solo io penso "un delinquente in meno?"
solo io penso "un delinquente in meno?"
Il problema è che questo "delinquente in meno" (pensiero non o condivisibile che sia) molto probabilmente costerà la carriera al carabiniere, e gli causerà problemi per tutta la vita. Tutto questo solo perchè si è difeso? Ad ogni modo le dinamiche e le conseguenze come dice Karling non sta a noi determinarle ma alla magistratura.
Ora però vorrei chiedere ai più esperti in materia: al tg delle 20 si diceva che secondo una versione dei fatti il carabiniere si sarebbe identificato prima di aprire il fuoco, secondo un'altra questo non sarebbe successo. Quello che mi domando è: in una situazione del genere, dove non solo la propria ma l'altrui vita (se non ho capito male era con la fidanzata) sia chiaramente minacciata, il non identificarsi potrebbe fare la differenza in sede processuale?
http://www.tg1.rai.it/dl/RaiTV/progr...7-tg1.html#p=0
minuto 20
Ultima modifica di Pecs; 02-03-20 alle 21: 23
Il problema è che una grossa fetta di popolazione anche se non difende il ragazzo , non approva l'operato del Carabiniere, quando non lo accusano palesamente.
Sul mio profilo facebook ho avuto decine, decine di persone che mi chiedevano cosa pensavo e che dicevano che tutto sommato se il Carabiniere avesse "lasciato perdere" un ragazzo di 15 anni sarebbe ancora vivo.
E questa è la mentalità della nostra società oggi, di una grande parte di società.
Vi allego la mia risposta che ho inviato dopo alcune ore, perché inizialmente non volevo rispondere. Ma dopo oltre ducento richieste più o meno"intelligenti' di dire la mia, ho detto quello che è il mio pensiero .... e ce ne sarebbe ancora da dire, man non sul fatto in sé quanto sulla deriva che esiste ormai in Italia ed in tutta l'Europa occidentale
"Riguardo il delinquente ucciso, perché di un delinquente si tratta e del Carabiniere, voglio precisare alcune cose.
Non discuto su niente perché non ho dati, ci sono solo dei sentito dire, e non sono né uno degli investigatori né un magistrato.
Viceversa voglio dire chiaro e forte e senza nessuna possibilità di discussione quello che penso sulla situazione che si è creata in generale.
Chi pensa che il Carabiniere doveva fare questo o quello o l'altro e che ha colposamente tolto la vita ad un povero minorenne, deve andare via dai miei gruppi e dalle mie amicizie : vuol dire che siamo troppo diversi ed io non voglio avere niente a che fare con gente cosi'.
Non penso e non voglio sentire che il Carabiniere doveva sparare in alto, in basso, un colpo, un caricatore.... Non voglio perdere tempo con una manica di persone totalmente incompetenti che sanno sempre tutto su tutto.
Si parla di coronavirus e tutti sanno tutto sui virus, sui vaccini, su come si deve fare, su cosa si deve fare, tutti medici, tutti virologi
Si parla di una rapina e di un Carabiniere che ha reagito, e tutti sanno come si spara, quando si spara, cosa si deve fare , come,.... tutti Carabinieri, tutti Poliziotti, tutti esperti in antirapina, tutti forze speciali ......
Ho sentito perfino alcuni di voi che mi hanno detto che se non ci fosse stato un Carabiniere armato ma un cittadino normale, quel povero quindicenne sarebbe ancora vivo.
Sparite, andate via dai miei gruppi e vergognatevi.
Uso forse parole molto pesanti ma mi schifate, si , mi schifate.
Non voglio sentire cazzate da parte di gente che non ha mai visto un'arma, che non è mai stata di servizio in strada e che vuole dare giudizi e opinioni : tenetevele per voi le vostre considerazioni totalmente idiote e totalmente staccate dalla realtà. Non voglio sentire grandi disquisizioni di strategie e tecniche di intervento operative, o su cosa sia la legittima difesa e come si applica, da parte di impiegati, studenti, operai, gente che ha fatto un anno di; militare di leva quarant'anni fa e che sanno tutto loro ....
Qui ci sono due vite stroncate.
Una è quella del Carabiniere che ha sparato E pagherà per questo in ogni caso ;e non parlo di carriera o di punizioni, ma parlo moralmente , psicologicamente, nel suo io più intimo e profondo
L'altra è quella di un ragazzo di 15 anni che non è stato vittima del Carabiniere, né del governo.
E' stato vittima di tutti quelli che dicono che non si puo' più dare uno schiaffo ai figli per educarli, vittima di una famiglia che lo ha abbandonato, che non lo ha guidato, amato, indirizzato, vittima di una società che fa capire che si puo' andare anche al di là della legge perché tanto in qualche modo si è tutelati, vittima di quelli che fanno credere che non ci sono poi cose cosi' gravi da poter provocare la morte, perchè in ogni caso noi siamo liberi in un paese libero, vittima di chi sostiene che non ci devono essere regole.
Vergognatevi solo a pronunciare la parola Carabiniere senza nutrire un senso di profondo rispetto
Un ragazzino di 15 anni , alle due di notte dovrebbe dormire a casa sua, dopo una giornata passata a studiare, non andare in giro in moto con una pistola (che nessuno si permetta di dire che era finta !)
E per andare in fondo al mio pensiero, ....non accusate ancora il governo, la politica, gli uomini di potere, lo Stato. Il problema siete voi, siamo noi. La metà del popolo, non del governo, educa i figli nella maniera più sbagliata possibile e queste sono le conseguenze.
Questo ragazzo di 15 anni è morto vittima dello stesso male che ha ucciso le due ragazze travolte da una macchina un paio di mesi fa. Tutti, stampa e tv compresa, a mettere il dito contro l'autista con precedenti di alcool e droga. Ma alla base, quelle due ragazze hanno scavalcato un guarde-rail, sono passate al di fuori delle strisce pedonali, hanno attraversato con il rosso .... Il primo problema è questo. Quando vedo nelle strade, il papà che attraversa con il rosso con il figioletto a mano .... lo sta educando e quel bambino crescerà sapendo che non ci sono regole, non ci sono leggi, non ci sono semafori e se avrà voglia di attraversare, attraverserà perché tanto l'obbligo di fermarsi é dalla parte della macchina. Ed alla stessa maniera, se vorrà fare dei soldi facili, andrà a prenderli con una pistola in mano, perché tanto il messaggio che si fa passare è che in ogni caso le Forze dell' Ordine devono fare attenzione a quello che fanno, a dosare le loro reazioni, a non essere violenti, a rispettare la vita, l'incolumità, il decoro dei criminali.
Ebbene no. Bisogna capire che se si va a fare una rapina, si deve mettere in conto anche di restare stesi per terra
Bisogna capire e bisogna far capire, che se si punta un'arma addosso a un Carabiniere si deve mettere in conto di farsi sparare
E chiunque mi vuole dire che cosi' si torna nel far west deve sparire da casa mia. Perché nemmeno io voglio vivere nel far west, ma deve essere chiaro che chi ci porta nel far west non sono i nostri Poliziotti o Carabinieri ma sono tutti quelli che attraversano con il rosso, tutti quei cittadini che giustificano di attraversare con il rosso, e tutti quei genitori che danno l'esempio ai loro figli di attraversare con il rosso
Non vi chiedo né le vostre opinioni né le vostre idee che non mi interessano
Evidentemente il fanatismo è da proscrire anche in questo caso quindi è logico che anche nelle Forze dell'Ordine c'è gente che sbaglia, o che è incompetente, o che è corrotta,e questi agenti e funzionari devono evidentemente essere presi, perseguiti e puniti severamente
Ma alla base di tutto nei mei gruppi si danno il rispetto assoluto e la solidarietà più completa alle donne e uomini che appartengono alle Forze dell'Ordine e un grande applauso ai nostri Poliziotti e Carabinieri "
Io di giudizi morali non ho da darne.
Su nessuno.
Perché non mi sento migliore o peggiore di nessuno.
Dico la mia solo sull'episodio.
Se il collega ha sparato i (due?) colpi mentre il rapinatore era difronte a lui, ha agito nei limiti della legittima difesa.
Se il collega ha sparato un (o più) colpo mentre il rapinatore era a terra disarmato o di spalle in fuga disarmato, ha oltrepassato i limiti della difesa legittima.
P. S.
Auspico che siano identificati e puniti secondo normativa vigente sia coloro che hanno sfasciato il pronto soccorso e sia coloro (magari gli stessi) che hanno fatto la "stesa" dinanzi la pastrengo.
quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare,vi è un prezzo da pagare,ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare
Tutti molto bravi a parlare, ma chi non ha mai dovuto impugnare un'arma ed esplodere dei colpi non ha la più pallida idea di cosa si provi né in quegli istanti, né dopo aver ferito o ucciso una persona. Se il Carabiniere ha sbagliato, in punta di procedura e/o di diritto, lo decideranno gli investigatori, i periti, la magistratura.
Il problema qui è un altro, non giuridico, ma sociale. Se un bambino di 15 anni si diverte a scorrazzare per le vie di Napoli, in sella ad un motorino e con una pistola finta in mano, se un cittadino italiano in vacanza con la fidanzata si sente di dover portare con sé un'arma, è perché al di là di tanti discorsi tutto ciò sta diventando tristemente troppo normale. E anziché comprendere che oramai il problema sta diventando la normalità, e che esiste non più solo
in certe realtà ma in tutta la penisola, finanche nei salotti bene dove si parla l'italiano forbito, si riesce solo a puntare il dito contro l'uno o l'altro ragazzo, quando sono entrambi figli di un paese che non è più in grado di educare alla civile convivenza.
Ultima modifica di beowuff; 02-03-20 alle 23: 53
La vita comincia quando non si hanno più certezze
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La stesa è una pratica relativamente recente dove in quartieri ad alta densità criminale, il clan ordina agli affiliati di sparare in aria per rivendicarne la presenza
Dal punto di vista medico-legale ha inquadrato bene la situazione fatality, col foro d’entrata alle spalle nel 90% dei casi c’è ben poco da fare.
"chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola" - P.Borsellino
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