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Visualizza Versione Completa : Dio e la Guerra



Alessandr0
24-08-09, 01: 25
Premessa: non sono una persona religiosa, anzi, scrivo qua però per capire una cosa che mi domando da tempo.

Come si pone la religione e la Chiesa di fronte ad un uomo, come molti soldati qua dentro, che uccidono in guerra? So che è una domanda forte, ma mi sembra legittima visto l'ambiente dove ci troviamo.
Una volta in un telefilm, di fronte alla stessa domanda, un cappellano militare rispose che Dio dice di non assassinare, non di non uccidere (in inglese "God said not to murder, not to kill" più o meno).
Voglio dire, se un uomo uccidendo un altro uomo, salva la vita ad altre persone, come verrebbe giudicato da Dio?

don antonio
24-08-09, 08: 53
Premessa: non sono una persona religiosa, anzi, scrivo qua però per capire una cosa che mi domando da tempo.

Come si pone la religione e la Chiesa di fronte ad un uomo, come molti soldati qua dentro, che uccidono in guerra? So che è una domanda forte, ma mi sembra legittima visto l'ambiente dove ci troviamo.
Una volta in un telefilm, di fronte alla stessa domanda, un cappellano militare rispose che Dio dice di non assassinare, non di non uccidere (in inglese "God said not to murder, not to kill" più o meno).
Voglio dire, se un uomo uccidendo un altro uomo, salva la vita ad altre persone, come verrebbe giudicato da Dio?

Carissimo Alessandro
il pensiero della Chiesa evidentemente è sempre a favore dela pace. Però la Chiesa è realista e sa che finchè ci sarà l'uomo sulla terra il rischio della guerra sarà sempre presente.
Non sempre con i metodi pacifici si riesce a ricondurre alla ragione i mlalvagi che attentano alla vita dei giusti. Verso i singoli criminali la Chiesa chiede che non si applichi la morte bensì pene penitenziarie adeguate ed anche educative.
Nei casi di minacce che vengano da potenze militari contro popoli deboli la Chiesa riconosce alla Comunità Internazionale il diritto si difendere e di difendersi anche con le armi.
E' evidente che la Chiesa non approvando guerre che mirino all'affermazione della propria potenza nazionale non apporverà nemmeno la condotta dei soldati che vi partecipano: in quel caso si richiederebbe ai soldati cristiani lì'obiezione di coscienza.
Nel caso del'Italia, la nostra nazione ripudia per principi la guerra come mezzo di offesa. Qualora essa fosse attaccata avrebbe moralmente il diritto di difendersi.
Così come qualora nel contesto di una giusta causa da difendere con le armi, il ricorso da parte dei militari alla difesa dei pià deboli anche se questo richiedesse l'uccisione di un uomo, non verrebbe considerato moralmente negativo.

basilischio
26-08-09, 09: 29
A prescindere dalla chiesa, moschea, sinagoga o altro riferendomi a tutte le religioni, quello che conta è un principio morale insito nel nostro essere che si riassume in questa domanda; Perchè uccidere?

Ora possiamo anche criticare l'operato della chiesa cattolica con tutte le sue contraddizioni, ma il problema di fondo rimane. Perchè uccidere?

Per l'indole umana ad una azione corrisponde una reazione, quindi se io uccidio, rischio di essere ucciso.

Un vecchio detto dice: "Non fare agli altri, quello che non vorresti che venga fatto a te stesso".

Ma questo problema è conseguente ad un altro e cioè; Perchè la guerra?
Dietro a questo interrogartivo ci sono le cause del perché uccidere?

credo che Dio usai tutta la sua misericordia se uno o più Uccidono per difesa, perchè affamati, per difendere i diritti di un popolo appresso ecc.. a causa degli interessi sconsiderati di una guerra.

nanuccio
30-08-09, 15: 01
bè l'uccisione da parte di un uomo nei confronti del suo stesso simile è la conseguenza del potere... ma in guerra quando si combatte un nemico lo si tenta di rovinare quel suo potere maligno cercando di nn ammazzarlo...
infatti le missioni ke oggi i nostri soldati svolgono al di fuori della propria patria sn delle missioni di pace cioè missioni ke vorrebbero far terminare quell'odio e terrore ke i signori del male applicano su gente povera e indifesa anke facendo uso delle armi.
Allora se fosse stato punitivo divinamente l'azione compiuta dagli americani e alleati durante la seconda guerra mondiale noi avremmo ancora oggi il male dell'odio nazista

pensierovivente
01-11-09, 01: 03
Salve Don Antonio,
Dio e la guerra....
due parole che mi creano diverse emozioni e sentimenti...
Dio da sempre ha fatto parte della mia vita...ed e' sempre presente in ogni cosa che io faccia..
Mentre il mio primo contatto con la parola guerra era tramite i libri scolastici..ma purtroppo la guerra non e' rimasta solo nei libri...perche c'e' sempre stata..c'e'... e ci sara'...
ecco mi permetta di soffermarmi al presente..adesso in molti paesi del mondo la guerra continua ad esserci...ultimamente un paese, dove regna l'instabilita', dove il suo popolo spera di avere un fututo migliore per loro ma sopratutto per i loro figli, e' diventato il protagonista su tutti i giornali e notiziari in tv...in quel paese si trovano tanti militari di vari paesi..e credo che lo scopo della loro presenza la' e' quella di dare una mano a questo popolo bisognoso..per riaccendere nei loro cuori la speranza....

poco tempo fa ho letto un articolo dove c'era l'intervista rilasciata da un comandante italiano prima della sua partenza per questo paese...le sue parole mi hanno colpito tanto...e mi sono entrate nel cuore e nella mente..desidero scriverle..e cosi' Lei capira' il perche del mio messaggio..
"un adagio militare recita che una famiglia forte crea un soldato forte. E' con il coinvolgimento di tutti voi che chiedo che le ns. famiglie siano forti sempre, specie durante la ns. assenza. Se il ns impegno la' sara' duro e pesante, quello delle ns famiglie a casa ad aspettare lo sara' altrettanto."
Io, Don Antonio, faccio parte di quelle persone che sono a casa e aspettano con immensa pazienza...e pregano tutti i giorni che Dio sia sempre con loro a proteggerli giorno e notte..io nelle mie preghiere non chiedo solo di proteggere i ns cari ma di liberarli anche da ogni peso che sentono dentro forse per le cose che sentono il dovere di fare per vari motivi mentre svolgono il proprio lavoro...
Don Antonio io vorrei chiederLe un consiglio..come dobbiamo comportarci noi nei confronti dei ns cari che si trovano la'? quali sono le parole giuste per trasmettergli anche il ns coraggio? qual'e' il comportamento adeguato che dobbiamo adottare per riuscire a dargli anche la ns forza di andare avanti a compiere il loro compito?
Questo e' un mio pensiero che mi accompagna tutti i giorni..io desidero dirLe le mie umili risposte riguardo le domande appena accennate sopra..
Io credo che con un sorriso viene trasmesso tutto..il coraggio, la forza, l'energia..
un sorriso vuol dire che siamo sempre vicini a loro..che non sono soli...dietro ad un sorriso si possano nascondere mille parole piene di amore, di conforto morale..
con un sorriso si puo' trasmettere anche una dose di serenita'...quella dose necessaria per continuare...
vorrei concludere il mio post con una frase di Padre Pio che mi da' forza e coraggio..
"Amiamo senza riserva,
come Dio stesso ci ama,
vestiamoci di pazienza,
di coraggio e di perseveranza.

La vorrei ringraziare , in anticipo, per la sua disponibilita'.
In attesa di una Sua risposta le porgo i miei piu' cordiali saluti.

Oltre ad aspettare una risposta da Don Antonio..
ogni parere, da voi e' ben accettato e gradito...credo che alcuni di voi avranno avuto delle esperienze di una missione all'estero..e credo che l'appoggio dei vostri cari, famiglia, fidanzate, mogli..era importante durante la vs. missione....
un saluto a tutti..

don antonio
01-11-09, 19: 27
Oltre ad aspettare una risposta da Don Antonio..
ogni parere, da voi e' ben accettato e gradito...credo che alcuni di voi avranno avuto delle esperienze di una missione all'estero..e credo che l'appoggio dei vostri cari, famiglia, fidanzate, mogli..era importante durante la vs. missione....
un saluto a tutti..

Ciao.

Ho letto con attenzione il tuo intervento. Non so in che grado di relazione familiare ti trovi con il tuo caro che è in missione militare all'estero. Ho letto anche la tua eventuale soluzione al problema....solo che penso che un sorriso è difficilmente trasmissibile per telefono o online.
Io credo che per essere vicini ai nostri militari dovremmo anzitutto riuscire ad evitare di far percepire loro le nostre ansie (cosa molto difficile ma indispensabile). Essi hanno bisogno di sentire parole forti e determinate da parte nostra, l'orgoglio per la scelta che essi hanno fatto, la condivisione da parte nostra dei loro obiettivi e l'esortazione a svolgerli con senso di umanità e infine, per chi crede, certamente l'assicurazione della preghiera.
In altre parole, per essere vicini a loro dobbiamo porci il problema di come consolidare il nostro spirito per vincere paure e timori. Essi si sentiranno forti e sicuri se percepiranno in noi una reale forza. La cosa peggiore per loro è saperci in ansia e in preoccupazione. Questo diminuirebbe la loro forza vitale (in fondo restano sempre uomini).
Credo che sia anche necessario che ci adoperiamo perché il loro ruolo venga ben valutato al'opinione pubblica. Per quanto sia presente anche l'aspetto economico nella scelta che hanno fatto io son convinto, da rapporti avuti con diversi giovani militari o aspiranti tali, che essi credono in valori importanti e per questo soprattutto hanno fatto questa scelta. Oggi, nonostante tutto, esistono tanti modi illeciti per guadagnare. Essi hanno scelto una via che mette a repentaglio la loro vita esponendoli a disagi e difficoltà di ogni sorta. Additarli ad esempio è il modo migliore per sostenerli perché alimenta il sostegno popolare al loro ruolo, che è importante al di fuori della nazione ma che dovrebbe essere rivalutato anche all'interno.

pensierovivente
02-11-09, 01: 02
Carissimo Don Antonio la ringrazio tantissimo ed apprezzo ancora di piu' il tempo che ha dedicato per rispondermi...grazie infinite...
Io Don Antonio non sono la madre o la sorella ma sono una donna che aspetta il suo adorabile uomo con immensa pazienza...Io ho semplicemente parlato del sorriso perche quando lui mi vede sorridere si sente meglio...in poche parole il mio sorriso da' un po di sollievo alla sua anima e l'energia per continuare...il mio sorriso e' semplice quello che nasce in modo spontaneo e naturale senza nessuna sforzatura..questo perche' l'amore che provo per il mio uomo e' un amore sincero e puro..
Don Antonio io sono d'ccordo con lei di cercare di far vedere meno possibile e di non trasmettere la paura e la preoccupazione che a volte dominano dentro di me...ma con il tempo sono riuscita ad affrontare tali emozioni con serenita'...ci sono riuscita con vari modi...e tramite le mie riflessioni...le spiego...io credo che la paura e' normale che ci sia..perche ho la coscienza del contesto in cui si trova il mio uomo...ma tale paura non deve trasformarsi in panico..altrimenti si perde l'autocontrollo e la gestione dei miei stati d'animo...poi la preoccupazione...e' un sentimento normale..uno si preoccupa per una cosa o per una persona perche ci tiene...ma tale preoccupazione non deve arrivare al punto di diventare disperazione...io la paura ho imparato ad afforntarla..ed avvicinarmi a lei piano piano senza timore..io non la combatto perche se fosse cosi' la considerei un nemico...lei fa parte della mia vita quotidiana....cosi' ho scelto questa via per ottenere una convivenza piu' serena possibile....
un'altra cosa che mi ha aiutato tanto era di leggere le varie preghiere militari che ci sono....leggendole e soffermandomi a riflettere su diversi punti..ho capito ancora di piu' lo spirito sotto il quale viene svolto tale lavoro...poi ho notato che tutte le preghiere hanno una cosa in comune....una parte di loro la dedicano alla famiglia..alle persone a loro care...poi una frase di una preghiera che mi ha colpito tantissimo era..."offrendo alla Patria la ns pronta obbedienza, la nostra serena dedizione"
questa frase mi permetto di dire che potrebbe essere la conclusione anzi la deduzione del suo messaggio rivolto a me..
sa, Don Antonio,..io ho avuto la possibilita' di conoscere delle donne che vivono la stessa situazione come me....tante di loro non la vivono bene...perche non accettano a 100 per 100 il lavoro che fanno i loro uomini...Io Don Antonio, credo che quando si ama una persona in modo sincero si deve amare tutto cio' che gli possa rappresentare...io condivido il lavoro che fa..perche l'ha scelto senza nessun costrinzione ma fu stata una sua scelta..fatta con determinazione e convinzione..allora cosi' sento di comportarmi pure io....non si tratta di un lavoro facile...un lavoro che spesso lo porta lontano...ma secondo me condividere le cose e' la via migliore per un rapporto sereno...anche per lui..perche cosi' svolge il suo lavoro con piu' tranquillita'...poi ci vuole tanta pazienza..tanta comprensione..e rispetto verso la sua persona e per il suo lavoro che sono a parere mio ingredienti importanti per la ricetta che si chiama amore...
desidero scrivere una parte della Bibbia (1 corinti 13) che leggo spesso....
"L'amore e' sempre paziente, e' gentile non e' mai geloso, non e' mai presuntuoso o pieno di se'..non e' mai scortese od egoista, non si offende e non porta rancore...si delizia della vita..e' sempre pronto a scusare, a dare fiducia, a sperare e a resistere a qualsiasi tempesta.."

Le chiedo scusa se mi sono allungata piu' del dovuto ma mettere giu' i miei pensieri mi fa stare bene....La ringrazio ancora per la sua disponibilita'...e spero che non la pesero' se mi capita di scriverLe anche solo per salutarLa o magari per chiederLe qualche consiglio..
arrivederci

don antonio
02-11-09, 08: 17
sa, Don Antonio,..io ho avuto la possibilita' di conoscere delle donne che vivono la stessa situazione come me....tante di loro non la vivono bene...perche non accettano a 100 per 100 il lavoro che fanno i loro uomini...Io Don Antonio, credo che quando si ama una persona in modo sincero si deve amare tutto cio' che gli possa rappresentare...io condivido il lavoro che fa..perche l'ha scelto senza nessun costrinzione ma fu stata una sua scelta..fatta con determinazione e convinzione..allora cosi' sento di comportarmi pure io....non si tratta di un lavoro facile...un lavoro che spesso lo porta lontano...ma secondo me condividere le cose e' la via migliore per un rapporto sereno...anche per lui..perche cosi' svolge il suo lavoro con piu' tranquillita'...poi ci vuole tanta pazienza..tanta comprensione..e rispetto verso la sua persona e per il suo lavoro che sono a parere mio ingredienti importanti per la ricetta che si chiama amore...


penso che condividere ciò che l'altro è con tutte le sue aspirazioni e le sue scelte, questo sia la radice dell'amore autentico. Amare una persona è faticoso perchè richiede di accogliere il mondo dell'altro integralmente, senza imporgli cambiamenti di rotta...amare un soldato vuol dire amare ciò che è e ciò che fa per aiutarlo a diventare compiutamente se stesso. Ciò non significa che l'amore non voglia dire anche pronunciare delle obiezioni ma se si è certi che la scelta dell'altro è consapevolmente vissuta si ha tutto il dovere di mostrarsi consenziente anche se questo ci può far soffirire.

Quando vuoi scrivi pure.

pensierovivente
06-11-09, 14: 51
Salve Don Antonio, La ringrazio di cuore per le sue parole che condivido pienamente, ma espresse da Lei l'effetto e' diverso.. mi fanno capire ancora di piu' qual'e' il mio ruolo stando affianco ad un uomo che svolge tale lavoro e mi permetta di dire che dal suo messaggio c'e' una frase che mi ha colpito in modo particolare..
"amare un soldato vuol dire amare ciò che è e ciò che fa per aiutarlo a diventare compiutamente se stesso"..tale frase mi ha fatto rivivere nella mia mente le sue ultime parole prima della sua partenza..mi disse: stai tranquilla, sono pronto e mi sento sereno e questo anche grazie a te"..Don Antonio tali parole erano, per me, le piu' belle, le piu' appropriate che mi potesse dire prima della missione...ecco perche mi ha colpito questa frase che Lei ha scritto..perche ho compreso in maniera piu' approfondita il loro vero significato anche se sono passati sette mesi da quando lui le ha pronunciate..
Don Antonio e' vero che l'amore e' faticoso..non lo posso negare...ma io credo che attraverso tale fatica io sto imparando a conoscere meglio me stessa, a fare conoscenza con dei lati di me che finora non avevo mai usufruito...vedere da vicino quali sono i miei limiti e come mi devo comportare davanti ad essi...e perche no.. cercare anche di allargare questi limiti..
Don Antonio io mi sento di dire che la soluzione di tutto questo e' l'amore che, a mio modesto parere, e' una grande fonte di energia...e tale amore, come Lei lo chiama autentico, io lo divido in piccoli pezzi riuscendo a trovare tutto cio' che io necessito..la fiducia in me stessa, la forza, la determinazione, la pazienza, la comprensione, la perserveranza..la mia umilta'..e tutto questo lo faccio per il mio benessere interiore traendo cosi' il beneficio per ottenere un equilibrio sereno per mio rapporto con lui che rispetto profondamente ed insieme a lui tale rispetto si riflette anche al suo lavoro...perche Don Antonio loro due vanno insieme..sono inseparabili..e credo profondamente, perche lo sento, che quando esiste l'amore autentico possiamo coesistere tutte e tre insieme in serenita'...

Don Antonio, nel mio messaggio precedente avevo parlato della paura..ed in che modo la sto affrontando..la paura si puo' trovare in diverse cose..io non ho paura della lontananza, non ho paura delle sue frequenti assenze perche quando il legame e' forte e solido non merita di sottoporsi a questo tipo di timori...ma io..ancora sto lavorando dentro di me con un'altra paura..l'idea della morte...si fa sentire ed e' presente tutti i giorni anche per via del contesto in cui si trova ora..tale argomento e' stato il protagonista delle ns conversazioni in varie occasioni..e vedevo che lui ne parlava con tranquillita'...
Don Antonio vorrei che Lei mi dicesse i sui pensieri personali su questo argomento...
spero che la mia richiesta non sia fuori tema di questa discussione perche sa..parlando della guerra..
appena Lei trova un po' di tempo ne sarei felice di avere una sua risposta e La vorrei ringraziare in anticipo..
mi stia bene Don Antonio...

basilischio
06-11-09, 15: 14
Vai tranquilla non sei fuori tema ed anche se lo fossi al massimo si spostano i post in una discussione più appropriata.

I fuori tema ovvero gli OT sono quelli che non ci stanno come " i cavoli a merenda".

Andrea531.
02-12-09, 14: 42
Don Antonio, però, devo dire una cosa:
Se voi leggete per bene la Bibbia, ci sono tanti, tantissimi passi storici, soprattutto nella "Genesi", ricchi e pieni di guerre, di faide, di omicidi etc etc

basilischio
02-12-09, 15: 19
Don Antonio, però, devo dire una cosa:
Se voi leggete per bene la Bibbia, ci sono tanti, tantissimi passi storici, soprattutto nella "Genesi", ricchi e pieni di guerre, di faide, di omicidi etc etc

Tutto evolve, anche la storia della salvezza. Per capire certi avvenimenti riportati nell'antico testamento bisogna conoscere anche la storia dei popoli e delle nazioni di quel tempo.
La Bibbia è considerata un testo ispirato da Dio quindi non bisogna soffermarci all'aspetto esteriore del fatto ma alla storia della salvezza in esso contenuto.
Infatti il Nuovo Testamento stravolge tutto quello che è nel Vecchio dando una nuova impronta alla storia della salvezza. Il messaggio di Gesù è chiarissimo; non giudicare, accogliere, amare; non c'è una parola che inviti alla guerra.

Andrea531.
03-12-09, 14: 11
Tutto evolve, anche la storia della salvezza. Per capire certi avvenimenti riportati nell'antico testamento bisogna conoscere anche la storia dei popoli e delle nazioni di quel tempo.
La Bibbia è considerata un testo ispirato da Dio quindi non bisogna soffermarci all'aspetto esteriore del fatto ma alla storia della salvezza in esso contenuto.
Infatti il Nuovo Testamento stravolge tutto quello che è nel Vecchio dando una nuova impronta alla storia della salvezza. Il messaggio di Gesù è chiarissimo; non giudicare, accogliere, amare; non c'è una parola che inviti alla guerra.

Allora se sono credente non posso diventare un militare in quanto è possibile che io vada in guerra...
Se sono credente non posso diventare un polizziotto o un Carabiniere, perchè userò la pistola, e non è detto che vada sempre bene...

basilischio
03-12-09, 14: 42
Allora se sono credente non posso diventare un militare in quanto è possibile che io vada in guerra...
Se sono credente non posso diventare un polizziotto o un Carabiniere, perchè userò la pistola, e non è detto che vada sempre bene...
Ci sono guerre e guerre; riflettici sopra.

Ma che credi che un poliziotto o carabiniere abbia la pistola per ammazzare le persone? Ragiona sullo scopo di quelle figure e vedrai che arrivi a conclusioni diverse.

HoldenGoodbye
03-12-09, 14: 56
Don Antonio, però, devo dire una cosa:
Se voi leggete per bene la Bibbia, ci sono tanti, tantissimi passi storici, soprattutto nella "Genesi", ricchi e pieni di guerre, di faide, di omicidi etc etc

A parte questo, la Bibbia, a parer mio è un Testo Sacro che deve essere letto in una certa maniera e deve essere inoltre interpretato in un senso valido e logico.
Però, se guardissimo in dietro nel tempo, se facessimo un ripasso di Storia tutti prenderemmo atto oppure potremmo anche ricordare quante guerre la Chiesa abbia innescato, per la sola egemonia politica, soprattutto nei tempi delle grandi Crociate religiose, avvenute tra l'XI e il XIII secolo.
Mentre, nel periodo rinascimentale, stiamo parlando del XVI, la Chiesa aveva un enorme potere che centralizzava eseguendo il suo esercizio, partecipando inoltre alle questioni politiche che d'altro canto non avevano nulla a che fare con essa. La Chiesa, nel 1500 fu accusata per la compravendita delle cariche ecclesiastiche e per l'infrazione del celibato. Per fortuna che Dio vide in Terra un teologo tedesco, Martin Lutero, che con la sua riforma costituita da 92 tesi, mise in grande risalto gli scandali e gli omicidi della Chiesa, compiuti a quel tempo (caccia alle streghe, alle persone di colore differente, agli ebrei), sostenendo la grande e valida causa del popolo che era costretto ad attenersi a regole ben precise dettate dalla Chiesa. La grande riforma luterana rivoluzionò l'atmosfera che predominava nella Chiesa in quel periodo. Ma il tutto non finisce qui. La Chiesa, per difendersi e discolparsi applicò la Controriforma, la quale condizionò fortemente, sia socialmente che politicamente quel periodo.
Quindi, per quanto riguarda la guerra e gli omicidi, purtroppo anche la Chiesa ha avuto il suo ruolo nei secoli precedenti.
Al momento, discutendo di questo rapporto tra guerra e Chiesa o Dio, ho la netta sensazione che la Chiesa voglia nascondere la polvere sotto un tappeto.
Alla fine è meglio che oggi la situazione sia migliorata.
Vorrei annotare che credo in Dio e in Cristo più di ogni altra cosa in vita mia, credo di essere un Cristiano e Cattolico, anche se non molto praticante.


Se sono credente non posso diventare un polizziotto o un Carabiniere, perchè userò la pistola, e non è detto che vada sempre bene...
Risposta errata.

basilischio
03-12-09, 15: 16
Buona analisi della situazione ma hai fatto un abbinamento non troppo correto "rapporto tra guerra e Chiesa o Dio". La Chiesa non è Dio e viceversa.
Se leggi altre discussioni, in questa sezione, se ne è già parlato.

Una cosa è la Chiesa composta da uomini che decidono con la testa di uomini e una cosa è Dio che usa la Sapienza.

Non diamo la colpa a Dio di quello che la Chiesa a fatto, fa o farà.

HoldenGoodbye
03-12-09, 15: 57
Si. Io intendevo evidenziare un semplice rapporto tra la guerra, la Chiesa e Dio. La mia intenzione non era dichiarare che la Chiesa fosse Dio. Magari ho elaborato male la frase.
Io, infatti, mi sono permesso di prendere in considerazione solamente alcune cose che riguardano la Chiesa senza mettere in discussione Dio.

don antonio
05-12-09, 09: 48
Don Antonio, però, devo dire una cosa:
Se voi leggete per bene la Bibbia, ci sono tanti, tantissimi passi storici, soprattutto nella "Genesi", ricchi e pieni di guerre, di faide, di omicidi etc etc

Ciao Andrea, potresti spiegarmi meglio il senso di questo tuo post?
Grazie!

don antonio
05-12-09, 09: 57
Allora se sono credente non posso diventare un militare in quanto è possibile che io vada in guerra...
Se sono credente non posso diventare un polizziotto o un Carabiniere, perchè userò la pistola, e non è detto che vada sempre bene...

Assolutamente no...ci sono motivi e motivi per prendere un'arma in mano.
Nel Vangelo né Giovanni Battista né tanto meno Gesù Cristo hanno mai imposto ai militari di cambiare mestiere e non esiste alcuna indicazione in tal senso nel Nuovo testamento.

Andrea531.
06-12-09, 14: 34
Ciao Andrea, potresti spiegarmi meglio il senso di questo tuo post?
Grazie!

Io faccio religione a scuola e un mio professore mi ha detto che comunque nella Bibbia (Genesi) sono narrate un sacco di guerre e faide...
La ipotesi é questa: la genesi non é da considerare testo sacro ma testo storico.

Andrea531.
06-12-09, 14: 35
Ciao Andrea, potresti spiegarmi meglio il senso di questo tuo post?
Grazie!


Assolutamente no...ci sono motivi e motivi per prendere un'arma in mano.
Nel Vangelo né Giovanni Battista né tanto meno Gesù Cristo hanno mai imposto ai militari di cambiare mestiere e non esiste
alcuna indicazione in tal senso nel Nuovo testamento.

magari quei militari non credevano e non avevano fede e poi se non c'e scritto non vuol dire che si puó fare

basilischio
07-12-09, 09: 34
Io faccio religione a scuola e un mio professore mi ha detto che comunque nella Bibbia (Genesi) sono narrate un sacco di guerre e faide...
La ipotesi é questa: la genesi non é da considerare testo sacro ma testo storico.

Se leggi in modo superficiale la Bibbia, la tua ipotesi potrebbe essere anche giusta, ma se tieni conto, di chi, come, quando e perchè quel testo è stato scritto e ne cerci il significato "nascosto", ti renderai conto che l'ipotesi è infondata.
Il significato "nascosto" lo scopri se riesci a leggere quelle parole con la mentalità, gli usi ed i costumi delle popolazioni di quel tempo. Purtroppo la nostra civiltà, il modo di pensare e di vivere ci portano lontani dalla civiltà di quel tempo ed è per questo che ci rimane difficile trovare una motivazione diversa da quella della storicità.

Andrea531.
07-12-09, 13: 41
Mmh...si, la mia ipotesi era azzardata, ma ho cercato su Internet e anche molti studiosi LAICI (ed io sono credente) hanno avanzato questa...

Vamir
07-12-09, 14: 08
Mah io credo che anche la Bibbia vada presa con le pinze, dato che come la Chiesa è composta da uomini che pensano e agiscono come uomini, la Bibbia è stata scritta da uomini, uomini santi e illuminati finchè vuoi, ma sempre uomini, e la bibbia è stata scrita in un certo periodo storico con delle certe caratteristiche, e deve adattarsi a quseto periodo. Probabilmente noi con la nostra mentalità "moderna" vediamo questo testo sacro in modo diverso da come la vedevano i nostri "antenati" secoli fa.

don antonio
11-12-09, 07: 47
magari quei militari non credevano e non avevano fede e poi se non c'e scritto non vuol dire che si puó fare

La Genesi è testo sacro, considerato come ispirato da Dio in tutte le sue parti.
Tieni presente però che il centro della Rivelazione divina è Gesù Cristo alla luce del quale tutta la Bibbia va interpretata.

Quei militari chiedevano a Giovanni Battista come fare per convertirsi: egli non chiede lor di cambiare mestiere ma di viverlo come un servizio in difesa e tutela dei deboli.
Gesù Cristo ha proposto la via perfetta del perdono e della non violenza come criterio per dirimere le questioni intraumane. Ma tieni presente che quanto dice nel vangelo si riferisce alle questioni interpersonali e non attiene a quelle che riguardano scenari più ampi. In altre parole egli non ha mai affrontato il discorso più ampio della difesa di un popolo dalla minaccia di un altro popolo nè ha contestato il diritto di una stato di garantire anche con le armi la difesa del popolo da minacce interne.

Andrea531.
13-12-09, 14: 04
...Come la lettura di Giovanni Battista oggi!