ed hanno iniziato a ffare affari coi governi e da tante altre cose che in quest'Italia non vanno e che spero siano presto corrette....
basilischio
20-12-09, 12: 47
Bisognerebbe cambiare il titolo alla discussione in "Come vorresti gli Italiani".
L'italia è quel paese unico al mondo che tutti invidiano.
Purtroppo non posso affermare la stessa cosa per gli Italiani.
E per Italiani non intendo solo gli uomini del potere o quelli che hanno in mano l'ecomia, ecc.. Per Italiani intendo tutti dal più povero al più ricco, dal disoccupato all'impiegato, dall'altoadesino al siciliano ecc...
Gli italiano non cambiano se cambiamo solo l'una o l'altra categoria; la storia ne è la prova reale, basta guardare gli ultimi anni per vedere cosa a fatto/non fatto la politica, l'economia ed il singolo italiano.
Per risolvere il problema è indispensabile che ognuno di noi cambi se stesso rispettando leggi e regole senza cercare tutti i cavilli per aggirarle.
Inutile puntare il dito indicando chi dovrebbe essere il primo a cambiare.
Ognuno di noi deve prendere coscienza di se e comprendere che solo stando certo entro certi limiti si può convivere tutti serenamente.
Pensate un po alla vita quitidiana degli italiani: stupri, furti, evasioni fiscali, politica sbagliata, interessi personali, arricchimento idiscriminato, pizzo, tangenti, raccomandazioni, e qui infilerei una lunga lista di ecc... perchè le trasgressioni sono veramente tante e per tutti i gusti, partendo da chi ruba una caramella a chi ruba miliardi. Lo so bene che non è la stessa cosa, ma intanto tu che rubi la caramella, evita; il negoziante, se si comporta da buon italiano, dovrebbe calare il prezzo. Stessa cosa per il grande industriale, per il ristoratore, per il calzolaio, per il ministro dell'economia ecc....
Ognuno cambi se stesso se vogliamo cambiare il popolo italiano e rendere migliore l'Italia
Sante parole quelle di basilischio!!!
capt.sparrow
20-12-09, 15: 32
La LETTERA che segue del direttore generale della Luiss dovrebbe farci riflettere...
Dice:- avremmo voluto che l'Italia fosse diversa e abbiamo fallito.
"Figlio mio, lascia questo Paese"
di PIER LUIGI CELLI
Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio.
Puoi solo immaginare la sofferenza con cui ti dico queste cose e la preoccupazione per un futuro che finirà con lo spezzare le dolci consuetudini del nostro vivere uniti, come è avvenuto per tutti questi lunghi anni. Ma non posso, onestamente, nascondere quello che ho lungamente meditato. Ti conosco abbastanza per sapere quanto sia forte il tuo senso di giustizia, la voglia di arrivare ai risultati, il sentimento degli amici da tenere insieme, buoni e meno buoni che siano. E, ancora, l'idea che lo studio duro sia la sola strada per renderti credibile e affidabile nel lavoro che incontrerai.
Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l'affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza.
Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai. E' anche un Paese in cui, per viaggiare, devi augurarti che l'Alitalia non si metta in testa di fare l'azienda seria chiedendo ai suoi dipendenti il rispetto dell'orario, perché allora ti potrebbe capitare di vederti annullare ogni volo per giorni interi, passando il tuo tempo in attesa di una informazione (o di una scusa) che non arriverà. E d'altra parte, come potrebbe essere diversamente, se questo è l'unico Paese in cui una compagnia aerea di Stato, tecnicamente fallita per non aver saputo stare sul mercato, è stata privatizzata regalandole il Monopolio, e così costringendo i suoi vertici alla paralisi di fronte a dipendenti che non crederanno mai più di essere a rischio.
Credimi, se ti guardi intorno e se giri un po', non troverai molte ragioni per rincuorarti. Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato - per ragioni intuibili - con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility. Non varrà nulla avere la fedina immacolata, se ci sono ragioni sufficienti che lavorano su altri terreni, in grado di spingerti a incarichi delicati, magari critici per i destini industriali del Paese. Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorrà tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico. Potrei continuare all'infinito, annoiandoti e deprimendomi.
Per questo, col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati. Probabilmente non sarà tutto oro, questo no. Capiterà anche che, spesso, ti prenderà la nostalgia del tuo Paese e, mi auguro, anche dei tuoi vecchi. E tu cercherai di venirci a patti, per fare quello per cui ti sei preparato per anni.
Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché.
Adesso che ti ho detto quanto avrei voluto evitare con tutte le mie forze, io lo so, lo prevedo, quello che vorresti rispondermi. Ti conosco e ti voglio bene anche per questo. Mi dirai che è tutto vero, che le cose stanno proprio così, che anche a te fanno schifo, ma che tu, proprio per questo, non gliela darai vinta. Tutto qui. E non so, credimi, se preoccuparmi di più per questa tua ostinazione, o rallegrarmi per aver trovato il modo di non deludermi, assecondando le mie amarezze.
Preparati comunque a soffrire.
Con affetto,
tuo padre.
L'autore è stato direttore generale della Rai. Attualmente è direttore generale della Libera Università internazionale degli studi sociali, Luiss Guido Carli.
(30 novembre 2009)
Questa lettera fa paura... Ma nessuno potrà dire che è falsa, retorica... Nessuno potrà dire che è una lettera politica...
Un padre che scrive ad un figlio...
Un uomo che si guarda nello specchio...
Le considerazioni del Pof. Celli sono... Ci sono portate come punto di arrivo di una profonda e dolorosa riflessione... Sembrano il punto di arrivo di un viaggio senza ritorno... Certo che smentirle, per trasformare il "fondo del barile" in un punto di partenza da cui iniziare la risalita è un impresa... Una " missione impossibile"... " Preparatevi a soffrire!" Non esistono ricette o formule magiche... Ma il segnale potrà esser dato solo dall'allontanamento dalle ribalte di tutta una classe dirigente... Via gli incapaci... Via i collusi... Via gli opportunisti... Non dovranno esserci più appelli... Solo a fronte di vere riforme di veri programmi i sacrifici potranno avere un senso...
Altrimenti rimarremo senza futuro, proprio come dice il prof. Celli.
Bisognerebbe cambiare il titolo alla discussione in "Come vorresti gli Italiani".
L'italia è quel paese unico al mondo che tutti invidiano.
Purtroppo non posso affermare la stessa cosa per gli Italiani.
E per Italiani non intendo solo gli uomini del potere o quelli che hanno in mano l'ecomia, ecc.. Per Italiani intendo tutti dal più povero al più ricco, dal disoccupato all'impiegato, dall'altoadesino al siciliano ecc...
Gli italiano non cambiano se cambiamo solo l'una o l'altra categoria; la storia ne è la prova reale, basta guardare gli ultimi anni per vedere cosa a fatto/non fatto la politica, l'economia ed il singolo italiano.
Per risolvere il problema è indispensabile che ognuno di noi cambi se stesso rispettando leggi e regole senza cercare tutti i cavilli per aggirarle.
Inutile puntare il dito indicando chi dovrebbe essere il primo a cambiare.
Ognuno di noi deve prendere coscienza di se e comprendere che solo stando certo entro certi limiti si può convivere tutti serenamente.
Pensate un po alla vita quitidiana degli italiani: stupri, furti, evasioni fiscali, politica sbagliata, interessi personali, arricchimento idiscriminato, pizzo, tangenti, raccomandazioni, e qui infilerei una lunga lista di ecc... perchè le trasgressioni sono veramente tante e per tutti i gusti, partendo da chi ruba una caramella a chi ruba miliardi. Lo so bene che non è la stessa cosa, ma intanto tu che rubi la caramella, evita; il negoziante, se si comporta da buon italiano, dovrebbe calare il prezzo. Stessa cosa per il grande industriale, per il ristoratore, per il calzolaio, per il ministro dell'economia ecc....
Ognuno cambi se stesso se vogliamo cambiare il popolo italiano e rendere migliore l'Italia
"è lo Stato che fa il popolo e non il popolo che fa lo stato", come diceva Curzio Malaparte, tanto apprezzato dal buon capitan Sparrow...
In Italia le persone oneste sembrano avere la fastidiosa abitudine di autoattribuirsi la colpa di tutti i mali del che affliggono il loro paese, mentre i veri colpevoli continuano a fare i loro sporchi affari...
ma... vedo che il capitano mi ha anticipato di ben 20 secondi...
basilischio
20-12-09, 16: 22
"è lo Stato che fa il popolo e non il popolo che fa lo stato", come diceva Curzio Malaparte, tanto apprezzato dal buon capitan Sparrow...
In Italia le persone oneste sembrano avere la fastidiosa abitudine di autoattribuirsi la colpa di tutti i mali del che affliggono il loro paese, mentre i veri colpevoli continuano a fare i loro sporchi affari...
ma... vedo che il capitano mi ha anticipato di ben 20 secondi...
Intendi lo stato come classe politica? Se sì, basterebbe cambiare quella.
Ma i problemi che deve affrontare la classe politica nascono anche dal comportamento errato del popolo.
Es.. Come fa il ministro delle finanze a far calare le tasse se aumenta l'evasione fiscale dei cittadini?
Come fa il ministro dell'istruzione a erogare più finanziamenti per libri ed attrezzature quando deve riparare continui danni provacati dagli alunni nelle scuole?
Questi due esempi dovrebbero bastare per dire che se il cittadino non evade le tasse potrebbero diminuire, e se gli studenti rispettassero di più le strutture, avrebbero più attrezzature.
Siccome da quando sono nato, di classi politiche ne ho viste passare di tutti i colori, e tutte hanno avuto gli stessi problemi, mi sono detto: "Vuoi vedere che la colpa non è solo loro!".
Se fosse lo stato a fare il popolo, mi sa tanto che saremmo tutti delle marionette in balia ad un unico padrone.
Intendi lo stato come classe politica? Se sì, basterebbe cambiare quella.
Al di là di tutto il tuo discorso, proprio per cambiare la classe politica è necessario che cambino i cittadini, visto che i politici non vengono da Marte
Non esistono ricette o formule magiche... Ma il segnale potrà esser dato solo dall'allontanamento dalle ribalte di tutta una classe dirigente... Via gli incapaci... Via i collusi... Via gli opportunisti... Non dovranno esserci più appelli... Solo a fronte di vere riforme di veri programmi i sacrifici potranno avere un senso...
Altrimenti rimarremo senza futuro, proprio come dice il prof. Celli.
Forse lo siamo già Capt. Sparrow. Purtroppo.
io una mezza idea ce l'ho gia, volevo semplicemente confrontarmi con altri
Ma quale sarebbe questa tua mezza idea?
Intendi lo stato come classe politica? Se sì, basterebbe cambiare quella.
Non basta cambiare la classe politica, bisogna cambiare il sistema di governo perché "la corruzione non è NEL sistema, è DEL sistema"...
Se fosse lo stato a fare il popolo, mi sa tanto che saremmo tutti delle marionette in balia ad un unico padrone.
Appunto...
Credo che la ricerca del futuro del nostro paese non possa non passare entro certi schemi, entro certi aspetti : il rispetto e l' amore per se stessi, per le persone care, per il resto della società. Amore e rispetto in tutte le espressioni, in tutte le accezioni.
La cultura e la credibilità di una persona, il valore, i valori sono sistemi che dovremmo fissare come i precetti della nostra vita, dovremmo radicarceli nella testa, nel cuore, nella ragione, sin dalla nascita.
Quando sento parlare dell' Italia come un paese senza futuro e che fa schifo, mi rendo conto della miseria del discorso, del tentativo di discolparsi da un proble a di tutti, della miseria di queste proclamazioni di disfatta, di questi idioti che ad ogni piccolo problema sono pronti a passare dalla parte dell' avversario (tipico comportamento italiano) o ad alzare bandiera bianca.
La disfatta, se c'è, dell' Italia non è la disfatta di una cosa (l' Italia) che molti consideriamo come una entità esterna alla nostra vita, l' Italia è espressione degli italiani.
L' Italia se è mediocre, sono gli italiani ad essere mediocri sotto tutti i punti di vista.
C' era un tale J.F.Kennedy che diceva “Non chiedete cosa può fare per voi l'America, ma cosa potete fare voi per il vostro paese”, quel tale fu assassinato in un misterioso giorno degli anni 60', ma c' aveva visto giusto.
Siamo troppo insensibili perchè puntiamo sempre il dito al sign.Italia, ma se solo sapessi dove abita sicuro lo andrei a prendere a botte perchè il Mezzogiorno d' Italia ha il problema della disoccupazione o esistono ancora le mafie, o perchè io sono incerto del mio futuro o perchè non tutti hanno la casa, anzi molti neanche arrivano a fine mese, o perchè non mi sento uguale agli altri (come vorrebbe la costituzione), perchè le mie opportunità non sono quelle del resto degli italiani, come quelle di parte degli italiani non sono le mie.
Il sign. Italia non esiste, non esisterà mai, il sign. Italia, risiede nelle coscienze di tutti, nei loro modi di vivere.
Troppo facile prenderselo con la politica, perchè questo è un sistema chiuso, un sistema identificato con i mangiapagnotte, ma noi abbiamo la coscienza pulita?
Io di ipocrisia nei miei 23 anni ne ho già vista troppa, ma è una ipocrisia che non è solo nelle parole ma nei comportamenti.
Leggo e conosco persone che metterebbero sulla croce Berlusconi, ma probabilmente anche Fini, o Bersani, o chiunque perchè è facile, ma sono le stesse persone che si sentono legittimate a fare gli evasori, o a non dichiarare dei redditi perchè ritengono giusto che facendo cosi' i loro figli abbiano i libri senza pagare o altri incentivi.
Dentro la nostra cultura c'è il problema e i proclami al "si salvi chi può" mi fanno solo ridere e mi sanno solo di insoddisfazione di chi ha avuto tutto e voleva di più.
E a chi dice non basta cambiare la politica ? Gli credo.
Bisogna cambiare la testa della gente.
IO PENSO CHE NOI ITALIANI SIAMO UN GRANDE POPOLO
purtroppo la nostra classe dirigente si è rivelata un vero e propio fallimento in tutti i campi indistintamente.
Ora, non voglio elencare tutti i problemi in quanto x ogni uno di esso ci vorrebbe una soluzione diversa ma concordiamo che tutti convergono su uno stesso punto?
IO PENSO CHE NOI ITALIANI SIAMO UN GRANDE POPOLO
purtroppo la nostra classe dirigente si è rivelata un vero e propio fallimento in tutti i campi indistintamente.
Ora, non voglio elencare tutti i problemi in quanto x ogni uno di esso ci vorrebbe una soluzione diversa ma concordiamo che tutti convergono su uno stesso punto?
esistono i "grandi uomini"...ma non so se "noi italiani siamo un grande popolo"...gli italiani stessi sono il principale problema dei loro problemi...
Vorrei una classe dirigente di tecnici e tutta nuova, basta vedere sempre le stesse facce, l'italia ha bisogno di rinnovarsi, + soldi alla ricerca, all'istruzione, alle forze dell'ordine, basta con opere faraoniche che non sevono a nulla se non ad ingrassare " amici" e compagni di merende
gli italiani si adattano come ogni popolo a tutto, se cè l'evasione fiscale ti sei chiesto mai il perkè?
quando si va nelle piazze per manifestare contro quello o quell'altro bisognerebbe manifestare contro il sistema piuttosto, politici strapagati, manager strapagati, mentre la classe operaia italiana è quella con gli stipendi + bassi d'Europa
Sei pregato di non fare post consecutivi. Usa il tasto edit.
gianlucacle
20-12-09, 18: 27
italiani unitevi sotto il tricolore che giuseppe garibaldi cemillo benzo conte di cavur e tanti altre persone che nella nostra storia si sono battute per difendere la liberta e fomare l'italia e ricordatevi che da militari avete fatto un giuramento sulla bandiera per difendere i sacri confini da occidente e da oriete come i nostri bisnonni e i nostri avi anno difeso le lore terre con le unghie e con i denti nella grande guerra viva l' italia viava la repubblica viva le forze armate :flag_italy: flag_italy: flag_italy: flag_italy:
beenstok invece di scrivere 3 post, la prossima volta modifica il primo e aggiungici quel che vuoi scrivere con il tasto "edit" ;)
l'evasione fiscale non c'è perchè "gli operai prendono poco", c'è a livelli dirigenziali...perchè?avidità, non è per "sopravvivere"...altrimenti non troverebbero evasori totali con la ferrari...il problema è che in italia ciò che secondo noi è ingiusto, allora è illegale...le tasse sono troppo alte?allora non le paghiamo...
basilischio
20-12-09, 18: 51
Non basta cambiare la classe politica, bisogna cambiare il sistema di governo perché "la corruzione non è NEL sistema, è DEL sistema"...
Appunto...
La classe politica prima di diventare tale era parte del popolo, quindi il modo di fare non è nel fatto di essere classe politica ma di quello che si è portata dietro uscendo dal popolo.
Quell' Appunto. mi fa pensare che no nha mai provato a dover dire sempre signorsì anche quando non lo ritieni giusto.
Tasse - evasione .... il calssico cane che si mode la coda. Nessuno vul smettere di "mordere".
Torno a ripetermi: miglioriamoci tutti, è l'unico modo per essere come siamo.
capt.sparrow
20-12-09, 20: 21
L'ho postato tra altre cose nella serzione Storia, ma la considerazione è pertinente anche in questa discussione:
Quando un popolo individualista come il nostro perde la fiducia in sé stesso e nelle istituzioni che lo reggono, l'immoralità diventa una forma di viver civile e la mediocrità invade la cosa pubblica.
(Cap. II)
Viva Caporetto! - La rivolta dei santi maledetti (Curzio Malaparte)
La pubblicazione è del 1921, il tempo passa, gli italiani sono dunque sempre uguali?
Che abbia ragione il Prof. Celli?
Per costruire qualcosa di di buono bisogna avere gli strumenti, ma anche la libertà di usarli, senza doversi piegare per necessità... Altrimenti è inevitabile cercare soluzioni diverse.
Al Prof Celli tra i molti che hanno risposto alla sua lettera c'è quella del Presidente Napolitano che dice : -si resta perché si vogliono creare le condizioni, e proprio perché queste, spesso, mancano. -
Che è allo stesso tempo una esortazione a fare e un invito a cambiare...Quindi: Impegnamoci per avere gli strumenti, ma usiamoli anche per cambiare le regole che premiano i mediocri... I disonesti... Gli immorali...
La lista delle cose che andrebbero cambiate è lunga. Ma sono d'accordo con molti di voi: prima di tutto devono cambiare gli Italiani. E per ora non mi sembrano disposti a farlo...
Andrea531.
20-12-09, 20: 34
Vorrei una migliore gestione dei soldi pubblici!!!
moschettigno
20-12-09, 21: 01
La LETTERA che segue del direttore generale della Luiss dovrebbe farci riflettere...
Dice:- avremmo voluto che l'Italia fosse diversa e abbiamo fallito.
"Figlio mio, lascia questo Paese"
di PIER LUIGI CELLI
Non credo di ricordare nessuna Nazione e nessuno Stato creati da uomini che scappavano. Quando il prof. Celli dice a suo figlio: "avremmo voluto che l'Italia fosse diversa ed abbiamo fallito", avrebbe dovuto continuare, secondo me:
"ora figlio mio cercate di riparare i danni che, in buonafede o in malafede, abbiamo combinato. Molta gente, come te, ne ha la capacità e la possibilità. Se la parte migliore scappa dal nostro paese, resteranno solo gli incapaci, i ladri, gli egoisti. Ed allora noi tutti, il nostro paese, saremmo veramente finiti. Come padre sono orgoglioso di quello che hai fatto. E sono orgoglioso sapendo quello che potresti fare per riuscire dove io e la mia generazione abbiamo fallito. E sarei fiero di te se deciderai di farlo, nel tuo Paese, senza scappare."
Ecco, io gli avrei detto questo, non gli avrei suggerito di pensare solo alla sua carriera e a fare soldi all'estero. Forse i tronisti e le veline guadagnano molto di più di un laureato, ma il prof. Celli dimentica che anche ai suoi tempi esistevano i divi, le dive, attori, cantanti, buffoni e saltimbanchi, portaborse e ruffiani che, come oggi, guadagnavano molto di più di un professore universitario. Si è indignato allora? Mafia e corruzione esistevano anche ai suoi tempi, ma se ne parlava di meno. Oggi ne sappiamo di più.
A uno dei miei figli, mentre stava per laurearsi, fu offerto da un ricercatore indiano che lavorava negli USA di andare a lavorare con lui, inizialmente per due anni, in un centro di ricerca a Houston. Il fatto che non accettò mi dispiacque un po', ma solo perchè, con la scusa di andare a trovare mio figlio, avrei avuto la possibilità di tornare per un po' di tempo a Houston, di cui conservo dei ricordi bellissimi (ma forse dipende dal fatto che allora avevo poco più di 20 anni). Invece mio figlio è restato in Italia. Forse non è come il figlio del prof Celli, ma in ogni modo io credo che dia il suo piccolo contributo alla società e al paese, solo per il fatto di lavorare e partecipare alla vita civile di questa Italia. Sicuramente non sarà lui a cambiare e a salvare la nazione, ma il suo granellino lo mette di certo insieme ad altri piccoli granellini che restano a lavorare e a prodigarsi per costriure qualcosa in Italia.
No, io non avrei scritto a mio figlio la lettera del prof Celli. Secondo me non ha fatto una gran bella figura, soprattutto considerando la sua posizione di responsabilità nei confronti di giovani che dovrebbero essere la futura classe dirigente. E' così che li forma? La sua lettera mi ha fatto venire in mente quel sergente che riprendeva una recluta gridandogli:" alza le braccia e combatti come un uomo!" e la recluta che gli rispose: "preferirei abbassare le orecchie e correre come un coniglio!". Ecco, la sua lettera consiglia di abbassare le orecchie e scappare come un coniglio. Anche io vedo che le cose non vanno bene, in Italia come in tanti altri paesi (scandali, veline, corruzione, grande fratello, ecc. non sono peculiarità italiane), ma proprio vedendo che le cose si devono cambiare, avrei chiesto a mio figlio di tentare di riparare, assieme a persone come lui, i nostri danni. Per me, per lui, per i suoi figli, per tutte le persone oneste che fortunatamente ancora ci sono.
L'Italia è stata terra di conquista da parte di una quantità di popoli che hanno cercato di sottometterci, dai barbari, agli austriaci, ai tedeschi. Se oggi siamo una Nazione libera, non lo dobbiamo a genitori che consigliavano ai loro figli di scappare. E soprattutto non lo dobbiamo ai figli che sono scappati.
Lo dobbiamo a chi è rimasto.
Un saluto.
Non credo di ricordare nessuna Nazione e nessuno Stato creati da uomini che scappavano. Quando il prof. Celli dice a suo figlio: "avremmo voluto che l'Italia fosse diversa ed abbiamo fallito", avrebbe dovuto continuare, secondo me:
"ora figlio mio cercate di riparare i danni che, in buonafede o in malafede, abbiamo combinato. Molta gente, come te, ne ha la capacità e la possibilità. Se la parte migliore scappa dal nostro paese, resteranno solo gli incapaci, i ladri, gli egoisti. Ed allora noi tutti, il nostro paese, saremmo veramente finiti. Come padre sono orgoglioso di quello che hai fatto. E sono orgoglioso sapendo quello che potresti fare per riuscire dove io e la mia generazione abbiamo fallito. E sarei fiero di te se deciderai di farlo, nel tuo Paese, senza scappare."
Ecco, io gli avrei detto questo, non gli avrei suggerito di pensare solo alla sua carriera e a fare soldi all'estero. Forse i tronisti e le veline guadagnano molto di più di un laureato, ma il prof. Celli dimentica che anche ai suoi tempi esistevano i divi, le dive, attori, cantanti, buffoni e saltimbanchi, portaborse e ruffiani che, come oggi, guadagnavano molto di più di un professore universitario. Si è indignato allora? Mafia e corruzione esistevano anche ai suoi tempi, ma se ne parlava di meno. Oggi ne sappiamo di più.
A uno dei miei figli, mentre stava per laurearsi, fu offerto da un ricercatore indiano che lavorava negli USA di andare a lavorare con lui, inizialmente per due anni, in un centro di ricerca a Houston. Il fatto che non accettò mi dispiacque un po', ma solo perchè, con la scusa di andare a trovare mio figlio, avrei avuto la possibilità di tornare per un po' di tempo a Houston, di cui conservo dei ricordi bellissimi (ma forse dipende dal fatto che allora avevo poco più di 20 anni). Invece mio figlio è restato in Italia. Forse non è come il figlio del prof Celli, ma in ogni modo io credo che dia il suo piccolo contributo alla società e al paese, solo per il fatto di lavorare e partecipare alla vita civile di questa Italia. Sicuramente non sarà lui a cambiare e a salvare la nazione, ma il suo granellino lo mette di certo insieme ad altri piccoli granellini che restano a lavorare e a prodigarsi per costriure qualcosa in Italia.
No, io non avrei scritto a mio figlio la lettera del prof Celli. Secondo me non ha fatto una gran bella figura, soprattutto considerando la sua posizione di responsabilità nei confronti di giovani che dovrebbero essere la futura classe dirigente. E' così che li forma? La sua lettera mi ha fatto venire in mente quel sergente che riprendeva una recluta gridandogli:" alza le braccia e combatti come un uomo!" e la recluta che gli rispose: "preferirei abbassare le orecchie e correre come un coniglio!". Ecco, la sua lettera consiglia di abbassare le orecchie e scappare come un coniglio. Anche io vedo che le cose non vanno bene, in Italia come in tanti altri paesi (scandali, veline, corruzione, grande fratello, ecc. non sono peculiarità italiane), ma proprio vedendo che le cose si devono cambiare, avrei chiesto a mio figlio di tentare di riparare, assieme a persone come lui, i nostri danni. Per me, per lui, per i suoi figli, per tutte le persone oneste che fortunatamente ancora ci sono.
L'Italia è stata terra di conquista da parte di una quantità di popoli che hanno cercato di sottometterci, dai barbari, agli austriaci, ai tedeschi. Se oggi siamo una Nazione libera, non lo dobbiamo a genitori che consigliavano ai loro figli di scappare. E soprattutto non lo dobbiamo ai figli che sono scappati.
Lo dobbiamo a chi è rimasto.
Un saluto.
l'unico vero post da quotare è il tuo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Quello che a noi (avendo 23 anni) giovani manca è la capire che siamo la classe dirigente di domani e che il futuro ce lo dobbiamo costruire noi..nessuno deve costruircelo..i nostri genitori,i nostri nonni hanno sudato sangue pur di avere una vita dignitosa..e noi DOBBIAMO fare lo stesso..ok un laureato esce dall'università e non trova posto di lavoro,magari viene sfruttato e pagato male è difficile e dura...ma era difficile anche quando mio padre(come i padri di molti altri)ha iniziato a lavorare a 14 anni 10 ore al giorno senza avere tutte le possibilità che noi abbiamo avuto,senza fare le serate in settimana o cavolate simili,ma spaccandosi la schiena ogni santo giorno per 40 anni...non è che per loro sia stata più semplice...anzi..
A questo paese mancano valori veri, onestà verso gli altri, e il sacrificio di fare una cosa perchè è giusto farla così....
Io sono convinto che prima o poi le cose cambieranno in meglio..io ci credo per lo meno..
Per la serie:
"Se io posso cambiare,voi potete cambiare allora il mondo può cambiare" (Rocky) :D
Innanzitutto, riguardo al rettore della LUISS: è facile, tutto sommato, dire "vai all'estero che qui non hai opportunità", è un discorso che purtroppo si sente spesso. Ma d'altra parte se tutti se ne vanno non rimane nessuno a cambiare le cose, o almeno a provarci.
Del resto, di migliorie ne vorrei tante, anche troppe...
Vorrei che fosse una repubblica presidenziale, dato che il modello parlamentare porta secondo me più problemi che aiuti, soprattutto per come è organizzato qui.
Vorrei che alla base di tutto ci fosse la meritocrazia, e in particolare modo per i politici e gli amministratori del paese.
Vorrei che i soldi fossero utilizzati in modo ragionevole, senza sprechi assurdi, senza pagare milioni a calciatori, conduttori tv, veline e gente del genere.
Vorrei che ci fosse un maggior rispetto nei confronti delle istituzioni, e al tempo stesso che le istituzioni si mostrassero sempre a fianco dei cittadini.
Vorrei che chi governa si dedicasse anima e corpo al suo lavoro, impegnandosi per il Paese prima che per il suo partito.
Vorrei che venisse utilizzato ogni metodo necessario per estirpare in modo duro e deciso il cancro della criminalità organizzata, e che il sistema giudiziario facesse di più senza perdere anni in pratiche di burocrazia.
E vorrei soprattutto che prendesse piede un senso di patria, di unione, maggiore di quello che c'è adesso.
edit: non avevo letto il post di moschettigno, lo quoto in ogni parola. Non è scappando che aiuteremo il nostro paese e chi verrà dopo di noi
è facile, tutto sommato, dire "vai all'estero che qui non hai opportunità", è un discorso che purtroppo si sente spesso.
Vero ma,nel mio caso ad esempio, se avessi voluto continuare l'unico lavoro in cui sono molto bravo, rimanere in italia, sarebbe significato rimanere a casa seduto sul divano. Wcco che invece andare all'estero e lavorare per ditte straniere mi ha dato quella soddisfazione che, per altri motivi magari, in Italia è impossibile trovare.
Scusate, ma mi vien in mente un agghiacciante film che ho visto ieri sera: Tutta La Vita Davanti, dove chi resta in Italia ha un futuro terribile di call-center e balli di gruppo aziendali, e chi parte per l'America o la Spagna, specie se laureato, ha un futuro ben retribuito.
Ma forse sono OT...
In alcuni casi, come il tuo mib, è vero che è difficile se non impossibile fare carriera in Italia. Nel tuo caso, credo anche per motivi di legge (correggimi se sbaglio): ma credo si tratti di eccezioni.
Il problema è che questo discorso del "me ne vado senò non riesco a far niente" lo senti fare a gente che magari ha preso una normalissima laurea, e che potrebbe fare carriera qui, e che spesso vuole andarsene più per pregiudizio negativo verso l'Italia che per una reale conoscenza dei fatti. E poi credono che all'estero sia così facile? ci sono milioni di disoccupati anche in paesi più ricchi di noi, e se non assumono loro perchè dovrebbero assumere i nostri "fuggitivi"?)
Non è sbagliato il tuo discorso, raiden, ne per quanto riguarda la mia situazione (che le leggi italiane inpediscono a uno come me di lavorare ponendolo, di fatto, come un fuorilegge) nè per quantop riguarda la situazione dei laureati italiani.
Il fatto è che c'è spazio anche per loro, qui in italia, ma mai così ben pagati come all'estero e spesso cn contratti a tempo determinato. Nel resto del mondo nn vanno a guardare se un laureato è straniero o meno ma solo se è capace o meno...e lo pagano pure bene.
Se in USA si fanno costosissimi mutui decennali per pagare gli studi ad Harvard o a Yale o in qualsiasi altra grande facoltà è perchè si sa gia che poi, con una di quelle lauree in tasca, si andrà non solo a lavorare, ma anche a guadagnare bene!
In italia no, qui si fa call-canter, baby-sitter, camerieri nei pub o impiegati nei comuni per soli tre mesi non di piu! Chiunque conosco che è andato via dall'italia, ha trovato lavoro all'estero. Il fatto è che all'estero se non si ha lavoro si è disoccupati ma chi ce l'ha difficilemnte rischia di perderlo (USA a parte), qui in italia anche chi ce l'ha rischia di perderlo da oggi a domani.
Io che ho molti amici piloti, ad esempio, posso dire che, freschi di licenza, in italia un lavoro (addirittura PAGATO) non te la da praticamente nessuno , al limite vieni in ditta, ti fai il **** ma si viene pagato, al solo scopo di farti fare gavetta ed esperienza.
In USA invece (ma anche in UK) un neopilota è ricercato quanto uno esperto, solo che gli daranno compiti di minor responsabilità, ma gli daranno cmq un contratto e una buona paga.
Il fatto è che l'italia, grazie anche a leggi stupide, idiote e ben poco lungimiranti, non da spazio a nessuno, nn da spazio a coloro che servono, nn capisce che se , ad esempio, si ha bisogno di mille ingegneri, forse bisogna incentivare l'assunzione di mile ingegneri...o facilitare e pubblicizzare l'iscrizione alle facoltà di ingegneria (che da anni sono stravuote).
Era un esempio, ma per far capire che l'italia non valorizza cio che ha, ne cio che puo avere. QUindi chi causa il suo mal, pianga se stesso.
*****
BRAVO RAIDEN credo che stiamo sulla stessa lunghezza d'onda, ma penso che ogni italiano oggi deve vare una piccola rivoluzione individuale nel senso come disse Kennedy. non pensate a cosa può fare l'America x voi, ma cosa potete fare voi x l'America!!!
MIB le facoltà di ingegneria non sono stra vuote...anzi le facoltà italiane di ingegneria sono tra le migliori al mondo!! solo che è molto difficile uscire con voti alti e solo chi è veramente motivato ci riesce..molti abbandonano per qualcosa di più "facile"...
Tu parli di leggi stupide ecc.. rientrano anche quelle nelle cose che le nuove generazioni dovranno cambiare,ma per cambiare quelle devi prima cambiare la situazione economica-industriale-finanziaria dell'italia...e prima ancora devi agire sulla mentalità degli italiani...
Secondo me la questione della fuga di cervellii è un cane che si morde la coda: in italia non ci sono lavori ben retribuiti per persone capaci e laureate(o meglio, ce ne sono pochi), ci sono pochi posti nei dottorati e quindi la gente va all'estero, si trova un lavoro e non torna, ora per far si che la gente voglia restare in italia si dovrebbe prima pensare a dargli un MOTIVO per farli restare, perchè il patriottismo non riempe lo stomaco! Se ho una laurea in fisica e al CERN mi pagano bene vado lì non resto in italia a farmi sfruttare da qualche università e questo vale, ovviamente per tutti, se invece trovo un lavoro in italia resto più che volentieri e allora cerco anche di cambiare le cose che non mi vanno.
Se la cultura italiana cambiasse e se, ad esempio, il governo facesse fare in appalto i rastrellamenti nel rione Sanità o l'Operazione Strade Sicure o le guadie alle installazioni a delle ipotetiche PMC italiane, sicuramente anche per gente come me (cosa potreste diventare voi tra un po di anni) si aprirebbero serie possibilità di lavoro in italia.
Io, data la mia avanzata età (oltre i 40) non posso piu fare nulla: la legge italiana favorisce le imprese che assumono persone nelle categorie protette, cassaintegrati o apprendisti, permettendo di pagare ben il 50% in meno di contributi!!! Ditemi voi se con questi presupposti ci potrà mai esser spazio per gente NON in categorie protette!
Il paradosso è che hanno piu diritto a lavorare un cassaintegrato (che i soldi li piglia cmq) che un totale disoccupato senza una lira in tasca. Per poter lavorare, oggi, in italia, bisogna esser iscritti alle liste di mobilità o di disoccupazione da ben DUE ANNI, oppure essser apprendisti alla prima esprienza (in modo da poterli inculare piu facilemente). Le imprese sono invogliate dalle scriteriate leggi dello stato a comportarsi in questo irritante modo. Poi piangono sempre miseria, ma gli imprenditori arriveranno sempre al lavoro col loro Cayenne, passeranno sempre le vacanze all'estero ma pagheranno sempre di meno i dipendenti e ne licenzieranno sempre di piu, andando poi a piangere dal governo chiedendo fondi.
Se poi vi chiedete se vale ancora la pena farselo infilare su per il **** con questi presupposti.....
Non esiste speranza in Italia, almeno finche lo stato, varando nuove e piu giuste leggi, non darà di nuovo speranza. A tutti.
Io ho un'età tale che, per lo stato, dovrei solo morire: troppo vecchio per esser assunto da qualsiasi impresa e troppo giovane per ottenere la pensione. Il buffo è che se mi amputassi volontariamente il mignolo sinistro, potrei mentire dicendo che è stato un incidente, ottenere una bella pensioncina e anche un semplice lavoretto al comune.
Che dite, vado ad affilare il machete? O vado all'estero a far valere il curriculm di due pagine?
capt.sparrow
21-12-09, 15: 46
Come era giusto che fosse, la lettera del pof. Celli ha indotto anche quì qualche riflessione.
Il professore, criticato da più parti dopo aver scritto quel suo documento e sopratutto dopo averlo fatto pubblicare... Ha rivolto una domanda ai suoi critici... Ha chiesto: - Ma la lettera, l'avete letta tutta fino in fondo?-
...Adesso che ti ho detto quanto avrei voluto evitare con tutte le mie forze, io lo so, lo prevedo, quello che vorresti rispondermi. Ti conosco e ti voglio bene anche per questo. Mi dirai che è tutto vero, che le cose stanno proprio così, che anche a te fanno schifo, ma che tu, proprio per questo, non gliela darai vinta. Tutto qui. E non so, credimi, se preoccuparmi di più per questa tua ostinazione, o rallegrarmi per aver trovato il modo di non deludermi, assecondando le mie amarezze.
Preparati comunque a soffrire. Con affetto,
tuo padre.
Il pofessore dunque non esorta il figlio a lasciare l'Italia... Il Padre chiede al figlio di prendere coscienza di una situazione da cambiare... Di lottare, di combattere per raggiungere quegli obiettivii che lui non ha saputo raggiungere... Che ha solo sognato... Di farlo e di prepararsi a "soffrire" comunque...
Sia che combatta, perchè la cosa è difficile e i "nemici" son ben arroccati.... Sia che desista e vada via... Comunque avrà sempre nel cuore la sua terra...
Sia che rimanga e provi a costruirsi un futuro, in una terra che non ha futuro...
Quindi... Attenzione a giudicare... Attenzione a capire!
MIB ti faccio due considerazioni..ci sono imprenditori che hanno fatto salti mortali (a volte rinunciando a propri profitti) pur di non mandare a casa nessuno e non lasciare una famiglia senza reddito..non sono tutti dei vampiri assetati di sangue..e i dipendenti non sono tutti santi..gente che dopo aver ottenuto il contratto a tempo indeterminato sta a casa per malattia per 6 mesi lavora un giorno e poi ritorna in malattia...o posso portarti altri esempi..quindi non fare di tutto un fascio..
Poi scusa ma quando hai iniziato a fare il tuo lavoro..sapevi benissimo che in Italia era illegale..cosa pensavi di fare il contractor a vita fino a 70 anni..??
Il sogno che in questo paese (ma in qualsiasi paese del mondo) ci sia posto di lavoro per tutti è semplicemente una cavolata..!!! mettiamocelo in testa..qualche disoccupato ci sarà sempre..!!!
ma in particolare che l'idea che chiunque in questo paese ha diritto a un posto di lavoro ben pagato e a tempo indeterminato è fantasia pura..!!!!! ma vi pare che possa mai capitare una cosa simile??è economicamente insostenible..almeno con il regime fiscale e di costi del lavoro che ora l'Italia possiede..di sicuro ci vuole una riforma generale..ma dell'intera nazione...!!!!!
Hanno detto :"abbiamo fatto l'Italia ora dobbiamo fare gli italiani" bè magari è arrivato il momento di rifarla l'Italia..ripensarla..perchè il modello usato fino ad ora non funziona..è un dato di fatto..inutile stare a scaricare le colpe su questa categoria o sull'altra..tutti hanno contribuito ad affossare questa nazione..e ora dobbiamo buttare giù e ricostruire..
Sparrow, sbagli, travisi e ignori il resto: il mio intervento, ad esempio, verteva sul'impossibilità di esser riconosciuti come potenziali lavoratori in italia, a meno che non si sia dentro categorie protette (ma prottette da chi poi?) o soggetta a sgravi fiscali. Tutti gli altri: o disoccupati o lavoratori all'estero. Non c'entra nulla la lettera di questo Celli (ma chi sarebbe poi?).
Qui, tutti noi, piu che risponder a sta lettera di Celli, ci rispondiamo su come far capire allo stato che anche se si è in ottima salute e over 40 si puo comq lavorare, senza per fortza dover andare all'estero. Se all'estero si va (come ho fatto io, e con moooolto guadagno) è perche in italia, per me, non c'era nulla di nulla, se nn stare in fabbrica a 8/900 euro al mese. E scusa tanto se è poco (sarà anche piu dignitoso ma i soldi servono).
Tu dici "attenzione a giudicare e a capire" parli di non mollare mai, di costruirsi il proprio futuro ecc ecc...tante bele paroline da baci perugina e nul'altro, hai solo scoperto l'acqua calda e spiattellato tale scoperta in un profluvio di frasi fatte che nn portano a nulla ne danno seri consigli su chi, non essendo in categorie protette ne cassaintegrato, vorrebbe trovare in italia un lavoro per il quale magari ha studiato una vita.
Tu piuttosto, rileggiti bene i miei di post.
E' vero, Hola, non bisogna fare di tutta un erba un fascio e gli esempi che citi tu esistono. Io non ho fatto solo il contractor in vita mia ma cmq nn mi è riconosciuto nulla, dei lavoro che ho fatto qui (e ne ho fatti). Figurati che nn vengo riconosciuto nemmeno come ex sottufficiale (cosa che negli altri paesi è una precedenza lavorativa). Semplicemente, pur essendoci lavoro, non ce neè per quelli come me o per chi non è nelle categorie protette...e cio è semplicemente scandaloso.
Lo stato fa leggi cattivisime (credendole il toccasana dell'umanità) e le imprese ci sguazzano approfittandosene e creando, di fatto, ancora piu disoccupati.
Quindi io dico che se alcuni italiani se ne vanno all'estero e trovano lavoro (che li appaga pure) ben venga cio.
Preferisco riempirmi le tasche all'estero che far la fame in italia al solo scopo di nutrire il mio presunto patriottismo.
forse ti riferivi a me..non a sparrow
capt.sparrow
21-12-09, 16: 44
Mib?
Scusi ma chi crede di essere, il centro del mondo?
Questa non è una chat e io non stavo rispondendo a lei...
Ci sono altri utenti come: Moschettigno, Raiden, Open Fab e lo stesso Hola che hanno fatto commenti diretti o indiretti alla lettera del Prof Celli da me postata...
Cos'è... Ha digerito male oggi?
Se i miei interventi le sembrano banali, retorici e montati con frasi fatte... Faccia come faccio io con i suoi... Non li legga.
Semplice!
Sbagliato ancora: gli interventi vanno sempre letti (così come io faccio con gli altri), casomai si puo non esserne d'accordo ma non leggerli a priori. Gli interventi che hai postato mi sembrano banali, retorici e montati con frasi fatte solo perchè non risolvono nulla e non aiutano certo sti ragazzi che, magari laureati, non riescono a implementare la loro posizione (e magari a metter in pratica i propri studi) qui in italia.
Spostando il discorso su materie militari, secondo te perchè le sezioni di questo forum che si occupano della Legione Straniera sono così piene di utenti, ad esempio? Forse perche un ventenbne italiano con passioni militari ha piu possibilità là anzichè qui?
In campo di legislazione del lavoro l'italia ha ancora dei passi da gigante da fare (gia il fatto che esistano i co.co.co e i co.co.pro è una cosa indegna).
Certo, resta da sperare che chi parta sia una minoranza e chi rimane si adoperi, anche con le cattive se necessario, a scalzar via la "Casta" e a ricostruire il paese in modo piu serio ed efficente. Ma il lassismno fa parte del DNA del popolo italiano...
Vedremo...
Sbagliato ancora: gli interventi vanno sempre letti (così come io faccio con gli altri), casomai si puo non esserne d'accordo ma non leggerli a priori. Gli interventi che hai postato mi sembrano banali, retorici e montati con frasi fatte solo perchè non risolvono nulla e non aiutano certo sti ragazzi che, magari laureati, non riescono a implementare la loro posizione (e magari a metter in pratica i propri studi) qui in italia.
Spostando il discorso su materie militari, secondo te perchè le sezioni di questo forum che si occupano della Legione Straniera sono così piene di utenti, ad esempio? Forse perche un ventenbne italiano con passioni militari ha piu possibilità là anzichè qui?
In campo di legislazione del lavoro l'italia ha ancora dei passi da gigante da fare (gia il fatto che esistano i co.co.co e i co.co.pro è una cosa indegna).
Certo, resta da sperare che chi parta sia una minoranza e chi rimane si adoperi, anche con le cattive se necessario, a scalzar via la "Casta" e a ricostruire il paese in modo piu serio ed efficente. Ma il lassismno fa parte del DNA del popolo italiano...
Vedremo...
l'ultima persona con cui ho parlato in questi termini mi ha detto "l'italia deve smetterla di pensare al posto fisso e fare come in USA, perdi un lavoro?ne prendi un altro"...ovviamente lui non può perdere il lavoro...in italia o sei imprenditore o...o conviene davvero andarsene...però in realtà in tutti i paesi d'europa dicono "andatevene, emigrate"...dove dobbiamo andare noi giovani? :P
l'ultima persona con cui ho parlato in questi termini mi ha detto "l'italia deve smetterla di pensare al posto fisso e fare come in USA, perdi un lavoro?ne prendi un altro"...ovviamente lui non può perdere il lavoro...in italia o sei imprenditore o...o conviene davvero andarsene...però in realtà in tutti i paesi d'europa dicono "andatevene, emigrate"...dove dobbiamo andare noi giovani? :P
Sono d' accordo con quanto dici.
Molto spesso sento (da persone che ragionano con i paraocchi) che uno dei grandi problemi del mondo del lavoro, siano i contratti a tempo determinato di qualunque tipo. E' inesatto. Sapete perchè?
Perchè la mobilità diventa un limite nel momento in cui, perso un lavoro a tempo determinato non ne trovo un altro. Se avessimo migliaia e migliaia di posti in più di lavoro, a nessuno e dico nessuno interesserebbe se è a contratto per 2 anni o a tempo indeterminato o a mesi, a nessuno. Finito il tempo di lavoro presso quell' azienda, si rifarebbe un lavoro da un' altra parte.
Nella nostra cultura è radicato il concetto del posto-fisso, in altre parole devo nascere e morire presso l' azienda dove a 20-25-30 anni ho avuto occupazione.
Si può discorrere poi della mobilità che pesa sui diritti dei lavoratori, questo si, quella non-tutela che fa ritornare i lavoratori al pari delle macchine e dei mezzi di produzione, questo si, si può condannare l' aggressività con cui vengono trattati i lavoratori : sicuro.
Inoltre, ragioniamo da un punto di vista delle aziende.
E' chiaro che quando parliamo di lavoro parliamo essenzialmente di un lavoro impiegatizio, le aziende italiane sono essenzialmente aziende piccole-medie, per cui la vita specie nei periodi di crisi è ancor più difficile. Un conto se sei la FIAT, altro se sei una azienda che fa pannelli solari in provincia di Udine, per cui è difficile tenere i rapporti con le banche ecc....pensate che per loro è difficile l' attività di gestione, e sarà impossibile contrattualizzare a tempo indeterminato i propri lavoratori.
Esatto nessuno...parliamo sempre di grosse aziende ecc..ma quante sono in Italia aziende con più di 200 dipendenti??(nel resto del mondo un'azienda con 200 dipendenti è considerata medio-piccola) cmq i co.co.co non esistono più per legge..la figura dei co.co.co. è stata abolita..
In Italia si laureano ogni anno 1000 studenti (è un numero per fare un esempio) i posti di lavoro che si liberano adeguati al titolo di studio per quei 1000 ragazzi saranno si o no un centinaio..gli altri si devono riciclare o aspettare l'anno passato facendo nel frattempo esperienza..è un cane che si morde la coda..è per questo che dico che bisogna cambiare l'intera nazione..!!!perchè è il sistema che non funziona..partendo dal sistema di governo..fino scendere alla base della piramide..
Sono d' accordo con quanto dici.
Molto spesso sento (da persone che ragionano con i paraocchi) che uno dei grandi problemi del mondo del lavoro, siano i contratti a tempo determinato di qualunque tipo. E' inesatto. Sapete perchè?
Perchè la mobilità diventa un limite nel momento in cui, perso un lavoro a tempo determinato non ne trovo un altro. Se avessimo migliaia e migliaia di posti in più di lavoro, a nessuno e dico nessuno interesserebbe se è a contratto per 2 anni o a tempo indeterminato o a mesi, a nessuno. Finito il tempo di lavoro presso quell' azienda, si rifarebbe un lavoro da un' altra parte.
Nella nostra cultura è radicato il concetto del posto-fisso, in altre parole devo nascere e morire presso l' azienda dove a 20-25-30 anni ho avuto occupazione.
Si può discorrere poi della mobilità che pesa sui diritti dei lavoratori, questo si, quella non-tutela che fa ritornare i lavoratori al pari delle macchine e dei mezzi di produzione, questo si, si può condannare l' aggressività con cui vengono trattati i lavoratori : sicuro.
Inoltre, ragioniamo da un punto di vista delle aziende.
E' chiaro che quando parliamo di lavoro parliamo essenzialmente di un lavoro impiegatizio, le aziende italiane sono essenzialmente aziende piccole-medie, per cui la vita specie nei periodi di crisi è ancor più difficile. Un conto se sei la FIAT, altro se sei una azienda che fa pannelli solari in provincia di Udine, per cui è difficile tenere i rapporti con le banche ecc....pensate che per loro è difficile l' attività di gestione, e sarà impossibile contrattualizzare a tempo indeterminato i propri lavoratori.
è vero anche ciò che dici, e sai cosa rispondono? "il nostro sistema è in via di adattamento, tra 10 anni non ci saranno più questi problemi"...io aspetto..
basilischio
21-12-09, 18: 45
Va bene che in questi giorni c'è ghiaccio e neve, ma ciò non giustifica gli scivoloni fuori tema.
erpatacca
21-12-09, 18: 55
io voglio un italia dove chi ruba allo stato venga punito seriamente, dove che timbra il cartellino per poi andare a farsi i fatti suoi venga cacciato a calci in culx, voglio un italia senza sprechi, senza ladri, senza mafia.
Voglio un italia meno cementificata, con servizi piu efficienti, con meno popolazione, piu rispetto per la natura e le belle arti, voglio un italia con meno pubblicità, con tv piu serie e programmi meno caciari.
Voglio che in tv ci vada gente piu normale e meno cafona, voglio che i politici parlino uno alla volta e non siano maleducati ne arriganti.
Voglio un italia sobria ed educata, rispettosa del prossimo, anche dello straniero.
Voglio un italia meno legata al vaticano, più progressista e meno bigotta
rifacciamo un po d'ordine : cosa fareste per le sanità? nel senso come risanarla, migliorarla ecc. (affrontiamo per favore un tema alla volta!
Bè il modello sanitario della regione Lombarida è preso da esempio in tante altre nazioni..se abbiamo qualcosa che funziona sviluppiamola..
Poi ovviamente essendo un servizio pubblico e aperto a milioni di persone ci saranno sicuramente i casi in cui le cose non hanno funzionato..
Sicuramente una cosa su cui intervenire è il controllo agli esami di ammissione alle facoltà di medicina e sulla trasparenza della sponsorizzazione di farmaci da parte della classe medica..
concordo con te, ma per quanto riguarda le cliniche private e di medici che lavorano in cliniche private o in studi privati, sei favorevole o no? io pienamente contrario!
Non credo di ricordare nessuna Nazione e nessuno Stato creati da uomini che scappavano. Quando il prof. Celli dice a suo figlio: "avremmo voluto che l'Italia fosse diversa ed abbiamo fallito", avrebbe dovuto continuare, secondo me:
"ora figlio mio cercate di riparare i danni che, in buonafede o in malafede, abbiamo combinato. Molta gente, come te, ne ha la capacità e la possibilità. Se la parte migliore scappa dal nostro paese, resteranno solo gli incapaci, i ladri, gli egoisti. Ed allora noi tutti, il nostro paese, saremmo veramente finiti. Come padre sono orgoglioso di quello che hai fatto. E sono orgoglioso sapendo quello che potresti fare per riuscire dove io e la mia generazione abbiamo fallito. E sarei fiero di te se deciderai di farlo, nel tuo Paese, senza scappare."
è la prima cosa che ho pensato quando ho letto quella lettera,
Di cose da dire ce ne sono un infinità, io la domanda di questo topic me la faccio ogni sera mentre mi fumo la sigaretta prima di andare a letto....c ho pensato e ripensato....e l unica conclusione a cui sono giunto è la stessa di molti voi, per cambiare un paese bisogna cambiare le persone, la mentalità che ha portato a questo sfacelo.
Faccio 2 semplice esempi:
In Italia il semaforo arancione non vuol dire "fermati che sta per diventare rosso" ma " sbrigati che sta per diventare rosso"
In Italia la legge è fatta per proteggere i criminali e non i cittadini onesti, tutto funziona al contrario..si ragiona per difetto...per esempio gli autovelox...
come tutti sapete per legge DEVE essere segnalato poco prima per permettere alle persone di diminuire la velocità se necessario...questo perchè questi apparecchi servono a far andare piu piano gli automobilist e per evitare che i Comuni sfruttino gli autovelox per fare soldi...cambiando frequentemente i limiti di velocità da un punto all altro della strada e piazzandoci dopo l autovelox....
piccolo particolare che con questo sistema io so dov è l autovelox...quando ci passo davanti decelero e poi ricomincio subito a correre....
se c è un limite va rispettato, se io non so dov è l autovelox sono costretto a rispettare il limite per TUTTA la strada...ed è li che effettivamente avranno diminuito la mia velocità...(c è da dire pero che devono anche alzarli un po sti limiti^^)
adesso alzare la voce è anche inutile....cercare di farsi sentire manifestando....prendiamo la scuola...OGNI anno gli studenti scendono in piazza a prescindere dal governo..destra sinistra non è mai cambiato niente...
cosi si perde credibilità....
come posso io ministro dare retta a dei ragazzi che per una scuola migliore non vanno a scuola oppure la occupano impedendo a chi vuole di studiare O.o la cosa non ha senso....
ma come miglioriamo effettivamente le cose??
secondo me bisogna partire da se stessi, eliminando tutti quegli aspetti non civici che abbiamo...e ricordarci che non viviamo in funzione del nostro ego, ma che viviamo con altre persone...
Rispettiamo sempre la legge, e facciamola rispettare prima facendo notare al diretto interessato la sua "mancanza" e poi se recidivo segnalando a chi di competenza...
basta partire anche dal fare attenzione a non buttare cartacce per terra...
queste sono cose MOLTO piccole, ma pensate un po che spettacolo di città avremmo se TUTTI stessero attenti a non buttare cose per terra :S
avrei voluto dire tante cose e per non scrivere tutto ho l impressione di non aver scritto niente e male :S
vabbè spero di essermi spiegato :)
Destra e sinistra non c'è alcuna differenza. E' come dire "burro" o "vaselina", ma il **** è sempre il nostro.
la domanda iniziale di questo topic è buona ma va bene per il nome di un intero forum, su cui si possono fare delle sezioni (sanità, difesa, istruzione, lavoro, ecc...) quindi quoto tutti ma nn aggiungo nulla perche altrimenti scriverei un libro. Tanto gia qui tutti sappiamo tutto, su cosa c'è da cambiare in questo da sempre malandato paese.
basilischio
22-12-09, 10: 47
...............è per questo che dico che bisogna cambiare l'intera nazione..!!!perchè è il sistema che non funziona..partendo dal sistema di governo..fino scendere alla base della piramide..
Putroppo nessuno nasce uomo politico ma lo diventa, come nessuno nasce imprenditore, operaio, professore ecc....
Nasciamo tutti nudi e, piano piano, immersi in una società dove le cose funzionano come funzionano, iniziando dalla instabilità affettiva delle famiglie e, su su, fino all'apice del potere, cresciano portandosi dietro tutti i peggiori difetti che la società stessa esprime.
Gli italiani non sono tutti da buttare, c'è ne sono tanti ottimi ed altri pessimi. Tutte le istituzioni, società, aziende ecc... sono dirette e gestite da parsone che sono nate nude e cresciute in questo calderone chè è l'Italia di oggi; qualcosa funziona, l'altra no.
Da queste puerili considerazioni mi domando: "Come è possibile cambiare o aggiustare qualcosa che è già rotto o irrimediabilmente guasto?"
Aggiustare o cambiare aquesto punto è impossibile, quindi non mi rimane che pensare che l'unica soluzione possibile sia iniziare a far crescere in modo corretto i nostri figli, educandoli ad non assuefarsi al sistema esistente, ma a combatterlo e miglioralo.
Tutto qui. Sembra una banalità, ma pensateci bene, forse è l'unica strada per riportare pacificamente l'italia ad essere una nazione dove tutto funziona.
E poi facciamola finita di lamentarci sempre di tutto e di tutti. Per esempio: guardate l'America, il paese avanzato, il che difficoltà si trova a estendere la sanità a tutti. Noi una sanità ce l'abbiamo già da anni, sarà anche traballante ed inefficiente, ma ce l'abbiamo.
Da queste puerili considerazioni mi domando: "Come è possibile cambiare o aggiustare qualcosa che è già rotto o irrimediabilmente guasto?"
Aggiustare o gambiare aquesto punto è impossibile, quindi non mi rimane che pensare che l'unica soluzione possibile sia iniziare a far crescere in modo corretto i nostri figli, educandoli ad non assuefarsi al sistema esistente, ma a combatterlo e miglioralo.
Tutto qui. Sembra una banalità, ma pensateci bene, forse è l'unica strada per riportare pacificamente l'italia ad essere una nazione dove tutto funziona.
E poi facciamola finita di lamentarci sempre di tutto e di tutti. Per esempio: guardate l'America, il paese avanzato, il che difficoltà si trova a estendere la sanità a tutti. Noi una sanità ce l'abbiamo già da anni, sarà anche traballante ed inefficiente, ma ce l'abbiamo.
Dici bene, il cambiamento lo si può costruire soltanto attraverso una serie di processi generazionali, che nascono essenzialmente (a mio parere) dall' educazione e dagli insegnamenti che ogni generazione futura riceverà da genitori, insegnanti, amici e società in genere.
Io credo che la verità, sia sempre nella strada, nelle cose semplici, non si può pretendere l' onestà e il rispetto a grandi livelli, se pure fare una fila alla posta ti costa una litigata con chi ti vuol passare avanti.
Non si può costruire un paese dove per molti è giusto mettere l' auto in seconda fila, quando l' onesto fa 1 ora di giri per parcheggiare, ecc...ecc..
Poi mi piace quando parli degli USA, io credo che molti vivano il mito americano, un mito forse nato ad inizi 900', ma che non esiste, non più o comunque non è secondo me un modello.
I discorsi di strada dicono..."in usa, pagano meno tasse..." , in Usa però l' università la paga migliaia di dollari, la sanità la paghi ecc...
capt.sparrow
22-12-09, 20: 59
In USA pagheranno anche l'università migliaia di dollari
... Però lì, nella fascia d'età tra i 25 e 34 anni, oggi ci sono il 39% di laureati... In Italia solo il 17%...
In Giappone il 54% in Francia il 41% in Spagna il 37%...
E questi non sono "discorsi di strada"... Ma statistiche internazionali...
Statistiche che collocano l'Italia all'ultimo posto tra i 13 paesi più industrializzati...
Mentre Almalaurea ci avverte che a tre anni dalla laurea in Italia solo il 50% dei laureati ha un lavoro stabile nell'area lavorativa di quello per cui si è formato...
Se questo non bastasse, negli ultimi quattro anni, complice la crisi economica, le facoltà hanno registrato una richiesta di curricola continuamente in calo... Arrivando a toccare, l'anno scorso, il minimo storico con il -23% rispetto al 1999.
Sono dati che dovrebbero far capire molte cose... Circa il futuro dell'Italia... Su cosa ci aspetta.
io credo che molti vivano il mito americano ma che non esiste, non più o comunque non è secondo me un modello.
Questo perchè sei un comunista marxista! :am054
I discorsi di strada dicono..."in usa, pagano meno tasse..." , in Usa però l' università la paghi migliaia di dollari, la sanità la paghi ecc...
Scherzi a parte, l'univestità la paghi carissima ma è un'investimento quasi a colpo sicuro, oltre un immenso prestigio (Yale e Harvard non costano come la New Hampshire University, ad esempio), fanno dei mutui decennali ma è raro che un laureato serio, in tutti e 50 stati dell'unione, si trovi davvero a girare gli hamburger in un fast food.
La sanità? Se hai un buon contratto di lavoro, esso comprenderà anche l'assicurazione medica. Il problema grave è che chi è disoccupato deve pagarsi tutto di tasca sua, dato che difficilmente avrà i soldi per pagare la retta dell'assicurazione sanitaria.
parlo così perchè avevo una ex texana e ho vissuto per un po laggiu, girando metà States, quindi per me non è un mito irraggiungibile, ma posso definirlo un mito e so il perchè, come posso definirlo anche un modello, perchè ho sperimentato vari stili di vita, dal Nord Europa, all'italia (tra i peggiori dopo il centro america) e gli USA.
Sveglia.
Questo perchè sei un comunista marxista! :am054
Scherzi a parte, l'univestità la paghi carissima ma è un'investimento quasi a colpo sicuro, oltre un immenso prestigio (Yale e Harvard non costano come la New Hampshire University, ad esempio), fanno dei mutui decennali ma è raro che un laureato serio, in tutti e 50 stati dell'unione, si trovi davvero a girare gli hamburger in un fast food.
La sanità? Se hai un buon contratto di lavoro, esso comprenderà anche l'assicurazione medica. Il problema grave è che chi è disoccupato deve pagarsi tutto di tasca sua, dato che difficilmente avrà i soldi per pagare la retta dell'assicurazione sanitaria.
parlo così perchè avevo una ex texana e ho vissuto per un po laggiu, girando metà States, quindi per me non è un mito irraggiungibile, ma posso definirlo un mito e so il perchè, come posso definirlo anche un modello, perchè ho sperimentato vari stili di vita, dal Nord Europa, all'italia (tra i peggiori dopo il centro america) e gli USA.
Sveglia.
beh, ma se lavori e hai uno stato di salute già "abbasanza critico" le assicurazioni non ti rinnovano o stipulano la polizza...d'altronde un sistema sanitario che si fonda sulle "assicurazioni private"(e quindi sul profitto) ha altre priorità rispetto alla salute....$$$...
Questo perchè sei un comunista marxista! :am054
Scherzi a parte, l'univestità la paghi carissima ma è un'investimento quasi a colpo sicuro, oltre un immenso prestigio (Yale e Harvard non costano come la New Hampshire University, ad esempio), fanno dei mutui decennali ma è raro che un laureato serio, in tutti e 50 stati dell'unione, si trovi davvero a girare gli hamburger in un fast food.
La sanità? Se hai un buon contratto di lavoro, esso comprenderà anche l'assicurazione medica. Il problema grave è che chi è disoccupato deve pagarsi tutto di tasca sua, dato che difficilmente avrà i soldi per pagare la retta dell'assicurazione sanitaria.
parlo così perchè avevo una ex texana e ho vissuto per un po laggiu, girando metà States, quindi per me non è un mito irraggiungibile, ma posso definirlo un mito e so il perchè, come posso definirlo anche un modello, perchè ho sperimentato vari stili di vita, dal Nord Europa, all'italia (tra i peggiori dopo il centro america) e gli USA.
Sveglia.
Non ho ben capito la prima parte, ma non importa.
Riguardo al rigetto del mito/modello americano, dico semplicemente che non è pensabile, nè preso come esempio un modello dove vengono negati due diritti come salute e istruzione, se non attraverso uno sforzo economico non sempre sostenibile. Infatti se l' università fosse una possibilità di tutti, non ci sarebbero giovani soldati americani che vanno in Iraq per pagarsi il college, sono gli stessi ad ammetterlo e non penso sia strumentalizzata questa vicenda.
L' Italia garantisce senza grosso dispendio una buona formazione universitaria, poi il problema della collacazione del lavoratore nel mondo del lavoro è altro discorso. Quindi scinderei il problema della formazione professionale con quello occupativo, quest' ultimo risente anche molto delle condizioni economiche/sociali del territorio dove si vive.
Dubito che un laureato a pieni voti, con un bel master, non trovi lavoro...anche ben remunerato e se non dovesse trovarlo può tranquillamente proiettarsi all' estero, e tieni conto che se dovesse puntare all' estero l' Italia avrà scontato un costo di formazione dell' individuo che sarebbe una spesa a vuoto. In parole povere un finanziamento a perdere.
Un ingegnere che va all' estero, al pari di un ricercatore ecc...è solo una competenza persa, un costo sostenuto che non ha prodotto vantaggi.
Su questo aspetto deve pensare la politica italiana, perchè l' Italia deve sapere gestire le risorse interne, ottimizzandole e non spedendole all' estero.
Ovviamente sulla situazione lavorativa precaria, io credo che lo Stato c' entri ma fino ad un certo punto.
L' economia è abbastanza globale, quindi uno scenario turbolento colpisce tanto la Francia quanto l' Italia e secondo me il danno italiano sta proprio nel fatto che da noi ci sono tante piccole-medie imprese, queste a fronte di una crisi economica non sanno reagire e spesso o falliscono o vivono acqua alla gola.
Non ho idea di quali possano essere le soluzioni ai problemi italiani, un problema non ha mai una ed unica soluzione, ma andrebbe risolto quasi a tentivi.
Io inizierei a partire dal problema NORD-SUD, non perchè vivo al SUD, ma perchè il SUD non può essere da 150 anni la zavorra del paese, ma una potenzialità.
Altro obiettivo verso il quale punterei è il turismo, l' Italia non ha concorrenti al mondo in tal senso e moltissime città al mondo, tra cui la stessa ROMA, hanno cosi' tanta storia da custodire che esiste anche una storia sepolta, fatta di "cose" non mostrate al pubblico ma custodite nei magazzini.
Cio che scrivi è vero, anche qunado ti riferisci agli USA.
Sul fatto che il Sud sia una potenzialità puo anche forse essere: il Sud fattura (per così dire) miliardi di euro l'anno solo con le attività illecite; è un gigantesco giro di soldi che alloo Stato, se sapesse come metterci le mani sopra, farebbe mooolto comodo.
Il turismo è, da sempre, una grande risorsa dell'italia. Non si parla solo di Roma ma ci sono zone d'italia che sono votate solo ed esclusivamente al turismo...e lo si capisce, ad esempio, dai prezzi esorbitanti per qualsiasi cosa, come ad esempio una bottiglietta d'acqua a 5 euro (vedi Venezia e alcune zone sarde o la costa tirrenica e adriatica).
Farà ridere ma vorrei un'italia dove, in inverno ci si aspetti che normalmente nevichi, cosicchè da nn gridare all'emergenza a ogni nevicata!
In nord europa i treni camminano normalmente anche in caso di neve (e in nord europa c'è sempre neve, in inverno!), qui bastano due giorni di normale nevicata e tutti i trasporti sono bloccati, aeroporti, stazioni, autostrade, gente che bivacca in giro allo stremo....ma lo vogliamo capire o no che l'italia NON è un paese tropicale e che in inverno normalmente nevica?
Cio che scrivi è vero, anche qunado ti riferisci agli USA.
Sul fatto che il Sud sia una potenzialità puo anche forse essere: il Sud fattura (per così dire) miliardi di euro l'anno solo con le attività illecite; è un gigantesco giro di soldi che alloo Stato, se sapesse come metterci le mani sopra, farebbe mooolto comodo.
Il turismo è, da sempre, una grande risorsa dell'italia. Non si parla solo di Roma ma ci sono zone d'italia che sono votate solo ed esclusivamente al turismo...e lo si capisce, ad esempio, dai prezzi esorbitanti per qualsiasi cosa, come ad esempio una bottiglietta d'acqua a 5 euro (vedi Venezia e alcune zone sarde o la costa tirrenica e adriatica).
Farà ridere ma vorrei un'italia dove, in inverno ci si aspetti che normalmente nevichi, cosicchè da nn gridare all'emergenza a ogni nevicata!
In nord europa i treni camminano normalmente anche in caso di neve (e in nord europa c'è sempre neve, in inverno!), qui bastano due giorni di normale nevicata e tutti i trasporti sono bloccati, aeroporti, stazioni, autostrade, gente che bivacca in giro allo stremo....ma lo vogliamo capire o no che l'italia NON è un paese tropicale e che in inverno normalmente nevica?
Il Sud è una potenzialità.
Però sai l' idea che mi sono fatto è che tutto questo stato di cose alla fine faceva comodo a molti, e quindi oggi sapere che il Mezzogiorno non da nulla di concreto al paese è ormai qualcosa di noto. Nessuno più lo contesta, e tra i meridionali è tornato ormai da decenni il mito dell' uomo con la valigia in mano. In tal senso si è tornati un secolo indietro.
Davvero è inconcepibili come alcune aree del paese non riescano a vivere di solo turismo : penso alla Sicilia.
Sul discorso del caffè a 5 euro, beh....qualche bella multa qualche esercente se l' è presa, ma il danno fatto all' immagine dell' Italia è direi ben più rilevante. Io direi che un limite anche di molti risostoratori è anche quello di non mostrare i prezzi prima del pagamento. Per legge andrebbe fatto.
In ultimo il discorso della neve, se i treni non partono è sicuramente colpa dei privati, non può lo stato sostituirsi a loro nell' attività di manutenzione.
concordo con Basilischio
questo nome al 90% per me è motivo di sottoscrizione.
JuliaAlpin
23-12-09, 20: 38
Il Sud è una potenzialità.
Però sai l' idea che mi sono fatto è che tutto questo stato di cose alla fine faceva comodo a molti, e quindi oggi sapere che il Mezzogiorno non da nulla di concreto al paese è ormai qualcosa di noto. Nessuno più lo contesta, e tra i meridionali è tornato ormai da decenni il mito dell' uomo con la valigia in mano. In tal senso si è tornati un secolo indietro.
Davvero è inconcepibili come alcune aree del paese non riescano a vivere di solo turismo : penso alla Sicilia.
Sul discorso del caffè a 5 euro, beh....qualche bella multa qualche esercente se l' è presa, ma il danno fatto all' immagine dell' Italia è direi ben più rilevante. Io direi che un limite anche di molti risostoratori è anche quello di non mostrare i prezzi prima del pagamento. Per legge andrebbe fatto.
In ultimo il discorso della neve, se i treni non partono è sicuramente colpa dei privati, non può lo stato sostituirsi a loro nell' attività di manutenzione.
Colpa dei privati se i treni non funzionano? è colpa di trenitalia che, ricordiamolo, alla fine è ancora sotto mano semi-pubblica..
Mi piace l'Italia, per cui spero di non apparire uno di quelli idioti secessionisti o similari, però spero tanto che trenitalia fallisca..perchè è una vergogna per un paese come l'Italia..non è possibile avere delle ferrovie in sta situazione..e poi fan pubblicità dell'alta velocità..ma per favore va..spero tanto(e siamo in tanti a sperarlo) che da me presto o tardi vengano le ferrovie austriache -cosa che peraltro han già tentato di fare però in casa rfi son furbi- ad offrire il loro servizio..così finalmente si avrà un servizio ferroviario degno di tal nome.
Forse son apparso troppo drastico, ma trenitalia ha veramente esasperato la gente. Poi si lamentano che nessuno usa i mezzi pubblici.. -.-
Colpa dei privati se i treni non funzionano? è colpa di trenitalia che, ricordiamolo, alla fine è ancora sotto mano semi-pubblica..
Mi piace l'Italia, per cui spero di non apparire uno di quelli idioti secessionisti o similari, però spero tanto che trenitalia fallisca..perchè è una vergogna per un paese come l'Italia..non è possibile avere delle ferrovie in sta situazione..e poi fan pubblicità dell'alta velocità..ma per favore va..spero tanto(e siamo in tanti a sperarlo) che da me presto o tardi vengano le ferrovie austriache -cosa che peraltro han già tentato di fare però in casa rfi son furbi- ad offrire il loro servizio..così finalmente si avrà un servizio ferroviario degno di tal nome.
Forse son apparso troppo drastico, ma trenitalia ha veramente esasperato la gente. Poi si lamentano che nessuno usa i mezzi pubblici.. -.-
Putroppo nessuno nasce uomo politico ma lo diventa, come nessuno nasce imprenditore, operaio, professore ecc....
Nasciamo tutti nudi e, piano piano, immersi in una società dove le cose funzionano come funzionano, iniziando dalla instabilità affettiva delle famiglie e, su su, fino all'apice del potere, cresciano portandosi dietro tutti i peggiori difetti che la società stessa esprime.
Gli italiani non sono tutti da buttare, c'è ne sono tanti ottimi ed altri pessimi. Tutte le istituzioni, società, aziende ecc... sono dirette e gestite da parsone che sono nate nude e cresciute in questo calderone chè è l'Italia di oggi; qualcosa funziona, l'altra no.
Da queste puerili considerazioni mi domando: "Come è possibile cambiare o aggiustare qualcosa che è già rotto o irrimediabilmente guasto?"
Aggiustare o cambiare aquesto punto è impossibile, quindi non mi rimane che pensare che l'unica soluzione possibile sia iniziare a far crescere in modo corretto i nostri figli, educandoli ad non assuefarsi al sistema esistente, ma a combatterlo e miglioralo.
Tutto qui. Sembra una banalità, ma pensateci bene, forse è l'unica strada per riportare pacificamente l'italia ad essere una nazione dove tutto funziona.
E poi facciamola finita di lamentarci sempre di tutto e di tutti. Per esempio: guardate l'America, il paese avanzato, il che difficoltà si trova a estendere la sanità a tutti. Noi una sanità ce l'abbiamo già da anni, sarà anche traballante ed inefficiente, ma ce l'abbiamo.
niente è impossibile, niente è morto fino a che non è sepolto; caro basilischio se ho iniziato questo argomento di discussione è per sapere come la pensano altri e tutti penso che si convergano in un unico punto: cabiare la mentalità di noi italiani, essere più civili....ce la possiamo fare però anche i vari governi destra o sinistra che siano devono fare la loro parte : esempio in una famiglia dove il padre è uno snaturato, i figli come vengono su?
basilischio
24-12-09, 12: 42
niente è impossibile, niente è morto fino a che non è sepolto; caro basilischio se ho iniziato questo argomento di discussione è per sapere come la pensano altri e tutti penso che si convergano in un unico punto: cabiare la mentalità di noi italiani, essere più civili....ce la possiamo fare però anche i vari governi destra o sinistra che siano devono fare la loro parte : esempio in una famiglia dove il padre è uno snaturato, i figli come vengono su?
Ahi già risposto da solo. I politici sono italiano, quindi compresi in questo cambiamento. Il mio intento non è sminuire la validità delle affermazioni che indicano la politica come "causa", ma soltanto far notare che non è l'unica causa bensì una delle cause.
Il problema è che difficilmente si riescono a cambiare sistemi politici in modo pacifico, quindi o si fa un golpe e si cerca un'alternativa pacifica. E l'alternativa è coltivare la consapevolezza e la voglia di cambiare nei cittadini che domani si presenteranno alle elezioni, sia come elettori sia come candidati.
Vorrei meno persone come mio padre.
Qui da noi è facilissimo procurarsi botte illegali, ma non è tanto questo il problema.
Lo dicevo ad un amico, io in questi giorni di festa a casa ho qualche kg di bombe a casa, se nella peggiore delle ipotesi dovessero trovare una fonte di calore o del fuoco....credo che oltre a far morire mio padre :) , moriremo io ..mia madre ecc... e credo che buona parte del palazzo venga giù.
Ovviamente mio padre non sente minimamente il senso di responsabilità.
Uomo di 51 anni.
Finchè l' Italia sarà composta di gente incosciente, incivile e rozza, dubito possa costruirsi un paese che meriterebbe quel salto di qualità che tutti ci auguriamo.
JuliaAlpin
24-12-09, 18: 23
Vorrei meno persone come mio padre.
Qui da noi è facilissimo procurarsi botte illegali, ma non è tanto questo il problema.
Lo dicevo ad un amico, io in questi giorni di festa a casa ho qualche kg di bombe a casa, se nella peggiore delle ipotesi dovessero trovare una fonte di calore o del fuoco....credo che oltre a far morire mio padre :) , moriremo io ..mia madre ecc... e credo che buona parte del palazzo venga giù.
Ovviamente mio padre non sente minimamente il senso di responsabilità.
Uomo di 51 anni.
Finchè l' Italia sarà composta di gente incosciente, incivile e rozza, dubito possa costruirsi un paese che meriterebbe quel salto di qualità che tutti ci auguriamo.
e sull'ultimo periodo ti do proprio ragione! inutile sentir dire che è colpa di questo e quello..quelli che decidono li abbiamo scelti noi..se è gente idiota, evidentemente o noi stessi siamo idioti o ci fa comodo che sia così.
capt.sparrow
24-12-09, 20: 24
e sull'ultimo periodo ti do proprio ragione! inutile sentir dire che è colpa di questo e quello..quelli che decidono li abbiamo scelti noi..se è gente idiota, evidentemente o noi stessi siamo idioti o ci fa comodo che sia così.
Può spiegare, ai pochi quì, sempliciotti come me, che non capiscono... In quale modo avrebbero potuto "non scegliere" quelli che decidono... Se li avessero ritenuti... Idioti o anche peggio?
Non c'è scelta in realtà.
O meglio c'è, ma solo tra "burro" o "vaselina": il **** resta sempre il nostro, in ogni caso.
e sull'ultimo periodo ti do proprio ragione! inutile sentir dire che è colpa di questo e quello..quelli che decidono li abbiamo scelti noi..se è gente idiota, evidentemente o noi stessi siamo idioti o ci fa comodo che sia così.
A gente come mio padre, mi duole dirlo, andrebbero tolti i figli o almeno i figli dovrebbero un giorno staccargli un assegno comprensivo di tutte le spese per il sostentamento, dargli la mano e salutarlo...magari Pasqua e Natale assieme, ma nulla di meglio.
Colgo la mia esperienza per dire quanto uno degli aspetti critici in Italia e in Occidente, sia la caduta dei valori, dell' impoverimento delle relazioni e della perdita di identità della famiglia che non è più un centro dove si cresca la persona ma un luogo di tensione, di smarrimento di imbruttimento.
Il fatto che tanti giovani siano smarriti non è colpa solo delle tv o dei cattivi esempi, ma anche delle lacune vissute in famiglia.
Un padre e una madre possono, e devono, sbagliare ma mai rendersi indifferenti ai figli, e credere che ci siano altre cose (tv, amici, società ...) che possono crescere il figlio al posto tuo.
Il figlio è un impegno, una conquista, un dono...
La vita insegna che non ci si diventa poliziotti o carabinieri senza un corso, nè medici senza una laurea, nè economisti in forza ad una intenzione, non si fa nulla senza un impegno che alcuni tracciano come sacrificio, altri come uno sforzo piacevole.
Ridare valore alle famiglie, questo vorrei.
A gente come mio padre, mi duole dirlo, andrebbero tolti i figli o almeno i figli dovrebbero un giorno staccargli un assegno comprensivo di tutte le spese per il sostentamento, dargli la mano e salutarlo...magari Pasqua e Natale assieme, ma nulla di meglio.
Colgo la mia esperienza per dire quanto uno degli aspetti critici in Italia e in Occidente, sia la caduta dei valori, dell' impoverimento delle relazioni e della perdita di identità della famiglia che non è più un centro dove si cresca la persona ma un luogo di tensione, di smarrimento di imbruttimento.
Il fatto che tanti giovani siano smarriti non è colpa solo delle tv o dei cattivi esempi, ma anche delle lacune vissute in famiglia.
Un padre e una madre possono, e devono, sbagliare ma mai rendersi indifferenti ai figli, e credere che ci siano altre cose (tv, amici, società ...) che possono crescere il figlio al posto tuo.
Il figlio è un impegno, una conquista, un dono...
La vita insegna che non ci si diventa poliziotti o carabinieri senza un corso, nè medici senza una laurea, nè economisti in forza ad una intenzione, non si fa nulla senza un impegno che alcuni tracciano come sacrificio, altri come uno sforzo piacevole.
Ridare valore alle famiglie, questo vorrei.
ridare valore alle famiglie sarebbe un buon inizio;
Non c'è scelta in realtà.
O meglio c'è, ma solo tra "burro" o "vaselina": il **** resta sempre il nostro, in ogni caso.
meglio la sputazza dai!!!
per favore anche se non sono un moderatore cerchiamo di usare un linguaggio educato!!!! piuttosto rispondete alladomanda : che fate voi per il Vs paese?
LA domanda che tu proponi: "Che fate voi per il vostro paese?" NON è la stessa domanda che da il titolo alla discussione: "Come vorreste la vostra Italia?".
Occorre quindi piu coerenza; quanto al linguaggio...esso è duro perchè guidato piu dall'esasperazione e dalla frustrazione, senza buonismi ne ipocrisie.
Il mio linguaggio, ad esempio (ma mi sembra anche quello degli altri) mi sembrava educato: nel senso che non ha offeso nessuno, ho solo usato ruvide metafore gia note a tutti.
Quindi strappati di faccia il paraocchi e preparati a un'altra bordata di risposte da parte degli utenti alla tua nuova domanda. :)
FRANCODUE
28-12-09, 13: 20
meglio la sputazza dai!!!
Cortesemente cerchiamo di non scrivere espressioni volgari.
Grazie.
JuliaAlpin
28-12-09, 14: 36
A gente come mio padre, mi duole dirlo, andrebbero tolti i figli o almeno i figli dovrebbero un giorno staccargli un assegno comprensivo di tutte le spese per il sostentamento, dargli la mano e salutarlo...magari Pasqua e Natale assieme, ma nulla di meglio.
Colgo la mia esperienza per dire quanto uno degli aspetti critici in Italia e in Occidente, sia la caduta dei valori, dell' impoverimento delle relazioni e della perdita di identità della famiglia che non è più un centro dove si cresca la persona ma un luogo di tensione, di smarrimento di imbruttimento.
Il fatto che tanti giovani siano smarriti non è colpa solo delle tv o dei cattivi esempi, ma anche delle lacune vissute in famiglia.
Un padre e una madre possono, e devono, sbagliare ma mai rendersi indifferenti ai figli, e credere che ci siano altre cose (tv, amici, società ...) che possono crescere il figlio al posto tuo.
Il figlio è un impegno, una conquista, un dono...
La vita insegna che non ci si diventa poliziotti o carabinieri senza un corso, nè medici senza una laurea, nè economisti in forza ad una intenzione, non si fa nulla senza un impegno che alcuni tracciano come sacrificio, altri come uno sforzo piacevole.
Ridare valore alle famiglie, questo vorrei.
capisco, mi dispiace sulla tua situazione, proprio per questo non mi ero espresso(mi sembra di farmi gli affari altrui, cosa poco educata a mio parere).
Secondo me dovresti parlarne però coi tuoi cioè, per quanto "cattivi"(il termine non è il massimo, pardon) siano rimangono sempre i tuoi genitori.. ;)
Tornando sull'argomento principale(qualcuno mi aveva chiesto spiegazioni) dico solo che se a tutti veramente non andasse bene la situazione politica nessuno andrebbe a votare, ci sarebbero proteste su proteste finchè qualcosa cambia.
Non è così però..tutti si lamentano di tutto, come al solito, senza dare una spiegazione..tutti si lamentano che è andato al governo tizio o caio a seconda del turno..però evidentemente -ed è questione di algebra- quelli che si lamentano poi l'han anche votato(badate, non mi riferisco a berlusconi-non solo a lui almeno-, ma a tutti i politici perchè che sia destra, sinistra o quello che è quel che ne esce è sempre lo stesso).
Tuttavia, non voglio credere che sia tutto marcio. Anche in politica c'è gente che vale e che si impegna per fare un buon lavoro e credo che siano una parte cospicua.
Rimane il fatto però che come dice il detto ognuno ha quel che si merita..se
la "dirigenza" del Paese viene giudicata mediocre, è frutto della gente che l'ha votata, che evidentemente non si discosta molto dalla mediocrità. è brutto dirlo, ma finora non ho visto segni che mi facciano cambiare idea. ;)
capisco, mi dispiace sulla tua situazione, proprio per questo non mi ero espresso(mi sembra di farmi gli affari altrui, cosa poco educata a mio parere).
Secondo me dovresti parlarne però coi tuoi cioè, per quanto "cattivi"(il termine non è il massimo, pardon) siano rimangono sempre i tuoi genitori.. ;)
Il problema è che il mio problema non è un caso isolato, ma l' amara realtà di una società (compresa quella italiana, l' Italia non è un mondo a parte) dove evidentemente c' è un crollo di valori.
Un grosso punto di forza, sociale e culturale, della società italiana era il ruolo della famiglia.
Forse a quella "famiglia" di un tempo, andavano condannati certi aspetti come le botte ai figli, o il ruolo marginale della donna, ma la famiglia italiana era un centro forte, in cui si consolidavano idee, formazione, valori.
Oggi abbiamo più auto, più cibo ma siamo decisamente più poveri.
Qualcuno dirà ...ma che c' entra la famiglia col lavoro? o con il paese? con l' economia? col disagio sociale?
C' entra..
Nelle famiglie si crea l' uomo.
L' uomo è frutto di esempi e di esperienze personali.
La stessa impostazione della costituzione vede nella famiglia un centro di promozione della persona, la c.d formazione sociale, e ha un valore fondamentale.
Parafrasando il d'Azeglio... per rifare l'Italia, bisogna prima rifare gli italiani.
LA domanda che tu proponi: "Che fate voi per il vostro paese?" NON è la stessa domanda che da il titolo alla discussionť: "Come vorreste la vostra Italia?".
Occorre quindi piu coerenza; quanto al linguaggio...esso è duro perchè guidato piu dall'esasperazione e dalla frustrazione, senza buonismi ne ipocrisie.
Il mio linguaggio, ad esempio (ma mi sembra anche quello degli altri) mi sembrava educato: nel senso che non ha offeso nessuno, ho solo usato ruvide metafore gia note a tutti.
Quindi strappati di faccia il paraocchi e preparati a un'altra bordata di risposte da parte degli utenti alla tua nuova domanda. :)
LEGGI BENE IL MIO POST ALL'INIZIO, penso di essere stato abbastanza coerente, in quanto al linguaggio mi permetto di riprendere tutti quelli che usano certi termini, innanzitutto perchè secondo me è indice di debolezza, secondo non voglio paragonarmi e paragonare voi ad alcuni politici che usano questi termini,( coglioni, ce lo abbiamo duro ecc)
capt.sparrow
29-12-09, 15: 05
... Il lupo accusava la volpe di furto; lei affermava di non essere nemmeno in prossimità della colpa. Allora la scimmia si sedette in mezzo a loro per fare da giudice. Dopo che ciascuno ebbe perorato la sua causa, la scimmia, a quanto si dice, pronunziò questa sentenza: "Tu non hai perso, a parer mio, quello per cui sporgi querela; tu hai rubato, credo, quello che sai negare così bene"...
(Esopo)
Come vorreste la vostra Italia?
... Che ne dite, tanto per cominciare, di un posto senza volpi & lupi?
JuliaAlpin
29-12-09, 18: 22
Il problema è che il mio problema non è un caso isolato, ma l' amara realtà di una società (compresa quella italiana, l' Italia non è un mondo a parte) dove evidentemente c' è un crollo di valori.
Un grosso punto di forza, sociale e culturale, della società italiana era il ruolo della famiglia.
Forse a quella "famiglia" di un tempo, andavano condannati certi aspetti come le botte ai figli, o il ruolo marginale della donna, ma la famiglia italiana era un centro forte, in cui si consolidavano idee, formazione, valori.
Oggi abbiamo più auto, più cibo ma siamo decisamente più poveri.
Qualcuno dirà ...ma che c' entra la famiglia col lavoro? o con il paese? con l' economia? col disagio sociale?
C' entra..
Nelle famiglie si crea l' uomo.
L' uomo è frutto di esempi e di esperienze personali.
La stessa impostazione della costituzione vede nella famiglia un centro di promozione della persona, la c.d formazione sociale, e ha un valore fondamentale.
io non vedo la situazione così catastrofica, è vero però che un problema c'è..ma credo che, dal momento che come hai detto tu è trasversale e non solo ridotto alla società italiana, sia difficilmente modificabile..è il frutto degli eventi, il tempo dirà dove ciò porta..
... Il lupo accusava la volpe di furto; lei affermava di non essere nemmeno in prossimità della colpa. Allora la scimmia si sedette in mezzo a loro per fare da giudice. Dopo che ciascuno ebbe perorato la sua causa, la scimmia, a quanto si dice, pronunziò questa sentenza: "Tu non hai perso, a parer mio, quello per cui sporgi querela; tu hai rubato, credo, quello che sai negare così bene"...
(Esopo)
Come vorreste la vostra Italia?
... Che ne dite, tanto per cominciare, di un posto senza volpi & lupi?
non esisterà mai un posto senza lupi e volpi...piuttosto imiteremo i lupi o le colombe?
capt.sparrow
29-12-09, 19: 58
non esisterà mai un posto senza lupi e volpi...piuttosto imiteremo i lupi o le colombe?
Ma è naturale che non esista un posto senza...
Legga il mio quesito nella forma un cui l'ho posto... Paradossalmente...
Un invito a dominare le nostre bestialità...
Un invito a controllare il lupo e la volpe che si celano dentro ognuno di noi...
Un'Italia libera dall'oppressione dei media.
E poi vorrei un'Itlia più colta e più libera di idee.
Ecco cn queste 3 semplici parole ho descritto cm vorrei che l'Italia fosse.
vorrei un' italia con meno deputati meno senatori con stipendi normali,una magistratura separata dalla politica,piu potere ai prefetti ed alle regioni,è d'obbligo una nuova magistratura...introdurre il cottimo per i lavoratori pubblici, abolire i sindacati, abolire i patti lateranensi,abolire il trattato di Schengen,introdurre la pena di morte solo per reati gravi,regolarizzare i fotografi giornalisti e le agenzie che li assoldano,soprattutto avere un giornalismo che informa sui fatti e non i fatti,alzare lo stipendio ai professori e fare delle selezioni di merito serie...si al nucleare no alla turchia nella EU e stop all'immigrazione...queste le cose piu importanti...
basilischio
02-01-10, 11: 36
Vorrei che tutti gli Italiani, nessuno escluso, fossero onesti con se se stessi e verso gli altri.
Tutto il resto sarebbe una normale conseguenza.
io vorrei una Italia dove la parola giustizia non sia solo una parola.........perchè cen'è poca DOVUNQUE!!!;)in più vorrei che l'italiano sia meno sbruffone e buffone e che abbia rispetto del pensiero altrui senza commenti offensivi,insomma ci vorrebbe più democrazia,ma ahimè anche questa manca purtroppo!!!
fantasyste
04-01-10, 16: 22
Vorrei un Italia senza politici corrotti e amici di mafiosi.E soprattutto sinonimo di onestà e moralità,che purtroppo manca.
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