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Visualizza Versione Completa : Operazioni compiute dalla Polizia di Stato.



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FRANCODUE
24-02-12, 10: 40
Imponevano il pizzo alle imprese edili situate nel loro territorio.
Gli agenti della Squadra mobile di Reggio Calabria, questa mattina, hanno arrestato, nell'operazione "San Giorgio", sei persone affiliate alla cosca Caridi e collegate al potente clan Libri.
Associazione mafiosa, estorsioni e danneggiamento i reati contestati agli arrestati a cui sono attribuite una serie di estorsioni compiute ai danni di imprenditori di Reggio Calabria.
Nel corso dell'indagine è emerso che la percentuale del pizzo applicata variava a seconda del rapporto di "amicizia" che c'era tra estorsore e vittima. Intercettazioni telefoniche e ambientali usate in una precedente inchiesta, chiamata "Alta tensione", hanno fatto emergere il ruolo che ognuno dei sei arrestati rivestiva all'interno della cosca.

Dal sito della PdS

FRANCODUE
02-03-12, 10: 22
La Squadra mobile della questura di Salerno ha eseguito, questa mattina, 14 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di esponenti dei clan D'Andrea e Nigro, che avevano il controllo del territorio orientale della città campana.
Le accuse vanno dall'associazione per delinquere di stampo mafioso, al traffico e spaccio di droga, alle rapine.
Il clan era formato prevalentemente da giovani pregiudicati, e capeggiato da Vincenzo Villacaro, Vincenzo D'Andrea, e Salvatore Nigro, che aspiravano anche ad assumere un ruolo assoluto nel controllo criminale del capoluogo.
Le persone in manette devono rispondere anche di un omicidio, avvenuto la sera del 24 febbraio 2007, quando un pregiudicato, Donato Stellato, fu ucciso davanti al tribunale di Salerno.
Secondo la ricostruzione investigativa l'omicidio era stato pianificato per impedire definitivamente l'ascesa del gruppo di Stellato, già colpito da arresti.
Gli arrestati avevano anche fatto accordi con il clan Prinno di Napoli per gestire il controllo delle slot machine da collocare negli esercizi pubblici di Salerno.
Attraverso le rapine, invece, il gruppo finanziava il traffico e lo spaccio di droga.

Dal sito della PdS.

Qui faccio un commento.
E dire che Salerno sembrava fosse una sorta di "isola" felice.

FRANCODUE
07-03-12, 10: 10
La droga arrivava dall'Albania al porto di Bari. Da qui i corrieri la portavano a Ravenna da dove veniva per lo più distribuita sulla Riviera adriatica.
Undici gli arresti eseguiti oggi dalla Squadra mobile ravennate tra albanesi e italiani, quasi tutti residenti sul litorale della città, con i primi che comandavano e gli altri che facevano da intermediari.
Gli arresti si vanno a sommare agli otto dei mesi scorsi nell'ambito dello stesso procedimento e ai 23 indagati a piede libero.
L'operazione ''Liberty'' che ha fermato l'azione criminale del gruppo, prende il nome del bar di Punta Marina Terme, sempre sul litorale ravennate, all'interno del quale il 30 aprile del 2010 si era verificato un regolamento di conti che aveva dato origine all'inchiesta.
L'inchiesta ha portato anche al sequestro di una pistola clandestina, di diversi mezzi usati per il trasporto dello stupefacente e di sei chili di droga tra eroina e cocaina per un valore di circa 200 mila euro.
A finire in carcere sono stati sei giovani albanesi e un italiano, un 57enne originario di Acerenza (Potenza) ma residente a Lido Adriano. Mentre i domiciliari sono scattati per altri due giovani albanesi e per una ragazza romena sentimentalmente legata a uno del gruppo; e un obbligo di firma per un secondo italiano, un 44enne originario di Vittoria (Ragusa) ma residente sempre a Lido Adriano.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
19-03-12, 10: 35
Aggredivano giovani coppie con coltelli e spray al peperoncino.
Gli uomini della Squadra mobile della questura di Bologna hanno identificato e arrestato, nei giorni scorsi, due nordafricani responsabili di 9 rapine messe in atto nell'arco di una settimana.
I due, armati di coltelli e spray "al peperoncino" e sempre di notte, avevano preso di mira giovani vittime isolate lungo le vie del centro della città.
Denaro contante e telefoni cellulari il bottino dei rapinatori.

Dal sito della PdS.

Eli113
20-03-12, 18: 41
(ANSA) - PALERMO, 20 MAR - La polizia di Stato ha arrestato per tentativo di omicidio Antonio Leto, 65 anni. L'uomo, in via Tiro a Segno, ha sparato quattro colpi di pistola - senza colpirlo - contro il convivente dell'ex nuora che si trovava nella sua auto. Il ''bersaglio'' e' riuscito a mettere in moto l'auto e a fuggire. Dopo le indicazioni fornite dalla vittima Leto e' stato fermato in via San Raffaele Arcangelo.(ANSA).

Questa la metto perche' tocca proprio la mia squadra.

ale66
20-03-12, 21: 21
E io vi faccio i complimenti:)
P.S. Ma non e che è parente del famigerato:)

hog
20-03-12, 21: 28
(ANSA) - PALERMO, 20 MAR - La polizia di Stato ha arrestato per tentativo di omicidio Antonio Leto, 65 anni. L'uomo, in via Tiro a Segno, ha sparato quattro colpi di pistola - senza colpirlo - contro il convivente dell'ex nuora che si trovava nella sua auto. Il ''bersaglio'' e' riuscito a mettere in moto l'auto e a fuggire. Dopo le indicazioni fornite dalla vittima Leto e' stato fermato in via San Raffaele Arcangelo.(ANSA).

Questa la metto perche' tocca proprio la mia squadra.

in via tiro a segno.... ma non l'ha colpito..... hahahahahhaha sembra uno scherzo ;)

ale66
20-03-12, 23: 02
Ti assicuro che è tutto vero:)

Eli113
21-03-12, 03: 49
Y
E io vi faccio i complimenti:)
P.S. Ma non e che è parente del famigerato:)

Ultima e poi chiudo : anche le descrizioni combaciavano... Brizzolato anzianotto.... Ihih acusate l'OT

FRANCODUE
29-03-12, 10: 30
La Polizia di Stato di Alessandria ha eseguito, questa mattina, 5 provvedimenti di custodia cautelare in carcere nei confronti di cittadini italiani e albanesi. Il gruppo è ritenuto responsabile di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, furti in abitazioni ed esercizi commerciali, ricettazione, truffa e detenzione illegale di armi, commessi nella provincia di Alessandria e nelle province limitrofe.
Altre 10 persone sono state invece denunciate.
Tra i destinatari delle misure anche 2 albanesi già in carcere perchè ritenuti responsabili dell'omicidio di Rosa Vivalda, avvenuto lo scorso dicembre nel corso di una rapina.
Nel corso dell'operazione sono state eseguite anche numerose perquisizioni personali e locali, con il ritrovamento di refurtiva (un rolex ed un televisore lcd), sostanze stupefacenti, un fucile a pompa con un proiettile in canna pronto all'uso, chiavi di numerosi veicoli rubati e telefoni cellulari.
Durante una perquisizione, gli agenti della Squadra mobile hanno anche colto in flagrante la madre di uno degli indagati mentre cercava di tagliare le piante di marijuana coltivata nel giardino della villa.

Dal sito della PdS

FRANCODUE
04-04-12, 10: 18
Agivano sempre a cavallo della mezzanotte per sottrarre in un solo colpo i due massimi importi giornalieri disponibili sul bancomat.

La banda che da qualche tempo aveva svuotato i conti correnti dei cittadini bolognesi è stata arrestata dai poliziotti della questura del capoluogo emiliano.
Si tratta di quattro romeni specializzati nella clonazione di carte di credito e tessere bancomat. Loro abitudine era quella di effettuare prima e dopo la mezzanotte due prelievi con la stessa carta clonata, dallo stesso bancomat, così da poter sottrarre in un solo colpo due massimi importi giornalieri per singolo conto corrente.
Le indagini sono partite dopo numerose denunce presentate in questura.
L'operazione ha anche portato al sequestro di centinaia di tessere clonate e tutta l' attrezzatura tecnologica che costituiva il kit per l' acquisizione dei codici "pin" e per la duplicazione delle carte.

Dal sito della PdS.

fatality
23-04-12, 01: 12
http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/04/18/news/treno-33478119/
http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/puglia/2012/04/17/Ferrovie-omissione-soccorso-tre-denunce-Polfer-Bari_6734530.html

vediamo se ora che purtroppo ci è scappato il morto, i vertici di trenitalia la smettono di dare ordini "contra legem" e soprattutto moralmente indicibili ai proprio dipendenti in servizio a bordo dei treni.
dire "lo avevo detto io" ( https://www.militariforum.it/forum/showthread.php?19141-POLFER-Polizia-Ferroviaria/page5 ) serve a poco lo so. mia intenzione era evitare il morto che purtroppo però è arrivato.
ma questa consuetudine di mettere la puntualità di un treno davanti a tutto il resto (anche il soccorso ad un moribondo ed il rispetto per la vita umana) purtroppo l'ho riscontrata fin dai miei primi giorni di servizio in questa specialità.
spero vivamente che le cose cambino.

FRANCODUE
05-05-12, 10: 19
È stato arrestato in Portogallo, dove si era rifugiato, il latitante Giovanni Capone Perna, condannato a 30 anni di carcere per omicidio.

Affiliato al clan camorristico dei Pagnozzi è ritenuto responsabile dell'omicidio di Francesco Esposito avvenuto in provincia di Benevento nel 2003.

Si nascondeva dallo scorso ottobre nella città di Coimbra in Portogallo ed è stato individuato dagli uomini della Squadra mobile di Benevento, dal Servizio centrale operativo (Sco) e dal Servizio cooperazione internazionale di Polizia.

Dal sito della PdS

FRANCODUE
08-05-12, 18: 43
Venti persone, compreso lo storico boss del clan dei Cursoti, Giuseppe Garozzo, 63 anni, noto come "Pippu u maritatu" (Pippo lo sposato), sono state arrestate stamattina dalla Squadra mobile della questura di Catania.

Tutti sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, traffico di stupefacenti, e detenzione di armi da guerra.

Il boss Garozzo, scarcerato alla fine del 2010 dopo quasi 18 anni di reclusione, stava tentando di riorganizzare la cosca dei Cursoti che era stata decimata durante il periodo della sua detenzione.

Il ritorno del vecchio capomafia non è stato gradito dagli esponenti dei clan rivali che nel giugno del 2011 hanno tentato di ucciderlo, ferendo lui e un'altra persona, in un agguato.

Giuseppe Garozzo è considerato dai poliziotti capo indiscusso di una delle più sanguinose frange del clan dei Cursoti, quella di Catania. È stato uno dei promotori della faida mafiosa iniziata nel 1991 che causò in tre anni circa 300 morti ammazzati nella contrapposizione tra clan per il dominio nella gestione degli affari criminali a Catania.

Un fermo è stato eseguito anche in Piemonte dove la cosca aveva una base logistica.

Dal sito della PdS

Eli113
23-05-12, 00: 38
(ANSA) - PALERMO, 22 MAG - Un'organizzazione di narcotrafficanti che operava tra il Messico e l'Italia e riforniva di cocaina il mercato nazionale e' stata smantellata dalla polizia, che ha operato in stretto raccordo con la Dea americana, lo speciale dipartimento antidroga Usa. Sono complessivamente 34 le persone arrestate dalla squadra mobile della Questura di Palermo, in collaborazione con le Direzioni centrali antidroga e anticrimine della polizia di Stato. (ANSA).

Eli113
30-05-12, 18: 16
http://www.video.mediaset.it/video/studioaperto/edizione_servizio/304392/rapina-al-supermercato-poliziotti-tra-i-clienti.html

bravi i colleghi della 6 :)

FRANCODUE
07-06-12, 18: 53
"Ancora una volta ha trionfato la splendida sinergia, consolidata negli anni, fra Polizia e Carabinieri" così il capo della Polizia Antonio Manganelli, commenta il fermo del responsabile dell'esplosione davanti all'istituto Morvillo Falcone di Brindisi da parte degli uomini della questura di Lecce.

Ha confessato, Giovanni Vantaggiato 68 anni, sposato, due figlie, titolare di un deposito di carburante agricolo a Copertino, in provincia di Lecce che per motivi di vendetta il 19 maggio scorso ha fatto esplodere un cassonetto con 3 bombole del gas davanti la scuola uccidendo la 16enne Melissa Bassi e provocando il ferimento di altre 5 studentesse.

La svolta c'è stata quando gli investigatori hanno elaborato le immagini delle telecamere della città relative a due auto presenti sul luogo dell'attentato, una la notte prima dell'attentato, quando c'è stata la sistemazione dell'ordigno e l'altra la mattina, subito dopo e subito prima l'esplosione.

Dal sito della PdS.

FRANCODUE
10-06-12, 10: 21
Oggi propongo una operazione davvero insolita.
Una anziana ruba delle caramelle al supermercato.
Viene inseguita dal direttore dello stesso che raggiuntala chiama la Polizia.
Gli Agenti della volante intervenuti pagano le caramelle e in accordo con loro
la Direzione non sporge querela.

MILANO - Era di 78 centesimi l'ammontare di un furto di caramelle commesso da un'anziana, venerdì mattina, in un supermercato. Ma alla fine, alla donna, che ha 76 anni, e che si era detta mortificata di averle prese, gliele hanno regalate i poliziotti intervenuti, sulle prime, per denunciarla. È accaduto in un supermarket Pam in corso XXII Marzo. Il responsabile del punto vendita, un 37enne, non aveva esitato a rincorrere la donna, a bloccarla e chiamare la polizia. Quando gli agenti di una Volante sono arrivati sul posto, però, la donna, mortificata per quanto fatto e spaventata ha ammesso: «Volevo le caramelle, ma non avevo soldi». A quel punto, in accordo con la direzione, che non ha sporto denuncia, sono stati i poliziotti a pagare le caramelle dell'anziana. Alcuni clienti, presenti in quel momento, li hanno applauditi.

Dal Corriere della Sera.

ale66
10-06-12, 12: 26
Bene, l'eccesso di zelo non ha mai aiutato nessuno, episodi come questo sono frequenti anche da noi , la volante se constata che il danno economico è minimo e apprende uno stato di disaggio cerca, e qui dipende dall'operatore, di dirimere la situazione sul posto.

candidato
15-06-12, 19: 56
Sub lege lidertas

FRANCODUE
15-06-12, 21: 01
Sub leges libertas.
Beh, poi.
Uno che aveva trovato un sicuro rimedio al Caro Benzina.

Faceva rifornimento di benzina alla propria autovettura utilizzando le carte carburante intestate al Comune.

Un dipendente del comune di Enna è arrestato dalla Squadra mobile della provincia siciliana con l'accusa di furto aggravato, appropriazione indebita, truffa ai danni del Comune, dove fa l'autista.

L'uomo, nell'arco di sette mesi - da settembre 2011 a marzo 2012 - si è impadronito di oltre 7mila euro di carburante.

Gli accertamenti sono partiti a seguito della rilevazione di un aumento dei costi del carburante relativi al mese di febbraio 2012 effettuato nel marzo del 2012 dagli uffici comunali.

Da qui sono iniziate le indagini dei poliziotti della Squadra mobile presso l'autoparco comunale: sono state controllati tutti i prelevamenti di carburanti effettuati dagli autisti ed è risultato che numerosi "pieni" di benzina venivano fatti in fasce orarie fuori da quelle di servizio o in giorni festivi.

Successivamente gli agenti hanno controllato i distributori e hanno accertato che la persona arrestata aveva più volte rifornito la propria vettura, acquistando carburante anche con bidoni. Inoltre, il responsabile, in una occasione, aveva chiesto se la Polizia avesse fatto domande su di lui.
15/06/2012

Dal sito della Pds.

FRANCODUE
23-06-12, 18: 09
Arrestati nella notte una decina di tifosi del Genoa per la clamorosa interruzione della partita Genoa-Siena del 22 aprile scorso allo stadio Luigi Ferraris, nel capoluogo ligure.

In manette sono finiti i leader della tifoseria ultrà rossoblu. Tra loro i capi della Brigata Speloncia (storico gruppo di tifosi) Mario De Montis e Fabrizio Fileni.

I due, insieme ad altri, scavalcarono le recinzioni dello stadio e indussero i calciatori prima a interrompere la partita, poi a togliersi la maglia e infine gli "concessero" di riprendere il gioco.
Agli ultrà vengono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla resistenza a pubblico ufficiale e violenza privata.

In particolare si tratta di sette provvedimenti che dispongono gli arresti domiciliari e di tre che dispongono la misura dell'obbligo di dimora con divieto di allontanamento notturno.

Complessivamente nel corso dell'indagine sono stati sottoposti ad indagine oltre 100 tifosi per reati che vanno dalla violenza privata, alla resistenza a pubblico ufficiale, dalle lesioni, al superamento indebito delle separazioni fra settori dello stadio.

Inoltre 120 tifosi sono stati già destinatari di Daspo da parte del questore, 17 dei quali con l'obbligo di firma.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
27-06-12, 10: 22
Volevano costituire l'ottavo mandamento dell'Agrigentino, ma non hanno fatto in tempo perché gli uomini della Squadra mobile di Agrigento, coordinati dal Servizio centrale operativo, stamattina li hanno fermati.
Sono stati eseguiti 49 provvedimenti di carcerazione: 47 persone sono state arrestate, mentre due sono riuscite a fuggire alla cattura.
Sono tutti accusati di associazione mafiosa, rapina, estorsione, danneggiamento, riciclaggio e di intestazione fittizia di beni.
L'operazione, denominata "Nuova cupola", ha spezzato il nuovo organigramma di Cosa Nostra ad Agrigento; la struttura mafiosa si stava riorganizzando dopo la cattura dei boss Giuseppe Falsone e Gerlandino Messina.
Tra gli arrestati imprenditori, insegnanti e anche un agente della polizia penitenziaria.
L'indagine è partita negli ultimi mesi del 2010, grazie al lavoro della Squadra mobile e del commissariato Frontiera di Porto Empedocle. Ed è partita per osservare cosa accadeva dopo l'arresto dei due grandi capi: Messina e Falsone. Il monitoraggio ha permesso di mettere in luce movimenti particolari e tentativi dei nuovi boss di condizionare la vita economica e imprenditoriale della zona agrigentina.
In particolare gli appartenenti al gruppo criminale esercitavano una forte pressione estorsiva nei confronti di imprese in modo da creare un monopolio a favore delle ditte controllate da Cosa Nostra, con l'estromissione dal mercato di tutte le aziende che operavano nella legalità.

Dal Sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
09-07-12, 10: 20
Varie operazioni anticamorra.

Ritenuto elemento di spicco del clan dei Casalesi, vicino a Carmine Schiavone, di cui è un lontano parente, Alfonso Schiavone, 64 anni, è stato arrestato questa mattina dalla Squadra mobile di Caserta.
L'uomo è accusato di truffa nell'ambito dell'erogazione di fondi pubblici e di falso materiale e ideologico.
La vicenda riguarda, in sostanza, l'erogazione di fondi comunitari per la distruzione di tonnellate e tonnellate di frutta in eccedenza che, in realtà, è risultata solo sulla carta. L'uomo è stato individuato nella sua abitazione di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta da cui ha tentato la fuga alla vista dei poliziotti.
Era considerato il braccio destro del boss Carmine Schiavone, storico pentito della camorra casertana.

Nel gennaio scorso sette persone sfuggirono agli agenti della Squadra mobile di Lecce che, al termine dell'operazione "Cinemastore", arrestarono 42 persone appartenenti ad un'organizzazione criminale affiliata alla Sacra corona unita.
Nei mesi successivi i sette sono stati tutti arrestati. L'ultimo dei latitanti, il 43enne Pasquale Briganti, è stato catturato ieri dagli uomini della mobile mentre era con alcuni parenti sulla spiaggia di Campilungo, a marina di Mancaversa, una località balneare del comune di Taviano, nel Salento. Era senza scorta e non ha opposto resistenza.
Tra i ricercati arrestati negli scorsi mesi, c'erano anche i fratelli Giuseppe e Roberto Nisi, 51 e 59 anni, che insieme a Briganti erano a capo del gruppo mafioso.
Con questo atto si chiude la vicenda legata al sodalizio criminale Briganti-Nisi, che a Lecce controllava l'attività del gioco d'azzardo gestendo diverse bische clandestine, le estorsioni, il traffico e lo spaccio di droga con la riscossione del "punto", una sorta di pizzo imposto agli spacciatori non appartenenti all'organizzazione.
Per scovare i latitanti, gli investigatori della Squadra mobile hanno utilizzato tutti i mezzi a loro disposizione: centinaia di ore di appostamenti e pedinamenti, intercettazioni ambientali, 82 utenze telefoniche sotto controllo, una decina di auto costantemente monitorate grazie ai sistemi di rilevamento gps.

Dal sito della Polizia di Stato.

Victo
24-07-12, 15: 16
La sequenza di uno spettacolare arresto della polizia alla circonvallazione di Palermo. Fermati due giovani sospettati di trasportare armi.

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/07/20/foto/spettacolare_arresto_alla_circonvallazione-39414508/1/

fatality
31-07-12, 10: 01
rapida ed efficace l'indagine dei colleghi del commissariati di torre del greco (na).

tenere anche un solo minuto in più un tizio del genere in giro per la cittadina torrese, avrebbe posto in pericolo tante altre persone oltre alla malcapitata direttrice morta ammazzata per mano del suo dipendente.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/07/30/Dipendente-poste-spara-direttrice-napoletano-fugge-_7258350.html

FRANCODUE
16-08-12, 10: 12
Ha parcheggiato l'auto sulla corsia d'emergenza in autostrada per soccorrere gli occupanti di un'altra auto che si era ribaltata nell'altra corsia di marcia: ha attraversato la corsia, ha scavalcato il guard-rail e nei pressi dell'auto incidentata è stato investito da due automobili di passaggio.
È morto così, davanti gli occhi della moglie e dei suoi due bambini, Antonino Crisafulli, ispettore capo della questura di Milano in servizio al commissariato di Sesto San Giovanni. Il tragico incidente è avvenuto ieri mattina sulla'autostrada A14, tra Fano e Marotta verso Sud, nelle Marche.
Per Antonino Crisafulli era il primo giorno di ferie e stava raggiungendo una località di villeggiatura.
Il capo della Polizia, Antonio Manganelli, ha espresso vicinanza alla famiglia del poliziotto che libero dal servizio non ha esitato ad intervenire in soccorso di persone in difficoltà. Ancora una volta questo episodio testimonia lo spirito di servizio degli uomini e delle donne appartenenti alle forze dell'Ordine. "Episodi come quelli di oggi - ha aggiunto Manganelli - sono la risposta alla motivazione per la quale le forze dell'ordine sono al vertice, dopo il presidente della Repubblica, nella fiducia dei cittadini italiani.
Valori morali e umani rimangono consolidati e sono il vanto dell'istituzione Polizia di Stato".
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio al capo della Polizia, Antonio Manganelli, in cui ha scritto: "Ho appreso con profonda tristezza la notizia della tragica scomparsa dell'Ispettore della Polizia di Stato Antonio Crisafulli, investito mentre generosamente tentava, fuori dal servizio, di prestare soccorso a persone coinvolte in un incidente stradale verificatosi ieri sull'autostrada A14.
In questa dolorosa circostanza desidero esprimere alla Polizia di Stato sentimenti di solidarietà e di vicinanza. La prego di far pervenire ai familiari della vittima le espressioni della mia commossa partecipazione al loro cordoglio".

Dal sito della PdS

Anche queste sono da scrivere.
Non solo le operazioni che poi fanno parte della nostra attività giornaliera.
La dimostrazione dello spirito del dovere e del servizio per gli altri della comunità.
Onore al giovane grande collega che ha pagato con la vita questo senso del sacrificio che si accetta entrando in Polizia.

Eli113
17-08-12, 17: 30
DROGA: 3, 5 KG DI COCAINA IN AUTO, COPPIA ARRESTATA
A Palermo. In macchina anche il loro figlio di 6 anni
(ANSA) - PALERMO, 17 AGO - Agenti della polizia di Stato hanno arrestato a Palermo Pietro Vitale, 29 anni, e la moglie Angela Spina, 27 anni, che trasportavano nella loro Lancia ''Y'' tre chili e mezzo di cocaina. Nella macchina c'era anche il figlio di 6 anni della coppia. I due erano stati invitati a fermarsi a un posto di blocco in viale Strasburgo ma sono fuggiti. E' cominciato un inseguimento che si e' concluso con una ''collisione'' con la volante della polizia. (ANSA).

Fonte ansa. E ancora bravi!!!

fatality
18-08-12, 10: 52
http://affaritaliani.libero.it/cronache/gli-agenti-prendono-al-volo-madre-e-figlia-suicidi180812.html

che dire ottimo lavoro ragazzi.

ELK
18-08-12, 23: 37
NAPOLI - Poteva essere una tragedia, invece è stata soltanto sfiorata ieri sera nei quartieri spagnoli del centro di Napoli: in via Concordia, una donna ha lanciato la figlioletta di pochi anni dal balcone di casa, al primo piano, poi ha scavalcato la ringhiera e si è lanciata anche lei nel vuoto. Una volante della polizia, che stava transitando ai quartieri spagnoli, ha soccorso madre e figlia e le ha portate in ospedale al Vecchio Pellegrino. Le loro condizioni non sembrerebbero gravi.
Gli agenti sono riusciti a prendere al volo la bambina e anche la madre, subendo contusioni su tutto il corpo.

Fonte: Quotidiano Leggo.


Ottimo lavoro :D

---------------------Aggiornamento----------------------------

Ambulanza in avaria, polizia salva fegato pronto a trapianto


PARMA, 18 AGO - Quell'autoambulanza, in panne sulla A15 Parma-La Spezia, non poteva permettersi di rimanere li': il fegato trasportato sulla vettura doveva raggiungere gli 'Ospedali Riuniti' di Bergamo per essere trapiantato a un paziente in pericolo di vita. A salvare la situazione, una pattuglia della Polizia Stradale. Intervenuta sul posto ha preso in custodia l'organo, oltre al personale sanitario in viaggio verso Bergamo, e scortato, dopo l'arrivo di una nuova ambulanza a Parma, a destinazione.


Fonte: ANSA

ELK
19-08-12, 14: 01
LA STRADALE DI NOLA DOMA INCENDIO SULLA STATALE

NOLA - Scene di (stra)ordinario panico. Sono quelle che sono state vissute nei pressi del parco commerciale “Expert” sulla trafficatissima strada statale 7bis, che collega le province di
Napoli, Avellino e Caserta, da un centinaio di persone. Il tutto provocato da un incendio di sterpaglie divampato in un noccioleto e confinante con lo stesso centro commerciale.
Erano circa le 16,15 di venerdì quando le alte fiamme si sono avvicinavate in maniera pericolosa e rapida verso le auto parcheggiate all’interno del centro commerciale mentre altri
veicoli nelle immediate vicinanze dell’incendio venivano immediatamente fatti spostare. Intanto le minacciose lingue di fuoco avevano già raggiunto e in parte distrutto i cartelloni pubblicitari dell’esercizio commerciale. Sul posto è arrivata da subito una pattuglia della polizia stradale del distaccamento di Nola, agli ordini del comandante Sabato Arvonio: gli agenti, considerata la momentanea assenza dei vigili del fuoco, impegnatissimi in altri interventi per chiamate precedenti,
hanno provveduto insieme al personale e al direttore del centro commerciale, mettevano in sicurezza i clienti facendoli allontanare nel più breve tempo possibile dal parcheggio.
Subito dopo gli uomini della stradale iniziavano ad utilizzare le manichette antincendio del centro commerciale per circoscrivere quanto prima l’incendio. Solo dopo un’ora e mezza di duro e incessante lavoro le fiamme venivano domate con un bilancio positivo per il tempestivo intervento della
polizia stradale: nessuna persona ferita e nessun veicolo distrutto. Solo tanta paura nella rovente estate nolana.


Fonte: Il nolano.it

Eli113
19-08-12, 19: 50
http://img.poliziadistato.it/docs/PPV_Ferragosto2012_14082012_1910.pdf

Questo e' Ministero dell' Interno.

Montecalvario
20-08-12, 22: 20
Madre si lancia con la figlia dal balcone
Un poliziotto riesce a salvarle
Ha tentato il suicidio. L'agente ne attutisce la caduta

NAPOLI - Tragedia sfiorata ieri sera ai Quartieri Spagnoli. Una donna di 29 anni ha lanciato dal secondo piano la figlia di 3, e poi si è lanciata a sua volta. È stata la prontezza di riflessi e il sangue freddo dei due agenti della volante Montecalvario a salvarle, afferrandole praticamente al volo. Gradini San Matteo, un piccolo budello nel cuore dei Quartieri, a ridosso del corso Vittorio Emanuele. Strada strettissima, dove i balconi quasi si toccano. Al civico 18 abita una ragazza di 29 anni, separata dal marito. Ha avuto in passato qualche noia con la giustizia (nel 2008 è stata coinvolta in una rapina in banca a Pietrelcina, in provincia di Benevento).
Il suo ex marito è dello stesso quartiere: ha un negozio di parrucchiere. Sono separati da un paio di anni, racconta radio vicolo, e i rapporti non sono di certo idilliaci. Dal matrimonio è nata la piccola. Quello che è accaduto ieri lo raccontano le signore del caseggiato, ancora scosse nel vedere quel volo. Sono circa le 20 quando la donna viene notata dai passanti: è seduta sul davanzale della finestra della sua abitazione al secondo piano ed è molto agitata. In strada si forma subito un capannello, comincia l’opera di mediazione per evitare che possa compiere gesti insani. La signora che abita al piano terra le grida di scendere e di andare a prendere un caffè da lei, ma soprattutto le chiede conto della bambina. E lei per tutta risposta le chiede di spararle. L’agitazione cresce, l’aspirante suicida urla cose sconnesse, e qualcuno chiama la polizia. La centrale operativa della questura lancia la nota radio alla pattuglia più vicina. La volante del commissariato Montecalvario (diretto dal vice questore aggiunto Raffaele Pelliccia) impiega pochi minuti per raggiungere il posto.

I due agenti in servizio, Antonio Carrotta e Andrea Pernice si rendono subito conto di quel che sta accadendo. Anche loro cercano in tutti i modi di tranquillizzare la donna e di convincerla a rientrare in casa. Quando sembra che la situazione si sia calmata, il tragico gesto. La mamma afferra per un piede la figlioletta e la lancia dalla finestra. Il volo — in parte è attutito dai fili per il bucato del piano di sotto — viene stoppato dall’agente Carrata che afferra la bambina a volo. Ma non è finita, perché immediatamente dopo si lancia anche la 29enne. Ad evitare conseguenze gravi stavolta è l’altro poliziotto, Andrea Pernice che con il suo corpo evita l’impatto della donna con il suolo. I momenti che seguono sono di estrema concitazione. Le donne del vicolo, visto quello che è accaduto, inveiscono contro la donna che ha compiuto il gesto. Vengono chiamate le autoambulanze per traportare mamma e figlia in ospedale. Impiegheranno diversi minuti, causa strade strette e tante auto in sosta, prima di poter caricare i feriti.

La piccola viene portata al Santobono: nulla di grave, solo un grandissimo spavento, ma precauzionalmente rimane in osservazione. La madre, invece, viene ricoverata al vecchio Pellegrini: anche per lei nessuna conseguenza. Sotto sedativi perché in un grave stato di choc, in queste ore la sua posizione sarà vagliata dal pm di turno per un eventuale arresto. Anche i due agenti sono dovuti ricorrere alle cure dei medici per contusioni varie. Ma nulla in confronto alla sodisfazione di aver salvato la vita di due persone. E anche le donne del vicolo tributano ai poliziotti il giusto omaggio: un applauso e un «viva la polizia» per quanto fatto.

Corriere del Mezzogiorno

FRANCODUE
21-08-12, 08: 43
Grazie per il tuo contributo e se vuoi puoi presentarti nell'apposita sezione Benvenuto Presentati.

Tattico
29-08-12, 16: 30
Arrestato Franco Bruzzese, il “boss” degli zingari si nascondeva in pieno centro

I poliziotti della squadra mobile di Cosenza, assieme agli agenti del servizio centrale operativo e della Scientifica, hanno arrestato alle 3 della notte in un appartamento di via Panebianco il presunto reggente del clan degli zingari di Cosenza, Franco Bruzzese, latitante dal gennaio scorso quando era sfuggito alla cattura in seguito a una condanna definitiva a dodici anni e sei mesi di reclusione per tentato omicidio. Continua a leggere... (http://www.cn24.tv/news/53775/arrestato-franco-bruzzese-boss-cland-degli-zingari-cosenza-latitante.html)

FRANCODUE
30-08-12, 12: 23
Era ricercato in Italia dal 2007 per associazione mafiosa ed estorsione, ma faceva tranquillamente la spesa nel grande centro commerciale "Sambil" di Porlamar, cittadina venezuelana sull'isola di Margarita.

Il boss palermitano Salvatore Bonomolo, 47 anni, è stato fermato grazie a una operazione congiunta condotta dalla questura di Palermo, dal Servizio centrale operativo, dall'Interpol e dalla polizia venezuelana.
Bonomolo non aveva mai interrotto i suoi contatti con la Sicilia, e questo gli è stato fatale. Da aprile i poliziotti della Squadra mobile palermitana erano sulle sue tracce, e poco a poco, il cerchio si è stretto fino all'individuazione del residence dove si nascondeva.
Il boss era esponente della famiglia mafiosa di "Palermo centro" inserita nel mandamento di "Porta nuova". Aveva fatto carriera velocemente all'interno di Cosa nostra: da esattore del pizzo, al servizio della famiglia di Palermo Centro, era diventato uno degli ambasciatori dei boss siciliani in America Latina, probabilmente per nuovi affari di droga.

Fonte (http://www.poliziadistato.it/articolo/view/27071/)

FRANCODUE
09-09-12, 11: 05
Dopo una serrata caccia all'uomo durata tre giorni la Squadra mobile di Rimini ha finalmente arrestato l'uomo dell'identikit, il probabile autore dell'efferato omicidio di Leonardo Bernabini, assassinato domenica scorsa nelle campagne di contrada Covignano con due fucilate alla nuca.

Si chiama Marco Zinnanti e ha 22 anni, è stato rintracciato in località Imposte del Comune di Rocca Santa Maria, in provincia di Teramo, a circa 300 chilometri dal luogo dell'omicidio.

Poco prima era stata arrestata anche la sorella del presunto assassino, sorpresa mentre cercava di ripulire il covo del fratello, all'interno del quale erano nascoste armi, droga, denaro contante e documenti falsi.

La Squadra mobile aveva diffuso l'identikit del presunto killer del sessantenne, un autotrasportatore che per arrotondare accompagnava abusivamente i giovani nelle discoteche della riviera.

Ed è proprio in questo contesto che potrebbe essersi verificata la tragica fatalità che ha fatto incontrare vittima e carnefice.

Dopo una notte passata in discoteca il 22enne avrebbe litigato con qualcuno, e dopo la discussione se ne sarebbe andato minacciando vendetta. Uscito dal locale avrebbe chiamato Bernardini per farsi accompagnare a Covignano, dove era nascosto il fucile con il quale aveva probabilmente l'intenzione di tornare in discoteca per chiudere i conti. Ed è a questo punto che forse è scattato il meccanismo che ha portato all'omicidio. Il tassista alla vista dell'arma si è verosimilmente rifiutato di accompagnarlo, facendo così scatenare la rabbia del suo passeggero che non ha esitato a far fuoco.

Dopo l'omicidio il giovane sarebbe stato visto da alcuni testimoni che lo avrebbero incrociato nei pressi del luogo del delitto mentre, a torso nudo e sporco di sangue, si aggirava in stato confusionale parlando al telefono. Secondo gli investigatori stava contattando il padre per farsi andare a prendere.

Gli investigatori della mobile erano sulle tracce dell'omicida, e grazie alle testimonianze hanno realizzato l'identikit che è risultato determinante nella ricerca.

Gli agenti hanno trovato in un cespuglio l'arma del delitto, un fucile a canne mozze, sul quale sta lavorando la Scientifica di Bologna per i rilievi balistici e le impronte digitali che potrebbero accertare le responsabilità dell'arrestato.

Altri indizi utili potranno arrivare anche dall'analisi della macchina nella quale è stata trovata la vittima, e del traffico telefonico registrato domenica dalle celle della zona

Dal sito della PdS

Tattico
09-09-12, 18: 12
La Squadra Mobile di Caserta incastra banda di rapinatori romeni

I poliziotti della Squadra Mobile di Caserta hanno smantellato nella notte un gang formata da quattro romeni di età compresa tra i 17 e i 22 anni...continua a leggere (http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=218556&sez=CAMPANIA)

Tattico
12-09-12, 23: 16
Sacra corona unita: catturato boss latitante Ronzino De Nitto


Catturato questa mattina dalla Squadra mobile di Brindisi il boss di Mesagne (Brindisi) Ronzino De Nitto, 37 anni, affiliato alla Scu (Sacra corona unita) ritenuto l'attuale reggente dell'organizzazione mafiosa nel brindisino per conto del clan di Francesco Campana, arrestato dopo un periodo di latitanza nell'aprile 2011. Continua a leggere... (http://www.poliziadistato.it/articolo/view/27162/)

Tattico
22-09-12, 03: 55
Grandissima operazione della Polizia di Stato, una delle più imponenti che ricordi!

Assalti ai furgoni portavalori scacco alla banda, 164 arresti
In Puglia una 'accademia della rapina' che seminava il terrore sulle strade e poteva contare su professionisti specializzati in armi, vetture, attrezzi per l'apertura dei blindati. Sequestrato l'arsenale del gruppo: fucili, mitragliatori e polvere da sparo. "Agivano con tecniche paramilitari". Leggi tutto (http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/09/21/news/assalti_furgoni_portavalori-42950887/?ref=fbpr&utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook)

Eli113
06-10-12, 09: 55
http://www.ansa.it/iphone/fdg/7586359.html

Altra bastonata alla cammora dei Casalesi.

Tattico
06-10-12, 14: 32
http://www.ansa.it/iphone/fdg/7586359.html

Altra bastonata alla cammora dei Casalesi.

Bastonata anche grossa; preso Di Caterino! http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/6-ottobre-2012/preso-caterino-braccio-destro-zagaria-2112132148462.shtml

FRANCODUE
17-10-12, 10: 40
Gestivano un giro di "squillo" ben organizzato in Sicilia, ma anche nel nord Italia. I responsabili sono stati fermati stamattina dalla Squadra mobile di Messina, con i poliziotti del commissariato di sant'Agata Militello.

Sono 14 le persone arrestate perché accusate di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione.

Durante l'indagine, denominata "Dolce vita", sono stati sequestrati tre locali notturni - apparentemente circoli privati - dove i criminali costringevano le ragazze a prostituirsi.

Le indagini, iniziate più di un anno fa, hanno permesso di scoprire tre distinte organizzazioni criminali che reclutavano le donne soprattutto dall'est Europa ricorrendo spesso a veri e propri agenti o impresari.

Gli incontri con i clienti si consumavano all'interno del locale stesso, o in immobili messi a disposizione dai proprietari dei night o in alberghi.

Le ragazze vittime dello sfruttamento venivano registrate in modo fittizio come socie del locale ed erano controllate dai loro aguzzini affinché non avessero alcun contatto con l'esterno.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
18-10-12, 15: 12
Intestazione fittizia di beni con l'aggravante di aver agito con la finalità di favorire o consolidare un'associazione di matrice mafiosa. È questa l'accusa con cui sono finite in carcere cinque persone tra le quali ci sono i rampolli di alcune delle dinastie mafiose più importanti.

Dopo quasi tre anni di indagini gli investigatori della Squadra mobile di Catania sono riusciti a mettere con le spalle al muro Vincenzo Salvatore Santapaola, 43enne figlio di Nitto, storico capomafia che sta scontando l'ergastolo. Insieme a lui sono stati arrestati i fratelli Aldo, Mario e Salvatore Ercolano, di 38, 36 e 34 anni, figli di Sebastiano e nipoti dello storico boss Pippo. Il quinto a finire dietro le sbarre è un 40enne incensurato.

Nell'ambito dell'operazione sono state sequestrate preventivamente tre società, intestate fittiziamente all'uomo incensurato che fungeva da testa di legno, ma che in realtà erano riconducibili alle famiglie mafiose.

Si tratta di società che gestivano un autosalone, un ristorante e un'impresa di arredamenti, per un valore complessivo di oltre 400mila euro.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania, si sono avvalse di numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, pedinamenti e appostamenti.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
22-10-12, 19: 27
Presi gli assassini che la notte tra il 5 e il 6 aprile di quest'anno, in una abitazione isolata della periferia di Perugia, seviziarono a morte un ex orafo e la sua anziana madre, per compiere una rapina.

Si tratta di tre cittadini albanesi di cui due arrestati in patria dove erano fuggiti il giorno dopo il duplice omicidio ed estradati in Italia questo pomeriggio ed il terzo arrestato a Roma.

I due estradati sono stati scortati in Italia dagli agenti del Servizio cooperazione internazionale della Direzione centrale della polizia criminale che avevano, in collaborazione con la polizia albanese, eseguiti gli arresti.

L'indagine si è sviluppata sull'unico elemento a disposizione della Squadra mobile legato alle modalità dell'azione criminale.

Dal sito della PdS

Eli113
23-10-12, 12: 55
(ANSA) - PALERMO, 23 OTT - Un'operazione antimafia della polizia ha consentito di smantellare a Palermo il mandamento mafioso della Noce. 41 le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip su richiesta della Dda. L'operazione ha consentito di ricostruire l'organigramma di tre famiglie mafiose: Noce, Altarello e Cruillas-Malaspina. Individuati i responsabili delle estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti. Il racket avrebbe imposto il pizzo persino a una casa di produzione cinematografica.

Fonte www.Ansa.it

fatality
30-10-12, 10: 50
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/10/30/Trenitalia-27-domiciliiari-_7714171.html

prosecuzione dell'indagine espresso che nei mesi scorsi aveva portato all'arresto di altre decine di dipendenti di trenitalia che si occupano degli appalti.

complimenti ai magistrati ed ai colleghi della squadra mobile e della squadra di polizia giudiziaria compartimentale della polizia ferroviaria toscana.

immagino quanto sia stata dura riuscire a scavare a fondo nei meandri dei faccendieri di trenitalia.
e mi fermo qua perchè è meglio...:D

Tattico
02-11-12, 23: 03
Sequestrano impiegati e clienti, arrestati due rapinatori

Da Gazzettadelsud.it (http://http://www.gazzettadelsud.it)
Scene da film d'azione a Caltanissetta, durante una rapina al "Credito Siciliano", in Viale della Regione. ma l'irruzione della polizia ha consentito l'arresto dei due banditi. Continua a leggere... (http://www.gazzettadelsud.it/news/20691/Sequestrano-impiegati--e-clienti-.html)

FRANCODUE
20-11-12, 15: 14
Erano specializzati nell'estorcere denaro agli imprenditori che entravano nella loro rete e non ne uscivano più.
La Squadra mobile Caserta, con l'ausilio degli uomini del Reparto prevenzione crimine ha arrestato Antonio Zagaria, ritenuto dagli investigatori l'erede al trono del clan lasciato dal fratello, il boss Michele, elemento di primo livello dei Casalesi, arrestato il 7 dicembre dello scorso anno dopo una latitanza di oltre 16 anni. Insieme a lui è finito in carcere anche suo cugino Filippo Capalbo.
Entrambi sono tutti accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso per aver agito al fine di agevolare l'organizzazione di stampo mafioso del clan dei Casalesi, gruppo Zagaria.
L'indagine, denominata "Thunderball 2", ha permesso di fare luce su due episodi estorsivi di cui era stato vittima un imprenditore casertano, posti in essere dai due criminali arrestati.
La vittima aveva preso dei soldi in prestito dalla famiglia e, avendo avuto difficoltà nel pagare le somme pretese a titolo di interessi usurari, la obbligarono, sotto minaccia di morte, a estinguere il debito anche sottoscrivendo cambiali per oltre 150 milioni delle vecchie lire e svendendo alcuni beni strumentali e attrezzature di sua proprietà.
Antonio Zagaria e Filippo Capalbo sarebbero stati, insieme agli altri due fratelli del boss Carmine, Pasquale (entrambi già in carcere), i protagonisti anche del secondo episodio estorsivo nel quale lo stesso imprenditore fu costretto a "ripulire" 500 milioni di lire del clan. L'uomo fu obbligato a restituire una somma, ricevuta a titolo di caparra per un affare non andato a buon fine, suddivisa in contanti e assegni di importo inferiore ai 20 milioni, anziché con bonifico postale, modalità con cui l'aveva ricevuta.
Anche in questo caso gli arrestati furono autori delle minacce di morte e percosse che "convinsero" la vittima a versare la somma secondo le modalità pretese.
L'indagine degli investigatori, che ha accertato il passaggio di alcune di quelle tranches di denaro proprio nelle mani dei membri del clan, si inserisce nel contesto dell'operazione "Thunderball" che il 3 ottobre scorso portò all'arresto di sei esponenti del clan Zagaria, sempre per reati di estorsione.
Commento.
Questo clan dei caselesi sembra davvero non finire mai.

Dal sito della Polizia di Stato.

Elite
14-12-12, 10: 37
Locride, l' operazione denominata "Happy hours" del Commissariato di Siderno smantella organizzazione dedita al traffico di stupefacenti. Il link: http://www.gazzettadelsud.it/news/26372/Sgominata-organizzazione---che-monopolizzava.html

FRANCODUE
14-12-12, 10: 44
Sono accusati di rapina aggravata, sequestro di persona, ricettazione e porto abusivo di armi i quattro italiani arrestati a Milano questa mattina.

Secondo gli investigatori della Polizia, tre dei quattro arrestati sarebbero gli autori materiali del colpo avvenuto nel capoluogo lombardo, in via della Spiga, il 5 febbraio dello scorso anno. La rapina fruttò più di 9 milioni di euro.

Pistola in pugno e con il volto coperto da baffi e nasi finti, i criminali vestiti da vigili urbani, entrarono in una famosa gioielleria e immobilizzarono i quattro dipendenti alle sedie, legando ai loro piedi del finto esplosivo.

Per eliminare ogni tentativo di reazione da parte degli ostaggi, avevano mostrato la foto della moglie di uno di essi, minacciando di fargli saltare in aria la casa se non avesse collaborato. In mezz'ora svuotarono la gioielleria e cancellarono i video di sorveglianza.

Per lo stesso colpo il 23 maggio scorso erano già finite in carcere altre 13 persone e il 21 settembre erano stati sequestrati beni immobili, società e attività economiche, per un valore di circa 10 milioni di euro, appartenenti alle persone coinvolte nella rapina.

Gli investigatori sono partiti dall'analisi delle immagini registrate dalle telecamere poste all'esterno della gioielleria e lungo il percorso fatto dalla banda, che per effettuare il colpo ha utilizzato uno scooter e due auto rubate. La svolta è arrivata il 4 luglio scorso, quando è stata ritrovata l'auto utilizzata per il colpo. All'interno gli agenti hanno trovato lo scontrino di una ricarica telefonica, e da questo sono riusciti a risalire ai vari membri della banda, servendosi anche di una contravvenzione per divieto di sosta.

I rapinatori avevano pianificato tutti i dettagli dell'operazione. Hanno anche seguito per almeno 4 mesi il dipendente che tutte le mattine apriva la gioielleria, pedinandolo almeno 5 volte dalla sua casa di Novara a via della Spiga, fotografando in quelle occasioni anche sua moglie e la casa in cui abitavano.

Dal sito della Polizia di Stato.
Complimenti ai colleghi ed al dottor Alessandro Giuliano.

FRANCODUE
31-12-12, 15: 32
Liberato questa mattina a Sarzana (SP), al termine di una operazione di polizia, Andrea Calevo, l'imprenditore rapito nella serata del 16 dicembre a Lerici (La Spezia). L'imprenditore era tenuto prigioniero in uno scantinato co mani e piedi legati.

Il risultato si è ottenuto con una complessa attività svolta dalle Forze dell'Ordine, Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri, coordinati dalla Procura distrettuale antimafia di Genova.
La Direzione centrale anticrimine, diretta dal prefetto Gaetano Chiusolo, ha messo in campo sin dall'inizio del sequestro, tutte le migliori risorse a disposizione, con l'impiego di personale del Servizio centrale operativo, del Servizio polizia scientifica, per lo svolgimento delle attività di accertamento di natura tecnica, e del Servizio controllo del territorio con l'invio di poliziotti dei Reparti Prevenzione Crimine.
Attualmente si stanno verificando le posizioni di 3 indagati, due italiani e uno straniero.
"Quest'anno si chiude davvero bene con la liberazione di Andrea Calevo. Una grande soddisfazione sia per la bellezza dell'operazione e per il fatto che l'ostaggio stia bene ma anche perché ciò rappresenta un riconoscimento professionale delle forze dell'ordine", è il commento del ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri.
Il Capo della Polizia Antonio Manganelli ha dichiarato che ''Trionfa ancora la sinergia polizia-carabinieri-magistratura. Il lavoro di intelligence investigativa è, e rimane, una delle eccellenze del nostro Paese''.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
04-01-13, 11: 14
Arrestato il Boss Mennetta:

SCAFATI - La polizia ha arrestato la scorsa notte in una villa di Scafati (Salerno) il boss latitante Antonio Mennetta, 28 anni, considerato il capo del potente clan camorristico dei Girati.

"Sono Antonio Mennetta" ha dichiarato l'uomo quando è stato sorpreso dalle forze dell'ordine. Il blitz è scattato alle tre della scorsa notte. La villetta dove si nascondeva il latitante è stato circondata e l'intera area comprendente numerose abitazioni simili è stata interamente circoscritta dalla polizia. Vi erano, infatti, grosse possibilità di fuga e la polizia temeva che Mennetta potesse sfuggire alla cattura. Quando si è reso conto che non vi era più nulla da fare si è arreso e si è fatto ammanettare. Nell'abitazione c'erano anche due pregiudicati la cui posizione è all'esame degli investigatori.

Dal sito de La Repubblica.it.

FRANCODUE
13-01-13, 10: 52
Intanto posto il Link, QUI. (http://www.poliziadistato.it/articolo/view/28092/)
Poi dopo averlo letto lo commento.
Sembra davvero una scena da anni settanta.

FRANCODUE
16-01-13, 10: 45
Estorsioni, usura, ricettazione, furti e danneggiamenti, sono alcune delle attività in cui era attivo il "Gruppo Alfieri", la cosca mafiosa annientata questa notte dalla Squadra mobile di Caltanissetta al termine dell'operazione "Inferis", così denominata perché i suoi appartenenti scatenavano un vero e proprio inferno con i loro attentati. Sono 28 le ordinanze di custodia cautelare eseguite dagli agenti, 24 in carcere e 4 ai domiciliari.
Gli arrestati, in maggioranza legati da rapporti di parentela tra loro e con il boss, sono accusati di associazione mafiosa 'finalizzata a commettere delitti di ogni genere e, principalmente estorsioni, furti, danneggiamenti col fuoco, usura, occupazione abusiva di immobili ed altri ancora.
L'organizzazione criminale era inquadrata nella cosca "Emanuello" della Stidda gelese, dalla quale si era però distaccata costituendo un'entità autonoma, guidata dal boss Giuseppe Alfieri, in carcere da alcuni anni. Nonostante fosse detenuto, il capo del gruppo continuava ad impartire le sue direttive attraverso un sistema di "pizzini" scritti su fazzoletti di carta.
I "postini" erano i suoi visitatori, in particolare la moglie e l'amante che era anche la sua portavoce e aveva un ruolo fondamentale all'interno dell'organizzazione. Era lei infatti che nascondeva le armi, prestava denaro a usura, ricettava la refurtiva e occupava gli immobili.
Il gruppo mafioso aveva come attività principali un vasto giro di usura e di estorsioni, furti e ricettazione, e come attività collaterali l'imposizione del prezzo delle angurie, vendute abusivamente, la raccolta di materiali ferrosi, l'occupazione abusiva e la successiva vendita di case popolari.
La banda imponeva le proprie regole con minacce, attentati dinamitardi e incendiari ad auto e negozi, spari contro saracinesche, vetrine e abitazioni, atti intimidatori di ogni genere anche contro esponenti delle forze dell'ordine.
L'indagine si è avvalsa dei sistemi di intercettazione telefonica ed ambientale nonché dei tradizionali appostamenti e pedinamenti. Un contributo fondamentale è stato dato dalle rivelazioni di un collaboratore di giustizia, ex appartenente al "Gruppo Alfieri", figlioccio e fedelissimo del boss, tanto da tatuarsi il suo volto sulla schiena. L'uomo ha cominciato a collaborare con la giustizia perché, a causa di contrasti interni al clan, aveva subito tre attentati e temeva seriamente per la sua vita e per quella dei suoi familiari.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
24-01-13, 10: 10
Un'operazione della Squadra mobile di Reggio Calabria e dei Commissariati di Bovalino e Siderno ha permesso di liberare un imprenditore dall'estorsione.
Sono 5 i fermi di questa mattina effettuati nei confronti di affiliati alla cosca dei Belcastro-Romeo di Sant'Ilario, accusati, a vario titolo, di estorsione, riciclaggio ed usura.
Dalle indagini è emerso che i 5 avevano costretto un imprenditore ad assumere alcuni loro parenti, e a pagarli senza che svolgessero alcuna attività lavorativa.
L'impresario che opera nel settore dell'assistenza agli animali, quando ha deciso di licenziare i lavoratori assunti fittiziamente, sarebbe poi stato costretto a pagare ai fermati mille euro al mese.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
28-01-13, 10: 43
Ci sono voluti 14 anni d'indagini per giungere all'identificazione dei componenti di un commando mafioso appartenente alla cosca degli Emmanuello che nel 1999 si resero responsabili della cosiddetta "strage di S.Basilio".
La Squadra mobile di Caltanissetta ha arrestato 5 persone accusate di aver partecipato direttamente alla strage, dove persero la vita tre esponenti mafiosi della cosca degli Stidda vittoriese e due occasionali clienti che in quel momento si trovavano nel bar del distributore di benzina dove avvenne l'agguato.
Le misure cautelari in carcere, eseguite durante la notte, in un'operazione denominata "Victoria", sono state emesse dal gip del tribunale di Catania.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
30-01-13, 11: 02
Lo hanno trovato rintanato nel sottotetto della casa dove si nascondeva da alcuni mesi.
Filippo Barresi è stato rintracciato e arrestato la notte scorsa dagli agenti del commissariato di Barcellona Pozzo di Gotto, in collaborazione con i colleghi della Squadra mobile di Messina.
Il 58enne era latitante dal 24 giugno 2011 quando era sfuggito all'arresto durante l'operazione antimafia "Gotha".
L'uomo, che deve rispondere del reato di associazione mafiosa, era l'unico esponente di vertice della "Cosa nostra" barcellonese ad essere rimasto in libertà dopo gli arresti del 2011, continuando a gestirne le strategie criminali.
Gli agenti hanno rintracciato il latitante dopo mesi di indagini che li hanno condotti all'abitazione di un complice del boss, arrestato per favoreggiamento.
La notte scorsa è scattato il blitz che ha portato alla cattura, ponendo così fine alla fuga del criminale.
Le porte sbarrate dall'interno e le luci spente non hanno tratto in inganno gli agenti che, dopo aver circondato l'immobile, sono entrati dalle finestre, trovando il mafioso nel sottotetto e il suo complice nascosto nel box doccia.
Il ricercato è un criminale molto pericoloso, accusato di essere l'autore di alcuni omicidi commessi tra la fine degli anni '80 e inizio '90, oggi si dedicava alle estorsioni e ad attività imprenditoriali attraverso alcune società riconducibili a lui e altri esponenti mafiosi.
Dal sito della Polizia di Stato.
I miei migliori complimenti agli amici del locale Commissariato e di quello di Milazzo.
Bravi.

FRANCODUE
09-02-13, 11: 02
Risolto il caso dell'omicidio di Ali Taj, il venditore ambulante originario del Bangladesh ritrovato morto la mattina del 20 agosto scorso in Via Rotolo, a Milazzo. Gli agenti del Commissariato di Polizia di Milazzo hanno eseguito il fermo nei confronti di Babu Mial, connazione di Taj e accusato del delitto.
Taj, venditore ambulante di collanine, braccialetti e bigiotteria, aveva 34 anni ed era munito di regolare permesso di soggiorno ed è stato ucciso con una coltellata alla gola. Il cadavere è stato rinvenuto denudato dalla cintola in giù e in un primo momento si era pensato ad un movente di natura sessuale per il delitto. Decisive sarebbero state alcune riprese effettuate dalle telecamere a circuito chiuso nella zona del porto di Milazzo.
Da AM notizie.
Complimenti ad Antonio, Roberto, salvatore e tutti i colleghi del Commissariato di Milazzo.

FRANCODUE
13-02-13, 12: 13
All'alba di oggi è scattata a Napoli un'operazione anticamorra.
La Squadra mobile del capoluogo partenopeo, con la collaborazione di oltre 200 poliziotti di altri reparti, ha eseguito 40 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di un gruppo di appartenente al clan camorristico Sacco - Bocchetti.
Per tutti, accuse di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, oltre all'accusa di aver gestito diverse piazze di spaccio nelle aree sotto il controllo del clan.
Sono state arrestate 29 persone mentre 11 ordinanze sono state notificate in carcere a criminali già detenuti per altri motivi. Ancora ricercati gli ultimi due destinatari dei provvedimenti.
Sequestrati anche beni mobili e immobili, tra cui conti correnti bancari e libretti di deposito.
Tra i destinatari delle ordinanze del Tribunale di Napoli, figurano anche sei donne che si occupavano delle attività di spaccio e della contabilità del clan.
L'organizzazione criminale, attiva nella zona a nord di Napoli, aveva creato una delle più importanti piazze di spaccio italiane, nella quale si potevano trovare cocaina, eroina, crack e cobret.
L'operazione è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia.

Dal sito della PdS

FRANCODUE
14-02-13, 11: 29
Oltre 15 chili di eroina, 1 chilo e 200 grammi di cocaina e svariate armi e munizioni, sono stati trovati dalla Squadra mobile di Messina in una spiaggia del Villaggio Acqualadroni.
Il materiale, sequestrato dalla polizia, era nascosto sotto mezzo metro di sabbia, dentro un bidone per la conservazione delle olive in salamoia.
Gli investigatori sono arrivati all'ingente ritrovamento attraverso alcuni indizi e deduzioni: avevano notato, infatti, durante precedenti sequestri di droga, la presenza di sabbia all'interno delle buste con cui lo stupefacente era confezionato ed erano venuti a conoscenza del fatto che uno degli indagati fosse proprietario di una casa al mare.
Altro particolare importante è emerso dopo l'esame degli involucri in cui erano conservate le armi: le buste in cellophane recavano infatti la stessa dicitura "magic vac" di quelle, contenenti anch'esse armi, sequestrate nel rione di Mangialupi il 14 gennaio scorso. Tale circostanza ha indotto gli investigatori della Mobile a ipotizzare che la droga e le armi appartenessero all'omonimo clan, sul quale si sono poi indirizzate le indagini.
Sulla spiaggia è stato ritrovato anche un trattore, utilizzato probabilmente per spostare la sabbia.

dal sito della Polizia di Stato.
Complimenti al Dr.Anzalone ed ai suoi uomini.

FRANCODUE
23-02-13, 19: 04
Era un gruppo di persone proveniente dal Bangladesh che aveva organizzato un'attività illecita per estorcere denaro ai propri connazionali. Questo è quanto ha scoperto la Squadra mobile della questura di Venezia che stamattina ha arrestato 7 persone.
I fermati imponevano il pizzo ai commercianti bengalesi titolari di botteghini di souvenir allo scalo turistico Tronchetto del porto di Venezia.
L'operazione, condotta con l'ausilio del Reparto prevenzione crimine di Padova e la Squadra mobile di Brescia, ha fatto luce sui metodi violenti che i criminali usavano per farsi dare il denaro dalle vittime: quest'ultime erano costrette a pagare un pizzo di un minimo di 3 mila euro settimanali ad ogni commerciante.
Il denaro, secondo le informazioni acquisite nell'indagine, doveva servire, tra l'altro, per raggiungere una somma utile ad acquistare altre attività commerciali nella zona.
Le indagini sono iniziate nel 2011dopo che ci furono violente aggressioni a colpi di spranga e coltellate accadute allo scalo turistico al Tronchetto il 20 agosto e l'11 novembre 2012 nei confronti di due giovani bengalesi.
I due, titolari di tre box di souvenir, che sono stati selvaggiamente picchiati e accoltellati, anche davanti agli occhi dei turisti.

Dal sito della PdS.

FRANCODUE
28-02-13, 11: 19
È in corso in diverse città fra la Campania e la Toscana, una vasta operazione anticamorra da parte della Polizia di Stato.
Gli uomini delle Squadre mobili di Caserta e Firenze, coordinati dal Servizio centrale operativo, hanno arrestato 23 persone appartenenti alle famiglie Schiavone, Iovine e Russo, affiliate al clan dei Casalesi.
Le accuse nei loro confronti sono di associazione di tipo mafioso, estorsioni e reati connessi alle armi.
L'operazione si avvale anche della collaborazione dei Reparti prevenzione crimine e della Polizia scientifica che collaborano nelle 30 perquisizioni in corso per la ricerca di armi ed esplosivi.
Nello stesso tempo gli uomini della Direzione investigativa antimafia (Dia), stanno eseguendo numerosi provvedimenti di sequestro di beni mobili, immobili, aziende e attività commerciali per un ammontare di oltre 20 milioni di euro.

dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
08-03-13, 10: 34
Erano riusciti a comprarsi alcuni voti nelle elezioni amministrative del 2011, nelle quali si votava per la nomina del nuovo sindaco di Patti (Messina) e del relativo consiglio comunale. Oggi i poliziotti della questura di Messina hanno bloccato questa associazione arrestando 12 persone, 7 ai domiciliari e 5 agli obblighi di dimora.
Tutti i fermati sono accusati di reati che vanno dall'associazione finalizzata alla commissione di falsi e di reati elettorali, alla truffa a danno di enti pubblici.
In particolare, l'indagine ha permesso di accertare che alcuni candidati politici alle ultime elezioni amministrative, quelle del 2011, per ottenere voti che altrimenti non avrebbero ottenuto, hanno costretto alcune persone residenti nei comuni limitrofi a Patti, a spostare la loro residenza proprio nel comune di Patti, e poi indirizzare il voto a loro favore. Tutto avveniva con la complicità di alcuni compiacenti vigili urbani.
Inoltre, i poliziotti sono riusciti a documentare un avvenuto voto di scambio, con la complicità di funzionari comunali, tra i candidati indagati ed alcuni elettori.
Durante l'indagine è emersa anche una truffa ai danni dell'Assessorato regionale dell'istruzione e della formazione professionale: veniva falsamente attestata la regolarità di alcuni corsi, che invece venivano disertati dai corsisti, spesso anche dai docenti, ed in alcuni casi non venivano svolti per nulla.
Complessivamente nell'operazione sono state indagate 156 persone.

Dal sito della Polizia di Stato.
Complimenti ai colleghi del Commissariato di Patti.

FRANCODUE
08-03-13, 10: 34
Erano riusciti a comprarsi alcuni voti nelle elezioni amministrative del 2011, nelle quali si votava per la nomina del nuovo sindaco di Patti (Messina) e del relativo consiglio comunale. Oggi i poliziotti della questura di Messina hanno bloccato questa associazione arrestando 12 persone, 7 ai domiciliari e 5 agli obblighi di dimora.
Tutti i fermati sono accusati di reati che vanno dall'associazione finalizzata alla commissione di falsi e di reati elettorali, alla truffa a danno di enti pubblici.
In particolare, l'indagine ha permesso di accertare che alcuni candidati politici alle ultime elezioni amministrative, quelle del 2011, per ottenere voti che altrimenti non avrebbero ottenuto, hanno costretto alcune persone residenti nei comuni limitrofi a Patti, a spostare la loro residenza proprio nel comune di Patti, e poi indirizzare il voto a loro favore. Tutto avveniva con la complicità di alcuni compiacenti vigili urbani.
Inoltre, i poliziotti sono riusciti a documentare un avvenuto voto di scambio, con la complicità di funzionari comunali, tra i candidati indagati ed alcuni elettori.
Durante l'indagine è emersa anche una truffa ai danni dell'Assessorato regionale dell'istruzione e della formazione professionale: veniva falsamente attestata la regolarità di alcuni corsi, che invece venivano disertati dai corsisti, spesso anche dai docenti, ed in alcuni casi non venivano svolti per nulla.
Complessivamente nell'operazione sono state indagate 156 persone.

Dal sito della Polizia di Stato.
Complimenti ai colleghi del Commissariato di Patti.

FRANCODUE
14-03-13, 12: 16
Ventitre persone ritenute responsabili di traffico di stupefacenti e associazione mafiosa sono state arrestate dalla Squadra mobile di Napoli.
La cattura è avvenuta in mattinata, dopo una complessa indagine investigativa avviata nei confronti del clan camorristico "Amato-Pagano". Da anni il clan è protagonista di continue lotte per il controllo del territorio che hanno portato alla nota e sanguinosa "faida di Scampia".
Le indagini hanno permesso di ricostruire l'attuale struttura organizzativa del gruppo criminale che recentemente ha ricominciato a imporre la propria egemonia criminale nei comuni limitrofi al capoluogo campano, in contrapposizione ai clan "Leonardo-Marino" e "Abete".

Dal sito della Polizia di Stato.

GGmax
16-03-13, 19: 27
http://www.reggionline.com/notizie/2013/03/16/isolato-san-rocco-poliziotti-feriti-da-georgiano_30313


Questi ragazzi fanno tanto per la sicurezza delle strade di Reggio:ne'sono testimone.Complimenti per l'ennesima operazione.

---------------------Aggiornamento----------------------------

http://www.reggionline.com/notizie/2013/03/13/maxi-operazione-antidroga-30-spacciatori-arrestati_30096

Questa e'una grande operazione!

pulse
16-03-13, 21: 33
Buonasera vorrei chiedere una cosa, se mi potete aiutare con la vostra esperienza. Mettiamo che fermate un uomo al bordo dell'auto senza cinture e vedete che non è lucido e dice parole sconnesse....quali procedure bisogna attuare in questo caso?

FRANCODUE
17-03-13, 10: 34
Questa domanda la devi fare nella sezione generale.
Qui si parla delle operazioni compiute della Polizia di Stato.
Nondimeno, per edecuzione, visto che l'hai fatta ti rispondo
telegraficamente.
Si chiamano due numeri.
Il 118 e si cerca allo stesso tempo di rintracciare un suo prossimo parente.

pulse
17-03-13, 11: 41
Ok grazie! Scusate per l'intrusione :)

Brownie
18-03-13, 11: 18
Riaperto il caso Donatoni, l'ispettore rimasto ucciso durante il sequestro Soffiantini.

Non sapevo che l'ispettore dei Nocs, era veneto, di Rovigo. Onore a lui!

http://gazzettino.it/nordest/rovigo/soffiantini_riaperto_il_caso_donatoni_agente_nocs_ ucciso_dal_fuoco_amico/notizie/259116.shtml

GGmax
18-03-13, 13: 17
http://www.reggionline.com/notizie/2013/03/17/minaccia-passanti-con-coltello-la-polizia-gli-spara_30385

Uno esce per lavorare e alla fine un matto distrugge pure la macchina di servizio....

FRANCODUE
19-03-13, 10: 51
Si nascondeva al primo piano di una palazzina di Gioia Tauro (Reggio Calabria), nell'intercapedine di un sottoscala alla quale si accedeva attraverso un pannello estraibile di cemento rivestito di perline in legno.
L'uomo si rifugiava nel pertugio ogni volta che fiutava qualche pericolo, ma questa volta gli agenti che lo cercavano hanno individuato il suo nascondiglio e lo hanno arrestato.
Si tratta di Vincenzo Perri, 30enne latitante dal 2011, ritenuto responsabile e condannato in primo grado a 18 anni di carcere dal tribunale di Palmi per l'omicidio di Vincenzo Priolo, avvenuto a Gioia Tauro l'8 luglio del 2011 nell'ambito di una faida tre le due potenti cosche locali: la "Brandimarte-Perri", alla quale si presume fosse affiliato l'arrestato, alleata alla più nota cosca "Piromalli" di Gioia Tauro, contrapposta alla "Priolo" di Gioia Tauro.
Il latitante, considerato uno dei più pericolosi killer della 'ndrangheta calabrese, è stato scovato e assicurato alla giustizia dagli agenti della Squadra mobile di Reggio Calabria in collaborazione con i colleghi del commissariato di Gioia Tauro.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
03-05-13, 10: 45
Sono 29 le persone arrestate nell'ambito dell'operazione condotta dall'ufficio polizia di frontiera di Lamezia Terme, diretto dal vicequestore aggiunto Ferruccio Martucci, che ha portato all'identificazione dei responsabili di decine di furti nei bagagli dei passeggeri in otto aeroporti italiani.

AI DOMICILIARI - Oltre agli arresti, sono stati eseguiti 57 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Le persone nei confronti delle quali sono state eseguite le misure cautelari sono operatori aeroportuali. Tutti gli arrestati sono stati posti ai domiciliari. I furti, secondo quanto è stato riferito dagli investigatori, avvenivano a bordo degli aeromobili durante le operazioni di carico e scarico dei bagagli. Gli aeroporti in cui sono stati compiuti i furti sono quelli di Lamezia Terme, Bari, Bologna, Milano Linate, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino e Verona. Nel corso delle indagini sono state effettuate per la prima volta attività di intercettazioni audiovisive a bordo degli aeromobili grazie alle quali è stato possibile identificare i responsabili dei furti. Alle persone coinvolte nell'operazione vengono contestati i reati di furto, tentato furto e danneggiamento. Quest'ultimo reato deriva dal fatto che i bagagli che i ladri non riuscivano ad aprire venivano danneggiati per ripicca. perazione della Polizia di Stato che nell'ambito di un'operazione denominata «stive pulite» ha condotto all'arresto di responsabili di numerosi furti effettuati sui bagagli da stiva dei passeggeri. Le misure cautelari emesse sono 86 e riguardano dipendenti di diversi aeroporti nazionali.
Dal sito del Corriere della Sera.

FRANCODUE
09-05-13, 11: 35
Si è chiuso il cerchio intorno ad una banda di sudamericani che aveva dato vita a un fiorente traffico di cocaina dalla Spagna all'Italia.

La Squadra mobile di Genova ha arrestato due ecuadoriani e due colombiani, dopo che nel dicembre scorso, all'aeroporto di Orio al Serio, erano stati fermati con un chilo di cocaina Victor Augusto Puente Suarez, 43 anni, ecuadoriano insieme a Eliecer Guzman Alvarez, colombiano.
L'indagine si è sviluppata proprio dai contatti dei primi due arrestati che ha permesso di arrivare agli altri quattro.
I poliziotti hanno prima fermato una colombiana che stava rientrando a Genova con un chilo di cocaina nascosto in un prosciutto e poi i destinatari della droga: Carlos Alberto Obando, 38 anni, colombiano, Jadad David Zapata Naranjo, 23 anni, ecuadoriano e Euclides Herrera Moreira, ecuadoriano di 34 anni.
Sono tutti accusati di traffico internazionale di stupefacenti.
Dal sito della Polizia di Stato.
Complimenti ai colleghi della Squadra Mobile della città della Lanterna, di cui ho
avuto l'ONORE di farne parte.

FRANCODUE
16-05-13, 10: 45
È stato bloccato e arrestato questa mattina dagli agenti della Squadra mobile di Napoli, con la collaborazione dei colleghi della Squadra mobile di Roma e del Servizio centrale operativo, Nicola Rullo, di 43 anni, pregiudicato latitante.
L'uomo, detto "o'nfamon'" e considerato il reggente del clan Contini, con influenze nella gestione delle attività illecite della camorra nei quartieri partenopei Vasto, Arenaccia e Poggioreale, si nascondeva in una villetta a Ostia antica, in provincia di Roma.
Il latitante, pregiudicato per omicidio e detenzione abusiva di armi e possessore di auto e moto di lusso, era ricercato dall'ottobre 2011. Al momento dell'arresto era solo in casa e stava progettando di lasciare l'Italia.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
29-06-13, 10: 24
Rubavano auto di lusso e motociclette di valore, ma non disdegnavano anche pannelli fotovoltaici e macchinari di vario tipo.
La polizia stradale di Genova, in collaborazione con quella di Bergamo, ha interrotto i loro traffici grazie all'indagine denominata "Dakar", che fatto luce sull'attività della banda, attiva in tutto il nord Italia. In manette sono finite otto persone, 4 italiani, 3 senegalesi e un giamaicano.
Sequestrate 27 auto di altissima gamma che stavano per essere inviate a destinazione nascoste in alcuni container. Sono state individuate grazie all'analisi a raggi x, che ha permesso di riconoscere in maniera chiara le sagome delle auto di lusso.
La merce veniva spedita dalla Lombardia e passando dal porto di Genova, raggiungeva l'Africa.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
01-07-13, 12: 19
Un omicidio seguito da una vendetta concretizzata con un tentato omicidio. È quanto ricostruito dalle indagini che hanno portato stamattina, in Calabria, a 12 arresti da parte della polizia e dei carabinieri.
Si tratta di persone vicine alle 'ndrine dei Foriglio e dei Petullà entrambe attive a Cinquefrondi - un comune del territorio reggino - e zone limitrofe.
I fermati sono tutti accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito e spaccio di sostanze stupefacenti, omicidi, tentato omicidio, nonché porto e detenzione illegale di armi.
Le investigazioni della Polizia di Stato scaturiscono dalle indagini sull'omicidio di Francesco Fossari, avvenuto a Melicucco (Reggio Calabria) il 2 agosto 2011.
Gli agenti hanno ricostruito l'episodio e individuato due persone quali responsabili dell'omicidio mentre altre quattro sono esponenti della famiglia Fossari che hanno cercato di vendicare l'omicidio del congiunto con il tentato omicidio di Rocco Francesco Ieranò, avvenuto a Cinquefrondi il 25 luglio 2012.
Le indagini dei carabinieri hanno invece consentito di ricostruire le fasi dell'acquisto di cocaina e le operazioni successive al trasporto della droga verso il nord Italia.

Dal sito della PdS

FRANCODUE
01-07-13, 12: 19
Un omicidio seguito da una vendetta concretizzata con un tentato omicidio. È quanto ricostruito dalle indagini che hanno portato stamattina, in Calabria, a 12 arresti da parte della polizia e dei carabinieri.
Si tratta di persone vicine alle 'ndrine dei Foriglio e dei Petullà entrambe attive a Cinquefrondi - un comune del territorio reggino - e zone limitrofe.
I fermati sono tutti accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito e spaccio di sostanze stupefacenti, omicidi, tentato omicidio, nonché porto e detenzione illegale di armi.
Le investigazioni della Polizia di Stato scaturiscono dalle indagini sull'omicidio di Francesco Fossari, avvenuto a Melicucco (Reggio Calabria) il 2 agosto 2011.
Gli agenti hanno ricostruito l'episodio e individuato due persone quali responsabili dell'omicidio mentre altre quattro sono esponenti della famiglia Fossari che hanno cercato di vendicare l'omicidio del congiunto con il tentato omicidio di Rocco Francesco Ieranò, avvenuto a Cinquefrondi il 25 luglio 2012.
Le indagini dei carabinieri hanno invece consentito di ricostruire le fasi dell'acquisto di cocaina e le operazioni successive al trasporto della droga verso il nord Italia.

Dal sito della PdS

FRANCODUE
08-07-13, 11: 01
Gli investigatori della Squadra mobile di Roma hanno posto fine alla latitanza del "Principe", ricercato dal 2011 per una condanna a quindici anni, un mese e 27 giorni di carcere, per traffico internazionale di stupefacenti.
Massimiliano Aversani, romano di 52 anni, è stato arrestato nella Capitale mentre usciva da un garage in via Mauriac, nel quartiere Torrino.
Agli agenti che lo hanno fermato ha inizialmente dato delle false generalità, presentando un documento falso. Poi, incalzato dagli uomini della Mobile, ha confermato la sua identità, riconoscendo l'abilità dei poliziotti.
Nel suo rifugio gli agenti hanno trovato molti documenti di identità in bianco, segno della volontà di continuare a nascondersi a tempo indeterminato.
Pavesani è accusato di gestire l'enorme quantitativo di stupefacenti, cocaina dal Sud America e hashish dall'Africa, per conto della cosca che faceva capo a Candeloro Parrello, dell'omonimo clan di Palmi e figlio del boss Gaetano, che aveva diretto per anni la criminalità nella Piana di Gioia Tauro.
Il narcotrafficante faceva da collegamento tra le cosche calabresi più importanti e la malavita romana di primo livello, legata ai superstiti della banda della Magliana, in particolare a Enrico Nicoletti, l'ex cassiere dell'organizzazione criminale romana.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
11-07-13, 10: 53
Una banda di rapinatori "interscambiabili" a seconda degli obiettivi scelti di volta in volta è stata scoperta a Palermo dalla Squadra mobile del capoluogo siciliano che stamattina ha arrestato 18 persone nell'operazione "Noxae".
Per tre di essi sono stati disposti gli arresti domiciliari.
L'indagine ha fatto luce, grazie anche alla collaborazione di tre importanti componenti del gruppo, su una serie di rapine violente compiute tra il 2009 e il 2011. Nel mirino del gruppo criminale c'erano soprattutto negozi, farmacie, supermercati, tabacchi e gioiellerie, ma anche anziani e disabili.
Tra le altre rapine ricostruite, quelle a un'impiegata amministrativa della clinica "Orestano", rapinata di circa mille euro, a un distributore di benzina di viale Regione Siciliana, che fruttò circa 40 mila euro, a un disabile in carrozzina, aggredito in casa e derubato di 3 mila euro, a una coppia di anziani che avevano prelevato al bancomat e furono seguiti fin nella loro abitazione, a tabaccherie, farmacie, supermercati e altre gioiellerie, tra le quali la "Basile" con un bottino di 400 mila euro di gioielli.
All'interno del gruppo, posizioni di vertice erano occupate da Giuseppe Anzalone, di 34 anni, Mario Gebbia di 36 e da Marco Aiello di 24. I tre erano capaci di programmare assalti e reclutare complici a seconda delle "esigenze" del colpo.
La quantità e la natura degli obiettivi scelti hanno dimostrato un'alta capacità di infiltrazione della banda che, grazie ad una vasta rete di amicizie e conoscenze, è riuscita, in ogni circostanza, ad apprendere particolari utili a compiere gli assalti.
Fondamentale quindi è stato l'apporto di insospettabili basisti. È il caso della rapina al responsabile di una nota ditta di catering rapinato dell'incasso di un banchetto matrimoniale, grazie alle utili informazioni assunte da un insospettabile cameriere.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
13-07-13, 19: 14
La squadra mobile di Reggio Calabria ha arrestato il latitante Pietro Labate, di 62 anni, boss dell'omonima cosca egemone nel quartiere Gebbione della città. Il suo nome era stato recentemente inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi a livello nazionale.
LATITANZA - Labate, accusato di associazione mafiosa ed estorsione, era latitante dall'aprile 2011, quando sfuggì alla cattura nell'operazione «Archi» nell'ambito della quale erano stati arrestati dalla squadra mobile capi e gregari delle cosche Tegano e Labate. A luglio del 2012 è stato condannato in primo grado a 20 anni di reclusione. Labate è stato individuato a Reggio Calabria al termine di lunghe indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia.

Dal Corriere della Sera.

ale66
13-07-13, 21: 02
Complimenti ad entrambi le SM.

FRANCODUE
26-07-13, 10: 39
ROMA - Per quasi un ventennio due gruppi criminali, appartenenti ai clan Fasciani e Triassi, hanno intrattenuto affari a Roma e si sono spartiti il territorio in una sorta di «pax mafiosa», in base alle quale tutti potevano tranquillamente gestire i loro illeciti traffici. È quanto emerge dalle indagini della Squadra Mobile della Capitale, che hanno portato all'arresto di 51 persone a Roma. La lunga indagine ha consentito, per la prima volta, di individuare una vera e propria associazione di stampo mafioso nella capitale. Il blitz (portato avanti da 500 agenti della polizia di Stato, compreso un elicottero) è andato a colpire quelli che venivano considerati i «sancta sanctorum» del crimine romano e siciliano. Colpite, in particolare, le famiglie dei Fasciani, dei Triassi e dei D'Agati, che da anni si sono spartiti e hanno gestito tutto il malaffare soprattutto sul litorale di Ostia.
IN MANETTE -CUPOLA MAFIOSA - Nell'operazione è stato dato un colpo mortale alla 'cupolà mafiosa attiva da anni nella Capitale e sono state colpite le intere famiglie dei Fasciani, a partire dal capo indiscusso Carmine, ai fratelli Nazzareno, Giuseppe e Terenzio, e quella dei Triassi, Vito e Vincenzo, appartennenti alla nota famiglia mafiosa dei Cuntrera-Caruana, che da anni si erano trasferiti a Ostia mantenendo un legame inscindibile con Cosa Nostra siciliana. Della cupola mafiosa faceva parte anche un altro appartenente a Cosa Nostra da anni stanziatosi ad Ostia, considerato il terzo anello del gruppo di comando dell'organizzazione.
RIUNIONI DI «LAVORO» - Il lavoro svolto dagli uomini della squadra mobile ha permesso di seguire tutti i passaggi criminali dei vari affari delle organizzazioni: dall'ingresso di un nuovo appartenente, agli accordi tra i capi per la spartizione del territorio, alle riunioni effettuate per dirimere le controversie sorte nella gestione del territorio, pianificazione di omicidi o tentati omicidi necessari per garantire e ripristinare la supremazia su qualsiasi attività realizzata.

Dal Corriere della Sera.

FRANCODUE
04-08-13, 19: 04
La sua arroganza gli è costata cara, addirittura l'arresto. È successo ad un bracciante agricolo di Palermo che è stato arrestato dalla Squadra mobile del capoluogo siculo con l'accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio.
L'uomo, a bordo di un autocarro, dopo il casello di Buonfornello sull'autostrada A19, trovatosi alle spalle dell'autovettura-civetta della Polizia ha iniziato con insistenza a lampeggiare e a usare il clacson per fare spostare la vettura; dopo averla sorpassata a destra, non soddisfatto, l'ha affiancata inveendo contro gli occupanti.
Gli agenti a quel punto hanno deciso di qualificarsi facendo accostare il camionista.
Facendo gli accertamenti alla banca dati è emerso che il bracciante aveva già dei precedenti penali per associazione per delinquere. Quindi è stato portato alla caserma della Polizia di Stato "Pietro Lungaro" dove, appena entrato con il camion, il cane antidroga Nemo ha cominciato ad abbaiare.
Da qui è partita la perquisizione al mezzo e i poliziotti hanno scoperto un vano sotto il pianale dove erano nascosti numerosi panetti di hashish per un peso complessivo di quasi 500 chili. L'uomo è stato arrestato e la droga sequestrata.

Dal sito della PdS.
Complimenti a Nemo, validissimo cane antidroga !.

ale66
04-08-13, 19: 16
Complimenti a tutti, certo che il carico era impressionante, mai visto una simile quantità.

FRANCODUE
09-08-13, 10: 53
Viveva in una bella villetta in un quartiere di Londra con la moglie inglese, auto di gran lusso parcheggiate in giardino e orologi preziosi al polso. Insomma, Domenico Rancadore conduceva una vita molto agiata, e probabilmente pensava di aver chiuso con il passato e di essersi costruito una nuova identità "pulita".
In realtà "ù profissuri" era ricercato dal 1994 dalla polizia italiana, e dal 1998 le sue ricerche erano state estese in campo internazionale.
L'uomo, un 64enne originario di Palermo, è stato condannato e deve scontare 7 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso, estorsione e altri gravi delitti.
Le ricerche del latitante non si sono mai interrotte, e finalmente, al termine di una complessa attività investigativa svolta dagli uomini del Servizio centrale operativo (Sco) e della Squadra mobile di Potenza, in collaborazione con l'Interpol, l'uomo è stato individuato.
Le informazioni dei poliziotti italiani hanno consentito ai colleghi inglesi, grazie anche alla collaborazione del Servizio per la collaborazione internazionale di polizia (Scip) di individuare Rancadore e arrestarlo ieri sera mentre faceva rientro a casa.
Aveva assunto una nuova identità: si faceva chiamare Marco Skinner e aveva aperto un'agenzia di viaggi.
Dopo alcuni giorni di appostamento, il ricercato è stato bloccato e arrestato nonostante un iniziale tentativo di fuga.
Negli anni '90 l'uomo è stato un esponente di spicco della mafia palermitana, e molti collaboratori di giustizia lo hanno indicato come uno dei vertici del mandamento di Caccamo. In particolare era il capo di "Cosa nostra" nella zona di Trabia, ed era inserito nell'elenco dei latitanti pericolosi in ambito di mafia.
Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
10-08-13, 10: 41
Fucili, mitragliatrici, caricatori e cartucce sono stati sequestrati dagli agenti della Squadra mobile di Caserta all'interno di una villetta di Casal di Principe, proprio nel cuore della roccaforte del clan dei Casalesi.
L'arsenale è stato trovato grazie alla costante attenzione al territorio che i poliziotti della zona prestano, a caccia di informazioni che diventano come delle tessere di un puzzle: pian piano l'immagine prende forma. Questa volta l'immagine era il nascondiglio delle armi.
Proprio grazie a questa attività, fatta di osservazione, chiacchierate con i confidenti e dichiarazioni di onesti cittadini, gli agenti della mobile hanno individuato la "Santa Barbara" della camorra, costituita da armi pulite e oleate, tutte perfettamente funzionanti e pronte all'uso.
Nell'immobile gli agenti hanno trovato e sequestrato un fucile a canne sovrapposte calibro 20, con canne e calcio mozzati; un fucile mitragliatore AK47 tipo "kalashnikov", in dotazione all'esercito della ex Jugoslavia; un fucile a pompa calibro 12, marca Winchester; una mitraglietta, modello Uzi, calibro 9 parabellum.
Oltre alle armi c'erano anche tre caricatori e centinaia di cartucce calibro 9 parabellum, 12 e 7.62x39.
L'abitazione era di proprietà di un pregiudicato, ritenuto affiliato al clan camorristico dei "Casalesi", e nel 2009 era stata oggetto di sequestro preventivo da parte della Procura antimafia di Napoli.
Gli investigatori ritengono che l'arsenale fosse destinato ad armare le nuove leve del pericoloso gruppo criminale, sempre in guerra per il controllo delle attività illcite .

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
13-08-13, 10: 59
Nella serata venerdì, la Squadra mobile di Caserta, ha arrestato, per i reati di ricettazione, detenzione e porto illegali di armi comuni e da guerra, il pregiudicato Giuseppe Visone, proprietario dell'abitazione dove il giovedì gli investigatori avevano sequestrato un vero e proprio arsenale.
Le armi sequestrate sono un fucile a canne sovrapposte cal. 20 marca Fias, provento di rapina; un fucile mitragliatore AK47 tipo "kalashnikov", marca Zastala; un fucile a ripetizione manuale (a pompa) cal. 12, marca Winchester anche questo provento di furto, una mitraglietta, modello Uzi, cal.9 parabellum, alcuni caricatori e centinaia di proiettili di vario calibro.
L'arrestato ha precedenti per estorsione, riciclaggio, furto, evasione, ricettazione, false attestazioni ed è nipote di Nunzio DE Falco, detenuto e condannato all'ergastolo, già a capo dell'omonima fazione del clan "dei casalesi".

Dal sito della Polizia di Stato.

Il cerchio dunque si è "chiuso"

FRANCODUE
16-08-13, 19: 12
Somministrava alle vittime considerevoli dosi di sonnifero e poi le depredava di ogni cosa.
Un 36enne egiziano è stato arrestato ieri dagli agenti della Squadra mobile di Milano con l'accusa di rapina aggravata nei confronti di due giovani milanesi abbordati il 13 giugno e il 6 agosto scorsi e derubati nella loro abitazione dopo essere stati pesantemente sedati con una massiccia dose di ansiolitici sciolta a loro insaputa in un cocktail.
Le vittime, entrambe poco più che ventenni, si sono risvegliate solo diverse ore dopo i fatti, ricordando a malapena quello che era successo e scoprendo che la loro abitazione era stata svaligiata di denaro, telefoni, tablet, orologi e di qualsiasi altro oggetto di valore.
Ahmed Hemida, in Italia dal 1999, con precedenti penali per reati contro il patrimonio e un permesso di soggiorno scaduto da tempo, è stato catturato intorno alle 19 di ieri mentre camminava in via Padova a Milano.
Dalle indagini è emerso un "consolidato modus operandi" da far ritenere di trovarsi davanti ad un rapinatore seriale che potrebbe aver colpito altri uomini che, per svariate ragioni, potrebbero non averlo denunciato.
L'egiziano usava dosi massicce di sonnifero tanto che uno dei giovani era stato risvegliato due giorni dopo i fatti dagli amici, andati a bussargli con forza alla porta del suo appartamento, preoccupati perché non rispondeva più al telefono.
Ad incastrare il 36enne disoccupato egiziano sono state le impronte trovate nell'abitazione dei due giovani rapinati che in seguito lo hanno anche riconosciuto.
Nell'appartamento di via San Mamete a Milano dove l'arrestato viveva insieme con un alcuni suoi connazionali, gli agenti hanno trovato gli indumenti indossati durante le rapine (così come li avevano descritti le vittime) e la prescrizione medica di uno farmaco ansiolitico.
Le benzodiazepine, che l'uomo con ogni probabilità scioglieva di nascosto in una bevanda, hanno un noto effetto rilassante, ipnotico e anestetico ma in dosi importanti diventa un potente e rapido sedativo che, al risveglio, può lasciare storditi e con ridotte capacità psicomotorie per diverse ore.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
26-08-13, 19: 07
Si fingeva una ragazzina di 14 anni sul suo profilo facebook e adescava le sue "coetanee" parlando di problemi adolescenziali. In realtà Lui è un imprenditore marchigiano di 44 anni arrestato stamattina dalla Polizia postale; un pedofilo che costringeva ragazzine di 13, 14 anni a spogliarsi in web cam e mostrarsi nude.
L'uomo registrava le immagini e con queste ricattava le adolescenti costringendole successivamente a posare per foto e filmati a sfondo sessuale.
Una di queste ragazze però, una giovane umbra, non si è fatta intimorire ed è corsa subito dai genitori.
Da lì la famiglia si è rivolta alla Polizia postale di Perugia che insieme al Compartimento della postale di Ancona, alla fine dell'indagine, è riuscita a risalire all'identità di ben 28 ragazze sottoposte ai ricatti del pedofilo.
A casa dell'imprenditore sono stati trovati catalogati con ordine foto e filmati pedopornografici archiviati su hard disk.
Dal sito della Polizia di Stato

FRANCODUE
29-08-13, 10: 44
Con una pistola elettronica "Taser" (che emette scariche elettriche ad alta tensione) hanno tramortito un dipendente del centro commerciale "Brico" di Foggia, impossessandosi della busta che l'uomo aveva con sé, contenente l'intero incasso della giornata, circa 6.500 euro.
La rapina però non è andata a buon fine per i rapinatori perché sono stati notati da una pattuglia della Squadra mobile che transitava proprio davanti al centro commerciale, in quel momento.
Sono finiti così in manette quattro foggiani con l'accusa di concorso in rapina e recuperato il bottino.

Dal sito della Polizia di Stato.

Il grande Chaplin avrebbe detto....
Tempi moderni !.

FRANCODUE
05-09-13, 10: 49
Si erano infiltrati nel tessuto imprenditoriale e, con il sostegno di molti amministratori locali, avevano acquisito il monopolio degli appalti pubblici in molte zone del Reggino.
A commettere i reati erano sette persone tutte appartenenti alla cosca della 'Ndrangheta degli Alvaro tutti finiti in carcere a conclusione di un'indagine della Squadra mobile di Reggio Calabria e dello Sco.
Tra gli arrestati due imprenditori un commericante e l'ex sindaco di San Procopio.
Le località interessate dall'attività illegale del gruppo criminale sono Sant'Eufemia d'Aspromonte, Sinopoli, Cosoleto e Delianuova.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
06-09-13, 10: 34
Dopo anni di estorsioni il presidente di Confindustria di Trapani, Gregorio Bongiorno ha denunciato i suoi aguzzini e cosi sono finiti in manette alcuni componenti di Cosa Nostra del trapanese.
Estorsione e tentata estorsione aggravate dalla modalità mafiosa con queste accuse gli agenti della Squadra mobile di Trapani hanno eseguito nella notte tre ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Palermo.
Tra gli arrestati, tutti originari di Castellammare del Golfo, figura anche un esponente di spicco di Cosa Nostra.
Vittima del racket, è stato Bongiorno, imprenditore di Castellammare del Golfo, nel settore della raccolta dei rifiuti ed attuale presidente dell'associazione industriale di Trapani.
Bongiorno, dopo aver subito per anni le richieste estorsive di diversi esponenti della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, ha denunciato tre persone che a partire dal 2005 e sino a pochi giorni fa hanno preteso il periodico versamento di grosse somme di denaro per soddisfare i bisogni dell'associazione mafiosa.
"Nel 2005 - spiega il capo della Squadra mobile Leuci - Bongiorno non era ancora presidente di Confindustria Trapani, ma era un giovane che aveva ereditato un'azienda della madre morta.
Avvicinato da questi soggetti, s'impaurì e subì queste richieste per un paio di anni.
Ma con gli anni ha accresciuto la sua professionalità e personalità e quando è stato ricontattato ad agosto 2013 ha subito denunciato, in virtù di questo nuovo corso di legalità che Confindustria vuole dare ai suoi associati.
C'è da dire anche che rispetto al 2005 la cultura della legalità ha fatto passi da gigante e che le indagini hanno consentito di arrestare molte persone".

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
07-09-13, 10: 49
Quattro morti e due feriti è questo il risultato della faida che negli ultimi mesi ha opposto i clan Caracciolese e Fiore per lo spaccio di droga e le estorsioni nel quartiere San Pasquale.
Oggi però la Polizia di Stato di Bari ha arrestato otto persone legate a questi fatti di sangue.
Gli arrestati sono ritenuti responsabili di omicidio, tentato omicidio, detenzione e porto di armi da guerra, favoreggiamento e ricettazione.
"È stata una risposta rapida e significativa alla domanda di sicurezza della città di Bari" ha detto il questore della città Domenico Pinzello.
Il triplice omicidio avvenuto il 19 maggio con l'uso di un arma pesante come il kalashnikov avrebbe visto all'opera un gruppo di fuoco, probabilmente composto da 6 persone.
L'attività di polizia non si ferma con questi arresti perché al fine di contrastare la criminalità barese il Dipartimento della pubblica sicurezza ha deciso di assegnare alla questura altri 86 poliziotti che prenderanno effettivo servizio entro i primi giorni di ottobre e che si aggiungono ai 30 arrivati nelle ultime settimane.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
08-09-13, 10: 33
vevano appena svaligiato un appartamento nel quartiere Montepellegrino i quattro georgiani arrestati ieri sera dai Falchi della Squadra mobile di Palermo.
Gli agenti hanno trovato nella loro auto, oltre a orologi, gioielli, ipad, cellulari e un borsone appena sottratti da un appartamento, anche diversi strumenti di effrazione.
In particolare la banda era in possesso di una serie di sofisticati grimaldelli, tra i quali la cosiddetta "chiave bulgara".
Si tratta di un attrezzo in grado di aprire serrature di porte corazzate nel giro di pochi secondi, ricreando in maniera meccanica la chiave originale anche di congegni molto sofisticati.
La chiave bulgara, usata per scassinare le serratureDopo gli arresti effettuati nei giorni scorsi di altri georgiani e lituani specializzati in furti negli appartamenti, gli investigatori della mobile palermitana, in collaborazione con i colleghi di Salerno, stavano monitorando i movimenti di un certo numero di persone appartenenti alla stessa comunità.
Si tratta di soggetti che di solito vivono tra le province di Salerno, Bari e Napoli, e che quando si spostano in altre zone, lo fanno sempre con uno scopo ben preciso.
I pedinamenti non sono stati facili perché i criminali si muovevano con circospezione, stando sempre molto attenti e quasi mai tutti insieme.
Dopo giorni di controlli, finalmente i poliziotti hanno scoperto la base logistica della banda, un appartamento nel quartiere Borgovecchio.
Poi, ieri sera, gli agenti hanno avuto l'impressione che stesse per accadere qualcosa perché i quattro si sono riuniti e con le auto si sono diretti nel quartiere Montepellegrino, dove hanno eseguito dei sopralluoghi all'interno di alcuni palazzi.
Dopo alcuni minuti si sono ritrovati intorno a una delle macchine, alla quale hanno smontato i fanali posteriori, dov'erano nascosti gli "attrezzi del mestiere", cioè gli strumenti di effrazione poi trovati nell'auto insieme al bottino.
A quel punto i topi d'appartamento sono stati bloccati e arrestati. A inchiodarli anche la denuncia di furto del proprietario della casa appena svaligiata dalla gang.
Nell'abitazione utilizzata dalla banda come base logistica, gli agenti hanno trovato molto materiale proveniente dai precedenti colpi messi a segno dai criminali, almeno una ventina nell'ultimo mese.

Dal sito della PdS.
Commento.
Avevo sentito parlare di una chiave capace di scardinare anche la più tosta porta corazzata.
Adesso so che si chiama "chiave bulgara".
Complimenti ai colleghi di Palermo.

FRANCODUE
20-09-13, 19: 03
Aveva studiato bene il suo ritiro nelle spiagge esotiche della Repubblica Dominicana, l'imprenditore palermitano latitante Giovanni Costa ricercato dalla Polizia di Stato per associazione mafiosa e riciclaggio.
L'uomo era affiliato alla cosca mafiosa "Portanuova",facente capo a Pietro Aglieri, per il tramite dei capi famiglia Salvatore e Vincenzo Montalto di Villabate (Palermo). Suo era il compito di "ripulire" i proventi di attività criminali di Cosa Nostra. Gli agenti hanno stimato che l'arrestato abbia riciclato quasi 900 miliardi di vecchie lire.
Costa, già sorvegliato specialecon obbligo di soggiorno nel comune di Bologna, possedeva società immobiliari, assicurativee di costruzionie, attraverso altre società immobiliari, era titolare di diversi appartamenti nel villaggio turistico "Porto Rosa"di Furnari (Messina), nell'isola di Vulcano e a Villabate (Palermo).
La cattura, da parte degli agenti della Squadra mobile in collaborazione con lo Sco, l'Interpol e la polizia di frontiera, è arrivata al termine di un'indagine avviata nel marzo 2013.
Le attività finalizzate alla cattura del latitante sono iniziate con le intercettazioni telefoniche delle utenze usate dai familiari che hanno consentito di localizzarlo nella Repubblica di Santo Domingo. Grazie a intercettazioni telematiche e al monitoraggio delle carte di pagamento, Costa è stato localizzato nella cittadina La Romana dove è stato raggiunto dagli agenti che lo hanno arrestato e lo hanno riportato in Italia.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
22-09-13, 11: 09
La polizia olandese, in collaborazione con la polizia italiana, ha catturato il boss della 'Ndrangheta Francesco Nirta, ricercato dal 2007. L'uomo è stato scovato in un sobborgo di Utrecht. Le congratulazioni del capo della Polizia Alessandro Pansa agli uomini e alle donne della Polizia di Stato per la "brillante operazione".

Dal sito della PdS.

FRANCODUE
28-09-13, 11: 05
Gli agenti del commissariato di Scampia hanno assestato un altro colpo alla criminalità organizzata della zona, sequestrando uno degli arsenali dai quali i criminali si riforniscono per compiere reati di ogni genere.
La "Santa Barbara" è stata scoperta nel comune di Casoria (Napoli) in un garage condominiale delle palazzine popolari del Parco dei Pini.
L'accesso al nascondiglio delle armiLe armi erano nascoste in un vano ricavato al piano seminterrato del fabbricato, accessibile attraverso un varco azionato elettricamente da un congegno mimetizzato lungo la parete di uno dei corridoi.
Nel nascondiglio gli agenti hanno trovato alcuni armadietti nei quali erano riposte armi di ogni genere, in perfetto stato di conservazione e pronte all'uso.
Si tratta di sette mitragliatrici modello Uzi e Scorpio, 31 pistole di vario calibro, semiautomatiche e revolver, quattro bombe a mano, una pistola-penna artigianale, sette silenziatori, tre giubbotti antiproiettile, due paline segnaletiche in uso alle forze di polizia, munizioni varie e numerosi caricatori.
Le bombe a mano sono state prese in consegna dagli artificieri della polizia, mentre le armi sono state affidate alla Scientifica per i rilievi dattiloscopici e balistici per la ricerca di eventuali impronte digitali e per stabilire se pistole e mitragliatrici siano state utilizzate in fatti di sangue.
Dai primi accertamenti è risultato che la maggior parte delle armi sono state rubate.

Dal sito della PdS

FRANCODUE
03-10-13, 11: 57
Erano specializzati in assalti a supermercati e tabaccherie i quattro componenti della banda che in almeno tre anni ha messo a segno numerosi colpi a Verona.
Per tre di loro le manette erano già scattate il 31 maggio scorso quando furono sorpresi in flagranza di reato durante l'ennesima rapina, commessa insieme a un altro giovane che però non faceva parte del gruppo criminale.
Al termine delle indagini, gli investigatori della Squadra mobile hanno scoperto che in realtà i tre facevano parte della famigerata banda che era diventata l'incubo dei commercianti della città scaligera.
Ieri è stato arrestato anche il quarto elemento, l'unico rimasto in libertà, di quella che era una vera e propria organizzazione criminale. Agli altri tre, due dei quali erano in carcere e uno ai domiciliari, sono state notificate le ordinanze di custodia cautelare con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine.
Si tratta di due fratelli di 24 e 20 anni, originari di Salerno ma veronesi di adozione, un romeno di 22 e un serbo di 21 (l'ultimo arrestato).
Dallo studio delle immagini riprese da diverse telecamere di sorveglianza, gli investigatori sono riusciti a individuare l'auto usata dai rapinatori per le fughe. È stata proprio questa la svolta delle indagini. Infatti si è scoperto che l'auto era intestata alla madre di uno dei giovani criminali, che tra l'altro non ha nemmeno la patente.
Attraverso lo studio dei video e delle intercettazioni telefoniche, e soprattutto grazie all'analisi delle impronte digitali lasciate sui luoghi delle rapine, gli specialisti della Mobile hanno individuato tutti gli elementi della banda, che agiva sempre con lo stesso modus operandi.
Mentre l'autista aspettava fuori in macchina, gli altri entravano, sempre all'ora di chiusura, nell'esercizio commerciale e si fingevano clienti. Quando il locale era vuoto entravano in azione: si coprivano il volto con passamontagna e sciarpe e poi, armi in pugno, minacciavano i cassieri per farsi consegnare i soldi.
Ad oggi sono almeno 10 gli episodi contestati al gruppo, ma probabilmente questo numero è destinato a salire. La prima rapina risale al 30 settembre 2010, quando la banda assalì una tabaccheria e il più giovane di loro aveva appena 17 anni.

Dal sito della PdS.

FRANCODUE
04-10-13, 10: 50
Sono bastate poche ore ai poliziotti della Squadra mobile di Reggio Calabria, per risolvere l'omicidio dei due cittadini rumeni ritrovati, ieri, all'interno del bagagliaio di un'auto rimasta sul molo di San Gregorio a Reggio Calabria.
Durante la notte con l'accusa di duplice omicidio, è stato fermato Gianrocco Foti, un 38 enne di Reggio Calabria che, stando alle testimonianze raccolte nel corso delle primissime indagini, era stato visto insieme alle due vittime la sera precedente al rinvenimento dei corpi.
Secondo le prime ricostruzioni le due vittime e l'assassino si sarebbero conosciuti negli ambienti della prostituzione.
L'arrestato era reduce di una relazione sentimentale con una prostituta rumena. La donna nel corso della relazione si era fatta consegnare, a più riprese, più di 25 mila euro, troncando, poi, improvvisamente il rapporto con l'uomo.
L'omicida, nel tempo, aveva cercato di recuperare il denaro attraverso un connazionale amico e forse protettore della prostituta; proprio per questo motivo Foti, la sera del 1° ottobre aveva incontrato il rumeno che si era fatto accompagnare all'incontro dalla sua fidanzata, rimasta anche lei uccisa dai proiettili esplosi dall'assassino.
Foti dopo esser stato rintracciato nella sua abitazione e portato negli uffici della questura, ha confessato di essere l'esecutore materiale degli omicidi. Durante la perquisizione a casa è stata ritrovata l'arma usata, legalmente detenuta, per il duplice delitto.

Dal sito della PdS.

Complimenti ai colleghi della Squadra Mobile di Reggio Calabria.
So bene che risolvere un omicidio li, anche se non di mafia, è terribilmente complicato.

ryuzaki
14-10-13, 13: 13
La Polizia di Stato di Brindisi, il Commissariato di P.S. di Mesagne ed i Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Brindisi hanno eseguito in provincia di Brindisi ed in altre località del territorio nazionale, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di 18 indagati (capi clan ed affiliati alla sacra corona unita) per associazione mafiosa, nonchè per plurimi omicidi e tentati omicidi aggravati dal metodo mafioso. Le indagini della Polizia di Stato e dei Carabinieri, avviate nel 2012 ed incentrate sui clan dominanti della frangia brindisina della sacra corona unita, hanno consentito di ricostruire i moventi, gli autori e i mandanti di 4 omicidi e 6 tentati omicidi commessi, tra il 1997 ed il 2010, per contrapposizioni nell'ambito della medesima organizzazione mafiosa di appartenenza.

Dal sito PdS: http://www.poliziadistato.it/articolo/view/30462/

Ottimo lavoro degli investigatori della Polizia in collaborazione con i cugini dell'Arma.

FRANCODUE
18-10-13, 10: 40
Ogni tanto compaiono all'improvviso, con il loro "mefisto".
I NOCS.

Bologna, un tranquillo pomeriggio di ottobre si è trasformato in un incubo per gli abitanti di una palazzina in via Pizzardi. Dalle due del pomeriggio di ieri Pietro S. si era barricato in casa minacciando di far esplodere il palazzo con il gas. Alla finestra una bandiera italiana del periodo monarchico; fuori dal terrazzo oltre alle minacce sono volati una poltrona una sedia e dei petardi scambiati per colpi di pistola.
Lo sgombero dello stabile è stata una precauzione d'obbligo che si è mantenuta fino all'arrivo da Roma degli uomini del Nocs (Nucleo operativo centrale di sicurezza). Inutili i tentativi di negoziazione dei funzionari della questura, di un esponente di Forza Nuova evocato dal folle, un avvocato di 40 anni. Nemmeno i suoi anziani genitori in lacrime sono riusciti a sbloccare la situazione.
La decisione arriva in tarda serata. Le teste di cuoio della polizia decidono che è venuto il momento di intervenire; l'uomo è stanco e probabilmente non sarà in grado di reagire all'assalto degli specialisti della polizia.
L'agitazione si percepisce quando si preparano vigili del fuoco e ambulanze facendo presagire l'imminenza dell'intervento. Poi, l'intervento degli uomini della polizia.
Dopo pochi istanti il pomeriggio di straordinaria follia termina: l'uomo viene portato fuori a forza dai Nocs sedato e trasferito in ospedale.
La tensione si è finalmente sciolta: nessuno si è fatto male, gli abitanti del palazzo fanno rientro in casa, i gruppi di curiosi si disperdono. I Nocs intanto, silenziosi come la notte che li avvolge rientrano nella loro sede.

Dal sito della Polizia di Stato.

FRANCODUE
22-10-13, 18: 51
Quattro persone sono state fermate dalla polizia all'alba di questa mattina tutti componenti della cosca di 'ndrangheta dei Gallico, operante a Palmi e in altri comuni limitrofi, in provincia di Reggio Calabria.
I fermati sono indagati di associazione di stampo mafioso, tentata estorsione aggravata nei confronti di commercianti ed imprenditori.
Nel corso delle indagini, condotte dalla Squadra mobile di Reggio Calabria e dal commissariato di Palmi, è stato accertato che i soldi delle estorsioni erano usati dai Gallico per il sostentamento dei componenti del nucleo familiare, compresi i detenuti, per l'acquisto di beni mobili ed immobili e per l'avvio di attività commerciali.
L'attività investigativa è la naturale prosecuzione delle operazioni di polizia denominate "Cosa Mia I, II e III", che a più riprese, dal 2010 in poi, hanno duramente colpito la cosca Gallico con l'arresto dei capi e di numerosi gregari.
Le indagini, si sono sviluppate anche grazie alle denunce di alcuni imprenditori e commercianti nei confronti di affiliati e componenti della famiglia dei Gallico che pretendevano somme di denaro dai due mila ai cinquemila euro ed anche assunzioni di loro familiari.

Dal sito della PdS

yuyo
23-10-13, 17: 28
Spero sia questa la sezione giusta, chiedo se no ai moderatori di portare pazienza e spostare il mio messaggio in un topic idoneo.
Quello che volevo chiedere riguarda un fatto particolare a cui ho assistito ieri a Roma, in zona Monte Mario. Ero a un semaforo quando mi sono visto passare davanti un convoglio che tra auto della polizia, auto blu (almeno alcune blindate), pulmini neri Mercedes e moto della polizia, contava almeno 20-25 unità (sembrava una scena da film). Spinto dalla curiosità ho fatto qualche ricerca, ma non ho trovato nulla. Qualcuno mi sa dire cosa è successo?
Grazie

FRANCODUE
23-10-13, 19: 13
Intanto sarebbe gradita una sua presentazione al Forum QUI. (https://www.militariforum.it/forum/forumdisplay.php?28-Benvenuto-Presentati-!!)
Grazie.

yuyo
23-10-13, 19: 25
ok, fatto :)

FRANCODUE
24-10-13, 11: 35
Grazie per averlo fatto.
A Roma cose del genere sono frequentissime, essendo sede del Governo e di tanti Ministeri
e importanti Uffici Centrali dello Stato.
Non penso si sia trattato di una operazione della Polizia di Stato, ma semplicemente di qualche scorta o tradotta.
Un operazione recentissima, è questa:

Associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni e violenza privata.
Con queste accuse sono finite in carcere quattro persone arrestate questa mattina dagli agenti della Squadra mobile di Bari in collaborazione con il Reparto prevenzione crimine "Puglia settentrionale", gli specialisti della polizia scientifica, alcune unità cinofile e aeree.
Anche i Carabinieri hanno dato il loro contributo collaborando al fermo di uno dei quattro avvenuto a Modugno.
Gli arrestati sono affiliati al clan Lorusso della Sacra corona unita e sono accusati da alcuni commercianti del quartiere barese di San Girolamo, di essere gli autori delle estorsioni attuate nei loro confronti.
L'individuazione degli estorsori è avvenuta grazie all'analisi delle numerose fotografie e immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza fornite dagli stessi commercianti vittime delle estorsioni.
Dal sito della Polizia di Stato.

yuyo
24-10-13, 15: 43
Grazie per averlo fatto.
A Roma cose del genere sono frequentissime, essendo sede del Governo e di tanti Ministeri
e importanti Uffici Centrali dello Stato.
Non penso si sia trattato di una operazione della Polizia di Stato, ma semplicemente di qualche scorta o tradotta.


Mi sembra davvero esagerata come scorta tutto quel treno di auto....
Mi ero dimenticato tra l'altro di aggiungere che un elicottero seguiva il convoglio dall'alto e in una delle auto blu (una lancia Thema) la persona seduta nel sedile posteriore centrale aveva due agenti in ginocchio sul sedile a farle da scudo. Di certo non un semplice politico italiano.
Sarà stato qualcuno di molto importante.... anche se non mi viene in mente nulla :)

FRANCODUE
26-10-13, 10: 59
Un altro pezzo del clan dei Casalesi è finito in carcere. Gli uomini della Squadra mobile di Caserta, coordinati dallo Servizio centrale operativo, hanno arrestato Antonio Schiavone, fratello minore di Francesco, boss storico dell'organizzazione criminale.
Il 51enne, soprannominato "O' frat e Sandokan", è accusato di essere tra i mandanti dell'omicidio di Aldo Scalzone, ucciso nel 1991 a Casal di Principe nell'ambito della guerra che vedeva contrapposti il gruppo Schiavone-Bidognetti a quello De Falco-Quadrano-Caterino.
Per questo omicidio, nel 2004, erano già stati condannati diversi appartenenti all'organizzazione criminale, tra cui anche il boss Francesco Schiavone detto "Sandokan".
Gli ulteriori sviluppi delle indagini, rafforzati anche dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia affiliato agli Schiavone e materiale esecutore dell'omicidio, hanno confermato il coinvolgimento di altre tre persone, destinatarie dell'ordinanza eseguita ieri dalla Mobile.
Gli altri due, Francesco Bidognetti e suo figlio Aniello, erano entrambi già detenuti. Antonio Schiavone invece è stato fermato a Giuliano in Campania (Napoli) mentre rientrava a casa.
L'uomo non si aspettava di essere arrestato e, dopo aver avvisato i suoi avvocati, si è chiuso nel silenzio.
Si tratta di un arresto molto importante perché priva l'organizzazione criminale dell'ultimo capo storico ancora in libertà, e che attualmente è considerato la vera mente imprenditoriale del clan.
All'epoca dell'omicidio e, negli anni seguenti, l'arrestato si era messo in luce soprattutto perché aveva il compito di tenere i contatti con il fratello che, attraverso di lui, continuava a impartire ordini al clan.
Con il passare degli anni la sua figura ha acquisito sempre maggiore importanza, anche perché ha avuto il compito di "allevare" i figli del fratello, destinati a prendere il comando, ma che oggi si trovano tutti in carcere.

Dal Sito della PdS.

Complimenti ai colleghi della Squadra Mobile di Caserta.

beowuff
31-12-13, 04: 19
Catturato Angelo Marino, capo del Clan omonimo.
http://www.poliziadistato.it/articolo/view/31409/
Meno un altro:)

Kojak
31-12-13, 06: 51
Bravi, ragazzi!

ryuzaki
31-12-13, 17: 37
Bravi colleghi (che strano...posso già chiamarli cosi? :D)! Come concludere l'anno alla grande!

beowuff
04-03-14, 19: 38
Operazione Tibet: 34 arresti ai danni della 'Ndrangheta in Lombardia
http://www.poliziadistato.it/articolo/view/32370/

"Gli arrestati sono accusati di associazione mafiosa, riciclaggio, usura, estorsione, corruzione, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni e società. Reati in gran parte aggravati dall'utilizzo del metodo intimidatorio tipicamente mafioso e dalla finalità di agevolare l'attività dell'associazione mafiosa."

fatality
04-03-14, 20: 25
Operazione Tibet: 34 arresti ai danni della 'Ndrangheta in Lombardia
http://www.poliziadistato.it/articolo/view/32370/

"Gli arrestati sono accusati di associazione mafiosa, riciclaggio, usura, estorsione, corruzione, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni e società. Reati in gran parte aggravati dall'utilizzo del metodo intimidatorio tipicamente mafioso e dalla finalità di agevolare l'attività dell'associazione mafiosa."

tutto un complotto.

la padania è terra in cui le organizzazioni mafiose non attecchiscono.

saviano che aveva anticipato le indagini nel suo libro e i magistrati che con le forze del'ordine quotidianamente lavorano per smascherare le organizzazioni operanti su quel territorio, prendono solo dei grossi abbagli o sono in malafede.
giusto?

beowuff
04-03-14, 20: 31
saviano che aveva anticipato le indagini nel suo libro e i magistrati che con le forze del'ordine quotidianamente lavorano per smascherare le organizzazioni operanti su quel territorio, prendono solo dei grossi abbagli o sono in malafede.
giusto?

Se pensiamo che solo negli ultimi vent'anni (che sono pochi) nell'Italia Meridionale si è cominciato a metabolizzare il fatto che la mafia esiste per davvero (per tacere della "sensazionale" scoperta sul potere della 'Ndrangheta e del fatto che oggi ancora molti ne neghino l'esistenza), figurarsi quanto tempo ci vorrà prima che al Nord si comprenda l'enorme influenza che ha avuto la Criminalità Organizzata sull'economia e sulla politica.

beowuff
16-04-14, 16: 58
La Squadra Mobile di Torino ferma un traffico di eroina e cocaina dall'Africa:
http://www.poliziadistato.it/articolo/view/33054/

beowuff
28-04-14, 21: 11
Preso a Santo Domingo uno tra i 100 latitanti più pericolosi:
http://www.poliziadistato.it/articolo/view/33168/

beowuff
05-06-14, 22: 25
Operazione "Deus", arresti per 16 affiliati alla Ndrangheta:
http://www.poliziadistato.it/articolo/view/33684/

"Sedici persone arrestate, di cui cinque ai domiciliari, è il risultato dell'operazione "Deus"conclusa stamattina e condotta della Squadra mobile di Reggio Calabria e del commissariato di Gioia Tauro, coordinati dal Servizio centrale operativo. Il nome dell'operazione deriva dal fatto che tra gli arrestati c'è anche il capo clan, Teodoro Crea detto "Dio onnipotente".

Tutti i fermati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione e intestazione fittizia di beni."

beowuff
06-06-14, 21: 43
Arrestato il Boss della Ndrangheta Pasquale Bifulco:
http://www.poliziadistato.it/articolo/view/33726/

"Pasquale Bifulco è stato arrestato ieri in Perù dagli uomini della polizia italiana insieme ai colleghi peruviani, con l'accusa di associazione di tipo mafioso e traffico internazionale di droga."

beowuff
09-09-14, 19: 13
Duro colpo alle Cosche Calabresi, in arresto 27 persone delle Ndrine "Commisso" e "Aquino" di Marina di Gioiosa Ionica:
http://www.poliziadistato.it/articolo/view/35725/

Scorpionbsg
02-09-17, 20: 36
Operazione "Ultimo miglio"

http://www.repubblica.it/cronaca/2017/09/02/news/operazione_ultimo_miglio_in_tre_giorni_polizia_ha_ controllato_27_mila_veicoli-174420546/?ref=fbpr