Alla luce del recente riordino delle carriere nella Polizia di Stato affrontiamo un tema sottovalutato ma ugualmente importante: quello dell'accesso al ruolo dei Sovrintendenti.

Tale ruolo permette l'acquisizione della qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria, con la relativa estensione delle competenze in tale materia. Nell'ambito delle articolazioni di pertinenza il Vice Sovrintendente acquisisce compiti specifici di comando e gestione del personale ad egli subordinato e in base al grado rivestito, entrando a far parte dei cosiddetti "quadri" dell'amministrazione: tanto per fare alcuni esempi può svolgere mansioni di caposquadra nei Reparti Mobili, di capo ufficio a nomina diretta o in sostituzione del titolare, di comandante di distaccamento (a partire dal grado di Sovrintendente Capo), di coordinatore di un turno Volanti, di capo turno della Sala Operativa, e via discorrendo. In base all'anzianità di servizio rivestita e ai titoli posseduti, è ammesso a concorrere ai posti riservati nei concorsi interni per Vice Ispettore.

Cosa succedeva prima?

Fino al 2012 l'accesso avveniva per concorso interno per titoli ed esami: veniva richiesta un'anzianità di servizio minima di 4 anni, la produzione di eventuali titoli preferenziali (di studio, professionali, di benemerenza) e il superamento di un esame a quiz, in base al cui esito veniva formata la graduatoria di merito. Chi si collocava in posizione utile veniva avviato al corso di formazione di tre mesi presso le scuole di Spoleto e di Nettuno e riammesso ai reparti di provenienza (se possibile) o destinato ad altra sede (che però veniva comunicata prima dell'inizio del corso, con facoltà di rinuncia).

Dopo tale data, l'amministrazione (già in grave ritardo nel bandire i concorsi per l'accesso a tale ruolo) ha puntato le proprie risorse sul succitato riordino delle carriere il quale, dopo un percorso lungo e travagliato, ha visto la luce nel 2017, creando non pochi "mal di pancia" e accumulando ulteriore ritardo nell'immissione di nuovi Vice Sovrintendenti, le cui vacanze in organico avevano superato ormai le 20mila unità. La "soluzione" è stata quella di bandire, a partire dal 2014, concorsi interni per soli titoli e anzianità che privilegiarono in qualche modo i "vecchi" a tutto discapito delle nuove leve, per l'ennesima volta messe al palo in attesa di tempi migliori: tale modalità creò comprensibilmente molto scompiglio e diverse lamentele in seno al personale. L'ottica del ministero era quella di ripianare l'organico in tempi quanto più brevi possibile, alla luce dei massicci pensionamenti che la riforma del sistema previdenziale avrebbe comportato. Collocati utilmente in graduatoria, gli allievi V.S. venivano avviati presso una scuola di formazione per il relativo corso della durata stavolta di un mese, poi ridotto a una sola settimana residenziale, a due di formazione e-learning e a una di tirocinio, con esame finale al termine del quale venivano fatti rientrare nei reparti di appartenenza o destinati ad altri uffici, comunicati prima dell'avvio al corso per dare la possibilità al candidato di rinunciarvi.

E' arrivata poi l'emergenza sanitaria COVID che, a corsi già in atto, ha fatto correre ai ripari l'amministrazione che ha previsto, per il 28° Corso, l'intera fase e-learning di formazione per tutta la durata del mese, con esame finale svolto ugualmente in modalità e-learning.

Cosa succederà adesso?

Con il 2021 si dovrebbe concludere la possibilità di accesso vista in questi ultimi termini: appena concluso il 28° Corso, dovrebbe essere bandito l'ultimo dei concorsi per anzianità e titoli svolti nelle modalità appena descritte: tale bando dovrebbe prevedere oltre 7000 posti, con possibilità di scorrimento della graduatoria finale a concorrenza dell'organico previsto per il ruolo, colmando così tutte quelle lacune formatesi a partire dal 2007.
Dopodiché, messasi in pari con i conti, l'amministrazione dovrebbe bandire concorsi annuali, stavolta per titoli ed esami, con il ripristino dei vecchi requisiti, a partire dall'anzianità di servizio minima di 4 anni. Resta da valutare la modalità di fruizione del relativo corso, in considerazione dell'emergenza sanitaria COVID che è destinata ad accompagnarci ancora a lungo.