Ciò che è accaduto a Trieste ieri pomeriggio ha dell'assurdo.
Due colleghi trucidati con la pistola d'ordinanza sottratta a uno di loro da un fermato all'interno di quella questura che per ognuno di noi dovrebbe essere la fortezza del diritto, la propria casa, il luogo più sicuro.
Non è questo il momento di discutere sulla dinamica dei fatti, che sono ancora in fase di ricostruzione perché troppe cose non tornano.
Ma in questa sede voglio fare presente un paio di cose.
La prima. Sono stati stanziati dal 2014 tanti bei soldini per assegnare agli "operativi" la nuova divisa. Pubblicità sui giornali, foto e tuttecose.... Una svolta epocale, poiché finalmente gli "operativi" (a partire proprio dalla Squadra Volante) iniziarono a disporre di un abbigliamento realmente rispondente alle esigenze del servizio che sono chiamati a svolgere. Tra questo nuovo abbigliamento, quella fondina dotata di sicurezza, recentemente sostituita da una di nuova generazione munita di doppia sicura che rende praticamente impossibile a chiunque impossessarsi dell'arma in dotazione all'agente. Nessuno però vi viene a raccontare che le dotazioni non ci sono per tutti! Moltissimi operatori (tra cui sempre quelli della Squadra Volante) deve ancora utilizzare la vecchia buffetteria bianca (fuori ordinanza, e - ribadisco - FUORI ORDINANZA!!) perché a loro i nuovi presìdi non sono stati consegnati. E' stato così anche per Pierluigi e Matteo: operatori di volante, utilizzavano ancora la buffetteria bianca, con quella anacronistica fondina "a estrazione rapida" cui era stato tolto il correggiolo e che rende la pistola un arnese alla portata di chiunque. Sarebbero bastati 25 euro a testa, neanche il costo di una pizza e una birra, e probabilmente sarebbero ancora vivi! C'è da perdere la fede (io l'ho già fatto), ma diffidate da ciò che state visualizzando in rete in questi momenti: la foto della nuova fondina operativa rotta non c'entra nulla con i fatti di Trieste! Perché lo ribadisco: i due colleghi avevano indosso la vecchia buffetteria bianca!

La seconda. Il sistema ci dota di armamento individuale ma di fatto ci impedisce di utilizzarlo. Tra questo materiale figurano anche le manette, il cui nome corretto è quello di "manette di sicurezza". Questo complemento di specificazione viene artatamente sottaciuto in tutti i manuali: la sicurezza cui si fa riferimento è quella sia del fermato (che viene così impossibilitato a porre in atto gesti di autolesionismo), sia degli operatori (che vengono posti al riparo da improvvise reazioni inconsulte). Ma in Italia le manette sono poste direttamente in relazione con coercizione, con tortura, e infine con FASCISMO! Perché sempre lì andiamo a parare! Sono rimasto neanche tanto sbigottito dalla testimonianza della collega che ha assistito ai fatti (l'audio lo trovate in rete, e per una volta BENEDETTA SIA LA RETE!) e che ha dichiarato che i fermati erano stati trattati in modo amichevole, tanto che si erano fermati al corpo di guardia a ridere e a scherzare coi poliziotti, facendo anche una battuta sull'altezza della collega che, piccolina, aveva detto di giocare a pallacanestro... RIDERE e SCHERZARE.... Vi invito a soffermarvi su questi due termini. Ma non perché i colleghi abbiano sbagliato! Semplicemente perché questo è ciò che vogliono dall'alto, a partire dal nostro "esimio" capo della polizia che, a fronte di un aumento dei reati compiuti da stranieri (tra i quali il duplice omicidio di Trieste) ha dichiarato che l'unica strada percorribile per una loro diminuzione è quella dell'INTEGRAZIONE!

Oggi le manette non le devi mettere a nessuno. Lo spray e il taser te lo danno ma sei assoggettato a talmente tanti vincoli che ti passa la voglia di usarlo! Altri metodi di costrizione, neanche a pensarvi! E intanto i Colleghi muoiono!!

Per non avere usato le manette, per non avere avuto un agente in più, per non avere fornito a quei due poveri ragazzi le giuste dotazioni, siamo qui a piangere due ragazzini.
Intanto, già si fa strada l'infermità mentale dell'assassino, il fatto che - poverino! - è uno straniero che probabilmente non ha compreso come ci si comporta qui da noi. Tra qualche giorno, i funerali. Poi l'oblio: due nomi su una lapide, tra decine di altri e una medaglietta al petto dei parenti, giusto per sgravarsi le coscienze!

E allora da queste pagine, ai nostri Capi giunga tutto il mio sdegno: VERGOGNATEVI!!