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Visualizza Versione Completa : Poco rispetto per i caduti della polizia di stato



Commissario
19-12-09, 14: 28
Salve a tutti ragazzi, volevo rendere pubblico che a Palermo in una delle vie principali dove giace la lapide di un agente della Polizia di Stato caduto nella lotta alla mafia di fronte la lapide a distanza di due tre metri sono stati piazzati due cassonetti dell'immondizia che spesso trabboccano della stessa, inoltre quei cassonetti li' non potrebbero starci in quanto nello spazio adiacente al marciapiede lo spazio e' riservato ai taxi.. dopo avere notato il fatto mi sono recato in commissariato dove ho informato il personale della situazione, gli stessi che mi hanno dato subito ragione mi hanno detto che avrebbero provveduto ma non hanno fatto niente, cmq non contento di cio' mi sono rivolto alla polizia municipale la quale mi ha riferito che varebbero fatto una segnalazione all'AM..MA anche loro hanno detto ma non hanno fatto, mi sono rivolto al 113 di nuovo alla municipale ma continuano a rimanere li' i cassonetti.. in tutto questo a mio parere rende il fatto molto grave in quanto e' un oltraggio a un caduto nella lotta alla mafia e in un contesto come quello palermitano cio' potrebbe significare un aperto "Sfregio" alla polizia di stato da sempre in contrasto con la criminalita' organizzata, vorrei anche ricordare da quello che ho sentito che nella stessa via quando sono stati compiuti gli ultimi arresti dei grandi boss nicchi e il boss arrestato subito prima di lui per quanto ho sentito gli agenti sono passati per festeggiare e rendere onore allo stesso tempo davanti all'albero di falcone, ora dico io visto che la lapide di un loro caduto si trova peraltro nella stessa via non e' vergognoso che si scordino di un loro fratello'???? e quei maledetti cassonetti stiano ancora li' a deturpare l'immagine e il ricordo di un eroe caduto per servire la patria???

ale66
19-12-09, 14: 50
Innanzi tutto complimenti per il tuo senso civico , come ben sai questa bellissima città attraversa un momento negativo e l'anarchia la fa da sovrana nello specifico tutte le strade a causa dell'agitazione del personale comunale addetto sono invase dai rifiuti , in questo caso sicuramente quei cassonetti sono spostati varie volte, e chi ha la competenza e l'obbligo di agire non fa bene il proprio dovere.

Commissario
19-12-09, 21: 20
Aprendo questa nuova discussione voglio rendere onore a tutti quei grandi poliziotti che sono caduti nell'adempimento del loro dovere nella lotta contro la mafia!!

Joe Petrosino

Giuseppe Petrosino, detto Joe (Padula, 30 agosto 1860 – Palermo, 12 marzo 1909), è stato un poliziotto italiano naturalizzato statunitense.
Nato a Padula, in provincia di Salerno, il 30 agosto 1860, di famiglia modesta, non povera: con il suo lavoro di sarto, il padre era riuscito a far studiare i suoi quattro figli maschi; emigrò con la famiglia a New York nel 1873 e crebbe nell'ambiente di Little Italy. Il piccolo Giuseppe per vivere si era messo a vendere giornali, a lucidar scarpe e a studiare la lingua inglese. Nel 1877, Joe (come ormai si chiamava) prese la cittadinanza americana, facendosi assumere l'anno dopo come spazzino dall'amministrazione newyorkese. Era caposquadra quando, una dopo l'altra, erano incominciate ad arrivare in America le fitte schiere degli emigranti italiani.
Questo fenomeno aveva posto le autorità americane di fronte a gravissimi problemi, primo quello dell'ordine pubblico. I poliziotti, quasi tutti ebrei o irlandesi, non riuscivano a capire gli immigrati né a farsi capire da loro: questo generava un clima a favore delle organizzazioni criminose che giunsero in breve a controllare tutta la Little Italy, ghetto malsano, fetido, superaffollato, dove una povera umanità sradicata (e che s'era portata appresso la propria sfiducia nell'autorità costituita) doveva lottare ogni giorno per la vita. Little Italy era il terreno ideale per la pianta crimine. Con gli emigranti ansiosi di lavoro erano sbarcati negli Stati Uniti avventurieri, evasi e latitanti.

Dipendente, come spazzino, dal Dipartimento di polizia, Petrosino era stato poi impiegato come informatore; nel 1883, non senza difficoltà, era stato ammesso alla polizia. Faceva un certo effetto vedere quell'uomo basso e atticciato (non superava il metro e sessanta), tra i giganteschi poliziotti irlandesi: in compenso, Petrosino aveva spalle larghe, bicipiti possenti e, ciò che più contò per il suo arruolamento, grinta ed intelligenza: quanto, cioè, gli aveva permesso di superare la crisi derivante dal fatto di essere l'unico poliziotto italiano, e perciò dileggiato dai connazionali e guardato con un certo sospetto dai colleghi.
Determinante ai fini della sua carriera, oltre al suo impegno, era stata la stima riposta in lui da Theodore Roosevelt, assessore alla polizia (e poi presidente degli Stati Uniti): grazie al suo appoggio, Petrosino era stato promosso detective, liberato dal servizio d'ordine pubblico, e quindi dalla divisa, e destinato alla conduzione d'indagini. I criminali di Little Italy si erano trovati improvvisamente di fronte ad un nemico che parlava la loro stessa lingua, che conosceva i loro metodi, che poteva entrare nei loro ambienti. Joe Petrosino nutriva una sorta di cupo, rovente rancore verso quei delinquenti che stavano dissipando il patrimonio di stima che gli immigrati italiani avevano costruito.
Ciò non significava che egli non comprendesse le cause di quella situazione; gli era ben chiaro che oltre alle misure di ordine pubblico, occorreva agire sulle cause delle delinquenza: l'ignoranza, e la miseria. Risolti brillantemente numerosi casi (il più celebre fu il "delitto del barile" nel 1903), abile nel travestirsi, rapido nell'azione, inflessibile e quasi feroce verso i criminali, divenuto quasi un simbolo della lotta a favore della giustizia e della legge, Joe Petrosino (un po' snob: abito scuro, cappello duro, camicia bianca, scarpe dal tacco alto) era stato via via assegnato ad incarichi di sempre maggiore responsabilità.
Nel 1905 gli era stata affidata l'organizzazione d'una squadra di poliziotti italiani, l'Italian Branch, e ciò aveva reso più proficua ed efficace la sua lotta senza quartiere contro la Mano Nera, una tenebrosa organizzazione a carattere mafioso, con ramificazioni in Sicilia, attraverso la quale si esprimeva il racket. E proprio seguendo una pista che avrebbe dovuto portarlo ad infliggere, forse, un decisivo colpo alla Mano Nera, Petrosino era giunto in Italia. Ma la Mano Nera era stata più svelta di lui a colpire.
La morte [modifica]

Alle 20.45 di venerdì, 12 marzo 1909, tre colpi di pistola in rapida successione, e un quarto sparato subito dopo, suscitano il panico nella piccola folla che attende il tram a capolinea di piazza Marina a Palermo. C'è un generale fuggi fuggi: solo il giovane marinaio anconetano Alberto Cardella (Regia Nave Calabria) si lancia coraggiosamente verso il giardino Garibaldi, nel centro della piazza, da dove sono giunti gli spari: in tempo per vedere un uomo cadere lentamente a terra, ed altri due fuggire scomparendo nell'ombra. Non c'è soccorso possibile, l'uomo è stato raggiunto da tre pallottole: una al volto, una alle spalle, e una terza mortale alla gola. Poco dopo si scopre che si tratta del detective Giuseppe Petrosino, il nemico irriducibile della malavita italiana trapiantata negli Stati Uniti, celebre in America come in Italia quale protagonista della lotta al racket. Il console americano a Palermo telegrafa al suo governo: Petrosino ucciso a revolverate nel centro della città questa sera. Gli assassini sconosciuti. Muore un martire.
Il governo mise subito a disposizione la somma di 10.000 lire, per chi avesse fornito elementi utili a scoprire i suoi assassini ma la paura della mafia sarà più forte dell'attrazione esercitata da quella pur elevata offerta di soldi. Le bocche rimarranno chiuse. Circa 250.000 persone parteciparono al suo funerale a New York, un numero fino ad allora mai raggiunto da alcun funerale in America.
Si ritiene che il responsabile della sua fine sia il boss Vito Cascio Ferro di Bisacquino, tenuto d'occhio da Petrosino sin da quando questi era a New York, ed il cui nome fu trovato in cima ad una "lista di criminali" redatta dal poliziotto italoamericano e trovata nella sua stanza d'albergo il giorno della morte. Probabilmente (e questo fu un sospetto anche della polizia palermitana dell'epoca) vi è un collegamento tra la morte di Petrosino e alcuni personaggi malavitosi appartenenti alla cosca newyorkese di Giuseppe "Piddu" Morello noti per il loro presunto legame al caso del "corpo nel barile" (un famoso omicidio avvenuto a New York nel 1903). Infatti due uomini di questa cosca erano ritornati in Sicilia nello stesso periodo del viaggio di Petrosino rimanendo in contatto con il boss newyorkese.
L'ipotesi più verosimile è che Morello e Giuseppe Fontana (emigrato in America dopo l'assoluzione per l'omicidio Emanuele Notarbartolo e aggregatosi alla banda di Giuseppe Morello) si siano rivolti a Vito Cascio Ferro affinché organizzasse l'omicidio del poliziotto per loro conto. Quando Cascio Ferro venne arrestato gli fu trovata addosso una fotografia di Petrosino. Il malavitoso aveva però un alibi per conto di un deputato amico di Cascio Ferro. Quando il pugno di ferro fascista, anni più tardi, arrestò don Vito e lo condannò all'ergastolo per un omicidio imputatogli, il boss fu intervistato in prigione; dichiarò di aver ucciso un solo uomo in tutta la sua vita e disse di averlo fatto in modo disinteressato. La tesi però non è mai stata del tutto confermata.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

ovviamente Petrosino apparteneva alla polizia Statunitense ma non si poteva non ricordare un poliziotto come lui !!


Sei pregato di non fare post consecutivi. C'è l'apposito tasto edit per editare quello precedente.

AlePA
19-12-09, 21: 57
E già, onore a tutti i poliziotti caduti nella lotta contro la mafia, ma non solo i poliziotti, cercando su wikipedia la lista dei caduti a cusa della mafia è immensa ( http://it.wikipedia.org/wiki/Vittime_di_Cosa_Nostra ), è veramente scandaloso.

Ma portiamo onore non solo ai caduti contro la mafia ( o le diverse mafie ) ma a tutti i Poliziotti morti per cause di servizio mentre erao intenti a compiere il loro dovere.


Innanzi tutto complimenti per il tuo senso civico , come ben sai questa bellissima città attraversa un momento negativo e l'anarchia la fa da sovrana nello specifico tutte le strade a causa dell'agitazione del personale comunale addetto sono invase dai rifiuti , in questo caso sicuramente quei cassonetti sono spostati varie volte, e chi ha la competenza e l'obbligo di agire non fa bene il proprio dovere.

QUOTO.

Be puo darsi che al commisariato non abbiano fatto nulla per provvedere, puo darsi che la municipale non abbia fatto la segnalazione, ma voglio sperare che sia L'AMIA (che si può scrivere) che non abbia prvveduto , ma che abbia ricevuto la segnalazione.

Poi in questo periodo a Palermo c'è una situazione precaria dell'AMIA che da un momento all'altro potrebbe fallire.

basilischio
19-12-09, 22: 31
Unisco le due discussioni perchè simili di contenuto.
Si parla in entrambe di caduti e di rispetto verso essi.

Commissario
19-12-09, 22: 51
QUOTO.

Be puo darsi che al commisariato non abbiano fatto nulla per provvedere, puo darsi che la municipale non abbia fatto la segnalazione, ma voglio sperare che sia L'AMIA (che si può scrivere) che non abbia prvveduto , ma che abbia ricevuto la segnalazione.

Poi in questo periodo a Palermo c'è una situazione precaria dell'AMIA che da un momento all'altro potrebbe fallire.


Questo pero' non giustifica che davanti la lapide di un servitore dello stato caduto si possa scaricare immondizia e per giunta siano stati piazzati dei cassonetti, di sicuro inoltrero' personalmente segnalazione all'amia ma di certo non mi staranno ad ascoltare, cmq fino a quando questa indecenza non avra' termine tartassero' chiunque abbia delle responsabilita' a riguardo!!

AlePA
20-12-09, 00: 58
Questo pero' non giustifica che davanti la lapide di un servitore dello stato caduto si possa scaricare immondizia e per giunta siano stati piazzati dei cassonetti, di sicuro inoltrero' personalmente segnalazione all'amia ma di certo non mi staranno ad ascoltare, cmq fino a quando questa indecenza non avra' termine tartassero' chiunque abbia delle responsabilita' a riguardo!!

Per questo ti stimo, io sono con te e credo anche tutti gli altri ;)

ale66
20-12-09, 07: 48
Purtroppo come ben sai cumuli d'immondizia sono sparsi in tutta la città, in tantissime vie è precluso il transito nei marciapiedi tanto sono i rifiuti non raccolti , aspetta il miglioramento della situazione ,poi recati presso il comando della Municipale in via Dogali ed esponi le tue giuste rimostranze.
P.S. In che via è posizionata questa lapide?

Commissario
16-01-10, 13: 54
Purtroppo come ben sai cumuli d'immondizia sono sparsi in tutta la città, in tantissime vie è precluso il transito nei marciapiedi tanto sono i rifiuti non raccolti , aspetta il miglioramento della situazione ,poi recati presso il comando della Municipale in via Dogali ed esponi le tue giuste rimostranze.
P.S. In che via è posizionata questa lapide?


La lapide e' sita alla fine di via notarbartolo immediatamente prima dell'ultimo semaforo prima dell'incrocio con via liberta' vicino al cinema fiamma, e' la lapide dell'agente Calogero Zucchetto!! nell'area antistante c'e' lo spazio riservato ai taxi invece ci stanno piazzati i due cassonetti oltre i due cassonetti trovi la lapide. Sai perche' ho esposto adesso il problema che cmq persiste da un bel po'? e perche' davanti a quella lapide il 14 novembre ricorre l'anniversario dell'agente Zucchetto e spesso si sono ritrovati li' per ricordarlo le alte cariche..e ovviamente immancabile le corone di fiori dei rappresentanti delle istituzioni e della polizia stessa, quando c'erano loro li davanti manco la polvere ma passato l'anniversario invece qualche furbo ha pensato di metterci dei cassonetti.. e questo non va bene perche' l'onore ai caduti non e' rappresentanza e basta ma la storia,la storia di chi ha dato la vita per la bellissima citta' di palermo!!

Per AlePa, ti ringrazio davvero!! combattiamo tutti affianco nell'ardua lotta del ripristino della legalita'

ULTIME NOTIZIE
bene un cassonetto e' stato rimosso completamente e l'altro e' stato leggermente spostato, adesso sicuramente vige un po' piu' di decoro per l'agente caduto

AlePA
17-01-10, 10: 11
Finalmente,
Finalmente abbiamo una piccola soddisfazione, ma almeno ci conferma che si puo fare qualcosa per cambiare, migliorare Palermo e la società :D.

abitcis
19-01-10, 19: 26
La lapide e' sita alla fine di via notarbartolo immediatamente prima dell'ultimo semaforo prima dell'incrocio con via liberta' vicino al cinema fiamma, e' la lapide dell'agente Calogero Zucchetto!! nell'area antistante c'e' lo spazio riservato ai taxi invece ci stanno piazzati i due cassonetti oltre i due cassonetti trovi la lapide. Sai perche' ho esposto adesso il problema che cmq persiste da un bel po'? e perche' davanti a quella lapide il 14 novembre ricorre l'anniversario dell'agente Zucchetto e spesso si sono ritrovati li' per ricordarlo le alte cariche..e ovviamente immancabile le corone di fiori dei rappresentanti delle istituzioni e della polizia stessa, quando c'erano loro li davanti manco la polvere ma passato l'anniversario invece qualche furbo ha pensato di metterci dei cassonetti.. e questo non va bene perche' l'onore ai caduti non e' rappresentanza e basta ma la storia,la storia di chi ha dato la vita per la bellissima citta' di palermo!!

Per AlePa, ti ringrazio davvero!! combattiamo tutti affianco nell'ardua lotta del ripristino della legalita'

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bene un cassonetto e' stato rimosso completamente e l'altro e' stato leggermente spostato, adesso sicuramente vige un po' piu' di decoro per l'agente caduto

cioè fammi capire, quasi un mese per spostare un cassonetto?chi sono i solerti lavoratori??

AlePA
19-01-10, 19: 36
cioè fammi capire, quasi un mese per spostare un cassonetto?chi sono i solerti lavoratori??

Guarda che è già un miracolo che l'abbiano spostato.