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dredx
24-10-09, 13: 40
Riprendo una notizia Ansa

CARCERI:POLIZIA PENITENZIARIA HA NUMERO TELEFONO, E' IL 1544 (ANSA) - ROMA, 23 OTT - Anche la Polizia Penitenziaria ha il numero telefonico breve di pubblica utilitita': e' il 1544. Ad assegnarglielo e' stata l' Autorita' per la Garanzia nelle Comunicazioni. Il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, che ha informato oggi i sindacati della novita', sta predisponendo in progetto per l'attuazione della numerazione che, secondo le previsioni, potrebbe essere operativa nel prossimo anno.

Sonic82
24-10-09, 15: 03
dai che figata davvero??

A_N_T_O_N_Y
24-10-09, 17: 59
Beh il numero è stato assegnato da più di un anno ma il DAP solo ora se ne comincia a parlare.....i soliti misteri del DAP!
Rientrando in un discorso serio e senza minimamente dibattere sull'utilità o meno del numero di emergenza per la polizia penitenziaria, va rilevato che purtroppo anche su questo si arriva in ritardo e si spendono solo soldi inutili.
Infatti c'è una direttiva europea precisamente la 2002/22/CE che istituisce in ambito europeo il numero unico per le emergenze che è il 112, ciò al fine di uniformare tutti i paesi dell'unione per non creare confusione ai cittadini europei ed anche per dare un'immagine unitaria in ambito intercontinentale in maniera che si sappia che negli usa il numero di emergenza è il 911 mentre in europa è il 112.
Tuttavia in italia ancora non ne vogliamo sapere di uniformarci a questa direttiva tanto che siamo L'UNICO PAESE A NON AVER ATTIVATO ANCORA IL NUMERO UNICO PER LE EMERGENZE e la corte di giustizia europea (settima sezione) il 15 gennaio scorso ha condannato l'idalia per inadempienza alla predetta direttiva al pagameno di una multa molto salata (si parla di 700.000 EURO) nel caso le autorità italiane non risolvano in tempi rapidi la questione.
Inoltre visto che in ambito europeo tutti gli stati tranne l'italia hanno attivato il numero unico per le emergenze i produttori di telefoni cellulari di ultima generazione, nei modelli in vendita nel mercato europeo e quindi anche italiano, dirottano in automatico sul 112 tutte le chiamate d'emergenza anche se l'utente formula il 115, 117, 118 ecc.
Il risultato è che spesso le sale operative dei cc sono intasate da chiamate che normalmente verrebbero dirottate su altre numerazioni.
Detto ciò credo sia palese che l'italia deve provvedere in tempi brevi a creare delle centrali operative d'emergenza composte da personale delle FF.OO. , VV.F, Sanitario ecc sul modello americano che rispondono alle chiamate che arrivano al 112.

Nel frattempo il DAP attiva il 1544 come numero d'emergenza per la polizia penitenziaria e magari spendono anche soldi ad allestire le centrali operative per ricevere le chiamate dirette alla numerazione d'emergenza per poi doverle, nella migliore delle ipotesi, riconvertire con ulteriore aggravio di spesa......non ho parole!!

Cmq per chi volesse documentarsi di più sulla faccenda del numero unico d'emergenza in ambito europeo vi posto il link di riferimento:

http://www.e112.it

dredx
24-10-09, 21: 49
Per me invece è un passo in avanti, per non essere da meno delle altre forze dell'ordine.
Ci deve essere il numero unico? Eliminiamo i numeri della guardia di finanza, della polizia etc e poi eliminiamo il nostro, ma se quei numeri ci stanno e solo noi non siamo presenti allora passa l'idea di un corpo minore rispetto agli altri, la gente nota queste cose.
E' un passo in avanti che può far coppia (quando e se verranno) con gli uffici per l'esecuzione penale esterna.
Per quando riguarda le centrali operative secondo la mia opinione saranno molto utili specialmente in quanto a coordinazione o supervisione-controllo in diretta dei movimenti regionali-nazionali del nucleo.

TorciaUmana
25-10-09, 01: 07
se quei numeri ci stanno e solo noi non siamo presenti allora passa l'idea di un corpo minore rispetto agli altri, la gente nota queste cose.
Hai ragione, non sia mai che la smettiamo di pensare alla parvenza!!!

Alex1990
25-10-09, 02: 43
Notando tra i miei coetanei, vi assicuro che ben pochi conoscono i numeri di emergenza. Forse il 112 o il 113 e non sanno neppure la differenza. Per aiutare il cittadino secondo me si dovrebbe attuare il numero unico di emergenza, poi sapranno loro dove dirottare la chiamata.
Per il momento concordo con chi ha detto che è un passo avanti il numero di emergenza della Pol pen, anche se non sarà mai utile quanto il 112.

dredx
25-10-09, 10: 44
Hai ragione, non sia mai che la smettiamo di pensare alla parvenza!!!

Semmai è il contrario. Dietro quel numero, certamente non regalato, ci sta il lavoro di decine di migliaia di persone che spesso per una mancanza di visivilità viene tradotto dai media in " guardia carcere".
Siccome le guardia carcere sono finite da un pezzo, la polizia penitenziaria ha un settore di specializzazione ma è polizia non qualcosa di indefinito, è giusto dar rilevanza, merito e gratificazione al lavoro di tante e tante persone.
Ti sei mai chiesto come mai se viene ucciso un carabiniere o aggredito pesantemente la notizia ha subito risalto regionale-nazionale mentre non si sente mai in tv una notizia del genere riguardo ad un poliziotto penitenziario?
Perchè manca anche questo, non il lavoro, nè il lavoro all'esterno, che grazie al nucleo traduzione e piantonamenti è presentissimo
(se vai in autostrada è più probabile incontrare un blindo della p.p. che dei carbinieri o della polizia di stato) ma per la mancaza di visibilità .

La sostanza c'è quindi, non si cerca la parvenza si cerca di dar forma concreta alla sostanza. Anche perchè è grazie a questa forma che si può migliorare la condizione lavorativa di chi fa sostanza ma che essendo poco visibile viene lasciato nel limbo.

Inoltre sulla praticità del numero io lo ritengo utile in un'ottica di futura regolamentazione e legislazione degli uffici di esecuzione penale esterna, per un migliore coordinamento dei movimenti in tutta Italia, grazie anche alle sale operative, nel'ottica di creazione di organismi che migliorano molte situazioni pratiche.

A_N_T_O_N_Y
25-10-09, 11: 36
Scusatemi tanto ma secondo me le priorità sarebbero altre, piuttosto che spendere soldi sul numero unico (che andava fatto prima per essere una cosa buona) bisogna aumentare gli organici, le dotazioni individuali e le strutture, ossia migliorare le condizioni di lavoro in genere in ambito penitenziario.

dredx
25-10-09, 11: 38
Non si tratta di priorità o di elementi che si escludono a vicenda. Credo secondo la mia personale opinione che si tratti di cose da fare (tutte quante) per una crescita del corpo.

Andre
25-10-09, 11: 54
Sapete qual'è la vera forza di Polizia e Carabinieri : l'ufficio stampa !!! meditate gente..

A_N_T_O_N_Y
25-10-09, 12: 47
beh io direi piucchealtro la forza dell'Arma che ha un ufficio stampa che funziona davvero....la polizia di stato un po' meno! Basti pensare che i cc quotidianamente stanno su tutti i TG ;)......comunque tornando al discorso del numero d'emergenza oggetto della discussione cercherò di esplicitare meglio il mio pensiero altrimenti rischio di essere frainteso.
Premesso che adoro la polizia penitenziaria tant'è vero che lotto da 6 anni per entrare ed ho dovuto fare il concorso due volte pur essendo già idoneo la prima volta. Premesso ancora che la pubblicità è una cosa necessaria per farti conoscere ed apprezzare dai cittadini ed il numero d'emergenza rientra a pieno in quest'ottica, la mia riflessione era solo relativa ai tempi. Per dirla in altri termini andava fatto PRIMA , perchè adesso è davvero uno spreco! Poi nello specifico bisgona vedere ancora quanto tempo se ne passa fino a quando il numero 1544 diventa realmente operativo, visti i tempi biblici del DAP!! Quì si rischia che il numero d'emergenza viene attivato dopo la costituzione del numero unico e magari appena ritoccata la livrea delle auto del corpo aggiungendo il numero devi rifare tutto da capo per mettere il 112.
Altro spreco riguarda il fatto che nel frattempo si farà la formazione degli operatori della centrale operativa e si acquisteranno attrezzature per gestire le varie centrali e poi il tutto che fine farà visto che alle centrali del numero unico 112 potebbero lavorare operatori civili??
Per me questi sono soldi spesi molto male!

39°corsoAS
25-10-09, 19: 15
beh io direi piucchealtro la forza dell'Arma che ha un ufficio stampa che funziona davvero....la polizia di stato un po' meno! Basti pensare che i cc quotidianamente stanno su tutti i TG ;)......comunque tornando al discorso del numero d'emergenza oggetto della discussione cercherò di esplicitare meglio il mio pensiero altrimenti rischio di essere frainteso.
Premesso che adoro la polizia penitenziaria tant'è vero che lotto da 6 anni per entrare ed ho dovuto fare il concorso due volte pur essendo già idoneo la prima volta. Premesso ancora che la pubblicità è una cosa necessaria per farti conoscere ed apprezzare dai cittadini ed il numero d'emergenza rientra a pieno in quest'ottica, la mia riflessione era solo relativa ai tempi. Per dirla in altri termini andava fatto PRIMA , perchè adesso è davvero uno spreco! Poi nello specifico bisgona vedere ancora quanto tempo se ne passa fino a quando il numero 1544 diventa realmente operativo, visti i tempi biblici del DAP!! Quì si rischia che il numero d'emergenza viene attivato dopo la costituzione del numero unico e magari appena ritoccata la livrea delle auto del corpo aggiungendo il numero devi rifare tutto da capo per mettere il 112.
Altro spreco riguarda il fatto che nel frattempo si farà la formazione degli operatori della centrale operativa e si acquisteranno attrezzature per gestire le varie centrali e poi il tutto che fine farà visto che alle centrali del numero unico 112 potebbero lavorare operatori civili??
Per me questi sono soldi spesi molto male!

Le tue osservazioni sono assolutamente pertinenti.
Questo nuovo servizio corre il rischio di essere assorbito da una nuova struttura nel giro di poco tempo.
Infatti, il progetto di una centrale operativa unica posta alle dipendenze della Prefettura è qualcosa di più di una dichiarazione di intenti.
Secondo i programmi del dipartimento della PS sarà a composizione interforze con personale delle cinque forze di polizia, vigili del fuoco, polizia locale e operatori del 118.
Insomma, una vasta platea di operatori per tutte le esigenze di pronto intervento.
L'impiego di personale civile è da escludersi, credimi.
Per farti un esempio, nelle centrali operative della P. di S. e dei CC lavorano perlopiù ex operatori delle volanti e del nucleo radiomobile, quindi, persone che conoscono le strade, le situazioni e possono fungere da concreta regia per certe esigenze di particolare sensibilità.
Per farti un'altro esempio, se a questa centrale operativa unica dovesse pervenire una richiesta da parte di un detenuto agli arresti domiciliari, la chiamata sarebbe smistata all'operatore appartenente alla Polizia Penitenziaria che sa quello che si deve fare.
Insomma, non si può agire come certe imprese di servizi pubblici che subappaltano ad improbabili call center ove, se chiedi un consiglio su come far funzionare il router per internet, oppure, come mai non riesci a leggere il contatore del gas, ti risponde in italiano stentato il precario del Bangladesh da un luogo lontano 100 chilometri da dove sei tu.

Per il resto, da collega di lunga appartenenza, mi sento di dire che il disagio avvertito da alcuni colleghi della Polizia Penitenziaria che scrivono su questo forum (soprattutto i più giovani) non ha motivo di esistere perchè gli addetti ai lavori conoscono molto bene la realtà di questa Istituzione.
In una città come Roma, poi, è assolutamente abituale per i cittadini vedere le auto con la livrea della Pol.Pen. sul percorso che porta dal DAP al Ministero di Giustizia e che si snoda su una delle arterie principali della città.
Ovviamente, in un centro piccolo non è così.
Ma fin dei conti, la problematica riguarda anche altre realtà professionali, se è per questo. La gente può non conoscere uniformi e distintivi di grado delle forze di polizia, però, anche quando entra in un ospedale non sa distinguere dal colore del camice un medico da un infermiere professionale piuttosto che da un portantino.

La Polizia Penitenziaria ha una sua specificità che deve essere vissuta con piena consapevolezza da chi vi appartiene.
Inseguire e propugnare competenze a carattere generale è deleterio (facendo un altro esempio "ospedaliero", è come se un cardiochirurgo, anzichè dedicarsi ai trapianti di cuore, ambisse a fare il medico di base per curare i raffreddori a centinaia di pazienti, così lo conoscono e lo apprezzano tutti).
La Pol. Pen. ed il C.F.S. a suo tempo non sono entrati a far parte del "Piano coordinato di controllo del territorio" stipulato presso il Ministero dell'interno perchè l'impegno correlato alla propria specificità era estremamente pressante e non potevano essere distolte risorse per compiti di polizia a carattere generale. La stessa Guardia di Finanza per poter far parte di questo piano ha dovuto spendere la moneta dei baschi verdi con il risultato di far uscire una sola autoradio di pattuglia, se tutto va bene, solo nelle grandi città.

Kravob
25-10-09, 19: 26
le tue osservazioni sono assolutamente pertinenti.
Questo nuovo servizio corre il rischio di essere assorbito da una nuova struttura nel giro di poco tempo.
Infatti, il progetto di una centrale operativa unica posta alle dipendenze della prefettura è qualcosa di più di una dichiarazione di intenti.
Secondo i programmi del dipartimento della ps sarà a composizione interforze con personale delle cinque forze di polizia, vigili del fuoco, polizia locale e operatori del 118.
Insomma, una vasta platea di operatori per tutte le esigenze di pronto intervento.
L'impiego di personale civile è da escludersi, credimi.
Per farti un esempio, nelle centrali operative della p. Di s. E dei cc lavorano perlopiù ex operatori delle volanti e del nucleo radiomobile, quindi, persone che conoscono le strade, le situazioni e possono fungere da concreta regia per certe esigenze di particolare sensibilità.
Per farti un'altro esempio, se a questa centrale operativa unica dovesse pervenire una richiesta da parte di un detenuto agli arresti domiciliari, la chiamata sarebbe smistata all'operatore appartenente alla polizia penitenziaria che sa quello che si deve fare.
Insomma, non si può agire come certe imprese di servizi pubblici che subappaltano ad improbabili call center ove, se chiedi un consiglio su come far funzionare il router per internet, oppure, come mai non riesci a leggere il contatore del gas, ti risponde in italiano stentato il precario del bangladesh da un luogo lontano 100 chilometri da dove sei tu.

Per il resto, da collega di lunga appartenenza, mi sento di dire che il disagio avvertito da alcuni colleghi della polizia penitenziaria che scrivono su questo forum (soprattutto i più giovani) non ha motivo di esistere perchè gli addetti ai lavori conoscono molto bene la realtà di questa istituzione.
In una città come roma, poi, è assolutamente abituale per i cittadini vedere le auto con la livrea della pol.pen. Sul percorso che porta dal dap al ministero di giustizia e che si snoda su una delle arterie principali della città.
Ovviamente, in un centro piccolo non è così.
Ma fin dei conti, la problematica riguarda anche altre realtà professionali, se è per questo. La gente può non conoscere uniformi e distintivi di grado delle forze di polizia, però, anche quando entra in un ospedale non sa distinguere dal colore del camice un medico da un infermiere professionale piuttosto che da un portantino.

La polizia penitenziaria ha una sua specificità che deve essere vissuta con piena consapevolezza da chi vi appartiene.
Inseguire e propugnare competenze a carattere generale è deleterio (facendo un altro esempio "ospedaliero", è come se un cardiochirurgo, anzichè dedicarsi ai trapianti di cuore, ambisse a fare il medico di base per curare i raffreddori a centinaia di pazienti, così lo conoscono e lo apprezzano tutti).
La pol. Pen. Ed il c.f.s. A suo tempo non sono entrati a far parte del "piano coordinato di controllo del territorio" stipulato presso il ministero dell'interno perchè l'impegno correlato alla propria specificità era estremamente pressante e non potevano essere distolte risorse per compiti di polizia a carattere generale. La stessa guardia di finanza per poter far parte di questo piano ha dovuto spendere la moneta dei baschi verdi con il risultato di far uscire una sola autoradio di pattuglia, se tutto va bene, solo nelle grandi città.

ti faccio la quota più godereccia che ho fatto fin'ora!!! Siamo sulla stessa linea di pensiero!

Infatti solo da poco tempo ho capito che FARE POLIZIA non vuol dire necessariamente uscire a ogni costo, e che finchè non si arriva a quello si è di serie B!!!

Resto del mondo..leggete bene il post di questo utente (a quanto ho capito collega) e meditate meditate meditate!!!

ale66
25-10-09, 20: 11
Condivido in toto quanto esposto da 39°corsoas


La stessa guardia di finanza per poter far parte di questo piano ha dovuto spendere la moneta dei baschi verdi con il risultato di far uscire una sola autoradio di pattuglia, se tutto va bene, solo nelle grandi città.

Effettivamente mi ero accorto di un ridimensionamente di personale GdF Baschi Verdi per il controllo del territorio.

A_N_T_O_N_Y
25-10-09, 21: 07
anche io condivido l'analisi di 39° corsoas, che tra l'altro se non erro appartiene all'arma dei carabinieri e lavora in una struttura interforze a Roma quindi parla con cognizione di causa.
Devo dire, però, che il vero problema della Polizia Penitenziaria (e quì 8izilop mi darà ragione) sta nel fatto che a differenza degli altri corpi è comandata da civili che nulla hanno a che fare con il corpo stesso, ed è proprio questa la ragione per cui succedono molti scempi economici e allo stesso tempo non si riesce a dare al personale la giusta gratificazione derivante proprio dalla specificità nel panorama della pubblica sicurezza e il disagio nasce proprio da questo quindi capisco anche i giovani agenti e le loro rimostranze.
Il problema reale (scusate l'OT) è che la polizia penitenziaria avrebbe bisogno di una direzione generale (comando generale) all'interno del DAP in quanto il modello dipartimentale è collaudato e funziona benissimo tant'è vero che la stessa pubblica sicurezza in seno al ministero dell'interno è organizzata su modello dipartimentale.
In realtà, invece, i funzionari civili non sanno nulla delle esignze reali del corpo (perchè non ne fanno parte) e forse non gli interessa nemmeno perchè dare lustro e visibilità ad un corpo, che svolge un lavoro che definire encomiabile è davvero poco, come la polizia penitenziaria forse porterebbe in ombra gli stessi dirigenti civili.
Quindi indipendentemente dal numero di emergenza e dalla partecipazione attiva ai piani di sicurezza tutti i poliziotti penitenziari dovrebbero sentirsi l'eccellenza di questo stato nella loro specificità e se proprio si vuole andare oltre basta guiardare anche in ambito internazionale laddove riconoscono alla polizia penitenziaria italiana l'eccellenza nel settore (basti vedere le missioni in kosovo in ambito onu e gli stranieri che vengono ad addestrarsi al DAP).

W LE DONNE E GLI UOMINI DELLA POLIZIA PENITENZIARIA

39°corsoAS
26-10-09, 11: 33
Devo dire, però, che il vero problema della Polizia Penitenziaria (e quì 8izilop mi darà ragione) sta nel fatto che a differenza degli altri corpi è comandata da civili che nulla hanno a che fare con il corpo stesso, ed è proprio questa la ragione per cui succedono molti scempi economici e allo stesso tempo non si riesce a dare al personale la giusta gratificazione derivante proprio dalla specificità nel panorama della pubblica sicurezza e il disagio nasce proprio da questo quindi capisco anche i giovani agenti e le loro rimostranze.
Il problema reale (scusate l'OT) è che la polizia penitenziaria avrebbe bisogno di una direzione generale (comando generale) all'interno del DAP in quanto il modello dipartimentale è collaudato e funziona benissimo tant'è vero che la stessa pubblica sicurezza in seno al ministero dell'interno è organizzata su modello dipartimentale.


La tua affermazione è giusta (so di andare anche io OT, però, penso che un conto è andare OT per ca...eggiare con gli altri utenti, un altro è andare OT per discutere temi seri e concreti).
Il Corpo Forestale dello Stato, ad esempio, pur essendo articolato su solo 8.500 unità, dispone di una vera e propria struttura di vertice, ovvero, un Ispettorato Generale con un Capo del Corpo avente qualifica di dirigente generale (il grado può apparire basso rispetto ai Generali di Corpo di Armata dei CC, però, è commisurato all'organico comandato) proveniente dai ranghi della stessa Istituzione.
Questa dovrebbe essere la strada da dovrebbe seguire.
Il mio attuale comandante generale l'ho conosciuto quasi 25 anni fa, quando lui era un giovane capitano ed io un giovanissimo sottufficiale. Anche se - per ovvi motivi - oggi non posso avere alcun contatto con lui, posso sicuramente ricordare e apprezzare le peculiarità del suo carattere e della sua azione di comando (con pregi e difetti). Insomma, è uno di noi cc.

A_N_T_O_N_Y
26-10-09, 13: 34
quoto in pieno!! Tuttavia la battaglia per la direzione generale del corpo è in corso da tempo.....speriamo che prima o poi la vincano, soprattutto in ragione del fatto che la polizia penitenziaria conta al momento 45.000 unità (e l'organico è sottodimensionato), ben oltre le 8500 unità del CFS.

CHIUSO OT!

dredx
26-10-09, 14: 11
CHIUSO OT!

Non sono un moderatore ma come autore del thread se il discorso si posa anche su altri aspetti non mi offendo di certo. ;-)

VecchioMilitare
28-10-09, 17: 31
Che uitilita' potra giovare la pol pen con il numero unico 1544? allestite gia le c.d. sale operative radio presso i rispettivi provv.ti sono utilissime per gia collegate egregiamente con un sistema radio eccxellente quindi? la spesa, che si va ad assommare al braccialetto (1) elettronico sara pari a svariati milioni di euro, seconda domanda che utilita potra giovare il cittadino itaoiano con il 1544 ? questi soldini li potrtebbere utilizzare per il rimpinguire il nostro organico che allo stato va alla scatafascio ecc. ecc.

tanuz
14-12-09, 17: 04
Qualcuno ha parlato di visibilità uguale a lavoro di Polizia, mi sembra abbastanza riduttivo in quanto tanti CC. e p.S. lavorano esclusivamente alla logistica e pertanto in ufficio .
Qualche altro ha parlato della G.d.F. la quale ha dovuto "invetarsi" i baschi verdi per andare sulla strada, beh anche senza baschi verdi la G.d.F. anche se con minor numero ogni tanto la s'incontrava viciono ai caselli autostrdali o le grandi arterie a controllare camione furgoni in prevalenza.
La polizia pen. ha già dovuto fare sforzo "sovraumano" con nuovi arruolamenti ed aumento di personale pur di ottenere il servizio traduzioni e dico ottenere in quanto gli è stata data una chance a loro per avere della visibilità e nel contempo liberare l'Arma dei Carabinieri da un così gravoso ed importante impegno che ha lasciato, per nostra gioia, di buonavoglia pur mantendo, di fatto, l'Arma, il compito Istituzinale esclusivo di assistenza all'A.G. durante la celebrazione dei processi e non.
Infatti, per puro esempio, all'inaugurazione dell'anno Giudiziario accanto ai Procuratori Generale di tutt'Italia vi sono, in base all'importanza, Ufficiali o Carabinieri in grande uniforme per celebrare la solennità dell'evento.
Alla fiera della Giustizia di Rimini dal 3 al 6/12/2009 erano presenti numerosi appartenenti della Pol. Pen. anche ufficiali di vario grado anche superiore e ciò dimostra che forse vi sono più "galli che galline nel pollaio", passatemi la battuta che non vuol essere in nessun caso offensiva. I miei evanescenti ricordi della Scuola A.S. dei CC. 1981/1983 mi portano a ricordare che studiando le altre FF.PP. il Comandante di tutte il Corpo degli Agenti di Custodia di allora rivestiva il grado di Maggiore mentre nella Forestale vi era un Ten.Col.. Adesso invece generali, Col., Magg. ed altri a iosa mentre la grande figura del M.llo C.te delle Guardie è sparita del tutto facendo posto a ufficiali.
Ricordo in una grande città del Nord un C.te delle allora Guardie, M.llo, affiancato da due V. Brig. del Corpo che veniva considerato da tutti, detenuti inclusi, un riferimento, adesso non so dire se accade lo stesso per gli ufficiali o altri tipo di comandanti. Gradirei una risposta a questo mio quesito.
Cordialmente.

A_N_T_O_N_Y
14-12-09, 17: 43
Ad oggi la figura di riferimento è il commissario che riveste la qualifica di "comandande di reparto".
Anche se tutto ciò è frutto di una confusione che è stata fatta nell'attribuzione delle funzioni al ruolo direttivo speciale e ordinario creato nel 2000.
Mi spiego meglio andando con ordine: nella polizia penitenziaria a seguito della smilitarizzazione avvenuta nel 1990 le qualifiche sono diventate tutte civili ad esclusione degli ufficiali militari per i quali è stato creato un apposito "ruolo ad esaurimento" degli ufficiali del disciolto corpo degli agenti di custodia (una cosa analoga avvenne nella P.S. a seguito della smilitarizzazione nel 1981).
Mentre la riforma del 1990 non creò in polizia penitenziaria un ruolo direttico nè ordinario, nè speciale con l'effetto che la figura apicale del corpo negli anni tra il 1990 e il 2000 a livello di istituto penitenziario divento l' ispettore che assumeva la qualifica di "comandante di reparto" a seguito di apposito corso di formazione.
Nel 2000, poi, come dicevo venne creato il ruolo direttivo ordinario e speciale e si auspicava che il personale appartenente a tale ruolo rivestisse le funzioni di "direttore dell'area sicurezza" che è prevista insieme ad altre aree all'interno degli istituti penitenziari con elevata autonomia gestionale nel disporre di risorse umane e materiali.
Purtroppo così non fu e a seguito del primo corso commissari esterno che si svolse, se non erro, nel 2005 ai neo commissari fu affidata la qualifica di "comandante di reparto" defrudando di fatto il personale del ruolo ispettori che fino a quel momento aveva rivestito con grande professionalità tale ruolo con le incombenze che necessariamente ne derivano soprattutto negli istituti molto grandi.
Ad oggi pare si stia imboccando la strada giusta in quanto è in fase di definizione il decreto ministeriale istitutivo della funzione di "direttore dell'area sicurezza" e livelli similari presso i PRAP e strutture di diverso tipo (NIC, SCUOLE, Cinofili ecc) con conferimento di tali funzioni al personale del ruolo direttivo ordinario e speciale e restituzione delle funzioni di comandante di reparto al ruolo ispettori.
Quindi io oserei dire che ad oggi all'interno degli istituti penitenziari c'è molta più professionalità di 20 anni fa anche per ciò che riguarda le figure di riferimento nei confronti dell' "utenza" oltre che, ovviamente, in relazione all'immagine del corpo di polizia penitenziaria che si avvia sempre più ad essere un corpo di polizia moderno dotato di specificità nel proprio settore di competenza.
Ciò che ancora, purtroppo, ad oggi manca al corpo di polizia penitenziaria è la "direzione generale" del corpo in seno al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria in quanto c'è questo assurdo accoppiamento del personale di polizia e del personale civile dipendente sotto un'unica direzione generale del personale e della formazione guidata al momento dal Dott. Massimo de Pascalis che non appartiene ai ranghi del corpo.

Saluti

Antonio

orzocco
04-03-10, 18: 44
Le tue osservazioni sono assolutamente pertinenti.
Questo nuovo servizio corre il rischio di essere assorbito da una nuova struttura nel giro di poco tempo.
Infatti, il progetto di una centrale operativa unica posta alle dipendenze della Prefettura è qualcosa di più di una dichiarazione di intenti.
Secondo i programmi del dipartimento della PS sarà a composizione interforze con personale delle cinque forze di polizia, vigili del fuoco, polizia locale e operatori del 118.
Insomma, una vasta platea di operatori per tutte le esigenze di pronto intervento.
L'impiego di personale civile è da escludersi, credimi.
Per farti un esempio, nelle centrali operative della P. di S. e dei CC lavorano perlopiù ex operatori delle volanti e del nucleo radiomobile, quindi, persone che conoscono le strade, le situazioni e possono fungere da concreta regia per certe esigenze di particolare sensibilità.
Per farti un'altro esempio, se a questa centrale operativa unica dovesse pervenire una richiesta da parte di un detenuto agli arresti domiciliari, la chiamata sarebbe smistata all'operatore appartenente alla Polizia Penitenziaria che sa quello che si deve fare.
Insomma, non si può agire come certe imprese di servizi pubblici che subappaltano ad improbabili call center ove, se chiedi un consiglio su come far funzionare il router per internet, oppure, come mai non riesci a leggere il contatore del gas, ti risponde in italiano stentato il precario del Bangladesh da un luogo lontano 100 chilometri da dove sei tu.

Per il resto, da collega di lunga appartenenza, mi sento di dire che il disagio avvertito da alcuni colleghi della Polizia Penitenziaria che scrivono su questo forum (soprattutto i più giovani) non ha motivo di esistere perchè gli addetti ai lavori conoscono molto bene la realtà di questa Istituzione.
In una città come Roma, poi, è assolutamente abituale per i cittadini vedere le auto con la livrea della Pol.Pen. sul percorso che porta dal DAP al Ministero di Giustizia e che si snoda su una delle arterie principali della città.
Ovviamente, in un centro piccolo non è così.
Ma fin dei conti, la problematica riguarda anche altre realtà professionali, se è per questo. La gente può non conoscere uniformi e distintivi di grado delle forze di polizia, però, anche quando entra in un ospedale non sa distinguere dal colore del camice un medico da un infermiere professionale piuttosto che da un portantino.

La Polizia Penitenziaria ha una sua specificità che deve essere vissuta con piena consapevolezza da chi vi appartiene.
Inseguire e propugnare competenze a carattere generale è deleterio (facendo un altro esempio "ospedaliero", è come se un cardiochirurgo, anzichè dedicarsi ai trapianti di cuore, ambisse a fare il medico di base per curare i raffreddori a centinaia di pazienti, così lo conoscono e lo apprezzano tutti).
La Pol. Pen. ed il C.F.S. a suo tempo non sono entrati a far parte del "Piano coordinato di controllo del territorio" stipulato presso il Ministero dell'interno perchè l'impegno correlato alla propria specificità era estremamente pressante e non potevano essere distolte risorse per compiti di polizia a carattere generale. La stessa Guardia di Finanza per poter far parte di questo piano ha dovuto spendere la moneta dei baschi verdi con il risultato di far uscire una sola autoradio di pattuglia, se tutto va bene, solo nelle grandi città.
Questo è parlare, parole sante le sovraposizioni non giovano alla cittadinanza, non basta che abbiamo 5 polizie,se devono anche fare la stessa cosa tanto vale averne una soltanto, l'ho gia detto in un altro post, ci vuole settorialità e ottimizzazione delle risorse. Chi sa fare un po di tutto alla fine non sa fare niente.