Rimini: Due agenti della polizia penitenziaria accusati di omicidio colposo
Lunedì 06 dicembre 2010
Da "Il Corriere di Romagna" G. L. avrebbe dovuto lasciare il carcere il giorno dopo ma due agenti si sono scordati di avvisarlo e il detenuto si è suicidato.
Il 41enne carcerato, dopo due precedenti dinieghi, decise di suicidarsi con il gas del fornellino all'interno della sua cella.
Tutto ciò successe un anno fa e la sua famiglia non ha ottenuto giustizia né risposte convincenti sulle cause della morte del congiunto.
Ancora non è stata fissata l'udienza per discutere se chiudere la vicenda o se sono necessari supplementi negativi dato che c'è stata opposizione all'archiviazione del procedimento a carico di due agenti della polizia penitenziaria, accusati di omicidio colposo.
Fonte:
http://www.libertas.sm/cont/news/rimini-due-agenti-della-polizia-penitenziaria-accusati-di-omicidio-colposo/38921/1.html
Assolto dal favoreggiamento agente penitenziario.
Sabato 04 dicembre 2010
Era stato intercettato mentre parlava con un’amica sottoposta a perquisizione.
Assolto con formula piena. Per il tribunale di Ferrara G. M. non si è reso colpevole di favoreggiamento. L’agente di polizia penitenziaria era finito a processo perché secondo l’accusa avrebbe cercato di aiutare, tramite consigli e raccomandazioni, una sua amica. Via telefono le avrebbe illustrato come comportarsi dopo che la sua abitazione era stata oggetto di una perquisizione.
I fatti risalgono al 2005 e l’agente avrebbe avvertito l’amica di stare attenta proprio alle conversazioni via telefono, per il rischio intercettazioni ma l’utenza in questione era già sotto controllo e quella conversazione finì all’attenzione del magistrato che indagò M. per favoreggiamento.
L’avvocato dell’uomo ha scelto il dibattimento per cercare di dimostrare l’estraneità del suo assistito ai fatti contestati. E il dibattimento gli ha dato ragione. Dopo l’esame dei testi e dello stesso imputato, il giudice R. ha respinto la richiesta di condanna a 1 anno e 4 mesi formulata dal pm e ha assolto l’agente “perché il fatto non sussiste”.
“La sentenza parla da sola, il giudice ha contestualmente motivato l’assoluzione, che dimostra che nessun addebito poteva essere mosso al comportamento del mio cliente”.
Fonte:
http://www.estense.com/assolto-dal-favoreggiamento-agente-di-polizia-penitenziaria-0109120.html
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